LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16 LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16 Prof. Antonella Bruzzese, Prof. Anna Moro Tutor: Luca Brivio, Paolo Maneo, Fulvia Proserpio Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea in Progettazione dell’Architettura
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ZAPPATA ROMANA
ROMA, 2010 QUANDO IL VERDE GENERA CONDIVISIONE Gruppo 9 LINDA COLOMBO, GRETA CERIANI, MELISSA COTUGNO, KARINA CHIANESE 1
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ZAPPATA ROMANA ROMA 2010
Zappata Romana è un’associazione, progetto di studio UAP, che nasce nel 2010 con la mappatura di orti e giardini condivisi già esistenti a Roma. Si tratta di un progetto di educazione al rispetto e alla tutela del patrimonio storicoartistico, quindi dell’ambiente che promuove eventi con l’obbiettivo di: aumentare la sensibilità sui temi che riguardano la biodiversità, acquisire informazioni che riguardano le differenze culturali e colturali tra presente e passato ed infine introdurre il rispetto della natura attraverso comprensione e conoscenza. Unico caso di orto a vocazione didattica con piante che si coltivavano nella Roma antica (piante come quelle selezionate dagli scavi di Pompei ed alcune di quelle citate da Columella, Plinio il Vecchio, Catone, Virgilio) è Hortus Urbis, un orto condiviso ubicato nell’area dell’ex Cartiera Latina all’interno del Parco dell’Appia Antica.
TIPOLOGIA DI PROGETTO: riqualificazione di un’area dismessa ad orto condiviso a vocazione didattica DIMENSIONI: 1000 metri quadrati COSTI: finanziamento di 10000 euro ATTORI: progetto di Zappata Romana, appoggiato dal Parco dell’Appia Antica, realizzato grazie all’intervento ed al supporto di cittadini volontari ed enti/ associazioni locali 2
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HORTUS URBIS
MAPPATURA ZAPPATA ROMANA 3
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TIMELINE DI PROCESSO
L’Orto Errante è un orto invernale davanti a Santa Croce voluto dall’Accampata romana, associazione locale, a cui hanno contribuito alla realizzazione anche i passanti. oltre ai 20 gruppi.
OTTOBRE 2011: INIZIATIVA ORTO ERRANTE
Hortus Urbis è l’unico progetto realizzato da Zappata Romana in collaborazione con vari enti.
25 MARZO 2012: INNAUGURAZIONE HORTUS URBIS
2010
NOVEMBRE 2010: NASCITA ZAPPATA ROMANA
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2011
DICEMBRE 2011: CENSIMENTO DI 70 INTERVENTI
2012
MAGGIO 2011: PRIMO WORKSHOP CURATO DA ZAPPATA ROMANA
MAGGIO 2012: PUBBLICAZIONE DEL MANUALE DI ZAPPATA ROMANA
Prima occasione di incontro, scambio di esperienze e condivisione di problemi e risorse tra vari orti.
Il testo “Come fare un orto o un giardino condiviso” è una guida pratica in cui vengono spiegati tutte le fasi principali che bisogna segure per dar vita ad un orto.
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Nell’anno 2012 Vendana Shiva, una nota ambientalista indiana, ha presenziato e dato voce alla sua esperienza nelle giornate del 9 giugno e del 9 ottobre 2012 nell’Hortus Urbis.
APRILE 2014: DONAZIONE DA PARTE DEL MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI XXI (MAXXI)
GIUGNO E OTTOBRE 2012: VISTITA DI VANDANA SHIVA
2013
DAL 2012 AL 2013 GLI ORTI SONO CRESCIUTI DEL 50% IN UN SOLO ANNO
2014
LUGLIO 2013: FESTA DELL’UNITA’ Il dibattito “orti e giardini condivisi, gestione collettiva dello spazio pbblico“ a cui hanno preso parte alcuni portavoce dei più di 150 gruppi di cittadini.
2016 APRILE 2014: INTERVISTA SU RADIO 24 A SILVIA CIOLI “La manutenzione del verde era un problema. [...] Molte aree pubbliche vengono mantenute dai cittadini, rendendo più sicuri i quartieri. [...] Si coltivano le zucchine, ma soprattutto rapporti e legami con gli altri.” 5
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ZAPPATA ROMANA COME NASCE ? Zappata Romana è un’associazione, progetto di studio UAP (Urban Architecture Planning ), che nasce nel novembre del 2010 a seguito di un processo di progettazione partecipata di un parco nella periferia di Roma, il cui esito ha espresso la volontà dei cittadini di gestire direttamente l’area. Conoscendo la pratica del “community garden”, diffusa in tutta Europa e nel Nord America, i promotori, Luca D’Eusebio e Silvia Cioli, si sono interessati a questa realtà nel territorio romano. A seguito di questa ricerca sono stati indivudiati molti casi grazie ai quali è nata l’idea di una mappa on-line interattiva che cenisce le aree verdi condivise e gestite direttamente dai cittadini a Roma.
