Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004
Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00
L’OSSERVATORE ROMANO POLITICO RELIGIOSO
GIORNALE QUOTIDIANO
Non praevalebunt
Unicuique suum Anno CLIV n. 238 (46.780)
Città del Vaticano
sabato 18 ottobre 2014
.
Nel messaggio per la giornata dell’alimentazione il Papa chiede di ripensare le politiche di aiuto
I colloqui a margine del vertice dell’Asem
La fame minaccia la pace
A Milano per parlare di Ucraina
E auspica iniziative concrete per sostenere le comunità familiari rurali Rilanciando il «grido di tanti nostri fratelli e sorelle che mancano del cibo quotidiano» Papa Francesco invita «a riflettere sull’enorme quantità di alimenti sprecati, sui prodotti distrutti, sulle speculazioni sui prezzi in nome del dio profitto». Nel messaggio inviato al direttore generale della Fao, in occasione della Giorna-
ta mondiale dell’alimentazione celebrata giovedì 16, il vescovo di Roma torna a levare la voce contro quello che definisce «uno dei paradossi più drammatici del nostro tempo, al quale assistiamo con impotenza e indifferenza». Nonostante i progressi in molti Paesi, infatti, «i dati recenti continuano ancora a presentare una
situazione inquietante, alla quale ha contribuito la generale diminuzione dell’aiuto pubblico allo sviluppo». In particolare il Pontefice fa notare «un aspetto del problema che non ha ancora ricevuto tutta la dovuta considerazione» e cioè il fatto che quanti «soffrono dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione sono
persone e non numeri e vengono prima di ogni calcolo o progetto economico». Dunque — è la richiesta di Papa Francesco — «per sconfiggere la fame non basta assistere. Bisogna piuttosto cambiare il paradigma delle politiche di aiuto e di sviluppo, modificare le regole internazionali». Insomma, è l’auspicio, «è arrivato il tempo di decidere partendo da ogni persona e comunità e non dall’andamento dei mercati». Perché, «questa è forse l’unica possibilità per costruire un autentico futuro di pace, oggi minacciato pure dall’insicurezza alimentare». Nel lungo messaggio il Pontefice commenta anche il tema proposto dalla Fao per la Giornata Agricoltura familiare: Nutrire il mondo, preservare il pianeta. Il quale — spiega — mette in risalto la necessità di «riconoscere sempre di più il ruolo della famiglia rurale» e svilupparne tutte le potenzialità. Anche perché essa «è in grado di rispondere alla domanda di alimenti senza distruggere le risorse della creazione». Ma, a tal fine, avverte Papa Francesco, bisogna «porre attenzione alle sue necessità, non solo tecniche, ma anche umane, spirituali, sociali» apprendendo «da quel legame d’amore, di solidarietà e di generosità che esiste tra i suoi membri e che è chiamato a diventare un modello per la vita sociale». PAGINA 7
I curdi respingono l’assalto a Kobane mentre si attenua la minaccia su Baghdad
Segna il passo l’offensiva dell’Is DAMASCO, 17. I terroristi del cosiddetto Stato islamico sembrano aver subito nelle ultime ore battute di arresto nelle loro offensive in Iraq — dove secondo il Pentagono non sarebbe più imminente la minaccia su Baghdad — e in Siria. A Kobane, la città al confine con la Turchia, i jihadisti sarebbero stati quasi del tutto sconfitti dai difensori curdi appoggiati dai raid aerei della coalizione internazionale. Il portavoce del Pentagono, l’ammiraglio John Kirby, tenendo ieri il consueto incontro quotidiano con la stampa, ha detto appunto che Baghdad non è più sotto la minaccia imminente dei miliziani jihadisti. Nei giorni scorsi questi erano arrivati fino a una decina di chilometri dall’aeroporto della capitale irachena. Tuttavia, combattimenti continuano nella provincia di Al Anbar, a non più di quaranta chilometri di distanza. Nella stessa Baghdad, intanto, non si fermano gli attentati terroristici rivendicati dall’Is, che prendono di mira in particolare i quartieri sciiti e che ieri hanno provocato non meno di ventisei morti.
Per fronteggiare l’epidemia di ebola
Ban Ki-moon chiede un miliardo di dollari
y(7HA3J1*QSSKKM( +&!=!z!#!:!
