Özlem Altin. Lens

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Lens

Ă–zlem Altin


Ă–zlem Altin

Lens

29.06. – 22.09.2019 Kuratiert von / A cura di / Curated by

Christiane Rekade


Lens

Kunst Meran | Merano Arte

Während ihres Aufenthaltes in Meran recherchierte Özlem Altin zu den Südtiroler Sagen und Legenden. Sie suchte nach jenen Geschichten, mit denen sich die Menschen besondere Erscheinungen und ungewöhnliche Dinge in der sie

Özlem Altin Immersioni e trasformazioni

Nel celebre lago di Carezza, nella cornice delle Dolomiti Occidentali, viveva un tempo una bellissima ondina, della quale si innamorò uno stregone. Vedendo il suo sentimento non corrisposto egli cercò di sedurre la splendida creatura creando un arcobaleno fatto di gioielli, tanto grande da estendersi dal Catinaccio al Latemar. Quando l’ondina scoprì che dietro una simile creazione c’era la mano dello stregone, scomparve nel lago per sempre. Accecato dalla rabbia, l’innamorato distrusse l'arcobaleno, gettandone i frantumi nelle acque del lago. In questo frangente il lago di Carezza assunse il suo colore unico e scintillante e, probabilmente, anche il suo magico e sempre vivo fascino. Durante il suo soggiorno a Merano, Özlem Altin si è dedicata allo studio dei miti e delle leggende altoatesine,

Özlem Altin On immersion and transformation

A beautiful mermaid once lived at the Lago di Carezza – a small mountain lake in the western Dolomites – with whom a wizard fell in love. But because the mermaid didn’t want anything to do with him, the wizard created a rainbow from all the jewels of the Latemar massif, which he wanted to give her. When the mermaid found the wizard out, however, she forever vanished in the lake. In his fury, the wizard shattered the rainbow and threw it into the water. That’s where the Lago di Carezza has its unique shimmering colour from and presumably its still magical allure. During her stay in Merano, Özlem Altin researched South Tyrolean myths and legends. What she was looking for were the stories with which people try to make sense of extraordinary manifestations and unusual appearances in their

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Untitled (Karersee) 2019

Özlem Altin

Christiane Rekade

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Özlem Altin Vom Eintauchen und Transformieren

Einst lebte im Karersee – dem kleinen Bergsee in den westlichen Dolomiten – eine schöne Seejungfrau, in die sich ein Hexenmeister verliebte. Da die Seejungfrau aber nichts von ihm wissen wollte, erschuf der Hexenmeister aus allen Juwelen des Latemar-Massivs einen Regenbogen, den er ihr schenken wollte. Als die Seejungfrau jedoch den Hexenmeister entdeckte, verschwand sie für immer im See. In seiner Wut zerstückelte er den Regenbogen und warf ihn ins Wasser. Von da hat der Karersee seine einmalige schimmernde Farbe – und wohl auch seine bis heute magische Ausstrahlung.


andando alla ricerca di quelle storie che la gente usa per spiegare e dare significato a fenomeni speciali e fatti insoliti della realtà che la circonda. Il Lago di Carezza, con il suo colore insolito, la sua posizione speciale e la leggenda dell’ondina, ha infine offerto all’artista lo spunto per concepire la sua mostra a KUNST MERAN MERANO ARTE. 4

Christiane Rekade

Karersee Photo: © Walter Donegá

Da sempre i laghi sono stati visti come rappresentazione simbolica dell‘occhio della terra, ma anche come specchio dell'anima: da una parte essi mostrano una superficie liscia e chiara in cui il mondo, ma anche l'uomo stesso, si riflettono e dall'altra le profondità insondabili delle loro acque. Alla figura mitologica di Narciso, col suo valore archetipico, fu fatale l’incapacità di vedere specchiata sulla superficie del lago null’altro che la propria immagine. Le profondità dell'acqua, là

surrounding reality, trying to give them a meaning. The Lago di Carezza, with its remarkable colour, its extraordinary location and the legend of the mermaid eventually became the starting point for the conception of her exhibition at KUNST MERAN MERANO ARTE. The lake has always had a symbolic meaning as the eye of the Earth, but also as a mirror of the soul: on the one hand there is the calm and clear surface in which the world, but also man himself, is mirrored, and on the other is its unfathomable depth. For Narcissus, his purely focus on his own reflection on the surface proved to be his downfall. And deep underwater, where we cannot see, we imagine fantastic creatures, mermaids and water-spirits. They are creatures (mostly female) that can move between water and land, that seek closeness to

