Alle famiglie di Jesi
Jesi Oggi
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anno XXVI n. 3 / Settembre 2019
Periodico del COMUNE DI JESI
AUTORIZZAZIONI ZTL PIÙ AGEVOLI PER I RESIDENTI
Direttore responsabile: FRANCESCO CHERUBINI In redazione: Simone Brunori e Francesco Maria Tiberi Direzione e Redazione: piazza Indipendenza 1, Jesi (tel 0731 538365) jesioggi@comune.jesi.an.it Stampa: Rotopress International Srl Registrato al Tribunale di Ancona (n.27 del 14/12/93). Fondato nel 1972
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Un piano straordinario di asfaltature
UN SÌ CONDIZIONATO AL BIODIGESTORE PER I RIFIUTI ORGANICI
IL MUSEO STUPOR MUNDI DONATO AL COMUNE
Obiettivi sempre più mirati per i controlli su viabilità, ambiente e commercio
Arriva il via libera all’impianto ma con una serie di paletti su operatività e controlli © Ballarini
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POLIZIA LOCALE: PIÙ MEZZI E UOMINI PER SERVIZI EFFICACI
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Una sfida dietro l’altra Mi piace aprire questo mio intervento su Jesi Oggi ringraziando tutti i consiglieri che sostengono l’Amministrazione comunale. È un grazie sincero e motivato, per la condivisione e l’impegno che non sono mai mancati sui tanti progetti avviati o che stiamo per avviare. Passati i primi due anni di questa legislatura è richiesto un ulteriore scatto di reni per centrare gli obiettivi principali previsti nel programma con il quale ci siamo presentati ai cittadini. Obiettivi a cui, peraltro, se ne aggiungono sempre di nuovi, a causa da un lato di emergenze improvvise e dall’altro, fortunatamente, di opportunità che si presentano. Di certo è un lavoro importante quello che stanno portando avanti i consiglieri comunali, dove il faro resta puntato verso il bene pubblico, senza ambizioni personali, piuttosto con sacrificio e senso di responsabilità. E mi piace riconoscere che da parte di tutti loro vi è una unità di intenti che è assolutamente importante per consentire all’Amministrazione comunale di poter operare le scelte migliori. Rientrano tra queste scelte il recente impegno sul biodigestore, l’impianto di trattamento dei rifiuti organici della provincia che favorirà una piena economia circolare trasformando gli scarti di mense e cucine e gli sfalci e le potature in biometano per autotrasporto e ammendante per fertilizzare i campi. Un impegno forte, con un’assunzione di responsabilità che merita di essere sottolineata, specialmente se vediamo cosa accade intorno a noi dove - a fronte di impianti anche minori rispetto a quello che dovrebbe nascere a Jesi - si corre dietro alle strumentalizzazioni senza avere il coraggio delle proprie scelte,
anche perché mancanti di quel percorso di informazione e partecipazione che invece nella nostra città abbiamo sviluppato, permettendo a chiunque di avere piena conoscenza della questione. Quando un progetto è serio, quando le garanzie su ambiente, salute e controlli sono massime e certificate da tecnici, ricercatori ed esperti, quando si costruisce una strategia, come nel caso del biodigestore, che permette all’ente pubblico il controllo sul progetto, sulla realizzazione e sulla gestione, allora si è chiamati ad agire nell’interesse della comunità. E lo si deve fare senza ascoltare le sirene di chi - benché privo di documentazione tecnica o scientifica - alimenta paure o timori ingiustificati. Correre dietro al consenso e non al bene comune è l’errore più grossolano che la politica possa fare. Qui a Jesi, tranne casi isolati, possiamo dire di vivere in un’isola felice. Ed è importante, questo, perché proprio la gestione seria e rigorosa della cosa pubblica ci ha permesso di avere conti in ordine e, oggi - grazie finalmente all’ultima Finanziaria che consente di tornare a contrarre mutui - la possibilità di effettuare investimenti significativi. Attiveremo a breve un piano di manutenzione stradale con risorse dieci volte superiori a quello che ci era consentito in passato, ancorché avessimo a disposizione i soldi per farlo. Avremo la possibilità di effettuare importanti investimenti su altri settori: penso all’illuminazione pubblica che sarà totalmente rinnovata in gran parte della città, alla pavimentazione di Corso Matteotti per non fare di Jesi l’unica città rimasta che ha la principale via pedonale con una distesa di asfalto. Ma penso anche agli investimenti nel sociale, per aiutare le persone più fragili
(a partire dal nuovo centro per l’Alzheimer), nelle scuole per permettere ai nostri figli di frequentare istituti sicuri (e dalle verifiche preventive che effettuiamo sono sempre di più i plessi su cui bisogna intervenire), nell’ambiente per ridurre le fonti inquinanti e contribuire nel nostro piccolo a dare una mano alla difesa del nostro pianeta. O infine nella cultura, dove la donazione del Museo Stupor Mundi diventa una straordinaria opportunità da cogliere e non una iattura come qualcuno vorrebbe farla passare. Una sfida dietro l’altra, da portare avanti con impegno, rispondendo alla propria coscienza e al bene pubblico. Perché è questo che vogliamo per la nostra Jesi. Il sindaco Massimo Bacci www.facebook.com/massimobaccisindaco
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SÌ CONDIZIONATO AL BIODIGESTORE Sì condizionato ad un biodigestore nel territorio comunale di Jesi per creare una vera economia circolare, trasformando i rifiuti organici della nostra provincia (scarti di cucine e mense, nonché sfalci e potature) in biometano da destinare a carburante per l’autotrasporto e, per la parte residuale, in ammendante con cui concimare i terreni. Lo ha deciso il Consiglio comunale nell’ultima seduta prima della pausa estiva, con i voti dei gruppi di maggioranza e l’uscita dall’aula di quelli della minoranza. Una decisione subordinata ad una lunga serie di prescrizioni che il Comune di Jesi ha inteso fornire all’Ato 2 (l’organismo composto da tutti i Comuni della provincia competente in materia di rifiuti) per garantire un effettivo controllo pubblico nelle fasi di progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto. Ecco quanto richiesto e che diventa condizione necessaria per dare il via al definitivo parere positivo finale. ASPETTI SOCIETARI Il Comune di Jesi ritiene che, nella fase costitutiva, il 100% delle quote della società pubblica che nasce debba essere suddivisa per il 76% in capo allo stesso Comune di Jesi e per il 24% all’Autorità d’Ambito (Ato 2) in rappresentanza dei Comuni aderenti, con la possibile ulteriore partecipazione dei Comuni confinanti con il territorio del Comune di Jesi (il cui centro abitato non disti più di sei chilometri in linea d’aria dalla sede dell’impianto) che decidessero di sottoscrivere direttamente quote di partecipazione. La stessa società dovrà poi essere trasformata in una società mista pubblico-privata mediante gara con cessione di quote ed individuazione
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Il Consiglio comunale dà via libera all’impianto per favorire un’economia circolare dei rifiuti organici della provincia, ma mette una serie di paletti su costituzione della società, aspetti operativi e ambientali. Chiesto anche di verificare la fattibilità in una località alternativa a quella della zona Interporto del socio privato operativo per l’affidamento della realizzazione e gestione dell’impianto per il trattamento della frazione organica. La quantificazione della percentuale delle quote del socio Comune di Jesi da cedere, mediante gara, è pari al 51%, con il mantenimento per il Comune di Jesi di una quota pari al 25% del capitale sociale dopo l’entrata nella compagine sociale del socio operativo privato. Nell’atto costitutivo dovrà essere prevista la nomina di un componente del consiglio di amministrazione da parte del Comune di Jesi, di due componenti del collegio sindacale uno da parte dell’Ato 2 ed uno da parte degli eventuali altri Comuni confinanti con il territorio del Comune di Jesi che dovessero aderire alla società. ASPETTI OPERATIVI Dovrà poi essere stipulato un accordo di partenariato pubblico-pubblico con
cui l’Ata, vale a dire l’Assemblea dei sindaci della provincia, riconosca al Comune di Jesi le funzioni di stazione appaltante per la gara di affidamento dell’incarico delle diverse fasi di progettazione dell’impianto e la facoltà di nominare un proprio consulente che analizzi e verifichi in contradditorio con i progettisti le scelte ed i contenuti delle diverse fasi di progettazione. Dovrà poi essere definito da parte di Ata le modalità con le quali i Comuni si vincolano a conferire i rifiuti nell’impianto di trattamento realizzato dal socio operativo privato per un periodo non inferiore a quello previsto dal piano economico finanziario relativo all’investimento. Infine dovrà essere inserita la previsione nel Piano d’Ambito e nel contratto di servizio con il gestore unico, una volta esso individuato, dell’obbligo di conferire i rifiuti nell’impianto della società mista.
// Il biodigestore di Foligno simile a quello che potrebbe essere proposto per Jesi ASPETTI AMBIENTALI Al fine ridurre o evitare gli impatti sulle matrici ambientali, il Comune di Jesi chiede inoltre di valutare, in fase pre-progettuale, siti alternativi all’area interporto aventi caratteristiche raffrontabili a quelle individuate nelle studio di confronto e di individuazione del sito idoneo oltre che nello studio di fattibilità sopra citato in relazione a baricentricità, dimensioni dell’area, viabilità, morfologia, vicinanza alle reti di distribuzione elettrica, gas e idrico-sanitarie. Chiede inoltre di individuare, sin dalle fasi di redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, le migliori tecnologie impiantistiche disponibili che assicurino la minimizzazione degli impatti sulle matrici ambientali e la migliore efficienza energetica dell’impianto. Sempre il Comune di Jesi pretende che siano garantiti, nelle varie fasi di autorizzazione a vari livelli, tutti gli approfondimenti (ambientali, di sicurezza dell’impianto e sanitari) necessari a valutare i possibili impatti sulle matrici ambientali nelle diverse fasi di implementazione dell’impianto nonché di esercizio. Chiede inoltre di garantire la massima trasparenza nelle fasi autorizzative nel rispetto di quanto previsto dalla normativa in campo ambientale e di attivare un processo partecipativo e di condivisione fin dalla fase di progettazione, delle scelte tecniche sulle migliori tecnologie disponibili, del layout di impianto e delle connesse opere viarie a servizio
della struttura a garanzia del territorio. Richiesto anche di predisporre uno studio ambientale preventivo all’installazione dell’impianto al fine di “fotografare” lo stato delle matrici ambientali ante-operam che consenta la verifica in fase di esercizio di eventuali impatti sull’ambiente e di attivare in fase di realizzazione ed esercizio dell’impianto monitoraggi periodici delle matrici ambientali da parte degli organi di controllo (Agenzia regionale per l’Ambiente e Asur) con tempistiche da definirsi in sede autorizzativa al fine di garantire, per la tutela delle matrici ambientali, il rispetto delle prescrizioni impartite dagli organi competenti in materia ambientale e recepite nell’autorizzazione. Al riguardo si intende anche implementare, su indicazioni tecniche dell’Agenzia regionale per l’Ambiente, la centralina di monitoraggio della qualità dell’aria sita in zona Coppetella con la sensoristica adeguata al rilevamento dei parametri coerenti con le emissioni di impianto per il monitoraggio in continuo della qualità dell’aria la cui implementazione e regolare manutenzione sia a carico della ditta che gestirà l’impianto. I CONTROLLI Nel documento approvato dal Consiglio comunale si chiede anche di attivare con il gestore della raccolta differenziata e dell’impianto, controlli sul rifiuto organico conferito da parte dei vari Comuni al fine di garantire la mini-
mizzazione del sovvallo ed ottimizzare il pretrattamento del rifiuto, nonché una campagna di sensibilizzazione alla giusta e corretta raccolta differenziata e su tematiche annesse, con redazione di report periodici. Tale controllo sarà, inoltre, finalizzato alla determinazione della tariffa di conferimento, che dovrà essere necessariamente modulata a seconda del livello della qualità del rifiuto conferito. Sempre a proposito di controlli, richiesto di attivarne periodici sui parametri di impianto nei diversi stadi di produzione del biogas oltre che sulla resa dell’impianto atti a verificare che il gestore adotti le migliori soluzioni gestionali per garantire le più elevate prestazioni dell’impianto e la minimizzazione dell’impatto ambientale. Chiesto altresì di attivare controlli sul compost in uscita dall’impianto prima del riutilizzo ai sensi della normativa vigente in materia. Il Comune di Jesi chiede anche di prevedere un apposito organo partecipativo per un concreto, fattivo e continuo dialogo e confronto con il gestore dell’impianto, riguardante in particolare i dati dei rilevamenti ambientali dei monitoraggi periodici e dei parametri di resa dell’impianto. Infine, altro aspetto particolarmente importante, il parere favorevole dell’Amministrazione comunale sarà subordinato anche alla previsione di un utilizzo esclusivo dell’impianto proveniente dunque solo dai Comuni della provincia di Ancona, senza altri conferimenti da fuori di questo territorio.
