Italiansinlux - Ottobre 2008

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Š Eric Simard - Fotolia.com

italiansinlux magazine - mensile - n.19 - Ottobre 2008 - Anno 2 - Gruppo Italiansinlux a.s.b.l. - una produzione Digitalsun Š tutti i diritti sono riservati - info: www.italiansinlux.com


italiansinlux - magazine mensile www.italiansinlux.com redazione@italiansinlux.com Direttore responsabile Sabino Parente (direttore@italiansinlux.com)

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ari lettori, anche questo mese siamo qui a farvi compagnia, con rinnovato entusiasmo e contenuti sempre nuovi ed interessanti. È davvero bello vedere, mese dopo mese, la crescita di questo progetto che comprende, oltre al giornale, anche il forum, ormai giunto alla soglia dei 200 iscritti. Nel nostro staff ci sono ragazzi e ragazze, giornalisti professionisti, padri di famiglia e giovani alla prima esperienza all’estero, un mix di caratteri, pensieri, culture tenuti assieme da un collante forte, fortissimo, chiamato passione. Essere ancora qui dopo 19 mesi è gia un grande risultato, ma di certo non ci fermeremo, anzi, nuovi progetti sono all’orizzonte, tutti con il solo scopo di offrire supporto, compagnia e divertimento a tutti gli italiani che vivono in Lussemburgo. Buon Ottobre,

Redazione (redazione@italiansinlux.com) Paola Miccoli Marta Dondoli Armando Rosa Antonio Di Marzo Miryam Dardanelli Paola Pepe Anna Romeo Davide Visin Valentina Loporchio Paolo Volpicelli SImona Aiuti Brunella Caruso Alessio Gianfrate Abbonamenti e n. arretrati abbonamenti@italiansinlux.com Pubblicità e marketing marketing@italiansinlux.com Progetto grafico e impaginazione www.digitalsun.it

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n.17/Agosto 2008

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Diamo i Numeri

Euro Millions Il

Lux

mondo in

Senegal In

viaggio senza mappa

Vauban

à

Saarlouis

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Girovagando

Alba,

la città delle langhe

Mangiamo

italiano

La Bagna Cauda Reportage

Vita

di mare

Eventi

Ottobre 2008 Voglia

Un

di leggere

tuffo nell’avventura

Economia

e finanza

News Marte

e

Venere

Moda

e

Tendenze

Ma

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quante borse ha la mia fidanzata??

Trend Make-up: Metallo Sport

Tennis,

per lui e per lei...

24 Pagine Utili

A

ritmo di musica

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on the net

Convertiamo Oroscopo

Cosa

in

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del mese

dicono gli astri

In Piazza

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n.19/Ottobre 2008

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a cura di :

© Peterfactors - Fotolia.com

{Paolo Volpicelli }

D

a buon napoletano sono stato attratto sin da piccolo dal fascino dei numeri del Lotto, dal loro significato e dal folklore legato alle estrazioni, alle feste natalizie quando le cartelle della tombola venivano distribuite dopo pranzi interminabili e si aspettava “o nummero bbuono” per vincere un premietto. Arrivato da poco in Lussemburgo, mi sono imbattuto nel montepremi di uno dei giochi di Lotteria presenti nel Granducato e più in particolare nell’estrazione settimanale del 5 settembre di Euro Millions. 114 Milioni di € come premio jackpot, mica male direi. Per non parlare di quella del 26 Settembre, “appena” 130 Milioni di €. Ma come si gioca ad Euromillions? Euromillions è simile al Superenalotto Italiano. Bisogna pronosticare 5 numeri di base su 50 e 2 numeri “stella” su 9. Con una estrazione a settimana, il costo di una colonna base (5 numeri + 2 “stella”) è di 2€. Si possono fare diverse combinazioni, ad esempio giocare 6 numeri base più 3 numeri stella, ma il prezzo ovviamente aumenta. Esistono 12 categorie di vincita che danno diritto a diversi gradi di premi. Partendo dal basso, il pronostico minimo da indovinare per vincere è di 2 numeri base più 1 “stella” sino al premio massimo che si ottiene indovinando 5 numeri base più 2 “stella”. Nel caso in cui nessuno dovesse indovinare il premio maggiore, i soldi in palio verrebbero raccolti e sommati nel Jackpot dell’estrazione successiva. Il Superenalotto Italiano non ha mai raggiunto Jackpot superiori ai 90 Milioni di € ed inoltre, con soli 50 numeri invece dei 90, Euromillions, statistiche alla mano, risulta essere più “vincibile” n.19/Ottobre 2008

rispetto al Superenalotto. Una componente che può aiutare il giocatore a decidere quali numeri giocare, è la statistica;la statistica è una scienza esatta, finalizzata allo studio qualitativo e quantitativo di fenomeni. La statistica applicata alle estrazioni del Lotto, Superenalotto, lotterie, etc, mantiene la sua essenza di scienza ma viene “deviata” dalla casualità delle estrazioni stesse. Se le estrazioni delle lotterie fossero perfettamente pronosticabili in base alle statistiche, saremmo tutti dei gran milionari o meglio, dei gran poveracci, perché le vincite sarebbero suddivise per tanti. Col viaggio che inizia questo mese, ho la pretesa di farvi conoscere le possibili statistiche che si possono tirar fuori da una serie di estrazioni, spiegarne il significato e fornire una serie di numeri “possibili”. Alcune suoneranno banali, altre un po’ più complesse, ma è proprio questa diversità a rendere a mio avviso affascinante l’approccio del giocatore. Premessa doverosa: non sono laureato in statistica, ma il mio approccio alla “numerologia” è quello di un dilettante che si diverte a far di conto ed applicare in modo completamente personalizzato i risultati, con la disincantata illusione di poter giocare due “eurini” e magari vincere qualche milione. Partiamo dalla “regola aurea” delle lotterie: se non giochi, non vinci. Banalità assoluta ma allo stesso tempo dogma incontrovertibile. Vedremo col tempo che la gamma di statistiche da poter estrapolare è assolutamente vasta ed è legata alla capacità personale di ricercare nuovi metodi.

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Diamo i numeri

a cura di :

Uno tra i metodi più popolari usati “lottologia” consiste nello studio statistico dei numeri estratti, per determinarne i “ritardatari”, ovvero i numeri che non escono da più estrazioni. Secondo i sostenitori di questo metodo, la legge dei grandi numeri assicura che a lungo termine tutti i numeri sono estratti con frequenza pressappoco uguale, pertanto eventuali numeri ritardatari devono necessariamente uscire in futuro con frequenza maggiore, per “recuperare” il ritardo accumulato e la minor frequenza di uscita. Puntando su tali numeri si avrebbe così una maggiore probabilità di vittoria. La teoria dei ritardi non tiene però conto del fatto che ogni estrazione non ha memoria, ovvero il suo esito è indipendente da quello delle precedenti estrazioni. Il banco infatti, come in ogni gioco di azzardo, pone la massima cura nel garantire le stesse probabilità di uscita a tutti i numeri, in quanto ogni vantaggio in favore di una qualsiasi sequenza ripetuta può ridurre il suo margine di guadagno. Sta di fatto che nella lunga storia del lotto, esistono circostanze tali da indurre gli appassionati giocatori a “scommettere” sull’entità dei possibili ritardi. Di seguito i 5 numeri più i 2 “stella” con maggior ritardo e relative estrazioni, dopo l’estrazione del 26 Settembre 2008 di EuroMillions.

© Marc Dietrich - Fotolia.com

© Unclesam - Fotolia.com

{Paolo Volpicelli }

Come vi dicevo prima, da buon dilettante decido in modo del tutto personalizzato quali numeri giocare quindi di seguito troverete 6 numeri base e 3 “stella” consigliati, da giocare nelle prossime estrazioni. Questi numeri hanno valenza settimanale e vanno modificati in base all’estrazione precedente.

Numeri base

Numeri base

34 43 41 3 35 1

34 43 41 28 32

Numeri Stella

Estrazioni di Ritardo

5 6 8

49 42 38 33 31

Numeri Stella

4 5

Saperne di più?

Estrazioni di Ritardo

7 4

n.19/Ottobre 2008

Per maggiori informazioni e dettagli www.loterie.lu

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cura di : { aPasquale Fanizza }

Stato: République du Sénégal Lingua ufficiale: francese Capitale: Dakar Superficie (Km²): 196.190 km² Popolazione: 10.284.929 ab. Governo: Repubblica Valuta: Franco CFA Festa nazionale: 4 aprile

n.19/Ottobre 2008

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cura di : { aPasquale Fanizza }

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iao amici lussemburghesi e non… ... dopo otto mesi di lontananza si ritorna finalmente in Africa!

In Senegal per l’esattezza, Paese che può vantare di avere in popolo tra i più accoglienti e vivaci dell’intero pianeta; ce ne rendiamo subito conto guardando gli sgargianti colori della sua bandiera. I suoi colori verde-giallo-rosso simboleggiano in realtà l’unità africana e la stella posta al centro è invece simbolo della libertà raggiunta dopo la colonizzazione.

