LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16 Prof. Antonella Bruzzese, Prof. Anna Moro Tutor: Luca Brivio, Paolo Maneo, Fulvia Proserpio Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea in Progettazione dell’Architettura
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ORTI DELLA BERGAMELLA SESTO SAN GIOVANNI, 2011-2017
OPERA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNO SPAZIO VERDE Gruppo 7 YLENIA CLEOPAZZO, ALTEA GIULIANA CLERICI, SILVIA COMMISSARI, LUCREZIA CORNA
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ORTI DELLA BERGAMELLA SESTO SAN GIOVANNI 2011-2017
Gli orti della Bergamella sono un progetto di riqualificazione di una zona verde, negli anni occupata dai cittadini che avevano creato un sistema di orti abusivi, talvolta attrezzati con capanni in muratura. Quella che poteva diventare una relazione difficile e una contrapposizione tra Comune e ortisti, è diventata invece, un rapporto collaborativo (dalla fase di smaltimento alla fase di costruzione). Partendo dall’ascolto delle storie degli ortisti si è riuscito a creare le condizioni di dialogo sufficienti per proporre la costruzione di orti non più abusivi e non più collocati in una zona di degrado e fortemente inquinata. L’orientamento è stato quello di un modello di orti urbani capace di superare il concetto di attrezzatura ad uso individuale per affermare quello di servizio collettivo e spazio comune. Il progetto consiste quindi nel recupero di uno spazio degradato, senza però negarne la ‘‘vocazione’’ che si è consolidata nel corso del tempo.
TIPOLOGIA DI PROGETTO: progetto di recupero condiviso di un’area occupata abusivamente DIMENSIONI: totale area PII 240000 mq area parco 172000 mq area dei singoli orti 50 mq area orti Or.Co. 200 mq COSTI: 1.800.000 € ATTORI: Comune di Sesto San Giovanni Cooperativa UniAbita Italia Nostra onlus Parco Media Valle del Lambro Vecchi e nuovi ortisti 2
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TIMELINE DI PROCESSO
OTTOBRE, PRESENZA DI ORTI ABUSIVI
14 FEBBRAIO, INIZIATI I LAVORI DI SMANTELLAMENTO E DECOSTRUZIONE
2010
2011
2012
2013
OTTOBRE, SI AVVIA LA FASE DI COSTRUZIONE DEI NUOVI ORTI
9 NOVEMBRE, PRIME ASSEGNAZIONI DEI NUOVI ORTI
23 MARZO, INAUGURAZIONE DEI PRIMI 65 ORTI (SU 100)
Si è proceduto con le assegnazioni dei primi 50 orti, con i rappresentanti degli ortisti, del Comune di Sesto S. Giovanni, del Parco Media Valle del Lambro, di Uniabita e gli operatori del Centro per la Forestazione Urbana.
Dopo i primi 50 orti, il progetto si è ampliato con la costruzione di altri 15 orti. Inoltre il Parco PMVL ha promosso il progetto di un pozzo di prima falda per irrigare gli orti risparmiando acqua più pregiata.
Esplorazione dell’area, presenza massiccia di orti spontanei che porta i residenti a recarsi in comune a discapito degli ortisti. Paura dei proprietari degli orti abusivi di perdere il “proprio” terreno. 4
37 ortisti hanno prestato il proprio lavoro volontario per la realizzazione dei primi due lotti con il coinvolgimento della comunità.
MARZO, COSTRUZIONE CAPANNI NEGLI ORTI DI VIA LIVORNO
GENNAIO, TERMINATI I LAVORI DI COSTRUZIONE DEGLI ORTI
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PRIMAVERA, ULTIMATO IL TERZO LOTTO E IL TERZO CAPANNO
2014
IN CORSO UN PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN ORTO CONDIVISO
2015
OTTOBRE PREMIAZIONE SMAU “SMART COMMUNITIES”
2 OTTOBRE, PREMIAZIONE EXPO, “LA CITTA’ DEL VERDE”
Gli orti della Bergamella rappresentano un esempio di riqualificazione ambientale basata sulla mobilitazione delle risorse e dell’intelligenza collettiva, un esempio di recupero del territorio inclusivo.
La città di Sesto San Giovanni ha ricevuto il premio per la sezione “Orti urbani, orti didattici e parchi agricoli” per la realizzazione, la gestione e la crescita degli orti della Begamella.
