Numero 12 giugno 2015 Mensile a diffusione gratuita di attualitĂ e cultura
Borzacchini Historic
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
Giugno 2015
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GIUGNO 2015
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4 6 Panta rei
Fabrizio de Silvestri
Loretta Santini
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Sette di tutto sette Alessandra La Chioma
24 Il Consorzio Pecorino Romano Luisa Romano
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Figlie e figli del nostro tempo Liceo Ginnasio
LA PAGINA UMBRIA Mensile di attualità e cultura Registrazione n. 2/2014, Tribunale di Terni
28 Biennale Arte di Venezia
Redazione: Terni, Via Anastasio De Filis 12 Tipografia: Federici - Terni
Franca Calzavacca
DISTRIBUZIONE GRATUITA Direttore responsabile Alberto Mirimao Direttore editoriale Giampiero Raspetti Vice Direttore Luisa Romano Grafica e impaginazione Francesco Stufara
Capolavori di Pittura tra '300 e '400 Loretta Santini
Editrice Projecta di Giampiero Raspetti 348.2401774 - 331.3010158 info@lapagina.info lapagina.redazione@gmail.com
Vallantica Exclusive relax..........................................pag. 7
Le collaborazioni sono, salvo diversi accordi scritti, gratuite e non retribuite. È vietata la riproduzione anche parziale dei testi.
Chico Mendes.................................. pag. 10
DOVE TROVARE LA PAGINA
ACQUASPARTA SUPERCONTI V.le Marconi; AMELIA SUPERCONTI V. Nocicchia; ARRONE Superconti Vocabolo Isola; ASSISI SUPERCONTI S. Maria degli Angeli; CIVITA CASTELLANA SUPERCONTI V. Terni; MASSA MARTANA SUPERCONTI V. Roma; NARNI SUPERCONTI V. Flaminia Ternana; ORTE SUPERCONTI V. De Dominicis; ORVIETO SUPERCONTI - Strada della Direttissima; PERUGIA SUPERCONTI Centro Bellocchio; RIETI SUPERCONTI La Galleria; ROMA SUPERCONTI V. Sisenna; SUPERCONTI V.Casilina 1674 (Grotte Celoni); SPELLO SUPERCONTI C. COMM. La Chioma; TERNI Associazione La Pagina Via De Filis; CDS Terni - AZIENDA OSPEDALIERA - ASL V. Tristano di Joannuccio; Cral Provincia di Terni; CRDC Comune di Terni; INPS - V.le della Stazione ; Libreria ALTEROCCA - C.so Tacito; SUPERCONTI CENTRO; SUPERCONTI Centrocesure; SUPERCONTI C. Comm. Le Fontane; SUPERCONTI C.so del Popolo; SUPERCONTI P.zza Dalmazia; SUPERCONTI Ferraris; SUPERCONTI Pronto - P.zza Buozzi; SUPERCONTI Pronto - V. XX Settembre; SUPERCONTI RIVO; SUPERCONTI Turati; TODI SUPERCONTI V. del Broglino; VITORCHIANO SUPERCONTI Località Pallone.
L’Umbria e la cultura del cibo: un’isola felice!
RMT: L'impianto per il recupero dei materiali.................................................pag. 8 Fkt Villa Sabrina............................. pag. 11 Consorzio di bonifica TevereNera....................................... pag. 12 Il Mare di Terni................................. pag. 14 Associazione Culturale La Pagina........................................... pag. 14 I Tuoi Parcheggi - ATC..................... pag. 16 Immobiliare Battistelli................ pag. 18 San Valentino Sporting Club..... pag. 19 L'Aviosuperficie Intervista a Luca Budelli............ pag. 22 Pattinaggio corsa su strada Campionato Italiano.................... pag. 32
Corso Tacito, 29 - 05100 Terni Tel. 0744 409201 - Fax 0744 437602 Email: libreria.alterocca@gmail.com
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mbria terra d’accoglienza, terra verde, terra d’arte, di spiritualità, è anche terra della buona cucina, terra dove la cultura del cibo ha una storia millenaria condita con l’eccellenza dei prodotti e con la convivialità. La nostra cucina coniuga tradizione, genuinità, fantasia e si avvale di un paniere di prodotti di eccellenza davvero unico: olio, pane, tartufo, carni, formaggi, vino, pasta acqua e farina, erbe di campo. Sapori antichi, profumi antichi. Chi non ama le tagliatelle fatte in casa o le ciriole con il sugo aglio olio e peperoncino, magari con aggiunta di asparagi di bosco o funghi? Chi non si delizia con la panzanella o le bruschette che valorizzano l’ottimo olio locale. Chi non si appaga di piatti dai sapori decisi come i fagioli con le cotiche o con gli arrosti (oca agnello castrato maiale) accompagnati dalle erbe di campo o da un piatto di patate rosolate così saporite da volerne a iosa. Per non parlare delle zuppe di fagioli, di lenticchie, di farro o di strigoli. Piatti antichi dicevo: quelli delle nostre nonne che ci hanno lasciato in bocca una sensazione piena, completa, ricca a cui molti guardano con nostalgia. Sono i piatti poveri della tradizione contadina, il cibo quotidiano, quello che rispondeva alla primaria necessità di alimentarsi e che l’abilità delle donne riusciva a rendere gustoso e succulento grazie a una sapiente elaborazione. La carne era riservata alle feste calendariali o ai grandi eventi familiari: allora la quantità e la qualità del cibo diveniva opulenza, perché era il momento della socialità, della convivialità estesa a parenti ed amici. Oggi il cibo delle feste è divenuto il cibo quotidiano. La carne è presente sulla tavola tutti i giorni e quei piatti “contadini” sono divenuti ricercati, tanto che sono riproposti non solo dalle sagre paesane che sempre valorizzano la cucina tipica ma, e spesso a caro prezzo, da grandi ristoranti: un’azione di recupero eccellente che coglie l’importanza della cultura della tradizione ed esalta i prodotti tipici e la cucina genuina, magari anche con quel poco di estetica (un piatto si mangia prima con gli occhi) che aumenta il piacere. Infatti la presentazione di un piatto è una forma d’arte: non è solo un fatto estetico o un’elucubrazione mentale, ma contribuisce a stimolare l’appetito e valorizzare il gusto. Si mangia con tutti i sensi. Il cibo è un linguaggio che bisogna imparare a conoscere: bisogna imparare a mangiare, a gustare sapori, a sentire profumi, a riconoscere gli antichi saperi. Se il cibo è prima di tutto necessità, esso è anche gusto, arte, bellezza, cultura. Il cibo è condivisione. La buona cucina, la cucina gourmet un tempo apprezzata da una élite di intenditori, oggi è entrata nelle case di tutti. Soprattutto è entrata a far parte di quel circuito culturale turistico che associa alla conoscenza di un luogo -monumenti, storia, arte, bellezze naturaliquella della cucina tipica; questo perché il cibo è parte integrante dell’identità di un territorio e racconta una storia di rapporti sociali, economici, culturali che nel corso di centinaia di anni hanno creato identità nazionali e locali. Il cibo è cultura in quanto esso, fin dalle origini, è stato elaborazione. Quando gli uomini primitivi hanno cominciato a cuocere le carni degli animali uccisi, hanno operato la prima elaborazione del cibo (Levi Strauss disse che la cottura con il fuoco “ha reso umani gli umani”). L’elaborazione è continuata con la manipolazione dei cereali e dei prodotti coltivati: valga per tutti l’esempio del pane e degli impasti di
acqua e farina. Con i primi uomini è nata anche la convivialità: dovevano comunicare per cacciare, coltivare, per manipolare il cibo. Poi seduti intorno al fuoco per mangiare, hanno creato il linguaggio di soddisfazione, di sazietà, di piacere o di disgusto. Il cibo ha assunto un forte significato simbolico, spesso rituale soprattutto nelle religioni, ma anche nella vita di ogni giorno: i gesti quotidiani per la preparazione delle pietanze e anche della tavola si sono codificate nel tempo, sono divenute modelli culturali di una famiglia, di un gruppo, di una comunità, contribuendo anch’essi alla formazione di una ben definita identità culturale. Alcune considerazioni. Forse questi sapori antichi sono rimasti indimenticabili solo per chi ha una certa età, per chi ha conosciuto i piatti della nonna e della mamma, per chi si cimenta ancora in paste fatte in casa o in ragù e intingoli vari. La vita frenetica di oggi, il lavoro che tiene uomini e donne lontani da casa quasi tutto il giorno, ha cambiato le abitudini alimentari. Si comprano i cibi già pronti, si riscaldano i preconfezionati, ci si ferma al Mac Donald’s a farsi un panino. Tutto è cambiato. La donna che lavora e che comunque deve pensare ai figli, alla casa, ha un tempo ristretto. Allora deve fare riscorso all’insalata già lavata e preconfezionata, ai ragù in scatola, alle semplici fettine da cuocere in padella. Condividere i pasti a tavola è oggi sempre più desueto e la convivialità è spesso relegata a feste o riunioni con amici. Bisogna rendersi conto della realtà e accettarla, anche se con molta nostalgia. Tutto questo comporta una perdita culturale perché c’è perdita della memoria, delle tradizioni, del gusto e tutto si appiattisce su modelli culinari globalizzati. L’Italia rispetto al resto del mondo occidentale è ancora il luogo della buona cucina. E lo è ancora di più l’Umbria per l’eccellenza dei prodotti e per la ricchezza dei piatti legati alla tradizione, ma anche per modi di vita e abitudini che privilegiano non solo la buona tavola, ma anche la convivialità. Un’ultima considerazione: la cucina oggi è divenuto un business e occupa grandi spazi, nei giornali e soprattutto nei talk-show che ossessivamente propongono gare e chef di grido. Al di là delle esagerazioni ed esasperazioni che sempre accompagnano le mode, vi è una diversa e più costruttiva attenzione all’enogastronomia, una più consapevole conoscenza dell’alimentazione, della genuinità e della tipicità dei prodotti, di una loro diversificata e più sana elaborazione che non può che giovare alla salute del consumatore. La valorizzazione e la protezione dei prodotti locali e la riscoperta di quelli di nicchia, la valorizzazione del biologico o comunque del genuino, una nuova scienza dell’alimentazione, dei metodi di cottura, la tutela della cucina tipica e tradizionale, sono gli elementi essenziali di una rinnovata cultura del cibo: in questo l’Umbria si pone all’avanguardia e, anche per questo, resta un’isola felice nel cuore dell’Italia.
