Caso studio_gruppo 3

Page 1

LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16 Prof. Antonella Bruzzese, Prof. Anna Moro Tutor: Luca Brivio, Paolo Maneo, Fulvia Proserpio Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea in Progettazione dell’Architettura

ASC! attivare spazi comuni

PALESTRA LUPO

CATANIA, 2013-2014 Un caso di “RiappropriAzione” Gruppo 3 FRANCESCA CRITELLI, CHIARA CRISA’, CHRISTIAN CIRACI, MATTEO CREMONESI

!

*


ASC! attivare spazi comuni.

Palestra LUPo Piazza Pietro Lupo, Catania 2013-2014

La Palestra LUPo, Palestra delle arti e delle culture, è un edificio sito nell’omonima piazza molto frequentata dai cittadini e vicina al centro storico di Catania. Dopo anni di degrado e di abbandono, l’edificio ha suscitato l’interessa di diverse associazioni cittadine, le quali si sono impegnate a riqualificare in parte lo stabile per restiuirlo ai cittadini, a loro volta coinvolti nel processo di riconfigurazione. La Palestra LUPo si offre come casa di attività ludiche, creative e culturali.

TIPOLOGIA DI PROGETTO: Riconfigurazione di uno spazio DIMENSIONI: 525 mq COSTI: 0 ATTORI: Associazioni cittadine promotrici GAR, Lomax, Mangiacarte. Associazioni coordinate Ciclofficina Etnea, il Gruppo Informale di Teatro dell’Oppresso Punteruolo, Circolo Faber e Collettivo Ananse.

2


LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

3


ASC! attivare spazi comuni.

TIMELINE

A seguito di un appalto per nove parcheggi, promosso dal comune, viene decretata la demolizione del cadente edificio, ma di fatto non si va oltre il transennamento del perimetro.

L’edificio nasce come Terminal Bus, data la vicinanza alla provinciale; ma la sua destinazione d’uso viene cambiata dal comune in corso d’opera, adibendola a palestra di scherma.

Anni ‘60

4

2007

Anni ‘80

2008

Con il ritiro di P. Timmonieri e di altre figure che avevano diffuso la scherma tra i giovani catanesi, la palestra viene chiusa e lasciata in uno stato di crescente abbandono. L’edificio viene occupato da abusivi, immigrati, senzatetto e sgombrata ripetutamente, intanto continua il suo degrado.

La palestra viene usata come rifugio di fortuna o addirittura abitazione di immigrati.


LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

Il comune procede all’ennesimo sgombero dell’edificio e per evitare che altri episodi si ripetano anche in futuro mura tutti gli accessi; ma inutilmente, dato che gli immigrati riesco a rioccuparlo.

Collaborando con l’amministrazione comunale, il GAR e altre associazioni smaltiscono i rifiuti che riempivano lo stabile, iniziando lavori di riconfigurazione per farne un polo della vita dei cittadini della zona, che vengono coinvolti.

La palestra resta aperta come centro di iniziative e attività culturali e artistiche per tutti i cittadini, promuovendo corsi, eventi e varie attività.

OGGI

2013

2011

2012 Il GAR, associazione cittadina, stanca di vedere tanto degrado occupa informalmente l’edificio con il fermo interno di volerlo restituire alla cittadinanza, specie giovane, come luogo dedicato alla cultura e alle arti. Inizia la “riapropriAzione”.

2014 La LUPo, Palestra delle Arti e delle Culture apre ufficialmente i battenti a tutto il quartiere, entrando finalmente in funzione.

5


ASC! attivare spazi comuni.

