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Auguri di BUONA PASQUA a tutti i nostri Lettori. E ricordate: PaestumLife porta fortuna e fa vincere anche al Lotto! La
Redazione di PaestumLife e di PaestumChannel.it augura a tutti i propri affezionati Lettori ed utenti una Buona Pasqua squa, da trascorrere in serenità e prosperità. L’interattività tra il nostro magazine ed il portale Internet, ormai, è una realtà editoriale e giornalistica che si è consolidata grazie al Vostro nutrito e gradito seguito: auspichiamo, dunque, che nelle uova pasquali possiate tutti trovare delle gradite sorprese. E, perché no, anche qualche euro in più... Noi di PaestumLife Vi abbiamo dato una grossa mano anche in tal senso! Nel numero di febbraio scorso, infatti, le combinazioni al Lotto fornite nella rubrica a pag. 98 curata dal nostro lottologo Maurizio Di Spirito hanno consentito a diversi fortunati giocatori di “azzeccare” un terno secco sulla ruota di Napoli ed altri ambi, per un totale complessivo di circa 50 mila euro di vincita! La Mediacast Edizioni, dunque, porta anche fortuna... Continuate a seguirci in tanti!!! Anno V - n. 7 - MARZO 2009
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di Carmine Caramante direttore responsabile
La squadra del buon governo La politica a Capaccio. La buona amministrazio-
ne. Finalmente, il paese è tornato vivo ed operoso, lo stallo degli anni passati è un ricordo lontano, nonostante gli echi di una crisi internazionale che mal si sopporta. Alla guida della nostra cittadina c’è un gruppo coeso, che ha saputo dimostrare lungimiranza ed amore per il territorio. I programmi elettorali spesso lasciano il tempo che trovano, rappresentano più un fardello che un paniere di buoni propositi. Non per l’Amministrazione Marino, che ne ha fatto il proprio credo, con costanza. In quasi due anni, molti obiettivi sono stati portati a termine, altri sono in corso di evoluzione e risoluzione, altri ancora pianificati con scadenze precise. Questa non è un’apologia, non siamo abituati a farne, è un resoconto puntuale di un percorso fattivo che ha coinvolto insieme Sindaco, giunta, maggioranza consiliare e uffici comunali. Dopo molti anni, anzi per la prima volta, il Comune di Capaccio Paestum è entrato, a pieno titolo, nelle ipotesi di progettazione regionale. Nel PPR 2007-2013 della Regione Campania, sono state candidate al finanziamento, dal nostro ente, opere pubbliche per un totale di 34 milioni di euro, tra le quali il tanto agognato lungomare e altri interventi strategici per il riassetto dell’intero comune. Altro fatto, quanto prodotto nel campo delle politiche sociali e di sostegno ai cittadini meno abbienti e diversamente abili. Il Centro di Pazzano è il fiore all’occhiello, il PUA a Capaccio Scalo la centrale operativa. Giorno per giorno, il territorio si sta trasformando. Le rotatorie di Cerro e Ponte Barizzo, pronte entro giugno, l’isola ecologica di Varolato, completata con un finanziamento di 420mila euro, la vasca di sollevamento reflui di Gromola, i lavori da poco ultimati a Santa Venere, via Terra delle Rose. E presto, molto presto, la
ciliegina: il metano, finalmente. Pochi giorni e si parte. Queste non sono chiacchiere da bar, ma eventi concreti, azioni positive di un’Amministrazione che lavora e che difende e tutela il territorio, potenziando la raccolta differenziata con l’estensione del porta a porta anche nella zona costiera, che ha consentito il raggiungimento di percentuali più che buone, stanziando risorse per la sicurezza e preparando un bando per il rafforzamento delle unità di polizia municipale. E poi, non da ultimo, quanto fatto sul fronte della Trasparenza. Tanto, tantissimo. Abbiamo portato il Consiglio Comunale nelle case dei cittadini. Il Bilancio Sociale, il nuovo Regolamento sui Procedimenti amministrativi. Il Portale web, che è pronto e completo, manca solo il taglio del nastro. Tante altre cose ho tralasciato, non per questo di minore importanza, ma avrò tempo di parlarne e scriverne. Resta il PUC, per il quale, responsabilmente, abbiamo tutti deciso di prendere un altro po’ di tempo, semplicemente al fine di valutare, con maggiore attenzione, il da farsi e poter meglio stabilire le coordinate con il professor Francesco Forte, tecnico incaricato alla redazione del Piano, il quale gode della nostra massima fiducia. La delibera di Consiglio Comunale, con la quale abbiamo inteso ribadire gli indirizzi consiliari, votati all’unanimità a luglio 2008, non contemplati nella bozza finora redatta da Forte, rappresenta la nostra pietra miliare, la visione che questa squadra amministrativa ha dell’intero territorio comunale. I tempi, comunque, non saranno lunghi. Contiamo, entro la fine del 2009, di portare a termine tutto l’iter previsto dalla nuova legge regionale, per dare al paese lo strumento urbanistico necessario al decollo definitivo dell’economia.
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di Alfonso
Stile
direttore editoriale
Kurt Warner, il “braccio di Dio” Nella vita, tutti abbiamo bisogno di
credere in qualcosa. O in qualcuno. Di credere che si può sempre ricominciare, che ci si può sempre rialzare e andare avanti, anche quando la vita stessa sembra averti messo in ginocchio e non riesci più a trovare una ragione per respirare ancora. Abbiamo bisogno di credere che ce la possiamo fare. Che ogni giorno è prezioso per rinascere di nuovo, e non va sprecato. Perché “non sono le circostanze che ti portano al successo, ma il modo in cui riesci a cogliere e gestire le opportunità quando ti capitano”. Warner A molti di Voi, gentili Parola di Kurt Warner. Lettori, questo nome non dice nulla. Negli Stati Uniti d’America, invece, fa rima con speranza, soprattutto tra la gente comune, quella che si alza tutte le mattine per andare in ufficio o in fabbrica, a lavorare, mentre fuori la recessione rende nero il futuro. Kurt, per tutti gli americani, è il “braccio di Dio” Dio”. L’uomo che, con l’aiuto del Signore, da commesso di un discount dell’Iowa è diventato un mito della Nfl Nfl, il campionato professionistico di football statunitense. Nel 1994, lanciava rotoli di carta igienica negli scaffali anziché la palla ovale oltre la linea del touchdown. Poi, l’incontro che ha cambiato la sua vita, quello con la sua futura moglie Brenda Brenda, religiosissima. “In lei, ho visto Dio venirmi incontro e dirmi: eccomi, Kurt”, ripete sempre Warner. Per conquistarla, si lesse tutta la Bibbia Bibbia, che, da allora, porta sempre con sé. “Non ero nessuno, ma quando vidi Brenda, capii che era lei la speranza di una vita migliore che volevo, era lei la mia forza. Giurai che avrei fatto di tutto per renderla felice. E ciò che sapevo fare meglio era giocare a football…”. Così, Kurt taglia netto col passato, prende una valigia e va a giocare in Olanda, perché da giovane diverse squadre della Nfl lo avevano già tagliato fuori. Lì, il suo braccio diventa un compasso, tanto da fargli
strappare, l’anno dopo, un contratto Rams negli Usa. Tra le ai St. Louis Rams, riserve, attende il suo momento con pazienza: la chance arriva nel 1999, quando il quarterback titolare, Trent Green, s’infortuna. Tocca a lui. “Mi sono detto: Kurt, Dio ti sta dando di nuovo una possibilità, sfruttala”, confidò Warner ad un cronista nel dopo gara. Perché, la sua, fu una grande partita. I suoi lanci fanno volare i Rams, che con lui titolare vincono l’ambito Superbowl Superbowl. Warner viene eletto Mvp (miglior giocatore della finalissima, seguita in tv da oltre 100 milioni di persone in tutto il mondo): da commesso diventa il “braccio di Dio” e un mito per il popolo americano, quello che sgobba e si guadagna il pane con il sudore. Poi... un brutto infortunio sembra segnare il suo tempo e la sua avventura ai Rams. È il 2005, ha 34 anni ormai, nessuno scommette più una Bud su di lui. Nessuno, tranne gli Arizona Cardinals Cardinals, la squadra ‘barzelletta’ della Nfl, che non vince un titolo dal 1947. Ma... come dicevo all’inizio, tutti hanno bisogno di credere in qualcuno. I giocatori dei Cardinals vedono in Kurt la loro speranza: giolui divorano gli avversari cando con lui e per lui, raggiungendo il Superbowl contro ogni pronostico.“Senza Dio non sarei qui. Ora scusate, ma devo andare alla Croce Rossa con la mia famiglia”, precisa Warner, in conferenza stampa, con la Bibbia davanti ai microfoni. Non vede l’ora di raggiungere Brenda ed i suoi sei figli per andare ad aiutare i più bisognosi, come faceva quando era un umile commesso. Per rendere al prossimo ciò che la fede gli ha dato, per non dimenticare da dove è venuto. Mai. Che il “braccio di Dio”, con la sua storia che ha incantato l’America, possa “lanciare una speranza” anche a tutti Voi. Le opportunità che Dio ci dona sono un po’ come la palla ovale: bisogna afferrarle al volo per portarle oltre la meta.
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L’Amministrazione comunale di
Capaccio Paestum ha dato un’altra risposta concreta ad uno dei principali obiettivi programmatici concernenti il Capoluogo, tradizionale nucleo storico-culturale del paese. Nel corso del Consiglio comunale del 6 marzo scorso, l’assise civica ha approvato il “Programma Integrato del Centro Storico di Capaccio”, che ha l’obiettivo di riqualificare, recuperare, valorizzare e catalogare il patrimonio storico, artistico ed architettonico del Capoluogo. Questo atto porta a compimento un complesso iter burocratico e progettuale iniziato nel 2003, sotto l’Amministrazione Marino di allora, la quale diede l’incarico per la redazione del Piano di Recupero e del Piano del Colore del Centro Storico capaccese. Questi progetti, ultimati nel mese di marzo del 2004 ma rimasti poi nel dimenticatoio per tutto il corso dell’Amministrazione 2004-2007, sono stati ripresi a partire dall’insediamento del nuovo gruppo amministrativo, ancora sotto la guida del Sindaco Pasquale Marino. Si è ritenuto opportuno ripartire da quanto fatto nel 2003-2004, relativamente ai già citati piani, i quali sono stati completati dal Programma Integrato approvato nell’ultimo Consiglio comunale. Con tale strumento, il Comune di Capaccio Paestum è ora definitivamente pronto, dal punto di vista progettuale e burocratico, a richiedere alla Regione Campania, alla luce della Legge Regionale n. 26/ 2002, i finanziamenti necessari alla gestione degli interventi pubblicoprivati afferenti il Centro Storico del Capoluogo. Acclusa al programma di valorizzazione, la proposta di inserimento del Centro
L’approvazione del Consiglio 6 marzo 2009: Ricci relaziona sul Programma Integrato del Centro Storico di Capaccio, realizzato da uno staff di tecnici guidati dall’architetto Ottavio Voza
UN PATRIMONIO DA RECUPERARE Pronta la richiesta di finanziamento per riqualificare il Centro Storico del Capoluogo di Alfonso Stile
Storico capaccese nell’elenco dei centri storici di pregio, come disposto dalla L.R. 26/2002. Il consigliere comunale Luigi Ricci Ricci, capogruppo consiliare del Pd, sottolinea: “Abbiamo ottenuto tutti insieme un grande risultato, di valenza storica per il Capoluogo e per l’intera comunità. Ringrazio tutti i tecnici che, in questi anni, si sono alternati prodigandosi per la redazione dei piani già precedentemente approvati, ovvero il Piano di Recupero e del Colore. Mi corre l’obbligo di ringraziare gli uffici comunali, in particolare l’arch. Rodolfo Sabelli e l’ing. Carmine Greco. Greco Da quando ci siamo insediati, noi consiglieri del Anno V - n. 7 - MARZO 2009
Capoluogo, su questo argomento, abbiamo sentito vicinanza e sostegno da parte dell’intera maggioranza. Insieme ai colleghi Giuseppe Castaldo ed Enzo Monzo Monzo, abbiamo con costanza portato avanti questo obiettivo. Finalmente siamo arrivati ad un traguardo, che ci apre concrete possibilità per reperire i fondi necessari per dare al Capoluogo un riassetto nuovo, recuperando l’antico splendore architettonico e storico di Capaccio paese”. La registrazione completa del Consiglio comunale di Capaccio Paestum del 6 marzo scorso è visibile nella sezione TV del portale www.paestumchannel.it www.paestumchannel.it. 13
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IN DIALOGO CON I CITTADINI L’Amministrazione incontra i residenti di Licinella, Santa Venere e Torre di Alfonso Stile
Martedì 17 marzo scorso, presso
il salone delle conferenze dell’hotel Mec, l’Amministrazione comunale di Capaccio Paestum, al completo, ha incontrato i cittadini delle contrade Licinella, Torre di Mare e Santa Venere, raccogliendo l’invito espresso dalla locale Associazione socio-culturale “Aretè”, presieduta da Carlino La Manna na. Costruttiva ed attenta è stata la partecipazione dei numerosi residenti intervenuti, che hanno potuto rivolgere quesiti ed avanzare proposte agli amministratori: tema del pubblico confronto, l’assetto della viabilità nelle tre popolose contrade capaccesi, oggetto in questi giorni di alcune voci rilevatesi, poi, completamente infondate durante il dibattito. La paventata chiusura dell’asse stradale che unisce le tre aree, infatti, è stata seccamente smentita dal Sindaco, Pasquale Marino, Marino presente al tavolo dei relatori insieme all’Assessore Salvatore Nacarlo ed ai consiglieri comunali Angelo Valletta, Mimmo De Riso, Raffaele Barlotti e Vito Scairati Scairati, referenti consiliari del-
le tre contrade in seno all’assise civica. L’architetto Scairati, in particolare, ha spiegato in maniera dettagliata tutte le ipotesi di sviluppo della viabilità illustrate negli indirizzi programmatici del nuovo Puc. “La viabilità nelle contrade Licinella, Torre di Mare e Santa Venere sarà ulteriormente potenziata con la creazione di nuove arterie di accesso atte ad agevolare il transito dei veicoli in entrata ed uscita da Capaccio - ha chiosato il Sindaco Marino - nel Puc attualmente in redazione, infatti, abbiamo riservato molta attenzione alle esigenze di queste tre importanti aree turistiche cittadine, a testimonianza della sensibilità dell’Amministrazione comunale in tal senso. Nessuna strada sarà deviata o chiusa al transito, anzi, faremo in modo da rendere il traffico locale molto più snello, scorrevole e meno caotico soprattutto per i turisti ed i villeggianti, riassettando attentamente l’intero sistema viario al fine di migliorarne l’efficacia. Questo è l’ennesimo intervento teso a favorire la Anno V - n. 7 - MARZO 2009
riqualificazione e la valorizzazione di queste tre popolose borgate, dopo il grande successo ottenuto dall’estensione del servizio di raccolta differenziata porta a porta, fortemente voluta dall’Amministrazione che presiedo. Abbiamo liberato, per sempre, le strade di Licinella, Torre di Mare e Santa Venere da quelle orribili micro discariche che si creavano, in passato, attorno ai cassonetti, migliorando al contempo l’impatto ambientale, l’immagine del paese intero nonché i servizi di sorveglianza e sicurezza, in particolare nelle ore notturne e nei periodi estivi di massima affluenza turistica”. L’Associazione sportiva e culturale “Aretè”, fondata nel 2006, annovera 105 soci. Il direttivo si compone, oltre che del presidente Carlino La Manna, del vicepresidente Sergio Lamberti Lamberti, di Virgilio Natale, Veronica Cavaiuolo, Luca Renna, Carlo Lembo, Mariantonietta Peduto, Gelsomino Maucio Maucio-ne, Domenico Di Dario, Ornella Garofalo e Vincenzo Capozzolo Capozzolo.. 15
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UN TERRITORIO DA SALVAGUARDARE Vasta operazione di bonifica di aree interessate da scempi edilizi di Angela De Rosa
Un obiettivo comune: tutelare
l’ambiente, il paesaggio, la storia, l’immagine, gli interessi turistici e l’ordine pubblico di Capaccio Paestum. L’Amministrazione comunale, il comando di Polizia Municipale e la Guardia Forestale insieme per perseguire un risultato da tempo auspicato. Negli ultimi mesi, è in corso un’operazione di riqualificazione a 360° sull’intero territorio comunale. L’attenzione è stata subito posta sulle zone vicine all’area archeologica di Paestum.