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PANTA REI TUTTO SCORRE... come avrete già capito mi piace usare aforismi antichi per cercare di trasmettere concetti universalmente e sempre validi, a prescindere da latitudine, sesso, razza o religione. E il bello è che valgono davvero per tutti, che siano onesti o criminali, intelligenti e colti o stolti e ignoranti.
Fabrizio de Silvestri
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uesta volta mi permetto di raccontarvi la mia ultima esperienza dalla quale ho tratto un grande insegnamento: bisogna essere disposti a cambiare le proprie idee! E allora andiamo a cominciare. Qualche giorno addietro, precisamente il 21 maggio 2015 partivo, insieme al dott. Proietti, alla sig.ra Serena (sua consorte) e all’ing. Romani, alla volta di Craiova (Romania) per prendere parte ad un convegno organizzato dall’Università Statale di Craiova avente a tema il miglioramento della qualità di vita degli esseri umani. Noi ovviamente partecipavamo per presentare il nostro protocollo migliorativo delle condizioni di vita nei pazienti affetti da sclerosi multipla o artrite reumatoide, cosa che abbiamo fatto devo dire con ottimi risultati tant’è che più medici specializzati nelle branche relative ci hanno avvicinati chiedendoci di esportare la nostra esperienza e fornirgli la nostra casistica clinica. Ovviamente abbiamo accettato ben contenti di aver ricevuto tanto consenso, anche nell’ottica di poter ampliare non solo gli studi ma anche il numero di riscontri e capir meglio il perché in alcune persone funzioni meglio che in altre senza apparente ragione. Quello che non mi aspettavo però è successo quasi per caso e come spesso accade in maniera del tutto casuale. Voi tutti oramai sapete che sono fissato con l’alimentazione alcalinizzante che aiuta a ridurre gli stati infiammatori, motivato anche dal fatto che molti alimenti acidificanti interagiscono negativamente con il mix di farmaci brevettato e contenuto nel protocollo, per cui non perdo occasione per suggerire di eliminare questo, ridurre quello, inserire quest’altro.... STAVOLTA NO!
Un po’ perché mi trovavo in un paese straniero, ospite di persone squisite cui non volevo creare dispiacere dato dal rifiutare l’ospitalità, un po’ perché tante pietanze nuove mi incuriosivano e allettavano (forse più per questo), fatto sta che in occasione della cena di benvenuto consumavo un pasto a base di verza, verdure crude, involtini di carne di maiale in foglia di cavolo o vite, zuppa di legumi e pollo, patate cucinate non so bene come ma squisite, petto di pollo alla piastra e due crepes con visciole fresche (spettacolare ed enorme). Il tutto accompagnato da panini soffici di una farina che non so definire (certo non “0” o “00”) e innaffiato da acqua e un vino rosso locale (senza solfiti) prodotto proprio da chi mi sedeva accanto.
Il viticoltore era un signore molto distinto che poi scoprivo essere il responsabile della qualità degli alimenti biologici della Romania, tale prof. Petre Savescu! Neanche a dirlo iniziavamo a parlare di alimentazione (mia ossessione) e gli anticipavo quello che avremmo detto il giorno seguente. Tralasciando gli evidenti problemi di comunicazione, colmati da sforzi di entrambi, mi rendevo comunque conto di avere a che fare con un individuo assolutamente competente da cui avrei potuto apprendere molto e con cui avrei avuto piacere di approfondire la conoscenza. Quello che comunque ho riportato, tralasciando l’impressionante numero di biglietti da visita scambiati con tutti i relatori, è stata un’esperienza vissuta sulla mia persona e confermata anche dai miei compagni di viaggio. Rientrato in camera dopo cena ero ovviamente preoccupato sia dal senso di colpa per aver mangiato dolci, bevuto vino, carne di maiale, mischiato proteine diverse (legumi, pollo e maiale) e carboidrati (patate, pane e crepes), per cui prendevo il mio buon basificante (Guna Basic) ma sapevo che il giorno successivo non sarebbe stato facile né alzarmi dal letto né sostenere la tensione del relazionare le nostre ricerche davanti ad una platea sconosciuta e forse chissà, anche prevenuta, visto che vi si trovavano vari specialisti. Tutti sappiamo quanto incidano negativamente in chiunque ma soprattutto per chi come me ha la sclerosi multipla lo stress insieme all’ansia e ad un’alimentazione scorretta sul riprendere i ritmi quotidiani il giorno successivo a tanti errori, per cui non nascondo che mi diedi dell’idiota (la parola giusta non si può scrivere!) per non essermi almeno portato dietro qualche farmaco utile a darmi sostegno. INVECE NO!!! Il mattino successivo riuscivo ad alzarmi tranquillamente, mi percepivo carico di energia e riuscivo a tenere un intervento di un’ora senza avvertire né disagio né tantomeno stanchezza. Nell’immediatezza attribuivo la cosa prima all’adrenalina del parlare in pubblico, poi al basificante, poi temendo un crollo successivo dato dalla stanchezza accumulata dal viaggio, la cena sballata (secondo me) e la tensione per la conferenza, mi ritiravo in camera nell’attesa del pranzo in cui temevo avrei dovuto fare altri errori alimentari, come in effetti dopo poco accadeva. Immancabile ciotola di verza tagliata fine con un velo di aceto di mele, involtini di carne di maiale, pane (lo stesso tipo della sera prima), zuppa di verdure e, udite udite, una enorme cotoletta impanata, fritta con olio di girasole, fatta con pane grattato dello stesso tipo di
quello servito a pranzo. Sapete quale è stato il risultato? Strano e per me assurdo a dirsi, stavo ancora meglio e non mi sentivo affatto pesante! Visto che non si trattava dunque di un’idea bensì di una realtà, decidevo dunque di tempestare di domande il mio vicino della sera prima e capivo con un misto di gioia e sgomento come i benessere fosse dato da un’alimentazione in realtà ben più equilibrata di quanto avessi immaginato e presuntuosamente supposto. Quelli che a me sembravano tempi biblici nel portare le pietanze tra una e l’altra capivo essere parte di un’abitudine alimentare che tiene a conservare le capacità digestive e metaboliche del corpo, separando i cibi tra loro in modo che non interferiscano nella reciproca assimilazione. Così pure la mancanza di olio di oliva (che per educazione avevano portato con il sale) nella preparazione dei piatti e i dessert e soprattutto la mancanza dell’alimento da noi Italiani cronicamente abusato: la pasta! Non che faccia male di per sé, assolutamente, però con il nostro assumerla quotidianamente l’abbiamo resa una necessità, quasi un vizio, che anziché nutrire satura l’organismo (un po’ come per loro la birra... piccolo sfogo di chi scrive). Fatto sta che dal secondo giorno dei cinque di permanenza, avevo più forze, un intestino regolare alla maniera Svizzera (la stipsi è un problema che ci accompagna) e non sbanducchiavo (licenza poetica) nel camminare, problema residuo dato dalla malattia che credevo sarebbe rimasto. Rientrato in Italia ho dunque sentito la necessità quasi fisica di condividere quest’esperienza con chi legge, anche per dire che forse non è necessario tenere un’alimentazione monastica, bensì un’alimentazione sana, con tempi e ritmi regolari, senza la fretta che ci contraddistingue, variando i nutrienti assunti, rinunciando a fossilizzarci su concetti statici (“senza pasta non vivo!” sentito mille volte e applicato quotidianamente per gola e velocità). Ho anche capito come in casa d’altri esistano le stesse problematiche: “senza carne non vivo!”, “solo verdure, le proteine ci sono anche lì!”, “se non mangio condito non sa di niente!”... e si potrebbe continuare all’infinito. Senza annoiarvi nel dare facili consigli sulla necessità di un’alimentazione varia e bilanciata, mi limito dunque a ringraziare il Prof. Liviu Chirigiu, presidente dell’associazione didactica di Craiova e docente di chimica e biochimica presso le facoltà di medicina e farmacia, che ha organizzato l’evento e che mi ha dato un’occasione così feconda di insegnamenti che spero possano essere utili a tante persone dopo aver letto quello che ho appena scritto, nella consapevolezza del continuo scorrere del fiume della vita, che porta nel suo scorrere continue scoperte e cambiamenti il cui cogliere è compito nostro.