LUPo: LA STRUTTURA

La Palestra LUpO, palestra delle Arti e delle Culture, si situa su un lotto recintato di forma rettangolare libero su tutti e quattro i lati, con una lieve pendenza verso nord. L’edificio stesso è anch’esso di forma rettangolare con un’area di 525 mq calpestabili. Lo spazio circostante, pavimentato in cemento, è coperto sui lati lunghi da ampie tettoie che si estroflettono dalle murature tendendosi verso la piazza dal tetto piano. I fronti nord e sud sono scanditi dai pilastri in calcestruzzo armato dello scheletro strutturale; lo spazio tra gli interassi è tamponato con mattoni a vista, lasciando un nastro di finestre su tutti i lati dell’edificio. L’entrata principale è sull’asse centrale della facciata ovest; un altro ingresso è sul fronte sud e un ennesimo di servizio in corrispondenza dell’angolo nord-est (oggi murato). Da ovest, un corridoio funge da ingresso e da distributore a degli ambienti tutti di profondità pari a 4,40 m e tra 2m e i 4,40m di larghezza. Al centro vi è un unico ambiente, un tempo adibito a palestra, di 231 mq Tutti gli infissi sono in buono stato e funzionanti, ad eccezione di uno dei portoni d’ingresso che è attualmente murato.

CONTESTO

La Palestra delle Arti e delle Culture è sita al 25 di Piazza Pietro Lupo, in Catania. Due vie rettilinee di notevole lunghezza corrono da est a ovest, via Antonio di SanGiuliano e via Vittorio Emanuele II. Si congiungono (a est) con la strada statale, la quale segue il profilo costiero andando ad affiancare la ferrovia. In direzione nord-sud vi sono vie, ma di minor lunghezza e secondarie, collegate da qualche traversa; in particolare sono via Calì a ovest e via Spadaccini a est a delimitare la piazza, insieme alla sede del Sindacato Italiano Appartenenti alla Polizia a nord, e una cortina di edifici a sud. Ai margini dei marciapiedi non troppo larghi vi sono parcheggi molto affollati, altri sono invece al centro della piazza. La piazza viene a inserirsi al centro di alcuni isolati piuttosto densamente costruiti, che presentano tutti una disposizione degli edifici a formare una cortina continua in fregio alla via, accogliendo al loro interno delle corti, una paio delle quali sono anche piantumate. Gli edifici sono per lo più abitazioni di tre o quattro piani d’altezza, con la significativa eccezione di un fabbricato di nove piani sul lato est della piazza, che esula dal contesto anche per l’epoca di costruzione (gli altri edifici risalgono al XIX- inizio XX sec. i più recenti). Al pian terreno delle abitazioni vi sono negozi. Le attività più diffuse in piazza e nelle immediate vicinanze sono locali, bar, ristoranti; bed & breakfast e hotel. 6


LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

Un aspetto interessante da osservare sono gli enti correlati all’istruzione quali la Facoltà di Giurisprudenza su via SanGiuliano, la Facoltà di Scienze Politiche, il Liceo Classico M. Cutelli entrambi sulla via Vittorio Emanuele II; o i centri in cui si pratica uno svago colto (Compagnia Zappalà Danza, Gestione Cinematografi Cinema, Associazione Culturale Harpago Il Gatto Blu, il teatro Massimo Bellini). Piazza Pietro Lupo si colloca al centro di una serie di piazze che si situano: - lungo grandi vie come P.zza Manganelli, Majorana e Garofano su via SanGiuliano o P.zza San Placido, Cutelli su via Vittorio Emanuele II. - al convergere di varie strade dal percorso irregolare come P.zza Duca di Genova, San Francesco da Paola e Martiri della Libertà (da sud-ovest a sud-est). - tra gli isolati in modo da creare dei polmoni come P.zza Bellini cui si accede da una via a traffico limitato o la stessa P.zza Lupo. Ultimo dato saliente dell’area è la sua vicinanza al porto. CRITICITA’ E RISORSE DEL CONTESTO Piazza Lupo si situa in una zona di grande accessibilità sia pedonale che ciclabile, prossima ad assi che portano nel centro storico quali via Vittorio Emanuele II (a sud) e via Antonio di SanGiuliano (a nord), la prossimità al porto (a ovest), oltre che alla piazza Bellini dietro l’omonimo teatro (a est), la quale è foltamente frequentata da giovani nelle serate del fine settimana. Problematica però era la frequentazione di piazza Lupo da parte di persone che fanno uso di alcool e stupefacenti; oltre a crescenti azioni di violenza che si registravano sempre nello stesso contesto e alcuni episodi di abusivismo riguardanti i posteggi (non poco è il numero di automobili). Va pure considerata la presenza di immigrati non integrati in questa zona tra i quartieri Civita e San Berillo. Svariate sono le associazioni con sede nelle vicinanze che si propongono di offrire uno svago colto (Compagnia Zappalà Danza, Gestione Cinematografi Cinema, Associazione Culturale Harpago Il Gatto Blu, il teatro Massimo Bellini). Anche gli enti correlati all’istruzione quali la Facoltà di Giurisprudenza (su via SanGiuliano), la Facoltà di Scienze Politiche, il Liceo Classico M. Cutelli (entrambi sulla via Vittorio Emanuele II) incrementano la presenza di giovani durante la settimana. Oltre a queste e alle case dei cittadini, vi sono attività di ristorazione e alberghiere (ristoranti, bed and breakfast, bar) site per lo più al pian terreno degli edifici storici (XIX-XX sec.).

