ADRIANA MASCAGNI AMICA DEL MISTERO
a cura di Giovanni e Giuditta Zola
con
i testi e gli spartiti di tutte le canzoni
i testi e gli spartiti di tutte le canzoni
crei problemi alla schiena ormai sofferente. lasciare un segno concreto terra, attraverso la progenie. ti rende immortale al ricordo. Sicuramente. attraverso la stampa di un libro. stampata, e rilegata, ha qualcosa di affascinante. tuo nome impresso, passione probabilmente resterà degli appassionati.
Ringraziamo per la collaborazione, l’aiuto e la vicinanza, alcuni amici: don Pigi Bernareggi, Massino Borgato, S.E. mons. Massimo Camisasca, Guido Clericetti, Eugenio Dal Pane, S.E. mons. Mario Delpini, Carlo Dignola, Salvatore Failla, Renato Farina, don Giovanni Fasani, Simone Finotello, la Fraternità di Comunione e Liberazione, la Fraternità San Carlo, Andrea Gianni, Filippo Mantero, Monica Mantovani, Guido Mollica, Marina Molino R., Davide Prosperi, Andrea Ricci, Robi Ronza, don Marco Ruffini, Gianni Rugginenti, Marco Squicciarini, Lucia Zola, Pietro Zola
… e don Luigi Giussani, servo di Dio
Fonti
l’incontro con Nicolò, socio in questo progetto, stato in grado di realizzare questo mio sogno. principale va a lui per aver “sposato” ha messo obiettivo.
Il testo di don Pigi Bernareggi è tratto da Adriana Mascagni. Canto con un perché, Rugginenti Editore, Milano 1982.
L’intervista di Renato Farina All’origine del canto è stata pubblicata sulla rivista
«Tracce-Litterae Communionis», n. 10, novembre 1993 © Editrice Nuovo Mondo.
Il testo di don Giovanni Fasani è tratto dal sito della Fraternità San Carlo.
sicuramente a tutti gli intervistati hanno permesso di incontrare particolare Pietro Manganoni, Torri e Gigi Soldano, progetto e ci ha fornito la maggior parte delle pubblicazione.
Il messaggio di Davide Prosperi è tratto dal sito di Comunione e Liberazione
© Fraternità di Comunione e Liberazione.
Le parole con cui Adriana racconta come sono nate le canzoni Al mattino, Non son sincera, Il mio volto, Manca poco e Ave Maria sono tratte da un incontro svolto il 21 agosto 1999 a La Thuile © Fraternità di Comunione e Liberazione.
ha sempre sostenuto soprattutto agli amici di sempre che ancora prima di aver chiedevano di riservargli autografata naturalmente.
Adriana Mascagni amica del Mistero www.itacaedizioni.it/adriana-mascagni-amica-del-mistero
Prima edizione: agosto 2023
© 2023 Itaca srl, Castel Bolognese Tutti i diritti riservati
ISBN 978-88-526-0759-2
Match. protagonisti. individuarla. info@parisdakar.it
Stampato in Italia da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC)
Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione. Questo prodotto è composto da materiale che proviene da foreste ben gestite certificate FSC‰ , da materiali riciclati e da altre fonti controllate. Utilizziamo inchiostri vegetali senza componenti derivati dal petrolio e stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.
Questo libro su Adriana Mascagni, le sue canzoni e la sua esperienza di fede, nata dall’incontro con il Servo di Dio don Luigi Giussani, nasce da una presa di coscienza. In quanto figli di Adriana, pur avendo assorbito fin dalla culla la sua espressione musicale attraverso i suoi concerti e la conduzione del coro di Gioventù Studentesca di Milano – tornavamo a casa e trovavamo i tenori in bagno e i mezzi soprano in camera che provavano – abbiamo vissuto inevitabilmente il rapporto con lei in quanto mamma.
Il giorno del suo funerale, il 23 dicembre 2022, nella basilica di Sant’Ambrogio che lei amava particolarmente, è successo qualcosa. La presenza di tantissimi amici di Comunione e Liberazione e non solo, l’affetto soverchiante di tutti coloro che l’hanno conosciuta testimoniando come Adriana sia stata importante e talvolta determinante nella loro esperienza di fede e, soprattutto, i numerosissimi coristi di diverse generazioni che hanno cantato le sue canzoni e i canti polifonici che lei amava e insegnava, sono stati un’esperienza di Grazia che ha trasformato un funerale in un momento di gioiosa comunione cristiana.