PAGINA 3
Al Festival del film di Roma il documentario di Oren Jacoby sugli italiani che salvarono gli ebrei
Le medaglie dell’anima GAETANO VALLINI
A PAGINA
4
Da Kobane, nel frattempo, le fonti curde ribadiscono che la città è sul punto di essere liberata dall’assedio delle forze jihadiste. Una dei comandanti delle milizie curde, Baharin Kandal, ha detto che queste sono già state ricacciate da gran parte della città, a eccezione di due piccole sacche di resistenza a est. Secondo le dichiarazioni di Kandal riportate oggi dalle agenzie di stampa internazionali, un ruolo importante hanno avuto i raid aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti, quattordici solo nelle ultime ventiquattr’ore, sulle linee di rifornimento dell’Is. La comandante curda ha aggiunto che le sue milizie hanno ricevuto armi, rifornimenti e anche rinforzi, ma non ha voluto specificare come e in che numero. Nei giorni scorsi, in Turchia c’erano state aspre polemiche per il fatto che l’esercito dispiegato alla frontiera impedisse ai curdi di accorrere in soccorso ai difensori di Kobane. Sul piano generale, comunque, la situazione resta estremamente incerta tanto in Iraq quanto in Siria, dove quello contro l’Is è solo uno degli aspetti di un conflitto che si trascina da oltre tre anni e mezzo, con vicende e protagonisti diversi. Ancora ieri, fonti dell’opposizione siriana hanno segnalato bombardamenti dell’aviazione governativa contro postazioni dei ribelli nell’area di Dayr azZawr, al confine con l’Iraq, senza fornire peraltro notizie di eventuali vittime. Dal canto suo, l’agenzia ufficiale siriana Sana ha riferito invece di numerosi terroristi — espressione che le fonti ufficiali di Damasco usano per definire i ribelli di qualsiasi matrice — uccisi nella regione, senza menzionare l’uso dell’aviazione. Sempre ieri, l’inviato dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ha incontrato per la prima volta i leader di Hezbollah, movimento sciita libanese che combatte a fianco del Governo siriano del presidente Bashar Al Assad. In un comunicato di Hezbollah si riferisce come Naim Qassem, numero due del movimento, abbia auspicato il successo per la missione di de Mistura spiegando
«che non c’è altra soluzione se non quella politica». Secondo l’Onu i morti nel conflitto sarebbero ormai oltre duecentomila. La cifra, che dovrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni, è stata anticipata ieri dall’alto commissario per i diritti umani, Zeid Raad Al Hussein. Questi ha aggiunto che in Iraq la missione delle Nazioni Unite sta cercando di accertare il numero delle vittime del conflitto legato all’avanzata dell’Is incominciata a giugno. Ma sulla questione siriana e sulla lotta contro l’Is permangono profonde divergenze internazionali, in par-
ticolare tra Washington e Mosca. Una nota del ministero degli Esteri russo ha smentito ieri le notizie apparse su alcuni organi di stampa e secondo le quali nei recenti colloqui a Parigi tra il ministro, Serghiei Lavrov, e il segretario di Stato americano, John Kerry, sarebbe stato raggiunto un accordo sulla condivisione di informazioni di intelligence nella guerra al terrorismo. In riferimento all’Is, la nota ribadisce che la Russia non parteciperà ad alcuna coalizione formata «aggirando il Consiglio di sicurezza dell’Onu e in violazione della legge internazionale».
Putin, Renzi, Poroshenko e Merkel durante un incontro a Milano (Afp)
MILANO, 17. Soddisfatto per l’esito del vertice tra Europa e Asia (Asem), a cui hanno preso parte 53 capi di Stato e di Governo, si è detto oggi a conclusione del summit il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Matteo Renzi, il quale ha indicato nella cooperazione e nella “connettività” la strada maestra per affrontare le questioni più scottanti. E una di queste, la crisi ucraina, ha dominato la scena del summit durante il quale è stato riscontrato un deficit di attuazione dell’accordo di tregua raggiunto a Minsk. Infatti, anche oggi si sono registrate tre vittime a Donetsk. Ma pur tra le difficoltà — secondo il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, per il conflitto in Ucraina «non è stata ancora trovata una soluzione politica» — a Milano si è sviluppato un positivo dialogo. Il presidente russo, Vladimir Putin, e quello ucraino, Petro Poroshenko, si sono incontrati più volte in queste ore per portare avanti i colloqui.
Il Pontefice agli universitari cattolici italiani
Studio ricerca e frontiera PAGINA 6
Dopo un primo incontro allargato ad altri leader, l’articolazione dello sforzo diplomatico si è svolto su due piani. Prima una riunione tra Putin, Poroshenko, il presidente francese, François Hollande, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel — l’incontro a quattro replica il formato di quello che si svolse in Normandia il 6 giugno — ha affrontato il tema delle elezioni locali indette dai separatisti filo-russi, nell’est dell’Ucraina. Poi una riunione dei ministri degli Esteri di Italia, Russia e Ucraina con il segretario generale dell’O rganizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) ha esaminato l’ipotesi di una sorveglianza con i droni, che Parigi e Berlino hanno già messo a disposizione, dei confini ucraini. Il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, ha oggi affermato che nei colloqui sulla crisi ucraina ha potuto riscontrare un più «alto grado di comprensione tra le due parti circa la necessità di uscire al più presto da una situazione le cui ripercussioni e i cui danni devastanti non investono solo i due Paesi coinvolti ma anche tutta l’Europa». Sempre a margine del vertice Asem il ministro dell’Energia russo, Aleksandr Novak, e il numero uno di Gazprom, Alexey Miller, hanno condotto colloqui con i rappresentanti dell’Ue sulle questioni relative alle forniture di gas all’Europa in vista dell’incontro a Bruxelles la prossima settimana annunciato dal presidente della Commissione europeo José Manuel Durão Barroso.
Si lavora al messaggio e alla relatio finale
Il Sinodo verso la conclusione Sono stati dedicati all’elaborazione della relatio synodi e del messaggio finale i lavori nel pomeriggio di ieri, giovedì 16, e nella mattina di oggi, venerdì 17 ottobre. Nel corso del quotidiano briefing sull’andamento dell’assise sinodale, che si avvia verso la conclusione, il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha riferito ai giornalisti presenti che si stanno mettendo a punto la bozza del nuntius, ovvero il messaggio conclusivo dei padri sinodali che viene letto in aula oggi pomeriggio, e la la relazione da consegnare al Pontefice. Domattina verrà data lettura del messaggio corretto per l’approvazione e nel p0meriggio, infine, si terrà l’ultima congregazione generale, la quindicesima, con la votazione della relatio synodi. Insieme con padre Lombardi sono intervenuti il cardinale tedesco Marx, l’arcivescovo Pontier, di Marsiglia, e la laica colombiana Myriam Hoyos Castañeda, che si occupa di difesa dell’infanzia.
NOSTRE INFORMAZIONI Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza: le Loro Eminenze Reverendissime i Signori Cardinali: — Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi; — José Saraiva Martins, Prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi; Sua Beatitudine Louis Raphaël I Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Metropolita Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca.