Un altro giorno è andato le stagioni di Francesco Guccini
da un’idea di Marco Finazzi e Daria Addabbo
Un altro giorno è andato le stagioni di Francesco Guccini
fotografie di
introduzione di
Daria Addabbo
Gino Castaldo
Sommario
International Š 2021 by Editoriale Jaca Book Srl, Milano All rights reserved
Prima edizione italiana gennaio 2021
le stagioni di francesco guccini
primavera Photo Editing Marco Finazzi
Stampa e confezione Grafiche Stella Srl San Pietro di Legnago (VR) dicembre 2020
ISBN 978-88-16-60615-9
Editoriale Jaca Book Via Giuseppe Frua 11, 20146 Milano Tel. 02.48561520, fax 02.48193361 libreria@jacabook.it; www.jacabook.it Seguici su
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estate
autunno Impaginazione e grafica Jaca Book / Paola Forini
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inverno
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ieri, oggi. domani
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di Daria Addabbo
Ringraziamenti
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Crediti editoriali
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A Elisabetta
LE STAGIONI DI FRANCESCO GUCCINI
Quando apparve Guccini nel mondo della canzone si avvertì un ruvido frusciare di foglie autunnali. Come se un montanaro sapiente fosse sceso in città per mischiarsi alle caotiche e spigolose esigenze del mondo contemporaneo. Quel giorno nelle strade si sentì il rumore dei suoi passi, e chi lo sentì parlare riferì di una voce burbera, ma inspiegabilmente simpatica, traviata da una ancestrale rotazione di “r”, e con una netta propensione a raccontare storie. Come si è capito in seguito, era un messaggero del tempo. Era un tempo in cui si aveva la netta percezione che un cantautore potesse essere molto più che un fabbricante di canzoni, forse addirittura un eroe, uno capace di scavare tra le briciole del tempo, di trovare spunti di verità nell’estasi della rivoluzione e raccontare fiabe per adulti pieni di ideali. Guccini, del resto, aveva braccia forti. Un giorno per scherzo mi permisi non so perché di sfidarlo a braccio di ferro. Eravamo al Premio Tenco e tutti intorno si misero a ridere, come se Pollicino avesse sfidato Vulcano in persona. E infatti non feci neanche in tempo a sistemare il braccio, mi schiacciò come una mosca. Eppure prese a ben volermi per quel gesto così insensato e anche forse perché ero stato disposto a mettermi in ridicolo. Cosicché qualche tempo dopo vivemmo una strana e intensa avventura insieme, di fatto rapiti a Torino da un gruppo di giovani infiammati operai che ci ospitarono per due giorni, che ci fecero discutere e ridere, cantare e fare l’amore. La sfide vere, quelle dei campioni, al Tenco avvenivano di notte, quando gli obblighi lasciavano il posto all’improvvisazione, e dopo canti, danze e battute, iniziava il duello tra i titani dell’ottava rima.
Caddero come birilli quella notte, David Riondino resse un poco di più, ma fu abbattuto senza pietà dai due campioni in carica, Roberto Benigni e Francesco Guccini, che davanti a noi inscenarono una lotta senza quartiere, un botta e risposta rigorosamente in rima fatto di arguzie e sfottò, una battaglia campale che durò ore. Chi vinse? Non ha alcuna importanza. Era inverno e Guccini riscaldava l’ambiente non solo col fuoco dei suoi versi, ma anche con un giusto assortimento di vino, che si portava sul palco per ricordare sempre a tutti che un vero anarchico a questi codici da concerto ci crede fino a un certo punto, e si sta insieme soprattutto per bere e raccontarsi storie, e poi il vino lo offriva a chi andava a trovarlo nel retropalco per continuare a scherzare e raccontare storie, e far sempre finta che non fosse mai fino in fondo uno di quei concerti normali dove si paga un biglietto e la gente stava lì seduta ad ascoltare. Era nato da osterie, cantare si cantava gratis, ci si interrompeva, un racconto una discussione, una storia divertente e poi si ricantava, e anche quando si è dovuto arrendere all’evidenza dei concerti a pagamento, l’osteria se la portava dietro in camerino dove c’erano sempre taglieri di salumi e bicchieri di rosso. Fino al 1975 non aveva nemmeno un manager, e quando ce l’ha avuto era un compagno d’armi, uno con cui giocare a carte e discutere fino all’alba. Era uno che gli teneva testa, e si chiamava Renzo Fantini. Ma anche così tutta la sua arte si è consumata povera, è rimasto fedele alla sua ruvida razza di montanaro, non ha mai voluto indossare gli sfarzosi panni del successo anche quando i palasport gremiti urlavano il suo nome. Ogni volta era la stessa cosa, giorno dopo giorno. L’importante era che alla fine si potesse sempre cantare con la stessa consapevolezza amara e profonda che un altro giorno era andato.