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Il nuovo appuntamento di Vallantica
EXCLUSIVE RELAX
Alessandra La Chioma
tutte le domeniche dell'Estate
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ette di tutto Sette – I cereali colorano la vita è il tema delle opere per il primo Take Away Art Italy, realizzato da Alessandra La Chioma per Expo 2015. È infatti dedicato al cibo e in particolare ai 7 cereali presenti in natura: grano, orzo, avena, miglio, segale, riso e mais. Dal 1° maggio fino al 31 ottobre, ogni turista e appassionato d’arte potrà visitare e acquistare un’opera esposta portandola a casa nel box “Take away art Italy”. Demetra - Boom - Couscous - Il giorno più bello…? sono le opere esposte a Milano, tutte olio su tela trattata con pasta di struttura e pasta di carta. Dipinti che oltre ad essere innovazione di un’arte d’asporto ritraggono perfettamente la personalità artistica dell’autrice. Lale, suo pseudonimo, è ternana e autodidatta, inizia a disegnare da piccola,
poi gli studi e il lavoro l’allontanano solo fisicamente dall’arte sebbene sia stata una separazione durata davvero poco. All’inizio del 2013 l’azienda per la quale era impegnata cessa la sua attività e l’artista non esita un istante a riprendere a disegnare e a dipingere. Inizia ad acquisire le conoscenze e le informazioni per sperimentare materiali non usuali nella pittura, utilizzando l’arte contemporanea come mezzo per esplicare le sue idee. Ritrae solo persone che conosce intimamente, che frequenta per amicizia o per interessi culturali e professionali per cui può estrapolare e poi catturare nella tela aspetti intimi come gusti, pregi, difetti e passioni. I ritratti sono realizzati in chiave meramente introspettiva senza lasciarsi affascinare da uno studio prettamente estetico.
Utilizza la natura come medium per portare alla ribalta il sentimento e i moti interiori dell’anima e della mente umana. L’arte di Lale, è la vita rivisitata e reinterpretata in chiave intima e personale dall’artista che vuole indagarla e svelarne a piccoli passi i più profondi e nascosti segreti.
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l centro benessere “Vallantica” è una moderna SPA e poliambulatorio di medicina estetica. Ambiente di assoluto relax, immerso tra le colline verdeggianti dell’Umbria, è ideale per scaricare stress e fatica, considerato da molti un percorso catartico per ritrovare concentrazione e serenità lontano dai ritmi frenetici del lavoro e dagli impegni di ogni giorno. Il centro accoglie sauna, bagno di vapore, docce emozionali, idromassaggio, area relax, piscina interna, cabina solare e private spa. Esternamente domina l’ampia piscina che si affaccia nella suggestiva natura caratterizzata da ulivi, viti e campi di cereali, creando un ricercato gioco di colori con gli ambienti moderni. Gli arredi minuziosamente curati, i macchinari all’avanguardia, il personale specializzato sono soltanto alcuni dei motivi da prendere in considerazione per decidere di trascorrere una giornata o un weekend nell’incantevole centro benessere Vallantica Resort & Spa. Infatti, oltre ad offrire numerosi trattamenti del corpo e di bellezza, il 21 giugno “Vallantica” presenta e inaugura il nuovo format “EXCLUSIVE RELAX: la tua domenica in un’atmosfera esclusiva e rilassante”. “EXCLUSIVE RELAX” offre l’accesso all’esclusiva piscina esterna, un brunch con sapori e profumi attentamente selezionati dallo Chef del Resort e l’accesso alla Spa con incluso un trattamento benessere di 30 minuti. Spazio ideale dove trascorrere momenti magici con il proprio partner, con la propria famiglia e con gli amici durante la bella stagione. Studiato per coccolarsi e viziarsi all’insegna della tranquillità, esclusività e dello star bene, il nuovo appuntamento offre la possibilità di chiudersi in un piccolo mondo dove poter ritrovare l’equilibrio delle proprie energie.
Loc. Valle Antica, 280 - San Gemini (Terni) - Telefono 0744 243454 info@vallantica.com - www.vallantica.com
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L’IMPIANTO PER IL RECUPERO DEI MATERIALI DA SPAZZAMENTO STRADALE
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a RMT, Recupero Materiali Terni, è la nuova società di capitali ubicata a Maratta. È stato inaugurato il 21 maggio, alla presenza dei vertici aziendali e della Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, un moderno impianto per il recupero dei rifiuti provenienti dallo spazzamento meccanico delle strade. Massimo Piacenti, presidente della RMT srl, con l’occasione ha presentato la società, l’impianto e gli obiettivi dell’Azienda. “Il capitale sociale della RMT, afferma Piacenti, è posseduto da 4 importanti società: Csc, Morellino, Cosp Tecno Service e Gruppo All Foods che, nel complesso, fatturano annualmente, nei rispettivi settori di attività, circa 130 milioni di euro, con oltre 3.000 dipendenti”. “L’impianto, è stato realizzato con un investimento di circa 3,5 milioni di euro, ed è stato interamente sostenuto dall’Azienda, senza risorse pubbliche; esso ha la capacità di 150.000 tonnellate/anno ed è il primo del centro-sud Italia” continua il Presidente. La RMT risponde ad un’esigenza attuale, quella di un nuovo sviluppo sostenibile che sta alla base della Green Economy. L’impianto a freddo che, a monte, ha un processo chimico-fisico a bassissimo impatto ambientale senza emissioni gassose, raccoglierà e lavorerà i materiali da spazzamento stradale che entrano come rifiuti ed escono come prodotti utilizzati in edilizia, quali sabbia e ghiaia. Per la progettazione e la realizzazione dell’impianto, l’Azienda si è avvalsa della collaborazione del Prof. Paolo Bevilacqua, Direttore del Consorzio Interuniversitario nazionale per l’ingegneria delle georisorse, lo stesso che ha effettuato lo studio, la ricerca e la sperimentazione, con impianto-pilota, sul riutilizzo e la valorizzazione delle scorie dell’acciaieria, un’attività, quest’ultima, svolta in oltre due anni, con risorse esclusivamente private, sulla base di un Protocollo d’intesa sottoscritto con AST, che ha dato esito positivo; infatti, ha affermato Piacenti “sulla base dell’attività di ricerca abbiamo depositato da molti mesi presso l’ufficio brevetti di Monaco di Baviera, tutta la documentazione necessaria all’ottenimento del brevetto”. “Noi non chiediamo favori a nessuno, a cominciare dalla politica, a tutti invece chiediamo un serio e trasparente confronto nel merito, in ogni sede e in ogni luogo, Europa inclusa, poiché la rilevanza strategica del tema non consente approssimazioni e superficialità” ha concluso Piacenti, che ha anche annunciato l’avvio di un nuovo progetto finalizzato ad un nuovo impianto industriale, innovativo e moderno, per il recupero di un’altra tipologia di rifiuti. “Insomma l’obiettivo, ambizioso, ma possibile, è di realizzare un moderno ed innovativo Polo Industriale del riciclo, in collaborazione con Centri di Ricerca di Eccellenza, come il CINIGEO e l’Università di Trieste, facendo della legalità un elemento discriminante dello sviluppo”, ha concluso il Presidente Massimo Piacenti. Il fondamento della ricerca risponde a quella che è oggi l’importante differenza tra economia circolare ed economia lineare.
Viviamo in un’epoca in cui la nostra economia, chiamata lineare, è legata allo sfruttamento delle risorse finite: si estraggono le materie prime, si producono, si consumano e si smaltiscono, tendiamo cioè a sostenere il principio del cosiddetto “prendi, usa e getta”. Non vi è alcuna intenzione, nè prospettiva legata al riuso e al ripristino delle risorse. In un’economia circolare, invece, riutilizzare, riparare, migliorare, riciclare, sono invece i principi imprescindibili per cui è necessario conservare i materiali e le lavorazioni già realizzate, trasferendole da un utente all’altro. In un contesto di economia circolare vi è un uso intelligente delle risorse, infatti ben ¾ del processo produttivo viene destinato alla trasformazione necessaria a dare una nuova vita agli scarti. Questo è quello che la RMT da oggi si propone di fare, riciclare i materiali da spazzamento stradale e, in futuro, anche altre tipologie di rifiuti, generando un processo che riutilizza per altre produzioni e altri settori industriali. Un modello, dunque, che oltre a porre al centro la sostenibilità del sistema, aumenta i tassi di occupazione, promuovendo uno spostamento verso il terziario. L’Umbria è oggi la seconda regione dopo il Trentino Alto Adige a produrre risultati significativi”, sostiene l’assessore regionale all’ambiente Silvano Rometti, convinto che il nuovo impianto di Maratta possa divenire un polo industriale del riciclo di rifiuti. Basta pensare che oggi lo spazzamento stradale produce il 53% di raccolta differenziata, partendo dal 30% di 4 anni fa e con la certezza di recuperare un altro 4%. Numeri destinati a crescere nei prossimi 12-18 mesi, poiché il recupero per lo spazzamento stradale è solo il risultato di una prima fase di studi dell’azienda, che si sta impegnando a costruire un nuovo impianto, analogo a quello già presente, per il recupero di materiali diversi. “L’importanza delle aziende che operano nel settore ambientale rappresenta pertanto un esempio d’innovazione e il futuro dell’economia”, commenta così il Presidente di Confindustria Stefano Neri che dà la parola al Sindaco di Terni nonché Presidente della Provincia e Presidente Ato, Leopoldo Di Girolamo, il quale conclude che a sostegno del nuovo impianto vi è l’importanza di un asset ambientale di servizi per cui tutte le materie prime e secondarie del territorio divengono sede di attività nel settore del recupero e del riuso. Luisa Romano
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Fkt VILLA SABRINA
LE CALCIFICAZIONI Le calcificazioni sono depositi di sali di calcio sui tessuti e organi simili al tessuto dello scheletro. Si formano a livello di tendini, articolazioni e tessuto muscolare. Esse non sono tutte uguali, variano di dimensione, forma e localizzazione. Le calcificazioni si formano a causa di un’infiammazione cronica che viene trascurata da molto tempo. Se la calcificazione non viene risolta, l’infiammazione del tessuto circostante si perpetua nel tempo, portando molto frequentemente alla formazione di altro tessuto calcifico. In altre parole la placca si ingrandisce. I sintomi della formazione sono accentuato dolore e impedenza nei movimenti. Non c’è un’eziologia precisa, può colpire chiunque, dai giovani agli anziani. È sufficiente un evento traumatico causato da sport o particolari lavori intensi. Un esame ecografico è fondamentale per stabilire lo stadio di formazione della calcificazione.