QUAL’ E’ L’OBBIETTIVO ? COME FUNZIONA ? L’ associazione si occupa della ricerca di iniziative in atto e della promozione di eventi proposti dai diversi casi con l’obbiettivo di: - aumentare la sensibilità dei bambini, dei giovani e degli adulti sui temi della biodiversità; - acquisire informazioni e ragionare sulle differenze culturali e colturali tra presente e passato; - indurre nei bambini, nei giovani e negli adulti il rispetto della natura attraverso la comprensione e la conoscenza. Si tratta di un progetto di educazione al rispetto e alla tutela del patrimonio storicoartistico, quindi dell’ambiente. La mappa interattiva è in continuo aggiornamento e fino ad oggi sono stati segnalati oltre 200 spazi verdi condivisi, aree abbandonate recuperate ad opera di cittadini e associazioni che in prima persona ne curano la realizzazione e/o gestione. Questa associazione affronta tre diverse tipologie di spazio collettivo: - il giardino condiviso; - l’orto condiviso; - il giardino spot. Il giardino/orto condiviso è uno spazio pubblico che vede come suoi protagonisti tutti i cittadini, uniti dalla volontà di migliorare la qualità del proprio quartiere, grazie alla riqualificazione di spazi dismessi e/o inutilizzati a cui essi danno una nuova centralità 6
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sul piano sociale (nuove pratiche, formazione di gruppi/collettività etc.). Il giardino spot è invece un giardino temportaneo allestito con finalità dimostrative.
COME FARE UN ORTO O UN GIARDINO CONDIVISO ? Zappata Romana nel 2012 ha pubblicato una guida pratica per invitare i cittadini e le associazioni, a “passare all’azione e rimbocarsi le maniche” per realizzare nuovi orti e giardini condivisi: “Come fare un orto o un giardino condiviso”. Il manuale dà una risposta a questa domanda suddividendola in tre fasi: 1. L’IDEA: riunire un gruppo di persone che ha le stesse aspirazioni a farsi carico di migliorare il quartiere organizzando un incontro aperto dove non vi siano soluzioni precostituite. 2. IL LUOGO: individuare uno o più siti, analizzandone le pratiche. Scegliere il terreno, individuarne il proprietario, verificando se è pubblico(Comune, Provincia, Regione, Stato oppure di enti ad essi collegati) o privato(Società o singoli) e farne un inventario delle caratteristiche, per procedere con il progetto. 3. L’ORGANIZZAZIONE: dare delle regole, da scegliere in base alle caratteristiche dell’area e delle persone che la frequentano, che siano condivise da tutti e stabilire i ruoli dei diversi soggetti che se ne occuperanno.
COME SOSTENERLA ? Zappata romana può essere finanziata direttamente dalla comunità (si può diventare sostenitori diretti iscrivendosi alla sito web ufficiale), ma anche da associazioni culturali, ambientaliste e di quartiere, scuole ed enti locali: il MAXXI (Museo nazionale delle Arti del XXI secolo) ha fatto una donazione all’ HORTUS HURBIS (progetto di Zappata Romana) contribuendo al suo finanziamento.
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LA MAPPATURA INTERATTIVA: GLI ESITI
giardini condivisi orti condivisi giardini spot orti spontanei individuali
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Il grafico a torta qui riportato rappresenta i diversi tipi di GOC (giardini/orti condivisi) segnalati da Zappata Romana nella mappa interattiva fino all’agosto 2011. Si può notare una netta prevalenza sul totale degli orti spontanei individuali (65), seguiti poi dai giardini condivisi (39), dagli orti condivisi (20) e dai giardini “spot” (15). Dal 2012 al 2013 si è verificata una crescita esponenziale di questo fenomeno del 50%. Ad oggi si contanto più di 200 GOC nel territorio romano.
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Giardinaggio Orto per autoconsumo
Volontariato sociale
Ogni giardino condiviso si differenzia dagli altri in base alle attivitĂ che si svolgono al suo interno.