DEMOLITA LA BARACCOPOLI IN VIA MOLINO DI MARE Nel luglio 2007, era già stata posta sotto sequestro nel corso dei controlli messi a segno dal personale della Forestale di Foce Sele, diretta Marta dal comandante Santoro Santoro. L’intera baraccopoli abusiva, infatti, era stata costruita lungo il fiume Capodifiume, nella contrada marittima Linora, a pochi passi dai Templi. Costretti a pagare individualmente circa 200 euro al mese per poter usufruire dell’alloggio nelle baracche, trenta extracomu-nitari abitavano in manufatti in lamiera e roulotte. Nella stessa area, era stata realiz-
zata una discarica di rifiuti speciali ed un deposito abusivo di mezzi meccanici. Baracche con tetti in lamiera, servizi igienici pressoché inesistenti, reti di letti utilizzate come porte e finestre, sversamenti abusivi di rifiuti domestici nel fiume che a poca distanza sfocia a mare, sporcizia e condizioni sanitarie indecenti. E ancora, una discarica di rifiuti speciali: frigoriferi, pneumatici, mobilio, materiali ferrosi, resti provenienti da opere di demolizione. È questo lo scenario che sarà completamente bonificato in via Molino di Mare. Il Comune di Capaccio Paestum, su un’ordinanza emessa dal Sindaco Pasquale Marino Marino, sta procedendo alle operazioni di pulizia nell’area demaniale che ricopre oltre 6.000 metri quadrati di superficie. Il tratto di demanio idrico fluviale sarà successivamente riqualificato e trasformato in un’area attrezzata per la pubblica fruizione. All’epoca degli accertamenti, scattarono le denunce per abusivismo, occupazione abusiva di suolo demaniale ed inquinamento nei confronti dei due gestori dell’accampamento illegale. Le operazioni di bonifica e rimozione dei manufatti abusivi, effettuate dal Anno V - n. 7 - MARZO 2009
Comune di Capaccio Paestum, sono seguite dal personale della Forestale di Foce Sele e della Polizia Municipale. TORRE DI MARE, ABBATTUTO PARCHEGGIO ABUSIVO Occupava parte del demanio marittimo ed era utilizzato in modo abusivo. Il Comune di Capaccio Paestum ne ha disposto l’abbattimento, attraverso un’apposita ordinanza emessa dal Sindaco Pasquale Marino. Si tratta del parcheggio ubicato lungo la strada a pochi passi dalla spiaggia, in località Torre di Mare. Gli interventi di demolizione sono stati effettuati dai dipendenti della “Paestum Servizi Srl”, sotto la stretta sorveglianza del personale della Polizia Municipale, diretto dal comandante Antonio Rinaldi Rinaldi. L’area in questione sarà riqualificata attraverso la realizzazione di uno spazio pubblico attrezzato e la collocazione di un infopoint, considerato il flusso di turisti che, soprattutto durante la stagione balneare, si registra nella contrada di Torre di Mare. Prima dell’inizio delle opere di abbattimento, la Polizia Municipale ha provveduto al dissequestro del parcheggio. 17
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di Salvatore Nacarlo
Assessore alla Sicurezza e alla Viabilità del Comune di Capaccio Paestum
Il cosiddetto “Decreto Antistupri”,
approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri, ha introdotto, tra le altre cose, la regolamentazione delle ‘ronde’ quale presidio della sicurezza posto in essere dagli stessi cittadini. In qualità di Assessore delegato alla Sicurezza, ho ritenuto opportuno documentare Sindaco e colleghi Assessori sull’istituto delle ‘ronde cittadine’. Cercherò di esprimere la mia posizione, condivisa dall’intera Giunta, con vigore e limpidezza, perché su argomenti così delicati si deve essere molto chiari, avendo, tali scelte politiche, anche forti effetti sociali. Ritengo che le forme di tutela della sicurezza dei cittadini e del monitoraggio sul territorio debbano essere riconosciute per legge, ad esclusivo appannaggio dello Stato e degli enti di cui si compone. Ogni tentativo di “appalto” della sicurezza a privati cittadini o a terzi è non solo da evitare ma da scongiurare, senza esitazioni. La forza dello Stato passa innanzitutto dalla sua capacità di presidiare il territorio, dare messaggi come quello delle ronde indebolisce lo Stato stesso e, quindi, gli stessi cittadini che s’intende tutelare. A livello nazionale, auspico la promulgazione di leggi che garantiscano la certezza della pena nonché leggi-obiettivo tese alla realizzazione di nuovi istituti penitenziari. In sostanza, attendo fiducioso un intervento sia legislativo che esecutivo, che faccia sentire forte la mano dello Stato anziché quella del vicino di casa che impugna la fiaccola della ronda.
L’attuale Amministrazione del Comune di Capaccio Paestum, consapevole che non basta esprimere giudizi sul lavoro degli altri, crede sia doveroso rendere noti gli interventi sulla sicurezza già posti in essere e quelli in cantiere. In particolare abbiamo attuato: - stabili presidi notturni della Polizia Municipale nel periodo estivo; - servizi notturni periodici della Polizia Municipale nel periodo invernale; - implementazione di sistemi di videosorveglianza ad alta definizione per garantire un costante monitoraggio delle zone sensibili; - osservatori sulla sicurezza per un fattivo coordinamento delle forze in campo e per l’individuazione dei problemi; - previsione di nuove assunzioni di personale ausiliario ed effettivo da arruolare nella Polizia Municipale; - collaborazione con le forze di polizia già presenti sul territorio (carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Forestale, etc.); - programma sociale per la prevenzione dei disagi che possono deragliare verso l’illegalità. La posizione dell'Amministrazione Marino si basa non solo su basilari principi di progresso civico, di rispetto costituzionale e di amore per la giustizia repubblicana ma anche su riscontri concreti. Ho, infine, l’impressione che si legalizzino le ronde senza volerlo davvero fare. In sostanza, il Governo, pur consapevole dell’irragionevolezza della norma, lancia messaggi giustizialisti per rispondere alle Anno V - n. 7 - MARZO 2009
paure dei cittadini senza individuare una soluzione reale per la sicurezza. A tal proposito, le parole del Presidente del Consiglio, credo siano illuminanti: “L’abbiamo fatto d’urgenza sull’onda del clamore, ma la realtà è che nel 2008 gli stupri in Italia sono diminuiti”. Credo sia la prima volta nella storia che un Premier abbia ammesso candidamente di aver fatto un decreto populista, cioè non ha fatto una legge perché serve ai cittadini ma una legge “sull’onda del clamore”. È rischioso perché, posto che le ronde disciplinate dal decreto avranno scarsa applicazione, si sta dando un messaggio per cui lo Stato ammette la propria incapacità, e anziché migliorare abbandona il “tavolo della sicurezza” e passa la mano ai cittadini. Non è concepibile che la preoccupazione di chi fa ordine pubblico debba essere, in questi giorni, non solo tesa ad arrestare i criminali ma anche a vigilare su quei cittadini che scarrozzeranno per le città ergendosi a guardiani delle “nostre donne e dei nostri bambini”. Uno Stato che rinuncia alla propria supremazia in materia di sicurezza è uno stato debole, un Governo che insegue i sondaggi commerciali anziché i problemi è un governo fragile, un popolo che impugna i forconi, come nel medioevo, è un popolo senza futuro. L’Amministrazione comunale di Capaccio Paestum, nella propria intransigente posizione, è fiduciosa di dare un serio contributo per scongiurare il rischio di un altrettanto serio declino. 21
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SANADER IN VISITA PRIVATA Il Presidente del Consiglio dei Ministri della Croazia a Paestum di Alfonso Stile
Da sinistra: Bozo Biskupic, Ministro della Cultura; Ivo Sanader, Presidente del Consiglio dei Ministri; Luigi Ricci, consigliere delegato dal Sindaco; Tomislav Vidosevic, ambasciatore croato in italia. Alle spalle, Mariano Barresi, console croato in Campania, ed il maestro Bruno Bambacaro dell’Azienda Soggiorno e Turismo di Paestum
Venerdì 6 marzo scorso, il Co-
mune di Capaccio Paestum si è pregiato di ricevere il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica di Croazia, Ivo Sanader Sanader, ed il Ministro della Cultura croato, Bozo Biskupic Biskupic, appositamente giunti nella città dei Templi, in compagnia delle rispettive consorti, per una visita
in forma strettamente privata. A fare gli onori di casa, i consiglieri comunali Luigi Ricci e Raffaele Barlotti Barlotti, che hanno portato il saluto ed il benvenuto del Sindaco, Pasquale Marino Marino, e dell’intera Amministrazione civica. Ad accogliere le autorità croate, che hanno visitato, con molto interesse, il museo nazioAnno V - n. 7 - MARZO 2009
nale e l’area archeologica di Paestum in assoluta riservatezza, guidati dal maestro Mario Bruno Bambacaro dell’Azienda di Soggiorno e Turismo pestana, anche l’ambasciatore della Repubblica di Croazia in Italia, Tomislav Vidosevic Vidosevic, ed il Console in Campania, Mariano Barresi Barresi. 23
Il
Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino Bassolino, in compagnia della moglie Anna Maria Carloni, Carloni nei giorni scorsi ha fatto visita in forma privata allo studente capaccese Marco Beyene Beyene, italo-etiope, vittima di un’aggressione a presunto sfondo razzista, di notte, a pochi passi da Piazza del Gesù, a Napoli. Il Governatore della Campania, accompagnato dal Sindaco di Capaccio Paestum, Pasquale Marino Marino, si è recato in Via Salvo D’Acquisto, dove la famiglia di Marco, iscritto all’Orientale di Napoli, risiede. A casa Beyene, l’on. Bassolino si è trattenuto per un’ora circa, esprimendo la propria vicinanza e solidarietà per il vile episodio di violenza accaduto in una delle piazze simbolo di Napoli. Dopo essersi accertato delle condizioni di salute del giovane studente, completamente ristabilitosi e ripresosi dallo shock, il Governatore ha chiesto spiegazioni circa la dinamica dell’aggressione, che ha commentato così: “Si tratta di un episodio deprecabile, da condannare sotto tutti i punti di vista, e che deve rappresentare un serio campanello d’allarme per le istituzioni e l’intera cittadinanza, affinché atti simili non si ripetano mai più. So che le indagini per individuare gli aggressori sono in corso, ma il mio auspicio è che si sia trattato comunque di un episodio da circoscrivere come isolato, e non preventivato nei confronti di persone appartenenti ad altre razze. L’Orientale, poi, rappresenta da sempre il luogo d’incontro per eccellenza, a Napoli, tra diverse culture, un fiore all’occhiello per la nostra città e per la Campania intera, che com24
LA SOLIDARIETÀ DI BASSOLINO A MARCO BEYENE di Alfonso Stile
patta condanna tali fenomeni e rifiuta categoricamente l’etichetta razzista, mai appartenuta alla nostra storia, al nostro spirito ed alla nostra vita quotidiana”. Il Sindaco di Capaccio Paestum, Pasquale Marino, ha aggiunto: “Appena sono stato informato dell’accaduto, ho subito espresso solidarietà a Marco ed alla sua famiglia. Dispiace che sia successo in una città meravigliosa come Napoli, che, come la nostra Capaccio Paestum, convive in perfetta armonia e sintonia con chi appartiene ad altre etnie e con gli immigrati. La visita del Presidente Bassolino, oggi, è il segno tangibile della vicinanza delle istituzioni a tutte queste persone. Insieme, dunque, diciamo fermamente no al razzismo e no alla violenza, condannando i balordi che rovinano l’immagine della nostra regione e Anno V - n. 7 - MARZO 2009
della nostra comunità, da sempre accogliente e generosa”. Marco Beyene, visibilmente commosso per la visita del Governatore della Campania, ha dichiarato: “Da più parti, ho ricevuto moltissime manifestazioni di affetto, apprezzando in modo particolare quelle del Sindaco di Napoli, Iervolino, e del segretario del Pd, Franceschini. Fortunatamente sto bene, sono riuscito a cavarmela. A Napoli studio ed è una città che amo, dove la gente è socievole e sempre disponibile ad aiutarti con la classica e colorita spontaneità partenopea. Ringrazio quanti mi sono stati vicini, soprattutto l’on. Bassolino ed il Sindaco Marino, la cui visita ho apprezzato tanto”. Il servizio sulla visita dell’on. Bassolino è disponibile, in esclusiva siva, nella sezione Tv del portale www.paestumchannel.it.
LA MIA VITA DA NERO-BIANCO Caro direttore, mi dispiace dover constatare, ancora una volta, che un episodio commesso da parte di gente senza cervello possa diventare un fatto mediatico. Anch’io, come il giovane Marco Beyene, sono figlio di un’africana e di un italiano. Ho 48 anni ed ho vissuto la mia esperienza di nerobianco in un periodo in cui non esisteva, né si balenava, l’idea di una società multirazziale. Forse, insieme alla famiglia Duilio (eritrei), eravamo in quel di Salerno le uniche famiglie residenti di colore (parlo degli anni ‘60 ). Ebbene… il sottoscritto, alle scuole elementari, era piazzato in un banco all’ultima fila, da solo, perché nessuno voleva starmi vicino in virtù del colore della mia pelle; quando si giocava a calcio, in strada, non potevo partecipare anch’io alla classica partitina tra ragazzi perché i genitori dei miei “amici” non volevano che frequentassi i loro figli; a Natale, durante la recita natalizia (giustamente) mi toccava sempre la parte di Baldassarre (uno dei Re Magi, quello “abbronzato”). Quante volte mi hanno chiamato “sporco negro”, quante volte le forze
dell’ordine mi hanno fermato chiedendomi il permesso di soggiorno pur avendo un regolare documento in corso di validità che attestasse la mia cittadinanza italiana. Nonostante ciò, nessuno mi ha mai fatto visita né invitato in trasmissioni o seminari. Il problema non è il colore, ma l’essere. Io sono orgoglioso di essere di colore e mi fa piacere ostentarlo, anzi crescendo ho capito che essere nero rappresenta un quid in più. Allo-
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ra, invece di commiserarsi, perché non far capire che il colore è solo luce e che se uno nasce nero, giallo, rosso… è solo per una diversa pigmentazione dell’epidermide, legata all’adattamento del clima in cui si vive. L’ignoranza, il pregiudizio, il classismo non hanno colore. Come affermava Martin Luther King: “Black is beautiful, because beautiful is black”. Aldo Romano
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APPROVATO IL BILANCIO PREVENTIVO 2009
di Alfonso Stile
Un Consiglio comunale significa-
tivo quello del 30 marzo scorso. Sottoposto all’assise civica il documento di previsione del Bilancio 2009, sul quale, prima il vice Sindaco, Lorenzo Tarallo Tarallo, e poi lo stesso primo cittadino Pasquale Marino hanno, a nome della giunta tutta, indicato valenze e positività in ordine ai vari temi e alle strategie che l’Amministrazione intende perseguire nell’anno solare. Articolato nei minimi dettagli, e puntuale rispetto alle sollecitazioni poste nel corso del dibattito, l’intervento del consigliere Carmine Caramante, Caramante il quale ha sottolineato l’omogeneità del Bilancio di previsione 2009 e la sua rispondenza a quanto programmato, agli obiettivi da conseguire e alla presenza di importanti innovazioni, che consentiranno all’Amministrazione comunale di incidere ancora di più nell’avviato processo di trasformazione del paese. Il gruppo consiliare “Vince
il Territorio” ha presentato e sottoposto al voto del Consiglio una serie di emendamenti al Bilancio. Tutti bocciati dall’assise. In conclusione, il voto di approvazione dell’intero documento: 15 favorevoli, 5 contrari (Troncone, Giuseppe Mauro, Longo, Ragni, Vicidomini). Da segnalare che il consigliere Pasquale Mazza ha votato, così come già in occasione degli indirizzi consiliari al PUC, con la maggioranza, segnando di fatto il suo definitivo distacco dal gruppo “Vince il Territorio”. Ad inizio seduta, la presa d’atto delle dimissioni, già in precedenza formalizzate, del consigliere Franco Longo dalla carica di vice Presidente del Consiglio e la conseguente elezione del suo sostituto. Su proposta del Sindaco e dell’intera maggioranza consiliare, la scelta è andata sul consigliere Giuseppe Mauro (FI), (FI) già Assessore alle Politiche Sociali nella precedente legislatura. Un segnale di apertura
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e di collaborazione nei confronti della minoranza e del centrodestra, che l’Amministrazione e la maggioranza hanno voluto dare, tributando a Peppe Mauro un riconoscimento meritato per le sue doti umane e per il suo senso delle istituzioni. Tra gli altri punti all’ordine del giorno, approvate alcune modifiche ai Regolamenti ICI e TARSU, conseguenti alle nuove disposizioni contenute nell’ultima Finanziaria, le quali non prevedono comunque alcun aumento delle imposte. Anche il Consiglio comunale del 30 marzo scorso è stato trasmesso integralmente, in diretta streaming, dal portale Internet w w w . p a e s t u m c h a n n e l . i tt, con numerosi utenti collegati che hanno interagito, in tempo reale, attraverso l’annessa chat. L’intera registrazione audio-video è disponibile nella sezione TV del portale.
