REFERENDUM VOTA IL 57% STRAVINCONO I SI’. CHE COSA SUCCEDE ADESSO SI X Bocciati l’energia nucleare, l’acqua ai privati e il legittimo impedimento per premier e ministri. La Lega: «Basta prendere sberle»
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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 115 Numero n Anno 138
PIANI NERAZZURRI CLAMOROSO DALL ARGENTINA
MORATTI TELEFONA A BIELSA Nel weekend il presidente ha chiamato il tecnico che ha allenato Zanetti e Samuel e nel Cile ha lanciato Sanchez. Gli ha chiesto la disponibilità a guidare l’Inter (quest’anno o il prossimo?). Nel caso, a Leo si aprirebbe un futuro da dirigente
EX C.T. DI ARGENTINA E CILE Marcelo Bielsa, 55 anni, ha allenato l Argentina dal 1998 al 2004 e, dal 2007 al febbraio 2011, il Cile PHOTOSPORT
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3 BARTEZZAGHI, CHIABOTTI E ORIANI DA PAG. 26 A PAG. 29
DIRK NOWITZKI
Finale scudetto: Cantù parte subito forte ma Siena dilaga ancora nel finale e va sul 20
di Gene Gnocchi
Ferrari. Idea di Montezemolo: «Al posto di Massa abbiamo ingaggiato il pilota della safety car. Va più veloce».
Dà spettacolo in salita. Lo batte solo Sagan, ma è leader 3 SCOGNAMIGLIO A PAGINA 31
3 CATAPANO, OLIVERO E PASOTTO ALLE PAGINE 6 E 8
SCOMMESSE BLITZ DI PALAZZI A CREMONA
Patto procuraFigc Fare il prima possibile
3 BINDA, LONGHI E VERNAZZA ALLE PAGINE 16 E 17
F.1 DOPO L INCIDENTE DEL 6 FEBBRAIO
Kubica in piedi E’ partita l’operazione rientro
CICLISMO IL VERONESE VOLA
Super Cunego in Svizzera
Mirko Vucinic, 27 anni, della Roma PHOTOVIEWS
La festa di Novara «In A per restarci»
DAMIANO CUNEGO
Dallas, storico successo Con la firma di Nowitzki
Vucinic, ipotesi Juve. E il Milan marca Kakà
LA NEOPROMOSSA UNA CITTA SI MOBILITA
3 CONDO’, DALLA VITE, LAUDISA ALLE PAGINE 3 E 5
IL ROMPI PALLONE
MERCATO LA ROMA CHIEDE 20 MILIONI
3 CAPONE, CENITI, FROSIO, PELUCCHI, PERNA DA PAG. 10 A 12
ALBERTO CERRUTI A PAGINA 2
BASKET NBA: SCONFITTA 42 LA MIAMI STELLARE
3 ANGELINI E DELL’ARTI ALLE PAGINE 34 E 35
Oggi l’ultimo intervento al braccio per il pilota polacco che ad agosto proverà il simulatore 3 CREMONESI A PAGINA 23
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PRIMO PIANO
INTER, C’E’ UNA CHIAMATA PER
BIELSA ALBERTO CERRUTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dLa telefonata doveva rimanere segreta, ma nel calcio i segreti durano poco. Come molti allenatori. E così dall’Argentina rimbalza la notizia che riguarda proprio un allenatore, anzi due. Perché nel fine settimana Massimo Moratti ha chiamato Marcelo Bielsa, c.t. del Cile nell’ultimo mondiale, per chiedergli la disponibilità ad allenare l’Inter al posto di Leonardo: non sappia-
Il suo nome era già affiorato prima dell’esonero di Benitez. Ora Bielsa deve dare una risposta a Moratti
mo se per adesso o per il futuro. Il presidente nerazzurro ha telefonato personalmente al tecnico argentino, che era a casa sua a Rosario, ma ciò non è sufficiente per avere la certezza che Bielsa arriverà all’Inter e per considerare Leonardo a fine corsa. In attesa delle previste smentite perché nel calcio, non soltanto nell’Inter, si nega tutto prima della conclusione di qualsiasi trattativa, ci fermiamo all’unico fatto certo, legato appunto alla telefonata di Moratti che ha sorpreso lo stesso Bielsa, anche se il suo nome era già stato accostato all’Inter, quando tutti i dirigenti nerazzurri negavano il possibile esonero di Benitez. Rileggere, per credere, un titolo della «Gazzetta» del 23 novembre scorso: «C’è pure Bielsa in lista d’attesa». Sorpresa Moratti aveva già pensato a Bielsa, prima di virare a sorpresa su Leonardo. Il quale adesso, tra l’identica sorpresa, potrebbe cambiare ruolo, perché i suoi rapporti con Moratti, al contrario di Benitez, sono eccellenti per cui accetterebbe volentieri di tornare a fare il dirigente, ammesso che non sia stato proprio Leonardo a sollecitare questa soluzione. Mai come in questo caso, quindi, il condizionale è d’obbligo per due motivi: prima di tutto perché Moratti è imprevedibile e la sua telefonata potrebbe essere stata soltanto esplorativa, e poi perché Bielsa, dopo aver rifiutato la panchina del Siviglia, della Real Sociedad, della Ro-
Sorpresa: Moratti telefona al tecnico argentino
Il presidente ha contattato l’ex c.t. del Cile che ha visto crescere Sanchez e allenato Zanetti e Samuel. E’ il dopo Leo?
ma e della nazionale degli Usa, stava per accettare le proposte di Josè Urruti, candidato alla presidenza dell’Athletic Bilbao. L’unica certezza a questo punto riguarda i tempi, perché è vero che i giocatori sono in vacanza, ma Leonardo ha il diritto, oltre che il dovere, di partecipare alla costruzione della nuova Inter, per cui la scelta di puntare su Bielsa, oppure di proseguire con lui, non può essere rinviata a lungo.
Tentazioni In attesa di sapere se davvero ci sarà un ribaltone, cerchiamo di capire perché Bielsa, soprannominato «loco» cioè pazzo, potrebbe essere l’uomo giusto per la pazza Inter. E qui entriamo nel giardino delle possibili (e plausibili) tentazioni di Moratti. Avendo seguito la sua Argentina nel mondiale 2002, possiamo testimoniare che, al di là della precoce eliminazione, Bielsa era stato capace di costruire una nazionale spettacolare, come poi hanno scoperto tutti un anno fa in Sudafrica, dove ha presentato un sorprendente Cile, valorizzando Sanchez. Ma anche prima, come allenatore di club, aveva avuto successo in Argentina, vincendo due campionati con i Newell’s Old Boys e uno con il Velez Sarsfield. Con un’unica, piccola, perplessità perché non ha mai avuto esperienze in Europa, avendo lasciato subito l’Espanyol proprio per guidare la sua nazionale. Lavoratore maniacale, Bielsa sa conquistare i giocatori come Mourinho. E non ci sentiamo di
escludere che capitan Zanetti abbia parlato benissimo di lui, perché proprio con Bielsa aveva giocato come centrocampista, in linea con Simeone e l’ex juventino Sorin. Ma anche Samuel, che di quella Argentina era il perno centrale nella difesa a tre, lo stima tantissimo come lo stimano gli altri argentini dell’Inter. Come si vede, ci sono molti indizi che però non costituiscono ancora una prova. Perché una telefonata non basta per togliere la panchina a Leonardo. Anche se è sufficiente per proporla a Bielsa.
L CLIC
QUEGLI ARGENTINI SULLA PANCHINA NERAZZURRA DA HERRERA A CUPER Se Marcelo Bielsa venisse all’Inter, sarebbe il terzo argentino a sedersi sulla panchina nerazzurra. Il primo fu il mago Helenio Herrera, ingaggiato nel 1960 da Angelo Moratti: dal 1960 al 1968, HH vinse 3 scudetti, 2 Coppe Campioni e 2 coppe Intercontinentali. Il secondo, Hector Raul Cuper, ingaggiato da Massimo Moratti, fu meno fortunato: nel 2002 perse uno scudetto che sembrava già vinto, all’ultima giornata a Roma contro la Lazio.
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w IL PERSONAGGIO I NUMERI
Le leggende del Loco 1˚ e il 3-3-1-3 con il cuoco
allenatore sudamericano. Bielsa è stato votato come miglior tecnico del Sudamerica nel 2009
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vittoria di Bielsa sulla panchina dell’Argentina: la medaglia d’oro all’Olimpiade di Atene nel 2004 (1-0 al Paraguay)
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le punte che Bielsa ha schierato sia con l’Argentina che con il Cile, con un trequartista alle spalle
IL PRESIDENTE E L’ATTUALE ALLENATORE
Quella strana frase su Leo «Sarebbe un ottimo d.g.» MILANO (m.d.v) Incuriosì già allora, il 2 giugno. Fa riflettere oggi. Vi riproponiamo una considerazione di Massimo Moratti rilasciata a Inter Channel 12 giorni fa. «Leo ha le qualità per essere un ottimo direttore generale perché è
una persona che sa vedere nell’insieme le cose, ma ha saputo con sacrificio ed entusiasmo essere un buon allenatore con ottimi risultati». Un attestato di stima, ma anche un’anticipazione?
In Sudamerica Bielsa è un mito e il guru del calcio d’attacco, Lo chiamano matto e su di lui se ne raccontano di tutti i colori PAOLO CONDO’
diale 2006 diede a sorpresa le dimissioni: decisione mai spiegata, ma in linea col personaggio, e chissà se e come funzionerebbe in Italia un tipo del genere. Lo scorso inverno, malgrado un intero Paese lo supplicasse di rimanere, Bielsa ha lasciato il Cile perché non si prendeva col nuovo presidente federale. Particolare istruttivo: esaurita l’ultima conferenza stampa l’ormai ex c.t. ha lasciato il centro sportivo di Juan Pinto Duran, la Coverciano cilena, per passare la notte all’Holiday Inn dell’aeroporto e da lì, il giorno dopo, partire per Buenos Aires. A un giornalista che gli chiedeva perché non dormisse nell’appartamento del centro che aveva occupato per tre anni, Bielsa ha risposto «perché dopo le dimissioni non mi compete più».
5 R PRODUZIONE RISERVATA
dCome tutti i personaggi che non rilasciano interviste, Marcelo Bielsa ha implicitamente forse deliberatamente - consentito nel tempo che una quantità di leggende gli venisse cucita addosso. La più divertente, basata su una sacchiana condanna a pensare calcio ventiquattr’ore su ventiquattro, racconta che il tecnico di Rosario (sia detto en passant, la stessa città di Messi) custodisca un campo di calcio di misura regolamentare nella sua casa di campagna, e che un’idea geniale sopraggiunta nella notte, figlia magari di una cattiva digestione, non di rado lo porti a convocare moglie, giardiniere, cuoco e vicini per disporli con pazienza (loro, prima che sua) sul terreno di gioco a studiare le implicazioni tattiche di quel presepe vivente. Forse la storia è un po’ troppo letteraria per essere vera, ma rende alla perfezione la figura di Bielsa, che in Argentina hanno ribattezzato loco - matto - in ossequio a un codice di comportamento assolutamente originale.
Gioco e risultati Segnalata la natura molto particolare del soggetto, la seconda cosa da precisare è la sua qualità professionale. Marcelo Bielsa è un allenatore grandissimo, almeno nel suo mondo, perché ottiene risultati (tre campionati argentini fra Newell’s e Velez, il titolo olimpico 2004 con l’Albiceleste, la qualificazione e il brillante Mondiale 2010 col piccolo Cile) sull’onda di un calcio straordinario che fa innamorare il pubblico e prima ancora i giocatori: Zanetti e Cambiasso, per restare all’Inter, ne parlano come di un guru. A questo punto gioverà ricordare che il fenomenale Pep Guardiola considera Bielsa il suo ispiratore tattico quasi alla pari di Cruijff. Il
R Un giovane tifoso di Marcelo Bielsa. Il tecnico ha lasciato la panchina del Cile nel 2011 per contrasti con i dirigenti della federazione
modulo sul quale lavora il tecnico argentino è il 3-3-1-3. Ultraoffensivo, ça va sans dire. Flop 2002 Il buco nero nella carriera di Bielsa (perché ovviamente c’è, altrimenti non si capirebbe come mai a quasi 56 anni non abbia ancora sfondato in Europa) è il Mondiale 2002: tra le principali favorite, la sua Argentina gli si sgonfiò in mano, incapace di passare la fase a gironi causa infortuni, equivoci - Crespo o Batistuta? ed errori che in un torneo breve pesano enormemente. Malgrado il terribile flop Bielsa venne confermato, anche grazie all’appoggio dello spogliatoio, due anni dopo vinse l’Olimpiade, ma al momento di programmare la rivincita del Mon-
L’icona cilena Miscelate con i risultati e il gran gioco, quest’onestà adamantina, l’eccezionale rigore sul lavoro e una serietà che è anche figlia della timidezza - nelle conferenze alza raramente lo sguardo dal microfono - hanno trasformato Marcelo in un’icona. Al Mondiale 2010 i giornalisti argentini dileggiavano Maradona, oggettivamente poco scientifico nell’organizzazione degli allenamenti («voi due di là, voi altri di qua, io faccio l’arbitro»), raccontando dei 26 modi di eseguire una rimessa laterale che Bielsa aveva fatto memorizzare ai cileni. I colleghi di Santiago, invece, molto si divertivano nel sottolineare la presenza in Sudafrica di Michelle Bachelet, che da poco aveva concluso il suo mandato di presidente del Cile e, assieme alla figlia, si era concessa una vacanza a tifare per la Roja. Il divertimento era connesso a una vox populi che voleva la Bachelet molto affascinata dall’austero ma galante c.t.; una leggenda pure questa, quasi certamente. Quasi.
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PRIMO PIANO MATTEO DALLA VITE CARLO LAUDISA
Pista cilena
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MILANO dMarcelo Bielsa piace. Marcelo Bielsa è abile, arruolabile e recentemente ha pure scartato (fra le altre) le sirene del Siviglia e della Roma. Perché? Forse perché piace molto a Moratti, e non da ora. In Cile, Marcelo Bielsa è una celebrità. Perché da c.t. (fino al febbraio scorso) ha portato la Nazionale al Mondiale sudafricano dopo una vita passata a guardare la Coppa del Mondo alla tivù. Marcelo Bielsa è colui che ha (veramente) lanciato Alexis Sanchez, innate qualità e un feeling col tecnico argentino che potrebbe essere decisivo per la sua carriera ormai in ascesa.
Mi ritorni in mente Marcelo Bielsa, ora, potrebbe percorrere le strade del calcio italiano, il Telepass può essere la chiamata del presidente nerazzurro che all’argentino detto «El Loco» pensò anche nei giorni precedenti ad Abu Dhabi, ovvero prima di Leonardo. Anche se poi il brasiliano vinse lo sprint per l’eredità di Rafa Benitez. A quel tempo, Bielsa era già in uscita dalla federazione cilena dopo le elezioni federali che avevano visto soccombere il candidato a lui gradito. Iniziò così un balletto che vide il tecnico argentino rinunciare al rinnovo quinquennale con clausola rescissoria. E Bielsa si liberò il 24 febbraio, fuori tempo massimo per una scelta di Moratti. Ma utile per rendersi libero in estate... Colonia Di certo c’è che il presidente nerazzurro mise anche Bielsa nei papabili del dopo-Benitez: in quell’ottica, la matrice argentina del tecnico non fu certo indifferente anche se risultò non decisiva in quel momento. Comunque il feeling con la nutrita e ascoltatissima colonia argentina dell’Inter resta un argomento sempre a suo favore.
Sanchez, ora l’Inter potrebbe giocare la carta dell’ex c.t. I contatti per la punta dell’Udinese e per Bielsa proseguono in parallelo da novembre. Un caso?
L’asta per Alexis entra nel vivo ora e i nerazzurri hanno un’arma in più. Occhio anche alla candidatura di Pinilla
il Niño Maravilla è ovviamente in primo piano; l’altro potrebbe essere Mauricio Pinilla, l’attaccante (portato in Italia proprio dall’Inter e da un anno a Palermo) per il quale Zamparini svelò qualche settimana fa il nuovo interessamento dei nerazzurri. Il vantaggio Chiaro che se dovesse andare in porto questo ribal-
tone in panchina, la via per Sanchez diverrebbe più facile: a quel punto forse non basterebbero i rilanci dello sceicco del Manchester City, perché il pianeta-Inter abitato da Bielsa diverrebbe una sorta di allunaggio per il cileno dell’Udinese. Fra l’altro non è un caso che l’Inter avesse cominciato a tessere la tela-Sanchez già dal novembre 2010, tempo in cui già si vo-
ciferava di Bielsa per il dopo-Benitez. Il gancio E qui compare un altro personaggio importante nelle trame di mercato a cavallo tra Udine e Palazzo Saras: Fernando Felicevich, l’emergente procuratore di Sanchez ed altri importanti giocatori della nazionale cileno, ma anche molto vicino a Marcelo Bielsa. Non è un
R INSIEME Il ct cileno Bielsa (che ha lasciato la nazionale a febbraio) osserva Sanchez in allenamento AFP
mistero che in questi mesi Sanchez abbia sempre guardato con molto favore al corteggiamento nerazzurro. Nonostante intorno a lui si sia ormai scatenata un’asta milionaria, lui guarda sempre al club di Massimo Moratti. Qui la lingua spagnola è di casa tra i giocatori. Figuriamoci, poi, se il timone passasse proprio al suo mentore: Bielsa, appunto.
LA FESTA CON MESSI
Zanetti: «Il mio ritiro dal calcio sarà nell’Inter»
Non solo El Niño Oggi, la voce che coinvolge Bielsa e Moratti è forte, e gli scenari di mercato che potrebbero aprirsi avrebbero un protagonista assoluto e alcuni personaggi di contorno:
LA SCHEDA
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ALEXIS SANCHEZ 22 ANNI ATTACCANTE
In Italia ad appena 19 anni Alexis Sanchez (PHOTOVIEWS), è nato in Cile il 19 dicembre 1988. E’ arrivato all’Udinese nel settembre 2008 dopo aver giocato con Cobreloa, Colo Colo e River Plate. 3 i gol nel 2008-09, 5 nel 2009-10, 12 nell’ultimo torneo.
MILANO In un’intervista al quotidiano argentino Olé, Javier Zanetti ha ancora una volta confermato la fede interista: «Quando deciderò di ritirarmi, penso succederà nell’Inter, quindi in Italia e non in Argentina. I presupposti sono indirizzati in tal senso». Per la Fondazione Pupi e in occasione della Giornata Mondiale contro il lavoro minorile a Rosario, davanti a 30mila persone, Javier Zanetti è sceso in campo nello stadio del Newell’s in un’amichevole a scopo benefico assieme a Rodriguez, Messi, Samuel, Higuain, Solari, Saviola, Banega, Lavezzi, Demichelis. A Buenos Aires, inoltre, Zanetti è stato premiato nella Sala Dorada del Palazzo Legislativo, come personalità sportiva eccellente: il capitano era presente assieme alla famiglia, gli amici e i bambini della sua Fondazione.
Eto’o, vacanza Ieri, di ritorno dal match col suo Camerun, Samuel Eto’o era a Milano. Motivo? Uno spot per Sky. Da oggi iniziano le sue vacanze: da interista intoccabile.
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MERCATO mezzala sinistra che sbarcherà in rossonero entro fine agosto. La sensazione è che il Milan resti alla finestra in attesa di possibili spiragli, magari negli ultimi respiri di mercato come avvenne con Ibra.
Kakà-Ganso Ora il Milan non li perde più di vista Il padre di Ricky avverte: «Non va via da Madrid». Massima allerta sul gioiello del Santos MARCO PASOTTO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dScompare e riappare
con regolarità, come la marea. Prima si ritira e sembra una cosa lontana, impossibile da raggiungere; poi si ripresenta puntuale e ogni volta scatena lo scompiglio. Evidentemente è questo il destino di Kakà con Milano. Col Milan, in particolare (ma non solo). Un filo doppio mai tagliato. Ecco perché basta vedere Bosco Leite, suo papà-agente, varcare il portone di via Turati 3 per accendere le fantasie di mercato. E’ successo (anche) ieri: Kakà senior si è presentato nella sede rossone-
ra intorno alle 17. Ad attenderlo Galliani, Braida e Allegri, che erano riuniti già da un po’ per fare un punto della situazione sul mercato. L’incontro è durato circa mezzora, al termine della quale Bosco Leite ha lasciato la sede del Milan con un sorriso piuttosto deciso: «No, non sono qui per Ricky. Comunque lui sta bene, e da Madrid non si muove». Per il momento? Doppia visita L’ufficialità parla di un incontro che ha avuto all’ordine del giorno la rescissione del contratto del fratello minore di Kakà, Digao (il Milan in questi anni lo aveva sempre girato in prestito), ma è facile
Kakà, 29 anni, gioca nel Real Madrid dal 2009 RAMELLA
L’ORTOPEDICO
Pato giocherà la Coppa America RIO (m.can.) Mentre è in vacanza a Rio con la sua Barbara, a Pato è arrivata la buona notizia: per la Coppa America non ci saranno problemi. Secondo Michael Simoni, uno dei medici che lo hanno assistito, è guarito dall’infortunio alla spalla: «Se il torneo iniziasse adesso, non ci sarebbero problemi», ha detto l’ortopedico a Radio Brasil.
Paulo Henrique Ganso, 21 anni, gioca nel Santos LIVERANI
pensare che si sia parlato anche di Ricky. Soprattutto, è difficile credere che l’ingegner Bosco Leite negli ultimi sette giorni sia salito due volte al terzo piano di via Turati senza mai affrontare l’argomento-Riccardino, come a volte lo chiama affettuosamente Galliani. Evidentemente, sebbene al momento non sia d’attualità l’inizio di una trattativa vera e propria, l’argomento è di reciproco interesse. Problema stipendio Il Milan sta infatti monitorando con molta attenzione l’evoluzione dell’avventura del brasiliano a Madrid. Il fatto che Mourinho e Le-
onardo si siano sentiti telefonicamente per valutare la fattibilità di Maicon in blanco e Kakà in nerazzurro (in prestito) ha fatto drizzare le antenne a Galliani. Che, nel precedente incontro, aveva chiesto ragguagli in merito a Bosco Leite. La pista Inter per ora resta comunque aperta, pur con tutti i se e i ma del caso (a partire dai 10 milioni stagionali d’ingaggio, ovvero 20 lordi). Alla finestra E allora il Milan «vigila», sia perché vivere un «Leonardo-bis» con Kakà costerebbe altrettante lacrime e sangue, e sia perché l’arrivo di un trequartista prescinderebbe dalla
Briefing verdeoro Il fatto che il capitolo trequartista viva di luce propria e sia sempre valido è confermato da un’altra presenza «indiziaria» ieri in via Turati, dove assieme a Bosco Leite ha preso l’ascensore anche Gaetano Paolillo, il rappresentante italiano del fondo che cura gli interessi di Ganso. Un’occasione per fare un punto della situazione sul fantasista del Santos, che non giocherà la finale di andata di Coppa Libertadores contro il Peñarol ma ha buone possibilità in vista della sfida di ritorno in Brasile del 23 giugno. In questo caso il Milan sta monitorando la situazione ancora più attentamente, anche perché il presidente del Santos si starebbe decidendo ad abbassare a 30 milioni la clausola rescissoria per il trasferimento all’estero del giocatore, e quindi al Milan resterebbe «soltanto» il problema del secondo extracomunitario, in attesa delle decisioni federali. Thiago nella storia Restando in ambienti brasiliani, ieri Thiago Silva ha confessato a Tv Esporte Interativo il suo grande sogno, e cioè «vedere la mia maglia numero 33 ritirata come la 3 di Maldini e la 6 di Baresi». Il difensore, riporta Lancenet.com.br, ha poi confermato l’interesse del Barcellona, ma di non essere intenzionato a lasciare il Milan.
L’ALTRA STELLA REAL
STASERA A GIUSSANO
Ronaldo: «Il City offre tanti soldi Ho detto no»
Contro la Sla per Borgonovo
FILIPPO MARIA RICCI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MADRID dRonaldo è in vacanza, ma si concede una chiacchierata con la radio spagnola Cope. L'incredibile offerta del Manchester City, 170 milioni al Real Madrid e 23 stagionali a lui, sembra ci sia stata: «Ma resto qui, nessun dubbio. I soldi non sono tutto. A 18 anni mi preoccupavo della situazione economica, ora fortunatamente no ne ho più bisogno». Mourinho o Ferguson? «Non si possono paragonare una Ferrari e una Porsche, ognuno ha i suoi gusti. Per me sono i migliori con cui ho lavorato». La stagione appena conclusa: «A livello personale è andata benissimo, però avrei preferito segnare meno e vincere la Liga o la Champions. Il Barça? È inutile continuare a lamentarsi. Certe cose sono successe, ma sono già dimenticate. Sono una grande squadra e hanno vinto. Complimenti e guardiamo avanti. La mia seconda stagione al Madrid è stata meglio della prima, sarà così anche per Mourinho. Abbiamo vinto una Copa del Rey, che non sa di molto rispetto a Liga o Champions, ma che mancava da tanti anni, il prossimo anno arriverà qualcosa di più importante». Voglia di tornare a lavorare? «No, voglia di vacanze. Niente addominali, nuoto e gioco con mio figlio. Mi rilasso, poi quando si riprenderà sarò prontissimo».
Sono in programma stasera a Giussano (MB) le finali di «Tutti per Stefano Borgonovo», torneo di calcio a 8 benefico che lungo le tre tappe di Milano, Brescia e Como ha coinvolto più di 100 ex calciatori (oltre a qualcuno ancora in attività, come Seedorf) uniti nella lotta alla Sla. Dalle 18.45 in avanti, al centro sportivo Caduti di Superga si svolgerà l’atto finale della manifestazione, che vedrà la presenza di Borgonovo. Impegni di Lega permettendo, per le premiazioni è atteso Adriano Galliani.
SIRENE TEDESCHE
Il Werder insiste per Sokratis La Germania continua a bussare alla porta di Sokratis Papastathopoulos. Il difensore greco, attualmente ancora in forza al Milan al termine di una stagione fatta più di ombre che di luci, è infatti seguito da diverse settimane dal Werder. «Abbiamo parlato col giocatore di un suo possibile trasferimento ma c’è ancora del lavoro da fare», ha raccontato alla «Bild» Klaus Allofs, d.g. del club di Brema. A raccomandare Sokratis ci ha pensato l’ex allenatore della squadra tedesca ed ex c.t. della Grecia, Rehhagel: «Sarebbe un bell’acquisto, è un atleta vero con grandi ambizioni». Ma il giocatore sta valutando anche altre opzioni.
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MERCATO y
GIOCA IN ITALIA DAL 2000
Mirko Vucinic è nato il 1˚ ottobre 1983 a Niksic (Montenegro).
Club Ha giocato con le maglie di Sutjeska Niksic (1999-2000), Lecce (2000-06) e Roma (dal 2006). Il suo record di gol in serie A è di 19 gol, realizzati nel 2004-05 con il Lecce.
Piani Juve Corsa e talento per l’attacco: avanti Vucinic Sabatini, ds Roma, incontra il montenegrino che vuole andare via: si parte da 20 milioni ALESSANDRO CATAPANO G.B. OLIVERO
Trofei
d L’identikit del campione che sta fortemente cercando la Juve è ben definito: un giocatore che abbia talento e facilità di corsa, che sappia muoversi sull’esterno e in particolare a sinistra, che abbia il senso del gol, che sia bravo ad accentrarsi per tirare e che sappia dialogare con i compagni. Il primo della lista era Sanchez, che però sembra destinato ad un’altra squadra. Ma in Italia c’è un altro giocatore con quelle caratteristiche: Mirko Vucinic, legato alla Roma fino al 2013, ma deciso a lasciare la Capitale il prima possibile, anche a costo di guadagnare meno.
Vucinic ha vinto 2 Coppe Italia (2007 e 2008) e una Supercoppa italiana (2007) con la Roma. Con la Primavera del Lecce ha vinto una Coppa Italia nel 2002
Nazionale È capitano della Nazionale montenegrina dopo avere militato in quella, unificata, di Serbia e Montenegro, fino al 2006.
Verso l’addio L’attaccante montenegrino da un paio d’anni è bersaglio sistematico dei fischi e delle contestazioni di gran parte del tifo romanista, spesso è stato insultato anche in mezzo alla strada, in una occasione perfino la sua compagna è rimasta vittima di un’aggressione verbale. Non ne può più di questo clima, a Roma non si diverte più, non è sereno. Domenica sera lo ha comunicato a Walter Sabatini nel corso di un incontro cui hanno preso parte anche la sua compagna e il suo agente, Alessandro Lucci. Sabatini ha trovato un ragazzo triste, ferito, deci-
Mirko Vucinic, 27 anni, attaccante della Roma LAPRESSE
so a cambiare aria. Il d.s. giallorosso ha cercato di scuoterlo: gli ha chiesto almeno di aspettare di conoscere i contenuti del nuovo progetto americano, gli ha detto che per lui è incedibile, e ribadito l’ottima considerazione che di lui hanno tutti, da DiBenedetto a Luis Enrique. Non a caso il neo presidente ieri ha chiesto informazioni sul futuro del montenegrino, dicendosi «preoccupato» dalle notizie che gli arrivano. Vucinic è sembrato irremovibile, ma Sabatini non perde le speranze. E, comunque — il d.s. lo ha ricordato a Lucci — nel caso sarà ceduto solo in cambio di soldi, e tanti: non meno di 20-30 milioni. La trattativa Lucci nel corso dell’incontro ha assicurato di non aver ancora ricevuto proposte concrete per il suo assistito, ma non è un mistero che Vucinic piaccia a tante squadre in Italia: Inter, Fiorentina, Napoli, soprattutto la Juventus. Le posizioni tra i club non sono vicine perché Marotta ha l’esigenza di piazzare i giocatori in esubero e quindi proporrà di inserire uno o due elementi nella trattativa. In particolare gli attaccanti: Vincenzo Iaquinta, che anni fa era stato vicino alla Roma, e Amauri, che si è rivalutato nei mesi al Parma. Amauri piace al Parma e al Napoli («È una cosa da vedere — ha detto l’italobrasiliano a Radio Kiss Kiss —, ora sento solo voci e non ne so nulla. Ringrazio Mazzarri per l’attestato di stima. Un tridente con Lavezzi e Cavani? Non sarebbe male, conosco Edinson dai tempi del Palermo, ma la vera anima del Napoli è il Pocho»). Il vertice Intanto ieri in sede Marotta, Paratici e Conte hanno fatto il punto della situazione in particolare per il ruolo di esterno offensivo. I nomi sono sempre quelli: Sebastian Giovinco e Raffaele Palladino del Parma, Aaron Lennon del Tottenham, Eljero Elia dell’Amburgo, Michel Bastos del Lione. A proposito di quest’ultimo potrebbe esserci a breve una svolta per quanto riguarda lo status di extracomunitario: «Bisogna attendere dieci giorni per avere notizie sul passaporto francese — assicura l’agente Emanuel De Kerchove —. Io so soltanto che il giocatore gradirebbe giocare a Torino».
ALTRI OBIETTIVI
Alla ricerca degli esterni
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QUASI FATTA
Lichtsteiner per 10 milioni: ore decisive per l’arrivo FRANCESCO BRAMARDO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
TORINO dUno svizzero tira l’al-
PIACE L’INGLESE Aaron Lennon, 24 anni, inglese, esterno destro del Tottenham piccolino ma molto rapido REUTERS
IL RITORNO DI SEBA Sebastian Giovinco, 24 anni, trequartista del Parma ma di proprietà della Juventus LAPRESSE
LA PISTA OLANDESE Eljero Elia, 24 anni, olandese, esterno sinistro che gioca nell’Amburgo PHOTOVIEWS
tro. Dopo Ziegler è l’ora di Lichtsteiner in bianconero, e chissà che non diventino tre i giocatori elvetici, anche se la strada che porta a Inler sembra ormai interrotta ai piedi del Vesuvio. Ieri l’a.d. della Juve, Beppe Marotta, ha parlato telefonicamente con il presidente della Lazio, Claudio Lotito per l’ingaggio di Stephan Lichtsteiner. Il difensore svizzero da tempo aveva espresso il gradimento alla maglia bianconera e Lotito ha posto come unico vincolo il prezzo, caro, 12 milioni, ma trattabile. Ieri pomeriggio è stato trovato un accordo di massima, ad oggi l’annuncio e le firme. Le pedine del puzzle negli ultimi giorni sono andate tutte a posto, tanto che nelle ultime ore il Genoa ha ingaggiato dalla Svezia il difensore Granqvist, ha «spinto» Konko alla Lazio liberando il nazionale elvetico. Chiusa la triangolazione tra Genoa-Lazio e Juve, Marotta e Lotito si sono seduti intorno al tavolo per limare domanda (11 milioni) e offerta (9). Leader E mentre la società prova a rinforzare l’organico sul mercato, Chiellini dalle pagine del suo sito si augura di aprire nel nuovo stadio un ciclo vincente: «Comprendo bene il dispiacere di tutti voi tifosi perché è lo stesso che provo io — scrive il difensore della Juve —: sono stati due anni che hanno lasciato il segno, la mia speranza, ma credo di poter dire la speranza anche di tutti voi, è che con la nostra nuova casa si possa aprire un ciclo vincente come quelli del recente passato. Posso assicurarvi che si è creato un bel gruppo coeso e affiatato, e anche con dei valori tecnici su cui poter costruire la base per la prossima stagione».
PRIMAVERA I PROTAGONISTI DELLA FINALE SCUDETTO VINTA DAI GIALLOROSSI
MERCATO GIALLOROSSO
Montini, Antei: la Roma cresce bene
Occhi su Viviano e Ramirez «Ma nessuna rifondazione»
La punta sognava di diventare Torres: «Ora mi dicono che somiglio a Vucinic» DAL NOSTRO INVIATO
ALESSIO DA RONCH 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PISTOIA d«Il complimento più bello? Quello di mamma e papà». Mattia Montini è così, semplice e lineare. Il giorno dopo la sua impresa più bella, con la tripletta decisiva per lo scudetto Primavera, resta il ragazzo di sempre: sereno, sincero e sicuro.
Che scopritore Montini ha 19 anni e sette anni fa è stato portato alla Roma da Bruno Conti, sa
come fare gol e dove vuole arrivare. Da ragazzino sognava di diventare Fernando Torres. «Era il mio idolo, ma il tempo passa e io cambio. A Roma c’è chi dice che somiglio a Vucinic e mi piace pensare che sia vero». Chi lo ha visto stendere Milan, Genoa e Varese si è fatto un’idea diversa: Montini sembra un po’ Trezeguet e un po’ Inzaghi, un misto di intuito e furbizia miscelati nella tecnica. Non tocca mai la palla due volte e non perde occasione per tirare in porta. «Ho fiducia nella mia capacità con destro, sinistro e testa, per questo non perdo tempo. De Rossi mi chiedeva di fare da punto di riferimento in area, ma in passato ho giocato anche da esterno, quando serve un dribbling lo so fare e ho dimostrato di essere importante anche nelle partite decisive: in passato qualcuno ne ave-
va dubitato, ma sono maturato, anche fisicamente. Fino a poco tempo fa ero gracile».
Mattia Montini, 19 anni MANCINI
Sono i più pronti della covata di De Rossi: il difensore centrale ha grande forza fisica e intuisce in anticipo le mosse avversarie
Gioielli Idee chiarissime, come i sogni: «Se resto alla Roma non posso che sognare un gol all’Olimpico, in ogni caso mi piacerebbe fare l’esordio in A. Ora, però, mi godo questo trionfo, ottenuto con una squadra fantastica. Spero che tanti di noi abbiano successo. Uno su cui posso giurare è Luca Antei, impressionante». Antei (19 anni) è un centrale difensivo con grande forza fisica e la capacità di intuire in anticipo le mosse degli avversari. Forse, con Montini, è il più pronto della covata di Alberto De Rossi, ma pure il centrocampista Federico Viviani (19 anni), corsa e tecnica, e l’ala Gianluca Caprari (17 anni), dal dribbling fulminante, hanno lasciato il segno.
