Scuola di Architettura e Società Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura
LABORATORIO DI URBANISTICA 2014/15 Prof. Antonella Bruzzese, Prof. Anna Moro Tutor: Luca Brivio, Alessandra Girotto, Maddalena Mainini, Paolo Maneo
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CENTRO SPORTIVO RUBATTINO 6 SALTO DI SCALA A LAMBRATE
Gruppo 5 JACOPO CARBONIERI, GABRIELE CASAGRANDE, GIORGIA CAZZANIGA, LORENZO CAZZOLI
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INQUADRAMENTO Il complesso residenziale di Rubattino è delimitato da Via Pitteri, Via Caduti di Marcinelle e Via Rubattino. Si tratta di un PRU (Programma di Rinnovamento Urbano) iniziato nel 1998 e in via di completamento. È costituito da edifici con pianta a U che si affacciano su un viale centrale pedonale alle cui estremità si trovano, su via Pitteri, la Piazza dei Vigili del Fuoco e, verso est, il Parco dell’Acqua. Il PRU Rubattino si inserisce in un TESSUTO FRAMMENTATO, interessato da numerosi PII e altri progetti di riqualificazione; si trovano infatti in zona la caserma di Rubattino in via di dismissione ed edifici industriali dismessi. Questo PRU si configura dunque come il polmone verde di un ampio piano di rinnovamento del quartiere di Lambrate. È emersa dalle interviste in zona la mancanza di servizi, nonostante la presenza dell’Esselunga. Nell’ambito dello stesso PRU è stata riqualificata l’area tra il COMPLESSO RESIDENZIALE e gli edifici dimessi dell’ex Innocenti, dando origine al Parco dell’Acqua; si tratta di un ampio parco diviso a metà dalla tangenziale, sotto cui passa, trovandosi essa su livello sopraelevato. È dotato di percorsi, aree cani, aree gioco per bambini e campi sportivi, ma nonostante ciò, si è rivelato poco frequentato in alcuni orari e sulla metà oltre la tangenziale, oltre che sul perimetro. A sud il PRU è delimitato da VIA RUBATTINO, che costituisce l’asse tra Lambrate e la tangenziale A51. Si tratta di una strada a quattro/cinque corsie, due/tre per senso di marcia; è divisa a metà da uno spartitraffico. Poichè conduce alla tangenziale, vi è un importante FLUSSO VEICOLARE, ma quello pedonale è inesistente. Verso Lambrate, Via Rubattino termina sul grande muro della caserma, che costituisce un tappo ed è nell’elenco degli ATU (Ambiti di Trasformazione Urbana). Lungo la Via Rubattino si trova, vicino allo svincolo per la tangenziale, il distaccamen to del liceo Manzoni, che si è trasferito in una zona meno periferica. Di pertinenza al COMPLESSO SCOLASTICO si trovano un campo da calcio, un capo da calcetto e una tensostruttura; attigua alla proprietà si trova un’AREA DI RISULTA (8000 mq circa), con accesso unicamente dalla proprietà scolastica. Tra le criticità rilevate vi è, tra le altre cose, la MANCANZA DI SPAZI SPORTIVI; potendo disporre di questo spazio, al momento dismesso e degradato, già dotato di campi attrezzati, abbiamo pensato, in attesa di un progetto definitivo di completa riqualificazione, a un riuso temporaneo a destinazione sportiva. Il luogo infatti ha sempre costituito un punto di riferimento per lo SPORT A LAMBRATE, un quartiere con una forte componente identitaria, e, sradicandolo, si è creato un danno all’intera comunità. Nell’attesa di una ridestinazione è dunque possibile usufruire di questo spazio secondo gli usi tradizionali. 2
