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REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 026339 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
n anno 115 Numero Anno 157
RIVOLUZIONE MERCATO SI APRE UNA PORTA IN PIU’ AGLI STRANIERI
NOVITA’ SONO OTTO PAGINE
Sì all’extracomunitario bis Milan su Danilo e Ganso
Altri Mondi estate Attualità, oroscopo la tv e Montalbano AL CENTRO DEL GIORNALE
Via libera della Figc: i club possono prenderne due dall’estero Così si aprono nuove opportunità per ingaggi in America Latina BIANCHIN, LAUDISA E PICCIONI ALLE PAGINE 14 E 15
l Analisi DI RUGGIERO PALOMBO
DECISIONE IN TREDICI GIORNI Tredici giorni per uno scudetto. Che molto probabilmente è destinato a rimanere lì dove sta, prigioniero da una parte della prescrizione che blocca ogni attività degli organi disciplinari, dall’altra della «non competenza» a decidere del Consiglio federale. È uno scenario, niente altro che uno scenario, per ora. Ma all’indomani del terremoto Palazzi, dei fin qui calcolati silenzi della Juve e degli assai meno meditati strepiti dell’Inter, è questa la sensazione che si avverte.
3 Danilo Luiz da Silva, 19 anni, e Paulo Henrique Ganso, 21 anni
SCUDETTO 2006
CHE FINE FARA’
MERCATO INTER
Ecco Alvarez «Trovo Zanetti è un sogno» Prime parole da nerazzurro dell’argentino preso dal Velez. Banega resta nel mirino. Gasperini: «Sneijder conteso? Ibra fu ceduto e vinsero tutto»
3 Massimo
Moratti, 66 anni, presidente dell’Inter
Il Consiglio federale si pronuncerà il giorno 18: lo scenario più plausibile è un non i Commenti luogo a procedere per LA DIVERSITA’ non competenza: DI FACCHETTI così il titolo resterebbe ai nerazzurri. Con una TUTTI CONTRO, pesante censura
CALAMAI, E DALLA VITE ALLE PAGINE 10 E 11
JUVE
Contatto con Rossi L’obiettivo è Pepito Se salta Aguero (l’Atletico non abbassa il prezzo) i bianconeri andranno decisi sull’azzurro Rossi (a 25 milioni si fa). Scelto Silvestre (Catania) per la difesa
L’ARTICOLO ALLE PAGINE 2 E 3
GRAZIANO A PAGINA 12
LAZIO
Ritorna Marchetti «Punizione finita»
UMBERTO ZAPELLONI A PAG. 6
RAGIONIAMO!
ELEFANTE, IARIA, PICCIONI, TAIDELLI, VERNAZZA DA PAG. 2 A PAG. 8
CIERI A PAGINA 18
FRANCO ARTURI A PAG. 43
TOUR QUARTA TAPPA. BASSO PERDE 6”, HUSHOVD RESTA IN GIALLO
I GIGANTI SUL MURO DI BRETAGNA PRESIDENTE, LE CONSIGLIO... COLPO EVANS, BEFFATO CONTADOR GHISALBERTI E PASTONESI ALLE PAGINE 32 E 33
9 771120 506000
10 7 0 6>
SANDRO VERONESI A PAG. 5
Il portiere ringrazia Lotito. «Sono arrivato in una squadra forte. Non gioco da 370 giorni. Il Cagliari me l’ha fatta pagare per aver detto la verità»
w IL ROMPI PALLONE DI GENE GNOCCHI
Gasperini ha iniziato il lavoro all’Inter. Ieri ha conosciuto i due stranieri: Pazzini e Ranocchia.
INIZIATIVA E’ IN EDICOLA IL PRIMO DVD
Tourist Trophy 2011 La corsa delle corse A € 10,99 più il prezzo del quotidiano
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la scheda Tifo creativo
Una battaglia tanti striscioni Non chiamateli soltanto «striscioni». I teloni di stoffa esposti dai tifosi allo stadio possono servire a raccontare una storia in modo alternativo. La vicenda Calciopoli assume così un sapore tutto particolare: da un lato la rivendicazione di quei titoli da parte dei supporter juventini (gli scudetti di plastica vinti dall’Inter) e i cenni all’era Morattopoli arrivata dopo l’era di Moggiopoli. Dall’altro, la soddisfazione dei nerazzurri per aver visto i bianconeri in B, e l’orgoglio di aver avuto tra le proprie bandiere Giacinto Facchetti. Poche frasi efficaci, ma che valgono più di mille parole. E strappano un sorriso.
Scudetto 2006 Può restare all’Inter. Con censura E’ lo scenario probabile se il Consiglio federale accerterà la non competenza: decisione il 18 RUGGIERO PALOMBO ROMA
Tredici giorni per uno scudetto. Che molto probabilmente è destinato a rimanere lì dove sta, prigioniero da una parte della prescrizione che blocca ogni attività degli organi disciplinari, dall’altra della «non competenza» a decidere del Consiglio federale. È uno scenario, niente altro che uno scenario, per ora. Ma all’indomani del terremoto Palazzi, dei fin qui calcolati silenzi della Juventus e degli assai meno meditati strepiti dell’Inter, è questa la sensazione che si avverte al termine della conferenza stampa di Giancarlo Abete. Impegno
«Gli approfondimenti previ-
A chi tocca decidere se revocare quello scudetto? Abete ha la risposta
Massimo Moratti, 66 anni
sti e programmati» appoggiandosi alle «strutture di riferimento» rigorosamente interne alla Federazione (in parole povere: l’ufficio legale), la dicono lunga sulla montagna che Abete è chiamato a scalare: «c’è un impegno», dice, a chiudere il caso con il Consiglio federale del 18 luglio e questa è l’unica autentica promessa che gli si riesce a strappare. Nel giorno della riapertura (all’unanimità, un autentico evento) al secondo extracomunitario in serie A, le 72 pagine di Palazzi pesano come macigni nelle cartellette dei 25 consiglieri federali. Basta scrutarne i volti, leggere tra le righe di dichiarazioni smozzicate, dove certezze procedurali (Mormando, il consiglio federale non può decidere) si alternano ad auspici liberatori (Ulivieri, che bello se l’Inter rinunciasse
spontaneamente a quello scudetto) per comprendere dove si andrà a parare. Non c’è bisogno di ricorrere a Tavecchio, per capire che c’è una gran voglia collettiva di chiamarsi fuori. Con eleganza, magari. Ma pur sempre fuori.
L’interesse di Coni e Figc è di uscire al più presto da questa situazione
Revoca sì o no
Un tourbillon di pareri, perché un saggio o un professore non si negano a nessuno. Scriteriate interpretazioni di ministri che dovrebbero avere altro a cui pensare. Tutte manifestazioni lontane anni luce dalle lucide convinzioni con le quali Palazzi ha affondato l’Inter e anche la possibilità, causa sopraggiunta prescrizione, di ricorrere per la revoca dello scudetto alla strada degli organi disciplinari. Per la verità c’è anche chi si spinge a sostenere che non ci sarebbe niente di pre-
Gianni Petrucci, 65 anni
scritto, in virtù del nuovo codice (prescrizione dopo 8 anni dai fatti) introdotto nel 2007, ma l’ardita tesi viene incenerita a stretto giro di posta dai legali Figc. Chiusa una via ne resta aperta un’altra e lì il dibattito impazza, e trovare anche solo due che la pensano allo stesso modo diventa complicato. Il passo avanti che riesce ad Abete, è quello di avere già identificato chi dovrà stabilire se il Consiglio federale può o no togliere quello scudetto. Sarà un pronunciamento domestico a sancirlo, e già ci si può figurare quanto questo presterà il fianco a recriminazioni di parte. Pronostico
Non luogo a procedere a cura degli organi di giustizia per sopraggiunta prescrizione, non luogo a procedere a cura del Consiglio federale
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Le accuse di Palazzi
curazione da parte dell’interlocutore di intervento diretto sul singolo direttore di gara».
«Facchetti agiva per garantire vantaggi in classifica all’Inter»
3«In definitiva, è emersa l’esistenza di una rete consolidata di consolidata di rapporti tra Facchetti e i designatori Bergamo e Pairetto, di natura non regolamentare, diretti ad alterare i principi di terzietà, imparzialità e indipendenza del settore arbitrale. Le condotte sono tali da integrare la violazione, oltre che dei principi di cui all’articolo 1 (lealtà, ndr), anche dell’articolo 6 (illecito, ndr), in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica all’Inter».
2«As
Nelle 72 pagine di relazione del procuratore federale Palazzi su Calciopoli bis, ecco i passaggi salienti che riguardano l’Inter.
1«La
condotta di Facchetti appare presentare notevoli e molteplici profili di rilievo disciplinare. In questa trattazione specifica della posizione di Facchetti, è appena il caso di rilevare che la società Internazionale di Milano, oltre che essere interessata da condotte tenute dal proprio presidente che, ad avviso di questa procura federale, presentano una notevole rilevanza disciplinare per gli elementi obiettivamente emergenti dalla documentazione acquisita al presente procedimento, risulta essere inol-
per accertata non competenza. Il tutto magari condito da una pesante censura, ad uso lavaggio delle coscienze. Come se non ci avesse già pensato abbastanza Palazzi.
tre l’unica società nei cui confronti possano, in ipotesi, derivare concrete conseguenze sul piano sportivo, anche se in via indiretta rispetto agli esiti del procedimento disciplinare».
4«La posizione di Moratti appare presentare profili di rilievo disciplinare, anche se di gravità decisamente inferiore rispetto a Facchetti. Non può non rilevarsi che lo stesso Moratti fosse comunque informato della circostanza che Facchetti avesse contatti con i designatori, come emerge dalle telefonate commentate».
L’attesa della Juventus e il botto di La Russa
Finirà così?
Coni. Abete e Petrucci, il presidente della Federcalcio e quello del Coni, più vicini che mai, si sentono quotidianamente e continueranno a farlo per 13 giorni fin nell’imminenza del fatidico 18 luglio. Sanno benissimo che da questa storiaccia
Oggi Agnelli può uscire allo scoperto. Il ministro interista: «Vendetta postuma di Palazzi su Facchetti, uomo onesto» SEBASTIANO VERNAZZA MILANO
Juve in silenzio, ma per poco. Oggi presentazione delle nuove maglie bianconere, stagione 2011-2012. «Cerimonia» nel nuovo stadio di proprietà, ex Delle Alpi, che è quasi pronto: ci sarà Andrea Agnelli e il presidente bianconero, così fanno sapere da Torino, non si sottrarrà alle domande sul nuovo capitolo di Calciopoli.
Si batte anche la pista della diplomazia tra le famiglie Agnelli e Moratti bisogna uscirne, se possibile definitivamente, prima che la ruota del calcio giocato ricominci a girare. Sarebbe assai gradita l’ipotesi di un aiutino diplomatico da parte di casa Moratti e di casa Agnelli, ma per ora neanche a parlarne. Chissà, forse il tempo sedimenterà le coscienze, le indignazioni, i cattivi pensieri, ma questa è solo una pia speranza. Le 72 pagine di Palazzi hanno comunque ottenuto uno scopo: in ballo oggi c’è solo il fatto se si possa decidere o no. Quanto a «cosa» decidere, beh, quello ormai è fuori discussione.
Il procuratore Stefano Palazzi
sume una portata decisiva la circostanza che le conversazioni intervengono spesso in prossimità di gare che dovrà disputare l’Inter e che oggetto delle stesse sono proprio gli arbitri e gli assistenti impegnati con tale squadra. In relazione a tali gare Facchetti si pone quale interlocutore privilegiato nei confronti dei designatori arbitrali, parlando con essi delle griglie arbitrali delle gare che riguardano la propria squadra nonché della stessa designazione della terna arbitrale e interagendo con i designatori nelle procedure che conducono alla stessa individuazione dei nominativi degli arbitri da inserire in griglia e degli assistenti. In alcuni casi, emerge anche l’assi-
La Russa 1
Giancarlo Abete, 60 anni, presidente Figc
Ieri sul caso ha tuonato Ignazio La Russa, ministro della Difesa e tifoso interista. La Russa ha attaccato il procuratore federale Stefano Palazzi: «Da Palazzi mi sembra che ci sia una vendetta postuma contro Giacinto Facchetti, la vendetta di alcuni ambienti che non hanno mai apprezzato il grande apporto dell'Inter in questi anni al calcio italiano: senza il "triplete" (arrivato nella stagione con Mourinho, ndr) l'Italia avrebbe perso tante posizioni nel ranking internazionale». E anco-
tare di queste cose. Quando ero dirigente dell'Inter, Giacinto era vicepresidente e non mi ha mai parlato di telefonate per condizionare alcunché. Le sue chiamate sono state di forma, come quelle che facevano tutti e non so se si facciano ancora».
ra: «È un atteggiamento di anti-interismo di tutto il calcio italiano, persino peggiore dell'antiberlusconismo, perché più sottile». La Russa 2
«Premetto che io per quello scudetto non ho mai festeggiato, ma trovo veramente vergognoso l’attacco a Facchetti, una persona di grande onestà intellettuale e trasparenza. In quei giorni del 2006 Facchetti era disperato per il disonore di cui si era ricoperto il calcio italiano. Quando gli chiedevo perché l’Inter avesse tante difficoltà a vincere, lui mi diceva: "Combattiamo contro qualcosa che non si capisce, qualcosa di invisibile". Se vuole, il Consiglio federale mi chiami pure».
«Ridateci lo scudetto del ’98»
Andrea Agnelli, 35 anni PHOTOVIEWS
Anche Mazzola non ci sta
Sandro Mazzola, ex attaccante della Grande Inter di Helenio Herrera, poi dirigente nerazzurro, oggi opinionista tv. Mazzola ha detto all’Ansa: «Non eravamo particolarmente amici, ma ho conosciuto bene Facchetti: non era una persona che poteva approfit-
Ignazio La Russa, 64 anni
«Credo che si stia facendo un grande problema di cose semplici - ha chiuso Mazzola -. Sono amareggiato, non capisco come si possa parlare così di Facchetti». Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione allenatori, si augura che l’Inter restituisca lo scudetto del 2006. Mazzola in disaccordo: «Dopo tutto quello che ci hanno portato via.... A me manca lo scudetto del '98, quello del gol negato all'Empoli contro la Juve e del mancato rigore su Ronaldo. L'Inter non ha mai chiesto lo scudetto 2006, glielo hanno dato. È una polemica che serve a nascondere che gli altri (la Juve, ndr) non vincono un tubo da anni. Basta, torniamo a parlar di calcio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Abete e l’appuntamento del 18: «C’è ancora tempo» Ma qualcuno dice di no Siamo adulti e vaccinati per decidere. E’ la sintesi dell’Abete pensiero al termine dei lavori del consiglio federale, quando il presidente affronta i giornalisti e le domande sullo scudetto 2006. «Non c’è nè angoscia né preoccupazione nello stato d’animo dei consiglieri». Traduzione: non ce la facciamo sotto. E non chiederemo neanche rinforzi, «non schiereremo truppe professionali». Niente «stampelle» anche se stavolta Abete non nomina la parola saggi per non rischiare di offendere qualcuno. «Saranno le strutture professionali di riferimento della Federazione» a ispirare la decisione della Federcalcio. «Persone, non organi». Quindi niente Corte di Giustizia, solo
Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori: «L’Inter faccia un gesto di nobiltà» l’Ufficio Legale della Federcalcio. «Tredici giorni sono lunghi», ripete diverse volte Abete. Come dire: il tempo c’è per trovare la soluzione. Non tocca a noi «Bisogna studiare attentamente le carte e le regole», dice Maurizio Beretta. La Lega A, che peraltro è due volte parte in causa con l’esposto Juve e l’eventuale revoca che punirebbe l’Inter, è prudente. Ma il problema è quello: le carte di Palazzi parlano chiaro, le regole molto meno. Tavecchio, il presidente dei dilettanti, sembra aver già maturato una convinzione: «Bisogna decidere se i consiglieri federali debbano votare. Il Consiglio, infatti, non è deputato ad emettere sentenze di questo tipo, non si prevede che noi assegniamo o revochiamo scudetti». La posizione del «non tocca a noi». Inter, pensaci Che è anche quella di Renzo Ulivieri, il presidente degli allenatori: «Non credo che possa decidere il consiglio federale». Ma qualche ora prima, Ulivieri aveva immaginato un percorso che risolvesse a monte, mettiamola così, la questione: «Ci augureremmo che l’Inter avesse un gesto di nobiltà in merito a quelle vicende. Credo che se questo avvenisse aveva detto a Radio Kiss Kiss - i nerazzurri si attirerebbero tan-
Lettere e mail a pagina 43
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«Non siamo angosciati Il Consiglio deciderà» VALERIO PICCIONI ROMA
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te simpatie». Chi è convinto che dopo lo studio, si possa sostenere l’esame, anche se piuttosto complicato, è Andrea Abodi, il presidente della Lega di B: «Il 18 luglio bisognerà esprimersi o in un senso o nell’altro. Non sarà una decisione giuridica ma una scelta politica, che però deve arrivare: bisogna scrivere la parola fine sulla vicenda». Percorsi Gianni Rivera, che siede in consiglio federale ma non ha diritto di voto, spiega: «Non giudico chi non c’è più. Facchetti era una gran persona e avevamo un ottimo rapporto. Ma ora non può difendersi». Damiano Tommasi, oggi presidente dell’Assocalciatori, precisa che «siamo ancora all’inizio del percorso» per la decisione. Ecco, percorso, la parola chiave. Il problema è «individuarlo», come dice Abete. La caccia al tesoro dello scudetto 2006 continua.
l’opinione di SANDRO VERONESI*
«Presidente, le consiglio...»
Giancarlo Abete, 60 anni, presidente della Figc, e dietro di lui il suo vice, Demetrio Albertini, 39 anni EIDON
«
Servono seri approfondimenti. C'è da capire se il consiglio federale è l'organo adatto per decidere o chi può farlo
MAURIZIO BERETTA Presidente Lega di Serie A
«
Non sarà una decisione giuridica, ma una scelta politica, che però deve arrivare: bisogna scrivere la parola fine sulla vicenda
ANDREA ABODI Presidente Lega di B
«
Il consiglio federale non può emettere sentenze, non è previsto che noi assegniamo o revochiamo scudetti
CARLO TAVECCHIO Presidente Lega Dilettanti
Gentile Presidente Moratti, chi le scrive è un tifoso juventino che nel 2006, immediatamente dopo che le prime intercettazioni riguardanti Luciano Moggi furono pubblicate dagli organi di stampa, indirizzò da queste pagine una lettera aperta a John Elkann, pregandolo di fare subito la cosa giusta; cioè prendere le distanze da quella che definii la «medievale rozzezza» con cui Moggi e Giraudo tendevano a difendersi tirandosi dietro squadra, società e quattordici milioni di tifosi. Lo pregai di far sorgere un po' di dignità in quella triste faccenda, dichiarando pubblicamente che Moggi e Giraudo parlavano per sé, e non per conto della Juventus. Com'è noto (e non certo per via della mia lettera) il giorno dopo John Elkann fece la cosa giusta, e la dignità della Juventus fu l'unica cosa a salvarsi nel nubifragio che da lì in avanti le si abbatté addosso. Ecco, gentile Presidente Moratti, oggi mi permetto di indirizzare a lei una lettera analoga. Per dirmi certo che anche lei, senza bisogno di essere esortato, dinanzi ai nuvoloni che si stanno addensando all'orizzonte della società da lei presieduta, farà la cosa giusta; il che, nella fattispecie, non può essere altro che rinunciare alla foglia di fico della prescrizione e difendersi, con l'orgoglio e il furore da lei mostrati in questi giorni, in seno a un regolare processo. Il Procuratore Federale Palazzi l'ha sfidata, gentile Presidente, e proprio sul piano che lei ha privilegiato in questi ultimi anni - quello dell'onestà: sono convinto che lei si è reso conto di non avere altra scelta che accettare la sfida, rimettendosi a quel verdetto terzo che i tifosi della Juventus (ma anche del Milan, della Fiorentina, della Lazio e della Reggina), hanno a suo tempo accettato senza protestare. Distinti saluti * scrittore
L’EX DELLA ROMA
Spalletti: «Io non ho niente da temere» ROMA Luciano Spalletti ieri era a Roma e ha parlato anche del nuovo capitolo di Calciopoli che lo riguarda: «Non ho letto nulla della relazione (di Palazzi, ndr). Ho ricevuto una telefonata, non l'ho fatta, quindi nessun problema e questo vale anche per la Roma. Mi farebbe piacere che non li avessero neanche gli altri i problemi perché altrimenti si rimane sempre alle polemiche, alle minacce, alle contestazioni, ai diverbi».
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ANDREA ELEFANTE LUCA TAIDELLI MILANO
L’Inter è furibonda e allo stesso tempo tranquilla, all’indomani della relazione del procuratore federale Stefano Palazzi e della riunione che il presidente Moratti ha voluto con i suoi legali, per fare il punto della situazione e non trovarsi impreparati, al di là della posizione di necessaria attesa del pronunciamento del Consiglio federale (18 luglio). La rabbia
Perché l’Inter è furibonda? Perché «legge» quella di Palazzi non come una relazione, ma come una sentenza: pronunciata — si ritiene — da chi non ne aveva titolo e soprattutto senza che sia mai stato celebrato un processo. Una condanna senza avere la possibilità di difendersi. E la rabbia è tanto più montata perché è stato gettato fango sull’uomo simbolo della società: Giacinto Facchetti, definito ieri da Gigi Riva «un angelo» (e dal pomeriggio di ieri, sulla home page del sito nerazzurro, campeggiano le parole del capo delegazione della Nazionale su una foto gigante di Facchetti), ma imputato in base alla relazione di Palazzi di colpe gravi, perché avrebbe tentato, attraverso alcune telefonate ai designatori arbitrali del tempo, di condizionare i risultati sportivi. Eccola, la furia dell’Inter: sempre più convinta di essere vittima di quelle telefonate, fatte da Bergamo e Pairetto una volta scoperto di essere intercettati. Un modo per tentare di confondere le acque, coinvolgendo tutto e tutti. Ma in ogni caso telefonate, sostiene l’Inter, che restano di nessuna rilevanza, e per questo - non certo per pressioni nerazzurre - archiviate nel processo del 2006.
Furiosa e ottimista L’Inter è convinta di tenersi il titolo
di UMBERTO ZAPELLONI
Facchetti non era come Moggi & c. basta riascoltarlo...
C’è fiducia, ma in caso di revoca dello scudetto scattano ricorsi e richiesta di risarcimento danni
Così su inter.it Gigi Riva ha ricordato Facchetti DFP
no a definirne, lunedì, la posizione di «scarso rilievo».
La tranquillità
Ma perché l’Inter è allo stesso tempo tranquilla? Perché certa — a livello tecnico ancor prima che emotivo — che quello scudetto assegnatole a tavolino non le potrà essere revocato. Il fango è comunque arrivato con la «relazione» di Palazzi, e ha fatto male. Ma finisce qui. Perché il Consiglio federale — si ritiene ancora — non ha alcun titolo per giudicare e prendere quel provvedimento e questo lo hanno ribadito anche il presidente emerito del Consiglio di Stato, Mario Egidio Schinaia, e la professoressa Luisa Torchia, che hanno stilato un parere per i nerazzurri: il Consiglio federale non ne ha il potere perché alla revoca dello scudetto (che è una
IlCommento
Ogni tipo di ricorso
La relazione di Palazzi è «letta» come sentenza, senza chance di potersi difendere
«sanzione» per il codice sportivo) si può arrivare solo per via giuridica. E questo parere è stato già esposto a Palazzi dallo stesso Moratti due mesi fa, a Milano, quando il pm diede al presidente la possibilità di chiarire il senso di alcune telefonate, si-
Al di là di certe sue certezze, l’Inter però sa anche che tutto è sempre possibile. E dunque, se dovesse arrivare la revoca, sarebbe pronta a fare tutti i ricorsi del caso — immediato quello al Tar per sottoporre l’illegittimità della questione — e anche ad avanzare una richiesta di risarcimento danni (uno scudetto, ancorché assegnato a tavolino, ha un valore commerciale quantificabile) da estendere anche ai consiglieri federali. In ogni caso, entrare nel merito sarà impossibile: non fosse altro, e non è poco, che per l’impossibilità a difendersi di Giacinto Facchetti.
Sopra, il presidente dell’Inter Massimo Moratti, 66 anni. A fianco, uno striscione esposto dai tifosi dell’Inter in difesa di Giacinto Facchetti IPP
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INTERCETTAZIONI NELLA RELAZIONE DI PALAZZI QUESTA SIGNIFICATIVA TELEFONATA NON C’E’
Quella cena per «intortare» Giacinto Bergamo e la Fazi, all’epoca segretaria Can, a colloquio prima dell’incontro «Fa parlare lui, non è gran intelligente» SEBASTIANO VERNAZZA
Come intortare Giacinto Facchetti. È il senso di una telefonata tra Paolo Bergamo, l’ex designatore, e l’amica Maria Grazia Fazi, ex segretaria Can, la commissione arbitrale. È il 5 gennaio 2005, siamo nell’imminenza della cena di Facchetti a casa Bergamo. Più che una cena, un agguato, visto il tenore dell’intercettazione tra Bergamo e la Fazi. Ecco alcuni stralci. «Fallo parlare»
Fazi: «Paolo, molto silenzioso,
fa parlare lui». Bergamo: «Beh sì, non posso sbottonarmi troppo». Fazi: «Più silenzioso che tu puoi. Ti riesce così bene parlare. Fai parlare lui. Tu ascolta, rispondi solo quel che ti dice... Ma rispondi, come posso dire, entrando dentro l’argomento, ma dalla sua parte. Quello che è in difficoltà. Capito, mettigliela sotto questo aspetto. La grande fatica, la difficoltà che fai».
incazzato perché sta sempre sullo stesso piano della Juve, ma quando deve incassare non incassa mai. Capito?». Bergamo: «Quando deve incassare non incassa. Cioè, se c’è, quando, cioè, se c’è una cosa che non gli va, non l’accetta. Insomma, questo». Fazi: «Noooo, se c’è qualcosa che deve prendere a lui non gli tocca mai quando c’è la Juve». Bergamo: «Aaah, capito ho capito». Fazi: «Rimanga tra noi, capito?». Bergamo: «Sì, ma con loro non incassa mai nessuno. Con loro, con Torino, non incassa mai niente nessuno. È questa la logica del discorso».
«Con Torino nessuno incassa»
«Non è intelligente»
Fazi: «Dunque, devi essere dalla parte di tutti. Io ti ho detto, non solo dalla parte di Juve e Milan, visto che ora il Milan è
Fazi: «(...) Lascia perdere Mancini. Sì, fagliela la battuta. Per carità di Dio, spiegagli che così non si fa, che ci rimettono. Ma
che non sia l’argomento della sera (...) Se diventa l’argomento cambia, o dai adito a quello che loro hanno risaputo. Loro fonte Inter. Capito? Ecco quindi, mi raccomando, ogni volta che parli dì: è giusto questo? Dentro di te, senz’altro, sarà giusto, ma ponderalo, non lo dire di getto, a te non ti riescono bene le cose dette di getto». Bergamo: «Anche perché poi lui non è, non è un gran...». Fazi: «Bravo, capito». Bergamo: «Lui non è un grande intelligente...». Fazi: «Hai capito... Quindi devi essere non immediato, ma incisivo, la frase a effetto lui non la capisce. Devi girare intorno all’argomento e ci devi entrare, con calma. Lo deve capire bene poi, perché da quella parte lì pensano questo, capito?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
A
Giacinto Facchetti avrà anche «attentato ai valori di terzietà, imparzialità e indipendenza del settore arbitrale», come ha sottolineato il procuratore federale Palazzi, ma la sua posizione non sarà mai paragonabile a quella di Luciano Moggi e Antonio Giraudo. Basta rileggere le intercettazioni che lo coinvolgono e magari ascoltarne gli audio per rendersene conto. Ripassatevi poi anche quello che diceva di lui gente come Moggi (lo chiamava «il brindellone») o Bergamo e la Fazi (segretaria Can) intercettati prima di un incontro («Lui non è un gran intelligente»), per capire che Giacinto era vittima e non carnefice... Il presidente dell’Inter chiedeva dei favori, non dava ordini; regalava champagne e panettoni, non schede telefoniche svizzere. Giocava in difesa, non all’attacco. Sentiva una brutta aria attorno all’Inter che non vinceva mai e provava, in alcuni casi maldestramente, a mettere delle pezze, a ottenere dei favori. Una condotta sportivamente da condannare, ma umanamente da comprendere. Un comportamento che può essere codificato come «illecito sportivo» e che, se noto all’epoca del processo, avrebbe portato l’Inter a una condanna molto simile a quella del Milan e della Fiorentina, ma una serie di atteggiamenti che non distruggono i valori che Facchetti ha sempre rappresentato per il nostro calcio. Gigi Riva ieri ha detto «Facchetti era una persona semplice, pulita, onesta, il nostro angelo». Difficile non essere d’accordo avendolo conosciuto e ben ricordando quando fosse leale contro avversari corretti. Un parere che non cambia neppure ascoltando le intercettazioni che lo hanno coinvolto. Anche gli angeli, però, possono commettere errori, comportarsi da diavoli per seguire quella che secondo loro è la retta via. Giacinto Facchetti lo ha fatto in nome dell’Inter e di Massimo Moratti che gli aveva lasciato la presidenza, ma la sua posizione non potrà mai essere paragonabile a quella degli attori protagonisti di calciopoli. Affermare che la relazione di Palazzi mette la Juventus e l’Inter sullo stesso piano è un errore grave, figlio di una visione miope e faziosa di quanto è accaduto in quegli anni. Lo stesso Palazzi lo sottolinea definendo la società bianconera come «vero e proprio sistema organizzato» con «gli elementi probatori certi dell’avvenuta creazione ad opera del signor Moggi Luciano di un sistema di comunicazioni riservate intrattenute con associati Aia mediante la fornitura a questi, direttamente o per interposta persona, delle schede telefoniche...».
LADY Non va scordato che Palazzi chiese (e poi non per la Juventus la Serie C, per Milan, CAN ottenne) Fiorentina e Lazio la Serie B. La posizione
S Maria Grazia Fazi, segretaria della Can, la commissione arbitri nazionale, ai tempi in cui il suo amico Paolo Bergamo era designatore
dell’Inter e di Facchetti è più simile a quella dei fratelli Della Valle, di Meani e compagnia, non ad altre. Guido Rossi non avrebbe dovuto assegnare a tavolino lo scudetto del 2006 all’Inter e la società nerazzurra non avrebbe dovuto vantarsi dello «scudetto degli onesti», ma tutto questo non basta a trascinare nel fango Facchetti. Giacinto ha sbagliato, ha provato a sfruttare i suoi toni concilianti ed educati per trarre qualche giovamento per la sua Inter invece di presentare una regolare denuncia agli organi competenti. Se le intercettazioni che lo hanno coinvolto fossero finite tra le mani di Palazzi, Facchetti sarebbe stato punito dalla giustizia sportiva, ma nessuno avrebbe potuto farlo cadere dal monumento che aveva costruito con una vita esemplare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ta da Calciopoli, l’Inter, che era arrivata terza sul campo, scalzò le penalizzate Juve e Milan collocandosi al primo posto. «Una volta riformulata la classifica — spiegarono i tre saggi — l’articolo 49 delle Noif spiega i suoi effetti in modo automatico sia con riguardo alla retrocessione in Serie B delle ultime tre squadre, sia con riguardo all’acquisizione del titolo di campione d’Italia da parte della squadra prima classificata». Un automatismo, dunque, lo scudetto che passa dalla Juve all’Inter: non a caso, la notizia venne data dalla Figc con un comunicato stampa e non con un comunicato ufficiale.
clic QUELLA PRESCRIZIONE CHE HA FERMATO L’AZIONE DI PALAZZI Palazzi ha chiesto l’archiviazione dell’Inter per avvenuta prescrizione. La prescrizione è l’estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo. Nella giustizia sportiva, secondo il vecchio codice in vigore ai tempi di Calciopoli, scatta dopo 2 anni per i club e 4 per i tesserati. Nel nuovo codice, per i casi di illecito sportivo la prescrizione è stata portata a 8 anni.
Il consiglio sfoglia la margherita
Guido Rossi, 80 anni, commissario straordinario della Figc nel post Calciopoli LAPRESSE
Rossi evitò di decidere Figc con le mani legate L’assegnazione dello scudetto all’Inter fu automatica Non c’è una delibera che il consiglio può modificare MARCO IARIA
Cinque anni dopo, i riflettori si riaccendono su quel parere consultivo dei tre saggi chiamati dal commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, a rispondere al quesito: il titolo di campione d’Italia 2005-06 va assegnato oppure no? Ne venne fuori un «non provvedimento». Sì, proprio così. Ciò che i tifosi percepirono come un atto della Federcalcio teso a cucire lo scudetto sulle maglie dell’Inter, in realtà era una rinuncia ad agire in direzione opposta. Basta andare a rileggersi il comunicato stampa della Figc del 26 luglio 2006: «Il commissario straordinario ha ritenuto che non ricorrono motivi (cioè irregolarità diffuse o comportamenti poco limpidi di squadre non sanzionate, ndr) per l’adozione di provvedimenti di non assegnazione del titolo di campione d’Italia per il campionato 2005-06 alla squadra prima classificata all’esito dei giudizi disciplinari». Procedura automatica
I tre saggi Gerhard Aigner, Massimo Coccia e Roberto Pardolesi si richiamarono, infatti, all’articolo 49 delle Noif che stabilisce che «la squadra prima classificata della Serie A è proclamata vincente del campionato e acquisisce il titolo di campione d’Italia». E nel loro parere ricor-
.it Sul sito le 72 pagine della relazione di Palazzi e le reazioni Su gazzetta.it i lettori possono trovare le 72 pagine in cui il procuratore federale Stefano Palazzi motiva il provvedimento su "Calciopoli bis" che ha portato all’archiviazione per prescrizione dei tesserati. E ancora le reazioni del mondo del calcio alle argomentazioni di Palazzi che ha riscontrato un illecito sportivo nel comportamento dell’Inter
www.gazzetta.it
Un eventuale atto «politico» di revoca del titolo rischia di essere impugnato
darono: «È prassi costante che la Figc non adotti alcuna deliberazione o atto formale di proclamazione del vincitore del campionato di Serie A e di assegnazione del titolo di campione d’Italia, la cui acquisizione semplicemente consegue alla redazione della classifica del campionato al termine dello stesso». Visto che la classifica del torneo 2005-06 fu scompagina-
Arriviamo ad oggi. Seguendo il ragionamento dei tre saggi — sposato da Rossi, che evitò di decidere la «non assegnazione» dello scudetto — proprio l’assenza di una delibera dell’ex commissario legherebbe le mani all’attuale consiglio federale. Il governo del calcio non sarebbe chiamato ad annullare una decisione precedente di chi, all’epoca, concentrava in sé i poteri del presidente e del consiglio federali, proprio perché nel 2006 Rossi non deliberò alcunché. Se il C.F. revocasse lo scudetto dell’Inter, il suo provvedimento di natura amministrativa suonerebbe come l’irrogazione di una sanzione a carico del club di Moratti. Cosa che compete alla giustizia sportiva. Certo, i consiglieri potrebbero compiere un atto «politico», ma finirebbero sotto il tiro di un’impugnazione da parte di un’Inter evidentemente insoddisfatta. A quel punto, la querelle seguirebbe un iter giuridico, fino all’Alta Corte di giustizia presso il Coni. Dove la società nerazzurra avrebbe modo di dispiegare la sua linea difensiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I SAGGI DEL 2006
S Gerhard Aigner 67 anni, segretario generale dell’Uefa dal 1989 al 2003
S Massimo Coccia 53 anni, esperto di diritto sportivo, vice commissario della Figc nel 2006-07
S Roberto Pardolesi 48 anni, professore ordinario di diritto privato comparato alla Luiss
IlPunto di MATTIA GRASSANI*
Troppi dubbi e poche certezze Scudetto da confermare, riassegnare, revocare o cancellare? Tralasciando il merito, affidato a chi, se vi sarà qualcuno, si riterrà giudice, devono preliminarmente essere rispettate e applicate le regole, procedurali e di garanzia. Una questione di siffatta portata, che ha visto gli inquirenti impegnati per oltre un anno, non può essere risolta con fretta o decisionismo eccessivi. Nell’attuale contesto, il consiglio federale, sede da molti indicata come il naturale approdo del dossier di Palazzi, ha competenza per pronunciarsi sul titolo di campione d’Italia 2005-06? Alla luce delle previsioni statutarie (articolo 13) la Figc, non il C.F., «decide sull’assegnazione del titolo di campione d’Italia». Detta decisione, nei modi e termini ben noti, è già stata presa da Guido Rossi nel luglio 2006. Si tratta, quindi, ragionando al tempo presente, di esprimersi non più sull’attribuzione bensì sulla revoca del tricolore: in argomento, manca un chiaro riferimento regolamentare al riconoscimento della relativa facoltà all’organo normativo, di indirizzo generale e di amministrazione della Federazione. In buona sostanza, i 27 componenti del «consiglio di amministrazione» del calcio, oltre alle necessarie, e presupposte, cognizioni tecnico-giuridiche, dispongono della potestas iudicandi? E, anche in ipotesi affermativa, il club destinatario del provvedimento avrebbe diritto di difendersi o meno? Molti interrogativi, troppi dubbi, poche certezze perché, in una sola riunione, senza contraddittorio, il consiglio federale scucia lo scudetto dalle maglie dell’Inter. Da ultimo, se può servire, ricordo come l’articolo 18, lettera l, del Codice calcistico individui, in via esclusiva, negli organi di giustizia sportiva, i titolari del diritto di irrogare la sanzione della «revoca dell’assegnazione del titolo di campione d’Italia». *avvocato ed esperto di diritto sportivo © RIPRODUZIONE RISERVATA
BACINI D’UTENZA
Juve in tribunale per i diritti tv Sentenza oggi? (a. cap.) Il tribunale di Milano riserva la sala udienza nobile, la 529 del 3o piano, per discutere il ricorso d’urgenza della Juventus che chiede di bloccare i contratti «illegittimi e contro la legge» tra la Lega e i tre istituti demoscopici per i bacini di utenza e di congelare i 200 milioni. Davanti al giudice Gatteri argomentano l’avvocato della Juve Briamonte e quelli delle parti resistenti Campoccia e Gentile (i medio piccoli), Stincardini (Lega), degli istituti demoscopici. Pronuncia in tempi brevissimi, forse già oggi.
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2011
IL PROCESSO
L’avvocato dell’ex accompagnatore del Milan all’attacco: «Provate il dolo» Puglisi: «Sì, ero tifoso dei rossoneri» MIMMO MALFITANO NAPOLI
Leonardo Meani, 51 anni, ex addetto arbitri Milan ANSA
lavori sono ripresi regolarmente ed è stato confermato che le arringhe finali slitteranno a settembre e per l’inizio di ottobre dovrebbe esserci la sentenza.
PROCURA FEDERALE SECONDO GIORNO DI AUDIZIONI DA PALAZZI
Torchiato Pederzoli Oggi tocca a Paoloni
Le arringhe degli avvocati
La dichiarazione spontanea dell’ex guardalinee Claudio Puglisi ha aperto i lavori: «Non nego la mia simpatia per il Milan, come altri colleghi sono simpatizzanti per altre squadre, ma questo non pregiudica nulla», ha detto. Il suo legale ha sollevato eccezioni in merito alla competenza territoriale e l’utilizzo delle intercettazioni. L’udienza è proseguita con la prima arringa dell’avvocato Giampiero Pirolo, difensore dell’ex arbitro Antonio Dattilo. «Non basta il possesso di una scheda telefonica per parlare di associazione, le conversazioni possono riguardare fino a prova contraria qualunque argomento», ha spiegato. Dopo di lui ci sono stati gli interventi di Claudio Misiano, legale del giornalista Rai Ignazio Scardina, che ha attaccato l’ente pubblico: «La Rai difende Scardina dicendo che non vi è stato mobbing e poi viene qui a dire il contrario e chiedere il risarcimento». Il legale di Meani, Edda Gandossi, ha invece sollevato dubbi sulle intercettazioni e ha puntualizzato che il rapporto tra il suo assistito con gli arbitri era soltanto di natura amicale: «Il dolo deve essere provato e motivato. Vi sono molti passaggi in cui è chiaro che l’unica persona in buona fede è Meani». Gli avvocati della difesa hanno chiesto l’assoluzione per i loro assistiti. Martedì sarà la volta degli avvocati Picca e Frugiuele, difensori dei fratelli Della Valle, quindi l’attesa arringa dell’avvocato Gallinelli, difensore dell’ex arbitro Massimo De Santis.
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L’AGENDA PALAZZI
S OGGI Paoloni, Buffone, Parlato (tutti agli arresti domiciliari).
S DOMANI Signori, Bettarini, Erodiani, Tuccella, Pezzali, Sommese, Santoni.
S VENERDÌ Micolucci, Bressan, Doni, Gervasoni, Saverino.
S SABATO Bellavista.
S LUNEDÌ Pirani.
FRANCESCO CENITI LUIGI PERNA
«È già arrivato il taxi?». Alex Pederzoli non vede l’ora di scappare, all’uscita dalla Procura federale. Il suo interrogatorio è durato 4 ore. Evidente che il centrocampista dell’Ascoli sia stato chiamato a rispondere di molti episodi dell’inchiesta di Cremona, a partire dalla partita Ascoli-Livorno 1-1. Secondo gli inquirenti lui, il compagno Sommese, Pirani, Erodiani e Parlato «offrivano o promettevano denaro per combinare la vittoria del Livorno, non riuscendo nell’intento in quanto l’unico giocatore corrotto, presente quel giorno, finiva per essere Micolucci». Dalle intercettazioni emerge che «Pederzoli era stato contattato da Parlato, al quale aveva richiesto per la propria fedeltà 20 mila euro». «C’è stata volontà di collaborare. Poi sarà la Procura a decidere», ha detto l’avvocato Massimo Diana. Anche l’Ascoli rischia. Dalle parole di Micolucci al gip Salvini si evince che era al corrente: «Sommese esce fuori rosa perché secondo l’Ascoli il problema era che si vendeva le partite». Cinque partite sospette
Rischia la responsabilità oggettiva pure la Cremonese. Nonostante abbia denunciato «l’avvelenamento» dei giocatori con un sonnifero contro la Paganese. Ieri è stato ascoltato il dg Sandro Tu-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
rotti: «Siamo parte lesa. Abbiamo sempre denunciato». Sono cinque le partite sospette, compresa la combine fallita Spal-Cremonese (1-1) per cui Erodiani dice: «Mi è stata riferita da Paoloni (portiere al centro dello scandalo, ndr) che aveva contattato la linea difensiva, ma non c’era solo Cattaneo, c’era pure Cremonesi mi disse e Stefani». E fino a gennaio era in rosa Gervasoni, coinvolto in Atalanta-Piacenza. Per la Spal è stato ascoltato Marco Zamboni, citato (con Locatelli) in una telefonata di Parlato a Erodiani. «Non li conosce. Non ha incontrato nessun intermediario a Bologna o altrove. E mai dato somme di denaro (20 mila euro dalla Spal, ndr)» spiega l’avvocato Stefano Bordoni. Ma chi è Gigi?