a u q c a i d e e d r e v un’ oasi di ” i n r e T i d e r a m l “i
• Stabilimento balneare con spiaggia su lago artificiale • 4 piscine e percorso kneipp • Spazi attrezzati per spettacoli, feste ed esposizioni • Scivoli d’acqua per ragazzi e bambini
La demenza, in tutte le sue forme, compreso l’Alzheimer, è chiaramente uno dei più grossi problemi per le famiglie, per la società e per i sistemi sanitari ed una delle maggiori motivazioni per cui, dopo aver effettuato tutta una serie di tentativi domiciliari, costringono le famiglie e/o i servizi sociali, a ricercare delle struttura idonee per la corretta e specifica assistenza.
• Servizio ombrelloni e lettini • Bar, ristorante, pizzeria • Beach volley • Dog Service • Baby park • Discoteca
Nuova piscina benessere • Nuova piscina attrezzata, con idromassaggi, cascate, cannoni d’acqua e soffioni • Trattamento con sale marino • Percorso kneipp con acqua calda/fredda
VILLA SABRINA RESIDENZA PROTETTA ALZHEIMER La particolare attenzione da sempre rivolta alle necessità della popolazione anziana, ha portato negli anni ad un particolare interesse ed impegno mirato ad un’assistenza sempre più qualificata agli anziani affetti da Alzheimer e da altre forme di demenza.
Il costo della demenza è particolarmente alto, in quanto include le spese sostenute per curare un individuo disabile per un lungo periodo di tempo ed il sostentamento delle famiglie, che spesso sono costrette ad abbandonare il lavoro per prendersi cura del familiare, per non parlare dello stress, del bisogno di ascolto e di sostegno anche psicologico dei caregiver delle persone affette da demenza, il più delle volte impreparati a dover gestire, nelle 24 ore, una realtà difficilmente accettabile.
Trattamenti efficaci per le calcificazioni
Str. Maratta Bassa, 97 -Terni Tel. 0744.244248 www.parcochicomendes.it info@parcochicomendes.it
Per risolvere il problema delle calcificazioni, la veicolazione transdermica di EDTA, permette di allontanare da principio una parte del calcio che forma la placca (si forma un legame molto forte tra EDTA e le particelle di calcio che vengono poi smaltite dall’organismo). Per la fase di recupero funzionale sono indispensabili sedute di endotermia di tipo manuale. Un’ulteriore metodica per il trattamento delle calcificazioni è ultrasuono terapia. Con la frequenza opportuna si disgrega la placca calcifica. Questo tipo di metodiche permette di evitare interventi chirurgici invasivi generalmente impegnativi e con recuperi post-intervento prolungati. Tecar è il nuovo rivoluzionario elettromedicale che emette simultaneamente e perfettamente in sincronia le tre lunghezze d’onda sopra citate. Con 10-15 sedute è possibile risolvere la maggior parte delle calcificazioni.
FKT Villa Sabrina srl - Tel. 0744/709074
Villa Sabrina
In una struttura immersa nel verde, i nostri ospiti possono godere della tranquillità e serenità che solo la natura sa offrire. Il nostro personale, altamente qualificato, offre continuamente assistenza e compagnia agli ospiti di Villa Sabrina.
Direttore Sanitario: Dott.ssa Federica De Santis
poliambulatorio specialistico di fisiokinesiterapia e medicina dello sport
RESIDENZA PROTETTA VILLA SABRINA OTRICOLI (TR)- Strada Pareti 34/36 Tel. 0744 709073 - t.sabrina@libero.it Come raggiungerci: Otricoli - SS. Flaminia al Km 73,200 bivio per Strada Pareti
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CONSORZIO DI BON IFICA TEVERE NERA Piazza E. Fermi 5 - 05100 Terni Tel. 0744. 545711 Fax 0744.545790 consorzioteverenera@pec.it teverenera@teverenera.it - www.teverenera.it
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SUCCESSO PER LA SETTIMANA DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE
l tema della Settimana della Bonifica di quest’anno, sviluppato a livello nazionale è stato La terra nutre, l’uomo la divora per sottolineare la drammaticità del consumo dei suoli e del dissesto idrogeologico sia nelle zone di pianura che nei territori montani. “È uno slogan forte, che riteniamo ben rappresenti la nostra realtà, da tempo impegnata a contrastare l’inarrestabile cementificazione del territorio”: ad affermarlo è Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di Gestione Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue). “Noi chiediamo un modello di sviluppo diverso –ha proseguito il Presidente ANBI– per difendere con forza l’ambiente. La messa in sicurezza del territorio, la rigenerazione urbana e la valutazione delle opere infrastrutturali secondo la loro effettiva utilità sono una prioritaria
necessità per il Paese”. La Settimana della Bonifica ha collegato quest’anno i temi dell’Esposizione Universale a quelli della salvaguardia idrogeologica. In tutta Italia abbiamo avuto otto giorni di eventi, nell’ottica di consolidare il rapporto tra opinione pubblica e Consorzi: biciclettate, visite guidate, convegni ed esercitazioni di protezione civile. Denso ed impegnativo anche il programma allestito dal Consorzio Tevere Nera. Il successo e gli apprezzamenti ricevuti premiano gli sforzi del personale del Consorzio che, con impegno e serietà, si è adoperato per la riuscita di questa iniziativa. Segnaliamo in particolare come da circa tre anni il Consorzio sia presente nelle scuole del territorio con il Progetto Sorella Acqua. Oltre tremila studenti si sono diplomati “Sentinelle dell’ambiente” seguendo corsi e lezioni dei tecnici del Consorzio. Una bella esperienza che dal Consorzio vogliono continuare a portare avanti. I lavori dei ragazzi sono stati esposti nella mostra che ha aperto ufficialmente il calendario delle iniziative del Consorzio Tevere Nera, L’ambiente incontra la scuola. Le classi di Acquasparta, Alviano e Nobili di Terni per la scuola dell’infanzia e la 2a e 2b della XX Settembre, 5a e 5b della Cianferini e 2a della Mazzini per la scuola primaria si sono classificate, rispettivamente, al primo,
secondo e terzo posto nel concorso indetto per le scuole dell’infanzia e per le scuole primarie sui temi della difesa idraulica del territorio e dell’uso responsabile dell’acqua. I premi sono stati consegnati nel corso dell’inaugurazione della mostra che si è tenuta nel Museo Diocesano di Terni, alla presenza del direttore del Consorzio dott.ssa Pagliari, del Commissario Straordinario dott. Andrielli, dei rappresentanti delle Istituzioni, dei dirigenti scolastici, insegnanti e ragazzi delle scuole. Alla cerimonia è intervenuto anche S.E. il Vescovo Giuseppe Piemontese che ha tributato una sincera lode per i lavori svolti. Il Consorzio è impegnato nei suoi progetti formativi anche con le scuole superiori (Liceo Scientifico
Donatelli e l’Itis) e l’Università di Terni. È stato presentato, nella stessa giornata, il progetto di uno scambiatore di calore per il raffrescamento degli ambienti. Circa trecento persone hanno affollato la sala conferenze testimoniando l’attenzione per le iniziative del Consorzio Tevere Nera. Tantissime le scuole che hanno aderito anche quest’anno al Progetto “Sorella Acqua”. Per la scuola dell’infanzia, oltre alle prime tre classifcate, alcune sezioni di Castel dell’Aquila, Cesi, Guardea, “De Sanctis”, Guglielmi, Maratta, Mazzini di Terni, Montecastrilli, Moricone, Papigno, Ponte S. Lorenzo, Quadrelli, “San Clemente”, S. Anna Sangemini, San Michele, S. Maria del Rivo e Sismano. Per la primaria, oltre ai vincitori,
le scuole ternane Carducci, Donatelli, Falcone e Borsellino e S. Giovanni, le scuole di Acquasparta, Avigliano Umbro, Castel dell’Aquila, Montecchio, Orvieto scalo e G. e A. Garibaldi di Narni. Le iniziative hanno riguardato, martedì 19 maggio, la visita guidata alla stazione di sollevamento di Baschi. Alla presenza del Prefetto di Terni dott. Bellesini e dei Sindaci dei Comuni di Baschi, Alviano, Guardea e Montecchio il Consorzio di Bonifica Tevere Nera ha aperto i suoi impianti alla cittadinanza. I tecnici del Consorzio hanno illustrato i meccanismi di funzionamento della stazione di sollevamento di Baschi, dell’invaso di Cordigliano, Montecchio e della vasca di Castiglione in Teverina, recentemente realizzata nel Lazio. Un pulmino ha consentito il collegamento tra i diversi siti. Questi impianti, alimentati per caduta dal bacino di Corbara, rivestono un’importanza particolare per l’economia agricola del territorio, consentendo ed assicurando una costante irrigazione. Alla giornata infatti, hanno partecipato anche le aziende agricole del territorio che beneficiano della distribuzione dell’acqua da parte del Consorzio. Stesso successo venerdì 22 maggio con la visita a Terni della cabina di pompaggio “Le Sore”. Nonostante le cattive condizioni atmosferiche numerosi cittadini e Sindaci del comprensorio hanno visitato gli impianti. Sintomo di quanto importante sia il ruolo svolto dal Consorzio e di quanto sia percepito in agricoltura il suo apporto. Durante la Settimana sono state svolte visite guidate con le scolaresche. È stata purtroppo annullata la “gommonata” sul Nera causa maltempo. Anche quest’anno un grande successo del Consorzio Tevere Nera che ha già fissato l’appuntamento per il prossimo anno.
