a
vi a l ac t ea
vi la c
te a
CIELO BOREALE
CIELO AUSTRALE
F
in dalle epoche più antiche, guardando
(luce) e la notte (buio) hanno una uguale durata.
il cielo stellato i vari popoli vi hanno
In marzo, il primo equinozio dell’anno segna
visto delle figure formate da gruppi di
l’inizio della primavera nell’emisfero boreale,
stelle: le costellazioni. Le costellazioni sono
mentre 6 mesi dopo, in settembre, il secondo
il frutto dell’immaginazione degli uomini che
equinozio dà inizio all’autunno. Nell’emisfero
consideravano il cielo come una grande volta
australe le stagioni si invertono. I due solstizi
trapuntata di luci, di diversi colori e grandezze,
indicano invece la massima inclinazione della
tutte alla stessa distanza come su una lavagna
Terra rispetto al Sole. Nell’emisfero boreale il
ricur va, la “volta celeste”, su cui tracciare delle
solstizio d’estate è il giorno più lungo e quello
linee per unire le stelle a formare animali,
d’inverno il più breve, la situazione è invertita
personaggi e cose. Tali figure erano legate ai
nell’emisfero australe.
Lara Albanese Lucia Scuderi
racconti mitici, e la medesima costellazione era argomento di leggende e narrazioni a seconda
L’Atlante si apre con le due grandi mappe
delle civiltà e dei paesi.
celesti delle costellazioni visibili dagli emisferi
Ma se le costellazioni sono figure mitiche, le
boreale e australe, e si chiude con la loro
stelle, così come i pianeti, le galassie, le
versione figurata. I nomi delle costellazioni
nebulose, i sistemi planetari, i buchi neri,
sono in latino perché nei secoli sono stati
insomma tutti gli oggetti e i fenomeni del
tramandati nella lingua dei Romani
cielo sono realtà astronomiche, studiate con
che avevano ripreso i miti greci.
le più moderne apparecchiature da scienziati
Fra di esse c’è un gruppo speciale che forma
che oggi chiamiamo astrofisici.
lo Zodiaco: la Terra si muove attorno al Sole, ma a noi sembra che sia il Sole a spostarsi e
L’universo è immenso, le stelle che ammiriamo
percorrere una via nel cielo come se entrasse nelle
a occhio nudo sono a distanze diversissime da
costellazioni, diverse a seconda dei mesi. Questo
noi e distantissime tra loro. Viaggiano a enormi
percorso apparente del Sole, definito eclittica, è
velocità, colore e dimensione possono indicarne
chiamato Zodiaco, la “strada degli esseri viventi”:
l’età, la vicinanza o il loro allontanarsi da noi.
sono gli animali e le figure che fanno da sfondo
La Terra, oggi lo sappiamo, è come una sfera
al Sole e che definiamo costellazioni zodiacali.
schiacciata ai poli. Nella par te nord (emisfero Nord, detto boreale) si possono vedere costellazioni diverse da quelle che si vedono
«
Viaggiando nel tempo e nello spazio, incontreremo gli appassionanti fenomeni
nella par te sud (emisfero Sud, detto australe).
dell’universo, le scoperte astronomiche,
Alcune costellazioni si osser vano a cavallo fra i
antiche e recenti, i miti greci alle origini
due emisferi. Sappiamo inoltre che la Terra ogni
della nostra cultura, che danno vita alle
giorno compie un giro completo su sé stessa
costellazioni. E le suggestioni di poeti,
(rotazione), impiega un anno a girare attorno
scrittori, artisti, scienziati e filosofi
al Sole (rivoluzione). Anche l’osser vazione delle
affascinati dal cielo stellato
costellazioni risente delle stagioni perché
che da sempre è fonte di meraviglia
talune per intere stagioni sono presenti solo nel
e ispirazione, come nelle
cielo diurno e perciò invisibili all’occhio umano.
immagini incantatrici di questo Atlante.
i raggi del Sole sono perpendicolari all’equatore, la circonferenza centrale della Terra, e il giorno
© 2018 Editoriale Jaca Book, All rights reserved - Prima edizione febbraio 2018 - ISBN 978-88-16-57437-3 Editoriale Jaca Book - Via Frua 11, 20146 Milano - Tel. 02.48561520 - libreria@jacabook.it; www.jacabook.it - Seguici su
«
Gli equinozi sono i due momenti dell’anno in cui
Pagina a destra: illustrazione di un graffito nordamericano, Utah, 950-1200 "Uomini e astri"
ATLANTE DEL CIELO
ARIETE e TRIANGOLO Aries, Triangulum
Questo moto è molto lento. Per tornare al punto di partenza, l’asse di rotazione terrestre impiega circa 26 mila anni! In un periodo di tempo così… sconfinato, cambia completamente il punto di osser vazione del cielo notturno, e quindi la posizione delle stelle e delle costellazioni
polo nord celeste
rispetto a noi.
precessione moto di
È anche per questo motivo che le costellazioni zodiacali non sono più quelle di migliaia
N
di anni fa, all’epoca dei primi astronomi el cielo boreale, la costellazione dell’Ariete è ben visibile da settembre
fino a marzo, fra l’ammasso delle Pleiadi, un gruppo di stelle giovani vicine
mesopotamici. Oggi, per esempio, per l’equinozio di primavera il Sole è ospitato dai Pesci, ma a partire dal 2600 questi saranno rimpiazzati dall’Acquario.
fra loro, e la grande costellazione della Balena. Al
' 7 2 º 3 2 asse di rotazione
contrario, nel cielo australe non è possibile osser varla per un
L’Ariete ospita la prima stella doppia mai
periodo altrettanto lungo: lì tra ottobre e dicembre le lunghe
scoperta. Il primo a scorgerla fu Robert
giornate di sole lasciano ben poco spazio al cielo notturno.
Hooke nel 1664, mentre con il suo telescopio
Poco distante dall’Ariete sorge il Triangolo: per Igino,
inseguiva una cometa. Racconta Camille
astronomo romano del
i
secolo d.C., questa costellazione
fu posta lì da Mercurio per aiutare i mortali
Flammarion, un importante astronomo francese del
xix
secolo:
a scorgere meglio l’Ariete.
asse dell'eclittica nel
i
«Seguendo la cometa di quell’anno, l’astronomo Perché il poeta latino Manilio nel suo poema “Astronomica“, sempre
secolo d.C., definiva l’Ariete “il principe di tutti i segni“?
inglese Hooke, un contemporaneo di Newton, rilevò casualmente l’accoppiamento: “Si tratta di due piccole stelle molto vicine fra loro. Una tale circostanza non l’ho mai incontrata in tutto il cielo“, commentò con queste precise parole.»
