LUGLIO AGOSTO 2011
LE OPERE
La Bohème Turandot Madama Butterfly
IL BALLETTO
Roberto Bolle and Friends Compagnia Julien Lestel in Corps et Âmes
LA PROSA
Madame Butterfly di D. Belasco
L’ALBO D’ORO Gli interpreti dal 1930 a oggi
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Sommario
Supplemento al numero odierno de LA NAZIONE a cura della SPE Direttore responsabile: Mauro Tedeschini Vicedirettori: Mauro Avellini Marcello Mancini Capo servizio: Enrico Salvadori Coordinamento: Umberto Guidi Direzione redazione e amministrazione: 50100 Firenze - Via Paolieri, 3 V.le Giovine Italia, 17
Fotografie: Ufficio Stampa Festival Puccini Grafica ed impaginazione: Kidstudio - FI Stampa: Grafica Editoriale Printing srl Pubblicità: Società Pubblicità Editoriale spa Direzione generale: V.le Milanofiori Strada, 3 Palazzo B10 - 20094 Assago (MI) Sede di Firenze: V.le Giovine Italia, 17 tel. 055-2499203
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Il Sindaco: “Una risorsa fondamentale” L’Assessore: “Un programma di eccellenza” Il Progetto Puccini Il cartellone Le Opere: la Boheme Parlano i direttori Veronesi e Moretti Le Opere: Turandot Le bacchette del festival Nuovi musicisti sulla scena Le Opere: Butterfly Le mostre Puccini il genio moderno Dramma giapponese in prosa Notre Dame de Paris La tradizione del Sol Levante Il melodramma ai raggi x Gli incontri: vediamoci al Cafè Momus La magica danza di Roberto Bolle Puccini sullo schermo Il balletto Corps et Âmes I concerti pop Pommery brinda al bel canto Le stelle di Puccini L’albo d’oro
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INTERVENTI
Il sindaco: una risorsa fondamentale Un fiore all’occhiello, un biglietto da visita formidabile, un’autentica risorsa. E’ tutto questo e altro il Festival Puccini, una realtà culturale di prima importanza alla quale l’amministrazione comunale viareggina annette importanza strategica. E’ con una punta di legittimo orgoglio, dunque, che mi accingo a dare il benvenuto ai graditi ospiti della 57ma edizione del Festival Puccini di Torre del Lago. Non sfugge a nessuno come il particolare fascino dei luoghi prediletti dal maestro Puccini rappresenti l’autentico valore aggiunto della manifestazione, che da pochi anni può contare sul moderno e attrezzato teatro in riva al lago. La fortuna di Puccini non declina, ma anzi si rafforza in tutto il mondo, e la sua musica conquista nuovo prestigio e nuovi estimatori. Consapevole della valenza di questo Festival, l’amministrazione da me guidata è riuscita nell’intento di garantire una stagione di qualità nonostante la severa situazione congiunturale e i sacrifici imposti in ogni settore della vita pubblica dalle difficili condizioni dei bilanci comunali. La ricchezza e la validità del programma che offriamo agli appassionati della musica pucciniana attestano dello sforzo compiuto, del gioco di squadra che ha legato la giunta con l’assessore alla cultura, il presidente della Fondazione Festival Pucciniano Paolo Spadaccini, il direttore artistico Alberto Veronesi, il direttore generale Franco Moretti e tutti i collaboratori del Festival. A ognuno di loro va il mio ringraziamento, mentre auguro al numeroso pubblico una felice immersione nelle più autentiche atmosfere pucciniane. Luca Lunardini Sindaco di Viareggio 4
L’assessore: un programma di eccellenza Fra le numerosE “testate” culturali di prestigio che costituiscono il vanto di Viareggio, non c’è dubbio che il Festival Pucciniano rappresenti una realtà di estrema importanza. Basta scorrere il programma di quest’anno per capire come la recente tradizione di eccellenza sia stata rispettata, fatto notevole se si inquadra la stagione lirica 2011 nell’attuale situazione di “tagli” e sacrifici. Il Pucciniano è una priorità, e come tale non può essere sacrificato. Abbiamo così tre allestimenti di grande livello, per altrettanti capolavori pucciniani (“Bohème”, “Turandot” e “Madama Butterfly”), con “Bohème” come titolo guida e un interessante allestimento filologico di “Turandot”. L’opera della “gelida principessa” si inquadra infatti in una cooperazione Italia-Giappone, attraverso l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo e l’Opera del Popolo giapponese. Di assoluto rilievo l’inedita riproposizione di “Madame Butterfly”, l’opera in prosa di David Belasco che nel 1900 conquistò Puccini, inducendolo a ideare la Butterfly lirica. Un’autentica chicca per appassionati e melomani. Il ponte con il Giappone si perfeziona con la preziosa mostra dei kimono e con la collettiva di scultori nipponici, mentre il musical “Notre Dame de Paris” e concerti di musica leggera di qualità rafforzano il quadro dell’offerta di Torre del Lago, quest’anno ricca e interessante. Ciro Costagliola Vice sindaco e assessore alla cultura Comune di Viareggio
INTERVENTI
IL PROGETTO PUCCINI Il cartellone 2011 del Festival Puccini, articolato tra opera, danza, sinfonica, prosa, mostre e incontri figura la sintesi del nostro progetto culturale per questo spazio straordinario che è il Gran Teatro dedicato a Giacomo Puccini a Torre del Lago, da me frequentato sin da bambino e oggi completamente rinnovato. Sin dal primo giorno del mio insediamento, nell’autunno scorso, ho voluto condividere con il Consiglio di Amministrazione ed il Consiglio di Indirizzo una politica culturale che potesse consentire a questo incantevole spazio di esprimere tutte le sue potenzialità. Ho trovato sostegno e supporto, oltre che nell’Amministrazione comunale e nei Consigli anche nel qualificato staff della Fondazione che ringrazio per la passione con cui si dedica al proprio lavoro, una passione ed una dedizione che non ho visto scemare neppure in una situazione di conte-
nimento ed incertezza come quella che vive il sistema culturale del nostro Paese. E, alle proposte culturali che hanno riscosso il consenso e l’attenzione del pubblico durante i mesi invernali e primaverili, oggi, aggiungiamo la proposta di questo cartellone che affianca ai capolavori pucciniani “La Bohème”, “Turandot” e “Madama Butterfly” che vedremo in allestimenti tradizionali interpretati da bravissimi artisti tra grandi star e giovani promesse, anche il balletto. Ci onoriamo infatti di ospitare per la prima volta a Torre del Lago un grande interprete della danza, Roberto Bolle che regalerà al pubblico del nostro teatro uno spettacolo di grande emozione. La danza vede protagonista anche la giovane compagnia Julien Lestel che presenta in prima assoluta in Italia il lavoro “Corp et Âmes”. Di eccezionale interesse la proposta della messa in scena di “Madame Butterfly” nella versione in
prosa di David Belasco che inaugura il percorso di analisi dei testi letterari che hanno ispirato Puccini. Alla “Madame Butterfly”, faranno seguito infatti allestimenti di altri testi drammaturgici che rappresentano la genesi delle opere pucciniane. Uno sforzo significativo di ricostruzione filologica testuale, iconografica e musicale che sono certo piacerà molto anche al pubblico dei melomani. Mi auguro che il percorso avviato di proposte culturali, anche sperimentali, continui a riscuotere il consenso del nostro pubblico che noi ci impegneremo a non deludere caratterizzando il Teatro di Giacomo Puccini con iniziative di grande valore nell’impegno di salvaguardare e valorizzare il patrimonio musicale che il Maestro ci ha affidato. Paolo Spadaccini Presidente Fondazione Festival Pucciniano 5
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57° Festival Puccini
Torre del Lago 22 luglio-27 agosto 2011 Gran Teatro all’aperto Torre del Lago Puccini
Le opere in cartellone
I concerti
LA BOHèME
FESTIVAL ORCHESTRE GIOVANILI
22, 30 luglio 12, 20, 27 agosto
TURANDOT 23, 29 luglio 7, 13, 26 agosto
MADAMA BUTTERFLY 8, 11, 18 agosto La prosa
MADAME BUTTERFLY di D. Belasco 16, 17, 19 agosto
11, 17 luglio
CARLO COLOMBARA 24 luglio
La danza
ROBERTO BOLLE and FRIENDS 26 luglio
CORPS et ÂMES
Compagnie Julien Lestel 24 agosto
Puccini Off
I POOH 9 agosto
MASSIMO RANIERI Biglietteria: Fondazione Festival Pucciniano Tel (+39) 0584 35.93.22 Tuttoeventi: Tel (+39) 0584 42.72.01 www.puccinifestival.it
10 agosto
NOTRE DAME DE PARIS 31 agosto, 1, 2, 3 settembre
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L’opera viene proposta nel suggestivo nuovo allestimento per la regia di Maurizio Di Mattia.
L’eterna Bohème Titolo guida della stagione 2011. In scena anche la Torre Eiffel
La “Bohème”, l’opera più acclamata e fortunata di Giacomo Puccini, sarà in questo 2011 il titolo guida del cartellone del Festival Puccini. Viene proposta nel colorato e suggestivo nuovo allestimento (coproduzione con Hong Kong Opera House ) per la regia di Maurizio Di Mattia. La Parigi raccontata nel romanzo di Henry Murger “Scenes de la vie de Bohème” a cui Puccini e i librettisti dell’opera si ispirarono per la scrittura di uno dei capolavori assoluti del melodramma italiano sarà simboleggiata da una gigantesca Tour Eiffel che dominerà la scena di Maurizio Varamo dell’allestimento proposto nelle 5 serate sul grande palcoscenico in riva al lago Massaciuccoli. Quella stessa Tour Eiffel che nel luglio del 1900 aveva stupito il maestro Puccini, che da Parigi così scriveva “Ti scrivo – che mi par di toccare il cielo con un dito! – dall’alto della Torre Eiffel. La quale, cospetto!!, ha un solo mancamento... quello di non essere a Torre del Lago!!!” e contagiato dal mythe de Paris aggiungeva: “ci si vive splendidamente... ho una voglia matta di trattenermici”. Dicono le storie che Puccini decise che avrebbe ricavato un’opera dal romanzo “Scènes de la vie de bohème” dopo un incontro fortuito nella Galleria di Milano, intorno al 20 marzo 1893, con Leoncavallo. 8
Il musicista napoletano informò Puccini che stava componendo un’opera dal romanzo di Murger, e la notizia convinse Puccini a mettersi al lavoro per concretizzare un progetto che aveva anche lui accarezzato. Incaricò Illica di buttar giù uno schizzo di sceneggiatura. Il soggetto, redatto a tempo record, venne passato a Giacosa. La preparazione del libretto vero e proprio richiese molto più tempo.
Nel settembre 1894 il lavoro era completato, non dopo modifiche e rifacimenti imposti da Puccini, come sempre molto esigente. La composizione della musica venne terminata il 10 dicembre 1895. Per volontà di Ricordi, la prima ebbe luogo il 1° febbraio 1896 al Regio di Torino, con la direzione orchestrale di Arturo Toscanini. Subito accolta con favore dal pubblico, “La Bohème” inizialmente incontrò
Le date di Bohème 30 luglio 12, 20, 27 agosto
Le ‘voci’ che si alterneranno
riserve da una parte minoritaria della critica, ma si sarebbe rivelata una delle opere più amate di Puccini, un autentico capolavoro rappresentato in ogni paese e in ogni epoca. Valga per tutti il celebre giudizio che ne dette Igor Stravinskij nel 1956: “Più invecchio, più mi convinco che ‘La Bohème’ è un capolavoro e che adoro Puccini, il quale mi sembra sempre più bello”.
Nel ruolo di Mimì, con i costumi firmati da Anna Biagiotti, si alterneranno Donata D’Annunzio Lombardi (22-30 luglio/ 27 agosto) beniamina del pubblico del Festival Puccini che l’ha già applaudita nei ruoli di Musetta, Liù e Cio Cio San e che la troverà per la prima volta protagonista nei panni della povera Mimì, insieme a Serena Farnocchia (12-20 agosto). Nel ruolo di Rodolfo si alterneranno Aquiles Machado (22 luglio-20 agosto), Gianluca Terranova (30 luglio - 12 agosto) e Leonardo Caimi
(27 agosto). Negli altri ruoli troviamo Musetta: Anna Maria Dell’Oste (22-30 luglio/12 agosto), Alida Berti (20-27 agosto); Marcello: Luca Salsi (22-30 luglio), Marzio Giossi (12-20-27 agosto); Schaunard Roberto Accurso; Colline Alessandro Guerzoni e Choi Seung Pil. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Festival Puccini si alterneranno Alberto Veronesi, (22-30 luglio/20 agosto), direttore artistico e musicale della rassegna pucciniana di Torre del Lago e Mauro Roveri (1227 agosto).