Orario di apertura al Pubblico Lunedì – Venerdì dalle ore 8,30 alle 12,00 Mercoledì dalle ore 15,30 alle 17,00
Programma delle iniziative sviluppate a Terni Sabato 16 maggio ore 16,00 inaugurazione della mostra “Progetto Sorella Acqua. L’ambiente incontra la scuola”, allestita nei locali del Museo Diocesano a Terni. Premiazione delle scuole partecipanti. Apertura mostra: dal 16 al 24 maggio. Martedì 19 maggio ore 16,00 “Impianti aperti”. Visita guidata alla Stazione di sollevamento di Baschi. Mercoledì 20 maggio ore 9,00 “Passeggiata sulle sponde del Fiume Nera” – tratto Ponte Garibaldi/San Martino. Visita guidata riservata agli studenti della Scuola Primaria. Venerdì 22 maggio ore 16,00 “Impianti aperti”. Visita guidata degli impianti delle Stazioni di pompaggio di “Le Sore” e “Campoduca” nei Comuni di Terni e Narni. Sabato 23 maggio “Gommonata sul Fiume Nera” dalle ore 9,00 alle ore 19,00. (rinviata causa maltempo).
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IL MARE DI TERNI un’oasi di pace e divertimento
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eta preferita dei ternani nelle torride giornate estive, a soli 10 minuti dal centro della città, il Chico Mendes è il rifugio di chi vuole fuggire anche solo per qualche ora dal caldo soffocante di Terni. Si chiama anche mare di Terni ed è il risultato dell’attività estrattiva di materiali inerti, da sempre praticata nella conca ternana. Scavando nel terreno, l’acqua delle falde viene in superficie, formando piccoli laghi. Il Chico Mendes, dedicato al sindacalista brasiliano assassinato perché voleva difendere l’Amazzonia e i suoi popoli dalla distruzione ambientale, è un grande parco costruito dall’unione di due di questi laghi artificiali, alimentato da sorgenti sotterranee, sulle cui sponde nidificano le folaghe, gli aironi e a volte i cigni. Un’oasi naturale tra cielo e acqua che si estende su una superficie di circa 200.000 metri quadrati e che comprende quattro ampie piscine, sia per bambini con tanti giochi d’acqua che per adulti con la nuova piscina benessere, una Spa vista lago con idromassaggio, percorso caldo-freddo e diversi getti d’acqua, ottimo per chi è amante del vero relax. E ancora tante innovazioni quest’anno al Chico: il nuovo spazio spettacolo che contiene 1000 posti per le
manifestazioni e gli eventi culturali e sportivi (disponibile gratuitamente per organizzazioni educative). Da poco si è tenuta una tra le più conosciute manifestazioni motociclistiche, I Runner e in programma per settembre il torneo di triathlon. Spazio che viene inoltre utilizzato come dog center: un centro servizi per cani con diverse iniziative tra cui la pet terapy. Mille sono i servizi a disposizione: lo stabilimento balneare sulle sponde del lago per chi ama passeggiare sulla sabbia, le diverse piscine, il baby park utilizzato dalla cooperativa Oasi Sport Libertas per i campi estivi rivolti ai bambini normodotati
e ai disabili, le attrezzature sportive, tra cui due campi da beach volley dove vengono organizzati numerosi tornei e la discoteca che propone per gli appassionati del latino americano due serate, quella del venerdì e del sabato all’insegna dei toni del sudamerica. Da non perdere le sfiziosità dagli squisiti sapori terra e mare, proposte dal ristorante, e la leggerissima pizza senza lievito. E chi dice che a Terni non c’è il mare con stabilimenti colorati e divertenti non si è mai affacciato al Chico Mendes… allora non commettete questo errore! LR
Sabato 16 Maggio
NEWS
Tesori di GAlleria Borghese
SOS SCUOLA - SERVIZIO ESTIVO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SU PRENOTAZIONE.
Durante il periodo estivo (giugno-settembre) presso l’Associazione Culturale La Pagina è possibile usufruire di un servizio di assistenza scolastica rivolto a tutti gli studenti, in particolare a coloro che hanno necessità di una didattica personalizzata (DSA; BSE). Si effettuerà su prenotazione e, in base alle richieste e alle esigenze, sarà rivolto a singoli o a piccoli gruppi.
ITALIAN COURSES FOR FOREIGNERS / ITALIANO PER STRANIERI
L'Ass. Culturale La Pagina organizes Italian courses from level A1 to level B2 (beginner to intermediate). L'Ass. Culturale La Pagina organizza corsi di italiano per stranieri (livello base-intermedio). Per informazioni: Dott.ssa Elisa De Nicola 0744.1963037 - 333.7981402
Associazione Culturale La Pagina - Terni, Via De Filis 7 07441963037 - 3936504183 - 3465880767
Venerdì 29 Maggio
CULTURAL CABARET
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immobiliareBattistelli Siamo in grado di esaudire qualsiasi tipo di richiesta, venendo incontro alle esigenze ed alle aspettative della clientela.
CLUB BUSINESS SPORT ARTE E CULTURA
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LA STAGIONE ESTIVA al San Valentino Sporting Club
opo un mese di preparativi, il 5 giugno si è inaugurata, sotto la luce calda del sole, con un party all’insegna dei colori dell’estate, la stagione 2015 al San Valentino Sporting Club. Il nostro centro sportivo è animato da famiglie con bambini e ragazzi pieni di entusiasmo che rallegrano la magia dell’estate nella collina di San Valentino. In programma: il campus estivo ogni mattina dal lunedì al venerdì al quale aderiscono centinaia di bambini festanti. Tante le attività ludico-creative tra cui basket, pallavolo, calcio, karate, danza, scherma, nuoto, squash, canoa e disegno. La cucina di Moira e Luca per deliziosi pranzetti. Ogni mercoledì le serate a tema animeranno il club. Numerosi sono gli eventi che si terranno alla fine della giornata a bordo piscina: il 20 giugno è prevista l’elezione di “miss reginetta” condotta da Gianluca Nasi. I tornei di calcio a 5 maschile e femminile e di calciotto, organizzati dalla Terni League, per vivere un’estate da campioni e la palestra con il nuovo impianto di climatizzazione, permetteranno agli amanti del fitness e dello sport di rimanere in forma divertendosi tutta l’estate. E, dopo un intenso allenamento, quale migliore opportunità di fare un bagno rilassante nella splendida piscina prima di andare a degustare le sfiziosità e le squisite pizze del nostro ristorante “Fud”? Per godere il centro nella sua completezza e trascorrere una giornata di sport e relax, venendo incontro anche alle esigenze di bilancio familiare, proponiamo una formula specialprice di € 8,00 per ingresso completo di palestra, campi da calcetto-calciotto e piscina. Una giornata da trascorrere senza un attimo di respiro avendo la possibilità di utilizzare la sala climatizzata con attrezzi Technogym, i campi da calcetto con erba sintetica di ultima generazione e la piscina estiva. Il ristorante “ Fud “ proporrà inoltre menù estivi ricchi di frutta e verdura di stagione. VI ASPETTIAMO, VENITE A TRASCORRERE L’ESTATE CON NOI.