Perché da circa duemila anni prima della nascita di Cristo, l’Ariete ospitava il Sole per l’equinozio di primavera. In precedenza, fra il 4000 e il 2000 a.C., lo stesso compito
Oggi sappiamo che un sistema binario è costituito da due stelle che ruotano una attorno all’altra a causa della loro forte attrazione gravitazionale. La struttura formata dalle stelle osser vate da Hooke compie un giro completo in circa 5000 anni.
era toccato al Toro. Poi, il
d moto
di precessione,
Si narra nella Bibbia che Mosè discese dal monte Sinai portando le tavole
ossia la rotazione e la modifica
dei dieci comandamenti. Dalla fronte emanava raggi di luce che in molte
dell'orientamento dell’asse terrestre,
raffigurazioni divennero corna di ariete. Quando trovò gli Ebrei intenti ad
col trascorrere dei millenni ha spostato il
adorare il Toro, simbolo del vecchio cielo, Mosè fece distruggere l’idolo con
panorama, così l’Ariete ha sostituito il Toro nell’equinozio di primavera.
rabbia. Secondo la mitologia greca, l’Ariete sarebbe l’animale dal vello d’oro, ossia un manto dorato con poteri straordinari che fu conquistato dagli Argonauti nel lungo viaggio, pieno di pericoli, sulla nave Argo.
TORO, ORIONE e AURIGA Taurus, Orion, Auriga
N
È tramontata la luna e le Pleiadi, è mezzanotte, il tempo passa ed io, io dormo sola.
Saffo, Frammento 168b
abituati e varia dai 3.000 ai 10.000 °C. Quelle
elle notti invernali non può
fredde emettono energia
sfuggirci il maestoso Orione,
nella regione rossa o
sovrastato dal pentagono
Dato che la luce che proviene dalle stelle
infrarossa dello spettro
può impiegare anche migliaia di anni per arrivare
dell’Auriga e affiancato dal Toro, con il
elettromagnetico; quelle calde
fino a noi, può capitarci di osser vare
suo muso a triangolo. Questa straordinaria
la generano soprattutto a lunghezze
una stella che è già morta!
costellazione, visibile in entrambi gli
d’onda blu o ultraviolette, e ci appaiono
emisferi, rappresenta secondo il mito greco il
quindi blu o bianche. Poiché la loro
Sotto alla cintura del maestoso cacciatore è
cacciatore Orione.
temperatura superficiale diminuisce con
possibile scorgere con un telescopio amatoriale
Punto dallo Scorpione per una maledizione
l’aumentare dell’età, le stelle
la straordinaria nebulosa di Orione. Le nebulose
di Artemide e salvato da Ofiuco, il
che tendono al rosso sono vecchie,
sono zone galattiche ricche di polvere, gas e plasma, in
leggendario cacciatore ebbe in premio un
quelle azzurre sono più giovani
cui si formano di continuo nuove stelle. Quando le
posto fra le stelle. Per questo motivo, narra
e quelle gialle, come il nostro Sole,
polveri presenti nella nebulosa cominciano
il mito, lo Scorpione e Orione non sono mai
sono stelle di mezza età.
a interagire fra loro, l’agglomerato che
insieme nel cielo. Quando nei mesi estivi lo Scorpione brilla luminoso, Orione, costellazione tipica dell’inverno, si rende invisibile per il timore
ne deriva attrae con la sua forza Il colore rosso vivo di Betelgeuse ci
gravitazionale nuove polveri.
suggerisce allora che la sua
Cresce di massa e di densità
temperatura sia
e raggiunge temperature
d’imbattersi di nuovo nel
bassa e che la stella
elevatissime. Più
velenosissimo insetto.
sia vicina alla fine.
aumenta la massa, più
Rigel, il ginocchio di
aumenta l’attrazione
Le stelle più brillanti disegnano le spalle, le ginocchia e la cintura del gigante
Orione, è invece una stella bianco-azzurra, quindi calda e relativamente giovane.
Orione, formata da La vita di una stella è molto diversa da
Betelgeuse, la spalla
quella alla quale siamo abituati. Può arrivare
di Orione, è una
a circa 10 miliardi di anni, un tempo
supergigante rossa che
smisurato rispetto alla vita umana! Anche la
ha un diametro circa 400 volte maggiore
distanza da noi è estremamente elevata, e
di quello del Sole e dista da noi quasi
gravitazionale, e quindi le dimensioni. Da agglomerati come questi
un trio ben allineato.
varia da decine a migliaia di anni luce. La luce viaggia
nascono le stelle. Proprio davanti al gigante cacciatore sta il Toro,
d
310 anni luce.
a 299.792,458 chilometri
con la sua bellissima
Il colore delle stelle è legato
al secondo: un anno luce
Aldebaran,
alla loro temperatura, che è molto elevata rispetto alle temperature alle quali siamo
equivale quindi a 9,461
«
«
un’altra stella rossa alla
milioni di milioni
fine della sua vita. Poco
di chilometri.
più in là, lo splendente ammasso delle Pleiadi.
P
roprio sopra Orione, da dicembre a marzo, splendono i Gemelli.
A questa costellazione è legata la leggenda di Castore e Polluce, i due fratelli che nacquero da Leda, regina di Sparta, dopo la sua unione con Zeus che si era tramutato in Cigno per avvicinarla. Poco prima del solstizio d’inverno, osservando i Gemelli possiamo ammirare le Geminidi, uno sciame meteoritico di straordinaria ricchezza,
GEMELLI
d
Gemini
meno noto delle sorelle Perseidi, o Lacrime di san Lorenzo, semplicemente perché a dicembre il freddo distoglie dall’osservare il cielo stellato. Ogni volta che in una zona di cielo cadono più di 10 meteore all’ora si ha uno sciame meteoritico. Le piccole meteore entrando a contatto con l’atmosfera terrestre s’infiammano per attrito e sembrano volare giù dal firmamento. In realtà è possibile vedere le “stelle cadenti“ ogni notte dell’anno, ma quando sono numerose si parla di vero e proprio sciame, o pioggia, di meteore. Se sullo sfondo compare una costellazione, conosciamo, per esempio, le Leonidi, le Liridi e le Perseidi che prendono il nome dalle costellazioni del Leone, della Lira e di Perseo. Durante la salita all’Empireo, in un momento di difficoltà, Dante si rivolge ai Gemelli, ricordando che il giorno della sua nascita,
«
Tu non avresti in tanto tratto e messo
nel foco il dito, in quant’io vidi ’l segno che segue il Tauro e fui dentro da esso. O glorïose stelle, o lume pregno di gran virtù, dal quale io riconosco tutto, qual che si sia, il mio ingegno.
nel maggio 1265, il Sole si trovava in questa costellazione. Il suo ingegno poetico risalirebbe a quella concomitanza.
