narrare la storia
l’età contemporanea
percorsi personalizzati per una didattica inclusiva a cura di Alessandro Grittini
percorsi personalizzati per una didattica inclusiva a cura di Alessandro Grittini
percorsi personalizzati
per una didattica inclusiva
a cura di Alessandro Grittini
Alessandro Grittini · Luca Franceschini · Robi Ronza
Narrare la storia
Il Medioevo
L'età moderna
L'età contemporanea
I tre manuali sono corredati dai fascicoli
Percorsi personalizzati per una didattica inclusiva a cura di Alessandro Grittini
realizzati con il carattere TestMe per facilitare la lettura ad alunni con DSA
Grazie alla collaborazione con Seleggo, la versione digitale ottimizzata di questo libro per studenti dislessici può essere ottenuta in download gratuito registrandosi al sito www.seleggo.org
Narrare la storia
L’età contemporanea
Percorsi personalizzati per una didattica inclusiva a cura di Alessandro Grittini www.itacaedizioni.it/narrare-la-storia-3
Prima edizione: giugno 2019
Nuova edizione: giugno 2024
© 2023 Itaca srl, Castel Bolognese
Tutti i diritti riservati
ISBN 978-88-526-0772-1
Supporto integrativo allegato al manuale
Progetto grafico: Andrea Cimatti
Ricerca iconografica e cartine: Stefano Bombelli
Contributo: Nadia Forgione
Cura editoriale: Cristina Zoli
Stampato in Italia da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC)
Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione. Utilizziamo inchiostri vegetali senza componenti derivati dal petrolio e stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.
Il presente fascicolo mette a disposizione del docente un insieme di materiali che possono essere utilizzati per predisporre una programmazione didattica personalizzata e inclusiva. Questi strumenti affiancano, su supporto cartaceo, i materiali già disponibili on line sul sito del libro, a cui si rimanda per ulteriori arricchimenti.
Il fascicolo segue la stessa scansione per capitoli presente nel testo base e offre i seguenti materiali:
• un breve riassunto che mette a fuoco, con un linguaggio facilmente accessibile, i passaggi fondamentali del capitolo corrispondente, corredato da immagini che ne favoriscono la memorizzazione;
• dei box, inseriti nel corpo del riassunto, con le spiegazioni del significato di alcune parole chiave contenute nel testo;
• delle mappe concettuali semplici e chiare che riprendono gli elementi essenziali precedentemente esposti;
• degli esercizi guidati in conclusione di ogni capitolo, spesso legati a delle immagini da interpretare e commentare; a questi esercizi si affiancano degli esercizi “Vero/Falso” di carattere più riassuntivo;
• delle linee del tempo chiare e concise;
• delle cartine mute da completare che riprendono le cartine presenti nei corrispondenti capitoli del libro di testo;
• disseminate nei vari capitoli inoltre si trovano dei testi di approfondimento su problematiche inerenti all’educazione civica
Naturalmente il ventaglio dei bisogni educativi speciali e dei disturbi di apprendimento è così ampio e complesso che non è possibile esaurire tutte le modalità di intervento su di essi seguendo modelli pensati aprioristicamente. Come ben sanno tutti i docenti, ogni alunno ha una sua personalità, delle caratteristiche sue proprie e delle problematiche particolari che lo differenziano rispetto agli altri. Solo il docente che vive quotidianamente al suo fianco può conoscerlo a fondo e può quindi pianificare un percorso didattico pienamente adeguato a lui e quindi autenticamente personalizzato. Noi con i nostri suggerimenti non intendiamo sostituirci a questo prezioso lavoro di discernimento. I nostri vogliono essere solo dei supporti, un catalogo di strumenti, a cui il docente, quando lavora per i suoi alunni, può liberamente e creativamente attingere se lo ritiene utile. Il curatore
La grande crescita degli Stati Uniti
Nel corso dell’Ottocento gli Stati Uniti conobbero una grande crescita. Il numero degli abitanti quadruplicò perché molti europei arrivarono in cerca di fortuna. Gli americani cercarono di espandere i loro territori verso ovest, anche grazie alla costruzione della ferrovia. Si scontrarono così con le popolazioni indiane che abitavano in questi territori, i “pellerossa”, che vennero sterminati.
Nel 1860, quando gli stati del nord degli Stati Uniti
vollero abolire la schiavitù dei neri, allora utilizzati per lavorare nelle piantagioni di cotone, gli stati del sud si opposero e con una guerra cercarono di staccarsi (Guerra di secessione). Fu una guerra tragica che si concluse con la vittoria degli stati del nord che riuscirono così a impedire la secessione e imposero l’abolizione della schiavitù. Non per questo però la situazione dei neri migliorò anche perché la mentalità razzista continuava a essere diffusa. (Vedi cartina a pagina 9 del libro)
La Terza Repubblica in Francia
In Francia, dopo la sconfitta con la Prussia e la caduta di Napoleone III, vi fu una nuova rivoluzione sul modello della precedente (chiamata “Comune”) che però venne spazzata via in breve tempo dall’esercito. A questo punto si formò la Terza Repubblica. La situazione del paese però rimaneva grave: vi era la crisi economica e i francesi erano sempre più animati dal nazionalismo, accompagnato dall’odio verso tedeschi ed ebrei.
Bismarck
Bismarck arbitro della politica in Europa
La Germania, grazie al governo di Bismarck, divenne una grande potenza economica. Crebbero le industrie e Bismarck attuò delle leggi per migliorare la condizione degli operai. Lottò anche contro i cattolici che non vedeva di buon occhio e voleva allontanare dalla vita politica.
Sul piano internazionale egli portò la Germania al centro della politica europea: spinse i paesi europei ad accordarsi su come dividersi i territori dell’Africa e costituì insieme all’Austria e all’Italia la Triplice Alleanza (1882) con lo scopo di crearsi degli alleati per aumentare il suo potere in Europa. Quando però divenne imperatore Guglielmo II, Bismarck, che non condivideva le sue idee si dimise e si ritirò dalla politica.
La Gran Bretagna sfrutta sempre di più i suoi domini coloniali
La Gran Bretagna, anche dopo la morte della regina Vittoria (1901), continuò la sua crescita economica. I governi inglesi si disinteressarono della situazione politica europea, preferendo dedicarsi al controllo e allo sviluppo delle loro colonie in Asia e in Africa, che erano sempre più numerose e che garantivano un notevole arricchimento grazie ai loro prodotti e alle materie prime. Francia e Gran Bretagna, insieme con la Russia, stipularono un’alleanza, la Triplice intesa, per contrastare la Triplice Alleanza creata dalla Germania.
La crisi dell’Impero Asburgico e dell’Impero Turco
Nell’Europa centro-orientale l’Impero Asburgico era sempre in difficoltà a causa delle varie popolazioni che lo componevano e che aspiravano all’autonomia.
Nei Balcani, l’Impero Turco era in grave crisi; aveva cominciato a perdere vari territori e rischiava di perderne altri. Guidato da un partito chiamato “I Giovani Turchi”, si stava sempre più avvicinando a una alleanza con la Germania. (Vedi cartina a pagina 13 del libro)
La situazione in Estremo Oriente
In Cina, anche in seguito a due durissime guerre, gli stati europei esercitarono un sempre maggiore controllo commerciale ed economico sul paese mentre, al contrario, il Giappone stava sviluppando la sua economia e potenziava il suo esercito.
LE GRANDI DOMANDE DELLA STORIA
Perché è sbagliato il razzismo?
Enver Pascià, il capo del movimento dei Giovani Turchi
Il razzismo non ha nessun fondamento che lo possa giustificare. Tutti gli esseri umani dal punto di vista scientifico sono uguali ed esiste un’unica “razza” umana a cui tutti apparteniamo; le differenze nel colore della pelle o nei tratti somatici che si riscontrano tra gli individui non sono che il risultato dell’adattamento climatico e del plurimillenario isolamento dei vari gruppi umani, non della presunta esistenza di razze diverse. Se non esistono razze umane non si può quindi neanche parlare di razze superiori e razze inferiori e giustificare in base a questo lo sfruttamento o la segregazione a cui gruppi umani sono stati condannati da altri. Anche le differenze culturali, linguistiche, religiose, in generale “etniche”, che spesso sono state e sono il pretesto con cui alcuni gruppi si considerano superiori ad altri non vanno utilizzate come motivo di discriminazione. Al contrario non va dimenticato che le diversità, tra persone e gruppi, sono una possibilità di arricchimento per tutti.
Stati Uniti
Francia
Grande crescita della popolazione
Guerra di secessione
Conquista dei territori ad ovest (grazie anche alla ferrovia)
Lotta contro i pellerossa e loro sterminio
Vincono gli stati del nord
Viene abolita la schiavitù La secessione non avviene
Caduta di Napoleone III
Germania
Gran Bretagna
Fallisce il tentativo della Comune
Governo di Bismarck
La situazione dei neri rimane grave
Austria
Riforme sociali e lotta contro i cattolici
Nasce la Terza Repubblica
Si diffondono nazionalismo e antisemitismo
Arbitro della politica europea
Turchia
Consolida i suoi domini coloniali
Nasce la Triplice Alleanza con Austria e Italia
Crea la Triplice intesa con Francia e Russia
I vari popoli dell’impero chiedono autonomia
• Sempre più debole
• Salgono al potere i Giovani Turchi
Si avvicinano alla Germania
ESERCIZIO 1
Guarda la cartina a pagina 9 del tuo libro. Che cosa rappresenta?
Quali sono gli stati colorati in giallo?
E quelli in azzurro più scuro?
Tra di loro scoppiò una terribile guerra chiamata di Ricordi perché scoppiò questa guerra? (questa foto di fianco ti può aiutare)
La guerra risolse il problema dei neri in America oppure no? Perché?
(A questa domanda rispondi oralmente)
ESERCIZIO 2
Tra i seguenti stati europei quale divenne sempre più potente in Europa?
Germania Gran Bretagna Francia
La Germania era guidata da un grande personaggio raffigurato nell’illustrazione qui a fianco. Chi era?
Sai dire oralmente qualcosa di lui? In particolare perché venne considerato l’arbitro delle vicende europee?
Quale paese invece sviluppò maggiormente i commerci con le colonie oltre l’Oceano?
Germania Gran Bretagna Francia
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Dopo la Comune in Francia nacque la Seconda Repubblica
V F
Bismarck attuò delle riforme a favore dei lavoratori
V F
Austria, Italia e Germania costituirono la Triplice Intesa
V F
Nell’Impero Austriaco i vari popoli chiedevano l’autonomia
V F
L’Impero Turco era sempre più debole
V F
In Europa vi è un grande sviluppo economico Sul finire dell’Ottocento l’Europa conobbe la “seconda rivoluzione industriale” basata soprattutto sull’uso del ferro e del carbone e sulla crescita dei mezzi di comunicazione e di trasporto, dal treno alle navi a vapore al telegrafo.
Le condizioni di vita e di lavoro degli operai rimanevano però ancora molto difficili: salari bassi, turni di lavoro massacranti (anche per donne e bambini), luoghi di lavoro e abitazioni malsani. Qualcuno però cominciava a occuparsi di questo problema che veniva chiamato “questione sociale”. Si trattava di scrittori, politici, intellettuali, uomini di chiesa.
Nasce il socialismo
Tra i primi vi furono i pensatori chiamati socialisti. Tra questi il filosofo tedesco Karl Marx il quale riteneva che per eliminare definitivamente questo problema occorreva che tutti i lavoratori (i “proletari”) si unissero per fare una rivoluzione, eliminando gli industriali ( i proprietari delle industrie che lui chiamava “capitalisti”), prendendo il potere e impossessandosi della fabbriche per dividersi in parti uguali i guadagni. In tal modo si poneva fine alle disuguaglianze tra ricchi e poveri (che Marx chiamava “classi sociali”) e allo sfruttamento.
Così ci sarebbe stato finalmente un mondo più giusto dove tutti non avrebbero più aspettato di avere la felicità in un’altra vita, dopo la morte (per Marx non esistevano Dio, l’anima e l’aldilà). Per fare questo occorreva però che nei vari paesi nascesse un partito politico, chiamato Partito Comunista (o in alcuni casi socialista), il quale si impegnasse a preparare e a guidare questa rivoluzione spronando gli operai a unirsi tra loro e a ribellarsi.
Anche la Chiesa Cattolica comincia a occuparsi del problema
Anche nella Chiesa Cattolica si affrontò questo problema. Molti si impegnarono ad aiutare concretamente i lavoratori poveri, i bisognosi, i disoccupati, i bambini orfani (tra questi ricordiamo don Giovanni Bosco).
Ci fu anche un papa che scrisse un’importante lettera enciclica (si chiamano così i messaggi che il papa indirizza a tutti i cattolici e che contengono insegnamenti importanti). Questo papa fu Leone XIII che scrisse l’enciclica Rerum Novarum. In essa si diceva che gli industriali non dovevano più sfruttare i lavoratori, pagandoli poco e costringendoli a turni di lavoro massacranti. Ma si diceva anche che gli operai non dovevano usare la violenza contro gli industriali; entrambi, al contrario, dovevano vivere in concordia e armonia.
Se le condizioni di vita degli operai rimanevano difficili, in generale però nei paesi occidentali si ebbe una fase di crescita: il benessere soprattutto di artigiani, commercianti, impiegati, liberi professionisti (chiamati “classe media” per distinguerli dagli operai) crebbe. Ci furono nuove invenzioni che migliorarono la vita delle persone (la luce elettrica, l’automobile e il tram, il telefono). Anche la medicina fece grandi progressi e si poterono finalmente guarire malattie come la tubercolosi e il vaiolo che fino ad allora sembravano invincibili. Ovunque si diffuse una grande fiducia nelle possibilità della scienza: si pensava che essa prima o poi avrebbe risolto con le sue scoperte tutti i problemi dell’umanità (questo modo di pensare si chiamava Positivismo).
Manifesto che pubblicizzava il primo cinema
Le famiglie più ricche avevano anche del tempo libero che cominciavano a trascorrere con svaghi e passatempi come il cinema, inventato da poco, e lo sport. Questo periodo di grande progresso verrà chiamato con un’espressione francese “Belle Époque”, e durerà fino al 1914 quando scoppierà la Prima guerra mondiale.
I paesi europei si spartiscono
Sempre in questo periodo avvenne un altro fatto che avrà per molti decenni delle importanti conseguenze: gli stati europei (soprattutto Gran Bretagna e Francia, ma anche altri tra cui, come vedremo, l’Italia) conquistarono sempre più territori in Africa e Asia, pensando di ricavarne risorse agricole e minerarie utili alle loro economie. L’Africa venne praticamente tutta occupata, mentre in Asia fu soprattutto la Gran Bretagna a impossessarsi di molti territori (in particolare l’India). Questo processo venne chiamato “colonizzazione” e alla basa di esso c’era anche l’idea che i popoli occidentali fossero in qualche modo superiori alle popolazioni asiatiche e africane e che quindi, per questo, avessero il diritto di sottometterli conquistando i loro territori (Imperialismo).
(Vedi cartine alle pagine 47 e 51 del libro)
Seconda rivoluzione industriale fine Ottocento
• ferro, carbone
• sviluppo dei mezzi di comunicazione e di trasporto
Gravi condizioni dei lavoratori
• salari bassi
• molte ore di lavoro
• condizioni malsane
• impiego di donne e bambini
Nasce la questione sociale
Rivoluzione degli operai guidati dai comunisti per
• togliere le fabbriche agli industriali
Papa Leone XIII
• Evitare odio e violenza Marx
• porre fine allo sfruttamento
• creare uguaglianza tra ricchi e poveri
La Belle Époque
Benessere diffuso nei ceti medi
Colonialismo
I paesi europei conquistano territori in Asia e Africa per sfruttarne le risorse
• Collaborazione tra operai e industriali (senza egoismi)
• Giusta paga agli operai
I cristiani danno vita a molte opere di carità nei confronti dei poveri
Grandi invenzioni che migliorano la vita delle persone
luce elettrica
scoperte della medicina
cinema e sport
telefono
automobile
Fiducia nelle capacità della scienza: Positivismo
ESERCIZIO 1
Osserva questa fotografia e descrivi oralmente quello che vedi.
Nel testo seguente poi cancella le frasi o le parole sbagliate tra quelle scritte in rosso.
Questa foto fa capire che negli ultimi decenni del XIX secolo le industrie in Europa si svilupparono/diminuirono e le condizioni in cui vivevano e lavoravano gli operai erano migliorate/peggiorate. Nelle fabbriche lavoravano solo gli adulti/anche i bambini e i ragazzi e i lavori erano leggeri/molto faticosi.
ESERCIZIO 2
Completa il brano inserendo le parole evidenziate in rosso: rivoluzione, sfruttati, questione sociale, proletari, Marx, enciclica, capitalisti, Leone XIII
Di fronte alla
cioè al problema delle dure condizioni di vita e di lavoro degli operai nelle fabbriche, vennero formulate diverse proposte di soluzione. Karl riteneva che nella storia dell’umanità c’erano sempre stati e sfruttatori. Anche adesso quindi gli operai, chiamati da lui , dovevano lottare contro i padroni delle industrie (chiamati ); questa lotta sarebbe stata una al termine della quale gli operai si sarebbero impossessati delle aziende e dopo avrebbero realizzato una società più giusta, senza più differenze sociali. Anche il papa
fece delle proposte mediante una . Egli sostenne che tutti dovevano collaborare senza violenze e rispettando i giusti diritti dei lavoratori.
ESERCIZIO 3
Osserva queste tre foto. Che cosa rappresentano?
Perché si può capire che alla fine dell’Ottocento c’era in molti paesi europei e in America un certo benessere? Rispondi oralmente.
Come fu chiamata quest’epoca di benessere?
