Contact Warhol - Jaca Book

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C O N T A C T W A R H O L

fotografia senza fine

PEGGY PHELAN e RICHARD MEYER

con contributi di Jessica Beck, Jon Davies, e Alexis Bard Johnson

In collaborazione con The MIT Press, Cambridge (Massachusetts), London (Gran Bretagna)

3 CHAPTER TITLE

e alle stampe serigrafiche. E l’anno seguente la Minnelli acconsentì a posare nuovamente per l’immagine di copertina di Interview, e in seguito per diverse altre sessioni più estemporanee a casa di Halston, al parco e allo Studio 54.

In aggiunta ai provini e alle stampe ricavati da questo servizio fotografico, Makos stampò anche vari fotogrammi della stessa sessione tratti dai propri provini. Uno ritrae Warhol che bacia pudicamente Lennon sulla guancia, e in un altro compare una Minnelli incappucciata e sorridente accanto a un Lennon dall’espressione stupita. In questa immagine il braccio della Minnelli, coperto dai capelli scuri, domina il primo piano in modo inquietante. Diversamente da Warhol, Makos non applicò ritocchi cosmetici alle fotografie. Confrontando

questa immagine con i lavori realizzati da Warhol durante la stessa giornata, possiamo apprezzare la capacità di Warhol di piegare l’indessicalità della macchina fotografica ai propri fini estetici, per esempio l’insistenza sulla scansione superficiale dell’immagine, più che la venerazione per il momento ideale o l’ambizione di catturare la vera anima del soggetto.

Sebbene la fotografia, in particolare la fotografia «istantanea» Polaroid, sia stata lodata per la sua velocità, ciò che interessava realmente a Warhol era prolungare i tempi del servizio fotografico. La sessione non terminava quando Liza o gli altri soggetti dei ritratti lasciavano lo studio.

Dopo aver ultimato il lavoro iniziale per un ritratto su commissione,

(A destro)

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PEGGY PHELAN
(Pagina a fronte e in alto a sinistra, particolare) Servizio fotografico di Andy Warhol con Liza Minnelli e Victor Hugo, John Lennon, 1978, 2014.43.8 Liza Minnelli, 1979. Collezione The Andy Warhol Museum, Pittsburgh 33 ANDY WARHOL: PROVINI, FOTOGRAFIA SENZA FINE

veniva organizzata una seconda sessione in cui il soggetto esaminava e selezionava le varie opzioni in termini di colori, dimensioni e numero di pannelli da acquistare. Warhol riferisce con toni beffardi la conversazione avuta in una di queste occasioni con una coppia che aveva commissionato un ritratto:

Ho avuto un incontro con signor Kahn a proposito del suo ritratto. Ha il naso grosso e io l’avevo ridotto, ma quando l’ha visto ha pensato che preferiva il suo nasone, e che dovevo rifarlo veramente grosso. Ha chiesto alla moglie: «Tu che ne pensi, tesoro? Non è meglio il mio grosso schnoz?», e lei ha risposto: «Tesoro, è il tuo grosso schnoz, e io adoro lui e qualsiasi cosa tu pensi» (Hackett, p. 145).

Tuttavia, quando Warhol pagava suoi soggetti – come nel caso di Athletes – era lui a prendere tutte le decisioni riguardo a ingrandimenti, dimensioni e colori. Ma se entrambe queste tipologie di performance ritrattistica denotano efficienza da uomo d’affari e talento per la collaborazione e la trattativa, il momento in cui veniva svelato il risultato finale poteva risultare assai più gratificante:

Ci siamo fermati un attimo allo Studio 54 (3 dollari di taxi). E mentre eravamo lì, Halston mi ha dato un colpetto e mi ha detto che c’erano Liza e Baryshnikov, e volevano vedere subito il ritratto di Liza. Hanno apprezzato moltissimo i dipinti. Erano grandiosi. Baryshnikov ne ha parlato per ore... (Hackett, p. 127)

