Alle famiglie di Jesi
Jesi Oggi
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anno XXV n. 4 / Dicembre 2018
Periodico del COMUNE DI JESI
BIODIGESTORE: L’ATA SPIEGA DI COSA SI TRATTA
foto Francesco Amici
Direttore responsabile: FRANCESCO CHERUBINI In redazione: Simone Brunori e Francesco Maria Tiberi Direzione e Redazione: piazza Indipendenza 1, Jesi (tel 0731 538365) jesioggi@comune.jesi.an.it Stampa: Errebi Grafiche Ripesi Srl Registrato al Tribunale di Ancona (n.27 del 14/12/93). Fondato nel 1972
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Natale 2018
OPERATIVO IL PORTALE PER EDILIZIA E ATTIVITÀ PRODUTTIVE
DALLA LOTTA ALL’EVASIONE 1,6 MILIONI
Niente più file in Comune ma pratiche direttamente on line: velocità, semplicità e trasparenza
JESI E L’EUROPA
© Ballarini
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PISTA CICLABILE: SI COMPLETA L’ANELLO A NORD Altri 3,5 chilometri per mettere in rete più quartieri e scuole
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Scuola e lavoro Nuovo dialogo È certamente una bella notizia apprendere che gli istituti superiori della nostra città sono ai primi posti nella provincia, ma anche nella regione, per la formazione degli studenti, sia che essi scelgano poi l’università o il mondo del lavoro. A certificare questa speciale classifica è stata, come noto, la Fondazione Agnelli tramite il progetto eduscopio. it che, analizzando una serie di dati, si pone l’obiettivo di valutare gli esiti successivi della formazione secondaria - i risultati universitari e lavorativi dei diplomati - per trarne delle indicazioni di qualità sull’offerta formativa delle scuole da cui essi provengono. Dunque sotto la lente di ingrandimento sono finiti esami, crediti e voti per chi si è indirizzato verso la carriera universitaria e occupazione, tempo di assunzione e coerenza dell’impiego con gli studi compiuti per chi ha scelto di entrare nel mondo del lavoro. Dai licei agli istituti tecnici e professionali i risultati mostrano che l’attività didattica sviluppata nelle superiori di Jesi è servita e non poco a formare e accompagnare egregiamente i ragazzi nel passaggio successivo. E, come detto, è motivo di soddisfazione non solo per i ragazzi, le loro famiglie, il corpo docente e il personale amministrativo delle scuole, ma anche per la Comunità tutta. Perché il problema di avere una alta formazione scolastica e parallelamente la difficoltà a “collocare” i nostri giovani nel mondo del lavoro è di quelli seri e che coinvolgono tutti. Oggi, o per meglio dire da diverso tempo, il nostro Paese non è più in grado di assorbire a livello occupazionale il numero dei ra-
gazzi che escono dalle università o dagli istituti tecnici e molti di loro, specie le teste migliori, scelgono di andarsene all’estero. È stato calcolato che tutto questo costa all’Italia un punto di Pil all’anno, circa 14 miliardi di euro. Negli ultimi tempi il fenomeno ha subìto un’accelerazione impressionante: si è passati dai 21 mila emigrati italiani under 40 del 2008 ai 65 mila del 2017. E si tratta per la stragrande maggioranza di giovani con un’ottima preparazione scolastica, la maggior parte laureati. Serve un ulteriore e decisivo cambio di passo nella politiche nazionali volto a favorire lo sviluppo economico del Paese, attraverso gli investimenti nelle infrastrutture materiali ed immateriali e attraverso il sostegno al mondo delle imprese, in particolare favorendo l’utilizzo della tecnologia. Qui a Jesi stiamo attivando alcune importanti iniziative che vanno in questa direzione. Alla Fondazione Colocci partirà a breve, promosso dal Comune, un master post laurea in informatica che coinvolge l’Università di Camerino ed alcune primarie imprese, finalizzato poi ad avviare i ragazzi in stage aziendali che possano trasformarsi in posti di lavoro. Parallelamente vi è in piedi uno strutturato progetto a cui partecipa il Comune insieme alla Regione Marche, che coinvolge gli istituti superiori e le aziende del territorio, per un dialogo ancora più efficace volto a far sì che lo strumento dell’alternanza scuola/lavoro diventi sempre più una metodologia funzionale all’avvicinamento tra i diversi sistemi. Infine ho fortemente voluto che la no-
stra città fosse partner di un progetto che coinvolge tre importanti enti di ricerca come la Politecnica delle Marche, l’Università di Camerino, la Meccano e quattro aziende di informatica per ospitare qui a Jesi la prima piattaforma tecnologica regionale con annesso laboratorio dedicato alla ricerca, allo sviluppo, all’innovazione. Forte di un finanziamento europeo di 3,2 milioni di euro, la piattaforma sorgerà all’ex centro direzionale Zipa e sarà un punto di riferimento nelle Marche per il trasferimento tecnologico e la formazione, con l’obiettivo di rendere le aziende maggiormente competitive, avvalendosi al meglio del capitale umano uscito dalle nostre università. Azioni coerenti e convinte verso un unico medesimo obiettivo: tenere nel territorio i migliori cervelli, dando loro l’opportunità di una piena realizzazione professionale. Il sindaco Massimo Bacci www.facebook.com/massimobaccisindaco
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OPERATIVO IL PORTALE UNICO
per attività produttive ed edilizia Niente più file in Comune, ma pratiche inviate direttamente on line all’insegna di velocità, semplicità e trasparenza del Comune Era stato messo nero su bianco nel programma di mandato: assicurare ai cittadini procedure più semplici, più veloci, più trasparenti per le istanze che presentano in Comune. E si stanno compiendo i primi importanti passi. Da metà novembre tutte le domande relative alle attività produttive e all’edilizia possono essere compilate su pc da casa o in ufficio e firmate digitalmente, senza più la necessità di presentarsi in Comune, senza più fare lunghe file e soprattutto avendo tutte le informazioni e le documentazioni utili a portata di mano. Meno carta, meno burocrazia, risparmiando tempo e denaro. È infatti online e pienamente operativo il portale Suap e Sue (acronimi che stanno rispettivamente per Sportello Unico Attività Produttive e Sportello Unico Edilizia). “Stiamo digitalizzando il Comune - ha
sottolineato il sindaco Massimo Bacci - per offrire servizi sempre migliori. È un cambiamento tecnologico, ma prima ancora culturale per un vero salto di qualità della pubblica amministrazione che non vuole essere più vista come ostacolo, piuttosto di concreto supporto ai cittadini”.
Presentato in anteprima ad una ricca platea di professionisti tra commercialisti, ingegneri, architetti, geometri, organizzazioni di categoria, il portale si distingue da quello degli altri Comuni perché opera in maniera integrata, permettendo al cittadino, al professionista e all’imprenditore di trovare così un unico interlocutore presso l’Amministrazione comunale. Una scelta data dall’analisi svolta negli anni dagli uffici comunali. Quasi sempre, infatti, il processo per l’apertura di una nuova attività economica inizia con un intervento edilizio, di adattamento di locali esistenti o la costruzione di nuovi. Oltre al fatto che sempre più nuovi mestieri si affacciano all’orizzonte con la necessità di capire quale sia la relativa giusta destinazione edilizia. Poter accedere ad un unico strumento dunque diventa un
On line le domande per i concorsi Nell’ambito delle iniziative di digitalizzazione che il Comune di Jesi ha deciso di intraprendere al fine di semplificare l’attività amministrativa e al contempo migliorare la relazione con il cittadino, è stata avviata la sperimentazione per la presentazione on line delle domande per i concorsi pubblici. L’iniziativa, a carattere sperimentale, verrà presto estesa a tutte le procedure selettive. I candidati non dovranno più scaricare fac-simili di domande, riscriverle al computer, firmarle e inviarle per posta, ma tutto verrà fatto in via telematica seguendo una procedura guidata. Sempre in termini di semplificazione e snellimento dell’attività amministrativa, si segnala l’ottenimento di un consistente finanziamento - per 70 mila euro complessivi - frut-
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to della partecipazione ad un bando regionale, insieme ad altri 30 comuni della Vallesina, del Fabrianese e della bassa provincia di Pesaro-Urbino, che servirà per migliorare i processi di back office dell’Ente in un’ottica di maggiore integrazione alle piattaforme regionali per i servizi di egoverment e per la pubblicazione dei dati aperti e la valorizzazione del patrimonio pubblico. I progetti riguarderanno nello specifico l’integrazione con i servizi di pagamento on line, di fatturazione elettronica e dei dati catastali, l’adesione al polo di conservazione regionale, l’alimentazione della banca dati dei procedimenti di tutti gli enti regionali e la gestione integrata dei dati delle risorse del territorio.
Whatsapp, record nazionale di iscritti
punto di forza del nuovo portale. Come funziona - I cittadini, privati e professionisti, potranno presentare le istanze on line accedendo dal sito internet del Comune. Una procedura guidata consentirà loro di inviare tutta la documentazione necessaria per la pratica scelta, i moduli verranno compilati on line e firmati digitalmente. Autonomia, flessibilità, velocità e trasparenza saranno i benefici per chi presenterà le pratiche. Gli interessati saranno liberi di inoltrare le pratiche quando lo riterranno più opportuno, da casa o da lavoro, senza presentarsi negli uffici comunali, senza più fare file ma soprattutto avendo a disposizione tutte le informazioni e la documentazione necessari. Da qui il beneficio della trasparenza perché tutti avranno accesso alle stesse informazioni. Inoltre con una serie di passaggi pre-impostati e flussi di processo che si modulano e indirizzano l’utente verso il servizio richiesto, la presentazione delle istanze sarà snella e veloce. Una mini guida sulla pagina iniziale del portale ed un indirizzo di posta dedicato al quale scrivere in caso di necessità, contribuiscono ad aiutare anche chi registra maggiore difficoltà. Per quanto riguarda l’Amministrazione, invece, i benefici riguarderanno l’efficienza, la qualità e la completezza delle informazioni, oltre ad un più razionale utilizzo delle risorse umane, che non dovranno essere più dedicate al caricamento dati.
