a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
P. Amelio · S. Bianchi · R. Rava
Il regno dei cieli è simile
Paolo Amelio · Santa Bianchi · Renata Rava
IL TESORO NEL CAMPO
I VOLUMI DEL PERCORSO
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IL TESORO NEL CAMPO
GESÙ
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di conoscenza della proposta cristiana
1
RO B I LE ATTIVIT L O U T À CHE TROVI NEL Disegna
Canta
IL DISEGNO DI DIO CREATORE DIO CREA
È bello essere al mondo Dio crea il cielo e la terra Dio crea l’uomo Tutti fratelli
LA VITA DI GESÙ 2 3 4 6
DIO VIENE Rispondi
Osserva
Avvento 7 Maria e Giuseppe 8 Gesù nasce a Betlemme 9
DIO PERDONA
Il Paradiso Terrestre Adamo disobbedisce: che peccato! Chiedere scusa La storia di Noè Padre e figlio Il grande amico
Imprimatur ✠ Giovanni Mosciatti Vescovo di Imola 5 luglio 2021
DIO È SEMPRE CON ME Il tesoro nel campo 1 Percorso elementare di conoscenza della proposta cristiana A cura di Paolo Amelio · Santa Bianchi · Renata Rava www.itacaedizioni.it/tesoro-nel-campo-1 Nuova edizione: agosto 2021 © 2021 Itaca srl, Castel Bolognese Tutti i diritti riservati ISBN 978-88-526-0689-2 © Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena per i testi biblici © Libreria Editrice Vaticana per i testi di Francesco Stampato in Italia da Dedalo litostampa srl, Bari La carta utilizzata per stampare è proveniente da foreste e filiere gestite in maniera responsabile ed è certificata FSC®. Gli inchiostri sono vegetali senza componenti derivati dal petrolio.
Referenze illustrazioni, fotografie e opere d’arte Shutterstock.com: Yuganov Konstantin 1; Yuliya Evstratenko 5; oriol san julian 6, 7c, 15, 28, 29, 33b, 36, 46, 53; Irina Usmanova 7a; INadya Galanicheva 7b; Udod Lilia 8; Svetlana Vorotniak 10, 11; Bronitskaya 17; Evgeny Atamanenko 18; Beautiful landscape 19b; Svetlana Vorotniak 21a; Irina Adamovich 21b; AlinArt 21c; Renata Sedmakova 22; Iuliia Diakova 26; iofoto 27; Claudio Giovanni Colombo 31; Yuganov Konstantin 37, 72; LuckyVector 38, 43b; Cristina Conti 61; crystaltmc 73; jorisvo 80; wjarek 81; Lemaris 87b; ESB Professional 95; Monkey Business Images 96 • Ultreya: 3, 4 • Giorgio Deganello 9, 52, 92 • A. Dagli Orti/Scala, Firenze 12-13 • Foto Scala, Firenze 14, 40 • Archivio Seat/Archivi Alinari, Firenze 16-17 • Foto Scala, Firenze/Fondo Edifici di Culto, Ministero dell’Interno 19a • Foto Minarini 23 • Foto Lensini, Siena 25, 39 • Foto Scala, Firenze, su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali 33a, 59 • National Gallery of Art: Widener Collection 35; Samuel H. Kress Collection 49 • Jolanda Codognato 42-43a, 50-51, 57, 67, 69, 82 • Alfredo Dagli Orti, su concessione dell’Opera di Religione dell’Archidiocesi di Ravenna 54 • Associazione Bresciaguide 64 • Archivio Itaca 71 • Sieger Köder 74 • Mondadori Portfolio/AKG Images 77 • Wikimedia Commons/Gloumouth1 79 • Foto © Musei Vaticani 84-85 • Foto Scala, Firenze/Luciano Romano 87a • Cameraphoto/Scala, Firenze, su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali 93. Canzoni citate Pim, Pam, di Robi Ronza, 26 Laudato sii o mi' Signore, 31 Tu scendi dalle stelle, tradizionale, 43 Tutto cambia quando passi tu, di Paolo Amelio, 52 Ti ringrazio, mio Signore, di Pierangelo Sequeri, 53 L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.
Gesù ci dona la sua vita È Pasqua! Gesù è vivo in mezzo a noi Gesù ci ama Gesù ci dona la sua mamma In cammino
12 15 15 17 18 19
20 21 23 24 25 26
L’AMICIZIA DI GESÙ LA VITA È UN DONO Ricominciare insieme Tutto è dono San Francesco Il dono della vita Il dono dell’amico
GESÙ CON NOI
Grazie del dono Tempo di attesa L’attesa di Maria L’attesa di Giuseppe Nasce Gesù I re magi adorano Gesù Capiamo dai segni La famiglia di Gesù
28 29 30 32 34
36 37 39 41 42 44 46 47
Il bambino Gesù Il compito di Gesù Per la nostra gioia Gesù incontra tutti Gesù guarisce Gesù insegna
UNA COMPAGNIA NELLA NOSTRA VITA La festa più grande In mezzo a noi Preghiamo insieme Il Padre nostro
48 51 52 53 54 55
56 57 58 59
CERCO IL TUO VOLTO L’UOMO IN RICERCA
Siamo fatti per conoscere e amare Cerchiamo Dio I nostri tentativi L’iniziativa di Dio
LA STORIA DELLA SALVEZZA Nella storia Dio chiama Abramo Avvento: stiamo in attesa Natale: un amico da accogliere
UNA BENEDIZIONE PER TUTTI L’alleanza fra Dio e Abramo Isacco e la prova di fedeltà Di generazione in generazione La storia di Giacobbe
IL POPOLO DI ISRAELE
La storia di Giuseppe e i suoi fratelli Mosè salvato per un compito Dio vero e potente Il grande passaggio La Pasqua
DIO FRA GLI UOMINI
62 63 64 66
68 70 71 72
74 76 78 79
80 81 82 83 86
I Dieci Comandamenti Re Davide e la promessa del Messia
88 90
Maria, la prima casa di Gesù
92
La “svolta” per conoscere Dio
94
Per una nuova amicizia
95
IL DISEGNO DI DIO CREATORE
2 IL DISEGNO DI DIO CREATORE
È BELLO ESSERE AL MONDO CI SONO TANTE COSE BELLE AL MONDO: LE ALTE MONTAGNE E I MARI PROFONDI, IL CIELO CON IL SOLE, LA LUNA E LE STELLE.
ILLUSTRA CON UN DISEGNO.
NEL MONDO CI SONO IO, C’È LA MIA FAMIGLIA E CI SONO I MIEI AMICI. COME È BELLO VIVERE CON CHI MI VUOLE BENE!
SCRIVI IL NOME DEI TUOI AMICI.
DIO CREA 3
DIO CREA IL CIELO E LA TERRA LA BIBBIA, IL LIBRO SACRO DEI CRISTIANI, RACCONTA CHE DIO HA CREATO TUTTO IN SEI GIORNI. DIO CREA OGNI COSA DAL NULLA.
IL MONDO È UN REGALO. TUTTO QUELLO CHE ESISTE È DONO. TUTTO VIENE DA DIO. DAL SUO AMORE RICEVIAMO IL REGALO DI OGNI COSA. COME OGNI DISEGNO È SEGNO DI CHI L’HA FATTO, COSÌ IL MONDO È SEGNO DI DIO. IL RACCONTO DELLA CREAZIONE TERMINA CON QUESTE PAROLE: «DIO VIDE CHE ERA COSA BUONA». IL SETTIMO GIORNO IL SIGNORE SI RIPOSA.
LA PAROLA CREARE SIGNIFICA FORMARE DAL NULLA.
ASCOLTA IL RACCONTO DELLA CREAZIONE E DISEGNA NELLA TABELLA.
LUCE
CIELO E ACQUA
TERRA, ALBERI E FRUTTI
SOLE, LUNA E STELLE
PESCI E UCCELLI
ANIMALI DELLA TERRA
4 IL DISEGNO DI DIO CREATORE
DIO CREA L’UOMO DIO HA CREATO IL MONDO COME UNA GRANDE CASA. LA BIBBIA RACCONTA CHE DIO CREA L’UOMO IN MODO UNICO. PLASMA IL SUO CORPO E DÀ ALL’UOMO E ALLA DONNA IL SUO RESPIRO DI VITA. LI CREA A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA. LA CREAZIONE DI ADAMO, Duomo di Monreale OSSERVA LA FIGURA DI DIO E QUELLA DI ADAMO. PROVA A RICONOSCERE QUALI ASPETTI SONO DIFFERENTI. CHE COSA LEGA DIO ALL’UOMO?
DIO CREA 5
OGNI UOMO ASSOMIGLIA A DIO PERCHÉ DIO HA DATO AD OGNUNO UN PO’ DEL SUO CUORE, L’ANIMA. PER QUESTO FRA TUTTE LE COSE CREATE L’UOMO È SPECIALE. ANCHE OGGI DIO DONA AD OGNI PERSONA UN CUORE PER AMARE E UNA MENTE PER CONOSCERE. SONO GRATO PER TUTTI I SUOI DONI.
SECONDO TE, PERCHÉ TU SEI SPECIALE?
6 IL DISEGNO DI DIO CREATORE
TUTTI FRATELLI TUTTI GLI UOMINI SONO PREZIOSI AGLI OCCHI DI DIO. DIO È PADRE DI TUTTI, GRANDI E BAMBINI, VICINI E STRANIERI, CRISTIANI E DI ALTRE RELIGIONI. TUTTI POSSIAMO VIVERE INSIEME SIAMO FRATELLI IN UN’UNICA FAMIGLIA.
TI PIACE STARE INSIEME AI TUOI FRATELLI E AI TUOI COMPAGNI? CONOSCI BAMBINI CHE VENGONO DA ALTRI PAESI?
DIODIOPERVDIOENAE
AVVENTO DIO CREATORE VIENE NEL MONDO PER ABITARE IN MEZZO AGLI UOMINI.
IL NATALE È IL GIORNO IN CUI TUTTI GLI ANNI I CRISTIANI FESTEGGIANO LA NASCITA DI GESÙ. L’AVVENTO È IL TEMPO CHE PREPARA LA GRANDE FESTA DEL NATALE.
LA PAROLA AVVENTO SIGNIFICA VENUTA.
COSA PREPARI TU A SCUOLA E IN CASA? QUALI SONO I SEGNI CHE TI FANNO CAPIRE QUANDO STA ARRIVANDO IL NATALE?
7
8 IL DISEGNO DI DIO CREATORE
MARIA E GIUSEPPE IL VANGELO RACCONTA LA STORIA DI GESÙ E DELLA SUA FAMIGLIA. MARIA È UNA GIOVANE DONNA CHE VIVE A NAZARET. È PROMESSA SPOSA A UN UOMO DI NOME GIUSEPPE. MARIA VIENE SCELTA DA DIO PER DIVENTARE LA MADRE DI GESÙ. IL SUO CUORE È SEMPLICE E UBBIDIENTE.
UN ANGELO MANDATO DA DIO CHIEDE A MARIA: VUOI DIVENTARE LA MAMMA DI GESÙ? MARIA DICE DI SÌ.
ACCANTO A MARIA C’È GIUSEPPE, UN UOMO BUONO E GIUSTO CHE FA IL FALEGNAME. GIUSEPPE COMPRENDE A POCO A POCO DI ESSERE STATO SCELTO DA DIO PER PROTEGGERE E AMARE GESÙ. ANCHE GIUSEPPE DICE DI SÌ.
DIODIOPERVDIOENAE
GESÙ NASCE A BETLEMME GIUSEPPE E MARIA SONO IN VIAGGIO. ARRIVANO NEL PICCOLO PAESE DI BETLEMME. È GIUNTO IL TEMPO DELLA NASCITA DI GESÙ.