Continuando a lavorare sui suoi ritratti, Warhol acquisì maggiore sicurezza nel prendere atto degli elementi di performance intrinseci ai servizi fotografici. Nei suoi Diari Warhol ricorda che durante una festa organizzata da Walter Hoving per John Kluge nel marzo 1981, «tutti quanti avrebbero dovuto esibirsi. Jane Pickens e le sue sorelle sono state cantanti, hanno avuto una carriera sensazionale. E hanno chiesto anche a me di farlo, e ho detto che non ne ero capace, ma ho scattato una foto e poi mi sono inchinato – hanno pensato che fossi matto» (Hackett, p. 366).

I servizi fotografici di Warhol illustrano anche il suo forte interesse

(A sinistra, particolare)

Servizio fotografico con Evelyn Kuhn e un teschio, 1977, 2014.43.3047

(A destra)

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Victor Hugo in pantaloni da cowboy, Bianca Jagger; Arman e Corice Arman; Jonas Mekas; servizio fotografico per il ritratto di Evelyn Kuhn con teschio, Ronnie Cutrone, 1977, 2014.43.3047

per il dialogo costante con la storia dell’arte. Inserendosi nella tradizione del memento mori per esempio, l’artista utilizza un teschio come oggetto di scena nel suo servizio fotografico con Evelyn Kuhn. Nei provini si vedono chiaramente il braccio e quindi l’intera figura di Ronnie Cutrone che colloca il teschio in varie posizioni sul braccio della Kuhn. Ma il movimento in sé sembra divertire tutti i presenti, e in una ripresa il viso della Kuhn si allarga in un sorriso. Questo vivace umorismo, che ha per oggetto la teatralità stessa del servizio fotografico, stempera la sobria contemplazione solitamente associata al memento mori. E anzi, i frenetici scatti realizzati da Warhol potrebbero aver costituito anche un modo per riaffermare la potenza dell’impulso vitale creativo di fronte all’incontro sempre più frequente con il morire e con la morte in seguito all’avanzata dell’epidemia di aids

Falce e martello

Se i ritratti rivelano la natura complessa della performance su cui si incentrano, e le riprese sulle strade e durante i party illustrano il tentativo di Warhol di documentare – alla maniera di Eugène Atget o di Bernd e Hilla Becher – il mondo in cui vive, i provini della serie Hammer and Sickle svelano l’ambizione dell’artista di aggiornare e

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(A sinistra, particolare) Serie Spacefruit 1978, 2014.43.174 (A destra) Truman Capote e Bob MacBride nell’appartamento di Capote; Servizio fotografico con natura morta per la serie Spacefruit, 1978, 2014.43.174 37 ANDY WARHOL: PROVINI, FOTOGRAFIA SENZA FINE

Osservando questo provino, ho pensato a Victor Hugo non soltanto nel suo costume da torero, ma anche così come lo avevo visto altrove nell’archivio della Stanford: davanti al bar Ramrod in Christopher Street, in costume da bagno sulla spiaggia di Fire Island, mentre aiuta Warhol a fotografare Liza Minnelli alla Factory. Ho pensato alla finta depilazione di Bianca nel soggiorno di Halston e alla scena del camerino con Liza e Jackie dopo The Act. Ho pensato anche all’interesse di Warhol per «gli avanzi – le cose che non valgono nulla per nessuno»: pasti lasciati a metà, bancarelle dei mercatini, bidoni dell’immondizia e cartelli «Clean up After Your Dog» ammaccati. E ho pensato al flash di Warhol che a un tempo illumina e sfigura il dipinto di Goya.