MARZO, DENUNCIA DELL’ASSOCIAZIONE SOTTOCORNO
2016
2017 OTTOBREDICEMBRE, ULTIMAZIONE DEL PROGETTO
Gli orti della Bergamella saranno annaffiati con l’acqua di prima falda, ma questa risulta inquinata, a tal punto da essere previsto un consistente piano di bonifica.
“si creeranno due specchi d’acqua che tramite canali (e l’utilizzo delle vecchie rogge) porteranno l’acqua agli orti”. consigliere del terzo lotto.
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DOVE? Gli orti della Bergamella si collocano nella periferia a Sud-Est di Sesto San Giovani, al confine con Milano. Essi si inseriscono nel percorso di trasformazione della porzione sud del Parco Media valle del Lambro che si estende per circa 660 ettari lungo il corso del fiume Lambro, tra i comuni di Monza, Brugherio, Cologno Monzese, Sesto San Giovanni e Milano, e costituisce una cerniera di un sistema verde di scala metropolitana. L’estensione dell’area della Bergamella è di circa 20 ettari e si pone in continuità con i 25 ettari del Parco Adriano di Milano (di cui 15 già realizzati) e con i 5 ettari del centro sportivo Manin. <-L’immagine accanto rappresenta l’intero Parco Media Valle del Lambro e l’ipotesi di ampliamento dello stesso.
La Bergamella
La Bergamella è una vasta area non edificata, con una superficie di circa 240.000 mq. E’ delimitata a nord dalla via F.lli Di Dio all’altezza dell’antico borgo rurale di Cascina Gatti, a est dal centro sportivo Manin e da via Manin, a sud dal confine con il Comune di Milano e a ovest da via Livorno. Tutta l’area fino a pochi anni fa si presentava come una zona periferica, inquinata, occupata abusiamente e con un urgente bisogno di un intervento per la bonifica e la riqualificazione. Proprio per questo il progetto di riqualificazione va oltre agli orti urbani e ingloba un nuovo parco del quale ora è presente il cantiere, e degli edifici residenziali a Nord-Est di esso. Il parco in questione sarà direttamente collegato con le circostanti aree verdi del quartiere, con il sistema del Naviglio della Martesana e con le aree a parco realizzate a Milano, e l’inserimento di nuovi edifici residenziali.
L’area degli orti
A Nord degli orti è presente una zona residenziale, mentre a Sud confinano con il parco Adriano e a Sud-Ovest con il quartiere Adriano: un’altra zona residenziale. A Est è presente un’area industriale e più precisamente un depuratore delle acque collocato a pochi metri da un inceneritore. Pochi metri più a Nord degli orti passano inoltre i tralicci della corrente che causano inquinamento acustico. Infine a Nord-Est si nota, oltre alla presenza di una biblioteca comunale e di alcuni campi da gioco, un’area di cantiere destinata al parco della Bergamella. 6
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Orti della Bergamella Parco Adriano, spazi verdi Depuratore Fiume Inceneritore, zone industriali Aree trasformate e in trasformazione Quartiere Adriano, zone residenziali Servizi
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COME INIZIA LA STORIA? La bergamella è un’area che si configura marginale, sia in senso geografico, per la sua posizione periferica, che per gli usi illeciti che la interessavano, da quelli più gravi come le discariche abusive fino a quelli meno impattanti come lo svolgimento di funzioni compatibili. Fino a pochi anni fa, infatti, la zona era una sorta di luogo di nessuno, un’area degradata dove alcuni cittadini si erano ricavati senza una particolare organizzazione, piccoli spazi di coltivazione dove raccogliere qualche ortaggio. Prima dell’opera di bonifica, quindi, l’area era occupata da roulotte, capanne e anche edifici in muratura; alcuni cittadini avevano creato abusivamente dei recinti che cercavano di mantenere al meglio in modo da non vedersi espropriati dall’orto che avevano costruito. Col passare del tempo però l’area diventava sempre più inquinata tanto da sembrare una vera e propria discarica; un posto per niente piacevole e sicuro, pieno di rifiuti talvolta tossici, che ha portato i cittadini in Comune con la richiesta di una bonifica e riqualificazione della Bergamella. ‘‘La storia inizia con l’esplorazione del territorio, non con gli strumenti con cui si rileva lo spazio, ma con quelli con cui si misura il tempo. Con l’udito, prima che con la vista, ascoltando le storie che gli ortisti della Bergamella raccontavano. Un ascolto che ha creato le condizioni di dialogo sufficienti per proporre a questi ortisti, definiti non più abusivi ma spontanei, una possibilità di riscatto sociale: da clandestini dello spazio negato a protagonisti di una storia capace di elevare questo spazio al rango di luogo.’’