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A sinistra: sezione parco e tangenziale In basso a sinistra: tavola flussi ed elementi attrattori In basso a destra: tavola servizi
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PRESENTAZIONE GENERALE Il progetto consiste in una RIATTIVAZIONE PER PARTI con destinazione sportiva che permetta lo sfruttamento in contemporanea sia degli spazi coperti sia di quelli all’aperto grazie all’INTERRELAZIONE DI DIVERSE ASSOCIAZIONI interessate all’utilizzo di questi spazi in DIFFERENTI FASCE ORARIE. Le operazioni preliminari, onere del proprietario, consistono in una sistemazione dell’edificio tale da renderlo adatto alla permanenza di persone e in una infrastrutturazione minima che renda l’area fruibile con piccole spese. L’ampio edificio presente, sebbene necessiti di un intervento di ristrutturazione, permette la REDISTRIBUZIONE DEGLI SPAZI del piano terra tramite funzioni compatibili con la DESTINAZIONE SPORTIVA, siano esse dirette, come un deposito per le attrezzature, oppure indirette, come uno spazio ristoro per gli utenti. Oltre ai campi da gioco vi è un ulteriore AREA VERDE (8000 mq circa), ATTUALMENTE completamente INUTILIZZATA, che accresce il potenziale del lotto e, nelle nostre intenzioni, andrà a costituire uno SPAZIO POLIFUNZIONALE complementare agli spazi sportivi già ben definiti. Nonostante il lotto si trovi in una posizione periferica del quartiere di Lambrate, è circondato da una serie di servizi, esistenti o in progetto, quali la residenza universitaria Martinitt, una scuola dell’infanzia (che aprirà a settembre 2015) e una scuola media (in progetto al posto della ex mensa dell’Innocenti), che probabilmente costituiranno, insieme ai frequentatori delle associazioni dilettantistiche, l’utenza di questo polo sportivo. Inoltre, allo scopo di far conoscere alla popolazione questo servizio, il progetto comprende un CALENDARIO DI EVENTI LUDICI E SPORTIVI complementari alle attività ordinarie. Un altro vantaggio è la vicinanza del Parco dell’Acqua, attraversato dal fiume Lambro: la nascita di uno spazio verde attrezzato si inserirebbe dunque come proseguimento verso sud della cosiddetta Cintura Verde, progetto del Comune di Milano per la creazione di un anello verde intorno alla città dotato di PERCORSI CICLOPEDONALI in particolare, a est della città, lambisce il fiume Lambro. Il progetto nel dettaglio consiste dunque in 5 PUNTI, che verranno singolarmente analizzati: • Campi sportivi e palestra coperta: collaborazione tra due associazioni con utilizzo nell’arco dell’intera giornata • Ex edificio scolastico: palestra popolare, deposito e zona ristoro • Area polifunzionale • Calendario di eventi • Connessione con Parco dell’Acqua e Parco Forlanini e inserimento nel progetto della Cintura Verde 4
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Legenda Verde libero Asfalto (esistente) Ex edificio scolastico Campi da gioco esistenti Nuovi campi da gioco Percorsi Sedute (spalti, gradinate) Pista ciclabile Fontanelle Illuminazione
