Papa Francesco ad Assisi

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SPECIALE PAPA FRANCESCO

LA NAZIONE ottobre 2013


IL GRANDE GIORNO

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IL MODELLO Come Francesco, il Pontefice argentino parla prima di tutto a quelli che sono vicini a lui, e quindi alla Chiesa, e poi agli altri. Proponendo un modello di società dove non sia il «Dio denaro» a comandare, «quel demonio – come ha detto qualche giorno fa a Cagliari – per il quale tutto si fa e si disfa». Un concetto che Bergoglio ripeterà anche domani ad Assisi.

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FRANCESCO ENTRA NELLA «SUA» ASSISI I DUE PAPI La storica preghiera «comune» di Bergoglio e Ratzinger

Ecco il Papa della Chiesa «povera per i poveri» E’ fortissima l’attesa per le parole del Pontefice in quella che fu la casa del Poverello «Il discorso che pronuncerà farà epoca»

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IRA VOCE nei palazzi vaticani che il discorso di papa Francesco ad Assisi sarà uno di quelli che faranno epoca. «Dirà cose importanti», sussurra un anziano vaticanista sulla soglia del colonnato del Bernini. Probabilmente il giornalista sbaglia. Per difetto. Perché di cose non importanti, di appuntamenti meno che storici, in questi sette mese di pontificato ce ne sono stati pochi, e, anzi, la magia del Papa venuto dalla fine del mondo è sempre stata quella di aver trasformato un gesto ordinario in un accadimento planetario: il giro della piazza ogni mercoledì sopra la papamobile è un evento, la predica mattutina a Santa Marta, le telefonate, i colloqui con i cronisti, quelli con i giovani. LA VENUTA del primo pontefice col nome di Francesco nella terra del santo non potrà non rappresentare anche in futuro uno dei momenti più densi di questo inizio di pontificato, e forse ne segnerà per molto il cammino. Da tempo scriviamo un po’ tutti come i gesti siano ormai le encicliche dei Papi del terzo millennio, e mai come per Bergoglio questa svolta è stata vera, con il

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

suo bacio al bambino handicappato, la discesa a Lampedusa e la messa celebrata su un altare ricavato da una carretta del mare. Assisi sarà una tappa di questo percorso, che il papa aveva tracciato un istan-

LUOGO SACRO La Basilica

te dopo aver pronunciato nella Sistina la formula di rito con la quale accettava e rendeva valida l’elezione a romano pontefice. «Mi chiamerò Francesco». IL MOTIVO lo spiegò lo stesso Bergoglio il sabato dopo l’elezione, quando nell’aula Nervi incontrò i giornalisti. «Ho scelto questo nome perché voglio una Chiesa povera per i poveri», rivelò, e al momento in molti non compresero la pregnanza di queste parole, e si pensò a un bel modo per caratterizzare la propria figura. No, quello era un programma di governo. Che adesso si sta svelando in tutta la sua forza, e di cui Assisi sarà la tappa fondante. I conventi aperti per accogliere i rifugiati, le scarpe nere e il crocefisso di ferro, la Renault 4 bianca per spostarsi in Vaticano, una umile Ford Focus per girare senza scorta in mezzo a Roma. Ecco Bergoglio, l’uomo che da cardinale andava a trovare i poveri nelle favelas di Buenos Aires, perché lì la Chiesa è questa e non può essere diversa. Ma come accadde a Francesco otto secoli fa, per Bergoglio la povertà non è solo una scelta controcorrente, magari un po’ eccentrica come anche all’interno della Chiesa sono state giudicate alcune sue scelte; no, per il Papa venuto da lontano la povertà è un modo diverso di concepire il futuro.


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SPECIALE PAPA FRANCESCO

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NUMERI DA RECORD PER UN GIORNO SPECIALE

Il mondo guarda Assisi Mille cronisti dal Papa

I IL SOMMARIO

l MONDO guarda Assisi. Dalla Cbs al New York Times, dalle televisioni estere ai quotidiani di tutta Italia: la visita del Pontefice si prospetta come la più seguita dai media che arriveranno da ogni parte del mondo. Papa Francesco ha richiamato nella città serafica un numero esorbitante di giornalisti: sono stati accreditati oltre mille cronisti e allestite due sale-stampe, saranno 14 le nazioni che seguiranno l’evento, 53 le Tv e più di 70 le agenzie fotografiche. Un eco che si espanderà dall’Umbria fino a tutto il mondo per raccontare il «ritorno» di Francesco ad Assisi. «Tantissime sono le troupe televisive giunte in questi giorni nella sala stampa del Sacro Convento per un sopralluogo e per scovare la migliore postazione — dichiara padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento — In preparazione all’arrivo di Papa Francesco sono stati installati due maxi-schermi, davanti alla Basili-

di DANIELE CERVINO

ca Superiore e a Santa Maria degli Angeli, che ripropongono a pellegrini e visitatori tutte le volte in cui il Santo Padre ha citato San Francesco, ben otto». GRANDI numeri anche per «la squadra» della Chiesa umbra. Sono impegnati gran parte dei mezzi della comunicazione sociale delle Diocesi e dei media di ispirazione cristiana, operativi con più di trenta tra giornalisti, cameraman, fotografi, tecnici audio-video e informatici, il cui «centro di regia» sarà presso la redazione perugina di «Umbria Radio», che sarà anche impegnata nel corso della sua lunga diretta (dalle 7.15 alle 20 con ospiti in studio e collegamenti da Assisi) a trasmettere i propri servizi per il Circuito radiofonico nazionale di «InBlu». Inoltre saranno effettuati numerosi collegamenti

con il Centro Operativo Territoriale allestito ad Assisi dalla Protezione Civile e dalle Forze di pubblica sicurezza per poter dare informazioni utili sulla logistica a tutti coloro che giungeranno in città. I PREPARATIVI si fanno intensi e l’attesa sale animata dalla preghiera e dall’entusiasmo. Sono state risistemate le strade, è stata anche realizzata una planimetria per spiegare a turisti e residenti come muoversi. Perchè i numeri sono davvero da record con fedeli in viaggio da tutto il mondo. Sono oltre 100mila i pellegrini previsti nella città serafica, 12mila i giovani che seguiranno l’intero evento dalla piazza di Santa Maria degli Angeli, oltre 200 i volontari e nove maxi-schermi installati nell’intero comune. Assisi è pronta a dare il benvenuto al «suo» Francesco.

IL GRANDE GIORNO

A pagina 3

IL MONDO GUARDA ASSISI

A pagina 5

IL PONTEFICE RAGAZZO

A pagina 6

INCONTRO DI ANIME

A pagina 7

I PRECEDENTI

A pagina 9

IL PROGRAMMA

A pagina 10

LA PRIMA TAPPA

A pagina 11

L’ABBRACCIO AI POVERI

A pagina 13

IL CUORE DEI FRATI

A pagina 15

IL POSTER LA FOTOGALLERY

Alle pagine 16 e 17 A pagina 18

LA PAROLA DEL VESCOVO

A pagina 19

PREGHIERA SULLA TOMBA

A pagina 21

L’ACCOGLIENZA

A pagina 23

IL PIANO DEL TRAFFICO

A pagina 25

HABEMUS PAPAM

A pagina 27

LA VOCE DEI PELLEGRINI

A pagina 28

LA SICUREZZA

A pagina 29

IL VIAGGIO DELLA FEDE

A pagina 30

LA REDAZIONE Direttore Responsabile Gabriele Canè Vice Direttori Mauro Avellini - Marcello Mancini Supplemento a cura di Roberto Borgioni Responsabile Umbria Roberto Conticelli Redazione Perugia Piazza Danti, 11 - tel. 075.57.55.111 - fax 075.57.22.448 Pubblicità: «SPE» via M. Angeloni 80/B - tel. 075.505.62.48 - fax 075.505.62.49 Uffici di corrispondenza Foligno: Largo Carducci, 3 - tel. 0742.353.838 fax 0742.341.030 Terni: Corso Vecchio 140 - tel. 0744.402.393 fax 0744.401.181 Città di Castello: via Albizzini, 28 - tel. 075.85.55.473 - fax 075.85.59.387 Per la posta elettronica scrivete a: cronaca.perugia@lanazione.net Editore: Poligrafici Editoriale spa


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LA SEMPLICITA’ Cosa colpisce in una persona che è l’erede di Pietro e il riferimento di tutti cattolici in ogni parte del mondo? Certamente ciò che dice, ma anche quello che è. Ovvero come si muove, come si comporta, come si relaziona con il popolo. Papa Francesco, in questo, è l’umiltà e la semplicità che diventano tutt’uno. E con quell’accento sudamericano ispira simpatia a prima vista.

