Alla scoperta del mondo 3. Discipline: STORIA

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STORIA

CONOSCERE LE ORIGINI DELL’UMANITÀ

RICERCARE LE TRACCE DEL PASSATO, CONOSCERE L’AVVENTURA DELLA VITA UMANA SULLA TERRA, INCONTRARE LE PRIME CIVILTÀ DELLA STORIA ANTICA

LE ORIGINI DELL’UMANITÀ

Tutte le storie cominciano con «C’era una volta».

E la nostra storia vuole raccontare proprio questo: che cosa c’era una volta. Una volta eri piccolo, e anche quando stavi in piedi raggiungevi appena con la tua mano quella della mamma. Te ne ricordi?

Se volessi potresti raccontare anche tu una storia, e potresti incominciarla così: «C’era una volta un bambino – o una bambina – e quel bambino ero io».

Una volta erano piccoli anche la mamma e il papà. E il nonno e la nonna. Era tanto tempo fa, ma tu lo sai.

Anche loro potevano dire: «C’era una volta». E così via indietro nel tempo, sempre più indietro.

Dopo ogni «C’era una volta» ne viene un altro.

ERNST H. GOMBRICH, Breve storia del mondo

CHE COSA C’ERA UNA VOLTA?

Ti piace ascoltare la mamma o i nonni quando ti raccontano i fatti accaduti nella loro vita tempo fa?

Certo, tutti amiamo i racconti e le storie.

Siamo interessati a conoscere ogni storia, la storia dei nostri genitori o dei nonni, la storia della nostra città o la storia di certi oggetti che ci sono cari.

Ora sarà entusiasmante scoprire una storia meravigliosa che si sviluppa dentro la grande Storia: è la storia degli uomini .

Ognuno di noi prima non c’era e adesso invece è qui, c’è. La stessa cosa è accaduta anche per la specie umana.

L’uomo non esiste da sempre, ha fatto il suo ingresso nel mondo in un certo tempo, abbastanza recente, e in un certo ambiente.

Quali sono i segni che ci parlano di quel lontano passato?

Chi sono gli antenati dell’uomo?

Che cosa caratterizza la comparsa dell’uomo sulla Terra?

La strada per conoscere e per capire il passato passa attraverso dei segni, per questo richiede un lavoro e una ricerca.

Occorre esplorare e scoprire nel presente le tracce, i resti, i reperti, tutte quelle fonti che permettono di ipotizzare e verificare le nostre conoscenze.

A volte una scoperta imprevista conferma o modifica la conoscenza precedente.

La storia delle origini della vita umana sulla Terra è ancora, in parte, un mistero.

Ci sono però alcune ipotesi su cui tutti sono d’accordo.

La realtà dell’Universo, a cui l’uomo appartiene, è in continua evoluzione .

Il mutamento e il cambiamento sono necessari alla vita, hanno generato nel tempo la sua meravigliosa e immensa varietà.

La comparsa dell’uomo è stata come un colpo di scena, una novità inaspettata nella storia.

L’ALBA DELL’UOMO

È impossibile oggi, e forse lo sarà per sempre, stabilire con sicurezza un momento preciso per l’inizio della storia degli uomini. Sappiamo che circa 2 milioni di anni fa è comparsa sulla Terra una nuova specie vivente, con alcune caratteristiche (grandezza della scatola cranica, dentatura, postura e uso delle mani) che si sono modificate nel tempo.

L’uomo comincia a lasciare tracce certe della sua presenza: sono ciottoli sapientemente lavorati per farne raschietti, punteruoli, punte di lancia, alcuni di questi anche colorati con un pigmento rosso per renderli più belli. I nostri progenitori avevano bisogno non solo di strumenti, ma anche di cose belle.

Questi nostri antenati vivevano nell’Africa sud-orientale e progressivamente, in diverse ondate, migrarono verso nord invadendo l’Europa, l’Asia, l’America e l’Australia.

Nel tempo si differenziarono un po’ tra loro diventando quelli che noi chiamiamo l’Homo di Neanderthal, che viveva in Europa, l’Homo di Denisova, che viveva in Asia e altri ancora. Pian piano i diversi gruppi di nostri antenati si sono mescolati tra loro ed oggi le differenze non sono più così evidenti anche se sussistono ancora.

Chi erano i nostri primi antenati?

Gli ominidi

I primi esseri viventi che hanno imparato a muoversi camminando sugli arti posteriori avevano un aspetto molto simile a quello dell’uomo.

Abitavano le foreste dell’Africa Centrale e vivevano prevalentemente sugli alberi per sfuggire ai predatori.

Quando circa 3 milioni e mezzo di anni fa il clima divenne più caldo, la savana sostituì la foresta ed essi furono costretti ad abbandonare gli alberi e impararono a muoversi in posizione eretta: in questo modo potevano vedere bene oltre le alte erbe circostanti e così evitare gli animali carnivori e individuare più facilmente il cibo.

Con gli arti superiori liberi e grazie alla forma delle mani con il pollice opponibile, poterono facilmente afferrare oggetti: iniziarono ad usare pietre e bastoni per le loro necessità.

Siamo certi che gli Australopitechi erano capaci di camminare sugli arti inferiori grazie a una scoperta dei paleontologi.

A Laetoli, in Tanzania, essi scoprirono una lunga traccia di impronte di Australopitechi, che risalgono a 3 milioni e mezzo di anni fa, fossilizzati nel terreno morbido.

Lucy, l’australopiteco più antico

Lo scheletro più antico e più completo di australopiteco è quello di una femmina a cui i paleontologi diedero nome Lucy. Era alta circa un metro e pesava 25-30 chilogrammi; si spostava nella Rift Valley, nell’Africa Centrale, alla ricerca di radici, frutti, erbe selvatiche e piccoli animali.

I primi uomini: l’ homo habilis

Gli ominidi usavano pietre e legno per i loro scopi, ma non sapevano ancora modificarli. Circa due milioni e mezzo di anni fa i primi uomini hanno iniziato a modificare pietre, bastoni, ossa per uno scopo preciso.

Tra tutti gli esseri viventi, solo l’uomo ha questa capacità di pensiero e di progettazione nel dar forma agli oggetti.

Questo lo rende unico.

I paleontologi e gli archeologi sono dunque certi dell’esistenza dell’uomo per la presenza di questi utensili.

Per questa abilità hanno chiamato quest’uomo homo habilis

L’ homo erectus

Un milione di anni più tardi l’uomo ha imparato a stare perfettamente eretto ed è diventato molto bravo nel costruire utensili.

Viveva in gruppi e si spostava seguendo gli animali da cacciare.

Aveva scoperto anche l’utilità del fuoco.

Gli studiosi lo hanno chiamato homo erectus . Gruppi umani di homo erectus sono stati scoperti in Europa, Asia, America.

L’UOMO

È UNICO

L’essere umano, con il suo modo di essere, è una novità assoluta nella storia della Terra.

L’ Australopiteco , l’ Homo erectus e l’ Homo habilis camminano eretti per vedere più facilmente gli animali pericolosi e trovare meglio il cibo. Si servono delle braccia e delle mani ormai libere per afferrare i bastoni e le pietre, e usano ciò che trovano per difendersi e nutrirsi.

Ma solo l’ Homo sapiens , oltre a fare tutte queste cose e a farle anche meglio, dimostra una cosa unica: il pensiero che immagina e rappresenta.

Grazie a questa capacità sa osservare la realtà e utilizzare ciò che trova, modificandolo per raggiungere un suo scopo. Così, ad esempio, una pietra può diventare un coltello e un bastone può diventare una lancia.

In tanto tempo, migliaia di anni, il cervello degli uomini cresce in modo quasi impercettibile ed essi imparano a comportarsi in modo sempre più intelligente : scoprono la natura che li circonda, danno nome alle cose e le utilizzano per sé.

L’uomo inizia anche a farsi delle domande su quello che vede, su quello che accade e inizia a scoprire e a conoscere, a creare e a inventare.

Inoltre l’uomo usa il linguaggio per comunicare: è un linguaggio complesso.

Da migliaia di anni l’ uomo pensa e agisce come noi.

Si calcola che l' Homo di Neanderthal sia vissuto circa tra 220.000 e 40.000 anni fa, in Europa, nel Vicino Oriente e nell’Asia centrale.

QUANDO È SUCCESSO?

La storia è di tutti noi.

La storia è fatta da quanto è accaduto agli uomini vissuti nel passato , ma anche a noi che viviamo nel presente e a quelli che verranno nel futuro

Tutta la storia del passato dell’uomo si è svolta in un arco di tempo lunghissimo: come misurarla?

Gli storici, per mettere un poco in ordine, hanno suddiviso la storia dell’umanità in due periodi

Il lunghissimo periodo trascorso prima dell’invenzione della scrittura è chiamato Preistoria

Nel racconto della storia dell’uomo troverai spesso dei numeri che indicano la data in cui un fatto è accaduto.

Per ricordare e contare il tempo è stato necessario scegliere un punto di riferimento dal quale partire.

Ogni popolo, secondo le proprie vicende, ha scelto il momento più importante nella sua storia per iniziare a contare.

Per molti secoli nell’antichità gli storici scelsero l’anno della fondazione di Roma.

Dopo la nascita di Gesù e la diffusione della religione cristiana, si stabilì che questo era il momento più importante di tutta la storia dell'uomo.

Gli anni che vengono prima della nascita di Gesù si contano all’indietro e si indicano con la sigla a.C. (avanti Cristo).

Quelli che vengono dopo la nascita di Gesù si contano in avanti e si indicano con la sigla d.C. (dopo Cristo).

Disegna la linea del tempo inserendo: avanti Cristo, dopo Cristo, Preistoria, Storia e invenzione della scrittura.

LA PREISTORIA

Ieri il mio cane Robot è caduto in un profondo buco. Eravamo nel bosco a caccia di volpi. Questa mattina con tre amici siamo andati là per tirarlo fuori. Ci siamo calati con delle corde prese in garage, e al tremore del fioco chiarore di una lampada abbiamo iniziato a muoverci in una grande sala sotterranea. Il terreno era scivoloso e la luce debole, si riusciva a vedere solo a pochi metri di distanza. C’era un gran silenzio e si sentiva solo il nostro respiro. Improvvisamente, puntando il fascio di luce verso l’alto, apparvero sopra le nostre teste figure di animali che ci sovrastavano. Erano soprattutto tori, ma anche cavalli e cervi: alcuni più piccoli di quelli veri, altri giganteschi, un toro minaccioso con le corna rivolte in avanti, molto più grande di quelli che vediamo nei pascoli. I guizzi di luce della lampada facevano sembrare queste figure quasi in movimento. Inizialmente ci siamo spaventati molto, poi è seguita una grande sorpresa e molta eccitazione: le figure erano tante, una di seguito all’altra, a volte sovrapposte. Coprivano l’intera parete della sala e formavano una specie di quadro circolare. Ci siamo sentiti quasi schiacciati da queste immagini. Ecco una specie di grande liocorno, con un grande ventre e un lungo corno rivolto in avanti; poco più in là un gruppo di quattro cervi.

FABIO MARTINI, adattamento da un intervento radiofonico

Il ritrovamento della grotta di Lascaux, in Francia, è stato uno dei momenti più emozionanti nella scoperta della storia più antica dell’uomo, quella che gli storici chiamano Preistoria.

