LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16 Prof. Antonella Bruzzese, Prof. Anna Moro Tutor: Luca Brivio, Paolo Maneo, Fulvia Proserpio Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea in Progettazione dell’Architettura
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“SOTTO IL VIADOTTO”
ROMA, 2014 RIATTIVAZIONE DI UN VUOTO URBANO Gruppo 1 SIMONA CHARLES, GLORIA CILAURO, CLAUDIA COPPOLA, ARIANNA CORTI
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“SOTTO IL VIADOTTO”
ROMA/VIADOTTO DEI PRESIDENTI OTTOBRE 2014-APRILE 2015 “Sotto il viadotto” è un progetto temporaneo realizzato dal gruppo G124 nell’ottobre del 2014. L’intervento consiste nella trasformazione di una porzione di spazio sottostante al sistema infrastrutturale del Viadotto dei Presidenti, in corrispondenza della stazione Serpentara, in una piazza con percorsi che permetta un concreto riuso dell’infrastruttura e consenta di abbattere la barriera che divide in due il quartiere stesso. Il progetto, della durata di sei mesi, prevede una prima fase di riqualificazione dello spazio e una successiva fase di riattivazione attraverso eventi e attività che coinvolgano gli abitanti. L’idea è abitare gli spazi interstiziali e innestarvi delle funzioni specifiche, che permettano la fruibilità e l’utilizzo di almeno una parte di queste aree a oggi completamente abbandonate.
TIPOLOGIA DI PROGETTO: Intervento temporaneo, leggero DIMENSIONI: 200 mq COSTI: Bassi ATTORI: Ente promotore: Municipio III, Assessorato alla Trasformazione Urbana, Assessorato ai Lavori Pubblici e alle Periferie di Roma Capitale (nell’ambito del progetto europeo TUTUR) Progettisti: Gruppo G124(arch. Massimo Alvisi, tutor; arch. Eloisa Susanna, arch. Francesco Lorenzi) Collaboratori: Greenapsi, Associazione Viadotto dei Presidenti, Associazione Interazioni Urbane Sponsor tecnici: CIPA S.p.A. Arredopallet Impresa Baglioni Media partners: Hexavideo Sowhat MATERIALI: Di recupero
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TIMELINE DI PROCESSO LA NASCITA DEL VIADOTTO Sulla base di un tracciato previsto dal PRG del 1962 si delinea un asse attrezzato che sarebbe dovuto partire da Laurentina ed arrivare fino a Saxa-Rubra. Predisposto per il passaggio di una ferrovia leggera di superficie T3.
1993
LA NUOVA LINEA TRAMVIARIA Studio di fattibilità per il riuso del viadotto come parte di una nuova linea tranviaria che collegasse periferia e centro.
1996 APERTURA DEL VIADOTTO Vengono realizzati solo 2km completi di sedime e stazioni mai utilizzati.
1997
LA COSTRUZIONE DEL VIADOTTO
PERIODO DI ABBANDONO
LA DELIBERA N.37 Viene approvata all’unanimità la delibera presentata da più di 40 comitati e 11 000 cittadini riportando all’attenzione dell’amministrazione l’importanza strategica del progetto di un asse viario che collegasse quelle due parti di Roma.
2006
2012 IL VIADOTTO AL CENTRO DELL’ATTENZIONE
I MEDIA Diversi articoli di giornale riportano all’attenzione dei cittadini l’infrastruttura abbandonata e la possibilità di inserirla in un contesto più ampio. 4
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SOTTO IL VIADOTTO
GLI EVENTI
Avvio del progetto Sotto il Viadotto e inizio dei primi lavori di bonifica della zona.
Nel corso della durata del progetto vengono organizzati numerosi eventi che coinvolgono gli abitanti della zona.
APRILE Sono trascorsi i sei mesi previsti per il progetto e l’area viene abbandonata.
2014
2015 11-12 OTTOBRE Sono organizzati 2 giorni di eventi in occasione dell’inaugurazione del progetto.