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GLI ATTORI DELLA RINASCITA Al progetto di demolizione e ricostruzione degli orti hanno preso parte diversi enti: il Comune di Sesto San Giovanni (città caratterizzata dalla presenza storica di grandi industrie, oggi dismesse e che sta attuando una politica per la riconversione di queste aree) che fa da promotore e gestore dell’area e si occupa dell’asportazione dei rifiuti; la Cooperativa UNIABITA finanziatrice del progetto e interessata alla bonifica dei suoli e alla riqualificazione urbana; il progettista architetto Carlo Masera; il Parco Media Valle del Lambro, che è il soggetto gestore dell’area all’interno di cui si trovano gli Orti della Bergamella; Italia Nostra onlus con gli operatori del Centro per la Forestazione Urbana (CFU); oltre ai 62 ortisti, che aiutati dagli operatori del CFU, sono intervenuti sugli orti abusivi per smantellarli e riorganizzare nuovi orti condivisi. Il progetto infatti è stato realizzato in modo tale che anche il personale non specializzato in opere edili (come gli ortisti), potesse facilmente realizzarlo. Alla base dell’intervento e della creazione degli orti vi è la partecipazione diretta dei cittadini che ha portato ad una trasformazione urbana e nuove forme di coesione sociale. Infatti, prima dei lavori, è stato stretto un patto sociale con gli ortisti basato su alcuni principi: assegnazione dei nuovi orti sulla base di una graduatoria pubblica; punteggio alto in graduatoria a chi partecipa allo smantellamento dei vecchi orti; assegnazione di nuovi orti solo a chi partecipa attivamente alla loro costruzione; realizzazione di nuovi orti dopo aver finito di smantellare quelli abusivi.
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IL PROGETTO Il progetto prevede la realizzazione di tre lotti di orti, per un totale di 100 orti, oggi ampliati a 117: 36 nel primo lotto; 40 nel secondo lotto; 42 nel terzo lotto. Questi orti sono tutti di circa 50 metri quadrati ciascuno, tranne gli orti condivisi che hanno un’area di 200 metri quadri. Per la costruzione di essi il progetto prevede la sostituzione dei vecchi capanni con nuove costruzioni in legno, una per ogni lotto, con spazi privati per gli attrezzi e spazi per le attività sociali. Vede i tetti a sud predisposti per l’installazione di impianti fotovoltaici per rendere autonoma la struttura dal punto di vista energetico; per far fronte alla necessità di acqua predispone torri realizzate con vecchi tubi Falk per la raccolta e l’erogazione di acqua piovana, che saranno collegati a pompe che prendono l’acqua della prima falda, non potabile (oggi però l’acqua è ancora presa dall’acquedotto). Si tratta di un’opera di ingegneria idraulica “spontanea”. Il progetto comprende anche la creazione di due orti con area maggiore che prendono il nome di OR.CO (ORti COndivisi) e sono appezzamenti affidati a più ortisti che li gestiscono collettivamente dividendosi il carico di lavoro. E’ stato inoltre realizzato un orto per un cittadino con disabilità motorie, con percorsi accessibili e il piano di coltura rialzato.
Il progetto non è ancora ultimato Oggi l’acqua proviene ancora dall’acquedotto, ma non sarà sempre così. La scadenza entro la quale l’acqua dovrà essere presa dalla prima falda sarà la fine del 2017,quando dovranno essere reallizzati due specchi d’acqua con un sistema di canali che sfrutta le vecchie rogge. Verranno poi installate due pompe che eviteranno che l’acqua rimanga ferma. Per il futuro si prevede anche l’aggiunta di altri dieci orti al primo lotto.