IL PONTEFICE ‘RAGAZZO’

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L’ESEMPIO QUOTIDIANO

«VI VOGLIO BENE» Le carezze ai piccoli sono tipiche del Papa

Quel sorriso ai bambini che fa breccia nei cuori Papa Francesco sulle orme di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II: l’unione spirituale e l’affetto per i più giovani sono la sua parola

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OME GIOVANNI XXIII l’11 ottobre del 1962, al termine della giornata di apertura del Concilio Vaticano. «Tornando a casa — disse Papa Roncalli ai fedeli in piazza San Pietro — troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza». Come Giovanni Paolo II, il Papa dei ragazzi. Il Pontefice che ballava e ondeggiava felice con le braccia, in una sorta di inedita ‘ola’, durante le Giornate mondiali della Gioventù. E poi l’erede di Pietro che si staccava dal freddo cerimoniale per prendere in braccio qualche piccolino affacciato alle transenne e aveva una parola buona, un bacio, un gesto d’affetto per tutti. ECCO: Papa Bergoglio è così. E’ come Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. E’ il cuore della gente e la gente lo ha già nel cuore, dopo poco più di sei mesi trascorsi sul soglio di Pietro. E’ il Papa che la domenica

di ROBERTO BORGIONI

dopo la fumata bianca va ad incontrare i fedeli in una parrocchia del centro di Roma e non sfugge all’abbraccio del popolo chiudendosi dentro l’auto blindata. Anzi: va a cercarli, i

FESTA Karol Wojtyla

fedeli. Esce dal portone principale della chiesa, scende in piazza, parla con tutti, stringe mani e sorride. Un sorriso solare, sincero, affettuoso. Uno di noi, appunto. E’ QUESTO il modo d’essere che sta scrivendo il primo capitolo della storia di Papa Francesco. Ad Assisi, domani, «il vescovo di Roma che i miei fratelli cardinali sono andati a prendere quasi alla fine del mondo» porterà in strada la sua semplicità, la sua umiltà. Se girava in autobus tra il ‘pueblo’ di Buenos Aires, certamente non avrà paura nell’allargare le braccia alla folla di Assisi. Lui sarà lì, tra la gente. E del resto, anche i responsabili del piano di sicurezza — pur inevitabilmente molto rigido — hanno capito che con Bergoglio bisogna fare qualche strappo alla regola. Lui vuole trasmettere direttamente il messaggio alla gente, vuole abbracciare e benedire i bambini, vuole stare dove è sempre stato: nei quartieri, nelle parrocchie, nella vita di ogni giorno. Non vive in una dorata e intoccabile cornice, ma scende e va. Come fece San Francesco, scegliendo i poveri e gli ultimi. Questo farà Bergoglio domani ad Assisi. Prepariamoci a una giornata straordinaria.


INCONTRO DI ANIME

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L’INCROCIO Questa non è una visita ‘normale’. Non può esserlo se un Papa che ha scelto il nome di Francesco va nella casa di San Francesco, il Poverello. Qui c’è qualcosa di speciale, di straordinario. C’è l’incontro tra due anime e lo stesso modo di essere e di agire. Bergoglio, che da vescovo di Buenos Aires si sposta per la città in autobus, somiglia a Francesco che si spoglia di tutti i suoi averi.

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I RETROSCENA

PREDICA La classica immagine di San Francesco d’Assisi

Un Papa che rivoluziona il concetto di «spirito» Un grande personaggio che vuole cambiare il mondo attraverso piccoli ma decisivi gesti E anche chi soffre trova segnali di speranza

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CCADE sempre qualcosa, da noi, in questo squarcio di stagione che lascia placidamente l’estate per avvertire, attraverso l’autunno, i primi brividi invernali. In un fine settembre di sedici anni fa fu il ruggito del terremoto a devastare la terra in lunghe settimane di paura, oggi di altro sisma si tratta ed è, per fortuna, uno scossone straordinariamente positivo. Arriva Papa Francesco e l’Umbria trema non di scosse telluriche ma di palpitanti fremiti di fede, devozione e vicinanza a una grande persona impegnata a cambiare il mondo con il potere dei piccoli gesti. IL PONTEFICE venuto dall’Argentina incontra San Francesco d’Assisi e il mondo arresta per un lungo istante i propri clamori mondani per osservare con emozione il colloquio intimo e spirituale tra due giganti senza tempo del nostro tempo. Ed è bello che questo incontro — il Santo Padre davanti alla tomba del Santo — si avvii proprio dal Serafico, dove alberga una sofferenza giovane resa meno straziante, se possibile, soltanto

di ROBERTO CONTICELLI

dall’abnegazione di operatori e volontari che ogni giorno scoprono Cristo in quei ragazzi sfortunati. E’ festa, festa di una genuinità popolare che sposa le famiglie, i volti di quanti vedranno passare il Pa-

VESCOVO Sorrentino

pa e lo saluteranno con affetto, gli occhi di chi spera, anche attraverso il Pontefice, in un futuro meno pesante dell’attuale. QUALCUNO lo definisce il Papa della crisi perche nei suoi occhi e nelle sue parole anche i derelitti riescono a scorgere, pure in questi anni di nebbie, un qualche lampo di domani. Adesso quello sguardo e quelle parole «sbarcano» con la forza dirompente della fede nella nostra terra e dalla suggestiva Assisi, ne siamo certi, partiranno per conquistare dapprima l’Umbria e quindi l’Italia intera. Uomo concreto, Papa Bergoglio, come seppe essere umanamente concreto il Santo che si spogliò di ogni bene. San Francesco e il Pontefice che ne esalta il nome in fondo sono due facce della stessa medaglia, due storie umane che all’ombra del Subasio «illustrano» a ogni essere vivente la rinnovata volontà della Chiesa di essere parte attiva nella rinascita morale, sociale ed economica dell’umanità. FRANCESCO è ad Assisi e ogni umbro si inchina al suo passaggio con il profondo rispetto che si deve a un Pontefice, a un grande uomo, a una figura impegnata anima e corpo nel cambiamento, da vero «rivoluzionario» della fede


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I PRECEDENTI

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SPECIALE PAPA FRANCESCO DAL VATICANO AL MONTE SUBASIO SIMBOLO L’arrivo in treno di Giovanni Paolo II nel 2002

Le sei visite di Wojtyla Assisi città della pace Giovanni Paolo II è stato il Pontefice più presente nei luoghi del Poverello, giunse anche dopo il sisma Di Ratzinger il 27 ottobre 2011 l’ultimo arrivo

IL MESSAGGIO Dopo il Vaticano e Castel Gandolfo, residenza estiva dei Pontefici, nell’elenco delle ‘città papali’ c’è sicuramente Assisi. Perchè queste antiche mura all’ombra del Monte Subasio sono al centro della spiritualità cristiana. Perché da qui parte il messaggio di Francesco e Chiara che abbraccia tutto il Mondo, riconosciuto anche da altre fedi religiose. Assisi città dei Papi e poi se Bergoglio sceglie di chiamarsi Francesco è davvero la consacrazione.