DOPO SOTTO IL VIADOTTO
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Il contesto Urbano L’area di progetto si situa nell’ambito del Municipio Roma III, un territorio che si estende tra il fiume Aniene e la Riserva Naturale della Marcigliana nel quadrante nord-est di Roma. In particolare il progetto si situa tra i due quartieri di Fidene e Serpentara. La zona ha avuto uno sviluppo esponenziale nei primi anni settanta, quando sono comparsi i primi palazzi; tuttavia sono molti gli spazi aperti verdi, fra questi si trova ad esempio il parco urbano delle Sabine che comprende al suo interno vari complessi residenziali. Questi quartieri molto popolosi fanno parte di una zona periferica in cui molte zone sono colpite dal degrado. E’ proprio questo il caso del Viadotto dei presidenti, infrastruttura che nasce su un tracciato previsto dal PRG del 1962 e avrebbe dovuto formare la testa nord di un sistema viario ad alto scorrimento. Nel 1996 venne realizzato il tratto che unisce via della Bufalotta al quartiere di Colle Salario con al centro il viadotto. Di questo asse di trasporto leggero furono però realizzati con doppia sede tranviaria solo 1800 metri e due stazioni complete di banchine e rampe di accesso per i disabili. Quello che doveva essere un’infrastruttura volta ad unire due parti di città, è diventato invece una barriera fisica che trancia ogni connessione ambientale, sociale e abitativa di quel territorio, infatti varie parti del quartiere sono tagliate a metà dal Viadotto, e seppur vicine, sono percepite come lontane, prive di collegamenti pedonali e/o carrabili. Le risorse di questa zona sono sicuramente la possibilità di creare, anche grazie alla presenza del viadotto, una rete di spazi verdi connessi fra loro fruibili da un gran numero di personeattualmente si stima che il bacino d’utenza di un’infrastruttura quale la Green Line potrebbe arrivare a 200.000 ab.
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La storia del Viadotto Il Viadotto dei Presidenti Nasce nell’ambito del PRG del 1962, che delineava un asse attrezzato lungo 25 km che avrebbe dovuto collegare Laurentina a Saxa Rubra. Questo era stato predisposto per il passaggio di una ferrovia leggera di superficie. Nel 1996 sono realizzati solo 2km, mai entrati in funzione,corrispondenti al tratto che collega via della Bufalotta al quartiere Serpentara. Questi due km di asse viario si presentano come una vera e propria autostrada urbana, composta da 2 carreggiate a 3 corsie. Nella parte a Nord si congiunge al raccordo all’altezza dell’A1, mentre nella parte a sud si immette, in corrispondenza dell’incrocio con Via della Bufalotta, in Via Renato Fucini. Nel 1997, uno studio di fattibilità analizza la possibilità di rendere il Viadotto parte di una linea tranviaria dal nord-est alsud-est di Roma.
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“Sotto il viadotto” «Non è un mondo dismesso, ma un mondo che non è nato. Perciò non bastano gli spazzini, bisogna portarci la gente, i valori comuni, l’urbanità. Il rapporto tra la luce e il colore è quello magico della campagna romana: se pianti gli alberi questo cemento diventa una foresta. Venite da quest’altra parte e guardate qui sotto: hanno messo delle tende. Esprimono, anche se malamente, un amore per questi luoghi che nega l’idea stessa di periferia come deserto di affetti. La demolizione è un grido d’impotenza. È spettacolare ma sbagliata ed è ben più costosa del rammendo». (Renzo Piano parlando delle finalità del progetto). Dal momento della costruzione del Viadotto lo spazio destinato alla ferrovia è stato trascurato e lasciato in abbandono, gli accessi sono rimasti incompiuti e le strutture già realizzate hanno subito il degrado e utilizzi impropri. E’ stato creato un “non luogo”, ovvero uno spazio privo di 8
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identità, relazioni e storia, tema comune alle città contemporanee in continua crescita. Lo scopo del progetto “Sotto il viadotto” è riattivare una porzione sottostante il Viadotto dei presidenti in corrispondenza della stazione Serpentara trasformandola,attraverso un intervento di riqualificazione, da un vuoto urbano degradato a un luogo che stimoli e ospiti l’attività e la partecipazione cittadina e che riunisca il quartiere separato dall’infrastruttura. La partecipazione attiva della cittadinanza assumerà un ruolo di rilievo anche nella cura e nella manutenzione dello spazio stesso, in linea con le molteplici esperienze di automanutenzione che stanno emergendo in tutto il Municipio. L’idea è quindi quella di abitare spazi interstiziali dando loro una nuova vita, in linea con il progetto europeo TUTUR. L’obiettivo è raccogliere la voglia sempre più crescente di riappropriarsi del territorio da parte delle persone, attraverso un intervento sulla microscala che rivitalizzi uno spazio abbandonato e inneschi poi un processo di trasformazione più ampio, che coinvolga l’intera infrastruttura.