Lens

Der See hat seit jeher eine symbolische Bedeutung als Auge der Erde, aber auch als Spiegel der Seele: Zum einen ist da die glatte, klare Oberfläche, in der sich die Welt, aber auch der Mensch selbst spiegelt, und zum andern die unergründliche Tiefe des Seegrundes. Narziss wurde die alleinige Konzentration auf die eigene Spiegelung an der Oberfläche zum Verhängnis. Und in die Tiefen des Wassers, in die wir nicht hineinsehen können, denken wir uns Fantasiewesen, Seejungfrauen und Wassergeister. Es sind

Wesen (meist sind es weibliche), die sich zwischen Wasser und Land bewegen können, die die Nähe des Menschen suchen und je nachdem von ihm Erlösung erfahren (Seejungfrauen) oder ihn in den Tod auf den Seegrund locken (Nixen). Diese beiden Aspekte des Sees reflektieren also die zwei Seiten unserer Existenz: die Oberfläche unseres Körpers und die Tiefe unserer Seele. So kann der See sowohl als Bruch als auch als Übergang zwischen Äußerlichkeit und Innerlichkeit gesehen werden. Dieser Übergang zwischen Psyche und Außenwelt – diese feine durchlässige Membran –, wo Imaginationen, Emotionen, Erinnerungen und Gedanken sich bewegen, wiederkehren, sich transformieren und sichtbar werden, interessiert Özlem Altin. Die Seeoberfläche ist die Linse, in der sich unser Innenleben und unsere Welt zu dem verbinden, was dann vielleicht Realität wird.

dove non possiamo vedere, sono popolate dalla nostra mente di creature immaginifiche, ondine e spiriti dell'acqua. Sono questi esseri (prevalentemente di genere femminile) che possono spostarsi tra acqua e terra, che cercano il contatto con l'uomo e, a seconda della loro natura di ondine o di Nixen, gli offrono salvezza o morte nelle profondità del lago. Le due facce del lago riflettono i due aspetti della nostra esistenza: l’esteriorità del nostro corpo e la profondità della nostra anima. Allo stesso tempo il lago può essere visto come un punto di rottura o uno spazio di transizione tra esteriorità e interiorità. Il passaggio tra la psiche e il mondo esterno questa membrana sottile e permeabile attraverso la quale immaginazione, emozioni, ricordi e pensieri si muovono, ricorrono, trasformano e diventano visibili - è per Özlem Altin oggetto di interesse e indagine. La superficie dell'acqua

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humans and either receive salvation through them (mermaids) or lure them to death to the bottom of the lake (nymphs). These two aspects of the lake reflect the two sides of our existence: the surface of our body and the depth of our soul. The lake can thus be seen as a rupture as well as a transition between exterior and interior. Özlem Altin is interested in this transition between the psyche and the outside world – this fine, permeable membrane where imagination, emotions, memories and thoughts circulate, recur, transform and become visible. The surface of the lake is the lens in which our inner life and our outer world connect to what might be reality. Also fluid and permeable is thus the installation that Özlem Altin stages on the first floor of the Kunsthaus. The sequence of the three rooms traces the immersion into the

Untitled (Meerjungfrau) 2017

Özlem Altin

Kunst Meran | Merano Arte

umgebenden Realität zu erklären und ihnen einen Sinn zu geben versuchen. Der Karersee mit seiner ungewöhnlichen Farbe, seiner besonderen Lage und der Legende der Seejungfrau war schließlich Ausgangspunkt für die Konzeption ihrer Ausstellung bei KUNST MERAN MERANO ARTE.


Paravent (Trümmerfrau) 2017 Photo: Markus Krottendorfer

Lens

Christiane Rekade

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2019). Es ist eine romantische Bildkomposition mit einer Rückenfigur, die auf die klare Wasserfläche schaut. Wald und die Dolomiten spiegeln sich im glatten, türkisblauen Bergsee. Altin kombiniert und setzt die Bilder in Dialog miteinander. Sie lässt das Ambiente eines Seeufers entstehen, verdichtet es mit bearbeitetem Fotomaterial von Fragmenten weiblicher Skulpturen (so etwa mit dem Bild der Skulptur einer Meerjungfrau, der der Kopf fehlt: Kopf, 2018), die sie mit fließenden Pinselstrichen übermalt, ergänzt und verfremdet. Es sind Körper, die sich sachte transformieren, ständig in Bewegung sind. So tauchen auch dieselben Fotovorlagen später in anderen Bearbeitungen wieder auf. Der Körper – seine Gesten und Haltungen – ist ein zentrales Thema in den Arbeiten Altins. Für die Künstlerin „ist er ein Vehikel zur Übertragung von Wissen, Erfahrung, ein Vehikel zur

