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SODIO .............................................................................................................. “
Gruppo di studio ADI-AMD-SID “Nutrizione e diabete” Le raccomandazioni nutrizionali 2013-2014
STATEMENT 1
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STATEMENT 2
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RACCOMANDAZIONI
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In soggetti non diabetici i valori di pressione arteriosa si riducono in modo significativo quando l’assunzione di sodio passa da 3450 mg/die a 2.300 mg/die (PAS - 2.1 mmHg,) e maggiormente quando l’assunzione di sodio viene portata a 1.200 mg/die (PAS - 6.7 mmHg).
La restrizione dell’apporto alimentare di sale induce nei soggetti con diabete una riduzione della pressione arteriosa simile a quella che si ottiene con una monoterapia farmacologica (PAS - 7 mmHg, PAD - 3 mmHg).
I soggetti ipertesi diabetici dovrebbero ridurre l’apporto di sodio alimentare a 2400 mg/die (corrispondenti a 6 g di sale), in linea con le attuali raccomandazioni per la popolazione generale. (Livello di evidenza II, Forza della raccomandazione A)
Una restrizione di sodio maggiore di quella raccomandata per la popolazione generale (fino a 1.500- 1600 mg/die) deve essere presa in considerazione in paziente ipertesi o con malattia renale quando i target terapeutici non vengano raggiunti. (Livello di evidenza II, Forza della raccomandazione B)
Esistono chiare evidenze riguardo al fatto che il consumodisale influenza i livelli di pressione arteriosa e che una riduzionedella sua assunzioneriduce lapressione arteriosa sistolica (PAS) e diastolica (PAD) sia in soggetti normotesi che in soggetti ipertesi. Nel DASH-Sodium trial (Dietary Approaches to Stop Hypertension) i valori di pressione arteriosa si riducevano in modo significativo quando l’assunzione di sodio passava da 3450 mg/die
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46 (controlli) a 2.300 mg/die (PAS - 2.1 mmHg,) e maggiormente quando l’assunzione di sodio era portata a 1.200 mg/die (PAS - 6.7 mmHg)(1). Una revisione sistematica Cochrane(2) ha evidenziato che la restrizione di sale induce in soggetti diabetici una riduzione della pressione arteriosa simile a quella che si ottiene con una monoterapia faramacologica e conclude che tutti i soggetti diabetici dovrebbero ridurre l’assunzione di sale almeno a meno di 5-6 g / die, in linea con le attuali raccomandazioni per la popolazione generale; la stessa revisione indica inoltre che è possibile considerare un’ulteriore riduzione dell’apporto alimentare di sodio, ma le evidenze selezionate non sono al momento sufficientemente forti e rendono necessarie ulteriori ricerche. Le maggiori linee guida destinate alla popolazione generale raccomandano di contenere l’introito di sale entro i 6 grammi/die, (2.400 mg di sodio/die): 1. Le “Dietary guidelines for Americans” (2010) suggeriscono di ridurre l’apporto di sodiogiornalieroamenodi 2300 mg.(3) 2. Per il sodio, l’intake accettabile quotidiano è compreso tra 25 e 150 mmol/die (575-3450 mg/die di Na).(4) 3. Un consumo medio di sale al di sotto di 6 g/die, corrispondente ad una assunzione di circa 2400 mg di sodio, rappresenta un buon compromesso tra il soddisfacimento del gusto e la prevenzione dei rischi legati all’eccessivo consumo di sodio.(5) Attualmente, non esiste consensonellimitare maggiormente l’assunzione di salenei pazienti diabetici rispetto alla popolazione generale. Anche gli Standard italiani per la cura del diabete (2010) raccomandano per la popolazione diabetica di limitare il consumo di sale a non più di 100 mmol/die (che corrispondono a 2400 mg di Na o 6 g di cloruro di sodio, complessivi tra sodio introdotto con gli alimenti e sale aggiunto alle preparazioni alimentari).(6) Maggiore attenzione all’intake di sodio è raccomandata nei soggetti diabetici che presentano ipertensione o complicanze cardiovascolari o renali. Studi clinici randomizzati hanno dimostrato che lo stretto controllodella pressione arteriosanei diabetici(<130/80 mmHg) riduce ilrischio diictus, infarto, scompenso cardiaco erallenta la velocità di evoluzione dellanefropatia diabetica(7). Le maggiori linee guida raccomandano di ridurre ulteriormente l’intake di sodio, nelle categorie di pazienti considerate: 1. le “Dietary guidelines for American” (2010) suggeriscono di ridurre l’assunzione di sodio a 1.500 mg/die nei soggetti di età superiore a 51 anni, negli afro-americani, negli ipertesi, diabetici o nei soggetti con malattia renale cronica.
