Non come ma quello. Artisti e famiglie nella sorpresa della gratuità

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NON COME MA QUELLO artisti e famiglie nella sorpresa della gratuitÀ A cura di Giorgio Paolucci Prefazione di Stefano Zamagni

A cura di Giorgio Paolucci Prefazione di Stefano Zamagni

Non come ma quello. Artisti e famiglie nella sorpresa della gratuità A cura di Giorgio CatalogoCuraImpaginazioneISBNTutti©Primawww.itacaedizioni.it/non-come-ma-quelloPaolucciedizione:agosto20222022Itacasrl,CastelBologneseidirittiriservati978-88-526-0736-3grafica:IsabelTozzieditoriale:CristinaZolirealizzatoinoccasionedellamostra Non come ma quello. La sorpresa della gratuità esposta alla XLIII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli A cura di Famiglie per l’Accoglienza

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e se fatto con il cuore e con passione probabilmente resterà

Porta anche in questo caso il tuo nome impresso, per molto tempo nelle librerie degli appassionati. Se non fosse stato per l’incontro con Nicolò, socio in questo progetto, probabilmente non sarei mai stato in grado di realizzare questo mio sogno.

Stampato in Italia da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC)

Gianluca Ferrini INK della Meeting

VEGETABLE

Curatori Sommacal e Marco Mazzi Progetto architettonico Andrea Mazzucotelli Progetto grafico

Lucia Crimi Hanno collaborato Laura Albertella, Paola Brizzi, Gabriella Gozzi, Antonella Maraviglia, Vera Molino, Massimo Orselli, Massimo Pecorari, Flavia Redemagni, Raffaella Rizza, Rossano Santuari, Ilaria Schnyder, Cristina Tamburini, Alda Vanoni Seguici su: www.itacalibri.it

Dottore

Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione. Questo libro è stato stampato su carta certificata FSC‰ per una gestione responsabile delle foreste. Utilizziamo inchiostri vegetali senza componenti derivati dal petrolio e stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.

Un ringraziamento va sicuramente a tutti gli intervistati e agli “intermediari” che ci hanno permesso di incontrare i protagonisti di questo libro, in particolare Pietro Manganoni, amico fraterno di Claudio Torri e Gigi Soldano, che ha creduto nel nostro progetto e ci ha fornito la maggior parte delle fotografie che adornano questa pubblicazione.

mostra

Noleggio

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www.meetingmostre.cominfo@meetingmostre.comMostre

Luca

Quindi il ringrazimento principale va a lui per aver “sposato” il progetto e per la passione che ha messo nel voler perseguire questo obiettivo.

Un pensiero a Marina che mi ha sempre sostenuto soprattutto nei momenti di difficoltà e agli amici di sempre che ancora prima di aver chiuso il progetto mi chiedevano di riservargli una copia del libro, autografata naturalmente.

Si ringraziano per il contributo offerto alla realizzazione della mostra Riccardo Spotorno Commercialista Revisore Contabile LABOURJOBCODEANDTAXADVISORS

Soldano che ne è autore e legittimo proprietario. donate dallo stesso protagonista: credit Paris Match. Findanno ci sono state donate dagli stessi protagonisti. provato a cercare la fonte senza riuscire ad individuarla. può contattare gli autori alla mail info@parisdakar.it

sommario 6 Prefazione Stefano Zamagni 10 Introduzione Luca Sommacal 13 «A cosa serve?» Alda Vanoni 17 Tratti di un’amicizia nell’accoglienza Marco Mazzi 21 La piazza dell’accoglienza Quattordici artisti e le loro opere 26 La ferita e la luce Matteo Negri 30 Non siamo un participio passato Daniele Mencarelli 36 Legami che rigenerano Lara Leonardi 42 Vincoli di amore Constanza Lopez 46 Testimoni dell’alterità Dino Quartana 52 Non siamo nati interi Giovanni Scifoni 55 L’accoglienza è come il jazz Maurizio Carugno 60 Il valore dell’istante Marina Lorusso 66 Piegarsi alla realtà Carlo Steiner 70 La bellezza dell’attesa Marie Michèle Poncet 76 Fotografare l’umano Claudio Tadiotto 80 Dentro il buio, oltre il buio Luca Gastaldo 84 Dipingere l’origine Beatriz Zerolo 88 Tocado Marcelo Cesena I volti dell’accoglienza 96 Porte aperte agli ucraini 98 Sashenka, di anni quattro 100 Si è felici solo insieme 102 La fragilità abbracciata 106 Accoglienza contagiosa 107 L’ospitalità, una fontana vivace 110 Un’amicizia che cambia la vita 111 Rigenerati dall’amore 113 Eredità di un’adozione 114 Una compagnia fedele nelle mie salite 116 Gli amici di Giovanni