La macchina amministrativa potrà infatti beneficiare di dati già caricati sui propri database, in maniera accurata e puntuale, proprio perché risultato di una procedura standard. Il lavoro amministrativo quindi si concentrerà sull’istruttoria delle pratiche presentate, al fine di concludere i procedimenti in tempi più brevi e in maniera più efficace, e al continuo aggiornamento normativo di competenza comunale, appunto per rispondere alla dinamicità del mondo imprenditoriale. Da un punto di vista pratico l’integrazione tra i due attuali sportelli si realizzerà sia a livello di front office che di back office. Nel front office l’utente avrà due ambienti a disposizione: uno esclusivo per l’edilizia residenziale e l’altro per le attività produttive comprese quelle che prevedono anche delle implicazioni edilizie. In base all’istanza presentata dall’utente, il sistema modulerà il flusso approvativo della pratica che risulterà unica ma innescherà al suo interno diversi endoprocedimenti. Nel back office l’integrazione sarà garantita da un tecnico totalmente dedicato all’edilizia produttiva che fornirà le informazioni in maniera precisa e puntuale e che costituirà quindi l’interlocutore unico per il professionista. Fino al termine dell’anno sarà possibile presentare le istanze ancora tramite i canali tradizionali, soprattutto per quanto riguarda l’edilizia.
A tre anni dalla sua istituzione - era stato presentato in occasione delle fiere di San Settimio 2015 - il servizio Whatsapp del Comune di Jesi ha superato i 10 mila iscritti, ponendosi al primo posto a livello nazionale. Nessun altro Comune d’Italia, infatti, neanche quelli di dimensione maggiore - stando a quanto risulta a PA Social, la rete nazionale dei comunicatori della pubblica amministrazione - può vantare i numeri della nostra città. In pratica un cittadino su quattro, neonati inclusi, si è registrato al servizio Whatsapp (al numero 335 7152219) chiedendo di ricevere periodicamente le informazioni che vengono diffuse. Con questo sistema di messaggistica, come noto, il Servizio Relazione Esterne del Comune, che gestisce Whatsapp, è in grado di aggiornare gli iscritti su appuntamenti, scadenze, eventi, servizi di pubblico interesse, ma anche guasti o emergenze varie. Molto utile si è rivelato tale strumento nel fornire informazioni in occasioni di particolari criticità, come scosse di terremoto e maltempo. Fornito di una policy per garantire il massimo della privacy rispetto a migliaia di numeri di telefono memorizzati, il servizio Whatsapp risulta particolarmente gradito dai cittadini, ancorché abbia oggettivamente i suoi limiti per la mole di tempo necessaria ad inviare i messaggi a tutti gli utenti (circa due ore). Proprio per questo il servizio Relazioni Esterne si avvale di altri strumenti più immediati per raggiungere il cittadino che le nuove tecnologie mettono a disposizione: la pagina Facebook, la App Municipium, Twitter, Instagram, Telegram, rete civica. A questi si affiancano altre modalità di informazione periodiche ai cittadini come la newsletter e questa rivista trimestrale Jesi Oggi.
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Bilancio
cala ancora il debito Nessun inasprimento fiscale, ridotto il personale, partenariati per le grandi opere pubbliche: le linee guida dello strumento finanziario del Comune. Meno spese senza tagliare i servizi principali ai cittadini Una riduzione della spesa pubblica senza tagli ai servizi dei cittadini, un ulteriore calo del numero dei dipendenti comunali, nessun inasprimento fiscale o tributario, risorse di bilancio utilizzate per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, partenariati pubblici o privati per le grandi opere (nuova Lorenzini, ristrutturazione della Casa di riposo, rinnovo della pubblica illuminazione, cimiteri e centro per l’Alzheimer, ecc.). E, soprattutto, conti rigorosamente in ordine, a cominciare da una ulteriore riduzione del debito che scenderà fino a 10 milioni di euro (-60% rispetto ai 26 milioni del 2012). Queste a grandi linee le misure del bilancio di previsione 2019 del Comune di Jesi illustrate in assemblea pubblica dal sindaco Massimo Bacci e che faranno parte del documento che verrà approvato dal Consiglio comunale a fine mese. Obiettivo dell’Amministrazione comunale, infatti, è quello di avere il bilancio già approvato con l’inizio del 2019, così da poter permettere agli uffici di essere pienamente operativi. Situazione anomala rispetto a tantissime altre realtà comunali che, viceversa, approvano i rispettivi bilanci a 2019 inoltrato, con i limiti nella programmazione della spesa. Entrando nel dettaglio, resteranno invariate Imu, Tasi, tributi minori e le tariffe per i servizi a domanda individuale, mentre per la tassa rifiuti vi sarà da attendere il Piano economico finanziario per verificare un eventuale adeguamento. Relativamente al personale del Comune, le previsioni indicano in
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246 il numero complessivo a fronte dei 319 del 2012 (-73 unità). Detto che i proventi dagli oneri di urbanizzazione e di vendite di immobili saranno destinati esclusivamente agli investimenti, vi è la piena consapevolezza che con le attuali risorse a disposizione si potranno realizzare poche opere pubbliche, limitandosi a manutenzioni ordinarie e
straordinarie. Per interventi di più ampia portata sarà necessario avvalersi di partner pubblici o privati, con progetti già comunque ben avviati. Resta aperta poi la strada per una costante ricerca di fondi extrabilancio, tra contributi regionali, nazionali ed europei, tra l’altro sviluppata con un ufficio apposito deputato proprio a tale attività.
Si rinnova LA CASA DI RIPOSO
Con 5,2 milioni via ai lavori di ristrutturazione e ampliamento da 110 a 150 posti, di cui 20 per Residenza sanitaria assistenziale
per ragioni economiche, sia anche per l’impossibilità di prevedere un riutilizzo dell’esistente, stante la stagnazione del mercato immobiliare e la non favorevole congiuntura economica. L’intervento si svilupperà in quattro distinti lotti che si svilupperanno nel
corso dei prossimi anni. Nel frattempo, per liberare le stanze dove saranno effettuati i lavori, gli ospiti saranno trasferiti negli spazi oggi adibiti ad uffici, con spostamento di questi ultimi presso l’attigua Villa Borgognoni, così da garantire la migliore logistica sia al personale dell’Azienda, sia ai familiari degli utenti. Una volta completato l’intervento, la casa di riposo di Via Gramsci avrà tutti i crismi per poter garantire il miglior servizio di casa di riposo, dando una risposta importante a fronte di una lista di attesa che oggi si attesta mediamente sulle 90 unità. Avrà infine una sezione dedicata alla Residenza sanitaria assistenziale, dunque sostenuta dall’Asur, per 20 posti ed altrettanti con i medesimi standard che faranno salire la dotazione complessiva dagli attuali 110 posti a 150.
“Pazienti-giornalisti” a Villa Jolanda Nasce il primo giornalino della Clinica Specialistica Psichiatrica di Maiolati Spontini I pazienti diventano scrittori e giornalisti. È avvenuto nei giorni scorsi nella Clinica Villa Jolanda di Maiolati Spontini dove i pazienti sono stati i protagonisti e autori della nuovissima rivista “The passenger”, vero e proprio giornalino della struttura appena nato anche dall’idea dei pazienti stessi che hanno manifestato il desiderio di avere uno strumento di comunicazione di questo genere. “The Passenger”, in effetti, intende essere proprio questo: il giornalino dei pazienti di Villa Jolanda, Clinica Specialistica Psichiatrica attiva dal 1974 sul versante del disagio psichico. “Con questo titolo - dice la dott.ssa Orsolini che ha coordinato il progetto insieme agli psicologi e operatori della struttura - abbiamo voluto non solo rendere omaggio all’immortale classico di Iggy Pop, brano
divenuto vera e propria icona culturale nell’immaginario globale, ma anche sottolineare il ruolo che i pazienti devono assumere nella Clinica: tornare ad essere viaggiatori della propria vita, in una transizione da stato di ‘passeggero’ coadiuvato da personale esperto della clinica, a quello di timonieri e conducenti della propria esistenza”. Così dai campi di calcio, alla piscina, al teatro, ai mercatini di natale i pazienti di Villa Jolanda offrono uno spaccato del loro attivo percorso terapeutico, “per evadere - citiamo le parole stesse di una paziente - dai nostri muri interiori in un assaggio di libertà e condivisione”. Villa Jolanda sta attraversando un bel periodo di in un percorso di apertura alla popolazione e al territorio.
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Un investimento di 5,2 milioni per rimettere a nuovo la casa di riposo di Via Gramsci, ampliandone il numero di posti da 110 a 150, inserendoci anche la residenza sanitaria assistenziali per 20 utenti. È l’operazione che metterà in campo l’Azienda Servizi alla Persona a partire dal prossimo anno dopo che il Consiglio comunale, nella sua ultima seduta, ha approvato la relativa convenzione. Un accordo che prevede un contributo annuo del Comune pari a 500 mila euro per la gestione del servizio agli anziani ospiti e un ulteriore stanziamento di 3,1 milioni di euro - mediante rate annuali da 150 mila euro dal 2019 al 2040 - per sostenere parte della spesa dei lavori di ampliamento della capacità ricettiva. La scelta di ristrutturare l’edificio di Via Gramsci in luogo della realizzazione di una nuova struttura è stata presa sia
DERIVATI, PIENA RAGIONE anche dalla Corte d’Appello Il Comune ha vinto la battaglia contro Unicredit: legittima la restituzione di 1,2 milioni non dovuti in forza di un contratto Swap del lontano 2005 L’Amministrazione comunale ha definitivamente vinto la propria battaglia contro gli Swap. Dopo cinque anni di carte bollate, anche la Corte d’Appello di Milano ha infatti dichiarato nullo il contratto derivato stipulato nel lontano 2005 dal Comune di Jesi con Unicredit, confermando la legittimità della restituzione al Comune stesso di 1,2 milioni, avvenuta nel 2016 da parte del colosso bancario a seguito della sentenza di primo grado. La questione, si ricorderà, era stata presa di petto dal sindaco Massimo Bacci fin dai primi giorni del suo insediamento, convinto che non vi erano ragioni di sborsare centinaia di migliaia di euro all’anno a tutela della variabilità dei tassi di interessi sulla base di un contratto che si riteneva totalmente sbilanciato a danno dell’Ente. Questo contratto era stato formalizzato nel 2005 a garanzia del prestito obbligazionario di 12,5 mi-
lioni di euro che l’allora Amministrazione aveva assunto con Unicredit per ristrutturare il proprio debito. Ed era uno strumento, almeno così si riteneva a suo tempo, che avrebbe tutelato il Comune nel caso in cui il tasso variabile fosse salito oltre il ponderato. In realtà si era subito rivelata uno “gabbia” che, variando i flussi finanziari, incastrava
sempre e solo il Comune di Jesi, ponendo di fatto l’Ente a coprire la banca dal rischio. Per tutte queste ragioni, già nel 2013 si avviò una trattativa che non andò a buon fine, aprendo la strada alla causa giudiziaria presso il Tribunale di Milano che si è conclusa con la dichiarazione della nullità del contratto, la condanna ad Unicredit a risarcire le somme ricevute oltre agli interessi ed ovviamente ponendo definitivamente fine ad ogni rapporto che avrebbe dovuto terminare nel 2020 al costo presunto di altri 150 mila euro l’anno, ovviamente a carico del Comune. Unicredit ha subito proposto appello alla sentenza, ritenendo di avere le proprie ragioni e chiedendo che gli fosse riconsegnata la somma data al Comune di Jesi. Ma la Corte d’Appello, acquisiti tutti gli atti, ha confermato in pieno la sentenza di primo grado.
