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Imprenditori del food under 30 I business che guideranno il futuro
Chi guiderà il futuro del settore sono infatti nati in un periodo storico ri- dipendente, possiede un’innata voglia agroalimentare? Sarà in grado voluzionario: l’era digitale. Cosa cambia? di sperimentare cose nuove, cambiare di stare al passo con i tempi? I Millenials e la Generazione Z sono più spesso attività, cimentarsi in nuovi hobCreare contenuti e competitivi, collabo- by e passioni. prodotti rivoluzio- Un esempio è rativi ed ambiziosi. Proprio grazie a queste capacità, gli nari? Adattarsi ad il boom La loro motivazione under 30 hanno innovato le imprese e ogni tipo di cliente- del delivery, li porta a capire in creato start-up, seguendo i consigli dei la? Secondo la cele- un must per breve tempo cosa loro predecessori, ma rielaborandoli in bre rivisita Forbes, la fascia d’età che i millennials ancora prima che gli analisti ne avessero vogliono, possono e devono fare. Sebase alle esigenze del “nuovo mondo”. Le parole chiave di questo gruppo: innova dai 20 anni ai 30 compreso condo uno studio vazione, sostenibilità e salute psicofisirappresenta il futu- le potenzialità. condotto dalla “Var- ca. Questi sono i pilastri attorno ai quali ro dell’imprendi- Sono i più giovani key Foundation” di deve essere costruita un’attività imprentoria, in tutti i suoi infatti a dare Londra, che ha inter- ditoriale. settori, compreso il una spinta vistato oltre 20mila Dalla cucina etnica alla pasticceria food&beverage. importante a questo giovani in 20 Paesi, fino alla mixology, passando per le star-
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Gli under 30 mercato il 17% della Gen.Z tup di delivery e agtech, ecco una panopossiedono ca- ha aspirazioni im- ramica “Made in Italy” di un settore in pacità che le vecchie generazioni non prenditoriali, vuole creare un proprio continua evoluzione, sempre più young, hanno. I Millenials e la Generazione Z business ed essere completamente in- rivoluzionario, inaspettato.
Cucina etica: Giada Zhang Mulan Group
Giada Zhang, anni 24, di origini cinesi ma nata a Cremona. Dopo anni passati nel tradizionale ristorante di famiglia, l’intuizione imprenditoriale: Giada fonda Mulan Group. L’azienda unisce la cucina asiatica e gli ingredienti italiani, fornendo piatti di qualità ai clienti italiani ed esteri, attraverso Gdo e delivery. Giada, ceo della compagnia, si ritiene la fusione perfetta tra eredità e innovazione. La tradizione culinaria cinese e la cultura italiana in cui è cresciuta non l’hanno mai fermata, anzi ispirata, tanto da innovare il proprio concept, creando un nuovo packaging che permetta la conservazione dei piatti per due settimane, presentando così un piatto fresco, di qualità, in linea con le esigenze di mercato. Innovazione, tradizione, impegno e un pizzico di genialità l’hanno portata ad essere nominata nella classifica degli under 30 di Forbes.
Beverage: Matteo Pietra, Giorgia Grassi e Tommaso Moroni Zucchi - Arzà
Maggio 2020, post primo lockdown: nasce un nuovo liquore, Arzà. Dal sound mediorientale ma dal cuore 100% italiano, Arzà nasce dall’unione di due ingredienti: Arance del Gargano Igp e Zafferano di Sardegna Dop. Poliedrico, aromatico, imprevedibile: il liquore è stato creato, studiato e prodotto da tre ragazzi di 22 anni, Matteo, Giorgia e Tommaso, giovani imprenditori dell’azienda Artiessenze Srl. La loro filosofia? Rivoluzionare il concetto di liquore, valorizzare il settore attraverso gli occhi di una nuova generazione, portare sulle tavole degli italiani una unica, moderna alchimia.
Pasticceria stellata: Isabella Potì - Bros’
madre polacca. Insieme al suo compagno Floriano Pellegrino ha aperto il ristorante Bros’, dove occupa la posizione di sous chef e pasticcera. La sua cucina? Incarna la tradizione della sua terra e le esperienze internazionali tra Londra da Claude Bosi, Spagna, Copenhagen da Geranium, e a Menton da Mirazur. Nel 2017 è stata nominata da Forbes nella lista degli Under 30 e dopo poco ha ottenuto il premio The Best Chef Awards. Il lavoro e la passione di Isabella e Floriano sono culminati, nel 2018, nella conquista della famigerata stella Michelin. A gennaio 2020 apre la pasticceria Sista, specializzata in delivery di crostate. Ogni mese Isabella propone bestseller e novità mai servite. Il sogno? Creare un format da replicare con punti vendita in altre città d’Italia, e non solo.
