Voglio tutto (Marta Bellavista) - quarta ristampa 2023

Page 1

Marta Bellavista

VOGLIO TUTTO

a cura di Emanuele Polverelli



la C ol n a

Tel e m ac o



Marta Bellavista

VOGLIO TUTTO a cura di

Emanuele Polverelli prefazione di

Stefano Alberto


un segno concreto , o la progenie. ende immortale al ricordo. Sicuramente. so la stampa di un libro. , e rilegata, ha qualcosa di affascinante. ome impresso, Nelle edizioni Itaca e probabilmente resterà appassionati. Marco Gallo Anche iprogetto, sassi si sarebbero messi a saltellare n Nicolò, socio in questo in grado di realizzare questo mio sogno. Giovanna Falcon va a lui per aver Ti “sposato” regalo la mia molla messo La vita di Andrea Mandelli o. Maïti Girtanner con Guillaume Tabard a tutti gli intervistati Maïti. Resistenza e perdono permesso di incontrare rticolare Pietro Manganoni, Silvio Cattarina Gigi Soldano, Voglio il miracolo! ci ha fornito la maggior parte delle Emergenza educativa: un imprevisto è la sola speranza blicazione. mpre sostenuto soprattutto ici di sempre che ancora prima di aver riservargli turalmente. Marta Bellavista Voglio tutto www.itacaedizioni.it/voglio-tutto Prima edizione: marzo 2015 Quarta ristampa: agosto 2023 © 2015 Itaca srl, Castel Bolognese Tutti i diritti riservati ISBN 978-88-526-0420-1 Si ringrazia Silvano Migani per la foto di don Giancarlo Ugolini a p. 79 Stampato in Italia da Modulgrafica Forlivese, Forlì (FC)

VEGETABLE INK

Col nostro lavoro cerchiamo di rispettare l’ambiente in tutte le fasi di realizzazione, dalla produzione alla distribuzione. Questo prodotto è composto da materiale che proviene da foreste ben gestite certificate FSC‰ , da materiali riciclati e da altre fonti controllate. Utilizziamo inchiostri vegetali senza componenti derivati dal petrolio e stampiamo esclusivamente in Italia con fornitori di fiducia, riducendo così le distanze di trasporto.

Seguici su www.itacalibri.it

Itacalibri

itacalibri


Prefazione

Il parto di questa agile pubblicazione non è stato facile. La misteriosa grandezza della breve vita di Marta ci offre i tratti di una umanità vera, compiuta, di un’esistenza segnata da un grande impeto di vita, ma anche dalla malattia, dalla sofferenza e dalla morte. Un dramma intriso di dolore e bellezza davanti al quale il primo contraccolpo è uno stupito silenzio. Lo testimoniano il pudore e una discrezione degli amici più cari di Marta a parlare della sua vicenda, e non appena per evitare il rischio, oggi così diffuso, di rendere spettacolo il dolore, confondendo il valore profondo della testimonianza con la sua deformazione sentimentale. In loro urge la convinzione di dover custodire la vera profondità della radice da cui Marta ha vissuto tutto, il suo rapporto con Cristo, nell’attesa certa del maturare nel tempo dei frutti di un’esperienza cristiana, quindi integralmente umana, singolare. Ha prevalso tuttavia il desiderio, soprattutto dei familiari, sollecitati anche da tante persone che si sono imbattute nella vicenda di Marta, di offrire a una cerchia più vasta di persone un primo contributo alla sua conoscenza. Dopo vari tentativi è sembrato che la forma migliore, proprio per evitare toni non appropriati, fosse quella di lasciare parlare con semplicità Marta stessa, attraverso brani del suo diario, lettere, appunti. Siamo quindi grati a Emanuele Polverelli che ha accettato con umiltà ed entusiasmo e portato a termine con grande dignità la fatica di un lavoro redazionale non sempre agevole.


6

voglio tutto

La vita di Marta, una corsa lunga appena ventisette anni, inizia nel 1983 a Cesena, poi a Rimini è segnata al liceo dall’incontro con il carisma di don Giussani e fiorisce durante il periodo di studio all’Università Cattolica e negli ultimi due anni dedicati all’insegnamento a Gallarate. «Voglio tutto». Il titolo del volumetto esprime bene il tratto caratteristico dell’umanità di Marta. Don Giussani la chiamerebbe «una febbre di vita», che in lei si esprime in una curiosità, piena di stupore e di gratitudine, verso tutta la realtà. In lei vibra un’intensità di desiderio che investe tutto, a partire dalle sue passioni, dal ballo allo studio agli amici. Desiderio che si condensa in un’unica insistente domanda, quella di essere felice («da quando sono piccola l’ho sempre avuta forte» scrive nel suo diario). Una febbre di vita in cui certo emergono a tratti i timori, le resistenze e le fatiche tipiche di una età che si apre a responsabilità mature, che muove incessantemente Marta e la rende una presenza sempre “perturbatrice” in tutti gli ambiti in cui si trova a vivere, dall’università (compagni e professori) alla sua famiglia, dall’ospedale (medici, infermieri, pazienti) alla scuola (alunni e colleghi). Quando guarisce, improvvisamente e in modo per i medici inspiegabile, dal primo violento attacco della malattia nel 2006, si trova a dire, in un incontro di universitari della Cattolica: «Ho scoperto che neanche un miracolo può soddisfare il mio cuore», riconoscendo sempre più lucidamente ciò che rende la sua vita vera nel profondo: il rapporto con la presenza di Cristo, conoscere e amare Cristo. Nel cammino quotidiano di Marta si affina e si approfondisce il riconoscimento di quella Presenza di cui tutta la realtà consiste, dentro ogni circostanza, lieta o dolorosa, e in esso il suo inarrestabile desiderio di felicità diventa rapporto sempre più personale, abbandono fiducioso e consegna radicale di sé al Mistero presente. «È davvero grande il desiderio di amare Gesù, di poter immedesimarsi con Lui… e di lasciarsi amare così come sono abbandonandomi» scrive. Anche il riapparire, nel 2008, del male che la porterà alla