La Preistoria è un lunghissimo periodo di tempo: inizia quando compaiono i primi manufatti costruiti dall’uomo e dura fino all’invenzione della scrittura. La più antica epoca preistorica è denominata Età della Pietra , perché la maggior parte dei manufatti si otteneva lavorando la pietra.

Si distinguono solitamente due epoche: il Paleolitico e il Neolitico

Paleolitico significa età della pietra antica (dal greco paleos = vecchio e lithos = pietra), quando l’uomo lavorava la pietra per scheggiatura. Terminò circa dodicimila anni fa.

Neolitico significa età della pietra nuova (dal greco neos = nuovo e lithos = pietra), quando l’uomo lavorava la pietra per levigatura.

Più tardi si parlerà di Età dei Metalli , perché l’uomo imparò a conoscere e utilizzare il minerale per costruire oggetti in metallo.

ETÀ DELLA PIETRA

DEI METALLI

Figure della grotta di Lascaux in Francia, scoperta da un gruppo di ragazzi nel settembre del 1940

Le tracce dei primi ominidi  Zona della Rift Valley

IL PALEOLITICO

DOVE? QUANDO?

I più antichi resti che fino ad oggi ci testimoniano la presenza di uomini sono stati trovati nell’Africa Centrale. Risalgono a circa quattro milioni di anni fa.

L’uomo esplora il mondo

Dall’Africa gli uomini si spinsero verso l’Europa, il Medio Oriente e l’Asia; da qui passarono anche nelle Americhe, in Australia ed in Nuova Zelanda. È difficile ricostruire le tappe di questi spostamenti, detti migrazioni : gli studiosi dispongono di poche tracce, come ossa di animali o di uomini, resti di accampamenti, strumenti di pietra, spesso difficili da datare con precisione. È comunque sicuro che, nel tempo, gli uomini si spinsero ad abitare tutte le terre, in ogni continente e a ogni latitudine.

La Rift Valley in Africa
OCEANIA

COME VIVEVANO GLI UOMINI DEL PALEOLITICO?

Gli uomini del Paleolitico vivevano in clan . Erano gruppi di persone legati da parentela, che abitavano e si muovevano insieme. Questi gruppi erano nomadi , non avevano una dimora stabile; per procurarsi il cibo, infatti, erano costretti a spostarsi, in continua ricerca di erbe, bacche, radici e animali da cacciare.

Durante la notte o in caso di pericolo si rifugiavano in grotte naturali; impararono, nel tempo, a costruire semplici ripari con pietre e rami spezzati, oppure utilizzando le ossa di grandi animali e le loro pelli. Costruirsi un rifugio, una casa, fu una grande conquista: l’uomo non sfruttò solo l’ambiente naturale come fanno gli animali, ma imparò a pensare quale fosse il modo migliore per proteggersi.

Gli uomini del Paleolitico si nutrivano soprattutto di vegetali: le donne raccoglievano erbe, frutti, radici e bacche.

Gli uomini, invece, erano cacciatori: dagli animali ricavavano carne per cibarsi, con le ossa costruivano utensili come arpioni e aghi, con le pelli si proteggevano dal freddo.

Per cacciare i grandi animali erbivori che vivevano in quell’epoca, come i grandi mammut o i cervi, l’uomo ideò e perfezionò strumenti e armi sempre più efficaci.

I primi utensili di pietra, chiamati chopper , non avevano forme ben definite: erano utilizzati per cacciare, e venivano lanciati con forza contro le prede.

Poi l’uomo imparò a lavorare una pietra molto dura e resistente, la selce . La percuoteva con forza, fino a ottenere la forma di una grossa mandorla appuntita, detta amigdala Con essa si potevano uccidere prede molto grosse e tagliare le carni e le pelli.

Nel tempo l’uomo imparò a lavorare la selce con sempre maggior cura, ottenendo piccole punte, raschiatoi, coltelli, attrezzi da lavoro. Imparò anche a costruire strumenti per la pesca, come ami e piccoli arpioni.

Chopper
Amigdala

COSA INVENTARONO?

Il fuoco… la grande scoperta del Paleolitico

Quando calava la sera, ogni attività terminava e uomini e donne si preparavano ad affrontare il buio della notte.

Sicuramente i primi uomini conoscevano il fuoco, lo avevano già visto attorno a loro osservando gli incendi provocati dai fulmini o dalle eruzioni vulcaniche. Il fuoco era una forza indomabile, che metteva in fuga gli animali e spaventava chi lo avvicinava.

Quando gli uomini capirono come accenderlo e tenerlo vivo accanto a loro senza pericoli fu un giorno straordinario.

Il fuoco cambiò il modo di vivere e di stare insieme.

Il fuoco poteva essere molto utile: illuminava il buio, riscaldava e cuoceva

le carni degli animali e le rendeva più morbide e digeribili, di notte teneva lontane le belve e allontanava la paura.

All’inizio gli uomini si procuravano la fiamma durante gli incendi, prelevando tizzoni ardenti.

Curavano il fuoco giorno e notte e cercavano di non farlo mai spegnere.

Più tardi impararono anche ad accenderlo, sfregando due pezzetti di legno o colpendo due pezzi di selce fra loro.

Le scintille che ne scaturivano davano fuoco a muschio, erba secca o fuscelli.

I funghi seccati erano l’esca migliore.

Di sera, attorno al fuoco, uomini, donne e bambini mangiavano insieme, si raccontavano le esperienze della giornata trascorsa, si ponevano le stesse domande che ci poniamo anche noi davanti ai fatti importanti della vita.

Nacque il linguaggio . In principio era semplice e fatto di poche parole; in seguito divenne sempre più ricco e ben articolato.

Accensione del fuoco con pietre
Accensione del fuoco con pezzi di legno

IN COSA CREDEVANO?

La religione e i primi artisti

L’uomo del Paleolitico era immerso nella natura e la guardava con grande curiosità e stupore. Molti fenomeni naturali erano per lui incomprensibili, non era in grado di spiegarli e non li sapeva riprodurre. Per questo credeva che alcuni elementi naturali (il sole, la luna, il vento, il fulmine) e alcuni animali fossero divinità, alle quali rivolgersi per chiedere aiuto o per ottenere favori. Uno dei modi per rendersi favorevoli gli dèi era pregare attraverso le immagini. Sulle pareti di molte caverne sono state rinvenute pitture rupestri e graffiti con scene di caccia, che raffigurano mammut, cervi, orsi, bisonti: le prede migliori! Era un modo magico di chiedere agli dèi un’abbondante caccia.

Altre volte sono raffigurati semplici uomini con le braccia alzate. Sono gli “oranti”, uomini che stanno danzando per propiziare ad esempio la pioggia, il sole, la guarigione. I dipinti sulle caverne venivano fatti con colori ottenuti da terra, pietre, carbone, ridotti in polvere e mischiati con acqua o grasso d’animale. Per i graffiti si usavano strumenti in selce.

Il passaggio ad un’altra vita

Gli uomini del Paleolitico avevano molta cura anche per i defunti. Probabilmente credevano che la vita sarebbe continuata dopo la morte, perciò seppellivano i loro cari ornando i loro corpi con conchiglie o denti di cervo, deponevano cibo, armi e strumenti che dovevano servire al defunto nella nuova vita. Inoltre il corpo dei morti veniva adagiato nella terra nella stessa posizione che ha un bambino piccolo nel grembo della mamma: su un fianco, con braccia e gambe raccolte vicino al petto. La nuova vita era come una “seconda nascita” dal grembo della terra, che gli uomini del Paleolitico consideravano come madre perché da essa ricevevano nutrimento e vita.

Cueva de Las Manos (grotta delle mani) in Argentina

METTITI ALLA PROVA

1. Ecco come vivevano gli uomini nel Paleolitico. Descrivi l’ambiente naturale, osserva gli insediamenti e racconta quali scoperte sono state fatte e come hanno migliorato la vita dell’uomo. Usa questa immagine per raccontare.

IL NEOLITICO

La diffusione dell’agricoltura

 dall’8000 a.C.

 dal 7000 a.C.

 dal 6000 a.C.

 dal 5000 a.C.

Mi alzo quando spunta il sole; mia madre mi ha già versato del latte della nostra capra in una ciotola di terracotta e mi dà un pezzo di focaccia di miglio. Esco dalla nostra capanna di legno, paglia e fango, saluto gli amici che escono dalle loro capanne e vado nei campi.

Quest’anno abbiamo dissodato un bel pezzo di bosco: prima abbiamo bruciato gli alberi, la loro cenere fa crescere meglio i cereali. Poi abbiamo rotto le zolle con bastoni appuntiti, abbiamo gettato i semi conservati dallo scorso anno e li abbiamo coperti per bene. Le piante stanno crescendo: bisogna tenere lontani gli animali. Qualcuno dei miei amici si occuperà delle capre: ci danno latte e la loro lana serve per scaldarci. Mentre sarò nei campi, mia madre e mia sorella fileranno la lana e la tesseranno per avere una tela calda per coprirci quando farà freddo. Tornerò a casa quando il sole calerà dietro le colline e verrà il buio. Spero che mia madre avrà cucinato una zuppa o arrostito sul fuoco un bel pesce: ho sempre fame a fine giornata!

DOVE? QUANDO?

Alla fine del Paleolitico l’uomo sapeva cacciare, raccogliere vegetali, accendere il fuoco e cuocere il cibo.

Aveva iniziato a comunicare, sviluppando in ogni clan un linguaggio comune. Sono tutte conquiste importanti, ma durante l’epoca successiva avvennero nuovi, grandi cambiamenti nella vita degli esseri umani. Questo periodo è chiamato Neolitico , età della pietra nuova. gli uomini impararono a lavorare la selce levigandola, sfregandola con altre pietre. Si ottenevano, così, lame ancor più affilate e taglienti.

Mar Mediterraneo
Mar Nero
Golfo
Persico
Mar
Rosso
Mar Caspio

COME VIVEVANO GLI UOMINI DEL NEOLITICO?

Da nomade a sedentario

Dopo un periodo di glaciazioni, durante il quale i ghiacci avevano occupato gran parte della Terra, il clima cambiò e divenne più mite.

Foreste e boschi occuparono le praterie.

Animali di grossa taglia, come i mammut, si estinsero lasciando il posto ad animali più piccoli, come caprioli, conigli, lepri.

Comparvero anche numerose varietà di uccelli; i fiumi e i laghi si ripopolarono di pesci.

L’uomo, grazie alla sua intelligenza, imparò a cacciare i piccoli animali e a catturarli.

Ne addomesticò alcuni, come pecore, capre, asini e bovini, e imparò ad allevarli.

Il clima più mite permise anche la crescita di nuove piante commestibili, in particolare dei cereali.

Osservando cosa accadeva in natura, le donne si accorsero che, se gettavano il seme e curavano la crescita delle piante, potevano raccogliere più frutti.

Per questo gli uomini cominciarono a coltivare la terra, per ricavare l’orzo, il miglio e il grano, insieme ad altre piante come fagioli, lenticchie e piselli. Così l’uomo divenne agricoltore.

In questo modo gli uomini non dovettero più spostarsi di continuo alla ricerca di cibo, ma poterono avere una dimora stabile.

Divennero quindi sedentari

La vita nei villaggi

L’agricoltura e l’allevamento migliorarono molto le condizioni di vita.

Gli uomini ebbero a disposizione più cibo e così la popolazione aumentò.