diventa così una una lente che permette o rispecchia le intuizioni tra e dei due mondi, tra la nostra anima e la realtà. Fluida e permeabile è l'installazione creata da Özlem Altin al primo piano del Kunsthaus. Il susseguirsi delle tre sale ricorda l'immersione nel lago, mentre sopra il ballatoio è appesa una stampa realizzata su rete, un materiale plastico leggero e quasi trasparente: una specie di ornamento argenteo al centro del quale si vede specchiata la testa di un airone (Reiher Ei, 2018). Un paravento (Paravent (Trümmerfrau), 2017) introduce i visitatori attraverso la prima sala, svelando alcuni scorci delle stanze successive e oscurandone altri. Sui pannelli del paravento è rappresentata una foresta, tra i rami di un arbusto si notano due sculture di donne nude. Nella prima sala trova posto anche una fotografia del Lago di Carezza, scattata

dall’artista durante il suo soggiorno in Alto Adige (Untitled (Karersee), 2019). Si tratta di una composizione fotografica romantica, che ritrae una figura umana di spalle intenta a guardare la superficie limpida dell'acqua, mentre la foresta e le Dolomiti si riflettono nelle placide acque turchesi di questo lago di montagna. Altin combina e imposta le immagini mettendole in dialogo tra loro. Ricrea l’ambientazione della riva del lago impiegando materiale fotografico ritraente frammenti di sculture femminili (come l'immagine della scultura di una sirena, della quale manca la testa: Kopf, 2018), rielaborandolo, integrandolo e “disturbandolo” attraverso pennellate fluenti. Sono corpi che si trasformano a poco a poco, in un continuo movimento. In seguito gli stessi soggetti appariranno nuovamente, ma con differenti elaborazioni.

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lake: above the inner courtyard hangs a worked-on print on mesh, a light, almost transparent plastic: a kind of silver ornament from the centre of which protrudes the mirrored image of a heron's head (Reiher Ei, 2018). A room divider (Paravent (Trümmerfrau), 2017) guides the visitors through the first room, allowing specific views of the adjoining rooms and concealing the view of others. The panels of the room divider depict a forest view. A naked female sculpture can be seen between the branches of a shrub. Also in the first room is a photograph of the Lago di Carezza, taken by the artist during her stay in South Tyrol (Untitled (Karersee), 2019). It is a Romantic picture composition with a figure seen from the back looking at the clear water surface. The forest and the Dolomites are reflected in the calm, turquoise-blue mountain lake. Altin combines and sets the images in dialogue with each other.

She creates the ambience of a lake shore, densifies it with modified photographic material of fragments of female sculptures (such as the image of a mermaid sculpture lacking a head: Kopf, 2018), which she paints over with flowing brushstrokes, complements and defamiliarises. They are bodies that gently transform themselves, constantly in motion. Thus the respective photographic originals reappear in other adaptations. The body, its gestures and postures are a central theme in Altin's works. For the artist "it is a vehicle for the transfer of knowledge, experience, a vehicle for communication and exchange"1. Altin also understands the bottom of the lake as a biotope in which living beings form, develop, newly emerge and transform. In flowing movements, the artist leads the visitor along the pictures ever deeper into this biotope. The flowing, the ever-changing, underlies the artistic practice of

Untitled (Mann, Fisch) 2018

Özlem Altin

Kunst Meran | Merano Arte

Reiher Ei 2018 Installation view 10th Berlin Biennale Photo: Timo Ohler

Fließend und durchlässig ist denn auch die Installation, die Özlem Altin im ersten Stock des Kunsthauses inszeniert. Die Abfolge der drei Räume spürt dem Eintauchen in den See nach: Über dem Innenhof hängt ein bearbeiteter Druck auf Mesh, einem leichten, fast transparenten Kunststoff: eine Art silbernes Ornament, in dessen Mitte das gespiegelte Abbild eines Reiherkopfes steht (Reiher Ei, 2018). Ein Paravent (Paravent (Trümmerfrau), 2017) leitet die Besucher*innen durch den ersten Raum, gibt bestimmte Ausblicke in die nächsten Räume frei und verdeckt die Sicht auf andere. Die Panele des Paravents zeigen eine Waldansicht. Zwischen den Zweigen eines Strauches lassen sich zwei nackte Frauenskulpturen erkennen. Ebenfalls im ersten Raum ist eine Fotografie des Karersees platziert, die die Künstlerin während ihres Aufenthaltes in Südtirol gemacht hat (Untitled (Karersee),