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L SUONO delle campane fermò il tempo davanti alla stazione. Un lungo applauso accolse Papa Ratzinger ad Assisi, arrivato in treno dal Vaticano insieme ai leader religiosi di tutto il mondo. Erano le 9.45 del 27 ottobre 2011. Sono trascorsi due anni da quella visita e oggi Assisi è pronta a riscrivere la storia. Migliaia di fedeli aprono le braccia e il cuore per accogliere un nuovo papa, il «loro» Francesco. Un evento destinato a lasciare un’impronta decisiva per la nostra regione. E non solo. I PRECEDENTI. Papa Bergoglio sarà il diciannovesimo successore di Pietro a giungere nel corso dei secoli nella città serafica. Giovanni Paolo II lo ha fatto per ben sei volte. Da poco eletto arrivò ad Assisi il 5 novembre 1978. La seconda visita avvenne il 12 marzo 1982, in occasione dell’ottavo centenario della nascita di San Francesco. La terza fu quella del 27 ottobre 1986 quando per la prima volta ci fu l’incontro con i capi e i rappresentanti delle Chiese cristiane e delle comunità ecclesiali e le religioni del mondo. La quarta (nel 1993) riguardò

di DANIELE CERVINO

la pace nella Bosnia-Erzegovina con la presenza di rappresentanti e delegati di altre comunità ecclesiali cristiane, esponenti dell’ebraismo e dell’Islam. La quinta visita (era il 3 gennaio 1998) interessò la popolazione colpita dal si-

NEL 2007 Benedetto XVI

sma del settembre 1997. Il Papa polacco visitò per l’ultima volta Assisi il 24 gennaio 2002 con una nuova preghiera mondiale per la pace. Arrivò in treno, come farà poi il suo successore. Papa Benedetto XVI ha invece toccato l’Umbria due volte. La prima il 17 giugno 2007, in occasione dell’ottavo centenario della conversione di San Francesco. Poi aveva voluto (a 25 anni di distanza dal suo predecessore e per rinnovare lo «Spirito di Assisi») tornare pellegrino nella città del Poverello insieme ai leader religiosi del mondo in una giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia. IN PASSATO altri Pontefici avevano visitato Assisi: Papa Giovanni XXII (foto a sinistra in basso), giunto in treno il 4 ottobre del 1962 di ritorno da Loreto alla vigilia del Concilio Vaticano II; e Pio IX che si fermò per due giorni, il 7 e 8 maggio del 1957 in onore del culto mariano. Nel Medioevo numerosi Pontefici avevano più volte soggiornato, anche per lunghi periodi, ad Assisi. Come Gregorio IX, che nel 1235 fu il primo ad essere ospitato nell’appartamento privato del Papa all’interno del Sacro Convento. Innocenzo IV e la curia romana alloggiarono invece al Sacro Convento per sei mesi.


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IL PROGRAMMA

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TUTTI GLI APPUNTAMENTI

LUOGO SIMBOLO Il santuario di San Damiano sarà tappa

Dalla parte dei bisognosi seguendo San Francesco Dall’arrivo in elicottero all’incontro coi giovani: un’intera giornata all’insegna della carità e della spiritualità francescana

UNDICI ORE Tanto durerà la visita di Papa Francesco nei luoghi del Poverello. Sarà una lunghissima giornata, quella di domani, dedicata soprattutto ai poveri e ai bisognosi. Ma il Papa vorrà anche incontrare la gente normale, come fa ogni volta che scende in piazza San Pietro, riceve pellegrini, va a Castel Gandolfo o in qualunque altro luogo. Un umile tra gli umili, un pastore d’anime che vuole stare a fianco del suo gregge. Così farà domani ad Assisi. E ci sarà da emozionarsi

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L PONTEFICE abbraccia Assisi, un’intera giornata a contatto con i luoghi legati a San Francesco e al fianco dei meno fortunati. Resterà almeno undici ore nei luoghi del Poverello e scriverà la storia. Papa Francesco arriverà in elicottero (e non in treno come aveva fatto Ratzinger nel 2011), partirà da Roma alle 7 e atterrerà sul campo sportivo dell’istituto «Serafico» alle 7.45. Ad accoglierlo le massime autorità istituzionali e religiose della Regione. Ci sarà anche Enrico Letta, presidente del Consiglio dei Ministri, a rappresentare il Governo. Al «Serafico», nella chiesa dell’istituto, l’incontro con i bambini disabili e ammalati da tutta Italia. A loro rivolgerà il primo discorso in programma. VISITA PRIVATA. Alle 8.45 è previsto il trasferimento al santuario di San Damiano, mentre alle 9.20 andrà in auto al Vescovado dove, nella Sala della Spoliazione di San Francesco, incontrerà i poveri per poi visitare in privato l’adiacente Santa Maria Maggiore. Alle 10.10 la partenza per la Basilica di San Francesco, do-

di DANIELE CERVINO

ve pregherà sulla Tomba del Santo e poi presiederà la Santa Messa in onore del Patrono d’Italia, nel corso della quale l’Umbria offrirà l’olio per la lampada votiva dei Comuni d’Italia. Altro gesto carico di forte significato è quello di

SANTO Francesco d’Assisi

aver scelto di pranzare alla mensa del Centro di prima accoglienza della Caritas diocesana a Santa Maria degli Angeli (alle 12.45). «Abbiamo accolto con sorpresa il desiderio del Papa di condividere la mensa nel nostro Centro — ha spiegato il direttore Padre Vittorio Viola —, una sorpresa piena di gioia». Il religioso francescano ha raccontato come si sono preparati per il pranzo: «Lo stiamo facendo con molta semplicità, anche perché Papa Francesco verrà accolto come uno dei tanti poveri che bussano alla porta di questo Centro». Alle 14.30 è prevista la visita privata all’Eremo delle Carceri. Poi, alle 15.15, nella Cattedrale di San Rufino, l’incontro con il clero. Alle 16 il Pontefice raggiungerà la Basilica di Santa Chiara per l’omaggio al corpo della Santa. Alle 16.45 il trasferimento a Santa Maria degli Angeli, la visita alla Porziuncola, l’incontro con i giovani (ore 17.45). Saranno diecimila i ragazzi umbri che incontreranno il Santo Padre sul piazzale antistante la Basilica. Si sono mobilitate le diocesi della regione per far sì che la presenza dei ragazzi sia la più ampia possibile. Prima di ripartire, il Papa si fermerà al Santuario di Rivotorto per la visita al «tugurio» di San Francesco. Il rientro in Vaticano è previsto alle 20.


LA PRIMA TAPPA

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SPECIALE PAPA FRANCESCO UNA SCELTA D’AMORE VERSO CHI SOFFRE EMOZIONI Alcuni dei ragazzi ospiti dell’Istituto Serafico di Assisi

«Ha raccolto l’invito dei nostri ragazzi» Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico, dove inizierà la visita: «Il Papa li abbraccerà uno ad uno, loro lo sanno e lo aspettano con gioia...»

«Q OLTRE IL DOLORE I ragazzi ospiti del Serafico sono un centinaio. Tutti incontreranno il Papa, anche i più gravi. Ad assisterli ci saranno operatori e volontari. Mentre i genitori resteranno all’esterno dell Cappella dell’Istituto, luogo da cui inzierà l’adorazione eucaristica del Pontefice. Il Serafico svolge non solo un ruolo di servizio ma rappresenta un modello sociale importante.