Sport Socializzazione Relax e divertimento
Educazione culturale Educazione ambientale
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UN CASO SPECIFICO DI ZAPPATA ROMANA: HORTUS URBIS COS’È HORTUS URBIS? Hortus Urbis è un progetto sperimentale sullo spazio pubblico e la biodiversità, gestito dall’associazione Zappata Romana, nato il 25/03/2012 a Roma prsso l’ex Cartiera Latina,un’area verde non utilizzata, sviluppata lungo l’antico fiume Almone, nel Parco dell’Appia Antica. Il Parco dell’Appia Antica è una delle aree protette più significative della città per la sua posizione in pieno centro urbano e per lo straordinario potenziale di carattere storico e ambientale che può trasmettere soprattutto alle generazioni più giovani.
QUALI OBBIETTIVI SI PONE? Le finalità del progetto riguardano tanto gli aspetti naturali quanto quelli culturali. L’ obbiettivo è sfruttare quella che era l’area di ubicazione dell’ex Cartiera, rendendola aperta alla collettività tramite attività che mirano all’educazione e all’aumento della sensibilità di giovani e adulti sui temi della biodiversità.
COM’È ORGANIZZATO LO SPAZIO? L’orto è composto da 16 aiuole quadrate e occupa un’area di 47 piedi romani di lunghezza per una superficie di 1000 metri quadrati. Grazie al contributo di lavoratori volontari, oltre all’attività di giardinaggio e la realizzazione delle aiuole, sono state realizzate: una compostiera, un forno in terra cruda, una casa per insetti, una pergola e un impianto di irrigazione. È anche prevista la realizzazione di un’area di allevamento dei lombrichi, un semenzaio e un frutteto con alberi da frutto antichi.
CHE ATTIVITÀ SI POSSONO SVOLGERE? Tutte le domeniche, da ottobre a giugno, vi si svolgono laboratori ed attività per bambini (dai 3-10 anni) ed adulti, come: orto creativo, orto in tavola, musica nell’orto, orto da favola ed edible eating. Sono state prese anche delle iniziative che non si attengono esclusivamente al tema della coltivazione del verde, ma spaziano verso gli ambiti dello 10
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sport, con attività di rilassamento come lo yoga, e della cultura, con attività di lettura collettiva e teatri.
CHI LO SOSTIENE? L’Hotrus Urbis è mantenuto attraverso attività di volontariato da parte dei cittadini e il supporto di associazioni locali, senza contributi pubblici, come: Cooperativa Coraggio, Giardinieri Sovversivi Romani, Eutorto, Orti Urbani Garbatella, Slow Food,Ies Abroad, Provincia di Roma, Municipio XI, Istituto Tecnico Agrario Statale “E. Sereni”, Istituto Gusto Lab e Studio Artu, è destinato a spazio condiviso e ad orto a scopo didattico, con piante utilizzate ai tempi dell’antica Roma (selezionate fra quelle scoperte negli scavi di Pompei o citate da Columella, Plinio il Vecchio, Catone, Virgilio). Il finanziamento sarà utilizato per la realizzazione di: - un ambito protetto per consentire le attività durante le giorate di brutto tempo; - tavoli di lavoro per consentire lo svolgimento dei laboratori per bambini; - arredi per l’ospitalità degli accompagnatori dei bambini partecipanti ai laboratori; - un ricovero degli attrezzi da giardinaggio; - giochi educativi per bambini.
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PRIMA DELL’INTERVENTO
DOPO L’INTERVENTO
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Foto esplicanti il processo di avviamento dell’orto: dal tracciamento dell’ area quadrata, che verrà poi suddivisa in sedici microcampi coltivabili, (in alto) alla sua inaugurazione, avvenuta il 25 marzo 2012 (in basso).
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Dimensioni dell’intervento: piedi romani
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dell’area 47x47
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Suddivisione dell’area in sedici piccoli spazi coltivabili: - origano, senape, cumino - maggiorana, veronica - sesamo, cerfoglio - giglio,garofano, crisantemo - rosmarino, salvia, verbena, achillea - digitale, assenzio - timo,finocchio - salvia, calendula - basilico, coriandolo - menta, santoreggia - crescione, rafano - carciofo - papavero - viola, cicoria - camomilla, nepetella - borragine, aponaria
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L’Hortus Urbis ha voluto coinvolgere nella realizzazione dell’orto i piÚ piccoli, attraverso attività didattiche e laboratori creativi, a scopo sociale ma anche culturale: attraverso la nominazione delle diverse aiuole, in base ai tipi di piante coltivate, i bambini hanno imparato a distinguere e riconoscere le diverse tipologie di piante seminate.