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Miss REGINETTA Il 20 giugno è prevista l’elezione di “MISS REGINETTA” condotta da Gianluca Nasi
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Il Consorzio PECORINO ROMANO a
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ilano è stata protagonista della fiera agroalimentare TuttoFood, tenuta dal 3 al 6 maggio presso i padiglioni di Fiera Milano. A pochi giorni dall’inaugurazione di Expo 2015, quando tutto il mondo puntava gli occhi sulla nostra nazione, oltre 7000 marchi, più di 400 aziende estere, circa 2800 espositori del settore agroalimentare si sono distribuiti in 10 padiglioni, su una superficie di 180.000 mq. Eventi, show cooking, convegni e business match hanno animato quella che oggi è considerata la terza manifestazione alimentare nel mondo. Così, i 78.500 visitatori professionali hanno potuto riconoscere il territorio italiano attraverso l’espressione delle nostre pietanze. Non a caso l’Italia è da sempre considerata un grande serbatoio di risorse, nel quale l’agricoltura ha riversato negli anni prodotti eccellenti che ci hanno contraddistinto a livello mondiale. Immaginate TuttoFood come un maxisalone in grado di ospitare, oltre alle grandi aziende “classiche” già presenti nelle precedenti edizioni, tra le quali il settore Lattiero Casario, Carni e Salumi, Il Fuori Casa, Surgelati, Dolciario con DolceItalia, quello dedicato alle Istituzioni e la neonata
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LA VETRINA ALIMENTARE ITALIANA
Oil Arena, anche nuovi settori merceologici. Hanno ampliato la grandezza della fiera il settore Ittico con prodotti freschi, conservati o surgelati, il Green food per gli espositori del biologico, insieme ai cibi vegetariani e vegani e la nuova area Cereal Based che ha affiancato il settore dedicato al Multiprodotto. Cibo e alimentazione sono stati pertanto il tema dei numerosi appuntamenti del Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano -presente anch’esso in fiera- ai quali ho preso parte, non solo come spettatrice, ma traduttrice per la comunicazione con imprenditori esteri e coordinatrice della segreteria didattica, presieduta dall’agenzia DGE System di Terni. È curioso sapere che la produzione del pecorino romano avviene prevalentemente in Sardegna, sebbene il nome e la storia lo leghino al territorio laziale. Le prime testimonianze del pecorino romano, infatti, risalgono all’impero romano e sono descritte dettagliatamente nelle opere di alcuni autori dell’Antica Roma come: Plino il vecchio, Marco Terenzio Varrone, Lucio Giunio Moderato Columella e Publio Virgilio Marone. Virgilio ci tramanda che a ciascun legionario dell’esercito romano veniva
fornita una razione giornaliera pari ad un’oncia (27 grammi) ad integrazione della zuppa di farro e del pane. Soltanto nel 1884, quando il sindaco di Roma introdusse il divieto di salagione -metodo di conservazione per cui il sale essendo un composto igroscopico elimina l’acqua dagli alimenti bloccando le funzioni vitali dei microrganismi- all’interno della città, molti produttori romani furono costretti a trasferire la produzione nell’Isola. Essi introdussero pertanto nuove tecnologie produttive, accrescendo la produzione e la conseguente esportazione di questa varietà di formaggio nel mercato nordamericano. A seguito della conferenza di Stresa del 1951, indetta per far fronte ai problemi di contraffazione e di imitazione dei prodotti alimentari tradizionali, venne formalmente acconsentita la fabbricazione del pecorino in Sardegna. Nel novembre del 1979, per volontà di un gruppo di operatori del Lazio e della Sardegna, venne istituito il Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano, il cui marchio è riportato, su ciascuna forma, con il logo contenente la testa stilizzata di una pecora con sotto la denominazione Pecorino Romano in un rombo e in rettangolo la provincia di provenienza, il codice del caseificio, l’anno e
il mese di produzione e infine gli estremi del riconoscimento Dop. Un finale carico di emozioni quindi per il Consorzio del Pecorino Romano che da oltre 30 anni si impegna nel controllo della qualità e nella valorizzazione del proprio marchio col fine di promuovere la propria immagine in Italia e nel mondo. In programma ci sono stati eventi di show cooking con degustazioni di piatti esclusivi a base di pecorino romano, la cui preparazione è stata curata dallo Chef ternano, Matteo Barbarossa con l’aiuto del suo collaboratore Marius Gabriel Stefan. Incantevole è stata la serata di gala, organizzata il 4 maggio presso i Chiostri di S.Barnaba, lussuosa location nel centro di Milano, dove lo Chef Matteo Barbarossa ha interpretato con abile creatività ricette che hanno espresso il meglio della nostra cultura italiana mettendo in risalto le specialità tipiche sarde. Una grande soddisfazione è stata rappresentare l’Italia a Milano in una “fiera professionale davvero internazionale all’altezza dell’eccellenza universalmente conosciuta dei prodotti italiani”, così come è stata definita da Enrico Pazzali, amministratore di Fiera Milano. Luisa Romano
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L’AVIOSUPERFICIE volano deIl’economia
specifico solo per alcuni aeromobili e il Super SP 9 utilizzato dalle macchine a turboelica e turbogetto con pesi e velocità decisamente superiori alle altre. Il carburante è inoltre in modalità self, per questo è meta prediletta per il rifornimento notturno e principale fornitore di carburante dell’Aeroclub di Roma. È provvista di un piazzale di sosta sorvegliato, della wifi libera, offre accoglienza di ristoro data dal bar-ristorante, un efficiente servizio d’informazione radio e di hangeraggio, e un’officina di riparazione sempre a disposizione del pilota. Parlando dei servizi offerti si evince che qualsiasi territorio, con una struttura di volo ben organizzata sia senza dubbio fondamentale per lo sviluppo dello stesso. Sulla base di questo concetto, Intervista a Luca Budelli asce circa 10 anni fa e viene inizialmente gestita dal Comune di Terni con a capo un operatore specializzato, ex militare, che ha dato la prima impostazione sul traffico aereo. L’Aviosuperficie “Alvaro Leonardi” è oggi la maggiore aviosuperficie della provincia di Terni. Luca Budelli, appassionato di volo sportivo e nobilistico, è il gestore operativo e coordinatore di tutte le attività di movimento degli aeromobili, a terra e in volo, della pista asfaltata, lunga 870 metri sita nel quartiere di Maratta, località le “Sore”. Qual è la differenza fondamentale che distingue un’aviosuperficie da un aeroporto di linea? Le aviosuperfici sono terreni livellati con piste, luci e terminal, classificate come aviosuperfici perché non registrate come aeroporti e, sebbene dispongano della stessa segnaletica, l’unica differenza è data dall’atterraggio del volo di linea: è possibile atterrare solo con jet privati che trasportino un massimo di 9 passeggeri. L’aviosuperficie di Terni è inoltre abilitata al lavoro aereo e dispone di una scuola militare. Quali i servizi offerti? L’aviosuperficie è dotata di un impianto di distribuzione carburanti. A contraddistinguerla è il fatto che disponga di tutti e tre i tipi di carburante forniti all’aviazione: Jet A1, utilizzato per il volo sportivo e pressoché simile alla benzina verde dell’autostrada, AV GAS 100 II, combustibile ad alto numero di ottano,
quali sono le attività principali effettuate e che favoriscono il turismo? È attiva la scuola di paracadutismo, che pone l’Aviosuperficie “A. Leonardi” secondo centro in Italia come numero di lanci all’anno. Un’ottima scuola di volo che mette a disposizione diverse tipologie di brevetti: l’Aeroclub VDS -Volo Diporto Sportivo-, TRTO Agency, che utilizza per le lezioni elicotteri R44 ed aerei CESSNA 150. Molto frequentato è il corso per prendere la licenza PPL (pilota privato) e CPL (pilota commerciale). In considerazione della licenza conseguita è possibile svolgere l’attività di pilota come professione o a scopo ricreativo-sportivo. Ci sono in programma eventi per l’estate? Non è ancora pronto il calendario per gli eventi, ma sono diverse le manifestazioni organizzate. Il 6 giugno il raduno C.A.P. Lazio
e raduno VariEzie e nel corso dell’estate l’Infinity Day, raduno che prende il nome da una pattuglia di ultraleggeri. A partecipare ci saranno 16 elementi fra i più grandi d’Europa che voleranno insieme in formazione. In programma anche raduni per aereomodelli e il raduno nazionale del C.A.P. Lazio. Il progetto è quello di ampliare le attività dell'aviosuperficie, interviene Sandro Corradi presidente, il quale ha già in mente alcune iniziative: l'istituzione di una compagnia di taxi aereo, un concorso di architettura per la pianificazione della mobilità e della segnaletica interna con la messa in opera di un info point in collaborazione con il DITT. Tante sono le idee da mettere in atto, l’auspicio è quello di ricevere maggiori investimenti dal Comune, sebbene sia tuttora presente. LR
Luca Budelli - Gestore Operativo Aviosuperficie
Distributore per benzine Avio
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UFFICI
ELISUPERFICIE
PROTEZIONE CIVILE
DISTRIBUTORE
SCUOLA PARACADUTISMO
RISTORANTE
HANGAR
PRODUZIONE FOTOVOLTAICO
OFFICINA AERONAUTICA
AEROCLUB
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Concorso indetto dall’Associazione morale “ Festa della maternità” di Terni
FIGLIE E FIGLI DEL NOSTRO TEMPO C
