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INCENTIVI
from Viavai - luglio 2020
by ACI
Incentivi Sticchi Damiani: “Aiutiamo il settore automotive a ripartire e anche il Paese ripartirà”
di Angelo Sticchi Damiani
Mobilità è vita. Solo le cose inanimate, infatti, restano immobili. Per questo, se non si interviene, l’immobilità alla quale la pandemia ci ha costretti in questi mesi rischia di rivelarsi mortale. Soprattutto per il nostro comparto: uno dei più colpiti. Se non il più colpito. In Italia il settore automotive - industria e servizi - occupa 1,23 milioni di addetti e, con 335 miliardi di fatturato, rappresenta il 19% del PIL. “To big to fail”: la mobilità, dunque, non può e non deve fallire. Né può né deve, chi è chiamato a scongiurare una simile catastrofe. Ma un’auto rimasta ferma troppo a lungo non è in grado di rimettersi in moto da sola. Ha bisogno di una spinta. Per noi, la priorità assoluta è il rinnovo del parco circolante. Il più vecchio d’Europa: 11 anni e 6 mesi di anzianità media, 4,5mln. di veicoli con più di 23 anni e circa 21mln. che ne hanno più di 9. Cifre impressionanti. Rinnovare il parco era una priorità già prima della pandemia lo è ancora di più oggi, dopo i devastanti riflessi del lockdown. A maggio, le immatricolazioni sono crollate del 50,4%, dopo un aprile che aveva fatto segnare il dato peggiore di sempre: -96,5%. Quanto si può resistere ancora? La soluzione si chiama incentivi. Concreti, immediati, consistenti. Le famiglie italiane faticavano a cambiare auto già prima della pandemia. Come si può pensare che ci riusciranno adesso? Aiutarle è fondamentale. Per loro e per noi. L’ACI ha chiesto un sistema di incentivi – per nuovo e usato – in grado di rilanciare il comparto e, con esso, il Paese. Anche perché l’auto è il mezzo più economico per far viaggiare le famiglie; favorisce il distanziamento sociale e può essere sanificato agevolmente, e permette di raggiungere borghi storici e mete turistiche alle quali nessun altro mezzo può arrivare. Per non parlare dell’importanza dello sport automobilistico: un’impresa di assoluto rilievo, con un indotto commerciale e turistico che il Paese non può permettersi di perdere. Da qui l’imponente sforzo organizzativo e, soprattutto, economico che l’ACI sta sostenendo per mantenere, nei rispettivi Mondiali, Gran Premio di Formula 1 di Monza e Rally Italia Sardegna. Una politica di ampio respiro e di lungo termine, che seguiremo anche per permettere a una delle più belle manifestazioni dell’automobilismo sportivo di sempre – parlo della Targa Florio - di avere un futuro all’altezza del suo grande passato. Aiutare l’auto, dunque, significa aiutare il Paese. Facciamola ripartire e anche il Paese ripartirà.