Primo Premio Italian Women World

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SUPPLEMENTO AL NUMERO ODIERNO A CURA DI

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Primo Premio IWW nel Mondo Barbara Alighiero Alida Bellandi Consuelo Bellini Ilaria Biondi Ciabatti Rita Giuseppina Blasioli Costa Franca Dellepiane Arena Fabiola Fabbri Alessia Gariggio Sandra Papaiz Barbara Schiavulli Premio alla Memoria: Maria Chiara Fioretti Lo staff del Premio La premiazione La rete IWW

www.italianwomenworld.com Supplemento al numero odierno de LA NAZIONE a cura della SPE Direttore responsabile: Giuseppe Mascambruno

Vicedirettori: Mauro Avellini Piero Gherardeschi Antonio Lovascio (iniziative speciali) Direzione redazione e amministrazione: Via Paolieri, 3, V.le Giovine Italia, 17 (FI)

Contenuti dell’inserto SPE «Premio IWW» a cura di Patrizia Angelini (www.italianwomenworld.com) Giovanna Lucherini (www.studioguidisrl.it) Stefania Ciani (www.plsweb.it) Guya Migliorini (www.guyamigliorini.it) Progetto grafico: Marco Innocenti Luca Parenti Kidstudio Communications (FI)

Stampa: Grafica Editoriale Printing (BO)

Pubblicità: Società Pubblicità Editoriale spa DIREZIONE GENERALE: V.le Milanofiori Strada, 3 Palazzo B10 - 20094 Assago (MI) Succursale di Firenze: V.le Giovine Italia, 17 - tel. 055-2499203

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1°Premio ideato da Patrizia Angelini (Founder IWW)

IWW nel mondo

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Sigla media partnership La Nazione, Assocamerestero, IWW, èItalia. Mauro Avellini (Vice Direttore La Nazione), Sen. Edoardo Pollastri (Presidente Assocamerestero), Patrizia Angelini (Presidente IWW), Ugo Girardi (Segr.Gen. Unioncamere Emilia Romagna), Gaetano Lo Russo (Condirettore èItalia)

iornaliste, imprenditrici, una designer, una senatrice, una suora, direttrici di Istituti che promuovono il dialogo tra i popoli. Sono le 11 vincitrici del PRIMO PREMIO IWW NEL MONDO organizzato dalla rete di pubbliche relazioni internazionali e comunicazione ITALIAN WOMEN IN THE WORLD a Firenze. Dall’India all’Australia, dall’America all’Europa undici donne di origini italiane hanno ricevuto questa onorificenza in Palazzo Vecchio per meriti, risultati o carriera nel panorama internazionale nei settori: dal No-Profit alla Ricerca, dall’Imprenditoria alla Pubblica Amministrazione. Media partner dell’evento sono stati: «èItalia», rivista dedicata all’informazione italiana nel mondo e realizzata in collaborazione con Assocamerestero, che ha annunciato la nascita di una nuova rubrica dedicata a IWW, e «QN – La Nazione» che ha consegnato la targa d`argento per i 150 anni della fondazione del giornale alle vincitrici. È già stata annunciata Bologna come sede dell’edizione 2010 del premio, grazie alla collaborazione con Unioncamere Emilia Romagna e Assocamerestero, ma questa volta ad essere premiati saranno anche gli uomini e i giovani connazionali all’estero.

A sin: L’ideatrice del Premio e Presidente IWW Patrizia Angelini con Giovanna Lucherini governatrice IWW Toscana, co-titolare di Studio Guidi che ha curato l’organizzazione del Primo Premio IWW

Le Italian Women in the World «fanno rete ma non giocano a calcio». A capitanarle la fondatrice, Patrizia Angelini, ideatrice del premio, giornalista RAI che ha presentato l’evento con Giovanna Lucherini, Governatrice IWW Toscana che ha curato con Studio Guidi l’organizzazione dell’evento. Con l’accompagnamento musicale di Firenze Classica hanno ricevuto il premio: • Barbara Alighiero, giornalista Ansa all’estero, oggi direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino e scrittrice. Suo il romanzo «L’uomo che doveva uccidere Mao» • Barbara Schiavulli, giornalista di guerra corrispondente da zone di crisi • Alida Bellandi, chimico a San Paolo in Brasile • Ilaria Ciabatti Biondi, imprenditrice in Perù; • Alessia Gariggio, direttore dell’Istituto Europeo Euromid di ricerca sul Medio Oriente di Bruxelles; • Fabiola Fabbri, suora missionaria in India • Sen. Franca Dellepiane Arena, Presidente Associazione Nazionale delle Donne Italo-Australiane a Sydney • Consuelo Bellini, designer ed artista ad Orlando in Florida; • Rita Giuseppina Blasioli Costa, coordinatrice nazionale patronato Acli in Brasile • Sandra Papaiz, avvocato e imprenditrice di San Paolo in Brasile.