Nacquero i primi villaggi , che potevano contenere centinaia di persone. Le abitazioni erano costruite utilizzando i materiali che il territorio metteva a disposizione: legno, pietra, fango seccato, paglia.

I primi villaggi erano costituiti da una decina di grandi capanne, di solito di forma circolare o ovale, spesso circondate da alte siepi o da palizzate per difendersi dall’attacco di animali feroci o da uomini di altre tribù.

Le capanne erano costruite una vicino all'altra senza un preciso ordine. Ancora non c’erano strade o piazze. Quando le case sorgevano in riva a un fiume o a un lago venivano costruite su piattaforme che poggiavano su pali di legno conficcati nell’acqua poco profonda. Queste abitazioni sono chiamate palafitte

Cosa inventarono? La vita cambia

Oltre ad aver imparato un nuovo modo di lavorare la pietra, nel Neolitico l’uomo imparò a lavorare l’argilla, un particolare tipo di terra che si trova lungo i fiumi. Con l’argilla impastata con acqua l’uomo fabbricava vasi e recipienti per contenere i semi, il latte, l’acqua. L’uomo del Neolitico provò anche a cuocere questi oggetti a temperature molto elevate ottenendo così la ceramica (o terracotta), un materiale molto più resistente. All’inizio i vasi venivano cotti direttamente sul fuoco, più tardi in fosse coperte di terra: i primi forni.

Le donne scoprirono che il vello della pecora si poteva girare tra le dita, rendendolo sempre più sottile: si ottenevano così fili di lana.

Fu inventato e perfezionato il telaio, uno strumento con cui potevano intrecciare i fili tra loro e fabbricare pezze di tessuto. Iniziò così la tessitura.

Cucendo le pezze tra loro con grossi aghi di osso, le donne ottennero i primi vestiti di stoffa, un po’ più comodi e adatti al clima rispetto alle pelli di animale usate fino a quel momento. Con il tempo, oltre alla lana, le donne iniziarono a tessere anche il lino e in seguito il cotone, fibre di origine vegetale.

L’uomo e i primi commerci

Nei villaggi neolitici gli uomini iniziarono a scambiare i prodotti che avevano in abbondanza con altri che non possedevano. Gli scambi avvenivano sia all’interno del villaggio, sia con uomini di altri villaggi. Si organizzarono così i primi mercati, dove gli uomini potevano scambiare le proprie merci, come attrezzi, abiti, oggetti di ceramica, carne, latte, pelli e lana. Merci particolari e molto ricercate erano il sale, indispensabile per conservare più a lungo la carne, e l’ambra, una resina fossile con cui si facevano gioielli e che era considerata magica.

Questa prima forma di commercio si chiama baratto

Il commercio era importante non solo perché si scambiavano prodotti, ma anche perché gli uomini potevano incontrarsi e comunicare le proprie scoperte e conoscenze ad altre popolazioni.

IN COSA CREDEVANO?

La religione

Gli uomini avevano capito che per ottenere abbondanti raccolti dovevano guardare il variare delle stagioni, il buono o il cattivo tempo, la posizione del sole e della luna durante la semina.

Così cominciarono ad osservare e studiare il cielo.

Gli astri e la natura apparvero all’uomo tanto grandi e misteriosi che iniziarono ad adorarli come fossero dèi.

Alcuni uomini studiavano il movimento degli astri, davano consigli sul momento migliore di seminare e raccogliere, celebravano riti per chiedere agli dèi aiuto, favori e protezione.

Per onorare queste divinità e per poter comunicare con esse gli uomini costruirono monumenti sempre più grandi, realizzati con pietre enormi, chiamate megaliti (dal greco mega = grande e lithos = pietra).

A seconda della loro forma sono chiamati dagli archeologi dolmen o menhir.

METTITI ALLA PROVA

1. Immagina di entrare in un villaggio e racconta la storia di Nork, un bambino del Neolitico. Spiega rispondendo a queste domande e ricordando quello che hai imparato.

1. Nork viveva con la sua tribù… Dove viveva?

In quale tipo di abitazione? Era nomade o semistanziale?

2. Un giorno sentì parlare le donne di una grande novità… Racconta la scoperta dell’agricoltura .

3. Dagli uomini del villaggio imparò ad utilizzare alcuni strumenti… Descrivi gli attrezzi scoperti

4. Gli uomini inoltre, praticando la caccia e seguendo gli animali, avevano imparato a… Racconta la scoperta dell’allevamento

5. Scendendo al fiume, sua madre si accorse che… Racconta la scoperta dell’argilla e spiega come veniva lavorata e utilizzata

6. Sua sorella Leda, invece, si divertiva a giocare con i fili del lino. E fu così che… Racconta la filatura e la scoperta del telaio

7. Nork amava disegnare sulla roccia… Che cosa vedeva disegnare? A che cosa servivano questi disegni?

UN PASSAGGIO IMPORTANTE: L’ETÀ DEI METALLI

Circa 6000 anni a.C. gli uomini fecero un’altra grande scoperta, che permise loro di migliorare ancor di più il loro stile di vita. Usando il fuoco e lavorando le pietre, gli uomini si accorsero che alcune di esse, quando venivano scaldate a una forte temperatura, si fondevano. Potevano allora lavorare la massa fusa e trasformarla in tantissimi oggetti. L’uomo aveva imparato a lavorare il metallo.

La scoperta dei metalli cambiò molte abitudini dell’uomo. L’uomo costruì strumenti più accurati, che rendevano più semplice la vita nei villaggi. Gli utensili in metallo erano più resistenti di quelli in pietra, si costruivano più velocemente e quando si rompevano potevano essere nuovamente fusi per fabbricarne altri.

Il primo metallo lavorato fu il rame, poi il piombo. In seguito gli uomini scoprirono che fondendo insieme il rame e lo stagno si formava una lega molto più resistente del rame: il bronzo. Molto più tardi furono scoperti nuovi minerali che contenevano il ferro, un metallo più resistente del bronzo, ma che aveva bisogno di temperature più alte per essere fuso.

Gli uomini che vivevano nei villaggi che avevano nel loro territorio minerali di rame, di stagno e di ferro scavarono le prime miniere e presto si arricchirono con scambi anche a lunga distanza.

Gli storici chiamano quest’epoca Età dei Metalli , che si distingue appunto in Età del Rame , Età del Bronzo e Età del Ferro

I CAMUNI, UN POPOLO PREISTORICO

In Val Camonica, nel nordest della Lombardia, visse un popolo che occupò il territorio per tutta la Preistoria, dal Paleolitico all’Età del Ferro: i Camuni. Dopo l’ultima glaciazione, quando il clima si fece più mite e l’ambiente si trasformò, prati e i boschi ricoprirono i pendii delle montagne e si popolarono di animali.

Gli uomini li seguirono per cacciarli e nutrirsi, e si stabilirono nella valle. Qui rimasero a lungo, vivendo in villaggi con abitazioni di legno e paglia, a volte soprelevate come le palafitte.

Le case avevano orti ed erano collegate da sentieri.

I Camuni cacciavano, pescavano, coltivavano, allevavano piccoli animali; le donne impararono a tessere, a creare vasi e canestri.

Nel tempo impararono anche a lavorare il ferro, costruendo armi, utensili e perfino carri.

Gli studiosi hanno potuto ricostruire questi aspetti ed elementi della loro vita osservando le numerosissime incisioni rupestri che i Camuni hanno lasciato su moltissime grandi rocce nei boschi della loro valle.

Si tratta di migliaia e migliaia di immagini, incise sulla pietra come forma di preghiera al dio Sole. I Camuni infatti erano molto stupiti da un fenomeno naturale che accade nei giorni degli equinozi di primavera e d’autunno: all’alba il Sole sorgendo dal Pizzo Badile ne proietta l’ombra gigantesca che sparisce poi all’apparire della luce del giorno.

Capirono che la vita dipende da quell’elemento benefico che dà luce e calore.

Iniziarono allora a venerare il Sole come il più grande dio.

Per comunicare con lui incidevano sulle rocce lisce dei boschi ciò per cui lo pregavano, per cui chiedevano aiuto.

Sulle pietre sono raffigurate anche le persone che vivevano nei villaggi: il capo, gli stregoni, gli uomini e le donne, e i vari momenti della vita quotidiana, come la caccia a cervi, camosci e stambecchi; la pesca; il trasporto di merci; le attività agricole.

Sono incisi anche animali da allevamento,

come bovini, suini, pollame, cavalli e cani.

Alcuni oggetti, come l’incudine, il telaio, i recipienti e i carri raccontano le attività artigianali svolte da fabbri, tessitrici, vasai, piccoli commercianti.

Infine, sulle rocce si possono osservare simboli particolari come le coppelle, i labirinti, le orme e le rose camune, il cui significato è ancora misterioso.

Qui sotto possiamo vedere alcune riproduzioni delle incisioni che i Camuni realizzavano sulle rocce. Cosa rappresentano?

LE PRIME CIVILTÀ

I VILLAGGI SUL FIUME

Alla fine del Paleolitico, l’agricoltura e l’allevamento sono ormai diffusi in molte regioni del mondo. Alcuni territori sono più fertili di altri. Sono i territori attraversati dai grandi fiumi.

L’acqua è un elemento necessario alla vita: rende il terreno più adatto all’agricoltura e all’allevamento del bestiame e il clima più mite.

Così proprio vicino ai fiumi, dove l’acqua permette la coltivazione dei campi, troviamo i primi insediamenti stabili. I fiumi offrivano una riserva d’acqua dolce inesauribile e l’acqua serviva alla vita quotidiana.

I fiumi erano anche un’importante via di comunicazione: sull’acqua, infatti, ci si spostava con minor fatica e più velocemente che via terra e si potevano trasportare carichi molto pesanti.

Nilo
Eufrate
Tigri

L'acqua, però, sa anche distruggere e devastare, quando esce dagli argini. Gli abitanti dei villaggi vicini iniziarono a collaborare per affrontare i lavori utili a tutti, come costruire gli argini, le dighe e i canali per governare le acque. Gli uomini che abitavano territori vicini sullo stesso fiume si unirono insieme, mettendo in comune la lingua, gli usi e le leggi. Si formarono i primi popoli.

Le prime civiltà dunque sorsero e si svilupparono lungo il corso dei fiumi: nelle valli del Tigri, dell’Eufrate, del Nilo, dell’Indo e del Fiume Giallo.

Tigri
Nilo
Indo
Fiume Giallo
Eufrate
Fiume Giallo
Indo

DAI VILLAGGI ALLE PRIME CITTÀ

La vita degli uomini divenne migliore e per questo motivo le popolazioni si fecero sempre più numerose.

I villaggi si ingrandirono e si trasformarono lentamente in piccole città, circondate da mura, con templi e palazzi dalle facciate decorate, case e botteghe dove lavoravano gli artigiani (fabbri, tessitori, vasai).

Molti abitanti delle città continuarono a occuparsi della produzione, cioè di agricoltura, allevamento e artigianato. Alcuni invece divennero mercanti , mentre altri si dedicarono solo alle attività militari.

Pochi uomini dirigevano la vita collettiva: i sacerdoti , i capi guerrieri e il re , che governava su tutti con l’aiuto di funzionari fedeli.

Gli uomini delle città diedero vita alle prime grandi civiltà .

I POPOLI DELLA MESOPOTAMIA

Le prime civiltà si svilupparono nella Mesopotamia .