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prefazione

Saluto con simpatia il libro che il lettore ha per mano e che celebra il quarantesimo anno di attività dell’associazione Famiglie per l’Accoglienza. Si tratta di una autentica opera carismatica realizzata dalla non comune generosità di un gruppo di persone appassionate e sagge. Il segreto del successo di questa Associazione è nell’aver fatto della sensibilità il tratto distintivo del suo modus operandi. La sensibilità è l’esercizio concreto della carità.

Perché la società di oggi ha necessità, più ancora che nel passato, che soggetti come Famiglie per l’Accoglienza possano rafforzarsi? Per rispondere, conviene partire dalla considerazione che due sono le categorie di beni di cui avvertiamo la necessità per il nostro benessere: beni di giustizia e beni di gratuità. I primi – si pensi ai beni erogati dal welfare state – fissano un preciso dovere in capo all’ente pubblico, affinché i diritti delle persone nei confronti di quei beni vengano soddisfatti. I beni di gratuità, invece, fissano una obbligazione che discende dal legame che ci unisce l’un l’altro. È il riconoscimento di una mutua ligatio tra persone a fondare l’ob-ligatio. E dunque mentre per difendere un diritto si può ricorrere alla legge, si adempie ad un’obbligazione per via di reciprocità. Mai nessuna legge potrà imporre un comportamento reciprocante e mai nessun incentivo potrà favorire la gratuità. Eppure, non v’è chi non veda quanto i beni di gratuità siano indispensabili per il bisogno di felicità che ciascuna persona si porta dentro. Ecco perché abbiamo bisogno che il principio del dono come gratuità venga restituito alla sfera pubblica, dal momento che senza pratiche estese di reciprocità si potrà anche arrivare ad avere un mercato efficiente e un governo autorevole, ma non si riuscirà mai a superare quel «disagio della civiltà» di cui parla Sigmund Freud nel suo famoso saggio. Ebbene, Famiglie per l’Accoglienza ha dimostrato e dimostra, con il suo modus operandi, di aver fatto tesoro di questa antica verità. Non è facile, soprattutto oggi, dare un senso alla sofferenza. Eppure ci sono persone e associazioni, come Famiglie per l’Accoglienza, che ci riescono perché capaci di aprire alla speranza. La quale non è il fatalismo di chi si affida alla sorte, né l’atteggiamento passivo di chi rinuncia a lottare.

Stefano Zamagni Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali

La speranza è la ragionevole consapevolezza che è possibile, per quanto improbabile, uscire da una certa condizione. Ciò sprona all’azione, perché chi è capace di sperare è anche colui che è capace di operare. La cosa veramente importante che gli amici di Famiglie per l’Accoglienza da tempo ci fanno comprendere è che il dolore può aprire alla consolazione e che la solitudine può avere una compagnia. L’afflitto non è solo chi è oppresso, ma colui che nella sofferenza non intravede una via d’uscita. L’afflitto è come colui che si trova in una stanza chiusa la cui porta può essere aperta solo dall’esterno. Capace di consolare è chi pratica la sensibilità, che non può essere ridotta a sentimento esteriore, a lubrificante degli ingranaggi sociali. La sensibilità, piuttosto, è una dichiarazione di fiducia nella vita, uno schierarsi a favore della sua positività. La persona che previene il nostro disagio, pure con gesti all’apparenza irrilevanti come un sorriso o una parola di conforto, sblocca situazioni che parevano chiuse definitivamente.

Ha scritto Albert Camus in Nozze: «Se c’è un peccato contro la vita, è forse non tanto disperarne, quanto sperare in un’altra vita e sottrarsi all’implacabile grandezza di questa». Camus non era credente, ma insegna una grande verità: non bisogna peccare contro la vita presente squalificandola, rendendola irrilevante. Non si deve perciò spostare il baricentro della fede sull’aldilà tanto da rendere insignificante il presente: il cristiano peccherebbe contro l’Incarnazione (che i Padri della Chiesa, già nel IV secolo, chiamavano Sacrum commercium). Amare l’esistenza è allora un atto di fede e non solo di interesse personale. Il che apre alla speranza, la quale non riguarda solamente il futuro, ma anche il presente, perché abbiamo necessità di sapere che le nostre opere, oltre ad una de stinazione finale, hanno un significato e un valore anche qui e ora. Di ciò gli amici di Famiglie per l’Accoglienza danno puntuale testimonianza con questo bel volume al quale auguro ogni successo.