MAXI-IMPIANTO DI CARBURANTE STOPPATA LA PRETESA RISARCITORIA Il Consiglio di Stato accoglie la richiesta di sospensiva del Comune Il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza cautelare del Comune di Jesi contro la ditta Scavi e Condotte Srl e ha pertanto sospeso l’esecutività della sentenza del Tar delle Marche che riconosceva all’impresa il risarcimento del danno. La vicenda, come noto, è quella relativa alla mancata autorizzazione alla realizzazione di un mega-impianto di distribuzione carburanti in prossimità della rotatoria del centro commerciale Arcobaleno. Decisione questa che era stata presa direttamente dal Consiglio comunale con una
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maggioranza larga e trasversale. Per i giudici del Consiglio di Stato l’appello presentato dal Comune di Jesi, difeso dall’avv. Antonio Mastri, presenta “apprezzabili aspetti di fumus, in particolare per quanto riguarda il capo re-
lativo all’accoglimento della domanda risarcitoria”. Per questo l’organo di giudizio di secondo grado ha ritenuto “di mantenere inalterata la situazione di fatto fino alla definizione del merito”, la cui udienza pubblica è stata fissata per il prossimo 14 marzo 2019. Come noto, nella sentenza del Tar Marche del 2018, i giudici avevano invece ritenuto legittima la pretesa risarcitoria della ditta Scavi e Condotte Srl intimando al Comune di Jesi di formulare una proposta di indennizzo che avrebbe dovuto far riferimento all’arco temporale compreso tra l’ottobre 2015 fino al giorno del rilascio dell’autorizzazione.
RIFIUTI, UNA BOCCIATURA DALLE PESANTI CONSEGUENZE La notizia è passata quasi inosservata ai più, ma in realtà è davvero preoccupante. Il Consiglio di Stato ha infatti bocciato la scelta della quasi totalità dei Sindaci della provincia, a partire da quello di Ancona, di affidare ad un consorzio da costituire con la Multiservizi la gestione dei rifiuti dell’ambito provinciale. Ad opporsi a tale scelta erano stati i soli Sindaci di Jesi, Falconara, Fabriano, Belvedere Ostrense e Monsano. Il “no” del Sindaco di Jesi si basava sulla constatazione evidenziata anche dai giudici di secondo grado - che per un’operazione che prevede oltre un miliardo di spesa pubblica non è assolutamente pensabile che la scelta del futuro operatore possa essere effettuata scegliendoselo in casa. Escludere infatti la normale procedura di evidenza pubblica con la quale la pubblica amministrazione svolge la sua attività negoziale nell’individuazione di un contraente era impensabile. E infatti il Consiglio di Stato ha stroncato
definitivamente tale scelta. Niente gestione cosiddetta “in house”, dunque. Ma gara pubblica per assegnare il servizio di gestione dei rifiuti. Ma nella sentenza c’è purtroppo molto di più: i giudici del Consiglio di Stato hanno anche detto, infatti, che Multiservizi, ora Viva Servizi, per come è oggi strutturata a seguito delle scelte societarie imposte dal Comune di Ancona negli ultimi anni, ha perduto i requisiti previsti dalla normativa nazionale per continuare ad essere gestore anche del servizio idrico dei 43 Comuni della province di Ancona e Macerata. “Per scelte assurde e contro ogni logica - ha detto Massimo Bacci - che molti Sindaci hanno votato per disciplina di partito, nella provincia di Ancona è stata spianata un’autostrada ai privati per la gestione dei servizi primari che dovrebbero essere invece saldamente in mano pubblica per metterci al riparo da ogni speculazione”.
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BIODIGESTORE,
COS’È QUESTA STORIA? L’area vicina all’interporto individuata quale migliore sito per l’impianto di trattamento dei rifiuti organici da trasformare in biometano per autotrasporto e compost per ammendante da impiegarsi in agricoltura. L’ing. Massimo Stella, tecnico dell’Ata, ci spiega come nasce l’idea, quali obiettivi si pone e l’iter previsto
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// L’ing. Massimo Stella, tecnico dell’ATA, e (a destra) l’impianto di trattamento dei rifiuti organici di Trento, simile a quello che dovrà essere realizzato in provincia di Ancona, oggetto di una visita da parte di una delegazione del Comune Si è aperto un ampio dibattito in città sulla possibilità che Jesi possa ospitare un biodigestore per la raccolta dei rifiuti organici della provincia di Ancona, attraverso un impianto coperto e chiuso dove si sviluppa, con processo anaerobico, la produzione di biometano da destinare ad autotrasporto (con i residui che diventano ammendante o fertilizzante). Ne parliamo con l’ing. Massimo Stella, tecnico dell’Ata - acronimo che sta per Assemblea Territoriale d’Ambito - vale a dire l’organismo che riunisce tutti i Comuni della provincia in materia di rifiuti urbani. Ing. Stella, innanzitutto: dove vanno oggi i rifiuti organici che produciamo? “Prendono le vie più disparate: da un impianto a Sogliano al Rubicone fino ad uno che si trova a Montello, in provincia di Bergamo. Ci arrivano tramite autoarticolati che raccolgono la frazione organica dai centri di trasferenza ubicati in provincia dove i camion della nettezza urbana portano il materiale”. Perché realizzare un impianto per la raccolta dei rifiuti organici in provincia di Ancona? “Fermo restando che portare i rifiuti a centinaia di chilometri di distanza pre-
senta costi ed impatti particolarmente elevati, c’è una legge regionale che dispone che ogni Ata provinciale debba dotarsi di un proprio impianto”. Perché orientarsi nella scelta di un biodigestore? “Perché è quella ad oggi meno impattante e più vantaggiosa sotto il profilo economico. Meno impattante perché non brucia nulla, non vi sono emissioni di sostanze derivanti da combustione ed il biometano prodotto può essere commercializzato nei distributori del territorio. Inoltre l’aria è estratta dai capannoni e filtrata, praticamente come un sottovuo-
to, per evitare il propagarsi degli odori. Più vantaggiosa sotto il profilo economico perché il biometano che viene generato dalla fermentazione naturale dei rifiuti organici è ben retribuito da una legge nazionale che incentiva questo tipo di produzione di carburante ecologico”. Perché è stata individuata la zona di Jesi, ed in particolare la Coppetella nei pressi dell’interporto? “Perché ritenuta la migliore tra le tre ipotesi esaminate (le altre due erano Maiolati e Fabriano). Migliore per ragioni baricentriche, visto che è proprio al centro della provincia, per ragioni logistiche, dal momento che è servita dalla superstrada con uscita interporto, per ragioni infine infrastrutturali perché è vicino alla rete della Snam a cui poi sarà girato il biometano”. Chi dovrà decidere se realizzare alla Coppetella il biodigestore? “Lo decide l’Ata, attraverso i 46 Sindaci della provincia (il comune di Loreto ap-
partiene all’Ata di Macerata) che rappresentano l’Assemblea, ovviamente in maniera condivisa con il Comune di Jesi”. Quando potrebbe essere realizzato? “Per il momento dovrà essere effettuato uno studio di fattibilità tecnica ed economica che penso potrà essere pronto nei primi mesi del 2019. Parallelamente verrà effettuato uno studio sull’impatto ambientale, vale a dire su come potranno incidere rumore, polveri ed odori nel sito individuato. Una volta che questi due studi saranno completati potranno essere oggetto di valutazione e osservazione da parte dell’Ata. Lo stesso organismo dovrà assumere la decisione finale”. Appena appresa la scelta dell’Ata, il Comune ha effettuato una visita al biodigestore di Trento per verificare come funziona. Sarà lo stesso che verrà realizzato anche nella nostra provincia? “L’impianto visitato a Trento brucia il biogas prodotto dal digestore per rica-
vare energia elettrica perché quando lo hanno realizzato questa attività era particolarmente incentivata mentre nell’impianto da realizzare nella nostra provincia e di cui si sta discutendo verrà appunto prodotto biometano da destinare all’autotrazione. Per il resto sarà certamente simile perché il principio è lo stesso e cioè smaltire la frazione organica nella maniera più naturale possibile, ricavandone biogas. Dunque non verrà bruciato alcunché e tutte le lavorazioni saranno in un impianto chiuso. Poi, sulla base della gara che sarà effettuata, le imprese partecipanti potranno formulare le migliori soluzioni presenti oggi sul mercato”. Quali benefici potrà avere il Comune che ospita tale impianto? “Per i Comuni che ospitano gli impianti di trattamento dei rifiuti sono previsti degli indennizzi la cui entità è in corso di definizione da parte della Regione”.
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LOTTA ALL’EVASIONE Accertati 1,6 milioni L’attività dell’Ufficio Tributi nel 2018 ha permesso di scovare significative risorse sottratte al Comune per il mancato pagamento di Imu, Tasi e tassa rifiuti L’attività di controllo ed accertamento tributario svolta dall’Ufficio Tributi nel corso del 2018 - che ha riguardato le annualità a partire dal 2012 - ha fatto emergere un milione e 609 mila euro di crediti o maggiori entrate per il Comune di Jesi. Si tratta di una somma nettamente in crescita rispetto allo scorso anno, quando l’accertamento era arrivato a circa un milione e 200 mila euro. L’attività di recupero delle somme non versate dai contribuenti è suddivisa tra i tributi Imu, Tasi e Tari (quelli gestiti direttamente dal Comune, che portano il maggior gettito nelle casse dell’Ente) ed i tributi “minori” affidati in gestione al concessionario Abaco (tassa di occupazione suolo pubblico, imposta sulla pubblicità e diritti per le pubbliche affissioni). Per quanto riguarda l’Imu (Imposta municipale propria) ed anche la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili), l’esito dei controlli effettuati ha prodotto circa 2.100 provvedimenti, per un importo complessivo, al netto degli atti successivamente annullati e di quelli relativi ad imprese fallite, di circa un milione e 405 mila euro di imposte non versate, sanzioni ed interessi (erano circa mille i provvedimenti per 923 mila euro l’anno precedente). I suddetti controlli hanno riguardato, tra le altre cose, anche i tardivi, omessi od irregolari accatastamenti di impianti fotovoltaici destinatari di incentivi pubblici, procedendo a recuperare l’Imu o la Tasi ancora dovute, dopo aver richiesto eventualmente ai possessori il corretto accatastamento dell’impianto. Dall’attività di recupero della Tari (Tassa rifiuti) e della precedente Tares deri-
Le altre novità in materia di tributi
vano poi accertamenti per circa 98 mila euro, a seguito di controlli su dichiarazioni omesse od irregolari che hanno prodotto circa 400 provvedimenti. Sono valori in diminuzione rispetto allo scorso anno quando i provvedimenti erano stati 350 per circa 175 mila euro. Anche quest’anno le verifiche, condotte su abitazioni ed attività produttive, sono state effettuate analizzando ed incrociando dati provenienti da diverse fonti: anagrafe, camera di commercio, subentri da parte di altri utenti e così via. Si rileva poi che un numero crescente di contribuenti ha richiesto la rateizzazione dei suddetti provvedimenti all’Ufficio Tributi, in virtù dell’apposito regolamento approvato nell’anno 2014 ed adottato, tra le altre cose, con l’obiettivo di migliorare i rapporti con i contribuenti e di agevolare coloro che si trovino in condizione di difficoltà economica. Inoltre, l’attività di controllo riguardante i suddetti tributi minori (Tosap, Imposta pubblicità e affissioni), svolta dal concessionario Abaco, ha prodotto circa 106 mila euro di somme già incassate. È da precisare che i suddetti importi si riferiscono ai provvedimenti emessi dal 1° gennaio al 30 novembre 2018.