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Destinata a diventare uno degli spazi più suggestivi del centro. L’assessore Renzi: “Tempi più lunghi del previsto per una burocrazia limitante, ma ora sarà un luogo privilegiato per i cittadini”
È stata davvero lunga, ma ormai siamo in dirittura d’arrivo. I lavori stanno per terminare e a novembre sarà definitivamente pronta. Parliamo della nuova Piazza Pergolesi che si appresta a diventare uno degli spazi più suggestivi ed accoglienti del centro, con una serie di scelte progettuali che ne facilitano la sua fruibilità per essere un luogo privilegiato di incontro e socializzazione.
Piazza Pergolesi finalmente pronta
Liberata dalla cartellonistica che ne aveva oscurato la visibilità per gran parte dei lavori, la Piazza sta prendendo lentamente forma mettendo in luce le sue caratteristiche. Innanzitutto il monumento a Pergolesi che, arretrato di una decina di metri, trova degna posizione al centro dell’ampio spazio, stagliandosi con maggiore armoniosità ed eleganza. Realizzati tutti i nuovi sottoservizi, la piazza
Sistemati due parcheggi Rimessi a nuovo i due grandi parcheggi gratuiti a servizio del centro storico: le Conce e Zannoni. Entrambi con una capienza di oltre cento posti auto e collegati con ascensori, sono il punto di riferimento privilegiato per chi provenendo dalla zona sud-est della città deve raggiungere il centro per lavoro, acquisti o altre attività. In condizioni decisamente precarie, sono stati inseriti nell’appalto di manutenzione stradale con le risorse in bilancio quest’anno, pari a 210 mila euro. Nello stesso appalto l’asfaltatura di un lungo tratto di Viale Don Minzoni e la stesura finale del tappetino d’asfalto lungo Viale Cavallotti dove era stato effettuato un primo provvisorio intervento volto a coprire buche ed avvallamenti.
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è stata livellata con calcestruzzo dove verrà posizionata la nuova pavimentazione in pietra arenaria. Tale pietra, scelta insieme alla Soprintendenza, sarà quella che poi caratterizzerà anche le pavimentazioni successive di altre parti importanti del centro storico, a cominciare da Corso Matteotti. In Piazza Pergolesi nuovi saranno anche gli elementi di arredo: l’illuminazione pubblica per valorizzarla anche di sera e di notte, le panchine, le essenze arboree previste per un tono di verde adeguato. Una lunga seduta attraverserà poi parte della Piazza, nell’intento di accogliere in maniera più attrattiva i cittadini. Sarà valorizzata la navata sinistra della chiesa di San Nicolò, in attesa dell’intervento poi programmato alle ex Giuseppine (dove saranno realizzate abitazioni) che, oltre a riqualificare questo edificio, permetterà di dare maggiore visibilità e pregio alle absidi dell’attigua chiesa medievale. “Con tempi abbastanza lunghi - sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Roberto Renzi - siamo arrivati alla conclusione di questa opera che consideriamo molto importante per la città. Abbiamo dovuto sperimentare con mano come purtroppo la burocrazia limiti fortemente la volontà di procedere spediti nell’esecuzione dei lavori. Rigide modalità degli appalti e problematiche procedurali prolungano spesso tempi che altrimenti potrebbero essere più contenuti. Ci scusiamo con i cittadini per questo disagio, ma siamo certi e consapevoli che molto presto Piazza Pergolesi potrà essere apprezzata in tutta la sua bellezza”.
PIAZZA COLOCCI GIOIELLO ARCHITETTONICO Viabilità e occupazione: una serie di scelte per valorizzarne la riqualificazione Risplende in tutta la sua bellezza Piazza Colocci dopo i lavori di ripavimentazione protrattisi più del dovuto per via dei ritrovamenti delle abitazioni medievali sotto il piano stradale. E proprio con lo spirito di valorizzare appieno la piazza e il palazzo della Signoria che vi si affaccia, l’Amministrazione comunale ha definito alcune regole per il suo utilizzo. Nel dettaglio quattro le decisioni che sono state assunte: con la prima è stato istituito il divieto di sosta su tutta la piazza che dunque resterà per sempre libera dalle auto. Una richiesta questa che era pervenuta anche dalla Soprintendenza. Secondariamente è stato istituito anche il divieto di occupazione di suolo pubblico, fatta eccezione per bre-
vi e temporanee occupazioni di basso impatto in occasione di eventi e manifestazioni specificatamente autorizzate dalla Giunta. I dehors degli esercizi pubblici stagionali sono consentiti per una fascia di profondità non superiore a tre metri parallelamente a Via Pergolesi e della tipologia a minor impatto: sedie, panche e tavolini, senza ombrelloni, con obbligo di ricovero giornaliero degli arredi. Nella piazza viene infine istituito anche il divieto di transito ad esclusione dei mezzi dei residenti autorizzati diretti verso Via Francesco di Giorgio
Martini e Via Roccabella, dei mezzi di emergenza e di pubblica sicurezza, dei mezzi di portatori di handicap che potranno transitare esclusivamente nella fascia che fiancheggia palazzo Colocci e palazzo Bisaccioni.
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UN PIANO STRAORDINARIO DI ASFALTATURE PER 2,7 MILIONI Con la possibilità di tornare a contrarre mutui data dalla Finanziaria, la Giunta ha deciso un intervento incisivo per risolvere le tante criticità presenti in città tra strade e marciapiedi. Lavori già da ottobre Un piano straordinario di manutenzioni di strade e marciapiedi della città per oltre 2,7 milioni di euro. Lo ha programmato l’Amministrazione comunale per far fronte in maniera incisiva e generale alle criticità presenti in molte vie di Jesi. “Finalmente - ricorda il sindaco Massimo Bacci - con l’ultima Finanziaria è stata data la possibilità ai Comuni di tornare a contrarre mutui. Noi eravamo pronti da diversi anni, ma i vincoli del patto di stabilità prima e di finanza pubblica poi impedivano anche ai Comuni virtuosi come il nostro di poter effettuare investimenti. Ora la situazione è cambiata per cui possiamo muoverci liberamente. E sarà un intervento finalmente incisivo, perché effettueremo lavori con risorse dieci volte superiori a quelle che potevamo utilizzare negli anni passati”. I 2,7 milioni di euro saranno spalmati nel corso del biennio. Fin da subito è stato dato il via libera ad interventi per oltre 1,4 milioni. Le asfaltature riguarderanno non solo le principali strade di Jesi, ma anche tutta una serie di vie secondarie che da tempo necessitano di interventi di manutenzione straordinaria. Tra le vie principali sicuramente Via Campolungo, Via Ancona, le strade della zona industriale, alcuni dei principali Viali all’interno del centro abitato. L’Area Servizi Tecnici provvederà poi a
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programmare un ordine di interventi in vie secondarie: l’elenco sarà dettagliato con una scala di priorità sulla base delle reali situazioni verificate dai tecnici. Gli interventi previsti con le risorse di quest’anno saranno suddivisi in quattro distinte gare d’appalto: relativamente alla prima, che riguarda la parte ovest della città, si stanno completando le procedure per l’assegnazione dei lavori con cantieri che saranno aperti già ad ottobre. Interesseranno il tratto finale di Via Fausto Coppi dopo la rotatoria, l’intera Via Campolungo, la salita di Via degli Appennini. Ed ancora tratti di
Via Roma e marciapiedi lungo Via XX Luglio davanti alla scuola Monte Tabor, oltre che in altre strade secondarie dove i passaggi pedonali sono più che compromessi. L’intervento è finanziato con 275 mila euro. L’Area Servizi Tecnici sta nel frattempo completando progettazione e gare d’appalto per gli altri tre interventi che riguarderanno le altre zone della città. L’Area Servizi Finanziari, dal canto suo, è già attiva affinché nel bilancio 2020 vengano previsti 1,3 milioni di investimenti per ulteriori asfaltature che saranno realizzate nel corso dell’anno stesso.
Altri 50 nuovi parcheggi a servizio del Carlo Urbani Non saranno immediati, ma ora sono ufficialmente previsti. Sono i circa 50 nuovi parcheggi a servizio dell’ospedale che saranno realizzati in via dei Colli, nell’area a ridosso dell’uscita laterale del Carlo Urbani. L’intervento rientra nel piano di lottizzazione che interessa la zona e che prevederà, poco più a valle, la costruzione di alcune villette unifamiliari che si integreranno con quelle presenti lungo la stessa via dei Colli. Nel frattempo gli uffici comunali hanno predisposto una ulteriore variante urbanistica, sulla cui adozione si pronuncerà il Consigli comunale per un ulteriore ampliamento del parcheggio esistente al Carlo Urbani che interesserà parte delle due aree oggi agricole ai lati di Viale Aldo Moro. In tale zona saranno previsti anche spazi a servizio delle attività ospedaliere.
Doppia rotatoria in Via Ancona Ad ottobre via ai lavori per completare quella all’incrocio con Via Don Battistoni. Ne sarà realizzata un’altra, al momento provvisoria, anche all’incrocio con Viale Don Minzoni Sarà realizzata ad ottobre la rotatoria definitiva di Via Ancona all’incrocio con Via Don Battistoni che già oggi - ma in forma sperimentale con i new jersey - regola il traffico in entrata ed in uscita dalla città e dalla zona industriale. È infatti stata completata la progettazione finale per l’intervento dopo aver verificato che la sperimentazione ha dato esito positivo con la piena rispondenza alle aspettative per una migliore viabilità. Allo stesso progettista è stato affidato anche l’incarico di programmare una rotatoria sperimentale all’incrocio tra la stessa Via Ancona e Viale Don Minzoni, intersezione estremamente pericolosa e teatro di diversi incidenti. Il carattere
sperimentale nasce, come di consueto, dall’esigenza di verificare i benefici della viabilità così ridisegnata, di intervenire per eventuali migliorie e, infine, di programmare la realizzazione della rotatoria definitiva. Anche questa rotatoria sperimentale dovrebbe sorgere a breve, certamente entro l’anno.
Entrambe le soluzioni adottate, oltre a garantire una migliore sicurezza in prossimità degli incroci, permettono anche di ridurre la velocità dei veicoli in una strada ad alto scorrimento di traffico e dove le dimensioni delle carreggiate inducono spesso ad accelerare oltre il consentito.
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STUPOR MUNDI
Il Comune diventa proprietario del museo virtuale Bacci: “Una sfida da cogliere e vincere”
// L’allestimento di due sale del museo Stupor Mundi in piazza Federico II
Il museo multimediale Federico II Stupor Mundi viene preso in carico dal Comune di Jesi. La società proprietaria ha infatti manifestato la volontà di cederlo, esattamente due anni dopo la sua inaugurazione, proponendo al Comune la donazione libera da qualsiasi impegno debitorio. Il valore del Museo è stato stimato in circa 2,2 milioni. Il Consiglio comunale, nella seduta di inizio settembre, ha accettato la donazione a partire proprio dal mese di ottobre. Il Comune subentrerà nel contratto di locazione dell’immobile di proprietà della Fondazione Carisj e si attiverà fin da subito per garantire, mediante un affidamento in appalto, l’apertura in questi ultimi tre mesi dell’anno. Sarà poi la Giunta a definire le migliori modalità organizzative per un’apertura definitiva e stabile a partire dal 1° gennaio 2020, che garantirà da un lato la piena valorizzazione del museo e dall’altro la sostenibilità economica. La presa in carico del museo Federi-
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co II giunge in un momento in cui la figura dell’imperatore svevo diventa sempre più centrale nella politica di incoming della Regione Marche. In tale ottica, all’interno delle iniziative di sviluppo e valorizzazione dell’offerta turistica regionale, è stato assegnato un contributo di 130 mila euro al Comune di Jesi per sostenere proprio uno specifico progetto dedicato a “Le Marche del Medio Evo e dei borghi nel segno di Federico II” che coinvolgerà altri Comuni del territorio regionale, compresi quelli del cratere del sisma, per programmi culturali e turistici di qualità. Il progetto è stato predisposto grazie alla fondamentale collaborazione della Fondazione Federico II Hohenstaufen ed in particolare della direttrice Franca Tacconi. Con l’accettazione della donazione, da sottoscrivere presso un notaio, il Comune uscirà definitivamente anche dalla Fondazione Federico II Stupor Mundi che era stata costituita proprio per la realizzazione del museo multimediale.
