1 minute read
MOBILITÀ
from Viavai - luglio 2020
by ACI
Il tema del monopattino come “car tender” per la mobilità urbana Mobilità
di Massimo Ruffilli
Già negli anni novanta del secolo passato, le scuole di design nell’Università e in particolare quella della facoltà di architettura di Firenze, avevano affrontato la tematica del trasportation design relativamente ai veicoli a due ruote con particolare riferimento allo “scooter”, traduzione inglese di ciò che noi chiamiamo comunemente monopattino. Gli illustri precedenti italiani erano stati, nel dopoguerra, la mitica Vespa della Piaggio e la Lambretta della Innocenti. Veicoli leggeri caratterizzati da una pedana e un telaio o una scocca portante, che consentono al conducente una posizione di guida con busto eretto e gambe parallele oppure comodamente seduto. Attualmente, la produzione di monopattini alimentati elettricamente, ancora più leggeri degli scooter degli anni cinquanta, individua una tipologia di veicolo leggero e di facile utilizzo, ripiegabile e facilmente trasportabile che può risultare molto adatto a diventare un “tender” per l’automobile. Un veicolo ausiliario da tenere nel bagagliaio delle auto e utilizzare per brevi spostamenti in città. Lo scooter pieghevole, già in quegli anni era stato studiato per risolvere i problemi della congestione del traffico. Una tematica sviluppata anche per le biciclette pieghevoli, tricicli e altri piccoli veicoli d’uso personale da portare anche a bordo dei bus e tranvie in aree urbane.
L’idea del tender proviene dalla nautica, un dinghy o gommoncino molto piccolo con funzione d’appoggio e servizio a una imbarcazione più grande. Il monopattino, dal canto suo, è un microveicolo versatile a due o tre ruote, con telaio pieghevole, con sellino o senza, dotato di motore elettrico facilmente ricaricabile che si presta a questa funzione di supporto scambiatore della mobilità automobilistica nelle aree urbane a traffico limitato.
Oggi si assiste a un lento ma costante ritorno all’“oggetto monopattino” recuperando lo spirito delle origini, quello che affidava al “footbike” la funzione di mezzo di locomozione agile per brevi ed ecologici spostamenti. La funzione di “tender”, dunque, prevede di lasciare un veicolo per prenderne un altro portandosi dietro il veicolo ausiliario. È in questo senso, a nostro avviso, che un “car tender” come supporto ai veicoli convenzionali, auto, bus, metro, tram, ecc., può avere un successo crescente nella realtà contemporanea.