Questa terra fu chiamata così dagli antichi Greci, il suo nome significa “ terra tra i fiumi ” perché bagnata dal Tigri e dall'Eufrate che scorrono quasi paralleli per un lungo tratto.

Il Tigri e l’Eufrate sono, però, fiumi imprevedibili: il loro livello aumenta all’improvviso e inonda i villaggi.

Le popolazioni impararono a raccogliere e a incanalare l’acqua dei fiumi per irrigare i campi.

Scavarono grandi canali che partivano dal Tigri e dall’Eufrate; costruirono un sistema di dighe e canaletti per bagnare tutti i campi; scavarono pozzi per conservare l’acqua.

Iniziarono a coltivare nuove specie di piante alimentari: il grano, l’orzo e la palma.

Costruirono magazzini per conservare i raccolti e le sementi.

La particolarità di questa civiltà è di essere costituita dalla fusione di più popoli.

Ogni popolo che conquistava questa terra godeva dei lavori e dell’esperienza del popolo precedente e la arricchiva con le proprie scoperte e capacità.

I SUMERI

Mesopotamia

Qualche giorno fa Nashamur ha stabilito il contratto di matrimonio fra sua figlia e lo sposo e lo scriba lo ha registrato.

Oggi sono tutti riuniti nel tempio consacrato a Ishtar, dea dell’amore e della vita.

Un sacerdote legge ad alta voce il contratto di matrimonio su una tavoletta che uno schiavo gli porge.

Apil-Ishtar è al suo fianco e tiene un calamo nella mano destra. Vicino a lui uno schiavo porta una tavoletta di argilla umida.

Quando il sacerdote termina la lettura, fa un cenno allo scriba. Questi si avvicina, prende la tavoletta e con un gesto abile la chiude nella tavoletta umida come in una busta.

Sull’argilla fresca traccia qualche segno e successivamente i testimoni imprimono a loro volta il proprio sigillo. Con questa cerimonia viene sancita la validità del contratto tra le due famiglie degli sposi.

Ora deve recarsi ai magazzini del palazzo reale per fare l’inventario dei sacchi di grano.

La giornata di Apil-Ishtar, scriba del re, è appena agli inizi. R e N é PONTHUS, FRANÇOIS TICH e Y , I mestieri nell’antichità , Jaca Book

Ur Uruk Lagash
Mar Mediterraneo
Golfo
Persico
Tigri Eufrate

DOVE? QUANDO?

Intorno al 4000 a.C. alcuni uomini si stabilirono in una zona fertile della Mesopotamia chiamata Sumer: questi uomini erano i Sumeri

I primi semplici villaggi sumeri si trasformarono ben presto in città: le più importanti furono Ur, Uruk e Lagash. Una città in particolare era veramente grande: Ur ospitava 50.000 abitanti.

Ogni città era circondata da mura e aveva case, edifici pubblici, il tempio per venerare gli dèi e grandi magazzini per conservare i raccolti abbondanti.

Ogni città era guidata da un proprio re ed era come un piccolo stato, una città-stato appunto.

Spesso le diverse città-stato si scontravano per conquistare nuove terre, più fertili da coltivare o più vicine all’argine dei fiumi.

Il fiume Eufrate

COME ERANO ORGANIZZATI?

Le città dei Sumeri erano governate da un re .

Il re era capo dei guerrieri e dei sacerdoti; supervisionava i lavori comuni e uno dei suoi doveri più importanti era la costruzione e il restauro dei templi. Inoltre doveva giudicare ciò che accadeva, pacificare le liti e far rispettare le leggi. Venivano poi i sacerdoti che, insieme al re, erano gli unici che sapevano capire e spiegare a tutti il volere degli dèi, osservando gli astri e i fenomeni naturali. I funzionari e gli scribi (coloro che sapevano scrivere) erano al servizio del re e dei sacerdoti per aiutarli nel governo della città.

Importanti erano poi i guerrieri , che dovevano difendere la città-stato, sempre minacciata dalle tribù nomadi delle montagne e del deserto e, talvolta, da altre città.

Tutti questi uomini, insieme agli artigiani, ai mercanti, ai contadini e ai pastori, erano uomini liberi

Gli schiavi , invece, erano considerati come oggetti la cui vita non aveva valore. Spesso erano prigionieri di guerra.

IN COSA CREDEVANO?

La religione

I Sumeri, come tutti i popoli della Mesopotamia, veneravano le forze della natura. Erano politeisti , cioè credevano in molti dèi.

Gli dèi dei Sumeri avevano aspetto e sentimenti umani, avevano famiglia, amavano e odiavano, si alleavano e combattevano tra loro.

Sigillo con il dio delle acque, Enki

Erano dèi antropomorfi (dal greco anthropos = uomo, morphé = forma).

I cinque dèi principali erano Anu , dio del cielo; Enlil , dio del vento, buono quando portava la pioggia, terribile quando scatenava le tempeste; Enki , signore delle acque che rendeva fertili i campi; Ki , dea della terra; Ishtar , dea della maternità e della vita.

e pastori

Contadini
Mercanti

La ziggurat

I Sumeri credevano che le divinità abitassero i cieli e, perciò, per essere più vicini a loro, costruirono particolari, altissimi, edifici: le ziggurat .

La ziggurat era un luogo sacro, posto al centro della città.

Era costruito con mattoni di argilla seccati al sole e aveva una struttura a gradoni: grosse e larghe torri si stratificavano una sull’altra in immense terrazze sovrapposte, con grandi mura di sostegno e lunghissime scale strette e ripide. In cima c’era il tempio dedicato al dio protettore della città, con all’interno l’altare dei sacrifici. Il tempio era considerato la casa del dio e vi potevano accedere solo i sacerdoti. All’interno della ziggurat si trovavano anche i magazzini dove venivano conservate le scorte di cibo della città.

La ziggurat serviva anche a proteggere la città dalle invasioni e dalle inondazioni, grazie a un guardiano che sorvegliava il territorio circostante dalla sua cima e segnalava i pericoli.

Re
Sacerdoti
Scribi Schiavi
Artigiani
Funzionari
Guerrieri

QUALI ATTIVITÀ SVOLGEVANO?

Le attività in campagna

Cosa inventarono?

I sistemi di irrigazione

I Sumeri erano bravi agricoltori e osservavano sempre ciò che accadeva alla terra.

Scoprirono ben presto che la pianura, quando era bagnata dalle acque del fiume Tigri e del fiume Eufrate, diventava fertile e dava raccolti abbondanti.

Capirono così che potevano modificare il terreno per sfruttarlo al meglio.

Prima di tutto alzarono gli argini per evitare che le piene distruggessero i raccolti; poi scavarono canali e cisterne per portare e conservare l’acqua nei campi più lontani dal fiume.

Inoltre costruirono un ingegnoso sistema di dighe e chiuse per poter mandare nei campi la quantità di acqua che era necessaria, né troppa, né troppo poca.

Cosa inventarono?

L’aratro

Smuovere la terra e seminare i semi in grandi campi era un lavoro faticoso e lungo. I contadini sumeri allora inventarono l’ aratro

Questo attrezzo era trainato da buoi accoppiati e aveva un timone a due manici che permetteva al contadino di guidarlo.

L’aratro aveva una robusta punta di legno o pietra, il vomere, che affondava nella terra e creava un solco.

Il solco veniva poi riempito di semi e ricoperto di terra.

I semi così andavano subito in profondità e venivano protetti dagli uccelli.

Il lungo e faticoso lavoro della semina divenne così più veloce e fruttuoso.

Il lavoro nelle città

I contadini e i pastori che vivevano nelle campagne fornivano il cibo per tutti. Così gli uomini che non dovevano più preoccuparsi ogni giorno di procurarsi il cibo poterono dedicarsi a un lavoro diverso.

Nelle città ognuno aveva il suo compito. I fabbri lavoravano i metalli

Usando il fuoco, si accorsero che alcune pietre scaldate ad alta temperatura fondevano e potevano essere modellate e trasformate in oggetti diversi.

All’inizio lavorarono oro, argento e rame, che hanno bisogno di minor calore per diventare malleabili.

Verso il 3000 a.C. incominciarono a produrre anche oggetti di bronzo.

Questo è importante perché il bronzo è un metallo che si ottiene mischiando rame e stagno, due minerali che insieme creano una lega molto robusta.

Ecco che con questo nuovo metallo i fabbri sumeri poterono fabbricare armi più resistenti e rinforzare i carri e le barche.

Nelle città c’erano anche gli artigiani , uomini e donne che si occupavano di creare oggetti che potessero servire a tutti nella vita quotidiana:

vasi, piatti in ceramica, strumenti di lavoro, gioielli, tessuti e abiti. Oggetti sumeri in metallo

Alcuni uomini si occupavano di fabbricare i mattoni, che poi sarebbero serviti ai costruttori per erigere case, edifici pubblici e templi.

Il terreno pianeggiante offriva ai Sumeri argilla, roccia tenera e arbusti, non offriva però metalli, pietre dure e legno resistente, necessari per costruire utensili e armi.

Queste materie prime si trovavano in zone montuose, lontane dalle città. Allora alcuni uomini, i mercanti , iniziarono a scambiare i prodotti dell’agricoltura e i manufatti che abbondavano con prodotti che mancavano.

Nascevano le prime forme di commercio, basate sul baratto, cioè sullo scambio.

Cosa inventarono? I mattoni e la ruota

La Mesopotamia era povera di legname resistente, pietra e metalli, ma era ricca di argilla e bitume. I costruttori scoprirono che l'argilla asciugata al sole diventava dura e resistente, si ingegnarono allora mettendola in stampi rettangolari per ottenere mattoni con cui costruire tutti i loro grandi edifici.

Su un meraviglioso pannello di legno decorato, lo Stendardo di Ur, possiamo ammirare scene particolari della vita sumera. Ed è proprio lì che, più di una volta, troviamo la raffigurazione di carri con le ruote.

La ruota fu una delle più importanti invenzioni dei Sumeri perché venne usata nei carri da trasporto e da guerra. Grazie ad essa i mercanti poterono spostare carichi pesanti e velocizzare i commerci.

L'invenzione della ruota rese anche possibile la nascita di altri utili strumenti; i vasai per esempio inventarono un nuovo strumento di lavoro: usarono la ruota come base e costruirono il tornio a pedale. Con esso poterono lavorare più facilmente l’argilla e ottenere vasi tutti uguali e con forme complesse.

LO STENDARDO DI UR

Lo Stendardo di Ur è stato ritrovato in una tomba della necropoli reale di Ur, risalente al 2500 a.C. circa. Oggi è conservato al British Museum di Londra.

È composto di pannelli di legno ricoperti e decorati con pietre di lapislazzuli e madreperla. Su entrambe le facce principali le figure sono disposte su tre livelli separati da fasce orizzontali ornamentali.

Il Pannello della pace rappresenta un banchetto e una processione alla presenza del re .

Il re è riconoscibile per le maggiori dimensioni con cui è raffigurato.

La raffigurazione sul lato opposto, detto Pannello della guerra, mostra l’esercito, con soldati , carri e cavalli .

Questo stendardo è importante perché ci permette di conoscere la vita dei Sumeri nel tempo di pace dediti al lavoro e alla vita di corte, nel tempo di guerra dediti alle armi, dai comandanti agli schiavi.

LA NASCITA DELLA SCRITTURA

Nelle ziggurat si trovavano anche i magazzini: qui ogni famiglia di contadini o pastori doveva portare una parte dei suoi prodotti. I prodotti venivano conservati e ridistribuiti a tutti gli abitanti della città.