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All’Ariston in scena l’amarcord socialista
UN PARTITO SENZA TEMPO di
Ci fu un tempo nel quale i garo-
fani andavano di moda. Gli anni ’80, quelli della “Milano da bere” bere”, di Craxi e Pillitteri Pillitteri, quella dei socialisti. Salerno, la nostra provincia, non era lontana da quel sistema, da quella visione. E, quando uso e dico “sistema”, non lo faccio dando a questo termine una connotazione negativa. Anzi. Era il “Sistema” con la S maiuscola, l’unico che, finora, ha lasciato qualcosa di buono nelle nostre zone, difficili ma, per certi versi, colme di possibilità. I socialisti lo capirono, e riuscirono in ciò che in politica sembra impossibile: trasformare la realtà. Un disegno che partiva da lontano, che affondava le radici in un pensiero antico, vivo, sentito. Da sempre, Salerno era all’avanguardia, fin dai tempi dell’Unità d’Italia. Salerno, teatro dello sbarco verso la riconquista di Roma. Salerno prima capitale del governo provvisorio caduto il fascismo, la Piana del Sele, la Riforma Agraria e le lotte contadine del biennio 1947-’49. Salerno, la città più socialista d’Italia, e davvero così si presentava agli inizi 32
Carmine Caramante
degli anni ’90. Il PSI superava abbondantemente il 30% dei consensi, punte più alte si toccavano anche in molte realtà della provincia, tra le quali Capaccio Paestum. Tutto ciò era successo grazie alla lungimiranza, all’intelligenza di un leader vero, di quelli che sanno unire, ascoltare e, al momento chiave, decidere. Carmelo Conte è stato questo, quello che ha saputo tessere la tela, che ha tracciato la linea sulla quale muoversi: un PSI salernitano liberista, riformista, autonomo. Mai elitario. Questo, e molto altro, nel volume del professor Angelo Capo “Il Socialismo Salernitano III (1954-1994) (1954-1994)”” , presentato lo scorso 26 marzo all’Hotel Ariston di Paestum, in una cornice felliniana, in cui la nostalgia del passato si è fusa con la consapevolezza di un’idea che non morirà mai. C’erano proprio tutti, un’intera generazione di classe dirigente salernitana, campana e di respiro nazionale. Cinquanta anni di storia di un partito, un partito fatto di uomini che hanno dedicato Anno V - n. 7 - MARZO 2009
una vita intera alla politica, ad un’idea di politica. Pasquale Marino ha fatto gli onori di casa, non senza punte di malinconia. Carmine Pinto, Pinto giovane storico, ricercatore all’Università di Salerno, ha relazionato sull’intera Capo, uno spacopera di Angelo Capo cato dal quale attingere fonti e dati numerici, avvenimenti politici e sociali. Scrivere la storia del Partito Socialista Salernitano vuol dire scrivere la storia della città di Salerno e dell’intera provincia, con i suoi cambiamenti, le sue mutazioni economiche e culturali. Poi è stata la volta del nostro “senatore” Gaetano Fasolino Fasolino: anche lui si è ben disimpegnato, tanto quasi da farsi perdonare la divagazione, per lui fortunata, alla corte del Cavaliere. A seguire, Antonio Innamorato e Gennaro Mucciolo Mucciolo. Alla fine, a tracciare le conclusioni, è stato il leader, il condottiero del “salernocentrismo” degli anni ’80: Carmelo non ha deluso, anzi ha trascinato tutti sul sentiero del ricordo, con un’analisi lucida, razionale e senza alcun rimpianto.
Angelo Capo: “Il giorno più bello della mia vita” Prof. Capo, cosa ha provato nel percepire la vicinanza di tanti cittadini e personalità dello storico Partito Socialista Italiano? “Ho rapporti stretti con i rappresentanti più disparati del Partito Socialista, dai semplici militanti ai vertici. La loro presenza mi ha particolarmente emozionato. Alla fine della presentazione del libro, ho gioito per aver raggiunto un punto di arrivo dopo un percorso durato 40 anni. Allora scelsi di partecipare alla militanza politica socialista, prefiggendomi di scrivere la storia del partito. Pensavo che quello salernitano non avesse una ricchezza tale da richiedere un impegno così grande. Invece, ricerche durate per circa 18 anni, hanno mostrato che, già agli albori del 1895 e per l’intero XX secolo, il ruolo del PSI salernitano è stato determinante e protagonista nella storia nazionale. Anche in contrasto con la direzione nazionale, Salerno ha fatto parlare di sé, avendo una posizione di primo piano rispetto agli altri. Già nella prefazione del mio secondo libro, Gaetano Arfè, il più grande storico del socialismo nazionale, affermava esplicitamente che la storia del socialismo salernitano, la più importante di tutta la regione Campania, è di rilevanza straordinaria a livello nazionale. Inoltre, Gerfasoni, che ha curato la prefazione dell’ultimo libro, ha dichiarato che la storia del socialismo salernitano è l’unica che sia stata scritta in tutta Italia: nessuna provincia ha scritto la storia del socialismo lo-
26 marzo 2009: da sinistra, Antonio Fasolino (segretario provinciale Nuovo PSI); Luciano Farro (segretario provinciale Alternativa Sociale); Rosario Catarozzi (già vice Sindaco di Capaccio Paestum ); on. Carmelo Conte (già Ministro delle Aree Urbane); Pietro Desimone (già Sindaco di Capaccio Paestum); on. Angelo Grillo (già Assessore regionale)
cale. Un primato riconosciuto ufficialmente dagli storici e studiosi del socialismo italiano”. Durante la presentazione del libro, quando si è emozionato particolarmente? “Nel momento in cui ho dichiarato di vivere il giorno più bello della mia vita. E ciò coincide con la storia del liceo: il prossimo 16 aprile, inaugureremo la nuova sede. Dopo 40 anni di attesa, due date che vanno a coincidere con i due sogni unici della mia vita”. Marino, Innamorato, Fasoli Fasoli-no, Conte, Mucciolo Mucciolo.. Mi vien da dire: “Alla fine siamo tutti socialisti, al cuor non si comanda” . “Dice benissimo! Tutti loro premettono sempre di esser rimasti socialisti nonostante abbiano poi compiuto percorsi diversi. Certe Anno V - n. 7 - MARZO 2009
scelte sono partitiche e prescindono dall’ideologia politica di fondo. Oggi, per mutate condizioni storiche, non mi ritrovo in questo partito, però sono sempre socialista”. Alla fine, iill S indaco Marino ha alzato il garofano al cielo dicendo “Mi emoziono ancora nel vedere il nostro simbolo, non appassirà mai”. “Un momento bellissimo. Ufficialmente, il partito si è sciolto nel 1994. Il garofano è stato storicamente, sin dalle origini, il simbolo del Partito Socialista. Ora, purtroppo, non c’è più: la storia non può ripetersi. Ma l’ideologia e il sentimento della formazione culturale socialista rimarranno sempre vivi”. Alfonso Stile 33
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La visita dell’Assessore regionale all’Agricoltura e Attività Produttive
Quaglia: “Siamo orgogliosi degli elogi che Cozzolino ha tributato al Consorzio” Il 24 marzo scorso, l’Assessore
all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania, Andrea Cozzolino, Cozzolino ha fatto visita al Consorzio di Bonifica in Sinistra Sele di Paestum. A riceverlo, il presidente dell’ente di bonifica pestano, Pasquale Quaglia Quaglia, insieme a tutti i componenti del Consiglio d’amministrazione, ai dipendenti ed ai tecnici dei vari uffici. Presenti anche numerosi sindaci del locale comprensorio insieme ad esponenti di spicco dell’imprenditoria capaccese e delle altre istituzioni cittadine. Oltre alla sede del Consorzio, Cozzolino ha visitato anche l’impianto di sollevamento acque di Scigliati e l’azienda ortofrutticola “Marino Sorgente” di Capaccio, al fine di verificare personalmente le problematiche più urgenti del territorio e dell’imprenditoria locale, nonché i numerosi e positivi risultati ottenuti di recente dall’ente pestano. “Mi ha stupito molto il fatto che, molti imprenditori locali, mi abbiano detto che mai, nella loro vita lavorativa, avevano ricevuto la visita di un Assessore regionale - ha spiegato Cozzolino quando ciò rientrerebbe, secondo me, nei compiti più importanti di un rappresentante delle 36
istituzioni che vuole rendersi conto delle esigenze effettive delle comunità amministrate. Mi ha fatto dunque molto piacere visitare diverse aziende locali, così come confrontarmi con i numerosi sindaci intervenuti. Devo dire che ho trovato una situazione molto positiva sotto l’aspetto delle opere realizzate al servizio dell’agricoltura. Questo, secondo me, è la cosa prioritaria da fare per i Consorzi, ovvero ricostruire il rapporto di fiducia Anno V - n. 7 - MARZO 2009
con i cittadini rafforzando il proprio ruolo sul territorio, puntando su valide politiche ambientali, energetiche e di valorizzazione e conservazione di patrimoni naturali come l’acqua. I fondi del Psr, ammontanti a circa 1 miliardo e 800 milioni di euro, rappresentano un volano di sviluppo fondamentale in tal senso, che dobbiamo sfruttare adesso, nell’anno di crisi globale 2009, ovvero in un momento di grande bisogno”.
L’Assessore Cozzolino è poi intervenuto sulla situazione inerente il Polo agroalimentare: “Non voglio entrare nel merito delle polemiche degli ultimi giorni, che francamente mi hanno sorpreso. Personalmente, resto sempre dell’idea che il Polo agroalimentare debba essere realizzato a San Nicola Varco, previa bonifica di quell’area, così come ho spiegato al Sindaco di Eboli, cui ho chiesto di provvedere ad individuare un’altra zona di accoglienza per gli immigrati che attualmente vi alloggiano, in collaborazione con le associazioni locali, i sindacati ed in piena unità d’intenti”. “Siamo molto orgogliosi che l’Assessore Cozzolino abbia sottolineato ed elogiato, pubblicamente, i risultati ottenuti dal Consorzio di Bonifica di Paestum negli ultimi anni - ha chiosato il presidente Quaglia - lo ringrazio di
cuore, raccogliendo tali elogi come stimoli nel fare ancora meglio, condividendoli con tutta l’Amministrazione consortile ed i dipendenti. Nel Parco Progetti regionale abbiamo proposto opere per oltre 200 milioni di euro, ed a tal proposito abbiamo riscontrato la vicinanza di Cozzolino su quelle più importanti, come ad esempio l’ammodernamento dei canali di bonifica e l’ampliamento delle reti idriche ad Albanella, cui teniamo particolarmente vista la presenza di numerose aziende agricole ed ortofrutticole in quella zona, e la realizzazione di nuove fonti di energia alternativa. Sono contento, inoltre, che gli imprenditori locali abbiano apprezzato la visita di Cozzolino, che si è fermato a parlare a lungo con loro per toccare con mano le esigenze e le problematiche del settore, soffermandosi in particolare sui Anno V - n. 7 - MARZO 2009
fondi previsti dal Programma di Sviluppo Rurale regionale”. Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 è lo strumento che governerà lo sviluppo del sistema agroalimentare nei prossimi sette anni in Campania: l’obiettivo generale è quello di “favorire uno sviluppo sostenibile in termini ambientali tale da garantire una maggiore competitività del settore agricolo e la necessaria coesione sociale”, ed è finanziato per il 44% dal nuovo Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e si articola in 4 Assi di intervento e 29 Misure. La visita dell’Assessore Cozzolino al Consorzio di Bonifica di Paestum è stata ripresa, in esclusiva, dalle telecamere del portale Internet www.paestumchannel.it www.paestumchannel.it: il filmato è disponibile nella sezione TV del sito. 37
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Un caffè con Antonio Di Benedetto
MEGLIO SOLI CHE MAL ACCOMPAGNATI di Alfonso Stile
Antonio Di Benedetto, per tutti
il “professore”. Dal 2001 al 2008, è stato coordinatore del circolo di Forza Italia di Capaccio Paestum. Poi, ha rassegnato le dimissioni. Una decisione che non è passata inosservata. Cerchiamo di capire il perché. Ripercorriamo la sua esperienza tra le fila di FI. “Mi sono iscritto nel 1999, abbracciando i dettami di FI e sentendomi integrato in una nuova realtà, da ex socialista. Sono stato nominato coordinatore comunale nel 2001, ponendomi l’obiettivo di far crescere il partito. Importante è stata l’elezione di Gaetano Fasolino alla Camera per accrescere e fortificare il nostro ruolo sul territorio, ma non ci siamo adagiati continuando a lavorare duramente, tanto da condurre Enzo Sica alla vittoria nelle Comunali del 2004”. Raggiunto l’acme, è iniziato il declino… “Esattamente. L’Amministrazione Sica poteva dare molto ma, ahimè, è caduta. Al di là delle colpe specifiche, un po’ tutti dobbiamo recitare il mea culpa. C’è stata una sottovalutazione generale della crisi amministrativa. Da coordinatore, ho tentato di rimediare, ma si sono creati dualismi e spaccature difficilmente ricucibili, sfociate in dimissioni autorevoli e nella rac40
colta di quelle undici firme che hanno messo fine a tutto. La più illustre è stata quella di Luciano Farro, allora capogruppo politico della coalizione”. Dopo il declino, lo sfascio. “In effetti, da lì vi è stato poi un periodo di dispersione a causa di personalismi, incomprensioni, rancori, dove ognuno usava FI per scopi propri. Ecco perché ho rassegnato le dimissioni. Sembrava un partito autoreferenziale, dove lavoravo per il territorio senza che venissi coinvolto. Così ho ritenuto opportuno farmi da parte per lasciare ad altri il compito di portare avanti le idee di centrodestra. Lavorare per le ambizioni degli altri non mi andava più. Mi consola il fatto che, da quando mi sono allontanato, nessuno mi ha più chiamato. Desumo che qualcuno aspettava che me ne andassi. Sono dispiaciuto che tutto il lavoro compiuto con Forza Italia sia andato perso. Mi auguro che il nuovo Pdl possa lavorare bene sul territorio, ma è anche una questione di uomini. Si parla di Partito dei meriti, che nessuno, però, mi ha mai attribuito”. Alla luce di quanto detto, con quale slancio, dunque, i candidati di centrodestra si presenteranno alle prossime elezioni provinciali? “La scelta non è avvenuta nel Anno V - n. 7 - MARZO 2009
partito, ma dai vertici provinciali del Pdl, per i quali il candidato ufficiale è Enzo Sica. Ciò ha creato scetticismo tra i simpatizzanti. Non che Sica non sia un autorevole candidato, ma non è piaciuto il modo con cui è stato imposto il suo nome. Personalmente, credevo di più nella candidatura di Franco Sica, persona che stimo e che ha lavorato con grande energia per rilanciare Alleanza Nazionale dopo tanti problemi. Comunque, alla fine mi auguro che le scelte fatte si rivelino giuste, perché, poi, a scegliere è sempre la gente”. Come reputa il ruolo che l’attuale opposizione sta esercitando in seno al Consiglio comunale? “Scusi, ma di quale opposizione sta parlando? Solo Roberto Voza e Peppe Mauro sono rimasti diligentemente sulle proprie posizioni, ovvero quelle assunte in campagna elettorale. Carte alla mano, si è mosso bene anche il generale Troncone, seguendo sempre coerentemente la propria strada. Colgo l’occasione per ringraziare Peppe Mauro per le parole di elogio espresse, in mio favore, nella recente intervista rilasciata al vostro giornale. Vince il territorio? Non ha lasciato ancora intendere quale sia effettivamente la propria posizione. Credo che, in tal senso, le elezioni provinciali chia-
riranno molte cose”. E il professore Di Benedetto cosa farà, ora? “Tornerò presto in prima linea. Mi sto guardando intorno per constatare la coerenza di certe idee e, in base alle esperienze maturate, alla fine della campagna elettorale, tornerò in politica ponderando bene la mia posizione. Non ho mai fatto scelte di comodo, ma sempre difficili”. Un giudizio sull’attuale Amministrazione Marino. “Un operato direi benevolo e per questo eccellente”. Catarozzi, De Caro, Marino, Nese, Piano, Quaglia, Sica: chi la spunterà? “Ognuno crede di avere buone speranze. Invece si tratta di ottenere percentuali tali da consentire la pole position nel proprio schieramento. Il voto, credo, sarà frazionato o si spartirà su due principali esponenti, individuando le contrapposizioni. Per esempio, Marino versus Sica. Non sottovaluterei Nese dell’Mpa, forse l’unica novità politica della competizione, che potrebbe spuntarla con pochi voti nel gioco delle percentuali”. C’è ancora la longa manus di Fasolino nel centrodestra capaccese? “Molti credono che, quando parlo io, vuol dire che a parlare è Gaetano Fasolino. Il rapporto di stima che ci lega è pluridecennale. Fasolino ha fatto le proprie scelte, diventando coordinatore provinciale dell’Mpa, un partito che si appresta a fare, in silenzio, un alacre e capillare lavoro sul territorio. Nonostante le facili critiche, Fasolino ha sempre un notevole seguito a Capaccio, e non solo. Auguro a tutti di essere eletti, non faccio politica contro le persone”. Anno V - n. 7 - MARZO 2009
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Dal 20 aprile presso la pizzeria “Las Vegas” - Licinella
Master of Food: Vino 1° livello Il corso di sei lezioni avrà luogo
a Paestum presso la Pizzeria del Centro Sportivo Las Vegas Vegas, via Licinella 104, con cadenza settimanale a partire da lunedi 20 aprile 2009, alle ore 20:00.