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UESTA visita è un’autentica grazia per i ragazzi». Francesca Di Maolo, avvocato giuslavorista, presidente dell’Istituto Serafico dal gennaio 2013, non ha dubbi sull’effetto che l’arrivo del Pontefice avrà sugli ospiti della struttura, prima tappa dell’attesa visita di Papa Bergoglio ad Assisi. «Il mio ruolo? E’ proprio quello di portare la voce di questi ragazzi all’esterno. Ed è quello che ho fatto anche lo scorso 12 giugno quando ho avuto modo di stringere la mano al Santo Padre in occasione di un’udienza avuta in Vaticano. Lì gli ho consegnato un dono realizzato dai nostri ragazzi: una casa di ceramica con due mani che l’abbracciavano forte. La casa rappresenta il Serafico, le mani quelle di chiunque si avvicini a loro. E domani questo abbraccio sarà proprio quello del Santo Padre. E’ stato il vescovo Sorrentino a descrivergli per primo il luogo alle porte della basilica del Poverello che più rappresenta lo spirito del messaggio di Francesco. Credo quindi che non sia una caso che il Papa poi ci abbia scelto». Come stanno vivendo i ragazzi quest’attesa?

«Con grande semplicità. Alcu-

di DONATELLA MILIANI

ni di loro erano presenti in piazza San Pietro all’insediamento del Pontefice, lo hanno incontrato e invitato. Erano sicuri che avrebbe accettato». Bergoglio atterrerà proprio al Serafico.

CAPO Francesca Di Maolo

«Un’emozione fortissima. Sarà la prima tappa della visita, quella in cui farà il primo discorso ufficiale anche se l’incontro con i ragazzi e i volontari dell’istituto sarà blindato. Sappiamo che ha la volontà di abbracciarli uno ad uno. Proprio come fece Francesco che abbracciò chi soffriva di più, il lebbroso...». Lei è anche una mamma, ha una figlia di 15 anni anni. Che rapporto ha con gli ospiti del Serafico?

«Questi ragazzi mi hanno cambiato la vita totalmente. Sono la mia famiglia allargata. Prima passavo davanti all’istituto, come fanno molti, quasi voltando lo sguardo dall’altra parte perchè questo è un luogo di grande sofferenza, pone di fronte a delle domande molto profonde. Poi ho varcato la soglia ed è stato come iniziare un nuovo cammino. Qui c’è un’affettività autentica. Gli ospiti vivono in attesa di un incontro. La prima cosa che chiedono è: ‘mi vuoi bene? Tornerai?’. Insomma, ti trasformano. Con il contatto fisico, la ricerca dell’altro, danno e chiedono amore. In una società così individualista ti riportano all’essenza della vita, l’uomo è relazione...». In questa società impazzita questi ragazzi non hanno voce e così le loro famiglie che ora sono invisibili, che sono un motore di sviluppo: un autentico capitale umano: portano avanti la vita».


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LE MANI TESE Quotidianamente vengono cucinati alla Caritas di Assisi fra i 50 e i 60 pasti, 22mila in un anno. «Non sono solo persone in difficoltà di passaggio quelle che bussano e chiedono aiuto — spiegano Vetturini e Fiorelli — Capita spesso che si rivolgano a noi anche persone del territorio che si trovano in difficoltà per mangiare, anziani, persone sole. Sono il segnale della crisi in atto nel Paese, quelli che non arrivano alla fine del mese».

L’ABBRACCIO AI POVERI

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IL MOMENTO DELL’INCONTRO

UMILE La sala da pranzo della Caritas di Assisi

Il pranzo alla Caritas con le tovaglie di carta Papa Francesco mangerà a fianco dei più deboli Nessun menù speciale: lasagne, arrosto e contorno Anche l’apparecchiatura sarà quella consueta

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APA FRANCESCO ha scelto di pranzare con i poveri. Così, intorno alle ore 13, concluse le celebrazioni nella Basilica di San Francesco in onore del Patrono d’Italia, raggiungerà il Centro di prima accoglienza della Caritas di Santa Maria degli Angeli, in piazza Donegiani. Il seguito papale sarà invece ospite del Sacro Convento insieme ai poveri che il Papa inconterà nella Sala della Spogliazione, in Vescovado. «E’STATA una grande sorpresa anche per noi sapere che avremmo avuto il Papa a pranzo al Centro di accoglienza — spiegano Antonietta Vetturini e Daniele Fiorelli, rispettivamente presidente della Fondazione diocesana di religione ‘Santi Rufino e Rinaldo’ che, da dieci anni, gestisce il Centro — La cosa che ci ha tranquillizzati, in un contesto comunque di grande attesa ed emozione, è che si mangerà quello che viene imbandito normalmente per i nostri ospiti; anche l’apparecchiatura sarà quella consueta, con le nostre tovagliette di carta, piatti e posate di tutti i giorni». Il menù sarà quello domenica-

di MAURIZIO BAGLIONI

le: un primo (lasagne), un secondo (arrosto), un contorno, forse un dolce o frutta; non è previsto vino in tavola, come consuetudine del Centro, ma solo acqua. Sarà una delle tappe più attese della visita di Papa Bergoglio,

CARITAS La cappella

insieme a quella del Serafico e all’incontro con i poveri nella Sala della Spogliazione, al Vescovado; al Centro di prima accoglienza si tratterrà per un’ora e un quarto e avrà modo di parlare, di stare a stretto contatto di gomito con i poveri, una cinquantina fra coloro presenti nel Centro di Assisi e quelli provenienti da altre analoghe strutture della Regione. INSIEME al Pontefice ci saranno il vescovo Domenico Sorrentino e padre Vittorio Viola, responsabile diocesano della Caritas. A cucinare per il Papa sarà la capo-cuoca suor Dina; la struttura conta solo su altre due unità di personale, Stefania e Silvio, coadiuvati, secondo una turnazione, da religiose e religiosi appartenenti ai diversi Ordini presenti nel territorio. Il Centro è sorto nel 1992 in Assisi, a Santa Maria delle Rose, grazie all’impegno del compianto vescovo emerito Sergio Goretti. Dopo il terremoto del 1997 è stato trasferito nella sede attuale di Santa Maria degli Angeli, grazie all’acquisto dell’edificio da parte della Diocesi. Il Centro, una palazzina a pochi metri dalla linea ferroviaria e dal Lyrick, dispone di 23 posti letto; apre a chiunque, in difficoltà, bussi alla porta, a qualsiasi ora: ogni anno sono un migliaio le persone ospitate per periodi più o meno lunghi.


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IL CUORE DEI FRATI

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PADRE GAMBETTI Ad accogliere il Papa davanti alla Basilica Inferiore sarà il Custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti (foto). Sarà sempre lui poi ad accompagnare il Pontefice all’interno della storica chiesa e alla tomba di San Francesco dove Bergoglio ha voluto che siano presenti i quattro ministri generali della famiglie francescane. Questi, insieme, doneranno al Papa una croce «facendogli sperimentare l’unità e la bellezza della famiglia francescana».

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L’EMOZIONE DEI FRANCESCANI

LUOGO SACRO La cripta col corpo del Poverello

«L’incontro con il Santo per scuotere l’umanità» Padre Enzo Fortunato: «La preghiera del Papa sulla tomba di Francesco sarà come un sismografo Aspettiamo da 800 anni questo momento»

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UN SOGNO che si concretizza, quello di milioni di francescani che hanno desiderato e immaginato questo momento. Non solo quelli di oggi ma anche quelli che ci hanno preceduto in questi 800 anni. Per la prima volta un Papa di nome Francesco incontra San Francesco. Un fatto storico di portata epocale». Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento di Assisi nonchè direttore della rivista sul sito on-line www.sanfrancesco.org, non ha dubbi. Lui di Papi ad Assisi ne ha visti diversi ma questa volta sarà davvero speciale.

di DONATELLA MILIANI

mo si lasci illuminare dalle indicazioni che il Papa vorrà donarci. Il secondo è invece l’aspetto pragmatico, organizzativo, quindi la preparazione dei diversi momenti: il Papa incontrerà la comunità francescana e saluterà singolarmen-

Come vi state preparando?

«In vari modi. Il primo sicuramente è quello spirituale, con la preghiera sulla tomba di San Francesco perché ogni uo-

Si stimano 150mila persone...