“La decisione del Consiglio comunale di accettare la donazione del museo virtuale Federico II Stupor Mundi, mi permette due brevi considerazioni”. Così il sindaco Massimo Bacci che ha aggiunto: “La prima è la riconoscenza all’ing. Gennaro Pieralisi, mecenate che ha fortemente voluto questo museo per rimarcare l’importanza della figura dell’imperatore svevo e il contributo che può dare alla promozione del nostro territorio. La seconda è l’impegno che ci dobbiamo assumere per cogliere questa sfida che ci si presenta e per attivare nuove politiche attrattive. In questi anni abbiamo riqualificato molti contenitori e spazi nel centro storico: penso alla Salara di Palazzo della Signoria, al Museo Archeologico, all’Istituto Marchigiano di Enogastronomia, ma anche a Piazza Colocci o alla prossima Piazza Pergolesi. Il museo Federico II Stupor Mundi è un ulteriore tassello che può servire, se ben organizzato, a richiamare turisti italiani e stranieri e a generare così occasioni di crescita per tutti. E su questo dobbiamo puntare con una gestione giovane, brillante, capace di costruire iniziative e progetti appetibili”.
Tredici alloggi dalle ex carceri Entro l’anno il termine dei lavori. Confronto con Erap sugli altri cantieri aperti ancora presenti in città Importanti novità sono emerse dall’incontro che il sindaco Massimo Bacci ha avuto con i vertici di Erap Marche, l’Ente per l’abitazione pubblica che sta portando avanti diversi interventi nella nostra città. Relativamente al centro storico, l’Erap è impegnata in due progetti entrambi sviluppati dalle precedenti Amministrazioni con finalità volte al recupero di contenitori esistenti. “Intuizioni valide - ha sottolineato il sindaco Bacci di cui non voglio prendermi né meriti né demeriti e rispetto ai quali abbiamo chiesto un timing adeguato”. I vertici dell’Erap hanno assicurato che entro l’anno saranno terminati i lavori alle ex carcerette, pronte ad ospitare 13 alloggi di edilizia popolare agevolata. È invece in fase di progettazione la riqualificazione dell’edificio di Via San Pietro Martire rientrante in un’altra operazione di recupero che consentirà di avere 8 alloggi di edilizia popolare sovvenzionata. L’affidamento di questi lavori dovrebbe avvenire entro l’anno per essere completati in circa 15 mesi. Il Comune ha inoltre già venduto un altro edificio all’Erap con due alloggi in centro che, una volta ristrutturati, saranno anch’essi disposizione per l’assegnazione alle famiglie in graduatoria. Questo intervento si prevede possa essere completato entro il 2020. Seguiranno le cessioni all’Erap Marche da parte del Comune di altri due edifici nel centro storico che consentiranno di recuperare altri quattro alloggi. “Tutti questi interventi - hanno sottolineato dall’Erap - sommati a al recupero di palazzo Santoni e di Largo Saponari, evidenziano la grande attenzione per la riqualificazione del centro città e per la sua rivitalizzazione anche sotto l’aspetto residenziale”. Relativamente alla costruzione del nuovo edificio in Via Tessitori, l’Erap ha
// Il sindaco Bacci con il presidente dell’Erap Massimiliano Bianchini confermato che i lavori procedono regolarmente secondo la tempistica concordata. “Anche questo intervento - ha aggiunto il sindaco - è stato deciso dalle precedenti Amministrazioni, rispetto al quale si erano già cristallizzati i rapporti contrattuali”. Il segretario regionale
dell’Erap, Maurizio Urbinati, da parte sua, ha tenuto a chiarire che non era affatto corretta la frase a lui attribuita da taluni circa la possibilità di costruire altrove l’edificio se solo l’Amministrazione comunale lo avesse voluto. In realtà, ha evidenziato il segretario, l’intervento residenziale era possibile solo ed esclusivamente in Via Tessitori, perché diversamente - ancorché il Comune avesse messo a disposizione un’altra area - sarebbe venuto a mancare il contributo regionale di 1,8 milioni indispensabile per finanziare l’opera, come gli uffici regionali in più occasioni hanno evidenziato. Dal presidente dell’Erap Massimiliano Bianchini la sottolineatura che quello in Via Tessitori è l’unica nuova costruzione che l’Erap sta portando avanti a Jesi dove l’Ente regionale per l’abitazione pubblica, come si è visto, è stato nel passato ed è tuttora impegnato nel recupero di edifici dismessi per riqualificare parti storiche della città senza consumare ulteriore suolo.
// Le ex carceri riconvertite in case popolari
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L’isola ecologica diventa smart Al via in Piazza Sansovino un progetto sperimentale Il conferimento dei rifiuti inserendo la tessera sanitaria Sarà in centro storico la prima isola ecologica smart che il Comune di Jesi attiverà nel proprio territorio. È stata infatti individuata Piazza Sansovino come luogo dove sperimentare la nuova piattaforma tecnologica di smaltimento rifiuti, al posto dei classici cassonetti della differenziata: “La consegna dovrebbe avvenire a breve - ha spiegato l’assessore all’ambiente Cinzia Napolitano - e subito dopo organizzeremo un incontro con i residenti di quella zona per spiegare loro le nuove modalità di conferimento dei rifiuti”. La eco isola è un punto di raccolta innovativo, dotato di un sistema d’intelligenza che riconosce l’utente tramite inserimento di tessera sanitaria. Prenderà il posto degli attuali cassonetti, che saranno eliminati, e sostituirà il servizio porta a porta anche se ci sarà comunque un calendario di raccolta da rispettare. “Obiettivo - sono le parole della Napolitano - contrastare quelle situazioni indecorose che troppo spesso si verificano in centro storico”. L’isola di Piazza Sansovino sarà dotata di tre bocche, ciascuna
riservata a uno specifico materiale da differenziare, che si apriranno solo con l’introduzione da parte dell’utente della tessera sanitaria. La piattaforma sarà anche video sorvegliata, cosicché sarà possibile identificare chi abbandona rifiuti ingombranti o i sacchi della spazzatura fuori dal contenitore. I residenti dovranno inoltre utilizzare dei sacchetti, messi a disposizione dal Comune, tracciati con un codice che permetterà di risalire al proprietario. L’investimento per l’attivazione di questa prima isola è di circa 13 mila euro: dopo una prima fase sperimentale, necessaria per raccogliere dati sul corretto utilizzo e l’efficacia del sistema, l’Amministrazione valuterà l’installazione di altre piattaforme. “Nel frattempo - ha aggiunto l’assessore all’ambiente - nelle isole maggiormente interessate dal fenomeno dell’abbandono dei rifiuti ingombranti, come quella di Piazza Baccio Pontelli, stiamo valutando di inserire una cartellonistica con le indicazioni sulle corrette modalità di conferimento”.
UN CONTRIBUTO EUROPEO PER POTENZIARE JESI WI-FI La Commissione Europea ha assegnato al Comune di Jesi un contributo di 15.000 euro per potenziare la propria rete wi-fi pubblica. E lo scorso agosto, presso la residenza municipale, la dott. ssa Erika Fulgenzi, che a Bruxelles ha seguito questo progetto, ha consegnato nelle mani del sindaco Massimo Bacci il voucher con l’importo finanziato, presenti la responsabile del Servizio Progetti Europei ing, Barbara Calcagni con la collega Donatella Rossetti del medesimo Servizio che avevano formalizzato la relativa domanda. Jesi è tra i primi 6.000 Comuni europei ad ottenere tale contributo che fa parte dell’iniziativa WiFi4Eu lanciata dalla Commissione Europea con lo scopo di promuovere le connessioni wi-fi gratuite per i cittadini e i visitatori in spazi pubblici quali parchi, piazze, edifici,
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// Il sindaco Bacci con la referente del progetto wifi4eu Erika Fulgenzi biblioteche, musei e centri sanitari in tutta Europa. Il Servizio Informatico del Comune procederà ora alla migliore progettazione che dovrà prevedere l’ampliamento della rete cittadina - denomi-
nata “Jesi Wi-Fi” e attiva al centro ed ai giardini pubblici - con un miglioramento tecnologico per garantire maggiori accessi, migliore fruibilità ed una estensione della copertura in altre parte della città.
LA CITTÀ SI SPECCHIA SUGLI SCUOLABUS
Disegnati dagli alunni i monumenti del centro storico che sono stati riprodotti nei mezzi che ogni giorno li accompagnano in classe Jesi in mostra sugli autobus scolastici. Grazie a JesiServizi, che ha ideato l’iniziativa, sui mezzi che conducono ogni giorno gli alunni nelle scuole elementari e medie sono stati impressi i disegni // L’incontro con gli studenti al Palasport e (a destra) uno degli scuolabus con i disegni di Jesi dei monumenti più belli del centro storico. A realiz- i lavori fra i tanti arrivati. Premiati gli portunità di vivere, rispettiamola”. zarli, gli stessi studenti. “Vado a scuola autori dei dieci disegni replicati sugli I vincitori sono Andrea Fratini, Tommaso Ginesi e Matteo Grimaldi della con la mia città”: questo il nome del bel scuolabus progetto presentato al palazzetto dello “Vi ringrazio per queste creazioni bel- 5ªA Cappannini, Mirco Brocanelli della sport di via Tabano, con un migliaio i lissime - il commento dell’assessore 3ªA Collodi, Arianna Carnuccio della Campanelli - vivete in una città meravi- 4ªB Collodi, Sofia Georgieva Gineva ragazzi presenti sulle tribune. A fare gli onori di casa, Salvatore Pi- gliosa. Questa iniziativa è stata pensata della 4ªA Conti, Emanuele Fabrizi della sconti, amministratore unico della mu- per aumentare il senso di appartenenza 5ªA Conti, Isabelle Radicioni della 5ªA nicipalizzata JesiServizi che ha ideato il a Jesi, che merita di essere rispettata. Mestica, Luca Marchegiani della 2ªA concorso, affiancato dal sindaco Massi- Essa è di tutti voi, che ne rappresenta- Federico II, Samuele Tobia, Berganmo Bacci, l’assessore ai servizi educa- te il futuro”. Le ha fatto eco il sindaco tino Giuliani e Pio Giuliani della 2ªB tivi, Marisa Campanelli e l’artista Mas- Massimo Bacci che ha invitato i ragazzi Federico II, Leonardo Galeazzi della simo Ippoliti, che ha avuto il compito di ad avere cura della loro città. “È qui che 3ªA Federico II e Shadia Seba della 3ªB presiedere la giuria che ha selezionato crescerete e avrete probabilmente l’op- Federico II.
PISTE CICLABILI altri interventi Si perfezionano alcuni tratti di ciclabile grazie ad un contributo regionale di 30 mila euro a cui se ne aggiungeranno altrettanti con risorse di bilancio. La Giunta comunale ha infatti autorizzato l’Area Servizi Tecnici di avviare la progettazione per tre distinti interventi. Eccoli in sintesi: completato il tratto ciclabile 1 sarà nell’area verde sotto il Circolo Cit-
tadino che collega la pista di Via del Molino con il parcheggio Zannoni ed il
parco del Vallato; il tratto era già previsto nel progetto iniziale e interesserà la parte a valle dell’area verde del Circolo stesso;
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sarà realizzato un attraversamento ciclo/pedonale a norma per disabili in Viale Don Minzoni: in tale strada infatti non vi è un attraversamento conforme alle disposizioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche; si studierà un passaggio idoneo in tal senso, sia per chi si muove in carrozzina sia per chi va in bicicletta per garantire un
attraversamento in piena sicurezza da un lato all’altro della strada; il tratto ciclabile di Via del 3 lungo Prato verranno infine installati catarinfrangenti, detti comunemente “occhi di gatto” per incrementare la visibilità notturna della pista da parte dei veicoli, a maggiore tutela dei ciclisti. Progettazione e gara d’appalto saranno attivati appena pervenuto il finanziamento con un cronoprogramma di sei mesi per completare i vari lavori.
