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Anna

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Per tutta la vita

Per tutta la vita

adattare ad un ampio pubblico) e un tocco di contemporaneità che potrebbe renderla più vicina alle nuove generazioni, pubblico solitamente allontanato da tutte quelle serie tv “all’italiana” troppo demodé e fuori dal tempo (Emma che sogna di fare l’influencer; Sara e il suo orientamento bisessuale accettato e ampiamente discusso in famiglia senza pregiudizi e senza rendere il personaggio una macchietta).

L’accoppiata Bisio-Tortora (Milano-Roma) è sicuramente ben riuscita e molto divertente; funziona un po’ meno il trio delle sorelle che spesso sembra un po’ troppo costruito e quasi forzato (questo è sicuramente dovuto dalla recitazione non eccellete di Demetra Bellina e Marta Gastini). I personaggi più marginali, invece, funzionano bene in questo universo strampalato che racconta le vite impreviste (e per questo spesso molto verosimili) dei suoi protagonisti: in particolare Giuseppa Spata (Riccardo) e Claudia Pandolfi (Anna) sono perfetti nei loro ruoli secondari che, nonostante le poche battute a disposizione, riescono a lasciare un’impronta nei ricordi dello spettatore.

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Tutta colpa di Freud è un racconto (leggero ma non per questo superficiale) al centro del quale c’è l’amore, ci sono i sentimenti, la sorellanza, la bellezza e l’importanza della famiglia, che utilizza la psicanalisi come espediente comico e risorsa per la nascita di simpaticissime gag. La serie andrà in onda su Canale 5 quando scadrà il diritto di esclusività da parte di Amazon (nel 2024), per questo motivo le puntate durano circa tre quarti d’ora l’una. Il rischio è che, nel momento in cui la serie verrà proposta al grande pubblico generalista, la narrazione potrà risultare un po’ invecchiata. Anche solo il fatto che un tema molto importante sia quello dei social network (e di Instagram in particolare), porta a pensare ad un azzardo: non sappiamo se tra tre anni Instagram sarà ancora la principale piattaforma social utilizzata dai giovani (già ora TikTok sta prendendo il sopravvento) ma staremo a vedere.

gaia antonini

di Niccolò Ammaniti

Origine: Italia, 2020 Produzione: Sky Studios, Wildside, Arte France, Fremantle, Kwai, The New Life Company. Regia: Niccolò Ammaniti Sceneggiatura: Niccolò Ammaniti e Francesca Manieri Soggetto: ispirato dal romanzo Anna di Niccolò Ammaniti Interpreti: Giulia Dragotto (Anna Salemi), Alessandro Pecorella (Astor), Elena Lietti (Maria Grazia), Roberta Mattei (Katia/Picciridduna), Giovanni Mavilla (Pietro), Clara Tramontano (Angelica), Viviana Mocciaro (Anna piccola), Nicola Mangano (Astor piccolo), Miriam Dalmazio (Ginevra), Matilde Fazio (Angelica piccola), Ludovico Colnago (Pietro piccolo), Nicola Nocella (Saverio). Distribuzione: Sky e Now tv Durata: 6 episodi di circa un’ora l’uno Uscita: la serie è uscita il 23 aprile 2021.

EPISODIO 1 “IL BOSCO CI PROTEGGE”

In un futuro distopico, I tutti gli adulti sono morti, solo i bambini vivono ma solo fino all’età dello sviluppo, dopo di che anche loro moriranno. Due fratelli, Anna Salemi (14 anni circa) e Astor (6 anni), vivono insieme nella loro casa in mezzo al bosco. Anna sta raccontando al suo fratellino minore i pericoli del mondo esterno, la loro casa è recintata e le pezze di tessuto delimitano il confine tra il mondo buono (casa loro) e il mondo cattivo (che il bambino pensa pieno di mostri). Anna esce per procurarsi il cibo per sopravvivere e, in una chiesa abbandonata, incontra Pietro (un ragazzo della sua età) e insieme recuperano un vecchio pezzo di pancetta. Improvvisamente, un esercito di bambini, i Blu (che si dice abbiano un adulto incatenato), a piedi e a cavallo, arrivano nel posto e iniziano ad inseguirli per catturarli ma i due ragazzi riescono a scappare.