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E un altro giorno è andato, volando sulla terra, su tutti noi, su fiumi, valli, città, rifluendo nei margini delle strade, su allegrie di bimbi e vecchi dormienti, su periferie sperdute e osterie assetate, sugli eroi del sol dell’avvenire e sugli amanti sbeffeggianti. Un altro giorno è andato e al di là di tutto, dati cause e pretesto, salvo eccezioni e bolle pontificie, ci sembra inafferrabile come una canzone. Un’altra canzone è andata ma guai se cercate di afferrarla, esattamente come il tempo. Si sbriciolerà nelle vostre mani, non rimarrà niente, per far posto tutt’al più a un’altra canzone, a un nuovo tempo, a un altro giorno che arriva. Guccini è il tempo. È la sua vera ossessione, la grammatica che detta implacabile lo sviluppo dei suoi versi. È il sottotesto poetico della sua intera storia. Non c’è strada che tenga, non c’è osteria, non c’è bottiglia o amico, non c’è racconto, risata e sberleffo, non c’è America né Costantinopoli, non c’è provincia, viaggio o notte buia che tenga, non c’è nulla al di fuori della beffarda cornice del tempo. C’è sempre un giorno che va, un altro giorno che è andato, o che andrà,
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è il tempo che apre e chiude i giochi della musica, il luogo in cui “l’oggi dove è andato l’ieri se ne andrà”. Del resto, ad Auschwitz c’era la neve, e poi era un venerdì santo oppure era il 3 dicembre del ’39, nell’inverno del nostro scontento, a Praga era primavera, in un disco che si intitola Due anni dopo, ma al mare d’estate non ci andava mai, casomai solo per un Giorno d’estate, come invece faceva il suo amico Dalla, che di mare viveva, sempre, lui invece apparteneva alla montagna ed era ospite speciale della città. Le Radici erano un carambolare di memorie, Incontro, e se per questo c’è anche una Canzone dei dodici mesi e una Canzone della vita quotidiana.
Negli angoli di casa cerchi il mondo Nei libri e nei poeti cerchi te Ma il tuo poeta muore e l’alba non vedrà E dove corra il tempo chi lo sa?
Al tempo nessuno sfugge, nessuno può vincerlo, tantomeno un menestrello di genio che al più va a frugare “nelle tasche della sera”, “negli angoli di casa” per cercare il mondo, consapevole che l’unico modo per conoscere davvero il mondo è sognarlo. Guccini non ha mai avuto bisogno di viaggiare davvero, è il viaggiatore più stanziale che ci sia mai stato. Si è seduto un giorno davanti a un tavolino in un imprecisato luogo tra la via Emilia e il West e lì è rimasto scoprendo che era il mondo ad andargli incontro.
Il più trascinante contastorie che abbia attraversato la canzone d’autore italiana è talmente ossessionato dal tempo da farne una questione di vita, un punto di osservazione privilegiato sul vivere:
Di qualsiasi cosa parli Guccini parla del tempo. Memorie, incontri, radici, storie, tutti elementi che hanno bisogno di essere collocati in un tempo, in un prima, in un tanto tempo fa, oppure ieri, o forse domani. Come se ogni suo verso camminasse sugli ingranaggi del Mulino di Amleto.