A Cremona il pm Di Martino ha interrogato il commercialista Manlio Bruni. Non si è discusso molto su Signori (per gli inquirenti gli elementi raccolti bastano, altri dovranno arrivare dagli accertamenti tecnici: ci vorrà più di un mese), ma è stato toccato quello che gravitava intorno all’ex attaccante. Il contatto che l’avrebbe portato a conoscere uno dei possibili intermediari per le scommesse a Singapore. A Bruni è stato chiesto se conosceva il «Gigi» delle intercettazioni che usava un’utenza inglese: risposta negativa. Per gli investigatori potrebbe essere l’ex giocatore Luigi Sartor. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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CALCIOSCOMMESSE
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«Meani amico degli arbitri Ma era l’unico in buona fede»
L’affondo di Stefano Palazzi ha avuto un’eco minima tra i protagonisti del processo a Calciopoli. Le accuse all’Inter lanciate dal procuratore federale hanno avuto un riscontro relativo. L’aula del Tribunale di Napoli è poco affollata rispetto alle altre udienze. «C’è poca gente, oggi (ieri ndr.). Probabilmente, le attenzioni sono tutte rivolte a quanto accade a Roma». É ironico, Luciano Moggi, nel commentare la scarsa presenza di addetti ai lavori. L’udienza, in ogni modo, s’è fatta ed è stata presieduta da Teresa Casoria, il giudice che i pm avrebbero voluto ricusare. Ma la richiesta è stata rigettata dalla Settima sezione della Corte d’Appello di Napoli. Dunque, i
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MERCATO
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2011
COUTINHO CON L’UNDER 20 italia: 514954585150
Domenica il raduno Mancheranno in 7 Il raduno nerazzurro è previsto per domenica mattina alla Pinetina, con partenza immediata per Pinzolo, dove
l’Inter si tratterrà fino al 20: i nerazzurri in rosa sono tutti convocati, tranne i sei sudamericani impegnati nella Coppa America (Zanetti, Cambiasso, Samuel, Julio Cesar, Maicon e Lucio), più Coutinho, che parteciperà al Mondiale under 20.
Gasp, via! «Inter, dammi subito il meglio nel derby» «Sneijder parte? Non so, ma qui senza Ibra poi si vinse tutto. E non mi date dello juventino» DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA ELEFANTE APPIANO GENTILE (Como)
Non ha pronunciato il termine pirla e neanche il vocabolo sogno. Le parole acquisto/rinforzo sì, ma come eventualità, non esigenza primaria. Né Mourinho, né Leonardo, né tantomeno Benitez: solo Gian Piero Gasperini, che ha parlato di lavoro, di bel gioco, di gruppo, di spirito di rivalsa. E che, al primo giorno ufficiale di Inter, accompagnato dal vice d.g. Stefano Filucchi e dal d.t. Marco Branca, se era emozionato lo ha mascherato bene.
«Qui conta vincere, dunque grande mentalità e un’organizzazione di squadra chiara: per farci apprezzare, proporre un calcio che possa piacere alla gente. E per quanto mi riguarda, per entrare nel cuore dei tifosi interisti come quelli genoani: Gasperson, il loro soprannome, è sempre il mio preferito». Pensa di partire dal suo 3-4-3? «La difesa a tre è una novità che potrei proporre, anche se non è scontato. Si tratta di un’alternativa, non di un’imposizione». Vuol dire che pensa ad un’Inter «trasformista»?
Gasperini, quanto cambia l’approccio quando si arriva ad allenare una grande?
«Questa squadra potrà giocare con la difesa a tre o a quattro, con due attaccanti o anche di più, ma l’importante sarà non formalizzarsi sui numeri, per-
«Io non posso guardare al passato, che conta solo perché può dare forza, entusiasmo: ci aspettano subito molti impegni, devo pensare all’immediato, al futuro prossimo».
Gian Piero Gasperini, 53 anni, è il sedicesimo allenatore dell’Inter nell’era di Massimo Moratti AFP
Obiettivo numero uno?
ché potrà cambiare faccia anche nel corso della stessa partita: conta essere in grado di proporre qualcosa di diverso e che ognuno possa interpretare anche più di un ruolo. Non sono dieci metri più avanti o più indietro, più a sinistra o più a destra, a cambiare le cose». Cosa le serve dal mercato per la sua idea di Inter?
«L’Inter ha ancora tutti i giocatori che aveva l’anno scorso, dunque è forte anche così com’è. Ho già in mano un gruppo fortemente competitivo, poi se sarà migliorabile, tanto meglio: e visto che l’Inter è la squadra che negli ultimi anni ha sbagliato meno sotto questo punto di vista, credo proprio che non scenderemo di livello».
SI SPOSA, POI IN RITIRO
Pazzini, il viaggio di nozze a Pinzolo... Il viaggio di nozze se lo farà... a Pinzolo. Nessuno «sconto» per Giampaolo Pazzini: il centravanti nerazzurro si sposerà
Anche se qualcuno dovesse essere ceduto, tipo Sneijder?
«Sneijder è un grande giocatore, ma oggi è difficile prevedere cosa potrà succedere nei prossimi 40-50 giorni. Di sicuro l’intenzione dell’Inter è uscire dal mercato più forte, non indebolita, e il passato — vedi Ibrahimovic al Barça e Eto’o all’Inter — dimostra che questo può succedere in tanti modi». Le piace Alvarez?
«Ottimo giocatore, se davvero dovesse arrivare sarà un rinforzo importante». Eto’o, Pazzini, Milito, Castaignos: troppi centravanti di ruolo per un allenatore che preferisce giocare con un unico vero terminale offensivo?
«Tra loro c’è già stata una buona rotazione l’anno scorso e più volte hanno anche giocato insieme. E poi ci saranno tante partire da affrontare». Ecco, appunto: che differenza può fare il dover pensare a preparare non più due, ma tre partite in otto giorni?
«Se devo dire la verità non sono per niente preoccupato, ho solo voglia di cominciare a lavorare. Anzi, appena finito il mio primo incontro con Moratti, non toccavo terra e avrei voluto iniziare ad allenarci e a giocare dopo mezzora. La priorità è creare un ambiente positivo, divertirsi: se ce l’ho fatta in categorie inferiori e poi al Genoa, credo che qui ci siano tutte le condizioni per rifarlo, visto che avrò anche giocatori di maggior qualità». Correndo ancora e sempre a mille all’ora?
«Ma guardate che in squadra non avevo mica dei Superman: qui ho calciatori che non hanno nulla da invidiare a quelli che ho allenato in passato e poi in campo certe cose, mantenendo certe distanze, si possono fare sempre, e senza troppa fatica».
La Foto In vendita la maglia del nuovo tecnico
Gasperini è già in bancarella... I tifosi accorreranno in massa domenica mattina, giorno del raduno della squadra prima della partenza per Pinzolo (Trento). Ma già ieri fuori dalla Pinetina le bancarelle esponevano le varie maglie nerazzurre. In bella mostra anche quella del nuovo allenatore Gian Piero Gasperini. Leonardo insomma sembra già dimenticato (IPP)
A proposito di fatica: come si regolerà con chi è impegnato in Coppa America?
«Dipenderà da quanto giocheranno e se arriveranno in fondo, ma l’idea è farli riposare e per i primi impegni, Supercoppa italiana compresa, affidarci al gruppo che inizierà la preparazione. Vorrà dire che il 6 agosto, contro il Milan a Pechino, ci mancheranno un po’ di giocatori, ma il derby è una partita che vogliamo preparare al meglio». Che fa, lancia già una sfida?
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La squadra è già forte così, se poi arriva qualcuno okay: il livello non scenderà Faremo riposare chi è in Coppa America. A Pechino con chi inizia il ritiro GIAN PIERO GASPERINI ALLENATORE DELL’INTER
«Il Milan ha vinto lo scudetto con merito, ma arrivare dietro è sempre brutto, soprattutto se arrivi dietro alla squadra della tua stessa città: credo che alla base della nostra stagione ci sarà anche e soprattutto un grande spirito di rivalsa». Dopo tanti anni nel settore giovanile della Juve ha pensato, arrivando all’Inter, di doversi staccare l’etichetta di juventino?
«Non rinnego nulla di quegli anni, ma il settore giovanile non è la prima squadra. Credo che il mio sia un percorso indipendente e il mio attaccamento professionale, semmai, hai i colori rosso e blu: prima del Crotone e poi del Genoa». Come se la cava con gli scacchi?
«Giochicchio...». E quel signore, si chiama José Mourinho, che disse che lei lo aveva messo in difficoltà giocando a scacchi, lo ha sentito?
«No, ma io e lui ci siamo frequentati solo in campo: c’è sempre stata una forte stima reciproca, disinteressata proprio perché non c’è amicizia». Assente il presidente Massimo Moratti, che invece nel dicembre scorso era intervenuto al primo giorno in nerazzurro di Leonardo, al fianco di Gian Piero Gasperini durante la presentazione alla stampa al Centro sportivo Angelo Moratti c’erano il dirigente Stefano Filucchi e il direttore dell’area tecnica Marco Branca IMAGE SPORT
venerdì sul lago di Como e la sua luna di miele durerà soltanto un giorno, sabato, perché già domenica mattina il Pazzo sarà assieme ai compagni sul pullman che porterà l’Inter in ritiro a Pinzolo. Vorrà dire che si farà perdonare dalla moglie Silvia Slitti con le vacanze di Natale...
BENZINA E INFORTUNI
Quell’errore di Benitez che non rifarà Dire che non ci si può fermare a guardare al passato non significa far finta che non esista. E quando en passant, con un tocco anche elegante, Gasperini ieri ha detto «nella scorsa stagione c’è stato qualche acciacco di troppo», ha fatto intuire di aver già ben compreso quale fu il peccato originale che Benitez non fece mai nulla per emendare davvero: una preparazione sbagliata non in assoluto, ma per «quella» Inter. Le squadre di Gasperini hanno bisogno di benzina nel motore, tutto sta a metterci quella giusta: per questo, anche nella terza riunione con il suo staff di ieri mattina, si è lavorato sodo. Per questo, ai microfoni di Inter Channel, il tecnico ha poi raccontato: «Ho voluto ascoltare e capire il più possibile quello che è stato fatto in passato: questa è la base dalla quale mi sono imposto di partire, poi da qui comincerò a inserire quello che è il mio credo, il mio modo di interpretare il calcio, le partite, gli allenamenti». Perché dagli errori si impara sempre: anche da quelli degli altri. a.e.
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2011
L’AMICHEVOLE DEL 24 italia: 514954585150
Test a Leverkusen con il Galatasaray Giorno dopo giorno va definendosi anche nei dettagli il calendario delle amichevoli estive dell’Inter. Il test che concluderà il
ritiro, previsto per il 20 contro la Cremonese (dopo le due gare in programma il 14 e il 17 a Pinzolo, contro selezioni locali), si giocherà quasi certamente a Rovereto. Stabilita anche la sede della sfida con il Galatasaray del 24 luglio: è stato scelto lo stadio di Leverkusen.
STAFF TECNICO
Anche Juric al lavoro con Gasp Ci sarà anche Ivan Juric nello staff di Gian Piero Gasperini. Il 35enne croato era alla Pinetina per la presentazione del tecnico
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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che lo ha allenato a Crotone e Genova. Juric avrà il ruolo di assistente tecnico, ma sarà spesso in giro per osservare gli avversari dell’Inter. Juric, che era il vice allenatore della Primavera del Genoa, intanto sarà al centro tecnico di Coverciano per ottenere il patentino.
«Sarò sempre grato a Zanetti» Ricki Alvarez racconta le sue prime sensazioni da interista. Domani atterrerà a Milano
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DAL NOSTRO INVIATO
numeri& STATISTICHE
LUCA CALAMAI BUENOS AIRES
«Corono il sogno di mio padre Carlos. Lui fin da ragazzino aveva una grande simpatia per l’Inter. Ora verrà con me a scoprire com’è dal vivo il pianeta nerazzurro». Ricky Alvarez ha appena firmato il contratto e ha già la valigia pronta. Vacanza attiva
Il nuovo gioiello di Moratti si imbarcherà oggi da Buenos Aires per mettersi a disposizione della società. Visite mediche, il primo incontro con Gasperini, un salto ad Appiano Gentile. Insomma, un copione già scritto. «Anche se ero in vacanza non ho mai smesso di allenarmi e negli ultimi tre giorni ho intensificato il lavoro. Sapevo che stava maturando qualcosa di importante per la mia carriera. Voglio farmi trovare pronto per il raduno dell’Inter, è importante fare subito una buona impressione». Milito, un grande
Ricardo Alvarez, 23 anni, centrocampista argentino
É stata una trattativa lunga solo perché il Velez ha cercato di mescolare le carte e di alzare il prezzo del cartellino, ma già domenica notte tutto era stato risolto. Gli emissari nerazzurri hanno sempre giocato di sponda con Alvarez e con il suo procuratore Simonian. L’idea Arsenal è tramontata nel momento in cui l’Inter è scesa in campo. «Come potevo rifiutare l’offerta del club dove milita Zanetti. Uno dei miti del calcio argentino, un modello per ogni giovane che si avvicina al pallone». E il capitano, giusto per allargare la colonia argentina, ha spiega-
to: «Tevez? E’ un grande, il mercato è appena iniziato. Attenti alle sorprese...». «L’Inter ha un’anima argentina - prosegue Alvarez -. Credo che riuscirò ad ambientarmi in fretta. E Milito è un grande goleador». Foglio di carta e ruoli
Che proprio Ricky dovrà rifor-
« « «
Il capitano è un modello per tutti. Mi ambienterò in fretta. Milito? Un grande bomber Ho giocato da numero otto, da dieci e anche da esterno offensivo di fascia destra In vacanza mi sono allenato, voglio fare buona impressione già dal raduno RICARDO ALVAREZ CENTROCAMPISTA
nire di assist. Alvarez, nei lunghi colloqui con i collaboratori di Moratti, ha parlato molto di ruolo, di tattica, della sua posizione in campo. Dopo aver rubato al suo procuratore carta e penna ha disegnato un campo e ha indicato alcune posizioni. Quelle che ha ricoperto nell’ultima, fantastica, stagione nel Velez. «Ho giocato da numero otto, da dieci e in un paio di occasioni anche da esterno di fascia destra». Insomma, Gasperini troverà un elemento molto duttile tatticamente. Un dato molto importante. Cinque anni con bonus
La firma del contratto è stata quasi una formalità. L’accordo ha la durata di cinque anni per un milione di euro a stagione. Ci sono poi, dei bonus legati alle presenze, ai gol e ai risultati che otterrà l’Inter nella prossima stagione. In Italia e a livello europeo. Una pioggia d’oro per questo talento sudamericano che aveva uno stipendio intorno ai duecentomila euro.
Con Ricky sono 5 gli argentini nerazzurri
Potrebbe anche infittirsi la colonia argentina nell’Inter, ma intanto con l’arrivo di Ricardo Alvarez diventano 5 i giocatori argentini che vestiranno il nerazzurro: potrebbero arrivare anche Banega o Lamela, ma intanto Alvarez troverà Zanetti, Cambiasso, Samuel e Milito.
Acqua e sapone
«L’investimento complessivo tra cartellino e ingaggio si aggira intorno ai nove milioni di euro» spiegano i dirigenti nerazzurri, che hanno trascorso tre giorni a Buenos Aires praticamente senza dormire. Ma con i bonus e le tasse il transfer pesa per 11,5 milioni di euro. Più lo stipendio al giocatore. «Di Alvarez ci ha colpito - spiegano gli emissari di Moratti - la semplicità, è un ragazzo acqua e sapone. E viene in Italia con tanta voglia di vincere, gli si legge negli occhi». Ora anche i tifosi nerazzurri possono sognare nel nome di Ricky. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ecco i 4 argentini che Ricardo Alvarez troverà in ritiro con l’Inter a Pinzolo: dall’alto in senso orario, Javier Zanetti (fotoFORTE), Esteban Cambiasso (fotoPress), Walter Samuel (fotoIMAGE) che rientra dopo un grave infortunio al ginocchio, e Diego Alberto Milito (fotoPLP)
MERCATO GLI ARGENTINI SEMPRE NEL MIRINO DEI NERAZZURRI
Palacio riprende forza Lamela è l’alternativa Banega, più sì che no Il dt Branca parla di Sneijder: «I nostri big a meno di offerte megagalattiche non si muovono. Su Lucio siamo ottimisti» DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE APPIANO GENTILE (Como)
Dopo Ricky «Maravilla» Alvarez, avanti gli altri. Argentini, se possibile. Limare il prezzo
Perché per Ever Banega del Valencia l’interesse è forte, ma l’Inter cerca di limare il prezzo: dai 7 ai 9 milioni vanno bene, di più no. Chiaro che il club spagnolo - che lo pagò 18 milioni di euro - cerca di alzare la richiesta, ma il club nerazzurro è sì convintissimo del giocatore, ma anche certo del fatto che offerta e pretese possano collimare al di sotto dei
10 milioni di euro. «Banega dice il direttore dell’area tecnica Marco Branca -? C’è soltanto un interesse, non una trattativa». Diciamo che l’interesse è forte per un giocatore in attesa del passaporto comunitario, quello che non ha Casemiro del San Paolo, elemento sempre sott’occhio. Sblocco Palacio?
La prossima settimana è atteso il primo acquisto (Jonathan) per espletare le visite mediche («Sarà il vice di Maicon perché Maicon rimarrà all’Inter» dice Branca), ecco il capitolo-Palacio: ieri ci sono astati passi in avanti che fanno trapelare ottimismo, di certo non sarà una trattativa breve anche l’Inter è convinta di po-
.it OGGI ALLE 15,30 LA VIDEOCHAT DI CALCIOMERCATO Oggi alle 15,30 sul nostro sito seguite la videochat con l’esperto di mercato Carlo Laudisa che, insieme a Nathalie Goitom, risponderà alle domande dei lettori. Ad arricchire i 45’ di diretta ci saranno i collegamenti telefonici per gli aggiornamenti dalla sede delle trattative.
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ter sempre convincere Pandev a trasferirsi a Genoa. «É un giocatore che piace all’Inter - dice Gian Piero Gasperini - e che io ho allenato e avuto modo di apprezzare. Per quel che riguarda le possibilità di arrivo dovete chiedere a Branca...» sorride. Pandev o Viviano
Se Pandev (cercato anche in Germania, qualcuno sussurra da Wolfsburg e addirittura dal Bayern) dovesse irrigidirsi, l’alternativa sempre viva sarebbe quella di Erik Lamela, classe ’92 del River Plate sul quale sta spingendo con forza e convinzione la Roma. «Lamela? Lo seguiamo» dice Branca. Ed è la conferma che se dovesse esserci un invalicabile muro da parte del macedone, potrebbe esserci una accelerazione sull’altro talento argentino. Attenzione però anche all’insistenza su Palacio, che all’Inter piace almeno da un anno: alla lunga - e nonostante le smentite del Genoa - potrebbe davvero essere inserito Viviano, che Malesani vuole e che il Genoa preferirebbe nel caso in cui cedesse Eduardo. Offerte megagalattiche
Altro tema, Lucio resterà? E i big come Sneijder? «Per Lucio il problema è della lunghezza
del contratto - dice Branca a Sky -, ma è stata fatta un’offerta importante al giocatore e siamo molto tranquilli perché possa accettare e rimanere a Milano anche il prossimo anno». L’idea sarebbe quella di mantenere l’1+1 ritoccando l’ingaggio anziché offrire un biennale secco come vorrebbe il giocatore. «L’intenzione - prosegue Branca - è di non cedere nessun big, poi se arrivassero offerte megagalattiche se ne discuterebbe ma per ora non c’è nulla». In verità non è ancora arrivata alcuna offerta definibile come ufficiale, ma alcuni sondaggi sarebbero arrivati: il Manchester United per esempio continua a pensare a Wesley Sneijder e avrebbe lanciato segnali che per ora non si sono trasformati in... soldoni. Il Bologna chiede un baby
Intanto, l’agente di Thiago Motta risponde non... rispondendo alle voci di inglesi e giallorosse («L’Arsenal e la Roma sono squadre di grandissimo livello, ma sulle ipotesi è inutile dare delle risposte» dice Dario Canovi), mentre il Bologna è convinto di poter tornare alla carica di un giovane dell’Inter: prima scelta, Castaignos; seconda, Coutinho. Per l’Inter sono incedibili entrambi, il primo anche in chiave-prestito.
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I NUMERI
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BOLOGNA LE IDEE DEL TECNICO
Bisoli: «Voglio 5 giocatori»
gol realizzato da Aguero nella partita d’esordio della Copa America con la Bolivia. Un grandissimo gol
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reti realizzate dall’attaccante con la maglia della Nazionale argentina in 27 presenze in 5 anni
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Sergio Aguero, 23 anni, attaccante dell’Atletico Madrid e dell’ Argentina. A destra Gisueppe Rossi, 24 anni dell’Atletico Madrid EPA-REUTERS
Juve, ecco il piano B: Rossi se non c’è Aguero Ed è assalto a Silvestre L’Atletico non fa sconti: 45 milioni. Scatta allora il contatto con Pepito che costa 25. Scelto, intanto, il difensore del Catania DAL NOSTRO INVIATO
MIRKO GRAZIANO TORINO
L’Atletico Madrid non abbassa le pretese, Aguero prende tempo, c’è il rischio di un’asta selvaggia, e allora la Juventus fa scattare il piano B. Sì, i bianconeri hanno avviato seri contatti con l’entourage di Giuseppe Rossi, pista parallela, non un ripiego. Ieri, a Milano, incrocio per nulla casuale fra Beppe Marotta e Federico Pastorello, agente dell’attaccante del Villarreal e della Nazionale. Un’eventuale operazione, quella che porterebbe Pepito a Torino, più vantaggiosa rispetto all’affare Aguero: il Villarreal chiede 30 milioni (a 25 si può chiudere) e a livello di contratto la Juve se la «caverebbe» con un quinquennale da circa 4 milioni a stagione. Insomma, avanze-
Resta solo il City?
Sull’argentino può tornare il City che incassa il mal di pancia del solito nervoso Tevez Marotta ieri ha visto l’agente dell’attaccante italiano: con lui risparmierebbe rebbe un bel budget, per poi puntare per esempio a Vucinic, Vidal e Diarra. Rossi è pronto a dire sì alla Juve, il Villarreal non svende, ma neppure pone veti. Il terreno è fertilissimo, anche perché gli spagnoli sarebbero interessati a Felipe Melo come parziale contropartita.
Insomma, Marotta si copre le spalle, per evitare di restare a mani vuote. Aguero resta in piena corsa, sia chiaro, ma in corso Galileo Ferraris non vogliono partecipare ad aste di nessun tipo e trascinare troppo la trattativa. L’offerta è sempre la stessa: 35 milioni più una contropartita tecnica, di fatto 40 milioni. Gli spagnoli continuano a chiedere i 45 milioni previsti dalla clausola di rescissione, e li vogliono in contanti. A Madrid, forse, sperano in un rilancio di Chelsea e City, mentre va sfumando l’ipotesi Real. Mourinho non sarebbe infatti così entusiasta del Kun, e allo stesso tempo Florentino Perez farebbe volentieri a meno di una «guerra» cittadina con i cugini dell’Atletico. Anche Villas Boas - sponda Chelsea - giura di non puntare sul genero di Maradona, resta quindi un unico pericolo: il Manche-
OGGI ALLE 16 NELL’IMPIANTO CHE VERRA’ INAUGURATO A SETTEMBRE
Del Piero, Pirlo e Buffon modelli Juve Le nuove maglie presentate dai big TORINO Oggi, intorno alle 16, presentazione delle maglie Juve (Nike) per la stagione 2011 2012. Appuntamento nel nuovo stadio con la probabile presenza del presidente Andrea Agnelli e quella sicura dell’ad Beppe Marotta. A Valeria Ciardiello volto e voce di Juve Channel il compito di guidare il pomeriggio di festa. Modelli sicuri per l’occasione il capitano Alessandro Del Piero e il nuovo acquisto Andrea Pirlo, testimonial Nike. La maglia da portiere dovrebbe essere presentata da Buffon. Si tratta
del primo passo ufficiale nell’impianto che vivrà la sua inaugurazione sul campo l’8 settembre, quando la banda Conte giocherà un’ amichevole col Manchester United. Domani, poi, comincia il ritiro a Bardonecchia. Previsto grande «affollamento», in attesa che la rosa venga smaltita, con almeno 11 giocatori sul mercato. Fra questi Amauri, Iaquinta, Sissoko, Felipe Melo, Martinez e uno fra Storari e Manninger. L’11 luglio, a Bardonecchia, ci sarà il consueto bagno di folla, con la squadra presentata ai tifosi. Punto
nevralgico del ritiro è il Summer Village, lo spazio dedicato al mondo Juve e ai suoi sponsor. All’interno, Turismo Torino e Provincia è presente con un desk istituzionale, dalle 9 alle 20, gestito da due informatori turistici. Conte e i suoi ragazzi lasceranno Bardonecchia il 17. Il 19 partenza per Philadelphia: tournée americana che terminerà il primo agosto. Tre le amichevoli, già fissate quelle contro i messicani del Club America e i portoghesi dello Sporting Lisbona: quest’ultima partita si giocherà in Canada, a Toronto.
ster City, che ha appena incassato l’ennesima dichiarazione di addio di Carlos Tevez. E il City è un’autentica potenza a livello economico, forse l’unico club disposto ad avvicinare il quinquennale da 7,5 milioni a stagione (bonus compresi) offerto dai bianconeri ad Aguero.
gol Quelli realizzati nell’ultima Liga. Il record. In totale ha segnato 27 gol in questa stagione. Lo scorso anno nella Liga furono 12
18
gol Quelli realizzati da Pepito Rossi nella scorsa Liga con la maglia del Villarreal. L’azzurro ne ha realizzati anche 11 in Europa League e 3 nella coppa del Re.
Vidal e Diarra
Intanto, il via libera al secondo extracomunitario riporta d’attualità in casa Juve la pista Bastos, 27enne brasiliano del Lione che però non entusiasma più di tanto Conte. Più caldi i nomi di altri due extracomunitari: Vidal e Danilo. In Cile parlano di un’offerta bianconera al Bayer Leverkusen da oltre 20 milioni per Vidal, Marotta è fermo a 10. Così il ds Voeller: «Dove va Vidal? Se viene ceduto va all’estero e solo con l’offerta giusta». Occhio, poi, a Diarra: il francese sarebbe pronto a trattare con la Juve. La vera emergenza resta il fronte cessioni, con una valanga di giocatori sul mercato, almeno 11. Una rosa messa a disposizione anche della Real Sociedad: i due club ne stanno parlando da un paio di giorni.
ANDREA TOSI BOLOGNA
Smagrito e in gran forma («in vacanza gioco tutti i giorni a tennis e a calcio a nove»), Pierpaolo Bisoli fa il punto sul mercato del Bologna a 10 giorni dal ritiro di Andalo cominciando dai nuovi acquisti: «Sono arrivati ragazzi che hanno sposato il nostro progetto. Tutti hanno voglia di emergere e di mettersi in discussione. Gillet è una sicurezza per continuità, Vantaggiato ha l’occasione della vita, Pulzetti ci darà corsa, Rickler fisicità, Crespo possiede qualità che in A hanno in pochi, Antonsson l’ho visto solo in dvd ma garantisce Bagni, poi ci sono i giovani Rodriguez e Stojanovic di cui mi dicono un gran bene. Con questa squadra, lavorando forte nella preparazione, potrei cominciare il campionato». Flessibilità
L’entusiasmo non manca, però ci vuole realismo: «Ci manca una prima punta. Floro Flores mi piace. Ci muoviamo per prendere due attaccanti, due centrocampisti e un terzino sinistro, ma possiamo adattarci, mi bastano 20-21 elementi. Non abbiamo giocatori incedibili anche se Ramirez vorrei tenerlo. Sul modulo sarò molto flessibile, non ho un dogma fisso, anzi dovremo sapere cambiare pelle in corso d’opera».
la guida Da domani al lavoro anche Lazio e Catania Venerdì tocca al Siena Sono due le squadre già al lavoro: il Palermo si è radunato domenica scorsa e sta svolgendo la preparazione a Malles in vista del preliminare di Europa League, lunedì, invece, è toccato all’Udinese che svolge la prima settimana di lavoro in casa e domenica si trasferirà ad Arta Terme per preparare il preliminare di Champions League. Domani ripresa a tutti gli effetti per Catania, Juventus e Lazio. Mentre venerdì toccherà alla prima neopromossa, il Siena del nuovo allenatore Giuseppe Sannino.
Sì a Silvestre
Juve comunque attivissima anche sul mercato italiano. Per la difesa è stato ormai scelto Matias Silvestre. La trattativa con il Catania è avviatissima: come parziale contropartita ai siciliani verrà girato Michele Paolucci. Sivestre è nato in Argentina, ma ha passaporto italiano e teoricamente potrebbe ancora essere convocato da Cesare Prandelli: nella scorsa stagione è stato uno dei 3-4 migliori centrali del campionato.
Pierpaolo Bisoli, 44 anni, nuovo tecnico del Bologna AP
S Matias Silvestre difensore del Catania, 26 anni LAPRESSE
PALERMO Ritiro: da domenica al 20 luglio a Malles-Venosta (Bz). UDINESE Raduno: lunedì a Udine. Ritiro: dal 10 al 31 luglio ad Arta Terme (Ud). CATANIA Raduno: domani a Catania. Ritiro: dall’11 a Torre del Grifo (Ct). JUVENTUS Raduno: domani a Vinovo. Ritiro: dal 7 al 17 luglio a Bardonecchia (To), dal 19 luglio al 1o agosto tournee negli Stati Uniti, dal 4 al 7 agosto a Chiusa Pesio (Cn). LAZIO Raduno: domani a Venezia. Ritiro: dal 7 al 23 luglio ad Auronzo (Bl); dal 26 al 31 luglio a Fiuggi. SIENA Raduno: venerdì a Siena. Ritiro: dall’11 al 26 luglio a Ridanna (Bz), dal 29 luglio al 10 agosto ad Abbadia San Salvatore (Si). CESENA Raduno: sabato a Cesena. Ritiro: dall’11 luglio al 7 agosto ad Acquapartita (Fc), dal 9 al 14 agosto a Castrocaro (Fc). INTER Raduno: il 10 luglio ad Appiano Gentile (Co). Ritiro: dal 10 al 21 luglio a Pinzolo (Tn). CAGLIARI Raduno: dall’11 al 14 luglio ad Assemini (Ca). Ritiro: dal 18 luglio ad Assemini. CHIEVO Raduno: a Verona l’11 luglio. Ritiro: dal 14 al 30 luglio a San Zeno di Montagna (Vr). FIORENTINA Raduno: dall’11 al 14 luglio a Firenze. Ritiro: dal 14 al 29 luglio a Cortina d’Ampezzo (Bl); dall’1 al 4 e dall’8 al 15 agosto a San Piero in Sieve (Fi); dal 4 al 7 agosto tournée in Inghilterra. PARMA Raduno: il 11 luglio a Parma. Ritiro: dall’11 al 29 luglio a Levico Terme (Tn). MILAN Raduno: il 12 luglio a Milanello (Va). Ritiro: dal 12 luglio a Milanello (Va). NAPOLI Raduno: il 12 luglio a Castelvolturno (Ce). Ritiro: dal 16 al 31 luglio a Dimaro (Tn). ROMA Raduno: il 13 luglio a Trigoria. Ritiro: dal 15 al 26 luglio a Riscone di Brunico (Bz). LECCE Raduno: il 14 luglio a Camporosso di Tarvisio (Ud). Ritiro: dal 15 a data da destinarsi a Camporosso di Tarvisio (Ud). ATALANTA Raduno: il 16 luglio a Zingonia (Bg). Ritiro: dal 17 luglio al 7 agosto a Rovetta (Bg). GENOA Raduno: il 17 luglio a Neustift (Austria). Ritiro: dal 17 al 30 luglio a Neustift (Austria). NOVARA Raduno: il 17 luglio raduno ad Acqui Terme (Al). Ritiro: dal 18 al 31 luglio ad Acqui Terme; dal 3 al 7 agosto a Chatillon (Ao). BOLOGNA Raduno: 18 luglio a Bologna (16 e 17 luglio visite mediche). Ritiro: dal 18 al 31 luglio ad Andalo (Tn); dall’1 al 13 agosto a Sestola (Mo).
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nel mirino Quante stelle adesso tornano a essere rincorse dai nostri club Acosta Attaccante Argentino, 20 anni, gioca nel Boca Juniors. Piace all’Atalanta
Arouca Centrocampista Brasiliano, 24 anni, gioca nel Santos. Piace alla Fiorentina REUTERS
Bastos Jolly esterno Brasiliano, 27 anni, gioca nel Lione. Piace alla Juventus REUTERS
Casemiro Centrocampista Brasiliano, 19 anni, gioca nel San Paolo. Piace a Inter e Napoli LIVERANI
Chavez Centrocampista Argentino, 25 anni, gioca nel Boca Juniors. Piace al Catania REUTERS
Torna il secondo e Un anno di lotte, poi il consiglio Figc accontenta la A Si torna alla situazione precedente il Mondiale sudafricano. C’è un piano anche per i giovani VALERIO PICCIONI ROMA
Danilo, Ganso, Bastos. Sotto a chi tocca, si fa per dire. Con una carta in più. Il calcio italiano torna al secondo extracomunitario dopo un anno di purgatorio figlio del tracollo mondiale in Sudafrica. Il consiglio federale l’ha deciso, comprensibile sottolineatura del presidente Abete, all’unanimità. Una svolta che non sembrava proprio dietro l’angolo a giudicare dallo stato dei rapporti fra le grandi duellanti sul contratto collettivo, Assocalciatori e Lega di A. L’operazione però è riuscita: si torna indietro di un anno, alla stagione in cui le società avevano la possibilità di importare due giocatori dall’estero. La decisione è stata integrata da un pacchetto vivai-scuole calcio-riforma dei campionati giovanili. E da una specie di comunione di intenti che ha fatto da sfondo al via libera. Insomma, la trattativa non è finita con un «vi diamo il
secondo extracomunitario e firmate il contratto collettivo». Ma qualcosa s’è mosso anche su questo fronte. Non baratto, ma intesa
Nell’incontro che ha spianato la strada all’accordo, infatti, Abete è stato chiaro: non fate scherzi, bisogna arrivare alla firma in tempo sufficiente per non tenere sotto scacco l’apertura della stagione con la minaccia di uno sciopero. Pure nella conferenza stampa le parole usate sono state categoriche: «Bisogna intervenire a strettissimo giro». Frasi rivolte soprattutto alla Lega di A. Beretta, comunque, era soddisfatto: «Con questa misura i nostri club recuperano competitività, si è ritrovata la sintonia fra le leghe su un provvedimento del genere». Ma anche sul contratto il presidente della Lega A è stato decisamente più conciliante del solito: «Il grosso è stato fatto. Siamo disponibili a metterci davanti a un tavolo e a non alzarci finché non si trova una soluzione».
La decisione fa felici i club che ora dovrebbero firmare l’accordo collettivo Conferma Beretta «Non ci alzeremo dal tavolo finché non si troverà una soluzione»
Correttivo
Dunque, i club hanno ritrovato la possibilità di cambiare due extracomunitari. A condizione che i due partenti siano in scadenza di contratto o vadano all’estero. Questo ricalca quanto accadeva fino alla penultima stagione, prima della restrizione a un solo acquisto extracomunitario dall’estero. Il «correttivo» riguarda una sorta di norma anti-furbi. Non sono calcolabili, non liberano posti, insomma, i ragazzi al loro primo anno fra i professionisti, il tutto per evitare ingaggi strumentali. Marchio di qualità
Abete ricorda che le nuove norme si pongono sempre sotto il tetto delle quote del Coni che fissano a quota 60 la soglia dei nuovi contratti dall’estero. Secondo i primi calcoli l’aumento rispetto alla situazione esistente non sarà superiore ai 15 giocatori. Il presidente federale ricorda poi l’impegno a riscrivere l’articolo 40, quello che regola il tesseramento di stranieri figli di residenti limitandoli alla A e B. L’Italia è cambiata, anche il calcio deve prendere atto di questa identità sempre più multietnica. Nel pacchetto c’è anche il varo di un «marchio di qualità», una specie di bollino blu delle scuole calcio concesso in base alle linee guida individuate da Settore Giovanile e scolastico (Rivera) e Settore Tecnico (Baggio). Poi Beretti e Primavera (dal 2012-2013) che abbassano il limite di età da Under 20 a Under 19. Per la Beretti tre fuoriquota di un anno più vecchi; per la Primavera quattro, di cui tre più vecchi di un anno e uno senza limiti di età. Sperando che questi campionati riescano a ridurre la corsa all’estero dei club. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA STORIA L’ELIMINAZIONE DELL’ITALIA DAL MONDIALE 1966 PORTÒ ALLA CHIUSURA DELLE FRONTIERE PER 14 ANNI
Un secolo di regole, blocchi e litigi Tesseramento degli stranieri da sempre controverso, anche nel «dopo Bosman» Il calcio in Italia lo portarono gli stranieri. Più precisamente gli inglesi, a fine Ottocento. Ma il loro utilizzo diventò presto motivo di discussione. Tante le norme, introdotte e cancellate, come si legge nel Dizionario del calcio italiano di Marco Sappino. Nel 1926 ogni società poteva tesserare due stranieri, impiegandone però uno per volta. Un anno dopo era già cambiato tutto: sì soltanto agli oriundi, figli di italiani all’estero e con diritto di cittadinanza. Nel 1946 si tornò a due, poi salirono a cinque; ma alme-
no due dovevano essere oriundi, categoria poi abolita nel 1949, quando le società furono autorizzate a tesserare tre stranieri (equiparati agli italiani quelli da almeno cinque anni nel nostro Paese, i fuoriquota). Ma che confusione
Nel 1952 due stranieri, ma conferma dei fuoriquota. Ai tesserati dal 1˚ luglio 1953 non si applicò più la norma dei cinque anni e in base al «veto Andreotti» non vennero più concessi permessi di soggiorno ad atleti stranieri, fatta eccezione per
quelli con la doppia nazionalità. Nel 1955 venne dato il via libera al tesseramento di uno straniero e un oriundo. Blocco totale nel 1957, ma durò poco, visto che le società poterono tesserare uno straniero, un oriundo e un fuoriquota. Nel 1963 tre stranieri tesserati e due in campo. Nel 1966, dopo l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale inglese da parte della Corea del Nord, altro blocco totale, durato 14 anni. Frontiere riaperte nel 1980 con un solo straniero tesserabile, due dal 1982. Nel 1985 e fino a dopo il Mondiale messicano altro stop: chi retrocedeva dalla A poteva conservare nominativamente i due stranieri e chi saliva dalla B po-
teva tesserarne due nuovi. Riapertura al tesseramento di due stranieri dal 1987, saliti a tre dal 1988 (uno in B dal 1990). Il caso Bosman
Il 15 dicembre 1995, poi, arrivò la sentenza Bosman e non ci furono più limiti per i giocatori comunitari in Serie A, B e C. Il balletto di regolamenti riguardò così gli extracomunitari: all’inizio in A se ne potevano tesserare cinque (uno in B), ma in campo potevano andare solo in tre. Nel 2003 un solo giocatore di area non Ue, due nel 2008, ancora uno nel 2010, dopo il Mondiale sudafricano. Fino a ieri. ro.pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
y
DAL 1995 IN POI
Il tris d’assi del Santos: da sinistra Danilo, 19 anni, Neymar, 19, e Ganso, 21. In Europa piacciono a molti club AP
Ecco com’è cresciuto il numero degli stranieri (area Ue ed extracomunitari) nei campionati professionistici italiani dalla sentenza Bosman (datata dicembre 1995) in avanti.
S STAGIONE 1995-96 Erano 66, di cui 37 extracomunitari
S 1996-97 Si sale a 119, che diventano 157 la stagione successiva
S 1998-99 Si sale a quota 229, che poi diventano 249 e 315
S 2001-02 Cambia ancora la norma e si registra un cospiscuo salto di quantità: fra Serie A, B e C gli stranieri arrivano a quota 449. Un numero destinato ad aumentare ulteriormente, fino ai 685 della stagione 2006-07
S 2007-08 Il numero complessivo è 846. Negli anni successivi: 992, 1.005 e 1.032 della scorsa stagione
LA GUIDA
Ogni ingresso legato alle uscite La riapertura al secondo extracomunitario si poggia sui criteri in vigore sino alla stagione 2009-10. La condizione principale è che ogni ingresso sia legato ad un’uscita. Ciò nel rispetto della legge sui flussi migratori che prevede delle quote fisse stagionali per ogni sport. I trasferimenti nel mercato interno non entrano così in questa casistica. Invece un’uscita è considerata tale solo se comporta il passaggio a un federazione straniera (anche se in prestito). Allo stesso modo un extracomunitario a fine contratto con una società italiana libera un posto per un nuovo extra Ue. C’è poi il caso dei giocatori che acquisiscono un passaporto comunitario durante il loro contratto con un nostro club: anche in questo caso la sua società acquisisce il bonus per una nuova acquisizione fuori dall’Unione Europea. La novità saliente riguarda invece le limitazioni sulle cessioni dei giovani. Questo tetto s’ispira alle recenti norme della Fifa che hanno iniziato a regolamentare il mercato del cosiddetto primo contratto: fenomeno questo che ha sviluppato in particolare il mercato con i Paesi africani. É accaduto spesso, infatti, che i club europei con questo stratagemma abbiano ingaggiato dei ragazzi in apparenza senza primogenitura tecnica nelle loro nazioni. E in questa maniera venivano eluse le norme sugli extracomunitari. Soprattutto se minorenni. E la Figc s’è adeguata volentieri a questa politica d’attenzione verso i diritti dei giocatori meno tutelati.