A seguito del tracciamento delle aiuole e della semina, i cittadini volontari hanno deciso di sottolineare la suddivisione delle differenti tipologie di colture attraverso il posizionamento di casseformi in legno.
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Dopo l’inaugurazione dell’orto, le famiglie continuano ad usufruire di questo spazio verde, con attività didattiche e non, ma soprattutto attraverso la manutenzione di questo.
Col tempo ques’area, in origine dismessa, è diventata un polmone per il quartiere, uno spazio più vivibile e sfruttabile dal singolo, ma soprattutto dalla collettività.
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COME PASSARE ALL’AZIONE?
Come fare un giardino condiviso Idea Voglia di riqualificare il luogo in cui si vive: Chi ne usufruisce? Che attività verranno svolte? Chi contribuirà operativamente?
Manutenzione
Luogo
Ruoli nella gestione di attività: Didattica Coordinamento Giardinaggio Bilancio Comunicazione
Individuare: ▫ Lo spazio adatto come aree abbandonate, parchi degradati ecc. ▫ Il proprietario pubblico o privato.
Organizzazione Tempi Spazio Risorse Promozione
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Zappata Romana ha messo a disposizione di tutti una guida pratica per la realizzazione di orti/giardini condivisi: “Come creare un orto o un giardino condiviso”. In figura(in alto a sinistra) uno schema delle fasi principali per diventare un “pollice verde”.
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CASO STUDIO PER LAMBRATE Il contesto in cui si sviluppa il progetto di Zappata Romana, Hortus Urbis, è ben diverso dal contesto di Lambrate. Una prima differenza riguarda l’area interessata: Hortus Urbis si colloca all’interno dell’Appia Antica, un parco di centrale importanza per gli abitanti dell’intera città di Roma. Questo spazio, abbandonato dopo il fallimento della Cartiera di Roma, lì collocata, presentava le stesse potenzialità del campo sportivo di via Rubattino di Lambrate, collocato in un’area più marginale. L’idea di Zappata Romana è quella di riqualificare degli spazi dismessi ed abbandonati di qualsiasi tipo, dalle aree minori, come il progetto “Morena” che riqualifica aiuole, ai più evidenti come il progetto Hortus Urbis, utilizzando terreni sia di proprietà pubblica che privata. Già individuato come potenzialità della città di Milano da Claudio Cristofani, imprenditore di Orto Diffuso a Milano, progetto che imita Zappata Romana favorendo la nascita di giardini condivisi nella zona di Lambrate che sono anche facilmente raggiungibili grazie alle piste ciclabili. Quest’area è di circa 6-7 ettari che si colloca tra il cimitero e gli ex capannoni di Rubattino e verrebbe suddivisa in 500 orti di 85 metri quadri circa l’uno. Nell’area di Lambrate, nel 2013, è stata prevista la costruzione di abitazioni a bassissimo impatto ecologico che prevedono orti condivisi tra gli abitanti con l’idea di iniziarlo e terminarlo in tempo per l’EXPO 2015. La proposta di Cristofani è quella di inserire nei Piani Regolatori delle diverse zone della Milano futura alcune aree di verde privato da destinare a veri e propri consorzi di proprietari di orti-giardini ben regolamentati e gestiti. L’architetto urbanista Cristofani e Zappata Romana hanno un obiettivo comune: mettere a disposizione dei cittadini delle aree verdi e degli orti per invitare bambini, famiglie e anziani ad avvicinarsi alla natura condividendo esperienze formative grazie al giardinaggio. Un’importante differenza tra Hortus Urbis e gli orti che verrebbero costruiti nell’area di Lambrate è che il primo è un area completamente pubblica in cui si svolgono laboratori di giardinaggio per adulti e bambini, invece gli orti di Milano sono dei piccoli spazi verdi in affitto recintati in cui ogni “affittuario” può decidere come gestire il suo “pezzettino” di verde. Tutti i GOC (Giardini-Orti Condivisi) di Zappata Romana puntano alla collettività e alla condivisione di esperienze, diversamente dagli orti milanesi, il cui obiettivo è di avvicinare la società milanese all’utilizzo del verde, pur mantenendo un concetto di individualità tra i differenti orti grazie ad una recinzione.
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