Un gruppo di funzionari-sacerdoti era incaricato di contare quanto veniva portato al tempio e quello che veniva distribuito: quanto grano, quanti fagioli, quanta lana entravano al tempio (le entrate) e quanti poi ne uscivano (le uscite). Non potevano però ricordare tutto a memoria, quindi escogitarono un modo per tenere il conto: ecco perché nacque la scrittura

All’inizio gli scribi inserivano in appositi vasi dei gettoni di argilla, uno per ogni prodotto conservato; su di essi poi disegnavano il tipo di prodotto.

In un secondo momento iniziarono ad annotare sulle tavolette di argilla tipo e quantità dei prodotti, tracciando disegni che raffiguravano le merci stesse.

Con questo sistema, però, si potevano scrivere solo i nomi degli oggetti, non le azioni o le parole astratte. Il problema fu risolto utilizzando il disegno per rappresentare sia un oggetto, sia l’azione corrispondente: il disegno della spiga significa “spiga”, ma anche “mangiare”.

Questa soluzione però presentava un problema: occorrevano tanti segni quante erano le parole.

A poco a poco gli scribi cominciarono a sostituire i disegni con segni sempre più semplici, che non ricordavano più l’oggetto rappresentato, ma corrispondevano a un suono. Era nata la prima forma di scrittura.

Bere
Acqua
Montagna
Andare
Orzo Toro
Pesce Terra

Quando gli archeologi hanno iniziato a studiare il popolo sumero e hanno scavato per ritrovare resti e oggetti di questo popolo, hanno trovato delle pietre rotonde che servivano da impronta per i sigilli e tavolette di argilla con iscrizioni. Sopra c’era una scrittura molto difficile da decifrare. Non era costituita da disegni, ma era formata da singoli segni di forma appuntita, che sembrano triangolini o cunei. È stata perciò chiamata cuneiforme .

I Sumeri non scrivevano sui papiri, ma tracciavano i loro segni con un bastoncino a punta sull’argilla fresca che poi veniva cotta in forno e così si induriva.

La scrittura era dunque nata per registrare merci, ma poteva essere usata anche per narrare, comunicare ordini, scrivere preghiere, poesie, racconti. Tra questi il più importante è l' Epopea di Gilgamesh, un re-eroe, sovrano di Uruk, che spese la vita alla ricerca dell’immortalità e superò tremende prove nel suo viaggio verso la conoscenza.

La scuola

La scrittura cuneiforme era formata da più di 600 segni diversi ed era perciò molto difficile da imparare. Gli scribi erano i soli a saper scrivere e per questo erano persone privilegiate e molto importanti. Essi insegnavano ai bambini destinati a diventare scribi a loro volta. I bambini futuri scribi dovevano frequentare la scuola e qui erano sottoposti a una disciplina molto dura e a un metodo di insegnamento molto monotono: si recitavano di continuo i testi, per impararli a memoria. Con queste cantilene, ripetute insieme dagli allievi sotto la guida del maestro, gli apprendisti scribi iniziavano a leggere e scrivere, cioè a riconoscere i segni che corrispondevano a ciascuna parola.

Gilgamesh

Oltre alla scrittura e alla lettura, imparavano i numeri e le forme geometriche, studiavano le piante e il loro funzionamento, gli animali e il loro comportamento, il cielo e gli astri.

I SISTEMI DI MISURA

Mentre costruivano dighe e canali, i Sumeri si accorsero che non potevano misurare le grandezze come avevano sempre fatto, paragonandole

alle parti del corpo umano (braccio, cubito, pollice), perché le grandi opere di costruzione richiedevano più precisione, misure comprensibili e condivisibili da tutti.

Pensarono perciò di costruire un oggetto modello, la riga campione , da usare come misura ufficiale per tutte le misurazioni.

Unità di misura lineare in bronzo che i Sumeri utilizzavano per controllare le loro misurazioni. Possiamo confrontarla con un righello del nostro astuccio.
Carta delle stelle

L’ASTRONOMIA

Per anni, anzi per secoli, nelle notti limpide e calde, i Sumeri osservarono il corso delle stelle. E siccome erano osservatori acuti e intelligenti, si accorsero che le stelle ruotavano con una certa regolarità. Impararono a riconoscere quelle che sembravano fisse e apparivano ogni notte nello stesso punto. Ma di più si interessarono a quelle che si muovevano nel firmamento: non capivano proprio come ciò potesse accadere! Oggi sappiamo che sono corpi celesti che girano insieme alla Terra attorno al Sole, ma gli antichi Sumeri non potevano saperlo e quindi è naturale che abbiano pensato che dietro si nascondesse qualche misteriosa magia. Erano convinti che le stelle fossero esseri potenti e che la loro posizione influisse sul destino degli uomini. Perciò iniziarono a studiare e osservare le stelle, i pianeti e i loro movimenti e ad assegnare loro nomi che sono in uso ancora oggi, come le costellazioni del Toro, del Leone e dello Scorpione.

LA LENTA FINE DEL POPOLO SUMERO

Dopo oltre un millennio di ricchezza e prosperità, intorno al 2350 a.C. per i Sumeri iniziò un lungo periodo che portò alla fine del loro ingegnoso popolo. Un popolo di nomadi del deserto invase la Mesopotamia: per un primo periodo i due popoli riuscirono a vivere insieme, ma poi i Sumeri furono sconfitti in maniera definitiva.

I Sumeri erano però stati un popolo talmente innovatore, intelligente e attento alla realtà che li circondava che molte delle loro scoperte furono utilizzate dagli altri popoli che in seguito abitarono la Mesopotamia.

Rappresentazioni degli astri e degli dèi

I BABILONESI

Mesopotamia

Di uno dei primi re babilonesi che regnarono su tutto il paese conosciamo una lunga iscrizione scolpita nella pietra. Si tratta di una delle raccolte di leggi più antiche del mondo: il Codice di Hammurabi. Anche se il nome di quel re sembra uscito da un libro di favole, le leggi erano invece molto serie, severe e giuste. Perciò vale la pena che tu tenga a mente quando visse Hammurabi, ovvero attorno al 1700 prima di Cristo, cioè 3.700 anni fa.

ERNST H. GOMBRICH, Breve storia del mondo , Salani

Nabucodonosor aveva fatto costruire nel palazzo reale dei giardini pensili , una delle sette meraviglie del mondo

La porta di Ishtar era la più famosa fra le otto porte della città

Ur Uruk
Lagash
Mar Mediterraneo
Golfo
Persico
Tigri
Eufrate
Babilonia

DOVE? QUANDO?

Le terre fertili della Mesopotamia avevano attirato da sempre le popolazioni nomadi che vivevano nei deserti circostanti.

Dopo il 2000 a.C. alcune tribù guerriere arrivarono in Mesopotamia: presero il potere e conquistarono le città dei Sumeri, dando vita a un nuovo popolo. La città di Babilonia, sulle sponde dell’Eufrate, divenne la loro capitale.

QUALI ATTIVITÀ SVOLGEVANO?

In poco tempo i Babilonesi appresero tutto ciò che i Sumeri avevano scoperto: ereditarono la religione, la scrittura, le conoscenze scientifiche e tecniche. I Babilonesi si dedicavano all’agricoltura e alla pastorizia; impararono a costruire canali, dighe, chiuse e cisterne imitando i loro predecessori, e a utilizzare gli strumenti di misura per la divisione dei campi; commerciavano con paesi anche molto lontani.

Nell’attività artigianale i Babilonesi erano abili nella lavorazione dei metalli, delle stoffe, che avevano imparato a tingere, nella preparazione di cosmetici e di profumi.

La cinta muraria circondava tutta la città. Le mura erano così spesse che vi sarebbero potuti transitare sopra anche i carri

La ziggurat , dedicata al dio Marduk, era altissima

Il fiume Eufrate attraversava la città da nord a sud, dividendola in due parti

In campo medico praticavano la chirurgia: sapevano curare le infezioni e sistemare le ossa fratturate; erano inoltre capaci di preparare farmaci e medicine. Osservando con attenzione il cielo, riuscirono a disegnare una carta molto precisa della volta celeste e delle stelle; con l’osservazione della luna e delle sue fasi, divisero l’anno in 360 giorni e in 12 mesi.

Nelle loro città costruirono grandi palazzi e templi meravigliosi. A Babilonia abitavano probabilmente quasi un milione di persone: era una città grandissima! Anche Babilonia aveva una maestosa e altissima ziggurat, dedicata al dio Marduk: era alta sette piani, costruita in mattoni e decorata di piastrelle e smalto azzurro.

COME ERANO ORGANIZZATI?

La società

Il re era il capo della città e anche il sommo sacerdote. Il suo compito principale era garantire il benessere dei suoi sudditi: controllava i lavori, amministrava la giustizia, organizzava l’esercito.

La società si fondava su tre gruppi di uomini: c’erano gli uomini liberi più importanti (sacerdoti, funzionari, scribi, ufficiali dell’esercito), gli uomini liberi meno importanti (contadini, artigiani, mercanti, operai) e gli schiavi. Molti schiavi erano prigionieri di guerra, ma tra loro si potevano trovare anche cittadini babilonesi che erano diventati schiavi come punizione per colpe particolarmente gravi commesse o per debiti e povertà.

Un grande re: Hammurabi

Il più grande sovrano dei Babilonesi fu Hammurabi (regnò dal 1792 al 1750 a.C.). Hammurabi fu un uomo molto coraggioso: diede ordine al regno e organizzò un esercito forte e temuto dai popoli vicini. Ma Hammurabi è ricordato soprattutto perché per primo fece incidere su una stele (lastra di pietra) alta più di 2 metri le leggi che regolavano la vita degli abitanti delle città babilonesi. Prima di allora, tutte le leggi e le norme si tramandavano oralmente: a volte venivano modificate o addirittura dimenticate. Ora invece, con il Codice di Hammurabi , il sovrano era sicuro che ciascuno conoscesse le leggi e che nessuno le potesse interpretare o modificare secondo il proprio interesse, perché erano scritte e visibili a tutti.

Il Codice raccoglieva 282 regole che riguardavano tutti gli aspetti della vita.

Prevedeva per molti reati la condanna a morte e applicava la “legge del taglione”: occhio per occhio, dente per dente. Significa che per ogni colpa si subiva una pena uguale. Ma poiché presso i Babilonesi gli individui non erano tutti uguali tra loro, la legge veniva applicata in modo diverso a seconda di chi aveva commesso la colpa e di chi era la vittima.

LA STELE DI HAMMURABI

La stele è alta 2,25 metri; venne trovata dagli archeologi nell’antica citta di Susa, dove giunse dopo essere stata sottratta da Babilonia.

Oggi è esposta al museo del Louvre a Parigi.

Nella parte superiore della stele c’è un bassorilievo che rappresenta il re, in piedi, che riceve da Shamash, il dio del sole e della giustizia, l’anello e il bastone, simboli del potere regale. Hammurabi riceve le leggi direttamente dagli dèi.

Nella parte inferiore della stele sono incise, a caratteri cuneiformi, le leggi. Essendo in buono stato di conservazione, lo scritto è completamente noto. Il testo è composto da circa 8000 parole scritte in 51 colonne, ciascuna con circa 80 righe.