ROMA Presente e futuro. Sul primo fronte interviene il presidente in pectore DiBenedetto, dell’altro invece si occupa Sabatini. «La vittoria dello scudetto Primavera è stata una grande emozione. I giovani s’integreranno nella costruzione che sarà ai livelli che le competono», ha detto il manager Usa. Al lavoro quotidiano, invece, pensa il nuovo d.s. «La Roma non va ricostruita, la squadra è già funzionale. Non c’è da fare un intervento complesso, ma solo piccole integrazioni. Dovremo solo adottare delle scelte strategiche in un tessuto già funzionale. Ringrazio chi ci passa il testimone». Su Pizarro su cui si parla in orbita Napoli è sintetico. «L’idea non è venuta a me. Non parlo dei ragazzi finché non avrò parlato con tutti loro. Prima dovrò confrontarmi con ogni
calciatore e solo dopo prenderemo decisioni. Pizarro ha trascorso dei momenti non felici, ma sono situazioni contingenti». Contingenti come la trattativa che la Roma sta conducendo col Bologna. Accertato l’interesse di Guberti di ritornare alla Roma (è a metà con la Samp), ieri c’è stato un contatto tra Sabatini e Bagni, in cui il d.s. giallorosso ha sondato il terreno per Ramirez e Viviano. Sempre da Bologna il vicepresidente Setti ha detto: «Ramirez interessa alla Roma e il giocatore ci vuole andare, ma occorre un’offerta soddisfacente». Intanto sono resi i noti i premi che percepirebbe Luis Enrique extra stipendio (di 1,6 milioni): 1,5 per lo scudetto, 500 mila per la Europa League, 250 mila per la qualificazione in Champions. Complimenti! Massimo Cecchini
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MERCATO
Hamsik: 40 milioni? «Offerte mai viste» De Laurentiis ignora le voci sul City, apre a Criscito e promette rinforzi. Su Mazzarri: «Altri 2 anni a Napoli» MIMMO MALFITANO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NAPOLIdComincia ad avere una
struttura ben definita il nuovo Napoli. Sul fronte mercato, Aurelio De Laurentiis ha imparato a respingere la concorrenza, rendendo sempre più concreto quel progetto a cui lavora da anni. «Il Napoli ha dimostrato che bisogna investire su Napoli e spero che la città prenda esempio dalla squadra», ha detto intervenendo a margine dell’assemblea pubblica dell’Unione Industriali. Vuole un grande Napoli, il presidente: «Non sfasceremo il giocattolo, non si può avere tutto e subito. Ed è questa la ragione per cui ci presenteremo in Europa per fare esperienza, senza voler strafare». Colpo a sorpresa Se l’aspettano i tifosi del Napoli. «Lasciatemi lavorare, il mercato non è ancora aperto. A me piace lavorare in silenzio, così come ho fatto lo scorso anno: quando annunciai Cavani rimasero tutti stupiti, perché nessuno se lo sareb-
Aurelio De Laurentiis, 61 anni, e Walter Mazzarri, 49 anni ANSA
be mai aspettato quel colpo», ha spiegato De Laurentiis, che ha nicchiato sulla possibilità di ripetere un’operazione del genere: «Non voglio fare fantacalcio, ma acquisti prospettici per i prossimi due anni in modo da poter assecondare le volontà di Mazzarri, che sarà con noi per altri due stagioni. Poi se vorrà continuare nel nostro progetto bene, altrimenti an-
Il presidente e il mercato «Non voglio fare grandi colpi, ma acquisti che si rivelino utili per i prossimi anni»
dremo avanti con qualcun altro».
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Arriva Criscito Col Genoa, l’accordo è stato già raggiunto. Per l’annuncio, manca soltanto la firma del giocatore che arriverà nelle prossime ore: «Mi sono convinto a prenderlo perché è un napoletano di ritorno, nel senso che è andato fuori e ora può tornare nella sua città. Spero di non commettere l’errore che ho fatto due anni fa (riferimento a Quagliarella, ndr). Volevo un Napoli di napoletani, ma bisogna essere napoletani nel cuore, nel cervello e negli attributi», ha detto il presidente che ha smentito anche le voci di mercato che riguardano Lavezzi (Manchester City) e Hamsik (Milan): «Finora, nella gioielleria-Napoli non è ancora entrato nessuno...». Intanto da Manchester arriva l’indiscrezione su un’offerta fatta dal City per Hamsik: 40 milioni di euro sarebbe il prezzo che il club sarebbe disposto a pagare pur di avere il centrocampista slovacco. Indiscrezione, però, che non trova riscontro nell’entourage del giocatore. Intanto oggi è attesa la firma di Donadel.
HA DETTO
Mazzarri A Sport Mediaset ha parlato pure Walter Mazzarri, facendo il punto sul momento. «De Laurentiis? Avevo bisogno di un confronto prima di ripartire. Ora si riparte con più entusiasmo di prima». Sul mercato ha poi aggiunto: «Rinunciare a uno tra Hamsik, Lavezzi e Cavani? Stanno bene a Napoli e nel Napoli, poi dipende da loro: noi vogliamo che restino. Poi se fosse il giocatore a chiederlo, in quel caso dovremmo prendere la cosa in considerazione».
IL TERZINO E LA BALLERINA
Balzaretti-Abbagnato, matrimonio spettacolo
R su Criscito A differenza di chi lo ha preceduto, ha dimostrato di essere napoletano vero
R sul tridente Da quando ci sono io, finora nella gioielleria del Napoli non è ancora entrato nessuno
PALERMO (a.c.) Non ha tradito le attese il matrimonio più glamour che Palermo ricordi. E’ iniziato con le bandiere di una cinquantina di tifosi davanti alla Cappella Palatina già in pomeriggio ed è terminato a notte fonda nel lussuoso balcone de «Le Terrazze» a Mondello riservato alla coppia del momento. Il terzino piemontese trapiantato in Sicilia Federico Balzaretti e l’etoile dell’Opera di Parigi Eleonora Abbagnato hanno detto «sì». Come consuetudine la sposa, di bianco vestita, ha fatto aspettare 50’ prima di apparire sul sagrato della basilica d’epoca normanna situata all’interno di Palazzo Reale. A far compagnia a Balzaretti c’erano i due testimoni, Mattia Cassani, molto cool col pantalone a trequarti e senza calzini e lo juventino Giorgio Chiellini. Alle 18,50 l’arrivo della ballerina palermitana (prima di lei era arrivato lo zio, l’amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco) accolto da un applauso dei circa 200 invitati che hanno poi festeggiato a Mondello con una cena a base di prodotti tipici siciliani.
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CALCIOSCOMMESSE L’INCHIESTA messe, sono un uomo della Figc — ha spiegato Valentini —. La mia designazione nella task force del Viminale vuole rappresentare un segnale di presenza di tutto il mondo del calcio: dalle Leghe professionistiche a quella Dilettanti, ai calciatori, ai tecnici, agli arbitri. Di tutti quelli che non vogliono coprirsi gli occhi o fare finta di niente, ma hanno a cuore le sorti del calcio italiano e vogliono dare un contributo concreto per difenderne i valori». Stamattina se ne discuterà anche nella riunione del Consiglio federale, che era stata annunciata giovedì dal presidente Abete.
Da sinistra il procuratore capo di Cremona, Roberto di Martino, e il procuratore federale Stefano Palazzi SPORTIMAGE
Di Martino-Palazzi patto di ferro contro le «combine» Vertice a Cremona, il pm: «Darò al procuratore federale tutto ciò che serve». Specialisti all’opera su pc e telefoni DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI PERNA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
CREMONA dTre ore di colloquio
fitto e poi un’uscita a «braccetto» dalla porta posteriore del Tribunale di Cremona. Non ci sarebbe potuto essere modo migliore per suggellare il patto di ferro tra il procuratore capo Roberto di Martino e il procuratore federale Stefano Palazzi. Da ieri la giustizia penale e quella sportiva marciano una accanto all’altra, per cercare la verità sul nuovo scandalo scommesse che investe il calcio italiano. Intesa Quando i due magistrati sono comparsi davanti al solito esercito di giornalisti e telecamere, intorno alle cinque del pomeriggio, l’intesa è diventata ufficiale. Di Martino e Palazzi si erano già sentiti più
volte al telefono nei giorni scorsi, con un primo scambio di documenti sull’asse Cremona-Roma. Ora i contatti seguiranno, e presto ci sarà un’ulteriore passaggio di informazioni, per consentire alla Procura federale di avviare al più presto il processo sportivo, con la speranza di arrivare a delle conclusioni prima di agosto, in tempo cioè per la compilazione dei calendari della prossima stagione. Ieri Di Martino è stato chiaro in proposito, fornendo un assist perfetto al collega, che invece ha preferito smarcarsi evitando qualsiasi dichiarazione. «Sono consapevole che loro hanno esigenze e tempi ristretti rispetto alla giustizia penale — ha detto Di Martino riferendosi a Palazzi, che era accanto a lui —. Metterò a sua disposizione tutto ciò che occorre». Non ci sarà nep-
Luca Curatti, il nuovo legale di Marco Paoloni SPORTIMAGE
pure bisogno di un provvedimento di chiusura parziale delle indagini, come quello che fu chiesto dal procuratore Borrelli ai pm di Napoli durante l’inchiesta su Calciopoli. Viminale Da oggi Palazzi comincerà a studiare le carte e a stabilire un’agenda. Nel frattempo prende forma anche la task force voluta dal ministro Maroni per contrastare il fenomeno delle scommesse illegali. Ne faranno parte Antonello Valentini, direttore generale della Federcalcio, e Gianni Gola, generale della Guardia di Finanza ed ex presidente della Federatletica, indicato dal Coni. La nuova unità investigativa sarà completata da esponenti dei ministeri dell’Interno, dell’Economia e dell’Unire. «Non sono un esperto di scom-
Fase 2 Intanto l’inchiesta penale va avanti. Anzi, entra nel vivo. Si passa a una fase più complessa e «silenziosa» delle indagini, in cui si cercano riscontri importanti lontano dal clamore mediatico di queste prime due settimane. Anche per questo il pm Di Martino ha deciso di rimandare più avanti gli interrogatori di due tra gli indagati, Cristiano Doni e Stefano Bettarini, considerati comunque «importanti». Ci sono infatti sviluppi investigativi, legati anche alla trascrizione di nuove intercettazioni che non erano state depositate. La vera svolta però è attesa dagli accertamenti tecnici disposti dalla Procura. Forse il solo strumento per andare oltre la testimonianza del portiere Marco Paoloni e il silenzio di Antonio Bellavista, entrambi in carcere da 14 giorni. Il pm Di Martino li ha ordinati già sabato, auspicando i risultati in pochi giorni. Invece, per alcuni di essi, sarà necessario un po’ di tempo in più.
s ZOOM
R Il giudice delle indagini preliminari di Cremona Guido Salvini, 57 anni
R Sergio Lo Presti, 45 anni, è il capo della squadra mobile di Cremona
Polizia postale Tutti i computer, i telefonini e le schede sim sequestrate a Paoloni, Bellavista, Pirani, Erodiani, Giannone e Bruni, sono state impacchettate e spedite al servizio di polizia postale di Roma: il «non plus ultra» per questo tipo di indagini. I tecnici sono al lavoro da tre giorni per esaminare tutto il materiale, alla ricerca delle tracce «indelebili» lasciate dai contatti su Internet e dai colloqui telefonici. Si tratta di dati oggettivi e inconfutabili, come i rilievi sui tabulati. E dovranno servire finalmente a chiarire se i contatti Skype di Paoloni (e non solo) con giocatori come Corvia del Lecce e Quadrini del Sassuolo erano reali o semplici invenzioni.
PRESIDENTE LEGA DI A
Beretta: «Rimborsi per le partite sospette» ANTONELLO CAPONE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dIl presidente della Lega A Maurizio Beretta lancia proposte di modifica di sistema che vedano il calcio nel mondo delle scommesse attore protagonista e non soggetto passivo e mazziato. Sceglie «La Politica nel Pallone» di GR Parlamento Rai: la politica è tra i destinatari principali, ma ci sono pure Coni e Figc: «In caso di puntate anomale non bisogna sospendere la partita, ma annullare la scommessa e restituire i soldi a chi ha puntato fino ad allora. I club non hanno nulla a che fare con l’organizzazione, la gestione e la divisione degli introiti del mondo delle scommesse. Sono altri i regolatori e i beneficiari delle puntate su eventi che noi produciamo. Anomalia che il calcio ha fatto male ad accettare. Non si capisce perché si dovrebbe fermare il calcio in caso di vizi nelle puntate. Perché dietro si teme una combine? Ma allora l’interruzione della scommessa e la restituzione dei tagliandi sarebbe un ottimo deterrente. Al momento la serie A sulle scommesse non è un ospite invitato a pranzo e neanche a colazione. E’ cibo di ottima qualità».
Domani riunione Beretta aggiunge: «Riunirò i presidenti mercoledì (domani, ndr) in Lega per parlare del momento e di diritti tv anche alla luce dell’interpretazione del Governo sui bacini di utenza prima dell’udienza al Coni di venerdì. Ma è l’ora, anche alla luce di tanti attacchi senza prove, di fare punto e a capo e mostrare la nostra capacità di azienda strategica per un programma vincente a medio periodo che riguardi diritti tv (anche per il biennio 2012-14: ne parleremo anche nell’assemblea pre statuto Figc di lunedì a Roma), stadi di proprietà, rapporti con i calciatori e col resto del calcio e dello sport, con le istituzioni. Sono certo si trovi a breve un’intesa su tutto. Sarà un’ulteriore risposta a chi ci sferra attacchi su rumori di fondo».
LO SCENARIO L’AVVOCATO CURATTI NON ESCLUDE UN NUOVO INCONTRO CON IL PM. E INTANTO PIRANI SI ISCRIVE SU FACEBOOK
PARTE LESA
Paoloni, spiragli di confessione
Foggia, denuncia contro ignoti
Ieri la moglie al Tg1: «Uno sprovveduto» Slitta al 21 il Riesame per Bellavista FRANCESCO CENITI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«Abbiamo iniziato a valutare l’ordinanza di custodia cautelare. La posizione del Paoloni è di una persona che amava scommettere, un grave vizio che è meglio non avere. Ecco perché è stato captato in un mondo difficile». Parole dell’avvocato Luca Curatti che da domenica scorsa ha affiancato la collega Di Paolo nella difesa dell’ex por-
tiere del Benevento. Al momento non sono previsti colpi di scena dopo l’interrogatorio di venerdì scorso, quando Paoloni al cospetto del pm Di Martino ha negato ogni addebito, confessando di aver millantato tutto perché stritolato dai debiti. Tesi che non ha convinto il giudice e fa a pugni col materiale raccolto dagli inquirenti. Curatti, però, ha lasciato una porta aperta. Prossimi passi L’avvocato, infatti, ha in mente incontri giornalieri con Paoloni in modo da capire tutti i passaggi dell’ordinanza e confrontarli con la deposizione resa al pm. Insomma, non è da escludere che alla fine di questo confronto, Curat-
ti chieda che Paoloni sia riascoltato da Di Martino. Un’ipotesi che vorrebbe dire solo una cosa: raccontare una verità diversa rispetto al primo interrogatorio, magari facendo qualche ammissione (con nomi e cognomi) sulle possibili combine. Non ci sarà retromarcia sulla vicenda dell’avvelenamento dei giocatori della Cremonese: la difesa considera il fatto (è il reato più grave) non imputabile a Paoloni. Staremo a vedere, intanto è già pronta la richiesta di scarcerazione che dovrà essere valutata dal gip Salvini. Stamani, poi, torna a bussare in carcere Michela Spinelli, moglie del portiere. Potrebbe essere il giorno giusto per il colloquio (i documenti sono a posto), al massi-
mo sarà domani. Ieri la signora Spinelli al Tg1 ha detto del marito: «È uno sprovveduto non la mente criminale. Mi ha fatto male vederlo con le manette. Quanti soldi ha perso? I risparmi di anni». Marco Paoloni, 27 anni ANSA
Pirani e Bellavista Ai domiciliari c’è Marco Pirani. Una curiosità: il dentista si è iscritto a Facebook utilizzandolo per ringraziare gli amici che gli hanno manifestato solidarietà. Rinviata al prossimo martedì, infine, l’udienza al Riesame di Brescia per Antonio Bellavista. Difficile che nel frattempo sia interrogato dal pm. Cosa che avverrà con Erodiani e Giannone. (ha collaborato Davide Romani)
Il dentista Marco Pirani ANSA
FOGGIA Il Foggia ha presentato una denuncia querela nei confronti di ignoti in riferimento all’inchiesta di Cremona. Lo ha comunicato il club in un comunicato stampa. «L’Us Foggia ha depositato presso il Tribunale di Foggia la denuncia querela nei confronti di ignoti, dove si ipotizzano reati di illecito sportivo ed altri reati che potrebbero essere ravvisati dall’autorità giudiziaria e che vedono, come persone offese, proprio il club rossonero. La società spera, con ciò, di aver effettuato un valido contributo all’autorità procedente per disvelare comportamenti illeciti dei quali si ritiene lesa e avvenuti durante la stagione 2010 11».
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CALCIOSCOMMESSE LE REAZIONI
«Massimo rigore coi "baluba"» Il presidente Andreoletti: «Qualcosa di vero c’è». Sospetti su Pescara-AlbinoLeffe
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ROBERTO PELUCCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«Io spero che ci sia il massimo rigore. Sarebbe un peccato che questo sport morisse perché ci sono dei baluba che pensano al proprio interesse, magari anche a danno della loro società». Mentre ci sono presidenti che ridicolizzano l’inchiesta di Cremona, quello dell’AlbinoLeffe, Gianfranco Andreoletti, fa capire di credere alla fondatezza di certe accuse e chiede provvedimenti pesanti per chi, eventualmente, sarà considerato responsabile dello scandalo.
Troppi soldi La frecciatina su Padova-Atalanta, però, non è stata gradita dai tifosi nerazzurri. «Quando leggo che per una partita abbastanza insignificante in giro per il mondo hanno scommesso 23 milioni di euro — ha detto Andreoletti — vuol dire che qualcosa che non funziona c’è. Già soffriamo di una carenza di pubblico allo stadio, se poi mettiamo nella testa dei tifosi che le partite non sono più frutto dell’abilità dell’allenatore o delle giocate di un calciatore bensì delle giocate di qualcuno che magari scommette anche contro la sua squadra, allora il calcio avrebbe poco da sopravvivere». Sulla chiacchieratissima AlbinoLeffe-Piacenza
CALCIOPOLI
Di nuovo in aula senza Narducci ora assessore
(v.p.) In aspettativa come pm, da ieri Giuseppe Narducci (foto Ansa), il grande accusatore di calciopoli, è assessore alla Sicurezza nella giunta presentata dal nuovo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Nell’udienza odierna del processo di calciopoli ci sarà oggi soltanto l’altro pm Stefano Capuano ad ascoltare le Parti Civili, gli avvocati di Brescia, Lecce e Salernitana e della Federcalcio. Intanto è sempre polemica sulla nomina di Narducci, su cui aveva espresso riserve anche il presidente dell’Associazione Magistrati, Luca Palamara. Pure il presidente Napolitano è intervenuto sull’argomento parlando di un «ritardo del legislatore» dopo la richiesta del Csm del 2010. «Il problema è del Parlamento», dice il sindaco De Magistris, «e riguarda il politico che torna a fare il magistrato nello stesso luogo, ma se ci troviamo di fronte al civismo da parte di tutte le eccellenze di questa città, io sono contento». Intanto Narducci ha illustrato le sue priorità: «Il tema della sicurezza, della battaglia alla camorra, della liberazione dalla camorra».
IL NUMERO
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Gianfranco Andreoletti dell’AlbinoLeffe LIVERANI
le stagioni consecutive dell’AlbinoLeffe in Serie B (compresa la prossima). E’ secondo solo al Vicenza (a 11)
3-3, Andreoletti ha precisato che «la società e i giocatori non sapevano nulla e finora nulla è stato scoperto». I sospetti Tra le migliaia di pagine dell’inchiesta «Last Bet», però, il nome dell’AlbinoLeffe c’è, anche se non sono mai citati giocatori e oggi non sappiamo se siano in corso approfondimenti da parte degli investigatori, anche alla luce delle rivelazioni fatte dagli indagati. La partita al centro di molte intercettazioni è Pescara-AlbinoLeffe del 26 febbraio. Il 23 Massimo Erodia-
ni, il tabaccaio di Pescara, parla con l’ex calciatore Gianfranco Parlato e gli dice che la partita «non si deve sputtanare come AlbinoLeffe-Piacenza». L’obiettivo è ottenere l’1 del primo tempo e l’1 finale, dato a 3.50. Erodiani dice che «deve essere sicura al cento per cento, cioè alla fine del primo tempo devono stare 2-0 per farti capire». La partita finirà proprio 2-0, con due gol nel primo tempo. Parlato dice di aver sentito qualcuno «su» e «mi hanno detto che loro sono molto interessati, anche perché farebbero un discorso di
squadra generale». Aggiunge che il suo interlocutore ha «chiesto cento (centomila euro, ndr) "perché siamo tutti" e quindi ha detto una decina a testa. E io ho fatto: secondo me è un pochettino troppo». Dalle intercettazioni e dai brogliacci si scopre che Erodiani prova a coinvolgere la società Pescara, ma il suo intermediario non vuole accompagnarlo in sede. Poi chiede a Parlato di scendere a 50 mila euro, invece dei 100 chiesti, sempre con la garanzia «del risultato finale e parziale». Il 28 febbraio, poi, Parlato avvisa Erodiani di avere sentito Chiaro (identificato come Emanuele Chiaretti, attaccante dell’Atletico Roma) «e mi ha detto che aspettava la telefonata degli Albi» per la partita con il Modena. «Può essere che faccia una cosa tranquilla. Un abbraccio!» (inteso come pareggio). Il match finirà 0-0.
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CALCIOSCOMMESSE LE INTERCETTAZIONI
Il gancio giusto di Brescia-Lecce Strappato alla concorrenza dopo l’over. Bellavista: «Lui organizza grandi eventi» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ORGANIZZATORE DI GRANDI EVENTI
dIntermediari, scommettitori, finanziatori: il sottobosco dei taroccatori è composto da varie entità con compiti diversi. E non manca la concorrenza tra gruppi diversi per assicurarsi i migliori. Come quelli che «hanno fatto Brescia-Lecce», un 2-2 con «Over» chiuso nel primo tempo. Almeno è quanto affermano i personaggi intercettati nell’inchiesta Last Bet.
Antonio Bellavista ha appena agganciato un intermediario considerato un pezzo grosso e scambia sms con Almir Gegic (lo slovacco che rappresenta gli zingari) per comunicargli le «tariffe». BELLAVISTA: «Ti dico già però prima che poi non ci capiamo, intermediario amico pres per solo over vuole 400, a me dimmi quanto solo over a b c». GEGIC: «Per la A! 350 totale per handicap e over. Per te regalo 100».
ALEX FROSIO
BELLAVISTA: «Forse non ci siamo capiti io allora depongo le armi, questo a volte come ha fatto con Brescia Lecce fa solo over e per portarlo con noi gli ho offerto 400mila perché con quelli che stava prendeva 300 sennò lo lascio lì ragazzi e faccio un’altra figura di merd...». GEGIC: «A 250 reg per te 50, b 50 reg per te 15, e 25, reg per te 10 solo over». BELLAVISTA: «Solo over regalo per me in serie a va bene 50 ma questa potenza portata con noi vuole 400 solo over
Il gol del temporaneo 1-0 di Caracciolo in Brescia-Lecce LIVERANI
sennò si sta con loro nel prende 300 non dipende da me». Poi, Bellavista sente Mauro Bressan e si lamenta perché gli zingari tirano troppo sul prezzo e vogliono «handicap» e «over», ma questi intermediari «lavorano solo sull’over» BELLAVISTA: «L’intermediario ha detto o 400 o niente, ci staccate, cioè non voglio sapere niente se la quota è alta, bassa, mezza». BRESSAN: «Ma faccio un esempio: arriva l’intermediario e dice: "la prossima partita è over", ed è a 2.25, allora a quel punto tu dici che offri 400 e punto. Se la partita fosse stata Milan-Bari, lui non può pretendere 400 per la sconfitta del Bari a 1.25...». BELLAVISTA: «Ma quello che non capiscono loro e non capisci tu e non ci capiamo è che non possiamo decidere noi quelle che vogliamo fare, decide lui quale partita organizzare». BRESSAN: «Ho capito che decide lui ma se la partita fosse Milan-Bari tu gli dici che 400 non glieli puoi dare». BELLAVISTA: «Lui vuole gli stessi soldi. Ma non penso che sia così stupido da chiedere 400, 400 li ha chiesti se fosse stato Brescia-Lecce, come è giusto che sia». BRESSAN: «E allora vedi che facciamo gli esempi giusti». BELLAVISTA: «Questo comunque organizza solo grandi eventi». BRESSAN: «E allora basta, e al-
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ha detto
BELLAVISTA L’intermediario ha detto: o 400 o niente, cioè non voglio sapere niente se la quota è alta, bassa, mezza. Non possiamo decidere noi, decide lui
lora sui grandi eventi 400 glieli danno, te lo dico io». Ma chi sarebbe questo organizzatore di grandi eventi? Bellavista lo confessa a Massimo Erodiani. BELLAVISTA: «Il gruppo di Bologna è formato da gente seria, che lavora bene». ERODIANI: «Questi sono quelli che hanno fatto over Brescia-Lecce». BELLAVISTA: «Perfetto». Il gruppo di Bologna dunque comprenderebbe un contatto con le squadre da corrompere, e non sarebbe solo una cellula finanziatrice. Agli inquirenti il compito di fare luce.
RAIMONDO E MARCO CONTATTI A BARI Andrà fatta luce anche su altri personaggi non ancora identificati con cui l’ex giocatore Bellavista intrattiene rapporti. Come un certo Raimondo, «palesemente inserito nel mondo del calcio»: con lui Bellavista avrebbe «contattato giocatori del Bari per pilotare il risultato finale di Milan-Bari». Tentativo vano, «per colpa dei giocatori del Bari — secondo Raimondo — piuttosto che del Direttore, che si trova in una situazione delicata visto l’ultimo posto in classifica, e il presidente Matarrese potrebbe reagire male». Bellavista ha parecchi contatti nel Bari: chiede infatti a tale Marco se «ha parlato con Andrea», e lui gli risponde «Andrea ha paura, meglio contattare Nicola». Bellavista insiste perché c’è Parma-Bari, e Marco risponde di «aver provato a contattare "Parigi"».
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LE TRATTATIVE DELLA A IN VETRINA
Tanto è un gioco
Affari conclusi o da definire
di LUIGI GARLANDO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Lasciate giocare quei ragazzi
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Il panchinaro triste di Parma, l’oratorio rumoroso di Milano Sabato scorso a Parma, «Torneo Tommy» per under 7, a ricordo del piccolo Tommaso Onofri, rapito e ucciso cinque anni fa. Tre bambini restano Giovinco (24) IMAGE SPORT in panchina e non giocano neppure un secondo. Uno ci rimane così male che promette in lacrime: «Non giocherò mai più a pallone!» La madre scrive all’assessore allo Sport, Roberto Ghiretti. La Gazzetta di Parma ha riportato la notizia e promosso un referendum: il 93,51% per cento concorda che nello sport dei giovani si esaspera l’agonismo. Roberto Ghiretti, ex dirigente nel volley, che si occupa anche di formazione nello sport, commenta: «Una società giovanile si è fatta pubblicità su un quotidiano presentandosi come "fabbrica di talenti"’. Meglio fabbrica di uomini. Lo sport deve educare, formare. Per questo è assurdo escludere e selezionare a 7 anni. A quei tre bambini è arrivato il messaggio sbagliato: conta solo vincere. Chi non darà a tutti la possibilità di esprimersi nello sport, non avrà più l’appoggio del Comune». Nella città del piccolo Giovinco, che ha ritrovato a Parma la gioia del gioco perché altrove lo lasciavano in panchina, un bambino di 7 anni l’ha persa. Gliel’hanno fatta passare. Oggi il cardinale Dionigi Tettamanzi farà visita alla parrocchia milanese di Santa Maria al Paradiso, in corso di Porta Vigentina, diventata famosa per il suo campetto da calcio. «Troppo rumoroso», ha stabilito il Comune, in seguito a un ricorso dei residenti. Così un’ordinanza del 20 maggio scorso ha bandito il pallone e le attività sportive dal fazzoletto verde. Nella famelica Milano pre-Expo, che ogni settimana sputa un nuovo grattacielo di vetro, il problema del rumore lo creano i bambini che giocano rasoterra. L’alternativa a un oratorio rumoroso sarebbero bambini che non si vedono e non si sentono. Fa bene don Claudio a chiederlo ai suoi parrocchiani: «E’ questa la città che vogliamo costruire con il nostro egoismo? Ci rimetterebbero i ragazzi, ma molto di più gli adulti». Da Parma a Milano: bambini che non giocano più. A rimetterci è anche questo calcio malato. Se c’è un modo di guarirlo è far crescere giocando, nel rispetto delle regole, gli sportivi di domani.
Cesena su Legrottaglie Bologna, idea Pellerano Genoa: preso Lupatelli Lazio e Galatasaray riparlano dello scambio Muslera-Cana In B: è ufficiale Tavano a Empoli. Samp: assalto a Piovaccari CALVI-CIERI-D’ANGELO
LUPATELLI
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Nel torneo appena concluso è stato vice di Viviano a Bologna. Per lui soltanto una presenza LIVERANI
dLazio e Galatasaray tornano a parlare dello scambio Muslera-Cana. Dopo il quasi accordo della settimana scorsa e la brusca frenata degli ultimi giorni le parti hanno ripreso a dialogare. Lotito vuole 10 milioni oppure Cana più 3 milioni. I turchi chiedono lo scambio alla pari. Nelle prossime ore arriverà a Roma Lulic (Young Boys). Per Konko (Genoa) accordo già perfezionato (5 milioni): sarà ufficiale dopo la cessione di Lichtsteiner alla Juve.
KONKO Sostituirà Lichtsteiner sulla fascia destra della Lazio: col Genoa accordo raggiunto per 5 milioni LAPRESSE
TAVANO Ritorno all’Empoli per l’ormai ex attaccante del Livorno: per lui biennale con opzione per il terzo AP
PIOVACCARI Sull’attaccante del Cittadella è forte il pressing della Sampdoria che punta subito al ritorno in A LAPRESSE
Panchina Lecce In ballo Ficcadenti e Marino (ma difficilmente accetterebbero solo un anno di contratto), si allontana Mandorlini (col Verona promosso, continuerebbe in B), ma il Lecce pensa soprattutto a Novellino e Di Francesco, «impegnati» con Livorno e Pescara: giovedì a Lecce in un vertice sarà scelto il nuovo allenatore. Intanto, il Genoa vorrebbe accordarsi per la comproprietà di Esposito: il Lecce lo riprenderebbe se nell’operazione riottenesse il prestito di Tomovic o altri. Da valutare Cacia, a metà col Piacenza; infine piace Longhi (Triestina). Punto Bologna Proseguono i sondaggi su Ramirez (si è inserito il Palermo, ma lui preferisce la Roma), sembra ormai delineata la cessione di Britos che piace al Valencia, favorito sul Lione, per 8 milioni. Intanto si seguono Giorgi (Ascoli) e Giandonato (Juve), quest’ultimo potrebbe essere inserito nello scambio Ekdal-Bentivoglio col Chievo, in alternativa a Verona potrebbero andare Casarini o Gimenez; piace l’attaccante uruguaiano Pellerano (Indipendiente).
Nicola Legrottaglie, 34 anni, difensore svincolato dal Milan. È un obiettivo del Cesena IMAGE
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i milioni richiesti dalla Lazio per lasciare andare Muslera: col Galatasaray si parla anche dell’esterno Cana
Varie Il Siena cerca un attaccante: piacciono Bianchi (Torino), Ebagua (Varese) e Grossi (AlbinoLeffe); a Del Grosso (c’è anche il Cesena), in scadenza, è stato proposto un biennale, ma il giocatore è tentato dalle piste greche di Olympiacos e Panathinaikos. Comotto e Domizzi nomi caldi per la difesa, dove piace anche Fontanini (Quilmes, c’è anche il Chievo), per la porta duello tra Gillet e Manninger. In attesa di riscattare Floro Flores dall’Udinese, il Genoa prova a chiudere per El Arabi (Caen) e pensa a Gargano (Napoli) e soprattutto a Dzemaili (Parma) per la mediana; preso il portiere Lupatelli, svincolato dal Bologna. Palermo: vicino il rinnovo di Sirigu, si stringe per Mantovani e Constant (entrambi del Chievo, che vorrebbe inserire nell’operazione Gonzalez del Novara); il Chievo pensa anche al riscatto di Pulzetti. Parma: vicino il riscatto della seconda metà di Galloppa dal Siena, se parte
Dzemaili, arriva Almiron (Bari). Su Barreto, vicino alla Fiorentina, c’è anche il Colonia, ma prima Udinese (che farà rientrare Mattila dal Bellinzona) e Bari devono risolvere la comproprietà; i viola pensano a Palombo (Samp, c’è anche il Napoli); rinnovata la comproprietà di Salifu col Vicenza, che resta in viola. L’Atalanta punta Cigarini (Napoli, ultima stagione a Siviglia): l’ostacolo è l’ingaggio. Cesana: si punta Legrottaglie (Milan, svincolato), si tratta con la Lazio per Foggia e Floccari. Catania: per il sì di Martinuccio (Peñarol) si attende la finale di Libertadores di domani; piace Mouche (Boca Juniors), che potrebbe essere scambiato con Andujar. Trattative di B Ufficiale, Tavano torna all’Empoli: biennale con opzione per il terzo. Brescia: Corioni blinda Tassi (’95), ma l’Amburgo insiste. Sampdoria: pronto l’assalto a Piovaccari (Cittadella).
FINALI CALCIO A CINQUE GARA 4
Marca travolgente: 7 gol e lo scudetto è suo Doppiette di Patias e Bertoni. Un tifoso colpisce Polido, il coach dei veneti DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA PUGLIESE 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PESCARA dÉ il primo titolo della Marca, dopo 6 anni di scalate dalla A-2 al tetto d’Italia. Arriva in una cornice bellissima, quella di Pescara. Agli abruzzesi resta l’orgoglio di aver lottato fino alla fine e un k.o. troppo pesante. Ma contro la quali-
tà (altissima) della Marca c’era poco da fare. Equilibrio L’inizio del Pescara è furente, con ben 4 occasioni nei primi 40". La velocità di Nicolodi crea crepe (e cartellini) nella difesa veneta, ma gli abruzzesi si afflosciano presto. E viene fuori la Marca, con palleggiatori come Bertoni e Jonas, che all’11’42 confezionano l’1-0 con una bella combinazione volante. Prima c’era stato il palo di Fabiano, poi il 2-0 di Patias (su ingenuità di PC), con Barigelli che tiene in partita i suoi. A fine primo tempo il fattaccio (cazzotto di un tifoso a Polido, al rientro dopo
PESCARA-MARCA
3 turni di squalifica) e l’espulsione di Jonas, con Malfer che sul secondo giallo si fa ingannare da un tuffo di Correia. Allungo Ad inizio ripresa Morgado si divora il 2-1, Nicolodi lo sfiora due volte. Poi Patias chiude i giochi, su schema da fallo laterale di Fabiano (poi espulso, con la Marca in campo per alcuni secondi in 6). La partita finisce qui. Bertoni insacca il 4-0 e a 10’ dalla fine Patriarca si gioca la carta di Pc come portiere di movimento. Ma la mossa non va. Nora fa 5-0 da 25 metri, Morgado accorcia, poi ancora Bertoni e Feller dalla propria porta. Fini-
sce con la festa della Marca (che chiude la serie 3-1) e gli applausi dei tifosi del Pescara. A loro, va lo scudetto del tifo.
Alessandro Patias, 25 anni, brasiliano, «pivot» della Marca CORDA
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MARCATORI: Jonas (M) all’11’42, Patias (M) al 16’07 p.t.; Patias (M) al 2’34, Bertoni (M) all’8’30, Nora (M) al 12’26, Morgado (P) al 15’26, Bertoni (M) al 15’40, Feller (M) al 16’03 s.t.. PONZIO PESCARA: Barigelli, PC, Velazquez, Nicolodi, Morgado; Correia, Del Ferraro, Schurtz, Battistoni, Repetto, Bico, Cellini. All. Patriarca. MARCA FUTSAL: Feller, Wilhelm, Fabiano, Jonas, Patias; Bertoni, Nora, Duarte, Caverzan, Zonta, Calmonte, Taborra. All. Polido. ARBITRI: Malfer di Rovereto e Ciciarello di Catanzaro. NOTE: spettatori 2.500. Espulsi Jonas al 18’54 p.t. e Fabiano al 7’07 s.t. per doppia ammonizione. Ammoniti Patias e Battistoni.
MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MONDO STEFANO BOLDRINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
LONDRA (Inghilterra) d«Ma Ryan
Giggs è davvero un vizioso del sesso?», si chiedeva ieri mattina il Daily Star, dove si è dato spazio a un’altra fiamma del turbolento passato del calciatore del Manchester United, la gallese Lisa Jeynes, oggi quarantadue anni portati in modo esuberante, ma, in gioventù, miss Cardiff e stella del Grande Fratello. Giggs deve essere un cultore di questo genere televisivo: la storia che ha provocato la sua rovina è stata quella con Imogen Thomas, protagonista, anche per età, di una versione più moderna del Big Brother.
Ryan Giggs, 37 anni, con la moglie Stacey ai tempi belli
Sex&Giggs «Ti do una casa per risarcirti del tradimento» Così Ryan, dopo la tresca con la cognata, vuole riappacificarsi con Rhodri
Donne Si va avanti a colpi di tabloid, di rivelazioni, di donne che spuntano da ogni angolo della Gran Bretagna per dire «anche io sono andata a letto con Ryan». Una vita sessuale attivissima, quella del fuoriclasse gallese, nonostante il matrimonio con la bella Spacey, finora grande assente della scena. Dicono che sia una persona seria, lontana anni luce dal mondo velinaro e smutandato tanto caro ai calciatori inglesi — non solo a loro, in verità —, ma prima o poi sbotterà.
dovrà fare i conti con il fratello Rhodri, fuori dalla grazia di Dio non solo per la storia della relazione della moglie Natasha con il cinico Ryan, ma anche per quanto ha rivelato il «News of the World» domenica: la storia dell’aborto della stessa Natasha. Faccia a faccia Rhodri vorrebbe parlare a quattr’occhi con il fratello fedifrago e avaro, ma c’è il rischio concreto che finisca in rissa e questo sarebbe un colpo durissimo per la mamma, Lynne. «Voglio guardarlo in faccia. Deve guardarmi negli occhi e dirmi la verità», avrebbe confidato Rhodri ai tanti amici di questo serial che sta appassionando la vecchia Gran Bretagna. Ci sarebbe stata una telefonata tra i due fratelli, sabato sera. Pare che Ryan, in uno slancio di generosità, avrebbe promesso a Rhodri di comprargli una casa: una specie di risarcimento-corna. Rhodri, che ha lasciato la moglie Natasha, è però furibondo e non sarà il portafoglio dell’avaro Ryan a mitigare la sua amarezza. Mamma Lynne, che vive sola dopo la separazione dal marito, si è raccomandata: «Non fate stupidaggini».