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Riqualificazione forestale Nuova forestazione Prato fiorito Tappeto erboso Orti
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LE FASI DEL PROGETTO Esplorazione del territorio
La prima azione verso la creazione del progetto è stata quella di censire gli orti abusivi e gli ortisti, ascoltare le loro voci e capire come muoversi fino all’idea di coinvolgere gli ortisti nella progettazione e realizzazione dei nuovi orti. Si sono creati poi dei gruppi di lavoro per lo smantellamento e la costruzione dei nuovi orti. Prima di iniziare i lavori però gli ortisti volontari hanno partecipato a un corso di formazione di sicurezza sul lavoro al fine di poter operare senza rischi.
Decostruzione e progettazione
Il secondo passo è stato quello di ripulire l’area dai rifiuti presenti e smantellare l’edificato. Gli orti spontanei infatti non sono stati demoliti: sono stati decostruiti attraverso una attività di separazione dei diversi tipi di materiali. Questo lavoro ha visto la collaborazione di 62 ortisti (vecchi e nuovi) che in 783 giorni per un totale di circa 3083 ore hanno differenziato e smaltito: Eternit 15 quintali Rifiuti misti 4.830 quintali Macerie edili 3.460 quintali Plastiche 83,6 quintali Vegetale 60 quintali Legname 1.820 quintali
Costruzione
Alla conclusione delle fasi di decostruzione e di progettazione è iniziata la costruzione dei nuovi orti. Prima di tutto sono stati fatti gli scavi con un piccolo escavatore col quale sono stati effettuati anche i riporti di terreno (l’utilizzo dei mezzi meccanici è stato ridotto al minimo in modo che il lavoro fosse adatto anche a non professionisti del settore), poi sono stati realizzati i plinti di fondazione, infine i nuovi capanni comuni sono stati assemblati. I pezzi di questi capanni sono arrivati dalla falegnameria in forma di kit di montaggio, progettati con l’obiettivo della massima riduzione degli scarti di produzione e della massima facilità di montaggio (ciascun elemento poteva infatti essere assemblato da terra, lavorando in perfetta sicurezza senza la necessità di usare scale o ponteggi). Infine sono state effettuate le opere di finitura, tracciamento e delimitazione dei nuovi orti: in ogni fase gli ortisti, vecchi e nuovi, assistiti dagli operatori del CFU, sono stati presenti in cantiere in un’opera di costruzione partecipata che ha generato un senso di appartenenza a questo nuovo luogo. 12
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Nella pagina: uno dei cumuli di rifiuti raccolti durante la bonifica, i proprietari degli orti abusivi e i futuri ortisti collaborano alla costruzione dei nuovi capanni, il dettaglio di un capanno.
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UN PROGETTO CHE HA PORTATO BENEFICI Gli orti della Bergamella rappresentano un esempio di riqualificazione ambientale a favore della comunità, che si basa sulla mobilitazione delle risorse e della collettività. I benefici sono visibili sia nel processo di smaltimento dei vecchi orti, a costi contenuti grazie al lavoro volontario, sia nel progetto di riqualificazione dell’area. Infatti una zona marginale e degradata della città è stata resa uno spazio di sperimentazione sociale, di produzione agricola e luogo di didattica ambientale per le scuole e i cittadini, progettato per una piena sostenibilità ambientale e una gestione a impatto zero. Inoltre, gli orti della Bergamella che erano un tempo spazio marginale e nascosto, sono ora al centro del sistema ciclopedonale del parco e saranno inglobati nel parco stesso; le aree verdi circostanti a essi infatti, che ora sono aree di cantiere o aree incolte, entreranno a far parte del parco.
