141005(l'osservatore romano)

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L’OSSERVATORE ROMANO POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum Anno CLIV n. 227 (46.769)

Città del Vaticano

domenica 5 ottobre 2014

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Il segretario di Stato ai nunzi dei Paesi mediorientali

Con la messa presieduta dal Papa

Non si deve rimanere neutrali o inerti

Si apre il Sinodo sulla famiglia

Di fronte alla violenza e alle persecuzioni scatenate in Medio oriente contro le popolazioni inermi la Chiesa non può tacere. E la comunità internazionale non deve «rimanere neutrale tra gli aggrediti e l’aggressore». È il forte monito lanciato dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, durante la messa cele-

brata sabato mattina, 4 ottobre, nella Cappella Paolina, con i nunzi apostolici dei Paesi mediorientali che hanno preso parte all’incontro in Vaticano con i superiori della Curia romana. Nel denunciare «le crescenti minacce alla pace» nella regione, il porporato ha sottolineato in partico-

lare le drammatiche «condizioni delle comunità cristiane che vivono nei territori tra Siria e Iraq, controllati da un’entità che calpesta il diritto e adotta metodi terroristici per tentare di espandere il suo potere». Sotto «la pretesa di affermare una determinata convinzione religiosa» si dissimula «la propria volontà di poten-

Ucciso un altro ostaggio occidentale

L’Is rilancia la sua sfida brutale

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Curdi in fuga (Reuters)

DAMASCO, 4. Un nuovo brutale delitto dei terroristi del cosiddetto Stato islamico (Is) appare in un video, il quarto, che mostra la decapitazione di un ostaggio occidentale, il britannico Alan Henning, e annuncia come imminente quella dello statunitense Peter Kassig. Le fonti di intelligence occidentali ritengono il video autentico. L'uccisione di Henning, rapito nel 2013 in Siria, segue quella dei giornalisti statunitensi James Foley, il 19 agosto, Stefen Sotlof, il 2 settembre, e del britannico David Haines, il 14 settembre. A questi quattro delitti, tutti perpetrati con le stesse modalità — le vittime sono vestite con una tuta arancione che ricorda quelle dei prigionieri nel carcere statunitense di Guantanamo, a Cuba, e a ucciderli sembra essere sempre lo stesso uomo, vestito di nero e a volto coperto — si era aggiunto un analogo crimine in Algeria, dove un gruppo terrorista che si dice sostenitore dell’Is aveva decapitato il 24 settembre un turista francese, Hervé Gourdel. Lo sdegno della comunità internazionale è stato espresso, tra gli altri, dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che in un comunicato ha condannato «l’omicidio brutale e vile» di Henning. «Questo crimine è un tragico promemoria del pericolo crescente che i volontari umanitari affrontano ogni giorno in Siria», si legge nel comunicato. Il testo prosegue precisando che quanto accaduto «dimostra ancora una volta la brutalità dell’Is», definita «responsabile di migliaia di abusi contro il popolo siriano e iracheno». Il Consiglio ribadisce che l’Is deve essere sconfitto e invita a non farsi intimidire da questi atti di barbarie, ma a essere anzi ancora più convinti della necessità di uno sforzo comune tra i Governi e le istituzioni per contrastare il terrorismo. Di una comunità internazionale destinata a soffrire per la minaccia dell’Is ha parlato ieri il responsabile dell’Onu per la lotta al terrorismo, Jean-Paul Laborde, intervista-

to dall’agenzia di stampa France Presse durante una visita a Parigi. Secondo Laborde ci sono attualmente sui fronti siriano e iracheno 15.000 combattenti stranieri. «Migliaia torneranno nei Paesi di origine molto agguerriti: bisogna individuarli, parlarci, cercare di lottare contro il loro indottrinamento e tutto questo rappresenta molto lavoro», ha avvertito Laborde, sottolineando l’importanza del coinvolgimento in quest’azione delle società civili e delle autorità religiose. L’esponente dell’Onu ha aggiunto che la creazione da parte di un gruppo terrorista di una sorta di entità statale a cavallo tra la Siria e l’Iraq è «una prima assoluta» e che pone «un vero problema alla comunità internazionale», anche perché i terroristi dell’Is «dispongono di ingenti risorse, gas, petrolio, commerci». Sui fronti di guerra, intanto i combattimenti restano particolar-

mente aspri a Kobane, la città siriana a maggioranza curda a meno di due chilometri dalla frontiera con la Turchia, oltre la quale è fuggita la popolazione civile, oltre 160.000 persone. Nel centro storico di Kobane resistono le milizie curde, mentre si susseguono i raid aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti sui combattenti dell’Is che ne hanno occupato la periferia. Le dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore sembrerebbero confermare un imminente intervento dell’esercito turco schierato al confine, dopo che sono già stati segnalati sorvoli su Kobane di aerei militari di Ankara. Questo minaccia però di aggiungere un nuovo elemento di complicazione al conflitto. Il Governo siriano, in una lettera indirizzata al Segretario generale dell’Onu e al Consiglio di sicurezza, ha infatti affermato che considererà come un’aggressione ogni intervento turco sul suo territorio.