Astor ha deciso di uscire dal confine del bosco per recuperare un vasetto di cibo, per farlo però si è protetto coprendosi con un grosso sacchetto di plastica. Una volta preso il vasetto, il bambino si dirige in quella che era la camera di sua mamma (lo scheletro della donna è adagiato sul letto ed è ricoperto di perline e gioielli) e recupera un quaderno. Il quaderno è una guida scritta dalla madre con dei consigli per la sopravvivenza dei ragazzi, Astor legge il capitolo dedicato alle scadenze dei cibi e decide di mangiare quello che ha trovato.

Flashback: Anna ha circa 6 anni ed è a casa di suo padre (Marco), in centro a Palermo. I suoi genito-

ri sono divorziati, entrambi hanno dei nuovi compagni, e la bambina è dal padre per trascorrere il weekend. Improvvisamente arriva la mamma di Anna (Maria Grazia) per portarla via: in Italia, e in tutto il mondo, sta dilagando un misterioso virus, la mamma la porta via per allontanarla dalla città (più rischiosa, per l’esposizione al virus, della campagna). Astor è figlio di Maria Grazia e il suo nuovo compagno, Anna vorrebbe vivere con suo padre. Qualche giorno dopo il padre arriva alla casa di campagna per vedere Anna ma Maria Grazia non lo fa entrare perché capisce che Marco è contagiato, l’uomo torna in macchina e lì muore. Successivamente anche la mamma dei bambini si ammala, si raccomanda con Anna di proteggere Astor, di insegnargli a leggere e di consultare il “Libro delle cose importanti” nel quale è spiegato cosa succederà loro una volta diventati grandi: quando il corpo inizia a cambiare, esso si riempie di macchie rosse, si inizia a tossire e si fa fatica a respirare, poi si muore. Il virus non permette di fare figli, i bambini lo chiamano “la Rossa”.

L’episodio si conclude con la visione di un personaggio (probabilmente un grande) tenuto incatenato dai bambini.

EPISODIO 2 “TU DEVI FARE IL GELATO”

Flashback: Anna e Astor sono a scuola, tutti i genitori vengono chiamati per potare via i loro figli perché un professore è appena morto, ma Maria Grazia non risponde. La maestra dei ragazzi li vuole riportare a casa, ma i due non sanno la strada per tornare. La madre non risponde perché sta facendo sesso con Damiano al quale però vede spuntare le prime macchie rosse. La maestra si è persa in una zona della città senza campo, entra in un negozio ma una donna la vede e la uccide, dopo aver ammazzato anche il proprietario del posto. Anna vede assiste alla scena, prende per mano Astor, riesce a non fargli vedere i cadaveri, e i due si incamminano verso casa.

Nel mondo dei bambini ci vengono presentati due nuovi personaggi: due gemelli (Mario e Paolo), proprietari di un grande negozio di alimentari e prodotti vari. I due collaborano con gli altri bambini barattando il cibo con altri oggetti. A Paolo è venuta la Rossa, mentre il fratello non si è ancora ammalato. Paolo fa promettere a Mario di fare il gelato al cioccolato in suo onore quando sarà morto ma non hanno né frigo né freezer, Paolo suggerisce al fratello di scavare una cantina per tenere il gelato al fresco.

Anna esce dal bosco per raggiungere Pietro alla sua roulotte sul lago, vicino a un canneto. Il ragazzo le fa provare una droga allucinogena, i due si addormentano e Anna tarda il rientro a casa dal fratello.

Astor è a casa e decide di dare fuoco ad alcuni suoi giocattoli. Intanto, una parte dell’esercito dei bambini Blu, passa lì vicino e si accorge del fumo. La tribù raggiunge la casa di Astor, distrugge parte dei mobili e lo scheletro della madre, ruba molti giocattoli e insegue il bambino per portarlo con sé. Astor cerca di fuggire arrampicandosi sugli alberi ma cade da un ramo fuori dal recinto, la sua immaginazione gli fa vedere i mostri che Anna gli aveva descritto e sviene. Il bambino viene catturato. Anna torna a casa e trova la vernice blu sul muro, si reca subito da Pietro chiedendogli di accompagnarla nel territorio dei Blu per poter recuperare il fratello, Pietro non vuole andare perché crede che sia pericoloso e impossibile liberare un bambino dalla loro tribù. Le dice però di recuperare una mappa dai gemelli per capire dove andare (i Blu sono nella zona di Bagaria). La ragazza arriva al negozio e Mario (Paolo è morto) le apre per fare lo scambio. Il ragazzo la inganna facendola entrare per mostrarle un bambino Blu che lui dice di tenere prigioniero. Il gemello apre una porta, Anna si avvicina per vedere cosa vi sia dietro e Mario la spinge per terra dove rimane incollata (il pavimento è coperto di colla), il bambino chiude la porta e la lascia lì.