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Lucas Centrocampista Brasiliano, 18 anni, gioca nel San Paolo. Piace all’Inter REUTERS
Lucho Gonzalez Centrocampista Argentino, 30 anni, gioca nel Marsiglia. Piace alla Roma AFP
Muñoz Attaccante Cileno, 21 anni, gioca nel Santiago W. Piace al Chievo PHOTOSPORT
Palacios Centrocampista Honduregno, 26 anni, gioca nel Tottenham. Piace al Napoli AFP
Toloi Difensore Brasiliano, 20 anni, gioca nel Goias. Piace alla Lazio REUTERS
Vidal Centrocampista Cileno, 24 anni, gioca nel Bayer L. Piace a Juve e Napoli PHOTOVIEWS
extracomunitario Danilo o Ganso al Milan Casemiro: Inter o Napoli Ora è caccia aperta ai nuovi talenti: la Juve tra Bastos e Vidal La Fiorentina su Arouca, Toloi per la Lazio, Labrin a Palermo LUCA BIANCHIN CARLO LAUDISA MILANO
la situazione club per club ATALANTA Non ha preso e ceduto extracomunitari. In uscita ci sono Radovanovic e Ferreira Pinto, l’unico obiettivo è Acosta, esterno del Boca, ma costa molto. BOLOGNA Non ha preso e ceduto extra. In uscita Britos e Gimenez, al momento non ci sono obiettivi concreti (Heinze ha passaporto tedesco). CAGLIARI L’acquisto di Ibarbo è la prima operazione, mentre il sogno Martinuccio va verso il Fluminense. Nené e Sivakov possono liberare i due posti. CATANIA Non ha preso extra, può farlo cedendo Morimoto e Llama per prendere Chavez, centrocampista del Boca. CESENA Non ha preso extra, ha già ceduto Jimenez all’Al Ahli e liberato Appiah. Per ora non ci sono obiettivi dall’estero. CHIEVO Non ha preso e ceduto extra. L’obiettivo da sogno è Munoz, attaccante cileno dei Wanderers, magari cedendo Uribe. FIORENTINA Ha chiuso un’operazione: dentro Nastasic, fuori Avramov. Il secondo obiettivo è Arouca, centrocampista del Santos, in subordine Silva, punta del Velez. Nel caso, partirebbe Papa Waigo, Babacar, Gulan o Vargas. GENOA Ha già salutato Rafinha, la seconda cessione può essere Jankovic. Ha preso Ze Eduardo, che può diventare presto comunitario liberando il secondo posto, e Jorquera, comunque non ancora tesserati. INTER Non ha preso e ceduto extra. Possibili partenti Mariga, Muntari e Rivas, gli obiettivi Lucas e Casemiro. Più Banega, che sta per avere passaporto spagnolo. JUVENTUS Non ha preso e ceduto extra. Gli obiettivi sono Danilo (esterno
del Santos), ma soprattutto Bastos (terzino sinistro del Lione) e Vidal (centrocampista del Leverkusen). LAZIO Non ha preso e ceduto extra. Punta Toloi, difensore brasiliano del Goias, magari cedendo Carrizo, Makinwa o il giovane Ojiakor. LECCE Non ha preso extra e si è liberato del contratto di Fabiano. Al momento però non ha obiettivi dall’estero. MILAN Ha chiuso un’operazione: dentro Taiwo, fuori il giovane Ikande. La cessione di Digao può aprire le porte a Ganso o Danilo del Santos. NAPOLI Non ha preso e ceduto extra. Agli obiettivi Palacios (Tottenham), G. Rodriguez (Penarol) e Vidal (Leverkusen), si è aggiunto Casemiro: ieri contatto esplorativo con gli agenti. Può prenderli cedendo Sosa e Zuniga. NOVARA Non ha extracomunitari: venendo dalla B può prenderne 3. Probabile che due saranno giovani, al momento nessun obiettivo. PALERMO Ha già preso Milanovic, per il secondo posto punta Labrin, difensore dello Huachipato. In uscita Cani, Joao Pedro, Budan o un giovane. PARMA Ha chiuso un’operazione: dentro Pereira (Uruguay), fuori Covic della Primavera. Ora punta il ghanese Addae, cedendo Amaral. ROMA Non ha preso e ceduto extra. C’è un dubbio su Adriano: la sua cessione conta per questa sessione o per quella di gennaio 2011? L’unico obiettivo è Lucho Gonzalez, argentino del Marsiglia. SIENA Non ha ceduto extra, ma ha preso Brkic. Deve cedere qualcuno: Larrondo, Ivanov, Odibe o Arroe. UDINESE Ha chiuso un’operazione: dentro Doubai, fuori Beleck. Ora punta Mensah (difensore, rientro dal Granada) e Facundo Piriz. Molti i giovani cedibili.
La caccia è aperta. Dopo un anno di dieta, con un solo ricambio a disposizione, la Serie A si rituffa sul mercato extra UE. E il Milan è in prima fila. Non a caso in via Turati si sono attrezzati, liberando per tempo il posto necessario. Dopo Taiwo, allora si guarda al Brasile, per la precisione al Santos, titolare dei cartellini di Ganso e Danilo. Ma i neo-campioni della Libertadores non vogliono cedere i gioielli prima dell’inverno. Occhio, dunque, alla finestra di gennaio. Il discorso vale anche per l’Inter che sinora ha flirtato con due gioiellini del San Paolo: Casemiro e Lucas. Ma c’è tempo e il club nerazzurro intende prenderselo per sfruttare la doppia possibilità. Concetti simili per la Juve. Da tempo Marotta è sulle tracce di Bastos del Lione (offerti 12 milioni) e Vidal (pronti 10 milioni). Ma resiste anche l’opzione-Danilo, l’esterno del Santos che intriga Milan e Benfica. Il viaggio
Tempestivo il blitz del Napoli in Argentina: Micheli è lì per setacciare nuove piste. Intanto De Laurentiis s’è mosso per Casemiro. Il perno del centrocampo del San Paolo, 19 anni, piace anche all’Inter, ma il contatto di ieri con i suoi agenti può segnare una svolta. Da parte sua la Roma conta di far fruttare la semina sudamericana. Se Lamela ha già il passaporto, ora attenzione a Lucho Gonzalez, in rotta con il Marsiglia. Sull’altra sponda, Lotito s’è già mosso, ma Reja aspetta un rinforzo in difesa. Così torna d’attualità la candidatura del brasiliano Toloi del Gojas. Anche la Fiorentina plaude al riallargamento. Il d.s. viola Corvino è uno dei fautori di un mercato liberista ed è pronto a rituffarsi in Sudamerica. Il centrocampista Arouca del Santos piace, ma non vanno escluse sorprese. I jolly
In questo scenario sono da mettere in preventivo le operazioni in condominio. Facile che qualche club medio-piccolo faccia
da sponda per un investimento delle grandi. E qui bisogna vigilare su Genoa e Chievo, i club che con più naturalezza hanno investito assieme alle big. L’apertura del Consiglio federale comunque sarà meno sfruttata nelle zone medio-basse della classifica: molte piccole, al momento, guardano solo al merca-
to italiano. È il caso di Atalanta, Bologna, Cesena, Chievo e Lecce. L’unica già pronta è il Cesena, che ha mandato Jimenez all’Al Ahli e ha visto esaurirsi il rapporto con Appiah. Il Siena invece si è staccato dal gruppo proprio ieri, prendendo il portiere Brkic, che l’Udinese ha comprato, ma non tesserato
proprio per non spendere un bonus. Il caso più originale però è quello del Novara. Tra le neopromosse è l’unica con meno di 3 extracomunitari: è a quota zero e, secondo le regole, può salire a tre in estate. Probabile che l’occasione venga sfruttata per un paio di giovani. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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TUTTE LE TRATTATIVE COSÌ IN CAMPO LE 20 DI A italia: 514954585150
ATALANTA
BOLOGNA
Bellini
Peluso
Della Rocca
Capelli
Mudingayi
GABBIADINI Raimondi
Perez
Manolo Gabbiadini, 19 anni LIVERANI
COSA MANCA L’inchiesta scommesse rallenta il mercato, se sarà confermata la Serie A si prospetta una mezza rivoluzione: cambieranno almeno 5 titolari, tenendo un occhio al bilancio e uno al resto della rosa: con 35 elementi la priorità è sfoltire.
INTER
OBIETTIVI Caracciolo (a, Brescia). Gregus (c, Banik), Sorensen (d, Juve), D’Agostino (c) e Cuadrado (d, Udinese), Giorgi (c, Ascoli), Amauri (a, Parma), Floro Flores (a, Genoa), Heinze (d, Marsiglia), Paparatto (d) e Stracqualursi (a, Tigre), Felipe (d, Cesena).
Jean Francois Gillet, 32 anni FOTOAGENZIA
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ZIEGLER
Zanetti Samuel
Eto’o
Quagliarella Melo
Chiellini
Cambiasso Lucio
Pazzini
Matri
Buffon Del Piero
Bonucci
T. Motta Ranocchia
PIRLO
ALVAREZ
Krasic
LICHTSTEINER
Maicon
ACQUISTI Castaignos (a, Feyenoord), Muntari (c, Sunderland fp), Santon (d, Cesena fp), Viviano (p, Bologna), Jonathan (d, Santos), Caldirola (d, Vitesse fp), Alvarez (c, Velez).
ACQUISTI Pirlo (c, Milan), Ziegler (d, Sampdoria), Pazienza (c, Napoli), Amauri (a, Parma fp), Marrone (c, Siena fp), Lichtsteiner (d, Lazio), Pasquato (a, Modena fp), Almiron (c, Bari), Ekdal (c, Bologna).
CESSIONI Suazo (a, fine contratto).
S Ricardo Alvarez, 23 anni REUTERS
COSA MANCA Dovesse partire Lucio, bisognerà cercare un centrale all’altezza del brasiliano. Servono due centrocampisti in grado di far tirare il fiato ai titolari e un attaccante di fascia.
MILAN
S Stephan Lichtsteiner, 27 anni LAPRESSE
CESSIONI Salihamidzic (d, Wolfsburg), Rinaudo (d, Napoli, fp), Aquilani (c, Liverpool, fp), Traorè (d, Arsenal, fp). OBIETTIVI Aguero (a, Atletico Madrid), Inler (c) e Sanchez (a, Udinese), L. Diarra (c, Real Madrid), Vucinic (a, Roma), Rossi (a, Villarreal), Silvestre (d, Catania). COSA MANCA Due attaccanti di livello internazionale, poi caccia a un altro centrocampista, soprattutto se verranno ceduti Felipe Melo e Sissoko.
NAPOLI 4312
Mostapha El Kabir, 23 anni IPP
De Sanctis
S Alejandro Gomez, 23 anni PIERANUNZI
OBIETTIVI Cacia (a, Lecce), Galeano (d, Independiente), Martinuccio (a), G. Rodriguez (d) e S. Rodriguez (c, Penarol), Tissone (c, Samp), Marchesin (p Lanus), Iezzo (p, Napoli), Igiebor (c, Lillestrom), Paolucci (a, Palermo). COSA MANCA Mercato legato alle cessioni. Con Andujar in partenza, un portiere. Se salutano Silvestre e Maxi Lopez, i rispettivi sostituti. A prescindere, invece, una punta.
Lazio, ecco Cissé Tris del Siena: Brkic, Angella e Grossi E oggi in Toscana anche Bertani. Bologna, spunta Felipe Novara su Jeda. Parma: dopo Valdes, idea Stracqualursi CALVI-CIERI-DI FEO
Non è poker, ma perché il quarto arriva oggi. Il Siena si regala tre giocatori: dall’Udinese arrivano il portiere Brkic (i friulani l’avevano preso dal Vojvodina) e il difensore Angella, dal Varese l’attaccante Grossi. E oggi tocca a Bertani: c’è l’accordo col Novara, mancano gli ultimi dettagli. E il ds Perinetti non si ferma: con l’Udinese aperte le trattative per Domizzi e D’Agostino. Sul regista c’è
anche il Bologna, che ieri ha cenato con i friulani: incontro interlocutorio, per Floro Flores si può concludere nei prossimi giorni, più difficile per il regista. Come alternativa, il Bologna ha sempre Caracciolo: l’ultima offerta al Brescia è di Paponi, Krhin e conguaglio. In difesa chiesto alla Fiorentina Felipe, come secondo portiere sondati Agliardi (Padova) e De Lucia (Livorno). Punto Lecce Il Lecce attende il rientro in Italia di Strasser (Mi-
Cannavaro
PALERMO 4312
All. Allegri
Rigoni
Ujkani
S
OBIETTIVI Ganso (c) e Danilo (c, Santos), Hamsik (c, Napoli), Kucka (c, Genoa).
Blerim Dzemaili, 25 anni
IPP
COSA MANCA L’ormai famosa mezz’ala sinistra invocata da Allegri. Malgrado i tanti indizi ancora non si hanno ancora certezze sul nome di mister X.
PIERANUNZI
MANTOVANI
KASAMI
Sirigu
Bovo
Bertani
Hernandez
MILANOVIC
Morganella
CESSIONI Pazienza (c, Juve), Blasi (c) e Santacroce (d, Parma). Yebda (c, Benfica fp), Iezzo (p), Cribari (d) e Gianello (p, fine contratto). OBIETTIVI Inler (c, Udinese), Pastore (c, Palermo), Santana (c, Fiorentina), Vidal (c, Bayer L.), Casemiro (c, San Paolo), Palacios (c, Tottenham), Lamela (c, River Plate), Britos (d, Bologna), G. Rodriguez (d, Peñarol). COSA MANCA Serve un innesto per reparto. Il ds Bigon cerca un difensore, un mediano e un vice Cavani.
All. PIOLI
ACQUISTI Paci (d) e Galassi (c, Parma), Kasami (c, p) e Garcia (d, Palermo p), Meggiorini (a, Bologna).
ACQUISTI Gonzalez (a, Novara fp), Zahavi (c, Hapoel TA), Labrin (d, Huachipato), Milanovic (d, Lokomotiv), Simon (c, Haladas), Pisano (d, Varese), Cetto (d, Tolosa), Munari (c, Lecce), Lanzafame (a, Brescia), Di Matteo (c, Vicenza), Di Chiara (c, Reggiana), Mantovani (d, Chievo).
CESSIONI Gonzalez (a, Palermo fp), Parola (c), Strukelj (p), Drascek (c, fine contratto).
S
PLP
Pastore Cassani
All. Tesser
Riccardo Meggiorini, 25 anni
Ilicic
Migliaccio Marianini
Hamsik
ACQUISTI F. Fernandez (d, Estudiantes), Donadel (c, Fiorentina), Dzemaili (c, Parma), Bogliacino (c, Chievo, fp), Mannini (c, Sampdoria), Rosati (p, Lecce), Cigarini (c, Siviglia, fp), Rinaudo (d, Juve, fp).
Taye Taiwo, 26 anni
MEGGIORINI
Nocerino Porcari
All. Mazzarri
ACQUISTI Mexes (d, Roma), Taiwo (d, Marsiglia), Zigoni (a) e Paloschi (a, Genoa), El Shaarawy (a, Padova), Comi (a, Torino).
3421 Balzaretti
PACI
Maggio
Abate
lan) che, prima di accettare un trasferimento (ci sono pure Novara e Torino), spera in un prolungamento e adeguamento del contratto. Da Palermo può arrivare il centrale Goian (ma è viva la pista Legrottaglie), per Munari conterà la volontà del giocatore: Zamparini lo valuta un milione, su di lui pure Bologna e Catania. Fabiano ha firmato un triennale con lo Shandong (Cina); per Chevanton e Giuliatto niente proposta di rinno-
Lisuzzo Cavani
Campagnaro
Pato
CESSIONI Pirlo (c, Juve), Jankulovski (d, Banik), Sokratis (d, Genoa fp), Beretta (a) e Merkel (c, Genoa), Didac (d, Espanyol p), Albertazzi (d, Getafe), Verdi (a) e Oduamadi (a, Torino), Legrottaglie (d, fine contratto).
CESSIONI Schelotto (c, Atalanta fp), Pesce (c, Ascoli), Bergessio (a, St. Etienne fp), Terlizzi (d) e Carboni (c, fine contratto).
GARCIA
Gargano Gattuso
ACQUISTI Moretti (c, Ascoli), Delvecchio (c, Atalanta fp), Barrientos (c, Estudiantes fp), Terracciano (p, Nocerina).
COSA MANCA Un secondo portiere, un jolly difensivo e almeno un attaccante: l’agenda del Cagliari ha queste priorità, il resto è legato a eventuali cessioni.
Lavezzi
Ruiz
Nesta
S
S
OBIETTIVI Greco (c, Roma), Marrone (c, Siena), Parolo (c, Cesena), Floro Flores (a, Genoa), Barreto (a, Bari), Frison (p, Frosinone), Poli (c, Sampdoria), Avramov (p, Fiorentina), Pasquato (c, Modena), Suazo (a, Inter), Berardi (d, Brescia).
3421
Ibrahimovic
Boateng
Gomez All. MONTELLA
CESSIONI Acquafresca (a, Genoa fp), Missiroli (a, Reggina fp), Pelizzoli (p, fine contratto), Marchetti (p, Lazio).
DZEMAILI Van Bommel
Ledesma Alvarez
ACQUISTI El Kabir (a, Mjallby), Sivakov (c, Wisla Cracovia fp), Ibarbo (c, Atletico Nacional).
Dossena
Thiago Silva Abbiati
EL KABIR
NOVARA
TAIWO Seedorf
Maxi Lopez
All. CONTE
All. GASPERINI
OBIETTIVI Hazard (a, Lilla), Sanchez (a, Udinese), Tevez (a, M. City), Pastore (c, Palermo), Ramirez (a, Bologna), Casemiro (c, San Paolo), Palacio (a, Genoa), Banega (c, Valencia).
Biagianti
All. Donadoni
COSA MANCA Una prima punta di peso, un centrocampista e un mancino per la fascia. Tra questi, un nome che faccia sognare.
JUVENTUS
Julio Cesar
Nainggolan
CESSIONI Lupatelli (p) e A. Esposito (d, Lecce), Meggiorini (a, Novara), Viviano (p, Inter), Ekdal (c, Juve), Mutarelli (c), Buscé (c) e Moras (d, f.c.).
S
Llama
Spolli
Pisano
ACQUISTI Rodriguez (a, Genoa), Gillet (p) e Pulzetti (c, Bari), Rickler (d, Piacenza), Vantaggiato (a) e Crespo (d, Padova), Antonsson (d, Copenhagen).
CESSIONI Delvecchio (c, Catania, fp), Dalla Bona (c), Ferri (d), Amoruso (a, fine contratto), Talamonti (d, Rosario Central).
Andujar
Cossu
All. BISOLI
ACQUISTI Schelotto (c, Catania fp), Gabbiadini (a, Cittadella), Ardemagni (a, Padova fp), Caserta (c, Cesena, fp).
OBIETTIVI Cigarini (c, Siviglia), Capuano (d, Pescara), R. Bianchi (a, Torino), Lucchini (d, Sampdoria), Denis (a, Udinese), Acosta (a, Boca Juniors).
Conti
Gimenez
Lodi Silvestre
Canini
All. Colantuono
S
Agazzi
Ramirez
CRESPO
Padoin
Nenè
Astori
Portanova
Barreto
Capuano Lazzari
Di Vaio
Britos GILLET
Consigli
433
4312 Agostini
Morleo
Marilungo (ARDEMAGNI)
Carmona
CATANIA
4312
442
Bonaventura
CAGLIARI
OBIETTIVI Strasser (c, Milan), Lanzafame (a, Brescia), Cutolo (a, Crotone), Morimoto (a, Catania), Knezevic (d, Livorno), Cribari (d, Napoli), Piriz (c, Nacional), Jeda (a, Lecce). COSA MANCA Un uomo di esperienza per reparto: difesa sistemata con Paci (ma potrebbe arrivarne un altro), poi un altro centrocampista oltre a Kasami e un attaccante (con Meggiorini che viene e Bertani che va).
S Andrea Mantovani, 27 anni ANSA
CESSIONI Liverani (c, f.c.), Paolucci (a, Siena fp), Kasami (c) e Garcia (d, Novara). OBIETTIVI Beric (a, Maribor), Parolo (c, Cesena), Carrasco (c, Audax Italiano), Lores (c, Defensor). COSA MANCA Due centrocampisti, in particolare un playmaker. Ma prima bisogna sfoltire: oltre 50 i calciatori in rosa.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2011
17
italia: 514954585150
CESENA
CHIEVO
FIORENTINA
433 Parolo
HETEMAJ
Vargas
Pellissier
M. ROSSI Antonioli
MUTU
Sorrentino
Cesar
BENTIVOGLIO
Montolivo
Colucci
EDER
Luciano
All. GIAMPAOLO
Kucka
CESSIONI Donadel (c, Napoli), Mutu (a, Cesena), Comotto (d), Avramov (p) e Santana (c, fine contratto), D’Agostino (c, Udinese).
OBIETTIVI Guana (c, Chievo), Ekdal (c) e Rubin (d, Bologna), Candreva (c, Parma), Santana (c, Fiorentina), Cutolo (a) e Vinetot (d, Crotone), Foggia (a, Lazio), Ricchiuti (c, Catania).
Perparim Hetemaj, 24 anni FOTOPRESS
AFP
Le altre Sprint fina-
le per Cissé. Il suo manager è a Roma per chiudere con la Lazio. Fumata bianca forse già oggi: per il francese quadriennale da 2 milioni (più premi) l’anno, al Panathinaikos 6 milioni. Intanto è volata col Palermo per Lores (Defensor): i rosanero offrono 2,3 milioni, oggi il ds Tare proverà
il rilancio (in alternativa c’è Koné). Il Napoli punta Britos, (Bologna) e G. Rodriguez (Penarol, c’è pure il Catania). Atalanta: fumata grigia per Lucchini (la Samp non vuole contropartite, ma si può fare), si riapre la trattativa Capuano (Pescara). Il Novara ha chiuso per Meggiorini (Genoa) e ora punta forte su Jeda (Lecce). Fiorentina e Genoa si parlano per un’ipotetico scambio: Frey e Gilardino in Liguria, Kharja e Acquafresca in Toscana; Preziosi intanto fa bis dalla Reggina: due comproprietà, Rizzo arriva subito, N. Viola resta un anno in Calabria. Catania e Chievo puntano il centrocampista nigeriano Igiebor, stella del Lillestrom (Norvegia). Parma: è fatta per Valdes (nell’affare Bojinov, prestito con diritto di riscatto a 2 milioni dallo Sporting Lisbona), ufficiale anche Pereyra (Nacional), oltre alla trattative per Floccari (Lazio) spuntano anche le piste Stracqualursi (Tigre) e Addae (’92, difensore ghanese, All Stars). Cagliari in vantaggio sul Novara per Berardi.
Paletta
Morrone
442
De Rossi
Pizarro
Giovinco
Perrotta
Totti
OBIETTIVI El Arabi (a. Caen), Gilardino (a) e Frey (p. Fiorentina), Pandev (a. Inter), Silvestre (d. Catania), Gargano (c, Napoli), Floccari (a, Lazio), Amauri (a, Parma).
Ledesma
Benassi
Hernanes
ANSA
Vives
Corvia
ESPOSITO
Biava CANA
Giacomazzi
KLOSE
All. DI FRANCESCO
All. Reja ACQUISTI Klose (a, Bayern), Lulic (d, Young B.), Mendicino (a, Ascoli, fp), Cavanda (d, Torino fp), Konko (d, Genoa), Cana (c, Galatasaray), Marchetti (p. Cagliari), Carrizo (p, River Plate, fp).
S
ANSA
Piatti
Tomovic
KONKO
Abdoulay Konko, 27 anni
Di Michele
Ferrario
MARCHETTI
CESSIONI Meghni (c, fine contr.), Lichtsteiner (d, Juventus), Muslera (p, Galatasaray), Berni (p, Braga). OBIETTIVI Cissé (a, Panathinaikos), Bovo (d, Palermo), Parolo (c, Cesena), Tamas (d, Wba), Silvestre (d, Catania), Koné (c, Brescia), Lores (c, Defensor), Gastaldello (d, Samp), Gamberini (d, Fiorentina).
ACQUISTI A. Esposito (d, Bologna), Cacia (a, Piacenza). CESSIONI Coppola (c, Parma fp), Munari (c, Palermo), Bertolacci (c, fp) e Sini (d, Roma fp), Rosati (p, Napoli), Rispoli (d, Samp), Giuliatto (d) e Chevanton (a, fine contratto), Fabiano (d, Shandong).
S
OBIETTIVI Legrottaglie (d) e Strasser (c, Milan), Loria (d, Roma), Puggioni (p, Reggina), Manninger (p, Juve), Greco (c, Roma), Padalino (c, Samp), Munari (c), Goian (d, Palermo), Mazzarani (c, Modena)
Andrea Esposito, 25 anni PEGASO
COSA MANCA Oltre al portiere, servono due centrali e poi un esterno destro e uno sinistro in difesa, due centrocampisti e due attaccanti.
COSA MANCA Dopo Marchetti e Cana, mancano un centrale, forse un altro centrocampista, e un attaccante (Cissé), appena piazzato Floccari.
UDINESE
Del Grosso
Terzi
Bolzoni
ANGELLA
Vergassola
COSA MANCA Due difensori centrali, un paio di terzini, un esterno d’attacco.
Armero Asamoah
IANUALE
Di Natale
Inler Sanchez
Benatia
Brienza
Isla
All. SANNINO
S
Zapata
Pinzi
Calaiò
Nicola Belmonte, 24 anni
352
Domizzi
Handanovic
BRKIC
BELMONTE
OBIETTIVI Lamela (c, River), Verratti (c, Pescara), Angel (d, Sporting Gijon), Stekelenburg (p, Ajax), Kameni (p, Espanyol).
442
Sestu DESTRO
CESSIONI Mexes (d, Milan), Castellini (d, Sampdoria), Loria (d, fine contratto).
S
Mesbah
Zarate
Dias
ACQUISTI Crescenzi (d, Crotone), Okaka (a, Bari), Cicinho (d, Villarreal), Curci (p) e Guberti (c, Sampdoria), Bertolacci (c) e Sini (d, Lecce fp), Bojan (a, Barcellona), Nego (d, Nantes).
Bojan Krkic, 20 anni
4321 Brivio
Mauri
All. LUIS ENRIQUE
ACQUISTI Pellè (a, Az Alkmaar), Borini (a, Chelsea), Sansone (a, Bayern), Coppola (c, Lecce fp), Danilo (c, Aris fp), Pereyra (c, Nacional), Brandao (d, Siena p), Blasi (c) e Santacroce (d, Napoli), Biabiany (a, Sampdoria p), Valdes (a, Sporting Lisbona).
COSA MANCA Sistemata la fascia sinistra con Valdes, l’obiettivo principale è un centravanti di peso, poi forse un’alternativa ai terzini.
TANOPRESS
Radu
BOJAN
Cassetti All. Colomba
OBIETTIVI Floro Flores (a, Genoa), Floccari (a, Lazio), Mesbah (c, Lecce), Aguirregaray (d, Penarol), D’Agostino (c, Fiorentina), Fideleff (d, Newell’s), Stracqualursi (a, Tigre).
Felipe Seymour, 23 anni
LECCE
Vucinic
Burdisso
CESSIONI Angelo (d, Siena), Amauri (a, Juventus fp), Dzemaili (c, Napoli), Paci (d) e Galassi (c, Novara), Bojinov (a, Sporting Lisbona).
CESSIONI Criscito (d. Zenit), Destro (a. Siena), Rodriguez (a. Bologna), Boakye (a. Sassuolo), Paloschi (a. Milan), Rafinha (c. Bayern), Floro Flores (a. Udinese), Cofie (c. Sassuolo), Konko (c. Lazio).
S
4312
433
Riise
Doni
BIABIANY
COSA MANCA Due centrocampisti in alternativa agli attuali titolari. L’idea di Mihajlovic è una linea con tre giocatori di quantità che sappiano però inserirsi al tiro.
LAZIO
Juan
Mirante
Zaccardo
ANSA
SIENA
Crespo Galloppa
Riccardo Montolivo, 26 anni
OBIETTIVI Mulumbu (c, WBA), Gazzi (c, Bari), Matuidi (c, St.Etienne), Witsel (c, Standard Liegi), Barreto (a, Bari), Silva (a, Velez), Acquafresca (a, Cagliari), Kharja (c, Inter).
ACQUISTI Ze Eduardo (a. Santos), Birsa (c. Auxerre), Pratto (a. Univ. Catolica), Seymour (c. Univ. Chile), Krajnc (d. Maribor), Ribas (a. Digione), Sokratis (d. fp), Beretta (a) e Merkel (c. Milan), Granqvist (d. Groningen), Vinetot (d. Crotone), Constant (c. Chievo), Escobar (a. Deportivo Calì), Rizzo (c, Reggina).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA
A. Lucarelli
All. MALESANI
COSA MANCA Un portiere di alto livello, e un centravanti. Ma Preziosi è imprevedibile...
lità di Eder: per il brasiliano un quadriennale, all’Empoli anche il difensore Regini. E per i romagnoli vive le piste Cutolo (Crotone), Candreva (Udinese) e soprattutto Santana (svincolato, ma c’è il Napoli), oggi Ceccarelli rinnova fino al 2014, piace Sturaro (’93, Genoa).
VALDES
S
COSA MANCA Altri due a centrocampo. Poi serve un’alternativa a Jokic a sinistra, e un attaccante che affianchi Pellissier.
Punto Cesena Stamane l’ufficia-
PARMA
Palacio
All. Mihajlovic
CESSIONI Constant (c, Genoa), Bogliacino (c, Napoli fp), Marcolini (c, Padova), Mantovani (d, Palermo).
vo. Il ds Osti non molla Greco (Roma), Mazzarani (Udinese) e Gessa (Pescara) a centrocampo, e Ceravolo (Reggina) in attacco.
TANOPRESS
All. DI CARLO
OBIETTIVI Coutinho (c, Inter), Kurtic (c, Palermo), Gonzalez (a, Novara), Munari (c, Palermo), Meggiorini (a, Bologna), Bertolo (c, Saragozza), Greco (c, Roma), Martinez (a, Jaguares), Valdes (a, Hercules), Muñoz (a, Santiago W.), Igiebor (c, Lillestrom).
BIRSA
Rossi
CESSIONI Appiah (c, f.c.), Caserta (c, fp) e Pellegrino (d, Atalanta fp), Dellafiore (d, Palermo fp), Santon (d, Inter fp), Gorobsov (c, Torino, fp), Felipe (d, Fiorentina fp), Jimenez (c, Al Ahli).
S
SEYMOUR
Cerci
ACQUISTI Nastasic (d, Partizan), Felipe (d, Cesena fp), Papa Waigo (a, Grosseto fp), Romulo (d, Atletico Paranaense).
Djibril Cissé, 29 anni, attaccante
S
Behrami De Silvestri
ACQUISTI Acerbi (d, Reggina), A. Bassoli (d, Foligno), Hetemaj (c, Brescia), Bentivoglio (c, Bari, fp), Iunco (a, Torino).
Gobbi
Eduardo Dainelli
ACQUISTI Mutu (a, Fiorentina), Rennella (a, Grasshopper), M. Rossi (d, Bari), De Feudis (c, Torino, fp), Eder (a, Brescia).
COSA MANCA Si cercano due terzini da alternare a Ceccarelli e Lauro e un altro centrale mancino. Ma ora tutti gli sforzi sono concentrati per il centrocampo: ne servono almeno due di valore.
Jonathan Biabiany, 23 anni
Moscardelli
ACERBI
Ceccarelli
D’ANNIBALE
Gilardino
Gamberini
Rigoni
PRATTO
Kaladze
Frey
Von Bergen
Eder Citadin Martins, 24 anni
CONSTANT
Jovetic
Natali DE FEUDIS
S
Antonelli
Pasqual
Andreolli
Giaccherini
4-3-1-2
433
3-5-2
Jokic
Lauro
GENOA
All. Guidolin
ACQUISTI Tziolis (c, Racing fp), Angelo (c, Parma), Codrea (c, fp), Belmonte (d, Bari), Paolucci (a, Palermo fp), Sansone (c, Frosinone), Destro (a, Genoa, p), Brkic (p, Vojvodina), Grossi (a, AlbinoLeffe), Angella (d, Udinese),
ACQUISTI Danilo (d, Palmeiras), Fabbrini (c, Empoli), Brkic (p, Vojvodina), Barreto (a, Bari), D’Agostino (c, Fiorentina), Floro Flores (a, Genoa fp), Mazzarani (c, Modena fp), Piriz (c, Nacional), Doubai (c, Young B.), A. Sissoko (c, Troyes).
CESSIONI Coppola (p, Torino), Marrone (c, Juve fp), Brandao (d, Parma p), Cacciatore (d, Samp fp), Bolzoni (c, Genoa fp).
CESSIONI Beleck (a, Aek Atene), Corradi (a, fine contratto), Angella (d, Udinese).
OBIETTIVI Valdifiori (c, Empoli), Almiron (c, Bari), Manninger (p, Juve), Bertani (a, Novara), Domizzi (d, Udinese), D’Agostino (c, Fiorentina), Caracciolo (a, Brescia). COSA MANCA Presi portiere, difensore e due punte (ieri Grossi, oggi Bertani), ora serve un altro centrale e un centrocampista dai piedi buoni. Poi si va in ritiro, e Sannino vedrà se c’è bisogno di altro.
S Thierry Doubai, 23 anni PLP
OBIETTIVI Parolo (c, Cesena), Piatti (a, Almeria), Lazzari (c, Cagliari), Carrasco (c, Audax Italiano), G. Dos Santos (a, Racing). COSA MANCA Al momento la squadra è al completo con Inler, Sanchez e Zapata: dovessero partire loro, si interverrà per rimpiazzarli.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2011
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MERCATO
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LAZIO IL PORTIERE TORNERA’ A GIOCARE DOPO UN ANNO DI FORZATA INATTIVITA’
Marchetti riemerge dal tunnel «Punito per aver detto la verità» Soltanto un anno fa era al Mondiale «Volevo andare in Champions, ma l’ho pagata cara» STEFANO CIERI ROMA
La fine di un incubo. Federico Marchetti non ha remore nel dirlo. Da ieri è un giocatore della Lazio dopo un anno da separato in casa a Cagliari. Per lui si chiude la fase più delicata della carrie-
ra e comincia una nuova avventura. «Con la Lazio — rivela — perché è stato il club che mi ha cercato con maggiore insistenza. E perché Lotito mi ha convinto con la sua carica e il suo progetto». In biancoceleste il portiere della Nazionale a Sudafrica 2010 potrà tornare a fare quello che dovrebbe essere normale per qualsiasi calciatore: giocare. «Ad oggi sono 370 giorni, più di un anno dunque, che non disputo una partita ufficiale. É stato un inferno, soprattutto nei primi mesi, quando non riuscivo a farmene una ragione. Anche perché sono rimasto fuori solo per aver espresso un parere,
per aver detto la verità. Che, se ci fosse stata la possibilità, mi sarebbe piaciuto andare a giocare la Champions con la Sampdoria. Per fortuna, alla lunga, la verità è venuta a galla. Ho ricevuto le scuse, la gente di Cagliari ha capito». Voglia d’azzurro
La forzata inattività è costata a Marchetti anche la Nazionale. Di cui, un anno fa, è stato (causa infortunio di Buffon) il portiere titolare al Mondiale. «Alla Nazionale ci penso sempre, ci mancherebbe. Sto bene, anche perché sono stato fermo per un anno non per malanni fisici, ma per altri motivi. Pen-
so di potermi giocare le mie chance. Ma meglio fare un passo alla volta: intanto è fondamentale ricominciare a giocare, poi si vedrà». Ritiene la Lazio l’habitat giusto per tornare a volare. «Sono arrivato in un club importante e in una squadra che era già competitiva e che adesso sta diventando ancora più forte. Sono arrivati giocatori di grande valore, potremo toglierci molte soddisfazioni». Da domani sarà al lavoro con i nuovi compagni di squadra ad Auronzo di Cadore, a due passi da casa. «Sì, il mio paese (Cassola, ndr) è a trequarti d’ora da Auronzo. Non vedo l’ora di cominciare».
Per un Lavezzi in forse c’è un Cavani che resta Asta inglese per il Pocho, ma anche l’Arsenal è in corsa El Matador rinnova il suo amore per Napoli: «Tifosi unici» CALAMAI-MALFITANO
Altro che ipotesi: il futuro di Ezequiel Lavezzi è davvero incerto. Ci sta provando, Alejandro Mazzoni, a ribaltare la realtà raccontando che il suo assistito non si muoverà da Napoli. Intanto, però, dall’Inghilterra arrivano diverse indiscrezioni, al di là di quello che sono le chiacchiere di giornata. Non è una novità che l’attaccante argentino piaccia tanto a Roberto Mancini, che vuole portarlo con sé al Manchester City. Il club inglese sarebbe pronto a versare 25 milioni di euro pur di soddisfare il proprio manager. L’idea di Mancini intriga abbastanza lo stesso Lavezzi che non avrebbe alcun problema a trasferirsi nella Premier League. Dunque, ci sono tutti i presupposti perché presto arrivi sul tavolo di Aurelio De Laurentiis una richiesta ufficiale da parte del City. Ma il Pocho non piace soltanto a Mancini. Su di lui è pronto ad investire pure l’Arsenal, che sarebbe disposto a pagarlo 27 milioni di euro, due in più rispetto a quanto offrirebbe lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester. Vicenda Inler
L’Udinese considera il centrocampista svizzero un ex, avendolo ceduto al Napoli. Lo ha spiegato chiaramente, Fabrizio Larini, «Per noi, Inler è un giocatore del Napoli, lo riteniamo in uscita», ha spiegato il direttore sportivo friulano. Le parti, in ogni modo, stanno cercando la soluzione ideale per chiudere l’operazione. Il Napoli ha proposto un contratto di 4 anni per 2 milioni di euro a stagione: Inler sta riflettendo. Il messaggio che è arrivato da Udine è stato abbastanza chiaro. Ha una sola possibilità, il centrocampista: accordarsi col Napoli, perché Pozzo non vuole rinunciare ai 12,5 milioni di euro che gli sono entrati dalla sua cessione. Cavani resta
C’è anche chi non vuole scappare dal Napoli. «Le offerte di Real Madrid e Manchester City non
Federico Marchetti, 28 anni, proveniente dal Cagliari ROSI
4
I NUMERI
25
i gol di Cavani col Napoli nell’ultimo torneo. Non ne aveva mai segnati così tanti in una sola stagione, nè in Italia, nè in Uruguay
6,47
la media voto di Cavani. La più alta fra i giocatori del Napoli
6,40
Ezequiel Lavezzi, 26 anni, ed Edinson Cavani, 24 anni, i due calciatori più amati dai tifosi del Napoli EIDON
Il club londinese è pronto a offrire 27 milioni di euro, contro i 25 del Manchester City Inler alle strette: l’Udinese lo ha invitato ad accettare l’offerta partenopea
Doppio fronte per l’uruguaiano «Far far bene in Coppa America e poi ripetermi in A»
mi interessano. Io non mi muovo e spero di segnare tante reti in campionato e in Champions nel mio San Paolo». El Matador non tradisce. Eppure sono stati in tanti, nelle ultime settimane, a bussare alla sua porta. L’ultimo Roberto Mancini, che già l’anno scorso voleva portarlo a Manchester, sponda City. Ma il discorso è chiuso, almeno per questo calciomercato. La scelta di Cavani è una scelta tecnica e di cuore. Sì, di cuore. «Appena sono sbarcato in Argentina - racconta con aria divertita - sono stato avvicinato da un tifoso che aveva in mano una sciarpa partenopea. Mi ha abbracciato e mi ha detto: "Matador, aiutaci a vincere". É sempre così. Con la nazionale uruguaiana giro il mondo e ogni volta trovo sostenitori del Napoli. É successo in Estonia, a Dublino e ora in Argentina. Ho capito che questa è una squadra speciale con dei tifosi speciali. Capite perché non ho nessuna intenzione di andare a cercare avventure diverse?». Una dichiarazione d’amore che riempie il cuore degli appassionati del Napoli. De Lau-
rentiis può tirare un sospiro di sollievo. Fiducia assoluta
El Matador si fida a occhi chiusi del progetto Napoli e delle scelte di De Laurentiis. Una fiducia che si è manifestata anche nel momento in cui il fuoriclasse argentino ha scelto di allungare il contratto per i prossimi cinque anni. Il produttore cinematografico era già rassegnato a inserire nell’accordo una clausola rescissoria, come aveva preteso Lavezzi. Invece Cavani è andato oltre quel delicato punto. «Mi fido di lei» è stato il messaggio di Edinson. E potete immaginare quanto De Laurentiis abbia gradito. «Sono sicuro che ritroverò un Napoli forte - dice convinto -. Non vedo l’ora di ricominciare, di ritrovare i miei tifosi. Prima, però, voglio cercare di essere protagonista anche in Coppa America. L’Uruguay, dopo l’ottimo risultato ottenuto al Mondiale in Sudafrica, può andare molto avanti in questo torneo. Siamo forti e ci sentiamo forti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
la media voto di Lavezzi, secondo dietro Cavani. L’argentino ha segnato 6 gol. Sono 29 quelli realizzati da quando è arrivato nel 2007-2008 Bojan Krcic, 20 anni ANSA
ROMA È SEMPRE PRESSING SU LAMELA
Bojan freme «Sono al salto di qualità» Sabatini pronto al blitz in Olanda per Stekelenburg MASSIMO CECCHINI FILIPPO MARIA RICCI ROMA
Va bene, le ufficializzazioni dei primi arrivi ancora mancano (Bojan, Nego e Josè Angel), ma al di là degli intoppi nella stesura dei contratti (definiti «irrilevanti») l’ottimismo galoppa lo stesso nella Roma. Basta leggere le dichiarazioni di Paolo Fiorentino, vice a.d. di UniCredit. «Io credo che l’accoppiata di investitori americani e banca possa creare nella modalità di gestire l’azienda un vantaggio competitivo rispetto agli altri — dice a Mf-Dow Jones — che dovranno muoversi in questa direzione con un po’ di ritardo e con un po’ meno di esperienza». La cassa ha ancora difficoltà ad aprirsi, anche se Bojan dalla Spagna parla con ottimismo. «La Serie A è un gran campionato»
«Quella che sto vivendo è una sensazione un po’ agrodolce — spiega —. Non è facile lasciare il Barcellona, ma in fondo ho sempre saputo che prima o poi mi doveva succedere. Però ho vent’anni e gran voglia di continuare a dimostrare tante cose nel mondo del calcio. Mi aiuta l’aver suscitato interesse in club enormi così come il fatto che Barça abbia pensato alla clausola per il riacquisto. Non ho mai parlato direttamente con Luis Enrique, ma so che gli interesso. Ho bisogno di giocare. Non so se sono ancora un promessa, è certo che non sono ancora esploso del tutto e perciò ho voglia di dare il massimo. Chi mi vuole ha grande potenziale, per cui mi sto adattando all’idea che indosserò la maglia di un altro grande club. Il calcio italiano è super rispettato a livello mondiale, la Serie A è uno dei grandi campionati del mondo». Blitz in Olanda per Stekelenburg
Bojan potrebbe essere a Roma il fine settimana per le visite mediche, non è detto che l’attaccante trovi ad attenderlo Sabatini, che sta meditando un blitz ad Amsterdam per chiudere con l’Ajax per Stekelenburg. Via Vucinic e Riise per avere Lamela
Segnalato un contatto con Berti, manager di De Rossi, per la questione rinnovo, è sempre in stand-by poi c’è la situazione Vucinic. In attesa che la Juve sblocchi contanti e che una big della Premier League si muova, non è escluso che anche l’Inter torni a farsi sotto, magari mettendo sul piatto anche il gradito Santon, visto che Riise sembra vicino al Fulham. Denaro utile anche per l’assalto a Lamela, col cui procuratore anche ieri ci sono stati fitti contatti. L’offerta? Nota: 12 milioni più bonus. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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AltriMondiESTATE 3
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GLI HACKER ITALIANI NEI GUAI: 15 DENUNCE
CARLÀ IN VACANZA SFOGGIA IL PANCIONE
FACEBOOK E SKYPE MATRIMONIO IN VISTA
La polizia postale smantella la rete italiana di hacker Anony mous: 15 denunciati, tra cui 5 minorenni (a pagina 3 dell’inserto)
Carla Bruni, in vacanza con il marito Sarkozy, sfoggia con classe il pancione. Potrebbero essere due gemelli (a pagina 3 dell’inserto)
Oggi nasce l’accordo tra Facebook (nella foto Zuckerberg) e Skype: nozze da un miliardo di utenze (a pagina 4 dell’inserto)
Il fatto del giorno A CURA DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
_il Lodo Mondadori
Come mai è stata tolta 4 la norma pro-Fininvest?
verosa. Le opposizioni hanno organizzato una vergognosa montatura».