Il 2018 ha portato alcune novità in materia tributaria che si illustrano sinteticamente. TRIBUTI MINORI - Per tale tipologia di tributi - che ricomprende la Tosap, l’imposta pubblicità ed i diritti di affissione - il pagamento può essere effettuato anche utilizzando carte di credito, debito o prepagate (anche in occasione di fiere o mercati) ed al di fuori degli uffici del concessionario Abaco, avendo il Comune attivato terminali mobili di pagamento. Sempre in materia di tributi minori, l’apposito regolamento comunale approvato nel mese di gennaio ha dato la possibilità, ai destinatari di ingiunzioni fiscali non pagate, di aderire alla cosiddetta “rottamazione” e regolarizzare la propria posizione senza il pagamento delle sanzioni. CARTA SERVIZI - È stata approvata la nuova Carta dei Servizi dell’Ufficio Tributi, con la quale vengono descritti i servizi offerti ai contribuenti, indicando modalità e tempistiche di erogazione. IMPOSTA DI SOGGIORNO È stata istituita anche a Jesi a carico di chi pernotta nel territorio comunale, il cui gettito viene impiegato per interventi a favore del turismo e della valorizzazione dei beni culturali ed ambientali.
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Buone Feste da
“SPORT SOLIDALE”
le società si mettono in gioco Attività gratuita per i giovani di famiglie in disagio economico Un progetto che adesso è messo in rete grazie a Comune e Asp Cinquanta, sino ad ora, posti messi a disposizione da diverse società e realtà cittadine per l’attività sportiva gratuita, comprensiva della fornitura di materiali e attrezzature necessarie, di minori di famiglie in condizioni di povertà o di disagio. E una quarantina, per il momento, le domande pervenute da parte di giovani e giovanissimi aspiranti atleti e atlete che potranno coronare il loro sogno: fare sport anche se purtroppo la situazione economica o familiare non lo permetterebbe. È il risultato che si propone il progetto “Sport solidale”, reso possibile dalla disponibilità delle società sportive aderenti e dalla collaborazione che vede coinvolti Comune di Jesi, Azienda Servizi alla Persona, Consulta dello Sport. Attenzione: in ballo non c’è alcuna erogazione di risorse pubbliche. Se non il lavoro che il personale dell’Asp, come per ogni altro servizio, effettua per valutare l’effettiva condizione di disagio socio-economico del nucleo familiare richiedente e nell’ambito dell’unità che si incarica di orientare il minore (il progetto si rivolge a soggetti, italiani o stranieri, di età compresa tra i 5 e i 18 anni) verso l’attività sportiva che più gli può essere utile o congeniale. Ma nella sostanza della pratica sportiva gratuita offerta ai beneficiari, dato di base è che nessuno “copre” quote non pagate dalle famiglie e non incassate dalle società. Semplicemente sono queste ultime, mettendo a sistema ciò che molte peraltro già autonomamente facevano, a mettersi al servizio rendendo disponibili dei posti gratuiti, il numero dei quali è stato da ciascuna comunicato all’Asp. «L’idea è nata da una situazione che mi si è presentata qualche mese fa - spiega
l’assessore ai Servizi sociali Marialuisa Quaglieri - una delle due figlie di una famiglia in situazione di difficoltà mi disse, con tenerezza e grande determinazione, che avrebbe voluto fare scherma ma che i suoi non potevano permetterselo. Ho chiamato il Club Scherma Jesi che ha detto immediatamente sì. E ho scoperto in seguito che diverse società e associazioni sportive già si comportavano in questa maniera». Ne è nato un Protocollo “Progetto Sport solidale - Alleniamoci a crescere insieme”. Obiettivi: «Promuovere il principio del diritto allo sport per tutti supportando le famiglie, seguite dal servizio sociale professionale che, per le difficili condizioni in cui versano, non potrebbero sostenere i costi dell’attività sportiva extrascolastica dei figli. Aumentare il numero dei minori appartenenti a famiglie seguite dal Servizio Sociale Professionale che frequentano un’attività sportiva. Orientare i ragazzi in carico al Servizio Sociale Professionale verso l’attività sportiva più adatta ai bisogni educativi e di socializzazione individuali». Aggiunge l’assessore allo Sport Ugo Coltorti: «Quello delle società sportive
è un mondo fertile sul nostro territorio, che non ha mai posto barriere. Ciò che già esisteva ottiene adesso nuova linfa, è il primo passo per un salto di qualità culturale». Spiegano per l’Asp il direttore Franco Pesaresi e la responsabile dell’unità operativa minori e famiglie Barbara Paolinelli: «Quando si parla di necessità si è abituati a pensare al “pane” ma per un giovanissimo può essere una necessità anche riuscire a praticare una attività sportiva. Abbiamo riscontrato una straordinaria disponibilità nel dare una organizzazione strutturale a un progetto originale e che contiamo di poter portare anche negli altri Comuni dell’Ambito. I beneficiari del progetto vengono individuati dal Servizio Sociale dell’Asp Ambito 9 tra le situazioni già conosciute dal servizio, per le quali la condizione di disagio socio-economico sia un impedimento alla pratica dell’attività sportiva». Sottolinea Nicola Bisi, presidente della Consulta dello Sport: «Grazie alle società per questa opportunità, che permette di indirizzare al meglio le energie e di conseguire l’obiettivo di uno sport come diritto. È emozionante».
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PISTA CICLABILE
si completa l’anello Interamente finanziati dal Ministero dell’Ambiente, partiranno in primavera i lavori di realizzazione per un nuovo percorso ciclabile che attraversa ben 5 scuole e si collega alle piste ciclabili già realizzate in zona palasport e giardini pubblici. L’intervento interessa oltre 3,5 chilometri che si snodano tra Via Tabano, Viale Martin Luther King, Viale Verdi e stradine limitrofe. Andrà a completare un ampio anello circolare che metterà in rete - ed in piena sicurezza per chi sceglie la bici - questa zona della città con i giardini pubblici e il centro. Oltre ai residenti del quartiere, la pista sarà a servizio di due scuole primarie, come la Collodi e la Cappannini, due istituti superiori, come il Liceo Scientifico e il Cuppari, la futura Lorenzini prevista in Via Schweitzer, senza contare le due materne Sbriscia e Rodari. In Via Tabano il nuovo tratto di ciclabile si raccorderà, migliorandola, con la pista già parzialmente esistente di fronte all’edicola che poi prosegue in Via Campolungo - Via Fausto Coppi - Via Grecia. Scenderà su entrambe le carreggiate, molto meglio delimitata e colorata, così da renderla pienamente visibile ai veicoli. Arrivando in Viale Martin Luther King la soluzione proposta dai progettisti dello Studio Brau (Battistelli Rocchegiani Architettura Urbanistica) prevede di ridimensionare la sede stradale, coniugando marciapiedi, pista ciclabile, parcheggi e carreggiata per i veicoli in
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// Un’immagine di via Tabano e una dell’area verde di via Paladini con una simulazione di come diverranno dopo l’intervento maniera idonea a garantire una corretta circolazione per tutti. In particolare la sede stradale, di quasi 4,5 metri, resterà più ampia delle normali strade per assicurare un transito più che regolare senza invitare a premere troppo sull’acceleratore come purtroppo oggi si registra. In tale zona non è sfuggito ai progettista la doppia problematica legata alla sosta selvaggia all’entrata e all’uscita delle scuole Cappannini e Rodari e l’intralcio della sosta nell’attigua Via Paladini. Si farà fronte a tali criticità realizzando un parcheggio nell’area verde vicino al mercatino, capace di ospitare ben 40 veicoli. Nella stessa Via Paladini, poi,
la sosta sarà consentita solo in un lato della strada, quello in prossimità delle attività commerciali. La pista ciclabile, invece, proseguirà fino al Cappannini, per poi entrare nell’area degli impianti sportivi ed uscire in prossimità del palazzetto della scherma. Da qui, attraversata Via Solazzi, il percorso si snoderà dietro il Collodi e nell’area dell’ex Lorenzini fino a sbucare in Via San Francesco, in prossimità dell’incrocio con la stradina pedonale che raggiunge Viale Verdi. E, infine, nel tratto del Viale Verdi fino ai giardini pubblici, altro spazio ciclabile a chiudere l’anello.