osa vuol dire essere figli, oggi? È questa la domanda che l’Associazione “Festa della maternità” ha posto ai giovani di tutte le scuole di Terni per il tradizionale concorso, tema quest’anno scelto proprio da alcuni ragazzi coinvolti nell’iniziativa. La domanda è disorientante, nella sua apparente semplicità. E, soprattutto, ha costretto i nostri adolescenti a mettersi in gioco in prima persona, anche se sotto mentite spoglie giornalistiche, letterarie, artistiche o poetiche. L’adolescenza. È l’età in cui quel figlio, tutto tuo nell’infanzia, giorno dopo giorno diventa sempre di più un mistero, si chiude, si allontana, cresce e perde la limpida trasparenza dei giorni di bambino. È la bellezza e l’orrore della crescita. È anche per questo che poter leggere i lavori di questi ragazzi è un privilegio. A volte, se decidono di aprirsi, magari anche grazie a un tema come questo, puoi vedere da uno spiraglio quanto ai più sfugge. I ragazzi più spavaldi, le fanciulle più eteree rivelano volti imprevisti, spesso, molto profondi. In particolare, questo tema ha toccato un nervo scoperto, una corda che forse neanche loro avevano sospettato risuonasse di tante emozioni… ne diamo un assaggio, presentando quelli che sono stati giudicati più meritevoli nelle varie sezioni in cui è articolato il concorso. Prof.ssa Annarita Bregliozzi
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ssere figli oggi è un lungo e tortuoso percorso che ha inizio al momento della formazione del feto nell’utero materno. La memoria di ognuno di noi è scattata come un contatore elettrico all’incirca intorno ai tre anni. Da quel momento: CIAK... SI GIRA! Allacciate le cinture: i]nizia il film della vita. Infanzia allegra, spensierata, colorata di ingenuità. La cupola di vetro inizierà a scheggiarsi con il suono dalla campanella che annuncia l’inizio delle lezioni. Cominciano i rapporti con i coetanei, si aprono le porte delle conoscenze. Ancora dichiarazioni appassionate di affetto verso i genitori, considerati i nostri Eroi, fino a quando non ammiriamo stupiti l’Uomo ragno arrampicarsi sulle pareti dei palazzi e Superman sorvolare le città e quei genitori tanto ammirati si trasformano ai nostri occhi in semplici impiegati, dottori o operai e nulla di più. L’adolescenza bussa alle porte: indipendenza, anarchia e ribellione. Prende le mosse la rivoluzione contro il nemico: il genitore. Litigi, incomprensioni, battaglie svolte sullo stesso teatro di guerra: la casa. Si troveranno accordi? Le due parti firmeranno un trattato di pace? Solo l’adulto di domani potrà rispondere. Spegnete i cellulari, mettetevi comodi. Il film sta per iniziare. Buona visione! La Redazione del futuro che trasmette dal caos. Marta Gigli, Giorgia Rosati, Lucrezia Savelli - CLASSE I D
“Mia figlia mi aspetta.” Sono le 23:00 di un giovedì qualunque. Il telefono squilla senza sosta a casa Ranieri, nessuno risponde. “Non c’è nessuno in casa. I genitori sono irrintracciabili”. Marta, l’infermiera dell’ambulanza, alza il sopracciglio sinistro con un misto di indignazione e preoccupazione. “Cosa facciamo?” “Non ne ho la minima idea, preoccupiamoci di tenere sotto controllo l’emorragia.” “Quanti anni pensi che abbia?” “Non saprei, è giovane però, forse 17/18.” “Speriamo che i genitori rispondano presto.” “Speriamo che non muoia.” Marco si trova disteso sul lettino del reparto di rianimazione. È in coma da due mesi ormai. Trauma cranico in seguito a una caduta dal motorino. Il tasso alcolico al momento dell’incidente era altissimo. Questa la diagnosi dei medici dinanzi alle condizioni tragiche di Marco. Marco ha soli 16 anni. Quel giovedì aveva bevuto una birra di troppo e non sarebbe dovuto salire su quel motorino truccato. “Mamma io esco.” “No, sei uscito ieri oggi stai a casa.” “Non mi interessa. Io esco lo stesso, voglio le chiavi del motorino." “Ho detto di no.” “Invece sì.” “Senti, fai come ti pare, non ti voglio più sentire!” “Ciao allora.” “Addio.” Ora Simona piange disperata tenendo stretta la mano di suo figlio. Avrebbe dovuto costringerlo a rimanere quella sera. Era stanca, non voleva litigare. Per colpa della sua superficialità forse non vedrà più quegli occhi azzurro cielo. No, non ci può credere, non ci vuole credere. Come al solito fa finta che niente sia successo. Talvolta è meglio chiudere gli occhi davanti alla crudeltà della vita. Solo talvolta.
50, 1.68, 15. Questi sono i numeri che Michela scrive ogni giorno. Il suo diario di scuola è tappezzato di cifre. Non sono voti scolastici e neanche promemoria. I numeri indicano le sue taglie. In 15 giorni è arrivata a pesare 50 kg, pochissimo se si pensa che è alta quasi un metro e settanta. Non mangia più da quando il suo migliore amico è in coma, ovvero da due mesi. All’inizio il dolore l’aveva invasa, non usciva più dalla sua stanza, in seguito, non mangiare era diventata quasi una sfida con se stessa. Se Marco era intrappolato in quella stanza d’ospedale, per lei non aveva più senso vivere. Con lui aveva fatto le stupidaggini più incredibili, aveva riso a crepapelle davanti a quei programmi idioti di MTV e aveva cantato a squarciagola le canzoni di Jovanotti. Era a lui che aveva dato il suo primo bacio, seduti sul lungomare di Nervi. Adesso si sente sola. Sua madre non si accorge di niente, sempre preoccupata del suo lavoro e della sua manicure. Inutile dire che suo padre è come se non esistesse. Un fantasma bianco in mezzo alla neve. Se n’è andato appena sua madre aveva scoperto di essere incinta. Per il resto, Michela è una ragazza normale, ammesso che questo termine abbia un significato univoco. Normale, nonostante non abbia un padre e sua madre non la consideri. Normale, nonostante non mangi più da giorni. Normale, nonostante sogni in continuazione di vivere in una dimensione diversa dalla sua. Oggi, però, si sente più coraggiosa, si sente anche più leggera. È sera, ma il cielo sembra sereno, limpido, la sta chiamando. Sua madre dovrebbe arrivare a minuti. Osserva con attenzione le lancette dell’orologio che scandiscono ritmicamente il tempo. La finestra non è poi cosi lontana. Sono le 20:00 passate e Giorgia è in ritardo come al solito. Sua figlia la starà aspettando, speriamo che abbia preparato la cena ha una fame assurda, soprattutto ora che aspetta il suo secondo figlio. Questo bambino lo desidera, non come è accaduto con Michela, lei no, non la voleva. Era troppo giovane, ma alla fine l’ha tenuta. Non si sono mai capite loro due, troppo differenti l’una dall’altra, troppo
distanti. Comunicano a gesti a volte, gesti privi di amore buttati lì tra parole prive di significato. Tutte le volte che la guarda gli ricorda l’uomo che ha amato e che si è dileguato come i cerbiatti all’arrivo dei cani da caccia. La odia per questo, la odia più di questo. Si può non amare la propria figlia? Luca, siediti per cortesia. Al secondo giro di capriola giuro che ti mando dalla preside! “Professore’ faccia un po’ come le pare. È la quinta volta che vado in presidenza e quella me dice solo de non rifarlo più. La devo forse sta’ ad ascolta’? manco fosse mi’ madre.” Luca è un ragazzo irrequieto e, nonostante i suoi tredici anni, si atteggia come se fosse più grande. Tutti a scuola lo considerano il bullo della 3B. È un’arma di difesa la sua, una maschera solida che si è costruito nel tempo contro le tempeste della vita. Dentro di sé, però, sente il cuore come un macigno. È quasi sicuro che a causa delle sue pessime note scolastiche i suoi genitori lo detestino. Non è colpa sua continua a ripetersi. Non si nasce tutti uguali e lui si sente tra i diversi. “È un DSA, ovvero possiede disturbi specifici di apprendimento.” “Oddio ma è grave?” “No, il dottore ha detto che è un disturbo ultimamente molto diffuso tra i giovani d’oggi.” “Avrà solo problemi a scrivere e ad elaborare ciò che legge.” “Maria, non lo deve sapere nessuno che Luca è dislessico.” “Perché?” “Vuoi che tutti pensino che abbiamo fatto nascere un bambino malformato?” “Ma lo sai che non è così.” “Hai ragione Maria, ma gli altri non lo sanno.” Tic, tic, tic, tic non si arresta più la pioggia a Genova. È piena estate e Giovanni non si aspettava di ritrovarsi completamente inzuppato dalla testa ai piedi. Si è nascosto sotto i tunnel della metropolitana, come sempre quando gli astri decidono di diventare i suoi più acerrimi nemici. Medita in silenzio sotto quel luogo lurido e desolato da almeno vent’anni. Era un Venerdì sera del 1995 quando il suo cellulare squillava da 10 minuti senza sosta, ma lui immerso
