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Chi trova un garage, trova un tesoro

Marco Di Eugenio

Chi trova un garage trova un tesoro, soprattutto nelle grandi città. Possiamo aggiornare così il vecchio adagio sull’importanza degli amici. Oggi, un box auto è doppiamente utile: perché in città congestionate dal traffico rappresenta una notevole comodità per parcheggiare la propria auto o perché può essere messo a frutto vendendolo o affittandolo. Non ci sono soltanto vantaggi, ovviamente. Ci sono anche dei costi, fra tasse e tutto il resto. Scopriamo gli uni e gli altri con questa breve guida.

Controlli preliminari

Non siate frettolosi. Prima di comprare o prendere in affitto un garage è necessario assicurarsi che sia tutto in regola. Gli adempimenti per la realizzazione di un garage sono stati semplificati - come in molte altre circostanze - ma ci devono essere. Serve cioè che il proprietario abbia a suo tempo fatto la Scia, Segnalazione certificata di inizio attività, o della Cila, Comunicazione di inizio lavori asseverata. In caso contrario, si tratta di un’opera abusiva. Quindi, attenzione.

Un passo in più: la pertinenza

Ma c’è un passaggio ulteriore: bisogna verificare il rapporto tra il bene principale (abitazione) e la pertinenza (garage). In parole povere, se io ho comprato una casa, ho comprato anche il garage annesso? È importante chiarirlo, per evitare brutte sorprese. La pertinenza e la proprietà sono due cose diverse. È un concetto che va chiarito per non incorrere in equivoci. La pertinenza è collegata al bene principale, ma questo può anche esistere senza quella. Citiamo il Codice civile. Articolo 817: “sono pertinenze le cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di un’altra cosa. La destinazione può essere effettuata dal proprietario della cosa principale o da chi ha un diritto reale sulla medesima” .

Lo spazio necessario

Questa parte potrebbe cominciare con il classico “non tutti sanno che…” . Effettivamente non tutti sanno che il garage deve prevedere per legge uno spazio di mano on solo. Quando comprate o prendete in affitto un garage, siate previdenti: potreste sempre cambiare macchina, prima o poi.

Durata dell’affitto e costi

Arriviamo finalmente alle questioni che più interessano il lettore: per quanto tempo e per quanto denaro.

C’è un limite alla durata del contratto? No. I contraenti possono pattuire liberamente. Vige, in questo campo, una piena libertà contrattuale: anche nel senso che il canone di locazione può essere aggiornato, anche automaticamente, sulla base di criteri predefiniti.

Quanto costa? La risposta più ovvia è: dipende. Dipende dalle dimensioni del box e dalle sue condizioni. Ma soprattutto dalla città in cui è situato. Anche in questo caso, i contraenti possono concordare liberamente il prezzo. Vanno poi considerate le spese di manutenzione, che seguono i criteri che sono ben noti nel caso delle abitazioni: quelle straordinarie sono a carico del proprietario, a quelle di tutti i giorni deve far fronte chi prende in affitto il bene.

Ma il garage costa anche in base alle tasse da pagare: imposta di registro (2% del canone annuo), imposta di bollo (16 euro per ogni 4 facciate o per ogni 100 righe del contratto).

Rubrica libri

Le sinossi dei volumi sono riprese da quelle pubblicate dalle rispettive case editrici.

Robicheaux

James Lee Burke

Jimenez Edizioni

Dave Robicheaux è un uomo tormentato: tra gli incubi ricorrenti sul Vietnam, la battaglia contro l’alcolismo e l’improvvisa perdita dell’amata moglie Molly, i suoi pensieri si trasformano in sabbie mobili. Durante un’indagine, scopre che potrebbe essere lui stesso l’assassino dell’uomo che ha tolto la vita alla sua Molly. Mentre si adopera per ripulire il proprio nome e dare un senso all’omicidio, Robicheaux incontra un incredibile cast di personaggi e una rinascita di forze sociali oscure che minacciano di distruggere tutti coloro che ama. Quello che emerge non è solo un romanzo crudo, suggestivo e mordace, ma anche un quadro straziante dell’America: il perenne conflitto di questa nazione tra il senso di grandezza del passato e l’eredità della vergogna, la sua facile seduzione da parte di ricchi e demagoghi e la sua inclinazione per la violenza e la vendetta.