Beh, sono curioso di sapere perché questa norma sarebbe giusta e doverosa in tempi di crisi economica.
Erano state inserite nella manovra sei righe che avrebbero evitato all’azienda di pagare subito il risarcimento alla Cir per una vicenda del ’91. Ma Quirinale e Tremonti si sono opposti Berlusconi ha rinunciato a quelle tre righe della manovra che gli avrebbero evitato di pagare 750 milioni, o magari 490, a Carlo De Benedetti. È una storia complicata, che comincia col cosiddetto Lodo Mondadori, e che converrà raccontare da principio.
Per esempio perché il pagamento di una somma molto forte potrebbe provocare il fallimento di un’azienda. E a questo evento irreparabile non ci sarebbe rimedio se poi l’azienda, sconfitta nei primi due gradi di giudizio, risultasse vincitrice nel terzo. Quindi questa norma ha una sua logica e sarebbe perfino difendibile.
Berlusconi. La Mondadori passò definitivamente al Cavaliere. De Benedetti non si diede per vinto e un altro processo appurò con sentenza definitiva che il giudice in questione s’era fatto corrompere da Berlusconi con 400 milioni di lire. Era tardi per restituire la Mondadori a De Benedetti, tuttavia il padrone di la Repubblica chiese al giudice che gli venissero rimborsati i danni provocati da quella sentenza truffaldina. Nel 2009 il giudice Raimondo Mesiano (poi messo odiosamente alla berlina da Mattino 5 per i suoi calzini celesti) stabilì che il danno c’era stato e che la Fininvest (Berlusconi) doveva risarcire alla Cir (De Benedetti) 750 milioni. Questa cifra è stata poi ridotta da una perizia a 440-490 milioni. La corte d’appello si pronuncerà definitivamente sabato prossimo.
5 Ma allora non ha avuto senso ritirarla.
1Ecco bravo. Cominciamo a spie- 2 Bene. E allora che è successo? gare, o a rispiegare, che cos’è il Lodo Mondadori.
Nel 1991 Berlusconi e De Benedetti si contendevano la Mondadori. Il pacchetto decisivo, quello di controllo, era però nelle mani di un signore che si chiamava (e si chiama) Luca Formenton (oggi fa l’editore de Il Saggiatore). Sia Berlusconi che De Benedetti sottoscrissero un accordo con Formenton per entrare in possesso di quel pacchetto decisivo. Quale dei due accordi era però valido? Si finì in tribunale e il giudice sentenziò che era valido l’accordo di
Ricorderà che il Consiglio dei ministri ha approvato pochi giorni fa la cosiddetta manovra, quel complesso di norme che deve farci risparmiare 47 miliardi in tre anni. Bene, l’altra sera alla fine di pagina 105 del decreto legge sono apparse sei righe — che né i giornalisti né i ministri avevano visto fino a quel momento — in cui si stabilisce che il giudice è obbligato a sospendere l’esecuzione di una sentenza, emessa al termine di un contenzioso civile, se l’importo ammonta a più di dieci milioni (primo grado) o a più
Il premier Silvio Berlusconi e il ministro delle Finanze Giulio Tremonti ANSA
di venti milioni (secondo grado). Guarda caso, con queste sei righe gli avvocati di Berlusconi, eventualmente sconfitto in appello sul Lodo Mondadori, potranno presentare ricorso e ottenere la sospensione del pagamento. Ieri, nei palazzi della politica, le urla si sprecavano.
3 Le urla dell’opposizione... Mica solo. A quanto pare Tremonti non ne sapeva niente: e
per non essere costretto a spiegare le sei righe il ministro ha annullato la conferenza stampa in cui avrebbe dovuto spiegare gli ultimi dettagli della manovra. I leghisti — a quanto si sa — erano furibondi. E persino i fedelissimi (Frattini, Gasparri) cascavano o fingevano di cadere dalle nuvole. Alla fine, dopo un’altra giornata di passione, Berlusconi si decideva: «La norma di cui tanto si discute sarà ritirata, anche se, in tempo di crisi economica era giusta e do-
Sì, invece perché si dà il caso che l’articolo 373 del Codice di procedura civile preveda già che, benché «il ricorso in Cassazione non sospenda l’esecuzione delle sentenze», il giudice può tuttavia «su istanza di parte, e qualora dall’esecuzione possa derivare un grave ed irreparabile danno, disporre con ordinanza non impugnabile che l’esecuzione sia sospesa o che sia prestata congrua cauzione». Quindi la tutela dell’azienda messa in pericolo dall’esecutività di un pagamento c’è già. La piccola differenza è questa: Berlusconi la rendeva obbligatoria. Il ritiro delle sei righe non tragga in inganno: Napolitano non avrebbe passato quel punto, dato che non ha le caratteristiche di urgenza necessarie quando si procede per decreto e, creando una disparità di trattamento per aziende condannate in base ai medesimi articoli, ha forti profili di incostituzionalità. E non è finita. Il Quirinale adesso fa sapere di attendere «altre risposte dall’Esecutivo» sulla manovra
ISTAT I DATI SUL 2010
Consumi: sempre più distanti Nord e Sud La situazione economica esalta le formichine a discapito delle cicale. Nel 2010 gli italiani hanno mantenuto stretti i cordoni della borsa. La conferma arriva dall’Istat: la spesa media mensile per famiglia si è fermata a 2.453 euro, con un misero +0,5% rispetto all’anno precedente, il 2009, contro un aumento dell’1,5% dell’inflazione nello stesso anno. Se metà delle famiglie hanno speso meno di 2 mila euro i dati dell’Istat confermano come l’Italia viaggi a due velocità sia geograficamente sia per classi sociali. Tra Lombardia e Sicilia, infatti, c’è un gap di 1.200 euro mentre tra una famiglia di operai rispetto a quella di imprenditori e liberi professionisti il divario raggiunge i 1.300 euro. Ma gli italiani alla tavola non rinunciano. La quota destinata agli alimentari è, infatti, rimasta invariata (19%), preferendo limare le voci di spesa su viaggi, centri estetici e assicurazioni. In crescita la parte di bilancio dedicata alla salute, all’istruzione e soprattutto all’abitazione (in media 370 euro al mese per l’affitto e 494 per il mutuo).
UN PAESE DIVISO
FONTE ISTAT. DATI RIFERITI AL 2010
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI ESTATE
LA DECISIONE DI MOODY’S italia: 514954585150
Il rating portoghese a livello spazzatura L’agenzia internazionale Moody’s, che da qualche tempo ha anche l’Italia nel mirino, ha tagliato di quattro note il rating
notizie Tascabili Non si ferma la corsa dei prezzi
Al Sud benzina record: tocca 1,64 euro al litro Non si ferma la corsa della benzina, soprattutto al Sud. Dopo il record raggiunto lunedì dalla Esso (1,614 euro al litro), ieri nei distributori meridionali la verde è volata sopra 1,64 euro. Un salasso per le famiglie che si preparano alle vacanze. A pesare sono gli aumenti delle accise, per un totale di 4,19 centesimi più Iva, contro i quali si sono scagliate le associazioni dei consumatori. Il sottosegretario allo Sviluppo economico Saglia respinge le accuse: «Solo in Spagna sono più basse».
In seguito agli scontri in Val Susa
La Digos sui No Tav «Caccia a 300 violenti» «Non ci stiamo occupando del movimento No Tav nel suo complesso, ma di un gruppo di 300 persone, definite per convenzione black bloc, che si sono comportate in maniera violenta». A parlare è Giuseppe Petronzi, dirigente della Digos di Torino, tornando sugli interventi delle forze dell’ordine domenica in Val Susa. Gli investigatori sono al lavoro per identificare i violenti, Eventuali richieste di arresto verranno fatte solo «sulla base di prove oggettive».
Morto a Milano dopo un controllo
L’autopsia su Ferrulli: «Non ci fu il pestaggio» Nessun segno evidente di percosse, né lesioni significative agli organi interni. Questo l’esito dell’autopsia sul corpo di Michele Ferrulli, morto giovedì scorso a Milano dopo un controllo di polizia. Escluso che l’uomo sia morto per un pestaggio, il decesso si è verificato per una «insufficienza acuta di circolo», ossia, in sostanza, per arresto cardiaco. L’avvocato che difende i poliziotti coinvolti spera adesso «che la Procura chieda l’archiviazione».
Autista sospeso a Roma
Guidava il bus coi gomiti Ora lavorerà con i disabili Trenta giorni di sospensione dal lavoro (e dalla retribuzione) più trenta di lavoro socialmente utile per l’autista dell’Atral (gruppo Cotral) filmato a Roma da un viaggiatore mentre guidava l’autobus con due telefoni cellulari fra le mani e manovran do il volante con i gomiti. Dopo l’inchiesta di una commissione congiunta Regione aziende, la vicenda è arrivata a una conclusione e all’uomo è stato inflitto il massimo della pena prevista dal contratto: ora lavorerà con una onlus che si occupa di disabili.
sovrano a lungo termine del Portogallo (nella foto Reuters, il premier Socrates), portandolo a livello «spazzatura». L’outlook di Lisbona è negativo: Moody’s non esclude altri tagli. Il rating passa dal livello Baa1 a Ba2. Il rischio è legato alla probabile necessità del Paese di una seconda serie di aiuti.
ERA STATO DEPUTATO PSI
È morto Manca, ex presidente Rai È morto a Roma per le complicazioni di una lunga malattia Enrico Manca, giornalista, politico ed ex presidente della Rai.
4 Omicidio a Roma
I NUMERI
Ieri l’Inail (l’Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) ha presentato alla Camera il rapporto annuale 2010
980
Rispunta l’ombra della Magliana Uomo ucciso con 9 pistolettate a Prati, in centro: il padre aveva avuto rapporti con la famosa banda
I morti sul lavoro Nel 2010 ci sono stati 980 morti sul lavoro, 73 in meno dell’anno prima: mai nel dopoguerra si era scesi sotto i mille morti
-1,9
Il calo degli infortuni Gli infortuni sul lavoro lo scorso anno sono diminuiti di un 1,9 per cento rispetto al 2009: sono stati in totale 775.374
La Ford Ka della vittima, con gli uomini della Scientifica al lavoro. Un lenzuolo verde copre il cadavere ANSA MAURO CASADIO
In febbraio era stato gambizzato, ieri è stato ucciso con nove colpi di pistola. Flavio Simmi, 33 anni, figlio di un uomo processato (e assolto) per legami con la banda della Magliana, è stato freddato in via Riccardo Grazioli Lante, nel quartiere Prati a Roma. L’omicidio ha destato ancora più impressione perché è avvenuto in pieno centro, alle 9.40 di mattina. L’uomo era nella sua auto, una Ford Ka, e stava aspettando la moglie, quando due killer in moto con i volti nascosti dai caschi — come hanno riferito i testimoni — si sono avvicinati e gli hanno esploso contro nove colpi di pistola. Simmi ha avuto appena il tempo di aprire la portiera per tentare la fuga. Il cadavere, infatti, è stato trovato dalla polizia sull’asfalto accanto all’auto.
A febbraio era già stato gambizzato. Nel quartiere tre mesi fa un altro delitto oscuro Regolamento di conti
L’omicidio potrebbe essere legato a un regolamento di conti. La vittima infatti aveva precedenti per lesioni e rissa. Ma soprattutto era figlio di Roberto Simmi, titolare di una gioielleria e gestore di un’osteria in centro a Roma, che nell’aprile 1993 era stato coinvolto — e poi assolto — nell’operazione «Colosseo» scaturita da alcune rivelazioni di Maurizio Abbatino, membro di spicco della banda della Magliana. Roma violenta
Sempre nel quartiere di Prati,
tre mesi fa era stato commesso un altro omicidio con molti punti oscuri, che aveva rimandato alla banda della Magliana. L’imprenditore Roberto Ceccarelli era stato freddato davanti al Teatro delle Vittorie. Un settantenne, Attilio Pascarella, si era costituito autoaccusandosi del delitto per sviare le indagini. L’omicidio, invece, sarebbe stato commesso dal nipote di Pascarella, Attilio, 35 anni, pregiudicato della Magliana. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno è preoccupato dell’escalation violenta e chiede un incontro al ministro dell’Interno Roberto Maroni: «In quella zona c’è qualcosa che ancora non è stata scoperta e debellata. Più in generale, Roma è stato teatro in questi ultimi giorni di gravi episodi criminali, di fronte ai quali le istituzioni devono manifestare il massimo dell’attenzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Aveva 79 anni. Laureato in Legge, aveva iniziato al Giornale Radio Rai per poi entrare nel Partito Socialista, di cui fu deputato dal 1972 al 1994. «Con lui ebbi una lite tremenda — dice Pippo Baudo — ma tutte le volte che ci siamo incontrati negli anni successivi ci abbiamo riso su».
SIGILLI AL CAFFÈ CHIGI
La ’ndrangheta gestiva il bar dei ministri L’Antico Caffè Chigi era in mano alla ’ndrangheta. Il bar davanti al palazzo della Presidenza del Consiglio, che ospitava abitualmente ministri, sottosegretari e funzionari, è stato sequestrato ieri dalla Direzione distrettuale antimafia nell’ambito di un’operazione su beni per circa 20 milioni di euro riconducibili alla cosca dei Gallico di Palmi (Reggio Calabria). Il sequestro non è stato segnalato da sigilli o cartelli della Dia, ma solo dalle porte chiuse. Tant’è che molti clienti, pronti a consumare la solita colazione con cappuccino e cornetto, hanno pensato a una chiusura per lutto o per ferie. Sorpresi anche i baristi: «È stata una doccia fredda, non riusciamo ancora a crederci». Tra le società sequestrate, oltre all’Antico Caffè Chigi, c’è l’Adonis, holding con varie sedi a Roma tra il lussuoso quartiere Coppedè e i Parioli che, a fronte dei modesti redditi dichiarati, ha effettuato operazioni finanziarie e acquisti per svariati milioni di euro. Tra i beni sequestrati, c’è anche il mega yacht Feezy, molte abitazioni (tra le quali una lussuosa villa di 29 stanze a Formello) e un salone di bellezza.
ipseDIXIT
«
Un referendum per cambiare la legge elettorale? Il Pd lo appoggia, non lo promuove PIERLUIGI BERSANI Segretario del Pd
Forse voleva dire: Ma siete matti? Cinquecentomila firme da raccogliere sotto il sole? Abbiamo altro a cui pensare noi dell’opposizione. Magari chiedete a Di Pietro: lo vedo pallido.
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VIOLENZA SESSUALE italia: 514954585150
Caso Strauss-Kahn Archiviazione vicina Non c’è ancora pace per Dominique Strauss-Kahn (nella foto Epa). È sempre più vicina all’archiviazione l’accusa di aver
violentato sessualmente Ophelia, la cameriera dell’Hotel Sofitel di New York, ma per l’ex direttore del Fondo monetario internazio nale si apre una nuova finestra giudiziaria in Francia. Tristane Banon è infatti passata dalle minacce ai dati di fatto,
denunciando ufficialmente l’eco nomista 62enne: la scrittrice e giornalista afferma di aver subito un tentativo di stupro nel 2003. Nel frattempo Ophelia ha fatto causa al «New York Post», colpevole di aver scritto che la cameriera è una prostituta. Nella
CHIAMATO IL «NARCONTORSIONISTA»
Evasione fallita: messicano preso dentro la valigia
Alcuni manifestanti pro-Anonymous: indossano la maschera del protagonista del film «V per vendetta» ANSA
Hacker all’italiana Denunciati in 15 Cinque minorenni Smantellata la rete di Anonymous: difendevano Wikileaks attaccando siti di istituzioni e aziende FILIPPO CONTICELLO
Vietato guardarli in faccia. Quando spengono il pc e si mischiano coi movimenti in piazza, hanno la maschera di Guy Fawkes, il rivoltoso inglese che nel ’600 voleva far saltare il Parlamento di Londra. Quella beffarda e inquietante che indossava il protagonista di V per vendetta, film pionieristico del 2005. Loro, la cellula italiana della sigla internazionale di hacker Anonymous, ieri sono stati colpiti al cuore: la polizia postale li ha individuati e denunciati facendo una trentina di perquisizioni. In tutto 15 ragazzi tra i 15 anni (5 minorenni) e i 28 che da gennaio si sono sbizzarriti negli attacchi informatici (spesso fornendo appoggio per incursioni dei colleghi stranieri): sono stati colpiti i siti di Camera, Senato, governo, Agcom e di importanti aziende come Eni, Finmeccanica, Mediaset e Rai. I reati contestati so-
La vacanza
Colpiti sul web anche Camera e Senato. Ora il gruppo di pirati hi-tech rilancia: «Andremo avanti» no accesso abusivo in sistema informatico, danneggiamento a sistema informatico e interruzione di pubblico servizio. Salto di qualità
Le indagini del Centro nazionale anticrimine informatico hanno ricostruito una struttura verticista: in cima agli Anonymous italiani c’è Thre, nickname di un ragazzo italiano di 26 anni residente in Svizzera. Per comunicare con gli altri e organizzare i blitz usavano normalissime chat, oltre alle pagine di «Anonymous» su Facebook e Twitter. Il vice questore aggiunto di Roma Tommaso Palum-
bo ha spiegato il salto di qualità dei pirati: «Mentre in passato erano necessari centinaia di ragazzi che collegandosi facevano saltare il sito, oggi si utilizzano grossi server che mandano in tilt il sistema usando apparecchi alla portata di tutti». Perquisizioni e denunce hanno indebolito Anonymous Italy, ma la rete pensa a tutto tranne che ad arrendersi: «Non siamo stati smantellati, ci saranno conseguenze per le forze dell’ordine. Siamo gente che protesta pacificamente per i nostri diritti», si legge in un messaggio diffuso ieri. C’è da aspettarsi nuove azioni e qualcuno teme una raffica di blitz come quando organizzarono a gennaio la vendetta per l’arresto del leader di Wikileaks Julian Assange. Del resto, il motto sul loro sito parla da solo: «Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo». Più o meno come Guy Fawkes nel Seicento, ma con un computer in più.
Carlà, a spasso con il pancione dali bassi, occhiali scuri. La pancia c’è eccome, ma le braccia e soprattutto le lunghissime gambe sono le stesse di sempre. Una passeggiata con le guardie del corpo tenute a debita distanza. Quindi un bel bagno al mare, con tanto di galleggiante per aiutare Carla a non stancarsi troppo.
ELISABETTA ESPOSITO
Va bene, le future mammine sono tutte belle. Ma Carla, o Carlà, è di un’altra categoria. Lei è perfetta. E soprattutto elegante. Perché le donne incinte avranno pure una diversa luce negli occhi, dicono, ma quando si muovono non sono propriamente delle libellule. Lei è diversa. Lei si muove come una modella nonostante il sesto mese di gravidanza. Sale e scende per le stradine di Fort Brégançon, nel sud della Francia, accompagnata dal suo Nicolas. E mostra fiera e disinvolta il suo pancione. Abitino bianco cortissimo, cappello di paglia a falda larga, san-
Maschietto o due gemelli?
Carla Bruni e Nicolas Sarkozy a Fort Brégançon LAPRESSE
«Patetico il Pd sulle province» «Si è verificato un tradimento generalizzato degli impegni e dei programmi elettorali fatti da destra a sinistra. Tutti hanno fatto a gara nel fare sognare gli italiani sul fatto che si sarebbe tagliata la "casta" eliminando le province ma non hanno mantenuto gli impegni. In aula si è vista una maggioranza trasversale: la maggioranza della "casta". È patetico che anche il centrosinistra abbia chiesto un rinvio, sono 51 anni che si rinvia. C’è un’enorme differenza tra chiacchiere elettorali e fatti»
LEADER IDV
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sembrano lontani i tempi dei segreti spifferati da Sarkozy padre (tra i primissimi a rivelare la gravidanza) e delle foto scattate durante il G8 di Deauville, in cui Carla mostrava con discrezione le prime forme materne alle first lady, da Michelle Obama a Samantha Cameron. Ma chi si aspetta una foto della mammina sen-
za veli, un classico per ogni bella donna dello spettacolo, resterà deluso. Carla ha già posato per la copertina di Elle France indossando abiti di una sobrietà più che presidenziale. Carla e Nicolas aspettano l’erede per la fine di ottobre. Da più parti arriva la notizia che si tratti di un maschietto. Un altro... Perché il presidente della Repubblica francese ha già tre figli, Pierre e Jean (nati dall’unione con Marie-Dominique Culioli) e Louis (dal matrimonio con Cecilia Attias). Mentre Carla Bruni quasi dieci anni fa ha avuto Aurelien dallo scrittore Raphael Ethoven. L’ultimo gossip però parla addirittura dell’arrivo di due gemelli! Tanti auguri... © RIPRODUZIONE RISERVATA
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La Parietti vuole copiare la Nannini
ANTONIO DI PIETRO
La valigia e il fuggiasco: Juan Ramirez Tijerina è stato trovato e fotografato dai secondini REUTERS
querela si afferma che il tabloid di Rupert Murdoch sapeva benissimo di scrivere il falso, «in un disperato apparente tentativo di rilanciare le vendite, in declino». Il «Post», invece, sostiene che le parole di Ophelia non «verranno credute».
Gazza
La moglie, sua complice, è stata scoperta: portava il bagaglio con troppa fatica La cinematografia ci ha fatto vedere di tutto. Dal tuffo di Papillon, ai tunnel di Le Ali della Libertà e Fuga da Alcatraz, dal travestimento da secondino in Fuga di Mezzanotte a quello da sacerdoti di Non siamo Angeli. Ma nella realtà i tentativi di evasione sanno sorprendere più di quelli del grande schermo. Nella prigione messicana di Chetumal, un detenuto ha cercato di scappare chiuso in una valigia. Il carcerato Juan Ramirez Tijerina, che deve scontare una condanna a vent’anni per possesso illegale di armi, ha provato a svignarsela con la complicità della moglie, la 19enne Maria del Mar Arjona. Dopo avergli fatto la consueta visita, Maria ha infilato Juan in una grande valigia. Poi ha preso la strada per la libertà... Ma lo sguardo furtivo e il peso dell’insolito carico l’hanno tradita: i secondini l’hanno fermata. «Porto biancheria sporca», ha detto lei. Poco credibile, il bagaglio è stata aperto ed è apparso l’uomo in posizione fetale. Tijerina, che visti pure i suoi problemi con la droga è già stato soprannominato il «narcontorsionista», è stato ricondotto immediatamente in cella e la moglie inevitabilmente arrestata. A Juan è andata male, ma in alcuni casi l’ingegno è stato premiato. Prendete Ysar Bayrak, detenuto della prigione di Willich, in Germania, condannato a tre anni per spaccio. Nel 2010 è riuscito a scappare spendendosi per posta! Dopo essersi nascosto in un grosso pacco, con tanto di mittente e destinatario, è stato caricato con la corrispondenza su un autocarro e ha così lasciato il suo odiato carcere.
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d ladra lafrase DEL GIORNO
ALTRI MONDI ESTATE
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Alba Parietti, 50 anni LAPRESSE
B orsette: «Ho una borsetta a forma di pallone, se può essere utile» (Victoria Cabello, che condurrà da settembre «Quelli che il calcio», ai cronisti che le chiedono se ne capisce). P arietti: Alba Parietti vuole un figlio a 50 anni «come la Nannini». Z ingaretti: «No, Luca non è ancora diventato papà, ma si è già completamente rincoglionito» (l’attore Cesare Bocci su Luca Zingaretti). B occhino: «Se tu vieni tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice. Ma se tu vieni non si sa quando, non saprò mai a che ora prepararmi il cuore» (dal Piccolo principe di Saint-Exupéry: nel 1993 Gabriella Buontempo aveva regalato il libro a Italo Bocchino, sottolineando queste parole. I due si sono separati adesso per via di una storia che lui ha avuto con Mara Carfagna). P isapia: Il video «Il favoloso mondo di Pisapie», dedicato al nuovo sindaco di Milano e realizzato dai cinque ragazzi de «Il Terzo segreto di Satira», è costato cinque euro. mumble IL CASO NEL LIVORNESE
Squalo a Capraia: scatta la psicosi Il Comune insorge Tutto nasce da un avvistamento da parte di alcuni biologi fiorentini del museo della Specola: giorni fa avevano ripreso uno squalo di quattro metri, al largo dell’isola di Capraia (Livorno). Ma di fronte alla psicosi collettiva (pare che né bagnanti né sub vogliano più entrare in acqua), è insorto il Comune. L’assessore al turismo, Fabio Mazzei, ha avanzato dubbi («Il filmato mostra incongruenze») e denunciato «un grosso danno per l’economia». Anche i biologi sono intervenuti: «Nessun pericolo, il mare è da sempre abitato da squali».
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ALTRI MONDI ESTATE
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CANTANTI E FUTURO
FARANNO DUE GIORNI IN FILA
di FILIPPO MARIA RICCI
Già dalle prime ore di ieri Trafalgar Square ha iniziato a riempirsi di tende (foto Reuters). Centinaia di giovani sono in fila per la premiere mondiale di «Harry Potter e i doni della morte - Parte II» che è però in programma soltanto domani sera. Due giorni di attesa dunque, ma nulla sembra spaventare questi fan scatenati della saga di J.K. Rowling, che grazie a Potter ha venduto oltre 400 milioni di copie. Anche perché si tratta della seconda parte dell’ultimo degli otto capitoli della saga dell’ultrafamoso maghetto, interpretato da quel Daniel Radcliffe che giusto due giorni fa ha ammesso di avere avuto gravi problemi con l’alcol
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Maratona rock Arrivano i «Big 4» Il metal fa il pienone Il primo live italiano di Anthrax, Megadeth, Metallica e Slayer è da record: oggi alla Fiera di Milano attese 35 mila persone
ti più attesi del Milano Jazzin Festival. «È un trend che va avanti da anni. Il pubblico italiano si muove per i grandi nomi, soprattutto quelli storici del rock, che hanno 20 o più anni di carriera, e noi cerchiamo di assecondarli — dice Andrea Pieroni di Live Nation Italia —. I Metallica sono una garanzia, non un fenomeno ristretto a un solo genere musicale. Basta guardare al successo dei tour di U2, Madonna o Take That». Cento milioni di dischi
ANTONINO MORICI
SUPERSTAR TRE FENOMENI MOLTO VICINI AI 50 1
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1 James Hetfield, 47 anni, cofondatore, voce e chitarrista dei Metallica 2 Dave Mustaine, 49 anni, ex chitarrista dei Metallica e leader dei Megadeth 3 Kerry King, 47 anni, fondatore e chitarrista degli Slayer, gruppo thrash metal REUTERS/BARBAGLIA/EPA
Li chiamano Big 4, i quattro grandi, suonano da quasi tre decadi il rock più duro e per la prima volta si esibiranno insieme, in Italia. Per vedere Anthrax, Megadeth, Slayer e Metallica stasera arriveranno a Rho, vicino a Milano, 35 mila persone. Un record nell’estate non troppo felice dei festival italiani, come dimostrano i risultati al di sotto delle aspettative dell’Heineken. La crisi si fa sentire, eppure c’è un genere che non perde colpi, sostenuto da un pubblico che si sposta per seguire gli artisti che non mollano la scena, a dispetto degli anni. L’Arena della nuova Fiera di Milano ha fatto il pieno a giugno con i System of a Down e i Foo Fighters (70 mila presenze totali). All’autodromo di Imola erano 40 mila per la due giorni consacrata al debutto italiano del Sonisphere Festival, con Linkin Park e Iron Maiden. E lo show del 28 luglio di Slash, il chitarrista dei Guns ’n Roses accompagnato da Myles Kennedy (Alter Bridge), è uno degli even-
Un anno fa, per il debutto live dei «Big 4» a Varsavia e Praga arrivarono 500 mila fan da tutta Europa. Il concerto di Sofia
«
Il pubblico da noi si muove solo per i grandi, quelli che hanno 20 anni di carriera
Facebook-Skype Uniti in videochat
utenze e Microsoft svela ora il motivo dell’acquisto di Skype del 10 maggio. La guerra delle «nuvole» per la conquista dei grandi archivi digitali in Rete (il «clouding») è iniziata e gli utenti del «Faccialibro» ora potranno anche videochattare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Zio Paperone lancia l’«iPap» e Paperopoli è in fermento per la novità (anche la banda Bassotti vedrà come ottenere qualche vantaggio dalla cosa). Storia di fumetti e di tecnologia: si trova oggi sul nuovo Topolino, il numero 2.902, completamente rinno vato nella grafica (e anche nel sito). Ma la svolta digitale non è solo per i paperi: il magazine della Disney da oggi sarà anche in formato iPad. «Così allargheremo i nostri lettori», ha detto il direttore di Topolino, Valentina De Poli.
San Firmino: inizia l’estasi lunga 9 giorni Nove giorni di festa. Questo è San Firmino. Da oggi a mezzogiorno, quando al momento del «Chupinazo» si stapperanno bottiglie per un’estasi travolgente, fino al 14 luglio, quando si intonerà il «Pobre de mi» e il sipario calerà su Pamplona. È la festa del toro celebrata da Ernest Hemingway che, dopo aver visitato tante volte la capitale della Navarra, 50 anni fa morì con i biglietti per la corrida di San Firmino sul tavolo della sua casa americana. Il toro che viene adorato, col quale bisogna solo correre ai lati o davanti, mai dietro. O che va guardato scorazzare da un balcone affittato, dal megaschermo, dalla tv dell’hotel. Migliaia di persone si ritrovano ogni anno nella capitale della Navarra per partecipare a un evento unico per numeri, emozioni, follia collettiva, tradizione. Chi corre dev’essere attentissimo perché ai tori non interessa lo stato fisico e mentale di chi gli sta intorno, e l’ultimo morto è del 2009. San Firmino è una festa per tutti. Attorno ai due grandi eventi della giornata, «l’encierro», gli 800 metri di corsa coi tori che parte alle 8 di ogni mattina, e la corrida del pomeriggio, è stato costruito un cartellone eccezionale: concerti, giochi, sfilate, mostre. È la scusa per visitare una città che ha oltre 2 mila anni di storia, con cantine dove servono i vini della regione con grandi rossi, dove bisogna farsi trascinare da un bar all’altro del centro («casco antiguo») provando i «pintxos», le «tapas» o sedersi in ristoranti che dal basico assoluto arrivano all’alta cucina.
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
Caldo & sole a Parigi... Ascoltando Ukulele Songs di Vedder... Bon journèe
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Topolino digitale: i fumetti Disney ora sono sull’iPad
L’annuncio comparso da qualche giorno sul sito di Facebook: si anticipa un’importante novità
S McCartney sul palco Niente pensione per l’ex Beatle. Paul McCartney ha rivelato che a 50 anni un amico gli consigliò di ritirarsi: «Io non me la sento — replicò —, e se mi diverto ancora, perché devo farlo?». Nel frattempo, sir Paul è arrivato a 69 anni, sempre sul palco
andò in diretta in 800 cinema in giro per il mondo. Stasera a Rho, su un palco lungo 60 metri e profondo 30, gli Anthrax apriranno una maratona metal che proseguirà con l’esibizione di Megadeth e Slayer. Toccherà ai Metallica, che celebrano trent’anni di attività con 9 Grammy, oltre 100 milioni di album venduti e montagne di dollari guadagnati anche grazie alla miriade di prodotti lanciati sul mercato (ultimo della serie il Monopoli con il loro logo), chiudere la serata tra fuochi d’artificio e schermi giganti.
IL CELEBRE SETTIMANALE
Skype e il social network per eccellenza. Un matrimonio di quasi un miliardo di utenze, che potranno così videochattare e telefonare direttamente collegati con Facebook. Non si conoscono ancora i particolari tecnici, nemmeno se la videochat sarà eseguita all’interno del browser di Internet oppure se si dovranno installare dei plugin ad hoc, ovvero dei componenti da aggiungere al browser stesso. Facebook prova così a invertire il preoccupante rallentamento degli ultimi mesi delle nuove
Baglioni in convento Claudio Baglioni pensa alla pensione. Il cantautore romano, che rifarà O’ Scia, a Lampedusa, dal 27 settembre, ha detto ad «A» che negli ultimi anni di vita andrà in convento: «Non è una battuta: lo farò per pensare e per interrogarmi»
ANDREA PIERONI ORGANIZZATORE DI EVENTI
L’INDISCREZIONE OGGI L’ANNUNCIO DELL’ACCORDO: IL SERVIZIO DEI DUE SITI SARÀ INTEGRATO
Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, era nella sede della Microsoft, vicino a Seattle, i primi giorni della settimana scorsa. Una visita insolita e non casuale. È stato proprio Zuckerberg ad annunciare per oggi l’arrivo di «un nuovo prodotto fantastico». Ecco svelata la sorpresa: alle 10 di mattina (le 19 in Italia), a Palo Alto si terrà la conferenza stampa per presentare l’integrazione tra
Madrid
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Tutti in tenda a Londra Domani la prima mondiale del nuovo Harry Potter
MASSIMO MUSICÒ
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LUCA ARGENTERO @Lucaargentero Followers 7520
LOTTO
SUPERENALOTTO
NAZIONALE 35 53 66 44 21
LA COMBINAZIONE VINCENTE 2 6 7 51 57 71 Jolly: 10. SuperStar: 49. Jackpot e 39.000.000 Punti 6: nessuno Punti 5+1: nessuno Punti 5: 10 totalizzando: e 40.291,13 Punti 4: 1.569 totalizzando: e 256,79 Punti 3: 61.073 totalizzando: e 13,19 QUOTE SUPERSTAR Punti 4: 6 totalizzando: e 25.679 Punti 3: 273 totalizzando: e 1.319 Punti 2: 4.094 totalizzando: e 100 Punti 1: 24.585 totalizzando: e 10 Punti 0: 49.635 totalizzando: e 5 Montepremi di concorso e 2.601.902,13 10 e LOTTO Numeri vincenti
ESTRAZIONE DEL 5 LUGLIO
3 4 8 9 15 30 37 42 45 49 55 56 63 64 65 69 71 72 88 89
BARI
8 30 44 14 36
CAGLIARI
42 3 25 48 72
FIRENZE
49 69 19 47 36
GENOVA
72 63 35 85 29
MILANO
4 56 42 40 39
NAPOLI
37 71 22 77 63
PALERMO
65 55 90 38 78
ROMA
88 64 16 45 47
TORINO
9 89 53 45 75
VENEZIA
15 45 66 37 14
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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GLI ARANCINI DI MONTALBANO
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LA PROVA GENERALE «Come hai fatto a capire ch’era morta?» «Commissà, quella teneva le mani sul petto e le avevano arravugliàto un rosario tra le dita e doppo le avevano messo un fazzoletto annodato sulla testa per tenerle ferma la bocca. Aveva gli occhi chiusi. Ma il meglio deve ancora venire. Ai piedi del letto c’era una seggia e assittato sopra un omo che mi voltava le spalle. Chiangìva, povirazzo. Doveva essere il marito.» «Ora, sei stato scalognato, che ci vuoi fare? Quello stava a vegliare la mogliere morta.»
«Certo. Però, a un certo punto, pigliò una cosa che evidentemente teneva sopra le gambe e se la puntò alla testa. Un revòrbaro era, commissario.» «Oddio. E tu che hai fatto?» «Fortunatamente, mentre io non sapevo come pensarmela, l’omo parse pentirsi, lasciò ricadere il braccio coll’arma, forse all’ultimo momento gli era mancato il coraggio. Allora caminai all’indietro senza farmi sentìri, tornai nell’anticammara e niscii dalla casa, sbattendo forte la porta che parse una cannonata. Accussì per qualche tempo gli passava il pinsèro d’ammazzarsi. E ho telefonato a vossia.» Montalbano non parlò subito, si mise a riflettere. Probabilmente a quell’ora il vedovo si era già sparato. Oppure stava ancora lì, combattuto tra il restare in vita e il chiamarsene fora. Pigliò una decisione. Mise in moto. «Dove andiamo?» spiò Orazio Genco. «Al garage di Giugiù Loreto. Dove hai lasciato la bicicletta?» «Non si preoccupasse, è incatenata a un palo.» Davanti al garage, Montalbano fermò. «L’hai chiuso tu il portone?» «Sissi, quanno sono venuto a telefonarle.» «Ti pare che filtra luce dalle finestre?» «Non mi pare.» «Stammi a sentire, Orà: tu scendi, rapri il portone, trasi e vai a vedere che succede in quella casa. Non ti fare sentìri, qualisiasi cosa che vedi.» «E vossia?» «Ti faccio da palo.»
A forza di ridere, a Orazio gli pigliò un attacco di tosse. Quanno si fu calmato, scinnì dall’auto, traversò la strata, raprì in un secondo il portone d’ingresso, lo richiuse alle sue spalle. Non pioveva più, ma in compenso il vento si era inforzato. Il commissario s’addrumò una sigaretta. Doppo manco dieci minuti riapparse Orazio Genco, richiuse il portone, traversò la strata di corsa, aprì lo sportello, trasì. Tremava, ma non per il freddo. «Andiamo via.» Montalbano ubbidì. «Che hai?» «Assà mi scantai.» «E parla!» «Trovai la porta chiusa, la raprii e...» «Il foglio di carta c’era ancora?» «Sissi. Trasii. Tutto era come prima, la luce nella càmmara di letto c’era sempre. M’avvicinai...
«TUTTO ERA COME PRIMA, LA LUCE NELLA CÀMMARA DI LETTO C’ERA SEMPRE. M’AVVICINAI... COMMISSÀ, LA MORTA NON ERA MORTA!» «MA CHE DICI?!» «QUELLO CHE STO DICENDO. IL MORTO ERA LUI, IL GENERALE. STINNICCHIATO SUL LETTO»
Commissà, la morta non era morta!» «Ma che dici?!» «Quello che sto dicendo. Il morto era lui, il generale. Stinnicchiato sul letto com’era prima so’ mogliere, il rosario, il fazzoletto». «Hai visto sangue?» «Nonsi, la faccia del morto mi parse pulita.» «E la mogliere, l’ex morta, che faceva?» «Stava assittata sulla seggia ai pedi del letto e si puntava una pistola in testa, chiangendo.» «Orà, tu non stai babbiando, vero?» «Commissà, che ragione avrei?» «Dai che ti riaccompagno a casa. Lascia perdere la bicicletta, fa freddo.» Sono liberi due anziani signori, marito e mogliere, di fare la notte a casa loro quello che gli passa per la testa? Travestirsi da indiani, camminare a quattro zampe, appendersi al soffitto a testa in giù? Certamente lo sono. E allora? Se Orazio Genco non si fosse pigliato di scrupolo, lui di tutta questa storia non ne avrebbe saputo
LE ILLUSTRAZIONI SONO DI LELIO BONACCORSO E MARCO RIZZO
IL RIASSUNTO Prima puntata Il commissario non riesce a «pigghiare» sonno, ma ci pensa una telefonata a spingerlo fuori: lo vuole vedere Orazio Genco, un vecchio rapinatore di appartamenti. Ma cosa avrà da dire a Montalbano nel cuore della notte? Stava per scassinare la casa di un usuraio, ma la porta dei vicini era aperta e... quando è entrato, ha trovato sul letto una «fimmina» morta...
niente e avrebbe dormito sireno e tranquillo quelle tre ore di sonno che gli restavano invece di votarsi e rivotarsi nel letto come ora stava facendo, santiando e addiventando sempre più nirbùso. Non c’era verso: lui si comportava davanti a una facenna che non quatrava come Orazio Genco davanti a una porta semiaperta, doveva entrarci dintra, scoprire i perché e i percome. Che veniva a significare quella specie di cerimonia? «Fazio! Subito da me di corsa!» fece Montalbano trasendo in ufficio. La matinata era peggio della nottata, accupùsa e fredda. «Dottore, Fazio non c’è» disse Gallo appresentandosi. «E dov’è?» «Stanotte ci fu una sparatoria, hanno ammazzato a uno dei Sinagra. Era previsto, lo sa com’è: una volta uno di una famiglia, la volta appresso uno dell’altra famiglia.» «Augello è con Fazio?» «Sissi. Qui ci siamo io, Galluzzo e Catarella.» «Senti, Gallo, tu lo sai dov’è il garage di Giugiù Loreto?» «Sissignore.» «Sopra al garage ci sono due appartamenti. In uno ci abita Tanino Bracceri, nell’altro una coppia di anziani. Voglio sapere tutto di loro. Vai subito.»