FRATELLO
V Rhodri Giggs, 34 anni, è il fratello di Ryan e marito tradito di Natasha (nella foto sotto)
L’AMICHEVOLE DOMENICA A HEBRON L’UNDER 20 DELLA LEGAPRO IN UNA STORICA PARTITA: A SETTEMBRE IL RITORNO
Quel 3-0 della Palestina, per la pace Festa e sconfitta per gli azzurrini. Salim, due gol e un sogno: «Il Barça» DAL NOSTRO INVIATO
TIZIANA BOTTAZZO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
HEBRON (Palestina) d«Hanno pian-
W Due immagini della gara fra Palestina e Italia Under 20 di Lega Pro. A sinistra la premiazione, a destra le squadre mischiate
gonista di «una missione di pace». Una partita speciale Gli azzurri sono stati la prima formazione occidentale a sfidare la Nazionale Palestinese. Un piccolo passo avanti nella road map di pace sportiva che sta portando avanti il Cio, con il suo vicepresidente Mario Pescante. Un vento che ha scosso la Palestina per tre giorni, coinvolgendo il presidente Abu Mazen, il primo ministro Salam Fayyad, ovviamente il presidente della Lega calcio Jibril Rajoub, reduce da 17 anni di prigionia nella carceri israeliane e primo sponsor del calcio come mezzo di comunicazione nel dialogo di pace con Israele. «Dalla tv non si capisce la reale situazione di questa
gente», racconta Stefano Manzo, centrocampista del Gavorrano, impressionato da un gruppo di ragazzini impazziti di gioia nel ritrovarsi la squadra italiana passeggiare per il loro campo profughi, delimitato dal feroce muro israeliano che spezza famiglie e umilia i palestinesi in attese di ore ai varchi. Check point Sono tutti giovanissimi i militari ai check point dove i Palestrinesi possono transitare: coetanei dei 18 azzurri che, lo sguardo attento e impressionato, hanno conosciuto Betlemme, Gerusalemme, Ramallah, Hebron. Non hanno giocato bene i nostri, sconfitti 3-0: «Sì, l'emozione ci ha tagliato le gambe», ammette Furno. Kalid Salim, che di gol ne ha se-
gnati due, ha la stravaganza di Mario Balotelli, ma alle spalle un'adolescenza vissuta nel campo profughi di Tulkarem, a nord della Palestina, otto fra sorelle e fratelli e il padre lavora a stento: «Il mio sogno? Un giorno al Barcellona», confessa raccontando come spesso non riesce a raggiungere la squadra per giocare, bloccato forse volutamente ai check point. Tornerà a sfidarci a settembre, quando l'Olimpica Palestinese verrà in Italia. Dirigenti e tecnici potranno usufruire dei corsi a Coverciano, come previsto dall’accordo tra il presidente di Lega Pro, Macalli, e il presidente Rojoub: «Il massimo sarebbe un triangolare anche con Israele - aggiunge Pescante - ce la faremo. Lo sport può farcela».
Domani c’è Extra Time L’ultimo numero della stagione di Extra Time questa settimana andrà in edicola domani. Sempre in omaggio con la Gazzetta.
taccuino EUROPEO U21
Oggi il gruppo A C’è Svizzera-Islanda dDopo la giornata di riposo di ieri, tornano in campo oggi le nazionali all’Europeo Under 21. Per il gruppo A sono in programma Svizze ra Islanda (ore 18) e Danimar ca Bielorussia (20.45). Bielorussia e Svizzera guidano la classifica con 3 punti, le altre a zero.
GOLD CUP
Nazionale cubano scappa dal ritiro NEW YORK dYosniel Mesa, 27en ne nazionale cubano, ha approfitta to della Gold Cup in corso negli Sta ti Uniti per scappare dal ritiro e di sertare. Il calciatore, racconta la stampa americana, ha lasciato l’al bergo in cui alloggiava la sua nazio nale giovedì scorso, dopo la scon fitta col Messico, fuggendo da una scala d’emergenza. Ad attenderlo fuori dall’hotel i suoi familiari in au to. I dirigenti della Federcalcio cu bana avevano giustificato l’assen za di Mesa nella gara persa con El Salvador a Chicago parlando di un infortunio.
Un galletto L’ex amante spuntata ieri si è lanciata in una confessione hard, con tanto di maglia del Manchester United addosso: «Facevamo sesso quanto tornava in Galles per giocare in nazionale — ha rivelato Lisa Jeynes, bionda, occhi azzurri e seno prorompente —. Sì, era un vizio e ci piaceva tanto. Ryan è un ottimo amante, a letto ci sa proprio fare. Purtroppo però la distanza ha rovinato la nostra relazione. Lui tornava di rado in Galles e io non andavo spesso a Manchester. La storia è durata un anno. Il nome e la fama gli davano talvolta alla testa. Si comportava come un galletto».
I conti Il marito, ambasciatore Unicef, ma di questo passo testimonial ideale per il Viagra,
to a fine partita», svela commosso Giorgio Veneri, il tecnico della Rappresentativa di Lega Pro Under 20 che domenica ha giocato una partita straordinaria, storica, contro la Nazionale Olimpica di Palestina. Un pianto denso di emozione e paura. Sui tetti della case che circondavano lo stadio di Dura (11 chilometri da Hebron) stavano decine di guardie armate, allerta per proteggere le squadre e le 25 mila persone che hanno gremito lo stadio ancora non ultimato, ma inaugurato con questa partita. «Ammetto, quelle armi mi hanno messo paura, anche tutti quei militari che si muovevano tesi, mitra in pugno, tra donne e bambini», racconta Stefano Furno, esterno destro del Benevento, che mai avrebbe pensato di essere prota-
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IL SUPPLEMENTO
ROMANIA
Cercasi c.t. Hagi rifiuta
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BUCARESTd Non sarà Gheor ghe Hagi il prossimo c.t. della Ro mania. Il presidente della Federcal cio di Bucarest, Mircea Sandu, ha rivelato che il tecnico, già selezio natore nel 2001, ha rifiutato di pren dere il posto di Razvan Lucescu, di messosi la scorsa settimana per andare ad allenare il Rapid. Hagi si sarebbe detto disponibile a guida re la Romania solo al termine della fase di qualificazione a Euro 2012.
STORICA URUGUAY PARTITA Gallardo vince il titolo A HEBRON e annuncia il ritiro La Nazionale Under 20 di Lega Pro ha affrontato domenica la Nazionale Olimpica Palestinese a Dura, 11 chilometri da Hebron, perdendo 3-0. E’ la prima volta che i palestinesi hanno giocato contro una rivale occidentale.
Pace La squadra italiana è stata scelta per l’impegno del vicepresidente del Cio Mario Pescante nel perseguire la road map di pace «sportiva» fra Palestina e Israele. A settembre la storica conclusione
MONTEVIDEOd Il fantasista ar gentino Marcelo Gallardo ha deci so di porre fine alla sua carriera al l’età di 35 anni dopo essere stato incoronato campione dell’Uruguay con il suo club, il Nacional Montevi deo. L’ex giocatore di Monaco e Pa ris Saint Germain era arrivato nel campionato uruguayano nell’ago sto 2010 ma era stato costretto a stare fermo per cinque mesi a cau sa di un infortunio al ginocchio. Gal lardo ha concluso con sei scudetti e una copa Libertadores (River Pla te). Con l’Argentina, 44 presenze e 14 gol.
RUSSIA
Terek Grozny Gullit già a rischio MOSCA dE’ già a rischio la pan china di Ruud Gullit: l’ex milanista è alla guida del Terek Grozny, squa dra cecena che milita nella serie A russa. «Va riconosciuto che fino ad ora l’allenatore non sta soddisfa cendo le nostre attese». Non è un editoriale su qualche giornale, ben sì un comunicato sul sito del club. In pratica, un avviso di licenziamen to. Dopo 12 giornate, il Terek Grozny è al quattordicesimo posto (su 16 squadre) in piena zona retro cessione. Gullit invece aveva pro messo l’Europa. Il presidente è an che il leader politico ceceno Ram zan Kadyrov: «Gullit deve vincere la prossima partita, altrimenti se ne andrà».
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA FESTA
IL NOVARA IN A «Ci sarà da soffrire ma ce la faremo» I De Salvo signori delle cliniche, ma anche tutta l’economia locale La Banca della città, il gorgonzola e i cosmetici: uniti per l’azzurro DAL NOSTRO INVIATO
l’analisi di NICOLA BINDA
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nbinda@gazzetta.it 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Un modello che bisogna brevettare Allarme calcio. Società in crisi, sponsor carenti, impianti fatiscenti, gentaglia che traffica con torte e biscotti. Tutti a cercare di capire come uscirne e puf! spunta il Novara in A. Un modello nato sotto la cupola di San Gaudenzio che va brevettato per spegnere ogni allarme. La società ha una proprietà solida nella famiglia De Salvo, e non solo a livello economico; un gruppo vincente nella sanità ha esportato nel calcio le linee guida che ne hanno fatto la fortuna. L’appoggio della Banca Popolare di Novara ha fatto il resto, coinvolgendo sponsor tra le forze della città e della provincia, gestendo un servizio come la biglietteria attraverso le centinaia di filiali che hanno attratto più tifosi di quelli che vivono in città. Novarello è una perla che ha esaltato le qualità di tutto l’ambiente, nata su intuizione dell’ex d.s. Sergio Borgo e diventata un punto di riferimento nazionale. Poi ci sono gli uomini, gente seria, che conosce rispetto e buon senso, e che se ha bisogno di torte e biscotti, va solo dal cuoco di Novarello.
SEBASTIANO VERNAZZA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NOVARAdCinquantacinque an-
ni senza Serie A. Per sfogliare l’album dei ricordi, per rievocare Silvio Piola o i gloriosi tempi del quadrilatero piemontese con Alessandria, Casale e Vercelli, bisogna consultare gli over ottanta. Questo Novara neopromosso ha però l’anima giovane di Massimo De Salvo, 34enne proprietario e amministratore delegato della società. Cliniche De Salvo junior e suo padre Michelangelo sono imprenditori ramo sanità. «Nove cliniche, tremila dipendenti e collaboratori, 230 milioni di fatturato nel 2010», spiega il figlio. Per lo più strutture che lavorano nella Lombardia di Formigoni, ma a Novara i De Salvo hanno la «San Gaudenzio», in onore del patrono della città, al quale è dedicata la basilica con cupola altissima, tipo Mole Antonelliana. Progetto Non c’è parola più abusata nel calcio italiano. Tutti dicono progetto, spesso a vanvera. A Novara no. Progetto hanno detto e progetto hanno fatto. Massimo De Salvo: «Siamo partiti dalle fondamenta, abbiamo applicato il metodo-clinica. Senza strutture non si va da nessuna parte». Così è nato Novarello, un centro che regge i confronti con Milanello e Appiano Gentile e che sta nel Comune di Granozzo con Monticello. Le strutture e poi i soldi. Ogni giocatore del Novara te lo dice chiaro: «Qui pagano puntuali, che più puntuali non si può». Un punto chiave, perché in Italia centinaia di calciatori pigliano gli stipendi in dif-
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ha detto DE SALVO (a.d.)
Rispetto dei ruoli. Io non entro nelle questioni tecniche, di cui rispondono allenatore e direttore sportivo
DE ANGELIS (a.d. Bpn) Abbiamo agganciato la squadra al territorio, lo dimostra la scelta degli sponsor, tutti locali
SENSIBILE (ex d.s.) Vado via, alla Samp, e ho il magone, ma ogni tanto ho bisogno di mettermi in discussione e di ripartire ferita di mesi. Monte ingaggi da 7,9 milioni lordi. La Serie A imporrà ritocchi verso l’alto. Rispetto dei ruoli Zamparini non abita qui. De Salvo svela il secondo segreto di Novara: «Rispetto dei ruoli. Io mi occupo di gestione societaria, non entro nelle questioni tecniche. Su mercato e formazione sono sacre le decisioni di direttore sportivo e allenatore. Loro scelgono, loro se ne assumono la responsabilità. Nessuno invade il campo altrui». A proposito: via Pasquale Sensibile («Vado alla Samp perché ogni tanto ho bisogno di rimettermi in discussione»), l’uomo che ha disegnato la squadra del doppio salto carpiato dalla C alla A, arriva Mauro Pederzoli, nell’ultima stagione d.s. e capo degli osservatori del settore giovanile nel Milan. «Sì, è lui», conferma De Salvo. Il 49enne Pederzoli non è di primo pelo. Ha lavorato a Brescia e a Cagliari, ha col-
laborato con Rafa Benitez a Liverpool. Il passaggio è delicato, ma De Salvo ha fiducia: «In Serie A per restarci. Sarà dura, soffriremo, ma ce la faremo». Con Michel Platini, «novarese» di Agrate Conturbia, invitato al Piola: «Ho letto le sue parole sulla Gazzetta. L’invito è partito. Lo aspettiamo». Gorgonzola Il Novara ha radici nella città e in provincia. Come e perché lo spiega Nico De Angelis, a.d. della Banca Popolare di Novara, oltre 400 sportelli in Italia, da un decennio sponsor di maglia della squadra e garante del club nei passaggi difficili, quando un proprietario se ne andava e all’orizzonte non c’era nessuno. «Abbiamo sempre lavorato per agganciare il Novara al territorio e lo dimostrano gli altri sponsor, tutti locali». E qui, non ridete, scatta la legge del gorgonzola. «Sì, riso e gorgonzola, piatto tipico di queste parti. La Igor controlla il 36-37 per cento della produzione mondiale di gorgonzola e sostiene il Novara. Come la Mirato, azienda leader nel settore cosmetici». Formaggi e rossetti basteranno per la Serie A? De Angelis ci crede: «Questa promozione è una grande opportunità per tutti noi, compreso il Verbano Cusio Ossola diventato "autonomo", ma che continua a sostenere la squadra. L’importante è che si faccia massa critica, che in Serie A ci vadano i giocatori e le nostre ditte». Marchi nazionali? No, grazie. L’a.d. della Banca Popolare si fa forte di un precedente: «Gli ultimi campionati di Serie A il Novara li giocò negli anni Cinquanta, a miracolo economico in corso. Per me, un segno straordinario. Mi piace pensare che siamo alla vigilia di un altro boom».
QUI PADOVA
Squalificati in 4 E stasera è festa Il Padova esce a testa alta dai playoff. Stasera il presidente Cestaro e i dirigenti hanno dato appuntamento ai tifosi nella piazza del caffè Pedrocchi per un saluto alla squadra. Dovrebbe esserci anche il d.s. Rino Foschi, per il quale tornano a girare voci di un possibile divorzio dopo alcune divergenze interne: Cestaro tuttavia sta facendo di tutto per convincerlo a restare. Infine, il giudice sportivo ha dato 3mila euro di multa e squalificato per una giornata Cesar, Crespo, Vantaggiato e Italiano, oltre a Rigoni del Novara.
Il terreno è a norma Uefa: si può fare pure la Champions. Però le tribune... DAL NOSTRO INVIATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NOVARAdLa prima volta sul sintetico. Il Novara in Serie A apre una nuova strada: l’erba artificiale non s’era mai vista nel massimo campionato italiano. In Champions League è un’abitudine, per esempio al Luzhniki di Mosca. In Italia lo stadio Piola farà da apripista. Campo secondo il protocollo Fifa 2
Star, omologato per le coppe europee, Champions inclusa, e oggi nel mondo sono circa 130 i terreni del genere. Visto da vicino il manto sembra quasi naturale e non c’è traccia dei pallini di gomma che infestano tanti campi da calcetto. L’abitudine a giocare sul sintetico può diventare un’arma in più per la squadra di Attilio Tesser, la palla rimbalza e scorre diversamente, con più velocità. Capienza Il problema del Piola è la capienza, arrivata a 11.328 posti con gli accorgimenti adottati per la finale playoff contro il Padova. Per la Serie A però tutto ciò non basta, la soglia minima è ventimila spettatori. Ur-
ge ampliamento e l’a.d. Massimo De Salvo assicura che in estate si provvederà: «Sopraeleveremo le due curve con strutture metalliche e arriveremo a quindicimila. Stiamo lavorando per evitare l’esilio. Ce la faremo e chiederemo una deroga alla Lega (che di solito viene concessa, si veda Siena già in A con 15.000, ndr). Ai tifosi ospiti garantiremo una quota di biglietti calcolata su base 20.000». Sarà la società a farsi carico dei lavori. Scoperto Soltanto la tribuna centrale è provvista di tettoia. Appena 36 postazioni in tribuna stampa e con l’arrivo delle grandi squadre, che si portano appresso una carovana di inviati e operatori, sarà inevitabile allargarsi, pena il soffocamento.
Un’immagine dello stadio Piola con la superficie in sintentico BOZZANI
MARCO SAVIONI
ex giocatore del Novara 1955-56 di GUGLIELMO LONGHI
«Mi rivedo in Bertani» Classe 1931, milanese, ala sinistra piccola e veloce, ha giocato nel Novara dal 1952 al 1954 e poi nel 1955 1956, l’ultimo campionato di serie A prima del trionfale ritorno dell’altra sera. CHiusa la carriera, Savioni ha gestito un bar prima di fare il pensionato tifoso. ricorda di quella squadra? 1«CheCosa era la più forte degli
LAVORI IN CORSO LA CAPIENZA DELLO STADIO SALIRA’ A 15 MILA POSTI: OCCORRE UNA DEROGA
La prima volta dell’erba sintetica in A
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domande a...
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ultimi anni e che non meritava di retrocedere, anche se aveva perso troppe partite in casa». Come si giocava con Piola? 2 Siamo stati insieme nei miei primi due anni al Novara. Era alla fine della carriera e si stava trasformando da cannoniere a uomo assist. Preferiva far segnare gli altri, e infatti grazie a lui sono arrivato a 16 gol in due campionati prima di passare all’Inter». C’è un giocatore di questo Novara che le 3 assomiglia? «Direi Bertani, veloce e scattante come me. Ma cinquant’anni fa non c’era la zona e gli attaccanti diventavano matti con quelle marcature a uomo così strette...».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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A fine partita, si scatena l’esultanza dei giocatori in mezzo al campo FOTOAGENZIA
I NUMERI
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I campionati di A del Novara: il primo nel 1936-37, il migliore nel 1951-52 con 40 punti e l’ottavo posto finale
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Le vittorie in 40 partite giocate in casa dal Novara negli ultimi due anni, tra Prima divisione (9) e Serie B (12, una nei playoff)
Scene dell’entusiasmo tra i tifosi a Novara: al centro l’abbraccio tra gli a.d. Nico De Angelis (Bpn) e Massimo De Salvo (Novara) LIVERANI-BOZZANI
Primi rinforzi in arrivo dal Milan Il neo d.s. Pederzoli potrebbe portare Romagnoli, Merkel e Strasser. Bertani resta? NICOLA BINDA
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I gol che hanno realizzato Bertani (18) e Gonzalez (16) in questa stagione, tra campionato (32) e playoff (2)
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dIl primo passo per il Novara in serie A è arrivato ieri pomeriggio, sull’onda degli ultimi festeggiamenti. Il confermatissimo Attilio Tesser ha incontrato Mauro Pederzoli, il nuovo direttore sportivo che arriva dal Milan al posto di Pasquale Sensibile. Quest’ultimo, architetto delle ultime due, strepitose stagioni, stamane saluta Novara e nel pomeriggio viene presentato dalla Sampdoria. Ora la palla passa a Pederzoli, che nel nuovo Novara potrebbe portare un tocco di Milan.
Rinforzi Tre rossoneri sono candidati a vestire la maglia azzurra: Romagnoli (era in prestito al Foggia), Merkel e Strasser. Pederzoli ha già suggerito i nomi al Novara e a questo punto i buoni rapporti con il Milan dovrebbero agevolare l’accordo. Da segnalare il rientro di Emanuel Gigliotti dal prestito in Argentina, dopo aver segnato 8 gol in 13 partite. Conferme e saluti Non dovrebbe essere stravolta la squadra che ha firmato questo biennio d’oro. Le uniche partenze sicure sono quelle di Gonzalez (ceduto a gennaio al Palermo e ri-
GEOGRAFIA SAN SIRO È A 30 MINUTI D’AUTO
Secondi in Piemonte Ma Milano è vicina... Il governatore Cota esulta: «Rigoni è il mio idolo». Invece Fassino lo provoca DAL NOSTRO INVIATO
SEBASTIANO VERNAZZA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NOVARA d Possiamo fare una
domanda geo-provocatoria, senza la minima intenzione di offendere i novaresi? Il Novara in Serie A sarà la seconda squadra del Piemonte (dopo la Juventus, col Toro in B) o la terza di Milano? Novara dista poco più di 50 chilometri da Milano, lo stadio di San Siro è a 30 minuti di macchina, l’aeroporto di Malpensa idem. Ogni giorno centinaia di novaresi fanno i pendolari col capoluogo lombardo. Torino è lontana 100 chilometri scarsi e Novara ricorda un po’ Piacenza, che formalmente sta in Emilia, appena al di là del Po, ma che di fatto è milanocentrica per ovvie ragioni di vicinanza e di vicinato. Alla provocazione risponde Roberto Cota, 42 anni, novarese, leghista e dal 2010 governatore della Regione Piemonte, di cui Novara fa parte. «Novara sarà la seconda squadra del Piemonte, dopo la Juve, e la prima del Piemonte orientale. E Novara non è un feudo juventino, anche se Boniperti è di Barengo e Platini ha radici ad Agrate Conturbia. Novara è dei novaresi».
Il problema del Novara è l'ampliamento del Piola. Che fare?
«Penso che la società abbia dei progetti. Sono sempre più i club che si occupano direttamente di queste cose». Quali ricordi ha del Novara della sua infanzia?
«Mio padre mi portò alla partita di inaugurazione dell'attuale stadio, nel 1976. Seguirono anni bui, ma oggi il Novara è una grande squadra». Qual è il giocatore dell’attuale Novara che più le piace?
«Marco Rigoni. Mi ricorda Alessandro Del Piero». Piero Fassino, sindaco di Torino, ha pizzicato Cota: «È bastato che il centrosinistra vincesse le Comunali anche a Novara (Ballarè sindaco, ndr) perché la squadra andasse in Serie A». Risposta del governatore: «Il Novara è stato promosso in A perché io sono governatore del Piemonte».
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«TROPPI CONTATTI» E IL SITO DEL CLUB VA IN TILT PER ORE Dalla sera della promozione fino a ieri, il sito del Novara è rimasto off-line, cioè non raggiungibile, per sovraccarico di contatti. Una conferma dell’entusiasmo dei tifosi: il sito (novaracalcio.com) è uno dei più visti tra quelli di tutta la Serie B.
masto in prestito), Parola, Strukely, Juliano e Drascek, che sono a scadenza (ma qualcuno di loro potrebbe avere il rinnovo). Dovrebbero essere ceduti Gheller, Centurioni, Coubronne e Shala. Ujkani e Morganella sono a metà con il Palermo, che con due milioni potrebbe riscattarli. Uomo mercato Sensibile alla Samp vorrebbe portare Ujkani, Gonzalez, Ludi e Porcari, oltre a Bertani, che è il vero uomo mercato: l’aveva cercato il Torino, lo vuole il Siena, ma il Novara intende rilanciare con una grande proposta e tenerlo.
MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
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SERIE BWIN IL CASO SORPRESA IL TECNICO ANNUNCIA L’ADDIO ALL’ALBINOLEFFE ALTRE PANCHINE
Mondo in lacrime: «Devo operarmi ancora» FULVIO FACCI 5 RIPRODUZ ONE RISERVATA
GRASSOBBIO (Bergamo) dSembra di assistere a scene di un film già visto. Era successo tre mesi or sono quando il presidente dell’AlbinoLeffe, Gianfranco Andreoletti, aveva dato la notizia della malattia di Emiliano Mondonico. Ieri Mondonico e Andreoletti si sono presentati insieme in una sala di un hotel di Grassobbio, ma non per questo l’impatto è stato meno doloroso. «Per me parte un nuovo campionato — ha detto il tecnico di Rivolta che il 31 gennaio aveva subito un delicato
intervento per la rimozione di un tumore all'addome. —: parte la sfida più dura: contro la malattia». Due settimane Ci vorranno un paio di settimane di accertamenti clinici per sapere se Mondonico dovrà essere sottoposto a nuovo intervento. «È un momento molto particolare (lo si è visto anche dalla commozione che ha costretto il tecnico a lasciare per qualche minuto la sala, ndr) ma non mi sento sconfitto: posso dire solo che è tempo di pensare a questo problema ed è ovvio che non posso prendermi
cura come vorrei dell’AlbinoLeffe». Perché il silenzio In effetti ci si chiede con quale spirito e con quanti sacrifici Mondonico sia riuscito a far coesistere la sua difficile situazione fisica con il rischio retrocessione. Ma il Mondo è anche questo e conoscere ora il retroscena spiega anche alcuni atteggiamenti come il prolungato silenzio stampa. «Certi silenzi fanno più rumore di tante parole, ho voluto che tutti restassero di più con se stessi per riflettere, per prendersi le proprie responsabilità, e sono stato ripagato
Baldini a Vicenza Due le conferme
per questa scelta». Con Fortunato? «La notizia ci ha sorpreso — ha detto il presidente Gianfranco Andreoletti che, dopo la partita col Piacenza, è andato a casa a piedi camminando per 23 chilometri, come aveva promesso in caso di salvezza —. E per rispetto verso Mondonico non vogliamo prendere decisioni prima che siano trascorse le due settimane necessarie per conoscere le sue reali condizioni». Mondonico ha salutato tutti, dando un arrivederci in tribuna. Potrebbe restare in società con Daniele Fortunato allenatore.
Emiliano Mondonico, 64 anni, allenatore dell’AlbinoLeffe MAGNI
È Silvio Baldini, 52 anni, il nuovo tecnico del Vicenza, pronto al rientro dopo due anni di inattività: ha firmato per un anno e il suo vice sarà Daniele Adani. Due conferme invece su altre panchine di B: Castori ha firmato per un’altra stagione all’Ascoli, idem ha fatto Bergodi con il Modena. Oggi Torrente firma un biennale per il Bari, dove si è dimesso il presidente Vincenzo Matarrese dopo 28 anni: Claudio Garzelli è il nuovo amministratore unico. A Varese salta l’accordo con il d.s. Valoti (AlbinoLeffe).
LEGA PRO Le vincenti delle finali di Seconda divisione
Salò, Carrarese e Trapani in grande Secondi in campionato e poi primi nei playoff: società di alto livello ci raccontano storie curiose GIRONE A
La favola Quarenghi e lo stadio da rifare
L’allenatore Rastelli (sin.) col presidente Pasini FOTOLIVE DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO D’ANGELO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SALÒ (Brescia) dC’è una storia nella storia nella fa-
vola Feralpi Salò: quella di capitan Cristian Quarenghi, mister 150 gol. Tutti in 12 anni qui a Salò, partendo dall’Eccellenza. Già perché nel 2004 Salò festeggiava la promozione in D e la vittoria della Coppa Italia d’Eccellenza: «Ho vissuto tutta la scalata dai dilettanti ai professionisti - racconta Quarenghi - dai tre allenamenti a settimana su un campo di terra, ai sei allenamenti di quest’anno con tanto di doppia seduta. Abbiamo fatto la storia qui a Salò, e sono sicuro che il presidente non vorrà fermarsi proprio adesso». Futuro Uno dei primi nodi da sciogliere riguarda proprio il futuro del capitano, che confessa: «Io ho sempre lavorato (impiegato nell’azienda dell’ex presidente, ndr) e giocato a calcio. Ma questa situazione era sostenibile nei dilettanti, già quest’anno ho fatto fatica e il mercoledì, dovendo saltare la seduta atletica della mattina, facevo differenziato il pomeriggio col preparatore. A 32 anni mi piacerebbe cimentarmi con la Prima divisione, ma è chiaro che devo prima confrontarmi col mio datore di lavoro e con la società». Grande testa per il capitano, oltre che splendidi piedi. «Vengo da Darzo — continua Quarenghi — e fare ogni giorno 60 km è dura, specie ora che ho un figlio, Nicolò, di 13 mesi. Vorrei avere anche il tempo da dedicare a lui e mia moglie Claudia». Intanto appare certa la conferma di Rastelli. Oggi alle 11 la Feralpi Salò sarà in Provincia per ricevere un premio dall’assessore allo Sport Mandelli, da domani si penserà al futuro: c’è da portare a norma lo stadio. In Prima la capienza minima è di 4 mila posti, oggi al Turina ne entrano 2.500. «Faremo i lavori per una curva da 1.500 spettatori», fa sapere il d.s. Olli, che domani col presidente Pasini farà il punto sul mercato.
IN PRIMA Pesante bilancio tra il Verona e la Salernitana Pesanti conseguenze dopo Verona-Salernitana, sia dal giudice sportivo che dalle forze dell’ordine. Vediamo il dettaglio. ARRESTI Il bilancio degli incidenti al Bentegodi è di 13 arresti e 6 denunce. I tafferugli si sono verificati prima, durante e dopo la partita: i fermati sono 8 campani e 5 veneti con le accuse di lesioni personali, possesso di armi improprie e artifici pirotecnici, lancio di materiale pericoloso, scavalcamento e invasione di campo. Uno steward è stato picchiato, danneggiati i servizi igienici e altre strutture. SQUALIFICHE La Salernitana perde per una giornata Caglioni (espulso), Accursi, Altobello e Montervino. Ammende di 10 mila euro al Verona (cori razzisti, lanci vari verso l'opposta tifoseria), 4 mila e obbligo risarcimento danni Salernitana (lanci vari verso l'opposta tifoseria). ALTRO DI PRIMA Dirigenti: inibito fino al 31 agosto Manniello (Juve Stabia) per frasi offensive verso l'istituzione calcistica e la squadra ospite. Ammende: 12.000 euro Juve Stabia (guardalinee e quarto arbitro colpiti da sputi e bottiglie). GIUDICE DI SECONDA Giocatori espulsi: cinque giornate a Ricci (Avellino) che dopo l'espulsione dava una spinta all'arbitro e lo offendeva; due a Nocerino e Vicentin (Avellino); una a Dell'Acqua (Pro Patria), Zanola e Colicchio (Feralpi) e Giovinco (Carrarese). Non espulsi: una giornata a Cristiano (Pro Patria), Bruno e Maisto (Avellino), Turato (Feralpi), Barraco e Domicolo (Trapani). Allenatori: una giornata a Vullo (Avellino). Ammende: 6.000 euro Feralpi (fumogeni, petardi e cori razzisti); 3.500 e obbligo risarcimento danni Pro Patria (cori razzisti); 1.500 Avellino e Trapani. IL PROGRAMMA Domenica c’è il ritorno delle finali playoff di Prima divisione, ultimo atto ufficiale della stagione. GIRONE A Salernitana-Verona (andata 0-2, ore 18). GIRONE B Atletico Roma-Juve Stabia (andata 0-0, ore 16). REGOLAMENTO In caso di parità di punteggio e di gol si giocano i supplementari. Se la situazione non cambia, è promossa la squadra meglio piazzata, ossia quella che gioca in casa.
GIRONE B
Con papà Lucarelli la guida del ds Ricci
w GIRONE C I NUMERI
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Un tecnico manager e la spinta delle navi
I gol in questa edizione dei playoff di Seconda divisione: 17 nel girone A, 15 nel girone B e 14 nel girone C
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La festa promozione di domenica a Carrara ALESSANDRA GOZZINI 5 R PRODUZIONE RISERVATA
CARRARAdSi fa festa in tutto l’Universo, e non è
un’esagerazione: si brinda alla promozione della Carrarese, e non c’entra il fatto che l’esultanza sia arrivata fino a Praga, dove l’azionista-Buffon aspetta il matrimonio con Alena. La festa è soprattutto qui, a Carrara. E dopo la partita della svolta (2-0 al Prato, domenica pomeriggio) tutta la squadra è finita in una pizzeria sul lungomare («L’Universo», appunto), prima di spostarsi al Beach Club, punto di riferimento delle notti in Versilia (i festeggiamenti sono poi continuati in piazza Gramsci). La vittoria del playoff non sarà un evento planetario, ma il record c’è: la Carrarese è la squadra con più anni di esperienza tra C1 e C2, per dirla alla vecchia maniera. Non è un punto d’arrivo, è una nuova ripartenza: «Se lavoriamo con intelligenza fra due o tre anni potremmo essere in B» aggiunge il d.s. Nelso Ricci. Incrocio Organigramma e nuova composizione del club verranno formalizzati oggi, Lucarelli (Maurizio, papà di Cristiano) da futuro-presidente ha già anticipato che «ci saranno un paio di calciatori amici di Buffon e di mio figlio che entreranno in società (nomi top-secret, ndr)» per finanziare un progetto che «considerate le scarse entrate può andare avanti solo se sostenuto, con spese accessibili, da più persone». Una delle prime cose da fare per Buffon (azionista) sarà decidere il futuro di Giovinco. È un incrocio curioso, perché Giuseppe (classe ’90) è il fratello di Sebastian e racconta di avere un sogno: «Giocare con lui in A, sto lavorando per questo. Non mi interessa dove e quanto tempo mi ci vorrà, ma sento di potercela fare». Il suo cartellino è diviso a metà tra Juve e Carrarese: «Quelli bravi vogliamo tenerli, e Giovinco lo è» dice Ricci. Lucarelli (Maurizio) rilancia: «Metteremo insieme un organico di qualità».
I punti in trasferta della Feralpi Salò, record nel girone A. Nei playoff fuori casa sono arrivati due pari
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Le sconfitte della Carrarese tra campionato e playoff: entrambe sono arrivate sul campo del Prato
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I punti in casa del Trapani, il massimo nel girone C: la squadra siciliana ha vinto anche le due gare dei playoff
I giocatori del Trapani salutano i tifosi PAPPALARDO DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO CARUSO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
TRAPANI dCome le ciliegie, a Trapani una promozione tira l’altra. Il presidente Vittorio Morace, il Comandante, come lo chiamano tutti per via della sua attività nel mondo dei trasporti navali, ci ha preso gusto. Napoletano, 70 anni compiuti, 8 figli, i più piccoli, Vittoria 13 anni e Gabriele 10 li ha avuti dalla moglie olandese, Anne Mari. Dall’Eccellenza fino alla Prima divisione appena ottenuta con la finale playoff contro l’Avellino. Ma non è detto che l’avventura sia ancora conclusa. «Non posso dire quando, ma il mio obiettivo è la serie B. Ed è ovvio che mi piacerebbe arrivarci già l’anno prossimo. Però non faccio promesse. Tanto i tifosi sanno che la mia dedizione alla causa è assoluta. Prima o poi ci arriveremo».
Senza d.s. Per riuscirci sarà necessario potenziare l’organico. A questo penserà lo stesso allenatore Roberto Boscaglia, siciliano di Gela al quale prima degli spareggi è stato prolungato il contratto per altre 2 stagioni. Il Trapani infatti non ha in organico un direttore sportivo: ottimizzazione dei costi. Circa metà della rosa attuale verrà riconfermata, dai difensori Castelli, Pagliarulo, Priola, Daì e Filippi (l’unico a scadenza del reparto arretrato), ai centrocampisti Barraco, Pirrone, Domicolo (a scadenza), Lo Bue, Gancitano, Madonia e gli attaccanti Perrone e Gambino, entrambi a scadenza. Una decina gli acquisti nel taccuino di Boscaglia anche se di nomi ancora non ne circolano. Per quanto riguarda lo stadio, il sindaco Mimmo Fazio non si sbilancia: «Se dovesse arrivare la B faremo di tutto per costruire una nuova struttura. Ma rimaniamo coi piedi per terra perché siamo una città di soli 70 mila abitanti, anche se il Chievo ci ha insegnato a sognare».
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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FORMULA 1 DOPO IL CANADA l’analisi dal nostro inviato a Montreal
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PINO ALLIEVI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
La tattica anello debole di Maranello dAncora una volta è solo la Ferrari che resta con l’amaro in bocca. La Red Bull ha dominato a Montreal sino a mezzo giro dal termine, la McLaren ha vinto, la marca di Maranello si è dovuta consolare con l’inutile sesto posto di Massa. «Avremmo potuto vincere noi», sostengono alla Ferrari. Avrebbero potuto vincere in tanti, aggiungiamo noi. La Ferrari aveva però un solo colpo in canna da sparare su pista asciutta: troppo poco rispetto a una Red Bull forte ovunque e a una McLaren che, con la complicità di un involontario assetto che in altre condizioni l’avrebbe svantaggiata, ha sorpreso tutti. Nel momento dell’accidentale contatto tra Alonso (voto 7.5) e Button (9), lo spagnolo stava andando più forte di Jenson mentre Massa era avanti: da qui la constatazione — ci sta — che la Ferrari avrebbe potuto spuntarla. Resta il dubbio sulla tattica iniziale (gomme intermedie quando stava per arrivare il diluvio) montate ad Alonso: perché la Ferrari va sempre contro logica? La notizia più bella è invece il ritorno di un Massa (8) sfortunato ma di livello. La Ferrari ha bisogno di Felipe, a patto che il pilota ritrovi la serenità. Altrimenti meglio cambiare: però chi può dargli i soldi della Ferrari? Nessuno. Quindi sta lì, anche se Button, Webber e Rosberg, oltre a Kubica, sognano Maranello. Vettel (8) è stato eccezionale ma sotto pressione ha sbagliato. Button si è confermato uomo da roulette: strabilia quando nessuno se l’aspetta. Hamilton (5) ha fatto l’ennesimo errore di presunzione toccando Webber (5). Si è rivisto per uno sprazzo lo Schumacher (8) di una volta e c’è stata la conferma di un Kobayashi (8) che non sfigurerebbe in una grande squadra. Tra due domeniche si correrà sul cittadino di Valencia: altro giro, altro show annunciato.