LE VOCI DELLE AUTORITÀ... Gli orti della Bergamella ci dicono della bellezza del fare, ci dicono del creare spazi per le persone singole, ma anche spazi solidali. Ci narrano di un progetto di aggregazione e di speranza in città. Monica Chittò, sindaco Sesto S.G. 100 racconti X 1 parco è la storia di un piccolo miracolo metropolitano: la riappropriazione collettiva di uno spazio caduto nell’oblio, la sua elevazione al rango di luogo. Luca Ceccattini, presidente PMVL Gli orti che presentiamo sono il frutto di una straordinaria partecipazione che mi auguro prosegua, consolidando questo spazio di condivisione e aggregazione a partire dalla passione per coltivare la terra. Elena Iannizzi, assessora all’ambiente Sesto S.G. Frutto di una collaborazione virtuosa tra soggetti pubblici e privati, il progetto degli orti ha restituito alla comunità un luogo dove identità, appartenenza e volontà di migliorare sono divenuti patrimonio condiviso. Gian Matteo Marangoni, presidente Cooperativa Uniabita Insieme, con gli orti urbani coltiviamo una città migliore: più sostenibile, solidale, sicura, e più bella. Alessandro Casati, responsabile Ufficio Tecnico PMVL 14
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L’orto non è più attività da tempo libero marginale, ma centro di socialità, qualità del vivere e qualità dell’ambiente urbano. Silvio Anderloni, CFU Italia Nostra O.R.T.I.B.E.R.G.A.M.E.L.L.A. (Ostinata Riqualificazione dei Territori Investendoli di Bellezza E Risorse di Gente Ansiosa di Mostrare Energia, Lavoro, Libertà e Amore). Carlo Masera, progettista orti della Bergamella
...E DEGLI ORTISTI Tutti gli ortisti intervistati hanno detto di essere contenti di avere un appezzamento di terreno nel quale coltivare e che amano il clima che si è instaurato tra di loro. Girando per gli orti abbiamo infatti osservato molte persone apparentemente felici di dedicare il loro tempo alla terra e abbiamo respirato un clima di affetto reciproco e serenità. Di seguito sono riportate le parole di uno dei due consiglieri del terzo lotto. ‘‘E’ un bel progetto quello degli orti, ci teniamo a mantenerli in buono stato. Tra gli ortisti si è creato un bellissimo rapporto, facciamo molte feste tutti insieme: lo spazio ci permette di fare delle grigliate! A me piace molto stare qui anche per la fauna: si vedono spesso i fagiani con i loro bellissimi colori, ci sono dei furbi pappagallini che mangiano i piselli aprendo il baccello e poi tantissime rane (che sono molto utili perchè mangiano gli insetti). Gli orti sono stati affidati tramite una graduatoria, gli ortisti pagano un affitto e hanno in affidamento l’orto per dieci anni, ovviamente rispettando il regolamento! Alcuni orti sono affidati solo a delle donne: sono fantastiche! L’anno scorso sono riuscite a far crescere i meloni, noi credevamo che non ci sarebbero mai riuscite, ma li abbiamo visti crescere e li abbiamo anche assaggiati, erano dolcissimi! Nel tempo abbiamo imparato tanti trucchi (abbiamo anche seguito dei corsi) e usiamo un concime biologico. E’ fantastico perchè riusciamo a coltivare di tucco, come i carciofi, le fragole.. Gli alberi che vedi qui intorno ci sono sempre stati, anche prima dello smantellamento. [...] Problemi? Sì, ci sono dei problemi! Subiamo spesso dei furti, ci sono tante persone senza un lavoro qui, sicuramente sono loro che entrano per prendere qualcosa da mangiare. Ci sono anche dei problemi più seri: per esempio i tralicci della corrente che passano proprio qui di fronte, o l’inceneritore più in fondo, collocato accanto al depuratore dell’acqua. Crediamo che sia colpa loro se si sono verificati 36 casi di tumori qui, e siamo molto preoccupati.Nella prossima assemblea con Fabri, il direttore degli orti, e con Iannizzi, il sindaco, vogliamo chiedere di sotterrare i tralicci prima della piantumazione del parco, e di eseguire e pubblicare i controlli dell’acqua di prima falda trimestralmente.’’ 15
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In queste pagine: una foto scattata a ovest degli orti, raffigurante a destra gli stessi e a sinistra lâ&#x20AC;&#x2122;area destinata al parco Bergamella; mentre in fondo si possono notare lâ&#x20AC;&#x2122;inceneritore e alcuni dei tralicci della corrente. La roggia che passa a sud degli orti, il capanno del primo lotto con lo spazio adibito a riunioni e incontri vari, il capanno del secondo lotto.
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In queste pagine: una vista degli orti “spontanei” antecententi al progetto di riqualificazione, una vista del secondo lotto in cui è presente un orto attrezzato per una persona con limitatae capacità motorie, uno schema raffigurante l’excursus progettuale.