Dal Vangelo secondo Luca 2,6-7
Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per Maria i giorni
del parto.
Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
Giotto, NATIVITÀ DI GESÙ, Cappella degli Scrovegni, Padova RICONOSCI I PERSONAGGI. OSSERVA GESÙ E LA SUA MAMMA. CHE COSA NOTI?
9
11 IL DISEGN O DI DIO CREATORE
QUANDO NASCE GESÙ, ALCUNI PASTORI SI TROVANO NEI CAMPI VICINO ALLA GROTTA. DIO MANDA UN ANGELO AD AVVISARLI.
Dal Vangelo secondo Luca 2,8-16
C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge.
Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore che è Cristo Signore». Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.
DIODIOPERVDIOENAE
COME I PASTORI, ANCHE NOI DESIDERIAMO CONOSCERE GESÙ E OFFRIRGLI I NOSTRI DONI. IL PRESEPE CHE PREPARIAMO CI AIUTA A RIVIVERE LA NASCITA DI GESÙ. FAI UN BEL DISEGNO DEL TUO NATALE.
LA PAROLA PRESEPE SIGNIFICA MANGIATOIA.
ANCHE TU PER QUESTO NATALE HAI PREPARATO DEI DONI? PER CHI? RACCONTA.
11
11 IL DISEGN O DI DIO CREATORE
IL PARADISO TERRESTRE «PACE IN TERRA» È STATO L’ANNUNCIO DEGLI ANGELI ALLA NASCITA DI GESÙ. GESÙ PORTA LA PACE, L’AMORE CHE GLI UOMINI DESIDERANO. QUANDO UN BAMBINO È FELICE, IN PACE? QUANDO SI SENTE AMATO. CHE FELICITÀ È VIVERE IN COMPAGNIA DI DIO E IN PACE CON TUTTI.
È IL PARADISO SULLA TERRA. DOPO LA CREAZIONE ERA PROPRIO COSÌ: ADAMO ED EVA VIVEVANO IN PACE, NEL GIARDINO DEL MONDO: IL PARADISO. DIO AFFIDA LORO TUTTO IL CREATO, DICENDO: «DATE IL NOME AD OGNI COSA». PARADISO TERRESTRE, particolare, Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Ravenna GUARDA IL MOSAICO E COLLEGA IL NOME ALLE COSE.
UCCELLO · FIORE · PECORA · ALBERO · ROCCIA
VENENDO A SCUOLA HAI CONOSCIUTO PERSONE E COSE NUOVE. SCRIVI QUALCHE NOME CHE HAI SCOPERTO:
DIO PERDONA
LA PAROLA PARADISO SIGNIFICA GIARDINO.
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11 IL DISEGN O DI DIO CREATORE
DIO PERDONA
ADAMO DISOBBEDISCE: CHE PECCATO! NELLA BIBBIA SI RACCONTA QUESTO EPISODIO. IL SIGNORE DIO DICE AD ADAMO ED EVA DI NON PRENDERE IL FRUTTO DELL’ALBERO. ADAMO ED EVA SI LASCIANO INGANNARE DAL SERPENTE E DISOBBEDISCONO. EPPURE SANNO BENE CHE DIO LI AMA E TUTTO È DONO SUO. CHE PECCATO! ADAMO ED EVA PERDONO LA FELICITÀ DEL PARADISO. MA DIO È FEDELE PER SEMPRE, AMA GLI UOMINI E LI PERDONA. Beato Angelico, LA CACCIATA DAL PARADISO TERRESTRE, particolare de L’ANNUNCIAZIONE, Museo del Prado, Madrid
OSSERVA L’IMMAGINE DI ADAMO ED EVA CHE ESCONO DAL PARADISO. COSA ESPRIMONO I LORO GESTI E I LORO VOLTI? ORA PROVA TU A DISEGNARE QUESTO EPISODIO.
CHIEDERE SCUSA È CAPITATO ANCHE A TE DI DISOBBEDIRE A CHI TI VUOLE BENE E DI DARE LA COLPA A UN TUO AMICO? ANCHE A NOI CAPITA DI SBAGLIARE E DI TRATTARCI MALE. POSSIAMO PERÒ SEMPRE CHIEDERE SCUSA. QUANDO CHIEDIAMO SCUSA STIAMO DI NUOVO BENE INSIEME: SIAMO IN PACE. RACCONTA O DISEGNA UN MOMENTO IN CUI HAI FATTO PACE CON QUALCUNO.
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11 IL DISEGN O DI DIO CREATORE
DIO PERDONA
LA STORIA DI NOÈ NELLA BIBBIA SI NARRA LA STORIA DI NOÈ. GLI UOMINI CREATI DA DIO DIMENTICANO LA SUA AMICIZIA. NOÈ È UN UOMO GIUSTO. PER QUESTO DIO GLI INDICA DI COSTRUIRE UNA GRANDE ARCA PER SFUGGIRE AL DILUVIO. NOÈ OBBEDISCE E SI SALVA CON LA SUA FAMIGLIA E CON GLI ANIMALI DI OGNI SPECIE. ALLA FINE DEL DILUVIO UN ARCOBALENO ABBRACCIA LA TERRA E DIO PROMETTE AGLI UOMINI AMICIZIA PER SEMPRE. A. Luini, ENTRATA NELL’ARCA, Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, Milano RICONOSCI GLI ANIMALI DANDO IL GIUSTO NOME. DOV’È NOÈ? CHE COSA STA FACENDO? DISEGNA LE SCENE DEL RACCONTO.
LA PAROLA ARCOBALENO SIGNIFICA ARCO CON I COLORI DELLA LUCE.
11
11 IL DISEGN O DI DIO CREATORE
PADRE E FIGLIO ABBIAMO CONOSCIUTO L’AMORE DI DIO PADRE CHE CREA E PERDONA. «DIO È DUNQUE PROPRIO COME UN PADRE, CHE DÀ LA POSSIBILITÀ DELLA VITA E ACCOMPAGNA L’UOMO COME UN FIGLIO.»
ORA CONOSCIAMO L’AMORE DI GESÙ SUO FIGLIO CHE CI SALVA E CI FA COMPAGNIA. «SE UN UOMO È MOLTO RICCO E HA UN FIGLIO, QUELLE RICCHEZZE SONO ANCHE DI SUO FIGLIO. E PIÙ RICCO DI TUTTI È DIO. GESÙ DUNQUE È FIGLIO DI DIO ED È RICCO E POTENTE COME LUI.» LUIGI GIUSSANI, PREGARE
NESSUNO HA MAI VISTO DIO, MA GESÙ, SUO FIGLIO, È VENUTO PER FARCELO CONOSCERE.
DIO PERDONA
IL GRANDE AMICO GESÙ È IL GRANDE AMICO CHE VUOLE BENE AD OGNI UOMO. AIUTA I BISOGNOSI, PERDONA CHI SBAGLIA, PARLA CON I SUOI AMICI: «VEDETE QUESTO FIORE DI CAMPO? È SEGNO DI MIO PADRE, OGNI COSA È OPERA SUA». Masaccio, PAGAMENTO DEL TRIBUTO, particolare, Cappella Brancacci, Firenze OSSERVA IL VOLTO DI GESÙ. CHE COSA VEDI? CHE COSA TI COLPISCE? FAI UN DISEGNO DI UN SEGNO DEL CREATO.
11
22 IL DISEGN O DI DIO CREATORE
GESÙ CI DONA LA SUA VITA NEL VANGELO SI RACCONTA CHE GESÙ MUORE IN CROCE. LA CROCE RICORDA AI CRISTIANI LA MORTE DI GESÙ E LA SUA AMICIZIA PER TUTTI GLI UOMINI. NON C’È AMICO PIÙ GRANDE DI COLUI CHE DÀ LA VITA PER I SUOI AMICI.
C’È UN GESTO CHE SI CHIAMA SEGNO DELLA CROCE. LO CONOSCI?
Masaccio, CROCIFISSIONE, Museo nazionale di Capodimonte, Napoli
ANCHE TU HAI CERTAMENTE VISTO UNA CROCE: TI RICORDI DOVE? DISEGNA O TROVA UN’IMMAGINE.
DIO È SEMPRE CO N ME 2 2
È PASQUA! TRE GIORNI DOPO GESÙ RISORGE.
PER NOI È RISORTO SUONATE, CAMPANE VICINE E LONTANE: GESÙ ERA MORTO E OGGI È RISORTO. SUONATE CAMPANE E A TUTTI ANNUNCIATE CHE È GIORNO DI FESTA, CHE IL CUOR SI RIDESTA. GESÙ ERA MORTO: PER NOI È RISORTO. CAMPANE SUONATE, GESÙ SALUTATE. G. Fabiani
LE CAMPANE, I RAMI FIORITI E LE UOVA SONO SEGNI DI GESÙ RISORTO. DISEGNA.
22 IL DISEGN O DI DIO CREATORE
DI NUOVO I SUOI AMICI LO VEDONO E GLI PARLANO. GESÙ DICE A LORO: «PACE A VOI». TOMMASO, UN AMICO DI GESÙ, NON CREDE CHE SIA RISORTO. ALLORA GESÙ APPARE DI NUOVO, PROPRIO PER LUI.
OSSERVA IL MOSAICO È RAFFIGURATO GESÙ RISORTO CON TOMMASO. RICONOSCI GESÙ? CHE COSA TE LO FA CAPIRE? L’APOSTOLO CON IL VESTITO ROSSO È TOMMASO. SECONDO TE TOMMASO COSA STA INDICANDO CON LA MANO?
DIO È SEMPRE CO N ME 2 2
GESÙ È VIVO IN MEZZO A NOI PER I CRISTIANI LA PASQUA È LA FESTA PIÙ IMPORTANTE. GESÙ HA VINTO LA MORTE: È RISORTO E VIVE PER SEMPRE IN MEZZO AGLI UOMINI!
LA PAROLA RISURREZIONE SIGNIFICA RITORNARE IN VITA.
GESÙ HA DETTO AI SUOI DISCEPOLI: «DOVE SIETE VOI, CI SONO ANCH’IO». ANCHE OGGI GESÙ È PRESENTE. GESÙ CI PARLA E STA CON NOI ATTRAVERSO I SUOI AMICI GRANDI E PICCOLI. LA DOMENICA I CRISTIANI FESTEGGIANO INSIEME IL GIORNO DEL SIGNORE, PERCHÉ IN QUEL GIORNO È RISORTO ED ORA È VIVO IN MEZZO A LORO. HAI INCONTRATO DELLE PERSONE AMICHE DI GESÙ?
22 IL DISEGN O DI DIO CREATORE
GESÙ CI AMA GESÙ CHIEDE AI SUOI AMICI DI VOLERSI BENE. «AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME IO VI HO AMATO.» CHE BELLO ESSERE AMATI. CHE BELLO SCOPRIRSI AMICI DI TUTTI. SAPPIAMO PERÒ CHE NON SIAMO CAPACI DI STARE INSIEME AGLI ALTRI, SOPRATTUTTO CON QUELLI CHE SONO DIVERSI DA NOI, NON SONO DELLA NOSTRA SQUADRA O DEL NOSTRO PAESE. GESÙ CI INVITA A FARE COME LUI E CI AIUTA CON IL SUO AMORE. CONOSCIAMO TANTE PERSONE CHE CI AIUTANO E ANCHE NOI POSSIAMO AIUTARE GLI ALTRI. QUANDO MI SENTO AMATO SONO PIÙ CAPACE DI AMARE E SONO CONTENTO.
DISEGNA O RACCONTA UN TUO GESTO DI AMICIZIA.