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INTERVENTI
Uno sguardo sul mondo
Stagione straordinaria Sarà un altro cartellone straordinario, quello del 57° Festival Puccini, un programma che nonostante le difficoltà economiche a cui la Fondazione ha dovuto far fronte, annovera spettacoli ed eventi di grande qualità. Tre titoli d’opera tra i più amati dal pubblico mondiale, un nuovo allestimento di “La Bohème” coprodotta con Hong Kong Opera House, titolo d’apertura di una stagione che vedrà alternarsi sul palcoscenico del Gran Teatro Giacomo Puccini, l’allestimento colossal di Turandot di Scaparro e Frigerio e una “Madama Butterfly” tutta giapponese per la regia del baritono Takao Okamura che ha optato per una lettura attenta e precisa del libretto. Poi ci saranno gli spettacoli di balletto, il gala lirico di Carlo Colombara e lo spettacolo di prosa “Madame Butterfly” di David Belasco, per la prima volta in Italia. Ancora una volta al fianco di grandi artisti troviamo i giovani, talenti che saranno le stelle di domani e che riteniamo di dover promuovere e incoraggiare su questo palcoscenico. Un cartellone variegato per un pubblico eterogeneo ed esigente che ama la tradizione ma anche la novità. L’unico rammarico è quello di essere stati costretti, a causa dei gravi tagli al bilancio, a rinunciare, rispetto al progetto iniziale, alla messa in scena di “Mameli” di Ruggero Leoncavallo che avevamo programmato di inserire in occasione dell’anno in cui ricorrono i 150 anni dell’Unità d’Italia. Tuttavia non abbiamo accantonato l’idea di una messa in scena di quest’opera nel prossimo futuro, per andare avanti nella nostra volontà di riscoprire pagine inedite della storia del melodramma, volontà che con successo si è sposata e si sposa con la linea artistica del Festival Puccini. Alberto Veronesi Direttore Artistico Festival Puccini
Il catalogo pucciniano annovera opere ambientate in tre continenti: America, Europa ed Asia. Questa attenzione al mondo, oltre a sedurre il pubblico del suo tempo, ha reso il Maestro Puccini celebre e celebrato in tutto il mondo e particolarmente in alcuni di quei Paesi che Puccini tratteggiò con maestria musicale e teatrale. Questa vocazione internazionalista è stata con piacere ereditata dal Festival che sulle rive del Lago Massaciuccoli apre le porte al mondo nel nome di questo genio che risulta la quintessenza dell’arte musicale italiana, e ha consentito alle nostre masse, alle maestranze e alle nostre produzioni di varcare più volte i confini del nostro teatro e attraversare gli Oceani, per lo più con la prua rivolta ad Oriente, e non solo in omaggio al Paese di Turandot, o a quello di Cio Cio San,, ma anche e soprattutto perché in questo primo scorcio del XXI Secolo, in quei Paesi amore e attenzione per l’opera lirica aumentano di anno in anno,. Succede quindi che nel Festival Puccini numero 57 si possano annoverare due coproduzioni con teatri asiatici, su tre produzioni, quante ne conta il cartellone lirico del nostro Festival, quest’anno eclettico come non mai nella varietà dell’offerta di spettacoli e di generi teatrali e musicali. Una proposta artistica di assoluto spessore artistico per il nostro pubblico che ringraziamo per la passione con cui ci segue. Franco Moretti Direttore generale
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Turandot magnifica incompiuta Ritorna l’ultima opera pucciniana di incomparabile bellezza L’incompiuta pucciniana – la prima scaligera fu eseguita così come il Maestro l’aveva lasciata prima di morire nel 1924, mancavano al compimento 36 pagine di partitura, il duetto e il finale completato poi da Franco Alfano – andrà in scena nella ripresa del fortunato allestimento kolossal di Ezio Frigerio per la regia di Maurizio Scaparro e i costumi di Franca Squarciapino. 12
Un cast straordinario per Turandot che vedrà interpreti dei tre enigmi nel ruolo del titolo Antonia Cifrone, al debutto nel ruolo (23-29 luglio/7 agosto), Giovanna Casolla (26 agosto) una delle più grandi interpreti della gelida Principessa e la giovane Nila Masala (13 agosto). Nel ruolo di Calaf si alterneranno Piero Giuliacci (23 29 luglio) /Kyu Sung Park (7-13-26 agosto) mentre nelle vesti
della giovane schiava Liù troveremo Serena Farnocchia (23 luglio), Satomi Ogawa (29 luglio – 13 agosto) e Mimma Briganti (7-26 agosto). Timur saranno Carlo Colombara (2329 luglio) ed Enrico Iori (7-13-26 agosto). Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Festival Puccini il gradito ritorno della bacchetta di Keri Lynn
Le date della Turandot 23-29 luglio 7-13-26 agosto
“A questo punto il Maestro è morto” Wilson (23-29 luglio/7 agosto) a cui si alternerà Giampaolo Mazzoli (1326 agosto) anche direttore dell’Istituto Musicale Boccherini di Lucca. Dopo la morte del fidato librettista Giacosa, avvenuta nel 1906, Puccini si era orientato verso Giuseppe Adami, autore della “Rondine” e del “Tabarro”. A lui affiancò, per formare una coppia che potesse sostituire degnamente il tandem Giacosa-Illica, il drammaturgo veronese Renato Simoni. Al duo Adami-Simoni il Maestro chiese, nel 1920, di scrivere un libretto tratto da “Turandot”, una fiaba teatrale di ambientazione esotica, scritta da Carlo Gozzi nel 18° secolo e adattata da Schiller nel 1801. Come sempre, Puccini
si rivelò esigentissimo con i suoi librettisti. Rifacimenti, modifiche dell’impostazione e persino propositi di abbandono si alternarono lungo i primi tre anni di attività. Nel giugno del 1923 Puccini si mise al lavoro sul terzo atto, ma senza lo slancio di sempre. I dubbi permanevano. Alla fine dell’anno si manifestarono i dolori alla gola provocati – sarebbe stato accertato nell’ottobre del 1924 – da un grave tumore alla faringe. Nel novembre dello stesso anno, Puccini moriva a Bruxelles dopo un intervento chirurgico. L’opera era rimasta incompleta, con l’ultimo duetto e il finale appena abbozzati. Su intervento di Toscanini, Franco Alfano fu incaricato di completare “Turandot”.
La prima rappresentazione di “Turandot” andò in scena alla Scala di Milano il 25 aprile del 1926. Quella sera non venne eseguito il finale completato da Franco Alfano. Il direttore d’orchestra Arturo Toscanini arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!», ovvero dopo l’ultima pagina completata dall'autore, rivolgendosi al pubblico con queste parole: «Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto.» La sera seguente, l’opera fu rappresentata, sempre sotto la direzione di Toscanini, includendo anche il finale di Alfano.
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I maestri: dall’alto in basso, in senso orario Alberto Veronesi Mauro Roveri Keri-Lynn Wilson Valerio Galli Gian Paolo Mazzoli
LE BACCHETTE DEL FESTIVAL Sul podio del Festival Puccini di Torre del Lago si alterneranno come sempre nomi illustri e abili direttori che interpreteranno la partitura pucciniana alla testa dell’Orchestra del Festival Puccini di Torre del Lago. Al maestro Alberto Veronesi è affidata la direzione di “La Bohème” che andrà in scena il 22 luglio, titolo d’apertura del 57° Festival Puccini. Veronesi, direttore artistico del Festival, è reduce da un anno di straordinari successi come la
direzione del colossale “Nabucco” allo Stadio Olimpico, lo scorso giugno. Veronesi cederà la bacchetta a Mauro Roveri direttore artistico dei Corsi di perfezionamento musicale presso Teatro La Fenice e del complesso “ I Cameristi della Fenice “ e vicepresidente dell’Orchestra Filarmonica del teatro veneziano. Turandot sarà diretta dalla statunitense Keri –Lynn Wilson, che torna a Torre del Lago dopo essere stata apprezzata dal pubblico
del Gran Teatro nell’estate 2007 alla direzione di Tosca. Alla bellissima Wilson si alternerà il maestro Gian Paolo Mazzoli direttore dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “L. Boccherini” di Lucca. Madama Butterfly è invece affidata a Valerio Galli, il primo direttore viareggino ad aver diretto a Torre del Lago, già applaudito nel 2007 alla direzione di Tosca e nel 2009 alla testa dell’orchestra in Turandot. 15
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Nuovi musicisti sulla scena Il prologo di quest’anno: il Festival delle orchestre giovanili Il Festival delle orchestre giovanili che ospita i migliori talenti musicali delle più rinomate orchestre internazionali ha fatto tappa al Gran teatro Giacomo Puccini di Torre del Lago con due concerti nell’auditorium Enrico Caruso, l’11 e il 17 luglio. Hanno così fatto da preludio al variegato cartellone di eventi del 57° Festival Puccini di Torre del Lago due eventi che hanno visto protagoniste orchestre provenienti dall’Olanda (Viotta Youth Orchestra 11 luglio) e dalla Danimarca (Dusika Youth Orchestra 17 luglio. Lunedì 11 luglio l’Auditorium Enrico Caruso ha ospitato la Viotta Youth Orchestra, compagine proveniente dall’Olanda e composta da 85 musicisti tra i 14 e i 23 anni. Diretta da Dick van Gasteren spazia in un variegato repertorio che va da Stravinsky, a Alphons Diepenbrock, da Strauss a Tchaikovsky. Il 17 luglio è stata la volta della Dusika Youth Orchestra, proveniente dalla Danimarca e composta da 60 elementi che hanno proposto brani da Mozart, Nierlsen e Sibelius. Sul podio Casper Schreiber.
La Viotta Youth Orchestra
La Dusika Youth Orchestra
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Le date di Madama Butterfly 6-11-18 agosto
Esotica Butterfly
Nel segno del Giappone l’allestimento filologico in riva al lago La geniale intuizione del Maestro Puccini e Madama Butterfly consentono alla Fondazione Festival Pucciniano di mantenere sempre vivo lo scambio culturale e artistico con il Giappone, a cui il Festival Puccini farà uno speciale omaggio durante la Stagione 2011 anche in segno di amicizia e solidarietà per gli effetti del tragico sisma dello scorso inverno. Uno speciale omaggio al Giappone nell’occasione delle rappresentazioni dell’allestimento, tutto giapponese, di “Madama Butterfly”, grazie alla collaborazione con l’Npo di Tokyo (Opera del Popolo giapponese ) che ha affidato al baritono Takao Okamura la regia di uno spettacolo che si annuncia di 18
assoluto interesse artistico per la fedeltà con cui il regista rappresenterà tradizioni e costumi del Paese del Sol Levante. Una coproduzione resa possibile anche grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo diretto da Umberto Donati che ha favorito la realizzazione di questa coproduzione in un più ampio progetto che ha visto proprio a Tokyo un importante Simposio dal titolo “Madama Butterfly e la cultura giapponese” a cui hanno preso parte illustri musicologi giapponesi ed internazionali per indagare la straordinaria bellezza di questa partitura con cui Puccini
riuscì a rappresentare un popolo ed una cultura senza averli mai conosciuti. Ogni rappresentazione dell’opera in Giappone fa registrare sempre il tutto esaurito, le melodie di Madama Butterfly si ascoltano negli ascensori e sulle scale mobili o nelle canzoni popolari sin dagli anni trenta. Ma, come il maestro Puccini sia riuscito a così ben rappresentare cultura e tradizioni di un Paese che non aveva mai visitato è per i giapponesi, ancora oggi, motivo di grande curiosità e soprattutto di indagine, oltre che di orgoglio. L’allestimento che propone il cartellone del Festival Puccini di Torre
del Lago, interamente realizzato in Giappone , scene di Naoji Kawaguci si caratterizza per la “rilettura del libretto” in chiave filologica; il regista Takao Okamura pone un’attenzione meticolosa ai dettagli legati alla tradizione e al costume del Giappone. Una fedeltà alla tradizione giapponese che ritroveremo negli splendidi costumi dello stilista Yasuhiro Chiji il più famoso creatore contemporaneo di kimono di cui sarà allestita durante il Festival 2011 (6 -27 agosto) negli spazi del Teatro una straordinaria Mostra, “Kimono Collection” che farà conoscere al pubblico internazionale del Festival Puccini la straordinaria collezione di Yasuhiro Chiji del
tradizionale costume giapponese, oggi custodita nel Museo di Kyoto. Altro elemento distintivo di questo speciale allestimento della commovente storia della geisha è rappresentato dall’interpretazione: nei ruoli giapponesi troveremo solo interpreti giapponesi: Cio- Cio –San è Sakiko Ninomiya; Suzuki è Kimiko Suehiro; Goro, Jun Takahashi ; mentre nei ruoli occidentali troveremo Marcello Bedoni (Pinkerton); Sergio Bologna (Sharpless); Alessandra Meozzi (Kate Pinkerton). Al debutto in questo titolo a Torre del Lago, alla testa di Orchestra e Coro del Festival Puccini il direttore Valerio Galli, il primo direttore viareggino protagonista sul podio del tempio della musica dedicato a Giacomo Puccini. 19
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Le mostre A passo di Danza
Mostra di Pittura di Guido Berti dal 24 al 31 luglio Gran Foyer del Teatro Giacomo Puccini
Riflessioni naturali di Amerigo Pelosini luglio - agosto Sala dell’Airone
Colore e musica: Armonia e melodia Coppola
dal 30 luglio al 27 agosto Gran Foyer del Teatro Giacomo Puccini
Alessandro Tofanelli Nel volo del colore
agosto - settembre Gran Teatro Giacomo Puccini
OMAGGIO AL GIAPPONE
I Festival Giapponesi
Mostra fotografica a cura dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma dal 5 al 31 agosto Gran Foyer del Teatro Giacomo Puccini
L’Oriente in Italia
Collettiva di scultori giapponesi Itto Kuetani, Yoshin Ogata, Maki Nakamura, Isao Sugiyama luglio-agosto Parco della Musica del Gran Teatro Giacomo Puccini
Kimono Collection Mostra di kimono firmati dallo stilista Yashuiro Chiji dal 6 al 27 agosto Gran Teatro Giacomo Puccini Sala Belvedere Ingresso a pagamento
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Puccini il genio moderno Cenni biografici e cronologia delle opere
Il mito Puccini si alimenta delle trame delle sue opere, delle eroine indimenticabili, ma anche del personaggio stesso, che ci appare oggi, ad oltre 150 anni dalla nascita, ancora moderno. Nasce a Lucca il 22 dicembre 1858, sesto figlio dei nove avuti dalla coppia composta da Michele e Albina Magi. I Puccini sono tradizionalmente maestri di cappella del Duomo di Lucca. A dieci anni canta nel coro della chiesa, a undici prende lezioni di musica dallo zio materno, a dodici suona l’organo in chiesa, nelle funzioni domenicali. Nel 1874 entra all’Istituto musicale “Giovanni Pacini” di Lucca, e l’anno successivo ottiene il primo premio al corso d’organo della scuola. A 18 anni raggiunge a piedi Pisa per assistere all’Aida di Verdi, un incontro destinato a segnarlo. In questo periodo scrive le sue prime composizioni musicali.