7


ASC! attivare spazi comuni.

Sistema delle circostanti.

piazze

Associazioni e servizi legati all’istruzione e alla cultura.

Associazioni Artistico-Culturali Liceo Classico M. Cutelli Sedi Universitarie Teatri 8


LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

Pianta dell’edificio.

Prospetti dell’edificio.

9


ASC! attivare spazi comuni.

PROTAGONISTI

I primi ad interessarsi dell’immobile sono stati i componenti di Gruppo di Azione e Risveglio (GAR), movimento spontaneo di cittadini cha hanno scelto di trasformare il disagio che provano di fronte allo stato di degrado della città in energia creativa di azione e di proposta. In particolare due associazioni, successivamente, hanno sposato la causa: -Lomax, associazione culturale la cui attività è incentrata sulla scoperta della fenomenologia musicale. -Mangiacarte, associazione di promozione sociale che nasce dal progetto di un gruppo di ragazzi catanesi. Oltre a queste, altre associazioni si sono poi fatte avanti collaborando attivamente: Ciclofficina Etnea, il Gruppo Informale di Teatro dell’Oppresso Punteruolo e le associazioni di promozione sociale, culturale e ambientale Circolo Faber e Collettivo Ananse. Inizialmente i destinatari dovevano essere giovani ed immigrati ma attualmente la Palestra è frequentata da cittadini di tutte le età, proprio perché si è pensato ad un percorso collettivo aperto a chiunque volesse parteciparvi e contribuire in un’ottica di reciprocità, trasparenza.

I PASSI DEL PROGETTO Nel 2012 il Gruppo Azione e Risveglio, molto attento agli spazi comuni della loro amata Catania, si interessa della ex-palestra comunale in piazza Lupo. Questo interesse era stato fomentato dai ripetuti episodi di occupazione abusiva da parte di immigrati e dal lungo periodo di degrado dello stabile, fatiscenza aggravata dalla sua posizione nevralgica che lo rendeva anche un luogo appetibile per una riqualificazione. Il dicembre dello stesso anno i volontari dell’associazione forzano l’ingresso, occupando in modo informale la palestra, mostrandosi da subito ben disposti a un dialogo con il comune, il quale per voce dell’assessore Girlando dà il benestare all’associazione. Il GAR collabora con altre due associazioni: Mangiacarte e Lomax, le quali non hanno dovuto chiudere le loro sedi nell’estate del 2014 per mancanza di fondi. Dare loro asilo rappresenta un’altro punto di interesse per gli occupanti. Il 1 giugno 2013 i membri delle tre associazioni capitanate dal presidente della GAR, Salvo Grillo, insieme all’azienda mista comunale Multiservizi hanno ripulito d’ogni rifiuto lo stabile. Il GAR si occupa della riqualificazione di casi di degrado, ma non ne prende la gestione, la quale è assunta da Mangiacarte, principalmente. 10


LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

Poco dopo intervengono altre associazioni che necessitano di uno spazio per le loro attività. Un primo intervento di riconfigurazione dell’ex-palestra è il rivestimento dell’esterno con sagome di atleti fatte con i manifesti elettorali messi a disposizione dall’Ufficio Affissioni Comunali (sempre primi di giugno 2013) per presentarla a tutta la cittadinanza come una “palestra per la ginnastica della mente a metà tra il muse e il centro di aggregazione”. In breve le associazioni e la cittadinanza che volesse partecipare viene coinvolta nella riabilitazione dell’edificio “che mira alla riabilitazione degli spazi urbani attraverso interventi di promozione culturale e artistica” . I giornali cittadini registrano le azioni salienti di questa “riappropriAzione” che viene promossa anche sui siti e i social delle associazioni. Vengono costituite squadre che si occupino di vari aspetti, dalla manutenzione al rapporto con l’amministrazione comunale; la gestione è demandata “a una rete aperta di associazioni e persone” . Sabato 13 dicembre 2014 la Palestra LUPo apre al pubblico con una partecipata inaugurazione, alla presenza anche di alcune figure autorevoli (assessori e docenti di diritto). All’interno è stato teso un telo per raccogliere la caduta di calcinacci; sono stati rimbiancati gli ambienti minori; molti arredati con librerie, tavoli, sedute; vi vengono portati libri, giochi per bambini e costumi per le rappresentazioni teatrali; viene predisposto anche un fornello, il quale funziona con una bombola essendo che l’edificio non è stato tuttora riallacciato alle condutture del gas e alla rete elettrica (si servono di un generatore); sono stati messi estintori e hanno dovuto riattare e ripulire grondaie e tubature occluse (resta però il problema dello scarico delle acque piovane data la mancanza di fondi per provvedere). Vengono avviate le attività culturali, creative e ludiche con la speranza di attirare giovani e coinvolgere cittadini dando nuova vita a uno spazio abbandonato (per esempio riuscendo a far terminare una delle vari cortei del carnevale 2015 proprio nella sua sede); si inizia anche la stesura di un codice etico di cui dotarsi. Tuttavia la permanenza delle associazioni non è garantita da “alcun documento o altro che certifichi la nostra presenza in questo spazio”. Il possesso dell’edificio era inizialmente oggetto di un contestazione giudiziaria tra il comune e la società edilizia che aveva vinto l’appalto per la realizzazione di nove parcheggi sotterranei nella città. Il possesso dell’edificio era inizialmente oggetto di un contestazione giudiziaria tra il comune e la società edilizia che aveva vinto l’appalto per la realizzazione di nove parcheggi sotterranei nella città. 11


ASC! attivare spazi comuni.

Di questo progetto soltanto uno, il parcheggio di piazza Europa, è stato realizzato; l’interruzione dei lavori - compresi quindi quelli che stavano per essere avviati nel 2007 sull’ex-palestra - è per motivi dibattuti. Ad oggi la realizzazione del progetto è ufficialmente in corso, ma i tempi di realizzazione restano incerti; la LUPo verrebbe a essere l’ultima di queste costruzioni in ordine di esecuzione. La precarietà della loro permanenza è quindi il principale problema di questa iniziativa, oltre ad aspetti più tecnici legati al sostentamento economico (per cui si organizzano eventi, mercatini, spettacoli, serate musicali... senza scopo di lucro) e alla manutenzione del tetto (fluorescenze che ostruiscono le tubature, infiltrazioni d’acqua, acque stagnanti nelle coperture), benché il comune si fosse impegnato a occuparsene. Il GAR in collaborazione col comune si è rivolto all’architetto Elisa Mazza, che, con una squadra di esperti, sta elaborando una proposta di regolamento riguardo il riuso temporaneo dei beni immobili proprietà del comune catanese. Il comune recentemente sta avanzando continue lamentele e rimostranze adducendo come movente la sicurezza; a detta degli ocupanti è questa una strategia per ottenere lo sgombero dell’edificio in modo che non ci siano ostacoli al progetto dei parcheggi. Intanto il “Lupo laboratorio urbano popolare. Palestra delle arti e delle culture” continua a promuoversi sui social raccogliendo iscritti.