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CRONISTORIA L’area di Rubattino 6, di proprietà del PIO ALBERGO TRIVULZIO, ha rivestito nella comunità di Lambrate un ruolo importante fin dal 1963 con la costruzione del padiglione centrale. Inizialmente adibito ad orfanotrofio, dal 1978 diventa il LICEO LINGUISTICO ALESSANDRO MANZONI. Dopo il 1994, con la nascita di ALGO A.S.D., si trovò ancora maggiore partecipazione e coinvolgimento da parte delle famiglie della zona. L’associazione sportiva, comprensiva di una squadra di Pallavolo e una di Calcio, diventò un punto di aggregazione importante per i bambini e i ragazzi del quartiere, provenienti da più di 100 famiglie, residenti anche nel più recente complesso abitativo del P.R.U. Rubattino. L’area comprende 3 elementi principali: il padiglione scolastico, il campo da calcio e la tensostruttura. Tra il 1994 e il 2013 la gestione di questi edifici venne divisa fra due attori, il Comune di Milano e la precedentemente citata Associazione Sportiva Dilettantistica ALGO. Nel dettaglio: Il Padiglione scolastico era gestito dal Comune di Milano, ad eccezione di alcuni settori, tra i quali i piani seminterrato, rialzato e primo del “Corpo Ovest”, dove erano collocate le comunità Martinitt di Pronto Intervento - tuttora presenti - e il piano seminterrato, dove erano e sono tutt’oggi allocati degli spogliatoi, gestito invece da ALGO ASD. Quest’ultima si occupava anche del campo da calcio e della sua manutenzione. Nel corso degli anni apportò anche alcune migliorie, quali i già citati spogliatoi e gli spalti. Infine la tensostruttura, al cui interno troviamo degli spogliatoi e la palestra. Questa era gestita da entrambi gli attori e utilizzata sia dalla scuola sia dalla squadra di pallavolo. 6
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Nell’estate del 2011, alla scadenza del contratto d’affitto fra il Comune di Milano e il Pio Albergo Trivulzio, la scuola spostò la sua sede in via Grazia Deledda 11, lasciando gran parte dell’edificio scolastico abbandonata. Con questo trasferimento i COSTI DI GESTIONE delle strutture prima in uso condiviso (Palestra e alcuni locali del Corpo Sud) andarono a pesare su un unico gestore, l’associazione ALGO. Quest’ultima rimase nell’area ancora per 2 anni fino alla SCADENZA, nel Giugno 2013, del CONTRATTO D’AFFITTO. I motivi dell’allontanamento della società sono da ricercare sia negli ingenti aumenti dei costi di gestione sia alla volontà – manifestata nello stesso anno con la messa all’asta del terreno – del PAT di vendere la proprietà. A questo punto la ALGO A.S.D. andò incontro a uno smembramento, che la costrinse a spostare la sua sede in Via Conte Rosso. Inoltre, vista la carenza di impianti adatti nella zona, dovette rivolgersi a strutture esterne a Lambrate. Proprio per questo, l’associazione subì soprattutto un DANNO DI IDENTITÀ. Infatti, come già sottolineato precedentemente, il centro sportivo era un punto d’aggregazione importante per i ragazzi e i bambini della zona, visto come “proprio” dalla popolazione. Tuttavia, a seguito di questo allontanamento rispetto il quartiere, la società andò incontro a una forte DIMINUZIONE DEGLI ISCRITTI E DELLA PARTECIPAZIONE da parte delle famiglie. Attualmente, il terreno – a parte il corpo ovest - si trova in uno STATO D’ABBANDONO e, secondo il catasto del Comune di Milano, si trova ancora fra le proprietà del Pio Albergo Trivulzio.