Prefazione

7

morte due anni dopo è vissuto da Marta, drammaticamente e lucidamente, come la circostanza per «una pienezza totale» già da subito, senza cedere in nessun modo allo sconforto. Si precisa nel travaglio di una quotidianità spesa tra scuola, cure mediche faticose e dolorose, consulti e tentativi, la coscienza di un Bene da vivere fino in fondo, che investe e scuote alla radice, cambiandola profondamente, la vita di decine di persone, non solo in Italia. Nei limiti di un’esistenza fisicamente sempre più precaria, Marta vive così i travagli del quotidiano offerti a Cristo come circostanza del compito di contribuire a edificare con la sua vita quella della comunità cristiana, per il mondo. Con gli amici più stretti Marta è sempre stata esigente di domanda e di compagnia, portando a maturità l’intuizione avuta all’inizio dell’università: «… io desidero che l’amicizia diventi un aiuto serio e concreto per seguire Te, Gesù». È questo che ora le chiediamo per noi percorrendo le tracce della sua vita appassionata e ardente, affinché il suo Compimento possa essere anche il nostro. Don Stefano Alberto FSCB



Quella domanda che tutti ci portiamo dentro

Diario, 24 febbraio 20031 Scrivo perché non riesco a dire a nessuno quello che sto vivendo in questo periodo di università. Provo tutto, sento tutto, vivo tutto! Desidero essere felice ma spesso le circostanze che vivo me lo impediscono! Ho tante nuove amicizie, appena sbocciate, per le quali sono grata a Dio che continuamente attraverso loro mi richiama a tenere quegli occhi aperti davanti alla bellezza della vita! Ho il cuore a pezzi e non so perché, ho continuamente qualcosa nello stomaco, qualcosa dentro che non mi fa stare tranquilla! Momenti di tristezza sono all’ordine del giorno ma devo riconoscere che Tu Gesù ti riveli a me ogni momento o attraverso il volto di un amico o nelle parole del libro che sto studiando… in tutto, in ogni cosa e io nella mia piccolezza solo raramente ti riconosco! Gesù rivelati a me, donami un cuore puro, semplice, pronto ad amarti in ogni istante, un cuore che brami Te, solo Te! Ho paura sempre di tutto, a volte vorrei scomparire, mi sento a disagio spesso con le persone perché ho sempre paura di quello che possono pensare di me! Il ricatto è una brutta cosa! Desidero cose vere, è un’urgenza quella che ho dentro, è un grido. Ogni giorno è una continua ricerca. Lettera chiusa in una busta e non indirizzata ad alcuno, scritta durante il suo primo anno in università e trovata dopo la morte all’interno di un libro. 1


108

voglio tutto


Postfazione

109



Indice

Prefazione Don Stefano Alberto FSCB

p.

5

Note biografiche Avvertenze per il lettore

» »

9 15

Quella domanda che tutti ci portiamo dentro «Poi conoscesti il dolore…» «Neanche un miracolo può soddisfare il mio cuore» La felicità è rispondere Il viaggio in Messico Si viaggia a mille. Marta docente La malattia riaffiora A casa. Si torna alla vita Malattia e offerta Verso il compimento Il compimento. «Io sono Tu che mi fai» Grazie

» » » » » » » » » » » »

21 29 35 43 47 59 63 71 81 87 93 95

Appendice

»

97

Postfazione Emanuele Polverelli

» 105


La cosa che chiedo quando mi alzo è “CONQUISTAMI”. Non ho un desiderio più grande. Io voglio stare con Gesù.



a C oll n a

Tel em ac o

Gesù rivelati a me, donami un cuore puro, semplice, pronto ad amarti in ogni istante, un cuore che brami Te, solo Te!

Marta Bellavista

Incontrare Marta è un regalo bellissimo, che commuove e converte. Sono grato che il libro offra al lettore questa possibilità. È un libro discreto. Non ti spiega Marta. La fa parlare, te la fa trovare davanti, compagna di cammino, con i suoi occhi azzurri e quel sorriso che accende la vita.

Francesco Ferrari

Il ricavato dei diritti d’autore di questo libro sarà destinato alla Fraternità Sacerdotale San Carlo Borromeo.

€ 10,00


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.