So fügen sich die Arbeiten schließlich im letzten Raum zu einer Art konzentrierten dreidimensionalen Collage zusammen: Themen und Bilder, die in den ersten beiden Räumen auftauchen, anklingen (Körper, Haltungen, Gesten, Wasser), verdichten sich hier in Übermalungen, die nur noch Fragmente der darunter verborgenen Bilder freigeben: Körperteile, verbinden sich mit fließenden Pinselstrichen zu Ornamenten, zu neuen Figuren oder Elementen. Es sind wie verborgene Ideen, fast vergessene Erinnerungen und Traumbilder, die sich hier in der Tiefe des Sees neu konfigurieren.

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Il corpo, la sua gestualità e le sue pose sono temi centrali nel lavoro di Özlem Altin. Per l'artista "il corpo è un mezzo per trasferire conoscenza, esperienza, un mezzo per comunicare e scambiare“1. L’artista vede il fondo del lago come un biotopo in cui sorgono, prendono forma, si sviluppano e trasformano differenti forme di vita. Attraverso le immagini, con movimenti fluidi, i visitatori saranno condotti sempre più in profondità in questo ambiente così particolare. Proprio il fluire, che è continuo cambiamento, è centrale nella pratica artistica di Özlem Altin, che basa il suo lavoro sul suo archivio di immagini trovate e autoprodotte, di fotografie, disegni e dipinti. Altin stampa le immagini in diversi formati, le rielabora, vi dipinge sopra, le ritaglia e le ricombina. Seguendo una narrazione intuitiva, infine, le combina nello spazio espositivo.

Nell'ultima sala, come in una specie di concentrato collage tridimensionale, le opere finalmente si fondono: i temi e le immagini (corpi, gestualità, pose, acqua) che compaiono nei primi due ambienti si condensano in pitture sovrapposte, che permettono di riconoscere solo frammenti delle immagini che nascondono: parti del corpo combinate con pennellate fluenti per creare ornamenti, nuove figure o elementi. Come si trattasse di idee deformate, ricordi quasi dimenticati e immagini da sogno che nelle profondità del lago prendono forma.

Özlem Altin: the basis is her personal picture archive, which consists of found and created images, photographs, drawings and paintings. Altin prints out the images in various formats, reworks them, paints over them, cuts them up, rearranges them. Following an intuitive narrative, she ultimately assembles the images in the exhibition space. In the last room, the works finally coalesce into a kind of concentrated threedimensional collage: themes and images that appear in the first two rooms (bodies, postures, gestures, water) are condensed here into overpaintings that only reveal fragments of the images hidden underneath: body parts combine with flowing brushstrokes to form ornaments, new figures or elements. They are like hidden ideas, almost forgotten memories and dream images, which form anew here in the depths of the lake.

In recent times, the theme of water has taken on a new meaning in contemporary art discourse: the lake, and even more so the ocean, is being reinterpreted as a biotope, as a place of origin and transformation of life and – in view of the threats posed by climate change and the pollution of the oceans – discussed with great urgency.2 In 2018, the curator, author and director of the Institute of Art at the Hochschule für Gestaltung und Kunst in Basel, Chus Martinez, initiated a new series of seminars, lectures and symposia on the theme of the ocean in collaboration with the TBA21-Academy Foundation. She writes: “One should be more radical and know that to say “ocean” today is to say “art”. Art without the burden of institutional life, without the ideological twists of cultural politics, art as a practice that belongs and should belong to the artists, art facing the urgency of

In der jüngsten Zeit erhält die Wasserthematik in den Diskursen der zeitgenössischen Kunst eine neue Bedeutung: Der See – und vielmehr noch: der Ozean – wird als Biotop, als Ort der Entstehung und Transformation von Leben neu gedeutet