> Seynabou

Seynabou, la nostra ospite di questo mese, è un classico esempio del modo di essere senegalese: spontanea, sempre disponibile e con il sorriso sulle labbra… effetto Senegal insomma. «Può darsi, in realtà vivo in Francia da molto tempo, però ritorno almeno ogni due-tre anni laggiù» E come sei arrivata in Francia? «Mia nonna era per metà francese e ha trasmesso la cittadinanza a tutti i suoi figli: tutti i fratelli di mia madre sono partiti per la Francia, così dopo averne tanto discusso anche i miei genitori hanno deciso di raggiungere il resto della famiglia a Parigi» Posso immaginare quanto sia stata difficile la decisione di lasciare il Senegal… « Il problema era mio padre: era funzionario di Stato, quindi aveva una posizione privilegiata rispetto al resto della popolazione e per questo era meno interessato a lasciare il Paese. Per il suo lavoro aveva l’opportunità di spostarsi da una regione all’altra e questo ci ha permesso di viaggiare un pochino attraverso il Senegal.» In quali posti,dunque hai vissuto? « Sono nata a Dakar, ma dopo qualche anno mio padre è stato trasferito in Casamance: si viveva così bene che i miei genitori decisero di rimanerci per ben otto anni anche se avevamo la possibilità di trasferirci dopo solo due; poi ho vissuto a Saint Louis e di nuovo Dakar per un anno prima di partire per la Francia». E cosa ricordi di quegli anni? « Dei primi anni a Dakar non so dirti granché, ero molto piccola; della Casamance ho diversi ricordi: la cosa che mi viene subito in mente é il calore della gente. I vicini di casa si mettevano subito a disposizione per qualunque nostra esigenza, come fossero gente di famiglia. Il fatto è che si vive in piccoli villaggi e che per questo si formano delle piccole comunità in cui si creano legami molto stretti. Inoltre la gente vive di ciò che coltiva e ciò che ha in più lo baratta con il vicino per avere in cambio ciò che gli n.19/Ottobre 2008

manca. Ricordo poi i giorni al mercato con mia madre: essendo ancora molto piccola mi é stato facile imparare il Mandingo, cioè il dialetto locale e facevo da interprete e negoziatrice per mia madre, sbalordendo le venditrici per le mie capacità di trattare il prezzo del pesce… Poi naturalmente ricordo gli spazi aperti, il verde...” » La Casamance è la regione più ricca del Senegal e si trova a sud del Gambia. Il clima subtropicale che la caratterizza, con piogge frequenti da aprile ad ottobre, favorisce le coltivazioni e dà vita ad una vegetazione splendida e lussureggiante. Casamance è abitata dall’etnia Diolla e per quasi vent’anni ha conosciuto l’orrore di una guerra civile tra movimento indipendentista ed esercito nazionale. Nel 2002 è stata firmata la pace e da allora le sue spiagge, le più belle di tutta l’Africa occidentale, sono nuovamente frequentate dai turisti stranieri. Da Kafountine a Cap Skirring, si sta affermando un turismo che mette in contatto i touba, i bianchi, con la gente senegalese. A circa 60 km da Ziguinchor, capitale della Casamance, si trova il parco di Basse-Casamance, che con i suoi 5.000 ettari, possiede bellissime specie di alberi tropicali: palme e palme da cocco, bambù, borassi, mangrovie e soprattutto bombaci, le cui radici tortuose formano veri labirinti rasoterra. La Casamance con i suoi spazi verdi é sicuramente un paradiso per i bambini. Immagino che bello poter giocare all’aria aperta, senza pericoli… «Sicuramente é un posto fantastico, tant’è che mio padre dopo la separazione con mia madre vi è ritornato per viverci; é senza dubbio una regione ancora selvaggia e lontana dal turismo di massa. Spazi aperti ce ne sono, però i pericoli non mancano, come ad esempio i serpenti; inoltre molti posti sono sacri agli animisti e quindi non accessibili completamente » Continuiamo a parlare della tua vita in Senegal: Saint Louis? «Anche di St Louis non posso dirti molto, però che brividi per

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cura di : { aPasquale Fanizza }

attraversare il ponte Faidherbe! Davvero si ha paura di cadere nell’acqua! E’ ormai in decadenza e necessita di essere riparato, il problema é semplicemente la mancanza di soldi » Saint Louis si trova nella fascia di passaggio tra il paesaggio sabbioso del Sahara e quello della savana. Di rilievo nella geografia della città è una stretta lingua sabbiosa, la Langue de Barbarie, che si interpone tra la foce del Senegal e l’Oceano Atlantico ed è collegata al continente per un’unica via: il ponte Faidherbe appunto, una struttura metallica larga dieci metri e lunga 500 metri. La città fu fondata da colonizzatori arrivati dalla Francia che gli diedero il nome di Saint-Louis-du-Fort in onore del re Luigi IX. I francesi vi fondarono la prima colonia permanente nel territorio del Senegal. Divenne ben presto un centro per la tratta degli schiavi e il commercio della gomma arabica. La città è stata sede amministrativa coloniale francese del quale periodo si può ancora oggi ammirare l’eredità architettonica, come la Cattedrale con la sua facciata in stile neoclassico, l’antico convento di St Joseph de Cluny, l’antica scuola Ploërmel Monks e l’antica sede del Consiglio coloniale; solo per citare alcuni esempi. La caratteristica architettura coloniale con il suo impianto regolare, la posizione della città su un’isola alle foci del Senegal e il sistema di banchine, nonché il particolare contesto naturale ha dato a Saint Louis un’apparenza singolare che ha convinto il World Heritage Commitee a erigere l’Isola di Saint Louis a Patrimonio dell’Umanità nel 2000. Hai detto di luoghi non accessibili perché sacri agli animisti: parlaci un po’ della religione nel tuo Paese. “Gli animisti ormai sono pochi, siamo in prevalenza musulmani sunniti, ma molto meno radicali rispetto ai nordafricani e medio-

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rientali” La popolazione senegalese, secondo le statistiche, è per il 94% musulmana e per il 5% cristiana, soprattutto cattolica, ma accanto a coloro che si dichiarano apertamente seguaci di qualche religione animista (1% circa), troviamo molti Senegalesi che si professano musulmani o cattolici ma sono in realtà legati anche a forme di religiosità tradizionale. Un profondo processo di sincretismo ha reso possibile la coesistenza delle religioni tradizionali con quelle rivelate. La conversione del Senegal all’Islam è da far risalire all’XI secolo al tempo del primo regno senegalese di cui si abbia notizia storica, quello di Tekrur, in quel periodo dominato dalla dinastia dei Dia-Ogo (o Dyago), tributario dell’Impero del Ghana. Secondo il cronista arabo Al Bakhri (1080), il re peul Waar Jaabi accolse amichevolmente le avanguardie degli Almoravidi che arrivavano dal sud del Marocco, si convertì all’Islam nel 1040 e intraprese, a sua volta, l’islamizzazione delle popolazioni del suo regno e dei piccoli regni toucouleur confinanti, causando lo spostamento verso sud di alcuni gruppi etnici refrattari alla conversione. Ed oggi in Europa come pratichi l’Islam? “Come ti ho detto, prima dei miei genitori tutti i fratelli di mia madre erano già venuti a Parigi e quindi abbiamo mantenuto salde le nostre tradizioni facendo gruppo anche con tutti i senegalesi che conoscevamo. Ora vivo a Thionville, dove ho convinto le mie sorelle a raggiungermi. Le donne musulmane non sono obbligate ad andare in moschea, pertanto prego a casa e pratico il digiuno in questi giorni di Ramadan, alla fine del quale festeggeremo con le mie sorelle e con tutti i senegalesi della Lorena e del Lussemburgo. Purtroppo sarà impossibile festeggiare l’ultimo giorno come da tradizione: dovremo aspettare il weekend successivo, e faremo un gran baccano, garantito!””

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cura di : { aPasquale Fanizza }

Ma non dimentichiamo l’isola di Goree, luogo della memoria avamporto della tratta degli schiavi per secoli e oggi Patrimonio dell´Unesco. “E’ vero, non dimentichiamo: quando ero in Senegal ci sono andata solo una volta con la scuola. Ci sono ritornata con i miei bambini… per non dimenticare appunto. Succede sempre così: ti accorgi di certe cose solo quando ne sei lontano.” E’ proprio vero Seynabou… Convinti a fare le valigie? Il Senegal ci aspetta!!!

Hai detto anche che in Senegal ci torni ogni due-tre anni, beh oltre che per rivedere la tua terra, immagino anche per fare la turista: dacci dei suggerimenti. “Quando torno in Senegal, di solito vado a trovare mio padre in Casamance e poi mi piace stare a Dakar; sai, ho vissuto per anni a Parigi e mi piace la vita di città, però posso sicuramente dirvi che ci sono alcuni parchi cui vale la pena visitare Cosciente della propria ricchezza il Senegal, ha adottato una politica di protezione della natura che fa invidia al mondo intero. I sei parchi nazionali e le cinque riserve proteggono più di 450 specie di differenti animali. Nel Senegal orientale, troviamo il parco di Niokolo Koba, una delle più vaste e importanti riserve dell’ovest africano, creato nel 1954 e dal 1981 iscritto alla lista dei siti Patrimonio dell’UNESCO. Vi convivono un gran numero di specie animali: dai leoni agli ippopotami, dai bufali agli elefanti, dai coccodrilli alle pantere e più di 400 tipi di uccelli. Il Parco di Djoudj, terzo parco ornitologico nel mondo, situato nel delta del fiume Senegal, accoglie in inverno migliaia di uccelli migratori. Vi si trovano pellicani, aironi, fenicotteri rosa, cormorani e qualche anatra selvatica. Qualche chilometro a sud di Saint Louis, situato tra l’oceano Atlantico e il fiume Senegal, troviamo il parco de La langue de Barbarie, rifugio oltre che di uccelli, anche di migliaia di tartarughe. Un altro paradiso ornitologico è il parco del Delta del Saloum. Proprio di fronte a Dakar, abitato da colonie di uccelli acquatici, vi è poi il parco de la Madeleine. Da citare anche la riserva naturale di Popenguine, sulla Petite Côte; la riserva privata di Bandia situata ad una cinquantina di km dalla capitale, il parco di Casamance già citato il più piccolo e il più lussureggiante, e da non dimenticare anche il Centro di protezione delle tartarughe, situato a Sangalkam, cittadina a sei km. da Rufisque.