12


LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

Incontro di coordinamento delle attivitĂ laboratoriali.

Prime ipotesi di utilizzo dello spazio.

13


ASC! attivare spazi comuni.

ASPETTATIVE E PROPOSITI

Il progetto è nato con l’obiettivo di far rivivere un immobile abbandonato al degrado rendendolo un centro di quartiere polivalente e funzionale, in grado di ospitare eventi culturali e artistici, specialmente quelli promossi dalla cittadinanza attiva. Trasparenza, sostenibilità, darsi un codice etico, ampliare gli orizzonti culturali tramite il contributo di tutti sono stati gli scopi, così che la riappropriazione e la gestione condivisa di un bene comune è diventata un laboratorio di partecipazione civica.

I RISULTATI

Proprio nell’ottica della trasparenza e della volontà di coinvolgere più persone possibili, è stato realizzato e reso pubblico un modulo da compilare qualora si volesse proporre un’attività al Lupo. La richiesta viene accettata solo se conforme al codice etico, anche questo visibile sul sito. La riattivazione della Palestra ha generato la costituzione di gruppi di lavoro, ognuno con un compito ben preciso: il gruppo per la manutenzione, che si occupa di sistemare materialmente l’edificio; quello per i rapporti con le istituzioni; un altro per la comunicazione tramite social network. Nadia Arancio, che si occupa dell’informazione, è stata disponibile ad un confronto, grazie al quale è chiaramente emerso che “il Lupo è una scommessa” per gli abitanti di Catania che credono nella causa. Di certo ognuno è consapevole del fatto che si tratti di una “Riappropriazione temporanea”, considerato che i lavori per la costruzione di uno dei nuovi parcheggi, previsti a Catania, sembra essere più vicina del previsto. Tuttavia, spiega la stessa Nadia, ciò non deve essere necessariamente un ostacolo, anzi, fa sì che questa realtà non debba preoccuparsi troppo del futuro quanto del presente, vivendolo con la “leggerezza” di un bambino che segue un laboratorio di riciclaggio.

14


LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

Attività ricreative.

Serata musicale.

15


ASC! attivare spazi comuni.

OCCHI SU LAMBRATE

Il caso della Palestra LUPo, ci ha mostrato un esempio valente di come un edificio trascurato e in sempre crescente degrado, possa riacquistare un ruolo significativo, non solo per i membri di un’associazione, ma per i cittadini, specialmente giovani e non. Ci ha insegnato il potenziale che edifici, cadenti prossimi alla demolizione possono ancora avere e soprattutto dare a chi è costretto a dispiacersi di viverci vicino. Questo ci ha offerto una nuova luce sotto cui guardare alcuni edifici degradati di Lambrate; edifici che costituiscono un problema per i lambratesi a causa soprattutto della presenza di indesiderati che vengono a installarvisi abusivamente aggravandone il degrado e che sono percepiti come corpi estranei. La medesima Palestra LUPo aveva questo problema, ora offre più di un servizio mancante a quella zona di Catania. Allo stesso modo i campi sportivi lasciati alle erbacce dell’ex-liceo Manzoni verrebbero a risolvere la mancanza di un servizio a Lambrate. Non meno ricco di potenziale è la mensa di Rubattino, un caso che presenta molte analogie con quello catanese.