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Dal 1880 al 1883 studia al Conservatorio di Milano, grazie ad una borsa di studio ottenuta dalla madre presso la Regina Margherita. Sono anni di ristrettezze economiche, durante i quali è legato a un altro grande giovane musicista, Pietro Mascagni. Tra i suoi maestri, Amilcare Ponchielli e Antonio Bazzini. L’esordio nell’opera vede Puccini impegnato nella stesura delle “Villi” (composta come “Le Willis” nel 1883 per partecipare al concorso Sonzogno, non vinse, ma fu acquistata dal concorrente Ricordi) e “Edgar”, rappresentata nel 1889 ma non bene accolta dal pubblico. L’incontro con Ricordi si rivelò fondamentale, in quanto l’editore, convinto delle grandi doti del giovane Puccini, gli concesse un assegno mensile. Nel 1884 aveva iniziato una relazione duratura con Elvira Bonturi, già sposata con un droghiere e madre di Fosca. Dalla loro unione nel 1886 nasce il figlio Antonio. Nel 1891 si stabilisce a Torre del Lago, prima in una casa d’affitto e poi – dal 1900 – nella villa in riva al Lago. Puccini ama la frazione lacustre di Viareggio, che considera il
luogo ideale per comporre, cacciare, passare serate con gli amici. Si dichiara affetto da “torrelaghite acuta” e definisce così il suo ritiro: “Gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, ‘turris eburnea’, ‘vas spirituale’, reggia...” Lascerà Torre del Lago nel primo dopoguerra, allontanato dai rumori delle torbiere, per acquistare prima una tenuta a Orbetello e poi (nel 1921) la villa di Viareggio. Muore a Bruxelles il 29 novembre del 1924, in seguito a un intervento chirurgico per curare un tumore alla gola. Il vero successo gli arride nel 1893 con “Manon Lescaut”, seguita nel 1896 da “La bohème”, che segna l’inizio della collaborazione con il duo di librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, proseguita fino al 1906. La cronologia delle altre opere è la seguente: “Tosca” (1900); “Madama Butterfly” (1904); “La fanciulla del West” (1910); “La rondine” (1917); “Trittico” (“Il tabarro”, “Suor Angelica”, “Gianni Schicchi”, 1918); “Turandot” (prima rappresentazione postuma nel 1926).
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Le date di Madame Butterfly 16, 17, 19 agosto
Evelyn Millard, protagonista della “Butterfly� in prosa di Belasco (1900) 24
Dramma giapponese in prosa Novità, la “Madame Butterfly” di Belasco che sedusse Puccini
“Leggila e fammi sapere che ne pensi. Io sono completamente incantato dalla storia” scriveva Giacomo Puccini al suo librettista Luigi Illica nel trasmettergli la traduzione del racconto di John Luter Long “Madama Butterfly” dopo aver assistito a Londra alla rappresentazione del dramma di David Belasco, “Madame Butterfly”. Nell’estate del 1900, Puccini che era a Londra per le prove di Tosca al Covent Garden, su consiglio dell’impresario Francis Nielsen, assistette al Duke’s of York Theatre (per ben tre volte) alla messa in scena londinese di “Madame Butterfly” di David Belasco (un successo già consacrato dalle precedenti 24 repliche a New York). Nonostante l’incapacità, per la scarsa conoscenza dell’inglese, di seguirne appieno il testo, ne rimase profondamente impressionato, lo “capì” e se ne entusiasmò, tanto da chiederne – quasi implorando – i diritti per farne il soggetto per il suo nuovo melodramma, appunto, “Madama Butterfly”. Ad entusiasmare Puccini furono la drammatizzazione, ma anche le suggestioni musicali di carattere giapponese ideate da William Furst per Belasco. Ma fu la scena della veglia, col passaggio dal tramonto all’alba, che Belasco risolse senza interruzione, a sedurre definitivamente Puccini: le luci filtrate attraverso la stoffa. Quel tramonto e quell’alba di seta. Quelle note precise e sfumate come i colori della sera. Quell’assenza di parole inaspettata, , persino sfacciata. Quattordici minuti di sfida tra il pubblico e il regista.
Foto di gruppo del 1910: da sinistra Giulio Gatti-Casazza, David Belasco, Arturo Toscanini e Giacomo Puccini
La Fondazione Festival Pucciniano ha intesso proporre – novità assoluta del cartellone – a fianco della versione in musica di Giacomo Puccini una rappresentazione molto fedele a quella originale presentata nella primavera-estate del 1900 al Duke, grazie alla lunga ricerca fatta da Vania Bonetti che ne firma la regia. Vania Bonetti, rappresenta il dramma in maniera il più conforme possibile a quello che così tanto sedusse Puccini pur cercando tecniche di recitazione più vicine al gusto del pubblico contemporaneo, ma lasciando tutti quegli elementi che, disseminati nel testo e nelle indicazioni di regia, contribuivano a rendere il personaggio di Butterfly così accattivante e ricco di fascino. Sarà presentata l’intera scena della veglia, che tanto sedusse il pubblico dell’epoca e soprattutto
Puccini, senza spezzare la continuità dell’azione e risolvendo il passaggio dal tramonto all’alba attraverso un gioco di luci, per mettere in risalto quanto la condizione di estraneità della protagonista sia legata alla dimensione della comunicazione assolutamente non verbale. La stessa fedeltà alla rappresentazione londinese la ritroviamo nell’allestimento scenico e nei costumi ideati da Angelo Bertini, realizzati dalla Fondazione Cerratelli, sulla base di studi iconografici. La musica prevede un’esecuzione in forma ridotta dello spartito originale di William Furst per orchestra. Gli attori, tutti giovani, formatisi nelle più prestigiose accademie nazionali e internazionali, hanno alle spalle numerose ed importanti esperienze teatrali e cinematografiche. Madame Butterfly: Manuela Congia; Suzuki: Alice Bachi; Sharpless: Paolo Giommarelli; Pinkerton: Simon Blackhall. 25
Le date di Notre Dame de Paris 31 agosto 1, 2, 3 settembre
Notre Dame de Paris In riva al lago l’allestimento del decennale del famoso musical Uno dei musical più conosciuti ed amati degli ultimi anni fa tappa a Torre del Lago nell’ambito del tour che festeggia i dieci anni dello spettacolo campione di incassi. “Notre Dame de Paris” torna a far sognare nella magica atmosfera di Torre del Lago. L’Arena del Gran Teatro all’Aperto Giacomo Puccini ospiterà il tour del decennale dal 31 agosto al 3 settembre, quattro serate a suggello del ricco e variegato cartellone del 57° Festival Puccini di Torre del Lago. 26
Sono passati ormai dieci anni dalla prima di “Notre Dame de Paris” in versione originale francese in scena al Forum di Assago il 21 marzo 2001 e 9 anni dal debutto della versione italiana dello spettacolo al Gran Teatro di Roma il 14 marzo 2002. In questo lunghissimo periodo di rappresentazioni in tutto il Paese, l’Opera Popolare di Riccardo Cocciante e Luc Plamondon, nella versione italiana di Pasquale Panella, ha mietuto trionfi e successi stagione dopo stagione. Abbiamo
quindi voluto riportare i numeri di “Notre Dame de Paris”, insieme alle notizie di carattere generale sulle caratteristiche dello spettacolo e i riconoscimenti ottenuti in tutti questi anni. In questi 10 anni: 842 repliche ad oggi in Italia; 2.500.000 spettatori paganti; 35 cantanti: 7 nel ruolo di Esmeralda, 5 in quello di Quasimodo, 6 nei panni di Gringoire e di Frollo, 3 in quelli di Clopin e Febo e 4 nel ruolo di Fiordaliso; 75 ballerini, acrobati e breaker; 106 tecnici specializzati; 38 città toccate dal tour;
82 tappe; 400 ore di registrazione audio e video; 18 mezzi pesanti noleggiati; 2.846 biglietti omaggio emessi; 500 le telefonate giornaliere per informazioni e prenotazioni; 425 gli operatori che hanno lavorato alla produzione italiana. “Notre-Dame de Paris” è uno dei romanzi più famosi di Victor Hugo. Pubblicato nel 1831, fu il primo grande successo dello scrittore francese. Venne infatti immediatamente accolto con amplissimo successo, superando senza problemi le possibili censure del tempo. La trama è romantica e conosciutissima. La vicenda si svolge a Parigi, nel XV secolo. Una tribù di zingari (della quale fa parte la bella Esmeralda) si è stabilita nella periferia di Pari-
gi. Quasimodo, un essere deforme e di mostruosa bruttezza, suona le campane della cattedrale di Notre Dame. Il gobbo di Notre Dame è di animo buono ma non lo manifesta.
Si innamora dell’affascinante Esmeralda. La vicenda ha ispirato numerosi film (anche un lungometraggio di animazione Disney), oltre al musical di Plamondon-Cocciante.
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I PARTNER DEL FESTIVAL
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Mostra Kimono Dal 6 al 27 agosto
La tradizione del Sol Levante In mostra gli stupendi kimono creati da Yasuhiro Chiji È nel segno di un ponte ideale fra l’Italia e il Giappone questa edizione 2011 del Festival Puccini. A cominciare dall’allestimento – particolarmente fedele alla tradizione nipponica negli splendidi costumi – dell’opera “Madama Butterfly”, costumi curati dallo stilista Yasuhiro Chiji il più famoso creatore contemporaneo di kimono. Di Chiji, sarà allestita dal 6 al 27 agosto, negli spazi del Teatro, la straordinaria mostra “Kimono Collection” che farà conoscere al pubblico internazionale del Festival Puccini l’eccezionale collezione di Yasuhiro Chiji del tradizionale costume giapponese, oggi custodita nel Museo di Kyoto. L’allestimento della “Butterfly” griffata da Yasuhiro Chiji sarà sotto i riflettori di NHK, la tv di Stato del Giappone pronta a realizzare uno speciale di un’ora e mezzo sul particolare legame tra la terra di Puccini e la cultura del Sol Levante. Oltre alla mostra dei kimono, nel Parco della Musica sarà allestita una collettiva di scultori giapponesi “L’Oriente in Italia” con le opere di Itto Kuetani, Manzen Yabe, Yoshin Ogata e Maki Nakamura. Per l’appuntamento torrelaghese la tv nipponica NHK ha pro30
grammato uno speciale sulla cultura del Giappone che vedrà al centro proprio il regista di Madama Butterfly Takao Okamura, e 11 donne tra cui le due protagoniste Sakiko Ninomiya che interpreterà Cio Cio San e Kimiko Suehiro, Suzuki oltre a 9 figuranti provenienti da Tokyo di cui due autentiche Maiko, apprendiste geisha che, con le complicate pettinature, il trucco elaborato e gli sgar-
gianti kimono, sono, più che la geisha vera e propria, lo stereotipo che in Occidente si ha di queste donne. Il kimono è una veste molto formale, e la sua scelta corrisponde a canoni ben precisi. La scelta del kimono da indossare in un’occasione è legata a numerosi simboli e sottili messaggi sociali. Essa riflette l’età della donna, il suo stato civile e la formalità dell’occasione.
Un abito antico Il kimono (letteralmente ‘cosa da indossare’, ‘abito’) è un indumento tradizionale giapponese nonché il costume nazionale del Giappone. Divenne popolare nell’VIII secolo, mentre intorno al XII secolo assunse una forma simile a quello attuale. E’ una veste a forma di T, dalle linee dritte, che arriva fino alle caviglie, con colletto e maniche lunghe. Le maniche solitamente sono molto ampie all’altezza dei polsi, fino a mezzo metro. Per la maggior parte delle donne è impossibile indossare un kimono senza aiuto, dato che il tipico completo da donna consiste di almeno dodici parti separate, da indossare, unire e fissare secondo regole precise. Ancora oggi esistono assistenti professionali che aiutano le donne ad indossare i kimono, specialmente nelle occasioni speciali. Tali assistenti hanno una licenza professionale e, oltre a lavorare spesso presso i saloni di parrucchiere, fanno anche visite a domicilio.
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Il melodramma ai raggi x
Nel concerto di Colombara come nasce uno spettacolo lirico
Concerto spettacolo di Carlo Colombara 24 luglio
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Tra gli altri eventi del programma proposto dalla rassegna estiva di Torre del Lago spicca il concerto spettacolo di Carlo Colombara, che si terrà il 24 luglio all’Auditorium Enrico Caruso del teatro “Puccini”. “Prima analisi di un interprete” è il titolo dello spettacolo di Serenella Gragnani e Giulio Frugoli, che vede protagonista un voce illustre della lirica italiana. Per la prima volta Carlo Colombara, uno dei più grandi bassi del nostro tempo, si presenta al pubblico in uno spettacolo originale che lo vedrà non solo interprete ma ci farà conoscere vari aspetti della sua professione e della sua personalità. Punto di forza sarà infatti non soltanto la scelta del repertorio (con una grossa sorpresa per il pubblico)
quanto l’impianto dello spettacolo. Carlo Colombara infatti verrà proposto in un contesto di “prova”, dove la regista, Serenella Gragnani, dialogherà con lui, mostrando al pubblico il farsi di una messinscena. Gragnani e Colombara porteranno in scena come la psicologia del personaggio permetta al regista e all’interprete di creare il ruolo. Il basso Carlo Colombara nasce a Bologna, dove studia come allievo di Paride Venturi. Il primo grande successo arriva nel 1986 quando, a Vercelli, partecipa al prestigioso Concorso “G. B. Viotti”, conquistando il premio come miglior cantante italiano. L’anno successivo, a Milano, vince il Concorso “As.Li.Co” e debutta in alcuni dei più rinomati teatri italiani: dall’Opera di Roma alla Fenice di Venezia, al Comunale di Bologna. Seguono tournée internazionali a Tokyo, Londra,
Berlino e alla Staatsoper di Vienna, che gli valgono la reputazione di uno dei migliori cantanti d’opera della sua generazione. Il debutto alla Scala è del 1989, diretto da Riccardo Muti ne “I Vespri Siciliani”. Da allora Colombara ha cantato nei più importanti teatri lirici del mondo. Il timbro vocale scuro, la straordinaria cultura canora e una notevole facilità di coloratura fanno di lui uno dei più apprezzati cantanti nel registro di basso. I critici di tutto il mondo non mancano di esaltarne la poliedricità stilistica e le grandi doti interpretative, grazie alle quali egli può passare dalla prepotente autorevolezza dei padri e dei monarchi verdiani alle filigrane del belcanto italiano. Il repertorio operistico e concertistico di Colombara va da Monteverdi a Puccini, passando per tutte le più importanti partiture per basso dei compositori italiani.
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INCONTRI
Vediamoci al Cafè Momus Conversazioni e anteprime sulle opere in cartellone
29 luglio Introduzione all’opera Turandot con Lisa Domenici, Stefano Mecenate. 30 luglio Introduzione all’opera La Bohème con Lisa Domenici, Stefano Mecenate.