ESERCIZIO 4
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
La seconda rivoluzione industriale si basò sull’uso del ferro e del carbone
V F
In questo periodo si diffuse una grande fiducia nella scienza
V F
La medicina fece grandi progressi
V F
Francia e Gran Bretagna non svilupparono il colonialismo
V F
I problemi dell’Italia e i vari tentativi di soluzione
Come abbiamo già visto nel secondo volume, l’Italia si trovò ad affrontare numerosi problemi: c’era la povertà nelle regioni del sud e nelle campagne per cui molti erano costretti a emigrare lontano, c’era un diffuso analfabetismo, molte persone non potevano votare ed erano escluse dalla politica, lo stato italiano aveva molti debiti da pagare verso banche e società straniere.
I vari governanti che si succedettero, appartenenti a due raggruppamenti (oggi li chiameremmo “partiti”), la Destra e la Sinistra, cercarono di affrontare e risolvere questi problemi ma con poco successo. Con una legge sull’istruzione elementare si cercò di spingere le famiglie a mandare i figli a scuola, si fece in modo di aumentare il numero di persone che potevano votare, all’inizio si impose una nuova tassa che riguardava il macinato. Questa tassa però suscitò molte proteste dei contadini e delle famiglie povere per cui, dopo il 1876, fu tolta, ma la situazione non migliorò.
VOCABOLARIO
Anarchia: idea politica secondo la quale l’uomo può raggiungere la felicità solo liberandosi dello stato e delle sue regole.
L’Italia tenta di conquistare le colonie
In politica estera il governo italiano compì scelte importanti: dapprima, per rimarcare la rivalità con la Francia, si alleò con Austria e Germania per costituire la Triplice Alleanza, poi si unì a tutti gli altri stati europei per cercare di conquistare colonie in Africa, puntando in particolare sull’Etiopia. I risultati però non furono buoni: per ben due volte il nostro esercito venne sconfitto dagli etiopi, la prima volta a Dogali (1887) e, una volta ripresa la conquista sotto il governo del primo ministro Francesco Crispi, ad Adua (1896). In seguito a questa tragica sconfitta Crispi si dimise ma in Italia la situazione rimase drammatica.
Il secolo si conclude con una grave tragedia
Continuarono le proteste popolari soprattutto contro l’aumento del prezzo del pane e a Milano, nel 1898, l’esercito tentò di fermare queste proteste sparando sulla folla e causando parecchie vittime.
Nel luglio del 1900 venne infine assassinato da un anarchico il nuovo re d’Italia Umberto I.
Un politico nuovo: Giovanni Giolitti
Con l’inizio del nuovo secolo comparve sulla scena politica italiana Giovanni Giolitti. Egli era un uomo politico giovane, che non aveva preso parte alle lotte risorgimentali e che guardava ai problemi dell’Italia con realismo e concretezza.
Rimase a capo del governo fino al 1914 e favorì lo sviluppo industriale del nostro paese, soprattutto al nord; adottò alcuni provvedimenti a favore dei lavoratori (ad esempio proibì il lavoro notturno per donne e bambini); evitò di intervenire con durezza in occasione di scioperi e proteste dei lavoratori ma al contrario cercò di favorire il dialogo tra loro e gli industriali. Istituì poi il suffragio universale maschile permettendo a tutti gli uomini sopra i 21 anni di votare. Cercò di collaborare con i socialisti e, successivamente, con i cattolici con i quali stipulò un accordo per ottenere il loro voto alle elezioni.
Il lungo periodo in cui governò è considerato dagli storici un periodo positivo, che permise all’Italia di diventare un paese più ricco e rispettato. Per questo periodo si parla di “età giolittiana”.
Sciopero: rifiuto di lavorare da parte dei lavoratori che vogliono in questo modo protestare, sostenere le loro richieste o far valere i loro diritti nei confronti dei datori di lavoro.
La conquista della Libia e il problema dell’emigrazione Sul piano internazionale Giolitti, ascoltando le richieste dei nazionalisti che volevano un’Italia sempre più potente nel mondo, riprese la politica di conquista in Africa, che aveva dato risultati fallimentari nel secolo precedente. Questa volta l’obiettivo era conquistare la Libia, che apparteneva all’Impero Turco ormai in crisi. La conquista ebbe successo e nel 1912 la Libia, insieme ad alcune isole greche nel mar Egeo, divenne una colonia italiana. Giolitti sperava che molti lavoratori del sud, che non avevano lavoro, si trasferissero in Libia per lavorare la terra. In tal modo pensava di ridurre l’emigrazione verso paesi lontani che rimaneva una piaga molto grave per la popolazione italiana, anche perché il sud del paese continuava a rimanere molto più arretrato rispetto al nord. Nonostante questo, durante gli anni in cui Giolitti governò l’emigrazione non diminuì anzi aumentò.
Giolitti si dimise da presidente del consiglio nel 1914, proprio alle soglie della Prima guerra mondiale. Gli successe Antonio Salandra.
Problemi
Tentativi di soluzione
La politica estera dei governi italiani
Povertà nel sud e nelle campagne ed emigrazione
Analfabetismo
Legge per l’istruzione elementare obbligatoria
Pochi italiani potevano votare, il popolo era distaccato dalla politica
Debiti dello stato
Legge per permettere a più persone di votare
Adesione alla Triplice Alleanza con Austria e Germania
Tentativo fallito di conquistare colonie in Africa (sconfitte di Dogali e Adua in Etiopia)
Tassa sul macinato, ma proteste dei contadini
In una di queste proteste a Milano avviene una strage (1898)
Giolitti
Favorisce lo sviluppo industriale soprattutto al nord
Non risolve il problema dell’emigrazione
Istituisce il suffragio universale maschile
Attua la conquista della Libia (1912)
Luglio 1900 re Umberto I viene assassinato
Cerca il dialogo con socialisti e cattolici
Adotta provvedimenti a favore dei lavoratori
Favorisce il dialogo tra lavoratori e industriali
ESERCIZIO 1
Questa immagine rappresenta una scolaresca. Fu fatta in quel periodo una legge riguardante la scuola.
Questa legge fu fatta per combattere un problema importante dell’Italia, quale?
l’analfabetismo l’emigrazione
Fu anche imposta una tassa molto pesante:
sull’emigrazione sul macinato
ESERCIZIO 2
Chi è il personaggio raffigurato nella fotografia?
Che carica ebbe e che cosa fece di importante?
Osserva infine questa foto che rappresenta uno dei gravi problemi dell’Italia all’inizio del Novecento.
Di che cosa si tratta?
In questo periodo si sviluppano in Italia delle industrie che poi nel tempo diventeranno sempre più importanti. Cerca i loro nomi sul libro a pagina 77 e trascrivili qui.
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
L’Italia aderì alla Triplice Alleanza con Francia e Austria
V F
L’Italia conquistò l’Etiopia
V F
Giolitti era stato un garibaldino e aveva partecipato alle lotte risorgimentali
V F
Giolitti proibì il lavoro notturno per le donne e i bambini
V F
Giolitti istituì il suffragio universale maschile e femminile
V F
La situazione politica in Europa all’inizio del XX secolo era esplosiva. C’erano molte tensioni che sarebbero potute sfociare in una guerra da un momento all’altro, proprio come una polveriera pronta a esplodere se solo si fosse accesa una miccia.
Innanzitutto Francia e Germania erano in conflitto per il possesso delle regioni dell’Alsazia e della Lorena, ricche di risorse e che dal 1870 erano state conquistate dalla Germania. Poi vi era la rivalità tra Gran Bretagna e Germania perché quest’ultima stava ingrandendo la sua flotta per far concorrenza sul mare alla potenza commerciale britannica. Vi era poi una situazione critica nell’area dei Balcani dove l’Impero Turco aveva perso territori, la Serbia voleva ingrandirsi, la Russia e l’Austria volevano conquistare spazio.
Tutto questo aveva portato a far nascere due sistemi di alleanze, la Triplice Alleanza (tra Austria, Germania e Italia) e la Triplice Intesa (tra Francia, Gran Bretagna e Russia), pronte a sfidarsi tra loro.
L’attentato di Sarajevo dà origine alla guerra
Quando il 29 giugno 1914 un terrorista serbo uccise a Sarajevo, in Bosnia, l’erede al trono austriaco, Francesco Ferdinando, la situazione esplose. L’Austria dichiarò guerra alla Serbia che venne sostenuta dalla Russia. Subito entrarono in guerra anche le altre forze dei vari schieramenti: la Germania affiancò l’Austria mentre Gran Bretagna e Francia affiancarono Russia e Serbia. Iniziò così la Prima guerra mondiale. Tutti erano convinti che sarebbe stata una guerra breve e invece durò più di quattro anni. (Vedi cartina a pagina 97 del libro) L’attentato di Sarajevo
L’Italia interviene l’anno dopo
Allo scoppio della guerra il governo italiano decise di mantenersi neutrale e non intervenire anche se era alleato di Austria e Germania. In realtà, l’Italia sarebbe entrata in guerra solo se gli altri stati avessero promesso qualcosa in cambio di vantaggioso. Ma mentre l’Austria non offrì nulla, Gran Bretagna e Francia promisero di dare all’Italia, in caso di vittoria, molti territori tra cui il Trentino e la Venezia Giulia, tanto desiderati dagli italiani. L’Italia trovò quindi un accordo con Francia e Gran Bretagna nell’aprile del 1915 (Patto di Londra).
In Italia però molti erano contrari a entrare in guerra e per questo ci furono nel paese discussioni e scontri tra i favorevoli (interventisti) e i contrari (neutralisti). Tra questi ultimi vi erano Giolitti, i cattolici e i socialisti. Tra i primi intellettuali, politici che intendevano portare a termine la liberazione delle zone di Trento e Trieste dal dominio austriaco (irredentisti), nazionalisti e un gruppo di socialisti guidati da Benito Mussolini. A capo delle forze interventiste vi era il poeta Gabriele d’Annunzio. Alla fine, in seguito alle pressioni degli interventisti, parlamento e governo decisero di dichiarare guerra all’Austria e alla Germania.
Prima pagina del «Corriere della Sera» del 14 maggio 1915
La guerra si stabilizza nelle trincee
All’inizio la guerra sembrò svolgersi rapidamente come previsto, soprattutto in Francia dove l’esercito tedesco avanzò velocemente fino quasi a giungere a Parigi. Venne però fermato lungo il fiume Marna e da lì in poi l’avanzata finì. I due eserciti si disposero uno contro l’altro in trincee scavate nel terreno dalle quali difendevano le loro posizioni dagli attacchi lunghi, frequenti e disastrosi delle forze nemiche. Nacque la cosiddetta “guerra di trincea”.
Anche in Europa orientale, tra la Polonia e la Russia, si contrapposero l’esercito tedesco e quello russo. Altri luoghi di scontro furono i territori turchi (la Turchia era entrata in guerra a fianco della Germania), l’oceano dove i tedeschi combattevano usando anche i sottomarini e, dal 1915, anche l’Italia, sul fronte orientale, soprattutto lungo il fiume Isonzo. (Vedi cartina a pagina 103 del libro)
Questa fase della guerra non portò vantaggi per nessuno, al contrario causò milioni di morti a causa di armi sempre più distruttive quali le mitragliatrici, i lanciafiamme, i gas asfissianti, gli aerei da caccia. Frequenti nei vari eserciti furono le ribellioni dei soldati, stanchi di combattere, le fughe e le diserzioni.
Soldati prigionieri e feriti di entrambi gli schieramenti
La situazione cambiò nel 1917 quando avvennero molti fatti decisivi che portarono in breve alla fine della guerra. Innanzitutto morì l’imperatore d’Austria, Francesco Giuseppe, e il suo successore Carlo I si mostrò più incline alla pace. Anche il papa Benedetto XV lanciò appelli sempre più decisi per la pace.
Soprattutto però uscì dalla guerra la Russia dove vi era stata, come vedremo, una rivoluzione comunista. Questo sembrò favorire in un primo tempo la Germania che poté portare le proprie truppe sul fronte italiano. Qui austriaci e tedeschi ottennero una straordinaria vittoria a Caporetto e avanzarono fino al fiume Piave, dove furono però fermati da un’eroica resistenza del nostro esercito.
Infine entrarono in guerra a fianco della Francia e della Gran Bretagna gli Stati Uniti, stanchi di vedere le loro navi, anche civili, affondate dai sottomarini tedeschi. Gli Stati Uniti inviarono in Francia truppe fresche, ben armate e addestrate che in breve ribaltarono le sorti del conflitto, infliggendo ai tedeschi una pesante sconfitta. Anche in Italia l’esercito italiano iniziò la controffensiva sconfiggendo gli austriaci nella battaglia di Vittorio Veneto. Così l’Austria si arrese il 4 novembre del 1918 e la Germania pochi giorni dopo.
La Prima Guerra mondiale era finita lasciando però sul campo circa 10 milioni di morti (650.000 gli italiani) e 20 milioni di feriti e mutilati, e una situazione economica e politica disastrosa.
Perché scoppia Le cause
Scontro tra Russia, Serbia e Austria per arrivare al Mediterraneo
Quando scoppia
Rivalità anglo-tedesca per il controllo dei commerci sull’oceano Crisi dell’Impero Turco
Dopo l’attentato di Sarajevo (29 giugno 1914) in cui viene ucciso l’erede al trono d’Austria
Rivalità franco-tedesca per il dominio sull’Alsazia e la Lorena
Gli schieramenti contrapposti
Quando entra in guerra l’Italia
Gli schieramenti contrapposti in Italia
• Austria
• Germania
• Turchia
• altri paesi minori
• Francia
• Gran Bretagna
• Russia (esce nel 1917)
• Italia (entra nel 1915)
• Stati Uniti (entrano nel 1917)
• altri paesi minori
Maggio 1915, dopo il Patto di Londra
Interventisti
• Intellettuali
• Irredentisti
• Nazionalisti
• Socialisti di Mussolini
Neutralisti
• Giolitti
• Cattolici
• Socialisti
Come e dove si combatte
Come si conclude
Nelle trincee
• in Francia
• sul fronte orientale dell’Europa
Vittoria delle forze dell’intesa
Austria, Germania, Turchia vengono sconfitte
• nell’Italia nord orientale
• in Turchia
Sul mare
10 milioni di morti e 20 milioni di feriti
ESERCIZIO 1
Questo disegno raffigura un fatto gravissimo: l’attentato di . Chi è il personaggio sulla carrozza che viene assassinato?
Quando avvenne questo fatto? (indica almeno l’anno)
In seguito a questo attentato l’ dichiarò guerra alla Serbia e scoppiò la .
In questa guerra si contrapposero due schieramenti. Inserisci nelle apposite righe i nomi dei vari stati che parteciparono alla guerra nei rispettivi schieramenti: Austria, Francia, Gran Bretagna, Italia, Russia, Turchia, Stati Uniti, Germania.
Triplice Alleanza Triplice Intesa
Quale schieramento alla fine uscì vincitore?
Quando entrò in guerra l’Italia?
E gli Stati Uniti?
ESERCIZIO 2
La Prima guerra mondiale si combatté soprattutto nelle trincee e in montagna. In che condizioni vivevano e combattevano i soldati?
Osserva queste due fotografie e descrivile oralmente.
Nella prima i soldati portano strane maschere. A che cosa servono?
Quanti furono i morti alla fine della guerra?
Guarda poi la tabella a pagina 117 del libro. Quali paesi ebbero più vittime?
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Francia e Germania si contendevano l’Alsazia e la Lorena
V F
L’Italia entrò in guerra nel 1914
V F
La Turchia era alleata della Germania
V F
La Russia uscì dalla guerra nel 1917
V F
LA LINEA DEL TEMPO
1860 Guerra di secessione americana
Colora con colori differenti i due schieramenti che si combatterono nella Prima guerra mondiale
Si costituisce la Triplice Alleanza
Assassinio di Umberto I 1912 L’Italia conquista la Libia 1914 Scoppia la Prima guerra mondiale
1915 Entrata in guerra dell’Italia
1918 Fine della guerra
Germania e Austria vengono punite
I vincitori della guerra si riunirono nel gennaio del 1919 a Versailles per decidere il futuro dell’Europa dopo il conflitto. Non furono invitati a questa riunione i rappresentanti degli stati sconfitti e questo risultò un grave errore.
La più penalizzata fu la Germania. Accusata di essere stata la principale responsabile del conflitto, le vennero imposte pesanti condizioni: oltre a ingenti debiti di guerra da pagare dovette cedere alla Francia l’Alsazia e la Lorena, ricche di risorse minerarie, alcuni territori orientali dati alla Polonia e le colonie africane. L’Impero Austro-Ungarico venne smembrato in tanti piccoli stati (Austria e Ungheria, come sono oggi, Jugoslavia e Cecoslovacchia). Così pure l’Impero Turco, i cui territori asiatici vennero divisi tra Gran Bretagna e Francia. In Turchia prese il potere un partito nazionalista che durante la guerra si era reso responsabile del genocidio delle popolazioni armene. (Vedi cartina a pagina 125 del libro)
A Versailles fu costituita, su richiesta dagli Stati Uniti, la Società delle Nazioni, un organismo che raccoglieva tutte le nazioni disposte a impegnarsi in futuro per una politica di pace. Per varie ragioni, però, ad essa non aderirono la Russia, la Germania e gli stessi Stati Uniti, per cui si trattò di un organismo piuttosto debole.
Genocidio: sterminio di un intero popolo o di una minoranza etnica solo perchè diversi, per tradizioni, culture, religione, da chi domina su un determinato territorio.
L’Italia non subì un buon trattamento
L’Italia uscì molto delusa da questa conferenza perché non le vennero assegnati tutti i territori promessi a suo tempo. Ricevette Gorizia, Trieste, Trento e il Sud Tirolo fino al Brennero, ma non altri territori adriatici, le colonie tedesche e soprattutto la città di Fiume in Istria, allora popolata da moltissimi italiani. Per questo in Italia qualcuno cominciò a parlare di tradimento e di “vittoria mutilata”.
La situazione nei vari paesi europei
La guerra ebbe conseguenze negative anche negli stati vincitori. La situazione economica era piuttosto grave e ovunque la lotta politica si stava facendo più violenta e aggressiva: la violenza subita e commessa dagli uomini durante la guerra, si ritrovava ora anche in tempo di pace.