MENSA DI RUBATTINO

La mensa detta di Rubattino per la sua vicinanza al quartiere così chiamato, era quella delle fabbriche Innocenti. E’ un edificio rettangolare di dimensioni piuttosto considerevoli sito vicino al grande complesso residenziale ed a due vie di un certo calibro quali: via Rubattino e via Pitteri. Prossimo è anche il teatro dei Martinitt e il campus universitario, il che ne fa una posizione favorevole, tuttavia non sfruttata come nel caso della Palestra Lupo. L’edificio, insieme a quello antistante, è però usato come abitazione abusiva da parte degli immigrati, ai quali si imputano i furti che si ripetono sempre più frequenti (specie ad agosto) e gli scippi. Questo ha creato un clima di insicurezza per moltissimi, parallelamente di indignazione; indignazione che ha coinvolto l’amministrazione Pisapia, la quale è stata criticata come inefficiente dai giornali locali, dai portavoce delle associazioni sia da parte dei cittadini lambratesi. Più ancora che nel caso esaminato, la cittadinanza rappresenta una voce forte e insistente che lamenta un problema di tutta urgenza. La mensa è stata sgombrata una prima volta, ma dopo poco rioccupata. L’assessorato ne aveva decretato l’abbattimento per Natale 2014, ma senza conseguenze, come nel caso catanese. Il 15 settembre dell’anno scorso i cittadini, insieme ad alcuni politici, membri del comune... sono scesi in piazza Vigili del Fuoco per una camminata di quartiere sulla sicurezza, organizzata da Lambrate Informa. L’associazione ha preso specialmente in interesse il caso con il forte intento di riportare Lambrate a quel clima per cui “da bambino giocavo a pallone in piazza delle Rimembranze”. L’edificio è al centro dell’attenzione non solo di associazioni e cittadini ma anche delle autorità politiche, che attribuiscono il ritardo degli interventi a procedimenti legali e giuridici. 16


LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

EDIFICIO IN VIA BISTOLFI 6

All’angolo di via Bistolfi con via Cima si trova uno stabile di sei piani parzialmente costruito, attualmente affidato a un curatore fallimentare e al giudice delegato dal Tribunale di Milano, dato che l’impresa edile che aveva iniziato il cantiere nel 2005 non lo terminò per fallimento, dichiarato nel 2011. Da allora l’edificio è “in stato di abbandono con interventi edilizi non completati” (secondo la perizia, costruito solo nello scheletro strutturale, eccetto per il pian terreno e il primo che sono stati murati e messi in sicurezza nel 2013). Nel 2014 i circa 80 ROM che avevano occupato l’edificio, arrivando anche ad affittarlo ad altri della stessa etnia, sono stati allontanati dalla polizia, intervenuta anche su pressione dei cittadini che abitano lì di fronte e che si sentono continuamente esposti al rischio di furti, scippi, violenze; oltre che sdegnati per le preoccupati condizioni igieniche (acqua stagnante, feci, fluorescenze...). L’edificio resta evidentemente privo di un completamento, oltre che la messa a norma; tuttavia la sua vocazione residenziale, nonché la prospicienza a una zona residenziale lo rendono piuttosto interessante per una riqualificazione, considerata anche la flessibilità di quanto è stato costruito.

EX-LICEO MANZONI

L’edificio appartiene al Pio Albergo Trivulzio, il quale lo aveva dato in affitto al comune milanese fino all’estate 2011. Con il trasferimento della scuola in via Deledda prima, e poi la scadenza del contratto con l’A.D.S. Algo (società sportiva lambratese fondata nel 1994) a fine giugno del 2013, l’edificio rimasto deserto è stato messo all’asta per sanare il bilancio. L’assenza di acquirenti ha lasciato l’edificio sprofondare nel degrado, pur essendo prossimo al Campus Martinitt (che ha in concessione parte del corpo ovest), al campus universitario e a Rubattino, di cui circa cento famiglie avevano iscritto i propri figli all’Algo. L’edificio necessita di ristrutturazioni ed è prossimo alla tangenziale est; però è dotato di un ampio spazio di rivalsa tra il Parco delle Acque e il Parco Forlanini e di due campi da calcio; che, oltre a quello in via Feltre, sono gli unici non oltre Ortica. Questa dotazione è senz’altro una potenzialità non trascurabile per incoraggiare il riuso e la riconfigurazione di almeno alcuni spazi della scuola, considerato che anche la Palestra LUPo veniva a colmare una mancanza di alcune attività nel quartiere.

17


ASC! attivare spazi comuni.