Quinta Lezione Lunedì 18 maggio 2009 (ore 20) Gli equilibri gusto olfattivi Sesta Lezione Lunedì 25 maggio 2009 (ore 20) Servizio, norme e abbinamenti
IL PROGRAMMA Prima Lezione Lunedì 20 aprile 2009 (ore 20) Storia del vino e analisi sensoriale Seconda Lezione Lunedì 27 aprile 2009 (ore 20) Esame visivo e vinificazione Terza Lezione Lunedì 4 maggio 2009 (ore 20) Esame olfattivo, viticoltura e vinificazione Quarta Lezione Lunedì 11 maggio 2009 (ore 20) Esame gustativo, clima, vigna e cantina
Nel corso delle sei lezioni, della durata di due ore e mezza circa, saranno passati in rassegna gli aspetti principali del mondo del vino: i processi produttivi, le nozioni essenziali della viticoltura, la vinificazione e soprattutto il linguaggio e gli strumenti della degustazione. Ogni incontro è suddiviso in due parti: lezione e degustazione di quattro o cinque vini di diverso stile e tipologia, strettamente collegati agli argomenti trattati nella lezione. Dalla viticoltura al servizio del vino, dall’esame visivo, olfattivo e gustativo fino agli abbinamenti, un ciclo di lezioni per entrare
con piacevolezza e competenza nel mondo di Bacco. Ogni partecipante riceverà: la dispensa del corso, il manuale “Il piacere del Vino”, una borsa con 6 bicchieri ISO da degustazione. Numero mininimo di partecipanti: 18. Costo: Euro 170,00. Giovani fino a 30 anni: Euro 150,00. Il MoF è riservato ai soci Slow Food. La quota di iscrizione è di Euro 58,00. Coloro che si iscrivono per la prima volta e i giovani fino a 30 anni, possono aderire a Slow Food versando la quota di Euro 25,00 contestualmente all’iscrizione. Info e prenotazioni presso il fiduciario locale Giancarlo Capacchione (entro il 14 aprile 2009); Tel. 329. 6330371; email g.capacchione@libero.it. Presentazione del corso, saldo della quota di iscrizione e consegna del materiale didattico: lunedì 20 aprile 2009 dalle 18:30 presso il centro sportivo Las Vegas.
Paestum Plein Air, vacanze verdi all’ombra dei Templi
L’Associazione di campeggi e villaggi “Paestum Plein Air”, costituitasi principalmente per promuovere il turismo all’aria aperta a Paestum in maniera coordinata, ha già centrato i primi obiettivi. Dopo aver re-
alizzato il sito internet ed il depliant che include tutte le strutture aderenti, ha partecipato a due eventi importanti per la promozione turistica, la B.I.T. di Milano rappresentata dal vicepresidente Guglielmo Capranelli e da Marilena Serra ra, ed il F.RE.E. di Monaco di Baviera, incaricando Barbara Guerra di illustrare le offerte per la prossima estate al pubblico bavarese. Sicuramente il settore dei campeggi è da ripensare e per questo si attende, ormai da Anno V - n. 7 - MARZO 2009
troppo tempo, la legge regionale sul Turismo che dovrebbe inquadrare questa tipologia di strutture in maniera più moderna. I prossimi progetti riguardano una campagna di comunicazione online con la speranza che, la prossima estate, possa confermare anche a Paestum le previsioni a carattere nazionale, quelle cioè che vedono il turismo all’aria aperta sempre in continua crescita, seppur lievemente attutita dal periodo di crisi. 49
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Il significato storico del 25 aprile
di
Angela De Rosa
25 aprile 1945, ore 22. La
radio della Repubblica Sociale Italiana trasmette un messaggio improvviso: tutta la Val d’Ossola, la Val Sesia e la zona del lago Maggiore sono in mano ai partigiani e civili insorti contro gli invasori nazifascisti. Hanno già liberato Bologna, Genova e Venezia prima dell’arrivo degli Alleati. Ora è la volta di Milano: l’insurrezione nella città dopo un inverno terribile di fame, violenza e distruzione, è il grido di liberazione da un sistema totalitario, soffocante ed opprimente. Tutto inizia il 24 luglio 1943 con la seduta del Gran Consiglio Consiglio: Benito Mussolini fu messo in minoranza. L’orologio segnava le 3 del mattino. Il giorno dopo, alle ore 18, Re Vittorio Emanuele III farà arrestare il Duce (sostituito con il generale Badoglio Badoglio), mentre l’11 gennaio 1944 saranno fucilati, a Verona, i “traditori del Regime”, cioè i firmatari non contumaci dell’ordine del giorno firmato Grandi. L’Italia è ormai spaccata. Al Sud vi erano gli Alleati sbarcati in Sicilia il 10 luglio 1943, al comando 52
del generale George Patton. Le forze angloamericane liberarono l’intera isola. L’EIAR diffonde la seguente dichiarazione del maresciallo Badoglio: “Il Governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower Eisenhower. La richiesta è stata accolta. Le forze italiane cesseranno perciò tutti gli atti di ostilità contro le forze angloamericane ovunque possono essere incontrate”. È la fine delle ostilità fra l’Italia e gli Alleati, come sottoscritto nell’armistizio del 3 settembre a Cassibile. Il giorno dopo, sovrani, Governo e Stato Maggiore fuggono a Brindisi lasciando l’Italia nel caos completo. All’opposto, invece, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 1943, Milano viene occupata dai reparti della divisione SS mentre, il 23 settembre, a Salò, una cittadina sulle rive del lago di Garda, si insedia la Repubblica Sociale Italiana. Ma la vera capitale è MilaAnno V - n. 7 - MARZO 2009
no. Immediatamente comincia la caccia ad ebrei ed antifascisti e viene imposto un rigido coprifuoco dalle 8 di sera. Continua, intanto, la resistenza alle forze naziste e fasciste. A combattere, al fianco degli Alleati, vi erano i partigiani. Erano uomini, donne, giovani, anziani, preti, militari, persone di diversa ideologia politica e di religione. Tutti per un unico obiettivo: liberare l’Italia. l’Italia Il 9 settembre gli americani, al comando del generale Clark Clark, prendevano terra sulle nostre coste, incontrando una dura resistenza da parte dell’esercito tedesco, mentre Napoli viene liberata il 1° ottobre . Sulla linea Gustav, all’altezza di Montecassino, gli Alleati furono bloccati fino alla primavera del ‘44. Ma, agli inizi di giugno, l’avanzata alleata libera Roma mentre, sulla linea Gotica in Toscana, in ritirata
MILANO, 29 APRILE 1945 L’esposizione del cadavere del Duce, a testa in giù, in piazzale Loreto
nella pianura Padana, è arrestata dalle truppe difensive tedesche. Solo nella primavera del ‘45 la linea cade: la Toscana è libera e gli anglo-americani irrompono nel Nord Italia. Intanto le atrocità naziste ai danni della popolazione civile si moltiplicano. Sarà il generale Harold Alexander Alexander, comandante di tutte le forze alleate presenti in Italia (che, insieme ad Eisenhower, concluse l’armistizio con il maresciallo Pietro Badoglio l’8 settembre 1943), a lanciare l’offensiva finale: il 21 aprile, le armate alleate entrano a Bologna aprendosi la strada verso la valle del Po. Contemporaneamente, le bande partigiane attaccano le città ancora occupate, dove la popolazione civile insorge contro le truppe d’occupazione nazista e contro i fiancheggiatori fascisti. Alcuni giorni prima dell’arrivo delle
truppe alleate, entro il 25 aprile, i centri maggiori (Milano, Bologna, Genova, Venezia) vengono liberati dalle truppe partigiane del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) (CLN). I tedeschi poterono solo dirigersi in rotta verso i valichi alpini. A Dongo Dongo, sul lago di Como, Mussolini viene catturato dai partigiani. Non c’è ancora chiarezza sulle modalità dell’esecuzione di Mussolini e Claretta Petacci Petacci, amante del Duce: la circostanza continua ad alimentare polemiche e congetture fra simpatizzanti, oppositori e storici del fascismo. Cambiata almeno quattro volte dallo stesso colonnello partigiano di battaglia Walter Audisio Audisio, la versione ufficiale è che, poco dopo le ore 15 del 28 aprile, Mussolini e la sua amante vengono fucilati a Giulino di Mezzegra, 21 km più a sud di Dongo. Eseguite le condanAnno V - n. 7 - MARZO 2009
ne degli altri gerarchi, alle 3:40 di domenica 29 aprile, i cadaveri sono trasportati a Milano ed esposti in piazzale Loreto. La folla memore della strage lì perpetrata dai nazifascisti il 10 agosto del 1944, quando 15 partigiani erano stati fucilati ed esposti al pubblico subito si accanisce contro i corpi. Per evitare lo scempio, i cadaveri vengono issati a testa in giù ed appesi alla pensilina di un distributore di benzina. Oggi, però, sono insorti numerosi dubbi tali da inficiare conseguentemente l’attendibilità anche dei riferiti dettagli tecnici e pratici. Ad oggi, nessuno sa con esattezza chi diede l’ordine di portare i cadaveri in quel piazzale. Queste poche righe servono a ricordare la cronaca della Campagna d’Italia, ma non rendono conto delle sofferenze e dei dolori patiti in quegli anni dalla popolazione civile. È la storia dei protagonisti di quelle ore tragiche e straordinarie che chiusero, per sempre, il ventennio fascista e gli anni della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Sandro Pertini parlò della Resistenza come di un “Secondo Risorgimento, i cui protagonisti, questa volta, furono le masse popolari”. Il 25 aprile celebra la Festa della Liberazione Liberazione: uomini e donne di tutte le età sono morti, allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo. Per non permettere che sistemi totalitari ritornino ancora a schiacciare l’animo umano e per godere della libertà di esprimere il proprio io. 53
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ANGELA SABETTA “Desideri Senz’Ali” Una disperata voglia di vita
Un libro scritto con il cuore,
intriso di trasporto e sentimento in ogni parola, “sentito” dalla sua autrice al punto tale da avvertire la protagonista del romanzo, Isabella, come se fosse realmente presente, pulsante e viva, in una percezione sensoriale condita dal sapore amaro di un’esistenza tribolata che le pagine raccontano tutto d’un fiato. È questo ciò che si evince leggendo “Desideri Senz’Ali - Una disperata voglia di vita”, romanzo scritto dalla collega giornalista Angela Sabetta Sabetta, attualmente responsabile delle pagine di Capaccio ed Agropoli del quotidiano provinciale “La Città”. Pubblicato nell’aprile del 1992 ed edito dalla casa editrice “La Piroga” di Casalvelino, il volume consta di 61 pagine ed è pronto ad una nuova ristampa.
L’argomento trattato è di quelli senza tempo, dove i personaggi si “espongono” ai lettori in un’analisi introspettiva limpida, spesso drammatica, appartenente alla profonda e delicata sensibilità delle donne, mista di emozioni e delusioni continue ed in lotta per trovare il giusto equilibrio interiore. “La fatica di un’anima volta alla ricerca del vero significato della vita, alieno da ogni elemento che possa contaminarne l’essenza. Una giovane donna che pone accanto al suo lavoro di studentessa universitaria come massia aspirazione, il desiderio di trasmettere attraverso un linguaggio fresco ma carico di phatos e una spontanea ingegnosità artistica, immagini, emozioni e sensazioni che possano lasciare in ciascuno di noi un’impronta incancellabile...”. Con queste parole, Laura, una cara amica dell’autrice, descrive un testo davvero coinvolgente quanto duro e complesso, dai contenuti platonici e tendenti all’immortalità. Incamminarsi sul sentiero del cuore e della coscienza non è mai semplice, ma
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“Desideri Senz’Ali” cattura l’attenzione del lettore proprio per la sincerità con la quale la trama si snoda, caratterizzata da descrizioni sublimi di stati d’animo appartenenti alla vita terrena, ma immolabili sull’altare dell’eternità. Leggerlo è stata un’esperienza piacevole, e preferisco non anticipare i tratti salienti del racconto per donare ai lettori il gusto della scoperta. Specchio fedele dell’intera opera, è la significativa frase che la Sabetta trascrive in evidenza nelle prime pagine del libro: “Ciò che è irrazionalmente umano, stupisce il mio inconscio, disargina il mio io”. Oggi, Angela non è più la ragazza di allora, ma una donna realizzata e madre. Ma l’essenza autentica del proprio io... non cambia né si sopisce. Mai. Alfonso Stile
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Cenni storici del calcio giunganese, da patron Pesce a Di Napoli
40° anniversario dell’U.S. Giungano Ripercorrere la storia calcistica di
Giungano, per chi l’ha vissuta con responsabilità e in prima persona per molti anni, non è impresa che richiede rilevante difficoltà il ricordare i migliori calciatori di varie epoche che hanno fatto esultare di gioia, ma a volte anche amareggiare, i tifosi locali. Il primo sodalizio affiliato alla Figc a disputare un regolare campionato risale all’anno 1969, allorquando il presidente era il dott. Giovanni Pesce sce, il vicepresidente Alberico Francia Francia, il segretario Ernesto Passaro ed il direttore sportivo Michele Corradino. Corradino Allora la società non disponeva di un proprio idoneo terreno di gioco, per cui la squadra era costretta a peregrinare nei comuni limitrofi per disputare le partite casalinghe, mentre gli allenamenti venivano svolti sul campetto locale di dimensioni assai ridotte. Quella compagine, tuttavia, ha scritto la pagina più bella del calcio giunganese, mettendo in luce una
covata di talenti che approdarono dalla Terza alla Seconda categoria con molta autorità, il cui tasso tecnico confermò il suo valore anche dopo, creando serie difficoltà perfino alle avversarie più blasonate che militavano nei campionati superiori. Insomma, con un gruppo così composito, in aggiunta ai calciatori che si sono po-
ATLETICA LEGGERA
Brilla la giunganese Paolantonio
Si sono svolti a Succivo (Na) i
Campionati regionali di atletica leggera.Nella categoria esordienti, brillante affermazione della giovane giunganese Samanthe Paolantonio Paolantonio, della scuola elementare “A. Stromilli” e tesserata con l’Atle-
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tica Agropoli. Merito del successo va ascritto anche all’Assessore allo Sport di Giungano, Franco Russomando Russomando. Francesco Umile Danielli Anno V - n. 7 - MARZO 2009
sti in luce nei tornei successivi, la squadra di Giungano avrebbe potuto, virtualmente, competere oggi nel campionato di Prima Divisione, senza voler peccare di presunzione! Quest’anno ricorre il 40° anniversario della costituzione del club cittadino, che negli anni ‘80 venne coinvolto in sfide campanilistiche con altre due squadre antagoniste sorte sul territorio comunale. Dopo alcuni anni di rivalità tra varie contrade, il calcio locale è rientrato nella normalità con una sola compagine del paese che ha vissuto, purtroppo, alterne vicissitudini, non esclusi periodi di stasi d’attività. Col nuovo millennio, il sodalizio è risorto sotto la presidenza di Antonio Di Napoli Napoli, sportivo di razza che, se affiancato dai diversi imprenditori del posto, potrebbe fare molto di più. Giungano merita un palcoscenico calcistico migliore.