Dante Alighieri, Paradiso, canto
xxii,
versi 109-114
«
questa dà il nome allo sciame. Così oggi
CANCRO e LEONE Cancer, Leo
L
a costellazione del Cancro è formata da stelle così poco luminose che se non fosse fra Gemelli e Leone sarebbe davvero difficile
scorgerla. Le cinque stelle più lucenti hanno la forma di una Y rovesciata. Racconta il mito greco che il Cancro altro non era se non il granchio mandato da Era per tentare di fermare Ercole mentre questi combatteva contro Idra, il terribile mostro a molte teste. Fu così che l’instancabile eroe superò la seconda delle sue dodici fatiche: ridusse in poltiglia l'enorme crostaceo ed Era per ricompensarlo di aver combattuto contro Ercole lo mise in cielo insieme alle
d
altre costellazioni dello Zodiaco.
Qui brilla l’ammasso stellare
più visibile del cielo, secondo solo a quello delle Pleiadi e noto con il nome di Presepe o Alveare. Questo ammasso lattiginoso, che sembra grande 3 volte la Luna, fu il primo oggetto stellare che Galileo Galilei (1564-1642) osser vò con il suo cannocchiale e lo descrisse nel trattato astronomico del 1610, il “Sidereus Nuncius“ (Messaggero delle stelle). Sta nascendo l'astronomia moderna! Oggi sappiamo che è un ammasso aperto, un luogo di formazione stellare composto da stelle giovani e molto concentrate. No, non si tratta di un’illusione prospettica! In questo caso, le stelle sono davvero vicine: sono unite anche da una reciproca attrazione gravitazionale e da un moto correlato. In un ammasso, il numero di stelle può variare da poche centinaia a centinaia di migliaia, o addirittura milioni. Da uno schema di Galileo Galilei nel Sidereus Nuncius (1610)
Quelli aperti, o galattici, in genere non superano il migliaio di stelle; quelli globulari,
Sospetto che l’universo sia non solo più strano di quanto supponiamo, ma più strano di quanto siamo capaci di supporre.
forma sferica, possono contenerne da diecimila a un
J.B.S. Haldane, Possible Worlds
milione. Proprio nell’ammasso del Presepe, o Alveare, che dista circa 600 anni luce da noi, di recente è stato trovato il secondo pianeta di un sistema planetario. Pr0211c, così lo hanno chiamato gli astronomi, ha una massa pari a circa 8 volte la massa di Giove e un periodo di rivoluzione, ovvero il tempo che impiega per compiere un’orbita completa, di circa 9 anni terrestri. Ruota attorno alla sua stella insieme a un altro pianeta, Pr0211b, di 2 masse gioviane e con un periodo di rivoluzione di circa 2 giorni. Fra le migliaia di pianeti che non fanno parte del sistema solare scoperti fino a oggi, solo una piccolissima percentuale è stata scoperta in un ammasso aperto. Nello zoo celeste non poteva mancare il Leone, il re degli animali: una grande costellazione zodiacale che brilla nel cielo fra dicembre e giugno. La sua stella più luminosa è Regolo. Si narra che il Leone celeste sia quello ucciso da Ercole a Nemea, in Argolide, nella prima delle sue dodici fatiche. Pare che il leone di Nemea avesse una pelle resistente a ogni tipo di arma, tanto che Ercole dovette deporre le armi e affrontarlo in un feroce corpo a corpo. Fu così che il grande eroe liberò finalmente da un incubo gli abitanti della valle. La lontananza della costellazione del Leone dal chiarore della Via Lattea consente di osser vare bene al telescopio il cielo profondo e di individuare sia diversi pianeti che intere galassie. Nella zona, con il telescopio spaziale Kepler, che prende il nome da un altro dei padri dell’astronomia moderna, il tedesco Giovanni Keplero (1571-1630), nel 2013 è stato rilevato il pianeta Kepler 78b che ha un raggio e una densità paragonabili a quelli della Terra. Dato che orbita a meno di 2 raggi stellari dalla superficie della sua stella, Kepler 78b è caldissimo e può raggiungere una temperatura di 2.000 °C.
Già Galileo Galilei, circa 400 anni fa, scoprì con il suo semplice cannocchiale che la Via Lattea, la nostra galassia, era formata da stelle. Le galassie sono enormi complessi di stelle e di gigantesche nubi di gas e polveri tenuti insieme dalla forza di gravità. Oggi sappiamo che ci sono circa 100 miliardi di galassie, ognuna costituita da quasi 100 miliardi di stelle. Le stelle che vediamo a occhio nudo fanno parte della nostra galassia. Grazie agli odierni telescopi gli astronomi riescono a rilevare anche la presenza dei pianeti, oggetti molto difficili da intercettare perché non brillano di luce propria e hanno temperature assai inferiori a quelle delle stelle. Dietro alla costellazione del Leone, gli astronomi hanno osser vato ben tre galassie molto vicine, che formano la Tripletta del Leone. La più ampia, Messier 66, dal nome dell’astronomo francese del ‘700 che l’ha classificata, ha un diametro di 100 anni luce: per attraversarla un raggio di luce impiega quindi un secolo! Questa galassia ha la forma di una spirale, proprio come la nostra, anche se è decisamente allungata da una parte, forse perché sente l’attrazione gravitazionale delle galassie vicine. Le galassie vengono classificate in base alla loro forma. Esistono galassie ellittiche, che somigliano a un ellissoide e in genere contengono stelle vecchie. Ci sono galassie a spirale, con un rigonfiamento di materia al centro (detto nucleo) e alcuni bracci che da lì partono a disegnare una spirale. Esistono, infine, galassie dalla forma indefinita, che prendono il nome di galassie irregolari.
«
formati da stelle molto più vecchie, dalla caratteristica
«
CANE MAGGIORE e CANE MINORE Canis major, Canis minor
Q
uando in estate siamo oppressi dal caldo terribile diciamo che c’è la canicola. Gli antichi Romani avevano osservato
che in questo periodo Canicula, cioè Sirio, la brillante stella della costellazione del Cane Maggiore, sorgeva e tramontava assieme al Sole. Il Cane Maggiore si trova proprio
d
alle spalle di Orione e rappresenta il fedele animale che accompagna il cacciatore nelle sue imprese. La sua Sirio è la stella più luminosa del cielo invernale. Dista solo 8,6 anni luce dal Sole, ma è grande quasi il doppio. Anche il Cane Minore ha una stella piuttosto luminosa, il Procione. Il suo nome greco Prokýon significa “prima del cane“: durante l’anno, infatti, la costellazione sorge prima di Sirio. Nelle notti buie e limpide, a sudovest di Sirio è possibile scorgere anche a occhio nudo l’ammasso aperto M41. Si trova a 2300 anni luce da noi, sul bordo estremo del nostro stesso braccio galattico. L’astronomo francese Charles Messier (1730-1817) la osservò nel 1765 e la incluse nel proprio catalogo, il primo nella storia della scienza a riunire gli oggetti celesti diversi dalle stelle. Messier li classificò con numeri preceduti dalla lettera M, l’iniziale del proprio cognome.