DIO È SEMPRE CO N ME 2 2
GESÙ CI DONA LA SUA MAMMA LA MAMMA CI AIUTA A CRESCERE E CURA LA NOSTRA SALUTE. ANCHE MARIA HA AVUTO CURA ED HA ACCOMPAGNATO SUO FIGLIO GESÙ PER TUTTA LA VITA. PRIMA DI MORIRE IN CROCE, GESÙ HA VOLUTO DONARE LA SUA MAMMA AI SUOI AMICI. PER QUESTO MARIA È DIVENTATA LA MAMMA CHE CURA E PROTEGGE TUTTI GLI UOMINI CHE A LEI SI AFFIDANO. P. Lorenzetti, MADONNA COL BAMBINO, Museo Diocesano, Pienza OSSERVA LA POSIZIONE DI GESÙ. CHE COSA NOTI? COME SI CHIAMA LA TUA MAMMA? COSA TI PIACE FARE CON LEI? CERCA UNA PREGHIERA, UN CANTO, UN OGGETTO O UN’IMMAGINE DELLA MAMMA DI GESÙ. SCOPRIRAI CHE MARIA È AMATA IN TANTI MODI E DA TANTE PERSONE.
22 IL DISEGN O DI DIO CREATORE
IN CAMMINO LA VITA DI OGNI UOMO È COME UN BEL CAMMINO. DIO CI ACCOMPAGNA CON IL SUO AMORE E CI ATTENDE PER RENDERE IL NOSTRO CUORE FELICE PER SEMPRE.
NELLA CASA LÀ SULLA MONTAGNA UN SIGNORE GRANDE GRANDE STA, NELLA CASA VERDE VIOLA BIANCA TANTE SEDIE ROSSE GIALLE HA. PERCIÒ PIM PAM LE SCARPE PIM PAM DI NOTTE FAN SUL SENTIERO DI PIETRE GROSSE PIM PAM LE SCARPE PIM PAM DI NOTTE FAN SUL SENTIERO COSÌ.
DIO È SEMPRE CO N ME 2 2
L’AMICIZIA DI GESÙ
22 LIL’AMDISCIEZGINA O DIDI GEDSIOÙ CREATORE
RICOMINCIARE INSIEME Sono tornato a scuola e ho ritrovato i miei compagni. Ci sono tante persone ad accogliermi. Ognuno di noi ha qualcosa da raccontare, qualche cosa di nuovo e di bello da condividere. Ognuno di noi è un amico importante per tutti i compagni. Siamo insieme per conoscerci e per scoprire i doni di ciascuno. SIAMO CONTENTI DI ESSERE DI NUOVO INSIEME A SCUOLA.
Racconta il ricordo delle vacanze e ascolta quello dei tuoi compagni.
LA VITA DÈIODUIOPNERVD IOENOAE 22
TUTTO È DONO Nei racconti delle vacanze ci sono tante cose belle che abbiamo visto nei luoghi dove siamo stati: l’acqua dei ruscelli, i prati e i boschi sui monti, il sole caldo sul mare, i pesci e gli uccelli. Tutto quanto di bello e di buono ci offre la natura è stato creato. La terra, il cielo, le piante, gli animali, sono doni che Dio ha fatto a tutti gli uomini e a loro li ha affidati. La natura è dunque un bene prezioso che va custodito, coltivato e rispettato. In questo modo l’uomo collabora con Dio alla crescita del creato. Papa Francesco ha richiamato tutti gli uomini ad aver cura del mondo che è la grande casa dove ogni uomo può sentirsi voluto bene. «La terra appartiene a Dio, è un Suo dono. Noi quindi non siamo i suoi padroni.»
Dio ha lasciato all’uomo un grande compito da compiere: rendere la terra un luogo dove è bello vivere, dove ognuno ha di che saziarsi, dove ognuno trova una casa e un lavoro, dove ci siano pace, giustizia e amore.
33 LIL’AMDISCIEZGINA O DIDI GEDSIOÙ CREATORE
SAN FRANCESCO San Francesco d’Assisi per ringraziare Dio del dono del creato ha composto il Cantico delle creature. In questo bel cantico San Francesco loda Dio per tutte le creature e lo ringrazia per il dono della nostra casa comune che, come una madre, ci accoglie tra le sue braccia: «Laudato sii, mi Signore per sora nostra madre Terra». TUTTO QUELLO CHE C’È SULLA TERRA E TUTTO QUELLO CHE OGNUNO DI NOI HA È UN DONO.
San Francesco è vissuto tanto tempo fa; egli era un grande amico di Gesù. Come Gesù, amava profondamente Dio Padre e sapeva guardare con il cuore ogni altra creatura, che chiamava sorella o fratello. Famoso è l’episodio in cui san Francesco rese mansueto il feroce lupo di Gubbio, chiamandolo fratello lupo. La storia narra che san Francesco, giunto a Gubbio, trovò i cittadini spaventati per la presenza di un grosso e feroce lupo che divorava uomini e animali. Francesco decise di aiutarli e andò nel bosco dove trovò il lupo. Il lupo lo affrontò minaccioso, ma Francesco non si spaventò, lo rimproverò per il suo crudele comportamento e poi lo benedisse. Il lupo si tranquillizzò immediatamente, sdraiandosi ai suoi piedi, e Francesco gli promise che, se fosse diventato buono, i cittadini di Gubbio lo avrebbero nutrito e accudito per il resto della sua vita. Francesco e il lupo entrarono in Gubbio sotto gli occhi sorpresi e spaventati dei cittadini. Ma il lupo si dimostrò subito mansueto e docile; Francesco rassicurò gli abitanti e promise loro che il lupo non avrebbe più minacciato nessuno, se loro lo avessero nutrito per il resto della vita. Frate Lupo, come lo chiamò Francesco, visse in pace a Gubbio fino a morire di vecchiaia e tutti i cittadini ne sentirono poi la mancanza. Disegna la storia di san Francesco e il lupo.
LA VITA DÈIODUIOPNERV DIOENOAE 33
Laudato sii Laudato sii, o mi’ Signor, Laudato sii, o mi’ Signor, Laudato sii, o mi’ Signor, Laudato sii, o mi’ Signor E per tutte le tue creature per il sole e per la luna per le stelle e per il vento e per l’acqua e per il fuoco. Per sorella madre terra che ci alimenta e ci sostiene per i frutti, i fior e l’erba per i monti e per il mare. Impara il canto per poterlo cantare insieme. Ritaglia da giornali e riviste immagini di piante, fiori, montagne e fai un collage.
LODARE significa dire che merita onore e ammirazione.
33 LIL’AMDISCIEZGINA O DIDI GEDSIOÙ CREATORE
IL DONO DELLA VITA Noi, io, tu, i tuoi compagni e ogni persona, abbiamo ricevuto il dono della vita. La vita è il dono più prezioso che abbiamo. Per questo cerchiamo quello di cui abbiamo bisogno per vivere, come il cibo, per questo ci curiamo, per questo festeggiamo il nostro compleanno. Riceviamo la vita attraverso i nostri genitori e siamo accompagnati a crescere da chi ci vuole bene. Ogni bambino fa parte di una famiglia, ha un nome e un cognome con cui tutti lo conoscono. Il cognome indica la famiglia da cui proveniamo. Dio dona la vita continuamente. DIO DONA LA VITA PERCHÉ VUOLE BENE A CIASCUNO DI NOI.
Disegna la tua famiglia.
LA VITA DÈIODUIOPNERVD IOENOAE 33 La nostra vita è un dono così prezioso che Dio affida ognuno di noi ad un angelo custode. I nonni, e tutte le persone che ci custodiscono, sono per noi simili agli angeli custodi. Per questo in occasione della festa dell’angelo custode, il 2 ottobre, si festeggiano i nonni. Anche Gesù aveva i nonni, Gioacchino e Anna, i genitori di Maria. Come fai parte di una famiglia, così fai parte di una classe, di una comunità o forse di una squadra. Scrivi i nomi dei compagni o degli amici con cui ti trovi bene.
La parola CUSTODE significa persona che cura e protegge.
33 LIL’AMDISCIEZGINA O DIDI GEDSIOÙ CREATORE
IL DONO DELL’AMICO Tutti gli uomini sono fratelli. Viviamo nella stessa casa, che è il mondo. Tutto quello che abbiamo lo abbiamo ricevuto e possiamo condividerlo con i nostri fratelli e amici. I nostri amici sono quelli che ci aiutano nel gioco o a scuola e che si accorgono di quando abbiamo bisogno di qualcosa. Anche noi possiamo accorgerci del bisogno di chi ci sta vicino e aiutarlo. Questa è la storia di san Martino, un cavaliere di tanto tempo fa. Un giorno di Novembre, Martino, uscito dalle porte della sua città, incontrò per strada un vecchio povero e infreddolito. Allora prese la sua spada, divise in due parti uguali il mantello che lo riparava dal gelo e ne donò metà al povero perché potesse coprirsi. Quando Dio vide questo gesto generoso fece comparire sopra la terra un cielo sereno. Nella notte Gesù si mostrò a Martino e lo ringraziò dicendogli: «Hai vestito me». Da quel tempo si dice che il giorno 11 novembre porta “l’estate di san Martino”, un giorno più caldo in mezzo al freddo di novembre. Se aiutiamo le persone più bisognose, rendiamo il mondo un luogo accogliente per tutti. Questo è il compito che Dio affida agli uomini. VIVERE DA FRATELLI È IL MODO PER STARE VICINI A DIO E PER RENDERE PIÙ BELLO IL MONDO. El Greco, SAN MARTINO E IL MENDICANTE, National Gallery of Art di Washington
Chi sono i personaggi dipinti? Descrivi l’aspetto di Martino e del povero. Ti è capitato di aiutare qualcuno? Racconta.
LA VITA DÈIODUIOPNERVD IOENOAE 33
33 LIL’AMDISCIEZGINA O DIDI GEDSIOÙ CREATORE
GRAZIE DEL DONO Quando ricevi un dono, la mamma ti ti ripete: «Come si dice? Si dice “Grazie”». Ringraziare ci aiuta a ricordare chi ci fa il regalo e a volergli bene. È bello imparare a dire grazie alla mamma, al papà e agli amici. Dio ci dona il mondo pieno di meraviglie e la nostra vita. Possiamo imparare a giocare insieme, a fare i compiti con cura, a voler bene a tutti quelli che incontriamo. E ringraziare Dio per tutto questo. C’è una preghiera che esprime questo grazie all’inizio della giornata: «Ti ringrazio di avermi creato e fatto cristiano». I cristiani sono come una famiglia. “Sono cristiano” significa che appartengo alla comunità degli uomini che vivono con Gesù. Leggi la preghiera. Imparala o scegli alcune espressioni. Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa’ che siano tutte secondo la tua santa volontà per la maggior Tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.
GEDSIÙODICOPOENRVDIOENNOAE I 33
TEMPO DI ATTESA Il tempo dell’anno che precede il Natale è l’Avvento, un tempo di attesa. È un tempo in cui ci prepariamo alla venuta di Gesù. Perché Gesù viene? Per essere felici abbiamo bisogno di qualcuno che ci accompagni e ci aiuti. Ci vuole un amico ancora più grande dei grandi. Per questo viene Gesù: per rallegrare e illuminare la nostra vita. Come è paurosa e buia la notte, l’oscurità in cui non si sa dove si è diretti. Come è bello, il mattino, vedere sorgere dalla terra il sole che illumina tutto il mondo e traccia una strada sul mare. Gesù è entrato così nella storia del mondo e di ognuno di noi. Luigi Giussani
Per questo l’Avvento è come attendere il sole che sorge.
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In questo tempo tutti si preparano al Natale. Il segno che ricorda di più la nascita di Gesù è il presepe. Le luminarie per le strade, l’albero e gli addobbi che mettiamo nelle case sono segni di luce e di festa: possiamo così capire come è bello che Gesù venga sulla terra. Conta i giorni che mancano al Natale. Illustra ogni giorno una casella.
