Costellazione Kurt (Alessandro Grittini)

Page 1

ALESSANDRO GRITTINI COSTELLAZIONE URT

PREMIO SELEZIONE BANCARELLINO 2023

Nelle edizioni Itaca

Nicola Mastronardi

Viteliú. Il viaggio di Marzio

Sara Allegrini

Mina sul davanzale

Manuel Mussoni

Le ferite che non volevo

Giorgia Coppari

La Promessa

Alessandro Grittini

Costellazione Kurt www.itacaedizioni.it/costellazione-kurt

Scrivi all’autore: alessandro.grittini@alice.it

Prima edizione: maggio 2022

Prima ristampa: maggio 2023

© 2022 Itaca srl, Castel Bolognese

Tutti i diritti riservati

ISBN 978-88-526-0727-1

Stampato in Italia da Mediagraf, Noventa Padovana (PD)

Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione. Questo libro è stato stampato su carta certificata FSC‰ per una gestione responsabile delle foreste.

Stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.

Itacalibri Itacalibri
Seguici su www.itacalibri.it

Alessandro Grittini

Costellazione Kurt

Postfazione dell’autore

Questo racconto è opera di fantasia; i nomi delle persone, le località, i fatti narrati sono frutto di invenzione. Non esiste, per quanto ne sappia, un paese di montagna di nome San Giovanni, né tantomeno sono esistiti Pietro, nonno Lino, il soldato Kurt.

Durante la Seconda guerra mondiale, però, rappresaglie, fucilazioni, violenze contro la popolazione civile come quelle narrate nel libro si sono ripetute con notevole frequenza e hanno caratterizzato l’occupazione tedesca del Nord Italia dopo l’8 settembre del ’43, lasciando incancellabili tracce di sangue e di dolore.

Due di queste tragedie hanno ispirato in modo particolare il racconto. La prima è accaduta nel luglio del 1944 nel mio paese natale, Robecco sul Naviglio, un piccolo borgo non distante da Milano, tra Magenta e Abbiategrasso. Qui, in seguito all’uccisione di un militare tedesco da parte di un gruppo di giovani del posto, si scatenò ad opera dei nazifascisti una durissima rappresaglia nella quale vennero fucilate otto persone e altri cinquantotto uomini furono deportati in Germania (di questi, nove non fecero ritorno). La seconda è la crudele uccisione, ad

123

opera dei tedeschi, di due sacerdoti, don Giuseppe Bernardi e don Mauro Ghibaudo, il 19 settembre 1943, durante il terribile eccidio di Boves, il primo in Italia dopo l’8 settembre. Don Giuseppe fu assassinato dopo che si era adoperato per la liberazione di due ostaggi tedeschi in mano ai partigiani; don Mauro mentre cercava di mettere in salvo dei compaesani, amministrando loro i sacramenti. Per questi sacerdoti martiri si è concluso proprio nello scorso aprile il processo di beatificazione.

L’avventura impegnativa di scrivere questo racconto ha, però, anche un altro motivo ispiratore, legato alla mia esperienza scolastica. Nei miei lunghi anni di insegnamento della storia mi sono reso conto che noi docenti troppo spesso siamo portati a individuare, mettere in luce, a volte anche amplificare il male che si trova nel passato, e a sottacere del bene; andiamo a caccia degli errori che gli uomini hanno commesso e non di quanto di positivo hanno compiuto: quanto bene e quanta bellezza invece ci sono nel passato!

Mi sono reso conto che l’insistenza sulla descrizione e sulla visione del male genera nei giovani alunni tristezza, paura, sfiducia nell’uomo, talora disperazione, non certo speranza nel futuro, amore per il bene e voglia di realizzarlo. Certo, non si può negare che il male esiste. Il racconto, come detto, è ispirato a fatti tragici e li narra senza reticenze; avvenimenti simili sono stati e sono frequenti nella loro violenza e drammaticità, ma proprio in tali circostanze l’uomo può evitare di farsi incatenare dal-

124

la logica dell’odio, della violenza, della guerra, del nemico, e, al contrario, adoperarsi per salvare la vita di altri uomini.

Pietro è un ragazzo capace di fare una scelta simile. La sua decisione di esporsi per salvare l’amico tedesco ci fa riflettere sul fatto che di fronte a tutte le tragedie e le brutture della storia l’uomo può sempre trovare il coraggio di sfidare il male, di rimanere umano anche in situazioni che di umano conservano ben poco, perché le risorse di bene del suo cuore sono infinite.

Le circostanze che accadono, anche ai nostri giorni, ci pongono davanti alla scelta tra il male e il bene, soprattutto dentro di noi. Questa è la scelta che ha dovuto affrontare Pietro ed è anche la sfida della vita per tutti, adulti e ragazzi. Per i ragazzi, in particolare, è la sfida del diventare grandi. Si diventa veramente grandi se si ha il coraggio di far vincere il bene che portiamo dentro il nostro cuore.

D’altra parte non è del tutto vero che nella storia e nelle sue vicende più tragiche si trovano solo tracce di male. Spesso si trovano molti esempi di uomini che hanno scelto il bene e di cui, purtroppo, gli storici di professione, e quindi anche i manuali scolastici, non parlano, forse perché, si dice, il male fa più notizia.

È questo il messaggio che ho voluto trasmettere attraverso l’avventura di Pietro.

Ne Il Signore degli Anelli, a Frodo che dice che avrebbe tanto voluto non trovarsi nella situazione complicata in cui è andato a ficcarsi, Gandalf ri-

125

sponde: «Non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato». A noi spetta proprio questo: usare bene (cioè per il bene) il tempo che ci è dato.

126
Una notte agitata Un giorno come un altro, su in baita Il mistero della legnaia Merce di scambio «Tu, buono bambino» «Perché gli uomini fanno la guerra?» 33 Le stelle cadenti e i desideri di Pietro 41 Le stelle nella legnaia 47 Una terribile novità, giù in paese 52 Sulla soglia dell’inferno 57 Alla Baita del re 65 «I tedeschi… ci sono i tedeschi!» 74 Arrivano i partigiani 81 Addio, Glik, la guerra si porta via anche te 87 La giustizia del popolo 94 12 agosto 1994 101 Il passato ritorna 108 Glik e la marmotta 121

Non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato.

J.R.R. Tolkien

128

«P erché gli uomini fanno la guerra , nonno ?»

Estate 1944.

Pietro, un ragazzo di undici anni, trascorre le giornate in baita col nonno Lino.

Là lo raggiunge la guerra coi suoi orrori. Un giorno scopre che nella legnaia è tenuto prigioniero un soldato tedesco, Kurt.

«È un uomo cattivo, nonno?»

«Non lo so. Forse no, ma in guerra anche gli uomini più buoni diventano spesso cattivi.»

AlessAndro Grittini

è insegnante di Italiano e Storia. È coautore di Narrare la storia, manuale per la scuola Secondaria di Primo Grado.

€ 10,00

itacaedizioni.it

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.