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LE SEI RIMONTE DI JENSON
Le rimonte di Button, 7˚ in griglia e 1˚ al traguardo dopo sei entrate ai box 1-5˚ giro: 7˚ 6-7˚ giro: 6˚ PIT STOP 8˚ giro dopo collisione con Hamilton (gomme intermedie nuove): 14˚ 9-12˚ giro: 12˚ DRIVE THROUGH 13˚ giro Per velocità eccessiva con la safety car: 5˚ 14˚ giro: 14˚ 15-16˚ giro: 11˚ 17˚ giro: 10˚ 18˚ giro: 8˚ PIT STOP 19˚ giro (gomme nuove da pioggia): 11˚ 20˚ giro: 11˚ 21-24˚ giro: 10˚ 25˚ giro: 11˚ 26-33˚ giro 10˚ 34˚ giro: 9˚ PIT STOP 35˚ giro (gomme usate intermedie): 15˚ 36˚ giro: 11˚ PIT STOP 37˚ giro Per foratura dopo collisione con Alonso (gomme nuove intermedie): 21˚ e ultimo posto 37-40˚giro: 21˚ 41˚ giro: 20˚ 42˚ giro: 18˚ 43˚ giro: 15˚ 44˚ giro: 14˚ 45-48˚ giro: 12˚ 49˚ giro: 10˚ 50˚ giro: 8˚ PIT STOP 51˚ giro (gomme super soft usate): 10˚ 52˚ giro: 9˚ 53˚ giro: 7˚ 54˚ giro: 5˚ 55-63˚giro: 4˚ 64˚ giro: 3˚ 65-69˚ giro: 2˚ 70˚ giro: 1˚
GRINTA ESAGERATA
I due episodi che sono finiti sotto inchiesta
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Sportellate con Lewis e Fernando A sinistra Button stringe contro il muretto dei box Hamilton, sopra colpisce Alonso: le due manovre sono state considerate ok dai commissari PRESS4 E IPP DA TV
Button diventa corsaro e spaventa Hamilton Rischi con l’acqua e strategie azzardate: così Jenson è tornato a vincere Ma Lewis, messo fuorigioco proprio dal compagno, parla con la Red Bull MARCO DEGL’INNOCENTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
(Canada) d Martin Whitmarsh, responsabile McLaren, aveva gli occhi umidi nel sintetizzare il trionfo di Jenson Button in Canada: «È stata una delle più belle vittorie nella storia della F.1. E per esclusivo merito suo. Jenson ha guidato in modo semplicemente fantastico. Da campione del mondo». In effetti iridato lo è già stato, Button, nel 2009. E che sia un pilota forte nessuno ne dubita. Ma a Mon-
MONTREAL
Scagionato dai commissari per gli incidenti, l’inglese si gode il trionfo: «È stata la più bella gara della mia carriera» treal ha corso anche come uno spericolato, quanto fortunato, corsaro. Ha strappato la vittoria al termine di un’incredibile rimonta, con sorpassi in serie, nonostante 5 soste al box, un drive through per eccesso di velocità dietro la Safety-Car e una gomma forata nell’urto con la Ferrari di Alonso. Grinta Dalla sua guida focosa, però, sono anche scaturite le due collisioni che hanno cambiato il volto della gara e sono state messe sotto inchiesta dai commissari: col compagno Ha-
milton all’8o giro e poi (37o) con Alonso, entrambi costretti al ritiro. Ma alla fine, dopo una lunga attesa nel dopo-corsa, entrambi gli episodi sono stati considerati normali incidenti di gara: vittoria confermata. Così adesso Button si rilancia al secondo posto, dietro Sebastian Vettel, nella classifica piloti. Gioia «È stata assolutamente la migliore corsa della mia carriera. L’ho davvero goduta — ha detto Jenson emozionato —. Sarebbe stata fantastica anche se non avessi vinto. Tante manovre in una gara, che poi ho anche vinto, non l’avevo mai vissuta. Forse simile solo alla prima vittoria». Anche quella, a Budapest 2006, fu una vittoria impossibile e corsara. Sempre baciata dalla fortuna. Button aveva 26 anni, da sei stagioni in F.1 con 112 GP alle spalle e la ribalta conquistata più per le capriole contrattuali tra Williams e Bar-Honda, o per la collezione di splendide modelle. Invece, all’Hungaroring, con un’azzeccata scelta di gomme e nervi saldissimi, portò per la prima volta al trionfo la Bar-Honda, dopo una corsa nel caos per un nubifragio e solo 12 vetture al traguardo. Vittoria impossibile e fortunata anche in Australia nel 2010,
ancora con la pioggia: fu il primo a passare dalle gomme intermedie a quelle da asciutto, per conquistare, da campione del mondo, la prima vittoria con la McLaren. E che dire del GP di Cina dello stesso anno, ultimo successo prima di Montreal? Di nuovo pioggia e caos, ancora un azzardo di gomme, e trionfo su Hamilton, nonostante un’uscita di pista. Tattica Anche a Montreal la rimonta è scaturita da un’azzeccata, ma apparentemente rischiosa, scelta di gomme: «Alla fine non sapevo quanto tempo avevo passato ai box. I ragazzi hanno fatto un gran lavoro quando si è trattato di definire la strategia. Abbiamo anche forse avuto fortuna, soprattutto quando è arrivata la bandiera rossa, ma la decisione di montare le gomme da asciutto è stata quella giusta».
Il primo successo dell’anno La gioia di Jenson Button sul podio di Montreal dove ha conquistato il primo successo dell’anno, Campione del mondo nel 2009 con la BrawnGP, il pilota inglese della McLaren, 31 anni, ha corso sinora 196 GP, vinto 10 gare e ottenuto 7 pole AFP
Contatto Ora Button dovrà affrontare anche il duello interno con il compagno Hamilton per diventare il principale avversario di Vettel per il titolo. Per ora tra i due, almeno a parole e nonostante l’incidente di Montreal, va sempre tutto bene. Ma dopo la gara di domenica Lewis si è intrattenuto un quarto d’ora in privato col responsabile della Red Bull, Chistian Horner. E subito si sono scatenate le ipotesi che Lewis, deluso dalla McLaren, possa fare coppia con Sebastian Vettel, sia pure solo dal 2013.
IL BILANCIO LA FERRARI MALEDICE LA SFORTUNA
Domenicali: «Dobbiamo andare a Lourdes» Montezemolo: «Preferisco vedere una rossa forte anche se si ferma» DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO IANIERI 5 R PRODUZ ONE RISERVATA
MONTREAL dQuando alla fine
Stefano Domenicali, 46 anni EPA
tutto gira storto, bisogna cercare alternative. «Forse dovrem-
mo organizzare una gita a Lourdes» provava a scherzare Stefano Domenicali domenica. In realtà, dopo il naufragio canadese, il capo della Ges Ferrari di voglia di ridere ne ha poca: «In genere non cerco scuse, ma stavolta non ce n’è andata dritta una». «Abbiamo provato ad attaccare per vincere, è andata male» l’analisi di Fernando Alonso. Difficile dare torto agli uomini del Cavallino, ai quali peraltro poco può essere imputato. A co-
minciare dalla scelta di montare gomme intermedie nella prima parte di gara, subito prima che dal cielo si scatenasse un inferno. «In quelle condizioni — insiste Domenicali —, Button con le intermedie girava 4” più veloce e Fernando ci ripeteva di poter esser più rapido con quelle gomme». Incidenti Poi c’è stato il botto tra Alonso e Button. «Se il contatto è tra gomma posteriore destra e anteriore sinistra, vuol dire
che qualcuno era davanti – spiega Domenicali —. Fernando è finito in bilico sul cordolo e Button ha vinto. Se pensiamo che ha fatto 6 pit stop, ed è stato perfino ultimo...». Anche per Massa c’è da recriminare. «Ha fatto una gran gara, dopo l’incidente per colpa di Karthikeyan è stato straordinario, nel finale ha fatto più sorpassi di tutti». Scenari Ora il Mondiale si chiude ancor di più. «Vediamo come andrà a Valencia. E poi da
Silverstone sarà vietato l’uso dei gas soffiati in fase di rilascio: questo avrà meno effetto su di noi rispetto ad altri». Montezemolo Duro anche il presidente Luca di Montezemolo: «È andato tutto storto. Dopo le qualifiche speravo nella vittoria. Domani (oggi; n.d.r.) sarò a Maranello, mi aspetto il massimo sforzo. Preferisco vedere una Ferrari competitiva anche se si ferma. Questa monoposto non è nata bene».
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
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FORMULA 1 IL RECUPERO LE LESIONI DRAMMA IL 6 FEBBRAIO
Robert Kubica aveva perso tanto sangue e si era fratturato ginocchio, gamba, spalla, gomito e braccio
Trafitto da un guard-rail al Rally Ronde di Andora
Ha rischiato l’amputazione Il 6 febbraio, al Rally Ronde di Andora, Robert Kubica, 25 anni, finisce contro un guard rail, che entra nella vettura amputandogli quasi l’avambraccio destro. Il polacco della Renault riporta diverse fratture (inclusi gomito e gamba in quattro punti). Ricoverato al Santa Corona di Pietra Ligure, oggi subirà la 7a operazione IPP-REUTERS
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Operazione rientro s
Kubica in piedi Ad agosto sarà sul simulatore
IL TEAM
R Daniel Morelli 54 anni è il manager di Kubica. È il regista del recupero
Robert cammina già da solo Oggi per migliorare la mobilità ultimo intervento al braccio
R Igor Rossello 54 anni chirurgo: è il medico che ha salvato il braccio destro dall’amputazione
R Riccardo Ceccarelli 51 anni medico della Renault F.1, responsabile di Formula Medicine ANDREA CREMONESI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dUn tutore imprigiona il braccio che ha rischiato di perdere, accanto c’è la fidanzata Edyta Witas, che da quel drammatico 6 febbraio non lo ha mai lasciato solo: sono le prime immagini di Robert Kubica finalmente in piedi, finalmente fuori dall’incubo in cui era finito in una umida mattina d’inverno nell’entroterra ligure. Dove aveva deciso di dare sfogo alla passione per i rally, non immaginando che quella gara avrebbe messo a rischio la sua carriera da pilota.
Calvario Da allora sono trascorsi quattro mesi abbondanti, sei operazioni (proprio stamane si sottoporrà alla settima per eliminare ogni traccia delle fastidiose aderenze che limitano il
R Robert Kubica 25 anni, con la fidanzata Edyta Wydas, 28. Nel dettaglio il tutore che gli sostiene il braccio destro infortunato
movimento del braccio destro ferito) e infinte ore di sofferta riabilitazione tra il capoluogo ligure e Viareggio, nella sede di Formula Medicine, la struttura del dottor Riccardo Ceccarelli, dove tanti piloti si fanno il tagliando. Ed è lì che il pilota polacco è stato scovato da un fotografo suo connazionale: quelli scatti sono stati pubblicati ieri mattina sul quotidiano Fakt.
PHOTO TEAM
Bilancio Nelle foto Robert appare dimagrito ma in buona forma, cammina senza fare molto affidamento sulle stampelle, delle quali fa sempre più spesso a meno. «La riabilitazione procede in maniera soddisfacente», sottolinea il manager Daniel Morelli. L’agenda settimanale di Robert da questo punto di vista è piuttosto fitta: per tre giorni alla settimana Ro-
Le prime foto del pilota Renault dopo lo schianto. Il manager Morelli: «Lavora sodo e sogna di tornare all’ultima gara» bert è a Genova, dove lavora con l’equipe del professor Mario Igor Rossello, che gli ha salvato il braccio dopo l’incidente, proprio per recuperare la funzionalità della mano; mentre un quarto lo trascorre a Viareggio per rimettere in sesto anche gli arti inferiori plurifratturati. Un lavoro che poi il polacco prosegue nella propria abitazione monegasca con le normali attrezzature che vengono impiegate da qualsiasi pilota. «La gamba destra è a posto — am-
mette Morelli —, se i problemi fossero questi, Robert sarebbe praticamente pronto. No, non è questo quello che preoccupa». Il guaio maggiore, infatti, riguarda il braccio. Obiettivo Le sofferenze alle quali il polacco si sottopone hanno un traguardo temporale: agosto, quando, se tutto dovesse andare per il meglio (a cominciare dall’intervento di oggi), Robert potrebbe sedersi di nuovo al simulatore: un primo essenziale passo per capire se potrà tornare a correre. Ma attenzione, anche se quel verdetto fosse assolutamente positivo, la strada per rimettersi davvero al volante di una monoposto sarebbe ancora lunga. Perché le sollecitazioni che ti dà la Formula 1 a livello fisico non hanno paragoni e per quelle Robert dovrà cominciare uno spe-
R Edyta Witas 28 anni la fidanzata di Kubica: è lei che lo accompagna nelle trasferte per la riabilitazione
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VOLTE SOTTO I FERRI DOPO L’INCIDENTE Robert Kubica dal 6 febbraio è finito sotto i ferri sette volte, cinque quando era ricoverato a Pietra Ligure e due a Genova (inclusa quella di oggi) .
Fa riabilitazione a Genova e a Viareggio Ecco come si svolge la settimana tipo di Robert Kubica. LUNEDÌ Il pilota polacco è a Genova dove fa riabilitazione al braccio destro ed è seguito dall’equipe del professor Mario Igor Rossello, il mago della chirurgia della mano che lo ha salvato dall’amputazione. MARTEDÌ Robert si trasferisce a Viareggio, presso il centro Formula Medicine gestito dal dottor Riccardo Ceccarelli, il medico della Renault F.1, e dal suo team per la riabilitazione degli arti inferiori. MERCOLEDÌ Robert ritorna a Genova e prosegue la riabilitazione al braccio. GIOVEDÌ Resta a Montecarlo dove lavora con gli attrezzi che ha in casa sempre per tonificare i muscoli della gamba destra. VENERDÌ Terza giornata genovese. SABATO E DOMENICA Riposo. E, se ci sono gare, guarda ovviamente il GP e si tiene in contatto con il team.
cifico allenamento, quello che fanno tuti i piloti sani. Ed è per questa ragione che Morelli giudica irrealistico pensare che Robert possa tornare già a Monza. «Il GP d’Italia si corre a settembre dunque mancano solo tre mesi, mentre si può ragionare sull’ultima gara iridata (il 27 novembre in Brasile; n.d.r.). E comunque, quando andrà al simulatore, Robert capirà subito conto se è in grado di tornare, come e quando senza l’ausilio di cronometri». Riunioni Intanto, per respirare l’aria delle gare, ogni lunedì Robert partecipa alla riunioni post gara, ricevendo via mail i rapporti degli ingegneri. E lo scambio di opinioni con il proprio ingegnere di pista, Simon Rennie, non si è mai interrotto. Per il futuro, il rinnovo del contratto, c’è invece tempo.
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MOTOMONDIALE DENTRO IL FENOMENO ta che parte dalla testa e coinvolge tutto il corpo. Così quasi di forza fa girare la moto che si trova «dritta», cioè con più gomma a terra, per aprire il gas più velocemente.
Le 4 mosse che rendono Stoner speciale Stile in curva, gestione del gas uso del freno e dell’elettronica: i segreti della sua guida unica FILIPPO FALSAPERLA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dChi lo ferma più? Casey Stoner passa travolgente come sua abitudine sul Motomondiale: la caduta di Lorenzo sulle pozze di Silverstone ha riequilibrato lo «sgambetto» di Rossi a Jerez e ora Casey vola nel Mondiale a +18. Progetto di fuga. Del resto lui non conosce mezze misure, lo dicono anche i numeri. Dal 2006, anno del debutto in MotoGP, ha corso 89 GP vincendone 27 (con 26 pole), cioè il 30,33 per cento. Ma se si tolgono le prime 17, quando guidava una Honda clienti, si sale al 37 per
cento. Nessuno come lui, visto che nello stesso periodo Lorenzo ha centrato 15 successi e Valentino 25... Un fenomeno da esaminare. Virata Stoner in parecchi aspetti è davvero un pilota unico. Vediamo un po’. La prima cosa è evidentemente la guida. Che sia veloce è scontato e che lo faccia d’istinto è altrettanto sotto gli occhi di tutti. Ma perché? Guardandolo si vede una caratteristica unica in curva: quando arriva all’apice, nel punto morto tra staccata e accelerazione, con un colpo secco butta il peso ancora più all’interno, quasi con una frusta-
Elettronica Ormai anche i nemici più accaniti hanno dovuto accettare il concetto che Stoner non è un robot che si affida a occhi chiusi ai sistemi di controllo: è esattamente il contrario. Almeno per il traction control, che gestisce l’accelerazione. Lui lo tiene praticamente a zero, perché ha una sensibilità estrema nella gestione del gas. Viceversa, per il freno motore è tarato mediamente come gli altri piloti.
Casey Stoner, 25 anni, ha già vinto quattro gare su sei nel 2011 MILAGRO
h PREGI
i DIFETTI
Trova subito il limite
Non ama la battaglia
Non parliamo solo della capacità di fare ottimi tempi, ma della caratteristica unica di riuscirci immediatamente: una eredità di quando da ragazzino disputava gare di 3 5 giri...
Un po’ è stile, un po’ attitudine. Raramente si vede Stoner impegnato nel corpo a corpo. E talvolta, in passato, ha perso i confronti diretti. Troppo veloce per dare spazio allo spettacolo.
VELOCITÀ
STRATEGIA
LINEE
PSICOLOGIA
Piegatissimo sul cordolo
Ha ancora nervi deboli?
Veder guidare Stoner è un vero piacere. Fa urlare il motore e lo gestisce. Inoltre sa passare piegatissimo, sul cordolo interno, facendo meno strada
In tanti lo aspettano al varco, paventando una crisi. Ma ultimamente, alla Honda, pare immune da sbandamenti. Come nel 2007, l’anno del Mondiale.
Mano destra Altra esclusiva di Stoner: la leva del freno. Praticamente tutti i piloti la tirano con due dita, indice e medio, Casey usa solo il medio. Forse è semplice abitudine, ma gli uomini della sua squadra sottolineano come tenere un dito in più sul semimanubrio (come fanno i fuoristradisti) permette un maggior controllo dello sterzo. Mano sinistra I suoi comandi per gestire i programmi dell’elettronica sono unici nel panorama dei piloti della Honda. Stoner li ha molto semplificati: uno per scorrere i programmi, due per «sfogliare» le pagine. Gli altri piloti hanno anche un piccolo «satellite» superiore. Questo comporta che per modificare mappe e gestione occorre una procedura un po’ più complicata. Ma Casey preferisce così. Dettagli vincenti.
DOMANI
Rossi al Mugello riprova la GP12 La Ducati non si ferma. Ieri era già al Mugello con i collaudatori Vittoriano Guareschi e Franco Battaini per provare l’attuale GP11 ma anche la GP12 1000. Perché, tempo permettendo, arriveranno in Toscana anche Nicky Hayden (oggi) e Valentino Rossi (domani). Ovviamente la pioggia bloccherebbe tutto, perché i giorni di test sono contingentati e sarebbe inutile bruciare due, visto che ne sono stati utilizzati già tre.
ACCORDO
Corona entra in Superbike
(p.g.) Fabrizio Corona entra nel team Supersonic Ducati, che fa correre nel Mondiale Superbike il francese Maxime Berger, 21 anni. Nella squadra lavora pure l’ex portiere Stefano Tacconi
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NON SOLO DIRK
BASKET NBA FINALE DA 4-2
Terry, Barea e la panchina E’ la vittoria di un gran gruppo
su gazzetta.it Le immagini della festa scoppiata a Dallas dopo il trionfo in gara 6 con le foto più belle della sfida e gli audio dei protagonisti: dai coach Carlisle e Spoelstra alle stelle Nowitzki e James. In più il commento del nostro inviato Massimo Oriani sulle finali
I VOTI DEI CAMPIONI
di M.O.
Jason Terry 9 IL MIGLIORE
R Dirk Nowitzki è stato fantastico, ma The Jet non da meno. I 27 punti di gara-6 (19 nel solo primo tempo), con il tedesco che faticava, hanno permesso ai Mavs di piazzare il break decisivo di 29-8. Ha chiuso la serie con 18 punti di media, il 39% dall’arco, giocando oltre trentadue minuti a partita. Nel 2006 in gara-6 di finale ne realizzò 16 con un pessimo 7/25 dal campo, adesso si è riscattato con gli interessi. A differenza degli Heat nel loro complesso, ha saputo far seguire i fatti alle parole, che non sono mai poche quando c’è di mezzo Jason Terry
Nowitzki firma la prima volta di super Dallas I Mavs vincono gara-6 in Florida grazie al tedesco «Un titolo speciale, ci sono andato vicino per 10 anni» DAL NOSTRO INVIATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Marion 7
Votato migliore delle finali, ha vinto gara 2 e 4 mettendo i canestri deci sivi negli ultimi secondi. La quarta, giocata con 39˚ di febbre, passerà alla storia. Mai titolo fu più meritato
Si è visto meno col passare delle partite, ma è stato fondamentale in difesa su LeBron e Wade e ha trovato punti importanti in momenti chiave, finendo con 13.7 di media
Chandler 8
Kidd 9
Ha tappato il buco che i Mavs avevano in mezzo all’area. Ha dominato a rimbalzo (53), di cui 24 offensivi, e ha saputo gestirsi coi falli una volta rimasto senza riserva
Genio allo stato puro. Un direttore d’orchestra, capace di reinventarsi a 38 anni, costruendosi un tiro da fuori che non aveva Un anello strameritato dopo 16 anni
Barea 8
Stevenson 7
Ha iniziato male (3/15 nelle prime 2 gare) ma quando Carlisle lo ha messo in quintetto da gara 4, la serie è svoltata. Devastante in penetrazione e letale dall’arco
Bravo ad accettare la panchina senza proteste. Anzi, rispondendo con 3 triple non appena chiamato in campo in gara 4. Fondamentale anche la difesa su LeBron
Cardinal 7
Carlisle 9
Non è facile farsi trovare pronto avendo giocato poco. E invece «il bidello» ha risposto alla grande quando Carlisle lo ha inserito al posto del disastroso Stojakovic
Ha fatto il fiocco a Spoelstra, mandando ripetutamente in tilt l’attacco degli Heat con la zona match up. Decisiva la mossa Barea in quintetto
la nostra parte, perché sapevano che rappresentavamo il modo giusto di giocare a basket». «Anche Nowitzki ha lavorato in estate per convincere due giocatori a venire da noi, come Wade con LeBron e Bosh: Brian Cardinal e Ian Mahnimi» scherza Mark Cuban, uno degli uomini più ricchi d’America (capitale stimato sui 2.5 miliardi di dollari), nemico pubblico numero 1 del commissioner Stern, che lo ha già multato per oltre un milio-
STORICO
MASSIMO ORIANI
Nowitzki 9
MIAMI — La prima vittoria nella storia dei Mavs, nati nel 1980, ha un sapore speciale, perché arrivata contro una squadra che è l’esatto opposto di Dallas. «Miami gioca per aria, noi rasoterra — diceva coach Carlisle dopo il trionfo —: la purezza del nostro gioco, il fatto che nessuno dia a Dirk quel che è di Dirk, mentre non si fa altro che parlare del "reality show" di LeBron, sono cose che contano. Avevamo milioni di persone dal-
MIAMIdDirk ha pianto da solo, lacrime della gioia più pura che ci sia per uno sportivo, quella che nasce dal trionfo. Arrivato al termine di una scalata durata 13 anni, sempre con la stessa maglia sulle spalle, la stessa etica del lavoro, anche dopo essere diventato, nel 2007, il n. 1, col trofeo di mvp della stagione regolare, con la stessa classe e deferenza verso i compagni che ne fanno un grande uomo oltre che un fenomenale giocatore. «Uno dei più fenomenali giocatori nella storia della Nba» concordano all’unisono Carlisle e Spoelstra, tecnici di Dallas e Miami. E hanno ragione. Mai si è visto un 2.13 col suo tiro e la sua tecnica, costruita giorno dopo giorno in palestra col suo mentore, Holger Geschwinder. Da dove la Germania abbia tirato fuori Nowitzki, votato mvp delle finali chiuse con 27 punti e 9.7 rimbalzi di media, resta un mistero, unico tedesco nella storia (Schrempf fu un buon giocatore, ma non certo ai suoi livelli e inoltre cresciuto cestisticamente negli Usa) a raggiungere l’immortalità della palla a spicchi. Ai Mavs interessa solo che il biondone di Wurzburg abbia finalmente alzato al cielo la coppa di campione Nba, anche se per la premiazione sono dovuti andare a prenderlo di peso nello
spogliatoio, dove si era rifugiato non appena è suonata la sirena che ha sancito la vittoria dei texani, terza in fila e seconda nella serie in casa degli Heat. Campione «Ho sentito le lacrime che arrivavano — ha spiegato — dovevo riprendermi». Contenuto anche nel giorno più bello della sua vita, dopo una partita non alla Dirk, con un primo tempo da 3 punti e 1/12 al tiro, ma nella quale ha mantenuto i nervi saldi e la fiducia immutata sino a quando non ha infilato i canestri della staffa nel finale. «E’ qualcosa di speciale perché per 10-11 anni ci sono andato vicino molte volte, ma senza mai farcela. Quando entri nella lega e diventi un All Star, vinci il titolo di cannoniere, l’mvp, sei contento, ma poi cresci e arrivi al punto in cui t’interessa solo una cosa, diventare campione. Ora lo sono e questa cosa nessuno potrà mai togliermela». Gara-6 in pratica non è esistita. Dopo il 20-11 iniziale di Miami, l’unico scorcio delle finali in cui si è visto il vero LeBron, i Mavs hanno infilato un 29-8 di parziale e sono stati sempre in controllo, con gli Heat costantemente in affanno, con ogni canestro che nasceva dal caso o dal talento individuale, non certo dalla perfetta esecuzione offensiva come per i texani. «Terry è stato fenomenale — proseguiva Nowitzki — ci ha tenuto in piedi nel 1˚ tempo, quando i miei tiri non entrava-
L’EROE DEI CELTICS: COSI’ UGUALI, COSI’ DIVERSI
Anche Bird gli fa i complimenti «Un paragone che mi onora» Dirk Nowitzki è il primo bianco dai tempi di Larry Bird (tre titoli con Boston dall’81 all’86) a trascinare una squadra al titolo, in una lega dove l’82% dei giocatori è afroamericano. Paragonato a Larry Legend sin dall’arrivo in Nba, il tedesco è un giocatore diverso da Bird, non foss’altro per i suoi 213 cm
(Larry era 2.05). Prima delle finali, il 33 biancoverde ha detto: «Sono onorato dal paragone, anche perché sono 20 anni che ho smesso di giocare e la gente ancora si ricorda di me. Ho sempre ammirato la sua etica del lavoro, come s’è migliorato anno dopo anno».
no. Continuava a dirmi "ricordati il 2006", per motivarmi e tenermi carico. Un giocatore fantastico». Rivincita Vincere a Miami, anche se WunderDirk non lo ammette, deve essere stato ancora più bello. Nel 2006, dopo che i Mavs avevano sprecato un 2-0 nella serie e gettato al vento gara-3, venne additato da Wade: «Hanno perso perché Nowitzki nei finali di partita non sa essere un leader» disse la stella degli Heat. Stavolta Dwyane non può che complimentarsi: «Ha imparato dalla sconfitta di 5 anni fa e ora è campione». Ma non è stato un cammino semplice. Gli ultimi anni sono stati tumultuosi a dir poco. Nell’estate 2009 Nowitzki era pronto a sposare la fidanzata Crystal Taylor, prima di scoprire che si trattava di un’approfittatrice che voleva svuotargli il conto in banca, finita subito dopo in galera. «Sono distrutto — raccontò all’epoca — non sarà facile riaprire il mio cuore». L’estate scorsa il tedesco, a fine contratto, ebbe inoltre la possibilità di lasciare Dallas. «Non mi ha mai sfiorato l’idea di non averlo con noi — spiega il proprietario, Mark Cuban — quando qualche anno fa c’era Kobe Bryant sul mercato, Dirk venne da me e mi disse: "Capisco se vuoi cedermi per prenderlo". Senza nulla togliere a Kobe, mi tengo stretto Nowitzki». Con lui oggi condivide lacrime di gioia.
6 Le volte di Dallas ai playoff In 19 stagioni prima dell’era Cuban (dal 2000). Con lui 11 consecutive, la seconda striscia attiva più lunga dopo quella di San Antonio (14)
62 Punti di Dirk nei quarti periodi Con 18/35: quanti quelli di Wade (42) e James (20) sommati (23/50). Il tedesco ha chiuso la serie con un straordinario 45/46 (97.8%) ai liberi
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ne di dollari per le sue esternazioni contro l’establishment. Cardinal, detto «il bidello» per il suo look «dimesso» e il francese originario del Benin, sono le ultime ruote del fantastico carro texano, ma persino loro hanno messo canestri importantissimi in gara-6. Sono il simbolo di questo gruppo fantastico, «il più bello di cui abbia mai fatto parte — dice coach Carlisle —
in cui tutti danno qualcosa. Jason Kidd mi ha insegnato tantissimo, ha una visione unica della pallacanestro. Jason Terry potrebbe partire in quintetto per qualsiasi altra squadra, qui fa il sesto uomo senza fiatare». E poi c’è JJ Barea, che potreste scambiare per un raccattapalle, visto i 180 centimetri (molto)
scarsi. Eppure è un giocatore chiave per i Mavs, con le sue penetrazioni che tagliano in due la difesa e il suo letale tiro da 3. Averlo messo in quintetto al posto di Stevenson in gara-3 è la mossa che ha girato la serie. «Non dimentichiamoci di Chandler — aggiungeva Cuban — Il suo arrivo in estate ci ha trasformato difensivamente». E’ stato l’ultimo pezzo del puzzle. Ora finalmente completo. m.o.
Grandi festeggiamenti fuori e dentro l’American Airlines Center, casa dei Mavs, dopo gara-6 GETTY IMAGES
Miami bocciata La delusione è mister James Per LeBron un altro fallimento: «Nulla da rimproverarmi». Spoelstra in bilico
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I MAVS DOPO I LAKERS
86 Boston Celtics; 87, 88 Los Angeles Lakers; 89, 90 Detroit Pistons; 91, 92, 93 Chicago Bulls; 94, 95 Houston Rockets; 96, 97, 98 Chicago Bulls; 99 San Antonio Spurs; 2000, 01, 02 Los Angeles Lakers; 03 San Antonio Spurs; 04 Detroit Pistons; 05 San Antonio Spurs; 06 Miami Heat; 07 San Antonio Spurs; 08 Boston Celtics; 09, 10 Los Angeles Lakers; 11 Dallas Mavs
Da sinistra Kidd, Terry, e Novitzki anche sopra GETTY La pagina pubblicitaria uscita per errore sul Miami Herald con le congratulazioni agli Heat
MIAMI DALLAS
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95 105
(27-32, 51-53; 72-81) MIAMI HEAT: Chalmers 18 (3/5, 2/7), Wade 17 (6/12, 0/4), James 21 (7/10, 2/5), Bosh 19 (7/9), Anthony (0/2); Miller (0/1 da 3), Haslem 11 (4/9), Howard (0/1), House 9 (3/6, 0/1). N.e.: Bibby, Dampier, Jones. All.: Spoelstra. DALLAS MAVS: Barea 15 (6/9, 1/3), Kidd 9 (0/1, 2/3), Marion 12 (4/10), Nowitzki 21 (9/20, 1/7), Chandler 5 (2/4); Cardinal 3 (1/1 da 3), Terry 27 (8/9, 3/7), Mahinmi 4 (2/3), Stevenson 9 (3/5 da 3). N.e.: Brewer, Stojakovic, Haywood. All.: Carlisle. NOTE - T.l.: Mia 20/33, Dal 12/18. Rimb.: Mia 39 (Haslem 9), Dal 40 (Nowitkzi 11). Ass.: Mia 20 (Chalmers 7), Dal 19 (Kidd 8). LA SERIE: 2-4 - Gara-1: mi-Dallas 92-84. Gara-2: mi-Dallas 93-95. Gara-3: las-Miami 86-88. Gara-4: las-Miami 86-83. Gara-5: las-Miami 112-103. Gara-6: mi-Dallas 95-105.
MiaMiaDalDalDalMia-
DAL NOSTRO INVIATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MIAMIdLeBron James si aggrappa a Dio. «Si vede che per il Grande Uomo al piano di sopra non era ancora il mio momento. Ma quel momento verrà». Un modo come tanti altri per nascondere l’ennesimo fallimento. Anche in gara-6, il Prescelto si è infatti sciolto in un bicchier d’acqua. Dopo una partenza lampo, 9 punti in 4’, è nuovamente svanito nel nulla, restando trenta minuti effettivi di gioco senza segnare.
Buffonata «Esco a testa alta — diceva poi James —: a volte la palla entra, altre no. Sono stato decisivo contro Boston e Chicago, stavolta è andata male». Troppo facile nascondersi dietro la sorte, il destino beffardo. E’ vero che con LeBron si usa un metro di valutazione diverso, ma è stato lui stesso ad alzare l’asticella creando enormi aspettative attorno a questi Heat, a partire dalla buffonata estiva della «Decision», la diretta tv in cui annunciò di voler «portare il suo talento a South Beach», passando poi per la presentazione hollywoodiana della
squadra durante la quale pronunciò l’altrettanto famosa frase «non cinque, non sei, non sette...» riferendosi ai titoli che avrebbe vinto Miami con i Big Three. Magari era meglio prima portarne a casa uno, e poi allargarsi... Il coach «Una stagione che è pesata quanto due e che non avrei mai immaginato finisse così, convinto com’ero che saremmo andati a gara-7» raccontava coach Spoelstra, la cui panchina da oggi torna a traballare per quanto è stato surclassato dal collega Carlisle in questa serie. Vero, gli occhi del mondo Nba erano puntati 24 ore su 24 sulla sua squadra, ma per gli stessi motivi di cui sopra. Questa sconfitta è un bel bagno d’umiltà che potrebbe far bene agli Heat. Il dubbio Ma per LeBron è invece un grande passo indietro. Considerato da molti — a ragione, ma forse prematuramente — uno dei più grandi di sempre, King James ha concluso la sua ottava stagione da pro’ ed è ancora senza anelli. «Fa male, ovvio. Ma solo io so quanto ho lavorato duramente, quando attorno non ci sono telecamere a riprendermi, e per questo non ho niente da rimproverami». Resta però quell’inquietante ombra dei quarti periodi alla Houdini, nei quali svaniva nel nulla. In gara-6 ha segnato nove punti negli ultimi 12’, tutti ininfluenti, che hanno portato il totale a 20 in sei partite, contro i 62 di Nowitzki... I fenomeni si distinguono in quei momenti, quando la palla scotta, e in una serie dove tre delle quattro vittorie dei Mavs sono arrivate nei minuti o secondi finali, i numeri inchiodano James, peraltro sceso dai 26.7 punti di media in stagione regolare ai 17.8 delle finali, il più grande calo nella storia delle sfide per il titolo. L’ora di Miami verrà, troppo talento e gioventù perché prima o poi non vinca. «Forse è un passaggio obbligato — chiudeva Spoelstra —: fra qualche tempo ci renderemo conto che il futuro è roseo, ma ora fa maledettamente male». Wade, limitato in gara-6 dai problemi a un’anca, concorda: «Ha vinto la squadra migliore, niente da dire. Impareremo da questa sconfitta, che ci renderà più forti». E magari anche un filo più saggi. m.o.