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L’ATTESA DI MARIA Le prime persone che hanno atteso Gesù sono state Maria e Giuseppe. Ecco, come nel Vangelo, si racconta la loro storia. Maria, una ragazza del popolo degli Ebrei, vive nel piccolo paese di Nazaret con la sua famiglia. Maria ha il cuore umile, sa che Dio è grande e buono. Un giorno l’angelo Gabriele le appare e le dice:
«AVE MARIA, PIENA DI GRAZIA, IL SIGNORE È CON TE».
Poi le annuncia la nascita del bambino Gesù. Maria con timore dice di sì a Dio che la sceglie come mamma di Gesù. Allora l’angelo le indica un segno della potenza di Dio: «Elisabetta, tua cugina, aspetta un bambino». Beato Angelico, L’ANNUNCIAZIONE, Museo diocesano, Cortona.
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Elisabetta era sposa di Zaccaria. Nonostante fossero anziani, avevano ricevuto da Dio la promessa di un figlio. Maria, dopo l’annuncio dell’angelo, va in tutta fretta a trovare la cugina per aiutarla. Elisabetta, appena vede Maria, sente dentro di sé il bambino muoversi per la gioia. Allora la saluta abbracciandola: «TU SEI BENEDETTA FRA TUTTE LE DONNE E BENEDETTO È IL FRUTTO DEL TUO SENO: GESÙ».
Quando recitiamo la preghiera dell’AVE MARIA ripetiamo il saluto dell’angelo e di Elisabetta. AVE MARIA, PIENA DI GRAZIA, IL SIGNORE È CON TE. TU SEI BENEDETTA FRA LE DONNE E BENEDETTO È IL FRUTTO DEL TUO SENO, GESÙ. SANTA MARIA, MADRE DI DIO, PREGA PER NOI PECCATORI, ADESSO E NELL’ORA DELLA NOSTRA MORTE. AMEN
Maria è stata la prima persona ad amare Gesù; per questo è santa. A lei molti uomini chiedono aiuto: infatti Maria è chiamata anche Aiuto dei cristiani.
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L’ATTESA DI GIUSEPPE Anche Giuseppe, lo sposo di Maria, riceve in sogno l’annuncio dell’angelo. «NON TEMERE DI PRENDERE MARIA COME TUA SPOSA. IL BAMBINO CHE DA LEI NASCERÀ È IL FIGLIO DI DIO».
Giuseppe segue con fiducia le parole dell’angelo e attende con semplicità la nascita del Bambino. Per ordine dell’imperatore romano tutte le famiglie in Palestina devono farsi registrare nel loro paese d’origine. Per questo Giuseppe si reca a Betlemme e porta con sé la sua sposa Maria che aspetta Gesù. Giuseppe accompagnerà Gesù e lo custodirà dai pericoli. Dio si fida di uomini semplici e veri. Illustra il sogno di Giuseppe.
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NASCE GESÙ A Betlemme Maria e Giuseppe si rifugiano in una grotta fuori dall’abitato perché non c’è posto per loro negli alberghi. Nella notte nasce il bambino. È la “notte santa”! Maria lo fascia e lo mette nella mangiatoia. Intanto una schiera di angeli avverte i pastori che senza indugio si dirigono alla grotta. Che grande avvenimento! Dio si fa bambino per farsi conoscere ed essere vicino a tutti noi. Gesù era stato preannunciato anche con il nome Emmanuele, che significa proprio DIO CON NOI.
GEDSIÙODICOPOENRVDIOENNOAE I 44 C’è un canto molto conosciuto che racconta la notte di Natale:
Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo e vieni in una grotta, al freddo e al gelo. O bambino mio divino Io ti vedo qui a tremar. O Dio beato! Ah quanto ti costò l’avermi amato.
Gesù nasce in un tempo preciso della storia degli uomini. La nascita di Gesù è un avvenimento talmente importante e grande per la storia di tutti gli uomini che il tempo stesso è segnato da questo fatto. Noi oggi siamo nell’anno Questo numero indica gli anni che sono passati dal primo Natale. Prepariamo un biglietto con gli auguri di buon Natale.
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I RE MAGI ADORANO GESÙ Dopo qualche tempo, da lontani paesi d’Oriente, arrivano a Betlemme anche i Magi, tre re sapienti. Sono persone attente e curiose, che vedendo apparire una stella particolare, la stella Cometa, hanno riconosciuto il segno del grande avvenimento. Si sono messi in cammino seguendo con fiducia quella stella ed hanno affrontato un lungo viaggio. Portano in dono oro, incenso e mirra. Quando vedono il bambino in braccio alla sua mamma riconoscono il loro Signore e lo adorano. Dio si fa vedere: è la festa dell’Epifania. Anche Erode riceve dai Re Magi la notizia della nascita di Gesù, il Re dei Re. Erode è geloso, perché pensa che Gesù voglia regnare sulla sua terra.
La parola EPIFANIA significa apparizione, manifestazione.
Perciò vuole uccidere il Bambino, per essere l’unico Re. Anche a noi capita di voler essere i “re”, ma per essere felici è necessario guardare e ascoltare chi ci vuole bene. I Re Magi capiscono che Dio è presente in modo molto misterioso, ma sono certi perché hanno provato la gioia di essergli vicino. È una gioia possibile a tutti, pastori o re, grandi e piccoli. Sai i nomi dei Re Magi? Sai quali doni portano al Bambino Gesù?
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Gentile da Fabriano, ADORAZIONE DEI MAGI, Galleria degli Uffizi di Firenze
Osserva le figure dei Magi: i loro vestiti, le loro corone, i loro doni. Osserva il Bambino: che cosa sta facendo? Riconosci gli elementi del Presepe: le figure principali, l’asino e il bue, la mangiatoia, la stella.
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CAPIAMO DAI SEGNI I doni che ci scambiamo a Natale sono segni del “regalo” che Dio ha fatto agli uomini: Gesù con noi. Cosa sono i segni? I segni sono alcune cose che vediamo e che ci indicano molto di più. Quando, per esempio, usciamo da scuola e cerchiamo la mamma fra la gente, possiamo vedere il suo cappotto o sentire la sua voce: è proprio attraverso queste piccole cose che capiamo immediatamente che la mamma è presente. Anche Gesù viene incontro agli uomini in molti modi, con molti segni, soprattutto attraverso le persone grandi e piccole che si possono incontrare e che parlano di Lui. Tanti sono i segni che ogni giorno ci parlano della presenza di Gesù. Per riconoscere Gesù è necessario essere curiosi ed attenti, proprio come hanno fatto Maria, Giuseppe, Elisabetta, i pastori e i Re Magi. Fai il disegno del giorno di Natale e del regalo che ti è piaciuto di più.
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LA FAMIGLIA DI GESÙ Le persone che ci vogliono bene, la nostra famiglia, il nostro paese, la nostra comunità sono come la terra buona che accoglie il piccolo seme. Il seme per crescere ha bisogno di essere nutrito dalla terra, dall’acqua e dal sole. Anche noi non possiamo diventare grandi senza le persone e le cose che abbiamo intorno. Gesù stesso da bambino è vissuto nella sua famiglia con Maria e Giuseppe e si è trovato a partecipare agli avvenimenti del suo popolo, in un tempo e in una terra precisi. Dopo la morte di Erode, Giuseppe, Maria e Gesù lasciano l’Egitto e ritornano nella loro terra, a Nazaret. Gesù è un bambino come noi, è amato dai suoi genitori, che gli chiedono di essere obbediente. Maria si occupa della casa e si prende cura di Gesù. Gesù impara dalla sua mamma a rendere grazie a Dio Padre per ogni cosa. Giuseppe fa il lavoro di falegname e lo insegna a Gesù. Nel giorno di sabato, Giuseppe va con Gesù nella sinagoga ad ascoltare le letture della Bibbia. La sacra famiglia è unita dall’amore a Dio. GIUSEPPE, MARIA E GESÙ VIVONO CON SEMPLICITÀ E CURA IL LORO LAVORO QUOTIDIANO.
Anche a noi Dio dona le persone e le cose necessarie per diventare grandi. Disegna la Sacra Famiglia. Chi sono le persone che nella tua famiglia ti aiutano di più a crescere? Anche tu ogni giorno impari qualcosa dalla tua mamma, dal tuo papà o da altri tuoi familiari. Racconta.
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IL BAMBINO GESÙ Nel Vangelo di Luca è scritto: «Gesù cresceva in età, in sapienza e in grazia davanti a Dio e agli uomini». Gesù obbedisce ai suoi genitori e sa che in questo modo obbedisce a Dio. Eppure accade un fatto particolare. All’età di dodici anni Gesù si reca al tempio di Gerusalemme e, all’insaputa dei suoi genitori, si intrattiene con i dottori della legge, spiegando le Sacre Scritture. A Maria e Giuseppe che, dopo averlo cercato per tre giorni, lo ritrovano, Gesù dice: «Non sapete che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».
Gesù vuole fare capire che per Lui obbedire a Dio è la cosa più importante. POI TORNA CON MARIA E GIUSEPPE A NAZARET DOVE VIVE LORO SOTTOMESSO.
Così anche noi, come figli e figlie, possiamo amare, rispettare, obbedire e aiutare i nostri genitori e tutte le persone che si prendono cura di noi. Obbedire a Dio ci rende contenti come quando obbediamo alle persone che ci vogliono bene. Perché Gesù risponde così? Chi è il Padre di Gesù?
Disegna e racconta un episodio in cui sei stato contento di aver obbedito.
LA VDITIOADIOPDEI RVDGIOEN SAÙE
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QUANDO e DOVE Conosciamo i luoghi dove Gesù è vissuto e gli anni della sua vita terrena
NAZARET
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La nascita di Gesù
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12 Gesù al Tempio
GERRUSALEMME GERUSALEMME CANA
30 33 GERUSALEMME GERRUSALEMME
L’inizio della vita pubblica I.N.R.I
La morte di Gesù La Risurrezione
QUANDO e DOVE LA VDITIOADIOPDEI RVDGIOEN SAÙE
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Conosciamo i luoghi dove Gesù è vissuto e gli anni della sua vita terrena
IL COMPITO DI GESÙ
QUANDO e DOVE
La vita di Gesù è una vicenda accaduta in un luogo geografico e in un tempo Conosciamo i luoghi dove Gesù storico precisi: Gesù è vissuto nei villaggi e nelle città della Palestina, sotto è vissuto e gli anni della sua vita terrena l’Impero romano, più di duemila anni fa. Il Vangelo racconta i principali avvenimenti della sua infanzia e poi ci presenta quello che Gesù ha fatto e detto da adulto. Come una persona NAZARET che diventa grande risponde al suo compito nel mondo, così Gesù a trent’anni lascia la sua famiglia e inizia la sua missione.
L’Annuncio a Maria
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QUANDO e DOVE
Che cosa ha fatto Gesù da grande? Qual è stato il “compito” BETLEMME che Dio Padre gli ha affidato sulla Terra? Conosciamo i luoghi dove Gesù Lo conosciamo attraverso la sua vita pubblica. è vissuto e gli anni della sua vita terrena La vita pubblica di Gesù è il tempo, tre anni, in cui è vissuto in mezzo alla gente del suo popolo.
AZARET
La nascita di Gesù
L’Annuncio a Maria
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BETLEMME
12 GERRUSALEMME GERUSALEMME
QUANDO e DOVE
La nascita di Gesù GERRUSALEMME NAZARET GERUSALEMME Gesù al Tempio Conosciamo i luoghi dove Gesù
è vissuto e gli anni della sua vita terrena La parola MISSIONE CANA significa essere mandato con un compito.
