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L’OSSERVATORE ROMANO POLITICO RELIGIOSO
GIORNALE QUOTIDIANO
Non praevalebunt
Unicuique suum Anno CLIV n. 243 (46.785)
Città del Vaticano
venerdì 24 ottobre 2014
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All’associazione internazionale di diritto penale il Papa ribadisce il primato e la dignità della persona umana
Tensione tra israeliani e palestinesi
L’ergastolo è una pena di morte nascosta
Attentato a Gerusalemme
Promuovere una giustizia che rispetti la dignità e i diritti della persona umana, senza discriminazioni. È questa la missione dei giuristi che Papa Francesco ha ribadito stamane, giovedì 23 ottobre, ricevendo in udienza una delegazione dell’associazione internazionale di diritto pe-
nale. Pena di morte, ergastolo, tortura, corruzione sono solo alcuni dei temi affrontati dal Pontefice in un lungo e articolato discorso che si riallaccia alla lettera scritta nel giugno scorso al XIX congresso internazionale della stessa associazione. Dopo due premesse riguardanti l’in-
citazione alla vendetta e il populismo penale sempre più presenti nelle nostre società, il vescovo di Roma ha denunciato il duplice affievolimento del dibattito sulla pena capitale e sulla sostituzione del carcere con sanzioni alternative. Ribadendo il primato della vita e la dignità del-
la persona umana, il Papa ha affermato che «è impossibile immaginare che oggi gli Stati non possano disporre di un altro mezzo che non sia la pena capitale per difendere dall’aggressore ingiusto la vita di altre persone». Per questo ha esortato «tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà a lottare per l’abolizione della pena di morte, in tutte le sue forme» — anche quelle occulte — e per «migliorare le condizioni carcerarie». In proposito ha definito «l’ergastolo una pena di morte nascosta», stigmatizzando le «deplorevoli condizioni detentive che si verificano in diverse parti del pianeta», costringendo i detenuti a vivere in uno stato inumano e degradante. A tal proposito ha messo in guardia contro la legittimazione della tortura e invitato a evitare le sanzioni penali a categorie particolarmente vulnerabili, tra cui i bambini e gli anziani. Infine il Pontefice si è soffermato su alcune specifiche forme di criminalità «che non potrebbero mai essere commesse senza la complicità delle pubbliche autorità». Tra queste la tratta delle persone e il delitto di corruzione, definito «un male più grande del peccato». Anzi per Francesco la corruzione è un vero e proprio “processo di morte”, perché «ci sono poche cose più difficili che aprire una breccia in un cuore corrotto». PAGINE 4
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Sparatoria presso il Parlamento di Ottawa causa la morte di un militare
Attacco al cuore del Canada
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OTTAWA, 23. Il Canada «non si farà intimidire» dall’attacco condotto contro il cuore della sua Nazione, il Parlamento di Ottawa, e gli sforzi contro i terroristi «saranno raddoppiati». È quanto ha detto il premier canadese, Stephen Harper, dopo l’attentato perpetrato ieri che ha causato la morte di un soldato, il caporale Nathan Cirillo, un riservista di origini italiane che stava facendo la guardia al monumento ai caduti di fronte al Parlamento «Gli attacchi al nostro personale della sicurezza e alle istituzioni del nostro Governo sono attacchi al nostro Paese, ai nostri valori, alla nostra società, a noi canadesi come popolo libero e democratico che abbraccia la dignità umana per tutti», ha detto ancora Harper che si trovava nel Parlamento al momento dell’attacco ed è stato trasferito, insieme ad altri leader — il democratico Thomas Mulclair e il liberale Justin Trudeau — in un luogo sicuro.
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«Ma non ci siano confusioni — ha concluso il premier — il Canada non si farà mai intimidire e questo ci porterà a rafforzare la nostra determinazione e raddoppiare i nostri sforzi per identificare e contrastare le minacce e mantenere il Paese al sicuro». Il capporale Cirillo aveva 24 anni e un figlio. Nessuno parla ancora ufficialmente di terrorismo. Ma più passano le ore più si rafforza l’ipotesi che a entrare in azione non sia stato un “lupo solitario”, come era sembrato all’inizio, ma forse un vero e proprio commando composto almeno da due-tre uomini. Uno di questi, quello che avrebbe sparato al militare ucciso, sarebbe a sua volta morto in seguito allo scontro con la polizia. Il suo nome era Michael Zehaf-Bibeau, nato nel 1982 in Quebec, era figlio di un uomo d’affari di origine libica. Secondo le prime ricostruzioni Zehaf-Bibeau, capelli lunghi e neri, era armato con un fucile da caccia, vestito in abiti civili e con una kefiah che gli copriva la parte inferiore del volto. In queste ore il clima nella città di Ottawa, soprattutto nell’area di D owntown, è surreale, con uomini della polizia e delle forze speciali che fermano ogni auto in uscita dal centro e controllano a tappeto ogni abitazione sospetta. Tutta l’area in cui sorge il Parlamento è in stato di assedio. E tutti vengono invitati dalle autorità di polizia a stare alla larga da porte, tetti e finestre. All’interno dell’edificio principale si sono vissuti momenti di vero e proprio terrore, come mostrano le immagini diffuse sui media e sui social network, con parlamentari, impiegati e visitatori in fuga nella hall in cui si sentono echeggiare gli spari. Questo mentre nell’aula era in corso una seduta e, in un locale attiguo, si svolgeva una riunione di maggioranza. Secondo le ricostruzioni Zahef-Bibeau è stato ucciso da un ex poliziotto delle Giubbe Rosse, ora responsabile della sicurezza, prima che potesse entrare negli ambienti in cui erano in corso i lavori parlamentari.