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Saperne di più? Siti web utili: http://it.wikipedia.org/wiki/Senegal www.insenegal.org www.viaggiaresicuri.it/index.php?senegal

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cura di : { aMarta Dondoli }

• Saarlouis nel 1693

A

nche se la storia di Saarlouis ha soltanto 300 anni, la città si situa sul suolo di un agglomerato più antico, dove celti e romani hanno lasciato le loro tracce.

Sarrelouis deve la sua fondazione e il suo nome al re Sole, Luigi XIV, che diede ordine di costruire una fortificazione per difendere la frontiera est della Francia. La fortezza, costruita con la forma di un “esagono reale”, inondabile in caso di bisogno, fu eretta nel 1680 secondo i progetti di Vauban da Thomas de Chiosi il primo governatore della città. La firma dello stile Vauban era infatti un sole stilizzato con una forma fortificata interna, come un ottagono con appuntiti bastioni diretti verso l’esterno. La grande piazza del mercato, un tempo centro della piazzaforte, ancora oggi cuore della città: il suo orientamento dimostra che la città è stata concepita su un tavolo da disegno. Le sue diagonali sono esattamente orientate nord-sud e est-ovest. Con una superficie di 10.000 mq è sovradimensionata rispetto alle dimensioni della fortezza, con le due porte opposte che sono distanti solo 450 metri. Questo si spiega con la priorità data alla funzione militare al momento della costruzione. Durante la Prima Repubblica francese Saarlouis, rinominata “Sarrelibre” fu capoluogo di distretto e durante il periodo del Primo

Impero Francese, capoluogo di cantone. Dopo La seconda pace di Parigi nel 1815 le fortificazioni passarono alla Prussia. Durante la Seconda Guerra Mondiale la città fu zona di combattimento e oggetto di bombardamenti che distrussero il 60% degli edifici della città.

• Saaraltam

A partire del 1889 iniziò lo smantellamento progressivo delle fortificazioni e solo a partire del 1968 le vestigia dell’antica piazzaforte furono restaurate e valorizzate. La parte principale è nella zona del Saaraltam, con accesso dalla Holtzendorffer Strasse. Seguendo il cammino in direzione del braccio morto della Saar si accede all’”Ile Vauban”, costruita nel 1689 a protezione della chiusa. Di fronte si erige il Bastion IV, ancora ben conservato.

• Le casematte prussiane

Le casematte furono costruite dai Prussiani nel quadro dell’estensione delle fortificazioni tra il 1824 e 1829. Le volte ricoperte di terra servivano da rifugio e posto di combattimento per uomini e animali. In tempo di pace erano deposito di viveri e armi. Negli anni ’70 le casematte furono restaurante dalla città e da investitori privati.

> Le casematte

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a cura di : { Marta Dondoli }

> saarlouis

Saperne di più? www.saarlouis.de http://www.aupieddescitadelles.fr/ Come arrivare: Autostrada A8/E29 – uscita Saarlouis (circa 70 Km)

> Le casematte

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a cura di :

{ Anna Romeo }

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a nostra voglia di scoprire nuovi itinerari di viaggio e di gastronomia non si fa condizionare dai primi freddi e dalle prime nuvole di ottobre. Eccoci nel nord d’Italia, più precisamente in Piemonte, terra di gloria storica, vini famosi in tutto il mondo come il Barolo, il Nebbiolo, il Barbaresco e il Dolcetto e incantevoli paesaggi fatti di fiumi, boschi e colline. E dalla parola «langa», che nel dialetto locale vuol dire collina, cominciamo la nostra scoperta. Tra le province di Cuneo e Savona, tra i fiumi Tanaro, Belbo e Bormida, al confine con la Liguria, c’è la regione piemontese delle Langhe il cui centro principale è una città posta in una pianura circondata da vigneti, conosciuta per la nocciola e il tartufo bianco : Alba.

• Un po’ di storia

Se l’origine della città è celtico-gallica, fu solo con la conquista

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romana che la città divenne un centro strategico e commerciale, con importanti strutture urbane tra cui l’acquedotto. In epoche successive Alba fu munita di imponenti mura di cinta con le invasioni dei Goti, Carolingi e Saraceni. Risale allo stesso periodo il sistema di difesa fatto di torrioni, un fossato e porte nei punti principali della città, nei dintorni della quale sorsero numerosi castelli, monasteri e chiese. L’aspetto tipicamente medievale della città, invece, è attribuito al periodo della guerra tra Guelfi e Ghibellini e dei conflitti con la vicina Asti, con la quale Alba si contendeva il dominio della valle del Tanaro. I conflitti non accennarono a sedarsi con la guerra tra spagnoli e francesi, con la quale Alba passò sotto la famiglia Gonzaga di Mantova e più tardi ai Savoia. A ciò si aggiunse nel 1630, un «malanno» non meno grave: la peste. Il 1700 vide il fiorire di attività letterarie artistiche e architettoniche con la costruzione di edifici come l’ospedale San Lazzaro e le chiese di Santa Maria Maddalena e Santi Cosma e Damiano. Se Napoleone portò ad Alba la Rivoluzione Francese, Carlo Felice di Savoia portò alla città un periodo di rinnovamento urbanistico, con la costruzione del Monastero della Maddalena e altri provvedimenti riguardanti le vie di comunicazione. Dopo la prima guerra mondiale, Alba si distinse per la lotta al

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a cura di :

{ Anna Romeo } fascismo e una coraggiosa attività partigiana. La storia recente delle città, come noto, è legata all’industria dolciaria riconosciuta in tutto il mondo e alla produzione e promozione di vini e tartufo.

• Da non perdere

Cominciando la nostra visita da via Cavour ci ritroviamo subito in pieno centro storico in un’atmosfera tipicamente medievale, tra porticati e palazzi di pregio come il palazzo Comunale e la Cattedrale. La Cattedrale, in particolar modo, deriva da un edificio gotico poi ristrutturato nell’Ottocento e domina Piazza del Risorgimento. La torre campanaria con finestre monofore e bifore contiene l’antico campanile della chiesa. Sulla facciata esterna notevole è la figura di San Lorenzo, mentre al suo interno la chiesa conserva una acquasantiera del 1503 e l’armonia della chiesa è sottolineata da ben otto altari con al centro Sant’Elia e sant’Eliseo in adorazione della Vergine. I sotterranei della cappella contengono invece i resti dei vescovi albesi. La sacrestia è adornata dal bassorilievo della Madonna con il Bambino, San Giovanni Battista e San Giovanni Apostolo dello scultore Giovanni Lorenzo Sormani, mentre nella navata centrale campeggia l’altare principale in stile barocco. Il centro storico è attraversato dalla via “preferita” dagli albesi, via Vittorio Emanuele, che inizia da Piazza Risorgimento lungo tutta una serie di palazzi e di chiese in differenti stili che testimoniano di come la città sia stata oggetto di diverse dominazioni a seconda delle epoche storiche: si passa infatti dal medievale al liberty. Dopo la Casa Fontana in stile rinascimentale, ci sono la Chiesa di Santa Maria Maddalena e la Chiesa di Santi Cosma e Damiano. La prima ha un portale di 18 pannelli in noce e un altare con il dipinto della La Maddalena. La seconda, di origine romana, alla metà del Settecento è stata ricostruita in stile barocco. Nello stesso stile è la chiesa di Santa Caterina con il suo portale