Altra novità della proposta culturale della Fondazione Festival Pucciniano è rappresentata dagli Incontri al Cafè Momus che animeranno il foyer del Teatro Giacomo Puccini con presentazioni di libri, documenti storici iconografici e non sulla storia del melodramma. Gli incontri saranno coordinati e condotti da Marilena Cheli.
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6 agosto Presentazione del libro “Tsunami nucleare. I trenta giorni che sconvolsero il Giappone” di Pio D’Emilia, edizioni Il Manifesto 22 luglio Introduzione all’opera La Bohème Mario Fedrigo, Paolo Spadaccini.
7 agosto Presentazione del libro “Il Segreto del Re Sole” di Gianfranco Micali, edizioni Pendragon.
23 luglio Introduzione all’opera Turandot Mario Fedrigo, Paolo Spadaccini.
18 agosto Introduzione all’opera Madama Butterfly.
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Roberto Bolle and Friends 26 luglio
La magica danza di Roberto Bolle
Il ballerino della Scala a Torre del Lago per un galĂ con grandi star
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nella pagina precedente Roberto Bolle. nelle foto: a destra la ballerina Alicia Amatriain, sotto Marijn Rademaker (foto Stuttgart Ballet).
Per i cultori del balletto dei nostri giorni l’appuntamento del 26 luglio al teatro Puccini è irrinunciabile: per assecondare quell’amore per il virtuosismo, esibizionistico e sottilmente esaltante, intrinseco all’arte del balletto, e per appagare l’adorazione divistica che le sue star sanno suscitare. Per i neofiti della danza, trovare riuniti i brani più belli e famosi del repertorio ottocentesco e novecentesco, insieme ai migliori ballerini del momento, è invece l’occasione per accostarsi con facilità e in un’unica serata all’universo del balletto. Quando poi un Gala di stelle si raccoglie intorno a Roberto Bolle, la trepidazione e il fanatismo crescono. La sua folgorante carriera, iniziata giovanissimo dopo il diploma alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala e l’ingresso nella compagnia scaligera, gli inviti nei più importanti teatri del mondo conteso come guest star, il corteggiamento mediatico di magazine e
televisioni, la presenza da protagonista e testimonial ai grandi eventi internazionali, fanno di lui un caso unico di ballerino che riesce a portare al balletto, come nessun altro, grandi folle e trepidanti entusiasmi. E se poi intorno al suo nome si raccoglie una splendente pléiade di étoiles - che gira l’Italia e il mondo con il titolo, carico di memorie tersicoree, “Roberto Bolle and Friends” - allora il balletto torna ad essere lo spettacolo più amato dal pubblico. Roberto Bolle sceglie per il suo spettacolo ballerini di fama internazionale, provenienti dalle migliori compagnie di balletto del mondo. Un’occasione unica per ammirare, in una stessa soirée e sul medesimo
palcoscenico, le più famose stelle del balletto di oggi ‘sfidarsi’ amichevolmente, nel nome dell’arte della danza, in uno straordinario confronto di tecniche, scuole e stili. Nella serata del 26 luglio accanto a Bolle si esibiranno Alicia Amatriain (Stuttgarter Ballett, Stoccarda), Jiří Bubeníček (Dresden Semperoper Ballett, Dresda), Otto Bubeníček (Hamburg Ballett, Amburgo), Marlon Dino (Bayerisches Staatsballett, Monaco di Baviera); Maria Eichwald (Stuttgarter Ballett, Stoccarda), Lucia Lacarra (Bayerisches Staatsballett, Monaco di Baviera), Marijn Rademaker (Stuttgarter Ballett, Stoccarda), Jason Reilly (Stuttgarter Ballett, Stoccarda). 37
Puccini sullo schermo Il sor Giacomo e la sua musica seducono i registi di cinema e tv
Alessio Boni nel “Puccini” televisivo del 2009
in particolare la scena del funerale sul lago di Delia-Doria, con accompagnamento del coro a bocca chiusa della “Madama Butterfly”. Gallone richiamò Ferzetti nel successivo “Casa Ricordi” (1954), poi rifatto per il piccolo schermo nel 1993 da Mauro Bolognini.
Il cinema ama Puccini. Se ne sono accorti i visitatori della grande mostra curata dal professor Pier Marco De Santi, e allestita al Teatro Puccini nel 2008, in occasione del 150° anniversario della nascita del Maestro. Torniamo sull’argomento per ricordare alcuni titoli di film per il grande schermo e per la tv dedicati al compositore lucchese. Il primo da citare è - naturalmente - il “Puccini” di Carmine Gal-
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lone del 1952, sontuosa biografia romanzata girata in Technicolor. Gabriele Ferzetti è il sor Giacomo, Marta Toren è la moglie Elvira, Sergio Tofano Giulio Ricordi. Miriam Bru interpreta la timida servetta di casa Puccini che si uccide gettandosi nel lago (infedeltà storica), oltretutto ribattezzata Delia (il personaggio reale, com’è noto, si chiamava Doria Manfredi). Se si tralasciano le pretese di accuratezza storica, il film ha un suo fascino figurativo,
Particolarmente suggestivo lo sceneggiato televisivo (allora non si parlava ancora di fiction tv) “Puccini”, diretto nel 1972 da Sandro Bolchi e trasmesso in cinque puntate sul primo canale Rai dal 7 gennaio 1973. Alberto Lionello è il convincente protagonista diviso tra caccia, musica e amori. Lo affiancano Ilaria Occhini nel ruolo di Elvira, Tino Carraro (Giulio Ricordi), Claudio Cassinelli, Renato De Carmine, Paola Quattrini. La cantanta Nada è Doria Manfredi: ma anche qui, anziché darsi la morte col veleno, si annega nel lago Massaciuccoli. Evidentemente lo sceneggiatore Dante Guardamagna si allineò alla versione romanzesca del film di 20 anni prima. >
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Ci sono anche dei documentari su Puccini. Un paio li ha diretti Giorgio Ferroni, che nel 1938 firmò “Armonie pucciniane”, seguito, 20 anni dopo, da “Ricordi pucciniani”. Anche la televisione inglese si è oc-
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cupata di Puccini. “Puccini” diretto da Tony Palmer nel 1984 e prodotto da Channel 4, vede l’attore britannico Robert Stephens nel ruolo del Maestro. Palmer ha al suo attivo un centinaio di film ed è un autore specializzato nei profili di grandi protagonisti della musica, dai Beatles a Jimi Hendrix, per passare a Maria Callas, Stravinsky, Wagner. Ha anche diretto opere liriche, fra le quali una Turandot rappresentata alla Scottish Opera. Sfogliando il “Dizionario pucciniano” di Eduardo Rescigno si incontrano due film muti legati in qualche modo a Puccini. Il primo è “Cura di baci”
(Emilio Graziani, 1917), dove Giacomo Puccini fa la sua apparizione come comparsa; il secondo, “Nebbia azzurra” (regia di Lamberto M. Bosco), fu girato nel 1920 a Torre del Lago nei pressi di villa Puccini. In tempi più recenti va ricordato “Puccini e la fanciulla” (2008, con Riccardo Moretti, Tania Squillario, Giovanna Daddi), il coraggioso film ‘muto’ di Paolo Benvenuti, che ha rinunciato al dialogo - puntando solo sulla musica e sulla lettura di missive autentiche - per raccontare l’infelice storia di Doria Manfredi, la servetta di casa Puccini morta suicida nel 1909. Un film d’arte, presentato a Venezia, assai applaudito dalla critica e apprezzato all’estero. Nel 2009 la Rai ha trasmesso il “Puccini” di Giorgio Capitani, con Alessio Boni nei panni del Maestro lucchese. Criticato dai melomani per varie imprecisioni, ma premiato da un buon ascolto.
Lo specialista Gallone
Foto di scena di “Puccini e la fanciulla” (2008)
Il regista cinematografico più pucciniano di tutti? Carmine Gallone (1886-1973), un bravo artigiano del cinema (ha cominciato ai tempi del muto, restando in servizio fino agli anni ’60), che nel 1937 firmò il magniloquente (ma interessante) “Scipione l’Africano”, film di propaganda del regime fascista. Il “De Mille italiano” si era accostato a Puccini già nel 1934, con “Mein Herz ruft nach Dir”, un film musicale di ambiente operistico con Jan Kiepura e Martha Eggerth, poi distribuito in Italia col titolo “E lucevan le stelle”. Poi venne “Il sogno di Butterfly” (1939), con la soprano Maria Cebotari e Fosco Giachetti. Nel 1940 Gallone realizza l’adattamento cinematografico di “Manon Lescaut”, con Alida Valli e Vittorio De Sica. Una curiosa attualizzazione della “Tosca” è “Avanti a lui tremava tutta Roma”, del 1946, con i nazisti al posto della polizia papalina. Seguono “Addio Mimì!” (1951) e nel 1952 il già citato “Puccini” con Gabriele Ferzetti, una delle più notevoli biografie (romanzate) del compositore realizzate per il grande schermo. Gabriele Ferzetti tornò come Puccini agli ordini di Gallone nel 1954, in “Casa Ricordi”. La lista dei film pucciniani licenziati da Gallone si conclude con una “Madama Butterfly” del 1954 (in coproduzione col Giappone) e la “Tosca” del 1956.
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24 agosto Corps et Âmes
Il balletto Corps et Âmes A confronto il mondo terrestre e lo spirituale
“Corpi e anime”: è il titolo del balletto prodotto dal Théâtre des Champs-élysées su coreografie di Julien Lestel e musiche di Karol Beffa. In uno stile neoclassico legato ad un forte spirito di modernità questo balletto per dodici danzatori dalle diverse personalità ci immerge in un universo carico di emozione e virtuosismo, descrive il combattimento tra anima e corpo, tra materia e spirito. Lo spettacolo creato su musiche originali di Karol Beffa, riflette gli scontri dell’anima e del corpo che conducono ad un equilibrio supremo mai acquisito in cui, la sostanza spirituale finisce sempre per prevalere sulla materia carnale. La gestualità è ora forte, materiale, esplosiva ma anche sottile e delicata
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con una finezza talvolta trasparente e immediata. In “Corps et Âmes” il lavoro coreografico evidenzia e valorizza tutto quello che l’astratto ha di più bello e di più complesso per muovere un pubblico neofita o esperto, attraverso una danza fisica e emozionale, viva e aerea. “Lo spettacolo – spiega Lestel, coreografo e ballerino sulla scena con undici colleghi – ha due aspetti. Il primo è molto fisico, molto terreno, mentre il secondo è più fluido e delicato, dando vita a quella mescolanza di materiale e spirituale che sperimentiamo nella nostra vita. Il balletto, con dodici danzatori, inizia con qualcosa di estremamente fisico e si conclude con un momento fortemente simbolico, legato all’anima. È un viaggio senza
narrazione, durante il quale ho cercato di descrivere, con il mio linguaggio, lo scontro tra corpo e anima”. Julien Lestel si è formato alla Scuola Nazionale di danza dell’ Opéra de Paris, e al Conservatorio superiore di Parigi, dove ha conseguito un primo premio. E’ entrato presto a far parte di prestigiose compagnie di danza, come il Balletto di Monte Carlo, il Balletto Nazionale dell’Opéra di Parigi, il Balletto di Zurigo e – come primo danzatore – del Balletto Nazionale di Marsiglia. Ha lavorato con i più grandi coreografi, finché nel 2006 ha fondato la sua compagnia, la Compagnia Julien Lestel. Tra le sue ultime creazioni “Chopin Danse”, “Les Âmes frères”, “Constance”, “Somewhere” e naturalmente “Corps et Âmes”.
La scheda Coreografie di Julien Lestel, musiche di Karol Beffa, luci di Max Haas, costumi di Virginie Merlin. I danzatori sono: Antonio Faroppa, Fanny Fiat, Francesca Franzoso, Cinthia Labaronne, Caroline Lemière, Julien Lestel, Aurora Licitra, Nicolas Noël, Gilles Porte, Maria-Stefania Di Rienzo, Gennaro Siciliano, Marco Vesprini.
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PUCCINI OFF
I concerti pop I Pooh e Ranieri Spazio anche alla musica leggera di qualità
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Il Festival tradizionalmente riserva uno spazio a spettacoli di qualità che vanno oltre la lirica e il balletto. Quest’anno i concerti di musica leggera sono due: martedì 9 agosto I Pooh, che porteranno al gran teatro lo show del loro tour “Dove comincia il sole”. Mercoledì 10 agosto sarà la volta di Massimo Ranieri, per il gradito ritorno del suo tour “Canto perché non so nuotare … Da 500 repliche”.
vere l’album “Dove comincia il sole”, ha preso il via il 23 giugno, al Teatro Romano di Verona. Da lì è cominciato un viaggio di 22 tappe, che li vede ancora una volta protagonisti degli spazi aperti più affascinanti e significativi d’Italia, dal Teatro Romano di Verona, al Teatro Antico di Taormina, passando per la Piazza degli Scacchi di Marostica e – appunto – il Teatro all’Aperto Puccini di Torre del Lago.
I Pooh sono un pezzo della storia della canzone italiana. Il loro tour estivo, concepito per promuo-
Dopo 6 mesi sui palchi di teatri e palazzi dello sport di tutta Italia, dove hanno fatto registrare sempre
dell’artista svelando aneddoti e teneri ricordi d’infanzia che porteranno il pubblico a rivivere atmosfere lontane di un’Italia “povera, ma con le scarpe lucide”.
il tutto esaurito, con queste ultime 22 date Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian raggiungono quota 80 concerti: il tour più lungo dell’anno. “Dopo oltre 50 concerti nei teatri e sette nei palasport non vediamo l’ora di ritornare in pista con quello che per noi è in assoluto il tour più divertente e coinvolgente – raccontano Battaglia e soci – ogni
sera un’emozione diversa, ogni sera un confronto musicale importante tra di noi”. “Canto perché non so nuotare” è il titolo dello spettacolo musicale che Massimo Ranieri porta in scena dal febbraio 2007. Arrivato a centinaia e centinaia di repliche, lo show ripercorre i 40 anni di carriera
Lo spettacolo teatrale è un omaggio alla sfera femminile, un’orchestra e un corpo di ballo di sole donne, ed è nato dalla fusione tra il doppio album “Canto perchè non so nuotare...da 40 anni!”, dove Ranieri ripropone una raccolta dei suoi maggiori successi duettando con talentuose vocalità come quelle di Silvia Mezzanotte, Linda, Simona Bencini e Jenny B., ed interpreta 14 brani dei più grandi cantautori italiani, come Battisti, Lauzi, Battiato, Endrigo, Paoli e Rossi, e la trasmissione televisiva “Tutte donne tranne me” andata in onda su Raiuno nel gennaio 2007 che vedeva ospiti, orchestra e balletto di solo donne.