Delivery: Matteo Cricco, Niccolò Lapini e Niccolò Ferragamo - Bella & Bona
Matteo e due Niccolò: sono tre i giovani imprenditori toscani che decidono di creare nel maggio 2018 la startup di delivery Bella & Bona, a Monaco di Baviera. Nulla a che vedere coi più blasonati “Deliveroo” e “Glovo”: Bella & Bona rappresenta un’innovazione nel campo delivery. È il primo ristorante digitale B2B. Il consumatore è cambiato: il target della startup sono le mense aziendali. Il ristorante fornisce ingredienti di qualità controllata, di cucina mediterranea e internazionale, a manager d’impresa che non hanno tempo e voglia di rincasare. A febbraio 2020 aprono un secondo shop a Francoforte. L’obiettivo di questi ragazzi? Consolidare il modello in Germania, Austria, Svizzera e i paesi Nordix, per poi arrivare nella loro amata Italia.
Startup AgTech: Damiano Angelici e Giovanni Di Mambro - Elaisian
I fondatori di Elaisian, Damiano Angelici e Giovanni Di Mambro hanno 25 anni. Su Forbes sono apparsi nella categoria “Manufacturing & Industry”, tra i 100 giovani Under 30. Fondata nel 2016, Elaisian è una startup che ha lo scopo di promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo attraverso lo sviluppo di servizi per la digitalizzazione di aziende. In pratica ha creato il sistema di supporto alle decisioni (DSS) che previene le malattie dell’olivo e della vite, per ottimizzare i processi di coltivazione. Ultimo, ma non meno importante, fornisce consulenze e corsi formativi sul digitale nel settore dell’agricoltura, cercando di avvicinare sempre più giovani ad un settore in continua crescita. �� cod 74696
Per ulteriori informazioni:
www.jacleroi.com
IL NUOVO VOLTO DELLA FOOD EXPERIENCE
POSSIBILE VANTAGGIO PER I RISTORATORI
di Massimo Artorige
Giubilesi
Founder & ceo Giubilesi & Associati Chairman FCSI Italian Unit
Parlare continuamente della food experience nei tempi pre-Covid era il mantra di tutti i guru della ristorazione, e di fatto la fantasia e l’invenzione in questa direzione si spingevano spesso oltre il comune immaginario del consumatore medio, che nella stragrande maggioranza dei casi cercava semplicemente buon cibo da condividere in buona compagnia, meglio in ambiente confortevole ed accogliente.
La food experience, i tanti orizzonti post-pandemia
Oggi, trovandoci avvolti nel vortice della pandemia e delle restrizioni, paradossalmente (o forse no) a causa della esplosione delle consegne a domicilio, i ricercatori “affamati di food experience” possono trovare modi ancora più creativi e coinvolgenti per nutrire l’anima e il corpo degli amanti del soul food.
Con un pizzico in più di intraprendenza e un occhio attento e lungo sulle questioni organizzative e gestionali, l’espansione della food delivery potrebbe spalancare le porte ad un business vincente che vede felicemente sposate, ed in armoniosa proficua convivenza, le nuove tecnologie di produzione e conservazione.
Dal ready to cook al cibo detox: il futuro è ora
Le esigenze alimentari particolari, gli ingredienti funzionali e il packaging at-
tivo e intelligente si possono unire e bilanciare in un’offer-
ta attraente per aprire nuovi e ampi orizzonti di sviluppo per tutto ciò che riguarda la food experience, anche sostenibile. Smart box, meal kit, cibo detox, comfort food, dietetico, vegan, ready to eat, ready to cook o da finire di preparare in autonomia (e in sicurezza) nella propria casa: il cliente, abituatosi alle comodità delle consegne a domicilio, avrà un’unica difficoltà: quella di scegliere.