in pietra arenaria. Ma Alba sorprende per la sua bellezza architettonica, la sua cultura e la sua eno-gastronomia a cui è legata la stessa storia e fama della città. Sono famose le botteghe del tartufo, la cui fiera risale al 1929, la sua pasticceria legata alla nocciola piemontese e alla famiglia Ferrero e il suo vino con le enoteche disperse per il centro storico. In tutte le stagioni la città è testimone di feste e manifestazioni legate ai prodotti locali, ma è proprio in autunno che dà il meglio di sé con l’arrivo dell’autunno. Parliamo della festa del vino, giorno in cui le strade della città creano un unico itinerario fatto di stand dove si può degustare tutta la svariata gamma di vini del posto, ma il culmine delle manifestazioni o comunque l’happening più atteso è sicuramente la Fiera internazionale del tartufo bianco, quest’anno in programma dal 4 al 9 ottobre e giunta alla 78° edizione. Si tratta della più importante fiera d’autunno nella quale si riscopre tutto il fascino del passato medievale con la giostra delle cento torri e il Palio degli Asini che apre la fiera ormai diventata “internazionale”, quindi vetrina nazionale di Alba. Il Palio ha origini antiche, risale infatti al 1275 quando gli albesi, spinti dalla rivalità con gli astigiani, corsero un palio con gli asini all’interno delle loro mura e da allora la tradizione si ripete a partire dal primo di ottobre in piazza Duomo, con l’assegnazione dell’asino. Segue poi una festa in costume con il podestà della città, dame, cavalieri, fantini, sbandieratori, cortei e sfilate che trova il culmine quando i sette asini in rappresentanza dei sette borghi principali della città si contendono il palio in una piazza Cagnasso gremita di albesi e turisti, oltreché abbellita da drappi e insegne medioevali al suono di trombe e tamburi. Tutto questo per acclamare in pompa magna il tesoro raro e pregiato delle terre albesi, il tartufo bianco noto ai palati più fini già dal Settecento, quando si diffuse nelle corti di mezza Europa, grazie al suo odore e sapore inconfondibili. Fatti gli onori del caso al tartufo bianco, vi auguriamo di passare un bel week end in quel di Alba e dintorni, ma non ce ne vogliano gli amanti della bianca rarità: questo mese “Mangeremo italiano” apprezzando non un primo, un olio o una crema a base di tartufo, bensì una salsa calda a base di... aglio: la “Bagna Cauda”.

Saperne di più? www.comune.alba.cn.it

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a cura di :

{ Anna Romeo }

Ingredienti • grammi 100/150 di acciughe dissalate (meglio le spagnole) • 5/6 spicchi di aglio a persona • grammi 200 di olio extravergine di oliva • grammi 50 di burro • verdure : cardi (lavati in acqua acidulata con limone), peperoni a pezzi, sedano, cavoli, verza, finocchi, patate bollite, cipolle bollite, barbabietole, ecc... pane casereccio e crostini

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l piatto tipico per eccellenza del Piemonte è la Bagna Cauda, dal piemontese «bagna» che vuol dire salsa o sugo e «cauda» che vuol dire calda: come antipasto o piatto unico, infatti, va apprezzato caldissimo. Tipico della regione delle Langhe, del Roero e del Monferrato. Vanto della tradizione agreste piemontese, piatto conviviale, nato nelle cascine, quando vignaioli e contadini, per ristorarsi dalla fatiche della vendemmia si riunivano intorno alla «sciofetta», cioè stufetta alla brace su cui era posto il «dianet», il recipiente di terracotta (dove c’era la bagna cauda tenuta al caldo ma mai in ebollizione) pronti ad intingere ogni tipo di ortaggio dai cardi ai peperoni, accompagnati dal pane di campagna.

La ricetta Preparazione: Sfilettare le acciughe e dissalare i filetti, se sono filetti sott’olio scolare bene l’olio, lavarli e pestarli in poltiglia in un mortaio. Tritare finemente l’aglio e farlo marinare per un paio d’ore nel latte (ciò attutisce il gusto dell’aglio e facilita la digestione, questo passaggio non è necessario se l’aglio è sufficientemente fresco). Far sciogliere l’olio e il burro in un tegame in terracotta (in mancanza smaltato ma non di alluminio), aggiungere la poltiglia d’acciughe e, a calore appena accennato, farla incorporare; unirvi il trito d’aglio ben sgocciolato dal latte e continuare la cottura, sempre a calore tenue, per una ventina di minuti mescolando di tanto in tanto. Nel mezzo del tavolo piazzare un fornello a spirito (oppure una piastra elettrica), mettervi sopra il tegame con la bagna cauda (deve essere mantenuta ben calda durante tutto il pasto). Sistemare al centro del tavolo anche la terrina con i pezzi di cardi e di peperoni, cipollotti freschi, carote tagliate orizzontalmente, indivia, cavolo tagliato fine e altre verdure a piacere. I commensali, un pezzo di pane nella mano sinistra, prendono uno per volta con lo speciale forchettino un pezzo verdura, lo asciugano con la salvietta, lo immergono nel tegame e, ben avviluppato di bagna cauda, lo mangiano. Si procede così sino all’immancabile esaurimento della bagna cauda sorseggiando di tanto in tanto buon vino, appena fatto o tra i più corposi si consigliano il Barbera o il Dolcetto. L’appetito, è questa la meraviglia, rimane intatto, anzi è sollecitato e come si dice «vien mangiando». Tradizione vuole che i contadini, per non sprecare il residuo di intingolo rimasto nel fondo della pentola usassero strapazzare delle uova. Idea da non trascurare a fine pasto per apprezzare questo piatto unico in tutta la sua pienezza!!! Buon Appetito!!!!

© Olga Lyubkina - Fotolia.com

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a cura di :

{ Paola Pepe }

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n questo mese di ottobre a Lussemburgo e dintorni tornano gli anni ‘80 con Cyndi Lauper, si balleranno i ritmi cubani degli Orishas, si andrà a fiere, mostre fotografiche e addirittura a serate dedicate a Garibaldi! Ci sarà poi il cinema dei paesi dell’est, ma anche di attori che diventano registi e, soprattutto, il calcio d’inizio del festival del cinema italiano di Villerupt… ma di quest’ultimo ne parleremo a novembre!

concerti • Cyndi Lauper Quando: il 21.10.2008 Dove: Den Atelier Biglietti: 47 € Info: http://www.atelier.lu Time after time…True colors…Girls just want to have fun…un mito intramontabile! • Orishas Quando: il 14.10.2008 Dove: Den Atelier Biglietti: 30 € Info: www.orishasthebest.com

> Orishas

> Cyndi Lauper

Sono tre, sono dell’Avana, la loro musica fonde hip hop e musiche tradizionali cubane e ogni loro concerto è una festa! Se in gennaio ve li siete persi perché avevate la febbre o non avevate trovato una baby-sitter, questa è l’occasione per ritrovare o scoprire gli Orishas, che vengono a proporci il loro quarto album, Cosita buena, che segna i loro 10 anni di una frizzante carriera che ha portato in giro per il mondo l’energia e il sole dei Caraibi.

Mostre e Fiere • Il Mondo di Vesna – Mostra fotografica Quando: fino al 29.11.2008 Dove: Libreria Caffetteria Altrimenti, 11 rue Sainte Zithe Info: www.altrimenti.lu Maurizio Cimino espone le sue foto sui Rom presso la libreriacaffetteria Altrimenti. • Festival Architettura 2008 Quando: 9-18.2008 Dove: 1, rue de l’Aciérie, Hollerich Info: http://www.fondarch.lu Il festival dell’architettura quest’anno si svolge intorno al tema «Imparare a vedere», e vuole dare al pubblico le chiavi di lettura per decodificare l’architettura contemporanea e la sua integrazione nel paesaggio circostante.

• 73° Fiera internazionale di Metz Quando: fino al 6.10.2008 A che ora: dalle 10 alle 20; notturna fino alle 22 il 3 e 4 ottobre. Dove: Metz, Parc des Expositions Métropole Biglietti: 6.50€ adulti, ridotto 4.50€; gratis <12 anni

• Festival del Mobile Quando: dal 27.09.2008 al 5.10.2008 Dove: tutto il Lussemburgo Info: http://www.goodidea.lu

Come ogni anno, 25 paesi e 1.400 marche esibiranno il loro savoir faire nei 15 mila metri quadri della Fiera più importante della Grande Regione. In più, una mostra sull’antico Egitto, con repliche fedeli del Museo del Cairo, una mostra sull’astrologia egizia e un grande padiglione italiano “Couleurs d’Italie” con prodotti e beni di casa nostra.

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a cura di :

{ Paola Pepe }

Cinema • Festival del film dell’Europa centrale Quando: dall’8 al 19.10.2008 (tranne venerdì 17) Dove: Centre Culturel de Rencontre Abbaye de Neumünster Sala Krieps A21, A22 Info e programma: http://www.polska.lu Biglietti: entrata gratuita Polonia, Ungheria, Slovacchia, Repubblica ceca: quattro paesi entrati nell’Unione europea che nel corso di dieci serate proporranno il loro sguardo sulla realtà, attraverso le opere di giovani registi provenienti da questa regione così vicina, eppur eppure ancora così sconosciuta. I film saranno tutti in versione originale sottotitolata in francese o inglese. • DirActors: International Film Festival Quando: dal 15 al 19.10.2008 Dove: Cinémathèque - Ciné Utopia - Utopolis Info: http://www.diractors.org Biglietti: 5€; pass 5 film: 20€; Cine-concerto: 10€ Il festival “DirActors” è dedicato agli attori che diventano registi. Sono in tanti oggi a svolgere entrambe le attività: Kenneth Brannagh nel Regno Unito, Roberto Benigni e Nanni Moretti in Italia, Sophie Marceau, Guillaume Canet e Dany Boon in Francia, Takeschi Kitano in Giappone, Robert Redford, George Clooney e Woody Allen negli Stati Uniti. La selezione di film di questa rassegna è dedicata a loro. • 31° Festival del Film italiano di Villerupt Quando: dal 30.10.2008 al 16.11.2008 Dove: Villerupt – Audan le Tiche (Francia) Info: http://festival-villerupt.com Per la 31° edizione, il festival più amato dagli italiani della Grande regione ha scelto di rendere omaggio ai grandi maestri che hanno composto le melodie indimenticabili di film come Profumo di donna, Il buono, il brutto e il cattivo, Otto e mezzo, La strada, La vita è bella, il Postino e tanti altri… Maggiori informazioni e programma dettagliato nel numero di novembre.

