«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.» Articolo I della Costituzione italiana
In questo percorso proponiamo gli scatti più significativi della terza edizione del concorso. Un viaggio affidato alla sensibilità e allo sguardo di quanti hanno partecipato, provando a raccontare il lavoro: cos’è oggi, nelle sue accezioni più ampie, e quali sfere di significati e risonanze evochi. Le immagini spaziano nella rappresentazione di un’umanità al lavoro: contadino, operaio, industriale, artigiano, artistico. Evocano la fatica, la dolcezza del riposo, la coscienza di un ruolo o di esser parte di una storia, l’aspirazione alla giustizia o la denuncia della sua negazione. C’è chi si batte per condizioni migliori, chi il lavoro non ce l’ha o l’ha perso e ne cerca un altro, tra le difficoltà di accesso e il ripiego su mansioni dequalificanti. Ci sono aspetti, nella contemporanea organizzazione del lavoro, che ci riportano indietro al caporalato – certo riveduto in accezione moderna, senza rinunciare alla tecnologia, ma nei metodi conforme all’originario e forse ancor più bieco e cinico. Quanti hanno partecipato restituiscono in termini attuali, attraverso i loro scatti, un mondo attraversato da gravi disparità e forti tensioni, contradditorio e drammatico. Condizioni che sembrano destinate a inasprirsi, con le ultime disposizioni legislative. Siamo grati a tutti coloro che hanno rappresentato questo spaccato, interpretando il loro sentimento. L’augurio è che si possa tornare a raccontare il lavoro, un altro lavoro: anche faticoso e duro, ma che sappia contemplare la gioia dello svolgerlo e il giusto riconoscimento che ne deriva. Che deve derivarne. Perché questa, a nostro avviso, è l’unica via possibile.
Nico Guarini | Il lavoro è la base della vita
Elisa Turriani | Arte grezza
Alessandro Bonanno | Il calzolaio e Totò
Scilla Boaretti | Uno dei pochi ciclisti
Roberto Sabatini | My job... my passion
Elisabetta Carella | Ritorno alla tradizione
Lucilla Cuman | Rammendi Gallipolini
Monica Fassi | La paranza
Diego Panico | Pescatori rientrano in porto ad Essaouira (Marocco)
Raaele Ballirano | Avanzare
Valentin Iulian Purice | Radici calcificate
Maximiliano Cascini | Operator Shoes
Giovanni Convertino | Expiry date
Roberto Quaranta | Sicurezza
Angelo Parisi | Aria pura
Maximiliano Cascini | Work
Valentina Pavone | Il lavoro è manifestare
Valentina Pavone | Il lavoro è resistenza
Paolo Angiolini | Senza lavoro
Maria Cannavacciuolo | Artisti di strada
Omar Filippi | Artisti di strada (lavoro libero)
Maria Cannavacciuolo | Batterista
Maria Maino | Il pianista fuori posto
Andrea Materni | Frutta verdura e carburante
Andrea Materni | Vendita diretta
Andrea Materni | La forza delle donne
Olga Podporina | Venditore al mare
Antonio Passalacqua | Lavorazione della seta
Lucia Buricelli | Venditrice di sciarpe
Antonio Passalacqua | Il negoziante
Anna Camorali | La badante
Manuele Melacarne | La crisi
Roberto Sabatini | La bacheca della speranza
Paolo Portaluri | Giovani fino ai quarant'anni
Marco Bevilacqua | Se telefonando
Mariolino Laudati | Viaggio di ritorno
Marina Catalano | Ca(s)sette
Claudio Santaguida | Ci siamo... quasi
3 Nicholas Berardi | L’ereditĂ
Diego Panico | Artgiano lavora il cuoio a marrakech (Marocco)
Giovanni Sarocco | Metallica
Nunzia Di Nicola | Mani a lavoro
Paolo Dell’Oro | Quarto stato
Roberta Canepa | Taxi a Cuba
Lorella Mazzella | Papireto
Carlo Olmi | Lavori perduti
Omar Filippi | Antiche tradizioni
Carlo Olmi | La conceria
Luigi Stanca | Ciceri
Monica Fassi | Gli angeli del fango
Maurizio Valentini | Il fido pastore
Pietro Covalosci | Lavoro e vita del carbonaio, lavori di casa
Antonio Guarini | Si va al lavoro
Nico Guarini | La terra che lavora
Giuseppe Brranca | L’attesa
Giacomo Rivetta | Riposo
Giuseppe Branca | Il riposo
Alessandro Madesani | Pausa
Lo scatto di Vincenzo Finamora rivela una stretta connessione con i linguaggi della comunicazione visiva della contemporaneità , in particolare la street art rinunciando, con coraggio, alla retorica della fotografia che racconta il lavoro attraverso la fatica umana. Colpisce inoltre l’ironia con cui l’autore ha scelto di rappresentare il mondo del lavoro e i suoi paradossi e il tempismo felice dello scatto. La giuria
w w w . k u r u m u n y. i t