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San Marino storico

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Europeo Storico

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RALLY S. MARTINO DI CASTROZZA HISTORIQUE Il sole e la pioggia giocano tiri mancini La spunta Bianco

Lo scledense con la Ford Sierra Cosworth ha vinto la gara trentina fermando i cronometri su tempi di valore assoluto. Al suo fianco Matteo Valerio

■ È il rally più atteso e più amato dai tifosi con i capelli bianchi. Il S. Martino di Castrozza è una gara particolare, che richiama le grandi sfide di un tempo. Duelli epici con protagonisti, a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, i più grandi manici all'epoca in attività. Sandro Munari su tutti, giusto per fare un nome. Rimesso in moto, grazie all'impegno del compianto Loris Roggia e alla volontà di un gruppo di amici trentini, dopo una lunga fermata, gli organizzatori attuali allestiscono due gare in una. La prima riservata alle auto moderne, la seconda alle storiche. Ed è per le storiche che si muove la maggior parte dei tifosi. Anche quest'anno l'Historique è stato gettonato, seguito con attenzione ed un filo di nostalgia perché riporta lungo le prove speciali la musica di partiture immortali, vale a dire rombi che gli esperti riescono ad identificare immediatamente dando nome e cognome alle vetture che sono ancora lontane. Quest'anno la sfida al S. Martino di Castrozza storico è stata tutta in chiave vicentina. Sulla scena due piloti bravi, preparati e forti: Riccardo Bianco e Paolo Nodari. Navigati

I due vicentini hanno staccato nettamente tutti gli altri avversari. Enrico Bonaso con Flavio Zanella alle note ha conquistato il gradino più basso del podio a oltre minuti

rispettivamente da Matteo Valerio e Giulio Nodari, si sono giocati sino all'ultima metro la vittoria nella blasonata competizione trentina. L'ha spuntata Bianco, primo in quattro delle sette prove speciali inserite nel rinnovato menù della manifestazione, al volante della Ford Sierra Cosworth 4x4 con la quale ha raggiunto un grande affiatamento ma Nodari, sollecitato dalle note del figlio Giulio, non ha affatto demeritato cullando sino alla bandierina a scacchi il sogno di agguantare il terzo successo consecutivo nella gara dolomitica, mettendo alla frusta la generosa cavalleria della sua Subaru Legacy. Per tutto il rally ha risposto per le rime allo scledense, firmando tre scratch e comandando pure la classifica nella prima parte della competizione, lottando non solo contro un avversario in grande forma ma anche contro le bizze del tempo che si è divertito a scombussolare i piani dei piloti mischiando sole e pioggia a piacimento. E proprio la pioggia s'è rivelata determinante nella scelta delle gomme, sorprendendo molti equipaggi scattati con gomme lisce perché c'era un filo di sereno e poi finiti in pieno acquazzone dopo pochi chilometri. Riccardo Bianco ha accumulato un grosso vantaggio sulle ripetizioni delle prove di Sagron Mis e Gobbera mentre Nodari è stato a dir poco strepitoso nel passaggio finale del Col Falcon riuscendo a rosicchiare all'avversario quasi 22" e a dimezzare il distacco. La gara, fuori quasi subito il marosticense Giorgio Costenaro (Lucia Zambiasi la navigatrice), abbandonato dal cambio della sua Lancia Stratos, è stata una corsa a due. Il terzo classificato, infatti, il padovano Enrico Bonaso che ha voluto accanto a sè l'esperto Flavio Zanella (alla quindicesima partecipazione al S. Martino e per ben dieci volte sul podio!) pur sorretto da una rombante Lancia 037 ha accusato un ritardo di 3'31"3: un abisso! La quarta piazza è andata al veronese "Raffa", Andrea Signorini il coequipier, su Escort Rs mentre quinti hanno concluso Matteo Bergamo e Giorgio Simioni con una Bmw M3. Ottima la settima piazza del vicentino Roberto Naclerio, in coppia con Moscheni, alla guida di una Opel Ascona di gruppo 2, identica nella livrea a quella che consentì a Miki Biasion di aggiudicarsi il campionato italiano nell'ormai lontano 1982. Nel S. Martino riservato alle auto moderne s'è imposto Corrado Fontana (Hyundai i20 Wrc), davanti alle Skoda Fabia di Campedelli-Rappa e Testa-Inglesi. Settimo Efrem Bianco, fratello di Riccardo, pure lui su Skoda Fabia e con Dino Lamonato sul sedile di destra.

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