L’evento si è concluso con il premio alla memoria di Maria Chiara Fioretti, CPO RAI, amica e promotrice della rete Italian Women in the World. Le vincitrici, proclamate a dicembre in Campidoglio dalla Giuria di professionisti internazionali di alto profilo hanno ricevuto come premio IWW un globo tricolore, firmato dall’artista Ada Capone. A premiarle sono state Alessandra Servidori, Consigliera nazionale di parità del Ministero del Lavoro e componente del Comitato Consultivo Unione Europea per le Pari Opportunità; Daniela Bruzzone della Commissione Pari Opportunità RAI; Mauro Avellini, vice direttore de La Nazione; Gaetano Lo Russo, Condirettore di è Italia; Stefano Cavalleri Vice Presidente «I Pinco Pallino» Spa, che per l’occasione ha consegnato il primo segno distintivo di IWW; Cynthia Russo, responsabile fund raising e marketing dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma; sen. Edoardo Pollastri, Presidente

Assocamerestero; Ugo Girardi, Unioncamere Emilia Romagna; Ada Capone, designer-stilista e Caterina Bellandi che, con il suo taxi Milano25, è diventata il vettore ufficiale di IWW. L’evento ha ottenuto l’apprezzamento ed il sostegno di vari enti tra cui i patrocini del Ministero degli Affari Esteri, Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità, Ministero del Lavoro, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – MIUR e della Rai.

In alto: Comitato ristretto Giuria Premio IWW. Francesco Angelini (ISI Istituto Scientifico Internazionale Paolo VI Università Cattolica del Sacro Cuore Roma), Cynthia Russo (responsabile fund raising e marketing dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma), Patrizia Angelini (Presidente IWW), Stefano Cavalleri (Vice Presidente “I Pinco Pallino” Spa). Sotto: Ada Capone (artista della targa IWW), Patrizia Angelini (Presidente IWW)

A sin: Patrizia Angelini (presidente IWW) e Giovanna Lucherini (governatrice IWW Toscana, co-titolare di Studio Guidi che ha curato l’organizzazione del Primo Premio IWW) incontrano il Comune di Firenze e le Consigliere Pari Opportunità Eugenio Giani (Assessore alla Cultura e Sport del Comune di Firenze), Giovanna Lucherini, Cinzia Alitto (Ministero del Lavoro), Patrizia Angelini Alessandra Servidori (Consigliera Nazionale di parità del Ministero del Lavoro), Maria Grazia Maestrelli (Consigliera di Parità Provincia di Firenze), Daniela Bruzzone (CPO RAI)


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Barbara

ALIGHIERO

Paese: Cina Città: Pechino Professione: giornalista, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino Origini italiane: Milano, Lombardia

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iornalista, per vent’anni è stata corrispondente dalla Cina e poi inviata per il Medio Oriente per l’agenzia di stampa italiana ANSA. Dal luglio del 2008 è direttore «per chiara fama» dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino. Uno dei tre giornalisti dell’ANSA ad essere stata assunta all’estero, è stata su tutti i fronti caldi degli ultimi anni. Dal 2001 ha coperto la guerra in Afghanistan e in Iraq, e il conflitto in Medio Oriente, nonché Pakistan e Libano, come inviata dell’ANSA. Per la stessa agenzia è stata capo dell’Ufficio di Pechino negli anni Novanta e, quindi, dell’ufficio del Cairo. Laureata in Storia, con una tesi sulla Cina comunista, presso la Facoltà di Lettere dell’Università la Sapienza di Roma, nel 1973 ha conseguito il diploma di lingua cinese presso l’Ismeo di Roma (Istituto per il Medio ed Estremo Oriente) e nel 1975 ha vinto una borsa di studio per un anno a Pechino, nell’ambito dei primi accordi di scambio tra i ministeri degli Esteri italiano e cinese, dopo l’allaccio dei rapporti diplomatici. Presidente dal 1995 al 1997 del Foreign Correspondents’ Club

Barbara Alighiero premiata da Gaetano Lo Russo (Condirettore èItalia)

of China, nel corso della sua carriera, cominciata dalla gavetta nel 1981 come archivista nell’ufficio della rivista americana Time a Pechino, ha contribuito come freelance a numerose testate giornalistiche, prima di essere assunta all’ANSA. Lo scorso anno ha pubblicato il suo primo romanzo: «L’uomo che doveva uccidere Mao», la storia vera di un italiano che nel 1951 fu giustiziato con l’accusa di avere ordito un complotto contro il presidente cinese, unico occidentale ad essere mai stato messo a morte nella Repubblica popolare. Divorziata, ha una figlia, Malvina. Barbara Alighiero


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Alida

BELLANDI

Paese: Brasile Città: San Paolo Professione: chimico Origini italiane: Prato, Toscana

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Alida Bellandi premiata dal Sen. Edoardo Pollastri (Presidente Assocamerestero) e Mauro Avellini (Vice Direttore La Nazione) Alida Bellandi

ata e cresciuta a San Paolo del Brasile, la sua formazione comprende una laurea in Chimica presso l’Università Mackenzie e una in Storia dell’Arte presso l’Istituto Culturale Italo Brasiliano. Si è specializzata in Commercio Estero e Marketing Internazionale ma non ha mai smesso di approfondire gli studi in storia dell’arte e lingue straniere. Ha incominciato la sua carriera professionale molto giovane come interprete parlamentare nei congressi e nei seminari internazionali. A richiesta di suo padre, Ferdinando Bellandi, ha creato il reparto di Relazioni Estere della ditta Guarany in Brasile, fondata nel 1923 da suo nonno, Italo Bellandi, proveniente dalla città di Prato. Assume poi la direzione generale commerciale e marketing, oltre le relazioni istituzionali. Attualmente è Presidente della Guarany Indústria e Comércio Ltda e si occupa dello sviluppo della azienda. È parte integrante del Consiglio dell’ABIMAQ - Associazione Brasiliana dell’ Industria di Macchine e Attrezzature. Ha occupato la posizione di vice presidente di questo Ente e di Direttrice di Promozione del Commercio Estero per più di 20 anni. È stata coordinatrice della Politica Industriale del Ministero di Industria e Commercio per il settore delle macchine. Ha partecipato per due anni al CERICEX – Consiglio Superiore del Commercio Estero del Governo di San Paolo, durante l’amministrazione di Geraldo Alkmin. È inoltre vice- presidente della Câmara de Indústria, Comércio e Turismo Brasil México, membro del Consiglio Imprenditoriale Brasile- Perù, membro del Consiglio della Camera di Commercio Argentino- Brasiliano e del Consiglio della Camera Italo- Brasiliana di Commercio ed Industria.

