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Dal dopoguerra alla next generation Come cambia la dieta degli italiani

di Mariapia Gandossi

Capita spesso di riflettere sulle differenze generazionali. Gli ultraottantenni/i nostri nonni ricordano con nostalgia i vecchi tempi, gli anni del dopoguerra, in cui lo stile di vita non era lontanamente paragonabile a quello di oggi. La sobrietà, la parsimonia e la capacità di adattamento erano valori basilari nella vita di ogni famiglia. La dieta quotidiana consisteva principalmente in alimenti oggi definiti come “beni di prima necessità”: pane, latte, verdure del proprio orto, legumi e, quando possibile, carne componevano i menu delle tavole popolari. I prodotti erano di stagione, locali e soprattutto artigianali, ma del resto all’epoca non vi erano alternative.

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Dal dopoguerra ai fast food del nuovo millennio

La vera svolta fu poi trainata dalla diffusione della televisione e dal boom economico degli anni ‘60; erano gli anni in cui il cibo cominciava a trasformarsi in prodotto, rendendo fondamentali aspetti come l’immagine, il packaging ed il marchio. Questi ultimi vennero consolidati negli anni ‘70, ‘80 e ‘90, quando l’industria alimentare cominciò a crescere a dismisura, rendendo i consumatori desiderosi di alimenti confezionati, senza curarsi particolarmente degli ingredienti utilizzati. E poi, il via ai fast food e la loro diffusione nel nuovo millennio, necessari alla vita frenetica dei lavoratori ed allo stesso tempo comodi ed economici per i più giovani.

Insomma, lo stile di vita alimentare è profondamente legato al contesto storico-politico, economico, culturale ed ambientale di ogni epoca. È perciò necessario chiedersi: dove stiamo andando? Cosa vogliono e cosa vorranno i

nuovi consumatori/clienti? Come cambierà la dieta di tutti i giorni?

La generazione Z sceglie i trend alimentari del futuro

Sono i Millennials e i giovani della generazione Z, la cosiddetta “next generation” di consumatori, consapevoli di cosa e come si mangerà in futuro e, soprattutto, di quali saranno i valori che faranno la differenza.

In primo luogo, hanno a cuore i temi della sicurezza, del benessere e della sostenibilità. Già di tendenza pre-pandemia, oggi è ancora più forte il tema della sicurezza e della sostenibilità alimentare. È necessaria una particolare attenzione alla provenienza ed alla qualità dei prodotti, che siano di stagione, locali e genuini. I giovani sono attenti all’ambiente e all’impatto dei consumi sulla vita delle persone e del pianeta. Scegliere ingredienti a basso impatto ambientale, biologici ed artigianali favorendo i piccoli produttori non è più una questione di nicchia, ma un’esigenza di una fetta sempre maggiore di popolazione.

Ugualmente, l’incremento di allergie ed intolleranze negli ultimi anni, come anche la diffusione di scelte alimentari vegetariane e vegane, comportano l’esigenza di proporre menu variegati e specifici. Sfida non indifferente per i ristoratori che si trovano a dover studiare menu più complessi che comprendano prodotti di stagione, prodotti locali e anche adatti a diverse tipologie di scelte alimentari (o non). La soluzione? Affidarsi a fornitori certificati, garantendo ai consumatori la veridicità e la genuinità di propri ingredienti. �� cod 74548

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ASSOHORECA

NUOVA REALTÀ CHE TUTELA LA SUPPLY CHAIN E I FORNITORI

chain a monte delle Il tutto volto al sostegno dell’occuLa neonata associazione di produttori attività di ristorazione che esula dal pazione e dello sviluppo di un fiore all’occhiello del sistema Italia come il di articoli food&beverage, ov- comparto Horeca e l’enogastronomia, per l’Horeca vero dalle forniture strettamente interconnessi. ha come mission alberghiere a cui si quella di porre appoggiano i ristoall’attenzione ranti per acquistare nelle sedi più le attrezzature con cui opportune produrre, stoccare e le reali esigenze servire i cibi. del comparto Oltre alla parte dirappresentato stributiva, si somma dalle aziende chiaramente a monte associate della supply chain la parte di manifattura/ distribuzione verso i secondi livelli, dove troviamo un esercito di Pmi che sono state adombrate dalla crisi dovuta alla pandemia in corso e che non sono state neanche lontanamente interessate da provvedimenti a sostegno del comparto Horeca. Il silenzio di chi avrebbe dovuto tutelare le attività economiche maggiormente colpite dalla pandemia, nonostante la forte resilienza di questi operatori, ha fatto nascere un’esigenza comune che si è concretizzata con la nascita di Assohoreca. Questi sono i soci fondatori:

• Ambrogio Sanelli • Baldassare Agnelli • Beckers Italy • Cifa Centro Italiano Forniture Alberghiere • Horecatech

Si è costituita a Lecco poche • Ilsa settimane fa “Assohoreca”, • Leone realtà associativa che nasce Assohoreca per mezzo del suo dall’esigenza di dare voce in maniera presidente Luigi Fasoli, ceo di Hotrasversale al campo degli operatori recatech, coadiuvato dai consiglieri Horeca il cui core business non è di- (provenienti dalle aziende fondatrirettamente riconducibile ad attività ci), avrà come mission quella di porre di ristorazione, pura come i ristoran- all’attenzione nelle sedi più opporti, ma le cui sorti sono ad essa stret- tune le reali esigenze del comparto tamente legati. Si tratta della supply rappresentato dalle aziende presenti.

Gli obiettivi di Assohoreca

1. Richiesta all’Istat della creazione di un codice Ateco dedicato alla filiera Horeca sia produttiva che commerciale, ad esclusione del settore alimentare. 2. Confronto con gli organi istituzionali a tutela e salvaguardia delle attività della filiera Horeca: 3. In questo momento emergenziale sarebbe molto importante, per contribuire alla ripresa del settore, che la politica destini delle risorse, sotto forma di credito di imposta, agli utilizzatori finali del settore Horeca; 4. Contemporaneamente, è necessario individuare degli interventi da effettuarsi come credito di imposta lungo tutta la filiera produttivo/commerciale. 5. Confronto con le fiere di settore (sia internazionali che locali) al fine di ottenere condizioni agevolate per i membri dell’associazione. 6. Comunicare puntualmente, ad esempio a mezzo newsletter, e supportare le aziende nell’applicazione degli aggiornamenti tecnico-normativi. 7. Comunicare puntualmente, ad esempio a mezzo newsletter, le tematiche relative alle agevolazioni fiscali. 8. Redigere un codice etico di base per regolamentare l’accesso all’associazione e consentire di identificare un’azienda associata come azienda di qualità. 9. Realizzare accordi quadro di fornitura per servizi di interesse comuni agli associati. �� cod 75089

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