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I NUMERI
-24
Il plus/minus di LeBron in gara-6, ovvero lo scarto, in questo caso negativo, dei Miami Heat nei 40’ in cui James è rimasto in campo
60
Percentuale ai liberi degli Heat in gara-6, 1/4 per James, che ne ha tirati 20 in 6 gare (3.3 a partita, erano 8.4 in stagione regolare)
4/25
Gli Heat hanno segnato solo 4 volte su 25 tiri da fuori (3 o più metri) nei quarti periodi delle finali, con i Big Three a 4/17
LeBron James, 26 anni, nella serie di finale 17.8 punti-gara GETTY IMAGES
di UMBERTO ZAPELLONI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
LE FIGURINE NON BASTANO E’ la dura legge degli sport di squadra. Non basta una collezione di figurine per vincere. Quella può servire a riempire gli album, i palazzetti, gli stadi; a vendere magliette e far milioni con il merchandising; a conquistare le prime pagine dei giornali di tutto il mondo per mesi, ma quando c’è da vincere qualcosa di importante le figurine volano via, senza bisogno che entri in azione un tornado. E a far festa in mezzo al campo restano le squadre, quelle con la «S» maiuscola, composte da 12 giocatori e non da 3 stelle. Quelle che hanno al centro del progetto anche uno, due o tre fuoriclasse, ma che sono tenute insieme dal cuore, da un’anima, da un’idea forte. Nel trionfo dei Dallas Mavericks sui Big Three di Miami c’è scritto anche tutto questo. Il tonfo di Miami assomiglia molto a quello del Real Madrid dei Galacticos di qualche anno fa, del Brasile del Mondiale spagnolo tanto caro a Enzo Bearzot, squadre che fanno più notizia a inizio stagione che quando i trofei vengono assegnati. Non basta mettere insieme il meglio che c’è, anche se tra quel meglio c’è pure il «predestinato», quel LeBron James indicato da tutto il mondo come il miglior giocatore del pianeta, l’uomo che da solo aveva portato Cleveland alle soglie del Paradiso, ma che negli ultimi dieci giorni non è riuscito a far crollare la squadra costruita sulle spalle di Dirk Nowitzki, il secondo europeo dopo Tony Parker a diventare Mvp delle finali nel campionato dei maestri. Non è trascorso neppure un anno da quando nello scorso luglio Miami annunciò l’ingaggio di LeBron James e Chris Bosh tra luci, coriandoli e proclami di vittorie infinite. Non basta comprare il meglio in circolazione per vincere nello sport, soprattutto se poi nel momento del bisogno il migliore sparisce e non riesce più a fare la differenza. Non esistono scorciatoie per vincere se attorno alla superstar non c’è qualcosa di solido, qualcuno come Jason Kidd o Jason Terry. Un Ibrahimovic può aiutarti a bruciare le tappe, darti la convinzione per farcela, ma se di fianco non ci sono anche Thiago Silva, Nesta, Pato, Seedorf e soprattutto Allegri non vai da nessuna parte. Eppure negli Stati Uniti avrebbero dovuto capirlo da tempo che i Dream Team non sempre colpiscono il bersaglio.
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
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BASKET LA FINALE SCUDETTO y LE PAGELLE
Siena fa la voce grossa Cantù regge metà gara
GARA-3 DOMANI A CANTU’
GARA-1 Siena-Cantù 100-75
GARA-2
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA dCome si dice alley oop
in lituano? Il passaggio di Kaukenas per il canestro al volo di Hairston, oltre all’azione più bella delle finali scudetto, è una pietra miliare di gara-2, una specie di liberazione: Siena è costretta anche a inseguire nel primo tempo, la partita è vera, a tratti davvero bella. Alla pari La schiacciata al volo del +5 cambia le sensazioni della sfida, 5 punti di fila di Kaukenas dicono che ha un padrone, che si torna a giocare con le regole della Montepaschi, dove impera Lavrinovic e, sotto canestro, non si tira a piacimento. Cantù, che gioca un primo tempo alla pari con la Mps, forse anche meglio in attacco, non trova più il canestro, segna 12 punti nei primi 15’ della ripresa, sbaglia tiri apparentemente facili resi difficili dalla difesa avversaria. Impossibile sopravvivere. Due a zero Siena, che non sarebbe drammatico per la Bennet in una serie su 7 partite, se non fosse che ha perso in due modi diversi, una gara-1 ad altissimo contenuto fisico dove non può che andare sotto contro i campioni d’Italia, una gara-2 ripulita dagli arbitri, nella quale ha potuto esprimere meglio il proprio gioco di qualità, ma ha patito di giocare 8 contro 11 coi tanti falli che l’hanno da subito condizionata. La coperta è corta contro Siena che, invece, ha vinto col grande impatto della panchina, spesso a matrice italiana. Cosa può cambiare in casa? Forse la spinta mentale
per stare in partita di più. Forse. Turnover Il turnover porta al debutto di Scekic per Ortner mentre Pianigiani conferma Rakovic, con Jaric, in tribuna. Fin dalle prime azioni si capisce che il metro arbitrale è diversissimo da gara-1, stavolta si fischia tutto. I giocatori ci mettono un po’ ad adeguarsi (18 falli, 24 liberi nel primo quarto) ma poi si vede della grande pallacanestro dove anche i piccoli di talento come McCalebb o Mazzarino possono scorazzare per il campo senza rischiare la vita e l’area non è una tonnara senza legge. Finalmente. Questa è pallacanestro. Siena non è brillantissima in attacco, si scuote come sempre con gli 8 punti in 5’ di Lavrinovic (21-16) ma stavolta c’è anche Leunen, 10 punti, 4 assist nel primo tempo. La Bennet tira bene da fuori e fa viaggiare la palla sotto canestro che è una meraviglia. Produce un 10-2 (21-23), consolidato con
Domenica 19 a Siena
EVENTUALE GARA-6 Martedì 21 a Cantù
EVENTUALE GARA-7 Giovedì 23 a Siena
SIENA CANTU’
81 69
(23-25, 49-47; 67-56) MONTEPASCHI SIENA: McCalebb 12 (3/4), Kaukenas 10 (2/5, 1/3), Hairston 10 (3/7, 1/2), Stonerook 3 (0/1, 1/2), Michelori 6 (1/3); Zisis 5 (1/1, 1/3), Carraretto 5 (1/1, 1/3), Lavrinovic 16 (3/6, 1/2), Ress 4 (0/1 da 3), Aradori 5 (1/1, 1/1), Moss 5 (1/2, 1/2). N.e.: Monaldi. All.: Pianigiani. BENNET CANTU’: Green 4 (1/3, 0/2), Markoishvili 9 (3/7, 1/2), Micov 7 (3/6, 0/1), Leunen 10 (2/3, 1/2), Marconato 9 (3/7); Scekic 12 (3/7, 1/2), Mazzarino 8 (2/5 da 3), Mian (0/1), Tabu 10 (1/4, 2/2). N.e.: Broggi, Diviach, Maspero. All.: Trinchieri. ARBITRI: Paternicò, Taurino, Mattioli. NOTE T.l.: Mps 25/31, Ben 16/19. Rim.: Mps 28 (Lavrinovic 4), Ben 33 (Scekic 9). Ass.: Mps 13 (McCalebb 3), Ben 18 (Leunen 6). Prog.: 5’ 7-9, 15’ 35-41, 25’ 55-52, 35’ 74-59. Usc. 5 f.: Leunen 31’42" (69-56). Spett. 4970 per 54.671 euro. Serie: 2-0 Siena, gara-3 domani a Cantù.
Pianigiani: «Arbitri? Parliamo di basket» Trinchieri: «Noi poco furbi. Dovevamo capire il metro di valutazione» DAL NOSTRO INVIATO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENAdA fine primo quarto Can-
tù era avanti di due punti e dei 23 segnati da Siena, 13 provenivano da tiri liberi, su 16 tentativi. «Dev’essere un record anche su Marte — dice Andrea Trinchieri —: siamo stati poco fur-
poi abbiamo avuto problemi in difesa. Ci siamo avvicinati, abbiamo imparato e ora torniamo nell’operosa Brianza». La zona «Ottima partita, ma dobbiamo essere più continui sui 40’ — continua Pianigiani — non dobbiamo mollare come nel finale, non va bene. Abbiamo buttato via qualche contropiede. Era contento anche all’intervallo. Abbiamo scelto d’imporre un ritmo alto che Cantù ha accettato. Ma era difficile che potesse andare avanti così». Le percentuali di Cantù, infatti, si sono drasticamente
abbassate: 1/7 da 3 nella seconda parte dopo il 6/9 nella prima. E anche da due, dal 53% Mazzarino e compagni sono passati a un 33% prodotto anche da tiri meno buoni. E sulla novità tecnica di gara-2, la zona press di Cantù: «Usa e getta, non la useremo in gara-3», dice Trinchieri. «L’avevamo vista già qui in stagione regolare — dice Pianigiani — nelle serie ci sono adeguamenti a ogni partita. La chiave è stata nel terzo quarto quando al cambio di ritmo siamo stati bravi a passare a un gioco di letture». p.b.
CARRARETTO 5.5 Stavolta Mazzarino lo fa soffrire. IL MIGLIORE 7,5 LAVRINOVIC h Realizza 8 punti nel primo quarto di cui 6 in mezzo minuto compresa un’azione di 4 punti contro la zona. Immarcabile, non solo per Cantù. KAUKENAS 7 Stavolta parte in quintetto ma il primo canestro su azione arriva a inizio terzo quarto nel quale peraltro non esce mai. Cinque punti di fila e Siena vola sul +8. RESS 6 È il lungo che a Cantù giocherebbe il doppio del tempo. MICHELORI 6.5 Ancora in quintetto, visto che Rakovic resta ancora fuori con Jaric, si fa sentire, eccome. STONEROOK 6 Per una volta non è il senese che sta più di tutti in campo. ARADORI 6.5 Arresto e tiro, tripla e rimbalzo offensivo non a partita chiusa, ma nel recupero nel secondo quarto. MOSS 6 Bene su Mazzarino, splendido canestro in volo controllando il corpo.
MICOV 5.5 Anche da ala forte all’occorrenza, ma sta faticando. SCEKIC 6.5 Entra con l’ingresso di Lavrinovic, ha più fisico rispetto a Ortner e in attacco infastidisce Siena con la sua tecnica. Ma il quarto fallo, lontano dalla palla, al 26’ segna il momento in cui Cantù perde contatto con la partita. MARKOISHVILI 6.5 Reattivo anche con recuperi e ginocchia sbucciate.
Tabu in regia (e dal suo 2/2 da 3) fino al +6 di Cantù nonostante un McCalebb super. E’ lui assieme a 4 italiani come nel finale di gara-1, a riprendere il filo della gara per Siena nonostante le difficoltà contro la zona, anche press, degli avversari. Errori Michelori eccellente anche in difesa, Aradori e Carraretto riportano avanti Siena segnando con 12 dei 14 punti di fine primo tempo. I primi 5’ di impatto di Hairston in finale, incrinano per la prima volta la partita della Bennet, la tripla contro la zona e il canestro successivo di Kaukenas la spaccano (60-52), Lavrinovic completa l’opera. Cantù sbaglia troppi canestri da sotto per restare in vita. Senza punti in area, finisce strangolata anche da fuori. Mette assieme un terzo quarto da 9 punti con 4/11 al tiro e 4 palle perse. E’ spacciata. Ma la serie non è finita: può regalare altre partite interessanti. Impossibile chiedere di più.
HAIRSTON 6.5 Meravigliosa la schiacciata al volo in contropiede su assist di Kaukenas. Non solo per lo show, era il +5 nel terzo quarto. atleticamente al suo livello c’è solo McCalebb.
BENNET CANTÙ
Il lituano Ksistof Lavrinovic, 31 anni, ieri sera autore di 16 punti CIAMILLO
IL DOPO PARTITA IL TECNICO DI SIENA EVITA LE POLEMICHE: «OTTIMA PARTITA»
bi. Rispetto a gara-1, il metro arbitrale è cambiato: non è questione ideologica, ma personale. Dobbiamo imparare a capirlo e a non scomporsi mentalmente se qualcosa non funziona in campo». «Ho molte altre preoccupazioni — dice Simone Pianigiani — sugli arbitri non ho niente da dire. Sono state due belle partite». Si corre sul filo di una polemica che però rischia di fare dimenticare l’alto livello di gioco di queste due partite e l’incertezza del risultato, almeno fino a un certo punto. «Un primo tempo di alto profilo — dice il coach di Cantù —
ZISIS 6.5 Utile contro la zona, anche perché mette la tripla sulla sirena del 30’ per il +11.
EVENTUALE GARA-5
45 Liberi di Mazzarino a segno I tiri liberi consecutivi realizzati da Nicolas Mazzarino senza un errore. Non ne sbaglia uno dal 19 marzo: nei playoff è 30/30, ma solo 7/7 in due gare contro Siena
GARA-3 GARA-4
Le vittorie di fila su Cantù Vittorie consecutive di Siena contro Cantù tra campionato e Coppa. Cinque in questa stagione: nell’era Pianigiani non ha mai perso.
MONTEPASCHI SIENA
Siena-Cantù 81-69
Venerdì 17 a Cantù
23
Lavrinovic è immarcabile McCalebb un accelerato Leunen non basta MCCALEBB 7 Ha un’accelerazione da Nba, quando stacca in avvicinamento a canestro non si ferma, se non con i falli: ne subisce 6 nei primi 20’, quattro nel secondo quarto dove segna 8 punti.
Domani a Cantù
Grande equilibrio fino all’intervallo Poi cinque punti di fila di Kaukenas scavano il break che vale il 2-0
di PAOLO BARTEZZAGHI
IL MIGLIORE 7 LEUNEN h Dopo la brutta gara 1, c’è. Subito una tripla nel primo quarto, quando non c’è Stonerook, dopo un cupo 3 su 16 nelle ultime tre partite. Poi assist, letture. Insostituibile, infatti resta in campo praticamente sempre, anche da unico lungo, prima di uscire per falli. MARCONATO 6.5 Massimo stagionale nei playoff: 9 punti. Ma ha bisogno di giocare qualche minuto in meno. MAZZARINO 6.5 Spesso più avanti dei suoi difensori, sparisce dopo l’intervallo. MIAN N.G. Nel primo quarto è già in campo per i due falli di Micov. Non sporca. Rientra a giochi fatti. TABU 6 Gioca più del solito, due triple: meglio di Green. GREEN 5 Due falli in 5 minuti contro McCalebb lo allontanano dalla partita subito.
S Simone Pianigiani, 42 anni, ha conquistato 4 scudetti da allenatore a Siena LIVERANI
VIDEO SUL NOSTRO SITO L’intervista a Markowsky
www.gazzetta.it
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taccuino LEGADUE
Casale-Venezia: gara-2 alle 20.45 Oggi alle 20.45 (diretta RaiSport) gara 2 della finale promozione Fastweb Casale Monferrato Umana Ve nezia (Ursi, Calbucci, Masi). La serie, al meglio di 5 partite, è sull’1 0 per Casale dopo la vittoria in gara 1 domenica 82 65. Gara 3 venerdì a Venezia come l’eventuale gara 4 domenica, nel caso la bella sarebbe a Casale giovedì 23.
SPAGNA
Bilbao-Barcellona riparte da 0-2 (pe.m.) Oggi alle 20.45 gara 3 della finale per il titolo in Spagna Bilbao Barcellona: la serie, al meglio di 5 parti te, è sul 2 0 per il Barça. Intanto Dusko Ivanovic ha firmato un prolungamento biennale con il Caja Laboral Vitoria, dove ha già allenato 7 anni, con una parentesi di una stagione e mezza al Barcellona. E Jorge Garbajo sa, 33enne ex Treviso, ha annunciato l’addio alla Spa gna del c.t. Sergio Scariolo.
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
TENNIS A EASTBOURNE
Williams Le sorelle riemergono dall’inferno Venus dopo 5 mesi batte la Petkovic. Oggi tocca a Serena
Venus Williams, 30 anni, dopo 5 mesi fuori ora è numero 33 al mondo AP
STEFANO BOLDRINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
EASTBOURNE (Inghilterra) d Eastbourne, il luogo dove batte di più il sole in Inghilterra, è un bel posto per ricominciare a vivere da campioni: Venus Williams ha celebrato ieri il ritorno in campo battendo in tre set la tedesca Andrea Petkovic, nel primo turno del torneo internazionale Aegon (7-5, 5-7, 6-3), mentre oggi toccherà alla sorella Serena ritrovare il piacere di giocare e, possibilmente, di vincere. Affronterà la bulgara Tsvetana Pironkova.
Un inferno E’ stato un viaggio all’inferno, l’ultimo anno delle sorelle Williams. Sono precipitate sotto il ventesimo posto della classifica Wta, che è un po’ come se l’Inter si ritrovasse in Lega Pro: Serena numero 26, Venus 33. Serena se l’è vista brutta. Due operazioni al piede dopo essersi rovinata una caviglia con una bottiglia di vetro durante una festa, ma, soprattutto, un’embolia polmonare a febbraio: «I medici hanno detto che avevo coaguli in entrambi i polmoni. Molta gente muore per questi problemi perché non se ne accorge. Io non riuscivo a respirare, ma pensavo semplicemente di non essere in forma. La situazione avrebbe potuto peggiorare se avessi aspettato altri due o tre giorni. Per fortuna, invece di andare ad una festa, ho seguito il consiglio del mio fisioterapista. E' stato lui a convincermi ad andare in ospedale per controllare la situazione. Ora però sono qui ed è bellissimo». Il ritorno Venus, cinque tornei di Wimbledon nella bacheca personale, non ha rischiato la vita, ma è stato un anno tormentato anche per lei. Un problema ai muscoli addominali l’ha costretta a ritirarsi al terzo turno degli Australian open a gennaio: l’ultima avversaria, coincidenza diabolica, proprio la tedesca Petkovic, numero 11 nella classifica mondiale, battuta ieri dopo 2 ore, 35 minuti e 50 secondi di tennis intenso. Venus ha vinto il primo set, ma nel secondo la tedesca è riuscita a pareggiare il conto, allungando il passo sul 5-5. Venus ha affrontato la terza partita con un ritmo più de-
ciso ed è passata sul 3-0. La tedesca è risalita, ma sul 5-3 Venus è stata gelida e ha trovato il punto decisivo. «E’ stata un’avventura - il commento con un sorriso largo, molti sospiri, la giacca della tuta bianca e i capelli sciolti -. E’ stato bello giocare così dopo tanto tempo. E’ davvero eccitante riprovare l'ebbrezza della vittoria». Non è stata perfetta, Venus, e sarebbe stato impossibile dopo cinque mesi di assenza e il tentativo, fallito, di rientrare a febbraio. Ha commesso tre doppi falli, ma i 4 ace e il 66 per cento di punti ottenuti sul servizio dimostrano che dal punto di vista atletico l'americana, 31 anni il 17 giugno, è ritrovata. Serena Oggi è il grande giorno di Serena, assente da Wimbledon 2010: «Sono qui per fare il massimo ed evitare di perdere. Affronto il torneo giorno
Serena Williams, 29 anni, ha avuto un’embolia polmonare AP
dopo giorno. La cosa più importante è poter tornare in campo. Il tennis mi è mancato molto. Ci sono stati giorni in cui faticavo ad alzarmi dal letto. Sono stata costretta all'immobilità sul divano e pensavo che cosa avessi fatto per meritarmi tutta quella sofferenza. Quando ho potuto ricominciare ad allenarmi, è stato un piacere immenso. E' stato un periodo duro anche per mia sorella, ma i problemi comuni hanno reso più forte il nostro rapporto. Abbiamo condiviso la sofferenza e la gioia. So che tornare in alto non sarà facile, ma ora vedo la vita e la carriera in modo diverso. Nulla è più scontato. Forse anche questo rende tutto più bello».
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UOMINI SEPPI AVANTI
A Eastburne (Gb, 462.000e erba). Uomini 1˚t: Stepanek (R.Cec) b. Fleming (Gb) 6-3 6-4; Dimitrov (Bul) b. Evans (Gb) 2-6 7-6 (5) 6-4; Kunitsyn (Rus) b. Andújar (Spa) 7-5 6-1; Benneteau (Fra) b. Sweeting (Usa) 6-2 7-6 (4); SEPPI b. Kamke (Ger) 3-6 6-1 6-4. Donne, 1˚ turno: Stosur (Aus) b. Petrova (Rus) 6-1 6-4; Azarenka (Bie) b. Peng (Cina) 6-4 7-6 (2); Martínez (Spa) b. Peer (Isr) 7-5 6-3; Kvitova (R.Cec) b. Sevastova (Lat) 5-7 6-1 6-3; Radwanska (Pol) b. Gajdosova (Aus) 7-6 (5) 7-5; Williams (Usa) b. Petkovic (Ger) 7-5 5-7 6-3. Oggi: Kanepi (Est) c. SCHIAVONE.
FINALE AL QUEEN’S DOPO LA PIOGGIA
Vince Murray Tsonga lotta all’ultimo tuffo FEDERICA COCCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dLe ha tentate tutte Tsonga, per portarsi a casa la partita, si è lanciato, rotolato, tuffato in ogni angolo per respingere Andy Murray ma alla fine, il numero 4 del mondo ha preso per le orecchie la coppa mostrandola al pubblico, il suo pubblico, al Queen’s di Londra.
Che battaglia Spostata a ieri per la pioggia caduta senza sosta domenica, Murray ha battuto il ragazzone francese 3-6 7-6 6-4 dopo una battaglia spettacolare. Murray ha fronteggiato una tempesta di rimbalzi, tuffi a rete e accelerazioni da parte di Tsonga tanto che, dopo la gara, lo scozzese ha scherzato: «Nei primi due set Jo ha giocato uno sport diverso dal mio: i tuffi. Non ho mai visto nessuno fare tanti tuffi...». Murray, che conquista così il Queen’s per la seconda volta dopo il 2009, è stato molto convincente tanto da dare buone speranze al pubblico inglese che non aspetta altro che vedere un connazionale sul trono di Wimbledon. Le aspettative per il torneo che parte la settimana prossima all’All England Club sono altissime e Andy lo sa: «Ho inziato con questo bell’allenamento...ma lavorerò tutta la settimana per arrivare a Wimbledon nella migliore delle condizioni». Eclettico Dopo aver servito a Andy Roddick una lezione di stile sull’erba in semifinale, Murray ha dovuto reinventarsi lottatore per la finale con Tsonga che riusciva ad arrivare su ogni suo colpo tuffandosi addirittura oltre la rete. Una strategia che sembrava vincente ma forse un po’ faticosa, tanto che che Tsonga è arrivato alla fine molto stanco. Dopo aver facilmente conquistato il tie break del secondo set (7-2), Murray ha cavalcato il momento e l’entusiasmo, anche delle tribune del Queen’s dominando poi nel terzo set. «E’ così divertente vederlo giocare - ha detto Murray del suo avversario — mi diverto sempre a vederlo in campo. Però in questa finale ho avuto poco da ridere, mi ha dato molto filo da torcere». Azzurri per Wimbledon Intanto tre azzurri passano il primo turno nelle qualificazioni a Wimbledon: Bolelli ha battuto l’israeliano Amir Weintraub per 7-6(4) 6-3 mentre Flavio Cipolla (n. 9) si è imposto sull'australiano James Lemke per 6-4 6-3. Anche Marco Crugnola avanza al secondo turno: ha sconfitto al debutto il sudafricano Izak Van Der Merwe per 2-6 7-6(1) 6-3. Fuori invece Lorenzi, Alessio Di Mauro e Matteo Viola. Finale al Queen’s (Gb, 627.700 e, erba) Murray (Gb) b. Tsonga (Fra) 3-6 7-6 (2) 6-4.
ATLETICA Ufficializzata l’Italia per l’Europeo a squadre del weekend
Stoccolma: dubbio Howe, doppia Cusma Andrew soffre al tallone sinistro. Per Elisa 800 e 1500 ANDREA BUONGIOVANNI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dA fianco del suo nome non c’è un punto di domanda. Ma è come se ci fosse. L’ultima tegola caduta sulla Nazionale che nel weekend affronterà l’Europeo a squadre riguarda Andrew Howe. L’aviere, passando per una gara regionale di verifica in programma domani nella sua Rieti, proprio a Stoccolma avrebbe dovuto tornare ufficialmente al lungo dopo oltre nove mesi. Invece la sua partecipazione, di colpo, diventa molto in dubbio. «Se dipendesse da ma — dice il dot-
tor Giuseppe Fischetto, responsabile sanitario federale — gli consiglierei di lasciar perdere. Inutile correre rischi. Andrew domenica ci ha fatto sapere di avere qualche problema. Si tratta di una piccola calcificazione all’inserzione del calcagno del piede sinistro che, allo stacco, lo irrita molto. E’ dal lato del tendine d’Achille operato nel settembre 2009, ma non ha a che vedere». Medici Howe, nel primo pomeriggio di ieri, all’Istituto di scienza dello sport del Coni di Roma, è stato visitato dal professor Carlo Tranquilli e sottoposto a una Tac. Oggi effettuerà un ulteriore controllo, dopo il quale si farà il punto della situazione. «Servirebbe un trattamento dilatato nel tempo — spiega Fischetto — con onde
d’urto o qualcosa di simile. Ecco perché credo non sia il caso di chiedergli di gareggiare, nè in pedana, nè in pista». Lo staff tecnico azzurro ha già allertato Emanuale Formichetti. Sempre oggi, anche Antonietta Di Martino, alle prese con la contusione all’alluce del piede sinistro, quello di stacco, sarà visitata. Appuntamento, come tante altre volte in passato, a Pavia dal dottor Francesco Benazzo. Il quale, in questo momento, ha in cura anche Elena Vallortigara, una delle eredi designate della Di Martino, ferma già da un mese dopo la terza distorsione alla caviglia sinistra, anche per lei quella si stacco. La squadra Gli azzurri convocati per la trasferta in Svezia sono 53 (27 e 26 donne, inclusa
Elisa Cusma a Bergen 2010 COLOMBO
la mezzofondista Valentina Costanza, riserva): solo sette i tesserati per club civili (Scapini, Panizza; Grasso, Caravelli, Bonfanti, Sirtoli, Gentili). Non ufficializzati i titolari per la velocità, anche se i dubbi dovrebbero riguardare solo i 100 e 200 femminili. Con Elisa Cusma chiamata a doppiare 800 e 1500, Marta Milani sarà sui «suoi» 400. Nella 4x400 coinvolta anche Libania Grenot. Confermata l’assenza nel triplo di Fabrizio Donato: «Voglio specificare — dice il vice campione europeo indoor — che la mia non è una rinuncia. Alla Nazionale tengo sempre molto, ma ho problemini ai tendini e la decisione è stata presa in accordo con lo staff tecnico. Schembri, capolista stagionale, in questo momento merita più di me».
LA SQUADRA Grenot in gruppo per la staffetta Uomini. 100-200-4x100: Di Gregorio, Collio, Checcucci, Galvan, R. Donati, Cerutti, Riparelli. 400-4x400: Vistalli, Fontana, Barberi, Galletti, Juarez, Galvan. 800: Scapini. 1500: Rifesser. 3000: La Rosa. 5000: El Mazoury. 3000 sp: Nasti. 110 hs: Abate. 400 hs: Panizza. Alto: Chesani. Asta: Gibilisco. Lungo: Howe (Formichetti). Triplo: Schembri. Peso: Di Maggio. Disco: Faloci. Giavellotto: Bertolini. Martello: Vizzoni. Donne. 100-200-4x100: Alloh, Grasso, Salvagno, G. Arcioni, Borsi, Caravelli. 400-4x400: Milani, Spacca, Bazzoni, Bonfanti, Sirtoli, Grenot. 800-1500: Cusma. 3000: Weissteiner. 5000: Incerti. 3000 sp: Martinelli. 100 hs: Caravelli. 400 hs: Gentili. Alto: Lamera. Asta: Scarpellini. Lungo: Vicenzino. Triplo: La Mantia. Peso: Rosa. Disco: Bordignon. Giavellotto: Bani. Martello: Salis. Riserva: Costanza.
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CICLISMO GIRO DI SVIZZERA
ASCOLTA L’AUDIO ESCLUSIVO DI DAMIANO CUNEGO, GRANDE PROTAGONISTA IN SVIZZERA
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CUNEGO! Dà spettacolo in salita E ora è il leader Il veronese stacca tutti, Sagan piomba su di lui in discesa e vince lo sprint: «Mi godo il primato» CIRO SCOGNAMIGLIO cscognamiglio@gazzetta.it 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dEsaltante. Damiano Cunego ha vissuto (e ci ha fatto vivere) una giornata esaltante al Giro di Svizzera. Per il secondo giorno di fila, si è dovuto accontentare della piazza d’onore al traguardo. Ma ha dato spettacolo, e sul podio ci è salito lo stesso per indossare la maglia gialla di leader. Da applausi.
Attacchi La terza tappa era corta: appena 107 km da Brig-Glis al traguardo di Grindelwald. Ma le salite di Grimselpass e Grosse Scheidegg erano più di un semplice invito alla battaglia, e già nella fuga a 31 partita da lontano c’era «bella gente»: Andy Schleck, Fuglsang, Sagan, Ten Dam e i nostri Salerno, Gasparotto, Giampaolo Caruso e Righi. Ai meno 15 dal traguardo, e a 3 della vetta del Grosse Scheidegg, davanti restavano in sei — Fuglsang, Andy Schleck, De Greef, Ten Dam, Caruso e Sagan — con poco più di due minuti di vantaggio. In quel momento è cominciato lo show di Cunego. Spettacolo Il capitano della Lampre-Isd si è tolto di ruota quelli che erano rimasti ancora con lui, compresa la maglia gialla Soler (il colombiano lo aveva beffato il giorno prima a Crans Montana), e ha innescato una furiosa rimonta. Tanto
furiosa che al Gpm è passato lui in testa alla corsa, con Soler a 43" e la maglia di leader virtuale già sulle spalle. In discesa stava per riprenderlo Salerno, prima che un incidente lo costringesse al ritiro (per il ligure frattura scomposta della clavicola sinistra). Un altro uomo Liquigas, Peter Sagan, è invece piombato su Cunego, a 4 km dall’arrivo: il 21enne slovacco, oltre a essere un solare talento, è anche molto veloce e il veronese non ce l’ha fatta a contrastarlo allo sprint. La classifica però ha premiato Damiano e non poco: adesso ha 54" su Soler e 1’16" su Mollema.
Buono il quinto posto di tappa di Giampaolo Caruso, e si è difeso ancora bene Danilo Di Luca, altro uomo Katusha: 12˚ di tappa, adesso è ottavo nella generale, subito alle spalle di Frank Schleck e Fuglsang. Serenità «Se c’era uno con cui non volevo arrivare allo sprint era proprio Sagan — ha ammesso Cunego, primo italiano leader del Giro di Svizzera da 5 anni (l’ultimo era stato Bennati l’11 giugno 2006), che ha ricordato l’ex meccanico della squadra Franco Valli, scomparso nella notte —. Era dal mattino che avevo in mente di prova-
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ha detto
«CHE DIVERTIMENTO» «È stata una di quelle giornate in cui ti viene tutto facile, mi sono divertito. Peccato per lo sprint, ma la maglia gialla è una bella consolazione. Cercherò ancora di attaccare»
LA GUIDA Caruso chiude 5˚ Di Luca tiene: 8˚ ARRIVO: 1. Peter SAGAN (Slk, Liquigas) 107,6 km in 3.09’47", media 34,017; 2. Cunego; 3. Fuglsang (Dan) a 21"; 4. Ten Dam (Ola); 5. G. Caruso a 48"; 7. F. Schleck (Lus) a 1’04"; 9. Soler (Col); 12. Di Luca a 1’24"; 21. A. Schleck (Lus) a 3’41". CLASSIFICA: 1. Damiano CUNEGO (Lampre-Isd); 2. Soler (Col) a 54"; 3. Mollema (Ola) a 1’16"; 4. Ten Dam (Ola) a 1’19"; 5. Van Garderen (Usa) a 1’21"; 6. F. Schleck (Lus) a 1’25"; 7. Fuglsang (Dan) a 1’32"; 8. Di Luca a 1’53". OGGI: 4ª tappa, Grindelwald Huttwil, 198,4 km (diretta Sky Sport 3 dalle 16).
La vittoria di Peter Sagan, 21 anni, 6 centri nel 2011, su Damiano Cunego, 29; in alto il veronese con la maglia di leader REUTERS/BETTINI
re a vincere la tappa e ho corso di conseguenza. E’ stata una giornata strana, la fuga è andata via "di forza", non perché avesse avuto il via libera, e mi pare che non ci siano squadre in grado di tenere cucita la corsa. Ho corso per il successo, la maglia di leader è una buona consolazione. Cercherò di tenerla, così come cercherò di rivincere, dando spettacolo. Se ci riesco». Scenari Adesso il Giro di Svizzera propone due tappe vallonate ma non particolarmente difficili: giovedì e venerdì invece altra montagna, anche se potrebbe decidersi tutto nella crono finale di 32 km, domenica. Ma se il discorso classifica-generale è ancora un rebus, l’impressione lasciata da Damiano Cunego è molto chiara. E’ quella di un «patrimonio del ciclismo italiano» (ieri lo ha ribadito il d.t. Roberto Damiani) tornato fortemente competitivo a livello internazionale, lui che resta l’ultimo dei nostri ad avere firmato una classica-monumento (Lombardia 2008). L’aveva già fatto intendere al Romandia quando, dopo una campagna delle Ardenne non felice, aveva battuto Evans e Vinokourov. «E’ questo il mio livello. Oggi (ieri, ndr) è stato uno di quei giorni in cui ti viene tutto facile, quasi mi sono stupito per quanto andassi forte sulla seconda salita. Sì, mi sono divertito». E forse la notizia più bella è proprio questa.
IMPRESA ESTREMA QUARTA VOLTA ALLA «RACE ACROSS AMERICA» PER IL PIEMONTESE: TRA GLI SPONSOR IL TRIO DI COMICI
Il Forrest Gump di Aldo-Giovanni-Giacomo In bici per 4810 km riposando un’ora e mezza al giorno: è la sfida di Nico Valsesia dIl nuovo Forrest Gump attraversa gli States in bicicletta. Si chiama Nico Valsesia, 40 anni, viene da Borgomanero e tra gli sponsor che lo hanno aiutato ad affrontare una sfida monstre ci sono Aldo, Giovanni e Giacomo. E questa volta non c’è niente da ridere. Da domani Nico sarà al via della RAM (Race Across America), una gara per fachiri del pedale. Partenza da San Diego, California, e
arrivo ad Annapolis, nel Maryland, in tappa unica..., dopo 4.810 chilometri. Otto persone Nico Valsesia, appassionato di sport estremo è alla quarta partecipazione. L’ultima volta, nel 2006, arrivò secondo. Attraversò gli Stati Uniti, coast to coast, in 9 giorni e 16 ore (5 ore dopo lo svizzero Danilo Wyss, che quest’anno ha corso il Giro d’Italia con la Bmc: 126˚). Con la sua bici Fondriest, Nico ci riprova seguito da 8 persone guidate da Marco Pagani, del CNR di Roma. Nel gruppo anche due medici e Giovanni Storti, anima del famoso trio di comici e grande appassionato di fatica sportiva.
Prove di Tour per Basso e Contador (greg.) Reduce dal Giro del Delfinato, chiuso al 26˚ posto a 24’36" da Wiggins, Ivan Basso ieri ha provato gli ultimi 60 km della tappa dell’Alpe d’Huez, l’ultima di montagna del prossimo Tour. Su quel traguardo il 4 luglio 1952, quando la salita fu introdotta nella Grande Boucle, Fausto Coppi arrivò primo e solo con 1’20" su Robic, indossando la maglia gialla. «L’avevo già fatta almeno 30 volte, ma sono tornato qui perché l’Alpe d’Huez mi trasmette emozioni e mi fa entrare nel clima del Tour», ha detto Basso. Oggi proverà la tappa di Pinerolo scalando Monginevro, Sestriere e Pramartino. Domani se la vedrà con Colle dell’Agnello, Izoard e Galibier. Intanto, anche Alberto Contador fa prove di Tour: in questi giorni ha il quartiere a Guillestre, nei pressi di Briançon. Ieri ha pedalato sulla parte italiana della Gap Pinerolo del 20 luglio. Oggi salirà sul Galibier, domani scalerà l’Alpe d’Huez. Giovedì invece ha in programma il test sulla crono di Grenoble.
GIROBIO UNDER27
«Per una gara come questa non si dice mai parto per vincere — dice Valsesia —. Spero di arrivare in fondo e magari migliorare il tempo del 2006. Mi sono allenato bene. So che mi aspetta una bella pedalata...». Riposini Cinque anni fa, Nico dormì una decina di ore in tutto. «Per le prime 30 ore penserò solo a pedalare. Poi, riposini di un’ora e mezzo al giorno. Mi svegliano, mi cambio e riparto. Di solito dormo in macchina. C’è anche il camper, ma è troppo comodo: lo uso per la lavanderia e la cucina. Mi preparano di tutto, anche la pasta e fagioli, ma frullata». Da casa lo seguiranno la moglie Annalisa e i figli Santiago, Felipe e Matilde. Papà da domani farà una pedalata solitaria lunga quasi 5.000 chilometri.
Giovanni Storti e Nico Valsesia: il comico è il suo primo sostenitore
SOPRALLUOGHI
p.ber.
Trionfa Agostini Cattaneo in testa (l.guerra) Nella 4a tappa del GiroBio per dilettanti under 27, da Pietrelcina a Montecassino (166 km, primo arrivo in salita) vince il 22enne tricolore Stefano Agostini (Zalf) sul colombiano Anacona; poi a 9" Enrico Battaglin, Moreno Moser e Stefano Locatelli. Mattia Cattaneo (Trevigiani) guida la classifica con 22" sul bielorusso Novikai e 24” sull’ex leader Busato. Oggi 161,7 km da Sora a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. FURLAN OK Seconda vittoria 2011 per Angelo Furlan con la maglia del team danese Christina Watches: il 34enne veneto ha vinto allo sprint a Ruma Vrdinik la 1ª tappa del Giro di Serbia.