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POLIZIA LOCALE PIÙ SICUREZZA IN STRADA Da gennaio a novembre fermati 76 veicoli perché sprovvisti di assicurazione e accertate violazioni per altri 486 perché circolanti con la revisione scaduta: il Targa system non fa sconti a chi costituisce pericolo per sé e per gli altri Si è focalizzata principalmente sulla sicurezza dei cittadini in strada l’attività di polizia locale nel corso di quest’anno in cui si è registrato l’avvicendamento alla guida del Comando: prima affidato temporaneamente al dirigente dell’Area Servizi al Cittadino Mauro Torelli (affiancato dal vice comandante Filippo Peroni) poi al nuovo comandante Cristian Lupidi. Nell’uno e nell’altro caso un denominatore comune: un clima di piena collaborazione tra tutti gli agenti con l’obiettivo di essere un punto di riferimento per il Comune e per i cittadini. In questo scenario e in nome proprio della sicurezza in strada, la Polizia locale ha adottato una strategia precisa: niente autovelox per le pattuglie, perché l’impostazione non è stata quella di vessare il cittadino, piuttosto il più utile e appropriato Targa system, l’apparecchiatura elettronica che consente con un lettore ottico di individuare immediatamente i veicoli che circolano sprovvisti di assicurazione o con la revisione scaduta e dunque rappresentano un vero pericolo per i loro conducenti e per gli altri utenti della strada. Ebbene, dal 1° gennaio al 30 novembre di quest’anno i risultati sono stati importanti: 76 i veicoli fermati perché sprovvisti di assicurazione e ben 486 per la mancata revisione. Nel primo caso tutti i veicoli sono stati sequestrati (ad eccezione di due i cui proprietari hanno rinnovato la polizza nell’immediatezza mediante procedura online): di questi 43 sono stati restituiti al legittimo proprietario dopo il pagamento della sanzione, 5 sono
// Pattuglie della Polizia locale in azione con il Targa system
stati demoliti, altri 16 confiscati per mancato pagamento dell’assicurazione entro i 60 giorni previsti dalla legge ed i restanti in corso di definizione. L’ammontare delle sanzioni per i veicoli senza assicurazione è stato di oltre 55 mila euro. Le violazioni per la mancata revisione, invece, hanno prodotto verbali per quasi 94 mila euro. Delle 486 sanzioni, 403 sono state già pagate per un importo complessivo di circa 66 mila euro. Tutte le contestazioni al Codice della strada sono state effettuate immediatamente dalle pattuglie, e dunque senza invio della sanzione a casa per posta. Questo ha consentito ai conducenti fer-
mati di poter beneficiare dell’opportunità di una riduzione del 30% dell’importo con pagamento entro i primi 5 giorni, tenuto conto che le sanzioni per tali violazioni sono particolarmente salate: 849 euro per chi si è trovato sprovvisto di assicurazione auto (che con la riduzione del 30% scende a 594,30) e 169 euro per la revisione scaduta (con lo sconto 118,30). L’agevolazione del pagamento on line, consente di poter effettuare il versamento comodamente da casa, senza necessità di recarsi in banca o alle poste. Va registrato che tale forma di pagamento è oggi utilizzata dal 13,7% dei cittadini che hanno ricevuto sanzioni nel corso degli ultimi mesi.
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APRE A JESI IL PRIMO EMPORIO SOLIDALE Promosso dall’Asp e ospitato presso la sede Caritas, è una sorta di negozio dove le persone in disagio economico faranno spesa con una speciale tessera assegnata dagli assistenti sociali. Il beneficiario dovrà aderire ad un progetto di attivazione per il suo reinserimento L’Emporio Solidale è il nuovo servizio dell’Azienda Servizi alla Persona che sarà in funzione da gennaio 2019 e rivolto ai cittadini bisognosi residenti in Vallesina. Ubicato nella sede Caritas di Viale Papa Giovanni XXIII rappresenta lo spazio fisico dove le persone in condizione di disagio socio-economico possono recarsi a fare la spesa utilizzando non il denaro, ma una tessera con punti assegnati da un’equipe professionale, costituita da assistenti sociali, sulla base dei bisogni espressi dal nucleo e scaturenti dalla valutazione sociale.
L’erogazione della carta e i relativi punti verranno subordinata all’adesione, da parte del soggetto o della famiglia, ad un progetto personalizzato di attivazione sociale in cui potranno essere previste: lo svolgimento di alcune ore di volontariato; l’adesione ad un corso di formazione per volontari; l’adesione a corsi di formazione sull’economia domestica. Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Cariverona, insieme all’Asp Ambito 9, capofila di progetto, coinvolge come detto anche la Caritas che mette a disposizione i locali per l’Emporio ed il per-
sonale per la sua gestione. Sono partner del progetto anche Anteas Marche, Auser Provinciale di Ancona, Alleanza contro la povertà delle Marche, Forum Terzo Settore delle Marche, Banco Alimentare Marche Onlus. L’Emporio farà anche da soggetto ospitante per l’attivazione di tirocini di inclusione sociale finalizzati ad apprendere delle competenze in relazione alla gestione del magazzino, l’organizzazione degli scaffali, l’accompagnamento alla spesa responsabile dei beneficiari delle card.
“Casa Alleanza”
un nuovo centro di accoglienza Inaugurata lo scorso mese la struttura di seconda accoglienza “Casa Alleanza”, sita presso la sede Caritas di Viale Papa Giovanni XXIII, che ospiterà utenti in condizioni di disagio socio-economico che necessitano di un percorso di reinserimento graduale nel tessuto sociale. L’Azienda Servizi alla Persona Ambito 9, che finanzia l’iniziativa, con la Fondazione Centro Servizi Caritas Jesina Padre Oscar, ente titolare del Servizio, intende promuovere dei percorsi di inclusione per coloro che, privi di alloggio e in condizioni socio-economiche precarie, necessitano di un sostegno nella realizzazione di un percorso di autonomia abitativa e lavorativa. La ricettività della struttura è di 6 posti e gli ingressi verranno valutati da un’equipe professionale. Il tempo di permanenza è di massimo 12 mesi, all’interno dei quali
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// Il taglio del nastro della “Casa Alleanza” verranno progettati interventi personalizzati che potranno prevedere attività di volontariato e tirocini di inclusione sociale.
Ospedali, nasce il patto a tre Jesi, Fabriano e Senigallia uniti nel confronto con l’Asur
noi la sanità del territorio non può che declinarsi sui tre ospedali che formano, ormai ineluttabilmente, un unico presidio ospedaliero, e che solo attraverso una forte interazione dei servizi sanitari offerti sarà possibile migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie di Area Vasta 2”. Il primo confronto tra Sindaci e direzione di Area Vasta si è tenuto al Carlo
Urbani, presenti la direttrice Virginia Fedeli e l’assessore alla Sanità Marialuisa Quaglieri. Ne ha fatto seguito un altro al Profili di Fabriano dove si è sottolineata l’esigenza di coprire i posti vacanti dei primari. Ne sarà effettuato un terzo a Senigallia per affrontare le problematiche del personale e delle strutture.
informazione pubblicitaria
Considerare gli ospedali di Jesi, Senigallia e Fabriano - vale a dire i tre ospedali inseriti nell’Area Vasta 2 dell’Asur - come un unico polo sanitario affinché, attraverso sinergie dei servizi, possano essere garantite le migliori prestazioni ai cittadini che insistono su questa parte di territorio. È questo lo scenario all’interno del quale hanno scelto di muoversi il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, insieme ai colleghi di Senigallia Maurizio Mangialardi e Fabriano Gabriele Santarelli. I tre primi cittadini hanno infatti condiviso l’esigenza politica e l’impegno di attivarsi in maniera propositiva nei confronti dell’Asur Marche, con l’obiettivo di porre al centro dell’azione di quest’ultima la qualità dei servizi sanitari del territorio. “Abbiamo rappresentato al direttore dell’Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua hanno detto i tre sindaci - il fatto che per
Bioaesis, una pluralità di servizi specialistici tra attività ambulatoriali e di laboratorio Dal 2004 a Jesi è attiva una realtà imprenditoriale conosciuta anche fuori dalla nostra regione che eroga servizi specialistici di medicina di laboratorio: la Bioaesis Con la sua nuova e moderna sede di via Scotellaro, localizzata nel principale snodo commerciale jesino di viale Don Minzoni, Bioaesis esegue analisi del sangue e altri campioni sia privatamente che in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. È specializzata per i test genetici e del Dna essendo una delle pochissime realtà marchigiane che esegue direttamente questi esami. Grazie all’impegno e alla competenza dei professionisti che vi operano - biologi molecolari, biotecnologi e medici specialisti - il laboratorio analisi si è sviluppato repentinamente potendo contare, per l’esecuzione delle analisi, di metodiche all’avanguardia che ad oggi sono appannaggio di grandi realtà ospedaliere o istituti di ricerca privati. Per offrire inoltre risposte ai bisogni della comunità, assicu-
rando ai cittadini un’ampia gamma di prestazioni sanitarie a tutela della propria salute, è nata Bioaesis BT, una start up biotecnologica proiettata sui servizi ambulatoriali e chirurgici alla persona. A partire dal 2019 Bioaesis BT, grazie ad un qualificante progetto che ha beneficiato del contributo regionale attraverso le risorse stanziate dall’Unione europea (Por Marche 2014-2020, Asse 1 - Azione 4.1, Progetto 11131) sta attivando nella sua sede di via Scotellaro una struttura ambulatoriale per visite mediche e per eseguire trattamenti innovativi ad alto contenuto tecnologico che sfruttano componenti biotecnologici autologhi per la medicina rigenerativa. Autorevoli specialisti collaboreranno con la struttura per realizzare questo importante progetto nell’ottica di creare un servizio nuovo che renderà Jesi e tutta la Vallesina territori pionieri per il comparto delle biotecnologie sanitarie ed i servizi alla persona.
www.bioaesis.com -
Tel. 0731 64352
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VOLONTARJA ‘18
Le strade del dono portano a Jesi Pieno successo per la prima edizione della manifestazione dedicata alle associazioni impegnate a servizio degli altri e della Comunità Con il talk show a Teatro Pergolesi si è conclusa la due giorni “Volontarja ‘18 Le strade del dono”, prima edizione di una manifestazione dedicata al mondo del volontariato che ha proposto spunti di riflessione sui valori che sono alla base della scelta del servizio come dono, che è propria dei volontari, e occasioni di incontro fra le tante realtà che in città e nel territorio animano questo che è un mondo. Una manifestazione voluta ed organizzata dall’Amministrazione Comunale, tramite l’assessore all’associazionismo e partecipazione Paola Lenti e dal Coordinamento delle associazioni di volontariato e di promozione sociale dell’ambito territoriale IX, presieduto da Carlo Bellocchi. Tre i momenti. Grande entusiasmo dei ragazzi al Work Shop “Le strade giovani del dono”, svoltosi al Palazzetto dello Sport, dove le associazioni di volontariato giovanile si sono proposte ai ragazzi delle classi IV delle scuole superiori, intervenuti numerosi, con una loro presentazione e i loro stand. Coinvolgente l’intervento musicale del gruppo il Riciclato Musicale, grazie all’associazione musicale Valvolare. Il tutto realizzato con la collaborazione dei ragazzi del Gruppo Giovani ed Istituzioni con il quale l’Amministrazione cerca di avvicinare i giovani alla vita civile e sociale della città, che hanno gestito i vari momenti, staff, presentazione, lasciandoci anche un significativo video che racconta uno spaccato del volontariato giovanile a Jesi. In contemporanea al Palazzo dei convegni con l’incontro “La comunità che cura” si è riflettuto sul senso del volontariato e sulla figura del volontario come colui che dona qualcosa di sé per mettersi al servizio degli altri e della comunità, grazie a qualificati interventi
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// Alcuni momenti della prima edizione di Volontarja ‘18
di esperti che hanno vissuto in maniera significativa questa dimensione. Testimonianze vere e sentite, hanno invece caratterizzato al Teatro il Talk Show “Volontarja Storie”, condotto dalla giornalista Beatrice Testadiferro. Racconti commoventi e simpatici di storia vissuta di alcuni volontari - Pino Gullace, per l’Aido Antesas, che ha raccontato con un monologo la sua esperienza di trapiantato e invitato a donare perché il dono è vita, Don Giuliano Fiorentini per l’OIKOS, Francesco Bravi per la Croce Rossa, Paolo Gubbi per l’Avis e Antonio Massacci per l’Anfass - si sono alternati con momenti musicali offerti sempre da Volvolare con il gruppo di Andrea Giuliani e i Golfi Mistici e uno stralcio della rappresentazione “Tutto nel mondo è illusione”, proposto da Gianfranco Frelli, e il Banco
di Scena, in collaborazione con Azienda Servizi alle Persona e Fondazione Pergolesi Spontini nell’ambito del progetto Opera H. Il tutto sotto l’attenta regia di Silvano Sbarbati e conclusosi con un momento conviviale organizzato con i prodotti dell’Orto del Sorriso. “Una iniziativa ricca di emozioni, sentimenti, relazioni vere e contaminazione positiv - ha commentato l’assessore Paola Lenti - sicuramente da riproporre, magari con una maggiore partecipazione e coinvolgimento di tutte le numerose associazioni presenti nel nostro territorio. C’è una cultura da valorizzare e promuovere, quella del dono, perché chi dà riceve molto di più, perché “se si sogna da soli è un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia”, e così senza neanche accorgerci scopriamo di essere tutti più ricchi”!