«Io credo realisticamente in centomila. Essendo il tragitto ampio, molti si dislocheranno lungo il percorso. Noi stimiamo che solo intorno alla Basilica ci saranno diecimila persone e 20mila quelle che raggiungeranno la Basilica di santa Maria degli Angeli. La macchina della protezione civile garantirà la buona riuscita». Il momento topico sarà quando il Papa si recherà sulla tomba di Francesco.

E non ci saranno tante passerelle, Bergoglio non le ama.

«E’ il nome Francesco che conduce all’incontro con gli ultimi, con gli emarginati, con i poveri e oggi il Papa ci chiede di metterli al centro della nostra attenzione con una consapevolezza tipicamente francescana. Nulla è grande dinanzi a Dio ma tutto ugualmente degno».

te settanta frati provenienti da 18 nazioni. Tutto sarà molto semplice, come sempre abbiamo fatto del resto. Il palco sarà a forma di Tao. E poi le sale stampa. Sono più di 800 ad oggi i giornalisti accreditati, sarà la visita pontificia più seguita nella storia di Assisi».

FRATE Enzo Fortunato

«Sì, sarà uno dei momenti più intensi: il Papa parlerà al cuore di Francesco e viceversa. Noi potremo solo registrare come sismografi quel momento in cui un cuore parla a un altro cuore. Non a caso l’edizione speciale della nostra rivista titolerà: ‘Si incontrano per scuotere l’umanità...’. Credo che da qui il Santo Padre lancerà un messaggio molto forte. Una chiesa povera per i poveri. Del resto le coordinate le ha già date secgliendo il nome Francesco: uomo della pace, dei poveri e della fraternità e uomo che custodisce il Creato».


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SPECIALE PAPA FRANCESCO

SENZA BARRIERE Nelle immagini c’è, prima di tutto, il rapporto di Papa Bergoglio con la gente. C’è la voglia di andare incontro al popolo senza avere paura, senza mai tirarsi indietro davanti alla richiesta di un abbraccio, di una carezza, di una foto. Lui è uomo del popolo, altrimenti non avrebbe viaggiato in autobus quando era vescovo di Buenos Aires e avrebbe potuto muoversi con l’auto blindata. Ma c’è anche l’incontro con Benedetto XVI e l’omaggio alla Chiesa di Roma. C’è, insomma, l’avvio del Pontificato di un Papa meraviglioso.

LA FOTOGALLERY

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ORE 20.24, 13 MARZO 2013: IL PRIMO DISCORSO DEL PAPA AI FEDELI FRATELLI E SORELLE, buonasera. Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati quasi a prenderlo alla finde del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. E adesso incominciamo questo cammino, vescovo e popolo, vescovo e popolo. Questo cammino della chiesa di Roma che è quella che presiede nella carità tutte le chiese, Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, per-

ché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi cominciamo, e nel quale mi aiuterà il cardinale vicario qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella. Adesso vorrei dare la benedizione, ma prima- prima vi chiedo un favore. prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la benedizione per il suo vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera che… voi su di me. Adesso darò una benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Fratelli e sorelle, vi lascio, grazie tanto per l’accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buenas n... Buona notte e buon riposo!

Il raccoglimento Papa Francesco affacciato alla finestra che guarda Piazza San Pietro la sera della sua elezione Qui sotto in preghiera a Santa Maria Maggiore

La foto che ha fatto il giro del Mondo

Tra i bambini e tra la gente

Lo storico abbraccio tra Benedetto XVI e Papa Francesco a Castel Gandolfo. Per la prima volta si incontrano due Pontefici viventi, dopo le dimissioni di Ratzinger

Papa Bergoglio è vicinissimo al suo «gregge». Accarezza e bacia con tenerezza i bambini e non si sottrae agli scatti ravvicinati dei fedeli: ogni sua uscita è così, una festa di popolo e fede.


LA RIFLESSIONE Il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, è convinto di un fatto: «Questa del 4 ottobre sarà di certo una giornata molto originale: dire se sarà storica spetterà alla storia. Ma noi possiamo già dire che non è una giornata che passerà invano: ci fa già riflettere e, una volta trascorsa, ancor più ci consegnerà un’eredità, un patrimonio, che dovremo sviscerare e rimeditare».

LA PAROLA DEL VESCOVO

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LA CURIA IN FREMENTE ATTESA

PRESULE DI ASSISI L’impegno del vescovo Domenico Sorrentino

«Francesco ad Assisi? Messaggio per tutti» Il presule Domenico Sorrentino analizza «gli elementi innovativi» di questo 4 ottobre «Ricondurre all’annuncio vero del Poverello»

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ARCIVESCOVO Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi Nocera Umbra - Gualdo Tadino, accoglie Papa Bergoglio. Una giornata-pellegrinaggio densa di significati, di messaggi, che Papa Francesco intende affidare al suo primo viaggio nella terra del Poverello. «La visita ha un significato straordinario: per la prima volta nella storia viene ad Assisi un Papa che porta il nome di Francesco — dice monsignor Sorrentino — Un nomemessaggio, un nome-programma, attraverso il quale vuole dire alla Chiesa e al mondo qualcosa». Il Vescovo di Assisi individua gli elementi innovativi nella visita Sommo Pontefice nella città serafica rispetto a quelle degli altri Papi. «SONO almeno quattro gli accenti forti in una giornata intensissima che non trascura nulla degli itinerari tradizionali, ma che dà anche una ‘cifra’ di comprensione di Francesco, del suo messaggio che ha del nuovo – spiega Sorrentino - Il Papa inizia la sua visita privilegiando i ragazzi disabili del Serafico. Viene poi, per la prima volta nella storia, in visita alla sala della Spoliazio-

di MAURIZIO BAGLIONI

ne di Francesco, dialogando con i poveri con i quali andrà poi a mangiare nella nostra casa di accoglienza a Santa Maria degli Angeli; dopo pranzo si recherà da solo in luogo di preghiera».

ALTARE Santa Maria

Scelte precise, dunque, emblematiche, per inviare messaggi concreti alla Chiesa, ai fedeli, al mondo; per ricordare e aiutare a comprendere e a vivere il messaggio di Francesco. «MI PARE — dice Sorrentino — che il Papa ci voglia ricondurre a un recupero del messaggio autentico di Francesco che, in definitiva è l’annunzio evangelico vissuto dal Santo di Assisi con assoluta radicalità. E dunque ci mette in contatto vivo con i poveri, con gli ideali di una chiesa povera, che apre le sue porte, va verso le periferie, come il Papa ama chiamarle, e si rinnova all’insegna di una rinnovata scelta del Vangelo». Una giornata ‘originale’che non passerà invano. Non è un caso che Papa Bergoglio ripeta certi temi in questa complessa epoca storica… «Si tratta di un messaggio provvidenziale, la chiesa volge già da tempo in questa direzione. Il nostro Papa si muove nell’ottica del Concilio Vaticano II; l’epoca del Concilio è stata un grande colpo d’ala per la chiesa, una primavera di sogni evangelici che, naturalmente, fanno conti con le nostre fatiche, le nostre lentezze, le nostre fragilità. Papa Francesco viene a riproporci questo grande sogno, questa grande primavera conciliare».


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L’OLIO OFFERTO La Basilica di San Francesco racchiude la tomba del Santo Patrono d’Italia ed è luogo sacro per tutti i credenti. Papa Bergoglio, oltre a pregare davanti al sepolcro, presiederà la solenne celebrazione nel corso della quale la regione Umbria, a nome della Nazione intera, offrirà l’olio per alimentare la lampada votiva dei Comuni d’Italia. Sarà un altro momento di grande emozione e spiritualità della giornata umbra del Pontefice.