EPISODIO 3 “RIDONO LE IENE”

Mario ha rinchiuso Anna in una gabbia per animali, vicino a lei c’è un altro bambino imprigionato (è un Blu), Anna cerca di comunicare con lui ma il bambino non parla. Mario inizia a torturare i due ragazzi trattandoli come degli animali, cibandoli con le crocchette per cani, prendendoli costantemente in giro e costringendoli a scavare la fossa per poter fare il gelato. Anna comincia a comportarsi come una cane e a sottomettersi al gemello. Mario porta Anna a vedere la tomba di Paolo, intanto bussano alla porta del negozio ma il ragazzo non vuole aprire, la ragazza prova ad aggredirlo ma non ci riesce e viene incatenata a testa in giù. Mario decide di aprire la porta e vi trova Pietro, che sta cercando Anna. Chiede al gemello se la ragazza sia passata di lì ma lui nega tutto. Anna intanto, rinchiusa ed appesa nella stanza accanto cerca di liberarsi e di fare rumore perché ha sentito una voce familiare, riesce a raggiungere un tavolo e ad accendere lo stereo. Pietro sente dei rumori sospetti e cerca di entrare

nella stanza ma il gemello ingoia la chiave pur di non fargli scoprire chi tiene dentro. Anna, sulle note di Minuetto, riesce a liberarsi e ad aggredire Mario (gli stacca un orecchio a morsi). Anna libera l’altro ragazzino prigioniero pregandolo di portarla dai blu ma il bambino scappa. Pietro continua a cercare di convincere la ragazza a non andare a recuperare il fratello, Anna allora inizia il suo viaggio sola.

Intanto, al quartier generale dei Blu si stanno svolgendo i riti di iniziazione dei nuovi bambini reclutati, tra cui Astor, per poter far parte della tribù (i bambini vengono immersi nella vernice blu sotto sorveglianza della loro regina). In un flashback ci viene mostrata la regina dei Blu (Angelica) da piccola, prima del virus. La bambina stava giocando con altre ragazzine: facevano finta di essere all’interno di un talent show culinario e lei rivestiva la parte del giudice. Mentre stavano giocando arriva una nuova bambina che vorrebbe giocare con loro, Angelica le dice che per entrare nel loro gruppo la ragazzina deve sottoporsi a una prova, un pressure test: saltare da un’alta piattaforma e afferrare una corda. La bambina viene convinta a saltare ma la corda non era legata a nulla, il salto è nel vuoto, la bambina muore. Pochi giorni dopo, Angelica e la sua famiglia stanno andando al funerale della ragazzina, Angelica continua ad essere convinta della sua innocenza. Poco tempo dopo il funerale della bambina, la Rossa ha colpito i grandi e Angelica è sola in casa sua, insieme al cadavere di sua sorella maggiore. Arrivano i ragazzini che erano presenta al funerale e le versano addosso della vernice blu.

Anna è arrivata nel territorio dei Blu e sta cercando di entrare nella loro grande villa, dove tutti i bambini vivono. La ragazza riesce ad entrare perché sa cantare. Anna viene vestita e sistemata per andare ad incontrare la regina dei Blu e farle sentire come canta e, proprio come in un talent show, Angelica giudica la performance e decide che Anna canta abbastanza bene per poter essere ammessa nella sua tribù. Il giorno seguente, Anna vede finalmente Astor ma i piccoli e grandi vivono due vite separate all’interno della villa e la ragazza non riesce a frasi vedere dal fratello. La sera inizia lo spettacolo: dai Blu viene messo in scena un vero e proprio talent show con un pubblico formato da tutti i bambini della zona che pagano un biglietto di ingresso con la modalità del baratto. Nello spettacolo viene finalmente mostrata la Picciridduna, una donna adulta loro prigioniera, il volto però è coperto.