Gli Stati Uniti dallo sviluppo alla grande crisi
Gli Stati Uniti, usciti meglio dalla guerra anche perché vi avevano partecipato solo alla fine, ebbero una fase di grande sviluppo con un’economia molto fiorente. Le famiglie anche di medio livello disponevano di discreti risparmi da spendere in una corsa sfrenata ai consumi. Ben presto però le aziende americane cominciarono a entrare in crisi non riuscendo più a vendere i loro prodotti e dovettero chiudere; parecchi lavoratori persero il lavoro. Anche le banche fallirono e si distrussero tutti i risparmi che i cittadini vi avevano depositato. Così pure si persero i risparmi investiti nell’acquisto di titoli in borsa (crisi di Wall Street del 1929).
Solo alcuni anni dopo, grazie alle decisioni politiche del nuovo presidente F.D. Roosevelt chiamate New Deal, la situazione cominciò a migliorare. Egli realizzò infatti grandi opere pubbliche pagate dallo stato, con le quali diede lavoro a molti disoccupati che poterono così riavere degli stipendi e uscire dalla miseria.
Poveri e disoccupati in coda negli Stati Uniti per ricevere aiuti
Che cos’è l’economia finanziaria?
Comprando le “azioni” (delle specie di certificati) delle varie aziende, cioè ”investendo denaro” in esse, si diventa proprietari di una parte di queste aziende in proporzione alla quota di denaro spesa. Se le aziende guadagnano, chi ha comprato le azioni ci guadagna a sua volta in proporzione, se le aziende perdono o falliscono, chi ha comprato azioni perde in parte o tutto il denaro che ha speso. Questo tipo di economia si chiama economia finanziaria perché con essa ci si può arricchire non lavorando direttamente nelle aziende ma partecipando ai loro guadagni perché si è investito denaro in esse.
Alla Conferenza di Versailles parteciparono solo i governanti delle potenze vincitrici
Germania
• perde Alsazia,Lorena e territori in Polonia
• perde le colonie
• deve pagare pesanti debiti di guerra
L’Italia non ottiene un buon trattamento
Gli Stati Uniti
Vollero punire Germania e Austria come responsabili della guerra
Impero Austro-Ungarico viene smembrato
Nascono
• Austria attuale
• Ungheria
• Cecoslovacchia
• Jugoslavia
Riceve
• Gorizia, Trieste, Trento, il Sud Tirolo fino al Brennero
Non riceve
• Fiume, i territori istriani e dalmati
Grande sviluppo economico per un decennio
Nasce la Società delle Nazioni ma Stati Uniti, Russia e Germania non ne fanno parte
Si parla di “vittoria mutilata”
Crescono le industrie e aumentano i consumi (società di massa)
Crisi improvvisa (le aziende non vendono più e falliscono)
Gli operai perdono il lavoro
Le banche falliscono
Crollo della borsa (1929)
F.D. Roosevelt attua il New Deal = realizzazione di grandi opere pubbliche per dare lavoro
I lavoratori ritrovano un posto di lavoro
L’economia lentamente riprende
ESERCIZIO 1
Questa illustrazione, che trovi anche sul libro, raffigura la Conferenza di pace al termine della Prima guerra mondiale.
Quali stati vi parteciparono?
Tutti gli stati coinvolti nel conflitto
Solo gli stati vincitori del conflitto
Non poterono partecipare quindi
Che cosa venne imposto alla Germania?
La perdita di alcuni territori importanti
Un elevato debito di guerra
Di cambiare il proprio nome
La perdita delle colonie
La fine di tutti i commerci
Dallo smembramento dell’Impero AustroUngarico nacquero nuovi stati europei. Quali?
La seconda fotografia che cosa rappresenta?
Perché queste persone sono in fila sul marciapiede?
Sono persone povere o ricche?
Metti a confronto le due fotografie.
La prima è del 1920 e la seconda del 1929.
Gli abitanti degli Stati Uniti erano ancora ricchi o si erano impoveriti? Spiega oralmente il perché.
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Nella conferenza di pace di Versailles tutte le richieste italiane furono accolte
V F
Quali di questi stati esistono ancora adesso?
Fai una breve ricerca mediante il libro di Geografia che hai usato l’anno scorso.
ESERCIZIO 2
Osserva le due foto in alto a destra, che trovi anche sul tuo libro.
La prima foto rappresenta una città degli Stati
Uniti. Ricavi l’idea di un paese povero o di un paese ricco? Spiega oralmente il perché.
In Europa dopo la guerra il clima politico si fece sempre più violento
V F
Gli Stati Uniti dopo la guerra ebbero uno sviluppo economico per circa 10 anni
V F
Il New Deal consisteva nella realizzazione di grandi opere pubbliche da parte dello stato
V F
La Russia prima della rivoluzione
All’inizio del XX secolo la Russia era ancora un paese prevalentemente agricolo nel quale i contadini vivevano in condizioni piuttosto misere. Era governata dallo zar Nicola II con poteri assoluti ed esisteva una dura repressione nei confronti dei membri dei partiti politici, che allora erano proibiti. In clandestinità era sorto però il partito dei Bolscevichi che faceva proprie le idee di Marx ed era guidato da Lenin. Nel 1905, a seguito di una prima rivolta popolare, lo zar aveva creato un parlamento (Duma) che però rimaneva sotto il suo rigido controllo.
La guerra fa precipitare la situazione: scoppia la rivoluzione
II
La Prima guerra mondiale fu drammatica per la Russia che ebbe moltissimi morti e soprattutto miseria e una grande carestia. La popolazione chiedeva con insistenza l’uscita dalla guerra e un miglioramento delle condizioni di vita. Nel febbraio del 1917 a San Pietroburgo scoppiò la rivoluzione appoggiata anche dall’esercito e lo zar fu costretto ad abdicare. Si formò quindi un governo provvisorio con membri di vari partiti ma non i bolscevichi. Il nuovo governo fece molte promesse alla popolazione (tra cui quella di uscire dalla guerra), ma poi non le mantenne.
Nel frattempo in varie parti della Russia i bolscevichi spingevano operai e soldati a preparare una nuova rivoluzione. Il 25 ottobre del 1917, sotto la guida di Lenin, gruppi di bolscevichi armati diedero l’assalto al palazzo del governo e presero il potere. Fu un colpo di stato col quale oramai Lenin era diventato il nuovo capo della Russia.
La dittatura comunista
Lenin avviò la riforma agraria per distribuire le terre ai contadini, fece diventare di proprietà statale le aziende e soprattutto firmò una pace con la Germania per far uscire il paese dalla guerra. Nonostante questi provvedimenti il malcontento nelle campagne era ancora alto anche perché i contadini dovevano consegnare i loro prodotti allo stato che li pagava poco e male. Perciò quando si tennero le votazioni per la nuova Assemblea Costituente i Bolscevichi ottennero pochi voti e prevalsero altri partiti. A questo punto Lenin sciolse con la forza questa assemblea, divenendo praticamente un dittatore.
Da questo momento adottò subito dure misure repressive. Creò i primi campi di concentramento (gulag) dove furono rinchiusi tutti gli avversari politici. Realizzò una rigida censura sulla stampa. Fece imprigionare e uccidere vescovi e sacerdoti sia ortodossi che cattolici. Creò infine una polizia segreta, chiamata CEKA, per dare la caccia agli oppositori.
La guerra civile e la nascita dell’URSS
Lenin dovette fronteggiare i seguaci dello zar che con il loro esercito (chiamato “Armata Bianca”) cercarono di sconfiggere i bolscevichi. Ne nacque una durissima guerra civile nella quale vinsero però le forze comuniste guidate da un fedele collaboratore di Lenin, Lev Trockij, e che causò violenze, morti e devastazioni in tutto il paese. Fu durante questa guerra che Lenin decise di far uccidere lo zar insieme alla sua famiglia.
Senza più ostacoli Lenin unì tutti gli stati confinanti con la Russia, dove avevano preso il potere i comunisti a lui alleati, per creare uno stato federale, l’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche), e portò la capitale di questo nuovo stato a Mosca. Era il 1922. Lenin
LE GRANDI DOMANDE DELLA STORIA
Che cosa caratterizza le dittature totalitarie?
Nel XX secolo in Europa sorsero alcune dittature totalitarie (il Comunismo in Russia, il Fascismo in Italia, il Nazismo in Germania). Si trattava di governi nei quali una sola persona deteneva tutto il potere, preso con metodi non democratici o solo apparentemente democratici. Questo dittatore governava affiancato da un partito che guidava e da cui era sostenuto. Inoltre non si limitava a esercitare i poteri di governo, ma pretendeva anche di controllare interamente la vita dei suoi cittadini, nel lavoro ma anche nel tempo libero, in pubblico ma anche nella vita privata, nelle azioni ma anche nei pensieri. Voleva cioè che le sue idee fossero condivise dalla gente, dalla quale voleva essere amato. Per far questo in particolare nelle dittature totalitarie si dava molta importanza al controllo dell’educazione dei giovani e della scuola, per allevare nuove generazioni sempre più fedeli e disposte a seguire il “capo” fino alla morte.
Governava uno zar debole e incapace, ma con poteri assoluti
Economia debole e prevalentemente agricola
• Vietati i partiti politici
• Vi sono molti partiti clandestini tra cui quello comunista bolscevico guidato da Lenin
• Nessuna riforma
• Parlamento controllato dallo zar
La rivoluzione bolscevica
Favorita dalla miseria causata dalla guerra
Prima fase: febbraio 1917
• lo zar abdica
• si forma un governo provvisorio che promette riforme che non attua
• la Russia non esce dalla guerra
• i bolscevichi non partecipano
Seconda fase: ottobre 1917
• guidata dai bolscevichi di Lenin che prendono il potere
• riforma agraria e statalizzazione delle imprese
• la Russia esce dalla guerra
• i bolscevichi perdono le elezioni per l’Assemblea Costituente ma Lenin la scioglie
In Russia si forma una dittatura
Eliminazione di tutti gli oppositori e i membri dei vari partiti
Polizia segreta e creazione di campi di concentramento
Persecuzione della Chiesa
Nasce l’URSS
Censura sulla stampa
Nella guerra civile Lenin sconfigge i seguaci dello zar che viene assassinato
ESERCIZIO 1
Completa il brano inserendo le parole evidenziate in rosso:
Rivoluzione, zar, Lenin, ottobre, trucidato, povertà, guerra civile, Prima guerra mondiale, dimissioni, bolscevichi, Trockij, colpo di stato, malcontento della popolazione, Armata Rossa
In Russia lo deteneva un potere assoluto e la popolazione viveva in condizioni di . La partecipazione della Russia alla aveva ulteriormente aggravato la situazione e aumentato il
Nel febbraio del 1917 avvenne una prima
che costrinse lo zar alle .
Si formò un governo provvisorio che però non migliorò la situazione. Nell’ successivo i , guidati da presero il potere con un . Si creò il primo governo comunista, guidato da Lenin, che subito decise di far uscire la Russia dalla guerra.
Lo zar, prima arrestato, venne con la sua famiglia. Per due anni ci fu una che vide di fronte un esercito fedele allo zar e l’ dei comunisti, capeggiata da .
La guerra fu vinta dai rossi e da allora Lenin poté realizzare la sua dittatura comunista.
ESERCIZIO 2
Quali furono le prime decisioni di Lenin quando giunse al potere?
Creazione della polizia segreta detta CEKA
Proprietà delle fabbriche allo stato
Creazione di molte industrie
Persecuzione della Chiesa
Costruzione di molte strade
Uscita della Russia dalla guerra
Creazione della repubblica russa
Imprigionamento degli oppositori politici nei campi di concentramento
Quali di queste decisioni fanno capire che quella di Lenin è una dittatura? Rispondi oralmente e spiega che cos’è una dittatura.
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
In Russia ai tempi dello zar i partiti politici erano vietati
V F
Nel febbraio del 1917 i bolscevichi presero il potere
V F
Lenin creò i campi di concentramento per rinchiudervi gli avversari politici
V F
Lenin portò la Germania fuori dalla guerra
V F
Nella guerra civile vinse l’Armata Bianca
V F
La difficile situazione dell’Italia
L’Italia dopo la guerra era in una situazione piuttosto difficile. L’economia era disastrata, molte fabbriche chiudevano e i soldati che tornavano alle loro case non trovavano lavoro e faticavano e reinserirsi nella società. Soprattutto c’era una forte delusione perché le richieste del nostro paese non erano state accolte alla conferenza di Versailles. Soprattutto vi era delusione per la mancata assegnazione all’Italia della città di Fiume. (Vedi cartina a pagina 167 del libro)
Per tutte queste ragioni vi era un notevole fermento politico: il Partito Socialista organizzava scioperi e proteste; i cattolici grazie a un sacerdote, don Luigi Sturzo, avevano costituito un loro partito, il Partito Popolare; Antonio Gramsci costituì il Partito Comunista che si staccò dal Partito Socialista e che si proponeva di realizzare anche in Italia una rivoluzione di tipo bolscevico. Gabriele D’Annunzio organizzò una spedizione militare per riconquistare Fiume, e un giovane esponente politico, in passato socialista, Benito Mussolini, creò nel 1919 il movimento dei Fasci di combattimento proprio per raccogliere tutti coloro che erano delusi dall’esito della guerra.
La presa del potere di Mussolini
Mentre i comunisti organizzavano scioperi nelle fabbriche per preparare la rivoluzione, i fascisti organizzarono delle squadre armate (che indossavano delle camicie nere) che compivano atti di violenza contro persone, sedi e giornali di altri partiti, e contro gli operai in sciopero. Purtroppo i governi di quel periodo erano piuttosto deboli e non riuscivano a fermare queste violenze che raggiunsero il massimo livello tra il 1921 e il 1922.
Nell’ottobre del 1922, dopo che ancora una volta il governo, guidato da Luigi Facta, si era trovato in difficoltà, Mussolini diede ordine ai suoi uomini di marciare su Roma per prendere il potere (marcia su Roma). Così avvenne. Il re Vittorio Emanuele III decise di non fermare questa marcia e anzi di affidare a Mussolini il governo del paese. Mussolini cercò inizialmente di non mostrarsi come un dittatore feroce, anche se i suoi uomini continuavano a compiere violenze sugli oppositori politici. Tra gli altri venne assassinato dai fascisti l’esponente socialista Giacomo Matteotti. Ben presto però Mussolini finì per mostrare il suo volto di dittatore.
A partire dai primi mesi del 1925 egli attuò una serie di leggi che eliminarono ogni forma di libertà e democrazia nel nostro paese. Vennero sciolti i partiti politici tranne quello fascista, vennero chiusi i giornali indipendenti, vennero aboliti i sindacati, venne creata una polizia segreta (l’OVRA), che dava la caccia agli oppositori, e fu creato un Tribunale Speciale che doveva punirli. Da questo momento in poi il parlamento italiano fu uno strumento nelle mani di Mussolini. Gli oppositori politici dovettero fuggire all’estero oppure vennero arrestati e imprigionati o mandati al confino, una specie di esilio in luoghi sperduti della penisola.
Il governo di Mussolini fino agli anni Trenta
Mussolini governò l’Italia in modo piuttosto deciso. Volle aumentare la produzione agricola, in particolare del grano (per questo lui stesso dava l’esempio andando a lavorare nei campi con i contadini); fece bonificare le paludi; creò delle specie di banche per aiutare le aziende in difficoltà; cercò di aiutare le famiglie numerose e i bambini di famiglie povere; istituì le pensioni per gli operai e le assicurazioni per gli infortuni sul lavoro e le malattie. Si tratta di provvedimenti in gran parte significativi, purtroppo però accompagnati dall’eliminazione di ogni forma di libertà per gli italiani.
L’indottrinamento dei giovani Questo si vide in particolare nel campo dell’educazione dei giovani. Ogni italiano infatti, fin da piccolo, doveva obbligatoriamente far parte delle associazioni create dal fascismo. In queste associazioni, indossando una divisa, i ragazzi passavano il tempo libero, venivano indottrinati e si insegnava loro che il Duce (così si faceva chiamare Mussolini con una parola di origine latina che significa condottiero) aveva sempre ragione e che bisognava sempre obbedirgli, fino alla morte.
Nella scuola si insegnava la dottrina fascista e gli insegnanti dovevano obbligatoriamente essere iscritti al Partito Fascista. Nel campo del lavoro poi gli operai non avevano più il diritto di scioperare e protestare per chiedere miglioramenti delle loro condizioni: tutto doveva essere deciso dal Partito Fascista. Erano le condizioni per creare uno stato totalitario.
Mussolini stipula il concordato con la Chiesa L’ultima importante decisione di Mussolini nel 1929 fu l’accordo con la Santa Sede, il cosiddetto Concordato, con cui finalmente si poneva fine a un contrasto tra stato italiano e stato vaticano che durava dai tempi dell’unità d’Italia.
Anche questo provvedimento fu visto allora da molti italiani come una scelta positiva. In questo periodo Mussolini ebbe il massimo dei consensi dagli italiani.
Vi è una difficile situazione economica
Molte fabbriche chiudono
I soldati che tornano dalla guerra non trovano lavoro
• Molte tensioni politiche
• Nascono nuovi partiti (Partito Popolare, Partito Comunista, Movimento dei Fasci di Combattimento creato da Mussolini)
• Ci sono scioperi, proteste e scontri
• Molti sono scontenti perché Fiume non è stata data all’Italia
Mussolini prende il potere
1922 i fascisti marciano su Roma
Mussolini col consenso del re prende il potere
In breve tempo realizza una dittatura
Iniziano le azioni squadristiche dei fascisti
• Cerca di sviluppare l’agricoltura
• Fornisce aiuti alle famiglie povere e numerose
• Adotta provvedimenti a favore degli operai
• Stipula il concordato con la Santa Sede
• Indottrina la gioventù mediante le associazioni fasciste di cui i ragazzi devono fare parte
• Controlla la scuola
In Italia finisce la libertà
• Elimina partiti politici e sindacati
• Fa chiudere i giornali
• Crea una polizia segreta e un Tribunale Speciale per combattere i suoi avversari
• Fa arrestare, uccidere o condannare al confino gli avversari
ESERCIZIO 1
Completa il brano inserendo le parole evidenziate in rosso:
Vittorio Emanuele III, avversari politici, dittatura, 1922, capo del governo, Giacomo Matteotti
Nel migliaia di fascisti marciarono verso Roma per prendere il potere e il re
nominò Mussolini . Il fascismo aveva così raggiunto il potere.