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GESTIONE CAMPI SPORTIVI ESISTENTI Inizialmente il progetto mira a recuperare quelle strutture preesistenti nell’area - quali
i CAMPI SPORTIVI ALL’APERTO E PALESTRA COPERTA – portando l’attenzione sia sulle necessità attuali che sui precedenti utilizzi. Come si è visto nella cronistoria, l’allontanamento dell’associazione sportiva Algo, particolarmente radicata nel quartiere, è avvenuta per motivi economici, arrecando un danno soprattutto in termini di “identità” alla società; possiamo di conseguenza ipotizzare un ritorno sull’area dell’associazione sportiva. Per ovviare al problema degli elevati costi di gestione, le attrezzature saranno divise fra DUE DIFFERENTI ATTORI: ALGO A.S.D. e la società sportiva SPORTING LIFE. Il primo manterrà ed utilizzerà i campi sportivi all’aperto. Il CAMPO DA CALCIO A 5, che richiede una MANUTENZIONE MINIMA, sarà gestito dalla società, che tuttavia non ne farà un utilizzo diretto. Il suddetto campo potrà essere AFFITTATO SU PRENOTAZIONE, come messo in pratica da altri centri sportivi. Interessati a questa attività saranno sicuramente i ragazzi dei quartieri che circondano l’area e soprattutto gli ospiti del Campus Martinitt, i quali godranno di un collegamento diretto alle strutture. Il CAMPO DA CALCIO A 11, comprendente le strutture che negli anni precedenti sono state aggiunte dall’associazione – gli spogliatoi e gli spalti – verranno da questa mantenuti e utilizzati in modo diretto, per gli ALLENAMENTI della sua divisione calcistica e per le PARTITE. Inoltre nel progetto viene ipotizzato, come verrà mostrato in seguito, l’utilizzo del campo – quando non sfruttato dal gestore – per TORNEI E MANIFESTAZIONI sempre a tema calcistico. Infine, la TENSOSTRUTTURA, che contiene un campo da pallavolo e da pallacanestro e delle stanze adibite a spogliatoi, sarà GESTITA IN CONTEMPORANEA da ALGO A.S.D, con la sua squadra di pallavolo, e dall’associazione Sporting Life. La prima ne usufruirà durante la mattina e il pomeriggio per allenamenti e incontri, la seconda per i corsi serali. Quest’ultima associazione, con sede in Lambrate, cerca infatti per gli orari con maggiore richiesta, appunto serali, degli spazi dove allargarsi. Questa condivisione degli spazi può riportare così a una situazione simile a quella precedente al 2011, dove la gestione congiunta di alcuni spazi fra l’associazione sportiva e il Comune di Milano consentiva alla prima costi di gestione accessibili.
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Rubattino 6 LABORATORIO DI URBANISTICA 2014/15
Mattina e pomeriggio: Algo A.S.D. Campo da calcio + campo da calcetto + tensostruttura
Sera: Sporting Life
ALGO A.S.D. SPORTING LIFE
ALGO A.S.D.
ALGO A.S.D. (Su prenotazione) 9
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GESTIONE EX COMPLESSO SCOLASTICO L’ex complesso scolastico ha uno schema distributivo “a trifoglio”, con corpo centrale quadrato collegato a tre corpi di pianta rettangolare mediante blocchi scala. In adiacenza alle estremità dei corpi nord e sud sono collocate due scale di emergenza. Gli edifici del complesso sono composti da un piano seminterrato, uno rialzato e due piani fuori terra. Il corpo centrale presenta al piano rialzato un’ampia balconata perimetrale sui lati liberi. L’accesso principale all’edificio avviene tramite una scala al piano rialzato del corpo centrale sul lato nord; è presente inoltre un’altra scala esterna che collega sul fronte ovest l’area cortilizia con la balconata. Sul fronte nord del corpo di fabbrica che si estende verso ovest è presente un accesso al livello del piano seminterrato. Dal fronte del corpo centrale verso sud si diparte una pensilina, di larghezza m. 4 e altezza m. 3,5, che collega il cortile del complesso scolastico con la residenza universitaria. L’edificio comprende nel corpo ovest alcuni alloggi in cui sono