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BIBLIOGRAFIA
2. le linee guida dell’American Association of Clinical Endocrinologists raccomandano di limitare il sodio entro 1,5-2,4 g/die nei pazienti diabetici con malattia renale(8) . 3. l’American Dietetic Association consiglia, nei pazienti ipertesi che dimostrano aderenza ad una dieta con 2300 mg di sodio ma non hanno raggiunto l’obiettivo terapeutico, una dieta DASH con riduzione del sodio a 1600 mg/die per ridurre ulteriormente la pressione arteriosa(9) 4. più recentemente gli Standards of Medical Care in Diabetes 2010 consigliano di ridurre ulteriormente l’assunzione di sodio nei soggetti diabetici con ipertensione; in particolare raccomandano una modificazione dello stile di vita conriduzione dipeso(se presente sovrappeso), riduzionedel sodio alimentare (≤ 1.500 mg /die) e aumento dell’apporto di potassio, moderazionedell’assunzione di alcooleaumento dell’attività fisica. La restrizione del sodio a valori ≤ 1.500 mg /die viene indicata all’interno di una “DASH Diet” che enfatizza l’uso di frutta eortaggi, prodotticasearia bassocontenuto di grassi, cereali integrali, carne bianca e pesce(10).
1.Sacks FM, Svetkey LP, Vollmer WM, Appel LJ, Bray GA, Harsha D, Obarzanek E, Conlin PR, Miller ER 3rd, Simons-Morton DG, Karanja N, Lin PH, DASH-Sodium Collaborative Research Group: Effects on blood pressure of reduced dietary sodium and the
Dietary Approaches to Stop Hypertension (DASH) diet. N Engl J Med 2001; 344: 3-10. 2.Altered dietary salt intake for preventing and treating diabetic kidney disease. Suckling RJ, He FJ, Macgregor GA. Cochrane Database Syst Rev. 2010 Dec 8; (12):
CD006763. 3.“Dietary guidelines for American” (2010) http://www.health.gov/dietaryguidelines/dga2010/DietaryGuidelines2010.pdf 4.Commission of the european Communities report of the scientific Commitee for food, 1993 http://ec.europa.eu/food/fs/sc/scf/reports/scf_reports_38.pdf 5.Linee guida per una sana alimentazione italiana. Revisione 2003 http://www.inran.it/ files/download/linee_guida/lineeguida_intro.pdf 6.Standard italiani per la cura del diabete. AMD-SID. Rev.2009-2010 http://www.aemmedi.it/files/Linee-giuda_Raccomandazioni/2010/2010-2010_linee_guida.pdf 7.UK Prospective Diabetes Study Group: Tight blood pressure control and risk of macrovascular and microvascular complications in type 2 diabetes: UKPDS 38. BMJ 1998; 317: 703-713. 8.American Association of Clinical Endocrinologists medical guidelines for clinical practice for the management of diabetes mellitus. Nutrition and diabetes. AACE Diabetes
Mellitus Clinical Practice Guidelines Task Force. 2007 Endocr Pract 2007 May-Jun; 13 (Suppl 1): 16-34. 9.Hypertension evidence-based nutrition practice guideline. American Dietetic Association (ADA). Chicago (IL): American Dietetic Association (ADA); 2008. 10.Standard of medical care in diabetes 2010 American Diabetes Association. Diabetes
Care, vol 33, supp:, S11-S61, 2010.
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