«Dunque, dottore. Lui si chiama Di Giovanni Andrea, anni ottantaquattro, pensionato, nativo di Vigàta. Lei invece Zaccaria Emanuela, nata a Roma, ottantadue anni, pensionata. Non hanno figli. Fanno vita ritirata, ma non devono passarsela male male, in quanto tutto lo stabile è di proprietà del Di Giovanni, glielo lasciò in eredità suo padre. Ha venduto l’appartamento a Tanino Bracceri, ma si è tenuto quello dove abita e l’officina che affitta a Giugiù Loreto. Prima abitavano a Roma, da una quindicina d’anni si sono trasferiti qua.» «Lui era un generale?» «Chi?» «Come, chi? Questo Di Giovanni, era un generale?» «Ma quanno mai! Erano attori, tanto il marito quanto la mogliere. Giugiù m’ha detto che il salotto è tutto pieno di fotografie di teatro e di cinema. Hanno contato a Giugiù che hanno travagliato con i più grossi attori, ma sempre come, aspettasse che talìo che me lo sono scritto, ecco, caratteristi.» Evidentemente si mantenevano in esercizio. Oppure si ripassavano vecchie scene recitate chissà quando. Forse ripetevano la scena che aveva avuto maggior successo in tutta la loro carriera, quella dove avevano avuto più applausi... Eh, no. Non poteva essere: lo scambio delle parti non aveva senso. Una spiegazione però doveva esserci e Montalbano voleva averla. Quando incornava su una cosa, non c’erano santi. Doveva trovare una scusa per parlare con i signori Di Giovanni. Gli arancini di Montalbano Andrea Camilleri copyright © 1999 Arnoldo Mondadori Editore
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22/12 - 20/1
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
Ariete 6-
Toro 7,5
Gemelli 5,5
Capricorno 8 Single I vostri progetti privati e lavorativi si realizzano, incontri fruttuosi e affari lucrosi s’accavallano. Crescono le energie e s’agitano gli ormoni: dormirete poco…
In coppia Luna ok per i viaggi, vacanzieri e di lavoro, che offrono relax e successi. Le eventuali tensioni si allentano, la fortuna vi assiste in modo sfacciato e suino: wow!
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
Cancro 7,5
Leone 7-
La Luna vi ricarica, Venere aumenta il fascino: quali (e quante) soddisfazioni vi aspettano! Sia professionali sia amorose.
I ritmi son calmi: piccoli miracoli si stagliano. Ma tenete i piedi per terra e valutate la misura della gamba prima di fare ogni passo.
I gemellaggi sudombelicali promettono successi. Ma vogliono tempismo: se vi muovete alla velocità dei continenti tutto sfuma.
Le stelle v’appoggiano. Nel lavoro e in certe vostre faccende private. Comprese quelle suine. La forma fisica si fa tosta, la fortuna s’apposta…
Se esistesse uno sfiga-detector vicino a voi suonerebbe come la sirena dell’antifurto di Tiffany. Ussignùr: ma perché fate così?
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 7,5
Bilancia 5,5
Scorpione 7+
Sagittario 6-
Acquario 6-
Pesci 5,5
Lavoro ed eventuale vacanza appagano parecchio, ogni semina riesce. E a sud dell’ombelico si svolge il campionato mondiale di fuochi d’artificio…
La forma psicofisica di molti di voi penzola un po’. E il rimorchiaggio è scarso. Evitate chi davanti sorride e dietro vi lancia il giavellotto fra i glutei santi.
La Luna manda in porto tutti i progetti e vi porta protezioni sostanziose. Sarete capaci anche di volate lavorative. E c’è la love story seria in agguato...
Potrebbero spuntarvi i canini come quelli del fratello cattivo di Nosferatu. Ussignùr, dite no al malumore! E chi vi lecca troppo scansatelo.
Non è una giornata negativa, quella odierna, solo di probabili rotture estenuanti. Siate cauti nel maneggiare i soldi vostri e i corpi altrui.
Il lavoro affatica, l’amore perde colpi. Urca. Mettetevi in difesa passiva, solo per adesso. E se non si fornica oggi, si fornicherà domani.
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
Ariete 6
Toro 7+
Gemelli 5,5
Cancro 7,5
Leone 7+
La Luna vi fa fare un po’ gli sfigati, forse per attirare l’interesse di chi amate, ma la giornata non è malaccio. Nemmeno sul lavoro.
Propositivi, fighi e coscienti dei vostri mezzi, anche suini: siete i compagni ideali. O quasi. Speriamo che abbiate un(a) partner consapevole.
Gli zebedei si trascinano. E ciò influirà sul lavoro e sul rapporto di coppia. Non esitate a chiedere tempo e spazio, se vi servono.
I progetti a due godono di protezioni astrali speciali, le liete notizie arrivano, anche in merito a un viaggio. Si avvicinano montate di lussuria.
Luna amica delle vostre finanze. Mostrerete di aver fiuto negli affari e farete acquisti azzeccati, anche per la coppia.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 7+
Bilancia 6-
Scorpione 7
Sagittario 5,5
Acquario 6-
Pesci 5,5
Ciò che inizia oggi parte col piede giusto. E Giove vi fa scatenare come i tori di Pamplona. Ma non incornate (né cornificate) nessuno.
Sembrano crearsi incagli nel rapporto con la persona che amate. Niente vittimismi, meglio il dialogo. Il sudombelico dà il meglio di sé.
Amici cari possono rivestire un ruolo importante nella giornata della vostra coppia. Giove, poi, vi rende felici, ma la panza aumenta...
Lavoro, rapporto a due e sentimenti possono diventare intricati come nelle telenovelas venezuelane. Con colpi di scena non del tutto graditi: paratevi i glutei.
Il vostro umore si delinea un filo catacombale. Forse per motivi di soldi o di stress nella coppia. Ma tutto si può risolvere...
L’umore non appare roseo. I rapporti con gli altri, persona amata compresa, sono piacevoli come un foruncolo sulla punta del coccige.
MICHAEL SCHUMACHER
Il pilota tedesco è nato a Hermülheim il 3 gennaio 1969. Ha vinto 7 titoli mondiali di Formula 1: 2 con la Benetton, 5 con la Ferrari
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ALTRI MONDI ESTATE
SKY SPORT 1 - C. AMERICA 1 italia: 514954585150
Coppa America: Argentina-Colombia
RAI 1
PREMIUM CINEMA
PREMIUM CINEMA ENERGY
SKY CINEMA PASSION
The Code
Bastardi senza gloria
Io sono leggenda
Mine Vaganti
(Girone A, a Santa Fe) Seconda uscita dell’Argentina in Coppa America. Dopo il deludente l’1 1 con la Bolivia, Leo Messi (nella foto) e compagni cercano il primo successo contro la Colombia CALCIO ALLE 2.45
.it Le ultime di mercato Le parole di Gasperini Djokovic re di Belgrado
Di Q. Tarantino, con B. Pitt (Usa/Ger, 2009) Un gruppo di soldati americani ebrei, i Basterds, arriva nella Francia occupata dai tedeschi per ammazzare brutalmente ogni nazista che incontra GUERRA ALLE 21.15
Di F. Lawrence, con W. Smith (Usa, 2007) Un virus sfuggito ai ricercatori si diffonde tra la popolazione e trasforma le persone in animali rabbiosi. A New York, l’unico non contagiato è Robert Neville FANTASTICO ALLE 21.15
alla Radio
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RAIDUE
RAITRE
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7.00 7.25 7.45 9.55 10.35 11.25 13.00 14.00 17.50 18.15 18.45 19.35 20.30 21.05
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RETE 4
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6.40 8.20 10.25 11.25 12.25 13.40 14.10 15.00 15.30 18.30 19.25 20.20 21.10 22.55 0.40 1.30 1.45 3.10
TELEFILM CARTONI ANIMATI NINÌ UNA MAMMA PER AMICA STUDIO APERTO DETECTIVE CONAN I SIMPSON HOW I MET YOUR... TELEFILM STUDIO APERTO C.S.I. MIAMI THE MENTALIST TRANSPORTER: EXTREME Film SCARY MOVIE 3 POKER1MANIA STUDIO APERTO V.I.P. MEDIA SHOPPING
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BASEBALL
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AOSTA
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Nebbia
Agitati
Il sole oggi MILANO
ROMA
Campobasso
20 29
23 33
ROMA
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26
TORINO
17
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Palermo 23 28
TRENTO
18
29
TRIESTE
22
25
5.42
21.13
5.43
20.47
VENEZIA
18
24
CALCIO: BRASILE VENEZUELA
18.00 Virgin Generation
PGA European Tour
Coppa America
SKY SPORT 2
18.00 AUTOMOBILISMO: INDYCAR FIRESTONE 21.00 GOLF: BARCLAYS SCOTTISH OPEN PGA European Tour
10.30 RUGBY: LEICESTER TIGERS NORTHAMPTON SAINTS
23.00 BEACH VOLLEY: CAMPIONATO ITALIANO
Semifinale AVIVA
Finale maschile. Da Cosenza
Giulia e Andrea regalano biglietti per il live dei Bon Jovi (nella foto, Jon Bon Jovi) il 17 luglio a Udine
Dopodomani
Soleggiato al Centro Sud mentre il tempo risulta instabile su Alpi, Prealpi e pianure adiacenti. Possibili temporali e forti grandinate tra Piemonte e Lombardia.
Graduale diminuzione dell’instabilità su Alpi e Prealpi occidentali, tendenza al miglioramento dal primo pomeriggio. Sereno altrove con caldo in accentuazione.
Bari
16 27
Napoli
19
Tramonta
Virgin Radio
13 28
24
Sorge
Da Norisring, Germania
L’Aquila
REGGIO CALABRIA
Tramonta
14.15 AUTOMOBILISMO: CAMPIONATO DTM
Gossip, costume e attualità presentati da Alfonso Signorini (nella foto): da Mo naco, c’è Luisella Berrino
20 28
POTENZA
Sorge
Playoff Serie A maschile. Semifinale. Gara 4
Ancona
Firenze
25
Mossi
11.30 BASKET: MONTEPASCHI SIENA BENNET CANTÙ
19 31
21 27
19
Neve
9.00 Alfonso Signorini Show
Bologna Genova
14
30
1.40 2.35
Rmc
19 28
L'AQUILA
24
0.25 0.40
Un’ora in allegria con Alessandro Cattelan (nella fo to): si scherza, si ascolta buona musica, si fa casino
20 27
Venezia
GENOVA
PALERMO
18.25 19.35 20.00 21.10
16 27
Milano 20 30
Molto forti
Calmi
16.05 17.50
13.00 105 All’una
OMNIBUS - TG LA7 COFFEE BREAK (AH)IPIROSO TELEFILM TG LA7 IL SOLE SCOTTA A CIPRO ATLANTIDE CHIAMATA D’EMERGENZA CUOCHI E FIAMME G DAY CONDUCE TG LA7 - IN ONDA GANDHI Film TG LA7 STORIA PROIBITA DEL 900 ITALIANO N.Y.P.D BLUE LA7 COLORS
15.30 GOLF: BARCLAYS SCOTTISH OPEN
Coppa America
0.00
7.00 9.45 10.30 11.25 13.30 13.55
Domani
Coperto
Temporali
21.15 CALCIO: PARAGUAY ECUADOR
Rafforzamento dell’alta pressione con conseguente clima estivo per buona parte del giorno. Qualche fastidio soprattutto sui rilievi alpini e pre-alpini, Abruzzo e Molise.
Forti
MARI
Coppa America
Oggi
Rovesci
Pioggia
17.30 CALCIO: FAN CLUB MILAN 18.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 19.00 CALCIO: CILE - MESSICO
Champions League
VOLLEY
Coppa America Sky Sport 1, Sky Copa America 1 e Sky Calcio 5
Legenda
OLIMPIADI
MONDIALE GIOVANILE
Radio 105
LA 7
Film sul Digitale Terrestre
8.55
25
Di F. Ozpetek, con R. Scamarcio (Ita, 2010) La famiglia Cantone, proprietaria di un pastificio in Puglia, attende il ritorno del figlio Tommaso da Roma. Il giovane, però, non ha intenzione di rilevare l’azienda COMMEDIA ALLE 21
Di M. Leder, con A. Banderas (Usa, 2009) Keith Ripley ha deciso di ritirarsi dall’attività di ladro internazionale. L’ultimo colpo, il furto di due uova Fabergé, gli permetterà di pagare un debito con la mala russa AZIONE ALLE 21.10
Su Gazzetta.it trovate le ultime di mercato, la presentazione del nuovo allenatore dell’Inter Gasperini e la grande festa di Belgrado a Djokovic
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19 28
Potenza 15 26
Cagliari
Catanzaro
19 30
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Reggio Calabria 23 30
Catania 20 31
Il sole domani MILANO
La luna ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
5.43
21.13
5.43
20.47
Ultimo quarto
Nuova Primo quarto
23 lug. 30 lug. 8 lug.
Piena
15 lug. DARCO
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2011
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2011
MONDO
MANUEL NEUER 25 ANNI PORTIERE DEL BAYERN
Nato a Gelsenkirchen il 27 marzo 1986, ha fatto tutta la trafila nelle giovanili dello Schalke 04, fino all’esordio in Bundesliga nel 2006, quando è diventato subito titolare scalzando l’esperto Rost. Un anno dopo era già in nazionale INFOPHOTO Con la maglia dello Schalke 04 ha vinto una Coppa di Lega (2005) e una Coppa di Germania (2011), mentre con la nazionale Under 21 ha vinto l’Europeo di categoria nel 2009. Nel 2007 è stato votato miglior portiere della Bundesliga. Il suo idolo di gioventù è sempre stato Jens Lehmann. Il Bayern lo ha preso per 18 milioni (che possono diventare 25 con i premi), per lui 5 anni di contratto.
Neuer rinasce: da indesiderato a star del Bayern Chiamato un ex dell’antiterrorismo per mediare tra club e fans su di lui: «Ora mi applaudono» PIERFRANCESCO ARCHETTI RIVA DEL GARDA (Trento)
Trentamila fuori e dieci dentro: per Karl Heinz Rummenigge e Uli Hoeness è stato più facile trattare il tema Neuer con lo Schalke 04 che con i dieci rappresentanti dei fan club del Bayern. Mentre trentamila appassionati aspettavano la presentazione della squadra, sabato all'Allianz Arena, il presidente, l'ad, il capitano e il suo vice (Lahm e Schweinsteiger) discutevano in una sala interna la «liberazione» del nuovo acquisto più discusso con i capi della curva e di associazioni meno radicali. Come «misura protettiva», Manuel Neuer non è stato ammesso al colloquio: non si sa mai. E sempre come precauzione, il dibattito è stato moderato da Wolfgang Sa-
lewski, amico e consigliere di Rummenigge, ex poliziotto-psicologo specializzato nel ramo «ostaggi da liberare»: attivo già nella trattativa con i palestinesi nella tragedia dell’Olimpiade 1972 (rapimento di atleti israeliani finito in un bagno di sangue), o nella prima Guerra del Golfo quando portò in salvo dall'Iraq 151 diplomatici occidentali. Mettere d'accordo il Bayern e i tifosi che non perdonavano al portiere l'appartenenza a un gruppo curvaiolo dello Schalke (ma Neuer dice che non sono estremisti), non deve essere stato difficile per Salewski, anche se la figura di primo piano dell'antiterrorismo ha avuto bisogno di 3 ore. Poi, dimenticate le contestazioni di primavera, l'unico sgarbo che il neoacquisto ha subito è stato un rigore infilatogli da un tifoso, durante il battesimo del nuovo Bayern.
«Non sono stato costretto a partire, ho voluto farlo: il Bayern può darmi titoli» «Lo spareggio Champions? C’è la finale a Monaco, non possiamo sbagliare ora»
Bella Italia
«Mi sento sollevato, non sapevo cosa mi aspettasse. Ho ricevuto soltanto tanti applausi». Il portiere della Germania racconta gli scampati timori affondato in una poltrona di un hotel trentino. Il Bayern è in ritiro a Riva del Garda per il secondo anno. La pista ciclabile che sfiora Arco porta gli eco-turisti-tifosi agli allenamenti (gratuiti). Fuori staziona il tir-vetrina per il merchandising: un telo da spiaggia con logo costa 29,95 euro, la coda è ordinata ma costante. Un acquisto e una sbirciata al nuovo Kahn, è lui il colpo dell'estate: «Avevo deciso a febbraio di lasciare lo Schalke. Non sono stato costretto a partire, ho voluto partire. Il Bayern ha fascino, mi può dare i titoli nazionali e internazionali che mi mancano».
A
Tevez al City: «Vado via» Caos Fabregas
S
Il club: «E’ nostro fino al 2014 e costa cinquanta milioni» Stallo fra il Barcellona e Cesc
Cesc Fabregas 24 anni, 212 partite con l’Arsenal e 35 reti segnate con la maglia dei Gunners
S Stefan Savic, 20 anni, difensore montenegrino. Il Manchester City lo ha acquistato dal Partizan Belgrado
S Samir Nasri, 24 anni, ha iniziato nell’Olimpique Marsiglia e da tre stagioni è all’Arsenal di Arsene Wenger
Il nuovo Kahn
Il paragone con Kahn lo tormenta già. Neuer, costato 18 milioni che potrebbero aumentare fino a 25 in base ai successi, arriva a Monaco alla stessa età di King Kahn (25 anni). È il primo portiere titolare comprato dopo il ritiro del leader. Vorrebbe già smarcarsi: «I miei modelli erano Lehmann e Van der Sar, però anche Oliver era da ammirare. Lui ha vinto anche la Champions». Che il Bayern affronterà dai preliminari, con la concreta possibilità di trovare l'Udinese: «Non credo sia facile contro un’italiana, seppur non una delle solite big. Tutti sappiano però che lo spareggio per la Champions è la gara a cui teniamo di più di tutto l'inizio di stagione. Con la finale a Monaco non possiamo sbagliare già in agosto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
MONDIALI DONNE
Coentrao: è Real Mendes
Germania super Francia battuta
ni di Garay (sicuro) e Drenthe (probabile).
La dittatura Super agente
Sempre più Real Mou. Sempre più Real Portugal. Sempre più Real Mendes. Ieri il Madrid ha ufficializzato il suo quinto acquisto di questa estate: Fabio Coentrao, terzino sinistro portoghese del Benfica, che essendo quotato in borsa ha pubblicato una nota dicendo che il Real ha sborsato 30 milioni. Una cifra notevole, considerata la presenza in rosa di Marcelo (e Arbeloa) e il valore complessivo del giocatore. Giovane (23 anni), senz’altro bravo ma non certo stimabile in 30 milioni. Che verranno in parte ammortizzati dalle cessio-
gnato nelle mani di Mourinho.
Coentrao è il quarto portoghese nella rosa di Mou, con Pepe, Carvalho e Ronaldo, ed è il sesto madridista assistito da Jorge Mendes, insieme ai tre già citati, Di Maria e lo stesso Mou. Se aggiungiamo che il procuratore emergente Reza Fazeli è entrato al Real grazie alla buona parola di Mendes e ha portato Ozil, Khedira, Sahin e Altintop si ha l'idea dell'attuale potere del super agente portoghese. A Valdano la cosa non piaceva, ma è stato licenziato. La cosa preoccupa Florentino Perez, ma il presidente ha fame di vittoria e si è conse-
Una decina di giorni fa Marca ha dedicato le prime tre pagine del giornale alla «rifondazione» di Mou al Madrid, rivoltato come un calzino per essere trasformato in un club moderno e vincente. Ieri su Sport ironizzavano sulla dittatura del portoghese, che oltre a una manciata di giocatori a Florentino ha chiesto un cuoco, un medico e un fisioterapista. Tutti di fiducia, gli ultimi due portoghesi. Dicono che Mou controlli anche il giardiniere. Sembra probabile, mentre è certo che il Madrid ha già speso 55 milioni. Aspettando Aguero o Neymar. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MERCATO
ALTRI COLPI
LA DITTATURA L’AGENTE DI MOU CONTROLLA MEZZO MADRID
FILIPPO MARIA RICCI MADRID
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la scheda
DAL NOSTRO INVIATO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Le prime due sfide dei quarti di finale del Mondiale femminile sono Inghilterra Francia e Giappone Germania. L'Inghilterra, cui bastava un pareggio per qualificarsi, vince 2 0 contro il Giappone e va in testa al gruppo B. Le asiatiche attaccano ma il portiere inglese Bardsley para tutto: ai gol ci pensano White (15' p.t., destro da fuori area), e Yankey (21' s.t., in anticipo sul portiere). Il Messico, impegnato contro la Nuova Zelanda, si fa rimontare dal 2 0 (reti di Mayor e Dominguez) al 2 2 (in gol per le neoze landesi Smith al 90' e Wilkinson in pieno recupero). Nel gruppo A, la Francia va k.o. per 4 2 contro una Germania super: Garefrekes, Grings (doppietta) e Okoyino da Mbabi portano le tedesche in testa al girone, di Delie e Georges i gol francesi. Il Canada allenato da Carolina Morace perde 1 0 contro la Nigeria (Nkwocha, 84'). Oggi Guinea Equatoriale Brasile e Australia Norvegia per il gruppo C (18), Svezia Usa e Corea del Nord Svezia per il gruppo D (20.45). Francesca Salsano
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Fuga dall’Inghilterra: Tevez, Fabregas e mettiamoci pure Taarabt, che ha trascinato in Premier il QPR. Le big sono tornate al lavoro (Liverpool, Tottenham e Arsenal lunedì, ieri il Manchester City, oggi il Chelsea) con squadre incomplete e non pochi problemi: si salva, al solito, il Manchester United. Il caso Tevez ha travolto il City, ma l'argentino aveva già dato segnali di insofferenza al ritorno in patria, confessando un disagio esistenziale a una tv argentina. La sparata di lunedì («Non posso restare a Manchester, la famiglia non si è ambientata e io non ce la faccio più a stare lontano da mia moglie Vanessa e dalle due bambine») ha però colto tutti di sorpresa, a cominciare da Mancini. La risposta del City è stata molto inglese: «Tevez ha un contratto fino al 2014. Il suo cartellino costa 50 milioni di sterline». Al City si sentono abbastanza sicuri per un’altra ragione: Tevez guadagna 800mila sterline al mese. Solo due club possono permettersi una follia simile: Real Madrid e Chelsea. La situazione è intricata e non sono di aiuto i pessimi rapporti tra gli uomini mercato del City, il ds Marwood e l'ad Cook, e l'agente dell’argentino, Joorabchian. La soluzione potrebbe arrivare dall’alto: lo sceicco Mansour, proprietario del club, è in ottimi rapporti con Carlos. Un mese fa dichiarò: «Se Tevez non vuole restare, non lo tratterrò. Non posso tenere un giocatore contro la sua volontà, anche se mi dispiacerebbe perderlo». Aguero Il centravanti ha i mal di pancia frequenti: con comportamenti analoghi lasciò Corinthians, West Ham e United. La medicina per guarire è, di solito, un contratto più ricco. Al City hanno già in testa l'eventuale sostituto: Aguero, stimatissimo da Mancini, che ieri si è consolato con l'arrivo del difensore Savic. Il montenegrino ha sostenuto le visite mediche: si attende il permesso di lavoro per firmare il contratto. E il prossimo colpo sarà Nasri: l’acquisto del talento dell'Arsenal è imminente. Fabregas Nella diaspora dei Gunners, tiene sem-
pre banco la vicenda Fabregas. Il centrocampista ieri non si è allenato, rimanendo in palestra. Non sta facendo i capricci: prosegue il programma di recupero dopo lo stiramento di 2 mesi fa. La trattativa è in pieno stallo: ballano 6 milioni di differenza tra i 40 milioni di sterline chiesti dall'Arsenal e i 34 offerti dal Barça. Il problema fisico permetterà all’Arsenal di giustificare l'assenza di Fabregas nella tournée in Malesia e Cina: si parte sabato. Sugli altri fronti londinesi, mentre Villas Boas continua la sua rivoluzione nel settore tecnico — rimosso il nutrizionista — e il Tottenham è al palo, il QPR rischiano di perdere Taarabt: Psg e Atletico Madrid le possibili destinazioni del marocchino, 19 gol l’anno scorso.
Taccuino PRELIMINARI CHAMPIONS
Dudelange vince e si qualifica Nella gara di ritorno del primo turno dei prelimi nari di Champions League il Dudelange (Lussembur go) ha battuto 2 0 il Santa Coloma (Andorra) ottenen do così lo stesso risultato della gara di andata e qualifi candosi per il prossimo turno. Oggi in campo Valletta (Malta) Tre fiori (San Marino) che all’andata è finita 3 0 per i maltesi
TURCHIA
La Giustizia sportiva sarà rapida La Federcalcio turca (Tff), pressata da scaden ze Uefa, ha promesso che la giustizia sportiva sarà più rapida di quella ordinaria nell'affrontare lo scandalo del calcio scommesse. Il presidente della Tff, Mehmet Ali Aydinlar, ha avvertito che «per concludere l'inchie sta potrebbero volerci tempi molto lunghi; perciò dob biamo agire con le prove che abbiamo in mano». Aydinlar ha detto di essere cosciente della scadenza del 15 luglio posta dall'Uefa per la conferma delle squa dre che partecipano al terzo turno di qualificazione alla Champions League.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2011
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COPPA AMERICA
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Comanda Messi, in campo Lavezzi Seleccion in mano a Leo che impone al c.t. Batista la formazione per Argentina-Colombia. Aguero fuori DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CALAMAI BUENOS AIRES
Ha vinto Messi. Cosa vuol dire? Semplice, il fuoriclasse del Barcellona è riuscito a «imporre» al confuso c.t. Sergio Batista la conferma del tridente d’attacco proposto nella partita inaugurale, il deludente 1-1 con la Bolivia. Leo vuole Lavezzi a destra, Tevez a sinistra e lui al centro. E così sarà. La Seleccion non può entrare in rotta di collisione con il suo uomo-simbolo. Il tema attacco
La tormentata vigilia di Argentina-Colombia ruota intorno al «tema attacco». L’opinione pubblica voleva la promozione di
Sergio Aguero dopo lo splendido gol che aveva salvato la faccia dell’Albiceleste al debutto. El Kun, invece, dovrà rassegnarsi a restare in panchina, situazione che lui accetta nascondendosi dietro a un sorriso di circostanza: «Nessun problema, sono pronto a dare il massimo anche giocando solo gli ultimi venti minuti». Aguero (che ieri ha festeggiato il debutto in Primera, datato 6 luglio 2003, quando aveva appena 15 anni e 33 giorni, battendo il record che apparteneva al futuro suocero Diego Maradona) ha anche difeso a spada tratta Messi. Rispondendo così a un giornalista brasiliano che gli chiedeva chi è più forte tra la Pulce e Neymar: «Non scherziamo, Messi è di un altro pianeta. Leo ha vin-
to tutto con il Barcellona, ha conquistato il Pallone d’oro. Parleremo di Neymar quando il brasiliano verrà a giocare in Europa e vincerà come Messi». Una sola novità
L’Argentina riparte quindi dai soliti noti con una sola eccezione: l’ingresso di Zabaleta (bocciato il mediocre Rojo) e lo spostamento di Zanetti sulla fascia destra. Batista vuole più spinta sulle corsie esterne per sostenere in maniera adeguata il tridente. Cambierà qualcosa anche nei movimenti del trio offensivo. Il c.t. della Seleccion ha spiegato a Radio La Red: «Messi parte da una posizione arretrata e non deve trovarsi la strada sbarrata dai compagni. Dobbiamo lasciargli spazio». Messaggio ricevuto. Nella partita inaugurale Cambiasso e Banega hanno finito spesso per ritrovarsi nel-
Previsto un solo cambio: dentro Zabaleta al posto di Rojo, Zanetti va a sinistra l’area di rigore avversaria proprio perché Leo prendeva il loro posto a centrocampo. Batista invoca anche pazienza. «Non possiamo pensare di vincere 4-0 dopo venti minuti, non dobbiamo andare subito tutti all’attacco. Nel calcio l’equilibrio tattico è fondamentale».
COSÌ IN CAMPO A SANTA FE (ORE 2.45 ITALIANE)
y Dove
Risultati e classifiche
S GIRONE A ArgentinaBolivia 1-1 ColombiaCostarica 1-0 Classifica Colombia 3 Argentina 1 Bolivia 1 Costarica 0
S GIRONE B BrasileVenezuela 0-0 ParaguayEcuador 0-0 Classifica Brasile 1 Venezuela 1 Paraguay 1 Ecuador 1
S GIRONE C Cile-Messico 2-1 Uruguay-Perù 1-1 Classifica Cile 3 Uruguay 1 Perù 1 Messico 0
Colombia avversario scomodo
GDS
IL PERSONAGGIO
Vidal sogna la Juve e intanto salva il Cile Arturo ha una pettinatura da «ultimo dei Mohicani» che va molto di moda in Coppa America. E gli occhi vispi di chi ha le idee chiare: «Il prossimo anno mi piacerebbe giocare in Serie A. Il mio amico Sanchez mi ha garantito che il calcio italiano è perfetto per noi sudamericani: c’è tecnica e passione. Mi ha anche consigliato di accettare l’offerta del Napoli per godermi la magia del San Paolo, ma ci sono altre possibilità. Altrettanto prestigiose». Risposta esatta. Juventus in prima fila
C’è infatti la Juventus in prima fila. Arturo Vidal lunedì notte ha tolto il Cile dai guai. Con un colpo di testa da bomber vero, su azione da calcio d’angolo, ha permesso alla Roja di battere 2-1 i ragazzini messicani. Arturo è stato il migliore in campo e non solo per la rete decisiva. Il gioiello del Bayer Leverkusen ha potenza, senso tattico e personalità. È un Pizarro più solido in fase di copertura ma altrettanto abile nel far ripartire la manovra. Insomma è il partner che il nuovo tecnico bianconero Antonio Conte cerca per «proteggere» Pirlo. Vidal ha la grinta di Felipe Melo, del quale la Juve non si fida più dal punto di vista psicologico.
In corsa anche l’Arsenal
A San Juan c’erano anche gli osservatori dell’Arsenal. I primi rivali della Juve nella corsa al nazionale cileno. Rudi Voeller, d.s. del Leverkusen, ride sotto i baffi vedendone lievitare la quotazione: «Lo voleva il Bayern ma lui, se partirà, andrà altrove». L’Arsenal ha offerto 7 milioni, il club tedesco ne vuole almeno 10. La Juve vorrebbe invece inserire nell’operazione una contropartita tecnica, magari dando Felipe Melo all’Arsenal e girando i soldi giusti al Leverkusen. Il problema è convincere Arsene Wenger a «fidarsi» di Melo. Arturo aspetta. I club che lo corteggiano hanno pronto un contratto di 5 anni a un milione e mezzo a stagione. E se il Cile fosse protagonista della Coppa America le cifre potrebbe anche lievitare. «Puntate su di noi. Tra poco arriveranno anche i gol di Sanchez», assicura Vidal. La Juve aveva provato a vestirli entrambi di bianconero. Ma il Barcellona, con Sanchez, volava troppo alto. l.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lionel Messi, 24 anni, attaccante del Barcellona: con l’Argentina ha segnato 17 gol in 56 partite REUTERS
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IL NUMERO
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gol di Vidal in nazionale Arturo Vidal, 24 anni, ha segnato contro il Messico il suo terzo gol in 32 presenze con il Cile
Belle parole. Che devono ora trovare riscontro nei fatti. La Colombia è un rivale scomodo («Falcao è un centravanti molto temibile, lo ha dimostrato segnando raffiche di gol nel Porto») e, di sicuro, non regalerà spazi a Messi-Tevez e Lavezzi. «Il nostro tridente merita di avere un’altra opportunità» ribadisce Batista. L’ultima occasione. Sulla rampa di lancio si sta scaldando El Kun Aguero. E un passo più indietro Pastore.
Il rilancio di Vargas «Perù rivelazione»
Una furia
Il c.t. Markarian lo ha inserito all’inizio del secondo tempo e l’esterno della Fiorentina ha subito piazzato due colpi importanti: un diagonale dal limite dell’area che ha sfiorato il palo e un cross perfetto che Guerrero non è riuscito a correggere di testa in rete. Manuel è stato travolgente sulla corsia di sinistra. In una circostanza è riuscito addirittura a «trascinarsi» due avversari aggrappati alla maglia. Una furia. «Vi sono piaciuto? Pensate, sono solo al cinquanta per cento. Seguitemi e presto vedrete il vero Vargas. Il mio Perù, trascurato nei pronostici, sarà la rivelazione della Coppa America». E peccato per l’assenza, per infortunio, di Farfan. Markarian aveva costruito la squadra su un tridente d’attacco composto dal talento dello Schalke, Guerrero e, appunto, Vargas.
Il programma del torneo Su Sky dirette e repliche Tutto il torneo è su Sky Sport 1 e Copa America 1 (orario italiano). 7 LUGLIO
Argentina-Colombia (2.45, replica alle 18.45 e alle 21.15) 8 LUGLIO
Bolivia-Costarica (00.15, replica alle 16.45, alle 19 e alle 21.15) 9 LUGLIO
Uruguay-Cile (00.15, replica alle 11); Messico-Perù (2.45, replica alle 16.45); Brasile-Paraguay (21.00); Venezuela-Ecuador (23.30) 10 LUGLIO
Colombia-Bolivia (21) 12 LUGLIO
Argentina-Costarica (2.45) 13 LUGLIO
Cile-Perù (00.15); Uruguay-Messico (2.45) 14 LUGLIO
Paraguay-Venezuela (0.15) Brasile-Ecuador (2.45) 16-17-18 LUGLIO
Quarti 20-21 LUGLIO
Semifinali 24 LUGLIO
Finale (21.00)
.it SUL NOSTRO SITO GIOCA A PREDICTOR E VINCI XBOX E KINECT ET Predictor Copa America è il gioco della Gazzetta sulla Coppa America: bisogna indovinare pronostici sulle partite. Si gioca su Gazzetta.it, si vincono computer, Xbox, Kinect e altri premi. Nella prima giornata, il più bravo è stato Ernesto Buonfiglio.
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IL VIOLA TRA CAMPO E MERCATO
Prima la lesione muscolare alla gamba destra a pochi giorni dall’inizio della Coppa America, poi le polemiche scatenate da un servizio di «American Noticias» per la sua presenza al party organizzato da Playboy alla vigilia della partenza per l’Argentina. Manuel Vargas è uno che fa sempre notizia. Il talento peruviano è stato uno dei protagonisti del pareggio contro l’Uruguay.
APPUNTAMENTI TV
Manovre di mercato
A fine torneo si parlerà anche di mercato. Manuel è in vendita. La Fiorentina, che l’anno scorso aveva chiesto 20 milioni, oggi si «accontenterebbe» di 12. Il nazionale peruviano era stato offerto al Wolfsburg, ma la proposta non lo ha convinto. Il vero obiettivo è la Juve, che lo corteggia da una vita. Per chiudere l’operazione la società bianconera ha bisogno di inserire una contropartita tecnica. Marotta ha offerto Sissoko, che però ha un ingaggio fuori dal budget viola. L’opzione Amauri potrebbe prendere corpo soltanto in caso di partenza di Gilardino. Alla fine il nome più semplice, per sbloccare la trattativa, potrebbe essere quello dell’uruguaiano Martinez, che Mihajlovic ha avuto a Catania. Conte aspetta: il nuovo tecnico bianconero preferisce Vargas al brasiliano Bastos, perché ha più potenza, più senso del gol, più abitudine al calcio italiano. E, dato non trascurabile, guadagna meno rispetto alla stella del Lione. Tanti indizi che lo spingono verso la nuova Juve di Conte. l.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IN RIMONTA
I NUMERI Paredes e Vidal
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gare in viola di Vargas Juan Manuel Vargas, 27 anni, è alla Fiorentina dal 2008. Con i viola ha giocato 98 partite (80 in campionato) segnando 15 gol
spingono il Cile Messico ribaltato CILE-MESSICO
2-1
MARCATORI Araujo (M) al 40’ p.t.; Paredes (C) al 22’, Vidal (C) al 28’ s.t. CILE (3-5-2) Bravo 5,5; Contreras 6, Ponce 6, Jara 6; Isla 7, Vidal 7,5, Mati Fernandez 6 (dal 38’ s.t. Carmona s.v.), Beausejour 5,5 (dal 15’ s.t. Paredes 6,5), Medel 6; Sanchez 6, Suazo 5,5 (dal 47’ s.t. Entrada s.v.). All. Borghi 6,5. MESSICO (4-4-2) Michel 5,5; Aguilar 6, Araujo 7, Reynoso 6, Mier 6; Aquino 5 (dal 27’ s.t. Peralta), Chavez 6, Enriquez 6,5, Reyes 5,5; Giovani Dos Santos 6, Marquez Lugo 5,5 (dal 43’ s.t. Pacheco s.v.). All. Tena 5,5. ARBITRO Soto (Venezuela) 6.
LA DELUSIONE
Guerrero spaventa l’Uruguay di Cavani Rimedia Suarez URUGUAY-PERÙ
1-1
MARCATORI Guerrero (P) al 25’, Suarez (U) al 46’ p.t. URUGUAY (4-3-3) Muslera 6; Maxi Pereira 5,5, Lugano 6, Victorino 5,5, M. Caceres 6; Diego Perez 6, Arevalo Rios 6, Lodeiro 6,5 (dal 34’ s.t. C. Rodriguez s.v.); Cavani 6 (dal 34’ s.t. Hernandez s.v.), Suarez 6,5, Forlan 6. All. Tabarez 6. PERÙ (4-4-1-1) Fernandez 6,5; Revoredo 6, Alcasiete 6, Rodriguez 5,5, Vilchez 5,5; Advincula 6 (dal 46’ s.t. Chiroque s.v.), Balbin 6, Cruzado 6,5, Yotun 5,5 (dal 19’ s.t. Vargas 6,5); Guevara 5,5 (dal 13’ s.t. Lobaton 6); Guerrero 7. All. Markarian 6. ARBITRO Roldan (Colombia) 6.
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE BWIN IL MERCATO
italia: 514954585150
Cittadella: ecco Cordaz Buscè torna all’Empoli Lazarevic, Perin e Jelenic al Padova. Toro: idea Alessandrini Il brasiliano Togni al Pescara, Mancini dalla Lazio al Grosseto
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GLI ALTRI Il Livorno è tornato al lavoro AFFARI
Domani tocca alla Nocerina
Il Livorno è la prima squadra di serie B ad aver cominciato la preparazione: fino a domenica test atletici al centro Coni di Tirrenia, poi partenza per il ritiro di Bra (Cuneo). Domani toccherà alla Nocerina neopromossa. Il Verona non ha ancora ufficializzato le date del raduno e del ritiro.
S Il portiere sloveno Vid Belec, 21 anni, è tornato al Crotone in prestito dall’Inter. E’ cresciuto nelle squadre giovanili nerazzurre
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Antonio Buscè, 35 anni, torna all’Empoli dove ha giocato 7 campionati LIVERANI Alex Cordaz, 28 anni, il nuovo portiere del Cittadella, ex Lugano LIVERANI BINDA-D’ANGELO MILANO
Stefano Capozucca e Mario Donatelli, manager del Genoa, sono arrivati all’Executive e hanno distribuito giocatori a mezza serie B. Molte operazioni erano state pianificate da giorni e qualcuna va ancora rifinita, ma le destinazioni sono chiare. Tre giocatori al Padova: lo sloveno Jelenic, il portiere Perin e l’altro sloveno Lazarevic (era al Torino). Due Primavera al Verona: Bertoncini e Doninelli (l’operazione sarebbe una conseguenza dell’ingresso di Bergamelli, già socio di Preziosi, nell’Hellas, pur essendoci ancora molti aspetti da chiarire). Altri due ragazzi verso la Campania: De Bode alla Juve Stabia, Alhassan alla Nocerina. E poi, il piatto ricco per la Reggina (che in cambio cederà Rizzo e Nicolas Viola): in attesa che Polenta dica sì, ecco Ragusa scendere in Calabria e ritrovare Breda, con lui la stagione scorsa alla Salernitana.
Mosse Toro
Giornata interlocutoria per i granata col d.s. Petrachi e il segretario Longo presenti al’Executive per valutare le cessioni di Bianchi e Zanetti. Petrachi però ne ha approfittato per formalizzare l’offerta al Bari per Gazzi: 1,5 milioni per la metà, più un contratto da 500mila euro l’anno al giocatore, che però
Il Genoa in tutto ha piazzato nove giocatori in cinque squadre di serie B spera sempre nella serie A. In più il Torino ha ribadito l’interesse per l’esterno sinistro francese Romain Alessandrini, 22 anni, 11 gol nell’ultima stagione col Clermont (Ligue 2). Il ritorno
Dopo una stagione tra Reggio Calabria e Bologna e un’altra tutta in rossoblù, Antonio Bu-
scè torna a Empoli, dove ha giocato sette campionati tra serie A (5) e B (2). Oggi a mezzogiorno l’esterno, 35 anni, arriva in sede per firmare il contratto, forse un biennale. La società più attiva in questi giorni è il Cittadella che, dopo Maah (Como), ha definito altri tre arrivi. Si tratta del portiere Cordaz (Lugano) e dei difensori Martinelli (Lecco) e Pellizzer (Bassano). Altre
Il Grosseto ha preso il centrocampista Mancini dalla Lazio (lo scorso anno a Lumezzane) e tratta due difensori: Marino dell’Ascoli e Bossa dell’Udinese (era a Como); piace anche il giovane centrocampista Gagliardi della Reggina (era a Cosenza). Il Crotone ha ripreso il portiere Belec in prestito dall’Inter e tratta l’argentino Juan Ignacio Sotelo, attaccante esterno del La Serena (Cile). Il nome nuovo per il centrocampo del Bari è Ze Eduardo (Parma), chiesto in prestito; in difesa si seguono Vinetot (Genoa,
ex Crotone) e Borghese (Gubbio), più avanti si andrà all’assalto di Bianchi (Piacenza), Magnanelli (Sassuolo) e Iunco (Chievo, ex Torino). Molto attivo il Varese, che segue Vullnet Basha (Grassoppher), fratello del centrocampista dell’Atalanta, ha avuto Filipe dal Siena nell’ambito della cessione di Grossi, e prenderà un cen-
Il portiere Belec di nuovo al Crotone. Due giovani al Verona: Doninelli e Bertoncini trocampista tra Damonte (Alessandria), Djokovic (Monza) e Kurtic (Palermo). Il Pescara ha definito l’arrivo di Togni dal Sorrento e tratta il portiere Jasmin Handanovic (Empoli). Per la Nocerina, dopo Farias (Chievo, era a Foggia) e Suarino (Catania, era a Milazzo), c’è anche Caturano (Empoli).
raduni e ritiri
Lo sloveno Dejan Lazarevic, 21 anni, centrocampista esterno, nell’ultima stagione al Torino: va al Padova col connazionale Jelenic
DOMANI NOCERINA Raduno in sede. Ritiro da domenica a Roccaporena (Pg). DOMENICA 10 LUGLIO SASSUOLO Raduno in sede. Ritiro dal 14 al 7 agosto ritiro a Carpineti (Re). VARESE Raduno in sede. Ritiro dal 12 al 30 a Chatillon (Ao). LUNEDÌ 11 LUGLIO BRESCIA Raduno in sede. Ritiro dall’11 al 28 a Temù (Bs). EMPOLI Raduno in sede. Ritiro dall’11 al 31 a Montecatini Terme (Pt). MARTEDÌ 12 LUGLIO CROTONE Raduno in sede. Ritiro dal 14 a Cotronei (Kr). PESCARA Raduno in sede. Ritiro dal 15 al 31 a San Martino sul Cimino (Vt). REGGINA Raduno in sede. Ritiro dal 16 al 31 a Brusson (Ao). MERCOLEDÌ 13 LUGLIO ALBINOLEFFE Raduno in sede. Ritiro dal 15 al 29 a Selvino (Bg). SAMPDORIA Raduno in sede. Ritiro dal 17 luglio al 6 agosto a Moena (Tn). GIOVEDÌ 14 LUGLIO ASCOLI Raduno in sede. Ritiro dal 17 al 29 a Cascia (Pg). BARI Raduno in sede. Ritiro dal 18 al 7 agosto a Borno (Bs). GROSSETO Raduno in sede. Ritiro dal 17 al 31 a Cavedago (Tn). VENERDÌ 15 LUGLIO TORINO Raduno in sede. Ritiro dal 15 al 31 a Sappada (Bl), dal 2 al 13 agosto a Omegna (Vb) SABATO 16 LUGLIO PADOVA Raduno in sede. Ritiro dal 16 al 30 a Folgaria (Bl). DOMENICA 17 LUGLIO GUBBIO Raduno in sede. Ritiro dal 18 a Gubbio (Pg).
S Romulo Eugenio Togni, 28 anni, centrocampista brasiliano arrivato in Italia nell’estate 2002, passa dal Sorrento al Pescara di Zeman
LUNEDÌ 18 LUGLIO CITTADELLA Raduno in sede. Ritiro dal 24 al 7 agosto a Lavarone (Tn). MODENA Raduno in sede. Ritiro dal 18 a Fiumalbo (Mo). VICENZA Raduno in sede. Ritiro dal 19 a Gallio (Vi). GIOVEDÌ 21 LUGLIO JUVE STABIA Raduno in sede. Ritiro dal 21 al 9 agosto a Gubbio (Pg).
PESCARA
De Cecco ritorna presidente L’assemblea dei soci del Pescara ha eletto il nuovo consiglio d'amministrazione, composto dal presidente Giuseppe De Cecco, dall’amministratore delegato Daniele Sebastiani, da Danilo Iannascoli, Antonio Martino, Gianni Pagliarone e Renato Fezia. Tra gli altri incarichi definiti dal Cda, Amerigo Pellegrini e Gianluca Zelli sono diventati presidente e responsabile del settore giovanile, Luigi Gramenzi il segretario, Fabio Rossi è il nuovo consulente dell'area amministrazione finanza.
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LEGA PRO Il mercato
Carrus al Frosinone Carpi, quattro colpi BINDA-BREGA MILANO
Sistemate altre due panchine in Prima divisione. Oggi Sarri firma per il Sorrento, che come primo rinforzo prenderà Zeytulaev del Lanciano. Invece Pergolizzi è il nuovo allenatore del Portogruaro: si porta il difensore Adamo, già con lui a Palermo e nell’ultima stagione alla Reggiana; una curiosità: oggi il Porto presenta la campagna abbonamenti, che avrà come testimonial Lorenzo Buffon, portiere del Milan degli anni Cinquanta, cugino di secondo grado del nonno dello juventino Gigi. Nuovo d.s. invece per il a Viareggio: è Giovanni Dolci, già capo degli osservatori del Novara. Tornando gli allenatori, in Seconda divisione la Valenzana ha confermato Roberto Rossi, mentre la Vibonese ha scelto Franco Viola
(che guidava il Castrovillari). Giocatori in Prima
Il Frosinone deve sfoltire l’abbondante rosa ma ha le idee chiare per i rinforzi: trovato l’accordo per Carrus (Salernitana), che ha firmato un biennale, adesso si attendono notizie dallo svincolato Cano (Padova). Il Carpi ha preso in comproprietà dal Santarcangelo il centrocampista Obeng: pronti gli annunci di Kabine dalla Sacilese, De Paola dal Viareggio e Lorusso dalla Sampdoria. Il Pisa ha chiesto Matteini al Cosenza. Ufficiali a Bassano il ritorno di Longobardi da Viareggio (contratto di due anni) e l’arrivo del giovane Scaglia dal Toro. Il Lumezzane ha ripreso Guagnetti dal Darfo. Alla Feralpi Salò torna il portiere Branduani, che era rientrato all’AlbinoLeffe. Primo rinforzo per il Latina: arriva Corsi dal Marino.
Fermento in Puglia
Il Barletta è scatenato: vicini gli arrivi di Mazzeo da Cosenza e Migliaccio (tentato anche dall’Avellino) da Taranto. Restando in Puglia, lo stesso Taranto sta per riprendere Di Bari dall’Andria che in cambio riprenderebbe Berretti; nel frattempo, lo stesso Andria, ha definito gli arrivi di De Giorgi (Nardò) e Mucciante (Chieti). Foggia vicino a due ragazzi del Varese: Daniel Ferreira e Micai.
IL CASO
Rimini promosso? Non per la Lega...
Giocatori in Seconda
Il Casale sta lavorando a un colpo importante per l’attacco: si tratta di Del Sante del Varese. Il Lecco ha ottenuto dal Milan il portiere Perucchini (era a Fano). Tre giovani dell’Empoli sono stati ceduti in comproprietà al Gavorrano: sono Alderotti, Addario e Masini. Due ragazzi del Vicenza passano al Mantova: si tratta di Famà e Santurro; il Mantova ha chiesto Ortobelli all’Udinese. L’Avellino tratta Musca del Cosenza. Il Melfi ha preso il giovane Spirito (Lazio). la Vibonese ha chiesto Cosenza al Cittanova. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Davide Carrus, 32, va al Frosinone e, sotto, Rosario Pergolizzi, 42, tecnico del Porto GHIGLIONE-PIERANUINZI
(g.b.) Chiamatelo decimo incomodo. Non c'è pace per il Rimini, che dopo esser passato in un anno dalla mancata iscrizione alla Prima al ritorno in Seconda vincendo i playoff di D, si ritrova in un limbo paradossale. In una sorta di braccio di ferro tra Lega dilettanti e Figc da una parte e Lega Pro dall'altra. Il 20 maggio la Lnd ha stabilito che la vincitrice degli spareggi avrebbe acquisito il titolo sportivo in Seconda senza passare dai ripescaggi. Detto fatto. A Rimini sono scattati i festeggiamenti e addirittura gli auguri della Lnd (comunicato del 27 giugno). Ad avvalorare la tesi il Consiglio federale del 28, al termine del quale il presidente Abete ha detto che «l’unica certezza anche in caso di 76 squadre è che c’è il Rimini avendo vinto i playoff». Tempi e modi per l’iscrizione sono quelli delle ripescate, con doppia fideiussione. Ultimo capitolo nel comunicato Figc del 28 che, tra i criteri per i ripescaggi, inserisce la perdente della finale playoff di D, dando per scontato che la vincente è già promossa. Tutto ciò però non risulta alla Lega Pro, che si ritrova una squadra in più di quelle previste. La situazione sarà più chiara dopo il 18, quando saranno definite esclusioni e organici e la Lega Pro dovrebbe scendere a 76 squadre. Con il Rimini, certo: ma la Figc dovrebbe dirlo anche a Macalli.
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FORMULA 1 DOMENICA IN GRAN BRETAGNA italia: 514954585150
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LE ULTIME NOVITÀ
COME SI PROCEDE
ALA MOBILE Si usa 2 volte a giro Da quest’anno l’incidenza dell’ala posteriore può essere modificata dai piloti. Nelle libere e in qualifica, senza limitazioni. La domenica è la direzione gara a stabilire dove e quando. Sino al Canada poteva essere usata una sola volta al giro, ora si è passati a due.
I TEAM Votano i tecnici I tecnici discutono e approvano a maggioranza le modifiche del regolamento all’interno del gruppo di lavoro Fota, l’associazione dei team
MAPPE V8 Niente modifiche dopo le qualifiche A Valencia è stato impedito di modificare le mappature tra qualifiche e gara perché violerebbe lo spirito del parco chiuso SCARICHI Minore pressione in rilascio Da Silverstone i gas di scarico non potranno più soffiare nel diffusore in fase di rilascio, se non in percentuale limitata Whiting regista delle nuove norme COLOMBO
La partenza del GP d’Europa a Valencia: è stata l’ultima gara nella quale è stato consentito l’uso dei gas caldi anche in fase di rilascio EPA
Stop ai gas soffiati Red Bull in allarme Nuova norma sui diffusori: si perderà carico aerodinamico Newey: «Ferrari avvantaggiata, noi siamo i più penalizzati» ANDREA CREMONESI
E tre! Dopo aver deciso dal Canada di consentire in via sperimentale l’uso dell’ala mobile non una ma due volte al giro in gara e aver impedito a Valencia di modificare le mappature tra qualifiche e gara, a Silverstone entra in scena la terza novità regolamentare dell’anno. La più importante: il divieto di soffiare gas caldi negli scarichi in fase di rilascio. Divieto In sostanza sino allo
scorso gran premio anche quando un pilota sollevava il piede dall’acceleratore al motore era consentito di rilasciare gas caldi che, raggiungendo il diffusore, aiutava a mantenere il carico aerodinamico. Secondo la Fia questo processo va contro lo spirito del regolamento e ha deciso di vietarlo, suscitando malumori. «Generalmente i team — spiegava sempre al forum Paddy Lowe, direttore tecnico della McLaren — non credono che sia la soluzione migliore cambiare
le regole a stagione in corso e il soffiaggio negli scarichi è una pratica ventennale».
lavorare gli scarichi così bene saranno abbastanza contenti di veder cambiare questa regola».
Allarme Il sospetto è che l’inter-
vento della Fia sia teso a ridurre il vantaggio tecnico della Red Bull, che rischia di chiudere i giochi iridati ben prima dell’ultima gara: Vettel con il vantaggio che si ritrova (77 punti) potrebbe infatti laurearsi campione con quattro corse d’anticipo. E questo sospetto è stato alimentato ieri dalle parole di Adrian Newey in un pic nic con la stampa britannica: «È facile quando accadono queste cose cadere nella tentazione di vedere delle machiavelliche cospirazioni. Io non lo so e non voglio commentare, ma so che la nostra macchina è stata pensata intorno a questo sistema (gli scarichi, n.d.r.) e quindi probabilmente soffrirà di più anche se è molto difficile fare dei pronostici». Secondo il progettista inglese comunque la Ferrari potrebbe essere quella che potrebbe avvantaggiarsi: «La mia lettura è che probabilmente poiché a Maranello non riescono a far
Prestazioni Aveva dunque ragione Stefano Domenicali a Montreal quando diceva che da Silverstone, sarebbe iniziato magari un altro campionato? Lo scopriremo nel corso del fine settimana. Per ora la cosa certa è che i tecnici stimano una perdita di prestazioni sul giro di circa 1,5-2 secondi.
SANZIONI IN ARRIVO
Tre reprimende e si perdono 10 posti in griglia A partire da Silverstone entra in vigore anche una nuova norma sanzionatoria: d’ora in poi un pilota che subirà tre reprimende, due delle quali per infrazioni legate al comportamento in pista, perderà dieci posizioni sullo schieramento di partenza.
Per ottemperare al divieto della Fia non sarà necessario modificare in modo sostanziale i diffusore (anche se la Ferrari interverrà in questo senso per recuperare carico) ma s’interverrà sulle mappature dei motori: in sostanza si tratta del secondo stadio dell’iniziativa già adottata a Valencia. Nello scorso appuntamento iridato era stato deciso di impedire mappatura diverse tra le qualifiche e la gara, onde bloccare soluzioni estreme. Ma se in Spagna ciascuno era libero di mappare i propri V8 a piacimento, da questa gara sarà la Fia a fornire i parametri base.
A PARIGI Consiglio Mondiale Avuto il via libera anche dai capi delle scuderie, le modifiche vengono sottoposte alla commissione tecnica della Fia: se devono entrare in vigore entro 6 mesi, vanno approvate all’unanimità. Infine vengono ratificate dal Consiglio Mondiale DEROGA Decide la Fia Per ragioni di sicurezza o nel caso accerti una violazione dello spirito del regolamento, la Fia può decidere senza rispettare queste procedure Fernando Alonso, 29 anni, IPP
PER SILVERSTONE
La Ferrari cambia ala scarichi e il fondo MARIO VICENTINI
La Ferrari ha lavorato molto in officina per arrivare al primo dei tre gran premi di luglio con una 150 Italia migliorata in modo tale da sfidare le Red Bull. Questo indica che Maranello ha, per ora, deciso di proseguire lo sviluppo della vettura 2011 e di aspettare ancora un po’ prima di spostare ogni sforzo sulla monoposto del 2012. Aerodinamica Le novità prepa-
rate per Silverstone, dove l’aerodinamica torna a contare, non riguardano parti strutturali che avrebbero obbligato a nuove prove d’urto. Ma gli interventi sono importanti e a Maranello sono convinti che daranno dei vantaggi. Il primo ha interessato gli scarichi, che cambiano leggermente disegno. Una novità resa necessaria per la drastica riduzione dell’effetto soffiaggio decisa dalla Fia e che ha come obiettivo di recuperare parte del carico perso con questa nuova norma. Anche le altre due novità preparate a Maranello riguardano l’aerodinamica: a Silverstone si tornerà a provare l’ala posteriore che era stata già messa sotto esame a Montreal e verrà introdotto un fondo scanalato per migliorare ancora l’efficienza del profilo estrattore. Verrà anche sperimentata la differente sospensione posteriore anch’essa provata in Canada e che potrebbe essere pronta per il debutto. Alonso «A Silverstone capire-
Procedure Ma come hanno agito i team in queste settimane per adattarsi? «Il primo stadio è stato adattare il motore alle nuove regole — ha spiegato Paul Monaghan, capo dei tecnici Red Bull ai GP —. Il secondo è comprendere in che modo influisca sul bilanciamento della macchina. Quindi agire per minimizzare l’impatto. Di sicuro il degrado delle gomme non cambierà».
mo la competitività della Ferrari anche su piste che si presentano sulla carta a noi sfavorevoli — ha detto ieri Fernando Alonso al sito del Cavallino —. Sono curioso di vedere come andranno le novità». Una incognita però sarà rappresentata dal meteo: «A Silverstone si può passare in fretta dal sole alla pioggia e viceversa: dobbiamo essere preparati ad affrontare ogni cambiamento del tempo e a sfruttarlo a nostro favore». Felipe Massa, dal canto suo, ha spiegato: «Essere competitivi là sarebbe un bel segnale e confermerebbe che abbiamo lavorato in questi due mesi nella giusta direzione».
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MOTOMONDIALE TEST AL MUGELLO italia: 514954585150
suno intende rassegnarsi. «Vale lo sa, l’unica cosa sicura è che vogliamo tornare davanti», ha chiarito il team manager Vittoriano Guareschi. «È vero che i piloti migliori domenica sono andati più veloci della nostra mille, ma hanno anche corso col coltello tra i denti — ha aggiunto Guareschi —. Noi invece abbiamo girato un giovedì pomeriggio da soli, facendo il miglior tempo all’80˚ giro verso le 18. Sappiamo già che su questa pista dobbiamo togliere mezzo secondo». Programma Il lavoro del team
« «
Lo sviluppo della 800 continuerà con l’obiettivo di renderla più flessibile Vale e Hayden proveranno la mille a Misano. E poi avremo un jolly da giocare VITTORIANO GUARESCHI TEAM MANAGER DUCATI
Valentino Rossi, 32 anni, ha chiuso 6˚ al Mugello. Il miglior risultato con la Ducati è stato il 3˚ posto a Le Mans IPP
Ducati «Rossi fidati, ce la faremo» Guareschi risponde all’allarme di Valentino «Studiamo soluzioni estreme per la GP11.1» ALESSIA CRUCIANI
Valentino Rossi MILAGRO
Estate senza vacanze per la Ducati. Spenti i motori per un solo giorno dopo il GP d’Italia, la rossa li ha riaccesi ieri per tornare in pista al Mugello con il test team per tre giornate di prove. Ieri il collaudatore Franco Battaini ha girato sia con la 800 che (e soprattutto) con la 1.000 cmc per verificare le buone impressioni avute da quell’assetto originale provato domenica nel warm-up e utilizzato in gara da Valentino Rossi. Anche ieri i risultati sono sembrati convincenti.
Bocciatura E di un’iniezione di
fiducia c’è proprio bisogno visto che domenica pomeriggio il pesarese aveva mandato un messaggio chiarissimo all’ingegner Filippo Preziosi, papà di tutte le Ducati da corsa: «Questa non è la moto per vincere l’anno prossimo». La stroncatura non riguardava solo la Desmosedici GP11.1 (che poi sarebbe la GP12 riadattata al motore 800). «Con la mille ho girato più lento delle migliori 800», aveva concluso. Attenuanti Nessuno in Ducati
ha finto di non aver sentito l’allarme lanciato da Rossi. E nes-
I tedeschi provano l’iniezione Bosch ma senza successo. Corser salta il GP PAOLO GOZZI SCARPERIA (Firenze)
La Superbike apre il girone di ritorno a Brno (Repubblica Ceca) nella sfida che può riportare Biaggi e Melandri alle calcagna di Carlos Checa, battuto dai due nella gara di casa. Max è risalito a -43, Marco a -66 con 6 GP (350 punti) ancora in gioco. Brno è il jolly di Biaggi che vi ha già vinto 10 volte tra 250, 500-MotoGP e Sbk, con 7 podi in 8 gare.
Forfait Non ci sarà l’infortunato
Jonathan Rea, che ha battuto Biaggi nel 2010; è sostituito da Alexander Lowes, 20enne rivelazione del campionato britannico con la Kawasaki. E la Bmw deve rinunciare al veterano Corser, per la frattura di ulna e radio sinistri ad Aragon: non viene sostituito. La squadra più ricca del campionato oggi chiude i test al Mugello con Leon Haslam e i collaudatori Martin e McWilliams, al debutto con la 4 cilindri di Monaco. Il test doveva servire a fare comparazioni
Presente «La GP11 era al capoli-
nea e ora paghiamo le conseguenze di aver cambiato a stagione in corso — ha spiegato Guareschi —. Svilupperemo la GP11.1 nei weekend di gara, a Brno subito dopo il GP e col test team al Mugello e Jerez. Da Laguna Seca l’avrà a disposizione anche Nicky Hayden. Dobbiamo metterla a posto, renderla più flessibile, anche con soluzioni estreme». Come quella di domenica durante il warm-up, quando sono stati spostati i pesi, «alzando di 20 mm la moto e cambiando gli angoli. Vi garantisco che un lavoro così non si fa poco prima della gara». Futuro Tre sono i giorni rimasti
a disposizione della Ducati, prima della fine del campionato, per provare ancora la 1.000 cmc. «Non gireremo più al Mugello — ha annunciato Guareschi — Faremo un test a Misano ma, guidando sia Rossi che Hayden, varrà come due giornate. Il terzo ce lo teniamo come jolly, perché avremo novità da collaudare». Escluso, infine, che la Ducati abbandoni il telaio in carbonio per convertirsi al Deltabox in allumino, usato da Honda e Yamaha. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
SUPERBIKE COLLAUDI IN TOSCANA PRIMA DI BRNO
La Bmw non migliora Haslam ora è nervoso
adesso proseguirà su due binari differenti. Da una parte continuerà lo sviluppo della 800 cmc, nel tentativo di strappare in questa stagione quelle soddisfazioni che ripagherebbero degli sforzi infiniti fatti da tutti. Dall’altra si lavorerà sulla mille per l’anno prossimo.
con la Suter MotoGP dotata di motore simile e su cui ha fatto qualche giro anche Iannone. Esperimenti In realtà la Bmw sta
provando anche l’iniezione Bosch con l’obbiettivo di risolvere i problemi di mappatura motore del sistema Bmw, messo all’indice da Haslam. Il britannico aveva chiesto di passare alla Marelli, fornitore di tutti i top team Superbike, ad eccezione di Aprilia, ma i tedeschi non lo hanno accontentato puntando sulla Bosch usata anche dalla Suter. Una scelta che aumenta la tensione con Haslam dopo il rinvio del rinnovo proprio per gli (insanabili?) dissapori con la gestione tecnica. Il vice iridato, che oggi proverà anche la Suter, ha ottenuto un modesto 1’52"3 (ufficioso) usando l’elettronica Bmw. © RIPRODUZIONE RISERVATA
WEBBER E IL 2012
«Il futuro? Decido io» «Deciderò io se correre o meno nel 2012»: così Mark Webber ha risposto al Daily Telegraph sul proprio futuro: «La decisione deve essere chiaramente mia. La Red Bull mi vuole tenere. Ma non c’è fretta di firmare il rinnovo». Intanto la McLaren ha confermato Gary Paffet come terzo pilota sino a fine 2012.
RIEVOCAZIONE
Storiche al Sestriere Rievocazione storica, dome nica, della Cesana Sestriere, con 150 auto, più il concorso di conser vazione e restauro in memoria di Gino Macaluso. Eventi sino al 17, tra cui un motoraduno e la presen tazione di un libro su Enzo Osella.
MELICONI OFFRE PIÙ PRESENZA SUL MERCATO E PROPONE LA NUOVA LINEA DI SUPPORTI TILT È arrivata da poco sugli scaffali la nuova Linea Tilt di Me liconi, appartenente alla serie Stile di supporti a parete per Lcd, Led e plasma. Si tratta di una gamma completa di prodotti altamente in novativi, made in Italy al cento per cento, dotata di grande praticità e versatilità e in grado di soddisfare anche i clienti più esigenti e attenti al design del proprio arredamento. I supporti da pare te Tilt, con attacco Vesa da 75 a duecen to millimetri o, in al ternativa, con attac co universale max 400x400 oppure 800x400 millimetri, sono adatti a suppor tare qualsiasi televi sore di dimensioni fino a cinquanta pol lici. Disponibile nel la versione orienta bile solo vertical mente oppure anche orizzontalmente la Linea Tilt risponde alle più svariate esi genze di spazio e ti pologia di arredo. Facile da montare, può essere integrata con una vasta gam ma di accessori, qua li canaline funziona li alla scomparsa dei fili e ripiani supplementari, per creare dei veri e propri siste mi componibili in grado di accogliere anche gli apparecchi audio video. I sup porti della Linea Tilt i cui prezzi in dicativi spaziano dai 29,90 euro per il modello T100 ai 99,90 euro del mo dello T800 sono garantiti dieci anni e hanno certifica zione TÜV, ente te desco tra i più ac creditati che attesta come tutti i compo nenti Meliconi ab biano superato i se verissimi test di qua lità e sicurezza cui sono stati sottoposti. Meliconi, da sempre presente nella grande distribuzione organizzata e nei negozi specializzati di elettrodomestici, per essere ancora più vicina ai consumatori ha recentemente in crementato la propria presenza sul territorio nazionale en trando anche nel canale distributivo dei “ricambisti elettroni ci”, una scelta strategica dettata dalla capacità dell’azienda di cogliere tutte le opportunità offerte da uno scenario di mercato variegato e concorrenziale e dalla volontà di conti nuare a presidiare un canale nel quale in passato era presen te con il marchio Cme. Affiancando alla grande distribuzio ne strutture a forte valenza locale e radicate da tempo sul ter ritorio cioè i negozi di ricambi e componenti elettronici Meliconi amplia la propria rete distributiva in modo capilla re per avvicinarsi sempre di più al consumatore finale. Sup porti Tv, antenne per digitale terrestre, telecomandi in grado di comandare fino a 12 dispositivi, gusci antishock e cavi Av sono così davvero a portata di mano ovunque in Italia. L’af fermata azienda bolognese deve il proprio successo alla pro duzione di prodotti che, pur essendo caratterizzati da linee accattivanti, prediligono la funzionalità e la qualità, trovan do ampio consenso presso i rivenditori che desiderano fare leva sull’eccellenza di idee e prodotti come punto di forza della propria attività. Il primo fattore di successo del marchio Meliconi, nato negli anni Sessanta e subito affermatosi nella produzione e nella commercializzazione di articoli casalin ghi in plastica e metallo, è legato a un grande patrimonio di progettualità sempre all’avanguardia. Si tratta infatti di un’azienda che ha saputo imporsi in Italia e nel mondo con prodotti vincenti per funzionalità, stile e qualità dei materia li. Idee e innovazione, ricerca e sviluppo, importanza del brand e distribuzione internazionale fanno di Meliconi un leader multispecialista in continua crescita, capace non solo di assecondare ma, soprattutto, di anticipare e di guidare i bi sogni dei consumatori. L’azienda oggi opera nel settore del largo consumo in tre segmenti di business: i casalinghi, l’au dio video e l’elettronica di consumo. Per ulteriori informazioni e suggerimenti tel. 051.6008211 e www.meliconi.com. a cura di RCS Pubblicità
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98˚ TOUR DE FRANCE LA QUARTA TAPPA italia: 514954585150
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI MUR-DE-BRETAGNE (Francia)
Il Muro di Bretagna non è come il Muro di Huy, quello cittadino e pellegrino della Freccia Vallone, non è come il Muro di Grammont, quello ecclesiastico e birraiolo del Giro delle Fiandre, e neanche come il Muro di Montelupone, che è il Cerro Torre della Tirreno-Adriatico. Il Muro di Bretagna è uno stradone nella campagna, un raggio verde che s’impenna fuori dalla omonima cittadina, e che non conduce a rifugi o santuari, a paradisi o inferni. Semmai, a purgatori. Dei 2 km previsti, la salita del Muro misura poco più della metà, il resto è falsopiano. Ma dopo 4 ore autunnali sotto la pioggia (e alla fine anche un
Gilbert solo 5˚, poi Hushovd che resta in giallo. Basso a 6", Andy Schleck e Gesink cedono 8" L’arrivo sul Mur de Bretagne. Da destra: Cadel Evans, Alberto Contador, Alexandre Vinokourov, Rigoberto Uran, Philippe Gilbert e Thor Hushovd, che resta in maglia gialla BETTINI
occhio di sole) e gli ultimi 20 km tirati come in un’americana su pista, il Muro diventa una muraglia. Andatura ballerina
Tanto si sa: ha vinto Cadel Evans. La sua Bmc, prima con «Big» George Hincapie e poi con Manuel «God save the Queenziato» Quinziato, allunga il gruppo dai -3,7 ai -1,8 dall’arrivo. Duecento metri di quiete prima della tempesta. Finché a -1,4 attacca Alberto Contador: primo round. Con quella sua andatura ballerina, con quella sua faccia tenebrosa, con quella sua aria da principe spodestato. E con quel suo rapportino troppo agile per tradurre la volontà in metri, per ingigantire il buco in voragine. A Contador risponde Philippe Gilbert: secondo round. Gilbert che sacrifica il compagno Jurgen Van den Broeck (anzi, a un certo punto, se non è proprio Gilbert a chiudere un buco, il nuovo Vdb rischia di pedalare per vincere), Gilbert che ha battezzato questo traguardo, Gilbert che finora non ne ha fallito
Colpo di classe Che sfida tra i giganti Evans beffa Contador Sul Mur de Bretagne lo spagnolo attacca, l’australiano lancia una volata di 250 metri e lo batte: è il più in forma dei favoriti uno, Gilbert che però non ha la brillantezza di sabato scorso sul Monte delle Allodole. E in quella risposta, probabilmente, Gilbert brucia benzina e fa il pieno di acido lattico. L’uomo invisibile
Intanto dietro il gruppo si spezza, si sbriciola. Sopravvivono e recuperano Evans, Alexan-
dre Vinokourov, anche la maglia gialla Thor Hushovd, Frank Schleck, Samuel Sanchez, l’invisibile Andreas Klöden, c’è pure Rigoberto Uran, che a Pamplona divideva l’appartamento con Mauricio Soler, il colombiano vittima di una grave caduta al Giro di Svizzera. Stoppato Contador, spento Gilbert, scatta
Evans: terzo round. Al traguardo mancano almeno 250 metri. Non è una volata, ma un atto di forza e coraggio, un atto di dolore e ciclismo. Qui ci si gioca la tappa come se fosse una classica. Evans spalanca la bocca, come per inghiottire quei bocconi di asfalto che sembrano sfuggire alle gambe. Invece Contador stringe i
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i millesimi di secondo (pari a 10 centimetri) che hanno separato sul traguardo Cadel Evans da Alberto Contador
denti, come per azzannare quella ruota che lo precede, a cui si affianca, che rimonta. Cunego a terra
Sarà un colpo di reni, come per una Milano-Sanremo o una Parigi-Tours, a certificare tempo e distanza, 198 millesimi di secondo e 10 centimetri, e dettare la classifica, primo Evans e secondo Contador. Poi «Vino», poi Uran, poi Gilbert, poi Hushovd che trattiene la maglia gialla. Dopo il primo buco, a 6", arrivano due di classifica (Wiggins e Basso) e un velocista (Rojas), a dimostrare che il Mur de Bretagne non fa sconti. E dopo il secondo, a 8", Damiano Cunego (il veronese è caduto nel trasferimento fra la partenza fittizia e quella reale, con contusioni alle gambe e al morale) regola il resto della banda, compresi Robert Gesink e Andy Schleck. Penultimo, nonostante il cognome imparentato con il luogo, il kazako Murayev. E questo era solo il Mur de Bretagne. Figuriamoci con le pareti pirenaiche e alpine. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INTERVISTA CADEL HA CHIUSO GIÀ DUE VOLTE SECONDO IL TOUR: NEL 2007 E 2008
«Sì, questo può essere l’anno buono» DAL NOSTRO INVIATO
MUR-DE-BRETAGNE
La prima vittoria al Tour è stata quando arrivò secondo, cronometro di Albi nel 2007, primo Alexandre Vinokourov, poi squalificato per doping. Così questa è la prima vittoria in cui è arrivato primo: sul traguardo, sugli schermi, sul podio. Evans, ci pensava?
Poi?
«A 4 km dal traguardo Hincapie ha dato un’accelerata e Quinziato ha tenuto alta la velocità. L’obiettivo non era ancora vincere la tappa, ma tenermi lontano da altri guai». Il favorito era Gilbert.
«Phil era l’uomo da controlla-
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
«Proprio no. Il primo obiettivo era passare la tappa senza problemi. Il secondo vincerla. Il terzo conquistare la maglia gialla. Ma a 15 km dall’arrivo avrei firmato per centrare il primo obiettivo».
Lei è partito lungo.
«Non so se sono il padrone degli arrivi in cima ai muri (nel 2010 ha vinto la Freccia Vallone, ndr). Ma oggi è stato difficile, col vento e tutto il resto. E’ stato un arrivo vicino, emozionante, faticosissimo, al fotofinish. Non so neanche se Contador fosse nella mia scia». Questa vittoria è speciale?
Perché?
«Ho forato, cambiato la bici e poi rischiato di franare contro una moto con telecamera, che si è schiantata proprio davanti a me. Ma è mi è andata bene, benissimo, alla perfezione. Quattro compagni mi hanno aspettato, non siamo andati nel panico».
re. E per quanto ho potuto, ho cercato di tenere la sua ruota. Fino all’attacco di Contador e alla sua risposta».
CHIARA PASSERINI Ha vinto grazie a tutti gli sprint che ha fatto in allenamento contro la Vespa che guidavo io! Moglie di Evans Followers 4.880
«Non ho mai avuto vita facile al Tour. In montagna c’era gente come Contador e Rasmussen, a crono un campione come Cancellara. Questa è una vittoria che dà fiducia a me e alla squadra, e che ha valore anche per la classifica». I 6" guadagnati su Wiggins e Basso, gli 8" su Andy Schleck e Gesink?
«Mi fanno piacere, ma da qui a
Evans: «Non credevo di vincere. E ho pure rischiato di finire contro una moto»
Parigi mancano altri 3 mila chilometri». E come li vivrà?
«Giorno per giorno, pensando solo alla classifica finale». Due secondi posti finali, a 23" da Contador nel 2007 e a 58" da Sastre nel 2008.
L’australiano Cadel Evans, 34 anni
«Stavolta, il Tour de France, spero proprio di vincerlo».
EPA
Rispetto al Tour 2010?
«Non ho corso il Giro, ma altre corse a tappe. Sono più fresco. La squadra è più forte. E finora tutto sta andando meglio». Anche il suo difficile rapporto con la buona sorte?
«Non parlo di sfortuna. Siamo tutti più motivati, preparati, allenati, meglio diretti e gestiti. È questo che conta». Vinto il campionato del mondo, si è sentito rinato?
«La nuova squadra, la Bmc, mi ha dato una nuova mentalità. Ma io sono sempre lo stesso: ho gli stessi obiettivi e gli stessi principi». past. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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98˚ TOUR DE FRANCE IL CAMPIONE IN CARICA italia: 514954585150
Alberto, rieccolo «Non ho vinto Però sono vivo»
L’ILLUSIONE DEL SUCCESSO
LO SPUNTO 1
Gilbert stecca La stanchezza si fa sentire
Contador «Ho rifilato 8" a Andy Schleck in un chilometro: fare meglio era impossibile» DAL NOSTRO INVIATO
CLAUDIO GHISALBERTI MUR-DE-BRETAGNE
Una rasoiata a 1400 metri dal traguardo per mettere alla frusta i suoi avversari e ribadire che il re è ancora lui: Alberto Contador, il campione capace di trionfare nelle ultime sei grandi corse a tappe disputate. Poi una volata per cercare la vittoria di giornata e togliersi di dosso tanta tensione. Sul traguardo della quarta tappa del Tour si rivede il Contador di Tropea: come al Giro, il fuoriclasse spagnolo sfrutta il primo strappo secco della corsa per mettere in difficoltà i rivali. Un’azione violenta, seppure ancora un po’ dura e non bella fluida, a confermare che il ritardo della prima tappa è stato solo frutto di sfortuna e non di cattiva condizione. Certo, stupisce come su ogni traguardo, anche senza abbuoni in palio, i grandi di classifica non perdano occasioni per darsi legnate tremende. Come dicono sempre tutti «il Tour è il Tour» e una vittoria di tappa qui ha un valore comunque enorme. Ma quella a cui stiamo assistendo è una lotta quasi animalesca per dimostrare chi è il maschio del branco. Affermare la propria potenza in questo momento sembra essere più importante che non guadagnare una manciata di secondi in classifica. Doppia lettura
Subito dopo il traguardo, Alberto ha un sorriso a metà. «Ci sono due letture per questa tappa — spiega —. La prima: sono contento perché ho avuto buo-
ne sensazioni, ho provato con la squadra a muovere la corsa, a vedere come stanno i rivali e a qualcuno ho recuperato qualche secondo. La seconda: mi fa un po’ rabbia avere lottato per la vittoria, averla sfiorata ma non centrata. Non posso essere allegro anche se ho perso per pochissimo. Mi spiace anche per la squadra, che ha lavorato benissimo». Attendista
Alberto, però, trova subito motivo di consolazione: «L’obiettivo di questo Tour è la maglia gialla di Parigi». Nel finale, nonostante l’attacco, è sembrato tuttavia di vedere un Contador attendista, quasi incerto se affondare il colpo o meno. «Aspettavo che scattasse Gilbert. Aspetta, aspetta... non è
IL VARESINO 13˚
Basso è sereno «Ogni giorno vado meglio» (c.ghis.) Sorriso e occhi vivi: a fine tappa è un bel Basso. «Non ho ancora le sensazioni ottimali - dice Ivan, 13˚ su un arrivo non per lui ma ogni giorno vado meglio e mi aspetto di andare sempre più forte, soprattutto dalla seconda settimana. Contador ed Evans sono più esplosivi di me, hanno le accelerazioni per questi traguardi. Andy Schleck? Andrà forte quando serve. Siamo solo alla 4ª tappa, è lunga».
partito. Poi non ero molto a mio agio perché sul bagnato mi pattinava la ruota posteriore. Sarebbe servito un rapporto più lungo per avere più trazione, ma io non ci sono abituato». Appena gli si chiede del distacco inflitto a Andy Schleck, i suoi occhi prendono un’espressione diversa. «Per guadagnare 8 secondi in una cronosquadre bisogna fare uno sforzo incredibile. Qui sono riuscito a prenderli in un chilometro. Credo che meglio di così fosse impossibile fare e tutto il tempo che riesco a recuperare è buono. Bisogna tenere presente che questo era uno strappo, non una salita vera». Eppure Andy, che tutti considerano il suo grande rivale per la vittoria finale, non sembra essere al top della condizione. E già al Giro di Svizzera il lussemburghese, che ha puntato tutta la stagione sul Tour, aveva dimostrato di essere ben lontano dal top.
Philippe Gilbert, 29 anni AFP
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Pressione
Contador, però, almeno a parole non concorda. Del resto ha tutto l’interesse a lasciare una grande pressione sulle spalle del suo rivale: «No, non credo che il distacco di Schleck significhi che non è in condizione. Però è ancora presto per dire se sarà lui il mio avversario principale. Bisognerà fare i conti anche con la regolarità di Evans». Prima di congedarsi e andare all’antidoping mette le mani avanti: «Ho fatto un Giro d’Italia durissimo e non so come recupererò gli sforzi dopo la prima settimana». Scommettiamo che recupererà bene? © RIPRODUZIONE RISERVATA
1 Contador esulta all’arrivo ma subito capisce che Evans l’ha battuto 2 Il primo attacco di Alberto, ai 1.4 km dall’arrivo: lo segue Gilbert 3 Ai -250 metri Alberto ci riprova, Evans gli risponde e lo supera BETTINI
OGGI LA 5ª TAPPA
LA GUIDA TV: DIRETTA RAISPORT 2 E EUROSPORT DALLE 13.30
Un’altra occasione per i velocisti Ma occhio al vento dell’Atlantico
A
HUSHOVD RESISTE
S Thor Hushovd, 33 anni, iridato della Garmin: 3 giorni in giallo al Tour 2011, 6 in carriera AFP
ARRIVO 1. Cadel EVANS (Aus, Bmc) 172,5 km in 4.11’39", media 41,133; 2. Alberto Contador (Spa, Saxo Bank); 3. Alexandre Vinokourov (Kaz, Astana); 4. Uran (Col); 5. Gilbert (Bel); 6. Hushovd (Nor); 7. F. Schleck (Lus); 8. S. Sanchez (Spa); 9. Van den Broeck (Bel); 10. Klöden (Ger); 11. Wiggins (Gb) a 6"; 12. Rojas (Spa); 13. Basso; 14. Cunego a 8"; 15. Kreuziger (Cec); 16. Horner (Usa); 17. Gesink (Ola); 18. Devenyns (Bel); 19. Hesjedal (Can); 20. Leipheimer (Usa); 21. Martin (Ger); 22. Millar (Gb); 23. A. Schleck (Lus); 34. Brajkovic (Slo); 46. Porte (Aus) a 23"; 71. Santaromita a 25"; 80. Marcato a 1’05"; 103. Petacchi a 2’06"; 106. Malori a 2’19"; 113. Vanotti a 2’22"; 114. Bertagnolli; 118. Oss; 140. Tiralongo a 4’17"; 143. Tosatto; 160. Quinziato; 175. Sabatini a 8’13"; 186. Bono; 193. Longo Borghini; 197. Jerome (Fra) a 8’45". Ritirato Van De Walle (Bel). CLASSIFICA GENERALE 1. Thor HUSHOVD (Nor, Garmin Cervelo) 585 km in 13.58’25", media 41,864; 2. Cadel Evans (Aus, Bmc) a 1"; 3. Frank Schleck (Lus) a 4"; 4. Millar (Gb) a 8"; 5. Klöden (Ger) a 10"; 6. Wiggins (Gb); 7. Thomas (Gb) a 12"; 8. Boasson Hagen (Nor); 9. A. Schleck (Lus); 10. Fuglsang (Dan); 11.
Martin (Ger) a 13"; 12. P. Velits (Slk); 13. Van Garderen (Usa); 14. Horner (Usa) a 18"; 15. Leipheimer (Usa); 16. Brajkovic (Slo); 17. Gesink (Ola) a 20"; 18. Vinokourov (Kaz) a 32"; 19. Gilbert (Bel) a 33"; 20. Van den Broeck (Bel) a 39"; 23. Basso a 1’03"; 26. Cunego a 1’12"; 41. Contador (Spa) a 1’42"; 55. Kreuziger (Cec) a 2’29"; 57. S. Sanchez (Spa) a 2’36"; 63. Santaromita a 2’48"; 82. Bertagnolli a 3’39"; 86. Oss a 4’09"; 91. Quinziato a 4’21"; 105. Marcato a 5’12"; 110. Petacchi a 5’37"; 112. Malori a 5’50"; 123. Vanotti a 6’53"; 135. Tosatto a 7’50"; 163. Tiralongo a 10’30"; 175. Sabatini a 11’44"; 180. Longo Borghini a 12’34"; 192. Bono a 16’36"; 197. Jerome (Fra) a 27’53".