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Pommery brinda al Belcanto La storica maison di champagne si lega all’arte
anche quest’anno la storica Maison di Champagne Pommery rinnova e suggella la collaborazione con la Fondazione Festival Puccini per la 57.a edizione del Festival Pucciniano con “Brinda al Belcanto”, una linea esclusiva di Champagne in quattro eleganti confezioni che racchiudono la magia delle melodie pucciniane ed immortalano le splendide scenografie delle opere di Puccini: La Bohème, Tosca, Turandot e Madama Butterfly. Le pregiate bottiglie saranno in vendita in poche migliaia di esemplari nelle serate dell’evento. Le confezioni custodiscono la cuvée Pommery Noir, etichetta nera di Champagne bouquet di Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, creata in esclusiva da Pommery Italia per il nostro Paese. I collezionisti di Champagne e 46
gli amanti dell’Opera non potranno fare a meno di collezionare le quattro etichette che compongono la linea Pommery Brinda al Belcanto. Quello con l’arte è un binomio che si è consolidato di anno in anno da quando nel lontano 1800 Madame Pommery aprì le storiche cantine di Reims a giovani artisti affinché potessero realizzare pitture e sculture che oggi sono un patrimonio artistico inestimabile. Di lì a poco, nel 1874, nacque la prima opera d’arte di Pommery: il primo Brut Millesimato, pietra miliare nella storia della Maison francese e della tradizione dello Champagne in generale. Seguendo le orme storiche di M.me Pommery, oggi si perpetua il legame dello Champagne con l’arte: dalla collaborazione con
artisti, che realizzano in esclusiva per Pommery opere di vario genere, all’abbinamento del marchio ad eventi culturali di primo livello e importanza, come appunto il Festival Pucciniano. Ilario Iannone, amministratore delegato di Pommery Italia sottolinea: “I motivi di questa partnership sono legati alla figura di Giacomo Puccini, grande artista e amante del “bel vivere”; la sua musica rispecchia questo suo spirito spumeggiante, al quale Pommery fa eco splendidamente. L’arte delle opere di Puccini si sposa con l’arte della Maison Pommery, che dal 1836 trasmette eleganza, vivacità e personalità attraverso le sue cuvée, vero inno alla gioia di vivere e all’art de vivre”.
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LE STELLE DI PUCCINI
Donata D’Annunzio Lombardi
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Serena Farnocchia
Donata D’Annunzio Lombardi Soprano (È Mimì ne “La Bohème”) Giovanissima vince il Concorso “Mattia Battistini” e per la prima volta interpreta il ruolo di Musetta ne La Bohème di Puccini, personaggio con cui segna molte delle tappe fondamentali della sua carriera. E’ stata ospite dei più importanti teatri d’opera: il teatro alla Scala, il teatro Regio di Torino, il teatro Massimo di Palermo, l’Arena di Verona, il Regio di Parma, il teatro Comunale di Firenze, il San Carlo di Napoli, l’Opernhaus di Zurigo, il Théatre des Champs Elysées, il Théatre Royal di Versailles, il Théatre du Chatelet, lo Staatstheater di Stoccarda, eccetera. Tra i diversi ruoli interpretati: Violetta ne La Traviata, Micaela nella Carmen, Serpina ne La serva padrona (Pergolesi e Paisiello), Adalgisa nella Norma, Poppea ne L’Incoronazione di Poppea di Monteverdi, Poppea nell’Agrippina di Haendel, Adina ne L’Elisir d’Amore, Oscar in Un Ballo in Maschera, Susanna ne Le Nozze di Figaro, Sophie nel Werther, Thérèse ne Les mamelles de Tirésias (Poulenc), la Damoiselle ne La damoiselle Élue (Debussy). Grazie alle spiccate doti sceniche e agli studi giovanili presso la prestigiosa scuola di danza di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu, affronta con disinvoltura anche il repertorio operettistico rivelandosi in breve tempo fine interprete di personaggi quali: Valancienne de La vedova allegra, Hélene ne La bella Elena di Offenbach, Mary Lloyd ne La Duchessa di Chicago di Kálmán, Cin Ci La dell’omonima operetta di V. Ranzato, Adele ne Il pipistrello di J. Strauss. La vittoria del primo premio assoluto al Concorso Internazionale “Francesco Paolo Tosti”, la elegge preziosa
divulgatrice del genere musicale della romanza da salotto in Europa, Giappone e America. La sua attività musicale è affiancata dalla ricerca culturale e musicologica: consegue la Laurea in Storia della Musica con lode presso l’università La Sapienza di Roma sul fraseggio di G. Puccini e quella in Psico-pedagogia con una tesi su “le distorsioni percettive nel mondo dell’opera lirica”. Tra le sue recenti interpretazioni ricordiamo: Liù in Turandot al Festival Pucciniano di Torre del Lago (inaugurazione del Gran Teatro all’aperto), Musetta ne La Bohème al Teatro Comunale di Firenze, Emmy in Der Vampyr al Teatro Comunale di Bologna, La Prima donna ne Le convenienze e inconvenienze teatrali a Fano, Cin Ci La a Verona, il debutto nel ruolo di Mimì ne La Bohème presso il Teatro Petruzzelli di Bari. E’ stata Cio Cio San nella “Butterfly” dell’anno a Torre del Lago. Serena Farnocchia Soprano (È Mimì ne “La Bohème”, Liù in “Turandot”) Nata a Pietrasanta, in provincia di Lucca, studia con il baritono Gianpiero Mastromei e successivamente con Giovanna Canetti. Vincitrice di vari concorsi in tutta Europa, nel 1995
ottiene la vittoria al prestigioso “Luciano Pavarotti Competition” a Philadelphia. Nel 1997 Riccardo Muti la accetta al biennio dell’Accademia del Teatro alla Scala e la sceglie per il ruolo di donna Anna nel mozartiano “Don Giovanni”. Ha cantato i ruoli di Mimì nella “Bohème” all’Opera di Roma, al Teatro alla Scala,al Festival Puccini di Torre del Lago, al Santa Fe Opera Festival, al Lyric Opera di Chicago e al Teatro La Fenice di Venezia, Leonora del Trovatore all’Operà di Losanna e al Teatro Regio di Parma e al Semperoper di Dresda, Amelia Grimaldi nel Simon Boccanegra al Teatro la Fenice, al Teatro Verdi di Trieste e al Gran Teatro de la Maestranza di Siviglia. Ha ricoperto il ruolo titolo nella “Luisa Miller, di Alice Ford nel “Falstaff” verdiano e di Liù nella “Turandot” e altri ruoli di primadonna in prestigiosi teatri in Italia e all’estero. E’ stata diretta da maestri quali Riccardo Muti, Giuseppe Sinopoli, Zubin Metha, Daniel Oren, Yuri Temirkanov, Alberto Zedda, Bruno Bartoletti, Nicola Luisotti, Pinchas Steinberg, Vladimir Jurowski, Gian Andrea Noseda, sir Andrew Davis, Asher Fish e ha lavorato con registi come Franco Zeffirelli, Pier Luigi Pizzi, Luca Ronconi, Pier’Alli, Gabriele Lavia, Michele Placido, Willy Decker, Jonathan Miller, Renata Scotto, Paul Curran. 49
Anna Maria dell’Oste
Anna Maria Dell’Oste Soprano (È Musetta ne “La Bohème”) Nata a Udine, ha studiato presso il Conservatorio “J. Tomadini” della sua città, diplomandosi, in seguito presso il Conservatorio “A. Boito”
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di Parma sotto la guida di Jenny Anvelt. In seguito ha seguito i corsi di interpretazione e stile tenuti dal soprano Renata Scotto. Nell’aprile del 1996 vince il primo premio al Concorso Internazionale “Ferruccio Tagliavini” svoltosi a Deutschlandsberg in Austria. Sin dal suo debutto al Teatro alla Scala, avvenuto nel 1994 con l’Incoronazione di Poppea di Monteverdi (Virtù, Damigella; dir. M. Alberto Zedda), Annamaria Dell’Oste ha dimostrato spiccate doti vocali e di attrice che ne fanno, oggi, un artista tra le piú affermate della sua generazione. Nelle passate stagioni è stata acclamata interprete ne L’elisir d’amore al Teatro Comunale di Bologna, al Teatro dell’opera di Roma, allo Staatsoper di Vienna, allo Staatsoper di Berlino, a Tenerife ed al Teatro Sao Carlos di Lisbona, Bohème alla Deutsche Oper di Berlino ed al Festival di Orange al fianco di Roberto Alagna e Angela Gheorghiu, Traviata
al Teatro Bellini di Catania ed al Teatro Sao Carlos di Lisbona, L’enfant et les sortiléges e Die Zauberflöte (regina della notte) al Teatro Liceu di Barcelona, Lucia di Lammermoor a Bari, Capriccio (cantante italiana) all’Opèra National de Paris, Il trionfo delle belle al Rossini Opera Festival, Die Fledermaus (Adele) al Teatro dell’Opera di Roma e Medea a Lisbona, Toulouse e Chatelet di Parigi. Di rilievo, inoltre, i debutti al Teatro Carlo Felice di Genova nel ruolo della Regina della notte in Die Zauberflöte ed al Maggio Musicale Fiorentino nel Die Entführung aus dem Serail sotto la direzione del M. Zubin Metha, nonchè gli esordi nel ruolo di Oscar in Un ballo in maschera al Teatro dell’Opera di Roma e nel ruolo di Musetta nella Bohéme a Cagliari, Modena, Piacenza e Ferrara. Il suo repertorio è molto vasto, come intensa è l’attività concertistica in Italia, a Pechino, Istanbul, Parigi, Vienna e altre capitali. Acclamata
dalla critica italiana e straniera come intensa e versatile interprete lirica di rango internazionale. Alida Berti Soprano (È Musetta ne “La Bohème”) Inizia gli studi in Toscana con il Maestro Valiano Natali. Nel 1996, partecipa al concorso internazionale Accademia delle Muse, dove vince il premio per la migliore Voce. Nel 1997, si diploma ai corsi di perfezionamento dell’Accademia Kairos di Verona, con i Maestri Monetti, Fussi, Canetti, Patti. Nel 1998 e 1999, a Verona debutta in “Bohème” e ne “L’Elisir d’amore” con la compagnia Giovani cantanti diretta dalla maestra Michela Forgiane. Dal 1998 studia e partecipa alle Master Class del Maestro Jerzy Artysz partecipando a diversi concerti a Valencia, Spagna. Nel 2001 e 2002, canta in numerosi concerti e serate di Galà per il Festival Pucciniano. Nel 2003, continua
Alida Berti
ad avere un’intensa attività concertistica, invitata anche da numerosi circoli lirici italiani. Nella stessa estate debutta in diverse Basiliche, Chiese, Cattedrali italiane “L’exultate jubilate” di W. A. Mozart. Nel 2004 e 2005, collabora con i direttori d’orchestra Carlo Bernini e Stefano Adabbo in una serie di concerti; da sottolineare il XII Verdi D’oro con Olga Borodina e Paolo Pecchioli. Nel 2006 oltre ad avere attività concertistiche di prestigio come il concerto per la
Misericordia Nazionale con Lando Bartolini e Andrea Rola, e il concerto per il XIII Verdi D’oro con Norma Fantini e Massimiliano Fighera accompagnati dal Maestro Paolo Raffo. Dal 2007 perfeziona il repertorio Operistico con il Maestro Marco Balderi con cui tiene importanti concerti. Nel 2008 è stata selezionata dalla Cristina Muti ed ingaggiata dal Ravenna Festival per la produzione di “Traviata”, diretta dal Maestro Patrick Fournillier. Successivamen-
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Nila Masala
interprete): “Le Donne Di Puccini” diretto dal Maestro Veronesi e con la straordinaria partecipazione di Placido Domingo, nelle vesti di Giacomo Puccini.