GLI ASSIRI

Nel mio diciottesimo anno di regno attraversai l'Eufrate per la sedicesima volta. Azael re di Damasco fiducioso nella forza del suo esercito radunò un gran numero di soldati… Combattendo contro di lui, gli inflissi una disfatta: con le mie armi sconfissi i 16.000 soldati del suo esercito, presi 1.121 carri, 470 cavalieri… Per salvarsi egli fuggì, ma io lo inseguii, lo rinchiusi in Damasco, sua città reale, distrussi i suoi giardini e proseguii la mia conquista fino… Distrussi innumerevoli città devastandole e bruciandole e presi tanto bottino… Dagli Annali di SALMANASSAR III , re d’Assiria

Mesopotamia
Ur Uruk
Lagash
Mar Mediterraneo
Golfo
Persico
Tigri Eufrate
Babilonia
Ninive
Assur

DOVE? QUANDO?

Nel 1350 a.C. un popolo guerriero, gli Assiri, conquistò tutta la Mesopotamia, sconfiggendo i Babilonesi. Questo popolo si era insediato ad Assur , una città che sorgeva sulla sponda occidentale del fiume Tigri.

COME ERANO ORGANIZZATI?

Un popolo di guerrieri

Gli Assiri erano un popolo guerriero, molto abile in battaglia. Avevano sfruttato e migliorato alcune delle invenzioni dei popoli loro vicini, ed erano considerati quasi invincibili. Nel loro esercito c’erano soldati a piedi e a cavallo, arcieri sui carri e persone specializzate nel costruire macchine da guerra: torri mobili in legno per dare l’assalto alle mura delle città nemiche e grosse travi di legno con la punta in metallo, gli arieti, per abbattere le porte. Il loro punto di forza erano i carri leggeri , trainati da cavalli, e le armi di ferro , resistenti e robuste.

Gli Assiri furono abilissimi costruttori e superarono perfino i famosi Babilonesi: costruirono palazzi e templi di dimensioni grandiose, ricchi di sculture imponenti e bassorilievi finemente eseguiti. In essi raffigurarono tutte le vittorie dei sovrani, che amavano vedere rappresentate le imprese più gloriose dei loro eserciti.

Guerrieri impegnati nella caccia al leone

Tanti sovrani assiri sono però diventati famosi anche per la loro crudeltà. Essi dominarono con la forza e il terrore, saccheggiando e devastando vasti territori, incendiando villaggi e città, facendo strage della popolazione indifesa. Con questi sistemi spietati i sovrani assiri volevano scoraggiare le rivolte e intimorire i nemici che, al semplice annuncio dell’arrivo dell’esercito assiro, si sottomettevano senza combattere.

Gli Assiri conobbero il loro massimo splendore con il re Assurbanipal Egli trasferì la capitale da Assur a Ninive e ordinò che tutto il materiale scritto fino ad allora in Mesopotamia fosse raccolto e conservato nel suo palazzo: nacque così la prima ricchissima e grandissima biblioteca della storia, che conteneva più di 25.000 tavolette di argilla incise con caratteri cuneiformi: tutto il sapere del tempo.

mura di Ninive

Antiche

LA FINE DEL REGNO ASSIRO E IL RITORNO DEI BABILONESI

Nel 612 a.C. i Babilonesi, comandati dal loro re Nabucodonosor , distrussero la città di Ninive e l’impero assiro crollò definitivamente.

I Babilonesi ripresero il potere e il nuovo impero risultò ancora più grande e forte di quello di Hammurabi. Durante il suo regno, Nabucodonosor conquistò anche la Palestina e deportò a Babilonia come schiavi gran parte degli Ebrei. Con Nabucodonosor Babilonia divenne una città ancor più splendida di prima.

I giardini pensili che facevano parte del suo palazzo erano considerati una delle sette meraviglie del mondo: erano sistemati su terrazze coperte di terra e sorrette da volte di pietra. Un ingegnoso sistema d’irrigazione garantiva l’acqua necessaria alla crescita di alberi di grandi dimensioni.

METTITI ALLA PROVA

1. Rispondi alle domande.

Quale popolo «inventò» la scrittura? Quando?

Quali esigenze pratiche favorirono la nascita della scrittura?

Come si chiamava l’antica scrittura mesopotamica?

Perché si chiamava così?

Come si chiamavano coloro che conoscevano la scrittura?

Nell’antichità erano molti coloro che sapevano leggere e scrivere?

Perché?

La scrittura era utilizzata per

2. Ora immagina di essere uno scriba chiamato a corte da un sovrano babilonese. Descrivi il suo palazzo, le sue abitudini e la sua religione.

3. Osserva questa immagine:

Rappresenta un assiro. Cosa ricordi di questo popolo?

GLI EGIZI

BASSO EGITTO

Marco, lo scorso Natale, mentre era in vacanza nel Mar Rosso, ha visitato la Valle dei Re, un luogo archeologico di grande interesse dove si trovano le tombe dei faraoni.

Le tombe erano ricche di immensi tesori e, anche se quasi tutti sono stati saccheggiati secoli fa, per molto tempo gli archeologi hanno sperato che qualche nascondiglio esistesse ancora e potesse essere scoperto.

Questo viaggio affascinante ha portato Marco a camminare lungo interminabili corridoi finché, entrando in una camera funeraria, è rimasto a bocca spalancata di fronte a una scena coloratissima: la parete di una tomba che si dice sia stata dipinta da Sennedjem, uno degli architetti del grande faraone Ramses II.

Si racconta che questo architetto, dopo aver finito di lavorare alla costruzione della tomba del faraone, rientrasse al villaggio per riposarsi. In questi momenti di pausa si dedicò allo scavo e alla decorazione della sua tomba, a dieci metri dalla casa in cui abitava. Era il 1290 a.C. circa. Dipinse sulle pareti scene vivaci della vita di tutti i giorni. Marco ha capito dai disegni nelle tombe che gli Egizi avevano grande speranza di continuare a vivere oltre la morte facendo gli stessi lavori svolti nella vita terrena. Così ha cominciato a scoprire le abitudini di vita di un popolo molto attivo, di cui sono rimaste fonti visive straordinarie!

Marco ha fatto ritorno a casa con la mente carica di ricordi e immagini meravigliose, ma anche con tante domande che desiderava sottoporre alla sua maestra.

Luxor Tebe
Giza Menfi
Mar Rosso
ALTO EGITTO

DOVE? QUANDO?

L’Egitto si trova in Africa, è bagnato a nord dal Mar Mediterraneo e a est dal Mar Rosso.

L’Egitto si affaccia sul mare Mediterraneo ed è circondato da deserti. È una regione in cui piove poco e il calore del sole è intenso.

Il suo territorio è fertile e abitabile solo nella valle bagnata dal fiume Nilo. Il fiume Nilo scorre da sud a nord e sfocia con un ampia foce a delta nel Mar Mediterraneo.

L’importanza del Nilo

La ricchezza e l’esistenza stessa dell’Egitto dipendevano dal Nilo. Per questo gli antichi scrivevano che l’Egitto è dono del Nilo, poiché senza quel fiume la vita sarebbe stata impossibile. Ogni anno, all’inizio dell’estate, cadevano abbondanti piogge nelle regioni montuose alla sorgente del Nilo.

Il fiume si ingrossava, trascinava terra fertile e allagava i terreni circostanti. Quando, alla fine dell’estate, le acque si ritiravano, sul terreno rimaneva un fango fertile e nero chiamato limo , che arricchisce il terreno e permette alle coltivazioni di crescere rigogliose.

A questo punto iniziava il lavoro dei contadini che cominciavano a seminare i campi mentre il terreno era ancora umido.

Il Nilo donava agli Egizi anche abbondante pesce. Inoltre qui vivevano numerose specie di animali selvatici come gli ippopotami, i coccodrilli, gli ibis e i falchi, che divennero nel tempo figure importanti per la civiltà egizia.

Il fiume Nilo

Lungo le sue sponde cresceva il papiro . Con questa pianta flessibile si costruivano corde, ceste, sandali e soprattutto un materiale su cui era facile scrivere e che assomigliava ai nostri attuali fogli. Le popolazioni che si stabilirono lungo le rive del Nilo, intorno al 3500 a.C. , si dedicarono all’agricoltura ottenendo abbondanti raccolti di frumento (da cui si ricavava il pane), orzo (con cui si produceva la birra), fichi e datteri

Egiziani in riva al Nilo, frammento di papiro

Costruirono numerosi villaggi che si unirono per compiere opere di interesse comune: dighe, argini, canali di irrigazione, per contenere meglio le acque del fiume ed evitare distruzioni. Poi gli uomini si divisero il lavoro: si scelsero dei capi e si organizzarono, ma ben presto cominciarono a farsi guerra tra di loro. Sorsero così due regni: il Basso Egitto , che comprendeva i villaggi nella zona del delta del Nilo, e l’ Alto Egitto , che si estendeva nella valle più a sud. Solo attorno al 3000 a.C. i due regni si unificarono. Li governava un unico re, Menes, chiamato faraone , che pose la capitale a Menfi. Da quel momento gli storici dividono la storia egiziana in tre periodi: z Regno Antico , in cui la capitale era Menfi.

In questo periodo furono costruite le piramidi; z Regno Medio , in cui la capitale fu spostata a Tebe; z Regno Nuovo , il più glorioso, in cui l’Egitto divenne un grande impero.

In questo periodo regnarono Tutankhamon e Ramses II . Nel primo millennio a.C. iniziò la lenta decadenza dell’Egitto. Nel 30 a.C. l’Egitto divenne parte dell’Impero Romano.

Tavolette di Narmer Il personaggio al centro della prima tavoletta è Narmer, identificato con Menes, il primo faraone. Indossa la corona dell’Alto Egitto e impugna una mazza con cui sta per colpire un prigioniero. Davanti a lui il dio Horus, in sembianze di falco, artiglia una foglia di papiro simbolo del Basso Egitto sconfitto.

COME ERANO ORGANIZZATI?

L’Egitto, regno del faraone

A partire dal 3000 a.C. circa, l’Egitto fu un unico, grande, regno posto sotto il controllo di un re, chiamato faraone

Il faraone era considerato un dio, il figlio del dio Sole : davanti a lui ogni uomo doveva inginocchiarsi con il volto a terra. Il potere del faraone era immenso: egli era il padrone di tutte le terre e di tutte le ricchezze dell’Egitto e a lui spettavano tutte le decisioni. Aveva moltissimi compiti. Innanzitutto era il capo dell’esercito, poi doveva mantenere l’ordine e la pace nell’Egitto e difendere il Paese dai nemici. Inoltre svolgeva la funzione di sacerdote e tra i suoi compiti aveva quello di compiere cerimonie per ringraziare il Nilo. Organizzava il lavoro agricolo, cioè decideva la costruzione di canali e bacini per ampliare le zone da coltivare. Doveva poi stabilire i tributi e organizzare la conservazione di grandi scorte di cibo nei magazzini per i periodi di carestia.

L’Egitto era una monarchia , parola che significa “governo di una sola persona”. La monarchia egizia era ereditaria: alla morte di un faraone il trono passava a suo figlio o a un parente stretto.

Una successione di più re che si tramandano il potere per discendenza . In Egitto ci sono state molte dinastie.

LA MASCHERA DI TUTANKHAMON

Sulla fronte del faraone ci sono l’ureo, simbolo di potere del Basso Egitto, e l’avvoltoio, animale che rappresentava l’Alto Egitto.