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L’Annuncio a
Gesù 30al TempioL’Annuncio aL’inizio Maria della vita pubblica BETLEMME
NAZARET
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Conos è vissuto e
12 33 0 Osserva l’immagine. Impara i nomi e collega i principali fatti della vita BETLEMME di Gesù al L’inizio luogo in cui vita sonopubblica accaduti. GERRUSALEMME della Gesù al 30 L’Annuncio La nascita diGERUSALEMME Gesù ET La morte di Gesù a Maria GERUSALEMME GERRUSALEMME CANA 33 12 NAZARET LEMME GERRUSALEMME GERUSALEMME Gesù al Tempio La nascita diLaGesù L’iniz L’Annuncio a Maria morte di 30 La Risurrezione GERUSALEMME GERRUSALEMME 0 CANA 12 33 BETLEMME RUSALEMME Gesù30al TempioLa Risurrezione L’inizio della vita pubblicaLa nascita di GeLa CANA NAZARET GERUSALEMME GERRUSALEMME GERUSALEMME BETLEMME 12 CANA 33 CANA
I.N.R.I
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PER LA NOSTRA GIOIA Gesù ha cominciato la sua vita pubblica a Cana, una città della Galilea, dove ha compiuto il primo miracolo. Il Vangelo racconta che durante il banchetto di un matrimonio viene a mancare il vino. Maria chiede a Gesù di intervenire. Gesù obbedisce, mutando l’acqua in vino. È una festa. Fin dal primo miracolo compiuto da Gesù si capisce che il suo compito è rendere più bella la vita. Questa festa è anche per noi! Gesù ha voluto che questa festa fosse possibile sempre, anche oggi: anche oggi infatti viene chiamato il Salvatore.
Giotto, LE NOZZE DI CANA, Cappella degli Scrovegni, Padova
Riconosci i personaggi: Gesù, Maria, gli sposi, il maestro di tavola. Racconta questo primo miracolo.
Tutto cambia quando passi Tu, tutto è nuovo, tutto è vero, tanto chiaro che non si scorda più quando passi Tu. L’acqua muta in vino per noi quando Tu ci sei. Fanno festa gli amici tuoi.
LA VDITIOADIOPDEI RVDGIOENS AÙE
GESÙ INCONTRA TUTTI Gesù lascia la sua casa e inizia a vivere in mezzo alla sua gente. Chiama con sé un gruppo di amici, i dodici apostoli. Sono persone molto diverse fra loro, alcuni sono semplici pescatori. Con loro Gesù vive in mezzo alla gente e incontra tante persone: sono bambini, giovani e anziani, donne e uomini del suo popolo e stranieri. Gesù chiama ciascuno per nome: Zaccheo, Maddalena, il cieco Bartimeo, la Samaritana e tanti altri diventano suoi amici. ANCHE OGGI GESÙ VIENE INCONTRO AGLI UOMINI E LI INVITA A SEGUIRLO.
Seguendo Gesù, come hanno fatto i suoi amici, si impara ad amare e a vivere lieti in mezzo a tutti gli uomini.
Ti ringrazio, mio Signore, e non ho più paura perché con la mia mano nella mano degli amici miei cammino fra la gente della mia città e non mi sento più solo; non sento la stanchezza e guardo dritto avanti a me, perché sulla mia strada ci sei Tu.
Fai un disegno di Gesù che chiama i suoi amici pescatori.
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GESÙ GUARISCE Gesù, quando attraversa i paesi, va incontro soprattutto ai bisognosi, agli ammalati, ai disperati, ai peccatori, facendo del bene a tutti. Molti sono i miracoli che Gesù compie per guarire: dona la vista ai ciechi, fa udire i sordi, guarisce storpi e lebbrosi. Leggi l’episodio della guarigione del paralitico nel Vangelo di Marco: 2,1-12.
Gesù conosce profondamente e vede il male, anche quello del cuore degli uomini. Il suo perdono cura ogni male. Gesù si commuove quando vede gli uomini soffrire, li consola e in alcuni episodi raccontati dal Vangelo ridona perfino la vita a chi muore. Per questo la gente lo va a cercare. GESÙ CURA E SALVA.
Cerca e racconta ai tuoi compagni un altro miracolo di Gesù.
LA GUARIGIONE DEL PARALITICO, SCENE DI VITA DI CRISTO, Sant’Apollinare nuovo, Ravenna Racconta l’episodio guardando l’immagine: riconosci i personaggi e le loro azioni.
LA VDITIOADIOPDEI RVDGIOENS AÙE
GESÙ INSEGNA Nel Vangelo sono raccontati molti episodi nei quali Gesù insegna, come un vero e grande maestro. Fa conoscere la volontà di Dio che è salvare tutti gli uomini; spiega che cosa è la vita e mostra il valore di ogni cosa. Per farsi capire usa degli esempi, delle storie che raccontano cose semplici e vere: sono le Parabole. Quando chiedono a Gesù quale sia la cosa più importante, Lui risponde: AMA IL SIGNORE TUO DIO CON TUTTO IL TUO CUORE E AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO.
Per far capire chi è il prossimo, Gesù racconta la parabola del buon Samaritano. Leggi la parabola nel Vangelo di Luca: 10,30–37
Anche a te è capitato di aiutare qualcuno? Racconta.
La parola PROSSIMO significa molto vicino.
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LA FESTA PIÙ GRANDE Nel tempo dell’anno festeggiamo diversi avvenimenti. La festa più importante per i cristiani è la Pasqua. Questa festa è preceduta da una settimana che è detta Settimana Santa. In questi giorni si ricordano la Passione, la Morte e la Risurrezione di Gesù, cioè i fatti più straordinari che siano stati raccontati nel Vangelo. La Settimana Santa si apre con la Domenica delle Palme. con questa festa ricordiamo l’entrata di Gesù a Gerusalemme, acclamato come un re vittorioso. Pochi giorni dopo, il Giovedì Santo, Gesù mostra agli apostoli che è venuto per servirli: lava loro i piedi e dona il suo corpo e il suo sangue, nei segni del pane e del vino. Gesù offre tutta la sua vita: è il Venerdì Santo. Viene condannato, flagellato, incoronato di spine, poi viene caricato della croce e muore crocifisso sul Monte Calvario.
Completa con i disegni. Passione Morte
Risurrezione
La Domenica di Pasqua Gesù, più forte della morte, risorge: è la Pasqua, la festa della Risurrezione. Sono questi gli avvenimenti con cui Gesù salva gli uomini. Egli rimane sempre vivo tra gli uomini. Per questo la vita può essere piena di gioia.
UNA COMPAGNIA NELLA NDIOOSD TIOPREARVDIVOEINTAE 55
IN MEZZO A NOI Gesù ha promesso ai suoi amici che non li avrebbe più lasciati soli. Infatti, prima di salire al cielo, ha detto:
«IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI, FINO ALLA FINE DEL MONDO».
Poi ha affidato loro un compito: far conoscere a tutto il mondo la sua salvezza. LA COMPAGNIA DEGLI AMICI DI GESÙ SI CHIAMA CHIESA.
La Chiesa porta nel mondo la Salvezza: conoscere e amare Dio Padre che dona la vita e voler bene ad ogni uomo come a un fratello. In questo modo la Chiesa è come una barca che attraversa la tempesta del mondo offrendo aiuto a tutti quelli che lo desiderano. La Chiesa è una comunità. È presente in ogni luogo in cui ci siano amici di Gesù. È vicina anche a noi: vive nella famiglia, nella parrocchia, in oratorio o a scuola. È una compagnia che porta gioia perché aiuta, sostiene, fa crescere e perdona. Come si chiama la parrocchia dove tu abiti? Esprimi con un disegno che cosa significa “una compagnia che aiuta” (puoi usare l’esempio della barca).
La parola PARROCCHIA significa abitare vicino.
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PREGHIAMO INSIEME È bello essere insieme per aiutarci a vicenda ed è bello pregare insieme per rendere grazie a Dio per i suoi doni. Pur nella diversità di ogni religione, è possibile stare insieme a pregare, ciascuno con le parole che conosce, perché siamo tutti fratelli e sorelle nell’unica famiglia umana. Per i cristiani la preghiera è rivolgersi a Dio Padre che ama tutti come figli. LA PREGHIERA NASCE NEL CUORE DI OGNI UOMO PER LODARE DIO E DOMANDARE LA SUA PROTEZIONE.
La preghiera ci dona l’aiuto per vivere con gioia i compiti quotidiani e con amicizia i nostri rapporti. Tanti sono i modi e i luoghi in cui si prega perché tante sono le religioni nel mondo: i cristiani pregano nelle chiese, gli ebrei nelle sinagoghe, i musulmani nelle moschee, i buddisti e gli induisti nei loro templi.
CRISTIANI
MUSULMANI
EBREI
«Padre Nostro…»
«Dio è il più grande…»
«Dio dei nostri padri …»
Conosci qualche bambino di altre religioni? A che religione appartiene? Quali preghiere conosci?
La parola RELIGIONE significa la relazione di una comunità con Dio.
UNA COMPAGNIA NELLA NDIOOSDT IOPREARVDIVOEINTAE 55
IL PADRE NOSTRO Le parole con cui possiamo rivolgerci a Dio sono tante e tante sono le preghiere, ma fra tutte una preghiera è speciale. È la preghiera che ci ha insegnato Gesù. Un giorno i discepoli gli hanno chiesto: «INSEGNACI A PREGARE». Gesù allora ha detto: «Quando pregate, non dite parole vane, perché il Padre vostro sa già quello di cui avete bisogno. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, Vogel Von Vogelstain, LASCIATE CHE I PARGOLI sia fatta la tua volontà VENGANO A ME, Galleria come in cielo così in terra. di Arte Moderna, Firenze Dacci oggi il nostro pane quotidiano, Che cosa noti di Gesù? rimetti a noi i nostri debiti Che cosa sta facendo come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori ogni bambino? e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male». Sono tutti gesti di…
66 LIL’AMDISCIEZGINA O DIDI GEDSIOÙ CREATORE DIO DESIDERA CHE GLI UOMINI SIANO TUTTI FELICI COME FIGLI E COME FRATELLI.
Scopriamo che cosa significano queste parole e queste frasi che recitiamo spesso. Padre nostro Dio è padre perché dà la vita e vuole bene agli uomini che ha creato. È padre nostro perché siamo tutti suoi figli e per questo, come bambini dello stesso papà, siamo fratelli. che sei nei cieli I cieli indicano tutti gli spazi. Dio, infatti, è in ogni luogo, è onnipresente. sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Preghiamo perché Dio sia amato e onorato così come avviene in cielo. Dacci oggi il nostro pane quotidiano Chiediamo quanto ci è necessario per la vita di ogni giorno. rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, Affidiamo a Dio i nostri errori e desideriamo imparare ad essere generosi, anche con chi sbaglia. non abbandonarci alla tentazione ma liberaci dal male. Amen. Infine chiediamo il Suo aiuto per non essere lasciati soli nelle difficoltà e per ottenere che il male non diventi il nostro padrone. Sottolinea e illustra con il disegno la frase del Padre nostro che vuoi ricordarti.
L’UOMO IN RICE RCA
CERCO IL TUO VOLTO
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66 CERCO IL TUO VOLTO
SIAMO FATTI PER CONOSCERE E AMARE Guardando il Creato e tutte la sua varietà siamo attratti da ciò che abbiamo intorno: tutti ci stupiamo di fronte alla natura. Il mondo è bello, è fatto bene con ordine ed armonia. Di fronte alle cose, l’uomo domanda, cerca di conoscere, di sapere e di comprendere. Come sono nati l’Universo, la Terra, l’uomo? Chi li ha fatti? Perché esistono? ANCHE IO SONO CURIOSO DI CONOSCERE.