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
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BEACH VOLLEY I MONDIALI DI ROMA y La battaglia
Martino «Rimpianti? La sabbia è casa mia» L’ex azzurro dell’indoor vince l’esordio con Nicolai : «Uno forte come Matteo non esiste» MARIO SALVINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA dSperando di non offen-
dere nessuno: lo Swatch World Championship, a Roma, ieri è cominciato davvero solo verso sera, attorno alle 19.30. Quando sul 17-16 per gli avversari lettoni, Matteo Martino è planato sulla sabbia per un pazzesco recupero in tuffo, si è rialzato in un attimo e ha piazzato un beffardo lungo linea che ha scavalcato il muro di Samoilovs. Il pubblico del centrale è scattato in piedi urlando. E finalmente ha capito di avere qualcosa in cui credere. Intuizione corretta. Perché poi Martino e il socio Paolo Nicolai hanno battuto Samoilovs-Sorokins superando con carattere la crisi attraversata a metà secondo set. Uomo giusto «Quello che volevo dal beach adesso ce l’ho — ha detto Nicolai—- e cioè un compagno forte come Martino con cui avere continuità. Le sue potenzialità non le ha nessun altro nel circuito». Poi ha guardato il socio e forse per non farlo volare troppo alto, ha parzialmente corretto. «O le hanno in pochissimi». Dettagli. L’importante è che Paolo, più esperto nonostante sia il più giovane della coppia (quasi 23 anni contro 24), abbia cominciato a immaginare un bel futuro con Matteo. Il quale, dopo aver giocato un’Olimpiade, ha mollato gli euro a centinaia di migliaia che gli garantiva l’indoor per azzardare tutto qui, dove è un novellino. E dove in
un mese di allenamenti - dopo l’uscita ai quarti dei playoff con Macerata - ha perso 5 kg di muscoli. Restando comunque scolpito come le statue del Foro Italico. «No non ho paura di avere rimorsi», ha messo subito in chiaro Teo. E a mo’ di esempio ha parlato della Nazionale B di Marco Bonitta, ieri sera in tribuna a tifare per lui. «A vederli così tutti insieme, vestiti uguali, mi è venuto il magone. Per loro. Qui è tutto più bello. Quasi non dormo la notte. All’alba sono sveglio, è da un anno che non gioco (in inverno a Macerata ha subito un infortunio a un ginocchio, ndr): ho troppa voglia di andare in campo». Nicolai ha annuito, con divertita accondiscendenza. Che spot Di bello c’è che Matteo lo trasmette, il suo entusiasmo. Ieri alcune sue difese e molti suoi colpi d’attacco hanno esaltato la gente. Si è chiara-
la foto
NO ALLA POLONIA
BATTUTE LE COPPIE FEMMINILI
Ha giocato titolare l’Olimpiade 2008 (4ª posto) ora sogna di andare a Londra col beach TARANTINI
w I NUMERI
2
gemelli Gli azzurri Matteo e Paolo Ingrosso non sono l’unica coppia di gemelli del Mondiale, ci sono anche le finlandesi Erika e Emilia Nystrom. Una coppia di fratelli, i francesi Ces; due di sorelle, le austriache Schwaiger e le brasiliane Salgado
mente percepito che se sarà capace di ripetersi e se il pubblico arriverà numeroso, il potenziale è deflagrante. Anche se lui dice: «A farci vincere è stato Paolo», riferendosi a due fondamentali muri del compagno. «Non voglio pensare a un obiettivo preciso, a un piazzamento perché se non dobbiamo metterci pressione non dobbiamo nemmeno montarci la testa. Ci alleniamo insieme solo da un mese, io sono nuovo e ho ancora tante cosa da migliorare». Nicolai ha sorriso e se n’è andato quasi sussurrando: «Io invece ce l’ho un’idea di dove vogliamo arrivare. Ma non ve lo dico»: il sospetto è che sia piuttosto ambiziosa. Ingrosso Bravi anche i gemelli Matteo e Paolo Ingrosso: contro il russo vice campione del mondo 2007 Barsouk e il suo nuovo compagno Yutvalin: un successo mai in discussione.
MERCATO Cardullo a Cannes A Villa la Pavan (m.l. - m.b.l. - c.g.) Rivoluzione a Villa Cortese. Cardullo va a Cannes, la Hodge in Polonia, l’Aguero forse in Brasile, arriva la Pavan (bomber ex Conegliano), ma non la Havelkova, che resta alla Yamamay Busto. Ieri Villa ha annunciato la Guiggi da Pesaro. La M. Roma prende il centrale Cester (da Treviso, 6˚ arrivo dal Sisley). Larry Cresus va verso Latina. Bellei si avvicina a Modena. L’Acqua Paradiso Monza Brianza ufficializza Aleksiev. Castellana vicina a Elia e Goran Maric. Offerte dall’estero (Polonia e Russia) per Rak. PIACENZA RIPESCATA? (m.mar.) Potrebbe accadere che Piacenza venga ripescata in A-1 donne (secondo anno a fila), se così fosse non comprerebbe più il titolo da Castellana Grotte.
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Via alle 10.30 diretta La7 e La7d
Dalle 10.30: 3 match per gli azzurri e 6 con le azzurre, 15 Tomatis-Lupo SkarlundSpinnagr (Nor); 19 (La7d) Ingrosso- Ingrosso PedroFerramenta (Bra); 12.30 (La 7) Cicolari- Menegatti Van der Hoeven-Van der Vlist (Ola); 18 (La7d) Giombini- Rosso May-Walsh (Usa). Diretta anche su www.sportube.tv
Perdono le azzurre: ko Gioria-Momoli battute da Akes-Branagh la mattina e le debuttanti Orsi Toth-Benazzi battute da Juliana-Larissa. Girone L: Martino-Nicolai b. Samoilovs-Sorokins (Let) 2-1 (21-17, 15-21, 15-11); P. Benes-Kubala (R.cec) b. Gunnarsson-Brinkborg 2-1. Girone M: Matteo Paolo Ingrosso b. Barsouk-Yutvalin (Rus) 2-0 (21-14, 21-16); Pedro-Ferramenta (Bra) b. Dollinger-Windscheif (Ger) 2-0. Donne, Girone A: Larissa-Juliana (Bra) b. Orsi Toth-Benazzi 2-0 (21-7, 21-9); Koehler-Sude b. R.Kaijk-Mooren (Ola) 2-0. Girone L: Akers-Branagh (Usa) b. Gioria-Momoli 2-0 (21-15, 21-17); Gielen-Mouha (Bel) b. Minusa-Jursone (Let) 2-1. Formula: le 48 coppie per tabellone sono divise in 12 gironi da 4: le prime due e le 8 migliori terze passano a un tabellone a eliminazione
di Sintini: stop al volley per curarsi
Giacomo Jack Sintini , 32 anni 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«Scrivo queste poche righe per informare tutti (allo stesso tempo) che sono costretto a interrompere l’attività agonistica per un periodo di tempo ancora non ben definito. A seguito di problemi nati nel corso della stagione agonistica appena conclusa, ho svolto accertamenti dopo il campionato. Le analisi hanno evidenziato la presenza di un tumore del sistema linfatico, la sospensione dell’attività si è resa necessaria per potermi sottoporre alle più adeguate terapie mediche allo scopo di risolvere il problema in maniera definitamente e il più velocemente possibile. Ciò mi impedirà di giocare nel campionato polacco con la squadra dello Jastrzebski Wiegel. Sono più che mai fiducioso e motivato a tornare presto sui campi e ringrazio fin da ora tutte le persone che saranno al mio fianco in questa importante "partita". A presto».
Tricolore Poche righe scritte da Jack Giacomo Sintini palleggiatore di 32 anni, campione d’Italia con Macerata nel 2006 e campione d’Europa (in panchina) con la Nazionale di Montali nel 2005. Nella scorsa stagione aveva iniziato in Russia prima di tornare «a casa», nella sua Romagna (è nato a Lugo, ma ha iniziato a Ravenna). Non è andata bene, perché Forlì alla fine è retrocesso. Ma la partita che giocherà il prossimo anno sarà forse molto più dura. A lui non mancherà l’impegno e - per il carattere che ha - neppure il sostegno dell’ambiente (ieri fra i tanti messaggi anche quello di Perugia, la squadra con cui Sintini è arrivato al primo livello). In bocca al lupo di cuore, Jack.
GOLF Numeri importanti per il torneo organizzato da Federgolf e Rcs Sport
Bmw Italian Open: un successo verso il futuro Chimenti: «Grande passo avanti». Catano: «Lavoriamo per il 2012» 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«E’ giusto che il torneo di casa sia una festa, anche se per noi può essere un po’ faticoso». Matteo Manassero parla di festa, Francesco Molinari di «emozione unica nel vedere tanta gente a seguirci». Il Bmw Italian Open che si è chiuso domenica al Royal Park i Roveri di Fiano Torinese non avrà vi-
sto il successo di un italiano, ma di sicuro ne ha avuto come evento sportivo. Le ottomila persone che hanno seguito l’ultimo giro ne sono la prova. «Il nostro golf ha compiuto un altro importante passo avanti sulla strada del suo sviluppo e della sua popolarità — è il commento di chiusura del presidente federale Chimenti —. I golfisti italiani hanno raggiunto ottime posizioni di classifica: la testimonianza di una crescita generale del movimento golfistico italiano». Nel mondo Sono stati 59 i broadcaster televisivi che hanno trasmesso in diretta, differita
e highlight le immagini del torneo nei cinque continenti. In totale si sono avute 1255 ore di trasmissione (compresi i magazine) per un potenziale pubblico di 521 milioni di spettatori. «E’ stata una grande partenza per quello che speriamo sarà un lungo viaggio — commenta Giacomo Catano, a.d. di Rcs Sport, che insieme alla Federgolf ha organizzato il torneo —. Questo sport in Italia ha grandi margini di crescita e l’Open potrà essere strumento di primissimo livello di comunicazione anche per le aziende italiane. La partnership con il comitato organizzatore ha funzionato bene, e proseguirà
anche nel 2012. Al Royal Park I Roveri dove abbiamo avuto grande accoglienza e collaborazione da parte di Andrea Agnelli». L’obiettivo è che un giorno il rosa Gazzetta si identifichi oltre che col Giro anche con il golf: «Sarebbe un perfetto completamento del nostro ventaglio di eventi - chiude Catano - insieme al Giro, la Nazionale di calcio, l’Inter e il basket». f.co.
28.000 Francesco Molinari, 28 anni, alla buca 18 del Royal Park LAPRESSE
Le presenze al Royal Park Oltre 28.000 persone hanno seguito nei quattro giorni il Bmw Italian Open. Ottomila persone è la presenza record di pubblico domenica al Royal Park I Roveri
MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI RUGBY
Mondiale under 20 Italia-Argentina
L’estremo Augusto Cosulich PLP
ROVIGO — Il Mondiale veneto under 20 riprende oggi con la 2ª giornata: l’Italia, dopo il k.o. con la Nuova Zelanda (64-7), al Battaglini di Rovigo (ore 20.10, diretta RaiSport 2) sfida l’Argentina, sabato sconfitta dal Galles 34-8 a Padova. «Dovremo essere più performanti in difesa e sui punti d’incontro — dice il c.t. Andrea Cavinato — e ricordareche l’Argentina è stata sesta la passata stagione».
IPPICA: IL MEETING INGLESE COMPIE 300 ANNI
Demuro-Dettori apre Royal Ascot La magia del Royal Ascot si rinnova e quest’anno c’è un motivo in più per festeggiare. L’ippodromo della Regina (che in tutte e cinque le giornate arriva in carrozza, salutata dai suoi sudditi) compie 300 anni visto che la prima corsa è stata disputata nel 1711. Da oggi a sabato sono attesi circa 300.000 spettatori nell’ippodromo che è stato ristrutturato completamente nel 2005 e riaperto nel 2006 da Elisabetta II. La quale, da quando è salita al trono (1952), ha visto vincere 20 suoi cavalli al Royal
Ascot. Anche Lanfranco Dettori ha avuto l’onore di vincere per conto di Sua Maestà: con Phantom Gold sbancò le Ribblesdale Stakes del 1995. Frankie, dopo la sconfitta di domenica nel Milano, si ritroverà subito di subito Mirco Demuro che gli ha negato la vittoria a San Siro con Voilà Ici. I due fantini italiani sono oggi al via nelle St James’s Palace Stakes, uno dei tre gruppi 1 della giornata inaugurale. Dettori salirà sul Godolphin Neebras, Mirco sul giapponese Grand Prix Boss con il quale ha vinto un gruppo 1
Tokyo ci riprova per i Giochi 2020 Tokyo sfida Roma. La città giapponese dopo il ritiro di Hiroshima, prepara gli ultimi dettagli della proposta per candidarsi ad ospitare l’Olimpiade estiva 2020, a cui punta la nostra capitale. Secondo l'Asahi Shimbun, dopo la sconfitta per il 2016, andata a Rio, il governatore di Tokyo, Shintaro Ishihara, sarebbe intenzionato, a maggior ragione dopo il sisma/tsunami dell’11 marzo. Risorse per 400 miliardi di yen (3,5 miliardi di euro) per il 2016 ancora disponibili. Venerdì assemblea metropolitana.
PALLANUOTO: WORLD LEAGUE
Italia: doppia sfida subito con gli Usa Dopo il torneo di Pescara, il Settebello si prepara per le finali di World League a Firenze (ieri la presentazione, cui ha partecipato il sindaco Renzi) dove debutterà martedì 21 contro gli Usa alle 20.30 (diretta Rai Sport 2). Le altre partite della 1ª giornata: 16 Croazia-Canada, 17.30 Serbia-Cina, 19 Australia-Montenegro. Le altre partite azzurre: mercoledì Serbia-Italia; giovedì Italia-Cina, venerdì quarti, sabato semifinali e domenica finali. La vincitrice del torneo si qualifica per i Giochi di Londra. Non qualifica invece per i Giochi la finale femminile di World League che scatta oggi a Tjanjin, in Cina, sempre con Usa-Italia, alle 11.40 italiane. Domani Grecia-Italia; giovedì Cina-Italia; da venerdì fase finale.
m. pie.
LA GUIDA
Italia: Cosulich; Gennari, Alberghini, Castello, Visentin; Bruni, Palazzani; Riccioli, E. Ghiraldini, Brancoli; Gerosa, Mammana; Leso, Lupetti, Quaglio. A disposizione: Maistri, Furia, Cagna, Ruffolo, Balsemin, Callori di Vignale, Campagnaro. Oggi - Girone A (a Rovigo): Nuova Zelanda-Galles (ore 18.10, diretta RaiSport 2); ITALIA-Argentina (ore 20.10). Classifica: Nuova Zelanda, Galles 5; Argentina, ITALIA 0. Girone B (a Padova): Australia-Figi (ore 18.10); Francia-Tonga (ore 20.10). Classifica: Australia 5; Francia 4; Figi, Tonga 0. Girone C (a Treviso): Inghilterra-Scozia (ore 18.10, diff. RaiSport 2 domani ore 18); Irlanda-Sudafrica (ore 20.10, diff. RaiSport 2 domani ore 20). Classifica: Sudafrica, Inghilterra 5; Irlanda, Scozia 0.
OLIMPIADI
a Nakayama lo scorso dicembre. Ma il grande favorito sarà il fenomenale Frankel, allenato da quell’Henry Cecil fresco fresco del titolo di «Sir». Frankel è imbattuto dopo sei uscite, l’ultima delle quali nelle 2000 Ghinee. Il secondo favorito della corsa (a 8/1) è il portacolori italiani (i colori sono di Giuliano Manfredini) Excelebration, recente vincitore delle 2000 Ghinee tedesche. In giornata da vedere anche le Queen Anne con lo splendido duello tra Goldikova e Canford Cliffs, che nelle Lockinge ha battuto il nostro Worthadd. Infine nelle King’s Stand per i velocisti si rivede il razzo ungherese Overdose dopo il ko di Haydock. Su tutto il Royal Ascot scommesse anche in Italia e diretta su Unire Tv.
In cinque giorni ben 18 Gran Premi
Cavalli e mondanità sono protagonisti dal 1711 ad Ascot AFP
OGGI: Queen Anne Stakes (gr. 1, m 1600); King’s Stand Stakes (gr. 1, m 1000); St James’s Palace Stakes (gr. 1, m 1600); Coventry Stakes (gr. 2, m 1200). DOMANI Prince Of Wales’s Stakes (gr. 1, m 2000); Windsor Forest Stakes (gr. 2, m 1600); Queen Mary Stakes (gr. 2, m 1000); Jersey Stakes (gr. 3, m 1400). GIOVEDÌ Gold Cup (gr. 1, m 4000); Ribblesdale Stakes (gr. 2, m 2400); Norfolk Stakes (gr. 2, m 1000); Tercentenary Stakes (gr. 3, m 1800). VENERDÌ Coronation Stakes (gr. 1, m 1600); King Edward VII Stakes (gr. 2, m 2400; Queen’s Vase (gr. 3, m 3200); Albany Stakes (gr. 3, m 1200). SABATO Golden Jubilee Stakes (gr. 1, m 1200); Hardwicke Stakes (gr. 2, m 2400).
TIRO A VOLO
Cainero da record nello skeet Chiara Cainero eguaglia il record del Mondo dello skeet. Al 3˚ Gran Premio di skeet di Scanzano Jonico (Mt) l'olimpionica di Pechino ha chiuso le qualificazioni con 74/75, con l'unico errore sul primo piattello dalla pedana 5 (mark) nel terzo giro. La prima a fare 74/75 fu la britannica Elena Little nel 2005, poi eguagliata da altre 8 tiratrici e ieri dall'azzurra della Forestale che è quindi la decima al mondo, prima italiana, ad arrivare a 74. Per lei poi percorso netto anche in finale 25/25 che le vale il 99/100, altro record mondiale eguagliato (la prima è stata la slovacca Danka Bartekova). la Cainero si è aggiudicata il Grand Prix davanti a Katiuscia Spada e Diana Nbacosi. Tra gli uomini vince l’eterno Ennio Falco con 148/150.
ATLETICA
Praga: Barba 2.31 PRAGA — Ieri, al meeting Eaa di Praga, 2.31 in alto del ceco Baba, tre donne sotto i 2’00" negli 800 e 65.77 della Spotakova nel giavellotto. Opachi Bettinelli e Lingua. Uomini. 100 (+0.8): Ouhadi (Mar) 10"21. 1500: El Kaam (Mar) 3’35"93. 110 hs (+0.6): Akins (Usa) 13"39; Townsend (Usa) 13"47; Porter (Usa) 13"47. 400 hs: Green (Gb) 49"17. Alto: Baba 2.31; Hondrokoukis (Gre) 2.28; Banionis (Gre) 2.28; 8. BETTINELLI 2.15. Peso: Urtans (Let) 20.27. Martello: Pars (Ung) 78.68; Esser (Ger) 77.23; 8. LINGUA 71.79. Donne. 200 (+0.2): Chermoshanskaya (Rus) 22"92. 800: Bouras (Alg) 1’59"21; Klocova (Slk) 1’59"48; Klyuka (Rus) 1’59"65. 100 hs (-0.3): Castlin (Usa) 12"83. 400 hs: Hejnova 54"44; Antyukch (Rus) 55"11. 3000 sp: Birtukan (Eti) 9’30"25. Giavellotto: Spotakova (R.Ceca) 65.77; Molitor (Ger) 63.32; Mickle (Aus) 61.25. GATLIN KO (si.g.) In un meeting sulla veloce pista di Clermont (Usa) Justin Gatlin battuto da Lerone Clarke nei 100. Uomini (+2.8): Clarke (Giam) 9"90; Gatlin 9"97; Christian (Ant) 10"06. A Chula Vista. Uomini. Peso/Disco: Winger 20.94/66.04. PESO CONGOLESE (si.g.) Nel meeting di Brazzaville (Con) gran gara di peso col cubano Carlos Veliz al record nazionale di 21.40 e azzurri in progresso stagionale. Uomini. 3000 sp: Mateelong (Ken) 8’11"46; J. Kipchoge (Ken) 8’13"06. Peso: Veliz (Cuba) 21.40; Kusiak (Pol) 20.65; DODONI 19.25; 5. CAPPONI 18.30; 7. RICCI 17.99. Donne. 1500: Feyisa (Eti) 4’04"85. PISTA ITALIA (si.g.) A Napoli, personale dell’italoalbanese Eusebio Haliti nei 400 hs: 50"46. Ai campionati lombardi di Lodi, 53"76 di Elena Bonfanti nei 400. A Napoli. Uomini. 400 hs: Haliti 50"46. A Lodi. Uomini. Alto: Biaggi 2.15; Gelati 2.15. Donne. 100 (0.0)/200 (+0.7): D’Angelo 11"87/24"07. 400: Bonfanti 53"76. 100 hs (-1.1): Balduchelli 13"86. Triplo: Lah 13.18 (+0.2). Giavellotto: Jemai (j) 49.80. A Saronno (allievi/e). Uomini. 110 hs (+0.2): Perini 13"81. Donne. Asta: Bruni 3.90. Lungo (+1.0): Cestonaro 5.91. A Caorle (Ve). Donne. 100 (+3.9): 2. Hooper (j) 11"65. Peso: Stevanato (j) 14.52. A Siena. Uomini. Martello: Rocchi 68.39. Donne. Martello: Magni 58.56. A Fabriano (An). Donne. 400: Natali 55"32. 400 hs: Ceccarelli 58"52. Lungo: Visibelli (a) 5.98. A San Benedetto (Ap). Donne. Peso: Carini 15.75. A Formia. Uomini. Lungo: Parisi (a) 7.39 (+1.1). A Cosenza. Donne. Peso: Cantarella (a) 14.83 (3ª p.i. all time u. 18). A Mondovì (Cn), completamento. Uomini. 200 (-0.2): 3. Marani 21"24. 800: 4. Sciandra 1’50"10. 400 hs: 2. Gallina 51"33. Lungo: 2. Agresti 7.50 (0.0). Donne. 800: Grange 2’07"19. Lungo: 3. Guerreschi 6.07 (-0.1); 4. Angioi (a) 6.03 (+0.4). IN MONTAGNA (g.v.) Così a Domodossola (Vb) nella 1ª prova tricolore di corsa in montagna. Uomini. Sr (km 11.8): Abate 1h01’19"; De Gasperi 1h01’54"; M. Dematteis 1h02’24". Jr (km 6.9): Maestri 43’58". Donne. Sr (km 6.9): Confortola 46’51"; Belotti 47’18"; Gaggi 47’45". Jr (km 4.9): Titon 29’07".
BOXE DEBUTTO SANTORO (r.g.) A Lecce il superwelter Antonio Santoro debutta al professionismo battendo per kot (ferita) al primo round Zoltan Horvat (Ung. 0-1).
DISABILI
BOXE: HALL OF FAME
Tyson con Stallone debutto nel Tempio Da Catskill a Canastota, passando per i mondiali dei massimi, il carcere e vicissitudini di ogni genere. Mike Tyson, 44 anni ha debuttato nella Hall of Fame con l’attore Sylvester Stallone (foto sopra) interprete di Rocky, a campioni come il messicano J.C. Chavez (sotto secondo da sinistra dopo il tecnico Nacho Beristain, e prima di Tyson, Kostya Tszyu, Aus, Stallone e l’arbitro Joe Cortez). A fianco, l’abbraccio col manager Don King col quale era finita in tribunale...
OPEN DI VELA (c.ar.) Da oggi a sabato si svolgerà il XV tricolore open di vela non assistita (Homerus) per ciechi sulle acque del Golfo di Salò sul Lago di Garda. Saranno in gara 10 equipaggi: 6 italiani e, per la formula Open, anche 2 inglesi, uno australiano e uno spagnolo. Fra questi, il campione italiano e campione del mondo 2010 Gigi Bertanza (con Enrico Sosio), la vicecampionessa italiana Anna Gamba (con Elisa Bardella) e gli attuali campioni mondiali, gli inglesi Vicky Sheen e Nick Donini. I velisti sono guidati da boe sonore e l’evento è organizzato da Homerus con Canottieri Garda e Ass. Noi e la Terra.
DOPING NIPPONICO SOSPESO Il giapponese Katsuya Kitamura, 25 anni, lottatore di greco romana (96 kg) è stato squalificato 2 anni per uso di steroidi. Era risultato positivo 2 volte al nandrolone dopo una gara nazionale il 29 aprile.
IPPICA
Merano: 7-11-8-5-12 8ª corsa - m 1600: 1 Baincos (D. Vargiu); 2 Mrs Nervi; 3 Blu Iberia; 4 Wakeman; 5 Blu Emperor; Tot.: 7,43; 2,37, 2,41, 1,73 (67,09). Quinté: e 15.207,53 alle 5 comb. 7-11-8-5-12. Coi rit. (n˚ 1 e 15) e 883,35. Quarté: e 1.514,73 alle 28 comb. Coi rit. e 70,72. Tris: e 98,26 alle 1997 comb. Coi rit. e 20,19. SECONDA TRIS 5-1-3 A Palermo (m 1600): 1 Ian d’Asolo (D. La Gala) 1.15.6; 2 Idillio Gas; 3 Everest Dvs; 4 Irruenza Gv; Tot.: 9,86; 3,56, 5,53, 6,49 (109,01). Quota tris: e 434,98 alle 233 comb. Col rit. (n˚ 10) e 50,37. OGGI QUINTÉ A FOLLONICA Al Dei Pini (inizio convegno alle 15) scegliamo Ninguno (18), Negus Bi (19), Nottediluna Spin (17), Nino El Matto (13), Naval Vessel (20) e Ogbomosho (15).
Chiara Cainero, 33 anni, olimpionica
SECONDA TRIS A San Giovanni Teatino (1ª corsa, ore 14) indichiamo Gorse (5), Iury Ans (18), Luino Lod (7), Granduca Regal (15), Gabriel Zs (11) e Fire Borgi (19).
SI CORRE ANCHE Milano (g. 15.10), Modena (15.20) e Trieste (15.05).
NUOTO PROMOSSE E BOCCIATE (al.f.) Rane Rosse e Team Lombardia sono promosse in A, salgono in B Montebelluna, Fiorentina e Poseidon. Nuotatori Milanesi, Bentegodi e Hydros cadono in C. A Milano. Uomini: 50-100 sl Orsi 22"35-50"13; 200-1500 sl Pizzetti 1’51"15-15’33"65; 50-100 ra Scozzoli 28"47-1’02"81; 200 ra Pizzini 2’16"24; 50 fa Goldin 24"88; 100 fa Iacobone 55"43. Donne: 100 sl Buratto 57"70; 400 sl/200 fa/400 mx Polieri 4’17"29, 2’13"60, 4’48"56; 800 sl Grimaldi 8’53"47; 100 do Apostoli 1’03"16; 100 ra Guzzetti 1’11"37; 50-100 fa Bianchi 27"53-1’00"27. A Roma. Donne: 50-100 sl Masini Luccetti 26"96, 57"91; 100 ra Carraro 1’13"84. RIECCO REBECCA (al.f.) Da oggi a venerdì, la bicampionessa olimpica Rebecca Adlington sarà in gara ai campionati britannici di Sheffield in 200-400-800 sl.
RUGBY BARBARIANS FRANCESI A Resistencia (Arg), Argentina-Barbarians francesi 18-21 (10-12): per gli ospiti due mete di Benjamin Lapeyre. La serie termina sull’1-1.
SPORT INVERNALI SETTENNALE Durerà sette anni l’accordo tra il mondo della sci azzurro e Basic Net, proprietaria del marchio Kappa. L’accordo porterà nelle casse della Fisi 2,5 milioni all’anno tra valore del materiale tecnico e contanti. Test dei materiali si spera in tempo per i collegiali azzurri di fine agosto a Ushuaia. Alla presentazione erano presenti tra gli altri per lo sci alpino Max Blardone e Dominik Paris ed i fratelli Simone e Ivan Origone sci di velocità.
SQUASH COPPA ITALIA La Coppa Italia 2011 va al Riccione Squash (Cecchini, Beddoes, Charlton, Simpson), che in finale ha superato il New Squash Catania (Sarcià, Pallikal, Ghosal, Menichetti) 134-132. Terzo lo Squash Pegaso Cornedo davanti all’Apulia Bari.
TAMBURELLO CAMPIONATO La 4ª di ritorno: Monte-Callianetto 3-13; Medole-Cavrianese 13-4; Travagliato-Carpeneto 3-13; Solferino-Mezzolombardo 13-11; Cremolino-Sommacampagna 5-13; Malavicina-Fumane 13-4. Classifica: Callianetto p. 42, Sommacampagna p. 37, Medole p. 35, Mezzolombardo p. 33, Carpeneto 32, Solferino p. 24, Malavicina p. 19, Monte p. 14, Cremolino p. 13, Cavriana p. 11, Travagliato p 8, Fumane p 2.
TENNIS
Volandri, la Pennetta e Oprandi ok a Rosmalen Così a Rosmalen (Ola, 600.000 erba). Primo turno. Uomini: Berrer (Ger) b. Almagro (Spa) 3-6 7-6 (5) 6-4; Tursunov (Rus) b. Kendrick (Usa) 6-2 7-6 (3); Mahut (Fra) b. Mannarino (Fra) 7-6 (2) 6-3; Volandri b. Mello (Bra) 6-4 7-6 (5); Gabashvili (Rus) b. Kravchuk (Rus) 6-4 1-6 6-4; Gremelmayr (Ger) b. Walter (Fra) 6-3 7-6 (5); Baghdatis (Cip) b. Clement (Fra) 7-6 (4) 6-3. Donne: Clijsters (Bel) b. Niculescu (Rom) 7-5 7-5; Oprandi b. Amanmuradova (Uzb) 6-4 6-3; Date Krumm (Gia) b. Kirilenko (Rus) 7-6 (5) 6-2; Pennetta b. Bondarenko (Ucr) 6-4 6-4; Dulgheru (Rom) b. Van Uytvanck (Bel) 7-5 7-6 (7); Parra (Spa) b. Robson (Gb) 7-5 6-3; Wickmayer (Bel) b. Brianti (ITA) 6-4 6-0; Barrois (Ger) b. Záhlavová (R.Cec) 6-3 6-2; Kuznetsova (Rus) b. Rus (Ola) 6-2 6-4. VINCE SABINE Secondo titolo in carriera per la tedesca Sabine Lisicki, che nella finale di ieri a Birminghan (220.000 $, erba) ha battuto Daniela Hantuchova (Slk) 6-3 6-2; nella finale doppio donne Govortsova-Kudryavtseva b. Errani-Vinci 1-6 6-1 10-5.
TUFFI DALEY (al.f.) Il britannico iridato da 10 metri Tom Daley (465.90) è 2˚ dalla piattaforma ai campionati britannici di Leeds, battuto da Peter Waterfield (525.35).
VELA TRICOLORE X41 (r.ra.) Raffica di Pasquale Orofino (tattico Favini) ha vinto a Punta Ala il Campionato Italiano di X 41, secondo Mascalzone Latino timonato da Vincenzo Onorato (tattico Bressani), terzo Malafemmina di Arturo di Lorenzo.
Il Presidente Riccardo Agabio e tutto il Consiglio Direttivo Federale della Federazione Ginnastica d'Italia partecipano commossi al dolore della famiglia Cuomo per la scomparsa della cara Elisabetta.- Bronzo a squadre ai Mondiali de L'Avana nel 1971, stimata allenatrice, nonché giudice di ritmica, consigliere societario, ma soprattutto Direttrice Tecnica Nazionale della Sezione FGI della Ginnastica per Tutti
Elisabetta Mastrostefano lascia un vuoto incolmabile, tecnico ed umano, nel cuore della ginnastica azzurra. - Roma, 13 giugno 2011. Luciano, Claudia e Monica Barra tristemente annunciano la scomparsa di
Gisela Schade Barra e la ricordano come sposa e madre affettuosa ed impagabile.- Ringraziano gli amici per la commossa partecipazione.- Le esequie si terranno mercoledì 15 giugno alle ore 15 presso la parrocchia di Santa Chiara a piazza dei Giochi Delfici in Roma. - Cortona, 12 giugno 2011.
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ALTRI MONDI GLI ITALIANI ALLE URNE L'affluenza complessiva
Gli ultimi due referendum a quorum raggiunto
87,7%
% 64,6
I NUMERI DEL VOTO (dati provvisori aggiornati alle 23 di ieri: i risultati del voto all’estero sono parziali)
Elettori Residenti in Italia
47.118.784
56,6%
Residenti all'estero
1974 Referendum sul divorzio
Trentino Alto Adige
3.299.905
ACQUA/1
Scheda ROSSA Viene abrogato l'articolo relativo alla privatizzazione delle forniture di acqua
57,4%
1995
% 50,3
1
Affluenza
Privatizzazione della Rai (si votò solo di domenica)
Calabria
56,38%
95,70%
NO 4,30%
GIORGIO DELL’ARTI
IL FATTO DEL GIORNO
gda@gazzetta.it
Il quorum è stato raggiunto, i sì hanno vinto con percentuali bulgare, è escluso che l’Italia possa in futuro dotarsi di impianti nucleari o che possa cedere a privati la gestione di acquedotti e rubinetti o che sia consentito al presidente del Consiglio e ai suoi ministri di opporre a un tribunale la norma — abrogata per sempre — del cosiddetto «legittimo impedimento», cioè la possibilità di giustificare con impegni dipendenti dal loro incarico l’assenza nell’aula di un processo. Erano 16 anni che un referendum non raccoglieva un numero di voti sufficiente a far scattare l’abrogazione, come si sa ormai universalmente il 50%+1 degli aventi diritto.
1Prima di tutto completiamo il quadro con le cifre.
Ha votato il 57% degli aventi diritto, percentuale che diminuisce di qualche decimo di punto (56,6) se si considera il voto degli italiani all’estero. Il voto degli italiani all’estero, qualunque sia la sentenza della Cassazione, non può comunque in nessun caso modificare i risultati. In tutte e quattro le consultazioni i «sì» hanno ottenuto il 95% dei voti. Il maggior numero di «sì» è andato al secondo quesito sull’acqua, quello relativo ai profitti (96,2%). Il minor numero di «sì» al referendum sull’energia nucleare (94,6). Affluenza più alta al Nord che al Sud, dettaglio che può indurre qualche ulteriore riflessione nella Lega, anche se, storicamente, è sempre stato così.
2 Come mai stavolta s’è raggiunto il quorum? Il referendum sembrava un attrezzo demo-
5 DOMANDE 5 RISPOSTE
Il sì schiacciante a tutti i referendum quali effetti politici avrà nell’immediato? La bocciatura dell’energia nucleare, dell’acqua ai privati e soprattutto del legittimo impedimento per premier e ministri può suonare come un messaggio a Berlusconi «di farsi da parte». Nel centrodestra c’è chi sostiene che il risultato non farà cadere il governo. Il Pd, invece, ne chiede le dimissioni cratico completamente fuori moda.
Due ragioni, secondo me. Primo, la tragedia di Fukushima che ha fatto sentire a molti come indispensabile una presa di posizione contraria all’energia nucleare. È quello che Vittorio Feltri, in televisione, ha semplicemente chiamato «la paura». È il referendum che ha generato il maggior rammarico, almeno apparentemente, nel premier: «Il popolo sta decidendo che dovremo rinunciare a questo tipo di energia» ha detto ieri mattina a urne ancora aperte (il premier ha rilasciato dichiarazioni assai sobrie: «Prendiamo atto... la volontà del popolo...»). Seconda ragione: il desiderio forte in una parte dell’elettorato molto cospicua di mandare a Berlusconi (e proba-
bilmente anche a Bossi) un messaggio preciso: la tua stagione è finita, per favore togliti di mezzo.
3 I politici di centrodestra negano che al referendum si possa dare un’interpretazione politica. Per lo meno: un’interpretazione politica capace di provocare una caduta del governo o addirittura nuove elezioni.
Mica tutti. Polverini e Alemanno sono andati a votare, e l’hanno fatto in modo eclatante, in modo che si sapesse. Stessa cosa Zaia, e stessa cosa Maroni, che ha ritirato le schede sull’acqua votando due sì. Sono segni di una lacerazione all’interno del centrodestra. A voto acquisito Alemanno ha rilasciato
22
I MILIONI DI PERSONE Quasi 22 milioni di italiani hanno scelto di dire addio all’energia nucleare
questa dichiarazione: «Il centrodestra non può in alcun modo minimizzare questo risultato e deve trarne conseguenze dal punto di vista della propria rotta politica e da quello dei propri contenuti programmatici». Calderoli era stato anche più duro: «Alle Amministrative due settimane fa abbiamo preso la prima sberla, ora con
il referendum è arrivata la seconda sberla e non vorrei che quella di prendere sberle diventasse un’abitudine. Per questo domenica andremo a Pontida per dire quello che Berlusconi dovrà portare in aula il 22 giugno...». Questa dichiarazione rende la festa leghista di Pontida un passaggio cruciale: Bossi dovrà evitare fischi e contestazioni e sarà costretto a chiedere magari la luna per rimontare la corrente. Di sicuro: l’abbassamento delle tasse, i ministeri a Milano e molto probabilmente la fine delle missioni all’estero per risparmiare soldi e per tentare di arginare l’emigrazione libica. Veramente la Lega si aspetta che Berlusconi, alla Camera il 22, sia in grado di far promesse tanto impegnative? La fine della guer-
ra di Libia non compete al governo italiano. L’aria è che la Lega voglia andare a votare. Maroni l’ha detto esplicitamente ieri in un’intervista al Corriere della Sera: o c’è la svolta o ci sono le urne. La svolta, con una maggioranza imperniata sui cosiddetti responsabili, non è semplice.