NUOVO DIRETTORE ARTISTICO
Il compositore Cristian Carrara alla Fondazione Pergolesi Spontini
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Pergolesi Spontini ha nominato il prossimo direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini per il biennio 2019 -2020. Per la prima volta nella storia del Teatro Pergolesi di Jesi - fondato nel 1798 - la direzione artistica è stata affidata ad un compositore. Si tratta di Cristian Carrara, considerato tra i compositori più brillanti della sua generazione, autore di musica sinfonica e cameristica, ma anche di opere desti-
nate al teatro musicale e alla televisione. Succederà a Vincenzo De Vivo, a lungo direttore artistico della Fondazione e tra i fondatori del Festival Pergo-
lesi Spontini, il cui mandato terminerà alla fine del 2018. A Cristian Carrara, in carica dal 1° gennaio 2019, il Consiglio di Amministrazione ha affidato il compito di definire per i prossimi due anni il progetto artistico della Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi e del Festival Pergolesi Spontini. Proposta artistica innovativa, capacità di coinvolgere la città e il territorio, rafforzare l’identità culturale e musicale della Fondazione saranno gli obiettivi di lavoro da perseguire.
Cartellone grandi firme per la Stagione di Prosa
Un cartellone importante di sette appuntamenti da dicembre ad aprile 2019, maestri della scena, testi classici e scritture contemporanee per una grande nuova stagione di prosa del Teatro Pergolesi di Jesi, nata dalla rinnovata collaborazione tra Fondazione Pergolesi Spontini, Comune di Jesi e AMAT: un viaggio che promette emozioni, momenti di riflessione ed evasione. L’apertura di stagione il 19 dicembre è con l’atteso adattamento teatrale italiano - dopo i successi londinesi - di Shakespeare in love, capolavoro vincitore di 7 premi Oscar, con Lucia Lavia e Marco De Gaudio diretti dalla regia di Giampiero Solari con la regia associata di Bruno Fornasari. Il 10 gennaio Veronica Pivetti diretta da Emanuele Gamba si cimenta in Viktor und Viktoria, commedia con musiche liberamente ispirata all’omonimo film di Reinhold Schunzel. Il 26 gennaio il Teatro Pergolesi accoglie Enrico IV di Luigi
Pirandello, con la regia di Carlo Cecchi. Il Maestro della scena italiana è sul palcoscenico nelle vesti di Enrico IV. Pesce d’Aprile - tratto dall’omonimo romanzo autobiografico - in scena il 15 febbraio è il racconto di un grande amore tra Cesare Bocci - che firma anche la regia - e Tiziana Foschi. Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, per la prima volta insieme, mettono in scena l’8 marzo uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre, Il Gabbiano di Anton Čechov. Un Macbeth che si esprime in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana interpretato da soli uomini, è l’originale progetto di Sardegna Teatro Macbettu di Alessandro Serra in scena il 16 marzo. La conclusione della stagione il 6 aprile è affidata a Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi, insieme sul palco per Figlie di Eva per la regia di Massimiliano Vado.
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NEL NOME DI LORENZO LOTTO Dalla mostra di Macerata un suggestivo itinerario che giunge fino a Jesi con una serie di interessanti e originali iniziative legate all’artista veneziano Dal Prado di Madrid e dalla National Gallery di Londra alle Marche e a Jesi. Il 2018 si è rivelato un imprevisto “anno lottesco”, con la mostra dedicata ai ritratti di Lorenzo Lotto in esposizione nelle due capitali europee. Le Marche, principale terra d’elezione di questo artista straordinario, non potevano mancare alle celebrazioni. E così, dal 19 ottobre 2018 fino al 20 febbraio 2019, a Palazzo Buonaccorsi sede del Museo Civico di Macerata, una grande e inusuale mostra riunisce per la prima volta le opere di Lorenzo Lotto create per il territorio e poi disperse nel mondo o che, per storia e realizzazione, hanno avuto forti legami con le Marche. La forza principale di questa esposi-
Per le informazioni, il calendario degli eventi, le tariffe e le prenotazioni, rivolgersi a: Ufficio Turismo Piazza della Repubblica tel. 0731.538420 email: turismo@ comune.jesi. an.it
// Un particolare della tela di Santa Lucia
E in Biblioteca esposti i documenti sul mistero delle opere scomparse Jesi al tempo di Lorenzo Lotto è la mostra allestita alla Biblioteca Planettiana da ottobre 2018 a febbraio 2019. Un excursus che predilige documenti originali, dedicati al Lotto, ma anche all’espansione urbanistica che coinvolge la nostra città nella seconda metà del ‘400. Come testimoniano il contratto d’appalto per il Palazzo della Signoria progettato da Francesco di Giorgio Martini, datato 1472, Jesi in questi anni rinasce. Architettonicamente e culturalmente. Proprio nello stesso anno infatti, Federico Conti, tipografo proveniente da Verona, stampa a Jesi l’Editio Princeps della Divina Commedia: lo attesta il documento in mostra che gli dà terreni e cittadinanza “per la sua mirabile arte nell’opera della stampa” (direttamente dall’Archivio storico comunale Jesi). E non vengono tralasciate le figure del Lucagnolo per l’arte orafa e del card. Albornoz che riordina la normativa dello Stato Pontificio, ricordato in esposizione attraverso l’opera Le costituzioni egidiane. Entriamo in media re: il percorso parte da una mappa in
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pergamena che riproduce il territorio jesino ai tempi del Lotto, databile nella seconda metà del ‘400, grazie alla deviazione subita dall’Esino. Viene riportato il castello di Jesi (anche riprodotto per il museo virtuale Federico II), ma è soprattutto d’interesse la località di Case Bruciate (oggi Montemarciano), annotata come luogo di consegna della Pala di Santa Lucia dipinta dal Lotto per la omonima Confraternita. Sono sei le opere certe dipinte dal Lotto per Jesi: la Deposizione (1512), l’Angelo Annunciante, la Vergine Annunciata e la Madonna delle rose (1526), la Visitazione (1531-34) e la pala di Santa Lucia (1532), tutte conservate in Pinacoteca. Ma in Biblioteca, il focus è posto sui documenti legati alla commissione delle opere, in particolare i tre rogiti redatti dal notaio Aureli per la Pala di Santa Lucia, che ne testimoniano il difficoltoso di realizzazione, durato ben 9 anni. In mostra anche una pubblicazione di Girolamo Baldassini, uno dei primi storici jesini, con notizie sulla fondazione della confraternita del Buon Gesù, committente della
zione sta però nel fatto che essa esce da Palazzo Buonaccorsi e si diffonde sul territorio regionale, permettendo al pubblico di ripercorrere idealmente gli itinerari compiuti nel XVI secolo dall’artista veneto alla riscoperta del patrimonio lottesco marchigiano, che non ha eguali in Italia per quantità e qualità delle opere. Tra le città che custodiscono i capolavori di questo gigante della pittura del Cinquecento, c’è ovviamente Jesi, dove presso Palazzo Pianetti, sede dei Musei Civici, sono conservate ben cinque opere di Lorenzo Lotto, eseguite tra il 1512 e il 1539 per la Chiesa di San Francesco al Monte e per quella di San Floriano: la grande pala d’altare della Deposizione, le due tavolette raffiguranti L’Annunciazione, la celeberrima pala di Santa Lucia, la Madonna delle Rose, e la Visitazione. In occasione di questo evento, saranno organizzati a Jesi due itinerari di visita, uno urbano e uno museale, dedicati a Lorenzo Lotto e al Rinascimento jesino: il primo prevede la visita dei principali monumenti di epoca rinascimentale
presenti nel centro storico, l’altro guiderà il visitatore attraverso le opere della Pinacoteca Civica, del Museo Diocesano e del Museo della Stampa. In particolare, presso il Museo della Stampa, è esposta la ristampa anastatica del Libro delle spese diverse di Lorenzo Lotto: un testo fondamentale per gli studi sull’artista, nel quale si trovano non soltanto notazioni strettamente economiche relative alle committenze, ma anche aneddoti sul rapporto con i collaboratori, molto utili per tracciare un profilo biografico e personale del pittore. I visitatori potranno leggere alcune pagine di questo importante testo, e ri-
cevere un’introduzione più generale sul rinascimento jesino e sull’introduzione della stampa. Ci sarà la possibilità, inoltre, di scoprire il percorso bibliografico su Lorenzo Lotto in esposizione nella Biblioteca Planettiana (articolo accanto). Ampio spazio, infine, sarà dedicato anche agli amanti del buon gusto. Presso l’Istituto Marchigiano di Enogastronomia si potranno degustare i prodotti tipici del territorio in occasione delle tre Degustazioni Lottesche - cibo e vino nel Rinascimento. Mattia Tisba
// Disegno di Palazzo della Signoria. Archivio Guglielmi Balleani
Deposizione. Un percorso composito, che merita però d’essere ricordato soprattutto per le testimonianze documentali sulle ultime due opere del Lotto. Due tele mancanti, studiate dagli storici jesini proprio grazie ai documenti esposti. Da essi emerge che Lotto avrebbe dipinto un’ultima opera citata proprio nel suo manoscritto Libro di spese diverse. E lo conferma anche un’altra fonte: il 23 luglio 1548 Vincenzo Amici di Jesi, nel testamento, nomina eredi Francesco Amici e la sorella Princella, con legato di dipingere una pala d’altare di 600 fiorini per la cappella della famiglia in cattedrale (rogito A. Aureli, 1548). Ed è proprio il vescovo Fedeli; “intelligentissimo di pittura” a confermarci che quella stessa tavola era opera di un illustre pittore (“eximii pictoris opus”). Chi se non Lotto? Ma una mostra di tutto rispetto non può che concludersi con un piccolo giallo: lo storico Giovanni Annibaldi Junior parla di un’altra pala: con deliberazione del 31 luglio 1535 il Consiglio di Credenza di Jesi commissiona al Lotto, per il Palazzo della Signoria, una tavola che rappresenti la Vergine con ai lati i co-patroni San Floriano e San Settimio. Lotto si trovava a Jesi proprio nei primi mesi di agosto (come testimoniano i bolognini rimborsatigli per il viaggio
da Loreto). Ma qui sta il busillis: il 23 luglio dello stesso anno viene commissionata una tavola per la cappella del Palazzo della Signoria al maestro Pompeo Presutti da Fano. Annibaldi Junior ha sfatato l’ipotesi del Senior e del Gianandrea: non si tratterebbe della stessa pala. I due dipinti sembrano del tutto indipendenti: cambiano tema, cronologia e ammontare del compenso… Lotto è stato un autore dalla gloria postuma, oscurato da Raffaello, Giorgione e Tiziano. La sua opera è stata rivalutata solo nell’800 da Bernard Berenson. In esposizione è riportata la sua opera critica nell’edizione del 1905. Una biblioteca al passo coi tempi, ma anche capace di guardare al passato. Che rende sempre attuale la riflessione di Marguerite Yourcenar: “Fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici. Ammassare riserve contro l’inverno dello spirito”. Angela Anconetani Lioveri
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Una Consulta della Pace sempre più grande Salgono a 28 le associazioni aderenti. Appuntamento per il 6 gennaio con il lancio dei palloncini e l’incontro con la madre di Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza nel 2011
La Consulta per la Pace di Jesi, nel 2015, contava appena 7 associazioni stabili al suo interno. Oggi, le associazioni che la compongono sono 28. Solo quest’anno si sono aggiunte la Cooss Marche, Unicef, Amicizia a domicilio, CiaoLapo Marche oltre al gradito ritorno di Amnesty International. Una pluralità di soggetti che si incontra periodicamente per affrontare le problematiche relative alla promozione sociale e al rispetto dei diritti umani, organizzando incontri e dibattiti e stimolando l’Amministrazione comunale su tematiche di forte attualità. La Consulta organizza, durante le festività natalizia, anche diverse iniziative.