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“UNA POLIZIA LOCALE AL SERVIZIO DEI CITTADINI” Il nuovo comandante Cristian Lupidi presenta l’attività svolta e delinea gli obiettivi futuri: sempre più puntuali e mirati i controlli alla viabilità, all’ambientee nel commercio Da un anno alla guida della Polizia Locale di Jesi ha già dato un’impronta precisa all’operatività dell’ufficio: clima di lavoro positivo, piena sinergia con gli altri uffici comunali e stretta collaborazione con le forze dell’ordine attraverso azioni congiunte e un proficuo scambio di informazioni. Cristian Lupidi, scelto dal sindaco Massimo Bacci per ricoprire il delicato incarico di Comandante, ha le idee chiare su come raggiungere gli obiettivi assegnati e offrire ai cittadini un servizio sempre migliore. Comandante, nel fare il punto su come sta operando la Polizia Locale, da dove cominciamo? “Innanzi tutto sottolineando che abbiamo effettuato una importante ristrutturazione delle unità operative viabilità, ambiente, urbanistica, commercio e centrale radio operativa. Lo abbiamo fatto collocando il personale in base alle competenze maturate e, ove possibile, accogliendo le aspirazioni individuali, tramite colloqui alla presenza di un esperto nella gestione dei processi. L’obiettivo è tradurre questo riassetto organizzativo in una sempre maggiore efficienza. Verificheremo se i risultati sono quelli attesi”. Nel frattempo, andiamo per ordine, partendo dalla viabilità. Quali le novità? “Cominciamo col dire che è allo studio con l’ufficio mobilità e strade una rivisitazione generale della viabilità nel centro storico per quanto riguarda i divieti di sosta ed i parcheggi, oltre alle zone di carico e scarico per i residenti. Col medesimo ufficio stiamo inoltre studiando il capitolato per l’affidamento all’esterno del ripristino post incidenti stradali. Una soluzione che ci permette di dare
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// Il comandante della Polizia Locale Cristian Lupidi e, a lato, agenti in servizio nella città una risposta veloce agli interventi legati alla riparazione dei danneggiamenti di lampioni, segnaletica, elementi di arredo o anche proprietà private dovuti a sinistri. Anche qui l’obiettivo è efficientare il processo. Abbiamo inoltre avviato l’operazione rosso semaforico, vale a dire l’acquisizione di un impianto che ci consenta di controllare almeno due intersezioni stradali e di notificare da remoto le eventuali violazioni ai veicoli che transitano quando la lanterna segna rosso. Una scelta questa che punta a mettere in sicurezza gli incroci più sensibili, da un lato senza impiegare personale della Polizia Locale che potrà essere dunque destinato ad altre attività e dall’altro garantendo la continuità del controllo h24”. A proposito di elementi di innovazio-
ne tecnologica a servizio dei controlli, quali altre novità? “Stiamo procedendo all’acquisto di una nuova apparecchiatura che ci consente di verificare in tempo reale se un veicolo è sprovvisto non solo di assicurazione o revisione, ma anche se è stato rubato o comunque fa parte di una black list, come ad esempio quella di veicoli sospetti. Allo stesso tempo acquisteremo un telelaser per il controllo della velocità. In fatto di investimenti arriverà a breve una Jeep Renegade equipaggiata per la Polizia Locale”. Quali le infrazioni maggiori al Codice della Strada registrate in questi mesi? “Sono quadruplicate quelle per l’uso del cellulare mentre si guida. Sappiamo bene che è questa una delle principali cause di
incidenti stradali, per cui in questo senso la tolleranza è zero. Per tali controlli ci avvaliamo anche di personale in abiti civili e con auto civetta. Perché non è ammissibile oggi, dopo le tante campagne nazionali sui rischi a cui si incorre, che si continui ad utilizzare il telefonino mentre si è alla guida. Stessa attenzione la porremo nei confronti di chi non utilizza le cinture di sicurezza o di chi transita con il rosso, vale a dire le altre due infrazioni purtroppo più comuni”. Capitolo commercio, dove sono indirizzati i controlli della Polizia Locale? “È stata attivata una positiva collaborazione con l’Asur, in particolare l’Ufficio Igiene degli Alimenti, per i controlli volti al rispetto delle normative anche relativamente agli aspetti sanitari nel settore
alimentare. Allo studio di fattibilità ci sono le verifiche della corretta gestione degli strumenti di pesatura. Iniziative queste orientate ad una maggiore tutela del consumatore finale”. Sull’ambiente le problematiche sono numerose. Come vi state muovendo? “In effetti i temi sono vari. Partiamo dal controllo dei cani in considerazione della nuova ordinanza che è stata emessa. I controlli, anche grazie all’aiuto di Legambiente, proseguono con l’obiettivo di sensibilizzare i proprietari a comportamenti corretti. Provvederemo da parte nostra a modificare alcuni contenuti dell’ordinanza con gli aggiustamenti che derivano da una verifica sul campo e dal confronto con persone esperte in materia. Organizzeremo anche incontri pubblici per una
maggiore sensibilizzazione ed informazione ai cittadini. Abbiamo anche ottenuto un finanziamento statale per l’acquisto di un lettore di microchip a distanza e di un guinzaglio rigido, oltre che per finanziare le ore di straordinario del personale adibito al contrasto del randagismo”. Ambiente significa anche rifiuti: qui come si sta procedendo? “Stiamo approfondendo la disciplina sulla videosorveglianza che è particolarmente complessa e formando il personale, così da poter attivare, in collaborazione con JesiServizi, controlli mirati. Fin da ora possiamo dire che nel 2018 erano stati meno di un centinaio i verbali per abbandono di rifiuti, non corretto conferimento della differenziata, smaltimento rifiuti di residenti fuori Comune nel nostro territorio. Nel primo semestre di quest’anno siamo già ad oltre 150. Insomma, anche sul fronte dei rifiuti saremo sempre più rigorosi”. Di inquinamento ambientale si parla anche per il rumore. Cosa si sta facendo in questo ambito? “Massima attenzione. Abbiamo deferito alcuni locali all’autorità giudiziaria per il disturbo della quiete pubblica e continueremo a vigilare anche sulla scorta delle segnalazioni che provengono”. A proposito di attività di polizia giudiziaria, in quali altri ambiti siete impegnati? “Non ci limitiamo solo alla ricostruzione di incidenti stradali, ma a molte altre materie del codice penale, del testo unico sull’ambiente o sull’edilizia. Insomma, un lavoro a tutto tondo”. Una mole di lavoro complessa, insomma. Per concludere, come siamo messi a personale? “Ad oggi la Polizia Locale conta 29 unità più il dirigente. Nell’immediato si procederà ad assumere un altro agente mediante scorrimento della graduatoria in vigore, mentre l’Amministrazione comunale ha confermato che vi sarà un turn over completo per far fronte a chi andrà in pensione o si recherà in altro ente per mobilità. Vi è l’impegno poi di aumentare di altre 2/3 unità l’organico, così come quello di mantenere altre due unità a tempo determinato per 5 mesi nel periodo estivo”.
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Famiglia, molto più di una semplice Festa Grande partecipazione alla giornata organizzata ai giardini pubblici L’assessore Quaglieri: “Sarà avviato un percorso condiviso di ascolto per trovare le migliori risposte alle esigenze di genitori e figli” Oltre tremila persone hanno partecipato alla Festa della Famiglia tenutasi il 15 settembre scorso ai giardini di Viale Cavallotti. Un successo di pubblico davvero importante per questa manifestazione, promossa dalla Regione Marche e che l’Amministrazione comunale ha fortemente voluto che si svolgesse a Jesi, organizzandola con grande cura e con il pieno coinvolgimento di tante associazioni. Nel corso dell’incontro pubblico sul tema “Fare famiglia oggi: opportunità o esigenza?”, è stata l’assessore ai servizi sociali Marialuisa Quaglieri ad annunciare l’avvio di un nuovo percorso che prenda in esame le diverse problematiche che la famiglia si trova ad affrontare. “Al di là della festa - ha spiegato la Quaglieri - che ripeteremo anche negli
// Alcune immagini della Festa della Famiglia svoltasi il 1 5 settembre scorso ai giardini pubblici di Viale Cavallotti
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anni a venire come momento di aggregazione e socializzazione, specialmente per i bambini, quello che mi preme precisare è la centralità che vogliamo dare alla famiglia quale componente fondamentale di una comunità. Insieme all’Asp e a tutti i soggetti che ruotano attorno ad essa, intendiamo sviluppare un laboratorio ed incontri pubblici per prendere in esame le diverse problematiche e provare ad individuare le migliori risposte. Compito della buna politica è infatti quello di farsi carico delle varie criticità che vengono segnalate e provare a fornire soluzioni efficaci per
permettere al nucleo familiare di poter avere tempi, spazi, servizi, benefici in grado di favorire la migliore relazione tra genitori, figli e comunità in cui si vive. In tale contesto, è emersa chiara la necessità di fare rete, a partire dalla capacità di ascolto. Jesi ha numerose realtà che in questo senso possono offrire un importante contributo e con esse ci attiveremo per creare un sistema forte e coeso”.
VECCHIO OSPEDALE
CONCLUSO L’ITER PER LA DEMOLIZIONE Ora si attende che l’Asur proceda celermente ai lavori È stato completato l’intero iter autorizzativo edilizio previsto per dare il via alla demolizione del vecchio ospedale di Viale della Vittoria. L’Area Servizi Tecnici del Comune ha infatti ricevuto tutte le comunicazioni previste, compreso il parere della Soprintendenza e dato il proprio via libera all’intervento. Terminata dunque tutta la corposa parte tecnica prevista dalla normativa, spetta ora all’Asur dare il via ai lavori per tirar giù l’edificio. La spesa stimata per questo intervento, certamente complesso ma ormai improcrastinabile, è di oltre un milione di euro. Del vecchio ospedale resterà solo la parte storica che si affaccia su Corso Matteotti, quella per intenderci dell’ex Fatebenefratelli. Per il resto la demoli-
zione sarà completa e, ovviamente, si è in attesa di conoscere i tempi in cui sarà realizzata. L’Amministrazione comunale, da parte sua, confida nel rispetto degli impegni assunti dall’Asur per mettere definitivamente la parola fine ad una questione che si trascina ormai da tempo.
Al posto del vecchio ospedale sarà realizzato in una prima fase un parcheggio a raso che sarà messo nelle disponibilità del Comune per renderlo ad uso pubblico. Dopodiché la stessa Asur, proprietaria dell’area, dovrà definire un piano di ricostruzione sulla base delle scelte che saranno successivamente individuate.
ALLOGGI DI EMERGENZA SOCIALE Riaperta la possibilità di presentare le domande per l’assegnazione di alloggi di emergenza sociale. Gli Alloggi di Emergenza Sociale sono destinati a situazioni di emergenza sociale di nuclei familiari o singoli soggetti in condizioni di grave disagio socio-economico ed abitativo. Si tratta di locali procurati a titolo precario assegnati temporaneamente in attesa che gli assegnatari superino la fase di emergenza e si procurino un diverso alloggio. Nel mese di ottobre, dopo l’aggiornamento del Regolamento per l’assegnazione degli alloggi di emergenza sociale, si è svolta la commissione di valutazione delle domande che si riunirà periodicamente ogni sei mesi al fine di aggiornare la graduatoria. I requisiti e la domanda di partecipazione sono reperibili nel sito internet dell’ASP AMBITO 9, www.aspambitonove.it. Le domande possono essere presentate il lunedì e mercoledì dalle 10.00 alle 13.00 e il giovedì dalle 15.00 alle 18.00 presso l’ufficio amministrativo dell’UOC Disagio e Povertà.