ospitati dei ragazzi in una comunità di aiuto, con ingresso indipendente, tuttora attivi, e nel piano seminterrato del corpo sud spogliatoi a servizio del centro sportivo, anch’essi con accesso indipendente. Il nodo centrale al piano rialzato ospita i luoghi della portineria e i locali di segreteria. In tutti i piani vi sono aule di diverse dimensioni e servizi igienici. Per quanto riguarda più dettagliatamente gli alloggi del Martinitt, in essi ha sede la Comunità educativa per minori dell’Istituto Martinitt, il Servizio Pronto Intervento 1 e 2. L’utenza è costituita da 20 minorenni di sesso maschile, di età compresa tra 12 e 18 anni. Si tratta di stranieri non accompagnati o italiani con provvedimenti amministrativi e penali, che vi risiedono per un periodo di 90 giorni. Una equipe composta da un coordinatore e 7 educatori lavora con l’obiettivo dell’integrazione e l’inserimento lavorativo dei minori in collaborazione con l’associazione Terrenuove e l’UONPIA. 10
Immagini dello stato di fatto
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L’immobile, secondo il PdR del PGT di Milano, Tavola R_01 “Ambiti Territoriali” ricade all’interno del tessuto denominato TFR-Tessuto urbano di Recente Formazione” con destinazione Servizi alla Persona Esistenti Indispensabili e secondo la Tavola R_02 Indicazioni Morfologiche ricade all’interno del tessuto “ARU - Ambiti Urbani di Rinnovamento”. Il progetto sull’immobile, preventivato un intervento di ristrutturazione a carico del proprietario che riqualifichi la situazione di degrado sviluppatasi in questi ultimi due anni, consiste in un utilizzo del piano rialzato e parte del piano seminterrato con destinazioni diverse per ognuno dei corpi di fabbrica. La scelta delle destinazioni dipende dalla possibilità di riutilizzare strutture e spazi già esistenti e ha VALENZA, come l’intero progetto, TEMPORANEA con la conseguenza di richiedere opere minime di infrastrutturazione; inoltre tali spese sono in gestione delle associazioni che si occuperanno degli spazi. Nel corpo verso sud entra in gioco un terzo attore, insieme alla Algo A.S.D. e all’associazione Sporting Life: una PALESTRA POPOLARE. Iniziative di recente invenzione, nascono con il duplice obiettivo di fare sport mettendo in risalto gli aspetti della socializzazione, del divertimento e della salute al posto dell’agonismo esasperato e di offrire strutture sportive con COSTI ACCESSIBILI a tutti.
Accessi e permebilità
Corpo nord: - piano seminterrato: spazio ristoro - piano primo: deposito attrrezzature sportive
Società sportiva Rubattino 6
Corpo sud: palestra
Palestra popolare
Corpo ovest: alloggi
Pio Albergo Trivulzio (Servizio di Pronto Intervento) Schema gestione spazi
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L'esperienza della Palestra Popolare San Lorenzo a Roma costituisce un riferimento: nel 1998 un gruppo di ragazzi occupa dei locali comunali, successivamente regolarmente assegnati con contratto d'affitto, per una superficie di 400 mq, che vengono ristrutturati con notevole sforzo economico e materiale. Gli sforzi sono però ripagati e, nonostante la tiepida accoglienza, oggi la Palestra Popolare San Lorenzo costituisce un punto di riferimento non solo nel quartiere, ma in tutta Italia, come progetto di palestra autogestita e accessibile. L'affidamento da parte del proprietario a un gruppo di ragazzi interessati permetterebbe di raggiungere un duplice obiettivo. In primo luogo, cesserebbe la situazione di degrado e si valorizzerebbe uno spazio di dimensioni importanti ora dismesso; la palestra popolare, infatti, oltre a offrire i propri servizi alla popolazione, si occuperebbe delle gestione impedendo nuovi fenomeni di abbandono e recuperando quelli già presenti. In secondo luogo, gli studenti universitari ospiti del Martinitt, ma anche i tanti altri studenti fuori sede residenti a Lambrate, potrebbero