E un’altra volta è notte e suono non so nemmeno io per che motivo, forse perché son vivo, e voglio in questo modo dire “sono”
o forse perché è un modo pure questo per non andare al letto o forse perché ancora c’è da bere e mi riempio il bicchiere È notte fonda, gli amici se ne vanno, la musica è finita ma rimane nell’aria, nelle orecchie stordite dei compagni d’osteria. Ma Guccini questa volta non c’è. Se n’è tornato in montagna e sfoglia un libro, questo libro, dove le foto seguono il ritmo delle stagioni, che sono meteorologia e cadenza esistenziale, ripassa le sue canzoni e le riordina nel tempo. Provate a spargere alla rinfusa le canzoni di Francesco e si disporranno come per magia intorno alle quattro stagioni, perché la loro casa la cercano nel tempo. C’era una volta la primavera fatta di fragili fioriture, speranza e giovanili ardori, e poi c’era l’estate di Bisanzio e dell’America sognata, poi c’era una volta l’autunno dove si tornava in montagna a raccattare storie dai boschi e infine c’è l’inverno quando i giorni diventano quote del vivere e i fuochi del camino sono un elisir che ti porta fuori del tempo. Gino Castaldo
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Un anno è andato via della mia vita, già vedo danzar l’altro che passerà. Cantare il tempo andato sarà il mio tema, perchè negli anni uguale, sempre è il problema...
PRIMAVERA
L’ala del tempo batte troppo in fretta, la guardi, è già lontana…
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Aver tutto, ma non il domani‌
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Nel ristorante vuoto il cameriere, assorto e lento, cifrava il rebus dei cumulonembi‌
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Le fughe sono ormai finite sulle autostrade ormai ingiallite‌
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Correva la fantasia verso la prateria, fra la via Emilia e il West‌
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Nei primi giorni di malato sole, la primavera danza‌
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Ma dove sono andate quelle piogge d’aprile‌
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Come se il tempo passato ed il tempo presente non avessero stessa amarezza di sale‌
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Non sai che ci vuole scienza ci vuol costanza, ad invecchiare senza maturità ‌
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E il peccato fu creder speciale una storia normale‌
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Son tornate a sbocciare le strade, ideali ricami del mondo‌
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O forse è polvere che in primavera sembra languore di penitenza‌
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Conosci l’odore di strade deserte che portano a vecchie scoperte e a nafta, telai, ciminiere corrose, a periferie misteriose‌
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E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa in cui lento il tempo sciupavi quand’eri bambina…
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Come i visi alle pareti di quel piccolo autogrill mentre i sogni miei segreti li rombavano via i tir‌
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Questo cielo ancor sereno sembra esplodere d’estate‌
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ESTATE
Ma è bella l’illusione di un momento solo, quella luce che ti abbaglia, anche se si spegnerà…
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Le spiagge morte, all’improvviso, si sono aperte in un sorriso‌
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Cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi‌
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Chi mi dà indietro quelle stagioni di vetro e sabbia‌
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Quei giorni spesi a parlare di niente sdraiati al sole inseguendo la vita‌
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Le porte dell’estate dall’inverno son bagnate, fugge un cane come la tua giovinezza…
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Ma dove quelle estati senza fine, senza sapere la parola nostalgia‌
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Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione‌
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Ogni giorno è un altro giorno regalato‌
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Il tempo quaggiù s’è fermato, ormai tu non puoi che dormire e ascoltare le storie del fiume che va verso il mare…
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E a rotaie implacabili per nessun dove‌
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Notte calda come tante vicino al fiume che canta‌
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AUTUNNO
Se ti ho portato via un poco d’estate con qualcosa di fragile come le storie passate‌
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O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia‌
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La testa piena di vacanze ed ozio‌
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Eppure il mondo continua e va avanti con noi o senza‌
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La mia America e la sua diventate nella via la nostra città tanto triste‌
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Se penso a un giorno a un momento, ritrovo soltanto malinconia‌
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Fanghiglia di periferia‌
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Il treno, ah, un treno è sempre così banale, se non è un treno della prateria…
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Piccola città , bastardo posto‌
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E mentre l’ora se ne va, lontana sembra la città…