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È l’esperienza di migliaia di famiglie che aprono le porte della propria casa a bambini, giovani e adulti bisognosi, con passati spesso drammatici e dolorosi. Di quanti oggi offro no ospitalità a decine di madri ucraine che con i propri figli fuggono dalla guerra. Famiglie che si dedicano all’altro in un moto di gratuità totale, senza alcun tornaconto perché sinceramente appassionate alla vita di chi accolgono.

Abbiamo affidato alla straordinaria sensibilità di quattordici artisti il compito di intercetta re ciò che da quarant’anni origina ogni gesto di accoglienza offerto all’interno delle nostre case e lo slancio dell’amicizia che caratterizza la vita della nostra Associazione. Lo abbiamo fatto proponendo a ciascu no l’incontro con una delle nostre famiglie, coinvolgendolo in quello sguardo sulla nostra quotidianità che don Giussani colse in una lettera a noi rivolta nel 2002 in occasione dei vent’anni dalla nostra fondazione: «Vi raccomando di non smettere mai di accogliere imitando il gesto di Cristo coi bambini che incontrava. Se Lui, il Signore, si è chinato sui più piccoli per segnare la strada ai grandi, voi che fate lo stesso siete resi segno di una novità che come onda si dilata di famiglia in famiglia, dalla più prossima alla più lontana, in un movimento che è inizio di una società più umana perché fatta di persone appassionate al destino degli uomini»1. Oggi, dopo quarant’anni, siamo ancora testimoni di questa novità che attraverso gesti di accoglienza prosegue nella sua storia, avvicina famiglie da ogni dove, rendendole compagne di un’avventura affascinante. Una novità che come un’onda ha la forza di riaccadere continuamente. Nelle nostre case e tra le nostre famiglie. Nella trama di amicizia che sostiene il nostro cammino e che ci rilancia a «un abbraccio senza remore»2 verso chiunque incontriamo. Una storia ini ziata nel 1982 tra un piccolo gruppo di famiglie a Milano e che negli anni si è rinnovata, favorendo il diffondersi della nostra presenza in tutta Italia e in diversi Paesi.

10 introduzione

Come è accaduto per i quattordici artisti che abbiamo coinvolto nel progetto che ha dato vita a questa pubblicazione e alla relativa mostra presentata al Meeting di Rimini di quest’anno. Li abbiamo sfidati, proponendo loro di compromettersi con le nostre famiglie, di frequentarle e di esprimere con la forma d’arte propria di ciascuno ciò che avrebbero vissuto; il quello che avrebbero colto attraverso

[…] Occorre che riaccada […] quello che è accaduto […] in principio: non “come” è accaduto in principio, ma “quello che” è accaduto in principio: l’impatto con una di versità umana in cui lo stesso avvenimento […] si rinnova. […] Nel rinnovarsi del primo impatto – e perciò della sorpresa della corrispondenza tra una presenza umana diversa e le esigenze strutturali del cuore –si sente il riverbero dello stesso avvenimento capitato dieci o vent’anni prima»3. Non come, ma quello, dunque. Ciascuno secondo la propria storia, la propria modalità, il proprio come, che veicola quella pienezza ac caduta all’inizio che si ripropone e si rinnova nelle giovani famiglie che incontriamo, negli amici che seguono la vita della nostra Associazione in Italia, in Spagna, in Svizzera, in Brasile, in Romania e in altri Paesi. Una pienezza che si propone non solo a chi è implicato direttamente in esperienze di accoglienza e ospitalità, ma che tocca il cuore di chiunque incontra.