Antonia Cifrone
te viene invitata a Parma dalla Fondazione Arturo Toscanini oer una selezione della “Traviata” diretta dallo stesso Fournillier. Antonia Cifrone Soprano (È la Principessa in “Turandot”) Nata a Taranto, si è diplomata in canto lirico al Conservatorio di Matera ed ha avuto grandi insegnanti di perfezionamento vocale come Renata Tebaldi e Raina Kabaivanska. Vincitrice del concorso “Festival Verdiano” indetto dal Teatro Regio di Parma, debutta nel ruolo di Alzira di Giuseppe Verdi al teatro Magnani di Fidenza. E’ chiamata ad interpretare i ruoli di madre e di strega in “Hansel e Gretel” di E. Humperdink presso il Teatro regio di Torino e Gilda in Rigoletto accanto a Leo Nucci al Festival Verdiano di Roncole Verdi. Il suo repertorio spazia anche nel campo della musica contemporanea e interpreta l’opera “Il giro di vite” di Britten al Festival Internazionale di Musica Contemporanea di Bolzano; debutta quale Leonora ne “Il Trovatore” a Sofia e ritorna al Teatro Magnani di Fidenza nel ruolo di Violetta nella Traviata. Debutta al Teatro Nacional de L’Avana a Cuba in Tosca, Mimì nella “Bohéme”, sotto la dire52
zione del Maestro Licata, al Festival Pucciniano di Torre del Lago dove torna nell’edizione del 2000 con Madama Butterfly. Nel 1999 segna comunque un altro debutto: Liù in Turandot al Teatro Verdi di Carrara a fianco di G. Dimitrova. Nel suo repertorio personaggi pucciniani, ma anche Rosaura ne “Le maschere” di Pietro Mascagni. E’ stata insignita del titolo di “Ambasciatrice dell’Opera Italiana” in Canada - con recital a Montréal e Toronto – ed in Giappone con un concerto dedicato a Mascagni nell’ambito del progetto culturale “Italia–Giappone 2001” a Tokyo, dove è tornata nel 2002 con un concerto per l’inaugurazione del museo Vangi insieme al Tokyo Solisten ed al flautista A. Griminelli. Al repertorio operistico affianca un’intensa attività concertistica e di musica sacra avendo più volte cantato nella Messa di Requiem di G. Verdi e di W.A. Mozart e nello Stabat Mater di G.B. Pergolesi. Ha cantato più volte negli Stati Uniti, in Francia, Atene, Scozia, Amsterdam, Londra. Nel 2004 un grande concerto evento in forma semiscenica la vede protagonista al “Festival Pucciniano” (dov’è stata più volte acclamata
Nila Masala Soprano (È la Principessa in “Turandot”) Nata a Sassari, si diploma in Canto Lirico presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara e dal 2000 al 2004 svolge attività didattica in qualità di docente presso l’Associazione musica per la pace “Bottega Ars Musicalis” nelle sedi di L’Aquila e Pescara. Si perfeziona presso l’Ateneo Internazionale della Lirica di Sulmona, seguendo i prestigiosi corsi di perfezionamento per cantanti lirici tenuti da docenti quali: Mirella Freni, Gianni Raimondi, Gabriella Tucci e Dario Lucantoni. Componente del Trio Nice (Soprano e Pianoforte a 4 mani) dalla sua formazione. Dal 2000 al 2006 è stata Artista del Coro del Teatro Marrucino di Chieti. Debutta il ruolo di Bianca ne La Villegne di G. Albanese a Ortona. E’ stata la Contessa de Le Nozze di Figaro di Mozart al Teatro di Vasto. Interprete solista di un progetto personale “Natalina in America”, tra Gershwin e Brodway, al Teatro Marrucino di Chieti nel 2005. Ha frequentato l’Accademia Harmonica a Modena e i corsi dell’Accademia del Mediterraneo, sotto la
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Satomi Ogawa
Giovanna Casolla
guida dei Maestri Enzo Di Matteo e Claudio Desderi. Per il Festival Operistico del Mediterraneo 2008 è stata interprete di un recital lirico – teatrale “Vissi d’arte, vissi d’amore” in occasione del 150° anniversario pucciniano ed è stata, inoltre, la Contessa nell’allestimento de Le Nozze di Figaro a Ruvo di Puglia (Bari) nell’agosto 2008. Nel 2009 ha frequentato l’Accademia pucciniana di Torre del Lago. Nella Stagione Lirica Leccese è stata la Contessa di Ceprano nel Rigoletto di Verdi con la Regia di Vittorio Sgarbi e la Nella in Gianni Schicchi di Puccini, regia Mario Corradi. Per il 55° Festival Puccini di Torre del Lago ha ricoperto ruoli in Manon, La Fanciulla del West, Tosca, Madama Butterfly e Turandot. E’ stata invitata dall’Orchestra Sinfonica dello stato del Messico per dei concerti in Toluca come solista. A Torre del Lago ha cantato anche in “Suor Angelica” nel nuovo Auditorium, direttore Valerio Galli, regia di Vivien Hewitt. Giovanna Casolla Soprano (È la Principessa in “Turandot”) Nata a Napoli, dove si è diplomata 54
in canto e pianoforte presso il Conservatorio di San Pietro in Majella. In seguito ha continuato a studiare canto con Michele Lauro e Walter Ferrari. Il suo debutto è avvenuto a Spoleto per il “Festival dei Due Mondi”, dove ha preso parte alla rappresentazione dell’opera “Napoli Milionaria” di Nino Rota (con la regia di Eduardo De Filippo). Ha poi debuttato al Teatro Verdi di Trieste nell’opera “La Campana Sommersa” di Respighi e al Teatro Regio di Torino nel “Castello del Principe Barbablù” di Bartók. Negli anni seguenti si è esibita regolarmente al Teatro Comunale di Bologna nell’opera “Fedora” di Giordano, al Teatro Filarmonico di Verona nella “Turandot” di Busoni, e al Teatro S. Carlo di Napoli in “Tosca” di Puccini, con Placido Domingo nel ruolo di Cavaradossi. Nel 1982 ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano, nel “Il Tabarro” di Puccini e nella Fedora di Giordano, diretto da Gavazzeni. Nel 1983 ha fatto il suo debutto a Firenze al festival del “Maggio Musicale Fiorentino”, per la direzione di Gavazzeni, e ci è tornata due anni dopo per cantare Eboli nel “Don Carlo”. Negli anni seguenti, nel medesimo festival, ha cantato in “Manon Lescaut”, “Cavalleria Rusticana” e “Andrea Chénier”. Un altro impor-
tante debutto è stato quello alla San Diego Opera con “Giulietta e Romeo” di Zandonai e “Tosca” con la Philadelphia Orchestra, diretta da Un altro importante debutto è stato quello alla San Riccardo Muti. Nel 1986 ha fatto il suo debutto al Metropolitan di New York, cantando il ruolo di Eboli nel “Don Carlo” di Verdi, e vi è tornata nel 1991 per cantare “Tosca” accanto a Placido Domingo. Giovanna Casolla è ospite regolare di importanti teatri italiani ed esteri: ha cantato a Vienna, Monaco, Bruxelles, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Tokyo, Ginevra, Pechino, Barcellona, Valencia. Ha vinto vari premi, fra i quali il “Luigi Illica” e il “Cilea”. Satomi Ogawa Soprano (È Liù in “Turandot”) Nasce in Giappone Compie gli studi musicali a Tokyo e si perfe-
Mimma Briganti
Sakiko Ninomiya
ziona a Salisburgo e in Italia, alla Scala. Al Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo per le programmazioni dei Giovani artisti è Donna Elvira nel “Don Giovanni”, Ida nel “Pipistrello”, Violetta in “Traviata”, Magda nella “Rondine”. E’ un soprano lirico puro, dalla voce brillante e dalla bella presenza sulla scena. Durante i suoi studi, nel 1999, ha vinto il premio di Miss Universo in Giappone ed ha rappresentato la bellezza asiatica nel mondo, impegnandosi in opere di beneficenza. Nel 2008 interpreta Valencienne nella “Vedova allegra” della Civic Opera di Fujisawa, Giappone. Nel suo repertorio anche “Il Flauto magico”, “Così fan tutte”, “Le nozze di Figaro”, “La Bohème”, “Faust”. Ha vinto premi in importanti competizioni internazionali. Vive anche a Milano, e ha la passione del tango argentino. Mimma Briganti Soprano (E’ Liù in “Turandot”) Studia pianoforte con L.Maraviglia e canto con V. Natali. Frequenta vari corsi di perfezionamento con P.Venturi, A.Billard, A. Stella, L. Serra , K. Ricciarelli e Claudio Desderi, Valeria Mariconda Asciolla. Attualmente continua a perfezionarsi con il tenore Jorge Ansorena e il mezzosoprano
Kimiko Suehiro
Maria Casula. E’ vincitrice di diversi concorsi. Nel febbraio 2006 e stata insignita, da Mirella Freni e dal Maestro Gianni Raimondi, del premio “Rovere d’argento” in occasione del 35° anno d’attivita del circolo lirico “G. Verdi” di Rovereto s/s (Mo). Nel 2009 debutta a Torre del Lago con il ruolo di Liù nella Turandot. Svolge intensa attività concertistica sia in Italia che all’estero. Ha cantato diverse volte le seguenti opere in forma di concerto: Rigoletto (a fianco del baritono Leo Nucci nel 1991 a Cecina (LI) e nel 1994 a Carpi (Mo); Lucia di Lammermoor; Il Flau-
to Magico; La Boheme; La Traviata; L’elisir d’amore. Anche lo scorso anno ha interpretato il personaggio di Liù nella “Turandot” messa in scena a Torre del Lago. Sakiko Ninomiya Soprano (È Cio Cio San in “Madama Butterfly”) Kimiko Suehiro Soprano (è Cio Cio San in “Madama Butterfly”) 55
Alessandra Meozzi
Alessandra Meozzi Soprano (è Kate Pinkerton in “Madama Butterfly”) Nata a Viareggio, scopre la passione per il canto esibendosi in una corale cittadina. Si è diplomata in canto nel 2000 col massimo dei voti
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presso il conservatorio G. Puccini di La Spezia sotto la guida di Maria Casula. Nel 2001 viene selezionata per la Bottega Sperimentale Opera Bazar del Maestro Aldo Tarabella, l’anno seguente per l’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici della Fondazione Festival Puccini e per il corso Città lirica Opera studio, finalizzato alla realizzazione dell’opera “La belle Helene” di J. Offenbach dove interpreta il ruolo di Leena nei teatri di Pisa, Lucca e Livorno. Studia con il maestro S. Rigacci. Nell’ambito della rassegna “ Mese Pucciniano 2003” ha eseguito il prima assoluta l’opera “ Ester” di Giuseppe Pardini in collaborazione con la Fondazione Festival Puccini. Partecipa alle produzioni di: Turandot (2003-2005), Madama Butterfly (2004), Rigoletto (2005), “La traviata” (2005),. Nel 2006 è risultata vincitrice del ruolo di Alice nell’opera “Falstaff” di Verdi al concorso
a ruoli lirici Rome Festival. Successivamente ha debuttato il ruolo di Donna Anna nel “Don Giovanni” di W. A. Mozart al Festival Geminiani di Follonica e successivamente ha debuttato al Teatro Antico di Taormina e Agrigento con la regia di Simone Alaimo. Per il 52° festival Puccini di Torre del Lago ha debuttato il ruolo di Musetta ne La Bohème e nel ruolo di Kate Pinkerton nell’ Opera Madama Butterfly, allestimento di Sakai City Opera. Ha inoltre debuttato il ruolo di Mimì al Teatro degli Animosi di Carrara per le celebrazioni del Mese Pucciniano 2006 del Festival Puccini. Nel 2007 partecipa al concerto di chiusura del 22° Spring Festival di Kodaly ( Kecskemet – Ungheria) e nello stesso anno è Bianca nella “Rondine” di Puccini a Torre del Lago. Ha interpretato Musetta nella “Bohème” di J. M. Folon in tournèe in Messico con il Festival Puccini.
Il luogo della musica
UN TEATRO PER PUCCINI Puccini aveva due grandi passioni, la musica e la caccia e per lui il lago di Massaciuccoli rappresentò il luogo ideale dove coltivarle entrambe. Vi arrivò nel 1891, trentatreenne, e decise di stabilirvisi prendendo delle stanze in affitto. Poi arrivarono i successi di “Manon Lescaut” (1893) e della “Bohème” (1896) e con questi i denari per comprare la casa della sua vita, un’antica torre di guardia (all’origine del nome di Torre del Lago) che fece completamente ristrutturare. Interrò anche una parte della riva del lago, con il permesso del marchese Ginori che ne era il proprietario, per realizzare il giardino e la strada davanti a
casa; uscendo si trovava l’imbarcadero, da cui partiva per le battute di caccia, specialmente alle folaghe e ai beccaccini. La villa sul lago è stata anche il luogo dove Puccini ha raccolto l’ispirazione per tante sue arie musicali, tanto che – qualche tempo prima di morire – espresse il desiderio che le sue opere venissero rappresentate proprio in riva al suo amato lago. Sei anni dopo la sua morte, il desiderio diventava realtà. Il Festival Pucciniano, nato nel 1930, con il passare degli anni è diventato un appuntamento sempre più prestigioso e oggi richiama migliaia di spettatori provenienti da tutto il mondo. Per molti anni il teatro all’aperto è stato montato nella sta-
gione estiva, per poi essere rimosso durante l’inverno. Dal 2008 è operativo il nuovo Gran Teatro Puccini: un anfiteatro moderno dove si uniscono tradizione, ambiente naturale e innovazione tecnologica. Un’ arena en plein air da 3370 posti e un auditorium da 495 posti consentono di ampliare l’offerta culturale del Festival Puccini e delle altre manifestazioni intitolate al compositore italiano più rappresentato al mondo. Il nuovo teatro sorge su di una superficie di 6.600 metri quadrati: realizzato in cemento, legno e cristallo, è dotato di sofisticati impianti tecnologici e acustici che ne assicurano la massima funzionalità. 57
Tra storia e leggenda Tutti gli interpeti delle opere di Puccini
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1949
25° della morte di Puccini
La Fanciulla del West: Maria Caniglia, Galliano Masini, Paolo Silveri. Direttore Gabriele Santini.
1953
Madama Butterfly: Orietta Moscucci, Pier Mirando Ferrero, Guido Malfatti. Direttore Ino Savini.
Magda Olivero
1954
Turandot: Carla Martinis, Aureliana Beltrame, Angelo Lo Forese, Ugo Novelli. Direttore Francesco Molinari Pradelli. Manon Lescaut: Elisabetta Barbato, Umberto Borsò, Dino Mantovani. Direttore Federico del Cupolo.
Festival Puccini 1930-2010
L’Albo d’Oro Beniamino Gigli
1930
La Bohème: Rosetta Pampanini, Margherita Carosio, Angelo Minghetti, Luigi Montesano, Ernesto Badini, Giacomo Vaghi. Direttore Pietro Mascagni. Carro dei Tespi Lirico. Regia di Giovacchino Forzano.
1931
Madama Butterfly: Rosetta Pampanini, Olga de Franco, Angelo Minghetti, Gino Lulli. Direttore Edoardo Vitale. Carro dei Tespi Lirico. Regia di Giovacchino Forzano. La Bohème: Adelaide Saraceni, Pierina Giri, Beniamino Gigli, Luigi Montesano. Direttore Edoardo Vitale. Carro dei Tespi Lirico. Regia di Giovacchino Forzano.
1955
La Bohème: Magda Olivero, Carmen Piccini, Giuseppe Campora,Gino Orlandini, Antonio Zerbini. Direttore Argeo Quadri.
1956
Madama Butterfly: Rosetta Noli, Anita Caminada, Flaviano Labò. Direttore Argeo Quadri. La Fanciulla del West: Elisabetta Barbato, Antonio Annaloro, Piero Guelfi. Direttore Argeo Quadri.
1957
Manon Lescaut: Clara Petrella, Giacinto Prandelli, Renata Cesari. Direttore Argeo Quadri. Tabarro: Margaret Mas, Aurelio Oppicelli, Gastone Limarilli. Suor Angelica: Marina Cucchio, Federica Nicolich, Rina Cavallaro. Gianni Schicchi: Lydia Coppola, Renato Capecchi Dino Formichini, Ugo Novelli. Direttore Argeo Quadri.