TV: RaiSport 2 e Eurosport dalle 13.30, Raitre dalle 15. In più, su RaiSport 2 alle 10 la replica della tappa del giorno prima e alle 22.30 la rubrica «Tour di sera».
GIRODONNE VOS SEMPRE LEADER
Bici, controlli a sorpresa: chi sgarra è fuori
Cooke a segno Oggi Bronzini day
Domenica prima della cronosquadre c’è stata lite tra i meccanici di Saxo Bank e RadioShack e commissari Uci sulla regolazione, in bolla, delle selle. Conseguenza: multati i team manager Riis e Bruyneel. Ieri contrattacco dei giudici: al traguardo verranno effettuati controlli a sorpresa sulle bici. In caso di mancata presentazione ai controlli, o manomissioni del mezzo da controllare, il corrido re verrà messo fuori gara.
(p.arg.) Vittoria a tinte olimpiche — e ancora un successo straniero — al 22˚ Giro Donne. Sul traguardo della 5ª tappa, in Piazza Bra a Verona, si è imposta Nicole Cooke, al primo centro stagionale. La gallese della MCipollini, oro ai Giochi di Pechino 2008, ha anticipato di una manciata di secondi il gruppo regolato dalla maglia rosa Marianne Vos (sempre leader). Quarta l’iridata Bronzini, che proprio oggi è attesissima nella 6ª tappa (partenza da Fontanellato alle 12) che si conclude nella sua Piacenza. Arrivo: 1. Nicole COOKE (Gb, MCipollini) 135 km in 3.07'15", media 43,322; 2. Vos (Ola) a 4"; 3. Teutenberg (Ger); 4. Bronzini; 5. Martisova (Rus); 7. Patuzzo; 9. Baccaille. Classifica: 1. Marianne VOS (Ola); 2. Kapusta (Pol) a 14”; 3. Pooley (Gb) a 42”; 4. Gillow (Aus) a 1’21”; 5. Laws (Gb) a 1'25"; 10. Guderzo a 3’24”; 14. Luperini a 4’07”; 18. Berlato a 4’36”. Tv: Sintesi RaiSport2 dopo il Tour e alle 19.
SPECIALE TOUR SEGUI LA TAPPA-LIVE
LA 5ª TAPPA Oggi la 5ª tappa, 164,5 km da Carhaix a Cap Frehel, è insidiosa. Gli ultimi 50 km costeggiano il mare, bisognerà stare attenti ai ventaggi. Si passa da Yffiniac, la città natale di Bernard Hinault.
Sul sito, speciale Tour de France: diretta live della tappa, servizi audio e video, le classifiche complete. In più le foto più belle e tutti i retroscena della Boucle.
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AL TRAGUARDO
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LE ALTRE MAGLIE Verde (a punti): 1. Rojas (Spa) Pois (montagna): 1. Evans (Aus) Bianca (giovani): 1. Thomas (Gb)
(c. ghis.) Philippe Gilbert non è riuscito a festeggiare il 29˚ compleanno con una vittoria. Eppure era il grande favorito. La supremazia di sabato sul primo traguardo, simile a quello di ieri, aveva rafforzato questa convinzione. Invece il campione del Belgio (che cambia orologi a secondo della maglia indossata) è rimasto, come si dice in gergo, con una gamba su e una giù. A 1400 metri dal traguardo, Contador ha attaccato e si è rialzato 300 metri dopo. Gilbert avrebbe dovuto rilanciare, invece si è messo a ruota del suo compagno Van den Broeck, che ha tenuto alto il ritmo. Anche se siamo solo alla 4ª tappa Philippe può avere pagato gli sforzi dei giorni precedenti. Evans poi ha lanciato una volata lunghissima, oltre 250 metri, e Contador ha commesso un errore sprintando con l’impugnatura alta (mani sulle manopole) mentre l’australiano, a quasi 45 orari, ha tenuto la posizione corretta, raccolta con le mani basse per esprimere bene tutta la potenza.
SOLER Mauricio Soler, caduto al Giro di Svizzera e finito contro uno spettatore e un muretto, è sempre ricoverato all’ospedale di San Gallo. La Movistar ha diffuso un bollettino fin troppo otti mistico, ma il colombiano non è ancora uscito del tutto dal coma per paura di convulsioni e di due ematomi cranici che fanno temere per il suo futuro. IN AUSTRIA (m. gaz.) Successo del belga Jens Keukeleire (Cofidis) nella 3ª tappa del Giro d’Austria. Quinto Mauro Santambrogio (Bmc). Sempre leader Fredrik Kessiakoff (Sve. Astana).
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BASKET L’INTERVISTA
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di poterlo far crescere con un progetto è intrigante, anche se i mezzi non sono infiniti. Ma il Canada sta risentendo della sua multietnicità, con calcio e basket che stanno entrando a far parte del dna, e questo va sfruttato. Il Canada è una delle sole 5 nazioni che si è qualificata a tutte le manifestazioni Fiba di categoria, ma anche l’unica delle 50 affiliate senza una lega nazionale».
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14 ANNI A TREVISO
Maurizio Gherardini è nato a Forlì il 22 settembre 1955. E’ cresciuto cestisticamente come giocatore e dirigente alla Libertas Forlì, passando nel 1992 alla Benetton Treviso. In 14 stagioni con i biancoverdi ha conquistato quattro scudetti, due Eurocup, sette Coppe Italia e tre Supercoppe italiane. Nel 2006 è passato ai Toronto Raptors con le cariche di vicepresidente e vice general manager. La scorsa settimana ha prolungato il contratto con i canadesi per un’altra stagione. Dal 2009 è anche amministratore delegato della Nazionale canadese
Un bilancio invece dei Raptors in queste 5 stagioni?
«Non voglio cercar scuse, ma siamo stati anche sfortunati, pagando molto in termini d’infortuni. Il colpo più duro è stata la perdita di Garbajosa nel 2007, pedina insostituibile all’interno di un gruppo giovane. Giovani lo siamo ancora adesso, soprattutto avendo preso Valenciunas, un lungo di valore mondiale. Dovremo cercare di accelerare il processo di crescita». Il basket italiano rispetto a quando lo ha lasciato lei sembra aver fatto passi indietro.
Maurizio Gherardini, 55 anni, 14 stagioni da dirigente alla Benetton, dal 2006 vice presidente dei Raptors CIAM
Gherardini «Italia, ora devi voltare pagina» Il vice gm di Toronto: «C’è crisi, ma i momenti difficili devono portare cambiamenti radicali» MASSIMO ORIANI
Gherardini, è ai Raptors da 5 anni, e ha appena prolungato per un 6o: un bilancio?
«Una bellissima avventura. Faccio fatica a fare paragoni sensati vista la diversità di dimensioni, filosofia, approccio. L’aspetto più lampante è quello delle emozioni legate al risultato, che in Europa sono quasi quotidiane, con enorme pressione, mentre in America si vivono solo nei playoff». Ha ancora da imparare?
«Ogni giorno scopri qualcosa di
diverso, è un processo d’apprendimento che non finisce mai. E per quanto sia difficile misurarsi all’interno di un sistema così diverso, non posso non apprezzare qualcosa che è la massima espressione del suo movimento». E la sua avventura non si limita ai Raptors.
«Ho avuto la fortuna di iniziare la collaborazione, interessante e divertente, con la federazione canadese. Ho carta bianca per influenzare tutto il programma cestistico, in una terra di ghiaccio, che quindi presenta realtà diverse e tanti problemi. L’idea
« «
La Nba ti offre un processo d’apprendimento che non finisce davvero mai Lavoro con la federazione: il dna del Canada sta cambiando, ma serve tempo
«Come tutta l’Europa sta soffrendo la crisi economica. Bisogna però essere bravi e capire che proprio nei momenti di difficoltà si possono compiere cambiamenti radicali, riformando i campionati, riducendo il numero di squadre, riqualificando il prodotto, con gestioni più sensate. Qualcosa mi pare si muova: vedo arrivare giocatori interessanti, non solo veterani o "riciclati"».
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HA DETTO
S su Andrea Bargnani «Siamo una squadra giovane, non dimentichiamoci che Bargnani, pur avendo cinque stagioni Nba sulle spalle, ha solo 25 anni»
S su Jordi Bertomeu «Lo "pizzico" spesso ma è un commissioner di qualità e vede avanti. Il sistema Eurolega deve arrivare ad essere autosufficiente»
E l’Eurolega?
«Resta il riferimento oltre la Nba. E’ il laboratorio dove nascono i primi esperimenti, che però stenta a portare in fondo perché il nostro sport fatica ad accettare uno stravolgimento di concetti. Per dare valore al tuo prodotto, devi esserne totalmente padrone». La dittatura di Siena è merito suo o anche colpa degli altri?
«Hanno una grande organizzazione, non sono imbattibili ma danno quella sensazione. Però sarebbe bello se ci fosse una resistenza maggiore. La forza di Siena è che quando Minucci ridisegna il progetto, diventa comunque più forte. Ormai è vicina ad essere regina d’Europa». La sua prossima sfida?
«Per ora il focus è su Raptors e Canada ma ci sto pensando perché le sfide quotidiane sono il sale della vita». Praticamente è un invito. Se Petrucci vuole fargli uno squillo, può star certo che risponderà... © RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Bargnani, 25 anni, ala di Toronto AFP
MERCATO
Cantù prende la guardia Lighty, rookie da Ohio State (canf-g.n.) Cantù ha preso la guardia tiratrice: è David Lighty, 23 anni, appena uscito da Ohio State (12.1 punti nell’ultima stagione). Sfuma quindi l’arrivo di Mordente, ora la Bennet è alla ricerca di un play. L’agente di Maciulis ha confermato che il lituano è svincolato dall’Olimpia che punta sempre i «romani» Giachetti e Datome, ma entrambi sembrano destinati a restare nella Capitale. La Virtus Bologna aveva sondato il terreno per Eze, che ha un biennale con Milano, ma il giocatore, in caso di cessione, preferisce una squadra che faccia l’Eurolega. Ormai fatta per Cavaliero a Pesaro mentre è ufficiale a Treviso l’arrivo del play Mekel. La Benetton (unica italiana presente) è stata inserita direttamente nella fase a gironi dell’Eurocup (domani i sorteggi). L’ex cremonese Rowland ha firmato un biennale con Malaga. La LegaDue ha escluso Trapani con effetto immediato per il mancato rispetto dei termini per l’invio della documentazione completa: entra Sant’Antimo. NIENTE CANESTRI (a.to.) I canestri del PalaDozza, messi all’asta per domani, rimarranno dove sono. Gilberto Sacrati, infatti, ha scongiurato il fallimento richiesto da alcuni creditori (tra cui Equitalia) nei confronti della Fortitudo Pallacanestro nell’udienza di ieri al Tribunale di Bologna. Pare che il presidente abbia transato le situazioni debitorie così evitando l’incanto per alcuni beni, tra cui appunto i canestri, che appartengono alla sua attività sportiva. In questa vicenda, Sacrati ha messo in piedi tre ipotesi di Fortitudo: quella non fallita, la 103 abbinata al Gira e la Fortitudo Basket il cui titolo egli afferma di avere depositato prima dell’avvento del club di Giulio Romagnoli recentemente iscritto in LegaDue. Si prevedono altre partite nei tribunali. CASO WABARA La Commissione Giudicante (dopo che il procuratore Fip Roberto Alabiso, aveva concluso col deferimento l’inchiesta sul «caso Wabara», gli insulti razzisti alla giocatrice del Geas durante una gara di playoff contro la Comense) ha inflitto una giornata di squalifica al campo della Pool Comense. Deplorazione invece per la giocatrice e non luogo a provvedere nei confronti dei direttori di gara Pisoni e Cè. Intanto, sarà il Cus Cagliari a prendere il posto di Venezia in A-1. La squadra di Federico Xaxa ha perso la finale di A-2 con Alcamo.
L’INIZIATIVA Sulla riviera più affollata
In Romagna Beach Games per ogni gusto Dal 29 luglio la 4 edizione: pedalò, biglie ma anche peteca, un gioco di origine indios a
MARIO PAGLIARA
Il regno del divertimento notturno rovesciato come un calzino: di giorno prende le sembianze di un mega luna park della sabbia, tra cielo e mare. Altro che pinne e braccioli, se siete in partenza per uno dei 13 comuni della costa romagnola che ospitano la 4a edizione dei Riviera Beach Games (da Cattolica ai Lidi di Comacchio) non dimenticate scarpette da ginnastica, racchette da tennis, completini da calcio o da volley. Il Riviera Beach Ga-
mes è una grande palestra della sabbia, quasi un’Olimpiade della spiaggia. E quest’anno il calendario è in formato maxi: si spalma in 6 mesi, da aprile a settembre, con un accento sui 3 giorni clou, dal 29 al 31 luglio. Numeri La spiaggia olimpica è
lunga 120 km, abbraccia 1426 stabilimenti balneari, e offre 5700 posti barca. Una festa di sport, e una scorpacciata di numeri: nel 2010, ad esempio, sono state utilizzate 7000 palline per il beach tennis, 200 bastoncini per il nordic walking, 2000 biglie, 100 tonnellate di sabbia, 1500 palloni da beach volley. Quest’anno il Riviera offre 300 appuntamenti sportivi, di cui il 50% nell’ultimo fine settimana di luglio. Il 2010 è stato un anno da record, grazie ai 500.000 partecipanti, ma i Giochi si concentravano in un solo
fine settimana. Un record che ha i giorni contati. Imperdibili Il 9 luglio, allo sta-
dio Pini di Milano Marittima, si gioca il primo memorial Enzo Bearzot — e parliamo di calcio — con in campo la Nazionale campione del mondo a Spagna ’82 e la Nazionale magistrati. Matita blu su alcuni eventi internazionali: il Mondiale di beach tennis (a Marina di Ravenna, 23-31 luglio), il campionato nazionale di Foot Volley (a Cervia, 6-7 agosto), il Mondiale Fifa di beach soccer (a Marina di Ravenna, 1-11 settembre) e la Riviera Beach Run (a Bellaria Igea Marina, il 30/7), una gara podistica con percorso misto, metà sulla spiaggia e metà sulla strada, alla quale parteciperà anche l’ex maratoneta Laura Fogli. Peteca Bizzarri e divertenti, co-
me la peteca: di origine indios, si gioca con un attrezzo simile al volano, su un campo di beach volley. Oppure come lo sparring: simil squash, ma con racchetta da beach tennis. Ci sono poi il tchoukball, la pallamano sulla sabbia; il dodgeball, versione da spiaggia della palla avvelenata; il nordic walking, camminata con bastoncini simili a quelli dello sci di fondo. Non mancano le regine della spiaggia: regate, nuoto, pallanuoto e beach volley. E per chi ha voglia di un mare dal sapore Anni 80, ci si può iscrivere alle gare di racchettoni, biglie, pedalò, il tiro alla fune e il beach frisbee. Costruire castelli di sabbia può essere l’occasione per genitori e figli per trascorrere un po’ di tempo insieme. Ma richiudete l'album dei ricordi: questa è una meraviglia che non ha età. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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I NUMERI
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Porti turistici
Club nautici, circoli velici e scuole di vela
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Scuole di windsurf e kite surf
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Centri e scuole sub Le biglie in spiaggia: non solo bei ricordi d’infanzia
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TENNIS IL REPORTAGE NEL MONDO DEL N˚ 1 italia: 514954585150
La festa Stregati dopo Wimbledon La passione contagia-giovani A BELGRADO Oltre 100.000 Il cuore, oltre alle parole, esposto sui cartelloni inneggianti a Djokovic. Lunedì sera a Belgrado erano più di 100.000 AFP
LA COSACRAZIONE E’ lui la bandiera del popolo serbo Le bandiere come simbolo dell’orgoglio serbo: così, attorno al campione di tennis, una nazione scende in piazza per manifestare tutta la sua gioia sportiva AP
IL FASCINO Le ragazze impazziscono E’ tennis-mania in Serbia grazie a Novak Djokovic, particolramente apprezzato anche dalle ragazze REUTERS Novak Djokovic, 24 anni, serbo, nuovo numero 1 del mondo, alza il trofeo conquistato a Wimbledon contro Nadal (Spa) AFP
sulla ribalta di RINO TOMMASI
Quei numeri eccezionali S enza entrare nel dettaglio di una finale di Wimbledon che Novak Djokovic ha vinto con pieno merito e con un punteggio più netto del previsto, mi pare interessante analizzare alcuni dati statistici. Tra le 43 finali di Wimbledon alle quali ho assistito non ne ricordo una che abbia proposto gli stessi sorprendenti numeri su un aspetto fondamentale del gioco su una superficie particolare come l'erba. Mi riferisco al servizio, un colpo spesso decisivo nel tennis moderno. Nella finale di domenica i due giocatori hanno complessivamente messo a segno 12 aces (7 Djokovic, 5 Nadal) e commesso solo 2 doppi falli (uno ciascuno). Al contrario di quanto accade quasi sempre sulle superfici veloci, in questa partita il servizio è stato meno importante del solito anche se il punteggio ha seguito l'ordine dei servizi nei primi 8 giochi (fino al 4 pari). Per dare un’idea dell'eccezionalità di questi numeri bisogna ricordare che solo nella finale abbastanza anomala del 2002 (Hewitt-Nalbandian) c’erano stati riscontri numerici simili ma comunque più alti (in tutto 7 aces e 9 doppi falli). Tornando alla finale di domenica nel terzo set quando Nadal ha servito meglio e sfruttato i vantaggi che l’erba assicura ai mancini Djokovic gli ha strappato solo 2 punti in 4 turni di battuta ma presto la partita è tornata ad essere una sfida giocata sui rimbalzi e quelli di Djokovic hanno fatto la differenza..
Djokovic Novak-mania A Belgrado tutti tennisti Campi e praticanti si moltiplicano, entusiasmo e business alle stelle
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DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO BELGRADO (Serbia)
Non era una battuta la frase del presidente serbo Boris Tadic, quando domenica a Wimbledon, dopo la vittoria su Nadal, ha detto: «Se vuole sono pronto a cedergli la poltrona della presidenza». Novak Djokovic in Serbia ha ripristinato la monarchia. E’ lui il re assoluto, per lui Belgrado è un festival di bandiere. Segno di orgoglio e di appartenenza. Bravo Nole, ma alle spalle ha una famiglia importante che attorno ai sui trionfi ha costruito una vera industria, entrata in concorrenza aperta con la federtennis serba. Zio Goran, il cervello di tutto, ha fondato la Utps, Tennis Professional. Sei mesi fa ha chiamato attorno a un tavolo i potenziali sponsor ed ha detto: «Non c’è solo Novak, è al futuro che dobbiamo puntare, crescere i giovani. E con denaro privato».
Il business Ne ha fatta di strada
la famiglia Djokovic. Il ristorante sulle pendici del monte Kopaonik, a sud di Belgrado, è ormai chiuso. Papà Srjdian ha ora aperto un altro ristorante, il «Novak» nella nuova Belgrado, oltre, rispetto al centro storico, al fiume Sava, la stessa zona dove il campione ha acquistato un lussuoso appartamento ed un altro per il resto della famiglia. Ma il cuore di tutto è il centro tennistico 25 Maggio, sulle sponde del Danubio, nei pressi della confluenza con la Sava. Undici campi zeppi di bambini e maestri. Il cuore «Con l’esplosione di Djokovic fatichiamo a tenere dietro alle richieste — spiega Bosko Saranovic, il manager della struttura diretta da Goran Djokovic —. Negli ultimi tre anni le iscrizioni a questo club sono aumentate del 100 per cento, ma impressionante è la domanda
Il manager: «Fatichiamo ora a stare dietro alle richieste di iscrizioni nel club»
Bimba con Djokovic in racchetta AFP
dei ragazzi. Nole da ragazzo? Non mollava una palla e non sapeva perdere. Ma per crescere quando aveva 12 anni, ha dovuto andare a Monaco da Pilic quando aveva 12 anni. Ora il suo sogno è creare su questi campi un'Academy. Dovrebbe partire nel maggio 2012 e c’è anche l’appoggio del ministro degli Esteri Jeremic». Bosko Saranovic è di origine montenegrina, di idee monarchiche e il re di Wimbledon e del tennis attuale lo ha visto crescere. Il 25 maggio è un’immensa polisportiva. Nella piscina prima dei campi da tennis ieri si stava allenando la nazionale azzurra di pallanuoto diretta da Campagna. «Ma questo posto era tutto a pezzi - spiega -. Tre anni fa Goran l’ha chiesto in gestione al municipio e lo ha ristrutturato». Il centro tennistico è molto curato, con una palazzina di tre piani che oltre a bar, ristorante e amministrazione ospita an-
che un’attrezzata sala fitness. E’ qui che Nole prepara i suoi trionfi quando è a Belgrado. Un po’ d’Italia «Lo sa che c’è un
po’ d’Italia nella sua preparazione? Lo vede il campo 11? E’ qui che si allena. Il fondo in terra rossa l’ha fatto preparare dalla ditta Cremonini di Cremona, simile a quelli di Roma e Montecarlo. Un fondo duro, dove le sue caviglie non corrono rischi nelle scivolate, non soffice come a Madrid. Qui Nole passa 9 ore al giorno fra mattino e pomeriggio, cinque sul campo, almeno 2 in palestra e poi i massaggi. No, non è un playboy. Quando è a casa la sua vita è casa, campo, ristorante per la cena e casa. Quando esce lo fa soprattutto con i suoi fratelli, Marco e Giorgio, è un atleta serissimo. La dieta è semplice, ama la pasta anche se scherzando dice che gli è morto qualcosa dentro quando gli hanno detto che era celiaco condannan-
dolo alla pasta senza glutine. Pasta e verdure grigliate». Riposo Ieri Novak Djokovic si è preso una giornata di completo riposo in famiglia dopo i festeggiamenti di lunedì. Insieme alla fidanzata Jelena a disposizione di mamma Djiana che ha avuto una delle poche occasioni per coccolarlo. Stamane parte per la Svezia dove da venerdì sarà impegnato in Coppa Davis. «Per favore, lasciamolo tranquillo almeno un giorno — dice gentilmente la signora Djiana al telefono —. Ne ha bisogno. Vive bene in mezzo alla gente, ma ha bisogno ogni tanto di tranquillità. Lo vedo così poco. Mi ricordo quando aveva 12 anni e decidemmo di mandarlo a Monaco alla scuola tennis di Pilic. Mi si stringeva il cuore vederlo bambino in giro per il mondo. Ma quell’esperienza gli ha insegnato ad autogestirsi e ad avere forza mentale». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PREVISTO IL PIENONE PER LA QUARTA FINALE DELL’ITALIAN FOOTBALL LEAGUE ALLO STADIO XXV APRILE
Parma-Bologna, teste contro Sabato Super Bowl: il quarterback dei Panthers è italiano, quello dei Warriors statunitense
4 Dal baseball
ANDREA TOSI
IL PRIMATO DI UN’AREA
È annunciato il pienone per il IV Super Bowl Ifl di sabato allo stadio XXV aprile di Moletolo (Parma) tra i padroni di casa e detentori del titolo, i Panthers Parma (record 7-2), e gli sfidanti Warriors Bologna che arrivano alla finale con un percorso netto di 9 vittorie in nove partite. Tremila tifosi animeranno una partita che trasuda storia e rivalità. I precedenti 15 incroci vedono Bologna primeggiare con 10 vittorie contro 4 successi delle Pantere e un pareggio. La sfida tutta emiliana è soprattutto un confronto di filosofie opposte dei due club riguardo al quarterback titolare. Parma, unica squadra del campionato, ha puntato su un ragazzo italiano di 20 anni, Tommaso Monardi, che l’anno passato, al suo esordio in Ifl, ha vinto subito il Superbowl dimostrando di essere un predestinato; invece Bologna è andata sull’usato sicuro mettendo il gioco nelle mani dell’americano Eric Marty che da noi ha già vinto un Superbowl con Bolzano nel 2009. Figlio d’arte Tommy Monardi maneggia l’ovale da quando aveva 14 anni, ma prima voleva fare il calciatore: «Ero centrocampista nelle giovanili dell’Inter club, una squadretta di Parma, sognavo di emulare le gesta di Rivaldo. Un bel giorno mio padre Roberto, che negli anni 80 ha giocato nella linea offensiva dei Panthers, mi ha portato a vedere una partita di football e lì è scoccata la scintilla. Mi piace tutto di questo sport, compresi i placcaggi che non temo perché fanno parte del gioco — argomenta il qb parmigiano doc, studente in Economia e Commercio e appassionato di basket Nba e tennis (Djokovic il suo favorito) —. Mi piacerebbe fare un’esperienza in America, ma più che un sogno è la mia utopia. Porto il numero 9 in memoria del povero Steve McNair, grande campione dei Titans, recentemente scomparso, al quale mi ispiro. Siamo campioni in carica ma questo Superbowl non ci vede favoriti. Prevedo una partita aperta e spettacolare. Bologna è una squadra tosta, forte in difesa e aggressiva in attacco. Completa nelle due linee».
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Albo d’oro
1981, 1982, 1983 Rhinos Milano: 1984 Frogs Gallarate; 1985 Doves Bologna; 1986 Warriors Bologna: 1987 Frogs Legnano; 1988 Frogs Legnano; 1989 Frogs Legnano; 1990 Rhinos Milano; 1991 Giaguari Torino; 1992 Pharaones Milano; 1993 Lions Bergamo; 1994 Frogs Legnano; 1995 Frogs Legnano; 1996 Phoenix Bologna; 1997 Phoenix Bologna; 1998 Lions Bergamo; 1999 Lions Bergamo; 2000 Lions Bergamo; 2001 Lions Bergamo; 2002 Lions Bergamo; 2003 Lions Bergamo; 2004 Lions Bergamo; 2005 Lions Bergamo; 2006 Lions Bergamo; 2007 Lions Bergamo.
Hamburger Eric Marty, 25 an-
IL MOVIMENTO
Tesserati a 6500 Novanta le società Sono 10 le squadre, da Bolzano a Catania, che compongono la Italian Football League. La Lega gestisce dal 2008 la Serie A e i team raggruppano circa 1200 tesserati tra senior e junior. In Ifl militano stranieri professionisti o semi professionisti provenienti dagli States. La regular season inizia a marzo e finisce a giugno per dar vita ai playoff e alla finale, alla quale Parma e Bologna sono arrivate battendo Catania e Reggio Emilia. In Italia è la Fidaf che coordina il movimento: 3 campionati senior, 3 campionati junior e la flag football per circa 6500 tesserati e 50 società.
ni, ha una laurea in giornalismo e una cabala particolare: quando arriva in un posto nuovo mangia subito un hamburger perché gli porta bene. Anche lui indossa il numero 9 ma non ha dediche. Al suo braccio Bologna ha legato la perfect season che però sarà completa solo vincendo il Superbowl che ai Warriors manca da 25 anni (successo nell’86 contro Pesaro al Dall’Ara davanti a 26mila tifosi), questa è la settima finale per i bolognesi (bilancio 1-5). «Sono venuto a Bologna perché, oltre al ruolo di qb, sono coordinatore dell’at-
tacco. Ho una grande passione per il coaching, questa è probabilmente la mia ultima stagione da giocatore, poi mi dedicherò al ruolo di allenatore magari in un grande college per approdare, quando avrò 50 anni, in Nfl. Io sono tranquillo, conosco le mie qualità. Anche i Warriors sono pronti, i miei compagni sono reduci da una stagione perdente (2-7 nel 2010) e quest’anno hanno grande sete di riscatto. Abbiamo un motivo in più per vincere: dedicare il Superbowl al nostro ricevitore Gabriele Zaccarelli che in semifinale si è rotto un legamento». © RIPRODUZIONE RISERVATA
ITALIAN FOOTBALL LEAGUE 2008 Lions Bergamo; 2009 Giants Bolzano; 2010 Panthers Parma
al football L’America è in Emilia MARIO SALVINI
Diceva lo scrittore Pier Vittorio Tondelli che da Piacenza a Rimini è tutta un’unica città, la Los Angeles Italiana. Una metropoli un po’ ruspante e un po’ americana. Molto americana, con tanto di marching band, la banda musicale che suona in mezzo al campo: gli organizzatori hanno puntato sulla celebre Besana Marching Band. L’anno scorso le finali scudetto del baseball sono state Parma-Bologna. Sabato il Super Bowl 2011 sarà Parma-Bologna. Qui Parma Nel 2010 Parma ha
centrato l’unica accoppiata mai riuscita in Italia: tutti e due i titoli «americani». A luglio il football, e fu una prima volta. A settembre lo scudetto del baseball, conquistato dopo 13 anni di attesa e premiato con la stella. Un bis che verosimilmente solo un’altra città in Italia può provare. Bologna ovviamente. Qui Bologna Che peraltro negli Anni 80 c’è andata vicinissima tre volte. Nel 1984 vinse la Fortitudo baseball, ma proprio i Warriors persero il Super Bowl (6-16) contro i Frogs Gallarate. E sarebbe stato un tris, perché quell’anno vinse lo scudetto anche la Virtus nel basket. L’anno dopo il contrario: i Doves Bologna vinsero il Super Bowl (contro Pesaro), ma la Fortitudo baseball perse in finale contro Parma. Nel 1986 trionfarono proprio i Warriors, la Fortitudo però uscì in semifinale. Lungo la via Emilia Ma la Los An-
geles italiana è molto più lunga dei 90 km da Parma a Bologna. In semifinale del football quest’anno c’era anche Reggio Emilia (la quarta era Catania). A oggi la classifica del baseball dice: 1. San Marino, 2: Bologna, 3. Parma, 4. Rimini… © RIPRODUZIONE RISERVATA
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È TANTA ROBA.
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Formula Berruto «A Danzica per maturare»
le avversarie
Zaytsev e Travica TARANTINI
ARGENTINA, CHE INVERSIONE POLONIA ANASTASI C.T. BULGARIA SETTE ITALIANI ARGENTINA
Emergente. E’ la più giovane tra le otto partecipanti. La scorsa stagione perse quattordici partite su quattordici, quest’anno ha vinto il girone eliminando la Serbia. Vittorie e sconfitte prima fase: 9 3. Risultato Mondiale 2010: 9ª. Precedenti Italia con rps: 15 vittorie 1 sconfitta (totali 38, di cui 28 vittorie Italia). Ultima vittoria azzurra: Tokyo, 8 giugno 2008 (Italia Argentina 3 2). Ultima sconfitta azzurra: Buenos Aires, 2 giugno 2000 (Argentina Italia 3 1).
Oggi l’Argentina, obiettivo podio. Il c.t.: «Per diventare grandi, penso a Zaytsev e Travica» DAL NOSTRO INVIATO
MARIO SALVINI DANZICA (Polonia)
Andrea Anastasi, che della Polonia è il nuovo c.t., dice che quassù la pallavolo per popolarità e interesse è seconda solo al calcio e non è nemmeno staccata di tanto. A giudicare dai titoloni dei giornali, dalla prevendita e dal fermento attorno alla Ergo Arena che da oggi a Danzica conterrà la fase finale della 22ª World League, se ne ha la conferma. Così come ieri la si è avuta dalla conferenza stampa. Affollata e seriosa, almeno fino a quando gli allenatori e i capitani del girone E non hanno scavalcato il protocollo. Javier Weber e Rado Stoytchev, c.t. di Argentina e Bulgaria, invece di rispondere alle domande in inglese, come richiesto, hanno spiazzato tutti mettendosi a parlare in italiano. Tra loro e poi con i due avversari, l’azzurro Berruto e il «polacco» Anastasi. I quali, paradossalmente, hanno continuato come se niente fosse in inglese. I giornalisti locali e stranieri l’han presa bene. Solo qualche russo ha riso sarcastico quando il capitano argentino Quiroga ha detto: «Il nostro è un girone difficile». Bulgaria nascosta Eccolo, il
punto. Sollevato e criticato dai protagonisti dell’altro concentramento che oltre alla Russia comprende il Brasile iridato,
gli Stati Uniti olimpionici e Cuba. «Possiamo dire che sia più facile andare in semifinale dal nostro girone che dall’altro», ha ammesso Berruto. Rado Stoytchev ha confermato e al tempo stesso ha appesantito le spalle del collega azzurro. «La favorita della pool è l’Italia, la più completa». Per uno che col club in questa stagione ha vinto Mondiale, Champions e scudetto dev’esser strano tenere un profilo così basso: «La vita cambia in fretta — ha riso — Il fatto è che con Trento so sempre cosa aspettarmi, con la Bulgaria ancora no: ho avuto troppo poco tempo». Vedremo. «Il problema — ha ripreso Berruto — è che tutte e quattro le squadre possono pensare che sia facile o difficile allo stesso modo: tutti puntiamo alle semifinali».
Una sfida tra giovanissimi (a.a.) Sommando le presenze in World League dei convocati si ha la misura dell’esperienza di una squadra. L’Italia - che finora ha vinto dieci partite su dodici - tra le otto finaliste, come gioventù, è seconda solo all’Argentina. Nazionale BRASILE STATI UNTI BULGARIA POLONIA CUBA RUSSIA ITALIA ARGENTINA
Presenze 1139 788 774 707 540 476 362 358
Vamos Argentina E’ ovvio però che quello con più pressione sia Anastasi: «Per noi la cosa importante è arrivare a sabato e domenica», dice. La folla che da mesi ha esaurito i 18.000 biglietti della Ergo Arena glielo chiede come obiettivo minimo. Ma anche l’Argentina, prima avversaria oggi, dà l’idea di crederci. Il c.t. Weber ha tenuto un profilo diplomatico: «Noi e l’Italia ci assomigliamo molto. Siamo squadre giovani con caratteristiche simili, forti in attacco e in battuta. Sarà una bella partita, equilibrata». Più indicativo il punto di vista del suo giocatore di punta, Facundo Conte. «Lo scontro con l’Italia è fondamentale: secondo me per noi è la partita chiave, da vincere. Riuscirci significherebbe avere già un piede in semifinale. Dicono che siamo il futuro. Ma il futuro può anche cominciare molto presto». A calci Bel motto. La nuova Italia di Berruto dovrebbe farlo suo. «Questa finale — dice il c.t. — può diventare un momento importante per la carriera di molti. Penso soprattutto a Zaytsev e a Travica. Lo diciamo fin dall’inizio: vogliamo sfidare i più forti, vogliamo misurarci con loro. Ho molta voglia di incontrare il Brasile. Se Argentina, Polonia e Bulgaria vogliono farci uscire, devono cacciarci a calci. Ma non sarà facile». © RIPRODUZIONE RISERVATA
POLONIA
Protagonista obbligata. Guidata dal c.t. italiano Andrea Anastasi è attesa dal tutto esaurito fisso (18.000 posti) della Ergo Arena. Vittorie e sconfitte prima fase: 6 6. Risultato mondiale 2010: 13ª. Precedenti Italia con rps: 11 vittorie, 4 sconfitte (totali 61, di cui 25 vittorie Italia). Ultima vittoria azzurra: Mantova, 28 maggio 2009 (Italia Polonia 3 0). Ultima sconfitta azzurra: Lodz, 23 agosto 2009 (Polonia Italia 3 1).
BULGARIA
Il programma Domani la Polonia, venerdì la Bulgaria (a.a.) Il programma delle finali. Gruppo E - Oggi. Ore 17.15 (dir. RaiSport1): Argentina-Italia. Ore 20 (dir. Raisport1): Polonia-Bulgaria. Domani. Ore 17.15: Bulgaria-Argentina. Ore 20: Italia-Polonia. Venerdì. Ore 17.15: Italia-Bulgaria. Ore 20: Polonia-Argentina. Gruppo F - Oggi. Ore 11: Russia-Usa. Ore 13.30: Brasile-Cuba. Domani.
Ore 11: Cuba-Russia. Ore 13.30: Usa-Brasile. Venerdì. Ore 11: Usa-Cuba. Ore 13.30: Brasile-Russia. Sabato: semifinali. Domenica: finali. Formula - Alle semifinali le prime 2 di ogni girone. Classifiche come in Italia: 3 punti per 3-0 e 3-1, 2 al 3-2, 1 al 2-3. In tv - RaiSport1 ogni giorno trasmetterà due gare: quella degli azzurri e un’altra, più le semifinali e le finali.
Marpiona. E’ la più esperta del girone: con 7 «italiani» della nostra A 1 (più due ex) cerca il podio che non è mai riuscita a centrare. Vittorie e sconfitte prima fase: 7 5. Risultato mondiale 2010: 7ª. Precedenti Italia con rps: 15 8 vittorie, 7 sconfitte (totali 73, di cui 38 vittorie Italia). Ultima vittoria azzurra: Messina, 27 agosto 2010 (Italia Bulgaria 3 2). Ultima sconfitta azzurra: Istanbul, 4 settembre 2009 (Bulgaria Italia 3 0).
ATLETICA Il meeting di Reims
Santiusti, c’è tanta Italia nel nome nuovo degli 800 La cubana di Padova vince in 2’00"15. Semenya 5ª (2’01"02), Cusma 6ª (2’01"09) ANDREA BUONGIOVANNI
C’è un nome nuovo ai piani alti degli 800 femminili: è quello della 26enne cubana Yusneysi Santiusti Caballero. E, con lei, c’è anche un po’ d’Italia, visto che la ragazza, tesserata per l’Assindustria Padova e «cavallo» della scuderia Rosa, vive nel nostro Paese da circa quattro anni. Anzi, la sua naturalizzazione, per via di un matrimonio finito in fretta (con un uomo sardo), è svanita di poco, molto poco. La storia Yusneysi, dopo la se-
conda piazza al meeting di Dakar di fine maggio alle spalle di Caster Semenya e l’exploit del 10 giugno a quello di Torino, vincitrice in 1’59"00, ieri sera s’è ripetuta, imponendosi al
meeting francese di Reims dove, correndo in 2’00"15, ha messo in fila una concorrenza di tutto rispetto. Tra le sconfitte la stessa Semenya, in chiara difficoltà rispetto al suo passato (5ª in 2’01"02) ed Elisa Cusma (6ª in 2’01"09, 5/100 peggio dell’Europeo a squadre di Stoccolma). Non male per Yusneysi: prima di questa stagione vantava un personale di 2’00"47, ottenuto nel 2009 a Lignano Sabbiadoro. Il merito è della scelta di vita fatta lo scorso inverno. Quando, per compiere il salto di qualità, ha deciso di affidarsi alle cure tecniche di Claudio Berardelli, coach che ormai da anni (dal mezzofondo alla maratona), lavora con grandi atleti keniani. Per seguirlo, in dicembre, s’è trasferita a Eldoret e lì ha conosciuto un mondo nuovo. Tra i suoi compagni di fatica, anche Alfred Kirwa Yego e Janeth Jepkosgei, due che sul doppio giro di pista sanno il fatto loro: entrambi sono stati campioni iridati a Osaka 2007 e vice a Berlino 2009. Yusneysi mai si era allenata così, per qualità e quantità.
DA OGGI A LILLE
Mondiali u.18 L’Italia punta sulle donne
A Parigi «Credo sia importante
ogni tanto darsi una scossa e cambiare abitudini — dice —: in Kenya mi trovo benissimo, perché mi alleno con i migliori specialisti. Si respira atletica a tutte le ore». Gli stage, da quella prima volta, sono stati pressoché continui, l’ultimo nel mese di maggio. E i frutti di tale impegno non hanno tardato ad arrivare. Nella lista mondiale stagionale al momento si colloca al nono posto, ma i margini di miglioramento restano notevoli. Servirà trovare la gara giusta. Magari già venerdì sera a Parigi, in Diamond League. Lì si andrà forte di sicuro. Poi il mirino si sposterà sui Mondiali di Daegu dove potrà ecitare da protagonista. «E dire che da piccola — racconta lei, nata a L’Avana alla vigilia di Natale 1984 — non volevo fare atletica perché temevo di diventare troppo grossa». E’ rimasta relativamente esile (1.67 per 63 chili) e certo non rimpiange la scelta. «In tutto mi manca Cuba — confessa — i miei genitori, mio fratello Joendry e la gente in generale, più aperta rispetto agli italiani». Sacrifici ripagati. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Yusneysi Santiusti Caballero, 26 anni, in maglia Assindustria Padova
Gatlin battuto, Robles fa 13"16 Uomini. 100 (-0.3): Bailey (Ant) 10"05; Gatlin (Usa) 10"08; Bledman (Tri) 10"09. 200 (-0.8): Edwards (Pan) 20"28; Forsythe (Giam) 20"29; Sorrillo (Tri) 20"48. 800: Kirwa (Ken) 1’45"17; Kinyor (Ken) 1’45"50; El Amine (Mar) 1’45"62. 2000: Cheru (Eti) 4’56"25 (r.m. jr); Ayele (Eti) 4’58"01; Higuero (Spa) 4’58"03. 110 hs (-2.0): Robles (Cuba) 13"16; Richardson (Usa) 13"39. Alto: Barry (Bah) 2.28; Bodarenko (Ucr) 2.26; 10. N. CIOTTI 2.15. Marcia 5000: Diniz (Fra) 18’35"96; Adams (Aus) 19’07"91. Donne. 100 (-0.8): Baptiste (Tri) 11"11; Osayomi (Nig) 11"24; Campbell (Giam) sq. per falsa partenza. 400: N. Williams
(Giam) 50"38; Whyte (Giam) 50"53; Prendergast (Giam) 51"14. 800: Santiusti (Cuba) 2’00"15; Bouras (Alg) 2’00"60; Dehiba 2’00"83; Arzamasava (Bie) 2’00"96; Semenya (Saf) 2’01"02; CUSMA 2’01"09. Asta: Strutz (Ger) 4.70. Disco: Barrios (Cuba) 64.34. Martello: Klaas (Ger) 71.52. A CELLE (d.m.) Ieri, al 23˚ meeting di Celle Ligure (Sv), Emanuele Abate e Manuela Gentili ok. Uomini. 110 hs (-0.7): Abate 13”73. Jr (-0.2): Fofana 14"13. 400 hs: Cisneros (Cuba) 49”28. Alto: Ferrin (Ecu) 2.27. Donne. 100 hs (-0.7): Balduchelli 13”95. 400 hs: Gentili 56”83. Lungo: Derkach (j) 6.38 (+2.2).