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Famiglie in rete che si aiutano nelle inevitabili difficoltà che queste esperienze compor tano e si sostengono nel rinnovare le motivazioni profonde che accompagnano ciascuno dei loro gesti di accoglienza. Storie nelle quali dolore e ferite non sono eliminate o alleviate. Non si potrebbe. Esse vengono invece trasformate nello spettacolo di vite e umanità che rifioriscono. Per chi è accolto e per chi accoglie. E questo inequivocabilmente ha a che fare con Dio. È qualcosa che continua a riaccadere secondo quella dinamica che ha permesso la diffusione della nostra esperienza, dall’inizio fino a oggi, ben descritta ancora dalle parole di don Giussani durante un incontro con alcuni responsabili di Comunione e Liberazio ne nel «Formuliamo1993: l’ipotesi che si riuniscano oggi alcuni che abbiano […] il ricordo impressionante di un avvenimento da cui sono stati colpiti – che ha fatto loro del bene, che ha addirittura qualificato la loro vita –, vogliono riprenderlo, colmando una “discontinuità” che si è venuta a creare nel corso degli anni. […] Ora, come è possibile per loro riprendere una continuità con l’avvenimento iniziale che li ha investiti?

Così alle parole di don Giussani del 2002 fa eco l’esortazione a noi rivolta da papa Francesco durante l’udienza generale dello scorso 18 «Perseveratemaggio:nella fede e nella cultura dell’accoglienza, offrendo così una bella te stimonianza cristiana e un importante servizio sociale. Grazie, grazie per quello che fate. Continuate in questo abbraccio!»4.

12 il loro come. Sarebbe potuto non accadere nulla, eppure le opere che da queste esperienze sono state realizzate e i dialoghi proposti in questo libro documentano il contrario. Qualcosa è accaduto che ha colpito il cuore e lo sguardo. Con la loro sensibilità umana e artistica hanno ben rappresentato la sorpresa suscitata dall’imbattersi in gente assolutamen te normale che attraverso semplici gesti di accoglienza indica una strada possibile per tutti.

2. Ibid.

Ringrazio di cuore Alberto Savorana, don Julián Carrón e Ilaria Schnyder per gli spunti e le riflessioni offerte che hanno portato all’ideazione di questo progetto. I dialoghi con l’uno prima e con gli altri poi, avvenuti oltre un anno fa, ci hanno aiutato a intercettare e a raccontare in modo del tutto originale il metodo che pazientemente traccia la storia della nostra Associazione: un avvenimento che sorprendentemente accade attraverso i volti di chi accogliamo. Ringrazio infine Giorgio Paolucci per l’importante lavoro di redazione che ha svolto. Senza di lui la realizzazione di questo volume non sarebbe stata possibile. Luca Sommacal Presidente di Famiglie per l’Accoglienza

3. L. Giussani, «Qualcosa che viene prima». Appunti da una conversazione di monsignor Luigi Giussani con alcuni responsabili di Comunione e Liberazione, 26 gennaio 1993, «30Giorni», 4 (1993), p. 42. Gli appunti dell’intervento sono stati rieditati in «Litterae Communionis-Tracce», 10 (2008).

1. L. Giussani, Il miracolo dell’ospitalità, Piemme, Milano 2012, p. 13.

4. Papa Francesco, Udienza generale, mercoledì 18 maggio 2022, saluti.

24 «L a testimonianza è un comportamento umano constatabiLe , oggetto di esperienza da parte di chiunque ci passi accanto, ma che desta uno stupore». LUIGI GIUSSANI

quattordici artisti e le loro

opere

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94 «soLo se abbiamo coscienza di essere amati –chiaramente o confusamente , impLicitamente o espLicitamente –, noi possiamo amare , vaLe a dire abbracciare , accogLiere in noi, condividere». LUIGI GIUSSANI

95 i volti dell’accoglienza

E cosa ha suscitato. Opere di: Maurizio Carugno, Marcelo Cesena, Luca Gastaldo, Lara Leonardi, Constanza Lopez, Marina Lorusso, Daniele Mencarelli, Matteo Negri, Marie Michèle Poncet, Dino Quartana, Giovanni Scifoni, Carlo Steiner, Claudio Tadiotto, Beatriz Zerolo.

Giorgio Paolucci, giornalista, editorialista di «Avvenire», ha curato alcune mostre per il Meeting per l’amicizia fra i popoli. È autore di diverse pubblicazioni.

Occorre che riaccada quello che è accaduto in principio: non come è accaduto in principio, ma quello che è accaduto in principio: l’impatto con una diversità umana in cui lo stesso avvenimento si rinnova.

Luigi Giussani Cosa muove una famiglia ad aprire le porte della sua casa? Cosa c’è all’origine dell’accoglienza? Scopriamolo in compagnia di pittori, scultori, musicisti, scrittori, attori, fotografi che raccontano con le loro parole e le loro opere cosa ha percepito il loro cuore incontrando famiglie che praticano l’ospitalità.

€ 15,00

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