Nel 1924 il deputato socialista
, avversario di Mussolini, venne assassinato dai fascisti. Mussolini iniziò così a realizzare la eliminando i suoi .
ESERCIZIO 2
Quali furono le decisioni prese da Mussolini quando giunse al potere?
Scioglimento di tutti i partiti politici tranne quello fascista
Costruzione di strade e ponti per sviluppare i commerci
Creazione del Tribunale Speciale per la difesa dello stato
Aumento della produzione del grano e bonifica delle paludi
Sviluppo delle università
Abolizione dei sindacati
Aiuto alle famiglie numerose
Assistenza per bambini e operai
Concordato con la Santa Sede
Politica a favore degli ebrei
Grande libertà ai giornali
ESERCIZIO 3
Osserva questa fotografia. Chi sono e che cosa stanno facendo questi ragazzi? Perché indossano una divisa? Perché Mussolini aveva un grande interesse per i giovani? Puoi rispondere anche oralmente.
ESERCIZIO 4
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Dopo la guerra la situazione economica italiana era florida e c’erano molti posti di lavoro
V F
In Italia nacquero nuovi partiti politici
V F
Il re fu contrario alla salita al potere di Mussolini
V F
Dopo il Concordato Mussolini ebbe un grande consenso dal popolo italiano
V F
VOCABOLARIO
Inflazione: aumento continuo dei prezzi dei prodotti che si affianca alla perdita del valore e del potere d’acquisto del denaro.
Destra e Sinistra: termini che in politica indicano partiti e gruppi di opposte convinzioni. I partiti di destra sono generalmente conservatori e si oppongono ai cambiamenti della società, quelli di sinistra sono a favore di cambiamenti, più o meno graduali. Nei casi più estremi sostengono l’idea della rivoluzione.
La crisi della Germania dopo la guerra
La sconfitta nella guerra e le decisioni prese dagli stati vincitori nella conferenza di Versailles lasciarono la Germania in una profonda crisi. L’imperatore Guglielmo II aveva rinunciato al trono e si era creata una repubblica, detta “Repubblica di Weimar” (dal nome della città in cui si riunì la prima assemblea). I nuovi governanti tuttavia non riuscirono a far rinascere l’economia tedesca mentre l’odio dei tedeschi nei confronti dei loro nemici aumentò.
Vi erano tanta miseria e disoccupazione e una forte inflazione che impoveriva le famiglie. Vi erano poi anche qui forze politiche opposte che si fronteggiavano con la violenza; da una parte c’erano gruppi comunisti e dall’altra gruppi nazionalisti di estrema destra. Tra questi si segnalava per la sua attività il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi (o Partito Nazista) il cui capo, Adolf Hitler, attribuiva la colpa della miseria della Germania soprattutto agli ebrei.
Hitler, seguendo Mussolini, tentò di prendere il potere con un colpo di stato, ma il suo tentativo a Monaco fallì. Egli fu catturato e trascorse alcuni mesi in carcere dove scrisse il suo programma politico in un libro che diventerà poi famoso, il “Mein Kampf” (“La mia battaglia”). Egli sosteneva che, sotto la sua guida, la Germania sarebbe tornata ad essere una grande potenza dominatrice del mondo, anche perché i tedeschi erano una razza superiore, che egli chiamava ariana.
Il simbolo che adottò per il suo partito era la svastica, una specie di croce obliqua con degli uncini rivolti in senso orario, simbolo che rappresentava il mitico popolo antico degli Arii da cui egli riteneva discendessero i tedeschi.
Hitler prende il potere e instaura la dittatura Uscito dal carcere Hitler riprese la sua lotta. Il Partito Nazista partecipò alle elezioni successive e, a poco a poco, ottenne un numero sempre maggiore di voti da parte dei tedeschi, affascinati dai discorsi del suo capo. Intanto, come i fascisti in Italia, anche in Germania i nazisti crearono delle squadre armate (le SA caratterizzate dalle camicie brune) con le quali cominciarono a compiere azioni violente contro avversari politici ed ebrei.
Nel 1933 Hitler ottenne dal Presidente della repubblica tedesco l’incarico di capo del governo (cancelliere) perché nelle elezioni aveva ottenuto un numero maggiore di voti. Appena preso il potere, egli cominciò a instaurare la sua terribile dittatura. Accusò i comunisti di aver dato fuoco al palazzo del parlamento e fece sciogliere il Partito Comunista insieme a tutti gli altri partiti; fu limitata la libertà di stampa e di parola; furono arrestati tutti gli oppositori politici che vennero rinchiusi nel primo campo di concentramento che egli fece costruire. Da ultimo fece uccidere tutti i membri delle SA di cui non si fidava più e li sostituì con le SS, dei reparti militari a lui fedelissimi. Creò anche una polizia segreta, la Gestapo, per dare la caccia ai suoi avversari.
Inizia la persecuzione degli ebrei
A questo punto Hitler iniziò la persecuzione di quelli che riteneva i nemici principali della Germania, gli ebrei. Emanò le Leggi di Norimberga, con le quali ad essi venivano tolti molti diritti, riducendoli a cittadini di serie B. Nel novembre del 1938 organizzò la “notte dei cristalli” nella quale le SS assalirono le abitazioni degli ebrei e i loro negozi, causando decine di morti. Il suo intento era quello di terrorizzarli, costringendoli a lasciare la Germania, e infatti gli ebrei che ne avevano al possibilità, tra cui scrittori e scienziati, fuggirono all’estero.
Convinto poi che i tedeschi dovessero essere una razza perfetta destinata a dominare il mondo cercò di eliminare anche disabili e handicappati e cominciò a potenziare l’esercito col quale si preparava a fare le sue guerre di conquista. Tutte le industrie tedesche erano impegnate a produrre materiali destinati all’esercito e agli armamenti.
Anche Hitler, come Mussolini, cercò di conquistare le menti del popolo tedesco con una capillare opera di indottrinamento. Ovunque, nelle scuole, nelle università, sui giornali, nei film, persino nello sport, si diffondevano messaggi di propaganda del Nazismo e di odio verso gli ebrei. Molto frequenti erano nelle piazze i roghi dei libri sgraditi a Hitler e che contenevano idee contrarie al suo pensiero. Per l’educazione dei giovani si crearono associazioni giovanili che occupavano il tempo libero dei ragazzi allo scopo di indottrinarli.
Particolare cura Hitler diede alle grandi adunate di massa in cui migliaia di tedeschi si radunavano per ascoltare i suoi lunghi e infiammati discorsi che poi venivano anche ripresi e trasmessi alla radio o nei film. Pochi riuscivano a resistere a questa propaganda. I tedeschi, per la maggior parte, finirono per seguire il loro Führer (parola che in tedesco significa condottiero) e credere ciecamente in lui.
Dopo la guerra la Germania è in una situazione drammatica
Povertà, disoccupazione, altissima inflazione
I governi della Repubblica di Weimar sono molto deboli
L’ideologia di Hitler
• I tedeschi sono una razza superiore (razza ariana)
• Sotto la sua guida (Führer) conquisteranno il mondo sottomettendo le razze inferiori
• Gli ebrei sono i principali nemici della razza ariana e vanno combattuti
La macchina della propaganda
• Uso di scuola, cultura, cinema, sport
• Creazione di associazioni giovanili
• Roghi dei libri
• Grandi adunate di massa per ascoltare i suoi discorsi
• Lotte e scontri tra forze politiche opposte
• Si afferma il Partito Nazista guidato da Adolf Hitler
Hitler organizza un colpo di stato ma fallisce; in carcere scrive il suo programma politico
Nelle elezioni successive il Partito Nazista prende molti voti e nel 1933 Hitler diventa cancelliere
• Eliminazione dei partiti politici
• Limitazione della libertà di stampa e di parola
• Arresto e imprigionamento degli avversari politici
• Eliminazione delle SA e sostituzione con le SS
• Creazione di una polizia segreta, la Gestapo
• Persecuzione degli ebrei
Persecuzione degli ebrei
• Leggi di Norimberga che privano gli ebrei dei loro diritti
• Violenze fisiche contro di loro delle SS (“notte dei cristalli”)
• Molti ebrei lasciano il paese
ESERCIZIO 1
Chi è il personaggio raffigurato nella fotografia?
Di quale partito fu capo?
In quale paese?
Quali erano le sue idee politiche?
Rendere grande la Germania, vendicando la sconfitta della guerra
Vivere in pace con gli altri paesi europei
Cacciare tutti gli ebrei dalla Germania
Dominare il mondo sottomettendo tutti gli altri popoli
Favorire il comunismo
Eliminare tutti i partiti ad eccezione del suo
Alla base della sua ideologia vi era il razzismo.
Che cosa significa questa parola?
Contro chi si esercitava in particolare il razzismo di Hitler?
Che cos’erano le Leggi di Norimberga?
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
La Repubblica di Weimar fece rinascere l’economia tedesca
V F
Hitler riteneva che la razza ariana avrebbe dovuto dominare il mondo
V F
Hitler fece eliminare le SS per sostituire con le SA
ESERCIZIO 2
Osserva le due foto in alto a destra e rispondi oralmente alle domande.
Che cosa hanno in comune?
Chi occupa sempre il centro della scena?
Come si comporta la folla?
Ti sembra numerosa?
Qual è il simbolo del Partito Nazista?
Queste immagini che cosa ti fanno capire?
Hitler era chiamato Führer cioè .
V F
Hitler sciolse tutti i partiti tranne il suo
V F
Nella notte dei cristalli furono attaccati le case e i negozi degli ebrei
V F
Regno Unito
Spagna
Tunisia (FR) Algeria (FR) Marocco (FR)
Libia (ITA)
Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (dal 1922)
Turchia
Isole del Dodecanneso (ITA)
Cipro (GB) Siria (FR)
Libano (FR)
Palestina (GB) Transgiordania (GB)
Iraq (GB) Quwait Regno di Hegiaz e Neged Egitto (GB)
Colora, in modo diverso, i vari stati dopo la conferenza di Versailles. Le colonie africane e asiatiche vanno colorate con gli stessi colori degli stati europei a cui appartenevano
LA LINEA DEL TEMPO
1917
Febbraio e ottobre: Rivoluzione russa
1922
Marcia su Roma
Nasce l’URSS
1918-1920
Guerra civile in Russia
1929
Concordato tra Italia e Santa Sede
Crollo di Wall Street
1918
Finisce la Prima guerra mondiale
1919
Mussolini fonda i Fasci di combattimento
Conferenza di Versailles
1933
Hitler diventa cancelliere della Germania
1938 Notte dei cristalli
Giovani in una manifestazione sorreggono un grande ritratto di Stalin
La morte di Lenin e la lotta per la successione
In Unione Sovietica Lenin morì nel 1924. Subito si scatenò una lotta per la sua successione e alla fine il potere finì nelle mani di Josif Stalin che sconfisse il rivale Trockij costringendolo a fuggire all’estero, dove gli diede la caccia fino a farlo uccidere, anni dopo, dai suoi sicari.
VOCABOLARIO
Cooperativa: particolare tipo di azienda nella quale i lavoratori sono anche proprietari, e non solo dipendenti. Le cooperative dell’Unione Sovietica in realtà erano di proprietà dello stato. Stachanovismo: l’atteggiamento di quei lavoratori che lavorano più del dovuto per concorrere al bene dell’azienda o dello stato. Deriva dal nome di un operaio, Aleksej Stachanov, che si è segnalato per primo in Unione Sovietica per questo comportamento.
Stalin vuole trasformare l’Unione Sovietica in un paese industriale Stalin attuò un controllo ancora più deciso dell’economia. Innanzitutto volle trasformare l’Unione Sovietica in un grande paese industriale con dei progetti di sviluppo programmati ogni cinque anni. In questi progetti si stabiliva di quanto ogni azienda dovesse crescere e aumentare la sua produzione. I lavoratori che lavoravano più del dovuto e che contribuivano alla crescita del loro paese venivano premiati e indicati come esempi per tutti gli altri (stachanovismo). Per favorire questo sviluppo egli si servì anche del lavoro forzato di milioni di prigionieri nei gulag che furono costretti a lavorare nelle miniere, a costruire strade, ferrovie, canali in condizioni durissime (fino a 50 gradi sotto zero).
Nelle campagne egli tolse le terre ai contadini benestanti (chiamati kulaki) per creare delle aziende cooperative dove i contadini erano costretti a lavorare e a consegnare tutto il raccolto allo stato. Dopo questa operazione milioni di kulaki si trovarono privi di lavoro e parecchi di loro morirono di stenti. Chi si ribellava a questo trattamento veniva arrestato, condannato ai lavori forzati o ucciso.
La ferocia di un dittatore
Stalin fu un feroce dittatore. Negli anni Trenta, con quelle che vennero poi chiamate “grandi purghe”, fece arrestare e uccidere tutti i suoi avversari politici, anche membri del suo partito che minacciavano di ostacolare il suo potere, intellettuali, scienziati, artisti, ufficiali dell’esercito. Chiunque poteva essere arrestato in qualsiasi momento dalla sua polizia segreta.
Continuarono anche le persecuzioni contro la Chiesa. Migliaia di sacerdoti e vescovi vennero arrestati e uccisi, molte chiese vennero chiuse o distrutte. La cultura, la scienza, la stampa erano completamente controllate dalla polizia staliniana.
Con Stalin l’Unione Sovietica divenne una grande potenza industriale ma a quale prezzo! Gli storici calcolano infatti che egli causò tra i 10 e i 20 milioni di morti
La politica estera fino all’accordo con Hitler Stalin volle che l’Unione Sovietica diventasse una grande potenza mondiale e per questo essa doveva innanzitutto controllare e guidare tutti i partiti comunisti presenti nei vari paesi, che dovevano obbedire ai suoi ordini.
Nel 1936 Stalin inviò le truppe sovietiche in Spagna a combattere per le forze repubblicane contro le forze di destra nella Guerra civile spagnola, di cui parleremo più approfonditamente nel prossimo capitolo, anche se il suo vero obiettivo fu soprattutto l’eliminazione degli anarchici che erano a lui sgraditi perché avevano idee politiche differenti dalle sue.
Nell’agosto del 1938 egli stipulò un patto di non aggressione con Hitler (detto patto Molotov Ribbentrop dal nome dei due ministri degli esteri che lo firmarono) che permise a quest’ultimo di attaccare indisturbato la Polonia (l’accordo tra l’altro prevedeva che la Polonia sarebbe stata divisa tra i due stati). In tal modo Hitler avrà mano libera per dare inizio alla Seconda guerra mondiale.
Forza l’industrializzazione attraverso i piani quinquennali
Stalin prende il potere nel 1924 dopo la morte di Lenin e dopo aver sconfitto il suo rivale Trockij
Toglie le terre ai kulaki per costituire delle cooperative in cui i contadini lavorano per lo stato
Dura repressione degli avversari politici e delle Chiese
“Grandi purghe” negli anni Trenta
Obiettivi della politica estera di Stalin
Muoiono moltissimi kulaki
Realizza una feroce dittatura personalistica causando dai 10 ai 20 milioni di morti
Milioni di persone finiscono nei gulag e sono sottoposti ai lavori forzati
Controllo di tutti i Partiti Comunisti del mondo
Partecipazione alla Guerra civile spagnola con lo scopo di eliminare gli anarchici
• Nel 1938 stipula un patto di non aggressione con la Germania (Patto Molotov-Ribbentrop)
• Germania e URSS si spartiscono la Polonia
Sono le premesse della Seconda guerra mondiale
ESERCIZIO 1
Completa il seguente brano.
Dopo la morte di Lenin, in Unione
prese il potere . Costui costrinse alla fuga il suo rivale e realizzò una feroce dittatura personale di stampo comunista. Volle potenziare l’industria pesante mediante progetti di sviluppo che stabilivano quanto le aziende dello stato dovevano produrre in anni.
Eliminò i cioè i contadini benestanti, a cui sottrasse le terre.
Attuò una dura persecuzione contro la Chiesa facendo incarcerare .
Tolse libertà agli artisti e agli scienziati.
Fece e rinchiudere nei
tutti gli oppositori politici e, con le “grandi ”, anche membri del Partito Comunista che in passato erano stati suoi collaboratori. In politica estera realizzò un accordo con mediante il Patto che stabiliva la non aggressione, in caso di guerra, tra Germania e Unione Sovietica e la possibilità da parte dell’URSS di impossessarsi di territori polacchi.
ESERCIZIO 2
Dopo aver cercato sul tuo libro le foto che vedi in alto e aver letto di che cosa si tratta, descrivi con le tue parole quello che vedi.
ESERCIZIO 3
Leggi la scheda a pagina 222 del tuo libro e prova a dire com’era la vita nei gulag.
ESERCIZIO 4
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Stalin prese il potere dopo aver sconfitto il suo rivale Lenin
V F
Stalin volle far diventare l’URSS un grande paese industrializzato
V F
Stalin era considerato una sorta di divinità e un padre della patria
V F
Stalin realizzò una dittatura totalitaria e personalistica
V F
Stalin realizzò un accordo di non aggressione con la Gran Bretagna e la Francia
V F
L’Italia conquista l’Etiopia
In un primo tempo Mussolini si comportò in modo molto cauto in politica estera. Cercò di mantenere buoni rapporti con Francia e Gran Bretagna e, quando Hitler cercò di conquistare l’Austria, si oppose inducendo il capo nazista a rinunciare al progetto.