a cura di
Matteo Galdi
Corrispondente da Giungano
Appaltati i lavori per la riqualificazione ambientale e paesaggistica
Nuovo look per la contrada San Giuseppe
In base all’accurato programma
pluriennale di sviluppo territoriale previsto dal Comune di Giungano, proseguono alacremente i lavori in contrada San Giuseppe Giuseppe, che sta assumendo l’aspetto di un vero e proprio centro per vacanze. La popolosa borgata dista quattro chilometri dal Capoluogo ed è attrezzata
di piscina comunale, campo da tennis e campo da bocce, il cui impianto sportivo ha consentito lo svolgimento, per due anni consecutivi, dei Campionati italiani per dipendenti comunali. Soddisfatti per lo stato di avanzamento dei lavori, ovviamente, il Sindaco Francesco Palumbo e l’Assessore ai Lavori Pubblici, Sergio D’Angelo (nella foto, a sinistra). L’Ente civico, di recente, ha concesso in appalto il quinto lotto dei lavori pubblici per l’esecuzione della riqualificazione ambientale, paesaggistica e del Centro Servizi per la promozione e l’incentivazione dell’imprenditorialità locale nel settore del turismo, dell’artigianato e dell’economia verde. Il progetto prevede viali, illuminazione, giardini e parcheggi, una piacevole oasi per chi va in cerca di relax. Nella stessa contrada, inol-
tre, è in corso la realizzazione di una nuova arteria intercomunale di circa 700 metri, con la costruzione di un ponte sul torrente La Mola per consentire il collegamento da San Giuseppe a Cicerale.
Contrada San Giuseppe a Giungano: la statua di Cristo
- NOTIZIE IN BREVE UN SUCCESSO LA LOTTERIA DEL CARNEVALE Domenica 1° marzo scorso, in occasione del Carnevale, si sono svolti dei bellissimi giochi per bambini, organizzati congiuntamente dal Comune di Giungano, la Pro Loco, l’A.V.I.S. locale, la “Cilentum Pizza”, le associazioni culturali “2000” e “Il Tuffatore”. Erano presenti varie
autorità, in primis il Sindaco Francesco Palumbo, gli assessori Vincenzo Curcio e Sergio D’Angelo ed il consigliere Quaglia. Abbinata alla manifestazione si è svolta anche una lotteria servita a finanziare l’intera spesa per l’organizzazione dello spettacolo. DAL COMUNE UN DONO ALLE SCUOLE L’intero corpo insegnanti della Anno V - n. 7 - MARZO 2009
scuola elementare di Giungano, in una missiva personale, si è congratulato con il Sindaco, Francesco Palumbo, e con tutta l’Amministrazione comunale, per l’attenzione costante riservata al locale plesso, nonché per aver fornito una fotocopiatrice nuova consentendo all’istituto di svolgere meglio il o. proprio lavoro. F.U.Danielli 61
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Sviluppo e progresso a Capaccio Paestum tra ‘800 e ‘900
a cura di
Paolo Paolino
La piana di Paestum: il regime fondiario dal feudo al latifondo
- Parte IX -
(segue dal numero precedente)
Si consentì, così, per un lunghissi-
mo periodo, la coesistenza nella Confederterra tra soggetti datoriali e dipendenti con interessi antagonisti e conflittuali. Nel contempo, si assistette impotenti alla vincente scelta della fondazione della federazione nazionale dei Coltivatori Diretti, che rappresentò per lungo tempo il braccio operativo della egemonia democristiana nelle campagne e che, di fatto, condizionò la gestione degli Enti di riforma fondiaria, ai quali fu affidata la politica della trasformazione e della colonizzazione dei terreni concessi nei comprensori di riforma. Infine, ancora oggi risulta incomprensibile ed ingiustificabile la posizione allora assunta dai partiti della sinistra in sede parlamentare sulle leggi di riforma. Appare, inoltre, molto strano che la sinistra, solo nel 1950, presentò con Grifone un controprogetto di riforma fondiaria in alternativa a quello presentato al Governo. Questo atteggiamento negativo da parte dei gruppi parlamentari dei partiti della sinistra, che erano stati i grandi protagonisti e gli artefici della stagione dei movimenti di occupazione delle terre, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia, creò profondo malessere e disorientamento nelle masse che erano state guidate nella lotta e in noi dirigenti, che avevamo preparato, organizzato e coordinato le attività del movimento di occupazione. Quel voto parlamentare finì col
vanificare in parte gli sforzi e l’impegno dei nuclei dirigenti meridionali, offuscando così la stessa immagine del sindacato e dei partiti, e ciò fece sul piano della propaganda apparire grande il merito per la riforma fondiaria del Governo e della Democrazia Cristiana. In conclusione, seppure con posizioni talvolta contrapposte tra i dirigenti e i partiti sulle scelte fondamentali di riforma agraria, la sinistra nel suo insieme seppe conferire un grande significato innovativo e di progresso alle lotte per la terra, tant’è che in quel periodo si creò, per la prima volta, una saldatura tra questione meridionale e questione agraria. Possiamo così concludere con la consapevolezza che la rinascita economica e sociale del Mezzogiorno trovò, nella Riforma Fondiaria, un proprio importante punto di forza. Un ventennio di lotte politiche e amministrative per il progresso, lo sviluppo e la partecipazioAnno V - n. 7 - MARZO 2009
ne democratica (1946-1966) L’inizio di questo ventennio nel nostro Comune, come in altri luoghi del Mezzogiorno d’Italia, è caratterizzato da lotte politiche e amministrative che danno luogo ad un processo di sviluppo e di progresso diffuso, su tutto il territorio. Gli eventi s’inquadrano in un contesto politico nazionale il cui scenario è cambiato dopo la nascita della Repubblica. La situazione economica nel nostro territorio, dopo lo Sbarco del ’43, è simile alle altre zone segnate dalla guerra a cui segue ogni epilogo bellico, anche se il bilancio dei danni è stato meno tragico che negli altri luoghi, la ripresa nel nostro Comune è lenta, come in altre aree del Sud dove i ritardi e le carenze infrastrutturali sono endemiche. Tuttavia, la maggior parte della popolazione, è animata da uno spirito di rinascita, di solidarietà umana e di civico impegno politico. (continua nel prossimo numero) 65
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CARTOLINE DAL CILENTO
Gioi
di Domenico Volpe
Numerose sono le tesi ri-
guardo all’etimologia del nome, dapprima Ioe, Yoy, Yoyo, Iohe, Ioha, Joio e finalmente Gioi. Per molti rappresenta le qualità dei cittadini e le prerogative che li distinguono; secondo altri il nome deriva dall’esistenza di un tempio pagano dedicato a Giove, ubicato sul punto dove ora sorge la chiesa di Sant’Eustachio. Deve ascrivere le sue fortune passate alla singolare posizione geografica , sulla cui cima gli Enotri elevarono una delle loro fortezze rifugio che andò a far parte della “Chora” di Velia. Le prime notizie risalgono al 1034 e si crede che l’attuale centro abitato abbia avuto origine intorno ad una fortezza longobarda del sec. VII. Molti credono che il paese fosse, in origine, ubicato nella pianura sottostante la fortezza in località Sterza; altri ritengono che que-
st’ultima ne fosse la sua necropoli. Gioi è stata edificata prima dell’anno mille e si suppone che abbia raggiunto un notevole incremento quando, con la distruzione di Elea (Velia), nel VI sec. dell’era cristiana, i superstiti cercarono rifugio nell’entroterra. Gioi subì la dominazione lucana, romana e anche la colonizzazione longobarda, come testimoniano i suoi ex casali di Sala e Salella, appartenenti al sistema agricolo della Curtis. Il suo prestigio aumentò in età normanna, quando divenne, dopo Monteforte e Magliano, il terzo baluardo difensivo della Rocca di Novi e famosa fu l’università di Gioi che fece parte, quale territorio autonomo, della Baronia di Novi. Nel Medioevo fu costruita un’imponente cinta muraria, ricca di torri circolari e quadrangolari, ancora visibili in più punti, che culmi-
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Panorama di Gioi Cilento nava con un castello. L’ingresso al paese era consentito da sette porte, di cui solo una ancora esistente, Portanova. Questa porta, oggi denominata Porta dei Leoni, ha alla base appunto due leoni sdraiati, sui quali s’innalzano due alti pilastri scanalati di pietra compatta, originariamente sormontati da un architrave. L’antico castello, sui cui ruderi si è ricavato un giardino pubblico, è il punto più alto del paese e da qui è possibile ammirare uno stupendo panorama. Nel 1498, divenne feudo di Berengario Carafa, per passare in dote alla famiglia Pignatelli. L’antico stato di Gioi, costituitosi nel 1515, comprendeva i casali di Ostigliano, Perito, Orria, Piano Vetrale, Sala, Salella, Cardile, Moio e Pellare. La popolazione, nell’anno 1532, contava 1446 abitanti. Il Giustiniani mette in
evidenza i ricchi traffici operati dai gioiesi nel settore dei prodotti agricoli, le piccole industrie familiari specializzate nella lavorazione dei panni di lana e dei cuoi, come pure nell’allevamento del baco da seta. La storia di Gioi narra, poi, che il paese scampò alla distruzione legata alla guerra del Vespro passando successivamente sotto il dominio aragonese. Nel XIII secolo, la peste colpì Gioi una prima volta e ne ridusse la popolazione da 15.000 abitanti ad appena 3.000. Nel 1614, fu venduta al genovese Giacomo Zattera. Il ‘600 fu un secolo di grande commercio di feudi e così anche Gioi passò prima ai Pasca e poi a Don Giuseppe Galeota. Nel 1645, un altro male, un’epidemia di “mal di gola”, imperversò sulla popolazione ed in pochissimi giorni spopolò quasi del tutto la città. Dopo
la peste, molte famiglie emigrarono e Gioi iniziò la sua lenta decadenza. Nel 1659, passò al demanio regio per essere poi intestato ai Pasca quando fu smembrata la Baronia di Novi. Alla fine del ‘700, Gioi risulta in possesso della famiglia Ciardulli. Nei primi anni del XIX secolo,
grande contributo diede Gioi alla causa risorgimentale soprattutto grazie all’opera dei fratelli Riccio di Cardile, in occasione dei Moti del Cilento del 1828. (Foto e reportage a cura di Domenico Volpe, www.fotovolpe.it)
Il convento Anno V - n. 7 - MARZO 2009
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Il
Centro per l’Impiego di Vallo della Lucania informa che, da una selezione nelle Gazzette Ufficiali, sono pubblicati, tra l’altro, anche i seguenti concorsi e selezioni: 68 posti di varie qualifiche presso la Provincia di Salerno, scadenza 23 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 23 del 24.03.2009) così distinti: - 9 posti di Istruttore geometra (di cui n. 4 part-time al 50%), cat. C; - 4 posti di Istruttore contabile part-time al 50%, cat. C; - 8 posti di Istruttore amministrativo part-time al 50%, cat. C; - 6 posti di Istruttore di vigilanza, cat. C; - 1 posto di Istruttore tecnico ambientale, cat.C; - 2 posti di Funzionario direttivo sistema informatico e statistico, cat.D1; - 1 posto di Funzionario direttivo analista informatico, cat.D; - 2 posti di Funzionario direttivo della comunicazione e del marketing territoriale, cat. D1; - 1 posto di Funzionario direttivo amministrativo, cat. D1; - 1 posto di Funzionario direttivo finanziario ed esperto tributario, cat. D1; - 2 posti di Funzionario direttivo tecnico dell’ambiente, cat. D1; - 3 posti di Funzionario direttivo dei servizi della mobilità territoriale, cat. D1; - 3 posti di Funzionario direttivo tecnico della programmazione territoriale, cat.D1; - 1 posto di Funzionario direttivo di coordinamento servizio di vigilanza, cat. D1; - 1 posto di Funzionario coordinatore tecnico, cat. D3; - 1 posto di Funzionario coordi72
natore amministrativo, cat. D3; - 1 posto di Funzionario coordinatore impianti tecnologici, cat. D3; - 4 posti di Funzionario coordinatore servizi ambientali, cat. D3; - 5 posti di Funzionario coordinatore programmazione territoriale urbanistica trasporti, cat. D3; - 2 posti di Funzionario coordinatore servizi settore produttivi, cat.D3; - 1 posto di Funzionario coordinatore informatico statistico e analista, cat. D3; - 1 posto di Funzionario avvocato, cat.D3; - 1 posto di Funzionario coordinatore sistema museale provinciale, cat. D3; - 2 posti di Dirigente area amministrativa; - 1 posto di Dirigente area contabile e finanziaria; - 3 posti di Dirigente area tecnica ambientale; - 1 posto di Dirigente vigilanza. N.B. Il candidato deve produrre la domanda di partecipazione utilizzando unicamente il form on-line disponibile sul sito internet www.csselezioni.it e compilarla in via telematica seguendo le istruzioni presenti sul sito internet. Dopo aver completato la procedura di compilazione, il candidato dovrà effettuare la stampa della domanda, la quale, debitamente sottoscritta, dovrà essere spedita, esclusivamente a mezzo del servizio postale, con raccomandata A/R in busta chiusa (non sono ammesse altre forme di invio pena l’esclusione dal concorso), unitamente ad una fotocopia del docuAnno V - n. 7 - MARZO 2009
mento di identità ed alla ricevuta comprovante l’avvenuto versamento della tassa di concorso al seguente indirizzo: Casella postale n. 19282 Ufficio postale Cinecittà Est - Cap 00173 Roma. 14 posti (mediante procedura di mobilità) di varie qualifiche presso la Provincia di Salerno, scadenza 23 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 23 del 24.03.2009) così distinti: - 3 posti di Collaboratore esecutore, cat. B1; - 4 posti Istrutt. di vigilanza, cat. C; - 1 posto Istrutt. tecnico, cat.C1; - 2 posti di Istruttore tecnico ambientale, cat. C; - 1 posto di Funzionario direttivo amministrativo, cat.D1; - 1 posto di Funzionario direttivo vigilanza, cat.D1; - 1 posto di Funzionario direttivo di coordinamento servizio di vigilanza, cat.D1; - 1 posto di Funzionario coordinatore tecnico, cat. D3. N.B. I posti messi a concorso possono essere consultati anche sul sito web della Provincia di Salerno: (www.provincia.salerno.it) 490 posti per carabinieri effettivi in ferma quadriennale, riservato ai volontari in ferma breve delle Forze armate, in servizio o in congedo, presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, scadenza 14 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 20 del 13.03.2009). 251 posti per l’ammissione di giovani ai licei annessi alle scuole militari, presso il Ministero della Difesa, scadenza 20 aprile 2009
(V. G.U. 4^ S.S. n. 22 del 20.03.2009), così distinti: - 160 ammissioni per giovani ai licei annessi alle Scuole militari dell’esercito per l’anno scolastico 2009-2010; - 51 ammissioni per allievi ai licei annessi alla Scuola navale militare “F. Morosini” di Venezia per l’anno scolastico 2009-2010; - 40 ammissioni per giovani ai licei annessi alla Scuola militare dell’Aeronautica “Giulio Douhet” per l’anno 2009-2010. 12 posti di funzionario tecnico, categoria D1, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, scadenza 12 maggio 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 20 del 13.03.2009). 4 posti per laureati in Lettere o Lingue e Letterature Straniere presso l’ Istituto Italiano di Cultura di Madrid, scad. 30 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 18 del 06.03.2009). 5 posti di agenti di Polizia Municipale, cat. C1, riapertura dei termini del concorso pubblico, presso il Comune di Pellezzano, scadenza 6 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 18 del 06.03.2009). 5 posti presso il Comune di Sarno, scad.6 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 18 del 06.03.2009), così suddivisi: - 1 posto di Direttivo Amministrativo, cat. D1; - 1 posto di Istruttore di Vigilanza, cat. C, procedura di mobilità volontaria; - 1 posto di Istruttore amministrativo, cat. C; - 1 posto di Capo Servizio Economico-finanziario, cat. D3, procedura di mobilità volontaria; - 1 posto di Istruttore ammini-
strativo, cat. C, procedura di mobilità volontaria. 1 posto di assistente sociale, cat. D1, presso il Comune di Corsico, scadenza 12 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 20 del 13.03.2009). 1 posto di architetto, cat. D1, presso il Comune di Campiglia Marittima, scadenza 16 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 21 del 17.03.2009). 4 posti presso il Comune di Rossano, scadenza 16 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 21 del 17.03.2009) così distinti: - 3 posti di collaboratore terminalista, cat. B3; - 1 posto di geometra, cat. C1. 1 posto di funzionario tecnico/ impiantista, categoria D3, presso il Comune di Varese, scadenza 16 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 21 del 17.03.2009) 1 posto di agente di polizia locale, cat. C1, presso il Comune di San Giuliano Milanese, scadenza 20 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 22 del 20.03.2009). 1 posto di istruttore tecnico geometra, cat.C1, presso il Comune di Verolengo, scad. 20 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 22 del 20.03.2009). 2 posti presso l’ Unione dei Comuni del Pratomagno, scadenza 20 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 22 del 20.03.2009), così distinti: - 1 posto di collaboratore amministrativo, cat. B3; - 1 posto di istruttore di vigilanza, cat. C1. Anno V - n. 7 - MARZO 2009
2 posti di ingegnere, categoria Ds, presso l’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza, scadenza 9 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 19 del 10.03.2009). 15 posti di infermiere professionale, cat. D1, presso le Aziende sanitarie, ricomprese nell’Area Vasta Nord-Ovest della Regione Toscana, scad. 9 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 19 del 10.03.2009). 15 posti presso l’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, scadenza 14 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 20 del 13.03.2009) così distinti: - 14 posti di collaboratore amministrativo, cat. C1; - 1 posto di dirigente amministrativo , cat. C1. 9 posti presso l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, scadenza 16 aprile 2009 (V. G.U. 4^ S.S. n. 21 del 17.03.2009) così distinti: - 4 posti di tecnico dell’educazione e riabilitazione psichiatrica e psicosociale, cat. D1; - 3 posti di ingegnere, cat. D1; - 1 posto di dietista, cat. D1; - 1 posto di tecnico sanitario di laboratorio biomedico, cat. D1.