Enzo. Il sogno di un ragazzo

Enrico Brizzi

HarperCollins Italia

Modena, 1899. Il secolo romantico delle rivoluzioni e delle scoperte sta per lasciare spazio a un’epoca nuova, ma la città festeggia come sempre il santo patrono fra chioschi da fiera e profumi antichi di vino e salumi. Stretto al petto della madre, il neonato Enzo sonnecchia in quell’atmosfera da incanto. All’improvviso, un gran trambusto, delle urla, una fiumana di persone in fuga: dietro di loro un veicolo stupefacente, un borbottante carro che avanza senza cavalli. La prima automobile mai vista a Modena. Alla guida c’è Fredo, il padre di Enzo. L’emiliano Enrico Brizzi accorda la voce fuori dal tempo dei cantastorie al passo dei grandi romanzi contemporanei, per raccontare la giovinezza di un mito della sua terra, Enzo Ferrari. Enzo – Il sogno di un ragazzo, primo volume di una saga dedicata al “Signore delle Rosse” , vibra della musica che accompagna il viaggio fra l’infanzia e l’età adulta: il calore e la fatica della vita in famiglia, il disvelamento di una vocazione, il primo amore, le sfide e le difficoltà. Accanto al giovane Ferrari vivono in queste pagine personaggi indimenticabili, a cominciare dalla madre Gisa, istintiva pioniera dei diritti delle donne, e Dino, il fratello imbevuto di suggestioni letterarie e nazionaliste; fino al Negus, l’amico teppista dal cuore d’oro, e a Norma, la sola ragazza capace di far intendere a Enzo la lingua della speranza. Protagonisti e comprimari si muovono nell’affresco epico di un Paese in fermento per il Futurismo e gli scioperi socialisti, lo stile decadente di D’Annunzio e gli infiammati comizi d’un Mussolini ancora rivoluzionario. Ad attendere al varco Enzo e l’Italia intera, la prova terribile della Grande guerra.

Che cosa fa la gente tutto il giorno?

Peter Cameron

Adelphi

Nel mondo dei racconti di Peter Cameron, che assomiglia terribilmente al nostro, chi cerca sé stessa, rimpiange qualcuno che ha perso, fa i conti con un perenne senso di inadeguatezza, si sforza – spesso invano – di trovare un modo per comunicare con le persone vicine. Conduce una vita ordinaria, insomma, che però d’un tratto può conoscere una svolta spiazzante. Accade all’uomo che preferisce far credere alla moglie di avere una relazione anziché rivelarle che tiene un cane nascosto in un ripostiglio, e che ogni notte esce per portarlo a spasso; alla giovane inquieta che scopre un inaspettato alito di calore domestico nel più artefatto degli ambienti: un parco a tema per turisti; ad adolescenti invischiati nelle dinamiche disfunzionali degli adulti ma non ancora contaminati dalla loro ipocrisia; a donne che si aggirano sole in case diventate di colpo gelide e vuote. Nel mondo di Peter Cameron, sospeso in un’atmosfera rarefatta e straniante, piccoli e grandi drammi familiari, amorosi, esistenziali si consumano in sordina, mentre una vena sotterranea di dolore invade l’esistenza e finisce inesorabilmente per travolgerla e stravolgerla. Quanto a noi, saremo accompagnati a lungo da un sottile turbamento, una volta chiuso il libro – e dovremo arrenderci all’evidenza che ancora una volta Cameron ci ha messi a nudo e raccontati, come solo lui sa fare.