usufruire di questi servizi, ossia una palestra professionale dal punto di vista dell'insegnamento, e delle strutture, ma con costi ridotti e con il PLUSVALORE DELL’ASPETTO AGGREGATIVO. Come dimostra l'esperienza della palestra popolare San Lorenzo, i costi di adeguamento degli spazi e acquisto delle strutture sono a carico della palestra stessa: in questo caso si tratta dello smantellamento delle aule ora esistenti secondo gli spazi che verranno progettati dai gestori della palestra, mentre, in quanto ex edificio scolastico, sono già presenti servizi igienici e si suppone siano rispettate le norme di sicurezza. Di conseguenza, per il proprietario si tratterebbe di un minimo investimento iniziale, ripagato dai costi di affitto successivi, con il quale si andrà a sfruttare questo spazio in attesa di un progetto completo di recupero. Il corpo nord, con minimi interventi, può essere sfruttato come deposito per le attrezzature sportive per la palestra ma anche per le associazioni Algo A.S.D. e Sporting Life. 12
In alto: Stato di fatto In basso: Palestra popolare San Lorenzo (Roma)
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Il corpo ovest è attualmente in uso da parte della COMUNITÀ EDUCATIVA DEL MARTINITT, pertanto continuerà nella sua attività di aiuto ai ragazzi ospitati. A tale proposito si può proporre una collaborazione tra la comunità e l’A.F.G.P. (Associazione Formazione Giovanni Piamarta), un’associazione senza fini di lucro, costituita nel 1992, con lo scopo di svolgere attività di educazione e formazione con particolare riguardo ai giovani e ai lavoratori, curandone la crescita umana e l’elevazione professionale. L’ AFGP opera sul tutto il territorio nazionale; a Milano ha sede tra i quartieri di Cimiano e Crescenzago, non distanti da Lambrate, dove gestisce il CAG (Centro di Aggregazione Giovanile) Piamarta e collabora con l’associazione Exodus di Don Mazzi. Il corpo nord costituisce l’ala direttamente affacciata sui campi sportivi. Al suo interno abbiamo ipotizzato un LOCALE DI RISTORO a servizio dell’intera area. Sul lato ovest di questa ala esiste una rampa che conduce al piano seminterrato, il quale, sul lato est, verso i campi, risulta essere il primo piano fuori terra, pertanto si troverebbe a livello del suolo senza scomodi gradini. Per la gestione di tale spazio abbiamo pensato di far intervenire un nuovo attore; poichè difficilmente un’attività del genere sarebbe remunerativa per un privato e allo stesso tempo nessuna delle singole associazioni avrebbe interesse ad assumersi le spese e gli oneri dell’organizzazione, ci siamo orientati sulla creazione di una NUOVA SOCIETÀ SPORTIVA RUBATTINO 6 , costituita dai tre attori già presenti, la quale, con minime spese perchè tripartite, si ripartirebbe oneri e ricavi dell’attività. Nella scelta del personale si può intessere una collaborazione con il Servizio di Pronto Intervento, scegliendo per il servizio i ragazzi da esso ospitati. Inoltre l’apertura di questa permeabilità agevola il passaggio dall’ingresso principale ai campi attraverso la scuola, con una ripercussione anche su punto di vista economico, poichè il passaggio attraversa la zona ristoro, costituendo uno stimolo all’acquisto.
Avendo a disposizione un così ampio edificio con la necessità di suddividere i costi, si configura dunque una differenziazione delle ali, con diversi attori coinvolti, che si occupino della gestione degli spazi a loro destinati, riducendo di fatto la spesa; tutto il complesso avrebbe orari di apertura molto ampi, in quanto Algo A.S.D. e Sporting Life usufruiscono dell’area in fasce orarie diverse. Il corpo centrale diventa un luogo funzionale, il corpo nord si articola su due dei quattro livelli, con al piano seminterrato il locale ristoro e al piano primo il deposito e gli spogliatoi della palestra popolare, la quale, invece, occupa l’intero piano terra del corpo sud.