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Lo vedi il rumore di favole spente‌
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Cala novembre e le inquietanti nebbie gravi coprono gli orti‌
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Coppia che sta silenziosa un po’ rigida e in posa, a ballare, una sera‌
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INVERNO
Molto prima del tempo l’inverno è arrivato…
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Gli amici gentili un regalo faranno, ed il tuo tempo va e non tornerà ‌
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Restan fiori con le scritte, resta al vento un drappo nero‌
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Ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare‌
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L’inverno ha steso le sue mani e nelle strade sfugge ciò che sento…
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C’è da ricominciare un’altra settimana, strascinando nei giorni l’attesa quotidiana…
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La notte sale adagio, la strada è di un randagio che annusa i suoi fantasmi e abbaia alla città ‌
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Nel bar di luci e specchi col ghiaccio dentro ai secchi c’è un giovane invecchiato che non sorride più…
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Le luci dentro al buio sono andate via e l’allegria comprata è già sparita…
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La sfera di cristallo si è offuscata, e l’aquilone tuo non vola più…
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Sul monte, ogni tanto, gli spari‌
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E ignorando quel rodere sordo che cambia “io faccio” e lo fa diventare “io ricordo”…
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La notte, udite, sta per finire, ma il giorno ancora non è arrivato‌
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IERI, OGGI. DOMANI di Daria Addabbo
«Tu ne quaesieris scire nefas, quem mihi, quem tibi finem di dederint […] Dum loquimur, fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero». «Tu non chiedere, è vietato sapere, quale fine a me, quale a te […] Mentre parliamo sarà fuggito, inesorabile, il tempo: afferra il giorno, il meno possibile fiduciosa in quello successivo». Orazio, Odi, i, 11, vv. 1-2,7-8.
Lungo la via Emilia, più di dieci anni fa, è nata l’idea di un viaggio fotografico, alla ricerca delle immagini descritte nelle canzoni di Guccini. Molti dei suoi testi contengono delle precise inquadrature. Inquadrare significa scegliere, selezionare una porzione di racconto, metterla dentro una cornice e renderla una scena. Queste inquadrature sono state una mappa, una Guida Touring Club, delle cartoline: “Stefania ha lasciato qualcosa, Novella 2000 e una rosa sul suo comodino”; “Son calate le serrande, neri sfilano i vicini”; “E lei ritornerà con le MS, per suo padre steso davanti a qualche canale”; “L’America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata”; “Ma chi aspettano le ragazze della notte in quei bar zuppi di alcolici e fiati di uomini vocianti”. E, ancora, con le canzoni di Guccini nelle orecchie, ho cercato “la ragazza bionda quasi senza averne l’aria” in un Autogrill di qualche strada provinciale e ovviamente non l’ho trovata.
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Queste cartoline mi hanno inevitabilmente spinto verso la provincia, così ho avuto l’opportunità di raccontare di matrimoni, di attese, di viaggi, di solitudini e ricordi: teatri di vite consumate e da consumare. Di “rumore di favole spente”. Di luoghi in cui si fa ritorno e da cui si parte. Della convivenza tra generazioni che vivono a velocità opposte: i giovani, e la loro aspirazione, spesso illusoria, a rimanere connessi al resto del mondo e alla contemporaneità, e i vecchi, rimasti apparentemente immobili in un passato distante. Cercavo luoghi, ma ho trovato anche il tempo. Una dimensione molto presente nelle canzoni di Guccini e che mi ha permesso di far dialogare immagini, scenari e testi su un ulteriore piano. In questo senso, come le sue canzoni presentano continue connotazioni temporali e frequenti riferimenti alla fugacità del tempo e alla ciclicità ineluttabile delle stagioni, così anche l’osservazione di questi universi locali può favorire una riflessione sugli stessi temi: il tem-
po fagocita, travolge, modifica, sconvolge, lascia tracce e memoria, vittime e sopravvissuti, ma anche cristallizza, perpetua, rigenera e preserva. Così, la stessa “danza delle stagioni” finisce per scandire un eterno, consolatorio e frustrante rinnovamento nella conservazione. Il passato è malinconia: “Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi”. Ricordare per Guccini è necessario, la memoria è un antidoto alla fugacità inesorabile del tempo e alle perdite che si porta dietro, ma anche, come ha recentemente dichiarato, «un bene prezioso per orientare i nostri passi». Ricordare il passato dà senso alla realtà attuale. Non dimenticare orrori del passato consente di non ripeterli. Il presente è fugace: “Un altro giorno è andato e non ritornerà”. Perché “l’ala del tempo batte troppo in fretta”. Andando al nostro presente, si è ormai concluso un intero ciclo di stagioni da quando la nostra possibilità di vivere appieno le nostre vite ha subito una battuta d’arresto. “Chi ci ridarà indietro questo tempo?”. La mia fotografia, da questo punto di vista, mi ha sempre rassicurato, mi
ha illuso di poter congelare il tempo. Le fotografie, se sovrapposte nel tempo, rappresentano documenti che consentono di ricostruire quali trasformazioni abbia subito un territorio o una società. Uno scatto fotografico rende passato il presente, e lascia una traccia per il futuro.