Poi però cambiò atteggiamento e avviò la conquista dell’Etiopia in Africa. Egli voleva infatti ingrandire il potere internazionale dell’Italia e per questo puntò sulla conquista di nuove colonie. La guerra andò a buon fine e, nel 1936, le truppe italiane entrarono nella capitale etiope, Addis Abeba. Mussolini poté così annunciare di aver fondato il nuovo impero italiano di cui Vittorio Emanuele III sarebbe stato l’imperatore. (Vedi cartina a pagina 231 del libro)
Questa guerra ha gravi conseguenze per il nostro paese
Francia e Gran Bretagna intervennero però duramente condannando l’aggressione (L’Italia faceva parte della Società delle Nazioni come l’Etiopia, e questo organismo vietava che uno stato membro aggredisse un altro stato) e imposero dure sanzioni commerciali al nostro paese. Per reagire a queste sanzioni Mussolini si avvicinò sempre più alla Germania. Da questo momento Mussolini e Hitler cominciarono ad allearsi anche sul piano politico, fino a firmare nel 1936 un accordo chiamato Asse Roma-Berlino.
La guerra di Spagna prova della Seconda guerra mondiale
Così quando in Spagna, nel 1936, scoppiò una guerra civile tra le forze repubblicane e comuniste da una parte e quelle del generale di destra Francisco Franco (i falangisti) dall’altra, sia Italia che Germania intervennero a fianco di Franco contro i comunisti. Fu una guerra tragica, che causò moltissime vittime, e che si concluse con la vittoria di Franco che instaurò una dittatura durata poi moltissimi anni. Questa guerra a cui parteciparono sul fronte opposto anche volontari giunti da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti e truppe regolari inviate dall’URSS, è considerata la prova della Seconda guerra mondiale in quanto si schierarono in essa, le stesse forze che poi avrebbero partecipato al conflitto mondiale.
Sanzioni economiche: divieto, deciso da altri stati, di avere rapporti economici e commerciali con un determinato paese. In pratica a questo paese è proibito commerciare con gli altri.
Hitler dà inizio alla sua politica di conquiste
Hitler si andava sempre più convincendo della superiorità dell’esercito tedesco che stava potenziando moltissimo. Per questo era ormai pronto a conquistare territori che permettessero alla Germania di allargare il suo “spazio vitale”. Egli era convinto che la razza tedesca dovesse dominare il mondo, cominciando a conquistare il territori verso est e quelli in cui si parlava la lingua tedesca.
Conquistò quindi l’Austria, senza incontrare resistenza (stavolta Mussolini non intervenne a fermare il nuovo alleato), la regioni di frontiera della Cecoslovacchia (dove vi erano i Sudeti, una popolazione di lingua tedesca), e poi l’intera
Cecoslovacchia. (Vedi cartina a pagina 239 del libro)
Durante questa fase di conquiste le altre potenze occidentali non intervennero, mostrandosi piuttosto deboli e intimidite di fronte alla potenza tedesca.
Nel 1938 organizzarono una Conferenza a Monaco nella quale però non seppero fare nulla per fermare Hitler, che nel frattempo andava consolidando sempre più l’alleanza con l’Italia fino alla stipula di un nuovo patto, più stringente, chiamato Patto d’acciaio
Si arriva alla guerra e in Italia si approvano le leggi razziali
Per mostrare la sua vicinanza a Hitler, Mussolini finì per adottare anche in Italia le leggi razziali (1938) che il dittatore tedesco aveva applicato in Germania: gli ebrei vennero esclusi da ogni attività pubblica, vennero espulsi dalle scuole e dalle università, venne loro proibito di possedere aziende e di sposarsi con gli italiani. Fu un fatto gravissimo che scosse profondamente il popolo italiano, che invece era ben disposto verso gli ebrei. Con questo atto e con la precedente guerra di Spagna Mussolini cominciò a perdere il sostegno della popolazione.
Frattanto Hitler, dopo aver portato a termine la conquista della Cecoslovacchia, si preparava ad aggredire la Polonia. Per questo firmò con Stalin il patto di non aggressione di cui abbiamo parlato nel capitolo precedente.
All'inizio buoni rapporti con Francia e Gran Bretagna
Conquista dell'Etiopia
L'Italia subisce le sanzioni di Francia e Gran Bretagna
Asse Roma-Berlino Accordo tra Italia e Germania
Viene proclamato l'Impero
La politica espansionistica di Hitler
Annessione dell'Austria
Italia e Germania partecipano alla Guerra civile spagnola come alleati
Annessione del territorio dei Sudeti
Leggi razziali in Italia
Gli ebrei
• sono espulsi da scuole e università
• sono esclusi da attività pubbliche
• non possono possedere aziende
• non possono sposarsi con italiani
Conferenza di Monaco
Le altre potenze europee si mostrano deboli nei confronti di Hitler
Conquista definitiva della Cecoslovacchia
Il consenso degli italiani
verso Mussolini comincia a calare
Patto di non aggressione (Molotov-Ribbentrop) con l’URSS (agosto 1939)
ESERCIZIO 1
Chi sono i due personaggi rappresentati in questa foto?
A partire dal 1936 Italia e Germania diventarono sempre più alleate. Perché? (Esponi oralmente)
Quale paese africano era stato conquistato dall’Italia poco prima?
Come si chiamò il Patto stipulato da Italia e Germania?
Quali territori conquistò la Germania dopo l’accordo con l’Italia?
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Dopo la conquista dell’Etiopia
all’Italia vennero imposte sanzioni economiche
V F
L’Italia stipulò un patto di alleanza chiamato Asse con la Gran Bretagna
V F
Italia e Germania furono alleate nella Guerra civile spagnola
V F
La Germania conquistò l’Austria e successivamente l’Ungheria
ESERCIZIO 2
Osserva l’illustrazione in alto a destra.
Si riferisce alle leggi razziali contro gli ebrei attuate in Italia nel 1938. Cercala sul libro e leggi che cosa c'è scritto.
Che cosa era proibito agli ebrei?
V F
Nella Conferenza di Monaco
Francia e Gran Bretagna si comportarono con molta durezza nei confronti di Hitler
V F
L’inizio della guerra
La Seconda guerra mondiale iniziò il 1 settembre 1939 quando i tedeschi
attaccarono la Polonia. Subito Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania, anche se non intervennero per difendere la Polonia, a sua volta assalita da est dalle truppe sovietiche. I tedeschi in breve tempo conquistarono poi
Danimarca e Norvegia e attaccarono la Francia, che fu rapidamente conquistata.
Sembrava che la guerra fosse sul punto di finire perché ormai solo la Gran Bretagna era in grado di opporsi all’avanzata dell’esercito tedesco. Gli inglesi però, guidati dal nuovo primo ministro Winston Churchill, non si arresero ma, al contrario, opposero una strenua resistenza e con una battaglia condotta nei cieli e sul mare (la Battaglia d’Inghilterra) riuscirono a respingere il tentativo tedesco di invasione dell’isola.
Entra in guerra anche l’Italia
Allo scoppio delle guerra Mussolini aveva deciso di non intervenire perché pensava che l’Italia non fosse preparata al conflitto. Quando però vide che le forze di Hitler stavano prevalendo ruppe gli indugi e, il 10 giugno 1940, dichiarò guerra a Francia e Gran Bretagna a fianco dei tedeschi. Egli sperava che il conflitto si sarebbe concluso con una facile vittoria e quindi l’Italia ne avrebbe poi ricavato molti benefici senza troppi sforzi. I calcoli del Duce furono invece sbagliati perché la guerra durò molto di più del previsto.
Mussolini ordinò la conquista della Grecia che risultò però molto difficile e si concluse con successo solo quando Hitler inviò truppe tedesche in rinforzo di quelle italiane. Con l’entrata in guerra dell’Italia poi, il conflitto si estese anche all’Africa, dove Italia e Gran Bretagna avevano delle colonie confinanti ma anche qui l’esercito italiano incontrò parecchie difficoltà e Hitler fu costretto a inviare le sue truppe in aiuto.
L’attacco alla Russia e l’intervento degli americani
Non riuscendo a completare la conquista della Gran Bretagna, Hitler nel 1941 decise di allargare il fronte della guerra attaccando a sorpresa l’Unione Sovietica con la quale aveva stipulato il patto di non aggressione. Egli prevedeva di conquistare facilmente questo grande paese ma i suoi calcoli furono sbagliati.
I russi opposero una strenua resistenza, soprattutto nella battaglia di Stalingrado e, nel gennaio del 1943, i tedeschi dovettero ritirarsi. Coinvolto in questa guerra a fianco dell’esercito tedesco fu anche l’esercito italiano che subì una tragica disfatta. Tra le nevi e i ghiacci della steppa russa morirono o furono disperse parecchie decine di migliaia di uomini.
Nel frattempo anche fuori dall’Europa la situazione stava cambiando. Il Giappone, da tempo alleato della Germania e dell’Italia, e che voleva ottenere il controllo sull’Oceano Pacifico attaccò gli Stati Uniti, distruggendo una base americana a Pearl Harbor nelle Hawaii. Subito gli Stati Uniti entrarono in guerra contro Giappone, Germania e Italia. Ormai il conflitto era sempre più mondiale. L’esercito americano dovette fronteggiare quello giapponese nelle isole del Pacifico, nelle Filippine e in altre località dell’Oriente, ma gli americani inviarono le loro truppe anche in Africa e, successivamente, in Europa.
Lo sterminio degli ebrei e non solo
In questa fase della guerra prese sempre più corpo il folle progetto di Hitler di sterminare gli ebrei. Durante l’avanzata sul fronte orientale l’esercito tedesco e le SS facevano stragi di ebrei in tutti i villaggi e le città che incontravano. In un secondo momento i nazisti costruirono appositi campi di sterminio dove tutti gli ebrei catturati nei vari paesi europei venivano inviati per essere uccisi con gas velenosi e successivamente bruciati nei formi crematori. In questa tragica strage trovarono la morte circa 6 milioni di ebrei, comprese donne, anziani e bambini.
Accanto a loro vennero uccise molte altre persone (circa 2 milioni) tra zingari, testimoni di Geova, omosessuali, prigionieri politici, sacerdoti cattolici, prigionieri russi e polacchi. I tedeschi portarono avanti questo folle progetto con feroce determinazione fino alle ultime fasi della guerra. (Vedi cartina a pagina 261 del libro)
Ebrei prigionieri di un campo di concentramento
La fine della guerra
Dopo la sconfitta tedesca in Russia le sorti del conflitto si capovolsero. I soldati sovietici cominciarono il contrattacco verso ovest; dall’Africa le truppe anglo-americane, sconfitte quelle italiane e tedesche, attaccarono l’Italia sbarcando in Sicilia; nel giugno del 1944 gli americani sbarcarono in Normandia nel nord della Francia da dove ricacciarono indietro i tedeschi.
Nell’aprile del 1945, mentre i soldati americani avanzavano da ovest, l’esercito russo arrivò fino a Berlino e Hitler, oramai sconfitto, si suicidò per non finire nelle mani dei nemici. Anche in Italia gli americani avanzarono nel nord del paese fino a liberare Milano dai tedeschi e dai fascisti il 25 aprile del 1945.
La Germania così si arrese mentre la guerra continuò ancora per alcuni mesi in Asia. Qui gli americani per piegare definitivamente il Giappone decisero nell’agosto del 1945 di sganciare due terribili bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki. Queste bombe causarono parecchie migliaia di morti e costrinsero il Giappone alla resa. La guerra finì così in modo tragico lasciando sul campo circa 60 milioni di morti, metà dei quali civili.
Quando inizia
1 settembre 1939
I tedeschi invadono la Polonia
Quali paesi entrano in guerra
Le fasi del conflitto
Come si conclude la guerra
Germania di Hitler
Italia di Mussolini dal 10 giugno 1940
Giappone che attacca gli americani a Pearl Harbor
All’inizio i tedeschi conquistano facilmente Polonia, Danimarca, Norvegia e Francia ma non riescono a conquistare l’Inghilterra
La guerra si allarga su altri fronti: i tedeschi con gli italiani sono sconfitti in Russia e in Africa
Gli americani sconfiggono i giapponesi in Asia e inviano truppe in Europa (sbarco in Normandia nel giugno 1944)
Francia
Gran Bretagna
Unione Sovietica di Stalin, attaccata dai tedeschi nel 1941
Stati Uniti dal 1941 dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor
Durante la guerra avviene lo sterminio degli ebrei e di altri prigionieri da parte dei nazisti
• Gli americani liberano la Francia e attaccano la Germania
• I russi conquistano Berlino
• Gli americani, dopo essere sbarcati in Sicilia, liberano l’Italia dai nazisti e dai fascisti; il 25 aprile 1945 liberano Milano
Dopo il lancio delle bombe atomiche sul Giappone da parte degli americani anche il Giappone si arrende (agosto 1945)
• Hitler, ormai sconfitto, si suicida
• La Germania si arrende
ESERCIZIO 1
Osserva questa fotografia.
Quelli che vedi sono soldati tedeschi.
Che cosa stanno facendo?
Con questo atto ha inizio la
In questa guerra si contrapposero due schieramenti: con la Germania si schiereranno l’Italia (a partire dal 1940) e il Giappone (a partire dal 1941); con la Polonia si schiereranno
Gli Stati Uniti entreranno in guerra nel 1941 dopo che
ESERCIZIO 2
Osserva queste fotografie (le trovi anche sul libro).
Che cosa rappresentano?
Che cos’erano i campi di sterminio?
Ricordi qualche nome di questi campi?
Come venivano uccisi gli ebrei e gli altri prigionieri?
Quante furono alla fine le vittime dei campi di sterminio?
ESERCIZIO 3
Osserva questa fotografia.
Cercala anche sul tuo libro e spiega oralmente che cosa rappresenta.
ESERCIZIO 4
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
L’Italia non entrò subito in guerra
V F
I soldati italiani combatterono sia in Africa che in Russia
V F
I soldati russi sbarcarono in Normandia
V F
Gli americani sbarcarono in Sicilia e risalirono tutta l’Italia fino a Milano
V F
La caduta di Mussolini
Dopo le disastrose sconfitte in Russia e in Africa, la situazione del nostro paese era drammatica. Era sempre più grande il desiderio di pace e molti, anche tra i fascisti, non credevano più nelle capacità di Mussolini di portare a termine la guerra. Il 10 luglio del 1943 gli americani sbarcarono in Sicilia senza incontrare molta resistenza da parte dell’esercito italiano e cominciarono a risalire la penisola.
Il 25 luglio i capi fascisti espressero la loro sfiducia nei confronti di Mussolini e il re Vittorio Emanuele III lo destituì dalla carca di capo del governo e lo fece arrestare. Subito dopo affidò il comando del governo al maresciallo Pietro Badoglio, che dichiarò che l’Italia avrebbe continuato a combattere a fianco dei tedeschi. In realtà, segretamente, avviò delle trattative con gli anglo-americani.
La prima pagina del «Corriere della Sera» con l’annuncio dell’armistizio
L’armistizio dell’8 settembre Le trattative andarono a buon fine: l’8 settembre fu annunciato l’armistizio tra l’Italia e gli Alleati (così vennero chiamati gli angloamericani). Con esso l’Italia cessava di combattere contro di loro e usciva dalla guerra, ma le cose non erano così semplici. In molte parti dell’Italia erano infatti presenti soldati tedeschi che, a questo punto, si sentirono traditi dal governo italiano.
Nel frattempo un gruppo di soldati tedeschi inviato da Hitler aveva liberato Mussolini che si trovava prigioniero sul Gran Sasso e l’aveva portato in Germania. Qui Hitler lo convinse a tornare in Italia e a creare nel nord del paese un nuovo stato, chiamato Repubblica Sociale Italiana (RSI), guidato da lui e protetto dalle truppe tedesche. Così avvenne.
Ben presto, mentre gli anglo-americani avanzavano verso nord, arrivando fino a Roma, i tedeschi e i fascisti fedeli a Mussolini si raccolsero al nord e crearono un confine che attraversava l’Italia poco sopra Firenze, chiamato “Linea Gotica”. A nord di questa linea si trovava la nuova repubblica guidata dal Duce, deciso a continuare la guerra a fianco di Hitler, e che aveva posto la sua capitale nella cittadina di Salò sul lago di Garda. L’Italia si trovò così divisa in due perché al centro-sud vi era la parte rimanente del Regno, con il re e il governo di Badoglio, sotto la protezione degli Alleati. (Vedi cartina a pagina 289 del libro)
Nel nord del paese nasce la Resistenza
Nei territori della RSI i giovani che non volevano combattere tra le file dei fascisti e quelli che non accettavano la presenza delle truppe tedesche si riunirono in gruppi armati che, rifugiatisi perlopiù sulle montagne, cominciarono a combattere contro i nazi-fascisti. Erano i partigiani che diedero vita alla Resistenza. Ben presto queste bande si raggrupparono nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), un organismo che le coordinava e che era composto da dirigenti di tutti i partiti politici schierati contro il fascismo.
Sostenuti dagli aiuti degli Alleati essi resero la vita dura ai tedeschi, compiendo attentati e agguati ai quali quest’ultimi rispondevano con feroci rappresaglie che colpivano anche la popolazione civile, causando parecchie centinaia di vittime innocenti. Nei territori della RSI iniziò anche la caccia agli ebrei che vennero catturati e portati nei campi in Germania. Molti di loro però poterono salvarsi grazie all’aiuto della popolazione civile che in vari modi li protesse e li nascose. Sulle città del nord inoltre si abbattevano i bombardamenti degli aerei angloamericani che oltre a obiettivi militari finivano per colpire spesso anche la popolazione civile.
La fine della guerra e l’inizio della ricostruzione
Nella primavera del 1945 gli Alleati riuscirono a sfondare la Linea Gotica e a penetrare nel territorio della RSI. Aiutati dai partigiani essi avanzarono liberando ad una ad una tutte le città del nord. Il 25 aprile fu liberata Milano e a questo punto la guerra anche in Italia poteva dirsi conclusa. I tedeschi si arresero e lasciarono il nostro paese.
Mussolini tentò di fuggire in Svizzera ma venne scoperto e catturato sulla via di fuga. Fu fucilato in una località sul lago di Como e poi il suo cadavere, insieme a quello dei suoi fedelissimi, venne appeso a testa in giù in una piazza di Milano affinché tutti i milanesi vedessero la sua fine. Purtroppo nelle settimane seguenti non mancarono vendette dei partigiani nei confronti dei fascisti o anche di persone di diverse idee politiche, spesso uccisi sommariamente. Particolarmente grave fu quanto accadde nel Friuli dove i partigiani comunisti jugoslavi uccisero e gettarono nelle grotte carsiche (foibe) migliaia di italiani.