In questo senso, “future is now”: il nuovo volto della food experience si delinea sempre di più nella direzione nella quale, mai come prima, il clienteconsumatore-utente potrebbe essere messo al centro di un servizio di ristorazione innovativo, personalizzato e facilmente modulabile e governabile da parte degli operatori. Smart box, cibi con consigli pratici e l’asseto commerciale sulla multifundetox, meal kit indicazioni su come zionalità del servizio di ristorazione e packaging finire la preparazio- che, oltre la preparazione e la consesostenibili: sono ne dei pasti ordinati gna di piatti, potrebbe ampliarsi con i tante le soluzioni o come conservare servizi di dispensa alimentare. reali e immaginabili correttamente even- Vista la crescente richiesta di cibi e che in questo tuale cibo non con- ingredienti particolari e l’aumentata periodo di pandemia e limitazioni si prospettano ai ristoratori. sumato subito. Non sfruttare queste opportunità sensibilità dei consumatori verso tutto ciò che è salutistico (non dietetico), la nutraceutica si trasforma in parte inteOpportunità per continuare a te- grante dell’alimentazione, trovando di di business che nersi in contatto e conseguenza terreno fertile per propopossono portare comunicare con i ste mirate da parte dei ristoratori per la vantaggi, come propri clienti, anche vendita di prodotti e menu vegetariani una maggior a livello di canali so- (vegan), crudisti, proteici, probiotici o fidelizzazione cial e siti web, sareb- ancora in tutto ciò che possiede un o la possibilità be un grosso errore profilo nutrizionale bilanciato, “sendi soddisfare difficilmente recu- za…” o “a basso contenuto di…” sostandiverse esigenze perabile in futuro, ze rifiutate per motivi di salute o cultuquando la concor- rali. renza sarà già molto più avanti e meglio posizionata. Un altro importante aspetto e opportunità di business legato sempre al concetto della food experience potrebbe essere implementato spostando
Con i nuovi trend, tanti vantaggi per i ristoratori
I vantaggi per i ristoratori sarebbero notevoli sia in termini economici, diversificando la propria offerta, che in termini di fidelizzazione e soprattutto di coinvolgimento dei consumatori che sicuramente “ritorneranno” nel ristorante del proprio chef preferito non appena sarà possibile. Basta che lo chef oggi, grazie alle tecnologie disponibili, comunichi bene e consegni in modo idoneo il cibo a domicilio, insieme a messaggi personalizzati e/o istruzioni video che aiutino i commensali
Oltre le vecchie abitudini: sostenibilità ed etica
Insomma, bisogna sfruttare il difficile momento della crisi che in un certo senso ci vede costretti ad abbando-
nare definitivamente alcune (tante) vecchie abitudini e pregiudizi verso i mercati del food per abbracciare le nuove opportunità di sviluppo anche sostenibile, inteso come un nuovo ecosistema bilanciato tra profitto, codice etico e responsabilità verso l’ambiente.
Raggiungere l’equilibrio tra alimenti e natura significa riorganizzare in profondità il settore con una visione olistica che crea la “catena del valore”, privilegiando le filiere di approvvigionamento corte, i prodotti locali e stagionali e rispolverando le ricette del territorio. Dobbiamo porre maggior attenzione ai processi produttivi che riducono lo spreco, incentivano il riutilizzo e facilitano il riciclo, valori fondamentali della food experience, che potrebbe solo beneficiare trovando nuove forme di espressione derivanti dalla trasparenza e dalla tracciabilità che da sempre fanno parte del mondo della ristorazione.
Tra i fattori e gli elementi decisamente favorevoli, ci sarà l’attenzione verso i packaging di ogni natura (tecnicamente “Moca”, Materiali e oggetti a contatto con gli alimenti, tutti nessuno escluso) in generale biodegradabili, compostabili, anche riutilizzabili per creare altri contenitori o manufatti. Non mancano anche già esempi virtuosi di contenitori edibili o confezioni funzionali in grado di cuocere o scaldare i cibi senza la necessità di utilizzare altre fonti di energia.
E se il futuro ci sembra ancora tanto incerto, ricordiamoci che il domani appartiene a chi sa adeguarsi, a chi è capace non solo di guardare oltre, ma anche di vedere le opportunità laddove fino a ieri c’erano solo difficoltà.
Termino con due passaggi di due grandi personaggi, molto diversi tra loro, vissuti in due secoli molto diversi, a cui sono affezionato.
«Non è la specie più forte a sopravvivere e nemmeno quella più intelligente, ma la specie che risponde meglio al cambiamento. Nella lunga storia del genere umano (e anche del genere animale) hanno prevalso coloro che hanno imparato a collaborare e a improvvisare con più efficacia». Charles Robert Darwin - “Appunti sulla trasformazione della specie”, 1846
«Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere “superato”. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni». Albert Einstein - “Il mondo come io lo vedo”, 1931. �� cod 74689 Per info: www.giubilesiassociati.com