La mamma che ti abbraccia, il papà che ti aiuta, gli amici che ti fanno giocare, il compagno che vuole lavorare con te: ecco alcune cose a cui tieni che ti soddisfano ancora di più che avere tanti giochi. Sono legami che ci rendono contenti o tristi. Perché vogliamo stare in compagnia? Come mai desideriamo così tanto essere amati? Perché soffriamo se ci trattano male? IO SONO CONTENTO DI VOLER BENE E DI ESSERE VOLUTO BENE.
La risposta a queste domande viene continuamente ricercata da tutti perché ogni uomo ha la ragione per capire e il cuore per amare. L’UOMO È FATTO PER CAPIRE E AMARE.
Cosa hai visto di bello durante le vacanze? Fai un disegno o porta una fotografia di una bellezza naturale. La compagnia di quali persone ti rende contento? Racconta.
L’UOMO IN RICE RCA
CERCHIAMO DIO L’intelligenza e l’affetto sono due forze che ci spingono sempre di più verso qualcosa o qualcuno da conoscere e amare. Infatti niente ci ferma: quando abbiamo ottenuto una cosa, ecco che ne desideriamo un’altra; se siamo contenti adesso, ecco che ci preoccupiamo per quello che accadrà dopo. Noi cerchiamo sempre qualcosa che ci soddisfi e nello stesso tempo abbiamo paura della forza della natura, temiamo il male, il dolore e la morte. Gli uomini nella storia hanno sempre immaginato che ci sia qualcuno così buono da essere capace di donare la vita e così forte da sconfiggere il male. La parola DIO esprime questa presenza sovrumana che l’uomo non conosce direttamente, ma che percepisce nella sua vita e a cui si rivolge perché gli venga in aiuto. L’UOMO CERCA DIO CHE GLI HA DATO LA VITA E CHE LO PUÒ RENDERE FELICE.
Davanti ai grandi doni che abbiamo non ci accontentiamo di riceverli, ma desideriamo conoscere chi ce li ha dati.
Quali domande si ponevano i primi uomini di fronte ai fenomeni naturali? E tu, davanti ad uno spettacolo della natura, cosa provi?
La parola DESIDERIO esprime un moto dell’anima che aspira a un bene che le manca.
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I NOSTRI TENTATIVI Fin dall’antichità, in tutti i tempi e in tutti i luoghi, gli uomini cercano un rapporto con il Signore di tutto e, a seconda del momento storico, dell’ambiente in cui vivono e del popolo a cui appartengono, riconoscono la presenza di Dio in modi e luoghi diversi. Molti popoli si figurano Dio nelle forze principali della natura, dalle quali dipende la vita. Una divinità comune a molte popolazioni è il sole, perché dà calore e luce: da sempre, infatti, l’uomo ha ritenuto Dio principio creatore del mondo e signore della vita. A Lui l’uomo si rivolge con gesti e parole. Il popolo dei Camuni, ad esempio, ci ha lasciato in Val Camonica su centinaia di rocce immagini di uomini oranti, raffigurati con le braccia rivolte al cielo in atteggiamento di preghiera. GLI UOMINI SONO DA SEMPRE IN RAPPORTO CON UN DIO MISTERIOSO, EPPURE FAMILIARE.
Le antiche religioni esprimono in varie forme e con vari segni il tentativo di ricerca e di dialogo con il Mistero, con questo “dio nascosto”. Alcuni popoli hanno immaginato molte e diverse divinità.
L’UOMO IN RICE RCA OSSERVA L’IMMAGINE La fotografia riporta le Pietre di Stonehenge, un sito del periodo neolitico situato in Inghilterra. Alte e lunghe pietre si trovano in tante regioni di Italia e del mondo, sono costruzioni che esprimono il tentativo degli uomini di vivere un rapporto con il Mistero della vita e della morte. Perché sceglievano queste pietre lunghe? Che cosa volevano raggiungere? Nella fotografia intravedi il sole: sai dire perché il sole era considerato una divinità?
La parola MISTERO è una parola latina che esprime una cosa sacra, soprannaturale, che la mente umana riconosce ma non comprende.
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L’INIZIATIVA DI DIO Anche Dio, che ha dato la vita all’uomo e che lo ama, non ha mai smesso di cercarlo. Dio è venuto incontro all’uomo e ha dato inizio a una storia di amicizia nel mondo, per incontrare ciascuno di noi e compiere il nostro desiderio di conoscerlo. Papa Francesco spiega così: «Ci diciamo che dobbiamo cercare Dio, ma quando noi andiamo verso di Lui, Lui ci sta già aspettando. Lui è già lì e, userò un’espressione che usiamo in Argentina: il Signore ci primerea, ci anticipa, ci sta aspettando».
Nel corso della storia è accaduto proprio questo fatto eccezionale: Dio si è rivelato. Dapprima, nei tempi antichi, ha parlato agli uomini in molti modi attraverso un popolo e la sua storia, poi è venuto come uomo sulla terra per farsi prossimo a tutti. Senza l’iniziativa di Dio l’uomo si sarebbe perso nei suoi tentativi. L’UOMO PUÒ INCONTRARE DIO PERCHÉ È DIO CHE SI RIVELA A LUI.
L’incontro con Dio è l’incontro più desiderato dagli uomini: la religione cristiana afferma che questo incontro è avvenuto e ancora avviene nella vita di tutti i giorni.
La parola RIVELAZIONE significa manifestazione di qualcosa che si svela.
Anche a te sarà accaduto di incontrare qualcuno in modo imprevisto, qualcuno che è venuto proprio a cercarti. Racconta.
L’UOMO IN RICE RCA
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NELLA STORIA Cominciamo a conoscere la storia con cui Dio si è rivelato. Conosciamo luoghi, persone, incontri, avvenimenti che Dio ha scelto fin dai tempi più antichi per farsi conoscere e per venirci incontro. Possiamo dire dove e quando questa storia è iniziata.
Dove?
Alcuni fatti accaduti, raccontati nella Bibbia, sono ambientati in Mesopotamia, la terra fra i fiumi Tigri ed Eufrate, ed altri in Egitto. Sono fatti che hanno dato origine nell’antichità a un popolo, il popolo di Israele, che continua nella storia il suo cammino, il popolo degli Ebrei. Gran parte della vita iniziale di questo popolo si è svolta nella Terra Promessa, una piccola striscia di terra che si trova nel Medio Oriente, il punto più occidentale del continente asiatico che si affaccia sul Mar Mediterraneo.
Quando?
Nei tempi antichi questa parte di terra era abitata da alcuni popoli come i Babilonesi, i Fenici, i Cananei, gli Ammoniti e i Filistei. Siamo circa duemila anni prima della nascita di Gesù, quattromila anni fa, nel periodo in cui si sono sviluppate le prime civiltà. Il primo degli eventi con cui Dio ha iniziato a rivelarsi agli uomini è la chiamata di Abramo. I FATTI CHE ORA RACCONTIAMO SONO ACCADUTI IN LUOGHI E IN MOMENTI PRECISI DEL TEMPO.
La Bibbia è suddivisa in due parti, una riferita a prima della nascita di Gesù. Sai come si chiama? Disegna una linea del tempo in millenni. Colloca i seguenti avvenimenti: Abramo, Gesù, noi.
LA STORIA DELLA SA LVEZZA
IL VIAGGIO DI ABRAMO
Mar Caspio
Mar Nero
ARMENIA
Carran PERSIA
MESOPOTAMIA Eufrate
Mar Mediterraneo
Nilo
FENICIA
Damasco SIRIA Babilonia
ASSIRIA
MEZZALUNA FERTILE
Tigri
TERRA DI CANAAN
Ur Golfo Persico
ARABIA
EGITTO
N
Mar Rosso
O
N
S
BIBBIA deriva da una parola greca e significa libri. La Bibbia, o Sacra Scrittura, è la raccolta dei testi che raccontano l’alleanza fra Dio e gli uomini.
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DIO CHIAMA ABRAMO Fra i popoli antichi del vicino Oriente vi sono gruppi di pastori nomadi che vivono accampati nei pressi delle città per commerciare i loro prodotti. Essi hanno un’organizzazione basata sulla famiglia patriarcale, in cui cioè il più anziano, chiamato patriarca, è capo di tutta la tribù. Presso la città di Ur, in Mesopotamia, vive Abramo, patriarca di un gruppo di pastori. Egli è sposato con Sara, ma non ha figli e, come tutti i pastori nomadi, cerca una terra fertile in cui abitare. Ad Abramo un giorno accade un fatto eccezionale. Dio stesso lo chiama per nome e lo invita alla sua amicizia facendogli una promessa: «Esci dal tuo paese, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. In te saranno benedette tutte le famiglie della terra». Abramo viene chiamato ad essere “amico di Dio”. Da subito Dio mostra che questa amicizia è per tutti, per ridare al mondo la certezza della Sua promessa di Bene. Questa benedizione raggiunge tutti gli uomini: anche noi, eredi della fede di Abramo. ABRAMO È IL PRIMO UOMO A CUI DIO HA DETTO: «VOGLIO DIVENTARE TUO AMICO».
Chi era Abramo e quali erano le cose che desiderava? Che cosa chiede Dio ad Abramo? Che cosa gli promette? Hai un amico? Racconta come è nata un’amicizia per te importante.
LA STORIA DELLA S ALVEZZA
AVVENTO: STIAMO IN ATTESA Dopo aver ascoltato la voce di Dio, Abramo vive nell’attesa fiduciosa che si avveri ciò che gli è stato promesso. Anche noi siamo sempre in attesa che i nostri desideri si avverino. Ma che cosa è per noi l’attesa? Tutti i nostri desideri hanno in comune il fatto che vorremmo essere contenti, ma per questo abbiamo bisogno che qualcuno venga ad aiutarci. «Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi il Salvatore»: questo messaggio degli angeli ai pastori è per tutti gli uomini. È l’annuncio del Natale. Attendere la venuta di Gesù, cercarlo e chiamarlo ad essere con noi in ogni cosa è il cammino dell’Avvento. GESÙ VIENE PER RISPONDERE ALLA NOSTRA ATTESA.
Ti è capitato di avere una promessa da qualcuno che ti vuole bene? Racconta. Aspetti il Natale? Che cosa ti aiuta a ricordare l’Avvento in casa o a scuola?
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NATALE: UN AMICO DA ACCOGLIERE Abramo ha risposto prontamente alla chiamata di Dio, lasciando il suo paese per la terra promessa. Come è stato disponibile e semplice nel suo cuore! Così ha fatto anche Maria, la Madonna, quando l’angelo Gabriele le ha annunciato la nascita di Gesù; così hanno fatto i pastori e i Magi quando hanno seguito l’annuncio degli angeli e la stella Cometa. Gesù, il Figlio di Dio è venuto in mezzo agli uomini, nascendo a Betlemme duemila anni fa. Che grande gioia porta il Natale: Gesù fra noi, per sempre. Leggi l’inizio del Vangelo di Luca.
Anche tu puoi seguire l’esempio di Abramo, Maria e i pastori di Betlemme. Così hanno fatto e fanno tanti uomini e donne anche oggi, che amano con cuore semplice e lieto. Accogliere chi ci viene incontro e ospitare o aiutare chi ha bisogno sono il modo più semplice per scoprire la gioia e la bellezza del Natale. È COSÌ CHE CONTINUA LA STORIA DELLA SALVEZZA. GESÙ CI VIENE INCONTRO: È LUI IL DONO CHE ATTENDIAMO.