PREGHIERA SULLA TOMBA

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UNA GIORNATA «INFINITA» AMORE & FEDE La cappella della Porziuncola

Quel lungo cammino sui luoghi del Poverello Il Pontefice ha chiesto di visitare tutti i punti che rappresentano la storia di San Francesco Un commosso viaggio fino alla Porziuncola

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NA GIORNATA ‘a tappe forzate’ e con tempi assai stretti. Papa Francesco, però, ha chiesto di poter visitare tutti i luoghi dove le pietre parlano del Santo di Assisi e della sua straordinaria vicenda umana e spirituale. Sarà accontentato. Il Pontefice, infatti, nell’arco di poco più di undici ore toccherà otto luoghi, Fra la questi la Cattedrale di San Rufino dove è presente il fonte battesimale dove venne battezzato con il nome di Giovanni; il padre, Pietro di Bernardone, commerciante di ‘panni franceschi’ successivamente lo chiamò Francesco. Nello stesso fonte battesimale vennero battezzati anche Santa Chiara, San Gabriele dell’Addolorata, Federico II. PAPA BERGOGLIO raggiungerà, inoltre, il Santuario di San Damiano; qui, nel 1205, dopo l’abbraccio del lebbroso che tanto significato ebbe per il Poverello, avvenne l’episodio della conversione di Francesco; mentre pregava nella chiesa il Crocifisso ripeté per tre volte quello che il giovane assisano doveva fare «Francesco, va’ e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovi-

di MAURIZIO BAGLIONI

na». Fu la svolta, per niente accettata dal padre. Il vescovo Guido cercò di fare da paciere fra Pietro di Bernardone e il figlio, in Vescovado. Invano. Al pastore non restò che assistere alla spoliazione di Francesco; anche questo luogo sarà tappa

ICONA San Francesco

del pellegrinaggio del Romano Pontefice. UNO DEGLI spostamenti più suggestivi del corteo pontificio sarà quello che porterà Papa Bergoglio all’Eremo delle Carceri, sul monte Subasio, dove il Santo si ritrovava a pregare nelle grotte presenti nella zona. Poi la prima comunità di seguaci (Egidio e Silvestro d’Assisi, Bernardo da Quintavalle, Pietro Cattani e Angelo Tancredi) e la scelta del Tugurio di Rivotorto come sede e dove Francesco elabora la prima ‘regola; il Santuario del Sacro Tugurio sarà l’ultima tappa della visita del Papa in Assisi. La Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove si trovano la Porziuncola e la Cappella del Transito, rappresentano il luogo dove la fraternità, ampliatasi nel tempo, si trasferì da Rivotorto e anche il luogo dove il Santo morì, il 3 ottobre del 1226. Bergoglio, dopo aver pregato all’interno della Basilica, sul piazzale esterno incontrerà i giovani. La Basilica di Santa Chiara, che oggi custodisce il crocifisso di San Damiano oltre al corpo della Santa, sorge sul luogo dove era l’antica chiesa di San Giorgio. San Francesco vi venne tumulato all’indomani della morte, il 4 ottobre. Per Papa Bergoglio un altro passaggio obbligato, con l’omaggio alle clarisse.


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L’ACCOGLIENZA

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SPECIALE PAPA FRANCESCO IN ARRIVO DECINE DI MIGLIAIA DI FEDELI

CENTRO Il corso di Assisi che porta fino alla Basilica

Acqua, ‘point’ e medici al servizio dei pellegrini E’ stato predisposto un piano straordinario con tre spazi informativi e numeri dedicati Saranno distribuite anche migliaia di bandierine

LA «MACCHINA» La macchina organizzativa si è messa in moto subito dopo l’annuncio ufficiale della visita di Papa Francesco ad Assisi il quattro ottobre. Una macchina decisamente complessa, che deve garantire l’accoglienza ai pellegrini su tutti i fronti: mobilità, assistenza sanitaria, servizi igienici, punti di ristoro e mappe con i luoghi della città dove passerà il Pontefice. Ma adesso tutto è pronto. E si spera che la giornata fili liscia.

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UELLA di domani sarà una giornata di speranza da affrontare con grande pazienza, sia da parte di coloro che vorranno viverla, sia per chi dovrà conviverci. Per tutti sarà fondamentale la conoscenza di itinerari e orari e dei servizi a supporto dell’evento, in modo da potersi muovere con precisione e limitare, per quanto possibile, i disagi inevitabili in situazione del genere, con lo spostamento di decine di migliaia di persone nell’arco di mezza giornata. PROPRIO per questo gli organizzatori – Diocesi, Famiglie francescane e Comune – hanno puntato molto sulla planimetria che propone itinerari, orari e indicazioni utili per tutti coloro che si vorranno mettere sulle orme di Papa Bergoglio. Per i pellegrini sono stati previsti dei punti informazione allestiti in diversi punti del territorio, fra Assisi, Santa Maria degli Angeli e Bastia. Sono i luoghi dove verranno distribuiti le cartine contenenti le informazioni generali sulla visita del Papa e anche ac-

di MAURIZIO BAGLIONI

qua, bandierine (con i colori bianco e giallo della Santa Sede e rossoblù del Comune di Assisi), cappellini con i logo della giornata. PREVISTA ANCHE l’installazione di servizi igienici per far

SINDACO Claudio Ricci

fronte alle esigenze di tanta gente, tra la quale sarà significativa la presenza di anziani e disabili. Rafforzati anche i servizi sanitari con personale e medici per far fronte ad eventuali emergenze. Punti informazione, distribuzione acqua e gadget oltre ai servizi igienici verranno collocati nelle zone delle uscite della Centrale Umbra più direttamente coinvolte dall’evento (Bastia e Santa Maria degli Angeli), lungo la direttrice fra la cittadina della Porziuncola e Assisi e alle porte della città serafica. E’STATO previsto anche un ufficio informativo (Ufficio Comunicazioni Sociali Diocesano, via Dono Doni, Assisi) e sono stati messi a disposizione numeri di telefono dedicati all’evento (3409960808 – 3346950902 – 3477000038), un indirizzo e-mai (visita papa diocesi assisi.it), un sito internet (www.diocesiassisi.it). Sempre domani sarà inoltre attivo sin dalle prime ore dell’alba il Centro operativo comunale, riservato alle emergenze; il numero di telefono è 0758040290 e informazioni utili potranno essere acquisite anche attraverso il sito del municipio assisano: www.comune.assisi.pg.it


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LE NAVETTE Il modello di mobilità per l’evento religioso di Assisi è simile a quello già sperimentato con successo per un altro evento, stavolta laico e ludico, che si svolge a Perugia: ovvero i week-end di Eurochocolate. I pellegrini non possono certamente pretendere di arrivare in auto nel cuore di Assisi. Dovranno lasciare i loro mezzi nei parcheggi esterni. Da lì ci saranno poi dei servizi-navetta che li porteranno in città proprio come accade a Perugia per la kermesse del cacao.