Inverno 2020, Daria Addabbo
P. S. Il libro si chiude con un’immagine. Un uomo, che indossa una mascherina, esce dalla nebbia. La foto è stata scattata all’inizio della pandemia. La nebbia come metafora dell’insicurezza che impedisce di scrutare e immaginare il futuro. Il futuro è incerto. Incerto, ma non disperato.
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E dai boschi e dal mare ritorna la vita, e ancora la terra sarĂ popolata, fra notti e giorni il sole farĂ le mille stagioni.
Roma, marzo 2020
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Grazie Grazie a Marco Finazzi, Vera Minazzi, Laura Molinari e Gino Castaldo senza i quali non esisterebbe questo libro. Grazie a Jacopo Pergameno per i suoi preziosi e raffinati consigli. Grazie alle photoeditor Roberta Lancia ed Emanuela Mirabelli, e alle direttrici Annalisa Monfreda e Antonella Bussi, per avermi inviato in molti dei luoghi ritratti in questo progetto. A Ferdinando Cotugno, giornalista con cui ho avuto l’onore di collaborare. Grazie a tutte le persone speciali, incontrate e fotografate durante questo lunghissimo viaggio. Grazie a Fede per il sostegno e per essere sempre al mio fianco. Grazie a papà, per avermi fatto ascoltare per la prima volta il disco “Fra la via Emilia e il West”. Grazie a mia sorella Simona, per essere stata la mia prima compagna d’ascolto delle canzoni di Guccini. Un grazie speciale ai cuccioli, nuovi arrivati: Nina, Caterina, Olivier, Giacomo e Arturo. Grazie di cuore a Francesco Guccini
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Messina, 2017 Canzone dei dodici mesi
Autostrada del Sole (Fabro), 2016 La Verità
Finale Emilia, Modena, 2017
San Mauro Pascoli, Forlì Cesena, 2014 Quattro stracci
Scanno, L’Aquila, 2019 Canzone delle domande consuete
Maremma, 2013 Piccola Città
Capalbio, Grosseto, 2015 Piogge d’aprile
Polvica, Napoli, 2018 Farewell
Mirabilandia, Ravenna, 2014
Finale Emilia, Modena, 2017
Rosignano Marittimo, Livorno, 2016 Canzone delle domande consuete
Pomaia, Pisa, 2017 Lettera
Capalbio, Grosseto, 2015 Inutile
Ronciglione, Viterbo, 2015 Canzone dei dodici mesi
Pomaia, Pisa, 2016
Torrice, Frosinone, 2018
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Capalbio, Grosseto, 2015 Venerdì santo
Vada, Livorno, 2016 Autogrill
Rimini, 2013 La Verità
Villalago, L’Aquila, 2019
Semonte, Gubbio, 2014 Quello che non
Via Emilia, Modena, 2013 Statale 17
Milano, 2014 Incontro
Salina, Messina, 2015 Un altro giorno è andato
Benevento, 2017 E un giorno
Traghetto su Stretto di Messina, 2018 Primavera ´59
Scanno, L’Aquila, 2019 Lettera
Mirabilandia, Ravenna, 2014
Pomaia, Pisa, 2016
Umbria, 2014
Salina, Messina, 2020 Canzone per Piero
Castiglioncello, Livorno, 2014 Le pioggie d’aprile
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Scanno, L’Aquila, 2020 Farewell
Arpaia, Benevento, 2018 Quello che non
Via Emilia, Modena, 2014 Canzone dei dodici mesi
Via Emilia, Modena, 2014 Incontro
Salina, Messina, 2016 Canzone di notte n. 3
Terme di Saturnia, Grosseto, 2014 Luna Fortuna
Santa Maria a Vico, Caserta, 2018
Perugia, 2014 Piccola CittĂ
Gubbio, Perugia, 2014
Sicilia, 2018 Farewell
Fossato di Vico, Perugia, 2013 Canzone della vita quotidiana
Finale Emilia, Modena, 2017
San Lorenzo di Savena, Bologna, 2013 La ballata degli annegati
Salina, Messina, 2020
Napoli, 2019 Canzone per Piero
Salina, Messina, 2020 Autunno
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Lazio, 2016 Quello che non
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Gubbio, Perugia, 2013 Quello che non
Fregene, Roma, 2010 Cinque anatre
Umbria, 2012
Finale Emilia, Modena, 2017
Umbria, 2014
Arienzo, Caserta, 2018 Il compleanno
Santacittarama Monastero buddista, Rieti, 2016 Quattro stracci
Airola, Benevento, 2018 Piccola città
Rieti, 2016 Canzone dei dodici mesi
Finale Emilia, Modena, 2017
Terracina, Latina, 2011 Due anni dopo
Noto, Siracusa, 2009 La Verità
Vada, Livorno, 2014 Tango per due
Pomaia, Pisa, 2016 L’uomo
Salina, Messina, 2014
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Borgo Panigale, Bologna, 2013 Inverno ´60
Villalago, L’Aquila, 2020 Un altro giorno è andato
Stromboli, Messina, 2020 Shomèr ma mi-llailah
Santa Maria a Vico, Caserta, 2018 Inverno ´60
Capalbio, Grosseto, 2016 Autunno
Roma, 2020 Noi non ci saremo
Airola, Benevento, 2018 Inverno ´60
Roma, 2018
Saliscendi, Caserta, 2018 Canzone della triste rinuncia
Villalago, L’Aquila, 2019 Autunno