In tempi recenti, il tema dell'acqua ha assunto un nuovo significato nei discorsi dell'arte contemporanea. Il lago - e ancora di più l'oceano – vengono considerati come biotopi, luoghi in cui la vita ha origine e si trasforma e che, di fronte alla minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici e

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Ganglia (plaiting fate) 2019

Özlem Altin

Christiane Rekade

Kopf 2018 Installation view 10th Berlin Biennale Photo: Timo Ohler

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Kommunikation und des Austauschs“1. Den Seegrund versteht Altin auch als Biotop, in dem Lebewesen sich formieren, sich entwickeln, neu entstehen und sich transformieren. Entlang der Bilder führt die Künstlerin die Besucher*innen in fließenden Bewegungen immer tiefer auf den Grund. Das Fließende, sich ständig Verändernde liegt auch der künstlerischen Praxis von Özlem Altin zugrunde: Die Basis bildet ihr persönliches Bildarchiv, das sich aus gefundenen und selbst gemachten Bildern, aus Fotos, Zeichnungen und Malereien zusammensetzt. Altin druckt die Bilder in unterschiedlichen Formaten aus, bearbeitet, übermalt, zerschneidet und kombiniert sie neu. Einer intuitiven Erzählung folgend setzt sie dann die Bilder im Ausstellungsraum zusammen.


un'indagine sulla sostanza della vita, identificandola come la missione di arte. [...] Vediamo che l'oceano è una fonte che riprogramma i nostri sensi e porta con sé un potenziale di trasformazione che può influenzare il futuro dell'architettura, delle comunicazioni, delle relazioni di genere, dell'economia e dell'arte”.3

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dall’inquinamento, meritano di essere trattati con grande urgenza.2 Chus Martinez, curatrice, autrice e direttrice dell'Institut Kunst an der Hochschule für Gestaltung und Kunst di Basilea, ha avviato nel 2018 una nuova serie di seminari, conferenze e simposi sul tema dell'oceano in collaborazione con la fondazione TBA21-Academy. Lei scrive: "Bisognerebbe essere molto più radicali e sapere che "oceano" oggi significa "arte". Arte senza il peso della vita istituzionale, senza le trasformazioni ideologiche della politica culturale, arte come pratica che appartiene e deve appartenere agli artisti, arte che affronta l’emergenza di riunirsi con tutti coloro che sono preoccupati per la vita. In altre parole, dire oceano è sostituire il concetto storico delle avanguardie con un codice che non è determinato dalla forma e dall'invenzione di nuovi gesti, ma da

Özlem Altin’s installation too is about exploring the potential for transformations, searching for new forms and meanings. At the transition between body and psyche, oscillating between surface and depth, the artist creates new narratives and perspectives.

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Shape (desire) 2019

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Reinhard Braun: Özlem Altin: Processing – Entwicklung, Abwicklung,

Bearbeitung, Aufbereitung. Ausstellungstext, camera austria, 2017: https://camera-austria.at/ausstellungen/ozlem-altinprocessing/

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Reinhard Braun: Özlem Altin: Processing – Entwicklung, Abwicklung,

Bearbeitung, Aufbereitung. Ausstellungstext, camera austria, 2017: https:// camera-austria.at/ausstellungen/ozlem-altinprocessing/ 2

Our visit to Lago di Crezza in April 2019 also demonstrated this urgency:

the traces of the storm of October 2018, which destroyed a large part of the forest around the Lago di Carezza, are unmistakable. 3

Art is Ocean: http://institut-kunst.ch/we-explore/ocean/

Özlem Altin

The World 2017

socializing with all those who care about life. In other words, to say ocean is to replace the historical notion of the avant-garde with a code that is not determined by form and the invention of new gestures, but by an investigation into the substance of life, identifying this as the mission of art. […] We can see that the ocean is a source that reprograms our senses and entails a potential for a transformation that may affect the future of architecture, of communication, of gender entanglement, of economy, of art.”3

L'installazione di Özlem Altin esplora anche il potenziale di trasformazione, la ricerca di nuove forme e significati. Alla transizione tra corpo e psiche, muovendosi tra superficie e profondità, l'artista crea nuove trame e prospettive narrative.

