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Matteo Colleoni
by ACI
ACI INFORMA Matteo Colleoni “L’auto non va demonizzata ma… integrata”
Il professore dell’Università Bicocca di Milano sottolinea come sia indispensabile l’integrazione tra mezzi pubblici e privati. Un parco macchine più moderno, le nuove fonti energetiche e i luoghi di interscambio sono indispensabili per guardare al futuro
■ “L’auto non va demonizzata, anzi, non facciamo della facile retorica. Tuttavia occorre un’integrazione tra mezzo pubblico e privato. E’ vero che l’italiano, un po’ per mentalità, in una logica antica che va cambiata, vorrebbe arrivare con la sua vettura fino sul sagrato del… Duomo però bisognerebbe creare dei nodi intelligenti come luogo di interscambio e dove lasciare i propri mezzi per usufruire di navette, autobus o altro. Ecco, a me piace parlare di una sorta di “salotti provinciali” in cui il semplice parcheggio di una volta va rivisto in un’ottica più moderna e dotata magari di ristoranti, servizi ed altro”. A parlare è Matteo Colleoni, professore ordinario all’Università Bicocca di Milano (Mobilità e trasformazioni urbane) uno dei docenti che ha collaborato al progetto commissionato da Confartigianato di supporto al Pums cittadino. “Il sistema italiano é molto dispersivo – prosegue – Rispetto ad altre nazioni il nostro Paese ha città ovunque, magari più piccole, quindi la mobilità rispecchia dinamiche molto peculiari. A tal riguardo un sistema informativo dei flussi risulterebbe determinante per trovare risposte e soluzioni per arrivare a quel management della mobilità a nostro avviso fondamentale per guardare al futuro. Purtroppo, spesso non riusciamo ad attuare delle politiche integrate tra i differenti enti o soggetti chiamati in causa. Non ci vuole invece molto per creare delle applicazioni che possano fornire una rilevazioni attenta dei dati”.
- L’ACI che ruolo potrebbe avere in tutto questo?
“Innanzi tutto non bisogna pensare che l’auto sia la causa di tutti i mali. Purtroppo, però, abbiamo un parco di vetture vecchie, con 11 anni di media e, in questo momen-
to di crisi economica, il mercato dell’usato sempre più richiesto non contribuisce ad una rottamazione dei mezzi datati. In più, l’arrivo in Italia di popolazioni con fasce di reddito basse peggiorerà questo fenomeno. Di conseguenza, all’ACI spetta un ruolo di informazione e di sensibilizzazione nel far capire all’automobilista che il suo diritto é anche quello degli altri, dell’utente del mezzo pubblico o della bici. Come dicevo prima, non servono gli estremismi. Abbiamo 39 milioni di automobili e i presidenti delle differenti sedi ACI possono fare moltissimo a livello di integrazione”.
- Le auto elettriche ed ibride sono la soluzione?
“Una delle soluzioni, non certo l’unica, sono le fonti energetiche alternative, delle opportunità che prima non avevamo e che vanno sfruttate al meglio. I paesi ricchi vanno in questa direzione, che per quanto se ne dica porta dei benefici evidenti a livello di inquinamento, pur con il problema connesso dello smaltimento delle batterie ed altro”