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CREDITI EDITORIALI Il tema Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1970 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl Canzone dei dodici mesi Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1972 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Piccola città Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1972 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl Canzone delle domande consuete Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1990 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
La verità Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1970 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Farewell Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1993 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
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Lettera Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1996 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Le piogge d’aprile Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1987 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Quello che non Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1990 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Venerdì Santo Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1967 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
E un giorno... Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 2000 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
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Autogrill Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1983 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Autunno Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 2000 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Incontro Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1972 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
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Un altro giorno è andato Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1970 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl Per quando è tardi Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1970 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl Luna fortuna Testo di Francesco Guccini Musica di Juan Carlos Biondini Copyright © 1993 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl Canzone delle osterie di fuori porta Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1974 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
L’uomo Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1970 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl Quattro stracci Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1996 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Le cinque anatre Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1978 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Argentina Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1983 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Il compleanno Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1970 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Statale 17 Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1967 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Inverno ’60 Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 2000 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Primavera ‘59 Testo di Francesco Guccini Musica di Juan Carlos Biondini Copyright © 2000 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl / Ala Bianca Group Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Canzone della triste rinuncia Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1974 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Canzone per Piero Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1974 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
Canzone di notte n. 3 Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1987 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl La ballata degli annegati Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1967 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl Canzone della vita quotidiana Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1974 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl Due anni dopo Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1970 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl Shomèr ma mi-llailah Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1983 by EMI Music Publishing Italia Srl / BMG Rights Management (Italy) Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl Noi non ci saremo Testo e musica di Francesco Guccini Copyright © 1967 by EMI Music Publishing Italia Srl Tutti i diritti riservati per tutti i Paesi Riprodotto per gentile concessione di Hal Leonard Europe Srl obo EMI Music Publishing Italia Srl
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