Nella Guarany ha cominciato il processo di espansione nel mercato internazionale con una identità propria e rispetto verso le culture e caratteristiche di ogni paese. Per questo motivo, la Guarany ha ricevuto un Capitolo nel libro «O Exportador» di Nicola Minervini - Makron. La Guarany esporta attualmente per 60 paesi del mondo prodotti certificati per l’agricoltura. È stata omaggiata nell’Edizione Speciale «São Paulo 450 Anos – Sua História e Seus Monumentos – Destaques e Personalidades». Abbracciando varie cause umanistiche, si é dedicata alla protezione ambientale, sviluppando alcuni progetti come: «Arboreto Guarany» (una piantagione di specie brasiliane di legno pregiato in estinzione), «Tecendo Florestas» (progetto di educazione ambientale per i bambini e gli adolescenti delle scuole della comunità di Itu nello stato di San Paolo); «La terra per una goccia» (progetto per la sensibilizzazione in merito al riscaldamento globale e il suo impatto nelle foreste e nelle riserve di acque, focalizzato sulla Foresta Amazzonica). Amante della musica e dei buoni vini partecipa della SBAV – Societá brasiliana degli amici del vino – e organizza viaggi enologici in vari paesi del mondo.


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Consuelo Paese: U.S.A. Città: Orlando, Florida Professione: designer ed artista Origini: Firenze, Toscana

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onsuelo Bellini, nata e cresciuta a Firenze, ha iniziato la sua carriera di stilista in giovanissima età, lavorando per una ditta di interior design che realizza vetro, ceramiche e tessuti decorati a mano. Nel 1993, Consuelo si è trasferita negli Stati Uniti, per proseguire la sua carriera di stilista di moda. A New York, ha cominciato disegnando linee di moda molto conosciute, come MECCA, MUD e BUM per una ditta internazionale di abiti per bambini. Nella primavera del 2000, Consuelo ha iniziato a produrre la sua linea di accessori per donna, chiamata Discola. Boutiques di New York, come Patricia Field’s, Assets di Londra e Atrium hanno subito acquistato la linea Discola, e celebrità come Eve e Pink sono state sue clienti. Discola è diventato il marchio di tutte le sue creazioni. Ispirata dai tessuti di broccato di seta per tappezzeria prodotti da una azienda fiorentina, Consuelo ha realizzato per l’autunno- inverno del 2002 la sua prima collezione di moda demi- couture, che prende il nome della stilista. Consuelo ha partecipato con due abiti della sua collezione alla competizione «Styles 2002 Gen Art Internatio-

nal Design» ed è stata premiata nella categoria «abiti da sera per donna», da una giuria prestigiosa composta tra gli altri da Michael Fink, vice presidente di Saks Fifth Avenue. Subito dopo Saks ha acquistato la sua linea per la stagione Primavera/Estate 2003. Parallelamente una compagnia di moda brasiliana, Costura Group, ha contattato Consuelo per realizzare una nuova linea di pronto moda, sotto il marchio «Discola». Costura Group ha rifornito Barney’s in Giappone e altre boutique in tutta Europa. Costantemente impegnata a reinventare se stessa, nel 2004 Consuelo ha lanciato una nuova linea di accessori, chiamata DiscolaNYC, che riscuote sempre grande successo in eventi privati, tra le boutiques e in eventi di moda sponsorizzati da L’Oreal. Nel 2006, Consuelo si è trasferita a Orlando, in Florida dove è stata scelta per disegnare e produrre i costumi

per la campagna promozionale e per la pubblicità televisiva del Valencia Community College e per la campagna promozionale pubblicitaria di Scan Design. Nel 2007 ha realizzato una originalissima rivisitazione del tradizionale copricapo/cappello per il Kentucky Derby, che ha riscosso molto successo. Consuelo è anche impegnata in opere di beneficenza e ha disegnato e prodotto pezzi unici per eventi locali come il «Power of the Purse» e the «Hope Fondation». Il successo di Consuelo ha molto interessato i media. É stata invitata come Guest Speaker al New York’s prestigious Fashion Institute of Technology (FIT) e al International Academy of Design and Technology (IADT) di Orlando FL.