4 Il centrosinistra? Bersani ha chiesto le dimissioni del governo. Bella la definizione del voto: «È stato un altro referendum sul divorzio, sul divorzio tra il governo e il Paese». Di Pietro ha scelto una linea molto moderata: «I referendum non erano su Berlusconi. Non vanno adoperati adesso per far cadere il governo».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
il debito pubblico della Grecia. Standard & fPeggiora Poor’s ha tagliato il rating di lungo periodo di tre livelli
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GEORGE PAPANDREOU PREMIER GRECIA
e ha parlato di «rischio più elevato di uno o più default»
2
3
ACQUA/2
4
NUCLEARE
s
LEGITTIMO IMPEDIMENTO
Scheda GIALLA
Scheda GRIGIA
Scheda VERDE
Viene abrogata la norma che consente al gestore di ottenere profitti sulla tariffa dell’acqua pari al 7% del capitale investito
Vengono abolite le nuove norme sull'atomo per evitare la costruzione di centrali nucleari in Italia
Viene abrogata la norma che prevede la possibilità del premier e dei ministri di non comparire nei processi penali per impegni governo
NO
Affluenza
56,40%
96,17%
NO
Affluenza
56,37%
3,83%
94,56%
Affluenza
56,36%
5,44%
95%
NO GDS
x HANNO DETTO
LE REAZIONI I REFERENDARI FANNO FESTA IN PIAZZA A ROMA
La rabbia della Lega: «Basta, siamo stufi di prendere le sberle»
S Antonio Di Pietro Chiedere le dimissioni del governo Berlusconi sulla base del risultato di questo referendum significa fare una strumentalizzazione
Fini, Casini e Rutelli hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, in nome del Terzo Polo. Chiedono anche loro che Berlusconi se ne vada.
5 Può il premier, dopo l’abrogazione popolare del legittimo impedimento, pretendere altre leggi che limitino le azioni dei magistrati contro di lui?
Prima del voto s’era sentita la chiacchiera per cui il Cavaliere vorrebbe adesso far approvare di corsa dal Senato il «processo breve». Ho l’impressione che sarà difficile. Non glielo permetterà la Lega e molto probabilmente il presidente Napolitano, con quel 95% di sì, avrebbe in mano una ragione forte per non firmare.
S Nichi Vendola Il Paese ha mandato un messaggio chiaro al governo: che consenta all’Italia di tornare a respirare attraverso elezioni anticipate
Diversamente affabile
Il Carroccio verso la resa dei conti. Sul web criticati i coordinatori Pdl STEFANIA ANGELINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dI risultati del referendum hanno provocano un terremoto politico all’interno della maggioranza di governo. Silvio Berlusconi, che aveva invitato a non votare, non nega la sconfitta: «L’alta affluenza nei referendum dimostra una volontà di partecipazione dei cittadini alle decisioni sul nostro futuro che non può essere ignorata». Ma la Lega lo incalza, in attesa del tradizionale raduno a Pontida di domenica, per bocca del suo uomo considerato più vicino al Cavaliere, Roberto Calderoli: «Andremo a dire a e Berlusconi quello che dovrà portare in Aula il 22 giugno». Esultano le opposizioni, con il Pd in prima linea che chiede le dimissioni di Berlusconi e del governo. Soddisfazione per i risultati del voto anche da parte del Wwf: «L’Italia è un Paese capace di futuro», ha commentato il presidente dell’associazione ambientalista, Stefano Leoni. E mentre l’euforia dei comitati referendari ieri sera esplodeva a Roma, nelle piazze e nelle se-
)
DIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA di FIAMMA SATTA 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Quel presidente di seggio era un «abilione» speciale Non si può far di tutti gli abilioni un fascio. Il presidente della sezione 1701 del mio seggio elettorale «Virgilio» di via Giulia, a Roma, era un abilione speciale: particolarmente ottuso, rigidamente ancorato alle norme del «manualino del perfetto presidente di sezione», totalmente privo di buon senso. Domenica sono arrivata al seggio per
Cabine piene in un seggio ANSA
La festa dopo l’annuncio del quorum raggiunto: nella foto grande, a sinistra, il Comitato per il sì a Roma; qui sopra, la maglietta di un sostenitore del sì al quesito sul nucleare LAPRESSE/AFP
esercitare il mio diritto: votare. Ma, nonostante ci fosse una cabina predisposta al piano terra per persone in difficoltà, l’abilione si è rifiutato di portar giù, dal secondo piano, le schede per me e per una 92enne che non era in grado di salire le scale. Si è appellato al suo potere discrezionale! Forse era vittima di un delirio di onnipotenza? Visto che nessuno riusciva a convincerlo, ho chiamato i carabinieri. Sono arrivati in tre minuti, e dopo cinque uno scrutatore ha portato giù le schede. Bizzarro Paese il nostro, in cui bisogna chiamare le forze dell’Ordine per esercitare il più basilare diritto, il voto. Vergogna! seguite Fiamma Satta sul blog http//diversamente aff abile.it
Battisti parla dopo la liberazione «Le vendette tardive sono inutili»
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di dei partiti, la delusione del Popolo della Libertà viaggiava anche sul web: sul blog del Pdl, SpazioAzzurro, sono piovute diverse critiche e accuse nei confronti dei coordinatori. Risultato omogeneo Un dato su tutti, analizzando i risultati del referendum, stupisce: l’omogeneità dell’affluenza al voto nel Paese. In tutte le regioni si raggiunge il quorum anche se la Calabria, con il 50,3 per cento, è più lontana dal 64,6 per cento del Trentino Alto Adige, regione in cui si è ottenuta l’ affluenza più alta. E gli effetti del referendum si sono sentiti anche Piazza Affari: il «no» al nucleare, infatti, ha spinto al rialzo un po’ tutti i titoli della Borsa milanese legati alle energie rinnovabili.
I QUESITI LOCALI
Milano, okay ai test civici sull’ambiente Oltre ai quattro quesiti nazionali, a Milano si votava anche per altri 5 referendum consultivi sui temi ambientali: per l’estensione dell’Ecopass, per il raddoppio di alberi e verde pubblico, per la conservazione del parco agroalimentare sul sito Expo, per la riqualifica dei Navigli e per adottare un piano contro i gas serra. L’esame sui temi locali è stato superato con ampio margine: l’affluenza definitiva per i cinque referendum è stata del 49%. Il quorum richiesto era del 30% e già alle 22 di domenica era stato raggiunto il 38,5%.
NOTIZIE TASCABILI
ECCO LA GIUNTA DI NAPOLI L’EX TERRORISTA IN BRASILE
Presentata dal sindaco De Magistris La nuova Giunta del Comune di Napoli avrà quattro assessori donna, il procuratore aggiunto della procura partenopea, Giuseppe Narducci, e come vicesindaco l’ex presidente della commissione Ambiente al Senato, Tommaso Sodano. Il «governo» è stato presentato ieri dal sindaco Luigi De Magistris, e della nomina di Narducci ha parlato anche il presidente Napolitano: «Il Csm ha sollevato la questione, il legislatore su questa cosa è in ritardo». Il capo dello Stato è intervenuto anche sul caso dei rifiuti: «Finché c’è l’emergenza, tutto è compromesso: è una piaga da rimuovere»
«Spero che si volti la pagina degli anni Settanta e che tutto possa essere risolto in modo diverso, senza vendette tardive». Così Cesare Battisti avrebbe parlato dopo la liberazione in Brasile. L’ex terrorista, condannato a 4 ergastoli in Italia, si è confidato con il giornale Correio Operaio: «Spero che sia la fine degli anni di fuga».
CHIESTO IL PROCESSO PER 53 PERSONE
Catania, inchiesta Iblis sulla mafia: stralciata la posizione di Lombardo La procura di Catania stralcia la posizione del governatore siciliano Raffaele Lombardo, del fratello parlamentare Angelo, e di Ferdinando Bonanno dall’inchiesta Iblis in cui erano indagati per concorso esterno in associazione mafiosa. Il procuratore facente funzione Patanè ha chiesto il rinvio a giudizio per gli altri 53 indagati.
NELL’INCONTRO CON NETANYAHU
E il Cavaliere scherza sul «bunga-bunga»
Si è discusso di pace in Medio Oriente ma si è finito per scherzare sul bunga-bunga. Durante la conferenza stampa col premier israeliano Benjamin Netanyahu, a Palazzo Madama, Silvio Berlusconi ha parlato del dipinto che si trovava alle loro spalle, il Parnaso (il monte dell’antica Grecia dove, secondo il mito, c’erano le muse): «Rappresenta il bunga-bunga del 1811 — ha spiegato il premier indicando il quadro (nella foto Ansa) —. Quello là sono io e questo si chiama Apicella». Sulla questione mediorientale Netanyahu ha invece detto: «Una risoluzione Onu che impone la nascita di uno Stato palestinese può solo far indietreggiare la pace e allontanare i negoziati».
APPELLO DELLA CLINTON AI PAESI AFRICANI
Libia, Gheddafi sempre più isolato Ma si diverte giocando a scacchi Hillary Clinton ha chiesto agli africani «di premere per il cessate-il-fuoco e perché Gheddafi lasci il potere». La Germania ha riconosciuto il governo dei ribelli. Ma il Colonnello, ripreso mentre gioca a scacchi col presidente della federazione internazionale Ilyumzhinov, fa sapere di non avere intenzione di lasciare la Libia.
L’EPIDEMIA IN GERMANIA
Batterio E.Coli, le vittime sono 36 E c’è l’allarme per altri germogli Salgono a 36 le vittime del batterio E.Coli in Germania, dove gli ammalati arrivano a quota 3.228. Intanto, dopo la soia, nuovi tipi di germoglio sono finiti sotto i riflettori come potenziali cause dell’epidemia. Secondo le autorità sanitarie della Bassa Sassonia, tracce del batterio ci sono nei germogli di broccoli, aglio e fieno greco.
ENTRA NEL MEGA GRUPPO TESSILE VF
Timberland ha un nuovo padrone Venduta per 2 miliardi di dollari Timberland cambia proprietà: è stata acquistata per 2 miliardi di dollari dal gruppo americano VF Corporation, il più grande produttore mondiale di abbigliamento sportivo. VF aggiunge così un marchio storico e finora indipendente a una gamma che comprende già Napapijri, Lee, Wrangler, Eastpak, North Face e Kipling.
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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muovono i sindacati: la Cgil ha cacciato 17 iscritti fSi trentini che contestarono la Camusso; la Uil ha inviato
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SUSANNA CAMUSSO SEGRETARIO CGIL
la disdetta dell’accordo del 1993 sulla contrattazione
ECCEZIONALE IN SVEZIA LA RAGAZZA HA UNA SINDROME RARISSIMA DALLA NASCITA. MEDICI OTTIMISTI
È senza utero, lo avrà in dono dalla madre Sara ha 25 anni: se l’intervento riuscisse potrà avere dei figli 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Eva e Sara Ottoson, 56 e 25 anni: la prima «donerà» l’utero alla figlia, insegnante di biologia a Stoccolma, la capitale svedese
dLa madre donerà alla figlia il proprio utero e, un giorno, le permetterà di avere un figlio. Lo straordinario intervento sta per essere eseguito in Svezia. La madre è Eva Ottoson, ha 56 anni e vive a Nottin-
gham, Inghilterra. La figlia è Sara Ottoson, ha 25 anni, vive a Stoccolma, insegna biologia ed è nata senza l’organo riproduttivo. La sua rarissima condizione colpisce una donna su 5 mila ed è più nota come sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser. Eva ha accettato di sottoporsi all’operazione non senza paure, ma dice: «Sara ne ha più bisogno di me». C’è un solo precedente nella storia: l’utero di una 46enne nel 2000 venne trapiantato a
ELISABETTA ESPOSITO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA dOtto sì per Che tempo
che fa, Vieni via con me, Ballarò, Parla con me e Report. Otto sì e un astenuto (il consigliere in quota Pdl Antonio Verro) per l’approvazione da parte del CdA Rai dei palinsesti del prossimo autunno. Otto sì che arrivano dopo le polemiche scatenate da Santoro, Gabanelli e Fazio ma che anticipano quello che diventa oggi il problema fondamentale della Rai: i contratti dei conduttori di punta, molti già corteggiati da La7. I contratti Ed è proprio di questo che ha voluto parlare Paolo Garimberti. Il presidente della Rai si è detto soddisfatto
la foto
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Da Potter a Vogue: Emma-Hermione è sempre più sexy
La piccola Hermione è una vera donna. Emma Watson, l’attrice diventata una star planetaria interpretando al cinema l’amica di Harry Potter, è finita sulla copertina di «Vogue America» e dimostra di essere pronta a fare il grande salto verso il futuro, visto che la saga sul mago di J.K. Rowling sta per arrivare al cinema con l’ultimo episodio (dal 13 luglio). Ritratta dal big della fotografia Mario Testino, la bella Emma, che ha 21 anni, ha parlato al celebre magazine di moda della vita sul set, della vita «reale» e dei suoi programmi
Gli show sono salvi, ma mancano i rinnovi dei big. E Celentano dice: «Anche io cancellato dal "dittatore" generale» per il via libera ai palinsesti dato da un CdA a suo parere rinviato troppo a lungo. Ma ha anche evidenziato la necessità di vigilare perché a questo primo importante passo segua rapidamente la chiusura di tutti i contratti, tra cui quelli dei programmi «marchio» di Rai 3, e siano confermate tutte le star. Parla infatti del rinnovo di Fabio Fazio, Giovanni Floris, Se-
Dopo un anno Se la procedura avrà successo, dopo un anno Sara potrà produrre ovuli ed essere sottoposta all’inseminazione artificiale. Nessuno na-
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Il caso Rai Palinsesti ok Ora tocca ai conduttori Approvati i programmi autunnali, compreso Fazio. Il presidente Garimberti: «Vigilerò sulle firme»
Gedda, in Arabia Saudita, a una paziente venti anni più giovane. L’intervento, però, non riuscì e l’organo fu espiantato dopo 99 giorni. Da allora le tecniche sono migliorate e i medici svedesi credono di potercela fare, pur restando tutti i dubbi di ordine etico.
X-MEN GIÀ PRIMO
sconde le difficoltà di un trapianto che è tra i più complessi. «Tecnicamente è molto piu difficile di un trapianto di reni, fegato o cuore. C’è il rischio di emorragie e devi assicurarti di avere vasi sanguigni lunghi abbastanza per effettuare le connessioni», dice Mats Brannstroem, che guida l’equipe medica. Dopo aver esaurito il suo compito, l’utero di Eva verrà rimosso dall’addome di Sara. m.a.
L’ATTRICE RITRATTA DALLA LEIBOVITZ
Jolie testimonial: fa la pubblicità per le borse chic
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Fabio Fazio con Roberto Saviano durante «Vieni via con me»: la trasmissione di Rai 3 ha avuto un’audience record di 9 milioni ANSA
rena Dandini, Lucia Annunziata e Milena Gabanelli, tanto per citare i nomi più discussi. La conduttrice di Report ha chiuso due sere fa l’ultima puntata dicendo: «Non so se ci vedrete ancora. Abbiamo sempre sperato, pensato di essere una risorsa e non un problema». E ieri è arrivata la durissima lettera di Fabio Fazio su la Repubblica, in cui il conduttore afferma di non essere «più disponibile a ripetere l’esperienza di Vieni via con me in questa Rai. Se altrove troverò le condizioni necessarie, l’entusiasmo e la condivisione del progetto, il pubblico potrà ritrovare presto me e Saviano». Sottolineando poi di non aver ricevuto «le minime garanzie per continuare a lavorare in pace». Un attacco pesante alla Rai che il diret-
tore generale Lorenza Lei non ha gradito, sottolineando in apertura di CdA che le trattative per il rinnovo di Fazio e gli altri sono a buon punto. In serata ci si è messo anche Celentano che da Mentana, su La7, ha affermato: «Anch’io faccio parte della lista dei cancellati. Mia moglie Claudia (Mori, ndr) era andata a parlare con il "dittatore" generale della Rai, io ero pronto ma poi...». Il telefilm Una cosa è certa, la decisione sui contratti dei nomi forti della Rai dovrà arrivare in pochi giorni. Il 20 giugno è infatti in programma la presentazione dei palinsesti agli inserzionisti della Sipra. Che nella casella del giovedì sera, al posto di Annozero, troveranno scritto Criminal Minds.
Il pirata Depp superato «X-Men L’inizio», il nuovo episodio della saga nata dai fumetti Marvel, debutta in Italia e domina subito gli incassi: è stato il film più visto del fine settimana, ha portato a casa 977.983 euro e scalzato dalla vetta «Pirati dei Caraibi 4». Johnny Depp è sceso al terzo posto (736.675 euro), mentre al secondo si piazza «Notte da Leoni 2» (761.234 euro). Al quarto c’è «Paul» (314 mila euro), al quinto «Esp-Fenomeni paranormali» (298 mila euro)
Angelina Jolie nella nuova campagna Louis Vuitton dAngelina Jolie dopo Gorbaciov, Pelè e Bono Vox, Madonna e Jennifer Lopez. La 36enne attrice americana è stata scelta da Louis Vuitton come volto della nuova campagna pubblicitaria Core Values, e da domani apparirà in tutto il mondo accanto a una borsa chic, come già hanno fatto gli illustri predecessori, per un cachet di circa 10 milioni di euro, devoluti integralmente a un’associazione umanitaria. La compagna di Brad Pitt è stata immortalata in Cambogia — ai primi di maggio — da un’altra star, la fotografa dei divi Annie Leibovitz, e incarna «il mito del viaggio»: è seduta su una barca di legno, in mezzo a una foresta nella provincia di Siem Reap, è scalza, ha i capelli sciolti, indossa un paio di pantaloni di lino e una t-shirt a maniche lunghe verde militare. E il set fotografico non è stato scelto a caso, visto che in Cambogia Jolie e Pitt hanno adottato il figlio Maddox, e di quel Paese l’attrice si è innamorata. «Angelina è una stella sia per il cinema sia per l’impegno umanitario — ha spiegato Pietro Beccari, vice presidente esecutivo di Louis Vuitton —: questa campagna è fatta con una persona speciale in un posto speciale».
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A NEW YORK GLI OSCAR DEL TEATRO
Vasco allunga: altri 4 concerti nel tour estivo
I Mormoni pigliatutto: sbancati i Tony Awards
Vasco Rossi allunga il tour. Il rocker di Zocca, prontissimo per i quattro concerti di San Siro, dove debutterà giovedì e suonerà pure venerdì, più il 21 e il 22 giugno (mentre l’1 e il 2 luglio è a Roma), ha aggiunto un altro poker di date al Live Kom.011: il 27 agosto sarà infatti a Torino (Stadio Olimpico), il 2 settembre a Udine (Stadio Friuli), il 6 a Bologna (Stadio Dall’Ara) e l’11 ad Avellino (Stadio Partenio). L’altro big del rock italiano, Ligabue, tocca invece quota 100 mila: sono i biglietti venduti per Campovolo 2.0, l’evento «live» del 16 luglio all’aeroporto di Reggio Emilia.
Irriverente, di successo e anche premiatissimo. «The Book of Mormon», il nuovo musical che sta sbancando Broadway (nella foto Ap, uno dei protagonisti, Andrew Rannels), ha dominato domenica sera i Tony Awards, i premi dedicati al teatro (che possono essere paragonati agli Oscar), vincendo 9 statuette. La creazione di Trey Parker e Matt Stone, i papà del cartone «South Park», parla di due giovani missionari mormoni, spediti in Uganda per convertire gli abitan ti, ed è diventato un fenomeno di costume: «Grazie ai fan di South Park — ha detto Parker —, e grazie a Joseph Smith (il reli gioso americano che nel 1800 fondò l’ordine dei mormoni, ndr): ce l’hai fatta Joe. Anche tu hai vinto il Tony».
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Tempi supplementari
LETTERE
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A cura di Alberto Cerruti
Ventura porterà il Torino in A
Ecco perché Eto’o è davvero il «re leone» del calcio Signor Cerruti, ritengo che Samuel Eto’o (foto LaPresse) sia uno dei più grandi fuoriclasse attualmente in attività insieme con i vari Messi, C. Ronaldo, Ibrahimovic, per come sono determinanti nelle vittorie delle squadre in cui giocano. Io da interista sono orgoglioso che sia all’Inter e che rimanga a lungo in Italia. Mi colpisce la disponibilità che ha in campo nello svolgere all’occorrenza ruoli non suoi (cosa vista raramente negli altri tre giocatori), la modestia, la consapevolezza che in campo è il re, che comanda lui come il Leone nella Savana, non schernisce l’avversario ed è sempre prodigo di consigli per il compagno in difficoltà. Tra i vari aforismi, la frase che mi è rimasta più impressa è questa: «Vivo in Europa ma dormo in Africa», che sintetizza le sue origini, mai dimenticate anche adesso che non è più povero. L’ultimo gesto è stato l’applauso a fine gara, nella finale di quest’anno di Coppa Italia, ai sostenitori del Palermo, un qualcosa istintivo e venuto da
Sono un grandissimo interista e come tale mi ritengo molto fortunato ripensando ai successi degli ultimi anni. Per questo capisco le sofferenze dei tifosi della Juve e ancora di più del Torino. Ma ai miei amici granata dico di avere fiducia, perché hanno un grande allenatore. Ho conosciuto Ventura al ristorante e ho capito che è l’uomo giusto per riportare il Toro in Serie A. Duilio Crudo, Torino
cuore. Concludo dicendo che nell’Inter gioca un campione, un grande uomo, ma soprattutto un signore. Grazie Samuel Eto’o. Piras Luca, Silanus (Nu) Nessun dubbio sul fatto che Eto’o sia un campione, colpevolmente snobbato dal Real Madrid che lo aveva in casa e se lo è lasciato sfuggire. Lopez Serrano, ex dirigente del Real Madrid, ministro degli esteri del club spagnolo, fu il primo a intuire le straordinarie qualità tecniche e umane dell’attaccante, avendolo accolto in Spagna quando aveva soltanto 15 anni. «Non avevo mai visto un ragazzo della sua età - ci ha detto un giorno - con tanta sicurezza nei suoi mezzi e tanta voglia di affermarsi». Nessuno, però, ha seguito i
consigli di Lopez Serrano, subito conquistato dal carattere del giocatore, e così Eto’o si è affermato definitivamente prima nel Maiorca e poi nel Barcellona. Moratti ha fatto un colpaccio acquistandolo due estati fa e grazie ai suoi gol l’Inter ha vinto tutto la stagione scorsa, rivincendo quest’anno la Supercoppa italiana, il mondiale per club e la coppa Italia, sempre con i suoi gol nelle tre partite. Ma come sottolinea giustamente lei, Eto’o ha dimostrato di essere un campione anche fuori dal campo, perché l’applauso finale ai tifosi del Palermo per lui non è stato un gesto eccezionale, ma il comportamento normale di chi sa che cosa si prova quando si perde. E allora mai come in questo caso gli applausi vanno anche a lui.
Ventura nella sua lunga carriera ha dimostrato di essere un uomo serio e un tecnico preparato, che ha sempre cercato i risultati attraverso il gioco. Ma siccome nessuno ha la bacchetta magica, potrà portare il Torino in serie A soltanto se la società gli metterà a disposizione giocatori adatti alle sue idee.
Alla Juve serve solo Sanchez Sig. Cerruti, spero tanto che i dirigenti della Juve la smettano di corteggiare giocatori viziati come Tevez, Aguero e Benzema facendo, come vuole giustamente Conte, uno sforzo in più per comprare Sanchez, che oltre a essere secondo me il top dei top è anche più simpatico e sempre sorridente, cosa che in questo momento alla Juve non guasterebbe. Paolo Bottazzi, Chiavenna (SO)
Vale il discorso che ho appena
IL TEMPO
fatto per Ventura, rispondendo alla lettera precedente. Conte ha idee chiare e sa come rilanciare la Juventus, per cui Marotta deve cercare nei limiti del possibile di accontentarlo. Al di là dei presunti vizi di Tevez, Aguero e Benzema, sicuramente Sanchez sarebbe il miglior acquisto. Anche se nessun giocatore, da solo, garantisce il salto di qualità. Maradona, per citare l’esempio più famoso, sbarcò a Napoli nell’estate del 1984, ma con lui lo scudetto arrivò soltanto nel 1987.
Moratti «contro» Berlusconi Vorrei rispondere al signor Pan, che la settimana scorsa cercava di quantificare chi ha vinto di più tra Moratti e Berlusconi. Il paragone non esiste. Non voglio sminuire quanto ha fatto l’Inter negli ultimi anni e in particolare nel 2010, ma quello che ha vinto il Milan con Berlusconi è qualcosa di straordinario. Inoltre non conta solo la quantità ma la qualità, perché Berlusconi ha vinto 5 Champions. Facendo una proiezione, come ha fatto il signor Pan, per vincere come Berlusconi, alla media di una Coppa Campioni ogni mezzo secolo, Moratti ce la potrebbe fare per il 2200... Quella lettera ha scatenato i lettori milanisti, qui rappresentati dal signor Cambareri. In effetti i numeri non dicono tutto, perché 5 coppe Italia non valgono 5 Champions, ma ciò non toglie che l’Inter abbia vinto più di tutti
Purtroppo questi episodi di inciviltà si verificano in tutta Italia, senza inopportune distinzioni tra Nord e Sud. Giusto denunciarli e ancora più giusto elogiare il bel Verona di quest’anno, lanciato verso una meritata promozione.
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Partita d’andata tra Verona e Salernitana. Circa 22.500 spettatori (più di tanti stadi di serie A) con 2.000 salernitani, che hanno devastato i servizi igienici dello stadio, utilizzando piastrelle e pezzi di lavandini (oltre a bombe carta e seggiolini con cui è stato colpito mio figlio) per bersagliare forze dell’ordine e tifosi avversari. Quando ci sono di mezzo i tifosi gialloblu si parla di razzismo e violenza, mentre quando gli atti teppistici vengono commessi da squadre del Sud, si definiscono folclore. Il Verona ha i conti a posto, un presidente educato, puntuale nell’adempimento degli obblighi societari (pur se gravemente ammalato) e con uno dei pubblici più numerosi nei campionati italiani, e come tale va rispettato rispetto a chi non paga gli stipendi ai giocatori.
Santo Cambareri, Palmi (RC)
Sole
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I meriti di Verona
a cura del Centro Epson Meteo
LEGENDA
Rovesci
nelle ultime stagioni, mentre il Milan aveva vinto più di tutti all’inizio della gestione Berlusconi. E allora rimandiamo il giudizio sulle vittorie di Moratti e Berlusconi, quando lasceranno le rispettive società. Con l’augurio, nell’interesse di tutti, che ciò avvenga il più tardi possibile.
Atene
23 Giugno
1 Luglio
Primo quarto
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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La nostra vita
Van Helsing
Blindness
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sDi B. Blaustein, con J. Knoxvil-
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sDi O. Pel, con K. Featherston
(Usa, 2008) Il passato influenza il destino di Sylvia, responsabile di un ristorante a Portland
le (Usa, 2005) Steve decide di partecipare alle Paralimpiadi fingendo di avere un handicap
(Ita, 2010) Un operaio perde la moglie e resta solo con i figli: disperato, cerca di superare il lutto
sale (Usa, 2004) Il cacciatore di mostri Van Helsing vola in Transilvania per uccidere Dracula...
(Can, 2008) Un’epidemia provoca la cecità a un intero Paese che viene messo in quarantena...
(Usa, 2007) Una giovane coppia si rende conto che la casa in cui abita è infestata dai demoni
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CALCIO 17.50 SVIZZERA - ISLANDA Europeo Under 21 Rai Sport 1
CICLISMO 16.00 GIRO DI SVIZZERA 4ª Tappa. Grindelwald - Hutwill Sky Sport 2
BASEBALL 1.00
PHILADELPHIA PHILLIES FLORIDA MARLINS MLB ESPN America
4.00
OAKLAND ATHLETICS KANSAS CITY ROYALS MLB ESPN America
BASKET 20.30 CASALE MONFERRATO UMANA VENEZIA
OROSCOPO LE PAGELLE DI ANTONIO CAPITANI
23/9 - 22/10
Bilancia 7 La vostra dialettica convince. Così, il lavoro e la vita sociale possono portarvi soddisfazioni concrete. E durevoli. Sudombelico iperattivo
Finale Legadue. Gara 2 Rai Sport 1
20.30 BILBAO BARCELLONA
TENNIS 12.30 WTA EASTBOURNE
Finale Liga ACB. Gara 3 Sportitalia
Giorno 2 Eurosport 2
16.00 ATP EASTBOURNE
BEACH VOLLEY 12.30 CICOLARI/MENEGATTI V. DER HOEVEN/ V. DER VLIST
Giorno 2 Eurosport 2
Mondiale femminile. Da Roma LA 7d
19.05 M. & P. INGROSSO PEDRO/FERRAMENTA Mondiale maschile. Da Roma LA 7d
RUGBY 18.00 NUOVA ZELANDA GALLES Mondiale Under 20 Rai Sport 2 e Eurosport
20.00 ITALIA ARGENTINA Mondiale Under 20 Rai Sport 2
Coppa America 2004
0.00
18.00 ATP EASTBOURNE
SKY SPORT 1 10.30 CALCIO: BRASILE COSTA RICA Coppa America 2004
15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 16.30 CALCIO: FAN CLUB FIORENTINA 17.00 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS 17.30 CALCIO: FAN CLUB MILAN
CALCIO: BRASILE PARAGUAY
13.45 HOCKEY: BOSTON BRUINS - VANCOUVER CANUCKS Finale Stanley Cup. Gara 6
18.00 BASKET: MONTEPASCHI SIENA BENNET CANTÙ
Coppa America 2004
Giorno 2 Eurosport 2
Mondiale femminile. Da Roma LA 7
17.50 GIOMBINI/ROSSO MAY/WALSH
18.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 19.00 CALCIO: BRASILE COSTA RICA
SKY SPORT 2 6.00
RUGBY: REDS BRUMBIES
Finale scudetto. Gara 2
22.45 BASKET: MIAMI HEAT DALLAS MAVERICKS Finale NBA. Gara 6
LA 7 7.00 9.45 10.30 11.25 12.30 13.30 13.55 16.00 18.35 19.40 20.00 20.30 21.10 22.55 23.50 0.50 1.00 1.05
Finale scudetto. Gara 2
11.30 BASKET: MONTEPASCHI SIENA BENNET CANTÙ
10.00 CALCIO: NORVEGIA GERMANIA
14.00 CALCIO: GUATEMALA GRANADA
2ª manche. Da Misano
Alle 10, per l’apertura di Pitti Uomo, a Firenze, tutte le novità della moda maschile illustrate da Giusi Ferré (nella foto)
Gold Cup
Virgin Radio Revolver Alle 14 Ringo (nella foto) regala i biglietti per il Sonysphere, il festival musicale in programma il 25 e 26 giugno a Imola
15.30 CALCIO: HONDURAS GIAMAICA Gold Cup 17.15 CALCIO: COLOMBIA FRANCIA
Finale femminile Wimbledon 2006
16.30 GOLF: BMW ITALIAN OPEN
Rmc in Tempo reale
EUROSPORT
GOLF: BMW ITALIAN OPEN 12.00 TENNIS: V. WILLIAMS S. WILLIAMS Finale femminile Wimbledon 2008
Radio Monte Carlo
Finale Wimbledon 2007
Finale Europeo femminile Under 18
14.00 TENNIS: MAURESMO HENIN
Alle 21, su 105, Fabiola e Dario ospitano i Rio (nella foto): durante il programma la rockband si esibirà anche in un live
Grindelwald - Hutwill
11.30 SUPERBIKE: MONDIALE
9.00
Night Express
21.00 TENNIS: FEDERER - NADAL
SKY SPORT 3
10.00 GIRO DI SVIZZERA Brigue-Glis / Grindelwald. 3ª Tappa
OMNIBUS - TG LA7 COFFEE BREAK (AH)IPIROSO CHICAGO HOPE MONDIALE BEACH VOLLEY TG LA7 IL CANE E IL POLIZIOTTO TELEFILM CUOCHI E FIAMME G DAY CONDUCE TG LA7 OTTO E MEZZO CROSSING JORDAN Telefilm IN PLAIN SIGHT LE VITE DEGLI ALTRI TG LA7 MOVIE FLASH OTTO E MEZZO
19.00 CICLISMO: GIRO DI SVIZZERA
Super 15
07.45 BASKET: MONTEPASCHI SIENA BENNET CANTÙ
Radio 105
Finale torne di Tolone Under 20
20.30 CALCIO: HONDURAS GIAMAICA Gold Cup
Finale scudetto. Gara 2
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
Ariete 8
Toro 6
Gemelli 6-
Cancro 6,5
Leone 7,5
Vergine 5,5
IL MIGLIORE Ogni iniziativa parte col piede giusto. E voi lasciate un’impronta positiva ovunque, specie nel lavoro. Il "lontano" premia, il sudombelico esplora…
Giove porta botte di glutei sostanziose. Ma voi potreste credere che ogni cataclisma stia appropinquandosi. Ussignùr non è vero. Producete!
Inquietudini e tensioni ci sono. E voi vorreste fuggire a Samoa. O infilare nel microonde tanta gente. Dal cuore, giungono i consigli giusti.
Se il lavoro vi stressa, calmatevi: sbrigherete tutto benissimo. E i premi sono imminenti. L’interesse (anche suino) di qualcuno vi gratifica…
Con questa Luna superate il quorum in fatto di consensi, nel lavoro e in ogni altro ambito del quotidiano. Grandi! Il sudombelico dice sì…
Non si può essere sempre distruttivi. Bisogna proporre. Tenetelo presente, in questo giorno lightly sfighed. Forma fisica da riguardare.
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Scorpione 6-
Sagittario 7+
Capricorno 6
Acquario 7
Pesci 5,5
Concretezza e pragmatismo vi fanno sbrigare tutto con successo. Le finanze bloccano forse le peristalsi, per lo spavento. Immotivato.
L’intuito di tutti voi oggi fa faville. E ogni seme gettato può dare frutti eccelsi, oggi o più avanti. Fascino in ascesa, spuntini suini.
I contrattempi ci sono e vi tocca gestirli da soli. Non sarà una giornata leggera, ma ce la farete. E magari, come premio, fornicherete pure.
Siete in odor di pallone d’oro nel lavoro. Grazie anche all’aiuto di tifosi, sponsor e amici. Un po’ di istrionismo gioverà, pure suinamente.
La Luna limita la vostra libertà. Pianificate, ma senza ire: il cielo è schierato dalla vostra parte. Impedimenti sudombelicali, passeggeri…
21/3 - 20/4
FRANCK RIBÉRY
Il centrocampista francese del Bayern Monaco è nato a Boulogne-sur-mer il 7-4-83 (Ariete)
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
www.gazzetta.it
LA FIERA DA OGGI A VENERDÌ TORNA A FIRENZE IL MEGLIO DELLA MODA
I CAMPIONI DA MONTANO ALLA SENSINI A MELANDRI
LE TENDENZE GIACCONI, SNEAKERS E GIACCHE
SI VESTE IN STRADA PER PIACERE ALLE DONNE FASCINO SUI PEDALI NELLA FOTO DI GIOVANNI GASTEL: BLAZER SAN REMO; CRAVATTA ALTEA; MUTA TRIBORD BY DECATHLON; SCARPE VIBRAM; COSTUME CALZEDONIA; ZOCCOLI CESARE PACIOTTI; MASCHERA, BOCCAGLIO E PINNE CRESSI SUB; BICICLETTA CIGNO
IL PREMIO GAZZALOOK
L’IGLOO DELLA GAZZA
LA COCCARDA DELLA ROSEA
Ecco il premio che quest’anno andrà alle aziende vincitrici: una targa dell’artista Claudio Monnini
È la base operativa della Gazzetta dello Sport all’interno della Fortezza da Basso (sede della fiera) a Firenze
Gli abiti selezionati per il concorso saranno segnalati con questa coccarda. Su www.gazzetta.it si vota fino alle 16
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZALOOK PITTI UOMO
Vento
FIRENZE SVELA LE TENDENZE DELL’ESTATE 2012
COLMAR ORIGINALS LEGGERISSIMA GIACCA REVERSIBILE IN NYLON
LE NUOVE IDEE FANNO VOLARE IL MADE IN ITALY guardia e nello stesso tempo per mostrare la propria personalità.