Cultura e dintorni • L’altro mondo del generale Garibaldi Tra esilio ed emigrazione Quando: il 10.10.2008 alle 20. Dove: Centre culturel régional de la Ville de Dudelange – Opderschmelz 1a, rue du Centenaire Biglietti: prevendita 10€ + tasse; cassa 15€ Info: http://www.opderschmelz.lu Una serata dedicata al mito di Giuseppe Garibaldi. Uno spettacolo musicale, nato dal dall’amore per la storia e per la musica popolare, ma soprattutto nato dalla passione per Giuseppe Garibaldi di Emilio Franzina, storico delle migrazioni, e dei musicisti Mirco Maistro, Luca Bassanese e Stefano Florio. • Mostra “I mille ricordi” Quando: 11.10.2008 dalle 9 alle 17 Dove: Centre de Documentation sur les Migrations Humaines, Gare-Usines à Dudelange (vernissage venerdì 10 ottobre alle 18) Info: www.migrations.lu La serata musicale si collega direttamente a questa mostra, “I mille ricordi”, aperta dall’11 al 26 ottobre, dal giovedì alla domenica, dalle 15 alle 18 (info: www.cdmh.lu), che illustra le relazioni fra l’ideale garibaldino e le società di mutuo soccorso nate fra i lavoratori migranti.

> Garibaldi

Ritrovate tutti gli eventi e le attività culturali ogni giovedì dalle 20 alle 21 nella trasmissione

“Notte italiana” su Radiolatina 101.2/103.1 FM e www.radiolatina.lu. Telefono: 1363 (numero verde diretto)

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cura di : { aMiryam Dardanelli }

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eggere vuol dire anche immergersi in mondi sconosciuti, dimenticare il quotidiano per inabissarsi in storie e percorsi diversi. La bellezza di un libro sta anche nella sua capacità di farci estraniare dalla nostra vita quotidiana per permetterci di vivere altre storie, diversissime dalla nostra nel tempo e nello spazio.

Ecco perché, questo mese, vorrei proporvi due libri particolari, che propongono due percorsi molto diversi tra loro, ma entrambi ben costruiti e ben sviluppati, in tempi storici e atmosfere differenti, ma ugualmente avvincenti. Entrambi sono usciti recentemente e sono stati ben apprezzati dal pubblico, proprio per la loro capacità di coinvolgimento del lettore, nonché per lo stile di scrittura semplice e nello stesso tempo particolareggiato.

La tenerezza dei lupi

I leoni di Candia

di Penney Stef

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a storia si svolge in Canada, alla fine dell’Ottocento. La vita di una piccola comunità della colonia britannica, composta da tagliaboschi e cacciatori di pellicce, viene sconvolta dal misterioso omicidio di un commerciante francese, la cui vita appare piena di enigmi e dal cupo passato, tutto da chiarire. I sospetti si concentrano sul figlio adottivo dei coniugi Ross, una coppia nota, stimata e riservata. Il ragazzo, infatti, è stato l’ultimo a vedere la vittima viva ed è fuggito subito dopo l’omicidio. La madre, però, non riesce a rassegnarsi all’idea che suo figlio sia colpevole e prende la decisione estrema di seguirne le tracce, avventurandosi nel gelo invernale delle foreste canadesi, accompagnata soltanto da un nativo di cui tutti diffidano, ma che conosce il territorio molto bene. Inizia così una corsa contro il tempo, attraverso un paesaggio ostile e colmo di insidie, un lungo viaggio che approda in una strana e chiusa comunità norvegese e in una sperduta stazione di servizio, sempre alla ricerca della verità. Un romanzo di enorme forza narrativa, che ci porta in un mondo inconsueto, ormai del tutto straniero ai nostri giorni. Un giusto mix tra giallo storico e romanzo d’avventura, una storia di delitti e passioni, di omosessualità e adulterio.

di Gian Marco Concas

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a storia prende il via nel 1635 a

Candia,de la porta del mar Egeo andi Giuseppina Rienzo

cora tra i più ricchi possedimenti della Serenissima. Il suo arsenale è secondo alla sola Venezia e, al suo porto, giungono le preziose merci delle terre d’oriente. Il vecchio spirito che un tempo aveva reso grandi i leoni di San Marco si è, però, ormai spento: il ceto imprenditoriale del ducato si è abbandonato ad un’esistenza di rendita, mentre oltre mezzo secolo di pace sembra escludere la secolare minaccia della Sublime Porta. Questa è l’atmosfera e lo sfondo che fanno da arena a Leonardo, che impara a muovere i primi passi, sotto lo sguardo severo del padre, il sergente Giovanni Danesin, esempio del vecchio soldato. La sua guida ed i suoi insegnamenti saranno fondamentali per la crescita di Leonardo fin quando la stessa isola di Candia non diventerà troppo piccola per il suo desiderio di avventura. Perfino l’amore per una giovane ebrea non gli impedirà di far fronte al richiamo del Mediterraneo, che con il suo quieto respiro, i suoi aromi, le sue storie e i profondi orizzonti carichi di sfide, reclamerà il proprio tributo di tempo, sudore e sangue. Leonardo Danesin abbandonerà tutto, famiglia, proprietà, e la prospettiva di una vita dignitosa, si imbarcherà sulla Danzatrice dell’Onda, il superbo vascello di Corrado Chiermontesi, marinaio dal passato oscuro e dalla fama di cristiano scellerato. La prova sarà dura e Leonardo Danesin deciderà ancora una volta di ricominciare da capo, in Terra Santa, tra gli stessi possedimenti ottomani. Tra Gerusalemme ed Alessandria d’Egitto ricostruirà la sua fortuna e l’illusione di una casa. Si circonderà di nuovi compagni di viaggio, mentre dal passato riemergerà la minaccia del suo peggior nemico. Un libro che attraversa il tempo, che offre scorci splendidi in cui perdersi per un attimo, un storia ben costruita e avvincente, fin dalla prima pagina.

Con la speranza che possano appassionarvi, così come hanno appassionato me, vi auguro un altro mese di “Buona Lettura”! n.19/Ottobre 2008

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Economia e finanza

a cura di : { Davide Visin }

International Spotlight Gli australiani si ritirano dall’Europa

Le grandi banche australiane, partite qualche anno fa alla conquista di asset in Europa, stanno ritornando sui propri passi. E’ il caso di Macquaire Bank e di Badcock&Brown. Macquaire è diventata in pochi anni il più grande gestore di infrastrutture al mondo, specialmente di aeroporti europei. Dopo esser entrata col 45% del capitale in Aeroporti di Roma nel 2001, Macquaire ha venduto la totalità delle azioni a fine 2007. Inoltre a giugno 2008, la divisione italiana della banca, specializzata in mutui, ha cessato di erogare nuovi prestiti. Adesso, Macquaire Airport, fondo d’investimento specializzato della banca, sta cercando di vendere anche altri asset aeroportuali europei per quasi 900 milioni di Euro. Una sorte analoga è quella di Badcock&Brown che ha molto inUSA - Goodyear Tyre & Rubber Co ha annunciato che per colmare il deficit di 9 milioni di dollari del bilancio, chiuderà 92 negozi negli Stati Uniti non abbastanza profittevoli.

vestito in infrastrutture in Europa. Oggi la società ha una capitalizzazione di Borsa del 90% inferiore rispetto allo scorso anno e alcuni Fondi da essa controllati hanno iniziato a vendere asset per ripagare i debiti accumulati durante la campagna acquisti.

GM cede la divisione veicoli commerciali

Il declino dell’impero americano si aggrava sempre di più. General Motors è sul punto di vendere la divisione veicoli commerciali alla sua ex-controllata giapponese Isuzu. GM sino a nove anni fa deteneva il 49% di Isuzu, ceduto insieme ad altre partecipazioni ritenute non strategiche. Adesso si profila la prima acquisizione di un gruppo nipponico negli USA. Nei prossimi mesi GM si trova di fronte alla necessità di una liquidità di cassa per oltre 4 miliardi di dollari, da rastrellare attraverso dismissioni di attività, tra cui anche gli Hummer. Inoltre, secondo indiscrezioni di stampa, GM sta anche considerando di cedere la sua partecipazione del 60% nella joint venture Dmax che produce motori Diesel: Isuzu dovrebbe salire dall’attuale 40% ad una quota di maggioranza.

Nelle prossime edizioni della rubrica vi proporremo un dossier sulla crisi finanziaria degli ultimi mesi, dalla genesi alle prospettive future delle istituzioni finanziarie internazionali. Da non perdere !!!