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informazione pubblicitaria
CUORE E BENESSERE GENERALE: CAMMINARE FA DAVVERO BENE! “Innumerevoli gli effetti benèfici per la salute e per la mente”, dice il Dr. Claudio Gambini, medico Cardiologo e Direttore Sanitario della Medicina dello Sport del Centro Myolab di Jesi, in via don Minzoni. Per sensibilizzare sul tema, a maggio il Centro ha anche promosso l’iniziativa “Camminata della Salute” (8 i km totali percorsi lungo la pista ciclo-pedonale Jesi-Pantiere). Camminare fa bene alla salute e aiuta la prevenzione contro il rischio di malattie cardiovascolari. In modo particolare nelle donne dopo la menopausa, camminare per 40 minuti due o tre volte alla settimana riduce del 25% il rischio di insufficienza cardiaca. “Questo beneficio - dice Claudio Gambini, medico Cardiologo e Direttore Sanitario della Medicina dello Sport del Centro Myolab di Jesi, in via don Minzoni - è risultato indipendente dal peso corporeo, a dimostrare che la camminata può essere un’ottima strategia per contrastare i rischi cardiovascolari anche in donne in sovrappeso o obese”. “Sono moltissimi gli studi che indicano l’efficacia del cammino per mantenersi in salute - aggiunge Alessandro Rocchetti, specializzato in Scienze Motorie e Responsabile Area Sport del Myolab - l’ultimo è uno studio pubblicato dalla rivista della American Association for Cancer Research, che ha dimostrato come le donne in menopausa che camminano regolarmente almeno 30 minuti al giorno riducono del 10% il rischio di cancro al seno rispetto a chi conduce una vita sedentaria.
I BENEFÌCI
Camminare è un’attività fortemente raccomandata dalle Linee Guida per la prevenzione cardiovascolare e produce molteplici benefici sia psicologici che fisici.
BENEFICI PSICOLOGICI
E LA CAMMINATA DELLA SALUT a Myolab per sensibilizzare sul tem da Tra le iniziative promosse anche , lari sco rmare sulle malattie cardiova dei benefici del camminare e info fine ute” (tenutasi in prima edizione a vi rientra la “Camminata della Sal e nal edo o-p cicl a pist percorsi lungo la maggio). Sono stati 8 i km totali rpo Sca risa Ma a questo evento - dice Jesi-Pantiere. “La partecipazione pro un del Centro Myolab - nasce da ni, Responsabile Area Riabilitativa ata lattie cardiovascolari: la cammin getto nazionale per prevenire ma stile di vita, che è alla base della pre vuole porre l’accento proprio sullo a fisic vità atti un’ a alimentazione e venzione. In questo rientra una san salute”. leggera. Camminare fa bene alla
• Stimola la produzione di endorfine • Riduce l’ansia e la depressione • Aiuta a controllare la respirazione • Diminuisce la stanchezza • Aumenta il livello di energia • Migliora le capacità cognitive come attenzione, concentrazione e memoria • Induce a stati di rilassamento muscolare più profondo • Migliora la qualità del sonno
BENEFICI FISICI • Riduce il rischio di malattie cardiache • Riduce il rischio di cancro al seno • Previene il Diabete di tipo II • Previene obesità infantile • Risveglia la Tiroide • Aumenta le difese immunitarie • Migliora il metabolismo
ZTL, PIÙ AGEVOLAZIONI PER I RESIDENTI
In vigore con il mese di ottobre le novità previste dal Regolamento Sono diverse e puntano a semplificare la vita di cittadini ed operatori economici le novità contenute nel Regolamento per la concessione delle autorizzazioni di transito e sosta nelle Zone a traffico limitato e nell’area pedonale urbana. Le disposizioni, approvate nel Consiglio comunale dello scorso aprile, entrano ufficialmente in vigore con il mese di ottobre. Vediamo, in sintesi, quali sono e cosa prevedono. Innanzitutto le autorizzazioni per i residenti non sono più a tempo, ma vengono estese fino a quando permane la residenza. Dunque, niente più file all’Anagrafe per rinnovare i permessi. Diventano a scadenza quadriennale, invece, le scadenze biennali legate a particolari tipologie di autorizzazioni, a meno che non sia diversamente previsto nel contratto di locazione che dà diritto all’autorizzazione stessa. È inoltre consentito l’accesso a tutti gli ingressi delle Zone a traffico limitato e dunque non solo a quella specifica per una serie di autorizzazioni: permessi brevi, lavori da parte di artigiani o ditte che hanno da svolgere interventi per oltre 7 giorni, operatori televisivi, carico e scarico di attività commerciali che operano all’interno della zona a traffico limitato e operazione breve di carico/scarico da parte di privati cittadini (per un periodo massimo di 12 ore con sosta consentita fino a 3 ore con esposizione di disco orario). Altra novità riguardano le autorizzazioni per una serie di categorie: taxi, noleggio, vigilanza, ambulanti, carico e scarico di servizi di postalizzazione, associazioni umanitarie. Tali autorizzazioni non saranno più gestite dall’Ufficio Anagrafe, ma direttamente dalla Polizia Locale. Proseguendo con le ulteriori modifiche,
Niente più autorizzazioni a tempo per chi vi abita, esteso il tempo di validità anche per altre tipologie di permessi c’è da segnalare che il permesso breve per visite mediche non è più di mezzora ma fino a 4 ore per il transito, con sosta massima di 30 minuti esponendo il disco orario. Le autorizzazioni per la sosta in Zona Blu da parte dei residenti restano valide fino a che permane la residenza stessa, mentre per i dimoranti hanno durata quadriennale, fermo restando la scadenza legata al contratto di locazione. Anche le autorizzazioni a Zone a disco orario per i residenti restano sempre valide fino a che permane la residenza.
Stesso discorso per le autorizzazioni alle Zone interdette per i residenti fino a che permane la residenza. Viceversa per i dimoranti e i possessori di magazzini, la scadenza diventa quadriennale, fermo restando quanto previsto dal contratto di locazione. Per il residente in Zona a traffico limitato che ospita un parente, l’autorizzazione per il parente può essere rilasciata per un periodo non superiore a tre mesi nell’arco dell’anno e consente il solo transito. La sosta è consentita per un massimo di un’ora con esposizione del disco orario.
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IL VOLONTARIATO DEI MIGRANTI Jesi e l’Asp titolari di un progetto di accoglienza primo in Italia per numero di Comuni, a sostegno di 492 soggetti Da ormai un paio d’anni il Comume di Jesi è titolare insieme all’Azienda Servizi alla Persona di un progetto denominato “Ancona Provincia d’Asilo”. È il progetto primo in Italia per numero di Comuni coinvolti (ben 22) ed il terzo per posti di accoglienza (492 dedicati a uomini soli, donne con minori e famiglie). A gestirlo è un gruppo di cooperative del territorio. Tutti i soggetti coinvolti, comuni e cooperative, hanno ritenuto sin da subito strategico dare avvio ad azioni di valore sociale e culturale che siano di utilità ai migranti stessi, favorendo la loro integrazione e che, contemporaneamente, permettano di promuovere il dialogo con il territorio ospitante, utile ad accrescere la sensibilizzazione e la cultura dell’accoglienza. È stato così stilato un protocollo dove si è pensato che fosse ottimale far intraprendere ai migranti un’attività di volontariato per far sì che ci potesse essere un reale scambio fra loro ed il territorio ospitante. Il protocollo risponde alle necessità e alle particolarità di tutti i territori coinvolti, prevedendo l’iscrizione dei migranti all’Albo dei volontari comunali o ad Associazioni di volontariato o di Promozione Sociale. Nel corso del biennio 2018 - 2019 sono state avviate attività di volontariato in sei Comuni (Camerano, Offagna, Cupramontana, Monteroberto, Polverigi e Monte San Vito) che hanno coinvolto trenta migranti dai 20 ai 30 anni. Altri dieci Comuni (Santa Maria Nuova, San Paolo di Jesi, Maiolati Spontini, Agugliano, Falconara M.ma, Montemarciano, Castelbellino, Montecarotto, Castelplanio e Castelfidardo) hanno deciso di avviare l’iniziativa e stanno prendendo accordi con le Associazioni
// Alcuni migranti impegnati nel servizio di pulizia di Volontariato. Le attività svolte sono molteplici e spaziano dalla cura e dalla manutenzione del verde pubblico alla collaborazione nell’organizzazione di feste, sagre ed eventi. In particolare, in occasione della Celebrazione della Giornata Internazionale della Donna che si festeggia ogni anno l’8 marzo, i beneficiari volontari del Comune di Monteroberto hanno verniciato di rosso due panchine del territorio come gesto per dire “BASTA alla violenza sulle donne”. Altri volontari del Comune di Camerano sono stati coinvolti come figuranti nel Presepe Vivente che si svolge annualmente all’interno delle famose Grotte di Camerano. Un gruppo di beneficiari è stato formato e collabora stabilmente con le squadre di operai del Comune di Cupramontana per tutti gli interventi di manutenzione ordinaria di immobili, aree verdi e sussidio alle attività di
protezione civile. Alcuni beneficiari del progetto e alcuni ospiti della Casa di Riposo/Residenza Protetta “Vittorio Emanuele II” di Jesi sono i protagonisti del progetto “A-fFidarsi”, un laboratorio settimanale che prevede molteplici attività quali il racconto verbale di storie di vita vissuta, cucina etnica, musica ed altro. L’obiettivo è quello di far avvicinare due mondi agli antipodi per età, provenienza culturale e status sociale al fine di promuovere la conoscenza e di conseguenza l’arricchimento personale e culturale di entrambi superando i pregiudizi e favorendone l’inclusione sociale. Promuovere l’inclusione sociale dei cittadini stranieri e di tutti coloro che si trovano a vivere in condizioni di difficoltà, marginalità o di esclusione rappresenta un valore guida per il mondo sociale. Tale valore diventa concretezza grazie alla collaborazione e al prezioso contributo del mondo dell’associazionismo locale.
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PRIMA INFANZIA,
JESI AI VERTICI NAZIONALI La nostra città è tra le poche in Italia che rispetta l’obiettivo europeo di una dotazione di asili e centri capaci di ospitare almeno il 33% dei bambini da 0 a 3 anni Jesi è uno dei pochi Comuni d’Italia che rispetta il cosiddetto “Obiettivo di Lisbona”, vale a dire una dotazione di asili nido e centri per l’infanzia capaci di ospitare almeno il 33% dei bambini da 0 a 3 anni. Con 287 posti, infatti, le strutture della nostra città arrivano al 33,20% degli 864 bambini nati nel triennio. Un risultato importante, frutto di un lavoro intenso dell’Amministrazione comunale per riuscire a garantire, oltre al servizio pubblico, anche una sinergia con il privato a tariffe concordate. Oggi a Jesi sono presenti nove strutture per la prima infanzia tra centri e nidi: comunali, in convenzione o in concessione. IL NIDO ROMERO - L’unico nido comunale è l’Oscar Romero di Via XX Luglio, che proprio lo scorso a settembre ha festeggiato il termine dei lavori di manutenzione finalizzati all’adeguamento antincendio e al miglioramento del comfort ambientale. La struttura, che ospita 60 bambini, è stata oggetto la scorsa estate di un corposo intervento per un investimento di oltre 120 mila euro. In particolare si sono realizzate compartimentazione di locali a maggior rischio di incendio (cucina, dispensa, lavanderia), inseriti controsoffitti ignifughi, create uscite di sicurezza, realizzato l’impianto di rilevazione fumo e il relativo allarme incendio, nonché adeguato l’impianto elettrico. Con l’occasione sono stati tinteggiati i locali della struttura e migliorato il comfort termico del locale lattanti, con sostituzione dell’infisso esterno e la realizzazione di controsoffitto coibentato; inoltre sono state rifatte alcune pavi-
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// Due momenti dell’inaugurazione del rinnovato asilo nido Oscar Romero mentazioni tra cui quella della cucina e delle rampe di ingresso e del giardino. PREVENZIONE - Strutture di livello, ma non solo per le attività rivolte ai più piccoli. Oltre ad un personale altamente qualificato e professionale, infatti, nelle strutture pubbliche comunali è stato avviato ormai da due anni un programma che coinvolge una psicologa-psicoterapeuta per un’attività di formazione, di ascolto e supervisione in gruppo con il personale insegnante e ausiliario. Viene messo a disposizione anche uno sportello di ascolto dei genitori. Contro i casi di maltrattamento registrati in altre città e di cui la cronaca nazionale si è occu-
pata, il percorso avviato dal Comune di Jesi è assolutamente innovativo e coerente con un obiettivo di fondo: prendersi cura di chi cura la crescita dei più piccoli. Un percorso che supera l’idea delle telecamere nelle scuole dell’infanzia, perché punta alla prevenzione. Un’attività insomma di prevenzione dello stress psicologico delle insegnanti degli asili nido che è diventato un modello di studio a livello nazionale, preso in esame dall’Ordine degli Psicologi che sta portando avanti, con il Ministero dell’Istruzione, una proposta per individuare i migliori strumenti contro il fenomeno del maltrattamento dei minori a scuola.