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L’area di intervento
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I Protagonisti A dare impulso al progetto è la tesi di laurea degli architetti Massimiliano Foffo e Alessandro Lungo su ‘Il riciclo dei vuoti urbani come strategia per la città’, lavoro che ha subito attirato l’attenzione delle istituzioni a partire dalla politica locale. Gli architetti hanno visto nel Viadotto grandi potenzialità e successivamente si sono incontrati con il G124 unendo le forze per realizzare uno spazio pubblico attraverso il progetto europeo TUTUR. L’iniziativa di riqualificazione dell’area sottostante il viadotto è promossa da: Municipio III, Assessorato alla Trasformazione Urbana, Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, U.O. Qualità Urbana, Assessorato allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale nell’ambito del progetto europeo TUTUR(Temporary Uses as a Tool for Urban Regeneration) il cui obiettivo è la sperimentazione di politiche per la promozione di usi temporanei di immobili abbandonati o sottoutilizzati. La proposta progettuale è realizzata dal team del gruppo G124 in collaborazione con Greenapsi Associazione Viadotto dei Presidenti (nata nel maggio 2014 con la finalità di recuperare e valorizzare il Viadotto dei Presidenti) e Associazione Interazioni Urbane. Il G124 è un gruppo di lavoro fondato da Renzo Piano nel quale lavorano con contratto annuale sei giovani architetti (tre donne e tre uomini) che vengono pagati con lo stipendio del parlamentare Renzo Piano che è stato interamente destinato a questo progetto. Il gruppo G124 lavora su diversi temi che riguardano le periferie: l’adeguamento energetico, il consolidamento e il restauro degli edifici pubblici, i luoghi d’aggregazione, la funzione del verde, il trasporto pubblico e i processi partecipativi per coinvolgere gli abitanti nella riqualificazione del quartiere dove vivono.
Gli sponsor tecnici del progetto sono CIPA S.p.A., Arredopallet (che ha fornito i materiali per l’allestimento della piazza) e Impresa Baglioni. I media partner del progetto sono HexaVideo e Sowhat. Il progetto prevede l’attiva partecipazione dei cittadini, in quanto hanno un ruolo di rilievo per la cura e la manutenzione dello spazio.
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Fasi di realizzazione 1.La pulizia dell’area La pulitura e la bonifica dell’area sono le prime attività indispensabili per realizzare i lavori successivi.
2.Materiali e pavimentazione Terminata la pulizia dell’area, avviene il trasporto dei container. Si procede costruendo la pedana in legno per la “piazza”: pallet di recupero e materiali inutilizzati sono trasformati in moduli di pavimentazione opportunamente trattati, favorendo così il riuso e il rispetto dell’ambiente.
3.L’allestimento dei container Una volta trasformati, i due container possono ospitare un laboratorio urbano e un’officina per la manutenzione del microparco, in cui organizzare attività specifiche.
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4.Il percorso e la pittura dei piloni Un viale in ghiaietto di circa due metri permette di accedere alla piazza attrezzata e facilita la connessioni trai i due lati del viadotto. La fruibilità dell’area è garantita anche da delle rampe di collegamento e per ottenere la giusta definizione del percorso si utilizzano dei cordoli di materiali di scarto. Il progetto prevede di completare gli accessi alla parte superiore, migliorando le scale già esistenti e mai finite.
5.Il workshop di autocostruzione Il sentiero è progettato come un vero percorso attrezzato, per rendere colorata e divertente una passeggiata oggi grigia e difficoltosa. Per invitare la gente ad attraversare qui, ma anche a sostare sotto il viadotto, saranno realizzati elementi di arredo urbano con materiali di recupero.