Dopo la guerra si formarono i primi partiti politici nati dai gruppi partigiani che avevano combattuto nella Resistenza. Per prima cosa fu chiesto agli italiani di decidere, attraverso una votazione (referendum), se l’Italia doveva rimanere una monarchia o diventare una repubblica. Gli italiani il 2 giugno 1946 decisero per la repubblica. L’ultimo re d’Italia, Umberto II, succeduto al padre Vittorio Emanuele III, lasciò dunque il paese e venne eletto il primo presidente della repubblica, Enrico De Nicola. I nuovi partiti elaborarono la Costituzione repubblicana e indissero le prime votazioni politiche che si tennero il 18 aprile del 1948. In queste elezioni prevalse il partito dei cattolici (Democrazia Cristiana) mentre il Partito Comunista e quello Socialista, molto vicini all’Unione Sovietica di Stalin, vennero sconfitti. A governare l’Italia fu dunque in quei primi anni del dopoguerra, la Democrazia Cristiana.
Scheda elettorale usata per il referendum
VOCABOLARIO
Referendum: votazione di tutto il popolo su leggi o questioni di particolare importanza.
• Sconfitte militari in Russia e Africa
• Sbarco degli americani in Sicilia
Mussolini viene destituito e fatto arrestare dal re
Armistizio dell’8 settembre 1943
Mussolini viene liberato dai tedeschi
Si crea la Repubblica
• Desiderio di pace della popolazione
Pietro Badoglio nuovo capo del governo
Sociale Italiana (RSI) a nord della Linea Gotica
Nella RSI nascono le bande partigiane riunite nel CLN
Lotta dei partigiani contro i nazifascisti
Bombardamenti alleati sulle città
Trattative con gli Alleati
L’Italia viene divisa in due:
• a nord la RSI governata da Mussolini con tedeschi e fascisti
• a sud il Regno d’Italia col re e Badoglio e gli Alleati
Rappresaglie contro la popolazione civile
Deportazione degli ebrei
• Gli Alleati liberano il nord Italia
• 25 aprile Liberazione di Milano e fine della guerra
• Uccisione di Mussolini
2 giugno 1946
Referendum monarchia-repubblica: gli italiani scelgono la repubblica
Entra in vigore la nuova Costituzione repubblicana
Tragedia delle foibe
18 aprile 1948
Prime elezioni politiche con la vittoria della Democrazia Cristiana
ESERCIZIO 1
Completa il testo con le parole mancanti. Dopo lo sbarco degli americani in Sicilia, nel luglio del 1943, Mussolini viene destituito e fatto arrestare dal re.
Nuovo capo del governo viene nominato il maresciallo che inizia le trattative segrete con gli Alleati per far uscire l’Italia dalla guerra. L’ 8
19 viene annunciato l’armistizio: l’Italia non combatte più al fianco dei tedeschi. I tedeschi ora non sono più nostri alleati ma nostri e le loro truppe sono schierate in tutta l’Italia del centro-nord, mentre a sud stanno avanzando gli Alleati.
Osserva la cartina a pagina 289 del tuo libro. Come è divisa Italia?
Come si chiama la linea difensiva che i tedeschi hanno realizzato a nord di Firenze?
Mussolini era stato nel frattempo liberato dai tedeschi che l’avevano convinto a mettersi a capo dei territori del nord (vedi cartina), creando la con capitale a
Nel territorio della molti giovani cominciarono a ribellarsi e, prese le armi, si rifugiarono sulle montagne per combattere contro i nazifascisti. Erano i che diedero vita al fenomeno della .
Nella primavera del 1945 gli anglo-americani sfondarono la Linea e il 25 aprile liberarono e subito dopo le altre città del nord, mettendo definitivamente in fuga i tedeschi. La Seconda guerra mondiale era finalmente finita anche in Italia.
ESERCIZIO 2
Perché ancora oggi si festeggia il 25 aprile?
Chi erano i partigiani e che cosa fecero?
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Nella Repubblica Sociale Italiana fu avviata la persecuzione degli ebrei
V F
Il CLN raccoglieva tutte le forze partigiane anche di diverso orientamento politico
V F
Nelle foibe furono gettati migliaia di italiani dai partigiani comunisti jugoslavi
V F
Il 2 giugno 1945 si tenne il referendum tra monarchia e repubblica
V F
Nelle elezioni del 1948 prevalse il Partito Comunista
V F
Colora le colonie italiane in Africa prima della Seconda guerra mondiale LA LINEA DEL TEMPO
Gli Stati Uniti guidano la ripresa nel mondo occidentale
Al termine della guerra gli Stati Uniti, diventati la principale potenza economica mondiale, offrirono consistenti aiuti ai paesi occidentali loro alleati per favorirne la ripresa. Inoltre, per impedire che in futuro scoppiassero nuove guerre simili a quella appena terminata, con altri paesi di tutto il mondo costituirono l’ONU, Organizzazione delle Nazioni Unite. A questo organismo aderirono tutte le maggiori potenze mondiali e in esso Stati Uniti e Unione Sovietica assunsero un ruolo predominante.
Il mondo si divide in due: la “guerra fredda”
La situazione internazionale però si fece subito piuttosto tesa perché la contrapposizione tra USA e URSS divenne fortissima. Questi due stati avevano due sistemi economici e politici opposti e, nonostante sul finire della guerra si fossero accordati per dividersi tra loro le aree mondiali da controllare (Conferenza di Yalta nel febbraio 1945), ora entrambi cercavano di allargare queste aree per aumentare il loro controllo sul pianeta.
Gli Stati Uniti avevano un sistema democratico, dove vi era libertà di pensiero e di parola, c’erano più partiti politici, e anche l’economia era libera; l’Unione Sovietica invece era governata da un solo partito, quello comunista, e non vi erano in essa né la libertà di pensiero e di espressione né quella di impresa economica. L’Europa in particolare si trovò divisa in due “zone d’influenza”: ad ovest vi erano i paesi legati agli USA, ad est quelli controllati dall’URSS. La stessa Germania venne divisa in due parti come pure la città di Berlino.
Questa contrapposizione si trasformò in una “guerra fredda” cioè in una tensione fortissima che rischiava di far scoppiare un nuovo conflitto. Infatti i due “blocchi” diedero vita a due organizzazioni politico-militari pronte a farsi la guerra da un momento all’altro, la NATO, guidata dagli USA, e il COMINFORM (poi Patto di Varsavia), guidato dall’URSS. Le due superpotenze cercavano di rafforzare sempre più i loro armamenti, soprattutto le bombe atomiche, in vista di un nuovo conflitto che però, per fortuna, non scoppiò mai, altrimenti avrebbe avuto effetti catastrofici. (Vedi cartina a pagina 315 del libro)
Il comunismo in Cina e la guerra di Corea Nel frattempo anche in Cina il potere fu conquistato dal Partito Comunista, guidato da Mao Zedong, che realizzò subito un duro governo dittatoriale. Egli cercò anche di far sentire la sua voce in campo internazionale. Era scoppiata infatti una guerra nella vicina Corea, tra Corea del Nord a governo comunista e Corea del Sud sostenuta dagli Stati Uniti. Mao inviò truppe a fianco della Corea del Nord nella lotta contro l’esercito americano e questo intervento impedì agli americani di portare a termine con successo la guerra che si concluse con un accordo che mantenne la divisione tra le due Coree. Si capì così che oramai anche la Cina sarebbe stata una protagonista della scena politica mondiale.
La decolonizzazione in Asia e in Africa
Negli anni immediatamente successivi alla fine della guerra in Africa e in Asia molti paesi fino ad allora colonie europee conquistarono l’indipendenza. Questo processo venne chiamato “decolonizzazione”. In molti casi ciò avvenne pacificamente. L’India ad esempio si liberò dal dominio della Gran Bretagna grazie alla lotta pacifica e non violenta guidata da Gandhi. In altri invece, come in Algeria e in altri stati africani, l’indipendenza fu raggiunta al termine di una dura guerra con le nazioni occupanti.
In ogni caso questi stati speravano, una volta raggiunta l’indipendenza, di garantirsi un futuro di pace e di progresso. Purtroppo non sempre è stato così. In molti casi scoppiarono guerre e lotte locali tra varie fazioni e tribù per il controllo dei territori e delle risorse presenti in essi, sostenute a volte dalle potenze occidentali, e il progresso tanto atteso non arrivò. Un caso particolare fu quello del Sudafrica, stato da tempo indipendente ma nel quale i bianchi avevano privato le popolazioni nere dei più elementari diritti instaurando una forma di segregazione razziale (apartheid) che durò molto a lungo. (Vedi cartina a pagina 325 del libro)
Segregazione razziale: sistema di isolamento e allontanamento della vita pubblica di gruppi accusati di essere di razza diversa.
La nascita di Israele e i problemi del Medio Oriente
In Asia, nel Vicino Oriente, su progetto dell’ONU che intendeva offrire agli ebrei di tutto il mondo un luogo sicuro dove poter vivere, venne costituito lo stato d’Israele (1948). Esso sorse in Palestina in territori abitati da popolazioni arabe palestinesi che non accettarono di perdere parte dei loro territori. Ne nacque così una guerra, in cui i palestinesi vennero sostenuti dagli altri paesi arabi confinanti o vicini (Egitto, Siria, Libano, Giordania, Iraq e altri), resi più forti dal fatto che disponevano di ingenti quantità di petrolio ormai diventato una risorsa energetica per tutto il mondo.
A questa guerra ne sarebbero poi succedute altre nei decenni successivi. Anche le due potenze mondiali si schierarono a fianco delle forze in lotta: gli USA appoggiarono Israele e l’URSS i paesi arabi. Israele uscì vincitore dalle varie guerre respingendo gli attacchi nemici, ma la tensione e il pericolo rimasero costanti. Negli ultimi decenni la “questione palestinese” (così è stata chiamata) ha alimentato anche il terrorismo: gruppi terroristici arabi hanno attaccato con attentati prima Israele e poi anche i paesi occidentali accusati di sostenerlo.
Il mondo viene diviso in due “blocchi” contrapposti
Stati Uniti e paesi occidentali
• Libertà di pensiero e di parola
• Più partiti politici
• Economia libera
Tensione e minaccia di guerra
Corsa a fabbricare armi sempre più potenti
Si creano due alleanze militari
NATO
Unione Sovietica e paesi dell’Est
• Assenza di libertà
• Un unico partito
• Economia controllata dallo stato
COMINFORM
Patto di Varsavia
Gli Stati Uniti aiutano anche economicamente i paesi loro alleati
Decolonizzazione in Africa e in Asia
Molti paesi ex colonie conquistano l’indipendenza
a volte in modo pacifico (India grazie a Gandhi)
Nasce l’ONU ma è dominato dalle due grandi potenze
In Cina si afferma il regime comunista di Mao Zedong
a volte in modo violento come in alcuni paesi africani
La Cina interviene nella Guerra di Corea
Il progresso
tanto atteso da questi paesi non arriva
Scoppiano guerre per il controllo delle risorse
Nasce lo stato d’Israele sui territori palestinesi
Scoppia la “questione palestinese”: guerre con i paesi arabi e terrorismo
ESERCIZIO 1
Completa il brano inserendo le parole evidenziate in rosso:
Comunista, libero mercato, fredda, Unione Sovietica, NATO, Cominform, partiti, libertà, armi, Berlino.
Dopo la guerra, Stati Uniti e si contrapposero e crearono due opposti schieramenti uniti in due alleanze di tipo militare, la e il . I paesi legati all’Unione Sovietica avevano un governo di tipo dove tutto era controllato dallo stato e non vi era nessuna
. I paesi legati agli Stati Uniti (la maggior parte dei paesi dell’Europa occidentale) avevano invece un’economia basata sul , vi erano più e libere elezioni. L’Europa era così divisa in due. Entrambi gli schieramenti cercarono di minacciare gli avversari costruendo sempre più pericolose e minacciando di continuo una guerra.
Per fortuna questa guerra non scoppiò mai; per questo si parla di “guerra ”.
Anche la Germania venne divisa in due, così come pure la sua capitale, .
ESERCIZIO 2
Osserva questa fotografia e ricercala sul libro.
Vi è rappresentato il momento in cui si proclama la nascita di un nuovo stato.
Quale?
Perché fu costituito questo stato?
Spiega perché da allora, intorno a questo stato, sono scoppiate molte guerre.
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Alla Guerra di Corea parteciparono anche Stati Uniti e Cina
V F
La decolonizzazione si svolse sempre in modo pacifico
V F
Gandhi guidò la lotta pacifica per l’indipendenza della Cina
V F
In Sudafrica si è realizzato un sistema di segregazione razziale chiamato apartheid
V F
Dopo l’indipendenza in molti stati africani vi furono pace e progresso
V F
I paesi arabi sono diventati sempre più ricchi e potenti grazie alla disponibilità di petrolio
V F
Una lenta ma efficace ripresa a fianco degli Stati Uniti
Dopo la guerra l’Italia conobbe una lenta ma costante ripresa. All’inizio fu governata da partiti moderati e di centro, guidati dalla Democrazia Cristiana, il partito costituito dai cattolici dopo la fine del Partito Popolare e guidato da Alcide De Gasperi. Il Partito Comunista, guidato invece da Palmiro Togliatti, e quello Socialista, tra loro alleati e vicini alla politica dell’Unione Sovietica, sconfitti alle elezioni del 1948, furono costretti a stare all’opposizione.
I governi di centro schierarono il nostro paese a fianco degli americani, entrando nella NATO e accettando i consistenti aiuti che gli Stati Uniti avevano inviato.
Dopo il 1953 invece iniziarono a formarsi governi di centro-sinistra nei quali la Democrazia Cristiana si alleò con il Partito Socialista che si stava ormai staccando dai comunisti e dall’Unione Sovietica. Durante questi governi l’Italia sviluppò la sua economia diventando sempre più un paese industriale. Le industrie però si svilupparono soprattutto a nord nell’area compresa tra le città di Milano, Torino e Genova per cui molte persone dalle regioni del sud, dove non c’era lavoro, si spostarono al nord per lavorare nelle fabbriche. Qui finirono per stabilirsi in quartieri periferici privi di servizi e costruiti senza alcun rispetto per l’ambiente. Importante fu in quegli anni anche la riforma della scuola: venne creata la scuola media unica al termine delle scuole elementari.
Dal Sessantotto al terrorismo
Intorno al 1968 si svilupparono in Italia, come in altri paesi quali Stati Uniti e Francia, proteste da parte dei giovani. Essi protestavano per ottenere una scuola e una università dove fosse più facile studiare e una maggiore libertà nei comportamenti e soprattutto nelle famiglie. In Italia questi studenti avevano idee di sinistra e prendevano come modelli leader della sinistra internazionale come Mao Zedong e il guerrigliero sudamericano
Che Guevara. Anche dei cattolici si unirono a queste proteste che spesso sfociavano in scontri con la polizia.
Dopo alcuni anni le proteste si placarono anche perché fu fatta la riforma della scuola.
Alcuni giovani però, non soddisfatti di questa conclusione, continuarono la lotta in modi sempre più violenti, creando dei gruppi terroristici di estrema sinistra che compirono attentati contro politici, magistrati, industriali, forze dell’ordine. I più attivi tra questi furono le Brigate Rosse che nel 1978 rapirono e uccisero il presidente del consiglio Aldo Moro.
Nel frattempo però si erano formati anche gruppi terroristici di estrema destra, ispirati all’ideologia fascista, e anche questi compirono gravissimi attentati, soprattutto mediante le bombe, che causarono centinaia di vittime. Il primo fu quello in una banca a Milano, in Piazza Fontana; il più tragico fu invece quello nella stazione di Bologna nel 1980. L’intento di queste bande era di creare disordine e paura nel paese per portare alla fine dei governi democratici. Il terrorismo fu sconfitto in gran parte dopo il 1980 grazie all’impegno delle forze dello stato, dei cittadini e dei partiti democratici che seppero unirsi nella lotta.
La fine della prima repubblica
Mentre stavano avvenendo grandi cambiamenti nella Chiesa (c’era stato il Concilio Vaticano II e dopo la morte di papa Paolo VI era stato eletto un papa straniero dopo parecchi secoli, il polacco Giovanni Paolo II), anche nella società e nella politica italiana avvennero significativi cambiamenti. Il divorzio e l’aborto divennero legali, molti più giovani avevano accesso all’università anche se poi faticavano a trovare lavoro, l’economia cresceva sempre di più e prendeva piede l’informatica; si affermava, anche grazie alla televisione che si stava diffondendo, una mentalità consumistica basata sull’acquisto e il consumo di un numero sempre maggiore di beni.
Al governo prevalse il Partito Socialista, guidato da Bettino Craxi, che favorì questi cambiamenti. Nuove ombre però si profilavano all’orizzonte. Si rafforzavano sempre più le organizzazioni mafiose che arrivarono anche a uccidere magistrati (tra cui i giudici Falcone e Borsellino) e forze dell’ordine per difendere le loro attività criminose. Si diffondeva tra i giovani l’uso della droga. Iniziava il fenomeno dell’immigrazione dai paesi poveri del mondo, ma soprattutto indagini della magistratura portarono all’arresto di molti esponenti dei partiti politici di governo accusati di corruzione (inchiesta chiamata “Tangentopoli”).
Questi arresti, insieme alla caduta del muro di Berlino e alla fine del comunismo di cui parleremo nel prossimo capitolo, portarono alla fine dei partiti che fino ad allora avevano governato il paese e alla nascita di nuove forze politiche che governeranno l’Italia a partire dagli anni Novanta (per questo si parlò di fine della “prima repubblica”). Questi partiti criticavano i vecchi politici e si proponevano di fronteggiare le nuove emergenze, immigrazione, corruzione, eccessiva burocrazia con un nuovo modo di fare politica legato soprattutto all’uso dei mezzi di comunicazione. Mentre prima in Italia c’erano tanti partiti ora le forze politiche si schierarono su due fronti contrapposti, il centro-destra e il centro-sinistra: per questo si cominciò a parlare di bipolarismo.