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A cominciare dai “Mercatini solidali di Natale”, appena conclusi a Palazzo dei Convegni, dove le associazioni vendono per beneficenza tanti loro prodotti come idee regalo utili e originali. L’appuntamento principale però è quello del 6 gennaio, tradizionale Giornata della Pace. Il programma per l’Epifania 2019 si preannuncia anche stavolta particolarmente ricco. Al mattino si terrà il tradizionale lancio dei palloncini colorati dei bambini delle scuole di Jesi con l’iniziativa “2000 idee per la pace”. Seguendo un collaudato programma ci si ritroverà all’ex Appannaggio da dove sfilerà il corteo fino a Piazza Federico II dove, dopo i saluti ufficiali, si lasceranno volare tutti i palloncini. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Avis e Pro Loco, quest’anno registrerà ancora una volta la gradita presenza della famiglia di Andrea Pisana, direttamente
da Modica (Rg), che lancerà insieme i presenti i palloncini. Il tutto con la speranza che qualcuno riesca a portare il messaggio di pace ad una famiglia lontana e che possa nascere una bella amicizia come quella che si è instaurata fra Jesi e la città siciliana proprio grazie ad un messaggio arrivato fin laggiù da un palloncino lanciato in occasione della Giornata della Pace e ritrovato da Andrea Pisana. Nel pomeriggio del 6 gennaio, invece, è in programma un incontro dal titolo “Restiamo umani” con la partecipazione di Egidia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni, martire della pace e della difesa dei diritti umani, ucciso a Gaza nel 2011. L’evento si svolgerà al teatro Pergolesi, a partire dalle ore 17.00 con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Paolo Gubbi Coordinatore Consulta Pace Jesi
Art Bonus
Recuperati monumento e testi storici. Aziende e privati contribuiscono a valorizzare il patrimonio artistico della città e sono premiati con importanti benefici fiscali
// Il monumento ai caduti delle guerre di Indipendenza e lo stemma della famiglia Colocci Continuano le meritorie iniziative di mecenatismo culturale da parte di imprese e privati cittadini che permettono il recupero di beni storici e monumentali. Un filone che negli ultimi anni si è incrementato grazie ai benefici fiscali concessi dall’Art Bonus, lo strumento che incentiva - con un credito d’imposta del 65% - questo tipo di erogazioni liberali. Grazie proprio a tale strumento, il 19 dicembre tornerà a splendere il Monumento ai caduti delle Guerre di Indipendenza di fronte all’ingresso del municipio. La sua completa ripulitura, per una spesa di 15 mila euro, è stata finanziata dal Consorzio Servizi Vallesina. Una cerimonia pubblica, in programma alle ore 18, permetterà di apprezzare al meglio l’intervento ed esprimere la gratitudine al Consorzio per il generoso inter-
vento che restituisce alla città uno dei suoi monumenti più significativi, realizzato nel 1884 dallo scultore Ottaviano Ottaviani. Il 21 dicembre, invece, l’appuntamento è a Palazzo della Signoria dove verrà presentato il restauro di due preziosi volumi. Il primo è il Blasonario di Adriano Colocci, opera manoscritta del 1916 nella quale l’autore, appassionato di araldica, individua gli stemmi delle famiglie nobili di Jesi sia estinte sia ancora con discendenti. L’intervento di restauro è stato finanziato dalla famiglia Tombari per poco meno di 500 euro. Il secondo volume è il trattato intitolato “Regole generali di architettura sopra le cinque maniere de gli edifici. Cioè thoscano, dorico, ionico, corinthio, e composito. Con gli essempi dell’antichità”. Si tratta di un’opera a stampa del
1537 che è stato restaurato grazie aad una donazione di oltre 500 euro da parte dell’ing. Marco Ferrari. Sul sito internet del Comune vi è un link dedicato all’Art Bonus dove chiunque può prendere visione dei beni artistici e monumentali da sottoporre a recupero e restauro, con il relativo parere della Soprintendenza, e l’importo previsto. Vi sono tante curiosità, di elevato interesse storico, che possono essere riportate al loro antico splendore anche con interventi finanziari minimi che, tra l’altro, per due terzi vengono direttamente recuperati con la dichiarazione dei redditi. Una interessante opportunità per aziende ma anche per privati cittadini di contribuire alla piena valorizzazione del patrimonio storico della nostra città che diversamente rischierebbe di andare perduto.
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LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI
Tre Sentenze sul comò, o per meglio dire sul tavolo dell’Amministrazione Comunale che può annunciare in almeno due di queste la definizione di altrettanti procedimenti in cui coraggio nell’amministrare e buon senso verso i cittadini sono stati premiati. Per avere l’ultima buona notizia, e speriamo che sia tale, occorrerà attendere Marzo 2019
quando il Consiglio di Stato si pronuncerà sulla sentenza del Tar Marche riguardante la realizzazione del distributore di benzina accanto al supermercato Arcobaleno, pratica respinta in Consiglio Comunale e che aveva visto il ricorso della ditta costruttrice: nel frattempo è giunta la sospensiva della richiesta di risarcimento danni e se sono rose fioriranno. Le altre buone notizie giudiziarie provengono dalla Sentenza di appello sulla causa che il Comune di Jesi ha vinto contro Unicredit Spa per la sottoscrizione, nel lontano 2005, di un mutuo per la ristrutturazione del debito del Comune. Tale contratto produceva un enorme esborso per l’Ente a causa di un sottostante derivato che vedeva, al mutare delle condizioni di mercato, solo riconoscimenti negativi per il Comune di Jesi. La sentenza legittima la restituzione da parte del colosso bancario di un milione e duecento mila euro oltre ad un risparmio annuo previsto per il Comune di quasi 200 mila euro di interessi. Vittoria notevole per chi nel labirinto dei
conti ereditati nel 2012 ha messo le cose in un certo ordine. La vittoria più grande, anche perché porta con sé notevoli ripercussioni politiche a livello provinciale è quella ottenuta con Sentenza del Consiglio di Stato che ha riconosciuto illegittimo l’affidamento diretto della gestione rifiuti da parte dell’ATA provinciale alla Multiservizi, procedura che il Comune di Jesi ha da sempre contestato, schierandosi apertamente contro altri Sindaci della provincia, con Valeria Mancinelli Sindaco di Ancona in testa. Ora si dovrà tornare a parlare di gestione rifiuti e di piano provinciale, dopo che il PD con questa manovra ci ha riportati al punto zero, quello a cui eravamo fermi tre anni fa ma con un disavanzo pubblico di quasi un milione di euro. Un successo per l’Amministrazione Bacci di portata immensa, a conferma che le decisioni sono prese sempre e nel solo interesse presente e futuro dei cittadini. Gruppi consiliari JesiAmo e JesInsieme
Siamo giunti alla fine del 2018 e sono passati svariati mesi da giugno 2017 dove siamo stati riconfermati per la seconda legislatura con il Sindaco Bacci. Alcune cose sono state fatte con sacrificio e limando le spese, costruendo dei progetti per il sociale, piccoli incentivi per le nuove attività, un miglioramento di attività amministrative. Il problema nelle amministrazioni pubbliche è che alcuni progetti - che sono decisi dalla Giunta e dal Consiglio Comunale vengono effettuati dopo molti mesi per una burocrazia assurda. Secondo noi migliorare si può, anche se non dipende dai Comuni piuttosto dal Governo e dal Parlamento con una modifica delle leggi attuali. Ritornando alla nostra città le problematiche che abbiamo affrontato sono poche visto che la mancanza in Consiglio per circa 10 mesi
del nostro consigliere Giampaoletti per il suo infortunio, sono state ridotte. Ma con il 2019, visto che la presenza in Consiglio è diventata definitiva, cercheremo di affrontare alcune problematiche che fanno parte del programma di mandato e ancora ad oggi non sono state affrontate. Sicuramente abbiamo cercato di stare in contatto con moltissimi cittadini per affrontare alcuni problemi quotidiani, vedi la bomba d’acqua che ha colpito la nostra città nel mese di settembre, convocando una assemblea pubblica che ha affrontato i problemi riscontrati in alcune zone della città e scrivendo delle osservazioni, proponendo delle risoluzioni degli stessi cittadini e successivamente mandate al Sindaco. Abbiamo affrontato anche il caso del distaccamento dei corsi dell’università di Macerata a Jesi: nonostante i nostri interventi in Consiglio e i vari articoli inviati alla stampa, la situazione si è chiusa con la scelta più deludente, il trasferimento dei corsi a Civitanova Marche. La nostra città nonostante gli sforzi fatti nelle precedenti amministrazioni e anche in quella attuale - e soprattutto dai fondatori della Fondazione Colocci - perde un valore aggiunto per tutti, che va dagli studenti che la frequentano (e che negli ultimi anni sono sempre aumentati) all’indotto
che ha creato riguardo le attività commerciali. Avere un piccolo polo universitario come quello di Jesi era un buon fiore all’occhiello. Questo non ci sarà più dato il crac di Banca Marche e di conseguenza il ritiro della Fondazione Cassa di Risparmio come socio. Non vogliamo entrare nel merito di questa situazione anche politica, ma siamo veramente “delusi”. Attualmente si sta lavorando anche con il nuovo statuto della Fondazione a nuovi ingressi di soci e di nuove attività di corsi attinenti al mondo del lavoro sociale e non, per far sì che la struttura rimanga aperta e creare un serbatoio culturale per la preparazione dei nostri figli. Certo che tanti ragazzi hanno scelto il distaccamento di Jesi con laurea triennale e anche il biennio successivo in modo da abbassare notevolmente le spese quasi sempre a carico della famiglia. Detto questo vogliamo ringraziare tutti i cittadini che ogni giorno ci portano a conoscenza di problematiche della nostra città. Ecco perché vogliamo augurare a tutta la popolazione di Jesi un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo. Un grande abbraccio. Grazie ancora a tutti voi!