In alto: Consuelo Bellini Sotto: Signora Bellini e Valentina Piccioni (ritirano per Consuelo Bellini) premiate da Ada Capone (designer e creatrice della targa IWW)


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Ilaria

BIONDI CIABATTI

Paese: Perù Città: Lima Professione: imprenditrice Origini italiane: Firenze, Toscana

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iorentina di nascita, arrivò a Lima a seguito del marito ed oggi è l’imprenditrice a capo dell’azienda Ilaria- Peru, considerata una fra le più grandi produttrici e distributrici di argenteria e gioielli del Perù, con oltre 29 punti di vendita tra Centro e Sud America. L’Azienda fu creata a Lima a fine del 1994 e da allora il suo rapido sviluppo ed espansione hanno fatto sì che il marchio sia diventato sinonimo di disegno innovatore e di oggetti di altissima qualità, arrivando a posizionare l’argenteria peruviana ad un livello di primo piano in ambito internazionale. Al 1992 risalgono i primi lavori in argento, tutti destinati all’esportazione nei migliori negozi e boutique di Milano, Parigi, Ginevra e Madrid. Verso la fine del 1994, viene aperto il primo negozio a Lima. Gli oggetti disegnati da Ilaria ebbero immediatamente un crescente successo sia con il pubblico locale che con quello straniero a tal punto che, in meno di quindici anni, è riuscita a montare una rete di oltre 29 punti vendita tra Lima, Cusco, Machu Picchu, Arequipa e Trujillo, a livello nazionale, e Santiago del Cile ed i franchising del Centro America a livello internazionale. Il grande merito di Ilaria è di aver avuto l’abilità di integrare in un unico armonico due grandi culture e tradizioni: la tradizione argentiera peruviana con il gusto e la cultura italiana, innovando da un lato la tradizione peruviana ed arricchendo di nuovi contenuti il gusto italiano.

Ilaria Biondi Ciabatti

Ilaria Biondi Ciabatti premiata da Stefano Cavalleri (Vice Presidente «I Pinco Pallino» Spa)

Altro grande merito è la capacità di mantenere uniti più di cento artigiani qualificati e assumere la responsabilità insieme a loro di conservare e rinnovare una delle più antiche tradizioni del Perù: il lavoro dell’argento, che risale ai tempi delle culture pre Incas (oltre 4000 anni fa). Tra le caratteristiche distintive della sua produzione va menzionata l’artigianalità con cui sono realizzati tutti i prodotti. Ilaria Ciabatti ha ricevuto molteplici riconoscimenti per il suo lavoro fra i quali nel 2003 l’onorificenza di Cavaliere del Governo Italiano. Membro del Patronato De la Plata Peruviana che si occupa di mantenere viva tra gli artigiani del paese quest’antica arte della lavorazione

dell’argento, ha esposto i suoi oggetti in varie Ambasciate del Perù come Washington, Ottawa, Parigi nonché presso la catena Harrod’s a Londra. Sarà inoltre presidentessa del Primo Congresso Internazionale di gioielleria che si terrà a Cajamarca Perù nel 2009. Grazie a queste manifestazioni ed al rinnovamento constante dei suoi modelli, Ilaria sta ottenendo una sempre maggiore notorietà a livello internazionale ed oggigiorno è considerata la più importante imprenditrice in Perù per quest’attività.


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Rita Giuseppina Paese: Brasile Città: San Paolo Professione: coordinatrice nazionale patronato ACLI Origini italiane: Manoppello Scalo (Pescara ), Abruzzo

BLASIOLI COSTA

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rrivata in Brasile nel 1986, dopo aver sposato un cittadino brasiliano, dal 1987 lavora presso il patronato ACLI di San Paolo, dove svolge attività assistenziale e di patrocinio, per i pensionati italiani ed italo-brasiliani. Fin dall`inizio si è sempre occupata anche delle famiglie italiane più bisognose, facendo visite domiciliari, raccogliendo fondi per iniziative assistenziali e soprattutto organizzando momenti di svago e ricreativi. La maggior parte di queste iniziative sono sempre state realizzate presso i locali della Chiesa degli Italiani «Nossa Senhora da Paz» e questo l’ha portata ad avere dei contatti sempre più stretti con i frequentatori della parrocchia, soprattutto immigrati latino- americani irregolari e la popolazione bisognosa locale che cerca di aiutare nella soluzione dei propri problemi. Sempre attraverso le ACLI si è occupata in modo speciale di progetti di cooperazione per il recupero di bambini abbandonati, giovani ragazze madri e professionalizzazione giovanile, in collaborazione con le ACLI nazionali. Questa attività ha generato l’idea e successivamente la realizzazione di un libro «Italia no Brasil – Presença Assistencial», nel quale sono stati censiti la maggior parte delle ONG’S che operano in Brasile e che hanno vincoli con l’Italia, lavoro molto apprezzato, soprattutto all’interno della collettività imprenditrice italiana. Lo scopo di questa raccolta di dati ed informazioni è la realizzazione di una rete di «economia solidale», già in cantiere, attraverso la quale generare un reddito garantito, soprattutto per i giovani che

Sotto: Elisabetta Di Lorenzo (direttrice patronato ACLI Pisa - ritira per Rita Blasioli Costa, foto accanto) premiata da Ugo Girardi (Segretario Generale Unioncamere Emilia Romagna) e Mauro Avellini (Vice Direttore La Nazione)

hanno imparato un mestiere nei corsi di formazione, che in molti casi versano ancora in precarie condizioni economiche. Nonostante ricopra anche gli incarichi di Consigliere regionale del Brasile, degli abruzzesi nel Mondo della Regione Abruzzo e di Presidente del Comites di San Paolo, l’area di maggior occupazione è quella sociale, visto che intende il proprio lavoro come «servizio», soprattutto nei confronti dei più bisognosi.