IL PIANO DEL TRAFFICO

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COME MUOVERSI TRA CITTA’ E DINTORNI

SPAZI Nel piano c’è il parcheggio del Pala Eventi

Oltre trenta aree di sosta da Assisi a Bastia Umbra Ecco nei dettagli le regole della mobilità Due grandi parcheggi per i bus accreditati Poi i treni e una decina di maxi-schermi

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ONO 33 le aree per la sosta delle auto individuate nel territorio per cercare di garantire al meglio l’afflusso di pellegrini: tre nella zona industriale di Santa Maria degli Angeli uscita sud, quattro nella zona dell’uscita nord, tre nelle immediate vicinanze della cittadina della Porziuncola, tre ad Assisi centro, una in via Francesca, una in via San Benedetto - via Madonna dell’olivo, dodici nella zona industriale di Bastia Umbra, uno in via Assisana, uno in via Liverani a Rivotorto di Assisi. Previsti anche servizi navetta per consentire di avvicinarsi ai luoghi toccati dalla visita del Papa. AI BUS accreditati sono stati riservati i parcheggi in via Borsi e di Ponte San Vetturino mentre le auto accreditate (per coloro che sono diretti in piazza San Francesco) potranno sostare nella zona di via Guglielmo Marconi e di via Benedetto Croce. Il piazzale della Rocca maggiore verrà riservato ai residenti mentre i giornalisti accreditati potran-

di MAURIZIO BAGLIONI

no sostare nella zona del Lyrick a Santa Maia degli Angeli e nella zona di San Giacomo, ad Assisi. Due le sale stampe allestite: nella città serafica al Sacro Convento (sala Norsa e spazi sottostanti la piazza infe-

PRIMA LINEA I vigili urbani

riore di San Francesco), a Santa Maria degli Angeli alla Domus Pacis. Anche la ferrovia avrà un ruolo importante in occasione della visita, in quanto sarà un mezzo capace di portare i pellegrini a ridosso dei luoghi percorsi dal corteo papale, con la possibilità quindi di non intasare con altre auto e, magari, utilizzare le stazione di Perugia e Foligno. LA VISITA di Papa Francesco potrà, infine, essere seguita anche sui grandi schermi che verranno installati in luoghi diversi del territorio. In particolare: la pizza superiore di San Francesco, piazza del Comune, piazza San Rufino, piazza Santa Chiara, piazza San Pietro, tre nel centro di Santa Maria degli Angeli e uno a Rivotorto di Assisi. Infine dalle 10.10 alle ore 12.30, RaiUno trasmetterà in diretta l’ingresso del Papa nella Basilica Superiore di San Francesco, la visita alla tomba e la celebrazione eucaristica nella piazza inferiore in onore di San Francesco Patrono d’Italia quando l’Umbria offrirà l’olio che alimenta la lampada votiva dei Comuni d’Italia che arde davanti al sepolcro del Santo protettore della Nazione.


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HABEMUS PAPAM

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SPECIALE PAPA FRANCESCO QUANDO USCI’ LA FUMATA BIANCA

13 MARZO 2013 Papa Francesco benedice la folla

«Buonasera». La parola che ha cambiato la storia Affacciandosi dopo l’elezione, Bergoglio ha conquistato con il sorriso il cuore dei fedeli La semplicità del saluto poi ha fatto il resto

T LA DIRETTA E’ un’emozione unica. Per chi l’ha vissuta dal vivo, ma anche per chi l’ha vista in tv, in diretta streaming o l’ha sentita mentre era in macchina ascoltando la radio. L’elezione del Papa è sempre un fatto speciale. Quando dal comignolo arriva la fumata bianca, gli occhi del mondo si spostano su quella finestra dalla quale si mostrerà il successore di Pietro. E quel 13 marzo fu davvero speciale.

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RA PAPA Francesco e il suo gregge è stato amore a prima vista. Al Santo Padre è bastata una parola, semplice e spontanea, per conquistare la simpatia dei fedeli cristiani. Una volta eletto come successore di Pietro, il cardinal Jorge Mario Bergoglio si è presentato alla folla con il suo nuovo nome, Francesco, e ha pronunciato il suo primo discorso da pontefice iniziando da un genuino saluto: «Buonasera», ha detto, sfoggiando un dolce sorriso. Era il 13 marzo 2013, una data storica. Perché Papa Bergoglio è il primo pontefice ad aver scelto di chiamarsi Francesco, in omaggio al poverello di Assisi; perché è il primo Papa appartenente all’ordine dei gesuiti, è subentrato soprattutto ad un predecessore ancora in vita. Un fatto, questo, che non si verificava nella struttura della Chiesa cattolica dal lontano 1415, quando Gregorio XII rinunciò al ministero petrino al pari di Benedetto XVI quasi seicento anni dopo. SUBITO tra le migliaia di fedeli riuniti in piazza San Pietro o i milioni davanti alla tv è partita una singolare ‘caccia’

di LUCA VAGNETTI

all’informazione, per saperne di più sul nuovo Papa, che fino al momento della sua elezione era stato vescovo di Buenos Aires. Dalla biografia del settantaseienne cardinal Bergoglio emergono subito detta-

PONTEFICE Bergoglio

gli interessanti: dalle origini piemontesi agli studi scolastici come perito chimico. Si apprende poi che Papa Francesco, in gioventù, era stato operato ad un polmone destro all’età di ventun anni. Un fatto, questo, che aveva indotto i vaticanisti a non considerarlo nella lista dei «papabili», nel vero senso della parola. LA SCELTA del conclave è invece caduta su quel cardinale «scelto dall’altra parte del Mondo», come egli stesso si è definito parlando dal loggiato. Già nel 2005, al tempo dell’elezione di Papa Ratzinger, era stato il più votato dopo Benedetto XVI di cui si è ritrovato ad essere il successore otto anni dopo. Nel suo primo discorso pubblico ha esortato i fedeli di tutto il mondo a pregare per il suo predecessore e per lui, sottolineando questo momento chinando il capo e rimanendo in silenzio per qualche istante. Papa Francesco, in quella storica notte del 13 marzo, ha poi impartito la tradizionale benedizione Urbi et Orbi senza l’abito corale previsto per l’occasione, ma indossando solo l’abito bianco con la croce pettorale in argento che utilizzava prima della nomina papale. Piccoli, grandi gesti colti e apprezzati da una folla festante, sempre più vicina al suo pastore.


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VICINO DI CASA L’avvocato Marco Tommasi (unità pastorale di Ponte San Giovanni) è rimasto affascinato da diversi aspetti del modo di interpretare la missione papale tipici di Bergoglio: «Papa Francesco è un cristiano tra i cristiani, ha abbattuto il distacco tra la chiesa e la comunità dei fedeli. Lo viviamo quasi come se fosse un vicino di casa». Stavolta, ad Assisi, sarà vicino per davvero non solo con il cuore ma anche fisicamente.

LA VOCE DEI PELLEGRINI

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LA VOGLIA DI ESSERCI SENZA PAURA Il Santo Padre tra la folla a San Pietro

«Speriamo di riuscire a stringergli la mano» Insegnanti, operai e casalinghe saliranno sui bus per incontrare il Papa nel suo cammino ad Assisi «La televisione non basta, vogliamo parlare con lui»

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NA MESSA celebrata dal Papa val bene un’alzataccia, con la sveglia che suona in piena notte. C’è un pullman da prendere, una manciata di chilometri da percorrere in autobus per arrivare a Santa Maria degli Angeli, dove il Pontefice incontrerà i fedeli della diocesi di Perugia che assisteranno alla cerimonia in programma alle 11 all’interno della Basilica Inferiore. A centinaia sono pronti di buon grado a sacrificare qualche ora di sonno per incontrare Francesco, il Santo Padre venuto da lontano ma che la gente sente vicino come non mai. Ma cos’è che ai fedeli piace tanto di Papa Bergoglio? L’abbiamo chiesto ad alcuni dei fortunati che potranno vedere il pontefice da vicino, a Santa Maria degli Angeli. LA PROFESSORESSA Maddalena Pievaioli partirà dalla parrocchia di Monteluce con le idee chiare: «Di Papa Francesco — spiega — mi hanno colpito semplicità a trasparenza. Ha portato una ventata di freschezza evangelica che va al di là dello stile: nel suo mes-

di LUCA VAGNETTI

saggio c’è una forte adesione al Vangelo». L’opportunità di vedere il Papa da vicino, poi, non capita proprio tutti i giorni: «Io ho avuto l’onore di incontrarlo e di stringergli la mano già a Roma. Sarò però anche ad Assisi — conclude la

FOLLA Piazza San Pietro

professoressa Pievaioli — perché ritengo sia dovere di un credente condividere una giornata con il Santo Padre all’insegna dell’unità e della comunione». MARIA LUISA Pecetti, casalinga che fa riferimento alla parrocchia di Santo Spirito, è emozionata «perché un conto è vedere il Papa in televisione, un altro essere lì presente. Il Pontefice, venendo ad Assisi, ha intrapreso un viaggio interiore dall’elevato significato e ci invita ad accompagnarlo in questo suo percorso». La risposta all’appello di Francesco è stata immediata: «Questo Papa va dritto al cuore delle persone, direttamente, senza schermi». Anche l’imprenditore gualdese Alessio Passeri non ci ha pensato su due volte di fronte alla possibilità di accogliere il Santo Padre nella terra del poverello di cui ha preso il nome: «Francesco — sottolinea — ha saputo riportare la speranza tra di noi, ha riavvicinato la chiesa alle persone comuni. Trasmette bontà e il suo spirito è davvero francescano, con i suoi continui riferimenti alla necessità di aiutare i poveri. Mi è piaciuto da subito, da quando si è affacciato per la prima volta in piazza San Pietro».