«
Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sapranno ridere!“. E rise ancora. “E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per piacere… E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai: ‘Sì, le stelle mi fanno sempre ridere!’ e ti t’avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere... Antoine de Saint-Exupér y, Il piccolo principe
«
crederanno pazzo. T’avrò fatto un brutto scherzo…“ e rise ancora. “Sarà come se
VERGINE virgo
È
facile individuare questa costellazione grazie a Spica, la stella che gli antichi immaginavano come una spiga di grano che brillava in mano alla Vergine. La costellazione rappresenta Astrea, figlia di Zeus e Teti, che decise
sdegnata di rifugiarsi nel cielo perché sulla Terra gli uomini non rispettavano la giustizia. Qui si trova un gigantesco agglomerato di galassie. Ne riunisce circa 2000, compresa la famosa Sombrero. Il suo nucleo a bulbo, circondato da strisce di polvere, le dà la forma di una spirale, che ricorda la forma a larghe falde del cappello messicano, ossia il sombrero. La massa di questa galassia equivale a quella di 800 miliardi di Soli! Oggi sappiamo che il sistema solare non è l’unico sistema planetario dell’universo. Negli ultimi venti anni gli astronomi hanno scoperto oltre 3500 pianeti esosolari, cioè che non appartengono al nostro sistema solare, nel quale attorno al Sole orbitano Mercurio, Venere e la Terra, seguiti da Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno.
Per individuare un pianeta esistono due metodi. Il primo è la rilevazione diretta, tramite i telescopi, delle radiazioni emesse. È un metodo assai complesso in quanto, rispetto alle stelle, i pianeti emettono radiazioni inferiori. Il secondo consiste invece nell'osservare gli effetti che il pianeta genera quando passa davanti alla stella attorno alla quale orbita. Il “metodo
n
del transito“ è molto interessante. Consiste
nell’osservare l’ombra che il pianeta proietta sulla stella. Un po’ come se questa fosse lo schermo di un teatro delle ombre e il pianeta una sagoma!
BILANCIA e SCORPIONE Libra, Scorpius
N
on è facile individuare la costellazione della Bilancia, perché non è molto luminosa. Perciò in
passato era associata spesso a quella dello Scorpione, come testimoniano i nomi delle stelle che ancora oggi la formano. Iniziano tutti con Zuben, ossia chela, denominazione in uso già
presso gli antichi astronomi arabi. La Bilancia è l’unica costellazione dello Zodiaco che non rappresenta un essere vivente, animale o personaggio. La Bilancia è simbolo della giustizia e dell’equilibrio. Non a caso, nell’equinozio d’autunno, quando il Sole è nella Bilancia, la notte e il giorno hanno la stessa durata. Al contrario della Bilancia, nelle sere estive è ben riconoscibile lo Scorpione, con la sua caratteristica forma a S. Si tratta di una costellazione australe. Per questo motivo, in Europa è visibile solo nei paesi del Mediterraneo e in Italia lo vediamo basso, vicino all’orizzonte, meglio in Sicilia che nel nord del Paese. Nello Scorpione la stella più appariscente è Antares. Il suo caratteristico colore rosso ci suggerisce che si stia raffreddando e che sia vicina alla fine della propria vita. In effetti Antares è una supergigante rossa, appartiene cioè alla categoria di stelle più grandi dell’universo, con una massa 500 volte superiore a quella del nostro Sole.
d
Con gli attuali telescopi è possibile scorgere in questa zona di cielo anche la straordinaria nebulosa a farfalla,
o NGC 6302 (NGC sta per New General Catalogue, ossia il Nuovo Catalogo Generale delle nebulose, degli ammassi stellari e delle galassie, compilato per la prima volta nel 1888 da Emil Dreyer). NGC 6302 è una nebulosa bipolare, che si trova a circa 3800 anni luce dalla Terra, all’interno della nostra galassia. Al centro ospita una stella caldissima, che gli astronomi non hanno mai potuto ammirare, perché è circondata da un disco densissimo di polvere e gas.
SAGITTARIO,
ERCOLE e OFIUCO
Sagittarius
L’
Hercules, Ophiucus
antica costellazione del Sagittario raffigura un Centauro che tende l’arco. Da sempre gli
Guardando in direzione del Sagittario, si vede
uomini hanno cercato di identificarsi
il centro della nostra galassia. Si tratta di un
nero, una regione dello spaziotempo n buco con un’attrazione gravitazionale così elevata
nell’elegante personaggio, metà uomo e metà cavallo. Si racconta che Crono, tramutatosi in
da non far uscire nulla. Non c’è luce che possa
cavallo, rapì la bellissima ninfa
colpirlo e arrivare ai nostri occhi per mostrarcelo.
Filira. Da lei ebbe un figlio,
Pertanto un buco nero è invisibile!
metà uomo e metà cavallo,
Prima di scoprirlo, gli astronomi non riuscivano
al quale diede il nome di
a spiegarsi come mai le stelle vicine al centro
Chirone. Pare che fu proprio
della nostra galassia si muovessero a 5.000 km
Chirone, il più sapiente dei
orari, mentre il Sole ad “appena“ 220. Il buco nero
Centauri, a usare le
rivela infatti la propria esistenza tramite gli effetti
costellazioni per aiutare gli
che ha sugli oggetti attorno. Con il suo “risucchio“,
Argonauti alla ricerca del vello
per esempio, può attrarre la materia circostante
d’oro nella loro navigazione
al punto da farla sembrare uno spaghetto.
notturna.
Questo fenomeno è chiamato spaghettificazione o “effetto spaghetti“.
Durante un combattimento, Ercole ferì Chirone per sbaglio con una
Fra Ercole e il Sagittario, si trova Ofiuco,
freccia avvelenata. Il Centauro
la costellazione legata al mito di Orione.
dolorante si trascinò fino a una grotta e chiese a Zeus di essere reso mortale
Ofiuco, un personaggio con in mano un serpente
e di scambiare la propria immortalità
rimanda al dio Asclepio, educato da Chirone alla
con Prometeo incatenato. Per premiare
conoscenza delle erbe e della medicina. Il bastone
tanta generosità, Zeus collocò quindi
di Asclepio, Esculapio in latino, con il suo serpente
Chirone tra le costellazioni.
attorcigliato è tuttora il simbolo della professione medica.