Italia - Ferruccio Ferragamo ha confermato l’interesse del gruppo del lusso per la quotazione a Piazza Affari, dicendosi pronto a partire. Detto questo però, il Gruppo non è “disposto a svendere” ed ha quindi deciso di posticipare l’ingresso a Piazza Affari in attesa di tempi migliori. Italia - Secondo fonti di stampa, Telecom Italia ha inoltrato alla Banca Europea degli Investimenti una richiesta di finanziamento per 550 milioni di euro per la realizzazione di un progetto di estensione della banda larga nelle aree ancora non coperte. USA - Oracle ha comunicato che nel primo trimestre fiscale 2009 ha fatto registrare una crescita degli utili del 28% a 1,1 miliardi di dollari (21 centesimi per azione), rispetto agli 840 milioni (16 centesimi) del corrispondente periodo 2007. Il fatturato nel periodo oggetto di esame ha registrato un rialzo del 18%, a 5,3 miliardi.

© mdfiles - Fotolia.com

USA / UK - La SEC (Securities and Exchange Commission), e la FSA (Financial Services Authority) hanno deciso di bandire temporaneamente le vendite allo scoperto, che hanno avuto un ruolo fondamentale nei crolli del sistema finanziario degli ultimi giorni. Belgio / Lussemburgo - Il Gruppo Dexia ha comunicato di attendersi delle perdite derivanti dal fallimento di Lehman Brothers, intorno ai 350 milioni di euro. Francia - Compagnie Financiere Edmond de Rothschild e Bank of China hanno reso noto in un comunicato congiunto l’intenzione della terza maggiore banca cinese di acquistare il 20% della compagnia francese per 236,3 milioni di euro. 0,83 azioni Lloyds per ogni titolo Hbos.

UK - La banca britannica Lloyds ha annunciato di aver raggiunto un accordo per l’acquisto di Hbos, per un controvalore di 12,2 miliardi di sterline. Il pagamento avverrà con un concambio di

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Economia e finanza

a cura di : { Davide Visin }

Lux corner L’asse Dubai-Lussemburgo EAU. Emirati Arabi Uniti. Abu Dhabi ne è la capitale politica. Dubai ne è il cuore finanziario. Il paese, 3,8 km quadrati e 1,2 milioni d’abitanti è diretto come un’impresa privata, con un branding estremamente efficace. Il legame con il Lussemburgo è costituito dal BED, Board of Economic Development, di cui è membro il Trade and Investment Office of Dubai. Dotato di un piccolo budget annuale (100.000 dollari), la sua missione è di sviluppare l’asse Dubai-Lussemburgo nei due sensi, facilitando le procedure da portare avanti per le imprese che vogliono investire in Lussemburgo o che lo vogliono promuovere presso investitori e autorità di Dubai. Ad oggi il Lussemburgo tarda a coinvolgersi nello sviluppo del paese arabo. Il commercial advisor Afzal Baig afferma che il Lussemburgo avrebbe già dovuto cominciare il suo coinvolgimento nel passato, ma che non è ancora troppo tardi, l’importante è non aspettare ancora altro tempo. Il Lussemburgo è tra i primi 5 paesi al mondo per esperienza finanziaria e bancaria, Dubai è un centro ancora giovane, bisognoso d’aiuto per crescere. Se il Lussemburgo non risponderà alla chiamata, altri Paesi lo faranno al suo posto, UK, USA o Hong Kong. Per il consulente Baig il Lussemburgo è seduto su una miniora d’oro, ma bisogna sbrigarsi per sfruttarla. E’ necessario spirito d’iniziativa, una certa aggressività e un’estrema velocità nel prendere decisioni.

I think that... Il malessere delle compagnie aeree La profezia di Micheal O’Leary forse sta iniziando ad avverarsi, “entro il prossimo anno in Europa rimarranno solo 5 compagnie aeree, Ryanair, Easyjet, British Airways-Iberia, Air France-KLM e Lufthansa. Tra gli esclusi c’è anche la Spanair, seconda compagnia aerea spagnola controllata da SAS, il vettore scandinavo che da tempo attraversa un momento di crisi. Spanair rischia di chiudere se non troverà un accordo con i sindacati per una ristrutturazione dell’azienda. “La compagnia - ha affermato il CEO - può produrre utile solo se il prezzo del petrolio è inferiore ai 120 dollari al barile. Con costi più alti Spanair sarebbe costretta a lasciare a terra gli aerei. La società punta a 900 licenziamenti e ridurre da sette a due basi operative. Tale piano di ristrutturazione non cambierà il modello di business di Spanair, anzi lancia la nuova prospettiva di un vettore ibrido che affiancherà a voli tradizionali anche alcune tratte low-cost. Tuttavia, Spanair dovrà fare i conti con gli obiettivi di crescita di Iberia, appena fusasi con British Airways, rafforzatasi nel settore low-cost grazie alla fusione della controllata Clickair con la concorrente Vueling. Le preoccupazioni di Spanair arrivano anche dalle vie di trasporto terrestre. Infatti, dall’introduzione dell’alta velocità ferroviaria tra Madrid e Barcellona la domanda di collegamenti sulla stessa tratta aerea è scesa del 15%. Sud America, Argentina: la situazione della compagnia aerea di bandiera non è più facile di quella di Alitalia. Tuttavia la soluzione prospettata per il salvataggio della compagnia viene effettuato in modo diametralmente opposto. La compagnia aerea è stata infatti nazionalizzata. L’ultimo proprietario della compagnia aerea, il gruppo Marsans, lascia il vettore con un debito di circa 900 milioni di dollari. Inoltre la flotta è piuttosto antiquata, e solo 30 dei 67 velivoli sono abitualmente operativi. I dipendenti ricevono stipendi a intermittenza e i fornitori non vengono pagati da mesi. Altro angolo di mondo, altra situazione, l’Australia. Secondo il direttore generale della Qantas, la sua società sarà destinata a n.19/Ottobre 2008

fondersi con un altro vettore per sopravvivere. L’industria aerea è molto frammentata, secondo il direttore generale Dixon, e la Quantas, decimo vettore nella classifica mondiale, non è abbastanza grande per restare da sola. Capitolo Emirati Arabi. Per le compagnie aeree arabe la soluzione al caro petrolio passa attraverso un’accurata procedura di approvvigionamento avviata prima del caro petrolio. Etihad, la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti, ha ordinato 250 nuovi veicoli ad Airbus e Boeing, per un controvalore di 43 milioni di dollari. La domanda che tutti si pongono è se avere il petrolio a prossimità aiuta i vettori arabi ad essere più concorrenziali di quelli europei. Hogan, CEO di Etihad, afferma che la sua società non riceve alcuna agevolazione sul prezzo del carburante. Etihad a fine 2006 ha comprato il 75% del carburante necessario per il 2007, il 70% di quello per il 2008, il 40% per il 2009 e il 2% per il 2010. Tuttavia, al fine di contenere i costi operativi, la compagnia ha anche appaltato all’esterno alcuni servizi, come il check-in e la gestione bagagli. Bisogna notare che le scelte della compagnia hanno portato ad un incremento del numero di passeggeri trasportati del 41% su base annua. Tutte le compagnie aeree si trovano a fronteggiare il problema dell’aumento dei costi. La differenza che rende vincenti alcune e porta al fallimento altre dipende dalle scelte del management della società. Nei casi in cui il management ha una visione strategica chiara, determinata e di lungo termine, la compagnia aerea sarà in grado di sopravvivere a momenti di crisi come quello attuale.

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Pianeta Marte - Pianeta Venere

Un uomo non riesce a capire come mai una donna si trasformi in una tartaruga, con la necessità di portarsi dietro una casa con ogni comodità, mentre lui viaggia leggerissimo e se ci prova, gli parte un embolo, capisce di dover smettere di pensare per motivi di salute mentale!

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Un uomo non riesce a capire come mai una donna si trasformi in una tartaruga, con la necessità di portarsi dietro una casa con ogni comodità, mentre lui viaggia leggerissimo e se ci prova, gli parte un embolo, capisce di dover smettere di pensare per motivi di salute mentale! Solo alcuni marziani girano con una qualche specie di marsupio con il minimo indispensabile dentro, ovvero: chiavi, telefonino e portafogli, mentre tutti gli altri ne fanno volentieri a meno, considerando l’accessorio ingombrante e vanesio, nonostante l’indiscutibile e notoria utilità. Alcuni uomini più coraggiosi, a volte nella velleitaria ipotesi di voler fare un regalo alla propria compagna, decidono d’andare in un negozio di borse. Sappiamo per certo che alcuni di questi poveretti non sono mai stati ritrovati, mentre coloro i quali riescono ad avere l’aiuto di una gentile commessa mossa a compassione, si trovano non solo davanti ad una eccessiva varietà e genere di borse, ma davanti ai prezzi che possono andare € 700 a € 1.500 in alcun casi. E’ in casi del genere che sono state accertate crisi epilettiche all’interno del negozio!!