LA SICUREZZA

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SPECIALE PAPA FRANCESCO LA GUARDIA E’ ALTA

PROVE L’elicottero papale atterrato sul prato del Serafico

Silenziosa task-force mischiata tra la gente Vanno tutelate sia l’incolumità del Santo Padre che quella delle decine di migliaia di pellegrini Così scatta una protezione globale ma ‘discreta’

GENDARMERIA Accanto alle forze dell’ordine dello Stato (polizia, carabinieri e guardia di finanza) agiranno anche alcuni specialisti della Gendarmeria vaticana, che nel corso delle ultime settimane hanno effettuato sopralluoghi ad Assisi. L’arrivo del loro elicottero per un sopralluogo preventivo ha suscitato non poca attenzione e curiosità tra i residenti e i commercianti della città. L’obiettivo, vista anche la ‘vivacità’ di Papa Francesco negli spostamenti, è non commettere errori.

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ITTÀ BLINDATA aspettando il pellegrinaggio di Papa Francesco. E non poteva essere diversamente, trattandosi della visita di un Pontefice, il successore di Pietro che sceglie di giungere sul colle dove tutto parla del Santo Poverello. Bergoglio è stato il primo ad aver scelto il nome di Francesco. Di conseguenza, le misure di sicurezza saranno in linea con l’importanza del viaggio e in un contesto difficile come può essere quello caratterizzato da una serie di spostamenti sul territorio. Molti poliziotti e carabinieri saranno presenti anche in abiti borghesi, mischiandosi senza clamore tra la folla. SARANNO infatti undici i luoghi toccati da Papa Bergoglio: il Serafico, dove l’elicottero atterrerà alle 7.45, il Santuario di San Damiano, il Vescovado, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, la Basilica di San Francesco, la piazza inferiore di San Francesco, il Centro Caritas a Santa Maria degli Angeli, l’Eremo delle Carceri, ai piedi del monte Subasio, la Cattedrale di San Rufino, la

di MAURIZIO BAGLIONI

Basilica di Santa Chiara, Santa Maria degli Angeli, il Santuario di Rivotorto, il campo sportivo di Rivotorto dove alle 19.15 è previsto il decollo per il rientro in Vaticano. Tuttavia l’obiettivo di fondo della giornata è quello di con-

POLIZIA Agenti ad Assisi

sentire al più grande numero possibile di persone di vedere il Papa. Nel contempo si sono volute evitare restrizioni eccessive anche per quel che riguarda il traffico che, nelle aree interessate dal passaggio del corteo papale, sarà limitato soltanto nel tempo necessario. Per il pubblico sono state individuate sia le zone chiuse, accessibili solo tramite pass, che zone aperte, di libero accesso. LE ZONE per le quali è necessario essere in possesso di tagliandi (che andavano richiesti tramite il sito internet della Diocesi di Assisi) sono le Piazze Inferiore e Superiore di San Francesco, Piazza San Rufino, il piazzale antistante la Basilica di Santa Maria degli Angeli. Alle altre vie e zone del centro storico di Assisi e di Santa Maria degli Angeli e alle altre interessate dal passaggio del Santo Padre si potrà accedere liberamente sino ad esaurimento degli spazi disponibili. Inutile dire che la viabilità subirà delle modifiche in base agli spostamenti del Pontefice. Chi si dovrà muovere con i veicoli – è questa la raccomandazione che viene rivolta – dovrà farlo con largo anticipo e tenendo conto degli orari che caratterizzeranno i diversi momenti dell’evento.


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IL VESCOVO L’arcivescovo di Perugia, monsignor Gualtiero Bassetti (foto in basso) ha sottolineato un aspetto importantissimo: «Da domani — ha detto il Presule — la Chiesa mondiale potrebbe non essere più la stessa. Dall’Umbria e da Assisi il Papa potrebbe tracciare ufficialmente la nuova rotta della Chiesa. E dopo questa visita nulla potrebbe essere più come prima. Non si tratta di una normale visita pastorale, ma c’è molto più». E l’attesa aumenta.

IL VIAGGIO DELLA FEDE

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LA PARTENZA ALL’ALBA DUOMO La cattedrale di San Lorenzo gremita

Dieci autobus da Perugia «Sì, il Papa è uno di noi» Sono 380 i fedeli in arrivo dal capoluogo scelti per partecipare alla Messa delle 11 nella Basilica Don Paolo Giulietti: «Lui parla con semplicità»

L’

EMOZIONE è palpabile. Tra i fedeli della diocesi perugina, 380 «fortunati» (tra cui trenta parroci) sono stati scelti per partecipare alla messa che Papa Francesco celebrerà alle 11 alla Basilica. Un piccolo contingente di collaboratori parrocchiali, membri delle associazioni e semplici credenti che rappresenteranno un piccolo spaccato dell’universo della fede perugina di fronte al Pontefice. Partiranno di mattina presto con dieci pullman, molti altri ne arriveranno in forma privata. A GUIDARE la spedizione è don Paolo Giulietti, vicario del vescovo Gualtiero Bassetti: «Perché Papa Francesco piace tanto ai fedeli? Credo — spiega don Paolo — che essenzialmente sia per due motivi: la sua grande capacità di relazionarsi con le persone lo avvicina alla gente e i credenti lo sentono vicino. Parla con semplicità, non dice cose nuove ma le dice in maniera nuova. E’ uno stile molto sudamericano, tipico di una chiesa giovane che ha portato tra di noi. L’altro aspetto affascinante di Papa Francesco è la sua volontà di riformare la struttura della chiesa, di mettere mano agli

di LUCA VAGNETTI

aspetti che hanno bisogno di essere rinnovati. Ha già dato numerosi segnali che vanno in questa direzione e i credenti hanno quindi maturato grandi aspettative nei suoi riguardi». Anche tra gli stessi parroci la figura del Santo Pa-

VICARIO Don Paolo

dre ha un forte valore evocativo: «Ho letto con molto interesse — spiega don Paolo — un’intervista in cui Papa Bergoglio parlava di se stesso in maniera molto personale, della sua vita e della sua infanzia. I suoi discorsi, poi, sono sempre molto intensi e pieni di significato. Ricordo quando ha detto che i preti ‘devono avere l’odore delle pecore’ ed essere custodi del loro gregge. Sono concetti immediatamente comprensibili, diretti, ma anche molto profondi». DI UN PAPA così, in un momento caratterizzato da grandi tensioni sullo scenario politico internazionale e da una crisi generale della fede, c’era forse davvero bisogno: «Queste sono cose che decide lo Spirito Santo. Di certo le azioni e i discorsi di Papa Francesco hanno una grande eco anche presso le persone lontane, con cui ha una forte capacità di entrare in contatto nonostante la distanza. Il gradimento di questo Pontefice è altissimo, ma ci saranno anche momenti in cui le sue teorie potranno risultare impopolari. E’ già successo quando si è espresso sulla guerra, vedremo come saranno accolte di volta in volta le sue prese di posizione sugli argomenti più delicati. Di sicuro — conclude don Paolo — Papa Francesco ha contribuito a riavvicinare alla chiesa anche gente che si era un po’ allontanata».


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