LE GRANDI DOMANDE DELLA STORIA
È importante partecipare alla vita pubblica?
È importante che i cittadini amino il proprio paese, abbiano a cuore la vita pubblica e si impegnino a parteciparvi secondo le loro capacità e interessi, sia in campo sociale che politico. Ci si può impegnare in vari ambiti: nel volontariato al servizio delle persone più deboli, nelle associazioni culturali o ricreative, nella vita politica attraverso i partiti o semplicemente partecipando alle assemblee pubbliche, alla difesa dell’ambiente. La crescita di un paese e il suo miglioramento dipendono dall’impegno che per esso hanno i suoi cittadini. Il disinteresse, la passività, la pigrizia o, peggio, il “menefreghismo”, sono un grave danno per la vita di tutti. Sempre, nei momenti di difficoltà (la ricostruzione dopo la guerra, le catastrofi naturali, la tragedia del terrorismo), il nostro paese ha tratto forza dall’impegno dei suoi cittadini per realizzare il “bene comune” ed è riuscito a riemergere.
Governi di centro guidati dalla Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi
Poi governi di centro-sinistra tra DC e Partito Socialista
• Scelta di allearsi con gli Stati Uniti e di entrare nella NATO
Progressi
• sviluppo industriale al nord
• istituzione della scuola media
• crescita del paese
Problemi
• arretratezza del sud
• immigrazione interna dal sud al nord
• quartieri periferici degradati
• scarso rispetto per l’ambiente
Proteste degli studenti Una parte di essi dà vita al terrorismo di sinistra (esempio Brigate Rosse)
Terrorismo neofascista stragi con le bombe, ad esempio a Milano e alla stazione di Bologna
Richieste
• scuola più accessibile
• maggiore libertà in famiglia e nella società
• si ispirano al Comunismo di Mao Zedong e Che Guevara
Vari attentati tra cui l’assassinio di Aldo Moro
Diffuso benessere e consumismo ma anche nuovi problemi
• I giovani non trovano lavoro
• Si diffonde l’uso della droga
Criminalità mafiosa
Immigrazione
sconfitta del terrorismo grazie all’impegno dello stato, dei cittadini e dei partiti democratici
Corruzione tra i partiti politici (inchiesta di Tangentopoli)
Cessano di esistere i partiti tradizionali e nascono nuovi gruppi politici
Finisce la “prima repubblica” e si forma un sistema politico bipolare Obiettivo creare disordine e paura nel paese per porre fine alla democrazia
ESERCIZIO 1
Dopo la guerra e fino agli anni Novanta l’Italia ha conosciuto un grande sviluppo accompagnato però da molti problemi.
Tra i fattori elencati qui sotto, sottolinea in blu quelli positivi e di sviluppo e in rosso quelli negativi.
• Sviluppo industriale
• Arretratezza del sud
• Sviluppo delle organizzazioni malavitose soprattutto al sud
• Scarso rispetto per l’ambiente
• Riforma della scuola: si sconfigge l’analfabetismo
• Disoccupazione al sud: molti meridionali sono costretti a emigrare al nord per cercare lavoro
• Speculazione edilizia: si costruiscono più case rovinando l’ambiente e il paesaggio
• Corruzione politica
• Terrorismo
• Impegno dei cittadini e dello stato per sconfiggere il terrorismo
• Maggiore libertà per i giovani
• Diffusione delle droghe
• Maggiore benessere per tutti
• Consumismo
ESERCIZIO 2
Negli anni Sessanta si parla di boom economico. Osserva questa fotografia e spiega a voce perché da essa si capisce che gli italiani in questo periodo vivevano meglio e avevano più ricchezza.
ESERCIZIO 3
Queste due fotografie rimandano a due momenti drammatici della storia italiana.
Cerca informazioni sul libro di testo e poi spiega oralmente di che cosa si tratta.
ESERCIZIO 4
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Con i governi della Democrazia Cristiana l’Italia scelse l’alleanza con gli Stati Uniti
V F
Nel dopoguerra le industrie si sono sviluppate soprattutto al nord
V F
Aldo Moro fu assassinato dai terroristi neofascisti
V F
Uno dei gravi problemi dell’Italia in questi ultimi anni è stata la corruzione politica
V F
Dopo la fine della prima repubblica si è sviluppato in Italia un sistema politico bipolare
V F
Inizia il processo di unificazione europea
Nel 1951 sei paesi dell’Europa occidentale, Italia, Francia, Germania occidentale, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, stipularono un accordo per il libero commercio (cioè senza più pagare dazi alle frontiere) del carbone e dell’acciaio (CECA). Era l’inizio del processo di unificazione europea che sarebbe poi continuato a lungo.
Verso la distensione?
Nel 1953 Stalin, da tempo malato, morì e gli successe a capo dell’Unione Sovietica Nikita Kruscev. Costui, una volta preso il potere, affermò che molte cose sarebbero cambiate. Innanzitutto ebbe il coraggio di far conoscere al mondo tutti i gravi crimini compiuti da Stalin, scaricando su di lui tutte le colpe di quello che non aveva funzionato fino ad allora. Mostrò anche di volere rapporti più pacifici e distesi con gli Stati Uniti e di essere più tollerante nei confronti degli altri governi comunisti dei vari paesi.
A tale proposito si incontrò anche con il nuovo presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy e questo incontro fece nascere in molti la speranza che finalmente nel mondo la guerra fredda sarebbe finita e si cominciò a parlare di “distensione” tra i due blocchi. Purtroppo però i fatti successivi spensero questa speranza. Nel 1956, siccome il governo ungherese aveva tentato di realizzare una politica diversa da quella voluta dai sovietici, Kruscev fece invadere con il suo esercito l’Ungheria e questa invasione causò parecchi morti e fece naufragare le speranza di pace. Pochi anni dopo egli fu costretto alle dimissioni da capo del Partito Comunista sovietico e tutto tornò come prima.
Kruscev e Kennedy si incontrano a Vienna
L’azione politica di John Fitzgerald Kennedy
Un altro protagonista di quegli anni fu il nuovo presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy. Egli, divenuto presidente nel 1960, cercò di favorire con la sua politica i più poveri del paese mentre sul piano internazionale mostrò di voler cercare un accordo con l’Unione Sovietica. Anche nel suo caso però le promesse non si realizzarono ed egli dovette ben presto assumere nei confronti dell’URSS atteggiamenti piuttosto duri.
Nel primo caso fu quando i governanti della Germania est, quella comunista, fecero costruire il muro di Berlino (1961) per isolare la parte occidentale della città. La seconda volta fu quando l’Unione Sovietica tentò di installare dei missili sull’isola di Cuba (1962), dove si era insediato un governo comunista, puntati sul territorio americano. In entrambi i casi Kennedy intervenne duramente e nel caso di Cuba si sfiorò un conflitto armato. Fortunatamente, grazie anche agli interventi pacificatori del nuovo papa Giovanni XXIII, la crisi si risolse e i missili non vennero installati. L’anno dopo però Kennedy venne assassinato in circostanze ancora oggi poco chiare e la sua avventura politica finì tragicamente.
Inizia la corsa allo spazio
Sempre in quegli anni, nel contesto della guerra fredda, iniziò la “corsa allo spazio”. Tra USA e URSS si aprì una specie di competizione a chi arrivasse prima a esplorare lo spazio. I sovietici, per primi, inviarono una navicella spaziale intorno alla terra e successivamente il primo astronauta nello spazio. Poi però anche gli americani avviarono le esplorazioni e, nel 1969, fu un astronauta americano, Neil Armstrong, il primo uomo a mettere piede sulla luna. La ragione di questa competizione stava nel fatto che entrambi i paesi volevano dimostrare al mondo, attraverso la conquista dello spazio, la loro superiorità anche in campo tecnico-scientifico. L’uomo muove i primi passi sulla luna
L’Unione Sovietica di Breznev
Il successore di Kruscev a capo dell’Unione Sovietica fu Leonid Breznev.
Egli tentò di restaurare la rigida dittatura comunista annullando le aperture fatte dal suo predecessore. Intensificò la repressione degli oppositori politici e degli intellettuali che rivolgevano critiche al sistema comunista e nel 1968 fece invadere la Cecoslovacchia per bloccare le riforme democratiche che il governo di quel paese stava attuando (questo periodo di riforme venne chiamato la “primavera di Praga”).
Nonostante la repressione crescevano sempre di più in Unione Sovietica e nei paesi del blocco comunista le critiche dei cosiddetti “dissidenti”, scrittori, intellettuali, artisti ma anche giovani e studenti che non credevano più nel comunismo e desideravano la libertà per i loro popoli. Questi dissidenti scrivevano libri, giornali e volantini che circolavano di nascosto e spesso finivano anche in occidente, dove le loro idee cominciavano ad essere conosciute.
Sul piano internazionale poi Breznev incontrò un’altra difficoltà. Ormai la Cina, diventata una grande potenza comunista, si contrapponeva all’Unione Sovietica e cercava di prendere il comando del comunismo internazionale. Gli Stati Uniti tentarono di approfittarne, cercando accordi con la Cina, proprio per isolare e mettere in difficoltà il governo sovietico.
Le dittature in America Latina
L’America Latina era sempre stata nel passato sotto il controllo degli Stati Uniti che avevano fatto in modo di avere dei governi a loro favorevoli. In quegli anni però sorsero in alcuni paesi movimenti di guerriglia di ispirazione comunista. Alcuni di questi movimenti ebbero successo e riuscirono a prendere il potere (ad esempio a Cuba con Fidel Castro). Per impedire che questo succedesse altrove o che si insediassero governi meno favorevoli a loro, gli Stati Uniti sostennero delle dittature militari che presero il potere e repressero gli oppositori politici impedendo ogni sviluppo in senso democratico dei loro paesi. Gli esempi più significativi furono in Cile e in Argentina dove i militari agirono con particolare ferocia.
Kruscev in Unione Sovietica
• Denuncia i crimini di Stalin
• Disponibilità a dialogare con gli
Stati Uniti
Kennedy negli Stati Uniti
• Riforme in favore dei poveri
• Incontro con Kruscev
Nuovi fatti cancellano le speranze di distensione
Crisi di Berlino Costruzione del muro nel 1961
Crisi di Cuba Tentativo di installare missili sovietici
Kruscev Viene sostituito da Breznev
Con Breznev riprende la repressione dei dissidenti politici
Primavera di Praga I sovietici invadono la Cecoslovacchia
L’America Latina
Movimenti di guerriglia comunista
Invasione sovietica dell’Ungheria
Kennedy Viene assassinato in un attentato
A Cuba Fidel Castro prende il potere
Gli Stati Uniti appoggiano dittature militari per combattere il comunismo (Cile e Argentina)
Avvio dell’unificazione europea con la CECA Libero scambio di carbone e acciaio
La Cina si affaccia sulla scena politica internazionale
Corsa allo spazio
• Prima i sovietici
Primo uomo nello spazio
• Poi gli americani
Primo uomo sulla luna
ESERCIZIO 1
Completa il seguente brano.
Dopo la morte di Stalin, ci furono i primi
segnali di crisi del .
In Unione Sovietica salì al potere che fece sapere in tutto il mondo che Stalin era stato un terribile dittatore e aveva commesso numerosi crimini.
In alcuni paesi dell’Europa orientale come la popolazione si ribellò alla dominazione sovietica senza però ottenere successo.
La guerra fredda continuò anche negli anni Sessanta.
In particolare, per rimarcare maggiormente la separazione con l’Occidente, i governanti della fecero costruire nel il di Berlino per impedire .
I due presidenti di Stati Uniti e Unione Sovietica, e , cercarono di dialogare tra loro per trovare un accordo che facesse finire la guerra fredda.
Purtroppo questo tentativo non ebbe successo e il presidente americano fu assassinato in un attentato terroristico, mai chiarito del tutto.
In Unione Sovietica, dopo Kruscev salì al potere che riprese la dura politica di repressione nei confronti dei
ESERCIZIO 2
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni. Nel 1951 iniziò il processo di unificazione europea
V F
Kruscev denunciò i crimini di Stalin
V F
La distensione tra USA e URSS si realizzò pienamente con Kennedy e Kruscev
V F
A Cuba ci fu una grave crisi a causa del tentativo di installazione di missili sovietici
V F
I sovietici furono i primi ad arrivare sulla luna
V F
Breznev attuò delle riforme democratiche in URSS
V F
Gli Stati Uniti appoggiarono dittature militari in America latina
V F
La Cina e il sud-est asiatico
A partire dagli anni Cinquanta in Cina si fece sempre più dura la dittatura comunista. Mao Zedong attuò una feroce repressione nei confronti di coloro che non rientravano nel progetto di società che egli intendeva costruire, basato soprattutto sullo sviluppo dell’agricoltura. Impose inoltre che le famiglie non potessero avere più di un figlio e distrusse tutte le tracce della storia precedente della Cina (“rivoluzione culturale”). I risultati di questa politica furono però disastrosi. Si calcola che essa causò circa 20 milioni di morti
Disegni di bambini che rappresentano le violenze in Cambogia
In Indocina, dopo la partenza dei francesi, scoppiò una guerra tra il Vietnam del nord, comunista, e il Vietnam del sud, dove vi era un governo legato agli Stati Uniti. Questi intervennero con le loro truppe, preoccupati che i paesi comunisti allargassero i loro territori. Nonostante la loro superiorità militare gli USA dovettero però lasciare il paese riconoscendo la loro sconfitta, anche a causa delle numerose proteste che la guerra aveva suscitato tra i giovani americani. Il Vietnam venne interamente conquistato dai comunisti e migliaia di persone dovettero fuggire dal paese.
Anche in Cambogia avvenne una rivoluzione simile: i guerriglieri comunisti khmer conquistarono il potere e sterminarono circa due milioni di persone.
Negli ultimi anni in questa parte dell’Asia c’è stata la grande crescita economica del Giappone, diventato una delle più grandi potenze mondiali, e di altri paesi. Anche la Cina, dove pure all’interno è rimasta una rigida dittatura comunista, si è aperta a scambi economici e commerciali con l’Occidente.
Il Medio Oriente e il risveglio islamico
Complesse sono state negli ultimi decenni le vicende dell’area medio-orientale. È continuato con ulteriori guerre lo scontro tra Israele e stati arabi che sostenevano i palestinesi. Questo scontro ha investito anche il vicino Libano, dove si erano rifugiati i guerriglieri palestinesi e che fu invaso tragicamente, per un certo periodo, dall’esercito israeliano. Nel 1993 fu trovato finalmente un accordo tra Israele e i rappresentanti dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). Questo accordo prevedeva la creazione, accanto a Israele, di uno stato palestinese comprendente la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Purtroppo però gli estremisti dei due popoli fecero in modo che questo accordo fosse bloccato (il primo ministro israeliano Rabin fu addirittura assassinato da un fanatico ebreo) e da allora la lotta è ripresa. Ora a capo dei palestinesi vi è il gruppo estremista di Hamas che intende continuare la lotta fino all’estremo, anche con azioni di tipo terroristico.
Manifestanti davanti all’ambasciata americana occupata, Teheran 1979
Le
di Mosul (Iraq) dopo tre anni di assedio dell’ISIS, luglio 2017
Nel 1979 in Iran vi fu una rivoluzione che portò al potere un leader religioso, l’ayatollah Khomeini, che ruppe ogni rapporto con l’Occidente e promosse il risveglio in tutto il Medio Oriente della religione islamica. Anche in Afghanistan, dopo che i sovietici avevano tentato senza successo di conquistarlo, presero il potere i fondamentalisti islamici talebani che imposero come in Iran le leggi religiose. Questo risveglio della religione islamica pose le premesse per lo sviluppo su vasta scala del terrorismo islamico.
Fondamentalismo
islamico: tentativo di imporre con la forze e la violenza la religione islamica.
L’attentato alle Torri Gemelle
Il terrorismo islamico e l’attentato alle Torri Gemelle
Il più importante tra i gruppi terroristici islamici fu Al Qaeda che causò il terribile attentato alle Torri Gemelle di New York (11 settembre 2001) che causò circa 3.000 vittime. Ad esso fecero seguito numerosi altri attentati causati anche da un’altra organizzazione chiamata ISIS, che si proponeva come obbiettivo la creazione di uno stato retto dalle leggi islamiche (un califfato) nel territorio compreso tra Siria e Iraq (dove nel frattempo vi era stata una guerra portata dagli americani per rovesciare il dittatore Saddam Hussein, accusato, probabilmente a torto, di sostenere il terrorismo).
L’ISIS in questi ultimi anni sembra sconfitto dall’intervento di americani, russi, curdi e altre forze arabe moderate sia in Iraq che in Siria, ma nel frattempo ha compiuto terribili attentati in molte città occidentali (i più gravi a Parigi, Nizza, Barcellona e Londra) e il rischio di nuovi attentati anche adesso non è del tutto scomparso.
In questi ultimi anni l’Africa è stata scossa da numerosi conflitti di natura etnica e tribale, conflitti spesso ignorati dagli organi di stampa e di informazione. Il più grave fu quello scoppiato in Ruanda a metà degli anni Novanta tra le popolazioni degli hutu e dei tutsi, che ha causato centinaia di migliaia di vittime. In queste guerre vengono spesso coinvolti anche i bambini arruolati come soldati nei vari eserciti. In questi ultimi anni un’altra causa di conflitti in Africa è l’infiltrazione dei fondamentalisti islamici tra le popolazioni africane. Questi fondamentalisti suscitano nuove guerre e scontri nei territori a sud del deserto del Sahara. Da ultimo va detto che il continente africano è ora investito da una forte e costante ondata di emigrazione verso l’Europa.