© velusariot - Fotolia.com

l pianeta Venere è popolato di donne che gironzolano allegramente con al braccio un milione di borse e borsette, destinate ad essere per il sesso forte, un enigma inesplicabile! La moda è un “must” per noi donne, e la borsa è forse insieme alle scarpe, l’emblema più sintomatico della nostra vita modaiola. Esistono borse d’ogni genere, forma, colore, grandezza, capienza, lucentezza, metallo, stoffa animale, vegetale o artificiale esistente in natura, e se ne esiste una più strana delle altre, di certo noi la conosciamo! Alcune sono così microscopiche da non contenere altro che un fazzoletto e le riserviamo a certe seratine very chic, mentre la nostra autentica passione sono le maxi bag, quelle enormi, estremamente capienti, in cui portiamo il nostro intero appartamento. Nella borsa di una donna ci sono uno o due telefonini, fazzoletti di carta alla malva, burro di cacao, lucida labbra in diverse tonalità e gusto, mazzi di chiavi, specchietto, spazzola, portafogli, porta monete, mascara, profumo da borsa, penna, matite varie, agenda con rubrica, caricabatterie, foto e santini ricordo, caramelle, gomme, pillole varie da quelle per il mal di testa, a quelle per le coliche renali e contro i crampi del ciclo, qualche tampax, biglietti da visita vari, un palmare, merendine, pupazzetti assortiti, bottiglietta d’acqua, occhiali da sole e da vista, lacrime artificiali per le lenti a contatto, mollette, lettore mp3 e chissà che altro mescolato in un calderone a cui spesso si mescolano le foto del cane.

a cura di : { Simona Aiuti }

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Moda e tendenze

cura di : { Valentinaa Loporchio }

> Rihanna nails

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na donna senza i suoi trucchi è come un uomo senza il cellulare. Perduta. Non ci stiamo alla storia delle donne “acqua e sapone”, una passata di mascara e un filo di gloss lo mettono tutte, proprio per dare un aspetto più gradevole al viso e non avere una faccia sbattuta stile “sono-appena-caduta-dalletto”. Anche il trucco ha le sue mode, che spesso cozzano con il concetto secondo cui il make-up deve valorizzare i punti forti del viso (es. gli occhi) e coprire le piccole imperfezioni. Occorre però anche considerare l’altro aspetto del make-up, quello del gioco, del complemento a un bel fitting fatto di abito, accessori e acconciatura dei capelli. Prendiamo John Galliano per Dior: più di make-up si può parlare di trucco scenico, osservando le modelle rese irriconoscibili dal grande impiego di paillettes e ciglia finte chilometriche, che le hanno rese ora geishe - cartoni animati, ora la versione fumetto della mitica Mrs Robinson de “Il laureato”. Ma è proprio da queste esasperazioni che viene fuori il “succo”, la linea guida per il make-up, anche se è molto difficile tracciare un’unica tendenza. Noi, però, ci proviamo lo stesso. Per la prossima stagione segnatevi la parola METALLO. Sarà questo infatti il punto di forza delle tendenze make-up per l’inverno ’09, declinato non tanto al futuro quanto piuttosto al passato. I colori metallici (piombo, oro, argento, peltro, bronzo, canna di fucile) ricorderanno l’allure delle dive del cinema muto, dall’effetto drammatico reso da tanto mascara nero, sopracciglia scure e ben definite (quindi ben “addomesticate”) e rossetto opaco, in una gamma di colori che andrà dal rosso scuro al ciliegia. Proprio al gustoso frutto si ispira la prossima collezione makeup di M.A.C., che presenta la collezione “Cult of The Cherry”, culto della ciliegia, appunto. I colori sono intensi, di forte impatto e di netto contrasto con la pelle del viso chiarissima, diafana, il cui risultato è ottenuto con ciprie e polveri di riso. Chanel, altro grande gigante della cosmesi oltre che della moda, lancia la collezione Fall 2008. La collezione è stata creata dal nuovo make-up designer di casa Peter Philips e si ispira all’eleganza di inizio secolo di Mademoiselle Coco e del suo appartamento. I prodotti della collezione si suddividono tra polveri, palette, rossetti, lipgloss, matite e eyeliner. Il tema portante è l’oro, rappresentato in particolare da due prodotti in edizione limitata, la polvere illuminante Gold Fever e lo smalto Gold Fiction che sicuramente costituirà un nuovo “tormentone” di casa Chanel come già sono stati gli smalti Rouge Noir, ancora molto richiesto e molto venduto, Black Satin (“lo” smalto nero) e Blue Satin. Lo smalto Gold Fiction sarà affiancato anche da altri due colori forti, il verde dorato Kaleidoscope e il rosso rubino Fantastic. È implicito il fatto n.19/Ottobre 2008

che per sfoggiare simili colori impegnativi è necessario avere una manicure al di sopra della perfezione; niente pellicine fuori posto, niente unghie mangiucchiate (orrore!!) né artigli da panterona (come sfoggia la cantante Rihanna: per lei possiamo pure chiudere un occhio, visto il suo look aggressivo). Anche l’eyeliner resta saldo nella classifica dei prodotti in voga per quest’inverno. Resiste ancora il trend anni ’60 con la linea nera dritta e spessa o sollevata all’esterno dell’occhio “a coda di rondine”, come dicono gli esperti, purché sia completato da tanto mascara per rendere gli occhi strumento di “accalappiamento maschi”.

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cura di : { aArmando Rosa }

> La premiazione del 2006

> Carlos Moya

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stesso piano di praticabilità. Appuntamento quindi da non perder a pochi chilometri dal Lussemburgo per gustare le fasi finali di questo prestigioso evento e respirare aria di tennis a grandi livelli!

l mese di Ottobre nella Grande Regione è caratterizzato da due eventi sportivi di primo livello nel panorama del tennis professionistico mondiale. A livello di circuito maschile ATP, si svolgerà dal 27 settembre al 5 ottobre a Metz il torneo Open de Moselle 2008, giunto ormai alla 7° edizione dal 2003. Il palmares del torneo vanta nomi davvero di primo piano, o comunque quelli di giovani promettenti poi divenuti stelle così luminose da navigare costantemente tra i top ten della classifica mondiale. Basti citare i nomi dei precedenti vincitori per capire quanto appetibile sia l’appuntamento di Metz: Arnaud Clement, Novak Djokovic, Ivan Ljubicic e Tommy Robredo. Anche quest’anno all’Open de Moselle, dotato di un montepremi di 370.000 €, non mancheranno interpreti di assoluto prestigio internazionale, tra cui solo per citarne alcuni, il cipriota Baghdatis, il croato Ancic, l’ex numero 1 del mondo Carlos Moya e non utimo il nostro azzurro Andreas Seppi, che attualmente occupa un più che onorevole 31° posto del seeding ATP. Notevole spazio, naturalmente, è stato riservato al tennis francese, presente in tabellone con almeno 5 rappresentanti di buon livello mondiale. L’importante torneo loreno si disputerà presso il “Complex Omnisport des Arenes” di Metz, capace di ospitare 4.500 spettatori per incontro. Si giocherà su una superficie chiamata Greenset, ossia un terreno sintetico indoor studiato appositamente per mettere tutti gli stili di gioco, aggressivi o difensivi che siano, sullo n.19/Ottobre 2008

> Carlos Moya

Saperne di più? Per informazioni e biglietti: www.opendemoselle.com Tel. (+33) 3 87 21 14 17

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cura di : { aArmando Rosa }

WTA Fortis Championships Luxembourg 2008 CK Kockelscheuer, (18-26 ottobre) Ma questo mese il grande tennis è anche a Lussemburgo, ed è per le signore. E’ infatti il momento del prestigiosissimo torneo del circuito femminile, capace di chiamare a raccolta, presso il centro sportivo di Kockelscheuer, molte delle principali protagoniste del panorama tennistico internazionale. Non hanno bisogno di molte presentazioni le vincitrici delle precedenti edizioni, tra le quali spiccano, solo per citarne alcune, Martina Navratilova, Jennifer Capriati, Ana Ivanovic, Kim Cljisters (vincitrice di ben 5 edizioni). Nell’albo d’oro ci fa piacere leggere le due finali ottenute da due tenniste italiane, purtroppo però senza gloria: quelle di Silvia Farina nel 1998 (sconfitta da Mary Pierce) e Francesca Schiavone nel 2006 (sconfitta da Alona Bodarenko). Fa comunque piacere constatare l’importante spazio che questo torneo è riuscito a ritagliarsi nel calendario annuale del circuito WTA, anche grazie ad un montepremi di tutto rispetto (225.000 €) ed una organizzazione da sempre impeccabile da parte dei lussemburghesi. Anche quest’anno la lista delle giocatrici presenti è estremamente ricca. Hanno già confermato la loro partecipazione, tra le altre, Elena Dementieva (recente vincitrice della medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Pechino), Daniela Hantuchova, Lindsay Davenport, Anna Chakvetadze e le italiane Sara Errani e Tathiana Garbin. Altri grossi nomi potrebbero aggiungersi quando saranno rese pubbliche le due Wild Card ancora da assegnare (ossia una sorta di “invito” di solito riservato a tennisti di prim’ordine). Per l’edizione 2008, in programma dal 18 al 26 ottobre, gli organizzatori hanno previsto anche qualche spettacolo a corollario della competizione sportiva. Giovedì 23 ottobre, infatti, avrà luogo il concerto delle “No Angels”, ragazze avvenenti e promettenti in arrivo dalla Germania. Altro ospite d’onore, il 18 ottobre, sarà Regina Halmich, per 12 anni consecutivi imbattuta campionessa del mondo di boxe della categoria pesi mosca. L’ultimo evento “collaterale” è l’invito che gli organizzatori hanno riservato a Jette Jupp, una specie di piccola Paris Hilton. Jette Jupp è la figlia di un celebre stilista e a 40 anni vanta già una linea di gioielli, di profumi e di vestiti a suo nome. Ma questa per noi è tutta un’altra storia… Ciò che in questa sede ci interessa è prepararci ad assistere ad una manifestazione di grande tennis e di grande sport a due passi da casa!