EPISODIO 4 “IL CINGHIALE INVISIBILE”

Nella parte della villa dove i bambini più grandi dormono, Anna, mentre Angelica la pensa addormentata, vede la regina grattarsi delle macchie rosse sulla pelle: ha preso la Rossa. Anna si allontana dal dormitorio e si dirige nella parte del palazzo in cui vivono i piccoli, tra cui Astor. I due fratelli si rincontrano e Anna cerca di portarlo via con sé ma il bambino è arrabbiato con la sorella perché gli ha raccontato molte bugie sul mondo esterno e ora vuole rimanere lì con i suoi amici. Angelica cattura Anna e, quando la ragazza le tira un pugno in faccia, la regina la fa ricorrere dall’esercito dei bambini (se la riescono a prendere Anna verrà bruciata viva insieme alla Picciridduna, che uccideranno per mangiarne le ceneri e continuare a vivere). Anna riesce a nascondersi ma quando un serpente la morde è costretta a farsi aiutare per non morire avvelenata.

Flashback: la sorella di Angelica (Ginevra) va dalla sarta del paese (Katia) per ringraziarla del lavoro fatto sui suoi vestiti. Ginevra è convinta del grande talento della ragazza e le commissiona l’abito per il suo matrimonio. Capiamo che Katia è innamorata di Ginevra.

Anna, intanto, si è svegliata in un letto della villa dei Blu. Al suo risveglio vede tre bambine vestite da principesse che sono incaricate di curarla. Anna chiede delle medicine per far passare il dolore al braccio dato dal morso e le bambine la costringono a bere un intruglio di acqua e terra. Dopo poche ore Anna si sveglia legata al letto, Angelica arriva in camera sua per tagliarle il braccio avvelenato. Anna si sveglia dall’anestesia senza un braccio, assistita dalle stesse tre bambine di prima che continuano a volerla curare come se fosse una bambola (le fanno spesso del male fisico). Anna è stata messa sola in una camera mentre aspetta la sua guarigione.

Flashback: i genitori di Katia muoiono perché infetti dal virus. La ragazza si reca a casa di Ginevra per consegnarle l’abito da sposa terminato ma la trova morta sul letto. Angelica, l’unica viva della famiglia,

Anna conosce la Picciridduna, che è Katia, anche lei tenuta prigioniera da Angelica. Intanto, Angelica fa provare ad Anna l’abito da sposa che doveva essere destinato a sua sorella prima dell’arrivo del virus: Anna lo dovrà indossare la notte del fuoco per sposarsi con Angelica ed eliminare la Rossa. Anna rivela a Katia il piano di Angelica (di bruciarla durante la notte del fuoco) e le consiglia di scappare.

Astor cerca di raggiungere la so-

rella ma viene inseguito dalle tre bambine che si stanno “prendendo cura” di Anna. I due fratelli riescono a ricongiungersi, Anna chiede al fratello di scappare verso casa e di trovare il lago dove vive Pietro, il bambino inizia il suo viaggio.

Katia chiede ad Angelica, orami quasi divorata dalla Rossa, di non bruciarla viva. Tutti dovrebbero mangiare le sue ceneri ma, ovviamente, questo non servirà a non farli morire. Angelica vuole che Katia muoia perché anche lei morirà.

Nel passato Katia, nella sua casa, cammina nuda liberamente per la prima volta e svela quello che aveva nascosto anche ai suoi genitori: è un’ermafrodita, per questo il virus non la colpisce.

EPISODIO 5 “I GATTI SONO SUPERIORI”

Angelica si sta preparando per la notte del fuoco, una volta pronta la ragazza entra nella stanza di Katia e la trova morta nella vasca, subito arriva Anna che le mostra cuore della Picciridduna. Angelica pensando che Anna sia l’assassina la inizia a strozzare. Katia esce dalla vasca e insieme ad Anna la uccide soffocandola.

Anna comincia ad incamminarsi verso casa di Pietro sperando di trovare suo fratello. Astor non c’è e trova l’amico con i primi sintomi della Rossa. Insieme a Pietro, Anna si reca a casa sua ma nemmeno lì trova il bambino. I due lo cercano nel bosco e dopo numerose ricerche fallimentari, Anna decide di accompagnare l’amico sull’Etna.