Il violino del pazzo

Selma Lagerlöf Iperborea

Bello e talentuoso, Gunnar, studente a Uppsala, più di tutto ama la musica. Solo quando suona il suo violino gli pare che la vita abbia senso: gli basta sfiorare le corde con l’archetto perché il tempo si fermi e la musica sgorghi da sola, mentre nella sua estasi trascina con sé chi lo ascolta. È un dono che ha ereditato dal nonno, come l’amato maniero in cui è cresciuto, che lo distoglie dai suoi doveri di studente. Un pomeriggio tra il suo pubblico c’è Ingrid: lei gira con un gruppo di saltimbanchi con il nonno cieco, anche lui violinista. Ingrid suona la chitarra e sa cantare, ma non ama mostrarsi, anche se i suoi sorrisi illuminano chi la guarda. Rimane folgorata da Gunnar, che con sensibilità ha subito colto l’essenza della sua natura, ma non sa che lui, quel giorno, ha sciolto nella sua travolgente esecuzione il dolore di un annuncio: la famiglia è in rovina, solo i suoi guadagni potrebbero risollevarne le sorti. E l’amico che gliel’ha rivelato gli ha sequestrato il violino perché non si distragga. Ma può un artista vivere privato della sua arte? Può cedere la sua anima in cambio di un maniero? Gunnar, così, si perde nella follia. Le vie della musica, però, come quelle dell’amore, sono imperscrutabili, e c’è chi arriva a riconoscere in suoni sconnessi una melodia e in tratti alterati un volto amato, rimasto impresso un lontano pomeriggio nei sogni e nel cuore. Tra saltimbanchi, musiche indiavolate, una sepolta viva e misteriose apparizioni, Selma Lagerlöf intreccia con il suo stile inconfondibile i toni della fiaba alle peripezie del romanzo d’avventura, per parlare di arte e società, di pazzia e normalità, di speranza e disperazione, di amore e di cura.

Servizi di bordo, riconoscimento facciale, avviamento del motore da remoto. Sono solo alcune delle novità introdotte, per ora nei veicoli di fascia premium, grazie alla diffusione delle tecnologie digitale nel mondo automotive.

La trasformazione digitale infatti sta mostrando forse nella sua forma più evidente i suoi progressi proprio con le auto. Pensiamo al cosiddetto Internet of Things, ossia all’impatto che i servizi in rete possono produrre nel funzionamento della strumentazione di una vettura o, più in prospettiva, a quanto sta facendo l’IA, l’intelligenza artificiale di cui ancora non vediamo che i primi risultati. L’auto è diventata presto un campo di prova ideale per tutte le nuove soluzioni digitali che a detta degli esperti costituiranno, insieme all’affinamento della motorizzazione elettrica, il futuro dell’automobile.

Così negli ultimi anni, le case costruttrici si sono velocemente evolute, cambiando il volto del segmento. Sempre più gli investimenti e l’attenzione del busi- ness si sono concentrati sulla crescita dei servizi digitali offerti, facendo diventare i marchi anche veri e propri fornitori di servizi di mobilità grazie alla proposta sul mercato di software gestionali e di opzioni accessorie di infotainment. Auto a guida autonoma, auto connessa, dialogo tra vettura e ambiente, tutela delle informazioni, sono presto divenute espressioni familiari al grande pubblico. Segno che l’evoluzione in atto sta plasmando un futuro tutto nuovo in cui il digitale sarà protagonista.

L’auto potrà stabilire un rapporto sempre più ravvicinato con il guidatore. Già oggi alcuni dei veicoli più avanzati sono in gradi di riconoscere le impronte digitali del proprietario, abilitando a lui soltanto l’accesso, oppure di abilitare il riconoscimento facciale, attivando così le impostazioni personalizzate scelte dall’utente. La recente edizione del CES di Las Vegas, ha mostrato alcuni prototipi che rendono bene l’idea di quello che potrà essere il domani delle quattro ruote. Dalla tecnologia fingerprint, che attraverso un sofisticato sistema di “lettura” dei polpastrelli attiva le funzioni dell’auto, all’adozione di microfoni esterni alla vettura capaci di elaborare le vibrazioni e di trasmettere all’automobilista in tempo reale informazioni preziose sulle variazioni provenienti dall’ambiente circostante aiutando così a migliorare la sicurezza a bordo e la prontezza di reazione in caso di pericolo. Pensiamo infine alla ricerca in campo di tecnologia di connessione 5G che sta registrando progressi da gigante. La sua applicazione alla mobilità potrà permettere nuove modalità di relazione tra i veicoli, l’infrastruttura stradale e i soggetti che con essa si relazionano, dai pedoni alle stazioni di servizio e di ricarica fino ai servizi di emergenza. Un profilo di innovazione che sta portando allo sviluppo costante di una mole di web application che investiranno nell’ottimizzazione e nell’integrazioni dei diversi servizi di connessione che avremo a disposizione. Non è altro che quello che oggi chiamiamo MaaS (Mobility as a Service), che promette di assorbire in un’unica interfaccia di mobilità la moltitudine di opzioni di cui beneficeremo alla guida.

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