EMMA AND THE MAGIC HAT

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Annabianca Vincenzi © 2021 Editoriale Jaca Book Srl, Milano per l’edizione italiana Prima edizione italiana agosto 2021 Testi di Annabianca Vincenzi Illustrazioni di Nadia Fantacci ISBN 978-88-16-57519-6 Stampa e legatura Tipolitografia Pagani Srl Passirano (BS) luglio 2021 Editoriale Jaca Book via Giuseppe Frua 11, 20146 Milano Tel. 02 48561520 - 342 5084046 libreria@jacabook.it www.jacabook.it ebook: www.jacabook.org Seguici anche su

Nadia Fantacci


Emma sta facendo una bella passeggiata nel bosco con i suoi amici. Sono andati tutti insieme a far visita alle caprette e alle galline. Con un pizzico di fortuna troveranno anche le uova. Così si mettono a cercare...


Ma all’improvviso succede un guaio... Oh no! Emma si è fatta male: un trattore l’ha spinta e l’ha fatta cadere. Emma ha battuto la testa e non riesce a svegliarsi.

Un elicottero arriva in volo per portarla in ospedale veloce come un lampo. Le eliche fanno un rumore fortissimo, flap, flap, flap... Gli animali del bosco sono un po’ sorpresi e impauriti. Che succede? Perché tutta questa confusione?


Poi, si parte! L’elicottero sale in cielo, in alto in alto: Emma vola veloce verso l’ospedale!

L’elicottero atterra. Due dottori aiutano subito Emma e le fanno una puntura.


Quando l’elicottero arriva in ospedale, i dottori mettono Emma su una barella speciale, tutta arancione. Poi la portano a fare una cosa ancora più speciale: una fotografia alla testa, dentro una macchina che si chiama TAC. Ha la forma di un grandissimo fungo Rosso !


La dottoressa Paola ha curato la testa di Emma con una lunga operazione. Adesso che è tutto finito, Emma indossa un cappellino magico ! Per stare meglio, Emma ha bisogno di dormire moltissimo. La mamma e il papà le stanno sempre vicino, così quando Emma si sveglierà li vedrà subito!


Emma ha un fratellino piccolo: si chiama Tommaso e ha solo pochi mesi. Mentre Emma si riposa in ospedale con mamma e papà, Tommaso sta con la nonna. Abitano in un casa speciale che accoglie tanti bambini e ogni giorno fanno lunghe passeggiate sulla riva del fiume.


Dopo qualche giorno, finalmente Emma si sveglia !

Per guarire bene dovrà restare a letto per un po’. Così la mamma, la zia e il nonno le raccontano tante storie e inventano per lei giochi sempre nuovi. Anche gli uccellini si posano sul davanzale della sua finestra e vengono a salutarla.


Adesso Tommaso, il fratellino di Emma, può andare a trovarla! Emma lo abbraccia forte forte e gli fa assaggiare il suo ghiacciolo. Tommaso è piccolo, ma adora tutti i gelati!


Emma deve imparare di nuovo a mangiare e a parlare, ma per fortuna ci sono tanti dottori ad aiutarla. Così, dopo pochi giorni, Emma mangia anche i ravioli e le polpette!

Ogni tanto la testa prude, ma il cappellino magico può essere accarezzato con un massaggino della mamma e il fastidio se ne va in un attimo.


È passato un po’ di tempo: è quasi Natale. I dottori visitano Emma e vedono che il cappellino magico non serve più. La testa è guarita ! Adesso Emma può scendere dal letto e camminare. Può persino tirare il suo slittino.

È il momento di tornare a casa !


Per festeggiare il ritorno a casa si fa una grande festa nel parco. Ci sono tantissimi palloncini, dolci, biscotti e una torta buonissima! Emma corre con i suoi amici. Alla fine della festa tutti lanciano in cielo i palloncini, e tutti insieme gridano GRAZIE !


Emma sta bene e adesso può andare di nuovo all’asilo con i suoi amici! Qualche volta però bisogna tornare in ospedale per fare un controllo . Quando va in ospedale, Emma porta tutti i suoi libri preferiti così la mamma glieli può leggere. E dopo ogni controllo, Emma torna a casa dove l’aspettano un sacco di cose belle ...


un grazie speciale Grazie alla dottoressa Peretta per aver salvato Emma: con la sua onlus “Neuroland” aiuta ogni giorno tanti altri bimbi. Grazie a tutti gli operatori che si sono occupati della nostra bambina nei diversi reparti. Grazie a Max, capace di portarci speranza ogni giorno, perfino in Rianimazione. Grazie a chi ci ha accolto, in “CasaOz”, facendo sentire una nonna straziata meno sola. Grazie ai nostri amici e ai familiari: a chi ci ha preparato la cena ogni sera, a chi è andato nella nostra casa vuota e silenziosa, a chi ha fatto viaggi da città lontane, a chi ha ascoltato sempre, a chi ha passato ore con noi nelle sale d’attesa. Grazie a chi, lontano e sconosciuto, ha pregato. Grazie a Tommaso, che ci ha permesso di sorridere ancora, quando la sera nel ritrovarlo lo stringevamo a noi. Grazie alla piccoletta lassù, stretta ai Nonni. Grazie, Leon, per aver tenuto la manina della nostra bimba nel buio, fin da quella prima notte di terrore annichilente. Grazie, Mamma, per esserti presa cura del mio piccolo con dolcezza infinita, tra le passeggiate sul lungo Po, le musichette, i bagnetti, le coccole. Grazie, Papo, per aver trascorso ore innumerevoli accanto a Emma, e per non aver mai perso la fede, riuscendo anzi in qualche modo a darne un po’ anche a noi. Grazie, Sorellina, per avermi tenuta insieme. Per essere stata l’altra metà di me. Per non avermi mollato un secondo, mentre camminavamo nelle mattine irreali, mentre dormivamo al freddo le prime notti, mentre il tempo passava, di minuto in minuto, di mezz’ora in mezz’ora. Grazie perché lei l’abbiamo ricostruita insieme, tra libri di finestrelle, giochi e gelati. Grazie, Emma, mia luce, per essere rimasta. Grazie per non aver permesso al tuo cuore di fermarsi. Grazie per averci salvati tutti, rimanendo con noi, rimanendo com’eri. Grazie che hai combattuto. Annabianca Vincenzi

I proventi saranno devoluti a Neuroland Onlus, che aiuta i bambini con necessità neurochirurgiche e a CasaOz CasaOz, spazio di accoglienza per bambini e famiglie



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