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Il bambino nascosto

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Temple

Temple

poi diventare un action movie che tiene lo spettatore incollato allo schermo. Le tematiche che vengono affrontate sono a sfondo sociale e ambientale. Infatti, come nella realtà, anche nel film viene raccontata una Taranto che combatte e che resiste. È In questo contesto che emerge il motivo per il quale Testacalda compie, insieme alle Formiche, azioni poco nobili, in quanto lo scopo delle Formiche è quello di rubare ai ricchi della Taranto ‘nuova’ per poter aiutare i ‘resistenti’ a ricostruire la ‘vecchia’ Taranto.

La storia presenta una continua lotta tra bene e male, tra buoni e cattivi, proprio perché all’interno dello scenario distopico che viene presentato nel racconto molto spesso la linea di confine sfuma e scompare.

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FLora naso

di Roberto Andò

NNapoli, oggi. Gabriele Santoro è un professore di musica che insegna al conservatorio San Pietro a Majella. Silenzioso, solitario ha preferito vivere nel suo grande appartamento in un quartiere dalla cattiva fama, il Rione Sanità, lontano dalla sua famiglia d’origine, avulso da qualsiasi attività di cui è partecipe la gente comune. Solo la musica è la sua grande compagna unitamente alle poesie che impara a memoria per tenere in allenamento il cervello. Dà, saltuariamente, qualche lezione privata al pianoforte.

Una mattina, durante un attimo di disattenzione per la consegna di un pacco, un bambino intorno ai dieci anni entra nel suo appartamento e vi si nasconde. Il maestro lo scopre presto e riconosce in lui Ciro, il figlio di una famiglia che abita nel suo stesso palazzo.

Ciro e il suo amico Rosario hanno scippato la madre del camorrista De Vivo nei vicoli della città: la società criminale li vuole entrambi morti a lezione perpetua del comportamento da avere nei territori amministrati.

Il professore, d’istinto, decide di nascondere il bambino e, man mano, viene a conoscenza, spiando dalla finestra, degli intrighi e delle violenze camorriste del quartiere; il bambino non ha altre strade che restare anche se si annoia moltissimo, in compagnia di questo vecchio gufo che, in fin dei conti, non sa come comportarsi con lui.

Non solo, Ciro ha avuto un’educazione completamente anaffettiva e violenta e non lascia occasione per dimostrare al professore il suo scherno, soprattutto quando scopre il suo legame omosessuale con un amico che è venuto a trovarlo.

È tempo, però, di agire: gli uomini della camorra sono sempre più pressanti nella sorveglianza del palazzo, soprattutto dopo che Rosario è stato scovato e gettato in un pozzo; Diego, un ex allievo del professore, ora al soldo dei De Vivo, va da lui con fare tra il controllato e il minaccioso, ostentando che qualcosa ha capito.

Ciro e il professore fuggono di notte e si rifugiano da un accordatore di pianoforte amico di Gabriele che verrà presto ucciso dai camorristi sulle tracce dei fuggiaschi; poi in macchina varcano il confine francese verso destinazioni più lontane possibili.

Mentre l’appartamento di Napoli è devastato e incendiato da Diego il professore scrive al fratello, magistrato di alto grado, che già all’inizio della storia gli aveva negato il suo aiuto, per dirgli che continuerà a nascondere Ciro fino a quando la legge italiana non troverà il modo di proteggerlo.

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La drammaturgia di Roberto Andò, scrittore, sceneggiatore, regista ha celebrato il racconto di ciò che poteva essere e non era e contemporaneamente la compromissione identitaria tra colpevoli e innocenti (Una storia senza nome); oppure la manipolazione della realtà grazie allo scambio tra qualcuno che c’è e un suo “altro” che non è chiaro chi sia e se, alla fine, ci sia (Viva la libertà); oppure, ancora, la creazione di un’atmosfera metafisica in cui i personaggi possono solo smarrirsi (Le confessioni).

Qui siamo di fronte, quasi, a un mito platonico: la realtà non è quella che si vede o si pensa che sia ma quella che si intuisce attraverso i vetri di una finestra nel decodificare gli sguardi degli altri,

Origine: Italia, 2021 Produzione: Angelo Barbagallo per Bibi Film TV con Rai Cinema Regia: Roberto Andò Soggetto: liberamente tratto dal romanzo omonimo scritto da Roberto Andò Sceneggiatura: Roberto Andò, Franco Marcoaldi Interpreti: Silvio Orlando (Gabriele Santoro), Giuseppe Pirozzi (Ciro Acerno), Lino Musella (Diego), Imma Villa (Angela Acerno), Salvatore Striano (Carmine Acerno), Tonino Taiuti (Nunzio), Martina Lampugnani (Allieva Luisa), Alfonso Postiglione (Alfonso De Vivo), Claudio Di Palma (Antonio Alajmo), Sergio Basili (Vincenzo Mezzera), Enzo Casertano (D. Alterio), Francesco Di Leva (Biagio), Gianfelice Imparato (Renato Santoro), Roberto Herlitzka (Massimo Santoro) Durata: 110’ Distribuzione: 01 Distribution Uscita: 4 novembre 2021

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