SCUOLA,
un polo montessoriano L’idea dell’assessore Campanelli: “Il metodo dell’educatrice chiaravallese potrà essere un valore aggiunto per l’offerta didattica” Il metodo montessoriano è stato al centro dell’incontro organizzato presso la Fondazione Angelo Colocci, dal titolo “Maria Montessori parla ai genitori”. L’evento, organizzato dal Comune di Jesi, ha visto la partecipazione dell’assessore alle politiche educative Marisa Campanelli, insegnanti ed esperti che, nell’occasione, hanno illustrato un volume che raccoglie 11 conferenze inedite dell’educatrice chiaravallese. Un momento anche per incontrare le famiglie e far conoscere il metodo, in vista della realizzazione di un polo montessoriano a Jesi. La proposta arriva proprio dall’assessore Campanelli che ha già individuato possibili strutture. Già dall’anno accademico 2020/2021, anche se l’iter è piuttosto complesso, potrebbero nascere in città una scuola materna e una primaria basate sul metodo Montessori. “Sono diverse ragioni che ci spingono a prendere in considerazione questa direzione; - spiega l’assessore Campanelli - in primo luogo, ampliare l’offerta formativa e creare nuove possibilità di sviluppo. Introdurre un polo a Jesi attirerebbe verso le nostre scuole tutte quelle famiglie che, interessate, sono costrette a rivolgersi altrove: senza contare che le neuroscienze
hanno confermato l’efficacia del sistema montessoriano, capace di stimolare nei bambini empatia e autonomia”. Due le scuole che potrebbero diventare d’impronta montessoriana, individuate anche per idoneità di spazi: “Per la scuola elementare, si è ipotizzato il Mestica - spiega l’assessore -. Di fatto, è quella che soffre di più in termini di nuove iscrizioni: sono poco più di 15 i piccoli allievi che frequentano la prima, la soglia minima per una classe”. Se il numero calasse ancora, i bambini verrebbero dirottati verso altri istituti e la scuola Mestica, con il tempo, rischierebbe di chiudere: “Introdurvi il metodo montessoriano servirà invece a valorizzarla e a potenziarla”. Per la materna, si sta pensando invece all’Istituto Federico II, nel quartiere multietnico San Giuseppe, “essendo il metodo - precisa la Campanelli - capace di favorire relazioni e integrazione”. Ma il percorso è ancora lungo e i primi chiamati ad esprimersi saranno i Consigli di Istituto. Accettare di applicare l’insegnamento montessoriano significa avvalersi di insegnanti che hanno acquisito il metodo e investire risorse per acquistare il materiale didattico. Chiara Cascio
Cos’è il metodo Montessori
Il metodo Montessori è un sistema educativo creato e sviluppato da Maria Montessori, nata nella vicina Chiaravalle. È conosciuto in ogni parte del mondo e viene praticato in circa 65 mila scuole di tutto il mondo. Può dirsi una disciplina il cui obiettivo è dare libertà al bambino di manifestare la sua spontaneità. Secondo Maria Montessori la vera salute, fisica e mentale, è il risultato della “liberazione dell’anima” . In questo percorso di liberalizzazione del bambino, l’adulto deve intervenire solo per aiutarlo a conquistarla. Ricreare ambienti familiari “su misura“, fornire oggetti pedagogici appositamente studiati, favorisce lo sviluppo intellettuale del bambino. Una attenta osservazione del suo comportamento, senza interferire, gli permetterà di imparare e di autocorreggersi. L’adulto deve essere un “angelo custode” e lasciare il bimbo di esprimersi. Ricreare ambienti che possano aiutarlo ad interfacciarsi con la vita di tutti i giorni e fornire oggetti pedagogici pensati ad hoc, aumenta lo sviluppo intellettuale del bambino. Non interferire permetterà al bimbo di autocorreggersi e pensare a soluzioni per risolvere eventuali ostacoli.
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MUSEI? SÌ, GRAZIE Tramonta l’idea dei luoghi della cultura solo appannaggio degli intenditori
Niente di più sbagliato è pensare che una visita al museo sia piacevole solo per appassionati d’arte circondati da quell’alone di irraggiungibilità e pronti a metterci in difficoltà con uno sguardo severo. Entrate nei musei e capirete il perché. I musei conservano la memoria di un luogo e di una comunità con la quale ognuno, da ogni dove, in può entrarci in contatto portandosi dietro un proprio bagaglio personale di conoscenze che non devono essere esclusivamente quelle di uno studioso della materia. Il modo di approcciarsi al patrimonio culturale può essere molteplice e il ruolo di chi lavora all’interno di un museo è quello di offrire strumenti per facilitare un incontro e permettere un’esperienza. Il direttore della Pinacoteca di Brera, James Badburne, in un’intervista dichiara che tutti i visitatori ricordano con precisione i musei in cui sono stati anche se possono aver dimenticato i dettagli o addirittura le opere viste, questo perché la visita al museo è un’ESPERIENZA. Su questo concetto di esperienza, libera da qualsiasi vena retorica e sgombra da ogni stucchevole caduta, stanno cercando di lavorare i musei. Le visite al museo infatti vengono sempre di più legate al piacere della sco-
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perta, della bellezza, delle emozioni di condividere una giornata diversa con amici, genitori e figli. Non conta tanto il numero di visitatori che entrano al museo ma quello che, coloro che entrano,si portano a casa. Il museo può cambiare le persone, credeteci e varcate la soglia di questi magnifici luoghi eterotopici. Seguendo questo pensiero i musei di Jesi aderiscono anche quest’anno alla Giornata nazionale delle famiglie al museo che si terrà con un ricchissimo calendario che copre l’intero territorio nazionale il 13 ottobre. Tutti i musei in rete - Palazzo Pianetti con Pinacoteca, Museo Archeologico e Galleria d’Arte Contempranea, e poi ancora Studio delle Arti della Stampa di Via Valle, Museo Diocesano e Sale museali di Palazzo Bisaccioni - sono pronti ad accogliere famiglie, ragazzi, bambini con attività che sapranno raccontare le collezioni in essi custoditi facendo cadere finalmente il luogo comune del museo esclusivo riservato ai soli intenditori. Con loro, ovviamente, anche il Museo Federico II Stupor Mundi fresco di donazione al Comune di Jesi. “Musei Parade. C’era una volta al museo” sarà questo il titolo che raccoglierà tutte le iniziative jesine dell’edizione di quest’anno che si collegheranno tra loro
Il 13 ottobre una giornata speciale con “Famiglie al Museo”
anche grazie ad una vera e propria parata curata dall’artista Ruggero Asnago pensata all’interno del progetto Chromaesis. Tutti pronti allora domenica 13 ottobre a partecipare alla parata che partirà dal quartiere San Giuseppe, nel quale saranno svolti, nella settimana precedente, dei laboratori per la preparazione dei materiali da parata, e trascinerà tutti all’interno dei musei cittadini per conoscere e vivere un’esperienza indimenticabile. Simona Cardinali
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Cartellone in rosa per la Stagione Lirica In scena Madama Butterfly, Turandot e Carmen e una originale produzione di CircOpera
// Da sinistra immagini di Madama Butterfly, Carmen e CircOpera Un cartellone in rosa per la 52ª Stagione Lirica del Teatro Pergolesi che, da ottobre a dicembre, propone tre opere del grande repertorio - “Madama Butterfly”, “Turandot” e “Carmen” - e le vicende di tre personaggi femminili tra i più iconici della storia del melodramma. In cartellone anche un debutto assoluto, quello di una nuova produzione di CircOpera che unisce giovani compositori, musica dal vivo, la tradizione dell’opera con quella dello spettacolo circense. La stagione, organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini con il sostegno di Ministero, Comune di Jesi e Regione
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Marche, vede la direzione artistica di Cristian Carrara. La stagione si apre venerdì 18 ottobre, alle ore 20.30, e domenica 20 ottobre, ore 16, (anteprima giovani, mercoledì 16 ottobre, ore 16) con “Madama Butterfly”, tragedia giapponese in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal racconto omonimo di John Luther Long e dal dramma omonimo di David Belasco, su musica di Giacomo Puccini. Si tratta di una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in
coproduzione con Teatro Comunale di Treviso e Teatro Comunale di Ferrara. L’allestimento della Romanian National Opera di Cluj-Napoca è stato realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini. A dirigere l’opera è David Crescenzi, sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana; canta il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto dal maestro Davide Dellissanti. Firma la regia Matteo Mazzoni, le scene sono di Benito Leonori. Protagonisti dell’opera sono il soprano Silvia Pantani nel ruolo di Cio-Cio-San alias Madama Butterfly, la giovanissima
tini che coniuga la tradizione operistica italiana con la tradizione musicale del circo, per la prima volta quest’anno in dialogo con artisti e forme del ‘musical’. Le musiche di Beethoven, Puccini, Dvorak e altri sono ricomposte dal M° Marco Attura, e sarà lo stesso giovane compositore a dirigere il Time Machine Ensemble che coinvolge giovani solisti con l’obiettivo di realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del Novecento o nuovi concept originali di spettacolo dedicati alla musica d’oggi. Cantano i solisti della Bernstein School of Musical Theater, una delle più rinomate scuole di formazione in Musical Theater in Italia.
sposa giapponese del tenente della Marina americana Pinkerton, interpretato dal tenore Francesco Fortes; il mezzosoprano Ilaria Ribezzi è Suzuky, il baritono Italo Proferisce affronta il ruolo del console Sharpless. Venerdì 22 novembre, ore 20.30, sabato 23 ore 20.30 (fuori abbonamento) e domenica 24, ore 16, con anteprima giovani il 19, 20 e 21 novembre, debutta in prima rappresentazione assoluta la nuova produzione “Il Lato Nascosto. CircOpera lunare” della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con El Grito Circo Contemporaneo all’antica e Bernstein School of Musical Theater. Lo spettacolo, con la regia di Giacomo Costantini, le scene di Benito Leonori ed i costumi di Beatrice Giannini, è un format della Fondazione Pergolesi Spon-
Venerdì 29 novembre, ore 20.30, e domenica 1 dicembre, ore 16, con anteprima giovani mercoledì 27 novembre, ore 16, va in scena “Turandot”, opera in tre atti e cinque quadri di Giacomo Puccini, diretta dal M° Pietro Rizzo con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche. L’orchestra è la Filarmonica Marchigiana, il coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno è diretto da Giovanni Farina; i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian Luca Paolucci. Nella compagnia di canto, Turandot è il soprano Ewa Vesin, Timur è il basso Andrea Concetti, Calaf è il tenore Andeka Gorrotxategui, Liù è il soprano Federica Vitali. Venerdì 20 dicembre, ore 20.30, domenica 22, ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre, ore 16, c’è “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, per una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche. Il mezzosoprano Mireille Lebel canta Carmen, Don José è il tenore Enrico Casari, Anna Bordignon è Micaëla.
Il Teatro Pergolesi in concorso per il “Progetto Art Bonus dell’anno” Ci sarà tempo fino al 6 gennaio per votare online i progetti che partecipano alla quarta edizione del Concorso “Progetto Art Bonus dell’anno” 2019 nato con l’obiettivo di dare valore all’impegno di quanti, mecenati ed enti, si prendono cura del patrimonio culturale del Paese con progetti di recupero e valorizzazione attraverso l’Art Bonus. Ogni anno a fine agosto dal portale istituzionale Art Bonus vengono selezionati circa un centinaio di progetti con raccolta Art Bonus chiusa con successo nell’ultimo anno, e questi progetti vengono inseriti nella piattaforma dedicata al concorso - www. concorsoartbonus.it; chiunque può accedere gratuitamente (non occorre registrarsi) ed esprimere il proprio voto a favore di uno o più progetti in vetrina. Una modalità “social” per condividere e dare popolarità ai tanti diversi progetti che si stanno realizzando in tutta Italia grazie all’Art Bonus, sempre più sentito proprio dai cittadini. Circa un centinaio i progetti ammessi alla competizione per l’edizione 2019 del concorso, dalle varie regioni d’Italia; tra essi vi è anche il progetto di sostegno delle attività della Fondazione Pergolesi Spontini e del Teatro Pergolesi di Jesi, teatro di tradizione dal 1968. Per la Fondazione, partecipare rappresenta un motivo d’orgoglio perché il Teatro Pergolesi rappresenta da 220 anni l’identità, la storia e la cultura della città. È un patrimonio da valorizzare e da proteggere, un valore da sostenere insieme, e il concorso darà l’occasione ai cittadini di manifestare il loro affetto, con un solo click! Il premio del concorso consiste in un riconoscimento simbolico rappresentato da una targa di ringraziamento.