Per i concorsi riferiti alla: - cat cat.. B1, generalmente è richiesto il titolo di studio di Scuola Media Inferiore; - cat cat.. B3 e/o C1, è richiesto il titolo di studio di Scuola Media Superiore; - cat cat.. D1 e/o D3 è richiesta la laurea. 73
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a cura di
Enza Maffia Responsabile Centro SoleLuna di Pazzano
Arte-terapia: laboratori ed attività di gruppo L’arte-terapia arte-terapia è un trattamen-
to psicologico della seconda metà del XX secolo, anche se alcuni campi, quale la musico-terapia e il teatro-terapia teatro-terapia, vantano origini più antiche. È una disciplina che utilizza le tecniche, i materiali e i criteri di decodifica per il trattamento del disagio psico-sociale, articolandosi in diverse attività. Laboratorio di ceramica L’obiettivo primario del corso si propone di ricercare l’individualità dei singoli utenti, attraverso la manualità che accompagna i propri stati emozionali, per una presa di coscienza verso la propria creatività atta a definire momenti del proprio vissuto. La creatività per superare la difficoltà, per poter dire al mondo che c’è anche l’esistenza di un’abilità diversa. Finalità che ricerchiamo anche nella completa libertà di espressione per aumentare la propria autostima. Laboratorio di teatro S’inserisce nel percorso rieducativo dei ragazzi per il suo elevato valore formativo. Si presenta come un’occasione per comunicare, esprimere, capire e conoscere gli altri e sé stessi, per maturare liberamente il proprio rapporto con il mondo. Il laboratorio consente di intervenire: sull’area dello sviluppo psico-motoria potenziando l’equilibrio posturale, la co-
ordinazione e l’armonizzazione dei movimenti, la gestione autonoma degli spazi; sull’area dello sviluppo linguistico-espressivo, che favorisce il potenziamento dei processi mnemonici, del lessico e della dizione attraverso lo studio di testi scritti; sull’area dello sviluppo affettivo relazionale, in quanto l’attività è fortemente socializzante ed atta a promuovere l’autostima attraverso feedback positivi. Laboratorio di musica La musica, in quanto linguaggio, facilita e gode di canali preferenziali per la comunicazione verbale e non verbale. La tesi di attribuire alla musica poteri curativi era già presente nel Vecchio Testamento, tramandato nei secoli da diversi filosofi. Sia Platone che Aristotele consideravano la disciplina musicale essenziale nel sistema educativo e per l’equilibrio mentale. La musica sembra essere
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l’unica funzione superiore dell’encefalo che coinvolge, in egual misura, l’emisfero destro e l’emisfero sinistro. Il linguaggio della musica, dei suoni, delle emozioni, attraverso il quale vengono richiamati stati d’animo, memorie ed immagini, appartiene certamente all’emisfero destro. Se consideriamo il linguaggio musicale per le sue caratteristiche timbriche, ritmiche, armoniche e per tutti quegli aspetti che implicano l’applicazione di leggi fisico-acustiche, rientra in un’area logico-matematica che interessa l’emisfero sinistro. Il laboratorio si propone di intervenire sulle seguenti aree: comunicazione attraverso un codice alternativo rispetto a quello verbale, controllo tonico-emozionale, disordini di strutturazione spaziotemporale, capacità d’attenzione e d’ascolto, comunicazione interpersonale.
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Per informazioni: P.zza Santini, Capaccio Scalo (Sa) - Tel./fax 0828.723509
NEWS
a cura della dott.ssa
(Lun-Ven 9:00-13:00, Mar-Gio 15:00-19:00)
Il Piano Sociale di Zona S6 ha organizzato per tutti gli operatori impegnati nel sociale un corso di formazione sul tema della prevenzione al “maltrattamento e abuso in danno dei minori”. minori” Alla formazione hanno partecipato operatori impegnati a vario titolo nell’ampio e variegato mondo del “sociale”. Il corso è stato articolato in cinque incontri, durante i quali i partecipanti hanno avuto modo di trattare argomenti vari incentrati sull’ascolto empatico, sulla decodifica dei segnali di disagio del minore e della famiglia, gli elementi del maltrattamento, abuso sessuale, i percorsi di tutela del minore. L’ultimo incontro ha avuto come relatore il prof. Claudio Foti Foti, del Centro Studi Hansel Gretel ONLUS ONLUS, psicologo psicoterapeuta esperto nazionale sul tema degli abusi sui minori. Al centro della forma-
zione ci sono i bambini, che sono iperstimolati dai media, poco ascoltati dagli adulti e oggetto non di rado di trascuratezza emotiva, strumentalizzazione e violenza, spesso risultano irrequieti, soli, dimenticati, sino a divenire parte dei nostri interventi. La velocizzazione dei processi della vita quotidiana, la pressione crescente delle “cose da fare” a discapito dei tempi per sentire rendono sempre più conflittuali i momenti di interscambio all’interno delle famiglie. Le tecniche illustrate partono dalla consapevolezza delle proprie emozioni ed il loro riconoscimento è un elemento chiave al fine di maturare un rapporto fondato sull’interscambio sociale e sulla capacità di creare empatia, un rapporto biunivoco o uno-a-molti e che coinvolge una pluralità di interlocutori. L’intelligenza emotiva è legata alla capacità di provare emozio-
(Mar-Gio 15:00-19:00)
Il Comune di Capaccio Paestum ha indetto un Bando pubblico per il reperimento di figure professionali necessarie per la realizzazione delle attività progettuali relative al servizio “Bimbomobile”, nell’ambito della sesta annualità del Piano Sociale di Zona S6 in attuazione della legge n° 328/2000. Le figure professionali richieste erano: - n° 3 Assistent Assistentii Social Socialii aventi i seguenti requisiti di accesso: diploma di Laurea in Servizio Sociale o in Scienze del Servizio Sociale; diploma universitario in Servizio Sociale; iscrizione all’albo professionale degli
ni non razionali e di usarle in modo consapevole. L’utilizzo di questa forma di intelligenza si fonda sulla capacità di intuire i sentimenti e le aspirazioni delle persone da cui si è circondati, ed al contempo avere una piena cognizione del proprio stato d’animo. Questo consente di orientare il comportamento nella direzione del raggiungimento degli obiettivi prefissati, siano essi individuali o comuni. Gli operatori sono stati sollecitati ad utilizzare al meglio la “competenza sociale”, intesa come la competenza psicologica, relazionale e comunicativa, legata all'adeguata comprensione ed utilizzo, da un punto di vista cognitivo, affettivo e funzionale, delle regole di interazione sociale. Il Parlamento dell’Unione Europea ha pubblicato una “Raccomandazione” sulla competenza sociale, intesa come una delle competenze fondamentali del cittadino.
a cura di Elena Tolomeo e Sissi Avino
Assistenti Sociali. - n° 3 Educatori Professionali aventi i seguenti requisito di accesso: laurea in Sociologia, Pedagogia, Scienze dell’Educazione e/o diploma universitario di Educatore Professionale. Le attività avranno una durata non superiore a sei mesi e, comunque, entro e non oltre il 31 dicembre 2009. L’incarico potrà essere prorogato e/o riconfermato in ragione delle specifiche esigenze e coperture finanziarie, previa valutazione, da parte del Comune di Capaccio Paestum, delle specifiche Anno V - n. 7 - MARZO 2009
Annalisa Del Verme
esigenze tecniche e delle singole competenze professionali. La graduatoria avrà validità annuale. Tale bando è scaduto alle ore 12:00 del 25 marzo scorso, dopo essere stato affisso e pubblicato come da obblighi di legge. Ricordiamo ai gentili Lettori di “PaestumLife” che il centro Infogiovani di Capaccio è sito in Piazza Santini, nei locali della biblioteca adiacente la sala Erica. Per informazioni inerenti tutte le nostre attività, contattare il recapito telefonico e fax 0828.723805 0828.723805, il martedì e giovedì (ore 15:00-19:00) 15:00-19:00). 77
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a cura del dott.
Giacomino De Palma Medico - già Sindaco di Capaccio
Smettere di fumare prima che sia troppo tardi Vi sono oggi, sulla base di nume-
rosi studi epidemiologici compiuti in tutto il mondo, sufficienti ragioni per smettere di fumare fumare. Eppure i fumatori fumatori, in genere, cercano quasi inconsapevolmente motivi per continuare rifugiandosi, magari, nella comoda considerazione che numerosi amici, pur fumando intensamente, non hanno avuto il tumore, oppure che in fondo il fumo favorisce la digestione e aiuta la prima espettorazione del mattino. Le cose purtroppo non stanno così. Il fumo è certamente dannoso e non solo perché correlato al tumore del polmone, causato per l’85-90% dal fumo fumo, cui si fa normalmente riferimento quando si parla dei danni del fumo, ma anche per le sicure conseguenze sull’apparato cardiovascolare, come coronaropatie, ictus cerebrale, emorragie cerebrali, le vasculopatie periferiche, l’infarto del miocardio miocardio, patologie dovute principalmente agli effetti della nicotina e del monossido di carbonio che favoriscono la formazione di aterosclerosi che condiziona la riduzione del calibro delle arterie con conseguente ipoafflusso di sangue nei tessuti. Notevoli sono anche gli effetti del fumo di sigarette sull’apparato re-
spiratorio con formazione di ostruttiva, bronchite cronica ostruttiva precondizione per lo sviluppo enfisema e dell’asma asma dell’enfisema bronchiale e sul sistema nervoso voso, sul prodotto del concepimento (mamme in dolce attesa, non fumate!) fumate!). I danni del fumo, quindi, riguardano anche il feto nel corso della gravidanza. Infatti molti studi hanno evidenziato l’esistenza di una relazione tra il numero delle sigarette fumate dalla madre e l’insorgenza di gravi complicazioni durante la gravidanza, gravidanza come aborti spontanei, malformazioni congenite, prematurità, neonati a basso peso, la nascita di bambini morti o scarsamente vitali ed alcuni casi di morte neonatale improvvisa visa. Anche nell’anziano l’assunzione prolungata di tabacco ha un
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effetto molto rilevante e rappresenta un grave fattore di rischio in grado di influenzare sia la qualità che la durata della sua vita, oltre i danni a carico dell’apparato cardiovascolare e quelli collegati ai tumori, come già detto. Il fumo infine è causa anche di neoplasie della cavità orale, faringe, laringe, pancreas, vescica vescica. Il rischio è direttamente proporzionale al numero delle sigarette fumate. Inoltre uno studio pubblicato recentemente sulla rivista “Nature Neuroscienze”, dimostra che il fumo influenza negativamente la capacità decisionale umana, appannandola in un certo senso. Lo studio è stato diretto dal neuroscienziato Real Montagne del Baylor College of Medicine di Houston, Texas. (continua nel prossimo numero)
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a cura di
Francesca De Stefano
Milano Fashion Week Donna/2009 Dal 25 febbraio al 4 marzo scorso, si è svolta la Milano Moda Donna 2009 2009. Numerosi gli abiti in passerella firmati dai più grandi stilisti come D&G, Cavalli, Versace, Max Mara, Biagiotti, John Richmond, Armani, Moschino e tanti altri. Filo conduttore delle sfilate milanesi è stata il richiamo agli anni Ottanta e Quaranta visti come una sorta di mitica “età dell’oro” collettiva. Da Ferré a Cavalli, da Moschino a Krizia, da Alberta Ferretti a Gucci, pochi hanno rinunciato a una citazione degli Eighties: le spalle importanti, spesso a pagoda, la pelle nera, la sensualità dark, gli stivaloni, il luccichio del metallo, il chiodo, le borchie, le minigonne. C’è chi, come John Richmond Richmond, allo spirito degli anni Ottanta ha fuso con sapienza il glamour dei Quaranta, altro decennio molto citato. Ai Trenta e ancora ai Quaranta alludono invece Dolce & Gabbana Gabbana, che si confermano capaci di mixare elementi totalmente distonici tra loro (la gonna da gran ballo gattopardesco, l’icona Marilyn, il tributo al rosa shocking di Elsa Schiaparelli) e rimanere coerentemente sé stessi. Bisogna saper giocare con leggerezza con certi materiali, ma ai due non manca l’ironia: con un tocco alla Dalí i guanti diventano cappelli, il rossetto finisce sulle scarpe, le spalle a palloncino citano Topolino. E la teatralità è un’altra chiave di lettura di questa moda che si nutre, per dimenticare un quotidiano cupo, di un immaginario fantastico. Non a caso sono tante le cappe viste a Milano... non a caso le donne di Ferré sembrano splendide regine cattive... quelle di Brioni alludono alla nobiltà guerriera del
Giappone feudale. Chi avrebbe potuto a pieno titolo attingere agli Ottanta, e ha preferito non farlo, è Donatella Versace che prosegue una ricerca estetica all’insegna della sottrazione. Leggeri e liquidi sono gli abiti in jersey, destrutturate le forme, fluide come negli anni Novanta, senza elementi drammatici: niente spallone né vita eccessivamente sottolineata, tutto è leggero, clean & sexy. Insomma, ci saranno molti modi di sottrarsi alla realtà. Basterà scegliere un decennio a piacere, o addirittura un altro secolo. L’importante è entrarci con un tacco almeno 14. Molto interessante è stata anche la collezione presentata da Valentin Yudashkin Yudashkin, stilista russo tradizionalmente decorativo e sofisticato, che ha proposto l’immagine di una donna che ama il lusso, e gli abiti più notevoli della sua collezione sono da sera, lunghi e neri, ispirati al design costruttivista. Oltre agli stilisti di un certo spessore, sono da segnalare anche quelli emergenti che, a mio avviso, non hanno nulla da invidiare ai “grandi” della moda. Sto parlando, in particolare, di una new entry di tutto rispetto nella moda internaAnno V - n. 7 - MARZO 2009