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Franca

DELLEPIANE ARENA

Paese: Australia Città: Manly Professione: Presidente Associazione Nazionale delle Donne Italo-Australiane a Sydney Origini italiane: Genova, Liguria

Da sin: Franca Dellepiane Arena Camilla Sala di Assocamerestero (ritira per Franca Dellepiane Arena) premiata da Cynthia Russo (responsabile fund raising e marketing dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma) e Mauro Avellini (Vice Direttore La Nazione)

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ranca Dellepiane Arena è nata a Genova il 23 agosto 1937. E’ emigrata da sola in Australia nel 1959, a soli 21 anni. L’Australia le ha offerto il viaggio via nave gratis (solo 10 sterline), l’obbligo di restare per due anni e la possibilità di lavorare come assistente interprete. Sin dal suo arrivo, ha partecipato molto attivamente a iniziative comunitarie e ha dedicato le sue migliori risorse ai problemi delle donne immigrate. Ha lavorato per La Fiamma, il giornale italiano di Australia e come broadcaster in programmi in lingua italiana in diverse stazioni radio di Sydney. Nel 1975 ha fondato, insieme ad altri, la Radio Etnica 2EA di Sydney presso cui ha lavorato fino al 1979. È stata fondatrice e vice presidente dell’Ethnic Communities Council del New South Wales, collaborando con organi statali e federali impegnati sul fronte dei diritti delle donne, della giustizia sociale, delle minoranze etniche e dei diritti umani. È stata una delle fondatrici dello Special Broadcasting Services (S.B.S), una rete radio- televisiva in lingue comunitarie, per la quale ha dato inizio al programma italiano nel 1975. Nel 1977 Franca ha vinto il Churchill Fellowship ed è andata in Svizzera, Inghilterra, Stati Uniti e Canada per studiare i problemi legati all’integrazione dei vari gruppi etnici. Nel 1981 ha ricevuto l’onorificenza Ordine dell’Australia A.M. (Australia Member) per il lavoro svolto a favore delle minoranze e delle donne. E nel 1999 il governo italiano le ha conferito l’onorificenza di Commendatore della

Repubblica Italiana. Nel 1981 è stata eletta membro del Legislative Council del New South Wales (senatrice nel Parlamento del Nuovo Galles del Sud), nelle fila del Partito Laburista, diventando la prima donna di origine italiana nel Parlamento australiano, dove è rimasta per 18 anni. Nel 1985 ha fondato l’Associazione Nazionale delle Donne Italo- Australiane (www.niawa.org). Il 1985 è stato un anno importante per la sua carriera politica: ha partecipato alla Conferenza Internazionale delle Donne a Nairobi, in Kenya, e dopo la grande kermesse del Bicentenario dell’Australia (1988) si è dedicata con grande passione al Movimento Repubblicano

Australiano di cui diviene segretaria. Ha sempre lottato in difesa degli aborigeni e per il problema scottante della violenza sessuale sui minori. Per questo nel 1997 ha dato le dimissioni dal partito laburista, e si è presentata nel 1999 con il suo partito Franca Arena Child Safety Alliance per la protezione dell’infanzia, ma non

è stata rieletta. La sua biografia, «Franca my story», è stata pubblicata nel 2002 da Simon & Schuster. Nel 2004 la città di Genova l’ha onorata con il titolo di Ligure Illustre. È sposata da 48 anni con l’architetto Joseph Arena, nato in Australia da genitori siciliani ed hanno due figli gemelli, Marco e Adriano.


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Fabiola

FABBRI

Paese: India Città: Cochin Kerala Professione: suora missionaria Origini italiane: Firenze, Toscana

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ata a Firenze il 16 gennaio 1969, nel giugno 1989 entra nella comunità religiosa sorella Apostole della Consolata. Nel maggio 1996 parte per l’India come suora missionaria della Casa di Consolazione Aswhasa Bhavan e, continuando l’eredità spirituale di madre Quintilla, accoglie bambini orfani e bisognosi di aiuto, da 0 a 5 anni. Il grande sogno è quello di trovare un’altra casa dove trasferire i bambini maschi che, per la legge indiana dopo i 7 anni, non possono convivere con le femmine. «Madre salvi i miei figli»: con queste parole pronunciate da un soldato morente nella guerra di Somalia del 1940-41, madre Quintilla, suora infermiera nell’ospedale militare, raccolse anche l’invito di Gesù a prendersi cura dei più abbandonati. Con Aswhasa Bhavan (Casa di Consolazione), le figlie di Madre Quintilla continuano la sua eredità spirituale, accogliendo nella loro casa, come in un’unica famiglia, bambini orfani provenienti dai più disperati casi di degrado e solitudine, figli di donne prostitute o malate mentali, bambini abbandonati. Condividono tutto con loro: pasti, ricreazione, preghiera, cercando di imparare da loro a diventare sempre più madri, sorelle e educatrici. Con loro lavorano alcune donne e una

mamma con i suoi due bambini malati, abbandonata dal marito. Un piccolo seme di accoglienza che, se non può dare risposta alle centinaia di donne lasciate sole dai loro mariti, vuole essere un segno di speranza e un sogno per il futuro. La casa è nata per dare accoglienza ai bimbi dai 0 ai 5 anni (Foundling home), servizio che è quasi assente nell’esteso territorio di Cochin e dintorni, specialmente per quei casi di bimbi non