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LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI
I due Consigli Comunali “straordinari” a cavallo del mese di Agosto hanno dato una netta visione delle forze in campo della politica cittadina con un atteggiamento di coraggio e responsabilità da parte della maggioranza, ed un altro opposto rinunciatario e... da parte di larga parte della minoranza innegabilmente scomparsa quando sugli scranni dell’assise cittadina sono pervenuti temi assolutamente diversi, ma nella sostanza considerevoli nel dare un’impronta di una visione del futuro per la nostra città Nell’adunanza di Agosto la maggioranza ha licenziato l’atto di indirizzo relativo al possibile insediamento nel nostro territorio di un impianto di digestione anaerobica, meglio conosciuto come biodigestore. La trasmissione immediata ed urgente del documento all’Ata provinciale ha messo in condizione quest’ultima di poter visionare con celerità le condizioni poste dal Comune di Jesi affinché venga rilasciato il benestare a tale realizzazione. Il documento pone il Comune di Jesi come uno dei principali attori dell’iniziativa, sia nella fase della pianificazione essendo lo stesso Comune ad occuparsi dei bandi per l’assegnazione del progetto e della conseguente realizzazione, sia per quanto riguarda la parte gestionale dell’impianto con una partecipazione pubblico-privato, quest’ultimo necessario per il reperimento delle risorse economiche e per il know-how, inserendo d’altra parte con pieno coinvolgimento sia i Comuni limitrofi al territorio comunale jesino, quelli appartenenti all’Ata e quest’ultima stessa, rafforzando l’idea che questo impianto sia una necessità locale per dare una risposta ad un problema di tutta la comunità provinciale. L’atto di indirizzo è stato il frutto di un lavoro di approfondimento effettuato dal gruppo Jesiamo e dalla maggioranza sulla tematica dei rifiuti e dei relativi impianti di smaltimento e che si è sviluppato a partire dall’ultima parte del 2018, tramite Commissioni Consiliari, incontri pubblici e varie occasioni di confronto. Appuntamenti che han-
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no permesso di pervenire ad una decisione chiara, di grande responsabilità ma di assoluta consapevolezza che la direzione per la soluzione del tema smaltimento rifiuti non può essere che quella del dotarsi per le amministrazioni a livello locale o provinciale di impianti che diano un segnale preciso verso il tema caro e sbandierato da molte forze politiche della cosiddetta economia circolare. L’abbandono dell’Aula Consiliare da parte di quasi tutta l’opposizione al momento del voto, è stato il chiaro segnale della piega strumentale a fini politici elettorali che la minoranza ha voluto dare alla vicenda. Un copione analogo si è visto realizzato anche nel Consiglio Comunale straordinario di inizio Settembre che ha avuto tra le pratiche principali la donazione del Museo Stupor Mundi, dedicato alla figura di Federico II di Svevia, da parte dell’attuale gestione al Comune. Non possiamo trattare questa operazione solo come un costo per la nostra comunità, su questo Museo e sulla figura dell’Imperatore - su cui si basa anche il titolo di città regia - si fonda una consistente parte del programma di sviluppo del turismo per la nostra città e territori limitrofi. È il momento di lasciare da parte lamentele e polemiche sulle possibilità turistiche della nostra città, ed è l’ora di considerare Jesi come un investimento dal punto di vista turistico. Per far questo noi tutti siamo chiamati ad un cambio di mentalità, di cultura, nell’apprezzare e soprattutto nel valorizzare il nostro grande patrimonio culturale che la storia ha messo a disposizione della nostra città. Il Museo ed il progetto che potrà nascere intorno ad esso vanno esattamente in questa direzione: porre finalmente Jesi al centro di un’offerta turistica, che vuol dire anche economia per il nostro territorio, che possa oltrepassare i confini non solo regionali, ma anche nazionali. L’alternativa - votata anche con gioia da chi ha espresso voto contrario in Consiglio Comunale - è far morire tutto questo, far eclissare Jesi come città che vede nel turismo un’opportunità non indifferente, e continuare nelle sole polemiche e nelle inutili lamentele che a nulla servono se non nel dimostrare una mancata progettualità nel proporre opzioni concrete. Gruppo consiliare Jesiamo
I conti del Comune di Jesi sono in ordine e questo grazie ad un’attenta gestione delle risorse e contenimento delle spese per cui, nel momento in cui è stato possibile contrarre dei mutui in base all’ultima Legge di Stabilità, si è stati in grado di accendere finanziamenti per effettuare investimenti. Un mutuo di 2,7 milioni di euro è stato acceso per poter far fronte, nell’arco di due anni, ad interventi di manutenzione straordinaria di asfaltature strade e rifacimento marciapiedi che da troppo tempo aspettavano di essere sistemati. A causa della mancata manutenzione ordinaria di decenni e della scarsità di risorse derivanti da esigui introiti di oneri di urbanizzazione degli ultimi anni, era stato impossibile operare interventi corposi per le manutenzioni stradali. Terminato il parcheggio delle Conce, si è subito passati ad un tratto di Viale Don Minzoni che è una strada molto transitata e, subito dopo, il parcheggio Zannoni. Altri interventi di restyling sono stati effettuati ed altri sono in corso, prossimi all’ultimazione, ed intendiamo la bellissima piazza Colocci rinnovata nella sua pavimentazione e libera da autovetture, fruibile dai cittadini e non solo che ora mette in bella mostra uno dei gioielli della nostra città quale è il Palazzo della Signoria nonché piazza Pergolesi, prossima al termine dei lavori, che offrirà spazi maggiori di aggregazione. Bellezze della nostra città godibili da noi jesini, ma anche dai molteplici turisti che ci vengono a far visita attratti anche e soprattutto dal fatto che Federico II nacque nella nostra città e nella quale si trova un museo multimediale allo stesso intitolato. Il Museo multimediale Federico II Stupor Mundi è stato donato dalla società proprietaria al Comune di Jesi che ne prende in carico la gestione fino alla fine dell’anno in attesa che, tramite un bando, venga individuata la nuova forma di gestione dal 1° gennaio 2020. La sua importanza da un punto di vista sia culturale che turistico è sottolineata dalle iniziativa della Regione Marche che ha conces-
so un contributo di 130 mila euro al Comune di Jesi per un progetto che coinvolga anche altri Comuni compresi quelli del sisma intitolato “ Le Marche del Medio Evo e dei borghi nel segno di Federico II” per sviluppare programmi culturali e turistici. L’interazione con altri Comuni del territorio, in un momento in cui la Regione Marche inserisce la figura di Federico II in un’offerta culturale e turistica, è significativa per la nostra città e per il territorio interessato perché contribuirà ad accrescere il trend turistico. Gruppo consiliare JesInsieme
Da due legislature Patto X Jesi affianca l’Amministrazione Comunale animato dalla spirito che è alla base della sua istituzione: sostenere l’attività della Giunta Comunale nella promozione e realizzazione di tutte le iniziative che possano concretamente favorire lo sviluppo della Città e del suo Territorio, in un contesto di forti e veloci cambiamenti. La natura di Lista Civica rivela il nostro obiettivo, ovvero farci interpreti dei reali bisogni dei cittadini, svincolati da ideologie di partito, suggerendo, proponendo, sostenendo azioni che hanno come finalità quella di migliorare la qualità della vita della nostra splendida città, dando continuità ad un progetto avviato nella precedente legislatura e premiato con la riconferma del Sindaco Bacci. L’attivazione di percorsi di partecipazione diretta dei cittadini ci permette di essere sempre aggiornati sulle necessità di chi ogni giorno si confronta con la vita reale, per poter dare risposte concrete a chi ci ha dato il proprio consenso e anche a chi non ci ha dato fiducia, nella convinzione che il nostro operato vada comunque a vantaggio di una migliore condizione per tutti. Un lavoro impegnativo ed entusiasmante, che ci vede parte attiva nella realizzazione dei punti di un programma ambizioso ma realista, che sta dando risultati che ci rendono orgogliosi, ma anche consapevoli di quanto ci sia ancora da fare. Il lavoro all’interno delle Commissioni e l’Attività Consiliare ci impegna sui punti del
programma che riteniamo di vitale importanza per una comunità: dalla Sanità dove, tramite la nostra capogruppo Lindita Elezi, stiamo denunciando alcune anomalie, come la mancata applicazione della normativa 68/99 per il diritto del lavoro ai disabili e le difficili condizioni in cui versano dipendenti disabili e utenti non deambulanti, che nel distretto di via Guerri, sede delle Commissioni Invalidi, si trovano paradossalmente ostacolati nell’accesso alla struttura da barriere architettoniche. In tema ambientale rivendichiamo con orgoglio l’approvazione dell’atto d’indirizzo per il biodigestore nel territorio jesino, un’opportunità, per la nostra città, di dotarsi di un impianto di smaltimento di rifiuti organici di ultima generazione, con la garanzia di una vigile attenzione sulla sicurezza dell’impianto e sulla sua utilità, non solo economica, ma anche dal punto di vista ambientale. Un altro tema che ci ha visto impegnati nelle ultime settimane è l’atto di Donazione del Museo Federico II Stupor Mundi al Comune di Jesi. La Lista Patto X Jesi è certa che, con il giusto approccio di collaborazione tra pubblico e privato, la Pubblica Amministrazione possa essere ancora di più e meglio in grado di arricchire il processo di valore del Museo, prestando maggiore attenzione all’aspetto culturale. La sfida è nell’essere capaci di adottare un modello molto innovativo che sappia coniugare le ricadute di carattere culturale e sociale con quelle economiche. Sono solo alcuni degli impegni per l’attuazione di un programma che condividiamo con convinzione, in cui crediamo fortemente, come i tanti cittadini che ne hanno riconosciuto il valore. Gruppo consiliare Patto X Jesi
Periodo intenso per i lavori del Consiglio Comunale, chiamato solo a ratificare quanto già deciso dall’Amministrazione, invece di poter contribuire. Nonostante questo, gli interventi propositivi e utili del gruppo consiliare PD sono stati molti, pur se quasi sempre respinti. Ne è un esempio
lampante il parcheggio delle Conce asfaltato in questi giorni: una nostra richiesta bocciata in Consiglio, ma di fatto eseguita. La coerenza non rappresenta certo un modo di operare di questa maggioranza. Lo dimostrano anche le modifiche apportate allo Statuto comunale. L’Amministrazione ha chiesto ai cittadini di inviare proposte, ma ha accolto solo quelle che piacciono alla maggioranza. La nostra “piccola Costituzione” conterrà articoli non condivisi da molti cittadini, non farà riferimento ad organismi rappresentativi delle donne che meritano di “partecipare alla vita pubblica”, ma non di avere il riconoscimento formale del loro contributo da sempre offerto alla città. Però Jesi potrà godere pienamente del titolo di “città regia” scritto nero su bianco tra i principi generali dello Statuto, anche se Jesi è storicamente città repubblicana e federiciana. Gli emendamenti presentati all’ormai cristallizzato nuovo Statuto sono stati bypassati, e anche se non c’era nessuna fretta, il testo è stato approvato in via definitiva da una risicata maggioranza. Un’occasione persa, purtroppo, come mancata è stata l’opportunità di prevedere un percorso sostenibile per il museo Stupor Mundi sin dalla sua progettazione. L’Amministrazione ha formalmente accettato la donazione del museo, ma non ha a tutt’oggi le idee chiare su come gestirlo, renderlo culturalmente attraente, promuoverlo. Va ricordato, inoltre, che stiamo parlando di un museo multimediale che dovrà essere continuamente aggiornato per non invecchiare precocemente e che pertanto necessita di una programmazione a lungo termine. Quale? In realtà l’ Amministrazione dovrebbe garantire una costante regia per armonizzare e arricchire la vita culturale della nostra città, invece di limitare al massimo la propria azione. A Jesi le idee e le proposte culturali attivate da singoli e associazioni ci sono. Ne sono una testimonianza la programmazione cinematografica al Teatro “Il Piccolo”, le mostre, i convegni e gli eventi organizzati. Ma non basta. Jesi merita molto di più, ma senza una regia che investe su più fronti con lungimiranza si cresce molto poco e a fatica, anzi, si regredisce. Gruppo consiliare Partito Democratico