Dottoressa in Scienze del Turismo (IULM Milano)
zionale: lo stilista libanese Zuhair Murad, ispiratosi allo stile di Gina Murad Lollobrigida, ovvero abiti corti da cocktail, o lunghi a sirena, dove ricami scintillanti impreziosiscono materiali lucenti: seta, pizzo, tafHaute fettà. Il richiamo all’Haute Couture parigina è forte per questo prêt-à-porter di lusso che ha debuttato sulle passerelle di Milano Moda Donna. La palette varia dai soft colour come l’avorio ed il cipria, per arrivare alle tonalità del verde, pistacchio, rosa e salmone. Di vero impatto sono gli abiti “fluo effect” nelle tonalità del verde pistacchio, rosa salmone e stampa fiore. Non mancano i lunghi abiti neri in tessuto satin arricciato e adornati di paillettes, in omaggio alle star del cinema anni ‘50. Fa la differenza una reinterpretazione dello smoking, che diventa abito intero, con camicia dal taglio maschile e gonna a tubo svasata. Tema ricorrente, una grande rosa rossa posta al centro del decolletèes. Sarà per questo, che celebrità del calibro di Shakira, Beyonce, Christina Aguilera lo scelgono in occasione dei red carpet internazionali più importanti. Buona Moda a tutti! Info: www.cameramoda.it 81
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a cura di
Antonella Bavoso
Dottoressa in Scienze Politiche
I negazionisti del cambiamento climatico Il “catastrofismo” è da sempre
compagno dell’informazione ambientale. Notizie, report, documenti e immagini sul pianeta che ci ospita non perdono occasione per ricordarci di agire in difesa della Terra che sta morendo a causa nostra. La questione dei cambiamenti climatici climatici, in particolare, coinvolge in un vivace dibattito scienziati e politici, tutti, o quasi, concordi nel considerare il genere umano come unico colpevole, con i suoi comportamenti irresponsabili, dell’innalzamento delle temperature. Si esprime in questa direzione innanzitutto l’autorevole voce Ipcc dell’Ipcc Ipcc, (Intergovernmental panel on climate change), il comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici istituito dall’Onu proprio per studiare approfonditamente il global warming. Vale la pena ricordare che i report dell’Ipcc sono frutto del lavoro di ricerca di una comunità scientifica interdisciplinare che al suo interno vede la presenza di fisici, chimici, climatologi, geologi e biologi di fama internazionale. Il rapporto reso noto nel 2007 ha evidenziato che dal 1906 al 2005 l’aumento della temperatura superficiale media è stato dell’0,74° C e dal 1950 in poi, ogni 10 anni la temperatura è salita in media di 0,13° C. Il clima, dunque, sta cam-
biando con una velocità senza precedenti e per cause non certo naturali ma imputabili, come dimostra l’imponente mole di dati scientifici raccolti, principalmente all’azione antropica. Ma c’è chi non è per nulla convinto della bontà di siffatte conclusioni. Sono i cosiddetti “negazionisti” “negazionisti”, un gruppo abbastanza eterogeneo di cui è difficile tracciare un profilo certo. Ciò che si ripropongono è di rovesciare le tesi più accreditate dal mondo scientifico e accademico a proposito della correlazione fra le attività umane e gli stravolgimenti del clima terrestre. Il nocciolo del pensiero negazionista non attiene tanto all’aumento delle temperature, fatto oramai acquisito, quanto al ruolo svolto dall’uomo nel causare il fenomeno che secondo gli esponenti di questa categoria di improvvisati climatologi non avrebbe nulla a che vedere con le crescenti emissioni di anidride carbonica prodotte dalle attività industriali, ma sarebbe semplicemente un avvenimento che si ripete ciclicamente e di cui solo madre Natura potrebbe essere chiamata a rispondere. Da qualche anno a questa parte, il più agguerrito esponente della categoria è il danese Bjon Lomborg Lomborg, diventato celebre per la sua opera “L’ambientalista scettico” (Mondadori 2003). Più
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di 500 pagine nelle quali, con pazienza certosina, prova a smontare tesi e dati riguardanti la crisi ambientale e le sue ripercussioni. E questo, va detto, nonostante egli non sia un esperto in materia (di mestiere fa lo statistico), né si lasci consigliare da specialisti per argomentare le tesi che intende demolire. La problematica dei cambiamenti climatici occupa grandi spazi su tutti i mezzi di comunicazione di massa: alcuni utilizzano toni allarmanti preannunciando imminenti disastri, altri invece finiscono col banalizzare il fenomeno. Ma tutto questo susseguirsi di notizie dissonanti tra loro non fa altro che confondere e disorientare il grande pubblico. Mai come su questo tema, invece, ci sarebbe bisogno di fare chiarezza perché il fenomeno dei cambiamenti climatici tocca da vicino la vita delle persone, il destino dell’economia capitalista e la politica alla quale spetta la scelta delle strategie su cui investire per il futuro. Per la comunità scientifica che ha analizzato a fondo la questione e ha raccolto dati scientifici a supporto delle sue tesi, chi diffonde notizie fuorvianti e si ostina a negare l’evidenza scientifica del rapporto uomo-clima, si macchia di veri e propri crimini nei confronti delle generazioni future.
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Rosario Buccella Avvocato e Pubblico Ministero
Parentela: come si calcola? Chi non si è mai sentito dire: “Ma
allora siamo parenti?!”. Oppure non ha mai sentito qualcuno vantarsi di un facoltoso zio d’America rica? Probabilmente situazioni del genere sono note un po’ a tutti. Ma, per onestà, va detto che è possibile anche aver assistito ad un altro tipo di scena, una sorta di disconoscimento di parentela: “Chi?! Quello mio parente? Noo, assolutamente, sarà un lontano cugino di mio padre… o forse di mio nonno… noo”. Ma i parenti, vicini e lontani, tornano inevitabilmente di moda in caso di successioni per causa di morte morte… è un classico! In realtà, il codice civile parla chiaro: “La legge non riconosce il vincolo di parentela oltre il sesto grado”. Coerentemente, al di fuori di questi casi la successione non può aver luogo. Ma chi sono, in pratica, i parenti entro il sesto grado? È il coniuge? Sono zii e cugini vari? Innanzitutto, va chiarito che il rapporto tra i coniugi non è un rapporto di parentela, ma, appunto, di coniugio e trae inevitabilmente origine dal matrimonio. Diverso è il rapporto di parentela, che, per intenderci, lega tutti coloro che hanno, almeno in parte, lo stesso sangue (genitori-figli, ecc.). A tal proposito, si distingue tra parentela in linea retta ed in
linea collaterale. Sono parenti in linea retta coloro che discendono gli uni dagli altri (figlio-genitorenonno…); sono parenti in linea collaterale quelli che, invece, derivano da un capostipite comune (es. figlio-genitore-altro figlio). Ma come si calcola la parentela? Si calcola facendo riferimento ai gradi. E, precisamente, tanti sono i gradi quante sono le generazioni, intendendo per generazioni il rapporto esistente tra generante e generato. Questo per dottrina. Di fatto, per capire se lo zio d’America è davvero un parente, basta contare il numero delle persone che si incontrano salendo allo stipite comune comune, meno una (appunto, lo stipite). Facciamo un esempio: i fratelli. Tra loro intercorrono due generazioni (da me a mio padre, da mio padre a mio fratello), quindi sono parenti di secondo grado. Come detto, allo stesso risultato si giunge contando il numero delle persone, meno una… il risultato è lo stesso, cioè due (quindi, parenti di secondo grado). Di conseguenza, i cugini primi (cioè, c.d. di primo grado) sono in realtà parenti di quarto grado (es. da me a mio padre, da mio padre a mio nonno, da mio nonno a mio zio, da mio zio a mio cugino; oppure, contando le persone, io, mio padre, mio nonno, mio zio, mio cugino… cin-
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que persone, meno una… il risultato è sempre quattro). Per lo stesso calcolo, si ha che i cugini di secondo grado sono, per legge, parenti di sesto grado. Oltre non esiste parentela! affinità affinità, e cioè il rapDiversa è l’affinità porto che lega i parenti di un coniuge con l’altro coniuge. Ad esempio, come abbiamo visto, io sono parente di secondo grado di mio fratello; mia moglie con mio fratello non sarà parente, ma affine di secondo grado. Quindi mia moglie sarà affine dei miei parenti nello stesso grado in cui gli stessi mi sono parenti. Viceversa, non sarà affine con la moglie di mio fratello, proprio perché l’affinità è limitata al rapporto che ha un coniuge con i parenti dell’altro coniuge, ma non si estende al rapporto tra i parenti dei coniugi. Coniugi, parenti, affini… beh, lo zio d’America potrebbe avere una moglie… occorre una precisazione: tra affini non esistono diritti ereditari!
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Franco Napoleone Maître Sommelier
I vini cilentani Da ormai diversi anni, il Cilento
è conosciuto non soltanto per le sue inarrivabili bellezze naturali, ma anche per il grandissimo patrimonio enogastronomico che, passo passo, nel tempo è stato costruito. Accanto a realtà come la mozzarella di bufala (diventata ormai uno status symbol venerato come una reliquia religiosa) sta emergendo sempre più la cultura enologia dell’enologia enologia. Nel Cilento, come nel resto d’Italia, l’intensa mobilitazione di marketing riguardante il mondo del vino, che da molto tempo viene favorita dai mass-media, si presta a due ovvie conclusioni: i giovani, come gli adulti, sono influenzabili, e seguire la moda conta più di tutto. Il carattere elitario e utilitaristico che assume il cerimoniale da “locale in” nei sempre più numerosi wine bar ne è l’estrema conseguenza. Troppo spesso i wine bar si mostrano come luoghi snobistici che non rendono giustizia alla bevanda alla quale devono tutto, e invece di rappresentare il lato positivo del pubblicizzare vino, scavano ancor più quel solco d’ignoranza e faciloneria che non rende giustizia al potere aggregativo che il vino possiede.
Tornando quindi al concetto di vino inteso come “gusto e passione” e non come “moda”, sappiamo che il Cilento è una terra ricca di prodotti dalla spiccata tipicità, carichi di tradizione e cultura locale; dai vitigni coltivati nel Cilento si ottengono vini di grande pregio, con grandi profumi e sapori. La gran parte dei vitigni autoctoni, che sono alla base della produzione dei vini doc cilentani , ha origini antichissime ed è coltivata solo in aree dove si ha una identificazione del vitigno con il territorio. Questo grandissimo patrimonio rappresenta la vera ricchezza del-
la viticoltura cilentana che diviene custode e valorizzatrice della migliore tradizione vitivinicola nazionale. Il Cilento è rimasto estraneo (grazie al cielo!) alla moda ed all’introduzione di vitigni internazionali, puntando alla piena valorizzazione delle varietà locali. Non ci resta, quindi, che sperare in un maggior impegno da parte di tutti (viticoltori ed operatori del settore in primis) nel riuscire a valorizzare e dare il giusto peso specifico alla produzione vinicola cilentana, a mio modesto parere seconda a nessuno nel panorama enologico italiano.
La pregiata selezione di vini del ristorante “Oasi” di Paestum (area archeologica) Anno V - n. 7 - MARZO 2009
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a cura di
Oreste Garofalo
CD: LE NOVITÀ DEL MESE
DJ - SottoDisco
U2 No line on the horizon
MINA Sulla tua bocca lo dirò
AMICI 2009 Scialla
È inutile negarlo. Gli ultimi album
Con quella voce può cantare ciò che
Inarrestabile nella sua capacità di
degli U2 erano dignitosi, buoni se li avessero licenziati gruppi freschi di fondazione, sufficienti visto che parliamo di una delle rock band ormai nella leggenda della musica. Naturalmente qualche perla i nostri sono riuscita a tirarla fuori anche in questi lavori, ma nulla di particolarmente innovativo. Bono & Co. tentano, riuscendoci, di recuperare il tempo perduto. Non vedendo “la linea dell’orizzonte” provano a fissarla loro, con un album ragionato e completo.
vuole, certo. Esplorando territori vietati al mercato di massa, seguendo le voglie del momento - dall’adolescenza alla senilità, sempre con implacabile coerenza - sicura che critica e pubblico saranno sempre unanimi nell’ascoltarla reverenti anche nel caso le saltasse l’estro di rivisitare il repertorio delle Osterie. Mina può, certo. E osa. Affrontando il repertorio della musica colta, dalle arie di Puccini,ai temi di Gershwin e Bernstein.
mietere successi tv, Maria De Filippi ha consolidato il ruolo di “Amici” come music-factory giovanile che piace però a tutta la famiglia. La nuova edizione arriva sulla scia della popolarità ottenuta lo scorso anno da Marco Carta (con susseguente recente passaggio a Sanremo) e quindi ancora maggiore è l’attenzione per i cantanti rappresentati nel cd. “Auguro a tutti che questo non sia il loro primo disco”, scrive Rudy Zerby nel libretto, e tutti i selezionati hanno qualità.