LA STORIA DELLA S ALVEZZA
Gaudì, LA NATIVITÀ, Sagrada Familia, Barcellona Nella chiesa della Sagrada Familia tutta la facciata della Natività è ricca di elementi che evocano la vita: uccelli, fiori, stelle, scritte di gloria, montagne. Al suo centro, nella grotta fra le teste dell’asino e del bue, appoggiato in una cesta è il Bambino Gesù. A lui guardano amorevolmente Maria e Giuseppe con i pastori, gli animali domestici, gli angeli musici in festa che emergono in raggruppamenti scultorei. Riconosci i gruppi delle sculture, osserva le espressioni e i gesti, e dai un titolo ad ogni scena.
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L’ALLEANZA FRA DIO E ABRAMO Riprendiamo la storia di Abramo. Dio chiamando Abramo stabilisce un patto, un’alleanza che durerà per sempre. Nella sua benedizione Dio ha promesso ad Abramo una grande discendenza e una terra fertile. Per molto tempo infatti e in diversi modi Dio gli rinnova la sua promessa di felicità. Dio dice: «Guarda in cielo e conta le stelle, se le puoi contare; tale sarà la tua discendenza!». E ancora: «Non temere Abramo, io sono il tuo scudo. La tua ricompensa sarà assai grande». Abramo diventa così sempre più amico di Dio e vive come un uomo giusto, cercando di compiere quello che Dio vuole da lui. L’AMICIZIA DI ABRAMO CON DIO È UN ESEMPIO PER TUTTI GLI UOMINI.
Infatti Abramo è riconosciuto come un grande amico di Dio dalle tre più grandi religioni monoteiste diffuse nel mondo: l’ebraismo, il cristianesimo, l’islam. Le religioni monoteiste credono in un unico e solo Dio.
UNA BENEDIZIONE PE R TUTTI 77 Papa Francesco, che si è recato pellegrino nella terra di Abramo, ha detto queste parole: «Sì, vengo come pellegrino, animato dal desiderio di pregare insieme e di camminare insieme, anche con i fratelli e le sorelle di altre tradizioni religiose, nel segno del padre Abramo, che riunisce in un’unica famiglia musulmani, ebrei e cristiani. Da voi, millenni fa, Abramo incominciò il suo cammino. Oggi sta a noi continuarlo, con lo stesso spirito, percorrendo insieme le vie della pace! Per questo su tutti voi invoco la pace e la benedizione dell’Altissimo. E a tutti voi chiedo di fare lo stesso di Abramo: camminare nella speranza e mai lasciare di guardare le stelle».
Anche per noi è importante questa amicizia. Dio ci accompagna perché possiamo imparare a fidarci delle sue promesse, a capire che il nostro bene è fare la sua volontà, come ha fatto Abramo.
DISCENDENZA significa l’insieme delle persone e delle famiglie che hanno origine da una sola persona.
In classe o nel tuo gruppo sportivo o nel tuo paese ci sono bambini che provengono da altri Paesi? Prova a conoscerli meglio. Come si chiamano? Qual è il loro Paese d’origine? A quale religione appartengono?
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ISACCO E LA PROVA DI FEDELTÀ Un giorno, presso il querceto di Mamre, Abramo riceve la visita di tre viandanti e li ospita generosamente. Quei tre personaggi sono in realtà Dio stesso che annuncia al vecchio Patriarca: «Nonostante l’età avanzata, tua moglie Sara ti darà un figlio entro un anno». Sara ride, un po’ incredula, ma Abramo crede: finalmente si sta compiendo la promessa di Dio. DIO È FEDELE AD ABRAMO.
Nasce così Isacco, il figlio tanto atteso, che porta una grande gioia ai suoi genitori: il nome Isacco significa “sorriso”, perché questo bambino è il compimento della promessa di felicità. Ma, quando Isacco diventa un ragazzo, tutto sembra capovolgersi all’improvviso. Un giorno Dio chiamò Abramo e gli disse: «Prendi il tuo unico figlio che ami e offrilo in sacrificio sul monte che io ti indicherò». Abramo si alzò di buon mattino, prese con sé due servi e il figlio Isacco e si mise in viaggio. Quando giunsero vicino al luogo che Dio gli aveva indicato, Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui; io e il ragazzo andremo fin lassù». Lungo il cammino Isacco domandò: «Padre mio! Ecco qui il fuoco e la legna. Ma dov’è l’agnello per il sacrificio?». Abramo rispose: «Dio stesso provvederà l’agnello». Quando arrivarono, Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull’altare sopra la legna. Poi stese la mano e prese il coltello per sacrificare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non gli hai rifiutato il tuo unico figlio». Alzando gli occhi, Abramo vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio, lo prese e lo offrì in sacrificio invece del figlio. Abramo si è affidato totalmente a Dio, anche nella prova. Per questo è chiamato il “Padre della fede”. Egli è per tutti noi un esempio. DIO È FEDELE AD ABRAMO, MA ANCHE ABRAMO È FEDELE A DIO.
UNA BENEDIZIONE P ER TUTTI 77
Jacopo Torriti, IL SACRIFICIO DI ISACCO, Basilica Superiore, Assisi Riconosci le tre persone rappresentate, poi osserva le mani di ogni figura e descrivi brevemente come sono e che cosa esprimono.
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DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE Nella storia Dio è sempre fedele alle sue promesse. La benedizione di Dio e l’alleanza con Lui vengono ereditate dalle generazioni successive attraverso il primogenito dei discendenti del vecchio patriarca Abramo. Nella Terra Promessa Abramo genera Isacco; da Isacco nasce Giacobbe; Giacobbe ha dodici figli, fra i quali Giuseppe. ABRAMO
SARA
ISACCO
LIA
REBECCA
GIACOBBE
RACHELE
12 figli
GIUSEPPE E I SUOI FRATELLI
Ora scopriremo come la fedeltà di Dio passa nella storia attraverso avvenimenti che si susseguono e persone che Dio sceglie e chiama. Dio infatti rivela la sua grandezza nella scelta, libera ed imprevedibile, di alcuni uomini che predilige, per la loro disponibilità a fidarsi in tutto di Lui.
PRIMOGENITO significa generato per primo.
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LA STORIA DI GIACOBBE Isacco ha due figli: i gemelli Esaù e Giacobbe. Giacobbe ottiene da suo fratello Esaù la primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie; inoltre ottiene con l’inganno la benedizione del padre Isacco. Egli diviene così il patriarca. Dio conosce ciò che Giacobbe ha fatto e lo affronta in combattimento, lasciandolo zoppicante. Tuttavia Dio sa che Giacobbe desidera l’amicizia con Lui. Per questo lo benedice e lo riconosce erede della promessa. Dio cambia il nome a Giacobbe: si chiamerà Israele. Così Dio gli indica il suo compito: diventare il capostipite del popolo che deriverà da lui.
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LA STORIA DI GIUSEPPE E I SUOI FRATELLI Giacobbe ha dodici figli: essi saranno i capi delle dodici tribù del popolo d’Israele, il popolo degli Ebrei. Fra di loro Giuseppe è il prediletto: per questo i suoi fratelli ne hanno invidia, cercano di liberarsi di lui e lo vendono come schiavo ad alcuni mercanti di passaggio. Giuseppe arriva in Egitto, lontano dalla sua terra, ma sa che Dio è con lui. Quando il Faraone lo convoca perché ha saputo della sua bravura a interpretare i sogni, Giuseppe risponde umilmente che egli sa dire soltanto quello che Dio gli rivela. Questo gli permette non solo di diventare una persona importante presso un popolo straniero, ma di testimoniare la grandezza di Dio. IN TUTTE LE VICENDE DI QUESTA STORIA CAPIAMO CHE L’AMICIZIA DI DIO, ATTRAVERSO ALCUNE PERSONE, È L’AMICIZIA CON TUTTO IL POPOLO D’ISRAELE.
GIUSEPPE CATTURATO DAI SUOI FRATELLI, Collegiata di San Gimignano Per conoscere meglio la storia di Giacobbe e di Giuseppe puoi leggere alcuni episodi della loro vita narrati nella Genesi. Fai un disegno di un episodio che hai conosciuto riguardo a Giacobbe o a Giuseppe. Poi scrivi una breve spiegazione.
IL POPOLO DI ISR AELE
MOSÈ SALVATO PER UN COMPITO Giuseppe si trova in Egitto: il padre Giacobbe, che prende il nome di Israele, lo raggiunge con tutti i suoi figli. Passano molti anni in cui i discendenti di Israele diventano talmente numerosi che «il paese d’Egitto ne fu ripieno». Per questo sono resi schiavi dagli Egiziani, fino a che il Faraone ordina addirittura di uccidere ogni figlio maschio fra i nati di Israele. Un solo bambino, di nome Mosè, viene salvato dalle acque del Nilo perché Dio aveva per lui un compito importante. Cresciuto alla corte del Faraone stesso, Mosè partecipa al dolore della schiavitù del suo popolo, fino a commettere un delitto in difesa di un suo fratello. Per questo è costretto a scappare lontano dall’Egitto e a vivere come pastore. Un giorno Dio chiama Mosè attraverso un roveto ardente: un fuoco lo brucia senza consumarlo. ‹‹Mosè, Mosè! Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa! Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e conosco le sue sofferenze. Ora va’! Io ti mando dal faraone! Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!››. Mosè sa di non essere capace da solo di compiere la missione che Dio gli affida. Dio allora gli affianca il fratello Aronne, un uomo di fede e dal linguaggio efficace. Mosè è forte perché Dio è con lui. DIO HA SALVATO LA VITA DI MOSÈ E GLI HA RIVELATO IL SUO COMPITO.
Disegna l’episodio del roveto ardente. Per quale compito Dio salva Mosè? Racconta quando ti è stato assegnato un compito importante.
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DIO VERO E POTENTE Dio rivela il Suo nome nell’episodio del roveto ardente: «Io sono Colui che è», che in lingua ebraica si dice “Jahvè”. Dio si manifesta così come il Dio vero, presente in tutto e in tutti. Mosè chiede la liberazione del suo popolo, ma il Faraone non riconosce la potenza del Dio di Israele e si rifiuta. Dio rende forte Mosè, gli fa compiere gesti strepitosi e manda le dieci piaghe d’Egitto, una serie di castighi che mostrano al Faraone e agli Egiziani che Jahvè è il vero Signore. Il duro cuore del Faraone si piega alla volontà di Dio solo con l’ultimo castigo: la morte dei figli primogeniti delle famiglie egiziane, compresa quella del Faraone. Solo allora il Faraone cede: il popolo di Israele può uscire dall’Egitto. Dopo quattro secoli trascorsi in terra straniera, il popolo di Israele può essere libero e si prepara a partire. ATTRAVERSO MOSÈ DIO OPERA GRANDI SEGNI E MOSTRA CHE EGLI È PRESENTE E POTENTE.
Quali fatti accadono quando il Faraone si ribella alla volontà di Dio? Per quale scopo accadono questi fatti? È utile il castigo?
La parola PIAGA significa colpo, percossa, ferita.
IL POPOLO DI ISR AELE
IL GRANDE PASSAGGIO Dio libera il popolo di Israele dalla schiavitù. Il potente Faraone egiziano non può opporsi alla volontà di Dio. La sera prima della partenza dall’Egitto, tutte le famiglie di Israele si trovano nelle loro case per consumare una cena diversa da tutte le altre. È Dio stesso che indica al Suo popolo come si svolge la cena: «Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!». Esodo 12,11
Da allora la stessa cena viene ripetuta tutti gli anni e quell’avvenimento viene ricordato come la più importante festa religiosa degli Ebrei, i discendenti del popolo di Israele. Durante la notte il popolo può finalmente lasciare l’Egitto e si incammina: ma il Faraone, pentito di averlo lasciato libero, decide di inseguirlo con il suo esercito a cavallo fino alle rive del Mar Rosso. Il Signore fa soffiare un forte vento da Oriente che spinge e separa le acque del mare, tanto che il popolo lo attraversa all’asciutto. Dio così protegge gli Ebrei dai soldati egiziani. Meravigliati e commossi, gli Ebrei vedono le acque del mare richiudersi sui potenti carri da guerra degli Egiziani e, ormai salvi, intonano un canto di ringraziamento al loro vero Signore: è il canto della liberazione. «Voglio cantare in onore del Signore perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavalli e cavalieri. Mia forza e mio canto è il Signore, Egli mi ha salvato». Esodo 15,1-2 LA PASQUA EBRAICA È LA LIBERAZIONE DEL POPOLO DALLA SCHIAVITÙ DELL’EGITTO.