completamente orfani, ma praticamente abbandonati, negletti o lasciati in custodia da madri o padri soli e non in grado di occuparsi di loro, per problemi quali prostituzione, malattie mentali, violenze familiari, abbandono del tetto coniugale. Per questi bimbi non è prevista l’adozione, ma solo l’affido. Nel sogno di suor Fabiola c’è un’altra casa dove trasferire i bambini maschi che attualmente sono in 35. La missione riceve aiuti sporadici da singoli e famiglie: un gruppo di pescatori offre saltuariamente del pesce fresco, il parroco provvede sempre i sacchi di riso e un gruppo di preghiera paga il latte del sabato mattina. La Parrocchia è situata nel territorio dove lo Tsunami ha causato il crollo di molte delle piccole case costruite sul mare. È una zona molto povera, prevalentemente di pescatori e l’inserimento in

Parrocchia permette alle suore di entrare nelle famiglie, conoscere i loro problemi, pregare con loro. Sono impegnate a continuare l’adozione a distanza, visitando mensilmente tutti i bambini adottati e offrendo loro il sostegno che le famiglie italiane mettono a disposizione. Dice suor Fabiola «Quando arrivano, hanno tutti tanta fame di cibo e di affetto; è qualcosa di tangibile che stringe il cuore e ci fa sentire tutta la nostra inadeguatezza di fronte a queste creature affidate alle nostre mani, troppo piccole per riuscire ad accarezzarli tutti».

Sopra: Suor Fabiola Fabbri con i ‘suoi’ bambini, in India Sotto: Madre Rosa Pizzolato (ritira per Suor Fabiola Fabbri) premiata da Caterina Bellandi (Milano25) e Mauro Avellini (Vice Direttore La Nazione)


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Alessia

GARIGGIO

Paese: Belgio Città: Bruxelles Professione: direttore Istituto Europeo di ricerca sul Medio Oriente Origini italiane: Verona, Veneto

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opo essere approdata a Bruxelles qualche anno fa per approfondire gli studi in diritto internazionale, motivi di lavoro l’hanno portata a prolungare la mia permanenza nel cuore d’Europa. Gli ultimi anni trascorsi nella capitale belga sono stati ricchi di soddisfazioni sia in termini lavorativi che umani. Essendo una città professionalmente internazionale ed aperta, Bruxelles ha dato ad Alessia importanti possibilità: dopo un’esperienza al Parlamento europeo, dove ha lavorato presso l’ufficio di un deputato italiano, ho avuto l’onore di assumere l’incarico di direttore di Euromid, Istituto europeo di ricerca sul Medio Oriente. Al centro di ricerca, si prefiggono lo scopo di svolgere attività dirette a promuovere il dialogo e la comprensione tra i popoli del Medio Oriente, in particolare tra il popolo israeliano e il popolo palestinese e a portare tale dialogo in Europa. Lavorano soprattutto con la società civile di entrambi i popoli e sono attualmente impegnati nell’organizzazione di un evento, che avrà luogo il prossimo febbraio al Parlamento europeo, sul ruolo delle donne (arabe ed israeliane)

Alessia Gariggio premiata da Maria Grazia Maestrelli (Consigliera di Parità Provincia Firenze) e Mauro Avellini (Vice Direttore La Nazione)

nel processo di pace. Tale progetto rappresenterà un’importante occasione per rafforzare i network femminili impegnati in Medio Oriente e per creare nuovi legami con professioniste europee, rappresentanti del mondo politico e non. «In questo momento, così politicamente delicato e difficile – dice Alessia - non possiamo dimenticare che la storia è fatta anche dalle persone comuni e non unicamente dai leader, dagli estremisti o dagli eserciti. E proprio le donne della società civile ci stupiranno con un messaggio di pace che esse stesse realizzano ogni giorno sul campo attraverso iniziative dirette a promuovere l’integrazione e la cooperazione tra arabi ed israeliani. Mai come in questo momento storie di successo legate alla promozione del dialogo devono essere ricordate». Nonostante gli impegni lavorativi l’abbiano portata a vivere all’estero, Alessia Gariggio conserva un forte legame con l’Italia, dove torna appena possibile e dove è impegnata con la redazione della tesi di dottorato in studi giuridici comparati internazionali ed europei.

Alessia Gariggio


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Sandra

PAPAIZ

Paese: Brasile Città: San Paolo Professione: avvocato ed imprenditrice - presidente CDA del Gruppo Papaiz Origini italiane: Sesto al Reghena (Pordenone), Friuli

Maria Luisa Refinetti Papaiz (ritira per la madre Sandra Papaiz, nella foto a sinistra) premiata da Gaetano Lo Russo (Condirettore èItalia) e Mauro Avellini (Vice Direttore La Nazione)