LILLA (Fra) — A Lille, da oggi a domenica, il 7˚ Mondiale allievi (under 18) con 1375 atleti di 173 Paesi. Stelle annunciate della rassegna due lanciatori: il pesista neozelandese Jacko Gill (23.86 col 5 kg) e il martellista ungherese Bence Pasztor (83.92 col 5 kg). Nello sprint i giamaicani Odean Skeen e Odail Tood e le giamaicane Christiania Williams e Shericka Jackson. Tra i 39 azzurri (già 19 impegnati oggi), fari puntati sull’olimpionica giovanile della marcia Anna Clemente (l’oro di Singapore 2010 è capitana della squadra), sull’astista Roberta Bruni, con 4.20 al 2˚ posto delle liste mondiali stagionali, la lunghista Anastassia Angioi, 3ª con 6.29 e l’altista Desirèe Rossit (1.86 indoor). Oggi tre finali: disco maschile, 3000 e peso femminile: in quest’ultima specialità cerca un posto in finale la reggina Monia Cantarella, in possesso della 6ª misura tra le partecipanti (14.83). In tv - Eurosport 1: diretta ore 9.15-13.30. Eurosport 2: diretta ore 16-17 e 17.30-18; diff. ore 20.15-20.45.
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OLIMPIADI OGGI SI ASSEGNANO I GIOCHI INVERNALI 2018
ARCO
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GIANNI MERLO DURBAN (Sud Africa)
Il Cio ha il viso stanco di Jacques Rogge, che sembra sentire il peso della sua vita zingara e si sforza, ma non trova soluzioni immediate per rendere la famiglia dei cinque cerchi più adeguata ai tempi moderni. Alla vigilia di ogni sessione olimpica, che deve scegliere una sede per i suoi Giochi, la hall dell’hotel che ospita il Cio diventa una sorta di bazar dove si vendono illusioni e la bugia è la moneta di scambio. Sì, perché i membri olimpici adorano essere adulati dall’esercito di consulenti, lautamente pagati, i cosiddetti lobbisti, e a tutti promettono il loro appoggio nel segreto del voto. Pochi sono quelli che dicono: no grazie io ho già scelto da solo.
L’Italia tifa Corea pensando a Roma
A TORINO
Mondiali, uomini ok Oggi caccia a Londra ’12
La vittoria di PyeongChang favorirebbe la candidatura della Capitale per il 2020. A Durban asiatici in vantaggio sui tedeschi
Le candidate Questa volta le cit-
tà candidate per l’Olimpiade invernale del 2018 sono: Annecy (Francia), Monaco di Baviera (Germania) e PyeongChang (Corea del Sud). Per aiutare i loro sogni sono arrivati due presidenti di Stato, il tedesco Christian Wulff e il sudcoreano Myung-Bak Lee. La Francia di Sarkozy ha spedito qui il primo ministro François Fillon. Quanto possono influire queste presenze sul voto finale? E’ difficile stabilirlo. In passato Tony Blair e Putin hanno certamente aiutato Londra e Sochi nello sprint finale per la vittoria, ma i politici presenti non sembrano potere avere un’influenza tale da determinare sensibili spostamenti di consensi. La situazione PyeongChang si è
candidata per la terza volta, dopo avere perduto nelle precedenti occasioni per una incollatura. Aveva sfiorato il colpaccio la prima volta a Praga, dove si assegnavano i Giochi 2010, ricevendo al primo ballottaggio 50 voti, 2 soli punti sotto il quorum vincente, ma il secondo voto l’aveva vista battuta di 2 voti da Vancouver. La storia si è ripetuta a Guatemala City per il 2014, dove Sochi, trainata da Putin, ha sovvertito il pronostico. Questa volta parte favorita, perché tutti i consensi raccolti in passato non possono svanire nel nulla, ma si è trovata Monaco come avversaria molto pericolosa e preparata. Annecy sembra più distante nei pronostici. La scelta I membri olimpici si
troveranno a scegliere fra due filosofie: la prima chiede di rimanere ancorati alla tradizione europea, più solida e sicura; la seconda parla delle necessità di scegliere nuove aree di promozione e già alcuni sport
Marco Galiazzo, 28 anni POLARIS FABRIZIO TURCO STUPINIGI (Torino)
Skateboarder a Durban, sede della sessione Cio AFP
MONACO (GER) Città
ANNECY (Francia)
con fascino e impianti, già sede dei Giochi d'estate del 1972. Garmisch-Partenkirchen, sede delle gare di sci alpino e nordico, ha già ospitato l'Olimpiade invernale nel 1936. Nella foto EPA l’olimpionica di pattinaggio Katarina Witt
Una proposta più complicata delle altre, perché vengono proposti due poli principali: Annecy e Chamonix, abbastanza distanti fra di loro e anche altre sedi satelliti. Nella foto AFP il Ministro dello Sport, Chantal Jouanno
invernali si stanno orientando verso l’Asia. Monaco sarebbe la prima città ad avere ospitato l’Olimpiade estiva e quella invernale: un record storico, unico, e nell’ultimo periodo ha saputo orchestrare una campagna mediatica intelligente, che l’ha portata a colmare quasi completamente lo svantaggio che la divideva nei pronostici da PyeongChang. I sudcoreani fino a ieri sera ave-
vano ancora un margine di vantaggio su Monaco, ma c’erano ancora una quindicina di membri indecisi, forse chiederanno consiglio a qualche collega più esperto e carismatico. Al primo ballottaggio, vista l’assenza sicura di 6 membri, dovrebbero votare in 95, perché sono esclusi quelli delle nazioni interessate che ne hanno due a testa, poi nel secondo turno si salirà a un massimo di 97, quindi la mag-
PYEONGCHANG (Corea Sud) E’ la proposta più compatta, perché tutti i siti di gara sono a un massimo di 30 minuti dallo stadio. La maggioranza degli impianti già pronta, mancano il villaggio degli atleti, l'Oval e la pista da discesa Nella foto Reuters, Yu-Na Kim.
gioranza sarà di 49 voti. L’Italia Come voteranno i quattro membri italiani, Pescante (se il suo aereo non accumulerà troppo ritardo), Carraro, Cinquanta e Ricci Bitti? La logica dice PyeongChang, perché se questi Giochi venissero spediti in Asia, il gioco dell’alternanza geografica dei continenti nel 2020 penalizzerebbe Tokyo a favore di Roma.
DIRETTA TV
L’annuncio della vincitrice alle 17 su Eurosport 2 L’annuncio della città vincitrice per i Giochi invernali 2018 avverrà tra le 17 e le 17.30, (l’ora sudafricana è la stessa nostra) con diretta tv su Eurosport 2. Intanto l’esecutivo del Cio ha deliberato la short list di 8 sport da considerare per l’inserimento nel programma olimpico del 2020, dal quale uno dei 28 sport attualmente presenti sarà estromesso. Le discipline, rimaste in lizza dopo la riduzione da un’iniziale lista di 12, sono: karate, sport su rotelle (velocità, artistico, hockey e hockey in linea), arrampicata, squash, wakeboard, wushu, baseball e softball, che sperano nel rientro in comune dopo l’uscita post Pechino. «Il percorso è lungo e serve un impegno maggiore tra le due federazioni» ha detto Riccardo Fraccari, presidente mondiale del baseball. La decisone sarà presa a Buenos Aires nel 2013.
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PATTINATRICI LA TEDESCA WITT E LA SUDCOREANA YU-NA KIM AMBASCIATRICI DI MONACO E PYEONGCHANG
In pista anche le dame del ghiaccio Sfida nella sfida tra due regine della figura
Kim e la sua finissima compostezza. Sono pezzi da novanta, le più grandi, le più affascinanti e carismatiche, il passato e il presente in punta di lama. Annecy, anche in questo senso, parte sfavorita. Sex symbol Katarina, 45 anni
ANDREA BUONGIOVANNI
Katarina Witt. 45 anni
E’ sfida nella sfida. Tra regine, tra donne che sono la storia del pattinaggio di figura, disciplina simbolo degli sport invernali. Monaco di Baviera schiera Katarina Witt e il suo sorriso incantatore, PyeongChang risponde con Yu-Na
solo per l’anagrafe, per la candidatura tedesca è più di un’ambasciatrice, il suo ruolo è operativo. Negli anni Ottanta, quando dominava la scena, al di là del Muro la descrissero come «il più bel volto del socialismo» e al di qua l’accusarono di essere una spia della Stasi e la pupilla di Eric Honecker, segretario del partito comunista. I servizi segreti la pedinavano ovun-
que, 24 ore su 24, anche a letto, con relativi dossier da brividi. Fu il prezzo, altissimo, alla popolarità. La sua carriera conta più delle due Olimpiadi, dei quattro Mondiali e dei sei Europei vinti. Era e resta un simbolo. L’interpretazione della Carmen ai Giochi di Calgary 1988, quando si disse flirtasse con Alberto Tomba, resta una magia. Ha saputo riproporsi al meglio: bomba-sexy, modella per Playboy, oggi è donna-tv, scrittrice, opinion-maker e testimonial di un’infinità di marchi. Primatista Se la Germania e la Witt rappresentano la tradizione, la Sud Corea e Yu-Na Kim sono il nuovo che avanza. An-
che sui pattini. Il Paese asiatico, all’Olimpiade di Vancouver 2014, ha rivoluzionato le gerarchie sul ghiaccio (short track e pista lunga compresi), conquistando 14 medaglie. Lei è la punta dell’iceberg. I primati realizzati ai Giochi canadesi, con una tecnica mai prima ammirata, resisteranno forse per sempre. Intanto la Yu-Na Kim mania tocca livelli assurdi. La ragazza, a 20 anni, guadagna 9.7 milioni di dollari a stagione: sponsorizza anche condizionatori d’aria. PyeongChang ci riprova per la terza volta: Yu-Na Kim, nelle prime due occasioni, in squadra non c’era... © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sono Brady Ellison e il suo arco rosa i protagonisti della seconda giornata dei Mondiali, con l’Italia maschile che si piazza seconda a squadre e oggi, con quella femminile cercherà il pass olimpico negli ottavi, rispettivamente contro Georgia e Germania. Il 23enne arciere di Glendale, Arizona, che ha lanciato un’iniziativa benefica per poter raccogliere fondi al fine di combattere il cancro al seno, ha chiuso al secondo posto le qualifiche dell’olimpico maschile, piazzandosi fra i coreani Im Dong-Hyun e Kim Woojin. Secondi e felici L’Italia, seconda
nella prova a squadre (dietro la Corea ma davanti alla Francia), schiera il tris dell’Aeronautica Militare Michele Frangilli (10˚, ai 48esimi affronterà l’ungherese Csoregh), Mauro Nespoli (17˚, se la vedrà con il sudafricano Hartley) e Marco Galiazzo (19˚, contro il finlandese Hatava). Nessuno dei tre è riuscito a qualificarsi direttamente per i sedicesimi del torneo individuale, ma il risultato di squadra è positivo. «Alcune frecce non sono andate come volevo, ma il risultato a squadre va benissimo — dice Galiazzo —. Per la qualificazione olimpica il secondo posto era quello che ci serviva». Il più soddisfatto è Frangilli. «L’altra notte non ho quasi dormito a causa di un raffreddore e in più mi si è gonfiata una mano per l’allergia. Onestamente più di così non potevo fare». Abbastanza contento anche Nespoli: «Potevo fare qualcosa in più, ma sono felice di aver tirato bene ai 70 metri che sarà la distanza degli scontri diretti». L’avversario di oggi sarà la Germania: «È un’incognita, a volte tira bene, altre no» inquadra il d.t. azzurro Gigi Vella. Intanto il sole inizia a baciare i Mondiali dopo la pioggia che ha frenato la prima giornata. CLASSIFICHE. INDIVIDUALE: 1. Dong-Hyun (S.Cor) 1366; 2. Ellison (Usa) 1366; 3. Woojin (S.Cor) 1358; 4. Oh (S.Cor) 1358; 5. Talukdar (India) 1354; 6. Godfrey (Gb) 1352; 7. Kuo (Taiwan) 1350; 8. Lyon (Can) 1350.
Yu-Na Kim, 20 anni
SQUADRE: 1. Sud Corea 4082; 2. Italia 4012; 3. Francia 3999; 4. Usa 3991; 5. Messico 3989; 6. Ucraina 3985; 7. Cina 3982; 8. Gran Bretagna 3973; 9. Taipei 3948; 10 India 3939; 11. Canada 3935; 12. Russia 3931; 13. Polonia 3929; 14. Malaysia 3922; 15. Germania 3917; 16. Giappone 3906. OGGI Eliminatorie a squadre arco olimpico (si tira a 70 metri con visuali da 122 cm) e compound (si tira a 50 metri con visuali da 80 cm).
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2011
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI
italia: 514954585150
TENNIS 1˚ TURNO
Pennetta, Vinci ed Errani ok Italiane protagoniste. A Baastad avanza Flavia Pennetta, a Budapest debuttano bene Roberta Vinci (testa di serie n.1) e Sara Errani. A Baastad (Sve, 220mila $, terra). 1˚ t.: PENNETTA b. Rogowska (Aus) 6-2 7-5; Arvidsson (Sve) b. Hlavackova (Cec) 6-1 5-7 6-4; Martinez (Spa) b. Benesova (Cec) 6-2 6-0; Parra (Spa) b. Arefyeva (Ucr) 7-5 6-3; Dushevina (Rus) b. Barthel (Ger) 6-2 7-6 (2); Hercog (Slo) b. Tatishvili (Geo) 7-5 6-3; Llagostera (Spa) b. Lim (Fra) 4-6 6-2 6-2; Cirstea (Rom) b. Lucic (Cro) 7-5 2-6 7-5; A Budapest (220mila $, terra). 1˚ t.: Vögele (Svi) b. Martic (Cro) 7-5 7-5; Kucova (Slk) b. Johansson (Fra) 7-6 (2) 7-5; Birnerova (Cec) b. Hradecka (Cec) 3-6 6-4 6-2; Tsurenko (Ucr) b. Jani (Ung) 3-6 7-5 6-2; Krunic (Ser) b. Bratchikova (Rus) 7-5 1-0 rit.; K. Bondarenko (Ucr) b. Marosi (Ung) 6-3 6-4; VINCI b. Juríková (Slk) 6-1 6-0; Cabeza (Spa) b. DENTONI 6-3 6-1; ERRANI b. Gojnea (Rom) 6-3 6-1; Babob (Ung) b. REMONDINA 6-3 7-6 (4).
NUOTO 1 / EUROPEI JRS
La piccola Italia con Paltrinieri e rana Bizzarri Prima di fare l’ingresso tra i grandi nei 1500 dei Mondiali di Shanghai, Gregorio Paltrinieri dovrà cercare di raccogliere medaglie agli Europei di juniores di Belgrado, da oggi. La rivelazione del Sette Colli, classe ’94, è iscritto nei 400-800-1500 sl e 400 mx ma è chiaro che la preparazione è proiettata sulla gara più lunga di domani. Il modenese di Carpi, al primo anno juniores, punta a confrontarsi con i pari categoria partendo dalla gemma di un 15’04"90 che po-
ATLETICA spetto a un anno fa (l’Italia raccolse 7 medaglie) della spedizione che conta 32 convocati: il ranista romano della Larus, bronzo nei 200, parte da 1’01"50 e da 2’12"42 ma ha dovuto recuperare da un infortunio agli adduttori. E’ grande agonista il figlio d’arte (la mamma è l’ex stileliberista Laura Bacile) e ad allenarlo è papà Maurizio. Occasione Carli Diletta Carli
trebbe bastare, se si confermasse, per vincere la medaglia nella vasca serba. L’allievo di Gabriele Bonazzi che lo allena da solo nella piscina di Novellara nella quale il responsabile è proprio papà Luca, vive giorni intensi: «Dopo la prima finale ai Primaverili, ero un po’ intimorito al Sette Colli, ma quella gara mi ha insegnato che bisogna partire forte. Io ci credo e sono felice per i Mondiali».
(classe ’96) è attesa nei 200 e 400 sl: la toscana negli anni scorsi ha realizzato tempi in vasca corta che neanche la Pellegrini. Parte da un personale di 2’02"77 e di 4’16"44 della scorsa stagione. C’è attesa anche per lo sprinter Giacomo Ferri, per il dorsista Fabio Laugeni, per lo stileliberista Gabriele Detti (nipote del tecnico Stefano Morini). Non sono più i tempi delle 19 medaglie di Palma, ma l’Italia del futuro è quasi tutta qui.
Bizzarri per il bis Flavio Bizzarri
s.a.
è l’unico medagliato uscente ri-
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MONDIALI MILITARI
Brasile-Italia Polemica aperta
IN ITALIA (si.g.) A Firenze. Donne. 200 (-1.3): Siragusa (j) 24"36. Giavellotto: Rocco 48.40. A Tivoli (Rm). Uomini. 200 (+1.7): L. Valentini 21"35. Donne. 200 (+0.1): G. Arcioni 24"06. 400: Chigbolu 54"72. A Donnas (completamento). 100 hs. I (+1.6): 3. Tessaro 13"67; 4. Balduchelli 13"73. II (+1.9): Zanaboni 13"86. Disco: 5. Aniballi 51.21; 6. Strumillo 50.51. A Osimo (An). Uomini. 110 hs. Batt. (+2.3): Nalocca 14"25. CHE CASANAS (pe.m.) A Castellon (Spa), lo spagnolo di origine cubana Frank Casanas ha vinto in disco del Memoriale Ubeda con 67.18. Alle sue spalle Pestano (65.69). DOPING INDIANO L’ucraino Yuri Ogrodnik, responsabile dei 400 donne nell’ambito della Nazionale indiana è stato rimosso dall’incarico in conseguenza delle otto positività all’antidoping emerse nei giorni scorsi.
BASEBALL AZZURRINI (m.c.) Esordio vincente per l’Italia junior all’Europeo di Gijon (Spa). Gli azzurrini di Poma hanno travolto (11-1 all’8˚) l’Ucraina, in una gara in cui i nostri ragazzi hanno preso il largo al 7˚ con 9 punti. In evidenza Russo (4/4) e Grimaudo (3/5). Vincente Servidei. Oggi la Russia alle 16.
BEACH VOLLEY WORLD TOUR (c.f.) Cinque coppie italiane oggi a Gstaad (Svi) nel Grande Slam del World Tour. Nel tabellone principale femminile Cicolari-Menegatti, testa di serie n. 5 e Gioria-Momoli, qualificate grazie al 2-0 inflitto a Giaoui-Benhamou (Fra) e al 2-1 a Mullin-Dampney (Gb). Tra gli uomini qualifiche per Ingrosso-Ingrosso, Lupo-Tomatis e Zauli-Cavaliere, nel primo turno contro Böckermann-Urbatzka (Ger), Ces-Css (Fra) e Gabathuler-Schnider (Svi). Da domani, Nicolai-Martino.
BOXE Siria: ferito Al Shami
Il ministro Ignazio La Russa ANSA
La partecipazione dell’Italia ai Mondiali Militari a Rio de Janeiro resta un caso. Dopo la precisazione che «nessuna decisione è stata presa dal ministro della Difesa», fatta sabato dall’ufficio stampa del ministro Ignazio La Russa, adesso arriva una notizia diffusa al ministero della Difesa brasiliana, e riportata dall’edizione online del quotidiano Folha di San Paolo. Come ritorsione del «caso Battisti», secondo i brasiliani, l’Italia ha deciso di non partecipare più all’operazione dei «voli di solidarietà» grazie ai quali possono partecipare atleti-militari di paesi che altrimenti non potrebbero essere presenti. Secondo la Difesa brasiliana, l’Italia non trasporterà più con propri aerei atleti di Lettonia, Estonia, Lituania, Bulgaria, Romania, Albania, Serbia, Croazia, Montenegro, Bosnia, Slovenia e Macedonia. Domani a Palazzo Barberini prevista la presentazione della spedizione italiana.
PALLAVOLO
Marulli, è addio «Non mi pagano» (l.min.)Monica Marulli, ex azzurra, annuncia pubblicamente l’addio alla pallavolo e lo fa sollevando un caso. Con una lettera aperta in cui dice di ritirarsi perché stanca di non ricevere parti consistenti degli stipendi pattuiti. «Ho deciso di rendere pubblica la mia situazione in quanto mi auguro vivamente che, almeno questa volta, alle belle parole ad ai bei regolamenti seguano finalmente i fatti (…) per la credibilità dell’intero sistema». Tra le vicissitudini ricorda quella dell’ultimo anno a Matera: «Ho percepito il 40% dei compensi pattuiti, percentuale di gran lunga inferiore a quella minima prevista dall’articolo 7, lettera h, del vigente Regolamento Ammissione ai Campionati. Eppure Matera ha chiesto di iscriversi alla A-2».
Gabriele Paltrinieri, 16 anni, modenese di Carpi
Flavio Bizzarri, 18 anni di Roma, bronzo uscente
(r.g.) Ad Hama (Siria) nel corso della protesta dei giorni scorsi contro il regime di Bashar Assad, è stato ferito, in modo non grave, il massimo Nasser Al Shami bronzo ai Giochi di Atene 2004, sconfitto in semifinale dal cubano Solis per kot 3 t. Al Shami è l'unico pugile siriano ad aver conquistato una medaglia olimpica.
DISABILI IPPICA IL 23 AD ASCOT
SCI DI FONDO: TROVATO MORTO IN CASA A 41 ANNI
Podi Camellini-Bettella
Dettori-Rewilding nelle King George
Addio al finnico Myllyla Campione poi rovinato dal doping e dall’alcol
(c.ar.) Due medaglie azzurre agli Europei di nuoto paralimpico di Berlino. Cecilia Camellini è argento nei 400 sl (cat S11, non vedenti) in 5’23"87: la tedesca Daniela Schulte vince in 5’23"26, record del mondo. Bronzo per Francesco Bettella nei 200 sl (cat. S2): il padovano, tetraplegico, dietro il russo Kokarev (4’41”99, r.m.) e il greco Makrodimitris, col record italiano in 5’08"25. Cecilia e Francesco sono fidanzati.
Dettori, 40, e Rewilding GRASSO
Lanfranco Dettori da ieri sa con quale cavallo, il 23 luglio, darà l’assalto alla cinquina nelle King George (gr 1 m 2400) di Ascot già vinte nel 1995 (Lammtarra), ’98 (Swain), ’99 (Daylami) e 2004 (Doyen). Ieri l’entourage di Godolphin ha infatti confermato la presenza di Rewilding, in sella al quale Frankie ha sbancato le Prince of Wales’s Stakes di metà giugno al Royal Ascot, battendo So You Think fresco eroe delle Eclipse Stakes di Sandown conquistate davanti a Workforce, vincitore di Derby inglese e Arc 2010. Una carta pesante, tanto che al betting Rewilding è attualmente secondo favorito a 5/2 dopo St Nicholas Abbey (6/4) che resta sulla vittoria nella Coronation Cup di Epsom il 3 giungo scorso. Prima delle king George, esattamente il 17 luglio, Dettori avrà pedina pesante da muovere nelle Oaks irlandesi. Si tratta di Blue Bunting, già a segno nelle 1000 Ghinee inglesi in coppia con Lanfranco ma poi solo quarta nelle Oaks (sempre inglesi) in cui Dettori si prese anche un appiedamento per non aver montato a fondo negli ultimi metri, perdendo probabilmente la terza piazza.
(s.a.) Addio a Myka Myllyla, olimpionico finnico del fondo, finito nel baratro del doping. La Polizia lo ha trovato morto nella sua casa di Kokkola, nel nord-ovest della Finlandia, senza aggiungere particolari sulle ragioni del decesso ma non aprendo alcun fascicolo investigativo sul campione che aveva 41 anni, e si era separato nel 2007 dalla moglie Suvi da cui aveva avuto tre figli. «Siamo molti tristi per la perdita di uno dei nostri più grandi campioni» ha commentato il ministro degli Esteri Alexander Stubb. Un personaggio controverso, campione amato finchè nel 2001, ai Mondiali in casa, a Lahti, fu coinvolto nel doping di squadra (con altri cinque compagni positivi all’epo) che azzerò e coprì di vergogna la nazionale di casa. Fu squalificato per due anni, tentò inutilmente un rientro nel 2005 e sparì definitivamente nel nulla, eroe solitario e disperato, diventato nel frattempo alcolizzato. La sua vita fu sempre più tempestosa per colpa dell’alcol al punto da essere condannato a 3 mesi e 10 giorni con sospensione della pena, oltre al ritiro della patente per otto mesi nel 2008, e due anni dopo per aggressione. Si pentiva, come sempre sincero. Myka, prima del polverone doping era considerato come erede dei mitici Eero Mantyranta e Kalevi Oikarainen: tra la fine degli anni 80 e 90 eccelleva anche in Coppa del Mondo con 10 vittorie. Lui aveva vinto l’oro (il primo dei 4) a Trondheim 1997, ed era stato
eroico ai Mondiali di Ramsau 1999, conquistando 3 titoli tra cui la 50 km — la sua specialità preferita — e un argento dopo la 30 km olimpica di Nagano 1998. Ai Giochi di Lillehammer 1994 s’era fermato all’argento nella 50 km e aveva totalizzato anche 4 bronzi in 2 edizioni dei Giochi. «Ai miei occhi era un grande fondista, e lo sarebbe stato anche senza doparsi», lo ricorda il norvegese Jevne. Partito da Haapajarvi (al confine con la Svezia) anche se nato a Oulu, Myllyla amava confondere i curiosi seminando incertezze continue. Era un solitario, un pensatore, uno che viveva la fatica come calvario interiore.
GOLF WOODS RINUNCIA Ieri Tiger Woods ha ufficializzato il forfeit al British Open, dal 14 al 17 luglio a Royal St. George’s. «Non riprenderò prima di essere pronto al 100%», ha scritto sul proprio sito il 35enne statunitense, fermo per i problemi al ginocchio sinistro.
HOCKEY IN LINE MONDIALI DI ROCCARASO (m.l.) Due successi 3-2 sull'Australia e 3-0 alla Finlandia, e un k.o. 1-10 col Canada, il bilancio dell' Italia femminile, nel girone di qualificazione, al Mondiale di Roccaraso (Aq). Le azzurre oggi giocano contro gli Usa (ore 11.15). L’Italia jrs dopo la battuta d’arresto della 1a giornata ha superato nettamente la Cina 18-0. Classifica donne: 1. Canada 9 (3); 2. Usa 6 (2); 3. Italia 6 (3); 4. Finlandia 0 (3); 5. Australia 0 (3).
IPPICA OGGI MONTECATINI QUINTE’ Stasera al Sesana (ore 22 inizio 20.20) in 18 sui 2040 m. Indichiamo Monarca Jet (15), Margy d’Alfa (7), Guttusoz (16), Marcus Cup (1), Myname As (8), Gioiello Jet (14). ANCHE Gal.: Grosseto (20.40). Tr.: Taranto (18.30), Padova (16.20), Torino (20.30) Palermo (20.35).
Myka Myllyla, 41 anni, finlandese In casa teneva una camera ipobarica, e sperimentava metodi di allenamenti diversi. Quando fu trovato positivo nella staffetta ai Mondiali 2001, non esitò ad ammettere che aveva usato l’epo. L’altra vera condanna fu l’alcol. Campione unico, dalla vita turbolenta e disperata più che maledetta. Spentosi nel mistero, senza voler dire più nulla.
LUNEDI’ QUINTE’ Al Garigliano combinazione 18-19-17-8-7. Quinté euro 4.854, 07. Quarté euro 412, 69. Tris euro 68, 86.
PALLAVOLO Ball va a Ufa Caso Araujo a Vibo (m.l.– mi.fa.) Contrordine Ball: il regista olimpionico non si ritira più. Va a Ufa, dove ritrova Stanley. Intanto scoppia un caso a Vibo: pare che il Galatasaray abbia denunciato alla Fivb l’opposto ingaggiato dai calabresi, il brasiliano Araujio, che avrebbe firmato in precedenza pure per il club turco. Modena ingaggia il bulgaro Yosifov. Calderan sarà il secondo palleggiatore a Verona. Piacenza presenta Papi e cambia nome: sarà Copra Elior. Segrate prende Spairani da Latina, a Molfetta va Mattioli. Donne: a Pesaro la palleggiatrice Giulia Agostinetto. La Burazer a Loreto, Mina Kim a Busnago. NONNO NARDI (an.me.) A 46 anni lo schiacciatore Claudio Nardi giocherà ancora in A-2: rinnovo per una stagione a Città di Castello.
ROTELLE TRICOLORI CORSA Così ai Tricolori di corsa su strada a San Benedetto del Tronto. Uomini. 500 sprint: 1. Angeletti 40"63; 2. Cassioli 40"70. 1500: 1. Triberio 2’11"44; 2. Francolini 2’11"51. 20.000 el.: 1. Francolini 30’51"49; 2. Cassioli 30’51"56. 10.000 punti: 1. Francolini 16; 2. Conte 12. 5000 americana: 1. Noale 7’00"34; 2. Civitanova 30’51"56. Donne. 500 sprint: 1. E. Zanetti 43"81; 2. Falcone 43"84. 1500: 1. Falcone 2’31"01; 2. Y. Zanetti 2’31"19. 20.000 el.: 1. Lollobrigida 34’36"74; 2. Lardani 34’36"76. 10.000 punti: 1. Lollobrigida 19; 2. Arcidiacono 17. 5000 americana: 1. Spinea 8’08"23; 2. Comina 8’08"24.
RUGBY LUBIAN RIDOTTO (i.m.) Il giudice della Fir ha accolto parzialmente il ricorso di Edoardo Lubian riducendo da 4 a 3 le giornate di squalifica per il placcaggio a match finito Ludovic Mercier nella finale scudetto. Ha ritenuto «provocatorio» il gesto del francese (3 giornate), andato con la bandiera del Petrarca a festeggiare sotto i tifosi rodigini. PETRARCHINO AL RACING (i.m.) Un altro italiano alla corte di Pierre Berbizier al Racing Metro. È la 18enne apertura di Viterbo Simone Matzeu, da due stagioni nel vivaio del Petrarca, che è stato ammesso nell’accademia del club parigino. Simone Ragusi, 19enne apertura dell’Asr Milano, passerà invece la stagione nell’accademia degli Ospreys.
TIRO A VOLO CARTUCCIA D’ORO A Maribor (Slo) nel fine settimana si è svolto il Cartuccia d’oro Fiocchi. Hanno partecipato 141 tiratori da 21 Paesi. Così i podi. Fossa: 1.Yaro (Rua); 2. Rossi; 3 . Leontiu (Cip). Skeet: 1. Saeed Al-Maktum (E.Ar); 2. Campanella; 3. Carrara. Double Trap: 1. D’Aniello ITA; 2. R. Sodhi (India): 3. Eller (Usa).
TUFFI CAGNOTTO OK (al.f.) Tania Cagnotto ha provato i primi tuffi sincronizzati da 3 metri con Francesca Dallapè. «È stato un test importante. Il tuffo libero, il primo della serie, è andato abbastanza bene. L’intesa con Francesca è la stessa e quindi il sincro c’è, devo migliorare un po’ il mio tuffo». Niente Mondiali, infine, per l’olimpionico australiano Matt Mitcham, che dopo il GP di Montreal ha optato per il no a causa dei problemi muscolari.
VARIE Premi letterari Coni C’è anche Bergonzi Assegnati i premi del XLV concorso letterario del Coni. Nella sezione narrativa vince Emilio Marrese con «Rosa di fuoco», 2˚ Pier Bergonzi della Gazzetta dello Sport con «L’ultimo gregario». Segnalazioni particolari a Carlo Annese per «I diavoli di Zonderwater» e a Giuliano Pavone per «L’eroe dei due mari». Nella saggistica vincono Franco Esposito e Marco Lobasso con «I giganti del mare»;
VELA Vince New Zealand (r.ra.) E’ Team New Zealand il vincitore della tappa di Boston dell’Extreme Sailing Series, gli svedesi di Artemis ( in testa per 4 giorni) si sono dovuti accontentare della seconda posizione dopo aver sbagliato l’ultima prova (quella che vale doppio). Terzo posto per The Wave Muscat. Così gli italiani: 4˚ Luna Rossa e 9˚ Niceforyou. Dopo quattro tappe questa la classifica generale: 1˚ Emirates Team Nwe Zealand p.39, 2˚ Artemis p.37, 3˚ Groupe Edmond de Rothschild p.36.Prossima appuntamento a Cowes dal 5 al 12 agosto.
NUOTO MONDIALI Guadalajara (Mes), Hong Kong e Kazan (Rus) si contenderanno l’organizzazione dei Mondiali 2015 e 2017: decisione del Bureau Fina il 15 luglio a Shanghai. Intanto la Fina manderà al Tas il dossier sul caco dei 4 brasiliani positivi, tra cui Cesar Cielo. RUSSI (al.f.) A Ruza (Rus). Uomini: 100 sl Lobintsov 49”33; 200 ra Falko 2'11”68; 50 fa Konovalov 24”09. Donne: 50 sl Fedulova 25”66; 200 sl Popova 1'59”16; 200 do Gromova 2'12”53; 100 ra Deeva 1'09”47; 100 fa Bespalova 59”03.
FONDO DI ASSISTENZA PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA DI STATO AVVISO DI GARA DESERTA CIG 16894523E4 Il Fondo di Assistenza per il Personale della Polizia di Stato (L. 12.11.1964, n. 1279 - D.P.R. 29.10.2010, n. 244) rende noto che la gara a procedura aperta preordinata, ai sensi del D. Lgs. 163/06, all’affidamento dei servizi assicurativi per la copertura dei rischi e tutela legale inerenti alle responsabilità connesse allo svolgimento delle attività istituzionali del personale della Polizia di Stato ai sensi della Legge 28 dicembre 2001, n. 448, è andata deserta non essendo pervenuta alcuna offerta entro le ore 12.00 del 6 giugno 2011, termine ultimo fissato per il ricevimento delle domande. Il Dirigente Delegato - Pellizzari
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Calciopoli: tutti contro tutti
ilCommento DI FRANCO ARTURI
Una storia italiana Ora ragioniamo! Una storia italiana, troppo italiana. Che quindi produce divisione, lacerazioni, fazioni. E distrugge valori condivisi. Calciopoli è una fotografia impietosa di una società che non è riuscita a dire una parola comune su pagine fondamentali della sua storia: dal Risorgimento al Fascismo, dalla Resistenza allo stragismo. In questa pagina ci rispecchiamo tutti, purtroppo. Abbiamo fatto poco filtro, questa volta, agli interventi dei lettori: quindi, dentro anche gli insulti, le aggressioni verbali, le minacce. Anche al nostro giornale. Roba per stomaci forti: del resto, nei bar è questo che si sente. L’abbiamo fatto per sottolineare la zavorra che ci portiamo dietro: l’incapacità di ascolto dell’opinione e delle ragioni altrui, soprattutto. L’incoerenza è la prima dote del fazioso doc. Prendi lo juventino che inneggia al suo vendicatore Palazzi: cinque anni fa se lo sarebbe mangiato vivo dato che aveva chiesto la serie C per il club bianconero. O ascolta l’interista che oggi brucia simbolicamente la Gazzetta dopo aver condiviso per anni la sua posizione sullo scandalo degli scandali. Del resto, l’unico giudizio che il tifoso accoglie è quello favorevole alla propria parte (fischi arbitrali compresi, naturalmente): gli altri sono mostruosità frutto di complotti. Tutto va all’ammasso, insieme alla razionalità e all’intolleranza: principi di diritto comune e universale come quello che vuole ogni pena commisurata alla colpa vengono spazzati via da equivalenze becere. L’ignoranza sui fatti diventa una clava per colpire indistintamente giornalisti, magistrati, tifosi di colore diverso. Il complottismo diventa la nuova religione. Satana continua ad esistere: è l’altro. Ci portiamo addosso i mali nazionali e non siamo certo così ingenui da pensare che lo sport possa star fuori dal clima generale nel quale viviamo. Per fortuna esiste anche un’Italia profondamente diversa, che attende di parlare quando l’urlo della curva si placa, che prova a ragionare e a rimettere in campo un po’ di intelligenza emotiva. E’ esattamente a questo patrimonio che ci dobbiamo aggrappare per evitare decenni di diatribe sugli scudetti revocati. Non ci illudiamo certo di rinunciare al nostro particolarismo: in fondo produce anche laboriosità e cultura e ci siamo immersi da un paio di millenni. Ma almeno potremmo provare a fare come a Siena, che è un microcosmo italiano: lì tutti si dividono ferocemente per quartieri, ma tutti scattano insieme a difesa del Palio quando qualcuno lo mette in discussione o lo schernisce. E’ il bene comune. Il Gioco, il Simbolo, l’Identità. Come vedete, portano molto lontano i discorsi su un paio di scudetti giustamente revocati e un altro malamente assegnato: portano dentro la nostra coscienza di cittadini. La coscienza assomiglia al pallone: senza non puoi giocare.
Pioggia di lettere sul caso del giorno e dalle accuse nessuno si salva
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2011
Giù le mani da Facchetti
Tutti colpevoli, E alla fine non c’è nessun colpevole
Basta accanirsi contro l’Inter e Facchetti. Per lo stesso principio per cui si vorrebbe revocare lo scudetto 2006, l’Inter e le altre società potrebbero chiedere la revoca dei titoli vinti dalla Juventus tra il 1994 e il 1998 essendoci una sentenza in ultimo grado che sancisce la frode sportiva prescritta
L’organizzazione creata da Moggi ha cercato di coinvolgere il maggior numero di soggetti, così da far sembrare tutti colpevoli. Ma se Facchetti, telefonando ai designatori, commetteva un illecito, questo non si tramutava in favori sul campo. Moggi invece aveva contatti diretti con gli arbitri.
Michele Dalessandro Martina Franca (Ta)
Emilio Pilan Mel (Bl)
Da interista non mi importa niente dello scudetto, però nessuno si permetta di infangare il nome di Giacinto Facchetti!
Prescrizione? Uno scudo La Gazzetta, al tempo di Calciopoli, ha invocato rigore nei confronti della Juve. Non sarebbe il caso che la Gazzetta suggerisse all'Inter di rinunciare alla prescrizione, come suggerito da Palazzi, e di farsi giudicare? Nicola Scarpa Salerno
Gorni Rota Costa di Mezzate
Siete troppo di parte Inter vittima del sistema
Mai più Gazzetta! È uno schifo quello che state facendo contro l’Inter! Quello scudetto è nostro. Aniello Russo Civitavecchia
Chi è rimasto impunito, se si professa innocente, non deve farsi scudo con l’arma della prescrizione, ma andare in aula e far valere le proprie ragioni. Luca Funghi San Donato (Mi)
Capisco lo spirito dei tifosi juventini che pagano colpe non loro. Ma ricordo bene quel periodo. E non son bastati 5 anni per dimenticarmi le arrabbiature domenicali per i tanti episodi contro l’Inter. Michele Ceriani Milano
Guido Rossi fa paura Si ha paura di dire che nel 2006 sono state appositamente sottratte al giudizio degli inquirenti le telefonate che riguardavano l'Inter. Si ha paura di dire che Guido Rossi sapeva e ha agito in malafede.
Se lo scudetto 2006 dovesse essere revocato, basterà scomodare i filmati dei campionati 1997-98 (il rigore su Ronaldo e i gol non concessi a Empoli e Udinese contro la Juve). Alla fine l’Inter potrebbe ritrovasi con 19 scudetti.
Di fronte alla sconfitta del vostro lavoro di distruzione della Juve e dell’esaltazione dell’Inter non posso che godere immensamente. Massimo Fogliato Cuneo
Non spenderò mai più un euro per comprarvi. Avete iniziato a infangare l’Inter già da prima che uscisse la sentenza! Roberto Stefanelli Galatone (Le)
Oggi ho comprato la mia ultima Gazzetta. La vostra enfasi sul lavoro di Palazzi e i titoloni su Facchetti mi hanno disgustato.
Nicola Calderoni
Claudio Casadei San Clemente (Rn)
Michele Novara
Come mai nessuno parla di Guido Rossi, cioè colui che ha mandato la Juve in B, il commissario straordinario della Figc nominato per gestire lo scandalo Calciopoli? Antonello Oliena
La legge è uguale per tutti Vorrei chiedere a Moratti, che si ostina a negare l'evidenza, come mai nel 2006 quello che imputava Palazzi alle altre società era tutto sacrosanto, mentre ora quello che imputa all’Inter non è veritiero? Giancarlo Spirano (Bg)
Basts con questa ipocrisia. Tanto in questo mondo l'importante è essere convinti di essere onesti e puri. Come Materazzi, che ha indossato lo smoking bianco, a rappresentare la purezza e l’onestà della sua Inter. Andrea Biasibetti
Juve, basta recriminare Da juventino, mi chiedo se non sarebbe ora di finirla con questa storia degli scudetti, e pensare al futuro. E dalle intercettazioni emerge che quanto era stato rivelato nel 2006, era un malcostume radicato tra tutti gli addetti ai lavori. Federico Belli Milano
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E lo scontro fra Inter e Juve prosegue anche su Internet Scudetto 2006: vediamo che aria tira tra i tifosi che commentano su Gazzetta.it Ci passa una bella differenza tra furto aggravato e continuato (Moggi & C.) e legittima difesa (Facchetti) Patriccocci
Ma chi dice che la legittima difesa non fu di Moggi, che cercava di difendere la Juve dagli altri?
to, ma ormai non si tocca!!! E chi lo decreterebbe, una specie di Bar Sport nazionale? InterArmy
Come è stato possibile che le telefonate (numerosissime!) che facevano i dirigenti dell’Inter siano rimaste nascoste per così tanto tempo?!? Fabio.04
Tutti colpevoli=nessuno colpevole. Le intercettazioni fornite dalla Juve sono solo un goffo tentativo di avvalorare questa equazione. rooster08
Quello che è stato fatto da tante squadre era grave, purtroppo qualcuna (inter) non è stata punita e ne ha tratto un enorme vantaggio
Monti nel suo editoriale sbaglia. Adesso sbandierare dei buoni propositi in questo clima è pura demagogia. Prendere le sole accuse di un procuratore su dati forniti ad hoc dalla Juve è scorretto
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Moratti non vuole ammettere che anche il suo uomo agiva come Moggi. old.juve
L’Inter pagherà con lo scudetto, mi sembra la logica soluzione, i reati commessi dalle altre non sono uguali a quelli della triade.
Lo scudetto del 2006 forse non andava assegna-
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