Lens

Kunst Meran | Merano Arte

Begriff der Avantgarde durch einen Code zu ersetzen, der nicht durch die Form und die Erfindung neuer Gesten bestimmt wird, sondern durch eine Erforschung der Substanz des Lebens, und diesen als Auftrag der Kunst identifiziert. […] Wir sehen, dass der Ozean eine Quelle ist, die unsere Sinne neu programmiert und ein Potenzial für eine Transformation mit sich bringt, welche die Zukunft der Architektur, der Kommunikation, der Geschlechterbeziehungen, der Wirtschaft, der Kunst beeinflussen kann.“3 Um die Erforschung des Potenzials für Transformationen, um die Suche nach neuen Formen und Bedeutungen geht es auch in Özlem Altins Installation. Am Übergang zwischen Körper und Psyche, sich bewegend zwischen Oberfläche und Tiefe, schafft die Künstlerin neue Erzählstränge und Sichtweisen.

Christiane Rekade

und – angesichts der Bedrohung durch den Klimawandel und die Verschmutzung der Meere – mit großer Dringlichkeit verhandelt.2 Die Kuratorin, Autorin und Leiterin des Instituts Kunst an der Hochschule für Gestaltung und Kunst in Basel, Chus Martínez, initiierte 2018 in Zusammenarbeit mit der Stiftung TBA21Academy eine neue Reihe von Seminaren, Vorträgen und Symposien zum Thema Ozean. Sie schreibt dazu: „Man sollte viel radikaler sein und wissen, dass ,Ozean‘ heute ,Kunst‘ bedeutet. Kunst ohne die Last des institutionellen Lebens, ohne die ideologischen Wandlungen von Kulturpolitik, Kunst als eine Praxis, die zu den Künstlern und Künstlerinnen gehört und gehören sollte, Kunst, die sich der Dringlichkeit einer Zusammenkunft mit all denen stellt, die für das Leben Sorge tragen. Mit anderen Worten: ,Ozean‘ bedeutet, den historischen


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Reinhard Braun: Özlem Altin: Processing – Entwicklung, Abwicklung,

Bearbeitung, Aufbereitung. Ausstellungstext, camera austria, 2017:

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https://camera-austria.at/ausstellungen/ozlem-altinprocessing 2

Auch unser Besuch am Karersee im April 2019 führte uns diese

Dringlichkeit eindrücklich vor Augen: Die Spuren des Unwetters vom Oktober 2018, das einen großen Teil des Waldes um den Karersee zerstört hat, sind unübersehbar. 3

Art is Ocean: http://institut-kunst.ch/we-explore/ocean/

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Anche la nostra visita al Lago di Carezza, nell’aprile 2019, ha portato alla

nostra attenzione questa urgenza: le tracce della tempesta dell’ottobre 2018, che ha distrutto gran parte della foresta attorno al lago, sono evidenti. 3

Art is Ocean: http://institut-kunst.ch/we-explore/ocean/

Christiane Rekade

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Reiher Ei, 2018


Paravent (TrĂźmmerfrau), 2017; Untitled (Mann, Fisch), 2018

Untitled (Karersee), 2019; Kopf, 2018


Grows from within (knot, knot), 2019

Shape (desire), 2019


Untitled (Krebs), 2017

Untitled (shattered rope), 2019


Ganglia (plaiting fate), 2019; Grows from within (knot, knot), 2019

Speaking Text in knotted tongues, 2019


Untitled (grow in the dark I), 2019

Untitled (grow in the dark II), 2019


Untitled (history repeating), 2019

Ancestors (spirits watch me), 2019


Özlem Altin

*1977 in Goch (D), lives in Berlin (D) Selected Solo Exhibitions Camera Austria, Graz, (A), 2017; Spazio A, project space, Pistoia, (I) 2016; Lentos Kunstmuseum, Linz, (A) 2016; Witte de With, Rotterdam (NL), 2015, Leopold–Hoesch–Museum, Düren (D), 2012; CIRCUS, Berlin (D), 2011; Fondazione Morra Greco, Neapel (I), 2010 Selected Group Exhibitons 16th Istanbul Biennial, Istanbul (TUR), 2019; 10th edition of Göteborg International Biennial for Contemporary Art, Göteborg (S), 2019; 10th Berlin Biennial, Berlin (D),2018; De Kabinetten van de Vleeshal, Middelburg (NL), 2015, Hamburger Bahnhof Museum für Gegenwart, Berlin (D), 2013;Kunsthalle Wien, (A), 2013; Kunstraum Innsbruck, Innsbruck (A), 2011