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residente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Papaiz, Sandra fa parte della storia di un’impresa che iniziò con una piccola fabbrica nel 1952, quando Luigi Papaiz, il padre, si è trasferito dall’Italia in Brasile. La prima sede della ditta nacque a San Paolo e fabbricava serrature per l’industria del mobile. Dopo quindici anni di attività comincia la fabbricazione di lucchetti, seguiti negli anni da serrature residenziali, accessori per serramenti, zanzariere ed altri prodotti legati al settore edilizio. Sandra inizia molto giovane a seguire le orme del padre. Già a quindici anni faceva la traduttrice interprete del padre nei viaggi all`estero. A 19 anni diviene l’export manager della ditta che negli anni sviluppa esportazioni in più di 40 paesi e filiali in Canada, Stati Uniti, Argentina e Hong Kong. Ha studiato Legge nella Facoltà dell’Università di San Paolo, per poi proseguire con corsi di Economia e Commercio. Dalla fase iniziale, quella del mercato estero, che le ha permesso visitare clienti in tutti i continenti, sempre all’interno del Gruppo ha creato il settore di Marketing e diretto il settore di Risorse Umane. Dopo 16 anni di lavoro e già come socia del Gruppo Papaiz si è dedicata ad attività imprenditoriali nel campo del Commercio di Servizi Alimentari, per passare poi alla Direzione generale della Fondazione Facoltà di Medicina legata al Policlinico e alla Univer-

sità di San Paolo. Nel 2003, ritorna alle attività nell’impresa della Famiglia e assume la presidenza Del Consiglio di Amministrazione dopo la morte del padre. Durante un breve periodo di 7 mesi ricopre la carica di Assessore Comunale a Diadema nel campo dello Sviluppo economico e Pianificazione Urbana. Nel 2004 dirige il Consiglio di Benemeriti ed il Comitato Gestore della Scuola Italiana Eugenio Montale, sotto richiesta del Consolato Italiano di San Paolo, posto che occupa ancora oggi. Sandra è vice- presidente del Siamfesp (Sindicato da Industria de Artefatos de Metais Não-Ferrosos do Estado de São

Paulo) e vice- presidente del Centro das Indústrias do Estado de São Paulo (Ciesp), che fa parte della Confindustria dello Stato di San Paolo (Fiesp), Direttrice della Camera Italo-brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura. Direttrice del Patronato Assistenziale Immigranti Italiani, Direttrice dell’ Istituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi e membro onorifico del Gruppo Esponenti Italiani (Gei), Direttrice della Confederazione degli Imprenditori Italiani nel mondo, è stata nominata Cavaliere della Repubblica Italiani nel 2008. Le aziende del Gruppo Papaiz sono note in Brasile per la serietà, qualità

dei prodotti e principalmente per l’intensa attività sociale con i propri dipendenti (1200), con la comunità delle città di Diadema e Salvador e per il costante appoggio alle attività legate alla educazione, cultura, sport della Comunità Italiana. La bandiera italiana sventola in tutti gli stabilimenti dell’azienda dal 1952 sino ad oggi!


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Barbara Paese: Italia Città: Roma Professione: giornalista Origini italiane: Roma, Lazio

SCHIAVULLI

Barbara Schiavulli

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ssunta alla redazione esteri dell’Espresso, ha scritto per il quotidiano Il Messaggero, La Stampa, D di Repubblica e l’Eco di Bergamo. Come corrispondente da zone di crisi ha lavorato per la Rai, La7, Sky Tg24, Radio Sole24 Ore, Radio Rai, Grt, Area, Radio Città Futura. Ha scritto per la rivista culturale veneziana NEXUS (1994), e il quotidiano METROPOLI MONZA (1994), Il Gazzettino di Venezia dal 1996 al 2002, il quotidiano principale palestinese Al Hayat Al Jadida(1997- ‘98), per il settimanale «Noi Donne» (’98) e «Avvenimenti»; seguito uno stage con Dubai Television (‘98). È stata Testimonial per la sfilata di moda a Venezia dedicata alle donne di Kabul (Aprile ’98). Consulente per il programma televisivo di geopolitica «Dagli Appennini alle Ande», in onda su Rai 3 (2002) condotto da Silvestro Montanaro e Lucio Caracciolo. Inviata freelance per Avvenire dal 2002 al

Barbara Schiavulli premiata da Alessandra Servidori (Consigliera Nazionale di Parità Ministero del Lavoro)

2005. Ha pubblicato il libro: Le farfalle non muoiono in cielo (ed. La Meridiana), e sta per uscire Guerra e Guerra (War and War) ed. Garzanti. Ha vinto nel 2007 il Premio Luchetta, con un reportage dall’Iraq; nel 2008 il Premio Progetto la Ragazza di Benin City for the commitment in human rights; nel 2008 il Premio Antonio Russo, per i report di Guerra nella Sezione Carta Stampata con un reportage da Kandahar (Afghanistan). Numerosi i suoi soggiorni all’estero: in Medio Oriente ha seguito Israele e la Palestina dove ha vissuto fissa per quattro anni (dal 1997 al 2001). Tra le storie più importanti seguite ricorda l’evacuazione di Gaza, il funerale di Arafat, embedded con i soldati israeliani durante la guerra con il Libano. Reportage in tutti gli Stati vicini, Giordania (reportage sull’omicidio d’onore), Siria (profughi iracheni e situazione politica), Libano (assedio al campo profughi di Naher Bader, diversi embedding con i solda-

ti italiani, situazione politica); Emirati, Kuwait e Iraq dove ha seguito dalla guerra in poi, diventando dal 2005 l’unica giornalista italiana a continuare a dirigersi a Baghdad per seguire l’evoluzione della guerra. (L’ultima esclusiva a Sadr City durante l’assedio) e agli attentati in Turchia; in Africa è stata in Egitto, Marocco, Kenya (attentato all’hotel degli israeliani a Mombasa), Ethiopia, Sudan, nei campi profughi del Darfur. In Oriente ricorda i viaggi in Pakistan, dal 1997 fino al dicembre scorso, con un reportage dal Kashmir, in Afghanistan ripetutamente dal 2001, quando è scoppiata la Guerra fino ad oggi; dopo il sequestro Mastrogiacomo, è stata una delle poche giornaliste al mondo ad andare a Kandahar per incontrare i talebani. Infine ai Carabi per il Colpo di Stato ad Haiti nel 2004. In tutti i suoi reportage ha cercato di combinare la cronaca dei fatti con la denuncia dei crimini contro l’umanità.