Flashback: Pietro piccolo chiede a un signore del suo condominio aiuto perché sua mamma ha preso il virus. Il bambino e l’uomo (Saverio) cominciano a fare amicizia, Saverio gli rivela che l’unico modo per aiutare la madre è quello di farla smettere di soffrire. Chiede a Pietro di stendersi sopra alla donna così che l’anima, una volta lasciato il corpo, possa passare attraverso il corpo del bambino come una dolce carezza, mentre Saverio la soffoca con due buste di plastica. L’uomo dice di aver visto l’anima della madre lasciare il corpo e volare via grazie ai suoi speciali occhiali da sole, inoltre gli racconta che tutte le anime dei morti volano verso l’Etna per passare attraverso il cratere per raggiungere una dimensione migliore. Intanto, Saverio si convince di essere stato il prescelto di Dio e quindi di essere stato salvato dal virus. L’uomo e Pietro iniziano a recarsi in tutte le case del quartiere per far smettere di soffrire le persone in preda ai dolori del virus

Intanto, i due ragazzi sono in viaggio per raggiungere l’Etna, cala la notte e si fermano per riposare. Anna e Pietro si baciano. I due ragazzi riescono a raggiungere il vulcano ma la strada per salirvi è sorvegliata da Nucci e i suoi scagnozzi. Nucci dà il permesso di passaggio ad Anna ma non a Pietro, il ragazzo sceglie lo stesso di passare ma i proprietari del terreno lo catturano e gli saldano un secchiello di ferro in testa, impossibile da rimuovere. I due iniziano a scalare per giungere sulla cima del vulcano. La salita non è per niente facile: Pietro vede poco dal secchiello e respira male.

Astor è alla ricerca di Pietro, lungo la sua strada incontra un ragazzino della sua età di nome Ndraveche. I due bambini fanno amicizia. Ndraveche porta Astor nel suo luogo segreto e prepara per lui uno spettacolo teatrale con le marionette.

Intanto, nel passato, sul corpo di Saverio iniziano a comparire le prime macchie. L’uomo dà di matto, cerca di allontanare Pietro e suicidarsi ma non riesce a fare nessuna delle due cose. Saverio abbandona il bambino e si allontana con l’obiettivo di schiantarsi con la macchina. Poco dopo, il bambino trova la macchina schiantata all’interno della quale il suo amico è ancora vivo, Pietro prende i suoi occhiali speciali. Saverio gli chiede di ucciderlo soffocandolo con due buste.

Finalmente Pietro e Anna riescono a raggiungere la cima del vulcano, il ragazzo chiede ad Anna di indossare gli occhiali che appartenevano a Saverio per vedere le anime volare sopra al cratere. Anna, per compiacerlo, gli dice che quelle anime ci sono e che assomigliano a delle “meduse luminose”. I due ragazzi decidono di passare la notte lì, Anna si sveglia all’alba e vede l’Italia in lontananza. Poco dopo si accorge che Pietro non c’è: si è buttato giù dalla montagna, la ragazza lo raggiunge di corsa. Pietro è ancora vivo e, buttandosi, è riuscito a rompere il secchiello che aveva sulla testa. Pietro riprende conoscenza e chiede ad Anna di soffocarlo con una busta che ha nel suo zaino. Anna fa quello che le è stato richiesto e lo sotterra sotto ad alcuni sassi.

EPISODIO 6 “COSE DA FARE QUANDO LA MAMMA MUORE”

Astor sta dormendo nel luogo segreto di Ndraveche, il bambino viene svegliato da una visione di sua mamma sotto forma di marionetta, la quale gli consiglia di tornare a casa per raggiungere Anna e stare insieme a lei. Anche Anna è tornata a casa, i due fratelli finalmente si rincontrano. Anna dice ad Astor che devono partire, devono lasciare la Sicilia e raggiungere l’Italia per cercare degli adulti con delle medicine. I due fratelli cominciano il loro viaggio verso il mare. Arrivati sulla spiaggia, i

due vedono un bellissimo elefante e cominciano a cercare un mezzo per attraversare il mare: trovano un pedalò che, faticosamente, riescono a trascinare in acqua.

Flashback: la mamma dei due fratelli sta morendo, fa giurare ad Anna di proteggere Astor, di prendersi cura di lui e di insegnargli a leggere. La madre muore e Anna inizia a leggere il quaderno con le istruzioni su come comportarsi una volta che lei non ci sarà più. Anna e Astor iniziano a dormire in macchina perché in casa c’è troppo puzza, i due potranno rientrare e portare via lo scheletro della madre solo una volta passati 100 giorni. Anna inizia a prendersi cura del fratello, passati i 100 giorni la bambina vede la madre vestita da astronauta salutarla prima di andarsene definitivamente. Anna entra nella stanza della mamma e trascina via il suo scheletro e la seppellisce nel bosco sotto ad alcuni sassi. Dopo alcuni giorni la bambina riesuma lo scheletro, lo pulisce e lo sistema nella stanza che gli appartiene.