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L’UTILIZZO DEI MATERIALI ASC! attivare spazi comuni. Una componente importante
dell’intervento sotto il viadotto è l’uso di materiali di riciclo per la realizzazione di elementi di arredo e di percorso. I materiali impiegati sono:
PALLET
ELEMENTI DI ARREDO (panchine, tavolini)
PAVIMENTAZIONE
L’utilizzo dei materiali Durante il workshop della durata di quattro giorni, organizzato dall’associazione Interazioni Urbane, i trenta partecipanti hanno progettato in scala e al dettaglio le installazioni. Una componente importante dell’intervento è l’uso di materiali di riciclo per la realizzazione di elementi di arredo e di percorso.
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GRADINI completare le scale
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FIORIERE
RASTRELLIERA COPERTONI
ALTALENE per aree gioco
SEDUTE per aree relax
CUPOLA con luci alimentate da energia prodotta pedalando 15
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L’inaugurazione L’inaugurazione del progetto è avvenuta l’ 11 e il 12 ottobre 2014 con musica, laboratori didattici, passeggiata in bici, uno spettacolo teatrale e una discussione riguardante la dimensione temporale del cambiamento della città. L‘obiettivo non era solamente la riqualificazione fisica di spazi, ma anche la creazione di un luogo di incontro formato da una comunità che se ne prendesse cura. L’evento inaugurale è iniziato a mezzogiorno in via Virgilio Talli. Il programma prevedeva una pedalata lungo il viadotto (dalle 10 alle 12) e una tavola rotonda dal titolo “Spazio Pubblico Bene Comune” con invitati e cittadini sul tema della dimensione temporale nella trasformazione urbana e la rigenerazione dei quartieri (dalle 14.30 alle 17). L’evento si è poi concluso alle 18 con una grande festa con musica dal vivo e proiezioni. L’iniziativa si è protratta anche nella giornata del 12, con iniziative ricreative durante la mattinata, un pranzo sociale, attività didattiche alle 15.30, un concerto dal vivo alle 17 e lo spettacolo del “Cyrano de Bergerac” alle 19.30. L’assessore alle Periferie Masini ha affermato: “ E’ il primo passo di un lavoro che stiamo facendo sul rammendo delle periferie con l’aiuto degli architetti di Piano e di tante realtà locali per riqualificare diversi quadranti. Quello del Viadotto dei Presidenti è un primo segno tangibile”.
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Con la collaborazione delle associazioni locali sono stati organizzati numerosi eventi che hanno coinvolto gli abitanti del luogo.
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Gli esiti del progetto L’obiettivo di trasformare il viadotto da un “non luogo”, evitato a causa del degrado, in uno spazio vivibile e attraversabile che rappresentasse un punto di incontro fra due zone periferiche della città è stato raggiunto. Durante i sei mesi previsti di gestione della piazza da parte delle associazioni (tra cui Greenapsi), lo spazio si è trasformato in un luogo di ritrovo per gli abitanti della zona che si riunivano per partecipare ad iniziative organizzate dalle varie associazioni. Tuttavia trascorso il periodo previsto, a causa di un mancato interesse da parte dell’amministrazione, l’area è ritornata nelle mani dell’incuria e del degrado: i container sono diventati riparo per senzatetto, il prato ha raggiunto il metro di altezza con sporcizia distribuita in più punti e i copertoni, trasformati in pattumiere, sono stati gettati in mezzo alle erbacce. E’ così che s’interrompe il grande progetto di rigenerazione del Viadotto dei presidenti e delle aree ad esso sottostanti. “In questi mesi ci siamo offerti di collaborare con il Municipio, vorremmo che quel posto fosse assegnato attraverso un bando stabilendo manutenzione, tappe ed eventi da realizzare. Ci sono ancora dei piccoli fondi, di quelli europei, che possono essere utilizzati”. “Purtroppo con l’interruzione anzitempo dell’amministrazione capitolina il progetto ha subito una battuta d’arresto. Rimane tuttavia il fatto che siamo riusciti a riportare al centro dell’attenzione il Viadotto dei Presidenti che per anni, e per tutti, è stato un ‘non tema’. E’ stato avviato, e nella sua parte strutturale, il percorso per la rigenerazione di quello spazio” - ha detto a RomaToday il Presidente del Montesacro, Paolo Marchionne.