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IL PASSAGGIO DEL MAR ROSSO, Cappella Sistina, Città del Vaticano A sinistra il popolo d’Israele, guidato dal giovane Mosè con la tipica veste gialla e mantello verde e col bastone del comando in mano, ha appena attraversato il Mar Rosso. A destra le acque “rosse” hanno avvolto i cavalieri egiziani: le linee curve creano un effetto di confusione e movimento. Perché le acque sono rosse? Che cosa sta facendo la ragazza seduta vicino a Mosè?
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LA PASQUA La Pasqua ebraica assume un significato nuovo con Gesù. Egli, infatti, scegliendo di morire durante la Pasqua ebraica, dà un senso nuovo a questa festa. Mentre Mosè è il liberatore degli Ebrei e li guida nel passaggio dalla schiavitù alla Terra promessa, Gesù è il salvatore di tutti gli uomini. Egli risorge, cioè passa dalla morte alla vita; attraverso il Suo sacrificio e la Sua risurrezione dona la vita eterna. Nella settimana santa, la sera del giovedì della Pasqua ebraica, Gesù cena l’ultima volta con i suoi apostoli. Egli dona il suo Corpo e il suo Sangue sotto la forma del pane e del vino consacrati. Dopo la cena, Gesù si reca sul monte degli Ulivi, dove si ritira nella preghiera; viene arrestato e condannato. Venerdì è il giorno della Passione di Gesù. Verso le tre del pomeriggio, Gesù muore in croce. La terra trema, il cielo si oscura, il velo del tempio si squarcia. Gesù viene deposto in un sepolcro, sorvegliato da soldati, posti a guardia perché i discepoli non possano prendere il suo corpo e dire che è risorto. Ma le donne che la domenica mattina si recano al sepolcro trovano un angelo che dice loro: «Perché cercate tra i morti Colui che è vivo? Egli non è qui: è risorto!». Le donne corrono allora dagli apostoli per dare l’annuncio della risurrezione di Gesù. La liberazione di tutti gli uomini è compiuta: anche noi siamo passati dalla schiavitù del peccato e della morte alla vita che dura per sempre. LA RISURREZIONE DI GESÙ È LA PASQUA CRISTIANA.
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Come festeggi la Pasqua? Disegna.
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I DIECI COMANDAMENTI Il Signore Dio accompagna con il Suo aiuto il popolo: il cammino verso la Terra Promessa, faticoso e lungo quarant’anni, è ricordato con il nome di Esodo. Dio decide di stabilire un legame speciale con gli Ebrei, indicando come l’uomo possa essere felice, quando vive ogni cosa alla luce dei suoi insegnamenti. Dio chiama Mosè sul monte Sinai e gli consegna le tavole della legge, con incisi i dieci comandamenti. Io sono il Signore tuo Dio: 1. Non avrai altro Dio fuori di me. 2. Non nominare il nome di Dio invano. 3. Ricordati di santificare le feste. 4. Onora tuo padre e tua madre. 5. Non uccidere. 6. Non commettere atti impuri. 7. Non rubare. 8. Non dire falsa testimonianza. 9. Non desiderare la donna d’altri. 10. Non desiderare la roba d’altri. I primi tre comandamenti riguardano il rapporto tra Dio e l’uomo e sono le regole per poter rispondere alla sua amicizia. Gli altri sette comandamenti riguardano il modo in cui gli uomini possono conoscere e vivere ciò che è bene per sé e per gli altri. Osservando i dieci comandamenti il popolo eletto diventa un popolo nuovo, capace di vivere fraternamente. Israele è un popolo veramente unico nella storia degli uomini: non solo crede in un solo Dio, ma vive una legge di fraternità sconosciuta alle civiltà antiche. Anche noi siamo chiamati a costruire la civiltà della pace e della concordia.
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Gesù ci insegna una legge ancora più grande. Con la sua vita ci testimonia che la legge della vita è l’amore. Un giorno gli chiesero: «Qual è il più grande dei comandamenti?». E Gesù ne indicò due: • •
Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore. Ama il prossimo tuo come te stesso.
Essere amati ed amare è il desiderio del nostro cuore. LA LEGGE DI DIO COINCIDE CON QUELLO CHE IL NOSTRO CUORE DESIDERA.
A che cosa servono, secondo te, le regole? In casa o a scuola ci sono delle regole che ti aiutano a vivere contento? Quali?
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RE DAVIDE E LA PROMESSA DEL MESSIA Sotto la guida di Giosuè gli Israeliti giungono nella Terra Promessa, che viene divisa fra dodici tribù. Per circa duecento anni gli Ebrei vivono a fianco di altre popolazioni, mantenendo la loro fede e lottando per salvaguardare la loro parte di terra. Dio ordina al sacerdote Samuele di scegliere un re per governare il popolo, nel rispetto della legge consegnata da Dio. È Dio infatti l’unico vero Re di Israele. Viene scelto Saul. Quando scoppia una guerra fra gli Ebrei e il popolo dei Filistei, questi propongono di risolvere la contesa con un combattimento fra due soli uomini. Re Saul non sa scegliere il suo uomo per la battaglia. Davide, un giovane pastore di Betlemme, per il quale Dio aveva già manifestato la sua preferenza, si offre per combattere contro il rappresentante dei Filistei, il gigante Golia. Davide non ha paura, è certo che Dio è con lui: per questo egli, con un lancio della sua fionda, abbatte il gigante. La guerra è vinta. Negli anni successivi Davide diventa il nuovo re d’Israele, unisce le dodici tribù e stabilisce la città di Gerusalemme come capitale del regno. Davide vuole costruire un tempio dove adorare Dio e custodire le tavole della legge. Allora il Signore proclama che Egli stesso avrebbe provveduto a stabilire per sempre una casa in mezzo al suo popolo. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. 2 Sam 7,11-14
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Con queste parole Dio annuncia a Davide che Lui stesso sarebbe venuto ad abitare in mezzo al suo popolo: il Salvatore sarebbe nato dalla sua discendenza. COME DIO HA PROMESSO A DAVIDE, UNA RAGAZZA DELLA SUA DISCENDENZ A, MARIA, DARÀ ALLA LUCE GESÙ, IL SALVATORE DEL MONDO.
Davide, come tutti noi, non è sempre fedele e giusto: Dio però lo perdona e riconferma sempre la sua preferenza per il giovane re. Davide loda la misericordia di Dio nella preghiera: è lui infatti l’autore del testo dei Salmi, con i quali anche oggi lodiamo Dio.
Disegna l’episodio del combattimento fra Davide e Golia.
SALMO deriva da una parola greca che significa canto con accompagnamento di cetra.
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MARIA, LA PRIMA CASA DI GESÙ Maria è per noi il segno più grande del bene che Dio vuole agli uomini perché in Lei si è compiuta la promessa fatta ad Abramo, Mosè, Davide. Lei stessa si meraviglia della grande bontà di Dio che l’ha scelta per compiere la Sua benedizione per tutti gli uomini. Maria loda Dio con queste parole, per averla chiamata a partecipare al Suo grande disegno: L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Maria è la casa dove Dio abita. È la mamma che accoglie Gesù, si prende cura di Lui e lo dona a noi. La chiamiamo in nostro aiuto e vogliamo starle vicino proprio come si fa con la mamma: perciò la preghiamo con il Rosario che è una domanda continua e ripetuta. Il mese di Maggio è dedicato alla preghiera a Maria, la Madonna.
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GUARDANDO MARIA SIAMO SICURI E POSSIAMO SPERARE CHE IL BENE DI GESÙ RIEMPIA TUTTO IL MONDO.
MADONNA DEL PARTO, Gallerie dell’Accademia, Venezia
La Madonna è raffigurata in attesa di Gesù. Gesù abita nel suo grembo. Osserva il colore del manto e dell’abito. Perché Maria è sempre rappresentata con gli abiti di questi due colori?
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LA “SVOLTA” PER CONOSCERE DIO Tutto quello che abbiamo raccontato è la storia dell’amicizia di Dio con il suo popolo: l’uomo cerca Dio e Dio cerca l’uomo. Pensiamo a quello che ci accade quando cerchiamo qualcuno a cui teniamo tanto: qual è il momento decisivo, quando avviene la vera “svolta”? Proviamo a capirlo con un semplice esempio. Immaginate di avere uno zio in America: tutti voi siete i suoi parenti. Fin quando non lo vedete, ognuno può immaginarselo come crede. E questo è giusto. lacopo potrebbe dire: «Secondo me lo zio d’America deve essere alto coi baffi». Luca invece potrebbe immaginarselo basso e con i capelli ricci. Come fa lacopo a dire: «Ho ragione io!»? Come fa Luca a dire: «No, ho ragione io!». Come fanno, se nessuno lo ha mai visto? Ciascuno, infatti, può immaginarselo come crede. A un certo punto, però, si sente bussare, si apre la porta ed è proprio lui, lo zio d’America! Da quel momento a nessuno verrebbe in mente di immaginare lo zio: è lì, lo si può guardare, gli si possono fare le prime domande. Quel che succede ora è tutto diverso rispetto a prima. DIO SI È FATTO UOMO PER FARSI CONOSCERE.
Nella storia degli uomini la presenza di Gesù sulla terra è il fatto decisivo, la vera “svolta”. Anche a te sarà capitato di conoscere veramente un compagno, avendolo vicino. Racconta.
DIO FA GLI UOM I N I 99
PER UNA NUOVA AMICIZIA Abramo, Isacco, Mosè, Davide… un popolo intero fino a Maria: questo è il modo che Dio ha scelto per entrare nella storia. È veramente straordinario che Gesù, il Figlio di Dio, ci sia venuto incontro. Abbiamo raccontato una storia precisa, come la tua e la mia, fatta di persone reali e di tante vicende che il Signore ha preparato per il suo disegno di bene. Da quando Gesù è diventato uomo in mezzo a noi tutto è cambiato: Dio non è più l’idea che abbiamo in mente di Lui, né Qualcuno che ci immaginiamo e a cui ci rivolgiamo per non sentirci soli.
GESÙ RISORTO HA DETTO: «IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI FINO ALLA FINE DEL MONDO».
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Così ci assicura di rimanere con noi sempre, in ogni momento, manifestandosi proprio in quello che c’è, nella storia, attraverso fatti e persone. Come riconoscerlo? Occorre uno sguardo curioso e attento, un cuore che pensa, ragiona e cerca di capire. Possiamo cogliere i segni della Sua presenza intorno a noi, nella natura, nelle cose che accadono e soprattutto nelle persone che abbiamo vicino. È possibile a tutti, ma non è così facile. Da tutta questa storia abbiamo però imparato che la benedizione promessa ad Abramo per tutti gli uomini si realizza e non viene fermata da nessun peccato dell’uomo. In questo percorso abbiamo incontrato figure di grandi uomini: scegli quella che ti ha colpito ed insegnato di più e spiega perché.
GESÙ È FRA GLI UOMINI E NOI TUTTI SIAMO INSIEME PER STARE CON LUI ED ESSERE FELICI.