I due fratelli stanno pedalando verso l’Italia, si fermano in mezzo al mare per la notte e Astor, una volta sveglio, fa cadere accidentalmente il quaderno della madre nel mare. Si tuffa per cercare di recuperarlo, Anna lo riporta sul pedalò, rassicurandolo che non è successo nulla. Passa un altro giorno e i due ragazzi si addormentano nuovamente, vengono svegliati dopo aver colpito qualcosa: sono ai piedi di un enorme nave da carico. Emozionati, i due vi salgono e trovano un’enorme scorta di cibo e di acqua. Sulla barca anche la corrente è funzionante. Anna e Astor cominciano ad esplorare e trovano quattro persone adulte e un bambino appena nato pronti ad accoglierli.

AAnna è una serie televisiva molto disturbante, cruda e violenta ma assolutamente capace di mostrarci il mondo attraverso gli occhi di una bambina, fin troppo adulta per la sua età, in un universo distopico popolato e governato da bambini, degradato e senza regole. Qui la vita si sviluppa a stenti, nella sporcizia, senza amore, senza pietà. Un misterioso virus ha ucciso brutalmente tutti gli adulti e i bambini rimasti seguiranno presto a questo tragico destino. Certo, è molto inquietante vedere oggi una storia narrante una pandemia globale e fatale ma Anna è molto di più: non è una semplice serie da guardare perché pare ambientata ai giorni nostri, è piuttosto un prodotto ben fatto, poetico, in grado di trasportarci in una realtà che (purtroppo) sembra più vicina di quanto vorremmo.

La serie televisiva, più si avvicina alla fine, più si fa emozionante. La storia dell’amore fraterno tra Anna e Astor è uno degli elementi più toccanti dell’intera narrazione: il piccolo Astor non si ricorda più niente, non ricorda nemmeno il volto di sua madre, ma sa che Anna è il suo porto sicuro, la sua salvezza, una figura materna che lo ha cresciuto, educato, che gli ha insegnato a leggere ma, soprattutto, ad immaginare. L’immaginazione è l’unica cosa che può salvare i bambini dalla devastazione nella quale vivono, la capacità di inventarsi o credere a delle favole li spinge a pensare che, in fondo, non tutto è perduto: si pensi a Ndraveche e al suo teatrino di marionette; a Pietro e alle parole di Saverio riguardo le anime dei morti che volano verso l’Etna; o ancora ad Angelica e alla sua autoconvinzione che solo mangiando le ceneri della Picciridduna potrà guadagnarsi la guarigione. Le storie sono quello che, nella buona e nella cattiva sorte, hanno permesso a questi bambini di continuare a sperare che il mondo non sia realmente finito in questa brutale maniera, che ci sia qualcosa di più, da qualche parte.

L’aspetto più disturbante di questo prodotto è sicuramente la cattiveria dei bambini: in un mondo senza regole, senza adulti, senza istituzioni, sono i bambini stessi a scegliere se legarsi a qualcuno più grande e forte di loro, a scegliere cosa è giusto e cosa è sbagliato. Nel mondo di Anna le leggi etiche non funzionano perché non vi è il terreno adatto per farle funzionare. Angelica è cattiva, la peggiore, ma deve esserlo per raccontare a se stessa che questo è l’unico modo per sopravvivere a una (breve) vita di stenti, di paura di morire ed è per questo che anche lei si inventa delle storie: pensa che la vita dei sui “sudditi” sia un gigantesco talent show del quale lei è la unica ed indiscussa giudice, dove se sbagli muori ma tanto a nessuno importa realmente perché tutti moriranno e saranno lasciati a loro stessi.

Oltre ad Astor e Anna, l’unico vero legame che si crea in questa realtà distorta è quello tra Anna e Pietro: i due scoprono di essere innamorati ma la Rossa arriva e distrugge il ragazzo. È strano vedere una storia tanto dolorosa passare attraverso gli occhi dei bambini (che sono tutt’altro che innocenti) ma l’intensità del dolore è la stessa, se non maggiore perché in una vita così breve e crudele ogni sentimento risulta amplificato. Questi ragazzi, forse, rispetto agli adulti hanno una maggiore consapevolezza del tempo e della morte: sanno che vivranno per circa 14 anni, sanno che le persone accanto a loro moriranno, sanno che dovranno essere violenti per sopravvivere, sanno che il loro destino è inevitabile.

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