1958
Centenario della nascita di Puccini
Tosca: Antonietta Stella, Giuseppe Di Stefano, Anselmo Colzani. Direttore Nino Sonzogno. 59
1964
Tosca: Anna De Cavalieri, Mario del Monaco, Tito Gobbi. Direttore Franco Mannino. Regia di Carlo Acly Azzolini. Manon Lescaut: Vera Mantovani, Giuseppe Gismondo, Attilio D’Orazi. Direttore Ottavio Ziino. Regia di Carlo Acly Azzolini.
1966
La Bohème: Marcella Pobbe, Anna Maccianti, Gianni Raimondi, Giangiacomo Guelfi, Giorgio Giorgetti, Agostino Ferrin. Direttore Nello Santi. Regia di Luciano Novaro. Madama Butterfly: Virginia Cordoni, Bruno Prevedi, Enzo Sordello, Flora Rafanelli. Direttore Ermanno Wolf-Ferrari. Gigliola Frazzoni
1959
Madama Butterfly: Antonietta Stella, Angelo Marchiandi, Afro Poli. Direttore Napoleone Annovazzi. La Bohème: Ofelia Di Marco, Ferruccio Tagliavini, Walter Monachesi. Direttore Ottavio Ziino.
1960
La Fanciulla del West: Gigliola Frazzoni, Giuseppe Savio, Andrea Mongello. Direttore Ottavio Ziino. Tabarro: Luciana Bertoli, Salvatore Puma, Attilio D’Orazi. Suor Angelica: Ivana Tosini, Rina Corsi. Gianni Schicchi: Ofelia Di Marco, Gino Bechi, Angelo Marchiandi. Direttore Ottavio Ziino.
1962
La Fanciulla del West: Antonietta Stella, Giuseppe Di Stefano, Anselmo Colzani. Direttore Oliviero De Fabritiis. Regia di Enrico Frigerio. La Bohème: Ilva Ligabue, Mariella Adami, Gianni Raimondi, Rolando Panerai. Direttore Luciano Rosada. Regia di Carlo Picconato. 60
1972
Madama Butterfly: Wilma Vernocchi, Licia Galvano, Adriana Alinovi Pirali, Beniamino Prior, Piero Francia. Direttore Giacomo Zani Regia di Beppe De Tomasi. La Fanciulla del West: Gianna Galli, Giuseppe Giacobini, Anselmo Colzani. Direttore Giuseppe Morelli. Regia di Beppe De Tomasi.
1973
La Bohème: Adriana Maliponte,Elena Baggiore, Beniamino Prior, Angelo Romero, Giorgio Giorgetti, Giancarlo Luccandi. Direttore Giacomo Zani. Regia di Gianpaolo Zennaro. Manon Lescaut: Virginia Zeani, Michele Molese, Rolando Panerai. Direttore Nino Bonavolontà. Regia di Beppe De Tomasi.
Angelica: Irma Capace Minutolo, Adriana Lazzironi, Adriana Camani, Corinna Vozza. Gianni Schicchi: Adriana Valentini, Antonio Bevacqua, Angelo Romero. Direttore Ottavio Ziino. Regia di Beppe De Tomasi. Madama Butterfly: Raina Kabaivanska, Anna Di Stasio, Nunzio Todisco, Angelo Romero. Direttore Alberto Paoletti. Regia di Aldo Masella. Turandot: Danika Mastilovic, Emma Renzi, Adriana Santunione, Giancarlo Luccardi. Direttore Nino Bonavolontà. Regia di Dario Micheli.
1975
La Bohème: Renata Scotto, Elena Zilio, Luciano Pavarotti, Ottavio Garaventa, Angelo Romero, Giorgio Giorgetti, Carlo Zardo. Direttore Giacomo Zani. Regia di Giovanni Miglioli. Manon Lescaut: Celestina Casapietra, Amedeo Zambon, Angelo Romero. Direttore Ferruccio Scaglia. Regia di Giovanni Miglioli.
1976
La Bohème: Katia Ricciarelli, Adriana Maliponte, Gabriella Ravazzi, Giovanna Santelli, Josè Carreras, Franco Corelli, Ottavio Garaventa, Angelo Romero, Maurizio Mazzieri, Giuseppe La Macchia, Gianni De Angelis. Direttore
1974
50° della morte di Giacomo Puccini
Tosca: Emma Renzi, Orianna Santunione, Placido Domingo, Giorgio Meriggi, Antonio Boyer. Direttore Ferruccio Scaglia. Regia di Beppe De Tomasi. Tabarro: Navia Maria Goltara, Mario Del Monaco, Walter Alberti. Suor Giuseppe Di Stefano
Nino Sonzogno. Regia di Gianrico Becher. Madama Butterfly: Raina Kabaivanska, Rita Talarico, Lucia Stanescu, Silvana Mazzieri, Ottavio Garaventa, Beniamino Prior, Walter Alberti. Direttore Reynald Giovaninetti. Regia di Gianrico Becher.
1977
Tosca: Raina Kabaivanska, Radmilla Bakocevic, Luciano Pavarotti, Josè Carreras, Franco Tagliavini, Louis Manikas, Gian Piero Mastromei, Direttore Nino Sonzogno. Regia di Tito Gobbi. Madama Butterfly: Elena Mauti Nunziata, Silvana Mazzieri, Beniamino Prior, Alberto Rinaldi. Direttore Maurizio Rinaldi. Regia di Franca Valeri.
1978
1981
La Bohème: Mietta Sighele, Katia Ricciarelli, Marta Taddei, Veriano Lucchetti, Ettore Nova, Giancarlo Luccardi, Armando Ariostini. Direttore Giampiero Taverna. Regia di Sylvano Bussotti. Tosca: Eva Marton, Giuliano Cianella, Ingvar Wixell. Direttore Nicola Rescigno. Regia di Fiorenzo Giorni.
1982
Turandot: Olivia Stapp, Miette Sighele, Ermanno Mauro, Dimiter Petkov. Direttore Yuri Ahronovich. Regia di Sylvano Bussotti. La Bohème: Elena Mauti Nunziata, Adriana Anelli, Ottavio Garaventa, Lorenzo Saccomani, Armando Ariostini, Giancarlo Luccardi. Direttore Giampiero Taverna. Regia di Sylvano Bussotti.
Madama Butterfly: Maria Chiara, Lorenza Canepa, Anna Di Stasio, Ottavio Garaventa, Giorgio Merighi, Antonio Boyer. Direttore Nino Bonavolontà. Regia di Giovanni Miglioli. La Bohème: Katia Ricciarelli, Raina Kabaivanska, Mariella Devia, Giorgio Merighi, Giuseppe Giacobini, Angelo Romero, Gianni De Angelis, Silvano Pagliuca. Direttore Edoardo Mueller. Regia di Dario Micheli.
1983
1979
1984
Tosca: Renata Scotto, Helia T’Hezan, Gianfranco Cecchele, Nunzio Todisco, Aldo Protti, Rolando Panerai, Ettore Nova. Direttore Giuseppe Sinopoli. Regia di Renzo Giacchieri. La Fanciulla del West: Olivia Stapp, Silvano Carroli, Giuseppe Giacobini, Nicola Martinucci. Direttore Gian Luigi Gelmetti. Regia di Renzo Giacchieri.
1980
Manon Lescaut: Rosalind Plowright, Giuliano Cianella, Giorgio Casellato Lamberti, Ettore Nova. Direttore Giampiero Taverna. Regia di Renzo Giacchieri.
Turandot: Olivia Stapp, Cecilia Gasdia, Adriana Maliponte, Ermanno Mauro, Giancarlo Luccardi, Ferruccio Furlanetto. Direttore Nicola Rescigno. Regia di Sylvano Bussotti. Manon Lescaut: Rosalind Plowrigth, William Johns, Ermanno Mauro, Rolando Panerai. Direttore Nicola Rescigno. Regia di Fiorenzo Giorgi. Madama Butterfly: Diana Soviero, Elena Mauti Nunziata, Eleonora Jankovic, Tiziana Tramonti, Beniamino Prior, Vicente Sardinero, Tullio Pane. Direttore Marcello Panni. Regia di Pier Luigi Samaritani. Le Villi: Carlo Desideri, Cristina Rubin, Antonio Savastano.
1985
Tosca: Marilyn Zachau, Giacomo Aragall, Ingvar Wixell, Vincente Sardinero, Aldo Bramante, Alfredo Mariotti. Direttore Daniel Oren. Regia di Sandro Sequi. La Bohème: Fiamma Izzo D’Amico, Alida Ferrarin, Ivan Kiukciev,
Mario del Monaco
Franco Farini, Giacomo Aragall, Alberto Rinaldi, Vicente Sardinero, Roberto Scandiuzzi, Armando Ariostini Direttore Emil Tchakanov. Regia di Luciano Alberti.
1986
La Fanciulla del West: Mary Jane Johnson, Alain Fundari, Giorgio Casellato Lamberti, Nicola Martinucci, Angelo Marchiandi, Giancarlo Tosi, Armando Ariostini. Direttore Gianluigi Gelmetti. Regia di Angelo Corti. Tosca: Maria Slatinaru, Giovanna Casolla, Lando Bartolini, Ruben Dominguez, Luis Lima, Silvano Carroli, Franco De Grandis, Alfredo Mariotti. Direttore Daniel Oren. Regia di Sandro Sequi.
1987
Turandot: Eva Marton, Dawn Symes, Galina Savova, Ermanno Mauro, Paolo Washington, Maria Chiara, Alessandra Pacetti, Giancarlo Ceccarini, Tullio Pane, Antonio Bevacqua. Direttore Angelo Campori. Regia di Giancarlo Corbelli. La Bohème: Mietta Sighele, Lucetta Bizzi, Nuccia Focile, Veriano Luchetti, Giovanni De Angelis, Armando Caforio. Di61
no Antonucci. Direttore Pier Luigi Urbini. Regia di Simona Marchini. Turandot: Marita Napier, Dawn Symes, Antonio Ordonez, Alessandra Pacetti, Giovanni De Angelis, Iorio Zennaro, Saverio Bambi, Bonaldo Gaiotti. Direttore Giuliano Carella. Regia di Giancarlo Corbelli. Tabarro: Silvano Carroli, Giorgio Merighi, Mara Zampieri. Direttore Maurizio Arena. Regia di Stefano Reali.
1989
Ghena Dimitrova
rettore Marcello Panni. Regia di Stefano Piacenti. Gianni Schicchi: Giuseppe Taddei, Alida Ferrarin, Fedora Barbieri, Vincenzo La Scola. Direttore Bruno Moretti. Regia di Pino Quartullo.
Madama Butterfly: Yoko Watanabe Grimaldi, Mietta Sighele, Paola Fornasari Patti, Antonella Trevisan, Dario Raffanti, Nazareno Antinori, Giovanni De Angelis, Andrea Piccinini. Direttore Bruno Moretti. Regia di Renzo Giacchieri. Turandot: Olivia Stapp, Lucetta Bizzi, Antonio Ordonez, Paolo Washington, Stefano Antonucci, Giovanni De Angelis, Florindo Andreoli, Saverio Bambi. Direttore Giuliano Carella. Regia di Giancarlo Cobelli. Suor Angelica: Yoko Watanabe, Mirna Pecile, Gudrum Nardi, Salome Manfred Jung, Reinhild Runkel, Karin Loyee, Carmen Reppel, Franz Ferdinand Nentwig. Direttore Heinrich Bender. Regia di Christian Sauser.
1988
La Rondine: Elena Mauti Nunziata, Lucetta Bizzi, Vincenzo Bello, Giuseppe Fallisi, Stefa-
62
Giuseppe Taddei
1990
Tosca: Rosalind Plowright, Jean Glennon Whiterhouse, Giuseppe Giacobini, Salvatore Fisichella, Silvano Carroli, Franco Giovine, Luigi Roni. Direttore Giuliano Carella. Regia di Attilio Colonnello. Madama Butterfly: Yoko Watanabe, Simona Zambruno, Mirna Pecile, Salvatore Fisichella, Salvatore Ragonese, Giovanni De Angelis. Direttore Bruno Moretti. Regia di Renzo Giacchieri.
1991
Turandot: Ghena Dimitrova, Sofia Larsen, Lando Bartolini, Daniela Longhi, Paolo Washington, Giancarlo Ceccarini, Florindo Andreolli. Direttore Yuri Aronovitch. Regia di Sylvano Bussotti. Madama Butterfly: Maria Spacagna, Adriana Morelli, Giorgio Me-
righi, Salvatore Ragonese, Giovanni De Angelis, Oslavio De Credico. Direttore Angelo Campori. Regia di Renzo Giacchieri. Le Villi: Lucetta Bizzi, Giorgio Merighi, Antonio Salvatori, Giuseppe di Stefano. Tabarro: Franco Giovine, Giuseppe Giacobini, Giovanna Casolla. Direttore Reynald Giovaninetti. Regia di Flavio Trevisan.
1992
Tosca: Ghena Dimitrova, Adriana Morelli, Giorgio Merighi, Gianfranco Cecchele, Lando Bartolini, Franco Giovine, Seng Hyoun Ko. Direttori Niska Baresa, Lovrenc Arnic. Regia di Flavio Trevisan.
1993
Gianni Schicchi: Mauro Buda, Giuseppe Altomare, Giuliano Di Filippo, Luca Bodini, Annamaria Chiuri, Annagrazia Carnovali. Direttore Marcello Panni. Regia di Rolando Panerai. La Bohème: Fiorella Burato, Olatz Saitua Iribar, Jordi Galofrè, Fabio Tinalli, Ramon De Abdres, Duccio Dal Monte. Direttore Stefano Ranzani. Regia di Luciano Alberti.
1994
Turandot: Ghena Dimitrova, Barbara De Maio, Lando Bartolini, Nicola Martinucci, Maria Chiara, Adriana Morelli Direttore Ralf Weikert. Regia di Beppe De Tomasi. La Bohème: Maria Spacagna, Maria Pia Jonata, Keith Olsen, Claudio Di Segni, Giancarlo
Pasquetto, Fernando Costa, Orazio Mori, Enrico Turco. Direttore Reynald Giovaninetti. Regia di Rolando Panerai.