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........... Abbandono e degrado Ottobre 2014
Accordo Lavori Inaugurazione
Aprile 2015
AttivitĂ e eventi Abbandono e degrado
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Il futuro Gli ideatori del progetto vedevano in “Sotto il viadotto” il punto di partenza per un piano più ampio che coinvolga l’intera infrastruttura trasformandola da una barriera fisica che divide il quartiere in una risorsa: la “Green line”, ovvero un percorso che colleghi il Parco delle Sabine al quartiere Talenti attraverso la realizzazione di un parco lineare e la conversione dell’infrastruttura in un asse di mobilità ciclopedonale. Il tutto sarebbe circondato da alberi e panchine, unendo servizi pubblici e privati. Il fine di creare uno spazio pubblico lineare è non solo attuare una connessione fisica tra i quartieri, ma anche un percorso di iniziative sociali, culturali e commerciali che trasformino il Viadotto in un segno identitario del territorio.
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Due casi simili Il quartiere di Lambrate, come quello di Serpentara, si colloca nella parte periferica della città, pertanto, spesso anche a causa di scarse attenzioni da parte delle Istituzioni, sono presenti molti casi di degrado, causati da trascuratezza e abbandono; motivo per cui la percezione di questi luoghi è generalmente negativa. In modo particolare, ci sono aree di transizione che, poiché sono poco frequentate, diventano barriere interne al quartiere; ma nonostante ciò, c’è un grande interesse da parte dei cittadini nel cambiare tale situazione, vedendo nei luoghi critici delle potenzialità. Il quartiere di Lambrate è delimitato da reti infrastrutturali quali la ferrovia e la tangenziale che, creando dei vuoti urbani intorno ad esse, costituiscono delle barriere fisiche e ideali che isolano il quartiere dai contesti circostanti. L’intervento “Sotto il viadotto”, con l’obiettivo di riattivare uno spazio non utilizzato e trascurato, è un esempio di come si potrebbe intervenire sulle aree milanesi, proponendo anche progetti di bonifica e attività che coinvolgano la comunità.Situazioni analoghe, infatti, si potrebbero trovare nell’ area ferroviaria, nel sottopassaggio e tutti luoghi limitrofi ad essa, la tangenziale e l’idea di riunire riqualificando tutte le piccole aree verde abbandonate che sono ora isolate all’interno del quartiere. Milano Lambrate
Milano Lambrate
Roma Serpentara
Roma Serpentara
Zone periferiche 21
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Fonti www.arredopallet.com, data di consultazione: 5 maggio 2016 www.comitatocollesalario.blogspot.it/2014/10/la-vera-storia-del-viadotto-dei.html, data di consultazione: 29 aprile 2016 www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/norme/2014-12-08/periferie-stabilita-milioni-finanziare-161118.php?uuid=Ab15r0kK&refresh_ce=1, data di consultazione: 29 aprile 2016 www.facebook.com/sottoilviadotto, data di consultazione: 30 aprile 2016 www.greenapsi.com, data di consultazione: 29 aprile 2016 www.interazioniurbane.org, data di consultazione: 5 maggio 2016 www.montesacro.romatoday.it/fidene-serpentara/viadotto-presidenti-rigenerazione-urbana-dimentica.html, data di consultazione: 30 aprile 2016 www.romatoday.it/politica/viadotto-presidente-green-street.html, data di consultazione: 29 aprile 2016 www.montesacro.romatoday.it/sotto-al-viadotto-presidenti-senzatetto-degrado.html, data di consultazione: 30 aprile 2016 www.roma.repubblica.it/cronaca/2014/10/11/news/nuovo_salario_da_viadotto_a_green_street_con_gli_architetti_di_renzo_piano-97872619/#gallery-slider=97873668, data di consultazione: 29 aprile 2016 www.renzopianog124.com, data di consultazione: 29 aprile 2016 www.sottoilviadotto.wordpress.com, data di consultazione: 29 aprile 2016 www.tranviaromaest.wordpress.com/tag/viadotto-gronchi/, data di consultazione: 30 aprile 2016 www.tutur.eu, data di consultazione: 5 maggio 2016
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