Reiher Ei, 2017
 ink and lacquer on UV-print on mesh, aluminum 300 x 150 cm

List of works

Ancestors (spirits watch me), 2019 ink and lacquer on photo print on Hahnemühle paper 110 x 100,5 cm (framed) Untitled (Meerjungfrau), 2017 photo print on lithographic paper 80 x 59 cm Kopf, 2018
 UV-print on aluminum dibond 130x100cm
 Paravent (Trümmerfrau), 2017
 photo print on foil, on multiplex, hinges 190 x 227 x 50 cm
 Untitled (Karersee), 2019 photo print on Hahnemühle paper 50 x 50 cm

Untitled (Mann, Fisch), 2018 photo print on lithographic paper 80 x 72 cm Untitled (history repeating), 2019 ink on photo print on Hahnemühle paper 80 x 91,4 cm
 Untitled (flower or alphabet), 2019 ink on photo print on Hahnemühle paper 80 x 48 cm The World, 2017
 Ink on photo print on Hahnemühle paper
86 x 64 cm (framed)
 Shape (desire), 2019 ink and lacquer on photo print on Hahnemühle paper 90 x 91,4 cm Untitled (shattered rope), 2019 Ink on photo print on Hahnemühle paper
91,4 x 100 cm
 Curve, infinite, 2019 ink, lacquer and wax on canvas 40 x 30 cm

Untitled (Krebs), 2017
 Ink and lacquer on photo print on Hahnemühle paper
 93,5 x 92,5 cm
 
 Ganglia (plaiting fate), 2019 ink and lacquer on photo print on Hahnemühle paper 100 x 91,4 cm

Untitled (grow in the dark II), 2019 ink on photo print on Hahnemühle paper 100 x 91,4 cm

Grows from within (knot, knot), 2019 ink and lacquer on photo print on Hahnemühle paper 100 x 91,4 cm

Untitled (fold, fold open), 2019 ink on photo print on Hahnemühle paper 70,5 x 65 cm

Speaking Text in knotted tongues, 2019 ink and lacquer on photo print on Hahnemühle paper 100 x 91,4 cm Untitled (grow in the dark I), 2019 ink on photo print on Hahnemühle paper 100 x 91,4 cm

Untitled (grow in the dark III), 2019 ink on photo print on Hahnemühle paper 100 x 91,4 cm

Untitled (string, integrate), 2019 ink on photo print on Hahnemühle paper
 91,4 x 100 cm All works: courtesy the artist.


Diese Broschüre erscheint anlässlich

Dank / Ringraziamenti / Thanks

der Ausstellung Özlem Altin: Lens,

Brunamaria Dal Lago Veneri;

KUNST MERAN MERANO ARTE,

Hannes Egger; Hartmut Prünster;

29. Juni – 22. September 2019

Mario Agnelli; Vlasto Stefik;

Questa brochure è stata pubblicata in occasione della mostra Özlem Altin: Lens, KUNST MERAN MERANO ARTE, 29 Giugno – 22 Settembre 2019 This booklet is published on the occasion of the exhibition Özlem Altin: Lens, KUNST MERAN MERANO ARTE, June 29 – September 22, 2019

Team von Kunst Meran © 2019, Kunst Meran und die Autoren / e gli autori / and the authors. Jede Art der Vervielfältigung, insbesondere die elektronische Aufarbeitung von Teilen oder der Gesamtheit dieser Publikation bedarf der vorherigen schriftlichen Zustimmung durch die Urheber. / Per ogni forma di riproduzione, in particolare quella elettronica di questa

Herausgeber / Edito da / Edited by

pubblicazione o parti di essa, è necessario

Kunst Meran Merano Arte,

il consenso scritto da parte degli autori. /

Christiane Rekade Autor / Autore / Author

Christiane Rekade Ausstellungsansichten / Foto allestimento / Exhibition views

Ivo Corrà Übersetzungen / Traduzioni / Translations

Mauro Sperandio (italiano) Matthew Burbidge (english) Lektorat / Revisione testi / Copy editing

Patrick Schär für torat.ch, Zürich (deutsch) Grafische Gestaltung / Progetto grafico / Graphic Design

Alessandra Ricotti Druck / Stampa / Printed by

Medus, Druckwerkstatt / Arti Grafiche, Meran

Lauben / Portici 163 39012 Meran/o, Italy www.kunstmeranoarte.org

Any and all reproduction, especially electronic reproduction of this publication or parts of thereof, requires the prior written consent of the copyright holder.


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