Fonti della polizia hanno parlato anche di spari provenienti dal tetto dell’edificio, sul quale avrebbero potuto esserci alcuni componenti del commando terroristico. Ma nessuna di queste informazioni è stata confermata ufficialmente. In breve tempo, mentre la situazione attorno agli edifici del Parlamento appariva ancora poco chiara e caotica, è scattata la massima allerta a livello nazionale, ma anche in seno al comando di difesa aerospaziale del Nord America : «Abbiamo preso tutte le misure adeguate per essere pronti a rispondere velocemente a
qualsiasi emergenza», ha confermato il portavoce dell’organizzazione. E anche negli Stati Uniti l’Fbi ha elevato il livello di allerta, mentre il presidente Barack Obama, appena informato dei fatti, ha avuto un colloquio telefonico con il premier canadese, esprimendogli la propria solidarietà. In particolare, nella capitale federale statunitense sarebbero state rafforzate le misure di sicurezza attorno all’ambasciata canadese e attorno al cimitero monumentale di Arlington — dove sono sepolti reduci di tutte le guerre — sul quale si erano dirette minacce di azioni terroristiche.
Udienza al primo ministro di Grenada
Nella mattinata di giovedì 23 ottobre, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Primo ministro di Grenada, Sua Eccellenza il Signor Keith Mitchell, che successivamente ha incontrato il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, accompagnato dall’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. Nel corso dei cordiali colloqui, ci si è soffer-
mati sulle buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e Grenada, nonché sull’importante apporto della Chiesa cattolica in campo educativo, sociale e caritativo, di fronte alle sfide del Paese, soprattutto per quanto riguarda la gioventù. Al riguardo, è stata affermata la necessità di una cooperazione tra tutte le forze sociali in vista della promozione del bene comune e dello sviluppo del Paese.
Il luogo dell’attentato nel quartiere di Sheikh Jarrah (La Presse/Ap)
TEL AVIV, 23. Il terrore torna nelle strade di Gerusalemme. Un uomo alla guida di un’auto ha travolto ieri sera una decina di persone a una fermata del tram. Una bambina di tre mesi è morta, due i feriti gravi. L’attentatore identificato come Abdel Rahman Shaludi, palestinese di venti anni, ha cercato di darsi alla fuga ma è stato colpito ed è deceduto in ospedale. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ordinato l’invio immediato di rinforzi e ha accusato direttamente la leadership del presidente palestinese, Mahmoud Abbas. «Il terrorista che ha investito otto persone, uccidendo una bambina, era membro di Hamas» ha riferito il portavoce del premier, Ofir Gendelman. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, quando un tram si è fermato a breve distanza dal comando della polizia di Gerusalemme, l’automobile guidata da Shaludi ha superato un marciapiede e ha investito in pieno il gruppo di passeggeri che stavano scendendo dal mezzo pubblico. Dopo l’impatto, riferiscono i media, l’attentatore ha cercato
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di darsi alla fuga a piedi. Una guardia che era nelle vicinanze lo ha raggiunto e gli ha sparato. Hamas, il movimento islamico che fa parte del nuovo Governo di unità palestinese, ha subito emesso un comunicato, sottolineando in esso che l’attentato «è una conseguenza naturale della politica israeliana sulla Spianata delle moschee e a Gerusalemme est». Il prossimo 27 ottobre è prevista una nuova tornata di colloqui tra Israele e Hamas per rafforzare la tregua nella Striscia di Gaza grazie alla mediazione del Cairo. Ma come fanno notare molti analisti, l’episodio di ieri è solo l’ultimo di una serie di fatti recenti che hanno alimentato la tensione tra israeliani e arabi a Gerusalemme. Sulla Spianata delle moschee sono avvenuti scontri tra palestinesi e polizia. E non sono mancati neanche momenti di tensione al confine con l’Egitto. Intanto, sul fronte politico, si registra la presa di posizione, ieri, dell’Unione europea che ha ammonito duramente il Governo israeliano, affermando che «appalti e costruzioni» di nuove case in territori palestinesi costituiscono «fatti compiuti» tali da poter pregiudicare «in modo cruciale» l’esito dei negoziati di pace. In un documento di due pagine Bruxelles afferma che se non ci sarà un netto cambiamento nella politica sugli insediamenti, la Commissione Ue è pronta a lanciare sanzioni economiche contro Israele.
NOSTRE INFORMAZIONI Il Santo Padre ha ricevuto in udienza mercoledì 22 Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Nunzio Galantino, Vescovo di Cassano all’Jonio, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza: Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli; Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Luigi Ventura, Arcivescovo titolare di Equilio, Nunzio Apostolico in Francia. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza il Signor Keith Mitchell, Primo Ministro di Grenada, con la Consorte, e Seguito. Il Santo Padre ha nominato Abate Ordinario dell’Abbazia
Territoriale di Montecassino (Italia) il Reverendissimo Padre Donato Ogliari, O.S.B., finora Abate del Monastero di Santa Maria della Scala in Noci (Italia). Il Santo Padre ha contestualmente applicato all’Abbazia territoriale di Montecassino il Motu Proprio Catholica Ecclesia, con conseguente riduzione del territorio della medesima, disponendo in particolare che: alla nuova configurazione territoriale della circoscrizione ecclesiastica «Abbazia territoriale di Montecassino» appartenga il territorio su cui sorgono la Chiesa Abbaziale e il Monastero, con le immediate pertinenze; alla Diocesi di Sora-AquinoPontecorvo passino le 53 parrocchie con i fedeli, il clero secolare e religioso, le comunità religiose, i seminaristi; la Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo muti il proprio nome in quello di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.