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premio alla memoria

Maria Chiara

FIORETTI

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onseguita la maturità linguistica con il voto di 60/60 e la laurea in Giurisprudenza presso l’Università «La Sapienza» di Roma con il voto di 110, viene assunta in RAI nel 1996. Nel 2003 consegue l’abilitazione di Avvocato e nel 2005 quella di Pubblicista. Membro della commissione pari opportunità della RAI e della Consulta Femminile Regionale del Lazio. Estroversa, portata per le relazioni sociali e dotata di determinazione, affronterà con grande coraggio e fede la grave malattia che le toglierà la vita il 14.12.2008, all’età di soli 41 anni. Il suo sorriso ed ottimismo, il suo amore per la vita e vivacità rimarranno impressi nei famigliari e negli amici.

Maria Chiara Fioretti, premio alla memoria

Alessandro Fioretti ritira il premio alla memoria della sorella Maria Chiara Fioretti consegnano Daniela Bruzzone (CPO RAI)e Mauro Avellini (Vice Direttore La Nazione)


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Lo

STAFF del Premio

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a platea del Primo Premio IWW nel Mondo ha potuto seguire il dietro le quinte dell’arrivo delle vincitrici dall’estero grazie alle riprese di Donna TV, il foto reportage di Guya Migliorini, l’Ufficio stampa di Stefania Ciani (PLS Web) e l’organizzazione di Giovanna Lucherini (Studio Guidi).

Alcuni componenti lo staff tecnico: Giovanna Lucherini (Governatrice IWW Toscana ed organizzatrice del premio) Francesco Giaquinta, Antonella Batacchi e Sal Giaquinta (Armonia), Franco Saraceno (Proraso), Beatrice Grassi (Concerto Hotels), Barbara Signorelli (Ars Hotels), Fabrizio Valgiusti e Leonardo Ciriminna (Grand Hotel Baglioni), Antonella D’Isanto (I Balzini), Serena Guarnieri (Centro Benessere), Patrizia Angelini (Presidente IWW)

Caterina Bellandi del Taxi Milano25, vettore ufficiale del 1° Premio, accoglie Barbara Schiavulli

Patrizia Angelini, ideatrice del Premio e Presidente IWW con i figli Leonardo e Giorgio, mascotte del premio, insieme a Stefano Cavalleri (Vice Presidente «I Pinco Pallino» Spa)

La socia IWW Valentina Berzi (seconda da destra) con il Quartetto musicale di Firenze Classica

Troupe Donna TV web tv dedicata alle Pari Opportunità, Eleonora Selvi e Lucilla Salerno


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La

PREMIAZIONE Alcuni momenti della cerimonia di premiazione a Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento. A sinistra, dall’alto: vincitrici, giuria e sponsor del Premio; sotto: le vincitrici con la giuria e Caterina Bellandi (Milano 25). A fianco, la targa del Premio IWW.

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RETE IWW

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a rete IWW: è il primo Network di comunicazione e RP internazionali dedicato ai connazionali all’estero per promuovere le professionalità a livello internazionale (www.italianwomenworld.com) Le referenti: Il coordinamento dell’associazione viene deputato ai suoi organi rappresentativi internazionali e nazionali: presidenza, governatorati, consiglio direttivo. IWW è stata fondata per creare un progetto di comunicazione senza confini attraverso una varietà di strumenti: il Premio IWW, la Banca Dati (gratuita) del sito, il Blog, il format televisivo AmicheOltreOceano, ma anche corsi, aggiornamenti, seminari e partnership internazionali. Le socie si coordinano attraverso la Rete online: un network tutto al femminile per comunicare, informare e lavorare globalmente. IWW pubblica anche il Blog IWWorld (www.italianwomenworld.com/ blog) dedicato ai connazionali oltreoceano che vogliono tenersi in contatto ed informarsi sulle eccellenze ed il Made in Italy.

IWW vuole descrivere l’italianità anche attraverso le immagini, per questo è stato depositato AmicheOltreOceano: un programma che racconta storie di successo di italiani nel mondo. Il format AmicheOltreOceano, di Patrizia Angelini, è stato presentato in Senato il 14 marzo 2007 nell’ambito di una mozione finalizzata alla creazione di una testata giornalistica Rai-Donna. Anche la stampa estera ha riportato la notizia del progetto e l’idea del format andata in onda in alcune puntate del programma Sestante su Rai International.

La consigliera IWW Paola Sarcina illustra l’organigramma internazionale alla platea

Patrizia Angelini (Presidente IWW) incontra le consigliere di parità Rai Daniela Bruzzone e della Provincia di Firenze Maria Grazia Maestrelli

La Governatrice IWW Toscana Giovanna Lucherini (Studio Guidi, organizzatore del Premio) con, a destra, la consigliera IWW Paola Sarcina ringraziano patrocini, partner e sponsor


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