In Cina si rafforza la dittatura di Mao Zedong
• Dura repressione
• Sviluppo forzato dell’agricoltura
• Rivoluzione culturale
Circa 20 milioni di morti
Guerra nel Vietnam e in Cambogia
• Prevalgono le forze comuniste
• Gli americani abbandonano l’area
Prosegue lo scontro tra Israele, Palestinesi e paesi arabi
La guerra coinvolge altri paesi
Fallisce l’accordo di pace
Si alimenta il terrorismo
In Iran e il Afghanistan vi sono rivoluzioni islamiche
Nascono gruppi terroristici fondamentalisti che attaccano l’Occidente
Al Qaeda Attentato alle Torri Gemelle
Scontri etnici e tribali spesso ignorati in Occidente
Un continente con tanti problemi
Diffusione del fondamentalismo islamico
Grande crescita economica del Giappone e di altri paesi
ISIS Tenta di realizzare il califfato in Iraq e Siria e realizza attentati in Europa
Emigrazione verso l’Europa
ESERCIZIO 1
Completa il seguente brano.
In Asia gli Stati Uniti cercarono di combattere contro paesi nei quali si stavano realizzando governi di tipo comunista: combatterono prima in Corea e poi, a partire dagli anni Sessanta, in . Qui, nonostante
il loro crescente impegno, furono sconfitti e si realizzò un regime comunista come pure nella vicina dove i comunisti, detti
“ ” massacrarono la popolazione civile per realizzare la loro dittatura e causarono circa di morti.
Osserva questo disegno e leggi la didascalia a pagina 404 del tuo libro. Spiega oralmente che cosa rappresenta.
Che cosa rappresenta invece questa foto?
ESERCIZIO 2
Questa fotografia ricorda uno dei più terribili attentati della storia moderna.
Spiega oralmente di che cosa si tratta.
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Israele e paesi arabi ebbero sempre rapporti pacifici
V F
In Iran e in Afghanistan ci furono rivoluzioni islamiche
V F
L’accordo di pace tra Israele e palestinesi fallì a causa degli estremisti dei due popoli
V F
L’organizzazione terroristica ISIS ha causato l’attentato alle Torri Gemelle di New York
V F
L’ISIS ha tentato di realizzare un califfato in Siria e Iraq
V F
Che cosa fa capire?
In Africa di recente ci sono state guerre a carattere etnico e tribale
V F
Gli Stati Uniti da Kennedy a Reagan
Dopo l’assassinio di Kennedy gli Stati Uniti vissero momenti molto difficili. Riesplose la questione razziale con le popolazioni di colore che si sentivano emarginate dai bianchi e lottarono per avere più diritti e porre fine alla loro posizione di inferiorità. Con il presidente Richard Nixon gli Stati Uniti si ritirarono dal Vietnam ammettendo così la prima sconfitta nella loro storia. Nixon fu poi costretto alle dimissioni perché giudicato responsabile di azioni di spionaggio ai danni del partito avversario dei Democratici (scandalo Watergate).
Il suo successore Jimmy Carter si mostrò debole nei confronti della crescente potenza dell’Unione Sovietica e dell’avanzata del comunismo in molte parti del mondo. Fu con il nuovo presidente Ronald Reagan che, sul piano internazionale, gli Stati Uniti tornarono a mostrare la loro potenza e la loro superiorità nei confronti dell’URSS. Rilanciò infatti la presenza degli Stati Uniti nel mondo e soprattutto riprese la corsa agli armamenti arrivando fino a progettare un sistema di difesa fatto da missili operanti nello spazio (“scudo stellare”).
Ronald Reagan e Mikhail Gorbacev
L’Unione Sovietica di Gorbacev
Dopo la morte di Leonid Breznev (1982) salì al potere in Unione Sovietica Mikhail Gorbacev. La situazione dell’URSS era sempre più difficile. Vi era infatti una grave crisi economica causata anche dall’arretratezza della tecnologia sovietica (nel 1986 vi fu la terribile tragedia dello scoppio del rattore nucleare a Chernobyl che causò molte migliaia di vittime).
Nei paesi del blocco sovietico la popolazione non voleva più sottostare alla dominazione dell’URSS ad aspirava alla libertà; in Polonia in particolare, anche in seguito all’elezione del papa polacco Giovanni Paolo II che aveva dato coraggio alla popolazione, si erano avuti scioperi e manifestazioni di protesta contro il regime comunista, guidate da un sindacato indipendente, Solidarnosc.
Infine sul piano militare, dopo che Reagan aveva deciso di potenziare gli armamenti degli Stati Uniti, l’URSS non aveva più mezzi e risorse per farvi fronte. Gorbacev decise quindi di avviare accordi con gli Stati Uniti e di attuare profonde riforme del regime sovietico (perestrojka) concedendo alla popolazione maggiore libertà.
La caduta del Muro di Berlino e la fine del comunismo
Ormai la crisi dei paesi comunisti sembrava inarrestabile. In seguito a forti manifestazioni della popolazione il governo della Germania est (quella comunista) decise di abbattere il Muro di Berlino (1989). La città fu così riunificata, come subito dopo avvenne per l’intera Germania. Fu un evento simbolico che spinse anche le popolazioni degli altri paesi a ribellarsi e a lottare per ottenere la propria libertà. In breve a partire dalla Polonia, dove si ebbero le prime elezioni libere con più partiti e i comunisti vennero sonoramente sconfitti, in tutti gli altri paesi del blocco comunista ritornò la libertà e finì il regime del partito unico. Nel 1991 Gorbacev pose fine all’Unione Sovietica.
L’Europa dopo il comunismo
Con la decisione di Gorbacev il comunismo almeno in Europa era finito e con esso anche la “guerra fredda”. Ma non fu dappertutto una fine pacifica. Mentre ad una ad una le varie repubbliche che erano state nell’URSS (prima fra tutte l’Ucraina) ottennero l’indipendenza e nacquero nuove nazioni e mentre la Cecoslovacchia si divise pacificamente in due stati, la Repubblica Ceca e la Slovacchia, ben diversa fu la situazione nella ex Jugoslavia.
Qui vi fu una terribile guerra civile quando, dopo il 1992, Slovenia, Croazia e BosniaErzegovina vollero staccarsi dalla Serbia. La guerra fu persa da quest’ultima e alla fine nacquero nuovi stati indipendenti ma a prezzo di migliaia di morti e terribili violenze sulla popolazione civile, tra cui forme di pulizia etnica.
(Vedi cartina a pagina 433 del libro)
Prosegue il cammino dell’Unione Europea
VOCABOLARIO
Pulizia etnica: eliminazione da un territorio di tutta la popolazione appartenente a un particolare gruppo etnico diverso da quello della maggioranza degli abitanti.
A partire dagli anni Settanta molti altri paesi hanno aderito al progetto di unificazione europea che si è sviluppato e ampliato. Nel 1990 venne firmato il Trattato di Schengen che di fatto aboliva le frontiere tra i vari paesi membri. Nel 1992 con il Trattato di Maastricht si è costituita l’Unione Europea che oramai ha anche organismi politici di governo, tra cui il Parlamento europeo che ha sede a Strasburgo in Francia. Nel 2002 molti paesi (non tutti) hanno adottato la moneta unica, l’Euro, in sostituzione delle monete nazionali che prima erano in uso. Nonostante questi progressi, la piena integrazione europea è ancora da realizzare e molti passi sono da compiere. Attualmente i paesi membri sono 28 (anche se la Gran Bretagna ha deciso di uscirne). (Vedi cartina a pagina 435 del libro)
La sede del Parlamento europeo a Strasburgo
Presidente Richard Nixon
Presidente Jimmy Carter
Presidente Ronald Reagan
Ritiro degli USA dal Vietnam e dimissioni dopo lo scandalo del Watergate
Governo debole nei confronti dell’URSS
Superiorità nei confronti dell’URSS e corsa agli armamenti
Crisi dell’Unione Sovietica
• Crisi economica
• Arretratezza tecnologica (disastro nucleare di Chernobyl)
• L’URSS è sopraffatta dalla corsa agli armamenti degli Stati Uniti
• I popoli sottomessi al blocco sovietico chiedono libertà
• Cade il muro di Berlino (1989)
• Affermazione di Solidarnosc in Polonia
L’unificazione europea
Trattati di Schengen e Maastricht
• Nasce l’Unione Europea
• Unificazione politica
• Si aboliscono le frontiere
• Adozione dell’Euro
Mikhail Gorbacev attua le riforme (perestrojka)
1991 Gorbacev pone fine all’URSS
Gli stati dell’ex URSS ottengono l’indipendenza
Negli stati del blocco sovietico arriva la libertà
Terribile guerra civile nella ex Jugoslavia
Aumenta il numero degli stati membri (28)
ESERCIZIO 1
Osserva questa fotografia. Chi è il personaggio rappresentato?
Mikhail Gorbacev
Ronald Reagan
Questo personaggio fu il presidente
dell’ ; capì che il suo paese stava attraversando una gravissima crisi economica a causa del sistema
comunista
democratico e decise di far finire il comunismo. Concesse la libertà alla popolazione e permise ai vari stati che facevano parte dell’Unione Sovietica di raggiungere in modo pacifico.
Nacquero così molti nuovi stati che puoi ritrovare sulla cartina a pagina 433 del tuo libro. Ne sai dire qualche nome (sono quelli colorati in )?
Gli stati colorati in verde sono invece quelli che appartenevano a un altro stato comunista, la , che si è sciolto, anche se purtroppo, in questo caso si è
verificata una terribile guerra che ha causato migliaia di morti.
Nel 1989 fu abbattuto anche il di Berlino e la poté di nuovo unirsi in un unico stato.
ESERCIZIO 2
Nella cartina a pagina 435 del tuo libro che cosa è rappresentata?
Perché vengono usati colori diversi per rappresentare i vari paesi?
Qual è la moneta che molti di questi paesi hanno adottato?
ESERCIZIO 3
Rispondi Vero o Falso alle seguenti affermazioni.
Dopo Nixon divenne presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan
V F
Reagan riprese la corsa agli armamenti per indebolire l’URSS
V F
Mikhail Gorbacev pose fine all’Unione Sovietica
V F
Nella ex Jugoslavia si affermò il sindacato indipendente Solidarnosc
V F
Ai docenti 3
Capitolo 1
Il mondo tra il 1870 e il 1914 4
La grande crescita degli Stati Uniti 4
La Terza Repubblica in Francia 4
Bismarck arbitro della politica in Europa 4
La Gran Bretagna sfrutta sempre di più i suoi domini coloniali 5
La crisi dell’Impero Asburgico e dell’Impero Turco 5
La situazione in Estremo Oriente 5
Mettiamoci alla prova 7
Capitolo 2
La Belle Époque e la questione sociale 8
In Europa vi è un grande sviluppo economico 8
Nasce il socialismo 8
Anche la Chiesa Cattolica comincia a occuparsi del problema 8
La Belle Époque 9 I paesi europei si spartiscono Africa e Asia 9
Mettiamoci alla prova 11
Capitolo 3
L’Italia dall’unità alla Prima guerra mondiale 12 I problemi dell’Italia e i vari tentativi di soluzione 12
L’Italia tenta di conquistare le colonie 12 Il secolo si conclude con una grave tragedia 12
Un politico nuovo: Giovanni Giolitti
La conquista della Libia e il problema
Capitolo 4
La Prima guerra mondiale
Una guerra dalle molte cause
L’attentato di Sarajevo dà origine alla guerra
L’Italia interviene l’anno dopo
La guerra si stabilizza nelle trincee
Il 1917 l’anno cruciale
Mettiamoci alla prova
Facciamo il punto
le cartine mute
linea del tempo
Capitolo 5 Il primo dopoguerra in Europa e nel mondo
Germania e Austria vengono punite
L’Italia non subì un buon trattamento
La situazione nei vari paesi europei
Gli Stati Uniti dallo sviluppo alla grande crisi
alla prova
Capitolo 6
La rivoluzione russa
La Russia prima della rivoluzione
La guerra fa precipitare la situazione: scoppia la rivoluzione
La dittatura comunista
La guerra civile e la nascita dell’URSS
Mettiamoci alla prova
Capitolo 7
L’Italia in camicia nera
La difficile situazione dell’Italia
La presa del potere di Mussolini
La creazione della dittatura
Il governo di Mussolini fino agli anni Trenta
L’indottrinamento dei giovani
Mussolini stipula il concordato con la Chiesa 32
Mettiamoci alla prova 34
Capitolo 8
Il nazismo: la Germania e l’Europa nel baratro 35
La crisi della Germania dopo la guerra 35
Hitler prende il potere e instaura la dittatura 36
Inizia la persecuzione degli ebrei 36
Propaganda ed educazione delle masse 37
Mettiamoci alla prova 39
Facciamo il punto
Coloriamo le cartine mute 40
La linea del tempo 40
Capitolo 9
L’Unione Sovietica di Stalin 41
La morte di Lenin e la lotta per la successione 41
Stalin vuole trasformare l’Unione Sovietica in un paese industriale 41
La ferocia di un dittatore 42
La politica estera fino all’accordo con Hitler 42
Mettiamoci alla prova 44
Capitolo 10
Il mondo corre verso la guerra 45
L’Italia conquista l’Etiopia 45
Questa guerra ha gravi conseguenze per il nostro paese 45
La guerra di Spagna prova della Seconda guerra mondiale 45
Hitler dà inizio alla sua politica di conquiste 46
Si arriva alla guerra e in Italia si approvano le leggi razziali 46
Mettiamoci alla prova 48
Capitolo 11
La Seconda guerra mondiale
L’inizio della guerra
Entra in guerra anche l’Italia
L’attacco alla Russia e l’intervento degli americani
Lo sterminio degli ebrei e non solo
La fine della guerra
Capitolo 12
La Resistenza e la nascita
repubblicana
dell’8 settembre
Nel nord del paese nasce la Resistenza
La fine della guerra e l’inizio della
alla prova
Facciamo il punto
Il secondo dopoguerra
la guerra fredda
Gli Stati Uniti guidano la ripresa
mondo occidentale
Il mondo si divide in due: la “guerra fredda”
Il comunismo in Cina e la guerra
La decolonizzazione in Asia e in Africa
La nascita di Israele e i problemi
Capitolo 14
L’Italia dal 1948 ai giorni nostri
Una lenta ma efficace ripresa
Dal Sessantotto al terrorismo 66
La fine della Prima repubblica 66
Mettiamoci alla prova 69
Capitolo 15
Verso la distensione e la coesistenza tra i due blocchi 70
Inizia il processo di unificazione europea 70
Verso la distensione? 70
L’azione politica di John Fitzgerald Kennedy 71
Inizia la corsa allo spazio 71
L’Unione Sovietica di Breznev 72
Le dittature in America Latina 72
Mettiamoci alla prova 74
Capitolo 16
Asia e Africa: due giganti nel terzo millennio 75
La Cina e il sud-est asiatico 75
Il Medio Oriente e il risveglio islamico 76
Il terrorismo islamico e l’attentato alle Torri Gemelle 77
L’Africa e le guerre dimenticate 77
Mettiamoci alla prova 79
Capitolo 17
L’Occidente dagli anni Settanta ai giorni nostri 80
Gli Stati Uniti da Kennedy a Reagan 80
L’Unione Sovietica di Gorbacev 80
La caduta del Muro di Berlino e la fine del comunismo 81
L’Europa dopo il comunismo 82
Prosegue il cammino dell’Unione Europea 82 Mettiamoci alla prova 84
Facciamo il punto Coloriamo le cartine mute 85 La linea del tempo 85
Referenze fotografiche
AGF/Scala, Firenze: 81 · Albert Meyer: 11 · Archivio storico della Camera dei deputati, Fondo Referendum istituzionale 1946: 56 · © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos: 75 · Courtesy of the Ronald Reagan Library: 80, 83, 84 · A. Dagli Orti/Scala, Firenze: 5 · De Agostini Picture Library/Scala, Firenze: 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 20 · DUfoto/Foto Scala, Firenze: 30, 66 · Alfredo Falvo/Contrasto: 77 · Fondo Fotografico Orsini: 17, 20 · Foto Art Media/Heritage Images/Scala, Firenze: 37, 39, 61, 63 · Foto Austrian Archives/Scala, Firenze: 15, 36 · Foto Ann Ronan/Heritage Images/Scala, Firenze: 12, 15, 28 · Foto Scala, Firenze/BPK, Bildagentur fuer Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin: 35, 39, 60 · Foto Stapleton Historical Collection/Heritage Images/Scala, Firenze: 23, 25 · The J. Paul Getty Museum: 4, 6 · © Richard Kalvar/Magnum Photos: 75 · Mary Evans/Scala, Firenze: 31, 33 · Carlo Meazza: 76 · Mondadori Portfolio: 32, 34, 53, 55, 57, 61, 65, 70 · Mondadori Portfolio/AKG Images: 4, 6, 7, 41, 62, 64, 71 · Mondadori Portfolio/Leemage: 63 · Mondadori Portfolio/Enzo Brai: 67, 69 · NASA/Neil A. Armstrong: 71, 73 · A. Novy: 72 · Robi Ronza, archivio personale: 75, 79 · Shutterstock.com: frantic00 copertina; Everett Historical 44, 45, 48; f11photo 79; newphotoservice 82 · University of Minnesota Institute of Advanced Studies: 81 · United States Holocaust Memorial Museum: 38 · White Images/Scala, Firenze: 46, 48 · Zumapress.com/Mondadori Portfolio: 76 · 123RF.com: Luisa Puccini 4, 7.
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La storia è racconto di avvenimenti.
Paul Veyne
La storia è conoscenza dell’altro-da-noi e pertanto ci fornisce un’esperienza varia e nuova di ambienti lontani nel tempo e nello spazio, ma soprattutto diversi. Lo studio della storia conferisce larghezza di idee e duttilità di mente, libertà di spirito.
Cinzio Violante
Percorso di storia per la scuola secondaria di I grado
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Due volumi indivisibili
Ogni supporto integrativo contiene:
sintesi di ogni capitolo
box con le spiegazioni del significato di alcune parole chiave presenti nel testo
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esercizi guidati e con accesso facilitato
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testi di approfondimento su temi di educazione civica
Contenuti digitali integrativi su itacascuola.it/narrare-la-storia
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