Non è quindi un caso se Ercole e il Sagittario sono vicini nel cielo. Ma esiste anche un altro legame fra i due. Si narra che Ercole uccise Nesso, un Centauro che si era invaghito di sua moglie Deianira. Prima di morire, il perfido Nesso suggerì a Deianira di far eterno. Ma si trattava di un astuto inganno: appena Ercole infilò i vestiti del Centauro, si sporcò del suo sangue avvelenato e, preso da lancinanti dolori, lui immortale volle darsi la morte su una pira di fuoco. Ma Zeus orgoglioso del figlio prediletto lo volle fra gli dei dell’Olimpo come guardiano del cielo.
«
... ora noi, mercé del telescopio ce lo siam fatti vicino trenta e quaranta volte più che vicino non era ad Aristotile, sì che possiamo scorgere nel cielo cento cose che egli non potette vedere...
Galileo Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi
«
indossare a Ercole i suoi abiti intrisi di sangue, così da renderlo fedele in
CAPRICORNO vete forse sentito nominare il Tropico del Capricorno. È la latitudine terrestre alla quale il Sole un tempo era in posizione verticale per il solstizio d’estate australe (l’inverno boreale).
Il Capricorno è una costellazione australe visibile anche in buona parte d’Europa. Proprio lì si trova il Sole per il solstizio e lì l’astronomo tedesco Johann Galle scoprì nel 1846 il pianeta Nettuno. Dopo Cancro e Pesci, è una delle costellazioni zodiacali meno brillanti del cielo e, come se non bastasse, anche la più piccola. Tuttavia è una costellazione antichissima e veniva rappresentata già 3000 anni fa dai Babilonesi. Per gli antichi Greci il Capricorno era Pan, satiro dei boschi e fantasioso salvatore degli dei. Minacciati dal terribile mostro Tifone, demone delle tempeste, gli dei per salvarsi si misero in fuga e giunsero in Egitto, dove Pan suggerì loro di trasformarsi in animali: Apollo divenne un cor vo, Dioniso una capra, Era una vacca bianca, Artemide una gatta. Anche Pan decise di trasformarsi: mezzo immerso nelle acque del Nilo, le gambe sommerse divennero la coda di un pesce, mentre la parte superiore del corpo si tramutò in una capra, con le corna ritorte e le zampe anteriori muscolose. Nel frattempo Zeus combatteva nel cielo con Tifone. Nella loro lotta scellerata, giunsero in Sicilia. Tifone sanguinava così tanto che colorò il mare di rosso. E Zeus, quando vide l’Etna, staccò il vulcano da terra e lo lanciò contro il terribile mostro, intrappolandolo per sempre nelle viscere della Terra. Ancora oggi, quando l’Etna erutta, sentiamo i brontolii di Tifone e nel cielo ammiriamo Pan, salvatore degli dei dell’Olimpo.
P
roprio accanto al Capricorno, sta la maestosa costellazione dell’Acquario,
associata al mito di Ganimede. Il giovane, figlio di Troo re di Dardania, era straordinariamente bello. Talmente bello che Zeus mandò sulla Terra la sua aquila a rapirlo. Lo fece portare sull’Olimpo, lo trasformò nel coppiere degli dei e lo rese immortale. Il re Troo non si dava pace di aver perso il suo amato
ACQUARIO e MARE DEL CIELO
figlio. Per consolarlo, Zeus gli regalò allora una splendente pianta di vite d’oro, forgiata dagli
Aquarius
dei, e due meravigliosi
Carina, Puppis, Vela, Delphinus, Pegasus, Cetus, Pisces
cavalli, capaci di correre sull’acqua e di volare nel cielo. Trasformò poi Ganimede in una splendida costellazione, che Troo avrebbe potuto ammirare nel cielo. Ganimede divenne il dio versatore
«
Nell’abisso che si estende al Nord vive un pesce
di acqua, la costellazione dell’Acquario,
il cui nome è Kun.
e fu posto nel mare celeste dove brillano
Kun è grande,
i Pesci, il Delfino, Pegaso il cavallo alato del dio del mare, la Balena (Cetus), il Capricorno dalla coda di pesce e, non lontana, l’Aquila che rapì il bel giovane.
non si sa quante migliaia di li. Si trasforma e diventa un uccello Il cui nome è Peng. Peng ha un dorso,
In questa zona del cielo, stava anche la nave Argo, che un tempo era un’unica costellazione australe. Poi nel Settecento gli astronomi pensarono di dividerla in tre parti: la Carena (Carina), la Poppa (Puppis) e la Vela (Vela). Qui brilla anche la stella Canopo, seconda per luminosità nell’intero cielo stellato. Il primato assoluto lo detiene Carena, una nebulosa vicina nella quale gli astronomi hanno isolato un particolare che sembra… una mano con un dito alzato!
non si sa di quante migliaia di li. Con un grande sforzo prende il volo. Le sue ali ricadono come le nubi del Cielo. L’uccello Vola al di sopra dei flutti, Poi si dirige verso l’abisso che si estende al Sud. L’abisso del Sud, è il Bacino del Cielo. Zhuangzi, capitolo i , Il volo nell ’ azzurro infinito
«
A
Capricornus
PESCI Pisces
P
rima che Zeus riuscisse a rinchiudere Tifone sotto l’Etna, il terribile mostro con le dita a forma di testa di drago e le braccia così lunghe da
raggiungere l’Oriente toccando l’Occidente tentò di uccidere anche la bella Afrodite e il piccolo Eros. Di natura, i due erano molto pacifici: non erano portati al combattimento e detestavano le guerre e le battaglie. Scappando da Tifone, il fanciullo Eros con le sue piccole ali era in grande difficoltà. Così, la madre Afrodite gli mise al collo il suo arco e lo prese per mano nel tentativo di salvarlo. Giunsero finalmente sulle rive dell’Eufrate, dove Tifone sembrava non averli visti. Quando sentì arrivare una folata di vento, però, Afrodite si spaventò: prese il piccolo fra le braccia, chiese protezione alle Ninfe delle acque e si buttò nel fiume. I due non tornarono più a galla, ma le Ninfe li trasformarono in pesci. Ancora oggi li vediamo con le code unite nel cielo da una bellissima stella
Dietro alla costellazione dei Pesci si trova NGC 628, una galassia a spirale dalla forma così precisa da sembrare finta. È perfettamente simmetrica
d
Circa sei milioni di anni fa, quando i primi ominidi abitavano il nostro pianeta,
e facile da osser vare anche con un piccolo telescopio, nonostante disti da noi ben 35 milioni di anni luce. Al centro di questa galassia c'è un buco nero super-massiccio, simile a quello che occupa il centro della nostra galassia. Per questo gli astronomi la stanno studiando con grande interesse, nella speranza di capire meglio come si sia formata la nostra galassia che tanto le assomiglia. Oggi il nucleo della nostra galassia non rappresenta più un mistero. È un buco nero piuttosto tranquillo che si limita a inghiottire le nubi di gas idrogeno che passano da quelle parti. Ma le cose non sono sempre andate così.
lo stesso buco nero era sede di violenti fenomeni e proiettava verso l’esterno potenti getti di gas, tanto da spazzare via la materia circostante per un raggio di 20.000 anni luce! Esplosioni di questo tipo avvengono di frequente, perché la materia, attratta dall’enorme forza di gravità del buco nero, si scalda fino a raggiungere temperature così elevate da provocare un’esplosione che investe lo spazio circostante. Gli astronomi considerano queste esplosioni uno “tsunami cosmico“.