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Gruppo consiliare Insieme Civico
Cosa sta facendo questa Amministrazione per la viabilità cittadina? È stato nominato da qualche mese un Mobility Manager in Comune e poi? Purtroppo il sistema viario continua a rimanere caotico e disordinato, senza che la giunta Bacci - in carica ormai da 6 anni - abbia quanto meno proposto un progetto complessivo su questo tema. Se infatti parliamo del nuovo Piano Urbano del Traffico, abbozzato sul finire della precedente legislatura, questo adesso è stato rimesso in discussione ancora una volta. Gli anni passano, ma le decisioni tardano ad arrivare, ed intanto gli incidenti stradali
continuano a verificarsi ad un ritmo preoccupante. Nel frattempo l’amministrazione Bacci parla soltanto di viabilità alternativa, in particolare delle piste ciclabili, che però continuano ad essere realizzate nella città qua e là, senza un minimo di criterio ed una visione d’insieme. Prova ne è il progetto della pista ciclabile di Viale Martin Luther King (presentato in Consiglio Comunale non certo nei termini in cui si va a realizzare), il quale si va a sommare ad altri interventi spot come quelli in Via Prato, Via Grecia, Piazzale San Savino e Corso Matteotti. Ma le cose non vanno certo meglio per i pedoni, basta guardare ai marciapiedi della nostra città, rotti e pieni di buche, toppe ed avvallamenti, che diventano tanto più pericolosi quando sono bagnati. Se poi un pedone si azzarda ad attraversare la strada, le strisce pedonali in molte parti della città sono ormai invisibili, come gran parte della segnaletica orizzontale. Per i non vedenti poi l’Amministrazione comunale
si era impegnata a mettere dei cicalini ai semafori, per favorire gli attraversamenti pedonali, ma di tutto questo non se ne è vista traccia. È vero che è stato approvato il PEBA (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche), ma bisogna passare dalle parole ai fatti. Dopo sei anni che governa il Sindaco dirà che la colpa era di quelli di prima. Governare è difficile lo sappiamo bene, ma è paradossale che proprio questa Amministrazione lasci la città in questo stato, dopo che si era candidata per migliorare il decoro urbano.
La fine del 2018 incombe e ci vede andare avanti con impegno e costanza, anche se le preoccupazioni per le sorti politico-sociali del nostro Paese sono sempre più pesanti da digerire. Non possiamo restare indifferenti al DDL Salvini, che in nome della sicurezza dichiara guerra ai poveri e ai più deboli, tagliando radicalmente le spese che i Comuni dedicano alle politiche sociali. Già, le politiche sociali, che se ben sostenute e finanziate con competenza e pianificazione, ridurrebbero situazioni di devianza e criminalità (reali e percepite) in modo assai più incisivo rispetto alle telecamere, che in città pare che non saranno neanche più installate, in barba alle promesse elettorali di chi sta governando. La nostra voce, in
Consiglio, chiederà a tutte le parti politiche di prendere una posizione in questo senso, poiché il nostro ruolo non può e non deve limitarsi alle sole questioni strettamente cittadine. Ecco perché chiedevamo nello scorso Consiglio Comunale, di votare un ordine del giorno di condanna a chi sempre più in Italia intende negare quei diritti delle donne sanciti dalla Legge 194, che regola l’interruzione di gravidanza e che proviene da un esito referendario tanto chiaro quanto legittimo. Considerando ciò che accade anche all’ospedale di Jesi, in cui ci sono solo ginecologi che “obiettano” proprio sull’applicazione della suddetta legge. Tornando alle questioni ancor più “di casa”, se la torre Erap a San Giuseppe cresce e fagocita il poco verde pubblico rimasto nel quartiere, la Coppetella si prepara ad ospitare un’opera su cui si sa ancora poco ma per cui buona parte della maggioranza si sta eccitando manco fosse una fiera permanente del Verdicchio. Trattasi di un impianto di trattamento della frazione umida dei rifiuti (della provincia di Ancona e parte di quella di PesaroUrbino). Il quartiere è vicino a un’area ex Aerca (Area ad elevato rischio di crisi ambientale), è adiacente all’interporto e
ospita già una centrale a biogas. L’assessore Napolitano sostiene che non ci sono ancora dati tecnici definiti, non vogliamo quindi esprimere allarmismi o contrarietà a priori alla realizzazione dell’impianto. Sarebbe però il caso di ascoltare seriamente le voci, legittimamente interessate (e preoccupate), dei residenti che hanno costituito il comitato per il No al biodigestore, ovvero quel comitato che il nostro Sindaco ama definire “del nulla”. Perché si sa che Libertà è Partecipazione, ma è probabile che i nostrani nostalgici dei re e del medioevo, non ascoltino seriamente neppure Gaber.
Gruppo consiliare Partito Democratico
Gruppo consiliare Jesi in Comune - Laboratorio Sinistra
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Il corretto comportamento alla fine paga. Non possiamo non segnalare una lunga serie di successi da parte della Giunta Bacci che, pur con le note difficoltà e lavorando senza rumore anzi con troppa modestia, è riuscita ad ottenere vari riscontri positivi. In particolare ricordiamo la sentenza relativa alla vicenda “derivati finanziari” ove il
Comune di Jesi, tra i pochi che, non appena insediatasi la Giunta, ha preso decisamente la strada del recupero contenzioso rispetto all’Istituto di credito conferente, vincendo, anche in secondo grado, il giudizio civile creando i presupposti per recuperare oltre un milione di euro. Inoltre il Consiglio di Stato ha (purtroppo) confermato nella vicenda Gestore Unico rifiuti della provincia i dubbi del Comune Jesi (e di altri pochi Comuni della provincia) che sottolineava il rischio che la impostazione data dai Comuni a guida tendenzialmente di centro sinistra (compreso il Comune di Ancona) non fosse lineare accogliendo i ricorsi dei privati. La soluzione ora è a rischio e si potrebbe addivenire ad una gara di appalto concorrendo gestori pubblici e privati.
Infine valutiamo con estremo favore il grande impegno che la Amministrazione sta mettendo per sbloccare alcune situazioni lavorative e imprenditoriali per trovare nuove opportunità che possano dare a Jesi nuovi posti di lavoro con grande visibilità livello provinciale regionale come l’interporto pronto a ripartire con importanti servizi ed iniziative, come il nuovo utilizzo dello stabile Zipa ove troverebbe sede un organismo di ricerca e sviluppo collegato alla regione Marche e ad altre realtà imprenditoriali che dovrebbero trovare allocazione nella zona industriale. Alla fine possiamo dire che “ il corretto comportamento, senza troppi sbandieramenti”, paga chi lo tiene. Gruppo Consiliare Patto x Jesi
Tiriamo le somme del 2018 e ci chiediamo: cosa ci regalerà il 2019 dell’Era Bacciana? Cosa troveremo sotto quello “splendido” albero di Natale soppalcato in Piazza della Repubblica che sembra una siepe? Anzitutto è chiaro che per il prossimo albero di Natale verrà utilizzata la Torre Erap di San Giuseppe in tutti i suoi sei piani di
morbidezza, completamente illuminata in mezzo ad un parco senza più alberi. Troveremo, poi, un biodigestore alla Coppetella (cosa che renderà Jesi favorita pretendente per l’ambìto titolo di “Pattumiera della Marche”) e una pista ciclabile in Viale Martin Luther King, con buona pace dei residenti che hanno sperimentato il “metodo Bacci” ovvero: prima prendiamo una decisione chiusi nelle nostre stanze in Comune e poi chiediamo cosa ne pensate, che tanto oramai la decisione è presa e non si cambia! Chissà se la statua di Pergolesi rimarrà ancora al centro di una piazza inspiegabilmente straziata, se i marciapiedi e le strade continueranno ad essere risistemati male e a macchia di leopardo solo per dare “contentini” qua e là. Chissà se le rotatorie e le
deviazioni temporanee lo saranno per sempre e se il Parco del Vallato rimarrà zona di “guerriglia urbana” per un’Amministrazione che, nonostante conti ben tre assessori orientati al Sociale, è completamente immobile su tutto ciò che riguarda integrazione e disagio. Chissà se i diversamente abili di Jesi dovranno ancora fare i conti con le barriere architettoniche aspettando l’ennesimo “Piano”. Insomma, le premesse per il prossimo anno non sembrano proprio le migliori, ma il M5S Jesi continuerà ad essere costantemente al lavoro per informare e coinvolgere quanto più possibile i cittadini, con la consapevolezza che non bisogna mollare mai! Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle
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