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Orti abusivi
Rabbia e paura dei proprietari degli orti abusivi di perdere il ÂŤproprioÂť terreno
Patto tra comune e associazioni per finanziamenti e gestione del processo sociale
Esplorazione del territorio
Coinvolgimento della comunitĂ
Progetto di Carlo Masera
Inizio lavori di decostruzione e smantellamento
Costruzione dei nuovi orti e dei nuovi capanni
Regolamento orti e assegnazione agli ortisti in base ad una graduatoria
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CONFRONTO CON LAMBRATE Progetto che parte dall’ascolto dei cittadini Come per gli orti della Bergamella, anche i residenti di “Viale delle Rimembranze di Lambrate” sono favorevoli ad un progetto di riqualificazione. Per Viale delle Rimembranze esiste già un’idea di progetto volta a trasformare lo spazio in giardino condiviso, questo progetto, come quello degli orti della Bergamella, è frutto dell’ascolto dei cittadini e della volontà di coinvolgere gli stessi. Grazie a questo la popolazione ha manifestato e condiviso le potenzialità̀ della trasformazione.
Riqualificazione del territorio Come per l’area degli orti della Bergamella l’obiettivo principale del progetto ‘Giardino Condiviso’ è il recupero dell’area, la sua riqualificazione a beneficio della cittadinanza, il contrasto al degrado e all’insicurezza e la promozione della coesione sociale nel quartiere.
Occupazione abusiva Anche il viale delle Rimembranze è stato occupato abusivamente dall’uso illecito da famiglie di nomadi e persone senza fissa dimora. A Sesto San Giovanni, l’area degli orti della Bergamella era dismessa e gli ortisti se ne sono appropriati abusivamente. A Lambrate, viale delle Rimembranze è un luogo pubblico, da considerare come “un giardino della memoria” della Grande Guerra (proprio per questo è chiamato viale e non piazza). Gli abitanti del quartiere fanno un uso sporadico della piazza e solo di passaggio; i giardini, spesso, non sono in alcun modo accessibili ai cittadini e lo spazio è vissuto come luogo non sicuro. Sono entrambi casi di occupazione abusiva, ma a Lambrate la situazione preoccupava i residenti dal punto di vista della sicurezza, mentre nell’area della Bergamella i cittadini erano preoccupati per la massiccia presenza di rifiuti, talvolta tossici.
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Collocazione A Sesto San Giovanni gli orti sono ubicati in un’area isolata e considerati come un’aerea più trascurata rispetto al preesistente Parco Adriano. La piazza di Viale delle Rimembranze, definita da molti “la porta d’ingresso di Lambrate”, è un’area prettamente residenziale su cui si affacciano gli edifici e inoltre è un viale molto trafficato. La criticità di Piazza del Viale delle Rimembranze è la presenza del passaggio tranviario.
Gestione dell’area Gli orti della Bergamella, nonostante abbiano un progetto finanziato da diverse associazioni, sono stati costruiti e sono gestiti dai cittadini di Sesto in possesso di un orto. L’obbiettivo del progetto nel Viale delle Rimembranze è quello di far diventare la piazza un luogo accogliente e organizzato in diverse attività che saranno gestite dai cittadini e da ViviLambrate.
Entrambi i progetti includono… - Varie attività sociali con la partecipazione di diverse associazioni attive nell’ambito dell’Intercultura; - Eventi, incontri e manifestazioni culturali; - Occasione per l’organizzazione di workshop tematici per adulti e bambini o incontri sul temi legati al verde.
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FONTI: http://www.pmvl.it/index.php?pag=sezioni&id_ sezione=100&id_supersezione=41 http://www.pmvl.it/include/spaw2/uploads/files/ PMVL_100raccontiX1parco.pdf http://www.smau.it/milano14/success_stories/gli-orti-dellabergamella-una-riqualificazione-smart-e-partecipata-dellearee-verdi/ http://www.sestosg.net/dasapereper/starebenenellambiente/ verde/scheda/,3497 http://sesto-san-giovanni.milanotoday.it/orti-bergamellasmau-2014.html http://sesto-san-giovanni.milanotoday.it/orti-urbani-bergamella-disabili.html http://www.specchiosesto.it/2015/10/02/orti-bergamellapremiati-expo/ http://www.valfrutta.it/orto-insieme/blog/orti-urbani-contro-ildegrado-gli-orti-della-bergamella http://www.italianostra.org/wp-content/uploads/22.11.orti_.pdf
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