1995
La Fanciulla del West: Barbara Daniels, Katleen McCalla, Antonio Salvatori, Lando Bartolini. Direttori Christian Badea, Janos Acs. Regia di Roberto Faenza. Tosca: Barbara De Maio, Galina Kalinina, Giovanna Casella, José Cura, Nunzio Todisco, Franco Giovine, Antonio De Gobbi, Graziano Polidori. Direttore Garcia Navarro. Regia di Gianni Quaranta. Madama Butterfly: Adriana Morelli, Natalia Dercho, Keith Olsen, Mario Carrara, Mauro Buda,Adriana Cicogna. Direttori Marcello Panni, Joanos Acs. Regia di Patricia Panton.
1996
La Bohème: Denia Mazzola Gavazzeni, Maria Pia Jonata, Salvatore Fisichella, Claudio di Segni, Rosemary Musoleno, Mina Yamazaki, Marcello Jenis, Michele Porcelli, Orazio Mori, Giacomo Prestia. Direttore Peter Mark. Regia Mario Monicelli. Manon Lescaut: Laura Niculescu, Paolo Ruggiero, Lando Bartolini, Graziano Polidori. Direttore Angelo Campori. Regia di Attilio Colonnello. Turandot: Ghena Dimitrova, Christian Johannsson, Andreev Kostadin, Katia Ricciarelli, Maria Vitali. Direttore Rico Saccani. Regia di Sergio Vela.
Placido Domingo
1997
Tosca: Ines Salazar, Laura Niculescu, Josè Cura, Mario Malagnini, Sherill Milnes, Ko Seng Youn. Direttore Antonio Guadagno. Regia di Vivien Hewitt. Madama Butterfly: Natalia Dercho, Maria Pia Jonata, Claudia Marchi, Fulvia Bertoli, Alberto Cupido, Carlos Antonio Moreno, Rolando Panerai, Mauro Buda. Direttore Maurizio Arena. Regia di Rolando Panerai.
63
2000
Luciano Pavarotti
Tosca: Norma Fantini, Laura Niculescu, Natalia Margarit, Richard Margison, Dario Volontà Seng Hyou Ko, Justino Diaz. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Beni Montresor. La Bohème: Anna Laura Longo, Antonia Cifrone, Cesare Catani, Sergio Panajia, Mimma Briganti, Domenico Balzani, Sergio Bologna, Roberto Nelcini. Direttori Andrea Licata, Massimo Morelli. Madama Butterfly: Maria Pia Jonata, Fulvia Bertoli Salvatore Fisichella Sergio Bologna, Marco Chingari. Direttori Mario Perusso, Massimo Morelli. Regia Vivien Hewitt. Scene Kan Yasuda.
2001
1998
Turandot: Giovanna Casolla, Leila Guimarez, Natalia Margrit, Alberto Cupido, Jan Storey, Antonia Brown, Maria Pia Jonata. Direttore Elio Boncompagni. Regia di Daniele De Plano. Gianni Schicchi: Angelo Romero, Bruno De Simone, Pietro Ballo, Alessandro Panaja, Luciana Serra, Antonella Carnovali.
Turandot: Giovanna Casolla, Gegam Grigorian, Xiu Wei Sun, Nicolay Bikov. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Roberto Laganà Manoli. Tosca: Daniela Longhi, Antonia Cifrone, Ignacio Encinas, David Pittman-Jennings. Direttore Andrea Licata. Regia Beni Montresor.
2002
Manon Lescaut: Norma Fantini, Domenico Balzani, Gabriel Sadè, Keith Olsen, Luciano Leoni. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Luis Castro. Tosca: An-
tonia Cifrone, Nicola Martinucci, Alberto Mastromarino. Direttore Roberto Tolomelli. Regia di Beni Montresor ripresa da Gaetano Miglioranzi. Turandot: Giovanna Casolla, Paola Romanò, Massimo La Guardia, Paolo Battaglia, Lando Bartolini, Renzo Zulian, Serena Farnocchia, Anna Luisa Scano. Direttori Claudio Scimone, Bruno Nicoli. Regia di Roberto Laganà Manoli.
2003
La Bohème: Carla Maria Izzo, Maria Luigia Borsi, Ramon Vargas, Carlo Ventre, Valter Borin, Virginia Wagner, Rita Cammarano, Vladimir Stoyanov, Domenico Balzani. Enrico Marrucci, Cosimo Diano. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Maurizio Scaparro. Scene e costumi di Jean-Michel Folon. Madama Butterfly: Veronica Villaroel, Hui He, Chiara Chialli, Teresa Nicoletti, Giorgio Merighi, Stefano Secco, Antonio Salvatori. Direttore Keri Lynn Wilson. Regia di Vivien Hewitt. Scene Kan Yasuda. Costumi Regina Schrecker. Turandot: Maria Dragoni, Paola Romanò, Alfredo Zanazzo, Riccardo Ferrari, Marcello Giordani, Anna Laura Longo, Mina Tasca, Massimo La Guardia. Direttori Jacek Kaspszyk, Bruno Nicoli. Regia
1999
La Bohème: Patriza Pace. Antonia Cifrone, Gianna Queni, Salvatore Fisichella, Josè Sampre, Anna Luisa Scano, Patrizia Cigna, Mimma Briganti. Direttore Niksa Bareza. Regia di Giuseppe Giuliano. Turandot: Audrey Stottler, Laura Niculescu, Christjan Johannsson, Antonio Ordonez, Luciana Serra, Maria Pia Jonata, Gianna Queni, Luigi Roni. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Peter Selam. 64
Katia Ricciarelli
Daniela Dessì
scene e costumi di Roberto Laganà Manoli. Manon Lescaut: Daniela Dessì, Antonia Cifrone, Alessandro Corbelli, Fabio Armiliato, Lando Bartolini, Franco Boscolo. Direttore Antonio Pirolli. Regia di Josè Luis Castro. Scene e costumi Igor Mitoraj.
2004
Madama Butterfly: Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Juan Pons. Direttore Placido Domingo. Scene Arnaldo Pomodoro. Costumi Guillermo Mariotto. Madama Butterfly: Carla Maria Izzo, Mariella Guarnera, Vincenzo La Scola, Stefano Secco, Marzio Giossi, Luca Salsi. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Vivien Hewitt. Scene Kan Yasuda Costumi Regina Schrecker. Madama Butterfly: Kim Yoo Sun, Jang Hyun Ju, Lee Hyun, Choi Jong Woo. Direttore Choi Seung Han. Regia di Chung Kab Gyun. Scene Lee Hak Sun. Costumi Lee Soo Dong, Canezou By Mavel, Saeki Masaaki (coproduzione Seoul-Torre del Lago). Tosca: Francesca Patanè, Andrea Bocelli, Giuseppe Gipali, Giorgio Surian, Alberto Mastromarino. Direttori Steven Mercurio, Jacek Kaspszyk. Regia di Beni Montresor. Turandot: Maria Dragoni, Franco Farina, Nicola Martinucci, Maria Luigia Borsi, Anna Laura Longo, Riccardo Ferrari, Gianvito Ribba, Massimo La Guardia. Direttore Keri Lynn Wilson. Regia Daniele De Plano. Scene Pietro Cascella. Costumi Cordelia von den Steinen.
2005
La Fanciulla del West: Daniela Dessì, Lucio Gallo, Fabio Armiliato, Massimo La Guardia, Andrea Patucelli. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Ivan Stefanutti. Scene e costumi Nall. La Bohème: Atonia Cifrone, Ruth Kerr, Roberto Aronica, Costyantyn Andreyev, Maria Costanza Nocentini, Luca Salsi, Alessandro Luon-
go. Direttore Keri Lynn Wilson. Regia di Maurizio Scaparro. Scene e costumi di Jean-Michel Folon. Turandot: Francesca Patanè, Stefania Spaggiari, Marcello Giordani, Maurizio Graziani, Anna Laura Longo, Irina Muratbekova, Riccardo Ferrari, Gianvito Ribba, Massimo La Guardia. Direttore Bruno Vicoli. Regia Daniele De Plano. Scene Pietro Cascella. Costumi Cordelia Von den Steinen. Madama Butterfly: Sun Xiu Wei, Renata Lamanda, Marco Berti Nicola Alaimo. Direttore Lukas Karytinos. Regia di Chung Kab Gyun. Scene Lee Hak Sun. Costumi Michelle Rutkowski.
Raina Kabaivanska
2006
La Bohème: Adriana Damato, Serena Farnocchia, Ilina Mihaylova, Alessandra Meozzi, Roberto Aronica Stefano Secco, Marzio Giossi, Luca Salsi. Direttore Julian Kovatcev. Regia di Maurizio Scaparro. Scene e costumi di Jean-Michel Folon. Turandot: Anna Shafajnskaia, Doina Dimitriu, Frank Porretta, Warren Mok, Maria Costanza Nocentini, Mina Tasca Yamazaki, Rafal Siwek. Direttori Claudio Sciamone, Carmine Pinto. Regia Daniele De Plano. Scene Pietro Cascella. Costumi Cordelia Von den Steinen. Tosca: Norma Fantini, Antonia Cifrone, Andrew Richards, Lucio Gallo. Direttore Alberto Veronesi. Regia di Mario Corradi. Scene di Igor Mitoraj. Madama Butterfly: Hisami Namikawa, Keiko Yokoyama, Yukiko Tanaka, Alessandra Meozzi, Massimiliano Pisapia, Luca Salsi. Direttore Roberto Zarpellon. Regia di Masayoshi Kuriyama. Scene Sumiko Masuda. Costumi Katsumi Kishii.
2007
Madama Butterfly: Elmira Veda, Tizia Ducati, Annamaria Popescu, Annunziata Vestri Carlo Barracelli, Luca Salsi. Direttore Laurence Gilgore. Regia Stefano
Vizioli. Scene e costumi Ugo Nespolo. Tosca: Antonia Cifrone, Marcello Giordani, Giorgio Surian. Direttori Keri Lynn Wilson, Valerio Galli. Regia Mario Corradi., Scene e costumi Igor Mitoraj. La Bohème: Norma Fantini, Maria Luigia Borsi, Donata D’Annunzio Lombardi, Chun Yu Xu, Massimiliano Pisapia. Regia Maurizio Scaparro. Scene e costumi Jean-Michel Folon. La Rondine: Svetla Vassileva, Maya Dashuk, Fabio Sartori, Emanuele Giannino, Marzio Giossi. Regia Lorenzo Amato. Scene e Costumi Nall.
2008
CONCERTO INAUGURALE: Filarmonica e Coro della Scala. Direzione Riccardo Chailly. Maestro del coro Bruno Casoni. Con Martina Serafin, Svetla Vassileva, Massimiliano Pisapia, Carlo Bosi, Antonello Palombi, Ernesto Panariello. TURANDOT: Francesca Patané, Susan Foster, Francesco Hong, Do65
Maria Guleghina (Photo Petra Stadler)
nata D’Annunzio Lombardi, Dejan Vatchkov, Massimiliano Valleggi, Emanuele Giannino, Nicola Pamio. Direzione Alberto Veronesi e Giuseppe Acquaviva. Regia Maurizio Scaparro. Scene Ezio Frigerio. Costumi Franca Squarciapino. EDGAR: Marco Berti, Cristina Gallardo-Domas, Rossana Rinaldi, Luca Salsi, Filippo Polinelli. Direzione Pier Giorgio Morandi. Regia Vivien A. Hewitt. Scene Roger Dean. Costumi Freyja Dean. TOSCA: Daniela Dessì, Hui He, Fabio Armiliato, Ji Myung Hoon, Giorgio Surian. Direzione Yoel Levi e Cem Mansur. Regia Mario Corradi. Scene e costumi Igor Mitoraj. MADAMA BUTTERFLY: Liping Zhang, Elmira Veda, Mariella Guarnera, Massimiliano Pisapia, Alessandro Corbelli, Marzio Giossi. Direzione Julian Reynolds e Carmine Pinto. Regia Stefano Vizioli. Scene e costumi Ugo Nespolo.
2009
Bohème: Maija Kovalevska, Roberto Aronica, Silvia Della Bene66
detta, Alessandra Meozzi, Cristina Barbieri, Gianluca Terranova, Luca Salsi, Massimiliano Valleggi. Direttore Marcello Rota. Scene e costumi di Jean-Michel Folon. Tosca: Amarilli Nizza, Ambrogio Maestri, Antonello Palombi, Olga Romanko, Enrique Ferrer, Silvio Zanon. Direttore Fabrizio Maria Carminati, scene di Antonio Mastromattei, costumi di Pierluciano Cavallotti. Turandot: Francesco Hong, Park Sung-Kyu, Elena Popovskaya, Giovanna Casolla. Direttore Valerio Galli, scene di Ezio Frigerio, costumi di Franca Squarciapino. Manon Lescaut: Martina Serafin, Marcello Giordani, Giovanni Guagliardo, Alessandro Guerzoni. Direttore Alberto Veronesi, scene di Poppi Ranchetti, costumi di Giovanna Fiorentini.
2010
La Fanciulla del West: Daniela Dessì, Franco Armiliato, Carlos Almaguer, Luigi Roni, Giovanni Guagliardo, Cristiano Oli-
vieri. Direttore Alberto Veronesi, scene di Franco Adami, costumi di Giovanna Fiorentini. Madama Butterfly: Amarilli Nizza, Donata D’Annunzio Lombardi, Massimiliano Pisapia, Luciano Ganci, Renata Lamanda, Hermine-Claude Huguenel, Fabio Capitanucci, Marzio Giossi. Direttori Eve Queler, Salvatore Percacciolo; scene di Kan Yasuda, costumi di Regina Schrecker. Tosca: Maria Guleghina, Liudmyla Monastyrska, Walter Fraccaro, Sung Kyu Park, Giorgio Surian, Marco Vratogna. Direttori Piergiorgio Morandi, Fabio Mastrangelo; scene di Antonio Mastromattei, costumi di Pierluciano Cavallotti. Turandot: Martina Serafin, Ian Storey, Donata D’Annunzio Lombardi, Mimma Briganti, Alessandro Guerzoni, Roberto Accurso, Cristiano Olivieri, Nicola Pamio. Direttori Hirofumi Yoshida, Mauro Roveri; scene di Ezio Frigerio, costumi di Franca Squarciapino.
Donata D’Annunzio Lombardi
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