Respriro di risacca

Page 1



Fabiana Renzo

RESPIRO DI RISACCA Frammenti di conchiglie e maree


Edizioni Kurumuny Sede legale Via Palermo 13 – 73021 Calimera (Le) Sede operativa Via San Pantaleo 12 – 73020 Martignano (Le) Tel e Fax 0832 801528 www.kurumuny.it – info@kurumuny.it ISBN 978-88-98773-11-4 In copertina e all’interno illustrazioni di Francesco Cuna © Edizioni Kurumuny – 2014


A Giovanna 1883, delle Lucrezie poetessa e pescatrice di libertĂ



Indice 9

Dell’inizio Ilaria Seclì

15 17 18 19 21 22 23 25 26 27 31 33 34 36 37 40

STRAZZI

Idrusa Dopo la tempesta Sidereus Luna Nenia Aspettando Nicolò Notte di San Lorenzo Settembre Professore Scorrano LAMPARE

Ghirlande di alghe e conchiglie Terra rossa I giorni e le ore Villa Eden Il trenino per Ostia


42 44 46 47 49 51

Leuca Lo sciarabbĂ Di primo mattino Aventino Sud Est TRAMACCHIATI

53 55 58 60 62 63 65 67 68 70 72

Migrante Binari di cartapesta Le due sorelle Il rabdomante Languidi moti Pomeriggio a Terracina Notturno Confine Ricomposizioni Taranta Raccontami ragazzo l’Europa

75

Glossario


Dell’inizio

Un’arte, fra tutte la più esigente e rara, prodigio e grazia: l’arte di osservare, diventare ciò che guardiamo. Empatia e compassione, abitare il mondo ribaltandone le gerarchie. Nessun antropocentrismo, abbiamo fallito, è un dato di fatto. Inorganico, vegetale e animale hanno da insegnarci molto, moltissimo. Leggi di natura, fatti cosmici, ciclo delle stagioni. È tempo che a parlare siano le cose mute, le stesse che incantano occhi senza macchia, occhi dei primi battiti, delle prime stagioni, del primo mare. Occhi testimoni di mondi appartati e potentissimi, tanto invisibili quanto onnipresenti. Occhi dell’inizio. È tempo di nuove parole – antiche – quelle che la meccanica del mondo, nella foga dell’andare cieco senza gioia né consapevolezza, ha

9


reso fossili e imbalsamato in scrigni di ciò che sfugge alla plastica della contemporaneità. Fabiana Renzo rianima mondi, disseppellisce ciò che l’uomo senza attenzione confina nelle discariche della dimenticanza. Lo fa con grazia creaturale, innata, con freschezza e limpidezza, voce nel deserto, voce nobile e bambina, testimone benedetta di ciò che ‘immancabilmente perdura’. Fa ritornare alla luce dei giorni, con eleganza simile a una donna in abito lunghissimo e dal portamento umile e insieme austero che avanza sulla battigia di gallipoline caotiche spiagge all’ora di agostani aperitivi. Coralli e madreperle, amuleti, stoffe pregiate e bianchissime, organza e percalle. Siamo nel ninfeo del mondo, un mondo prima di quel peccato dell’origine. Perché nei versi di Fabiana – nei suoi occhi – l’inizio perdura, è qui, è questo momento. Condizione dell’essere, sguardo attento, trasparente, immacolato.

10


Qui il tempo trova la sua misura e nella rotondità di un’aia come d’incanto si risolve l’uguaglianza e la diversità

E ancora Poi da un’altura si stagliano improvvise grandi pale eoliche inchiodate come giganti teste su una pertica a prender nota con un sogghigno di quanti oltrepassano il confine

Ecco, creatura di grazia. Mantiene alla vita ciò che la vita ci promise invano. Promessa d’incanto, promessa d’Attenzione, lettura su molteplici piani della realtà intorno a noi, verità in figure. Poiché il poeta, diciamo con Cristina Campo, ricrea quelle figure, le scioglie, mediatore tra

11


Dio e gli uomini, tra l’uomo e le cose, tra l’uomo e l’altro uomo, tra l’uomo e i segreti della natura. Attenzione, cura, unico cammino verso il mistero, l’Inesprimibile. È una sensibilità proustiana quella della Renzo, ma tutta votata all’hic et nunc, al tempo del suo cammino nel mondo. Mondo popolato di presenze nivee, vivissime, rese ancor più vive dalla fluidità e dal rigore di un lessico forbito, attento, minuzioso, esatto. Caleidoscopiche e armoniche sincronie di visitatori mondani, passaggi terrestri e celesti con incursioni costanti nell’elemento acquatico poiché Fabiana è creatura d’acqua, anche per ragioni biografiche. Così donne, bambini, venti, pesci, coralli, torri, giardini, pietre, barche, spezie, fiori, treni, presenze familiari e presenze fugaci come quelle agli snodi del mondo, fantasmi ferroviari e metropolitani, di mercati e di piazze, di aeroporti e di marine.

12


Agli uomini è dato di vivere un paradiso già qui, sulla terra, ma a pochi è data la facoltà di abitarlo. Ne ha facoltà Fabiana Renzo, capace di ascoltare il respiro di ciò che vive, l’invisibile e magico passaggio da una stagione a un’altra, da una luna all’altra, il vibrare e gonfiarsi impercettibile di una gemma o di una pancia che accoglie, il glorioso alternarsi delle stagioni sullo sfondo di un Sud assolutizzato, mitico, intemporale eppure attualissimo. Luce metafisica e fascino della sua finibus terrae. Ne ha facoltà il poeta in perenne ascolto e visitazione di misteri ignoti, ineffabili, che preserva dall’inclinazione del linguaggio odierno a ridurre, uniformare, scolorire. Non si può nominarli, ma inquiete e dolci confidenze li fanno compagni di giochi cosmici, siderali. Attenzione alle mute e minute presenze del mondo.

13


Tracce, simboli, visioni. Segreti che Fabiana Renzo coi suoi versi avvicina e invita ad avvicinare.

Ilaria SeclĂŹ

14




Idrusa

Profumo di carta, stilla da pagine che piano si sfogliano mentre parole d’inchiostro come impronte preziose ti condurranno in luoghi incantati. Qui, tu vivrai mille altre vite tessute in trame di corallo e madreperla e vestirai di sole e di tempesta, scoprendo in una conchiglia il respiro dello Ionio.

17


Dopo la tempesta

Ăˆ luce di luna, respiro di risacca, e con un filo di lino rammendo amuleti sopravvissuti a intemperie.

18


Sidereus

Piccole alici azzurre guizzano nell’acqua cristallina e si seguono l’un l’altra, come un pensiero conduce ad un altro nel visibile procedere delle cose. Ho ancora nella mente la luna che cerca il suo riflesso nel pozzo e un uomo seduto a filosofare racconta del cosmo, di pensieri ed uomini straordinari. Intorno a me c’è una distesa di roccia chiara come appena svegliata dal suo sonno primordiale

19


e m’abbracciano ulivi danzanti con le loro chiome al vento. Qui, il tempo trova la sua misura e nella rotondità di un’aia come d’incanto si risolve l’uguaglianza e la diversità. Qualcuno, poi, sale in cima ad una paiara e accende, in una volta tutte le stelle.

20


Luna

E qui sulla terra dove si incontrano due mari ti sveli piano tra pietre bianche e conche di sale. E pari tinta d’alabastro e di rugiada mentre mi racconti di sirene, maree e d’antichi canti, come se fossimo, io e te, qui da sempre.

21



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.