Il nemes d’oro è interrotto da strisce trasversali fatte con pasta vitrea tinta di azzurro.

Anche per le sopracciglia è stata usata pasta vitrea.

Per gli occhi, tratti a parte, sono stati utilizzati ossidiana e quarzo.

Il corpo del faraone doveva essere d’oro e brillare come il sole, per assicurarsi la protezione divina.

La collana ha dodici fili concentrici, composti da frammenti di turchese, lapislazzuli, cornalina e amazzonite.

Una società “a piramide”

L’organizzazione della società

dell’antico Egitto era piramidale : più si scendeva nella scala sociale, più diminuiva il benessere e maggiore diventava il numero delle persone che ne facevano parte.

Gli scribi avevano il difficile compito di registrare tutti i documenti

Gli artigiani producevano armi, oggetti e strumenti; mercanti e battellieri trasportavano e commerciavano le merci

I contadini , quando non erano impegnati nell’agricoltura, lavoravano per le grandi opere pubbliche

Il faraone , re assoluto

Gli alti funzionari , primo tra tutti il visir , mediante i quali il faraone organizzava e dirigeva lo stato

I sacerdoti potentissima, interpretavano il volere degli dèi e celebravano i riti sacri I militari , al comando del faraone, combattevano per difendere il regno o per conquistare nuovi territori

Gli schiavi , prigionieri di guerra, erano costretti a svolgere i lavori più umili

IN CHE COSA CREDEVANO?

La religione

Gli antichi Egizi erano politeisti , cioè adoravano molti dèi. Erano un popolo molto religioso, la religione infatti era presente in tutti gli aspetti della loro vita. Per questo costruirono templi grandiosi in onore degli dèi. Potevano entrare solo il faraone e i sacerdoti mentre il popolo non poteva vedere la statua del dio e doveva pregare restando fuori. Le divinità venivano rappresentate con il corpo umano e la testa di un animale che ricordava l’ambiente in

cui il dio viveva; ad esempio Anubi era rappresentato come uno sciacallo che viveva nel deserto, dove venivano seppelliti i morti.

Tra le divinità più importanti vi era Osiride , il dio degli Inferi.

Gli Egizi credevano che, dopo la morte, sarebbero stati interrogati dal tribunale degli dèi, composto da quarantadue giudici. Il giudice supremo, Osiride, presiedeva alla pesatura del cuore su una bilancia. Se il cuore risultava più leggero di una piuma, posta sull’altro piatto della bilancia, il defunto aveva detto la verità e avrebbe avuto la tranquillità eterna.

Tra le numerose divinità fu adorato in modo particolare Ra , il dio-sole. Tutti gli uomini si sentivano legati a lui, perché il calore, la luce e gli abbondanti raccolti dipendevano dal sole. Una caratteristica di Ra era quella di assumere vari aspetti: falco, ariete, uomo, scarabeo e perfino piramide.

Thot , protettore degli scribi
Horus , dio del Sole nascente
Osiride , giudice dei morti
Ra-Aton , dio del Sole
Amon , padre degli dèi
Anubi , dio dei morti

Vivere oltre la morte

Gli Egizi credevano che la vita continuasse anche dopo la morte e che l’anima restasse nel corpo con cui avrebbe cominciato in cielo una nuova vita, simile a quella vissuta sulla terra. Occorreva quindi mantenere intatto il corpo dei defunti, più a lungo possibile.

Per conservare i corpi

gli Egizi inventarono la tecnica dell’ imbalsamazione .

Era un procedimento molto complesso, riservato ai faraoni e alle persone più ricche, che durava settanta giorni. I corpi venivano svuotati delle viscere, cosparsi di oli profumati e avvolti in bende.

Così diventavano mummie

Queste erano poi collocate in sarcofagi , casse di forma umana dipinte a colori vivaci, che a loro volta venivano deposti nelle tombe.

Pesatura del cuore, dal Libro dei Morti

Qui venivano sistemati anche gli oggetti cari al defunto e tutto quello che poteva servire nell’aldilà: cibo, abiti, mobili. Venivano poste anche delle statuine che rappresentavano i servi del defunto pronti a risvegliarsi nell’aldilà, a obbedire agli ordini e a eseguire qualsiasi compito. I faraoni si facevano costruire tombe molto ricche e maestose, come le piramidi , o scavate nelle rocce. Le salme dei cittadini meno ricchi, invece, venivano fatte seccare per conservarle, poi erano avvolte nella tela e deposte in fosse scavate nel terreno o in caverne.

Riti di purificazione e preparazione per la sepoltura dei morti
Sarcofago di donna

Le piramidi

Le piramidi sono le maestose tombe che molti faraoni si fecero costruire per dimostrare la loro superiorità rispetto al popolo. Le più note, e oggi meglio conservate, sono le piramidi di Giza e quelle dei faraoni Cheope , Chefren e Micerino . Per la loro costruzione gli Egizi usarono grandi blocchi di pietra che venivano trasportati lungo il Nilo con grandi chiatte e poi messe una sopra l’altra da migliaia di uomini. Completare una piramide poteva richiedere anche vent’anni di lavoro.

All’interno le piramidi nascondevano una serie di cunicoli, scale, stanze, ripostigli e magazzini; al centro c’era la tomba vera e propria, dove si deponevano il sarcofago del faraone, tutti i suoi tesori e gli oggetti a lui cari. In molti casi, però, tutte queste ricchezze sono andate perdute: i ladri ne hanno saccheggiate tantissime. Per questo vennero emesse leggi speciali che prevedevano pene tremende per chi fosse stato sorpreso a rubare nelle tombe.

A Giza si trova anche la grande sfinge. Ha la testa di uomo, simbolo dell’intelletto, e il corpo di leone, simbolo della forza. Il volto della sfinge

ormai è sfigurato, ma si pensa che rappresenti quello del faraone Chefren. Col passare del tempo, i faraoni non costruirono più le piramidi, troppo riconoscibili e di facile accesso. Scelsero allora una valle, nascosta nel deserto, difficile da raggiungere e ben sorvegliata dai soldati: la valle dei Re

Qui le grandi e magnifiche tombe vennero scavate nella roccia e gli operai che vi lavoravano furono obbligati al segreto, pena la morte.

Per questo alcune hanno custodito i loro tesori per migliaia di anni prima di essere scoperte dagli archeologi.

Il ritrovamento più eccezionale fu quello della tomba del faraone Tutankhamon , nel 1922. È stato ritrovato il più ricco corredo funebre della storia: un tesoro composto da più di duemila pezzi, gran parte in oro.

Le piramidi e la Sfinge di Giza

5. Completa.

Orizzontali

3. L’Egitto è un dono del…

7. Pianta tipica del Nilo utilizzata in diversi modi

8. Nome dei simboli della scrittura sacra

10. Pesava il cuore su una bilancia

11. Dio dei morti

14. Gli Egizi credevano in tanti dèi, erano…

Verticali

1. Vi si deponevano le mummie

2. Monumentali tombe faraoniche

4. Scienza antica che studia le stelle

5. Stele di… grazie alla quale è stata decifrata la scrittura egizia

6. Pianta utilizzata per estrarne materiale tessile

9. Tecnica per conservare il corpo dei defunti

12. I conoscitori della scrittura

13. Il primo tra i funzionari che aiutavano il faraone

15. Rende fertile la terra

GLI EBREI

 la terra di Canaan  il viaggio di Abramo  verso l'Egitto

 uscita dal paese d’Egitto

Il Signore disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra».

GENESI 12,1-3

DOVE? QUANDO?

Gli Ebrei erano in origine un gruppo di famiglie nomadi e vivevano in Mesopotamia. Intorno al 1800 a.C. partirono dalla città di Ur; erano guidati da Abramo, il loro patriarca, che era a capo di tutte le famiglie riunite. Attraversarono il deserto e raggiunsero la Palestina, la terra che Dio aveva loro promesso.

Mar Mediterraneo
Ur
Harran
Gerusalemme
Monte Sinai Egitto

UN POPOLO UNICO NELLA STORIA

Gli Ebrei non furono un popolo molto numeroso, non furono mai nemmeno potenti, non fondarono grandi imperi e non li ricordiamo per particolari scoperte o invenzioni.

Questo piccolo popolo, però, per un aspetto era unico nel mondo antico: mentre gli altri popoli erano politeisti, gli Ebrei credevano in un solo Dio. Erano pertanto monoteisti (dal greco monos = uno solo, unico e theos = dio).

Essi si rifiutavano di rendere onore a qualunque uomo o divinità che non fosse Jahvè , il Dio unico, creatore del cielo e della terra, che si era fatto conoscere da Abramo e con lui aveva stretto alleanza. La storia del popolo ebraico è dunque la storia dell’alleanza di Dio con l’uomo nel tempo.

L’ANTICO TESTAMENTO: LIBRO SACRO E FONTE STORICA

La nostra principale fonte per conoscere le vicende del popolo ebraico è l’Antico Testamento, una raccolta di quarantasei scritti che raccontano in modo diverso ciò che accadde agli Ebrei dall’inizio dei tempi fino alla nascita di Gesù.

Si tratta di libri allo stesso tempo sacri e storici, perché le vicende che narrano sono molto utili per ricostruire con esattezza la storia degli Ebrei, ma raccontano allo stesso tempo la prima rivelazione di Dio all’uomo.

Il Monte Sinai
Antico rotolo

L’INIZIO DELLA STORIA

L’ Antico Testamento racconta che Abramo , pastore a Ur, dopo una lunga migrazione si stabilì con la sua e molte altre famiglie nella terra di Canaan, intorno al fiume Giordano. Era una terra fertile, dove gli Ebrei poterono vivere di allevamento e agricoltura. Abramo riunì le famiglie nomadi e ne costituì un popolo.

Suo nipote, Giacobbe , chiamato anche Israele (che significa “forza di Dio”), ebbe poi dodici figli, ciascuno dei quali diede origine a una tribù . Da qui nacquero le dodici tribù che, da allora in avanti, costituirono il popolo di Israele.

Mosè guida gli Ebrei attraverso il Mar Rosso

Quando la terra di Canaan fu colpita da una grave carestia, Giacobbe e le altre famiglie emigrarono in Egitto, dove c’era cibo in abbondanza. In un primo tempo la convivenza fu pacifica, ma quando gli Ebrei divennero troppo numerosi, il faraone li rese schiavi. Gli Ebrei dovettero svolgere i lavori più umili e faticosi, sia nei campi sia nei cantieri per la costruzione dei grandi monumenti egizi. Ma Jahvè non li aveva dimenticati e mandò un uomo, Mosè (che in egiziano significa “salvato dalle acque”), per farli uscire dal paese d’Egitto. Dopo molti anni di spostamenti nei territori desertici tra Egitto e Palestina, finalmente gli Ebrei riuscirono a tornare a Canaan. Durante questo lungo viaggio, mai Jahvè abbandonò il suo popolo.

Sul monte Sinai Mosè ricevette da Dio i Dieci Comandamenti, scritti su tavole di pietra, che da quel giorno divennero le leggi scritte per tutto il popolo ebraico.

I RE D’ISRAELE

Giunti a Canaan intorno al 1020 a.C., gli Ebrei scelsero un re che li guidasse in battaglia contro i Filistei che occupavano la loro terra. Il primo re fu Saul, dopo di lui Davide , che sconfisse i nemici e riunì le dodici tribù in un unico regno. La capitale fu posta a Gerusalemme. Con il re successivo, Salomone, Gerusalemme divenne una città bella e ricca. Egli fu un re saggio, e la sua sapienza attirava alla sua corte chi desiderava consigli e aiuto.