«
Sono esploratori cattivi quelli che pensano
che non ci sia terra se vedono solo il mare. Francesco Bacone
«
doppia: Al Risha, che in arabo significa “nodo“.
CASSIOPEA, CEFEO,
PERSEO e ANDROMEDA
Cassiopeia, Cepheus
Q
Perseus, Andromeda
uesta bellissima costellazione a forma di W alle nostre latitudini risulta circumpolare: dato che non sorge e non tramonta mai, è visibile nel cielo in ogni notte dell’anno.
Rappresenta Cassiopea la vanitosa moglie del re d’Etiopia seduta sul trono, intenta ad ammirarsi allo specchio. Vicino a lei, molto più difficile da individuare perché formato da stelle meno luminose, sta il marito Cefeo, un’altra costellazione circumpolare, osser vabile nel cielo in qualunque stagione alle nostre latitudini.
«
Ovidio racconta che
Ammone aveva ordinato,
all’inizio Perseo scambiò
spietato, che l’innocente
Andromeda per una statua
Andromeda pagasse
di marmo, ma non
con la vita l’insolenza
appena vide i suoi
della madre.
ingelosire le Nereidi, le ninfe del mare. Per ripicca queste decisero di mandare un gigantesco uragano nei luoghi che governavano i due regnanti. Disperato, Cefeo chiese allora all’oracolo di Ammone come salvare il suo popolo: l’unica possibilità di salvezza era immolare la bellissima principessa Andromeda. La donna venne quindi incatenata dai sudditi di Cefeo per essere dilaniata da Ceto, il terribile mostro marino. Ma ecco arrivare da lontano Perseo, in sella a Pegaso, il cavallo alato di gran forza.Portava tra le mani la testa di una Medusa, che in un
la bellissima Andromeda.
vento comprese che
per le braccia a una
si trattava
dura roccia (se non fosse
di una persona
stato che una brezza
in carne e ossa.
leggera le agitava i capelli e tiepido pianto le stillava dagli occhi,
In direzione della costellazione di Andromeda si può osser vare
l’avrebbe scambiata per
la celebre galassia di Andromeda, anch’essa nel gruppo locale, il gruppo
una statua marmorea),
di galassie che comprende la nostra Via Lattea. Dista circa 2538 milioni
Perseo inconsciamente
di anni luce da noi ed è l’oggetto astronomico più lontano visibile a occhio
se ne infiammò, rimase
nudo. Se la osser viamo, vediamo la luce che è partita dalla galassia oltre 2.500.000 anni fa, quando ancora non esistevano tracce della nostra
sbigottito, e incantato
civiltà sul pianeta Terra e l’homo habilis, il nostro primo antenato, muoveva
alla vista di tanta
i suoi passi nella savana dell’Africa orientale. Sembra quasi che la storia
bellezza, per poco non dimenticò di battere nell’aria le ali.
baleno pietrificò il mostro e salvò
capelli mossi dal
Appena la vide, legata
Ovidio, Metamorfosi, libro
iv,
versi 670-677
«
Si racconta che Cassiopea fosse talmente vanitosa da far
dell’umanità sia cominciata nel momento in cui è partita la luce della galassia di Andromeda, la stessa che possiamo ancora osser vare in una delle nostre notti stellate! In genere le galassie contengono circa 100 miliardi di stelle, ma Andromeda ne ha addirittura un bilione, cioè mille miliardi. Il primo a osser varla nel x
secolo d.C. fu un astronomo persiano,
Abd al-Rahman al-Sufi, che la descrisse come una piccola nuvola celeste. Molto tempo dopo, la avvistò con il suo telescopio anche Messier, che la incluse nel catalogo del 1781 con il nome M31 con cui la conosciamo oggi.
ORSA MAGGIORE ORSA MINORE, Ursa major
BOOTE e DRAGO Bootes, Drago
Ursa minor
C’
Questa costellazione ha ispirato poeti e pittori
cerchio attorno alla Stella Polare. In realtà,
di tutti i secoli, facendo capolino nei versi di
come sappiamo, siamo noi a girare assieme al
Giacomo Leopardi, come nella bellissima notte
nostro pianeta, ma siccome non percepiamo
è uno spicchio di cielo
stellata di Van Gogh.
il moto della Terra ci pare che siano le stelle a
che mostra sempre gli stessi
Sono molti i miti legati alle Orse celesti.
muoversi. Lo stesso avviene con il Sole, la stella
protagonisti. Le stagioni
Secondo Arato, un poeta greco vissuto circa
a noi più vicina. È il cosiddetto moto apparente.
si alternano, il clima cambia, ma le Orse
trecento anni prima di Cristo, le due Orse
e Cassiopea stanno sempre là, a volte
sarebbero le ninfe Adrasteia e Ida, che
Oggi, con gli attuali telescopi, in un
dritte, a volte rovesciate, a testa in giù
allevarono Zeus in una grotta per sottrarlo al
centimetro quadrato dietro al Grande Carro
o con la coda all’insù.
padre Crono. Questi infatti uccideva tutti i figli
gli astronomi hanno scoperto un cielo
Omero, nel descrivere lo scudo
per il timore di essere detronizzato.
formato non da stelle, ma da galassie,
di Achille, narra dell’Orsa Maggiore che
La stessa fine sarebbe toccata a Zeus,
che raggruppano al loro interno circa
se non fosse stato nascosto
non tramonta mai e gira nel cielo.
«
100 miliardi di stelle.
a Creta nella grotta del Monte Ida e allevato dalle due ninfe.
