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Segreteria: Cesare Frioni Just Charlie - Diventa chi sei

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Odio l’estate

Odio l’estate

JUST CHARLIE - DIVENTA CHI SEI

di Rebekah Fortune

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CCharlie Lyndsay è un adolescente della provincia inglese con un grande talento per il calcio, un dono questo, che lo contraddistingue da gran parte dei ragazzi della sua età. Un giorno, una delle squadre più ambite di Inghilterra, il Manchester City, gli offre la possibilità di firmare un contratto da sogno che gli consentirebbe di intraprendere la carriera calcistica.

Charlie però, sta attraversando una crisi d’identità, che lo porta a dubitare su se stesso e a non riconoscersi più nel proprio sesso; il giovane infatti, è combattuto tra il desiderio di compiacere le ambizioni che il padre ripone in lui e il bisogno di affermare la propria femminilità: nella sua stanza, o nei boschi, di nascosto, inizia a indossare i vestiti di sua sorella Eve, a truccarsi e provare accessori di cosmetica.

A causa di questo suo disagio, Charlie, non si applica nello studio, mostra disinteresse nel calcio, e si allontana persino dal suo miglior amico Tommy.

Una sera, viene sorpreso in abiti femminili dai genitori suscitando in loro lo sconforto generale, specialmente in suo padre Paul. Ma Charlie, rifiutando l’immagine che vede di se stesso, cade in un profondo stato di depressione, fino a tentare il suicidio con un paio di forbici, rimediando fortunatamente solo una ferita banale.

Sua madre Susan, sconvolta, decide di far seguire il proprio figlio da uno psicologo che lo aiuti a superare il dramma interiore che sta vivendo; durante la seduta, Charlie confessa di essere stato da sempre una ragazza intrappolata nel corpo sbagliato e che vuole intraprendere il difficoltoso percorso per cambiare sesso.

Nel frattempo Susan, su previo consiglio dell’allenatore Mick, decide di far iscrivere il proprio figlio in una squadra femminile, le Diamonds, cosicché possa sentirsi più a proprio agio con altre ragazze ed essere nuovamente felice.

Paul invece, è frustato. Non riesce ad accettare la transessualità del figlio e trascorre gran parte delle giornate da solo a bere e ad ubriacarsi nei pub; dopo diversi contrasti con la moglie, decide di abbandonare il figlio e il resto della sua famiglia per paura di affrontare la difficile situazione.

Sostenuto amorevolmente da sua madre e sua sorella, Charlie decide quindi di iniziare ad indossare quotidianamente abiti femminili anche al di fuori delle mura di casa; ma quando a scuola assistono al suo cambiamento, viene deriso e umiliato dagli altri ragazzi; subito dopo, si chiarisce con Tommy per averlo tenuto all’oscuro di tutto, confidando il suo malessere provocato dallo stato di transizione che sta vivendo e i due tornano amici.

In seguito, Paul, sentendosi in colpa per non aver compreso il figlio, decide di comprargli un nuovo paio di scarpe da calcetto; poi si riavvicina alla moglie e ritorna a casa, voglioso di ricongiungersi nuovamente con il resto della sua famiglia.

Nel frattempo, Charlie fa amicizia con la sua compagna di squadra, Sophie, e viene invitata a trascorrere la serata al luna park; dopo essersi divertite insieme, Sophie si allontana, con un ragazzo, lasciando Charlie da sola.

In seguito, Charlie viene avvicinata da un paio di ragazzi che iniziano a flirtare con lei, ma quando scoprono che è un transgender viene picchiata e pestata violentemente.

Nell’epilogo, assistiamo al matrimonio di Eve, mentre Charlie ricopre il ruolo di damigella d’onore, finalmente felice di essere stata accolta e accettata da tutta la sua famiglia.

Origine: Gran Bretagna, 2017 Produzione: Karen Newman per Seahorse Films Regia: Rebekah Fortune Soggetto e Sceneggiatura: Peter Machen Interpreti: Karen Bryson (Claire Robson), Harry Gilby (Charlie Lyndsay), Scot Williams (Paul Lyndsay), Patricia Potter (Susan Lyndsay), Elinor Machen-Fortune (Eve Lyndsay), Peter Machen (Mick Doyle), Karen Ellenburr (Football Mum) Durata: 99’ Distribuzione: Walmyn e Wanted Uscita: 23 gennaio 2020

PPresentato al Festival Internazionale del Cinema di Edimburgo, Just Charlie - Diventa chi sei è il secondo lungometraggio della regista e sceneggiatrice britannica Rebekah Fortune che - ampliando il discorso intrapreso col suo precedente cortometraggio Something Blue - affronta con semplicità e padronanza dell’argomento il delicato problema della disforia di genere attraverso un racconto di formazione sul coraggio di affermare la propria identità sessuale.

Fortune si prefigge il compito di narrare, senza cadere in banali sentimentalismi, il complesso travaglio psicologico di una ragazza intrappolata nel corpo sbagliato, che lotta intensamente per quello che è veramente: “solo” (Just) Charlie. Il titolo del film è assolutamente perfetto ed esplicativo, racchiude la dualità che sta vivendo il protagonista: in quanto

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