nel traffico della sera non riusciva a trovarlo. Maledetto telefono, doveva essere caduto in qualche fessura della macchina. Tornato a casa con due ore di ritardo non trovò nessuno. Sulla segreteria telefonica un unico messaggio e la voce di sua moglie Rita impressa indelebile nella memoria. “Arianna è morta.” Tre parole sono bastate per produrre in Giovanni un blocco emotivo. Da quella notte tutta la sua vita si è frantumata in migliaia di pezzi non più ricomponibili. Con un matrimonio distrutto, sfrattato di casa e senza più un lavoro si era ritrovato a girovagare tra le strade della città come a voler trovare un senso, una giustificazione al suo dolore. Da vent’anni percorreva il tratto Brignole-Sampiardarena a piedi, per andare a trovare sua figlia. Talvolta, quando diventava troppo freddo anche per il suo fisico possente decideva di prendere l’autobus. Proprio lì era dove aveva incontrato per la prima volta Marco, Michela e Luca. Li vedeva ogni giorno andare a scuola, seduti su quei sedili con le cuffie nelle orecchie e gli sguardi persi in altri mondi. Conosceva le loro storie, spiava le loro vite. Li aveva visti crescere in silenzio. Si assomigliavano lui e quei ragazzi. Avevano tratti fisici diversi ed età differenti, ma vivevano nella stessa solitudine. Giovanni, seppur avesse perso l’utilizzo della parola, li aiutava attraverso piccoli gesti. Marco si dimenticava spesso la merenda sul sedile accanto, così lui si preoccupava di inseguirlo per riportargliela. Michela era così magra da sembrare irreale. Conosceva però il suo punto debole. Adorava le castagne, così lui ogni giorno per colazione gliele portava in un sacchetto rilegato con un fiocco rosso, il colore che adorava. Luca era il suo preferito, come lui leggeva lentamente ed era uno spirito libero. Si facevano sempre l’occhiolino loro due, si sentivano complici nelle realtà avverse della vita. Ultimamente era venuto a conoscenza dell’incidente di Marco. Ogni giorno andava in ospedale e gli portava la colazione, quella che si sarebbe dimenticato, se fosse andato a scuola. Michela, invece, era scomparsa da qualche settimana, non la vedeva più. Oggi pomeriggio andrà sotto casa sua per assicurarsi che stia bene, è una persona fragile. Ogni tanto Giovanni si domanda dove siano i genitori di questi ragazzi. Possibile che siano abbandonati a se stessi? In questa società troppo superficiale, egoista ed attenta alle apparenze i figli sono diventati involucri ingombranti e difficili da gestire. I figli, le perle più preziose del nostro tesoro, sono scesi nella classifica delle priorità. Finisce che si sentono soli e prendono le strade sbagliate perché nessuno insegna loro quelle giuste. Gli viene sempre in mente il titolo di un libro della Mazzantini letto sul trafiletto di un giornale “Nessuno si salva da solo”. È proprio così, pensa, nessuno impara a crescere e a salvarsi senza qualcuno che gli insegni l’amore, che gli dia l’amore. Ciò che vede nella maggior parte delle famiglie d’oggi è una vita piena di tutto tranne che d’affetto. Ci si dimentica dell’altro, del proprio figlio. Forse, tutto ciò è dovuto a una vita troppo frenetica. Se tutti camminassero per una volta al freddo e senza parlare sentirebbero il bisogno d’amare. È tardi ora, ha meditato abbastanza, deve mettersi in marcia, sua figlia l’aspetta. Irene Pulcianese I D – PRIMO PREMIO SEZ. RACCONTO
FUMETTO: 1° PREMIO / FOLI-SANTOSABREU-MARASCO/ Classe 1^D Liceo Classico
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
Giugno 2015
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Franca Calzavacca
G
ià avevamo tracciato, nel numero di febbraio scorso della nostra rivista, il panorama o calendario o profilo, come si preferisca chiamarlo, della Biennale veneziana. Era una sommaria introduzione a quella che è, da ben centoventi anni, la manifestazione più ampia e articolata sulla condizione delle arti visive ai nostri giorni. Ovviamente non sarà mai possibile per gli estensori dei servizi critici e giornalistici sulla rassegna illustrarne i contenuti ed i contenitori nelle loro molteplici offerte. Ci limiteremo a coglierne momenti particolari, opportunità e stimoli, invitando ad una o più visite negli svariati luoghi in cui sono ospitati artisti e correnti estetiche. Soltanto de visu si potrà affrontare l’esame degli accadimenti e dei risvolti emotivi che questi sollecitano. Il tempo a disposizione dei visitatori è aumentato dall’avanzata primavera, ma non troppo, alle prime nebbie di novembre. I Giardini, cuore della manifestazione, hanno accolto le prime fioriture degli alberi lungo i viali, la brezza del mare a pochi passi che allevia la calura dell’estate, le soste nei posti di ristoro per prendere fiato e fare i primi commenti con amici e colleghi, i percorsi programmati e non, superando canali e rive, strutture di grande impatto visivo come l’Arsenale con le Corderie e le “stazioni di posta” concettualmente trasformate, sottoporteghi ombrosi incontrati per caso, bar e trattorie lungo Via Garibaldi, che interseca i Giardini, dove gli arsenalotti si danno appuntamento con la loro verve popolare che sfida i secoli. Intanto la nostra attenzione si sposta sugli spettacolari palazzi di Venezia dogale, ulteriore proposta di visite a rassegne che ospitano le identità estetiche di svariate nazioni, oltre i limiti a noi tanti cari dei Giardini. Sono quarantaquattro gli eventi collaterali che impegnano le nostre forze e la nostra attenzione. MOLTEPLICITÁ DEL FUTURO La struttura narrativa della manifestazione dedicata ai “mille futuri” dell’arte, così come questa edizione –la 56ª– è stata concepita dal curatore, il nigeriano Okwui Enwezor, per un esame che si snoda su eventi in continua evoluzione ed in progressiva elaborazione, per un’esplorazione dei cambiamenti in un ambiente globalmente composito, in una sottile vicinanza di occasioni collettive ed individuali che uniscono politica ed etica vivacemente discusse dal popolo degli addetti ai lavori. In questo eterogeneo scenario alle
letture quotidiane del “Capitale” di Marx fa riscontro la spiritualità della Genesi nel padiglione del Vaticano curato da Micol Forti, direttore della Collezione di arte contemporanea ai Musei Vaticani. Dalla ribellione concettuale e programmatica del testo marxiano al tema dell’origine dell’umanità nell’accezione offerta dal Prologo del Vangelo di Giovanni, un lungo percorso attraverso i tempi della storia che indica un comune spirito rivoluzionario capace di animare e trascinare l’uomo verso una soluzione della vita che non è poi così contrastante, fede ed ideologie permettendo. “Un evento in continua esecuzione” è il senso che il patron Enwezor ha voluto dare all’odierna Biennale. Per raggiungere questo scopo concorrono le opere in mostra sia di celebrati artisti sia di altri meno noti capaci comunque di stimolare l’acquisizione di un fantasioso cocktail di linguaggi senza confini includendo pittura, video, installazioni, fotografie e, in questa occasione, anche la parola, nella sua essenza di suono significativo. Come già avevamo accennato, elencare gli autori presenti è cosa impossibile dato l’elevato numero di partecipanti con le singole
proposte a cui si aggiunge l’offerta collettiva dell’espressione artistica mondiale. Accanto ai lavori che propongono un quadro efficace del nostro tempo, lasciandone traccia per il futuro, la mostra mette in primo piano non soltanto il repertorio culturale dei curatori ma il segno della realtà odierna attraverso il profilo dell’arte aperto ai vari livelli di lettura. Si ritorna quindi alla vitalità della scena contemporanea, all’arena dove la realtà dell’uomo attraverso il filtro del concetto estetico si offre al nostro esame per dare una risposta alla crisi dell’individuo ed alle lacerazioni della società. Entrambe le sedi della rassegna alternano nel loro excursus autori delle ultime generazioni con autori più storicizzati. Il percorso parallelo –ai Giardini e all’Arsenale– rende fruibile all’osservatore la visione sia semantica che linguistica del prodotto artistico grazie al sapiente allestimento. Alla prospettiva lineare dei Giardini di Castello è stata contrapposta la collocazione dinamica delle opere all’Arsenale per un recupero della fantasia e della fascinazione sensoriale. Nei sette mesi di durata della mostra il “parlamento delle forme” cerca un suo punto di forza ed una sua spiegazione estetica ed intellettuale all’espressione di ben 136 artisti, molti dei quali presenti per la prima volta. Per chi, come noi, vuol raggiungere un suo giudizio sulla complessità del mondo iconografico contemporaneo ed aprirsi un varco verso il futuro, assemblando desideri e ricordi, intrecciando storie passate ed aspirazioni future, la visita non è facile. Ma l’indagine avrà una sua conclusione positiva se ci lasciamo penetrare dalla forza dell’opera d’arte senza troppo imbarazzo e con gratitudine.
PREMIAZIONI La giuria della 56ª Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia composta da Naomi Beckwith (USA), Sabine Breitwieser (Austria), Mario Codognato (Italia), Ranjit Hoskote (India), Yongwoo Lee (Corea del Sud) ha riconosciuto l’eccezionale qualità della Biennale Arte 2015 per il crescente numero di partecipazioni nazionali e per la particolare attenzione alle questioni geopolitiche più urgenti segnalando inoltre come per la prima volta sia stato istituito uno spazio dedicato alla valorizzazione dell’assetto performativo e dialogico come elemento integrante della pratica artistica odierna. LEONE D’ORO per la miglior partecipazione nazionale alla Repubblica dell’Armenia per aver offerto un aspetto del retaggio culturale di un popolo in diaspora. (Monastero ed Isola degli Armeni). LEONE D’ORO per il miglior artista della mostra All the World’s Futures ad Adrian Piper (Corderie dell’Arsenale). LEONE D’ARGENTO per un promettente giovane artista della mostra All the World’s Future ad Im Hueng-Soon (Artiglierie dell’Arsenale). La giuria ha inoltre deciso di assegnare tre menzioni speciali per gli artisti della mostra All the World’s Future Harun Farocki (Corderie dell’Arsenale). Collettivo Abounaddara (Giardino delle Vergini – Arsenale) Massinissa Selmani (Corderie dell’Arsenale) Infine un premio al Padiglione degli Stati Uniti d’America per la presentazione di Joan Jonas, data l’importanza e l’influenza culturale della sua opera sull’arte contemporanea (Giardini di Castello).
TERNI 1-5 LUGLIO 2015
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