Erano cinque le zone
Incoronato re degli dei, Zeus
dello scudo, e in esso
volle ricompensarle. Così
fece molti ornamenti coi suoi sapienti pensieri. Raffigurò la terra
le sembianze dell’Orsa
le stelle. Merak e Dubhe, le due stelle
che le separa, arriviamo alla Stella Polare,
che incoronano il cielo,
Nelle sette stelle posteriori dell’Orsa
Dubhe
le Pleiadi, le Iadi e il grande Orione
Maggiore gli antichi Greci hanno immaginato anche un
e l’Orsa – che chiamano
carro con un
anche il Carro –
lungo timone.
l’Orsa che gira
Merak
su se stessa rivolta ed è la sola che
individuare
xviii,
versi 481-489
l’unica del cielo stellato a non mostrarci un moto apparente durante la notte. Si trova infatti quasi sopra al Polo Nord, ovvero sopra all’asse di rotazione della Terra, l’unico punto – insieme al Polo Sud – non sottoposto a moto apparente.
stelle sono facili da
«
canto
Queste
ad Orione
Omero, Iliade,
della Stella Polare e perciò vengono stelle e prolunghiamo per 5 volte la distanza
e tutte le costellazioni
di Oceano.
anteriori del Carro, puntano in direzione chiamate “i puntatori“. Se uniamo le due
e la luna piena
non si bagna nelle acque
Quando non esistevano i navigatori satellitari, per orientarsi si guardavano
dell’Orsa Minore.
e poi il sole instancabile
alla Stella Polare
diede ad Adrasteia Maggiore e a Ida quelle
e il cielo e il mare,
Dal Grande Carro
e visibili in tutti
Fra le due Orse celesti si estende l’enorme, anche se poco luminosa, costellazione del Drago. E non è tutto: il Grande Carro ci
i periodi dell’anno alle nostre
aiuta a individuare anche un’altra stella.
latitudini, guardando verso nord.
Proseguendo l’arco formato dal suo timone,
Osservando il Grande Carro
si arriva infatti a una stella arancione
durante la notte si nota infatti che
di nome Arturo, che dista 37 anni luce
questa costellazione non tramonta mai e sembra descrivere un
da noi e fa parte della costellazione del Boote, o Bifolco.
IL GRANDE TRIANGOLO ESTIVO
N
AQUILA, LIRA e CIGNO Aquila, Lyra, Cygnus Vega è invece la stella più luminosa, non
el cielo estivo brilla un grande triangolo di stelle
solo del Grande triangolo estivo, ma di
Vega
tutto il cielo boreale nel periodo estivo.
che fanno parte di tre diverse costellazioni: Deneb si trova nel Cigno, Altair nell’Aquila
e la brillante Vega nella Lira.
Si trova nella costellazione della Lira. La
Deneb
lira è l’antico strumento musicale a corda che
Deneb è l’estremità di una grande croce di stelle immersa
il dio Apollo donò al poeta Orfeo che con la sua musica ammansiva
nella Via Lattea, che per gli antichi raffigurava un cigno dalle
gli animali e la natura. Unitosi all ’ impresa degli Argonauti, con
ali spiegate. Abbiamo già ricordato il mito greco in cui Zeus
il suono della lira evitò che le Sirene incantassero i naviganti distogliendoli dall ’ impresa.
si trasforma in cigno per unirsi alla bella Leda, la moglie di Tindaro, re di Sparta. In questa costellazione si trova la “frattura del cigno“, l’area nella quale la
Altair
In realtà Vega non è luminosissima: ci appare tanto brillante perché dista solo 25 mila anni luce dalla Terra. Dodicimila
Via Lattea sembra biforcarsi,
anni fa si trovava proprio sopra l’asse di rotazione terrestre e
mostrando una zona scura
quindi indicava il Nord, come succede alla Stella Polare, che
nel punto in cui i suoi due
oggi si trova sopra al Polo Nord per la precessione dell’asse di
rami si separano, come si vede
rotazione terrestre.
sulla sinistra dell ’ emisfero boreale all ’ inizio del nostro atlante.
Per misurare la luminosità delle stelle gli astronomi usano la
Anche Altair appartiene a un
magnitudine. Più aumenta la magnitudine, più diminuisce
uccello, meno mansueto del
la luminosità, e viceversa. Vega è una delle stelle più
precedente. Si tratta di una temibile Aquila. Secondo un ’ altra versione del mito che abbiamo già evocato, Zeus
luminose del cielo e ha magnitudine 0.00. Sirio, la stella più luminosa in assoluto – che però non si vede in estate – ha magnitudine pari a -1,47.
si trasformò in Aquila per catturare il bellissimo Ganimede.
tanto che vicino al fiume Eufrate, in Mesopotamia, è stata trovata una tavoletta di pietra del 1200 a.C. che la rappresenta. La costellazione comprende una straordinaria nebulosa, la Cosmic Bubble Nebula, ossia la Nebulosa Bolla o NGC 7635. E non è l’unica sorpresa! La costellazione ne nasconde anche un’altra, dall’aspetto simile all’iride di un occhio umano: perciò gli scienziati l’hanno chiamata Glowing Eye, occhio splendente, la nebulosa NGC 6751.
«
Hanno scoperto una nuova stella,
ma non vuol dire che vi sia più luce e qualcosa che prima mancava. La stella è grande e lontana, tanto lontana da essere piccola, perfino più piccola di altre assai più piccole di lei.
Lo stupirsi non sarebbe qui affatto strano se solo ne avessimo il tempo. Wisława Szymborska, Eccesso, versi 1-9
«
La costellazione dell’Aquila è molto antica,
CORVO, CRATERE e IDRA
Nel Cor vo si trovano le cosiddette galassie antenne, scoperte nel 1785 da William Herschel. Le due
Corvus, Crater, Hydra
I
galassie interagiscono tra loro e sprigionano una fitta nube di gas, polvere e stelle.
l Cor vo e il Cratere sono due piccole costellazioni australi collegate, insieme all’Idra, al mito di Apollo. Un tempo, quando i cor vi erano
Di queste galassie gli astronomi conoscono il
bianchi, uno di loro venne mandato da Apollo a prendere l’acqua con
Chamaeleon
passato e possono prevedere
un cratere, ossia con una coppa. Aveva fame, così si trattenne a mangiare
il futuro. Un miliardo e 200
fichi su un albero.
mila anni fa erano separate:
Al suo ritorno, il dio Apollo gli chiese il motivo di tanto ritardo. Ma il cor vo
l’una aveva forma di spirale, l’altra
bianco mentì, e raccontò di essere stato fermato da un enorme serpente.
quella di spirale barrata. Circa 900
Allora Apollo lo punì e lo colorò di nero, ma lo collocò ugualmente nel
milioni di anni fa hanno cominciato
cielo, insieme alla coppa (il Cratere) e al fantomatico serpente (l’Idra).
a interagire tra loro, fino a quando si sono scontrate. Sono passate
Anche se è poco luminosa, l’Idra vanta un primato: è la più estesa delle 88
l’una attraverso l’altra e hanno iniziato,
costellazioni oggi conosciute. Forse Apollo aveva preso alla lettera la bugia
circa 300 milioni di anni fa, ad avere
del cor vo, immaginando un serpente davvero enorme.
delle stelle in comune.