> Ana Ivanovic (vincitrice 2007)

Saperne di più? Per informazioni e biglietti: http://www.fortis-championships.lu

> Kim Clijsters

n.19/Ottobre 2008

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cura di : { aMiryam Dardanelli }

T

rasferirsi in un nuovo Paese comporta non poche rinunce e per chi da anni o magari fin da piccolo si è impegnato nello studio di uno strumento musicale, con dedizione, interrompere corsi e lezioni può essere davvero difficile. Ma questo articolo è diretto anche a tutti quelli che hanno sempre desiderato imparare a suonare uno strumento e per mille motivi diversi non lo hanno mai fatto, anche per loro questo potrebbe essere l’inizio di una bellissima esperienza! A Lussemburgo città, ma anche in molti altri centri cittadini del Granducato ci sono alcune scuole di musica o maestri privati, specializzati in diversi strumenti. Come sempre, ho cercato di elencare quelli più conosciuti, quotati e comodi da raggiungere: Cominciamo da quelli in città!

• Ecole de Musique Etude Sàrl

• Ecole de Musique de l’UGDA

3 route d’Arlon L-8009 Strassen Tel: 22 05 58 1 Nota: costituita nel 1991, organizza corsi e stage di musica

• Castellano Leonardo

28 B r. Principale L-5240 Sandweiler Tel: 35 59 88 Note: professore di piano e solfeggio La musica è la colonna sonora della nostra vita…forse questo può essere il momento di incominciare a scriverla e suonarla da sé!!!

180 route d’Esch L-1471 Luxembourg Tel: 48 02 22 Nota: offre corsi di chitarra moderna ed elettrica, piano e flauto

• Musikand

18 rue de Laroche L-1918 Luxembourg Tel: 43 14 31 Nota: offre corsi di piano anche per i più piccini E se vivete più vicino ad Esch:

• Lux Pianos

35 rue Xavier Brasseur L-4040 Esch-sur-Alzette Tel: 54 89 91 Nota:corsi di solfeggio per diversi strumenti musicali Alla frontiera francese:

• Prod Musique

12 av. de Saintignon F-54400 Longwy Tel: +33 (0)3 82 24 74 45 Nota: offre corsi di musica e anche una vasta esposizione di strumenti musicali da acquistare Sul territorio del Granducato: n.19/Ottobre 2008

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cura di : { aAlessio Gianfrate }

B

onjour cari connazionali, lo scopo di questa guida è di convertire uno o più documenti di testo (anche complessi, con immagini e altro) in formato PDF. Per far ciò utilizzeremo PDFCreator, che è anche open source nonché completamente gratuito.

1 2 3

Installiamo PDFCreator Apriamo Microsoft Word e carichiamo il file DOC (o RTF, TXT, HTML, ecc.) che vogliamo convertire in PDF Adesso stampiamo il file DOC (o RTF, ecc.) da Word, con l’accortezza di scegliere come stampante PDFCreator:

n.19/Ottobre 2008

4. Premiamo OK 5. Compiliamo i dati che vogliamo nella schermata che apparirà, come il titolo del documento e il nome dell’autore 6. (Facoltativo) Volendo possiamo impostare alcune preferenze, cliccando su Options, per esempio protezione del documento con password, o compressione (anche delle immagini). I parametri preimpostati vanno comunque abbastanza bene e suggerisco di modificarli solo se si sa quello che si sta facendo. Se si vuole proteggere il documento PDF con password (dalla modifica o dalla lettura), date un’occhiata alla schermata (Security) figura 6.

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Potete selezionare quello che volete, e stabilire quello che

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cura di : { aAlessio Gianfrate }

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l’utilizzatore del documento PDF potrà o non potrà fare (modificare il testo, stampare, copiare, ecc.). 7. Cliccare Save (cliccare Save un’altra volta se avevate fatto delle modifiche al punto 6)

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8. Il documento sarà salvato in PDF, dopo di che verrà aperto automaticamente per la verifica dal vostro programma di lettura PDF predefinito. A questo punto il nostro nuovo documento PDF, semplice o complesso che sia, è pronto per essere distribuito. Come avete visto è molto facile convertire in PDF qualsiasi documento. Purtroppo fare il contrario, cioè convertire da PDF a DOC (o verso altri formati), spesso non è semplice, perché bisogna eseguire un riconoscimento ottico dei caratteri, e questa operazione è abbastanza lunga (oltre a necessitare di programmi appositi). Ma questo é un argomento che tratteremo più avanti. Alla prossima!

n.19/Ottobre 2008

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a cura cura di di :: { aBrunella Brunella Caruso Caruso }

Ariete - dal 20 Marzo - 18 Aprile

Questo mese sarà caratterizzato da un grande recupero nella sfera lavorativa, molte situazioni che vi hanno messo sotto stress nei mesi scorsi troveranno una soluzione. Anche l’amore beneficerà della ritrovata serenità, tornerà la voglia di amare e i single avranno molte occasioni di conoscere persone interessanti.

Toro - 19 Aprile al 19 Maggio Sarà un Ottobre un po’ nervoso per quanto riguarda il lavoro, forse non riuscite ad ottenere quello che volete, ma cercate di non farvi prendere dal pessimismo e cogliete ogni occasione che avrete per dimostrare la vostra lungimiranza. Anche l’amore risentirà delle vostre ansie, cercate di non essere intransigenti con chi amate. Gemelli - 20 Maggio al 20 Giugno Riuscirete a gestire al meglio situazioni complicate e chi ha un’attività commerciale beneficerà del buon aspetto di Mercurio. Bene anche l’amore, se siete single preparatevi a vivere emozioni particolari, per le coppie invece ci saranno momenti molto romantici e conferme importanti. Cancro - dal 21 Giugno al 21 Luglio Dopo una ripresa lavorativa un po’ sotto tono, finalmente torna una grande energia e anche le buone notizie non si faranno attendere. In amore tutto è facilitato dall’ottimo aspetto di Venere, resta però qualche discussione in famiglia ma del tutto superabile. Cercate di non perdere le staffe per futili motivi. Leone - dal 22 Luglio al 21 Agosto Mese di poche conferme e di qualche ansia di troppo, sarà meglio farsi scivolare le cose addosso ed aspettare Novembre per avere le risposte che aspettate da tempo. Tornerà qualche fastidioso problema legale o economico, ma una grande ripresa inizierà già dalla fine del mese. Cercate di non scaricare lo stress in famiglia. Vergine - dal 22 Agosto al 21 Settembre Con Giove e Saturno nel segno niente potrà frenare il vostro successo, preparatevi a dei grandi e positivi cambiamenti in ambito professionale agevolati anche da un pizzico di fortuna. Finalmente si sblocca una situazione amministrativa o legale. L’amore torna a rivestire l’aspetto più importante della vostra vita. Bilancia - dal 22 Settembre al 22 Ottobre Ottime stelle questo mese agevoleranno i rapporti di lavoro e l’ambito delle finanze in generale. C’è ancora qualche piccola preoccupazione riguardante l’ambito delle proprietà, ma anche questo si sbloccherà nella seconda metà del mese. L’amore va forte e i nuovi incontri sono protetti da questo bellissimo cielo. Scorpione - dal 23 Ottobre al 20 Novembre Cielo molto positivo, il Sole entrerà nel segno dalla seconda metà del mese e vi porterà un po’ di fortuna. Arriveranno risposte e conferme in ambito lavorativo e anche l’amore beneficerà di queste buone stelle. Dunque se c’è una persona che vi interessa non esitate a mostrare i vostri sentimenti. Grande tenerezza anche nella vita di coppia. Sagittario - dal 21 Novembre al 20 Dicembre Ottobre sereno e tranquillo, arriveranno piccole gratifiche in campo professionale ed anche un problema contrattuale troverà una soluzione vantaggiosa. L’amore va bene, attenzione però a qualche scatto di gelosia nei confronti del partner e ai malintesi nella sfera familiare. Cercate di mantenere la calma. Capricorno - dal 22 Dicembre al 19 Gennaio Questo mese sarà per voi caratterizzato da un grande recupero, molto facilitato è chi cerca nuovi sbocchi professionali o una prima esperienza lavorativa. Nella sfera affettiva torna una grande passione, e anche le coppie che vivono un periodo di crisi, forse dovuto alla lontananza, riusciranno a trovare un nuovo equilibrio. Acquario - dal 20 Gennaio al 18 Febbraio Marte in opposizione vi procurerà qualche ansia lavorativa o un carico di lavoro da sbrigare, ma tutti i vostri sforzi troveranno il giusto apprezzamento nella seconda metà del mese. Forse ci sarà qualche spesa di troppo. Presi da tanti impegni cercate comunque di non trascurare chi amate. Pesci - dal 19 Febbraio al 19 Marzo Questo mese arriveranno grandi conferme e gratifiche in ambito professionale, riuscirete ad ottenere il successo che meritate e chi lavora in proprio avrà ottimi incassi. Anche l’amore si risveglia e le stelle aiutano chi cerca l’anima gemella, ma anche chi l’ha già trovata vivrà momenti molto romantici e passionali.

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cura di : { aAntonio Di Marzo }

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Š Photographer: Sabino Parente


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