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Legenda: 1. Tutti i piani: Servizio di Pronto Intervento 1 e 2 2. Piano primo: Palestra popolare
3. Piano seminterrato: spazio ristoro Piano primo: deposito attrezzatura sportivo 4. Nucleo funzionale: uffici di segreteria
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AREA DI RISULTA Questo lotto, attiguo ai campi da calcio e calcetto, è al momento inutilizzato, sebbene manutenuto. Si tratta di un’area di circa 8000 mq di forma irregolare, la più interna dell’area di progetto, delimitata da un deposito di materiali da costruzione a sud, dallo svincolo della tangenziale a est e dall’oratorio SS. Nome di Maria con accesso da via Pitteri. Il nostro progetto consiste nel creare in questa area uno SPAZIO POLIFUNZIONALE a ridottissimo budget attraverso il posizionamento di alcune piattaforme prefabbricate, come nel progetto Plug n Play a Orestad di Kragh e Berglund, che andranno a costituire due CAMPI DA GIOCO CON ATTREZZATURE INTERCAMBIABILI, e di alcuni spot circolari con pavimentazione in tartan, i quali configurano un ipotetico “percorso-vita”. Complementare alla dotazione sportiva ci sarà, sotto consiglio del Presidente del Consiglio di Zona 3, una ARENA CIRCOLARE con sedute per esibizioni e concerti alcuni tavolati “appoggiati” sul verde che siano facilmente posizionabili e removibili, sia nelle operazioni di montaggio che smontaggio, quando finirà il periodo di questo nostro progetto temporaneo. I campi saranno predisposti in modo tale da poter ospitare diverse attrezzature per diversi sport, anche i più particolari: dal basket alla pallavolo, dal badminton al pickleball, dal dodgeball all’hockey su pista. Vi si possono praticare dunque sport con rete, con porte alle estremità o anche senza necessità di attrezzature, come esibizioni di arti marziali. Le attrezzature troverebbero posto nello spazio-magazzino collocato nel corpo nord dell’ex edificio scolastico. La GESTIONE di questa area, la manutenzione del verde libero e il posizionamento delle attrezzature saranno a carico della SOCIETÀ SPORTIVA RUBATTINO 6 in quanto tutti e tre gli attori coinvolti possono usufruire dell’area, libera, polifunzionale e senza necessità di onerosa manutenzione.
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La scelta degli spazi e delle attrezzature spetterà agli utenti, magari attraverso prenotazioni, con la supervisione dei tre attori, affinchè diventi uno spazio organizzato ed efficiente senza perdere di vista la caratteristica dell’accesso libero. Contemporaneamente a queste attività ordinarie ve ne saranno alcune extra, che andranno di volta in volta a plasmare l’area in modo diverso, in funzione dell’attività proposta, con attrezzature fai-da-te, temporanee o riciclate. Un programma in tal senso sarà enunciato nel punto successivo.
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Plug n Play, Ørestad, Kragh & Berglund (2009) Plug n Play è un parco sportivo in una zona che verrà in futuro costruita; ha dimensioni di circa 2,5 ha e contiene numerosi campi sportivi prefabbricati inseriti in un contesto verde. L’area è progettata in modo da creare anche arene, sedute, alberi, ecc. È stata tenuta in considerazione anche la sostenibilità ambientale, poichè i campi sono semplicemente appoggiati e possono essere tolti e riutilizzati ina ltri siti. TMB Park, Barcellona, Coll-LeClerc (2006) Parco costituito dalla relazione tra spazi circolari con diverse funzioni, dallo sport alle sedute, di diversi matriali a su diversi livelli. Le arene sono collegate attraverso percorsi e hanno sedute in legno semplici ma efficaci.
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CALENDARIO EVENTI La situazione attuale ci presenta un’area dismessa, inutilizzata, in parte come zona di risulta e circondata da imponenti infrastrutture, pertanto nascosta alla vista; come accennato nel precedente punto, affinchè questa risorsa diventi un LUOGO DI AGGREGAZIONE E SOCIALITÀ occorre che acquisti VISIBILITÀ. A questo scopo abbiamo ipotizzato una CALENDARIO DI EVENTI organizzati dagli attori già presenti in collaborazione con altre associazioni locali. Si tratta di eventi ludici e sportivi dalla durata di un giorno o più in cui, oltre a usufruire dei campi già presenti, si va a configurare il lotto, al momento libero, con varie attrezzature fornite dagli attori, dalle associazioni, noleggiate per l’occasione o prWodotte materialmente con la collaborazione di RigeneriAMO, una “officina di quartiere” dove recuperare e reinventare gratuitamente, con il supporto di giovani designers, prodotti e materiali di uso quotidiano, con sede in Via Folli. RigeneriAMO ha concluso la sua attività il 7 giugno 2015 ma, come sottolineato sul proprio sito, è intenzionata a proseguire in questo progetto, invitando a portare idee su possibili occasioni in cui riproporre le attività dell’Officina. Di seguito calendario con date, associazioni ed enti coinvolti e bozza di programma dell’evento.