Siamo rimasti colpiti da come Adriana entrasse in rapporto con tutti, soprattutto i giovani, pungolandoli sulle proprie domande esistenziali e artistiche, spingendoli a prendere sul serio il proprio desiderio di pienezza.
Insomma, questo libro vuole tentativamente raccogliere il suo ricco patrimonio musicale e di esperienza cristiana e metterlo a disposizione di tutti. Abbiamo cercato di distaccarci dal sentimento di mancanza che ancora proviamo insieme a papà, che per dieci anni di amicizia e cinquantacinque di matrimonio è stato il suo compagno vocazionale. Forse non ci siamo riusciti. Ci perdonerete per questo.
Come per noi, e per chi l’ha conosciuta, l’opera di Adriana è stata una riscoperta; desideriamo che possa essere una nuova scoperta per le generazioni più giovani che non hanno avuto modo di incontrarla.
Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti in questo libro per aiutarci a raccontare il talento di Adriana e la sua personalità dirompente e sempre inquieta.
Ho incontrato Adriana, per la prima volta, nel settembre del 1958, a Varigotti a una delle “settimane studenti” che Gioventù Studentesca (GS) di Milano, guidata da don Luigi Giussani, organizzava ogni anno in vista della presenza missionaria nelle scuole durante l’anno scolastico che stava per iniziare. Erano giornate molto intense, riempite di lezioni, di assemblee, di preghiere, di canti, di immersione nei luoghi storici del luogo (i mitici San Lorenzo e la “Torre”), e di appassionati dialoghi tra di noi, tutti colpiti dalla novità che stavamo vivendo.
Era la prima volta che partecipavo a tale momento: per tre anni, al liceo Berchet avevo avuto don Giussani come insegnante di religione e, grazie alla sua prorompente presenza, a poco a poco mi avvicinai al cristianesimo (ne ero molto lontano), partecipando negli ultimi mesi del liceo a qualche “raggio” (così veniva chiamato l’incontro settimanale comunitario degli studenti) e a qualche altra iniziativa.
Per l’estate, don Giussani mi aveva dato da leggere il libretto Se Cristo domani batterà alla tua porta, Lo riconoscerai?, nel quale Raoul Follereau testimoniava tutto il suo impegno, in nome di Cristo, per aiutare i lebbrosi nel mondo. Iniziai a leggerlo prendendo un pullman a Milano e quando arrivai a Viverone, in Piemonte, la casa dei miei genitori, mi ritrovai “convertito”. Effettivamente, posso dire di avere “riconosciuto” Cristo.
Andai, dunque, a Varigotti, con grande convinzione. Anche per Adriana era la prima volta, ma lei veniva da un periodo molto problematico circa il senso da dare alla propria vita. Frequentava il liceo Colonna e anche lei aveva come insegnante don Giussani. Negli ultimi mesi della prima liceo era andata qualche volta nella sede di GS in via Statuto 2, invitata da una compagna, e più che altro era rimasta incuriosita dalla gioiosa presenza e dall’ilare “attivismo” degli studenti che frequentavano quella sede. Ma non era ancora entrata nella vita della comunità. Andò a Varigotti piena di domande, con l’animo di essere arrivata, in un certo senso, all’ultima spiaggia. Per Adriana la partecipazione a quella Varigotti fu decisiva, come vedremo.
Con Adriana iniziò, da neoconvertiti, una straordinaria amicizia, che ci vide collaborare, insieme a tanti amici anch’essi entrati da poco nella nuova avventura cristiana, a tante iniziative (questa era la parola usata
Didolina! … Didolina! … Brilla in cielo l’ultima stellina fresca l’aria punge stamattina non dormire più mia Didolina apri gli occhi ed ama questa gioia che il creato ti dà.
Hai la musica nel cuor (fischiettato) la la…
Trema palpita una nube d’or è una primavera di color.
Non dormire più mia Didolina la malinconia questa mattina con il vento va, ed insieme a te si ridesta la tua gioventù.
Adriana Adrianin
voce e canto di terra e di cielo
la mia amica da quando eravamo ragazzine e la sentivo cantare per tutti noi
E poi ancora – per tutti questi anni – per tutta la vita – mia amica
Anche adesso c’è per me compagnia cara presente come prima Davvero
questo è un regalo grande di Dio per me.
Marina Molino R.Qualcuna è nata di notte, in una di quelle notti dove vedi il tuo niente e gridi.
Qualcuna è sgorgata piano piano e ce la trovavamo lì, più grande di noi, che però diceva la nostra esperienza, e non era mia o tua, era mia e tua, diceva la bellezza della nostra unità, come un miracolo.