a cura di
Ma chi è... ’o mammone? Dietro alcune espressioni si nascondono delle storie, delle leggende, giunte sino ai giorni nostri, di cui spesso ignoriamo la provenienza. Un esempio è dato dall’espressione : “se non fai il bravo, ti faccio mangiare da ‘O Mammone!”. Quanti di noi, da piccoli, hanno avuto il timore di essere divorati da questa sorta di lugubre mostro? Dietro questa figura si celano diverse spiegazioni riguardo alla sua origine. Taluni la associano ad un personaggio realmente esistito: il brigante Gaetano Coletta Coletta, detto “Mammone” “Mammone”. Nato a Sora il 27 marzo 1756, guadagna la notorietà specie attraverso efferate carneficine. Nel 1799, guida una sommossa nel basso Lazio contro
l’occupazione francese. Comincia a diffondersi la feroce fama del brigante, che, dopo aver scacciato gli invasori, grazie anche all’appoggio popolare, stabilisce un vero e proprio regime del terrore. Innalzatosi a protettore della gente povera, fa ammazzare innumerevoli cittadini del luogo aventi il torto di essere ricchi e nobili. Alla fine, vengono uccise più di 400 persone. Inizialmente egli stesso uccide di propria mano le vittime con una sbarra di ferro; successivamente, decide di farle morire lentamente attraverso diversi sistemi di tortura spesso da lui ideati. Un riferimento ci viene dato dallo studioso Vincenzo Cuoco: “Il suo desiderio di sangue umano era tale che Anno V - n. 7 - MARZO 2009
Alfonso Fortino Dottore in Scienze Politiche
si beveva tutto quello che usciva dagli infelici che faceva scannare. Pranzava avendo a tavola qualche testa ancora grondante di sangue, beveva in un cranio…”. Mammone, catturato nel settembre del 1801, muore nel gennaio del 1802. Emblematica descrizione ci viene dal film di Lina Wertmuller “Ferdinando e Carolina” nella scena in cui il brigante Mammone, con lunghi capelli e barba folta, mangia spaghetti conditi col sangue umano con il tavolo ornato delle teste delle sue vittime. Una rappresentazione del genere sembra proprio fare al caso del genitore che desideri incutere timore al proprio bambino nel caso in cui non si comporti bene. 89
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Paolo Del Basso
La Divina Tragedia All’alba il mare si calmò. Lo scafo
tagliava veloce l’acqua lasciando a poppa una lunga scia bianca e spumeggiante, quasi un lungo cordone ombelicale che non voleva spezzarsi ma rimanere legato alla madre terra. In sessanta volevano raggiungere le coste africane africane; un lungo viaggio verso un’avventura migliore, con la speranza di un lavoro sicuro e poter così inviare un gruzzolo di Afro ai propri cari rimasti nella povera Italia, terra di emigrati all’inizio del secolo scorso, emigranti nel secolo successivo. Chiesi al mio compagno d’avventura, ex consulente finanziario, come mai, conoscendo bene la lingua inglese, aveva pensato in un primo momento di emigrare in Inghilterra e non negli Stati Uniti dove avrebbe avuto maggiori occasioni di riemergere. Mi rispose con malinconia che ormai in America comandavano gli indiani e i cinesi, con i primi che principalmente avevano le redini di tutta l’ecoindiani?” esclamai. nomia. “Gli indiani “Forse Toro Seduto, Penna Bianca, i Sioux, i Comanche, i Cherokee e i Chejenne che si stanno vendicando delle prepotenze di Buffalo Bill? Wall Street finita nelle mani grigie di Piede nero, di Penna Gialla e di Figlio di una Vacca Bianca?”… “Ma no! ma no!”, rispose sorridendo il mio amico ex consulente finanziario, “sono gli indiani
dell’India, quelli veri, di Calcutta e di Bombay, quelli che si fanno il bagno nel Gange, quel popolo che in gran parte si è trasferito oltreoceano diventando una macchina umana poderosa, infaticabile, produttiva”. Ormai a Nuova York, a Washington, Los Angeles si parla solo indiano e cinese. Le Ford scansano per le strade le vacche sacre, e la canzone più in voga è “tu vuò fa l’americano”. Gli dissi che anche a Napoli ora comandavano i cinesi, che molti napoletani somigliavano ai cinesi, che molti cinesi somigliavano ai napoletani, che i napoletani erano diventati gialli mangiando cibo cinese, che l’itterizia confondeva le razze già ben mescolate anticamente con greci, romani, sanniti e saraceni,
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Medico, umorista
(Parte V)
poi con gallici ed albioni ed ispani, austro-ungarici e teutonici, infine con marocchini e americani di due colori. Ma il miracolo è che ogni straniero che viene a Napoli si napoletanizza; in poco tempo apprende vizi e virtù, l’accento, la gestualità, il gusto, l’ottimismo, la fatalità, il languore, la lascivia, la rassegnazione, la passione, la lussuria, la parola, la malaparola. Se due milioni di forestieri si trasferiscono a Napoli mescolandosi con cento napoletani veraci veraci, dopo nemmeno un mese diventeranno duemilioniecento napoletani e giammai i cento napoletani stranieri. Napoli è la città dei miracoli come quelli di San Gennaro e quello della sparizione della “munnezza”, ma anche delle profezie. Pensate che con l’anticipo di circa cento anni e più, questa città ha intitolato una piazza al presiObama sopra ai dente Barack Obama, quartieri, o larg Baracc, in italiano largo Baracche. Semplicemente Baracc, senza aggiungere Obama per evitare che ancora una volta una cosa seria si trasformasse il tutto “a tarallucci e vino” cantando “Obama, Obama, Obama, Obama sai perché mi batte il corazon…”, ed anche per non polemizzare, perché essendo nato “niro niro”, come regola, “s’avesse chiammà Ciro”… (continua
nel
prossimo
numero numero))
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I nove Punti Chiave della filosofia di Louise Hay P er interiorizzare i principi regolatori, vogliamo sottoporvi in sintesi i Nove Punti Chiave della Filosofia di Louise Hay Hay.. Interiormente ed inconsciamente, anche se razionalmente ne dubitiamo, ben sappiamo che è, sempre possibile rilasciare vecchi schemi che ci hanno limitato per così tanto tempo. È sempre possibile permettere alle nuove idee di entrare nella nostra coscienza. Idee che ci consentiranno di sbocciare in maniere che mai avremmo creduto possibili. Non si tratta di credere ma di provare, verificare. In realtà tutti conosciamo già questi punti, ma spesso ce ne dimentichiamo. Come al solito, non si impara ma si ricorda solo quello che si sa già: cominciamo, quindi, a conoscere i primi tre punti. 1) CI Ò CHE DIAMO CIÒ CI RITORNA SEMPRE Questo messaggio circola da molto tempo. Ricordate la regola d’oro: “Non fate agli altri quello che non volete sia fatto a voi”. È una legge della natura che tu sarai trattato esattamente come tratti gli altri. Questo si applica anche ai nostri pensieri. Se noi giudichiamo e critichiamo, anche con il pensiero, anche noi saremo giudicati e criticati. Se amiamo e accettiamo noi stessi incondizionatamente e accettiamo anche gli altri incondizionatamente, allora attrarremo persone nelle nostre vite che ci daranno lo stesso amore incondizionato. Pensieri di odio attraggono pensieri e azioni di odio. Pensieri di gelosia attraggono mancanza e perdita nelle nostre vite. D’altra parte pensieri di perdono at-
traggono salute e prosperità. Pensieri d’amore portano non solo amore nelle nostre vite, ma più positività di quanto noi stessi possiamo immaginare. Creando uno sbilanciamento nell’universo, che dovrà compensare e quindi riceveremo. 2) QUELLO CHE PENSIAMO DI NOI STESSI E DELLA NOSTRA VITA DIVENTA REALE PER NOI Questo è il perché è importante esaminare in che cosa noi crediamo. Veramente troppo spesso ciò che crediamo deriva dalle credenze limitanti dei nostri genitori e della nostra società. Louise spesso chiede di sedere quietamente e di elencare i grandi temi della vita, scrivendo le credenze che abbiamo a proposito di questi argomenti. Tipo: che cosa credi a proposito degli uomini, delle donne, dell’amore, del sesso, della salute, del tuo corpo, della mancanza, della prosperità, dell’età, del lavoro, del successo, e di Dio? È sorprendente quante di queste credenze sono state acquisite all’età di 5 anni. Sicuramente, non tutte queste vecchie credenze sono rilevanti nella nostra vita presente. È molto utile una “pulizia mentale” periodica. Dal momento che tutte le credenze sono scelte, puoi anche scegliere quelle che ti sostengono e ti nutrono di più. C’è anche un corollario: le parole che usiamo per descrivere le nostre esperienze, creano la nostra realtà. Attenzione alle parole che si usano! Una delle scoperte più importanti della nostra era. Provate a mettere un registratore vicino al telefono e poi ascolAnno V - n. 7 - MARZO 2009
tate quali sono le vostre parole ricorrenti. E il tono che usate. Le frasi fatte che utilizzate e quanto le utilizzate. 3) I NOSTRI PENSIERI SONO CREATIVI Questa è la più importante legge della natura che abbiamo bisogno di conoscere. Un piccolo pensiero non fa una grande differenza, ma i pensieri sono come gocce d’acqua. Si accumulano nel tempo. Ed è così che, se continuiamo a ripetere gli stessi pensieri ancora e ancora, loro crescono e la goccia diventa una pozzanghera, poi uno stagno e lo stagno un oceano. Se sono positivi, possiamo galleggiare nell’oceano della vita. Se sono negativi, possiamo affogare in un mare di negatività. Qual è il vostro normale atteggiamento quando vi svegliate la mattina? Se è un continuo lamentarsi e arrabbiarsi, quello sarà il tipo di giornata che avrete. Se è un’attitudine di speranza, fede e amore, quello sarà il giorno che vivrete perché è ciò di cui avete bisogno. Sedete quietamente per qualche minuto e notate i vostri pensieri. Veramente volete il tipo di vita che questi pensieri creano? Scegliete pensieri che vi nutrono. I nostri pensieri sono creativi e tu sei il pensatore! Qualsiasi oggetto o impresa è stato prima un pensiero nella mente di qualcuno, un’idea. Che idea abbiamo di noi stessi? Quante volte, nella vita, ci fermiamo a creare, pardon pensare, a quello che vogliamo veramente? Se vogliamo realizzare qualcosa ci dobbiamo pensare, visualizzare, portare attenzione e... crederci. 93
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Stai dritta... con la schiena! Q uante volte questo
consiglio ci è stato dato dai nostri genitori... Le cause della posizione scorretta della schiena sono da ricondurre sia a motivi di ordine fisiologico che psicologico: la mancanza di forza muscolare, la ripartizione sbagliata del peso corporeo, il centro di gravità del corpo non in asse, ma anche la timidezza, l’ansia, l’insicurezza. Si può ovviare alle carenze fisiologiche, senza dimenticare che esiste una relazione tra il
corpo e la mente, per cui imparare a prendere coscienza del proprio fisico, lavorando su di esso e migliorandone le funzioni, può portare anche ad un miglioramento psichico. Per imparare una buona postura, bisogna cominciare a stare in piedi correttamente, il che non vuol dire “pancia dentro e petto in fuori”, perché in tale posizione l’asse di gravità è spostato all’indietro con ripercussioni sia sulle curve dorsali che lombari della
Maria Rosaria De Mata Istruttrice di Fitness
colonna vertebrale, sia sui muscoli dei polpacci e sugli addominali, inutilmente messi in contrazione. Il portamento corretto vede, invece, il capo esteso sul prolungamento dell’asse di gravità (quindi né in avanti né indietro e senza inclinazioni laterali, con il mento leggermente arretrato), il peso distribuito equilibratamente su entrambi i piedi, la nuca distesa, le scapole non sporgenti, i piedi a contatto sul pavimento dal tallone all’alluce. Rinforzare i muscoli della schiena con l’attività fisica aiuta a star dritti e migliora il portamento.
a cura di
In arrivo l’iPhone OS 3.0 Il 17 marzo scorso, si è tenuta
una conferenza Apple Apple, durante la quale è stato presentato il firmware 3.0 per iPhone (ed iPod Touch), con tutte le nuove funzioni che sono state aggiunte. Come ben sapete, l’iPhone offre la possibilità di aggiornare il proprio firmware che Apple rilascia periodicamente, aggiungendo ogni volta nuove funzioni e correggendo bug presenti sulla versione precedente. Il firmware 1.0 fu rilasciato al lancio del dispositivo sul mercato, e fu subito dopo aggiornato con una versione 1.1 che risolveva alcuni bug; poi si è proceduto al lancio delle versioni 1.2 e 1.3 che non apportavano grosse novità, fino ad arrivare alla 1.4 che aggiungeva nuove funzioni come l’importazione dei
contatti dalla sim al telefono. L’estate scorsa, la Apple propone il firmware 2.0 2.0, tanto atteso dagli utenti del melafonino, con tantissime aspettative, ma con scarsi risultati: infatti, oltre a risolvere dei bug relativi alla base band ed il potenziamento della wireless, non registra grosse novità. Molti utenti che aspettavano lo sblocco del sistema bluetooth rimangoAnno V - n. 7 - MARZO 2009
Ivan De Rosa Laureando in Informatica
no delusi, rinunciando così all’aggiornamento. Le versioni successive, fino ad arrivare all’attuale 2.2.1 2.2.1, portano delle lievi modifiche, ma rendono il dispositivo più stabile risolvendo i numerosi bug che la nuova versione presentava. Ora, finalmente, è stata rilasciata la beta1 del firmware 3.0 3.0, installata immediatamente dagli sviluppatori che provvederanno a testarla e a scoprirne le nuove funzioni. Dopo il lancio del firmware 3.0, la Apple rilascerà una breve guida che riporta le nuove funzioni del tanto atteso aggiornamento. La casa americana dichiara che il nuovo OS avrà la funzione del “copia e incolla” incolla”, che permetterà di... (continua nel prossimo numero) 95
Auguri DOMENICO e ROSSELLA
Auguri al piccolo Domenico Bamonte, che ha compiuto 1 anno il 14 marzo scorso, ed alla sorellina Rossella, che il 10 maggio prossimo festeggerà i suoi 4 anni. Augurissimi dai genitori Franco e Marianna e dalla Redazione di PaestumLife.
Auguri FEDERICA Il 30 marzo ‘09, Federica D’Alessandro ha compiuto 17 anni! Auguri da papà Andrea, mamma Elvira, dal fratello Rosario e, in particolare, dalla sua madrina Rosanna, uniti a quelli della nostra Redazione!
Laurea GALARDI Il 19 febbraio ‘09, presso l’Università di Pisa, Teresa Galardi ha conseguito la laurea in Ingegneria Chimica. Auguri da papà Giovanni, mamma Gerardina e dal fratello Raffaele, uniti a quelli della ns. Redazione.
Laurea NASO Il 17 febbraio ‘09, presso l’Università di Salerno, Federica Naso ha conseguito la laurea specialistica in Letterature Moderne Comparate. Auguri dai genitori, dalla sorella, dagli amici Maria, Angela, Danilo, Teresa, Luciana e dalla Redazione di PaestumLife.
Auguri CHIARA Il 2 gennaio 2009, la piccola Chiara De Marco ha festeggiato il suo 2° compleanno! Auguri da mamma Annalisa Venturiello, papà Antonio, dalle nonne Rosa e Giuseppina e dalla Redazione di PaestumLife!
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Anno V - n. 7 - MARZO 2009
Laurea NIGRO Presso l’Università “Federico II” di Napoli, Angela Nigro ha conseguito la laurea specialistica in Giurisprudenza, festeggiata con parenti ed amici con una cena al Tennis Club Vomero. Auguri da nonno Donato Sangiovanni, da nonna Mafalda, da zia Piera e zio Gianni, dai cugini Carmine, Donatella e Luca e dalla nostra Redazione.
Auguri dott. RICCO Il 10 marzo ‘09, il dott. odontoiatra Piergiuseppe Ricco ha conseguito la specializzazione in ortognatodonzia presso l’Università di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi dal titolo “Utilizzo dell’ancoraggio scheletrico in ortodonzia”. A Piero gli auguri degli amici di Capaccio e della Redazione di PaestumLife.
Auguri ALESSANDRO Il 28 febbraio 2009, Alessandro ha compiuto 31 anni! Per lui gli auguri della fidanzata Annalina D’Angelo, uniti a quelli della nostra Redazione.
18 anni YLENIA Il 13 marzo 2009, la dolce Ylenia De Feo ha compiuto 18 anni, celebrati con una mega-festa alla discoteca Epidayros organizzata dalla “Fashion Eventi”. Auguri da mamma Claudia, papà Tony, dal fratellino Giuseppe, dai nonni e zii, uniti a quelli della nostra Redazione!
Auguri ANNA
Nozze d’argento DI MASI PAOLANTONIO Il 1° marzo 2009, Gianfranco Di Masi e Rosaria Paolantonio hanno celebrato il loro 25° anniversario di matrimonio presso la chiesa Santa Maria Goretti di Gromola, e poi festeggiato insieme a parenti ed amici. Auguri dai figli Annamaria, Ernesto e dalla nostra Redazione!
Auguri RAFFAELE Il 24 marzo 2009, Raffaele De Rosa ha compiuto 51 anni! Augurissimi dalla moglie Antonietta Maio e dai figli Ivan e Angela, uniti a quelli della Redazione di PaestumLife!
Auguri DIEGO
Auguri PASQUALE
Il 1° marzo 2009, il piccolo Diego Desiderio ha compiuto 2 anni. Tanti auguri da mamma, papà, dalle sorelle Erica e Daniela e dalla nostra Redazione! Il 15 marzo 2009, la vispa e solare Anna Bello ha compiuto 23 anni! Per lei, auguri da parenti, amici e dalla nostra Redazione!
Il 23 marzo 2009, il piccolo Pasquale Gorrasi ha compiuto 5 anni. Auguri da mamma Assunta, papà Gerardo, dal fratello Stefano e dalle sorelle Sofia e Roberta e dalla ns. Redazione!
Tanti auguri di una serena Pasqua al piccolo Giuseppe Marra da parte di papà Pasquale. Ti voglio bene, ti penso sempre, sei il mio respiro e i miei occhi.
ILARIA e FAUSTO, SILVIA e MARCO, complimenti!
Benvenuta ROSANNA Il 5 marzo 2009, ha dischiuso il suo sorriso sul mondo la tenera Rosanna Amabile, per la gioia di papà Roberto, mamma Antonietta Torri e della sorellina Marialuisa. Auguri dai nonni, zii (in particolare zia Rosanna) e dalla nostra Redazione!
Auguri GIUSEPPE
I piccoli ballerini Ilaria Santalucia e Fausto Mondelli si sono classificati al 2 ° posto al recente Campionato regionale di Liscio Unificato nella Classe B2 (cat. 8/11 anni); Silvia Desiderio e Marco Maiellaro, invece, si sono classificati al 1° posto nella Classe B3 (cat.12/15 anni). A tutti loro, i più sinceri complimenti dalla nostra Redazione!
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a cura di
Maurizio Di Spirito
Esperto Lotto
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