za» e si utilizzano «la violenza e il terrore» come «metodi» per imporsi agli altri. «Si tratta chiaramente — ha osservato il segretario di Stato — di «un pervertimento dell’autentico senso religioso, con esiti drammatici e a cui è necessario rispondere», evitando di rimanere «inoperosi o inerti spettatori». In proposito il cardinale ha ribadito l’importanza della «preghiera costante e fiduciosa», accompagnata dallo sforzo di «porre in atto tutte quelle iniziative concrete che servano a sensibilizzare i Governi e l’opinione pubblica». Per il porporato «nulla va tralasciato di quanto è possibile fare per alleviare le condizioni dei nostri fratelli nella prova e per fermare i violenti». In particolare i cristiani perseguitati e tutti quelli che soffrono ingiustamente «devono poter riconoscere nella Chiesa l’istituzione che li difende, che prega e agisce per loro, che non teme di affermare la verità, divenendo parola per chi non ha voce, difesa e sostegno di chi è abbandonato, profugo, discriminato». Da parte loro i rappresentanti pontifici sono chiamati a far sentire «la voce del Papa» e a rendere concreta «l’azione della Sede apostolica in favore del diritto alla vita e in favore della libertà religiosa, capisaldi dei diritti umani». Senza dimenticare la necessità di sensibilizzare «i Governi e le organizzazioni internazionali in ordine al loro dovere di garantire nei modi stabiliti dal diritto internazionale la pace e la sicurezza, al fine di porre gli aggressori nella condizione di non nuocere». Un appello ripreso anche dai nunzi apostolici, che a conclusione dell’incontro hanno ribadito «che è lecito fermare l’aggressore ingiusto, sempre nel rispetto del diritto internazionale». Tuttavia, hanno aggiunto, «non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare, ma esso va affrontato più approfonditamente a partire dalle cause che ne sono all’origine e vengono sfruttate dall’ideologia fondamentalista». Un ruolo importante in questo senso «dovrebbero svolgere i leader religiosi, cristiani e musulmani, collaborando per favorire il dialogo e l’educazione alla reciproca comprensione, e denunciando chiaramente la strumentalizzazione della religione per giustificare la violenza». PAGINA 7

Il voto per le presidenziali

Quale Brasile domani PIERLUIGI NATALIA

A PAGINA

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Marc Chagall, «Cantico dei cantici»

Una vigilia di preghiera il sabato sera in piazza San Pietro e domenica apertura solenne del Sinodo sulla famiglia. Papa Francesco presiede nella mattina del 5 ottobre nella basilica vaticana la messa inaugurale dell’assemblea straordinaria dedicata alla famiglia. Un tweet del Pontefice sabato mattina, ha ricordato che «come Gesù indica a Marta nel Vangelo, una cosa è necessaria: pregare». E nel pomeriggio il Papa partecipa insieme ai fedeli radunati in piazza San Pietro alla veglia convocata dalla Conferenza episcopale italiana in segno di vicinanza ai padri sinodali e in sintonia con lo spirito di «apertura», di «confronto sereno e leale» che segnerà i lavori dell’assemblea, come ha ricordato il cardi-

nale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo. «Pregando — ha affermato il cardinale Angelo Bagnasco intervistato da «Avvenire» — il popolo di Dio mostra di capire che la famiglia è il fondamento. E si impegna in un atto di fede».

Papa Francesco agli atleti del Comitato italiano paralimpico

Superiamo le barriere PAGINA 7

NOSTRE INFORMAZIONI Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Joseph Edward Kurtz, Arcivescovo di Louisville (Stati Uniti d’America), Presidente della Conferenza dei Ve-

scovi Cattolici degli Stati Uniti, con Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Daniel N. DiNardo, Arcivescovo di Galveston-Houston, Vice Presidente, il Reverendo Monsignore Ronny E. Jenkins, Segretario Generale, e il Reverendo Monsignore Brian Bransfield, Segretario Generale Aggiunto della medesima Conferenza. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Wojciech Załuski, Arcivescovo titolare di Diocleziana, Nunzio Apostolico in Burundi.

Allarme dell’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati

Gravato dalla crisi il sistema di aiuti umanitari

Distribuzione di cibo in un campo profughi afghano (LaPresse/Ap)

GINEVRA, 4. L’aiuto umanitario ha raggiunto i livelli più bassi a causa della carenza di fondi, mentre i bisogni crescono in maniera esponenziale per il moltiplicarsi dei conflitti e delle catastrofi naturali. Lo ha evidenziato ieri António Guterres, alto commissario dell’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Durante una conferenza stampa a Ginevra, Guterres ha rivolto un appello a istituire un grande fondo d’emergenza dell’Onu, che permetta di mobilitare più risorse per le crisi umanitarie di “livello tre” (quelle classificate più urgenti, come la Siria, l’Iraq, l’Ucraina e la Repubblica Centroafricana). I fondi saranno finanziati con contributi obbligatori ripartiti tra gli Stati membri delle Nazioni Unite, come già avvenuto per le operazioni di peacekeeping.

Attualmente, l’Onu dispone già di un fondo di emergenza per le operazioni umanitarie — il fondo centrale di interventi d’urgenza alimentato solo da contributi volontari — che non riesce più a tenere il passo con il susseguirsi delle crisi. Guterres ha quindi auspicato che gli aiuti allo sviluppo, il cui ammontare è dieci volte superiore a quelli d’emergenza, siano utilizzati per operazioni umanitarie.

Intreccio di culti e traffico di taxi nello Sri Lanka

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Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Arundel and Brighton (Inghilterra), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Kieran Conry, in conformità al canone 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico.

Provvista di Chiesa

Una vita a zigzag MARTINI GRIMALDI

Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Reverendo Monsignore Paolo Rudelli, Inviato Speciale, Osservatore Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo.

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Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Metropolita di Ljubljana (Slovenia) il Reverendo Padre Stane Zore, O.F.M..


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