FABRIZIO SCLAVI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dAlla Fortezza da Basso di Firenze, da oggi a venerdì, va in scena Pitti Uomo Immagine, la fiera, anzi l’esposizione più importante al mondo per la moda maschile. È l’80ª edizione, il che vuol dire 40 anni di moda maschile. Nelle vetrine dei mille espositori c’è davvero aria di novità: finalmente la creatività è passata in mano ai giovani. I segnali del cambiamento già si intravedevano per la strada, dove nasce la moda. Così i giovani diventano i nuovi protagonisti come negli anni ’60, quando Elio Fiorucci, il più grande osservatore dello street style, guardava e cercava di capire perché quella gioventù si conciasse nei modi più eccentrici e assurdi: era per uscire dal triste look della massa, per poter far parte del gruppo dei coetanei d’avan-
Vintage Ora, nel nuovo millennio, anche il Teatro Alla Scala di Milano può diventare un perfetto centro d’osservazione per scoprire nuove mode. Nel tempio della musica signori eleganti in abito nero o in abiti gessati indossano scarpe affusolate, addirittura leopardate, come quelle di Cesare Paciotti. Da abbinare con naturalezza a calze coloratissime come quelle di Gallo e alle preziose tracolle di Piquadro. Poi, tutti pronti ad andare in discoteca, come era di moda nella Carnaby Street londinese degli anni ’60, al tempo dei Beatles. C’è anche chi calza bellissime scarpe da tennis come quelle di Lotto Leggenda, azienda che è riuscita a trasportare tutta la sua cultura dello sport aggiungendo un look vintage in
1000 GLI ESPOSITORI IL 34 PER CENTO ARRIVA DALL’ESTERO
SHAFT JEANS DENIM CON GAMBA LARGA E RISVOLTO
GALLO CALZE ALLEGRE E COLORATE STAMPATE A MOTIVI NAVALI
GIOV Lo stile del tennis Blazer, camicia e cravatta Corneliani; gilet, cappellino e scarpe Lotto; pantaloncini Tacchini; polsini e racchette Wilson; bicicletta colorata Abici
un paio di scarpe di tendenza. Per chi vuole qualcosa di veramente nuovo per la prossima estate, tantissime sono le novità, audaci e allo stesso tempo comode e adatte ad ogni situazione: Serafini svela le sneakers dai colori molto inusuali, mentre D’acquaSparta propone la scarpa blasonata con il giglio di Firenze. Comodità Cos’è successo? C’è lo zampino dei giovani, sono ancora una volta loro che lanciano le mode. E i signori copiano per piacere alle donne. Gli uomini, ad esempio, potranno usare le scarpe nere classiche anche senza calzini ricordando i giovani eccentrici berlinesi dopo la prima guerra mondiale. Tommy Hilfiger
Dalla strada ai negozi Si ripete il miracolo dei mitici anni ’60: lo «street style» si trasferisce nelle vetrine dei negozi di tutto il mondo
MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
DALL’ALTO, IN SENSO ORARIO D’ACQUASPARTA SNEAKERS IN PELLE E CAMOSCIO CON GIGLIO DI FIRENZE SERAFINI SNEAKERS IN PELLE E CANVAS LOTTO LEGGENDA SNEAKERS IN CANVAS, DALL'EFFETTO STROPICCIATO CON DETTAGLI IN SUEDE
XACUS CAMICIE EFFETTO SEDIE A SDRAIO VINTAGE PER I SEGUACI DEL MODELLO «TIPO DA SPIAGGIA ANCHE IN CITTÀ»
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HERITAGE MAGLIONE JACQUARD A ROMBI BICOLORE
BLAUER SAHARIANA IN COTONE CON QUATTRO TASCHE E CAPPUCCIO
DALL’ALTO MBT IL VERO MOCASSINO ANTISTRESS CESARE PACIOTTI TRONCHETTO MACULATO CON NAPPINE SUI LACCI
DOLOMITE GIACCA IN COTONE E LINO LAVATO, ISPIRAZIONE SAHARIANA
VANE propone mocassini apparentemente classici, ma con la suola in gomma e senza monetina; come usavano i Kennedy, quando i giovani della famiglia più invidiata d’America erano tutti belli, alti, e sportivi. Per chi vuol stare comodo, anche facendo chilometri a piedi alla scoperta di città e musei, ecco le famosissime scarpe MBT che trasformano la fatica in relax. Nuovi Rocky Nelle camicie di Xacus, il colore e gli abbinamenti più audaci diventano di moda: c’è da scommettere che saranno scelte dagli incorreggibili seguaci del modello «tipo da spiaggia anche in città». Ce ne sono per tutti i gusti: da quelle che ricordano, forse con un pizzico di nostalgia, le sdraio delle spiagge più famose della Versilia, a quelle fiorate che fanno pensare allo stile dandy di Luchino Visconti ed Helmut Berger, tra i primi ad avere il coraggio di indossarle. Per i fanatici di Rocky Balboa, per quelli che quando suona l’ultimo gong sono ancora in piedi e non sono soltanto bulli di periferia, ci pensa Pirelli PZero che fa diventare simboli della nuova eleganza le magliette lunghe e le felpe stropicciate con scritte scolorite. Rimanendo in tema, Shaft presenta jeans a gamba larga con risvolto: belli, comodi ed eleganti. Sportivi Chi vuole emulare i campioni del canottaggio e del rugby, due sport che stanno salendo ai vertici della popolarità con atleti belli, intelligenti, giudiziosi e ben educati,
PIQUADRO CARTELLA PORTA COMPUTER IN NABUK E CUCITURE A VISTA
LE EDIZIONI PITTI UOMO SPEGNE IN QUESTA EDIZIONE LE 80 CANDELINE indosserà i nuovi giacchini leggeri e impermeabili Dolomite e Colmar, aziende che usano la loro esperienza legata allo sport per realizzare e proporre capi veramente alla moda. Che fine hanno fatto i boy scout? Se ne vedono pochi in giro, se escludiamo i bambini; forse perché i giovani di oggi sono un po’ troppo pigri. Sicuramente si perdono il piacere, e il lusso, di poter arrotolare e infilare nello zaino una giacca leggerissima e già stropicciata, come quella proposta da Woolrich. Un’ultima domanda: potrà essere l’arancione il colore dell’estate 2012? Per i giovani pare sia diventato il simbolo di felicità, ironia e rinnovamento. Da quando poi lo si è visto indossato e sbandierato a Milano, un lunedì sera di fine primavera, il quesito è diventato ancora più pertinente...
Lo stile del mare Costume intero Fisico; bracciale Megan Park; sandali René Caovilla; bicicletta colorata Scatto Fisso-Alive
PIRELLI PZERO BOMBER SPORTIVO IN COTONE E NYLON CON POLSINI E COLLO IN MAGLIA DI COTONE
WOOLRICH BLAZER EFFETTO CAMICIA IN TESSUTO TECNICO
TOMMY HILFIGER FOR G.H.BASS & CO PENNY LOAFER IN PELLE TOTAL BLACK CON SUOLA A CONTRASTO
I GIORNI DI RASSEGNA PITTI UOMO INIZIA OGGI E SI CONCLUDE VENERDÌ A FIRENZE
Futuro arancione Questo è un periodo di grandi cambiamenti e trasformazioni: l’arancione potrà essere il colore della prossima estate?
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GAZZALOOK PITTI UOMO ALL’INSEGUIMENTO DELLA TERZA OLIMPIADE
LE FELPE
DEL SIENA CAMICIA IN POPELINE STRETCH
UNA SCIABOLA A RITMO ROCK «AMO IL NERO» L’oro di Atene punta sul dark, con un’infinità di orecchini, anelli e catenine: «Me ne frego delle critiche, a me piace presentarmi così» MARISA POLI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
HARMONT&BLAINE PANTALONI LUNGHI IN COTONE
SANTONI CLUB SNEAKERS IN PELLE E SUEDE SULLA PUNTA
d I tanti infortuni non bastano a fermare Aldo Montano, all’inseguimento della terza Olimpiade in carriera dopo l’oro individuale della sciabola nel 2004 e le due medaglie a squadre. È sempre tra i primi 8 nelle gare di Coppa del Mondo che qualificano ai Giochi di Londra, ora 5˚ del ranking mondiale (primo degli italiani). Con quello stile - dagli orecchini alle catenine al collo, agli innumerevoli anelli - difficile passare inosservato. «Ogni tanto mi criticano, ma a me piace così».
In pedana la divisa è uguale per tutti. Fuori che cosa preferisce? «Sono uno pignolino nell’abbigliamento. Attento al look, ma non malato fradicio. Direi che il mio stile è rock: catene, anelli. Mi ci sento a mio agio».
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MIA MAMMA INSISTE NEL REGALARMI MAGLIONI VIOLETTI. IO CORRO SUBITO A CAMBIARLI...
Colori preferiti? «Nero, grigio e blu. Sono uno da scuro, col colorato proprio non mi vedo. Mia mamma insiste a regalarmi maglioncini violetti o rosa salmone e io corro subito a cambiarli. Sono pignolo». Anche nella scherma? «Sì, chiedo tanto agli altri e tanto a me. Anche quando vinco: per la prima mezz’ora sono contento, poi comincio già ad angosciarmi».
VINTAGE 55 T-SHIRT IN COTONE CON PROFILI A CONTRASTO
Finita l’esperienza nel cantiere navale di famiglia?
IL CAPPUCCIO FA TENDENZA
BLOMOR FELPA CON CAPPUCCIO CON STAMPA ALGIDA
«Quello sarà il futuro, ci ho lavorato un po’. Ma preparare un’Olimpiade e lavorare 8 ore in azienda è impossibile». Come sta andando la stagione preolimpica? «Ho avuto tanti infortuni, ma sono sempre rimasto nel gruppetto di testa. Volevo trovare un po’ di continuità, senza troppi alti e bassi che fanno crescere i dubbi. Il piacere è che pur essendo al 50%, o tutto fasciato come a Varsavia nell’ultima gara di Coppa, sono sempre lì». Oro ad Atene nel 2004, come vive a 32 anni l’inseguimento a Londra 2012? «Gli anni passano e so che ormai mi rimane solo questa. Per uno sportivo l’importante è trovare sempre l’entusiasmo, per me non è un problema perché la scherma è la cosa che amo di più. Certo, non è più la stessa cosa di una decina d’anni fa».
EVERLAST FELPA SENZA MANICHE CON CAPPUCCIO
NORTH SAILS IN COTONE BLU CON BANDE BIANCHE SULLE MANICHE
Che cosa è cambiato? «Di più ora ho consapevolezza e sicurezza in quello che posso fare, prima forse avevo più imprevedibilità e incoscienza. Quello che non ho perso è la voglia di imparare». In fondo non riesce a restare lontano dalle pedane. «È quello. È l’adrenalina, la sensazione speciale che nella vita quotidiana stenti a trovare e che invece nello sport c’è sempre, soprattutto quando finisce bene. Ci sono già riuscito una volta, è un’emozione che vorrei trovare ancora».
NAVA BY FUKASAWA BORSA MINIMAL IN PELLE CON TASCHE
VIRTUS FELPA CON STAMPA EFFETTO USATO
LE COQ SPORTIF FELPA CON CAPPUCCIO E TASCHE SUL DAVANTI
Urlo da fuoriclasse Aldo Montano, 32 anni, esulta per l’accesso in finale ai Mondiali di San Pietroburgo 2007. Perderà da Pozdnjakov MINOZZI
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SONO MOLTO PIGNOLO: CHIEDO TANTO AGLI ALTRI MA ANCHE TANTO A ME
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GAZZALOOK PITTI UOMO IL VENTO SPINGE IN DIREZIONE LONDRA
GIAN LUCA PASINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d1992: c’è ancora la lira, Berlusconi è «solo» un imprenditore, l’Unione Europea si chiama Cee, Mani pulite diventa un’inchiesta e non solo un ritornello dei genitori verso i figli prima di cena, al Festival di Sanremo s’impone Luca Barbarossa e Alessandra Sensini partecipa alla sua prima Olimpiade. Sono passati 20 anni e a dicembre, in Australia, questo totem della vela mondiale, formalizzerà la sua 6ª partecipazione ai Giochi. Effetto?
«Bellissimo, eccezionale, ma anche molto stancante: è stata una liberazione. Sì, lo ammetto, ho avuto paura. Mi ero bloccata. Quell’ultimo mese con i primi trial azzurri per i Giochi, sono stati pesantissimi. Non sentivo più neppure il vento fra le mani».
«DA VENT’ANNI È IL MARE IL MIO UFFICIO» «Come scrivania ho la tavola: posso proprio dire di essere una donna fortunata E adesso sotto con la sesta Olimpiade...»
«Ci penso. Mi fermo a pensare: e dico magari girando tanto alla fine troverò la persona giusta sulla mia strada...». Quindi si orienta su un uomo-sportivo?
«Dopo anni sono arrivata a una conclusione: meglio avere lo stesso stile di vita. C’è più speranza che funzioni, o almeno così spero...». Una giornata non è la stessa se non c’è...
GANT FELPA CON CAPPUCCIO, LACCI IN VERA CORDA
«La famiglia. A casa come quando sono all’estero. Di persona o al telefono. A voce o nei ricordi. La mia famiglia è fondamentale».
DOCKERS BERMUDA IN COTONE CON RISVOLTO TARTAN
Lei è la donna della vela olimpica più vincente al mondo.
«Sono ripartita da zero. Si ricomincia sempre da zero». Anche quando si hanno già in casa 4 medaglie ai Giochi?
«Per me sì, a 41 anni mi sono chiesta cosa stavo facendo e come lo dovevo fare. Devi azzerarti, cercare la tua strada. Ogni regata è diversa con i suoi stress e le sue ansie. Anzi, le mie ansie!».
LACOSTE CLASSICA POLO IN PIQUET CON COCCODRILLO
Paura, ansia: quando si guarda Alessandra vincere sempre, si ha un’altra impressione.
«Per me la testa è quasi tutto nelle regate». Compete (e spesso batte) atlete che (con rispetto) hanno la metà dei suoi anni. Effetto?
«Oggi c’è una concezione della regata diversa da quella che ho io... E questo forse fa capire quanto sono vecchia!». Ci saranno mattine che anziché allenarsi Alessandra si volterebbe dall’altra parte? Invece si alza e si mette la muta. Perché?
«Perché penso che sono una persona fortunata, che ha come scrivania una tavola e come ufficio il mare. Non è poco. Bisogna goderne». Una Sensini anche saggia: tante medaglie vogliono dire tante privazioni. Una vita diversa da migliaia di altre donne. Ci pensa spesso a quello che ha lasciato indietro?
JEY COLEMAN GIACCA, QUATTRO TASCHE CON SPALLINE
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LA FAMIGLIA HA UN RUOLO FONDAMENTALE NELLA MIA VITA, ANCHE A DISTANZA
SEBAGO LE VERE SCARPE DA BARCA
LE GIACCHE
CHE SCELTA: DALLE BARCHE ALLO SPAZIO
GEOX RESPIRA CAPOSPALLA IN COTONE TECNICO
HENRY LLOYD GIACCA IN STILE NAUTICO CAPPUCCIO STACCABILE
HISTORIC RESEARCH TRANSAT JACKET, IL NUOVO MUST NAVY
MARINA YACHTING ROSSA COME I GONFALONI DEGLI YACHT CLUBS
PAUL&SHARK ALLUMINIUM JACKET TECNOLOGIA SPAZIALE
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GAZZALOOK PITTI UOMO DALLA MOTOGP ALLA SUPERBIKE CON LO STESSO LOOK
re cambiano di continuo e trovo difficilmente qualcosa che mi piaccia davvero indossare». A chi vorrebbe assomigliare?
«Al rapper e attore americano Ne-yo: lui è uno figo». E la donna più elegante del mondo chi è?
«La mia Manu: può indossare un vestito da 10 euro e farlo sembrare importante».
FERRELL BY CANADIENS FIELDJACKET CON "BRETELLE INTELLIGENTI"
Manuela segue tutte le gare. Melandri va alle sue sfilate?
«Mai andato». Essere la compagna di un pilota è un affare impegnativo. E fare il compagno di una modella?
«Più facile. Io non devo pulirle i vestiti, mentre lei impiega ore per rimettere a posto la mia tuta da gara. E a volte deve pure subire la mia rabbia se il risultato non arriva». Melandri piace ai pubblicitari. Che si prova a fare il testimonial?
RA-RE T-SHIRT IN COTONE CON STAMPA TESCHI
«Ho sfilato a Milano per Laura Biagiotti, ho lavorato con Dolce & Gabbana e adesso sono nei cartelloni di Boss Bottle Night. Però ogni volta mi sento fuori luogo. Quel mondo non mi appartiene, però mi diverte». Melandri tra 20 anni: come si immagina dopo le corse?
«Spero ancora magro... Scherzi a parte, correre in moto costa e mi piacerebbe aiutare i ragazzini di talento che non possono permetterselo». DESIGUAL JEANS EFFETTO USED CON STRAPPI
CONVERSE CHUCK TAYLOR ISPIRAZIONE ANNI ’80
IL PILOTA RAPPER «MI ISPIRO A NE-JO» «Con l’abito sono a disagio Che pazienza la mia Manuela: mi pulisce le tute per ore...»
PAOLO GOZZI
«Le corse sono diventate un lavoro quando ero ancora alla scuola dell’obbligo. Non ho mai avuto tempo per pensarci».
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dFacile parlare di moda quando hai una compagna che fa la modella. Marco Melandri e Manuela Raffaetà, 26enne trentina, si sono conosciuti per gioco, su una pista. «Fai finta che stiamo insieme», sorrise il pilota posando per i fotografi. Da allora sono inseparabili. Campione del mondo della 250 nel 2002 e adesso, a 28 anni, lanciato a caccia dell’iride Superbike: Melandri, cos’è per lei l’eleganza?
«Non è quello che indossi, ma come lo indossi. Si può essere elegantissimi anche vestendo sportivo. E magari sentirsi un pinguino con l’abito, come succede a me».
Chi è il pilota di moto più forte di sempre?
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IN FUTURO VORREI AIUTARE I RAGAZZI DI TALENTO CHE NON HANNO I SOLDI PER CORRERE
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«Da bambino giuravo che avrei vissuto tutta la vita in tuta da ginnastica. I miei gusti nel vesti-
IO E ROSSI DA BAMBINI ERAVAMO LEGATISSIMI. ADESSO NON SO COSA RISPONDERE...
CRUST IN NYLON IMPERMEABILE IMBOTTITURA LEGGERA
CP COMPANY GIACCA ISPIRATA AGLI AVIATORI
Lei è un personaggio pubblico da quando aveva 14 anni. Quanto è cambiato? BREMBO LIFE JACKET, OVVERO GILET CON AIRBAG
Cosa avrebbe fatto nella vita se non si fosse scoperto un talento in moto?
«I 15 Mondiali parlano a favore di Agostini, ma oggi neanche lui avrebbe vinto così tanto». Melandri e Rossi: siete amici?
«Da bambini eravamo legatissimi. Ora non so cosa rispondere...». Ha abbandonato la MotoGP dopo tre stagioni tremende. Adesso è in Superbike, l’altra faccia della moto. Cos’ha lasciato?
«Qualche amico vero, il resto è nulla. In Superbike l’ambiente è più sereno, in pista c’è tanta battaglia. E io mi diverto». Due mesi fa Biaggi l’ha presa a schiaffetti nel box. Adesso come va?
«Ciascuno per la sua strada. Spero che ci potremo stringere di nuovo la mano sul podio».
LE GIACCHE
TANTO NYLON PER PIACERE SEMPRE PIÙ
BREMA BY MENICHETTI GIACCA MULTITASCA IN COTONE POLIESTERE
DEKKER CAPO CORTO CON CAPPUCCIO E ZIP AVIATOR
FRED MELLO IN NYLON CAPSULE COLLECTION MILLEMIGLIA
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GAZZALOOK PITTI UOMO L’IMBARAZZO DELLA SCELTA ALL’INSEGNA DELLA COMODITÀ
ADD BLU ELETTRICO IN TESSUTO TECNICO
CLUB DES SPORTS OMAGGIO AL FESTIVAL DI LORD MARCH
LA PAROLA D’ORDINE? ESPERIMENTI Quante prove d’innovazione E Club des Sports s’ispira al Festival di Goodwood
KEJO IN NYLON TECNICO CON FODERA A QUADRETTI
STEFANIA ANGELINI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dMai più un’estate senza giacca. Per il mare o la montagna, per veleggiare tra le onde o sfrecciare su due o quattro ruote: al Pitti Uomo di Firenze, il salone con le anticipazioni delle prossima primavera/estate che parte oggi, alla Fortezza da Basso, di scelta ce n’è a non finire. Ma a guardare bene le proposte delle case di moda (sono all’incirca un migliaio le collezioni presentate in que-
MOORER IMPERMEABILE CON PROFILI IN MAGLIA
sta 80ª edizione), sembra che ad accomunare i nuovi modelli per la prossima stagione sia la sperimentazione: le linee sono realizzate con materiali tecnici, i tessuti sono antimacchia, antiabrasivi, ma soprattutto traspiranti, cioè in grado di mantenere costante la temperatura del corpo. Senza rinunciare ai dettagli, con inserti in maglia oppure tessuti ad effetto lucido. Le novità Come il taffetà, un materiale insolito, novità mes-
PIERO GUIDI REVIVAL AMERICA ANNI ’50
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I TESSUTI SONO ANTIMACCHIA, ANTIABRASIVI MA SOPRATTUTTO TRASPIRANTI
sa in campo da Add per le giacche a effetto cangiante, che contrasta spesso con i dettagli: zip, bottoni e reti interne. Ed è sempre con i tessuti tecnici che sperimenta la sua collezione Moorer, che interpreta il bomber chic in tessuto lucido e impermeabile e traspirante. Sempre più leggeri grazie all’imbottitura resa possibile dal particolare tipo di fissaggio del nylon che consente lo sgonfiamento dei volumi: di minimo ingombro questi giacchetti vengono venduti in un pratico zainetto dove è possibile metterli appena si affaccia il primo raggio di sole. Ed è ancora il nylon tecnico protagonista della collezione Kejo per la giacca supersportiva con inserto a costine in maglia e la zip centrale e tasche. Colore Giochi di colore per il bomber di Piero Guidi. Lo stile ha un sapore più nostalgico perché il riferimento è all’America Anni Cinquanta: le spalle sono ben delineate e non si rinuncia a giocare con gli effetti delle tipiche stampe multiangels del marchio. Infine, si chiama Goodwood jacket la proposta di Club des Sports che rende omaggio alla manifestazione motoristica d’Inghilterra: è una giacca-felpa in cento per cento rivestita con ceratura impermeabilizzante, più leggera delle classiche giacche da pilota, ma altrettanto efficace per proteggere dal vento e dagli imprevisti acquazzoni.
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GAZZALOOK PITTI UOMO IL VOLTO NUOVO DELL’EQUITAZIONE SVELA I SEGRETI FASHION
LA MARTINA REPLICA DELLA DIVISA DELLA NAZIONALE DI POLO
L’AMAZZONE DI CLASSE «LA MIA FORZA NEL FRUSTINO» «Ha una stella, come una bacchetta magica
CLARKS ORIGINALS DESERT BOOT TEMA ROCK & ROLL
Odio le scollature, il mio mito è la Hepburn Adoro lo shopping, soprattutto le borse» NICOLA MELILLO 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dÈ il nome nuovo del salto ostacoli azzurro. Trentaquattro anni, occhi di un verde intenso, feroce determinazione, Lucia Vizzini da un biennio è lì, nel giro della Nazionale: fenomenale nel 2010 ad Atene, grande a Linz quest’anno, lei, romana, ha debuttato a maggio nella squadra della Coppa delle Nazioni di Piazza di Siena. «Ma dopo aver fatto bene nelle gare degli altri giorni, in Coppa ho sbagliato, un po’ come al debutto assoluto nello Csio di casa, nel 2006. Allora fu l’emozione, stavolta no». Qualche brivido le sarà venuto a saltare nella sua Roma in una Coppa?
«No. Io e mio marito Davide Kainich, anche lui cavaliere, abbiamo a Udine un supporto psicologico: la dottoressa Gerin Birsa. Stavolta ero fredda. Forse troppo».
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NIENTE FRONZOLI IN GARA, IN SELLA CONTA LA COMODITÀ UN VEZZO? I CAPELLI LI ADORO LUNGHI
i cappotti. E le borse: ne adoro una di Givenchy, viaggia con me ovunque».
ETIQUETA NEGRA GIACCA IN PELLE DOPPIATA IN COTONE CON ZIP
Ecco una Vizzini di classe: l’eleganza dell’equitazione aiuta.
«Vero, ma non mi piace risaltare con le scollature. Preferisco la classe e il portamento. La mia icona è Audrey Hepburn». Quindi in gara niente fronzoli...
UDINESE D’ADOZIONE 34 ANNI, ROMANA, VIVE A UDINE CON IL MARITO ne femminile nel fare le cose è la mia arma in più. Come con le mie cavalle. Sapete, fra donne ci si intende meglio...Come Prinzess: era immontabile, con me si è intesa subito».
Tenace, coraggiosa, il suo soprannome è «Lucio». Insomma, un maschiaccio...
Cavalli e ancora cavalli. C’è tempo per qualcos’altro?
«Per niente! Anzi, la passio-
«Leggo e faccio shopping. Amo
«Ho scelto uno sponsor come Loro Piana non a caso: stile e comodità. Adesso va di moda un pantalone da competizione con una striscia di silicone per aderire meglio alla sella. Utile e comodo, ma non aiuta l’aspetto. Però in gara preferisco gli stivali comodi a quelli che ti slanciano la gamba. Poi, quando scendo di sella... cambia tutto».
U.S. POLO ASSN. POLO IN COTONE COLLETTO A DUE COLORI
Qualche vezzo ce l’avrà...
«Monto con una cintura di Hermes. Non amo le perline, gli swarovski su selle e finimenti. Ma ho un frustino con una stella. Per me è una bacchetta magica: funziona! E i capelli, Devo averli lunghi». Obiettivi nel 2011?
MCS MARLBORO CLASSICS SALOPETTE CANVAS E LINO
«Crescere con i miei cavalli, la cosa più bella della mia vita».
I BLAZER
QUANDO L’ELEGANZA SI FA SPORTIVA
BROOKSFIELD GIACCA DECOSTRUITA CON TOPPE IN PELLE
LUIGI BIANCHI MANTOVA PER I 100 ANNI, FODERA STAMPATA MOULIN
MANUEL RITZ GIACCA TRE BOTTONI IN JERSEY
MUSEUM BLAZER TAGLIO SARTORIALE
PAOLONI GIACCA IN LANA E LINO 2 BOTTONI MADREPERLA
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GAZZALOOK PITTI UOMO AI NOSTRI PIEDI PER OGNI OCCASIONE
LE SNEAKERS SI METTONO CON L’ABITO Casual più eleganza: la moda mischia le carte E quelle da tennis giocano sull’effetto vintage 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
eleganti come tennis e cricket, con effetto vintage.
dFino a poco tempo fa era difficile accostare a capi chic accessori casual o sportivi e viceversa. Oggi capita spesso di vedere uomini vestiti in abito con scarpe da tennis e ragazzi in abbigliamento per il tempo libero con scarpe classiche stringate o mocassini. Quelle sportive si possono trovare di ogni tipo: sneakers basse e alte alla caviglia, in pelle, canvas, camoscio, nylon, tutte con suole tecnologiche in gomma. Originariamente venivano usate per fare sport, oggi possono essere indossate per qualsiasi occasione. Oltre alle sneakers da calcio, golf e running, non mancano quelle che si ispirano a discipline più
Fashion Al Pitti Uomo spicca la categoria delle scarpe stringate, con grandi elaborazioni. D.A.T.E. presenta quelle alte alla caviglia. Con il modello Equipe Stripe SW, Diadora strizza l’occhio ai suoi classici sportivi: le storiche Equipe. Un omaggio al jogging per le sneakers di Onitsuka Tiger in nylon e suede con un inserto riflettente. Con il modello Lucy, Premiata unisce al nylon lavato la pelle scamosciata. Con il modello Strolling Sport, T-Shoes si ispira agli anni ’70, ma adotta il moderno sistema TRS (Tecnica Rolling System) che rende il movimento più fluido.
ROBERTA LO BAIDO
Lusso Le scarpe stringate sono anche quelle in pelle e cuoio, pregiate e raffinate. Un esempio è Alberto Guardiani, con la blue navy in canvas e vitello, limited edition, nata in collaborazione con Sebastien Clivaz, fashion director di «Wallpaper», il più importante magazine di design internazionale. Anche i prodotti dei Fratelli Rossetti, dopo aver segnato la storia della scarpa classica, hanno ora aggiunto un tocco di moda con un intreccio fatto a mano per la francesina realizzata con i migliori pellami. Ora alcune scarpe sportive tecnologiche hanno lasciato da parte i lacci per dar posto alle saldature a laser: adesso, cosa inventeranno di nuovo i nostri artigiani?
D.A.T.E. ALTE, IN PELLE CON FONDO IN GOMMA A CONTRASTO
ONITSUKA TIGER ISPIRAZIONE RUNNING FINE ANNI ’70, IN NYLON E SUEDE
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CON LE EQUIPE STRIPE SW DIADORA STRIZZA L’OCCHIO AI SUOI CLASSICI SPORTIVI
DIADORA CON FODERA IN PELLE E TESSUTO STONEWASHED
PREMIATA IN NYLON DELAVÈ CON INSERTI IN PELLE SCAMOSCIATA
T-SHOES ISPIRAZIONE ANNI ’70, ABBINATA ALLA NUOVA TECNOLOGIA
LE STRINGATE
STASERA A FIRENZE
LA GRANDE FORZA DEI MATERIALI
LA VOCE DI NOEMI ALLA FESTA DELLA RCS
ALBERTO GUARDIANI WALLPAPER IN CANVAS E VITELLO
La cantante Noemi, 29 anni LIVERANI
FRATELLI ROSSETTI CON INTRECCIO DELLA TOMAIA
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PER CREARE QUESTI «GIOIELLI» SERVONO PELLE E CUOIO DI ALTA QUALITÀ
Firenze si veste anche di rosa per sei ore di grande festa. La Gazzetta dello Sport e gli altri quotidiani e periodici di Rcs organizzano una «maratona» del divertimento questa sera dalle 18 a mezzanotte in piazza della Repubblica. La festa fiorentina vivrà soprattutto su emozionanti momenti di danza e di musica, con il concerto della giovane cantante romana Noemi (inizio alle 21.35). Ovviamente grande spazio anche al tema gastronomico, con una valanga di gelato finale.
SPECIALE PITTI FASHION EDITOR FABRIZIO SCLAVI
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GAZZALOOK PITTI UOMO I SEGRETI PER VINCERE CONTRO LA PIOGGIA
dIl giro del mondo in un giaccone. Che sia parka o minicoat non importa. L’importante è che sia leggero, vestibile e comodo per ogni occasione: dall’ufficio al viaggio di piacere. In valigia come sullo scooter in una giornata di pioggia. Come succede con il parka metropolitan chic di Alviero Martini 1ª Classe: tessuto impermeabile e coulisse con tasche antivento lo rendono perfetto per la primavera e i suoi sbalzi d’umore. L’immancabile stampa «Geo» fa evadere con la mente anche se state andando al lavoro.
Su con la vita E se le mattinate gonfie di pioggia vi ammorbano l’umore l’unica cosa da fare è puntare sul colore. Ci ha pensato Henry Cotton’s che per la primavera/estate 2012 unisce il classico allo stile rinnovandolo con la scelta dei colori. E allora ecco che l’impermeabile, quello dal significato più puro, dalla mano tecnica ma non troppo sostenuta, traspirante e totalmente a prova d’acqua, si colora di rosso. Il capo è realizzato con un doppio strato mussola di cotone superfine, rossa all’esterno, con un contrasto beige all’interno. Leggero e funzionale: la particolare resina che unisce i due strati di tessuto gli garantisce una grande leggerezza nonostante il tessuto doppiato, nonché un’altissima resistenza. Dimentichiamoci quindi il classico trench all’inglese beige o nero da businessman della City. Lo stile non si può abbandonare neanche nella tempesta. Seguendo questo diktat, Herno presenta Lesa, ormai un’icona nel suo genere più che un semplice modello. Anche qui, il concetto è affrontare ogni condizione, anche le più difficili, con leggerezza. Realizzato in cotone spalmato effetto cerata, questo giaccone ha cuciture termona-
Fuori dal tempo Stile ed eleganza fuori dal tempo, che non passano mai di moda. Sempre attuali ed eleganti. Tra questi The Urban Dustcoat di Peuterey. Dedicato a chi fa del capospalla una religione, lo spolverino Peuterey Aiguille Noire è realizzato in un tessuto di cotone Oxford tinto in filo. La linea è essenziale, con bottoni neri a contrasto, ed è esaltata dalla sofisticatezza cromatica della superficie, fiammata e cerata a creare una tonalità di grigio melange dall’effetto setacciato ma compatto. Perfetto per ogni occasione: dall’appuntamento di lavoro alla serata informale. Ispirazione militare per il parka vintage style di Seventy, uno dei capi di punta della collezione per la prossima primavera/estate. È realizzato in un tessuto molto particolare, il cotone delavé trattato, che conferisce al capo un effetto vintage. Coulisse in vita, sul fondo e sul cappuccio assicurano il massimo comfort.
HERNO IN COTONE SPALMATO EFFETTO CERATA
PEUTEREY AIGUILLE NOIRE SPOLVERINO IN COTONE
SEVENTY PARKA VINTAGE STYLE D’ISPIRAZIONE MILITARE
GIACCONI: COMODITÀ AL POTERE
Si scommette anche sui colori Henry Cotton’s punta tutto sull’impermeabile rosso FEDERICA COCCHI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ALVIERO MARTINI 1ª CLASSE IMPERMEABILE
HENRY COTTON’S IMPERMEABILE IN TESSUTO DOPPIATO
strate e superisolanti che riparano da qualunque passaggio di acqua. I colori sono a contrasto e riprendono i dettagli di fibbia e bottoni in bachelite. Dal kiwi al rubino, una gamma cromatica ad alto tasso di energia.
IL CONCORSO ROSA
IL PREMIO GAZZALOOK DOMANI NEL NOSTRO IGLOO dDopo la coppa del Mondo e il Pallone rosa, è il momento della stampa d’autore. Ovviamente sempre targata Gazzetta. L’opera di Claudio Monnini, uno dei ritrattisti di punta del panorama italiano, sarà il premio del concorso Gazzalook per i capi d’abbigliamento più originali esposti alla Fortezza da Basso. L’opera si chiama «L’élan en rose» e s’ispira al tema del «Tutto il rosa della vita».
I premi Come a gennaio, ci saranno due categorie di premio. Quello degli stylist della Gazzetta dello sport e quello dei lettori che voteranno fino a questo pomeriggio i prodotti sul nostro sito Internet www.gazzetta.it.
Nel primo caso gli abiti che concorreranno alla gara saranno scelti questa mattina dai nostri esperti che girando per la fiera apporranno delle coccarde rosa ai prodotti più originali. Nel-
la notte la giuria sceglierà poi gli 11 capi top che verranno premiati domattina verso le 12.30 nell’Igloo rosa al Pitti assieme ai tre scelti dai lettori sul nostro sito.
LA COCCARDA A SINISTRA, LA TARGA PER I VINCITORI
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZALOOK PITTI UOMO IL BABY FENOMENO LANCIATO VERSO I MONDIALI DI SHANGHAI
STEFANO ARCOBELLI 5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dL’erede di Magno. «Ma non ho ancora vinto niente rispetto a Filippo». Di Magnini, bicampione del mondo nei 100 sl, Luca Dotto sta imparando quasi tutto. Quando il pesarese trionfò nel 2005, aveva 23 anni; sulla tabella di marcia, Dotto sembra in anticipo: ne ha compiuti 21 ad aprile, e già si trova nella Top 5 mondiale in 48"58. Un velocista lanciatissimo, insomma. A fine luglio, i Mondiali di Shanghai daranno la dimensione precisa di questo padovano di Tombolo e romano di stanza (sponda Larus), già finalista europeo e mondiale in vasca corta.
«NELL’ACQUA SONO UNA F.1»
D.A. DANIELE ALESSANDRINI GIACCA IN COTONE
«Vado forte quanto il mio idolo Raikkonen E quando mi vesto non faccio niente per caso»
Chi è Luca Dotto?
«Penso di essere unico nel mio genere, un ragazzo di carattere, con i suoi modi di fare, uno che si diverte senza pensare troppo a ciò che si dice sul mio conto».
DELLA CIANA POLO MANICA CORTA EFFETTO USED
Se Magnini si prese il mondo all’improvviso, lei come intende farlo?
«Mi sento libero, non sto sentendo le pressioni che crescono perché non ho l’obbligo di vincere subito. Sì, gli appassionati si aspettano che faccia bene ai Mondiali, ma io a Shanghai ci andrò tranquillo». FRED PERRY CARDIGAN CON COLLO A SCIALLE
Quanto conta l’umore al mattino nel vestirsi?
«Non seguo il mio umore, ci tengo al look e non mi vesto in modo trasandato. Non vado sempre in giacca e cravatta, ma non faccio niente per caso». È l’azzurro il suo colore dei sogni?
«No, il verde speranza». Nato dorsista, diventato sprinter.
«In quella occasione, ai campionati giovanili, fu un caso...». Ha già vinto tutto a livello giovanile.
«Ma con i grandi è diverso, mi accontenterei di una finale a Shanghai: col mio tecnico Rossetto abbiamo programmato la medaglia olimpica».
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MASON’S BERMUDA IN COTONE A RIGHE
IO L’EREDE DI MAGNINI? MA SE NON HO VINTO NIENTE...
ne australiano (Magnussen, ndr), però ai Mondiali in finale si azzera tutto». Se pensa a Magnini, Rosolino e alla Pellegrini...
«Dico che mi aspettano ancora tanti chilometri da fare».
Cosa hanno di più i francesi?
«Hanno pale di muscoli in più, ma noi siamo più agili, e li stiamo raggiungendo». È vero che adora dormire?
«Il nuoto ti assorbe così tanto che quando torni a casa cerchi solo di riposare».
Perché no a Shanghai?
«Io ci proverò, non mi tiro indietro, e so che anche nella velocità c’è una sorta di ricambio. Finora in testa al ranking c’è stato un venten-
Cosa le manca di Tombolo?
MORESCHI MOCASSINI PASTELLO IN PELLE LEGGERA
Perché la chiamano Kimi?
«La tranquillità, gli amici e la famiglia. A Roma sta cambiando tutto».
«Raikkonen è il mio pilota preferito, è stato campione del mondo, e in comune abbiamo la velocità».
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MARTEDÌ 14 GIUGNO 2011
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