Il gatto e l'uccellino - Collana "Ponte delle arti" - Jaca Book - ESTRATTO

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Avevo tutto per essere felice

nella mia casa con le persiane blu. Una cesta morbida, latte caldo, i giochi… … del buon cibo da gustare, e persino, al collo, una medaglietta tonda come un sole con inciso il mio nome.

Ma… la mia gabbia dorata era chiusa. Chiusa a chiave. Chiusa a doppia mandata.

Allora, dalla mattina alla sera

e dalla sera alla mattina, raggomitolato davanti alla finestra, io sognavo…

Fuori, il giardino era così bello!

Per tanto tempo, ti ho ammirato leccandomi i baffi.

Perché, devo confessarlo, avevo voglia, proprio una gran voglia, di acchiapparti.

Un colpo di zampa, un colpo di zanna e… zac!

Già ti immaginavo in fondo al mio stomaco. Per davvero! Per sempre!

Così, ti ho mangiato solamente con gli occhi.

Poi ti ho chiamato:

– Ehi, uccellino! Tu, che con la punta del becco riesci a bucare il legno dei tronchi, becca le sbarre della mia prigione!

Il tuo canto si è ravvivato.

– Un gatto in gabbia, che strana immagine!

Ma… sarà saggio aiutarti?

Chi mi dice che non mi mangerai per metà, come fanno alcuni, o tutto intero in un boccone?

Ti ho guardato dritto negli occhi.

Poi ti ho detto:

– Te lo prometto e basta. E una promessa è una promessa!

La mia parola ti è bastata.

Tic! Tic! Senza esitare, ti sei messo a beccare.

Epocodopo , dietro a te,

sgattaiolavo sul tetto

della mia casa con le persianeblu.

Poi, di tetto in torre, di torre in ponte, di ponte in camino, di balzo in balzo fino alla fine dell’orizzonte. E là, allegro come un fringuello, ho ballato sotto allaluna.

Gatto e Uccello, Paul Klee

La più grande collezione delle opere di Paul Klee è esposta nel magnifico Centro Paul Klee di Berna, in Svizzera: www.zpk.org

1928
Olio e inchiostro su tela 38,1 x 53,2 cm
The Museum of Modern Art (MoMA), New York (Stati Uniti).

Com’è diventato pittore Paul Klee?

«Nato in una famiglia di musicisti, pensava di seguire la stessa strada diventando un violinista. È il fascino per la pittura – frequenta l’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera – ad averlo conquistato. Ha iniziato con disegni, caricature, acquerelli e acqueforti. Tuttavia la musica si ritrova anche nella sua pittura: alcuni titoli (Vecchio violinista; Polifonia; Fuga in rosso), o le note scivolate nei suoi dipinti lo dimostrano. E così come disegna tutti i giorni, Klee continua a suonare quotidianamente il violino.»

Cosa dipinge Paul Klee?

«Klee ha dipinto la realtà, ispirandosi alla natura ma rompendo con la tradizione della semplice riproduzione del visibile. Compone un erbario per osservare il mondo vegetale: piante, animali, campi sono rappresentati nelle sue tele. Senza dimenticare gli alberi, che hanno un ruolo fondamentale nel giardino incantato del pittore, un grande giardino rigoglioso tanto preciso quanto immaginario, talvolta composto da semplici campiture di colore. In tedesco Klee vuol dire “trifoglio” – un bell’occhiolino a quella natura con cui ha dialogato così intensamente!»

Da dove viene il suo amore per il colore?

«Nel 1914, Klee scrive nel suo diario: «Il colore mi possiede. Io e il colore siamo una sola cosa. Sono pittore». Si trova allora in Tunisia, abbagliato dalla luce e dall’intensità dei colori del paesaggio: è una rivelazione. Da quel momento ogni tinta ha una sua vita propria, il suo sapore, la sua musica, teoria che influenzerà i contemporanei di Klee. Il colore non lo lascerà più, anche se dopo il 1933 delle linee nere attraverseranno le sue tele come la sua vita, oscurata dall’avvento del nazismo.»

Perché Paul Klee si dà il nome di

“pittore-poeta”?

«Klee scrive poesie e la sua vena poetica si ritrova nelle sue tele, che spesso hanno titoli incantevoli, o nelle composizioni ludiche ottenute con giochi di linee, di forme e di armonie, in cui lettere e parole spesso convivono. Klee ci mostra quello che il suo occhio vede fra le cose e ci cala nella fantasia e nel sogno. «L’arte non riproduce il visibile. L’arte rende visibile.» diceva. Tutto lo ispira, tutto lo meraviglia, e ci invita a entrare nella sua visione poetica del mondo.»

Era già noto nella sua epoca?

«Sì! Alcune delle sue opere vengono esposte a partire dal 1910 nel suo paese natale, nel museo di Berna, poi in altre grandi città della Svizzera. Il “pittore-mago” è conosciuto in Francia dal 1925, grazie ad alcune mostre e agli articoli che gli dedicano dei grandi poeti. Le sue opere vengono esposte nel 1930 negli Stati Uniti nel Museo di Arte Moderna di New York. Se il nazismo costringe Klee all’esilio e condanna la sua pittura, la sua fama non cesserà di crescere anche dopo la sua morte: colore, luce, poesia, tutto seduce in questo pittore visionario!»

E se il gatto mangiasse l’uccellino?

«Come il famoso poeta francese Charles Baudelaire, anche Klee ama i gatti che lo affascinano e ne ha più di uno – cacciatori dal muso a forma di cuore, come nel quadro Gatto e Uccello. Dunque, se il gatto mangiasse l’uccellino, chi sa? La “macchina per cinguettare”, come Klee chiama gli uccelli, forse continuerebbe a cantare in fondo al suo stomaco… Il pittore ha mantenuto sempre una nota di humour! L’uccellino è il sogno del gatto, così come “la Luna è il sogno del Sole”. Perciò tutto è possibile, lasciamoci trasportare…»

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