Durante il suo regno fece costruire un grandissimo tempio per custodire il segno dell’alleanza di Jahvè col popolo ebraico: l’ Arca dell’Alleanza ,

Gerusalemme nel I secolo d.C. Il Tempio domina la città

che conteneva le Tavole dei Dieci Comandamenti . Essa era custodita in un luogo accessibile solo ai sacerdoti, illuminato perennemente da un candelabro d’oro a sette bracci, la menorah. Secondo la tradizione, essa simboleggia i sette giorni della Creazione.

LA DIVISIONE DEL REGNO

Alla morte di Salomone, il regno fu diviso in due parti e venne conquistato prima dagli Assiri, poi dai Babilonesi. Nel 587 a.C. il re Nabucodonosor si impadronì di Gerusalemme, distrusse il Tempio di Salomone e deportò gli Ebrei a Babilonia, dove vissero in schiavitù. Quando i Persiani espugnarono Babilonia, il loro re, Ciro , permise agli Ebrei di tornare in patria; essi ricostruirono Gerusalemme e il Tempio. Da allora, la storia del popolo ebraico è sempre stata legata a quella dei popoli che, di volta in volta, lo sconfissero e lo conquistarono: dopo i Persiani, il greco Alessandro Magno e poi i Romani. Anche se sottomessi ad altri popoli, però, gli Ebrei non vennero mai meno alla loro storia e alla loro tradizione: la fede in Jahvè e l’attesa del suo regno li tennero e li tengono uniti ancora oggi.

La menorah, candelabro a sette bracci

METTITI ALLA PROVA

1. Cerchia la terra in cui si trasferì Abramo e scrivi il nome: ;

Scrivi il nome del fiume che vi scorre:

Sottolinea la capitale del regno.

2. Scrivi il nome di una fonte storica utilizzata dagli studiosi per ricostruire la storia degli Ebrei.

Mar Mediterraneo Ur
Harran
Gerusalemme
Monte Sinai
Egitto

3. Scrivi il nome dei seguenti oggetti e qualche informazione su di loro.

4. La religione

Spiega perché gli Ebrei nella religione sono diversi da tutti gli altri popoli conosciuti quest’anno.

Paleolitico
Neolitico
3500 a.C.
Sumeri
Egizi
LA LINEA DEL TEMPO
a.C. Nascita di Cristo
2350 a.C.
1350 a.C. 612 a.C.
a.C.
Babilonesi
Assiri
Ebrei
1200 a.C.

INDICE

GEOGRAFIA

SCIENZE

IL TEMPO METEOROLOGICO 74

Che tempo fa oggi? 75

Come variano le condizioni meteorologiche? 76

Come avvengono nell’atmosfera i fenomeni meteorologici? 77

Che tempo farà? 78

Mettiti alla prova 79

L’ACQUA E IL TERRENO 80

Cosa c’è nel terreno?

I terreni sono tutti uguali? 82

Come si comporta l’acqua in terreni diversi? 84

Quali sono i terreni adatti alle piante? 86

Mettiti alla prova 87

ANIMALI CHE ABITANO

SOTTO TERRA 88

Si può vivere sotto terra? 90

Come sono fatte e come vivono le talpe? 92

Come sono fatti e come vivono i lombrichi? 94

Quali piccoli animali vivono nel terreno? 96

Mettiti alla prova 97

DAL SEME ALLA PIANTA 98

Quali sono le prime fasi di crescita del fagiolo? 100

Come cambia la pianta di fagiolo mentre cresce? 101

Che cosa serve alla pianta per vivere? 103

Qual è la struttura del seme? 104 Mettiti alla prova 105

LA VITA DELLE PIANTE 106

Che compito svolge la foglia? 107

A cosa serve il fusto?

Come è fatto un fiore? A cosa serve?

Che compito svolgono le radici?

Mettiti alla prova

STORIA

Che cosa c’era una volta?

L’alba dell’uomo

• Chi erano i nostri primi antenati?

è successo?

La maschera di Tutankhamon 177

• Una società “a piramide” 178

In che cosa credevano?

179

• La religione 179

• Vivere oltre la morte 180

• Le piramidi 182

A che cosa si dedicavano? 184

• Esperti agricoltori 184

• Esperti navigatori 185

Cosa inventarono? 185

• I geroglifici 185

Le scienze 187

Artigiani e architetti 187

Mettiti alla prova 188

GLI EBREI

190

Dove? Quando? 190

Un popolo unico nella storia 191

L’Antico Testamento: libro sacro e fonte storica

191

L’inizio della storia degli Ebrei 192

I re d’Israele 192

La divisione del regno 193

Mettiti alla prova 194

LA LINEA DEL TEMPO 196

Referenze fotografiche

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Harkness Gift, 1920, 185 · Shutterstock.com: Timelynx 1, ChiccoDodiFC 2, Vereshchagin Dmitry 2,Nasa images 5, Simeonn 5, 6, alien-tz 6, Bardocz Peter 7, 8, poWAzNiAKi 7, 8, dikobraziy 7, Irfan Cholis 8, Andrei Armiagov 9, crisax 13, Marco Fine 14, 25, Beskova Ekaterina 15, Kristi Blokhin 16, PhotoCG70 16, zakaz86 17, ermess 17, salajean 17, Shaiith 17, vesilvio 17, Ian Duffield 18, Suratn Sridama 18, Daniele RUSSO 19, Wead 19, Mazur Travel 20, BearFotos 20, Creative Photo Corner 21, Volina 22, Albert Pego 24, ValerioMei 25, Kluciar Ivan 27, Foto Matevz Lavric 27, Paolo-manzi 27, Jenny Rainbow 27, WildMedia 27, Mircea Costina 27, LukeLuke 27, Vlad Sokolovsky 27, Sergey Uryadnikov 27, Piotr Grzempowski 27, Ondrej Prosicky 27, Volodymyr Burdiak 27, Andrea Nissotti 28, Andrii_K 28, Evgeniya Moroz 28, Anirut Thailand 28, Ondra Vacek 28, Antonio Gravante 28, Ekaterina Kondratova 29, Alessio Moiola 29, makalex69 29, gorillaimages 29, jera_art 30, faber1893 31, canadastock 32, 48, 49, 62, StevanZZ 32, Rasto SK 33, CA Irene Lorenz 35, elRoce 35, Berna Namoglu 35, Anzhela Shvab 35, Randy van Domselaar 35, Imran Ashraf 35, Massimiliano Paolino 35, symbiot 36, Shaiith 36, Nicola Pulham 36, sirtravelalot 36, Kitreel 36, Claudio Giovanni Colombo 36, 37, genoapixel 36, Alessandro Colle 37, Massimiliano Agati 38, Jon Nicholls Photography 38, krolya25 40, olko1975 40, Simone Morris 40, Pietro Basilico 42, Juice Flair 43, Terelyuk 43, W Korczewski 43, Danita Delimont 44, gumbao 44, Andrea L Barnes 44, Garsya 46, irisphoto1 46, saveriolafronza 47, Pfeiffer 48, S.Borisov 48, Gurgen Bakhshetyan 48, Travel Faery 48, Alessandro Tortora 48, essevu 49, Alberto Agnoletto 50, Vaclav Volrab 50, Andrea Izzotti 51, Colombo Roberto 52, Nataliia Romashova 52, Maslov Dmitry 52, Barelli Paolo 52, VladKK 52, R0macho 52, Banu R 52, Andrey Bayda 52, Svetlana Foote 52, Andrea Izzotti 52, Ivonne Wierink 53, arkanto 53, muratart 54, Catarina Belova 54, Tupungato 54, saiko3p 54, IM_photo 54, AlexAnton 54, Bojanovic 55, StevanZZ 56, Rene Hartmann 56, Andrew Mayovskyy 57, Only Fabrizio 57, EnricoAliberti ItalyPhoto 57, barmalini 57, Zapatastock 57, Lee Hadan 58, David Dennis 58, monika valachovic 58, Karel Bartik 58, Rostislav Stefanek 58, Kristine Rad 58, Dimitri Lensman 58, Colin Edwards Wildside 58, elesi 58, Danny Iacob 58, Elena Berd 59, Luboslav Tiles 59, S-F 60, Anton Shahrai 60, REDB4 60, Franco Volpato 62, monticello 62, Barelli Paolo 62, Chandrachur Adhikari 62, ForGaby 62, alexandro900 62, REDMASON 63, s74 63, leoks 63, Sergii Figurnyi 63, 64, Evgeny Atamanenko 65, 74, Dejawu 66, Piotr Piatrouski 66, FotoDuets 66, Prokrida 67, frantic00 67, Ladislaus 67, Rattiya Thongdumhyu 67, Natali Mali 67, Tomas Ragina 67, Aleksandra Starkova 74, ZhakYaroslav 74, Anton Prohorov 75, 76, Jiri Hera 76, Silver Wolf 77, Frame Stock Footage 78, Roman Sigaev 78, Clouds and Nature 78, ExclusivePictures 78, NTYS20 80, OlenaPalaguta 80, Valery Zotev 80, metamorworks 80, AnnaElizabeth photography 81, mkos83 81, Landscape Nature Photo 81, Leigh Prather 81, Oleksandr Lytvynenko 82-83, Coprid 83, Krashenitsa Dmitrii 83, Lubava 83, photka 83, Deyan Georgiev 84, Andrey Solovev 84, Detyukov Sergey 84, goodmoments 84, kzww 85, ChiccoDodiFC 86, matkub2499 86, Thanakorn Hongphan 86, Aboltin 86, luciezr 86, PhilipYb Studio 86, Andrey Armyagov 88, Vital Che 88, theapflueger 88, neenawat khenyothaa 88, StGrafix 88, Rainer Fuhrmann 89, Atirak Laohapanich 91, Madlen 91, trezordia 92, Bildagentur Zoonar GmbH 92, photographyfirm 94, yevgeniy11 94, Henk Bouma 96, Floki 96, Anatolij 96, IanRedding 96, Nattawat Kaewjirasit 96, Faraonvideo 97, Pavel Krasensky 97, Alonso Aguilar 97, IanRedding 97, zaidi razak 97, Fotokostic 98, Piyaset 98, Tim UR 98, A3pfamily 99, amenic181 99, Levent Konuk 100, iamtui7 101, Rhimage 101, Charles_Martins 102, Only background 104, Pozezan 104, Perutskyi Petro 104, Viacheslav Rubel 104, xpixel 105, Guenter Albers 106, LeManna 106, 1001holiday 107, Zern Liew 108, vovan 109, V J Matthew 109, Anek Sangkamanee 109, Triff 110, rsooll 111, Gabriela Beres 111, Aleksey Sagitov 111, LedyX 111, zlikovec 111, Sergii_Petruk 111, crystaldream 111, KUMA-MON 111, Paul Hardwick Images 111, Luca Lorenzelli 113, Allen Paul Photography 113, Artens 113, Archeophoto 113, Gianluca Piccin 113, RomanKorytov 113, Kazakova Maryia 113, Walter Erhardt 114, tamu1500 114, DaniLana 114, Elena Schweitzer 114, Suwan Banjongpian 115, Petr Salinger 115, Robyn Mackenzie 116, Valentina Razumova 116, vilax 116, PeopleImages.com - 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