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L’estate della politica jesina non poteva essere più calda vista la fretta che ha indotto il presidente del Consiglio Comunale, con il consueto benestare entusiasta di maggioranza e Giunta, a convocare sedute ordinarie e straordinarie tra luglio e agosto. Singolare l’urgenza di infilare le questioni dello Statuto e della seduta aperta al pubblico sul biodigestore in unica giornata non proprio favorevole alla partecipazione dei cittadini. Ma se su questo il nostro gruppo ha già espresso la propria forte critica in tutte le forme possibili (dal Consiglio ai Social, dalle Commissioni sino alle due conferenze stampa tenute con tutti gli altri gruppi di minoranza), certo non pensava di ritrovarsi a fronteggiare subito un’altra questione “urgente” alla ripresa dei lavori. Un altro Consiglio straordinario, utile a concedere con il voto, la possibilità al Comune di accettare la donazione da parte di Pieralisi del museo “Stupor Mundi” su Federico II. Ricordiamo che il museo doveva, a detta di una maggioranza orgogliosa, rappresentare per la nostra città una grande opportunità sia a livello turistico che culturale. Il bilancio 2018, l’unico consultabile al momento, rivela che c’è una perdita di circa 110 mila euro. Il livello turistico per il momento si è dimostrato un fallimento e ipotizziamo che se avessimo i dati del 2019 forse il piatto piangerebbe lacrime ben più amare. Che dire del livello culturale? Ci saremmo concentrati su altro, lo abbiamo sempre detto. Ci si è chiesti se la città voleva questo museo? Riteniamo che le esigenze culturali del nostro Comune siano diverse. A Jesi non c’è un cinema degno del suo nome con una programmazione alternativa a quella delle Multisale. Non c’è una rassegna cinematografica estiva. Eppure quando qualche associazione volenterosa si rimbocca le maniche per organizzare delle proiezioni al Piccolo di S.Giuseppe si assiste quasi continuamente al tutto esaurito e alla necessità di repliche. Il teatro S.Floriano è chiuso da anni e lo sarà ancora per molto. Mancavano i soldi per metterlo a norma e da quest’estate a causa
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di tali scelte inadeguate ne mancheranno di più. Politiche culturali scadenti calate dai desiderata di privati a fronte di politiche giovanili e per lo sport non certo confortanti. La piscina comunale riaprirà a gennaio, così sostiene l’assessore Coltorti, dopo aver precedentemente annunciato novembre. Le buste del project financing si aprivano solo a settembre, anche questa la staremo a vedere. Gruppo consiliare Jesi in Comune
Carissimi cittadini, dopo la pausa estiva si riinizia l’attività politica, anche se in questi ultimi mesi si è parlato di politica a livello nazionale. Non sono mancati cambiamenti di maggioranza e opposizioni con accordi che nessuno pensava dimenticando il significato del termine coerenza, in quanto alcuni partiti si ritrovano insieme dopo che ci sono state affermazioni di ogni genere criticandosi l’uno con l’altro nei mesi precedenti dimenticando quello che è stato detto e scritto. Questa è politica? Sicuramente tutto ciò potrebbe portare a creare situazioni che comportano delle scelte non condivise dai cittadini. In questo caso specifico crediamo che la soluzione nonostante il Presidente della Repubblica deve seguire la Costituzione, poteva essere quella di mandare gli italiani al voto, in modo da esprimere la loro insoddisfazione o soddisfazione della situazione attuale della nostra cara Italia. Così purtroppo non è successo ed è stato formato un nuovo Governo ibrido come poteva essere il precedente, ma con molte cose diverse. Questa situazione potrà cambiare molto le visioni politiche sia a livello nazionale che regionale, ma in futuro anche nella nostra città. Ci eravamo lasciati con la nostra lista Insieme Civico che, dopo un’attenta riflessione, ha deciso di collocarsi nel Consiglio Comunale in opposizione. In questi mesi abbiamo affrontato alcune problematiche della città con segnalazioni di una mancata manutenzione di alcune zone come marciapiedi, verde, illuminazione, ecc. Abbiamo
inoltre espresso il nostro parere riguardo la situazione della Polizia Locale, con mancanza di personale. Secondo noi bisogna dare una dotazione migliore per la difesa di queste persone che hanno scelto di indossare una divisa con il compito di tutelare noi cittadini e per questo anche loro si devono sentire protetti. Ancora ad oggi stiamo seguendo questa situazione, anche per lo spostamento degli uffici della Polizia Locale in quanto gli attuali non sono consoni con il lavoro che svolgono e magari cercare di trasferirli nella zona ex Asur dove sicuramente potrebbero avere una migliore collocazione. Ci siamo espressi anche sull’argomento del biodigestore chiarendo che siamo favorevoli a questi impianti, ma non siamo d’accordo riguardo la collocazione nella zona Coppetella che è stata devastata dalla costruzione dell’interporto il quale, ad oggi, non possiamo parlare di un progetto concluso visto che non è mai iniziato dopo i procedimenti fallimentari e giudiziari che lo hanno travolto. Siamo sempre più convinti che il settore rifiuti è un business, ma non si deve pensare solamente alle entrate e quindi all’aspetto economico in quanto sono più importanti i cittadini che abitano in queste zone e quindi è necessario tutelare loro in primis. Altro argomento, il Centro Ambiente che la maggioranza ha approvato in Consiglio Comunale di procedere alla sistemazione eliminando l’ipotesi di un futuro spostamento presso un’area già individuata da tempo, anche se poi la Giunta ha promesso che in caso di chiusura del Centro Ambiente per il modificarsi della gestione dei rifiuti la zona sarà messa a disposizione di attività ricreative per il quartiere. Crediamo che questa è solamente una presa in giro per il quartiere San Giuseppe visto che è stato dimenticato sia prima con progetti faraonici vedi progetto Campus Boario e Stu con una perdita di denaro pubblico e anche questa scelta dell’Amministrazione Bacci, nonostante le promesse fatte nelle due campagne elettorali la situazione non è cambiata anzi è peggiorata. Vogliamo anche ricordare la scelta della costruzione della torre Erap che come avevamo detto in precedenza era fattibile modificarla visto che anche adesso, per altre questioni, gli accordi con l’ente Erap procedono bene per altri immobili. Stiamo ascoltando che la maggioranza riferisce che le cose vanno bene, il verde con la sua manutenzione è ottimo, che la raccolta
rifiuti è migliorata e tante altre cose positive. Ora ci chiediamo se queste persone vivono la città o guardano solamente il centro storico con le lamentele giustissime del Comitato, ma forse si sono persi le periferie che sono peggiorante ma addirittura quartieri interi della città in quanto le piante non vengono tagliate, la segnaletica non esiste, i marciapiedi sono impraticabili e le strade, nonostante ci sarà un mutuo di 2,4 milioni di euro, sarà quasi esclusivamente per strade principali dimenticando quelle secondarie e periferiche che resteranno sempre uguali. Ecco, questa è la situazione che noi vediamo ma che moltissimi cittadini ci segnalano e la vivono in prima persona. Noi cercheremo sempre di controllare e di pungolare questa Amministrazione che non è più il Top. Gruppo consiliare Insieme Civico
L’economia mondiale sta rallentando, creando quello che viene definito ristagno. La Cina, l’America e la stessa Germania motore trainante dell’Europa, dopo anni di ascesa nei mercati, mostrano cenni di cedimento. In questa situazione coloro che non hanno compreso bene la portata di questa situazione, affermano che in fondo anche l’Italia soffre di questa situazione da tempo, non considerando che però ciò ci porta a scendere a fanalini di coda in questa pericolosa lista ed aggravare la nostra situazione. Molti si chiederanno, cosa c’entra questa premessa con la nostra città… Ho letto che ancora una volta meno di un mese fa nella zona industriale altre due attività, una di elettrodomestici, l’altra di intrattenimento, hanno chiuso. Ciò perché nella globalizzazione appunto, anche la crisi economica tocca tutti. Il volto della nostra città in meno di due anni è cambiamento notevolmente, numerose le attività artigiane e commerciali che hanno chiuso i battenti a causa di questa falsa ripresa echeggiata da molti e dalla crisi che attanaglia ancora il ceto medio con questa
forte mancanza di liquidità che frena la propensione al consumo. Da sottolineare anche che l’internet commerce ha inciso notevolmente e che ormai molto spesso si acquista, spesso a prezzi più vantaggiosi direttamente dal divano di casa. Un nuovo “stile” di vita che immancabilmente si abbatte su coloro che non hanno grosse catene o marchi alle spalle. A Febbraio del 2020 dovranno iniziare i lavori anche nel nostro salotto buono, i commercianti di Corso Matteotti saranno messi a dura prova inevitabilmente da ciò e speriamo che tutti siano in grado di fare buon viso a cattivo gioco. Auspico in tal senso che vengano prese delle misure “eccezionali” a supporto della categoria dei commercianti investiti da questi lavori, dalla nostra Amministrazione come da ConfCommercio. A dimostrazione che il territorio va tutelato e sostenuto. Difendiamo la nostra capacità di fare impresa e facciamo squadra per sostenere coloro che nella nostra città, grazie alla loro attività, ci garantiscono servizi e possibilità di acquisto e svago che altrimenti non avremmo. Gruppo consiliare Forza Italia
Il museo Stupor Mundi, il “pacco di San Settimio” scaricato sulla città. Una brutta storia, per la città e non solo, questa del Museo Stupor Mundi. Un’idea forse anche interessante in origine che, però, si è rivelata fallimentare nella sua formulazione ed attuazione. Un privato che voleva passare da grande mecenate per la città, peccato che lo abbia fatto con tanti soldi pubblici e che nel momento in cui l’affare si è tramutato da “dono per la collettività” a “pacco” abbia deciso di rifilare questo “pacco di San Settimio” al Comune e alle casse comunali. Fin dal settembre 2015, quando il Bacci I° portò in Aula la presa in carico dell’affitto dei locali per 36 mila euro all’anno segnalammo, come M5S Jesi, l’opacità, le incertezze ed i rischi di questa operazione. A fronte di impegni vincolanti e cogenti per il Comune, non veniva data nessuna reale
garanzia sul valore del museo (questo semplicemente “auto dichiarato” dal proponente) o sulla sua sostenibilità, né tanto meno veniva presentato un progetto di come quel museo sarebbe stato, quali attività economiche sarebbero ruotate attorno ad esso e quali prospettive concrete avrebbe portato alla città. Durante quella lunga seduta del 29 settembre 2015 spiegammo in tutti i modi possibili i rischi di quella convenzione e facemmo sospendere la seduta, chiedendo approfondimenti prima di fare un salto nel buio a rischio della collettività. Bacci I° ed i suoi non vollero sentire ragioni: evidenziarono le loro difficoltà all’idea di una modifica unilaterale della convenzione senza aver prima sentito la “controparte” (cioè il privato proponente del museo). Facemmo notare come il Consiglio Comunale debba tutelare solo ed esclusivamente l’interesse della Città, a prescindere dalla volontà di qualsiasi “controparte”, ma la maggioranza decise di tirare dritto e di caricarci un onere di € 36 mila x 12 anni = € 432mila di soldi pubblici. Sottratti alle già sempre insufficienti risorse di bilancio dedicate alla Cultura, alla pinacoteca comunale, etc. Oggi siamo al triste epilogo paventato: un museo in rosso (dai conti forniti al Comune risulta uno squilibrio fra entrate ed uscite pari a oltre 70mila €/anno) che verrebbe “donato” al Comune. Un ingannevole gioco lessicale per mascherare la realtà: il fallimento di questo museo viene caricato sulle già provate casse comunali, con la complicità dell’amministrazione e dei civici di maggioranza. Ancora una volta presa per oro colato l’autodichiarazione del proprietario del museo relativamente al suo valore (2,7 mln di euro); esattamente come nel 2015, nessuna perizia per attestare la veridicità del valore dichiarato. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum Invece di censurare l’operato del proponente e la complicità negli anni dell’amministrazione, Bacci I°, oggi si cerca di far passare il (previsto) totale fallimento per una (inesistente) opportunità: invece di dire che si caricano le perdite sulla collettività, si parla di donazione. Si privatizzano servizi essenziali per la comunità con una mano e si caricano sul pubblico erario le attività in perdita di iniziative private con l’altra, con l’aggravio che queste già si sapevano sbagliate o poco sostenibili fin dall’inizio Questo è quanto dall’era del Bacci II°, detta “del decandentismo”. Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle
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