Phoenix
L’Idra viveva in una palude nei pressi della città di Lerna, nell’antica
Il fenomeno è testimoniato dai filamenti di stelle
Grecia. Da lì, ogni tanto, usciva per andare a fare strage di bestiame nelle
che fuoriescono dall’agglomerato. Questi
pianure vicine. L’odore del suo fiato era così velenoso che chiunque lo
filamenti hanno ispirato il nome di antenne.
respirasse non restava in vita.
Fra 400 milioni di anni i nuclei delle due galassie si fonderanno,
Il cratere è anche un attributo di Dioniso, figlio
dando origine a una nuova
di Zeus, che inventò il vino sul monte
grande galassia ellittica.
Nisa, e tale invenzione gli procurò una grandissima fama. Nei suoi viaggi
A partire dalle grandi esplorazioni attorno al mondo
portò il vino in tutto il mondo
nel
conosciuto e la coppa di Dioniso
xvi
secolo, il cielo fu popolato di altre costellazioni. Ecco
Tucana
quindi comparire nel cielo australe: Pavone (Pavo),
è simbolo di festa, di ebrezza e
Dorado (nota in Italia come Pescespada o Pesce Dorato),
di oblio.
Camaleonte, Fenice (Phoenix) e Tucano… Al confine meridionale del Dorado si trova
«
la Grande nube di Magellano. Insieme alla
Tutto è determinato da forze sulle quali
Dorado
non abbiamo alcun controllo. Lo è per l’insetto come per le stelle.
da cui prende il nome, nel suo diario di bordo.
cosmica, tutti danziamo al ritmo
Albert Einstein, «Saturday Evening Post», 1929
Si tratta di una fitta nube di stelle visibile
«
in lontananza da un pifferaio invisibile.
Magellano, viene descritta
dal navigatore portoghese Ferdinando Magellano,
Esseri umani, vegetali, o polvere di una musica misteriosa, suonata
limitrofa Piccola nube di
anche a occhio nudo, che in realtà è una galassia satellite della Via Lattea. La separano da noi circa 257.000 anni luce: una distanza davvero notevole per un oggetto visibile senza l’ausilio di telescopi.
Pavo
«
E non mi rispose
la Croce del Sud:
proseguì, proseguì il suo viaggio spazzata dal vento.
ALTARE e CROCE DEL SUD Ara, Crux
Lasciai la lira allora da una parte, sulla strada, e abbracciai la mia amata; e mentre avvicinavo i miei occhi ai suoi occhi, vidi in essi, nel loro cielo,
di anni! Questo straordinario fenomeno avviene quando si rompe l’equilibrio fra la pressione verso l’esterno dei gas che danno luogo alle esplosioni nucleari all’interno della stella e la pressione gravitazionale che li comprime verso l’interno. Quando questo equilibrio viene meno, la stella esplode clamorosamente, con un fenomeno che porta stelle invisibili
quattro punte di diamante infuocato. La notte e la sua nave nel suo amore palpitavano e baciai ad una ad una le sue stelle.
a divenire le più luminose del cielo notturno. Pablo Neruda,
Del Lupo e del Centauro un tempo facevano
CENTAURO, LUPO,
I
Centaurus, Lupus
costellazione è stata osser vata l’esplosione di una supernova. È il più antico evento di questo tipo mai registrato dagli storici.
dell’ara che era il centro dei riti sacrificali
Nell’emisfero australe infatti sopra il Polo Sud c’è una parte
che dista appena 4 anni e 4 mesi luce da noi. È vicina
nella lancia del maestoso Centauro. Nel 1006 proprio in questa
una costellazione propria, data l’importanza
fondamentale per orientarsi.
in assoluto più vicina al nostro pianeta: Alpha Centauri,
dal nome. Si tratta infatti di un povero lupo sacrificato, infilzato
dell’Altare, alle quali poi è stata data
dell’antichità. La Croce del Sud gioca invece un ruolo
l Centauro è una grande costellazione australe e ospita la stella
alla piccola costellazione del Lupo. Non lasciamoci influenzare
parte anche le stelle della costellazione
di cielo senza stelle. Prendendo
d
Ne esistono testimonianze scritte provenienti da diverse parti del mondo: Iraq, l’attuale Svizzera, Egitto, persino Cina e Giappone. Tutte le fonti concordano nel sostenere che la luce emessa dall’esplosione fu tale da generare ombre anche di notte! In generale, una stella di massa superiore a quella del Sole esplode in una supernova emettendo durante la sua breve esistenza un’energia pari
come punto di riferimento la Croce del Sud è possibile capire dove ci si trovi. Una volta individuata la costellazione, basta unire la stella più luminosa settentrionale con quella più luminosa meridionale e proseguire il cammino ripetendo la loro distanza per cinque volte. Si arriva in un punto del cielo senza stelle, ma certamente sopra il Polo Sud terrestre.
Ode alla Croce del Sud, versi 92-111
«
a quella che il nostro Sole produce in 10 miliardi
Nei famosi dipinti di sabbia degli Indiani Navajo, Padre Cielo è raffigurato con Sole, Luna, costellazioni e Via Lattea all ’ interno del suo corpo. Lawrence E. Sullivan,
«
«
Lo spirito religioso degli Indiani Navajo
VIA LATTEA Via Lactea
C
ome abbiamo ricordato, fu Galileo Galilei, poco più di 400 anni fa, ad accorgersi con il suo cannocchiale telescopico che la scia bianca che solcava il cielo non era il latte uscito dal seno di Giunone mentre Ercole succhiava.
Non era neanche il percorso compiuto da Fetonte secondo il mito greco, durante la sua forsennata scorreria con il carro del Sole che aveva rubato a suo padre Apollo. Ma non era neppure la cerniera che univa le due metà del cielo, come credevano i Romani. Quella scia era formata da migliaia e migliaia di stelle, che l’occhio umano non riusciva nemmeno a distinguere. Oggi sappiamo che la Via Lattea altro non è che la galassia che ospita il Sole, la stella attorno alla quale orbita il nostro pianeta. Nel 1920 grazie a un telescopio lungo un metro e mezzo presso l’osservatorio astronomico del Monte Wilson, in Arizona, l’astronomo Harlow Shapley scoprì che il Sole si trova a circa 30 mila anni luce dal centro della galassia e a 20 mila anni luce dalla sua periferia. Possiamo quindi dire che orbitiamo attorno a una stella di periferia e abbandonare del tutto la nostra illusione di essere al centro dell’universo! Nell’universo ci sono più di 100 miliardi di galassie come la nostra e probabilmente altrettanti pianeti. L’universo è in continuo movimento e perciò in costante trasformazione. La Via Lattea è una
galassia a spirale dbarrata. Dal suo centro, simile a una corta barra, partono diverse spirali che prendono il nome di bracci. Il disco della Via Lattea ha un diametro di circa 100 mila anni luce e uno spessore nella zona dei bracci di circa 1000 anni luce.
CIELO BOREALE
CIELO AUSTRALE