Tutti i ritratti eseguiti su commissione da Warhol negli anni Settanta e Ottanta condividevano lo stesso formato – 40 pollici per 40 (per pannello). Invitato a spiegare il motivo per cui seguiva questa prassi, l’artista replicò: «Devono tutti avere le stesse dimensioni, in modo da poter stare tutti insieme a formare un unico grande quadro intitolato “Ritratto della società”. Buona idea, no? Magari il Metropolitan Museum potrebbe volerlo, un giorno» (Colacello, pagina non numerata). Allo stesso modo, la fotografia di Warhol si potrebbe interpretare come un composito «Ritratto della società».

Il mondo visto attraverso la sua Minox era a un tempo esclusivo ed esteso, abbracciando la fama e la banalità – e la fama come banalità. Poteva soffermarsi su anziani esponenti dell’alta società, gay clone e dipinti dei Maestri, senza privilegiare un soggetto rispetto a un altro. Per quanto logisticamente irrealizzabile, l’idea di esporre tutti i 3600 provini come «Ritratto della società» mi attrae. E se la mostra potesse essere ospitata dal Metropolitan Museum of Art, tanto meglio. Dopo essersi intrattenuto in compagnia di Jackie, Liza e

Bianca, della signora Miller e di Victor Hugo, il visitatore potrebbe andare a vedere il Bambino in rosso di Goya accanto agli altri dipinti dei Grandi Maestri e ripensare al dipinto – e quindi alla storia dell’arte in sé – attraverso gli occhi di Warhol.

Warhol quotidiano

1  Billy Baldwin, che si occupava della decorazione dell’appartamento dei Miller per gli eventi mondani, descrisse il soggiorno come «una luminosa stanza giallo paglierino con un tappeto contemporaneo in tessuto e tocchi di rosa gamberetto – un ambiente perfetto per il bambino preferito della signora Miller».

2 Come osserva Pat Hackett nell’introduzione ai Diari di Andy Warhol «Per buona parte degli anni Settanta e sino alla morte di Andy, la ricerca di

persone che gli commissionassero la realizzazione di ritratti costituì un’attività importante, in quanto generava una grossa quota delle sue entrate annuali. Per quanto numerose fossero le altre tele a cui stava lavorando in vista di mostre nei musei e nelle gallerie, c’erano sempre dei ritratti in lavorazione in qualche angolo del suo appartamento. Chiunque procurasse una commissione – galleristi, amici, dipendenti – riceveva una commissione [da Warhol]».

Nelle tavole che seguono, alcune immagini in miniatura che Warhol (o talvolta Makos) contrassegnò con un tratto di matita grassa sono stampate come inquadrature a sé stanti e accompagnate da citazioni di Warhol che illustrano il suo approccio alla fotografia come «diario visivo» o ne mettono in luce l’umorismo e la filosofia artistica complessiva.

60 RICHARD MEYER

«Mi sono incollato insieme, sono passato a prendere Jon Gould e siamo andati a teatro a vedere Piccole volpi; c’era una folla incredibile. Avevamo posti in prima fila, proprio davanti a Halston e Liza» (Diari, giovedì 7 maggio 1981)

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Party per la prima di Piccole volpi con Elizabeth Taylor, Maureen Stapleton, Lillian Hellman, Liza Minnelli, Victor Hugo, Pat Cleveland, Steve Rubell, Barbara Allen, Cicely Tyson, Barbara Walters e altri, 1981, 2014.43.1000

«Ai vecchi tempi potevi andare lì la domenica e non c’era in giro nessuno, ma adesso è tutto gay, gay, gay a perdita d’occhio» (Diari domenica 19 giugno 1977)

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Christopher Street: La folla all’esterno del Ramrod e del Badlands; Andy Warhol e Peter Wise su una decapottabile accanto al molo lungo la West Side Highway, 1981, 2014.43.1006
208 209 CHAPTER TITLE Riprese
di strade di New York intorno a Times Square; chiesa della Santa Croce; Cartelloni e locandine, manifesti pubblicitari, 1982, 2014.43.1537
220 221 CHAPTER TITLE Servizio fotografico con Andy Warhol e ombra, 1986, 2014.43.2893

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