VIALE DELLE RIMEMBRANZE

La palestra in Piazza Pietro Lupo è stata per anni soggetta all’occupazione di immigrati, che nonostante gli sgomberi, tornavano ad occupare la struttura. L’edificio è situato in una zona piuttosto centrale e molto frequentata, ragion per cui l’occupazione non avrebbe potuto passare inosservata agli occhi della popolazione di Catania. Proprio il fatto che una struttura comunale venisse utilizzata abusivamente e che ne fosse negato, quindi, l’utilizzo al servizio della comunità, potrebbe essere uno dei motivi che hanno spinto le associazioni cittadine a intervenire e procedere nella trasformazione dell’edificio in un luogo aperto alla popolazione, centro di condivisione e coinvolgimento, sede di attività ed iniziative artistiche e culturali. L’area di Lambrate a Milano è una zona molto ricca di edifici che lasciati allo stato di abbandono non sono sfruttati al servizio della collettività. Esiste però un forte punto di contatto anche tra il caso della Palestra Pietro Lupo e il caso di Viale delle Rimembranze, nonostante il caso Milanese non riguardi un edificio. Infatti Viale delle Rimembranze è uno spazio verde che al momento nella maggior parte delle ore della giornata accoglie immigrati e senza tetto, che trovano riposo sulle panchine. Essendo la piazza un luogo pubblico aperto, questa non si può definire una vera e proprio occupazione, tuttavia la costante presenza di queste persone nega l’utilizzo dell’area da parte del resto della popolazione. Anche caso del Viale delle Rimembranze, l’occupazione e l’utilizzo inappropriato dello spazio potrebbe essere stato in passato e potrebbe ancora essere motivo per le associazioni della zona (Made in Lambrate etc) per intervenire sull’area.

18


LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

19


ASC! attivare spazi comuni.

FONTI

-http://catania.meridionews.it/articolo/9257/gar-e-comune-collaborano-per-piazza-lupo-continua-lariappropriazione-dellex-palestra/ -http://www.labsus.org/2015/01/catania-palestra-abbandonata-riapre-grazie-ai-cittadini/ -http://catania.meridionews.it/articolo/35168/catania-verso-un-regolamento-per-i-beni-comuni-lesperto-pubblici-oprivati-si-usino-per-fini-sociali/ -http://catania.meridionews.it/articolo/41955/p-zza-lupo-parcheggiatore-aggredisce-poliziotti-algerino-32ennearrestato-per-violenza-e-lesioni/ -http://www.palestralupo.it/ -http://www.newsicilia.it/cultura/straordinario-risveglio-palestra-lupo-catania/51026 -http://www.argocatania.org/2014/12/11/lomax-e-mangiacarte-una-palestra-abbandonata-per-un-progetto-comune/ -www.architetticercasi.it - http://www.newsicilia.it/cronaca/attivisti-piazza-pietro-lupo-battaglia-non-si-arresta/46547 -http://www.pressreader.com/, -http://www.ilgiornale.it/news/milano/furti-e-degrado-cos-lex-fabbrica-mano-ai-rom-1163749.html -http://lambrate.milanotoday.it/manifestazione-lambrate-informa-16-settembre-2015.html -http://lambrate.milanotoday.it/rom-via-bistolfi-lambrate.html http://www.facebook.com/MilanoToday -http://lambrate.milanotoday.it/vendita-area-ex-manzoni-rubattino.html -https://www.google.it/#q=larepubblica+Rom+in+via+Bistolfi+a+Lambrate+ -http://www.ilgiornale.it/news/milano/occupazioni-e-sporcizia-lambrate-oltre-i-binari-terra-1059102.html -https://www.youtube.com/watch?v=pqtMb7vu7CM -https://www.youtube.com/watch?v=m8pH4QjLnME -http://www.newsicilia.it/cultura/catania-via-attivita-culturali-palestra-lupo/50996, febbraio 2015 Intervista a Nadia Arancio, membro della Mangiacarte coinvolto nella gestione della Palestra LUPo

20


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.