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MARZO
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ATTIVITÀ CON RSA Attività motoria per anziani da svolgersi in collaborazione con le RSA di Lambrate, SOS Lambrate e l’Auser Milano. Anzichè praticare gli esercizi all’interno delle strutture, SOS Lambrate e Auser Milano si occuperanno del trasporto dalle residenze assistenziali verso l’area di Rubattino 6, dove si svolgeranno pratiche motorie all’aria aperta o comunque in compagnia. Questa attività potrebbe aver luogo ogni 2 settimane nei periodi di clima mite.
SPORT E INTEGRAZIONE Parallelamente al grande evento dei Mondiali Antirazzisti, il nostro progetto consiste anche nel configurare questa area al momento dismessa come polo sportivo multiculturale e multietnico, pertanto possono aver luogo eventi da svolgersi tendenzialmente in un weekend nel periodo estivo in cui si affiancano agli sport tradizionali altri meno diffusi sul territorio nazionale: un'opportunità dunque per sperimentare da ambo le parti attività sconosciute o quasi, all'insegna dell'integrazione e contro la discriminazione. La UISP (Unione Italiana Sport per Tutti) di Milano può patrocinare e raccogliere fondi per gli eventi.
LAMBRATE CITY TRAIL Nell’ottica di promuovere lo sport nel quartiere di Lambrate, prendendo spunto dalla Salomon City Trail, che si tiene tra il centro e la zona 8 di Milano, abbiamo pensato che la nostra area di progetto possa essere il punto di partenza di una gara non competitiva per le vie del quartiere, la quale attraversi gli spazi verdi come il Parco dell’Acqua e il PRU Rubattino e giunga in Piazza Rimembranze, la piazza più identitaria per Lambrate.
TORNEI POLISPORTIVI Tornei polisportivi di una giornata in cui convivono agonismo e divertimento, in cui vengono coinvolti i giocatori ed eventualmente i genitori. Da svolgersi tendenzialmente una volta al mese nel periodo caldo e organizzati dal Algo A.S.D., Sporting Life e palestra popolare in collaborazione con altre associazioni sportive locali.
INCONTRI CALCIO A 11 Partite di calcio domenicali; attività ordinaria dell’ALGO A.S.D. che segue le tempistiche del campionato. Vi si possono affiancare partite di pallavolo nella tensostruttura.
FESTA DI FINE STAGIONE
GIUGNO 20
Sono numerosi gli sport che si svolgono nell'area di progetto, da quelli tradizionali ai più alternativi; nel mese di Giugno terminano le attività ordinarie e in tale periodo è ipotizzabile una festa in cui non esiste competizione o agonismo, ma rimangono solo il divertimento e l'aspetto aggregativo, con musica, esibizioni sportive e giochi tra atleti di diverse età. Una festa del genere è ovviamente organizzata dai tre attori che vi svolgono attività sportive durante l'anno.
LUGLIO
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MONDIALI ANTIRAZZISTI I Mondiali antirazzisti sono una manifestazione ideata nel 1997 dalla UISP Emilia Romagna e da allora ha avuto luogo sempre nella medesima regione. Nato come terreno di confronto tra la tifoseria ultrà e le comunità di immigrati, si va configurando negli ultimi anni come un festival della multiculturalità ed esperienza concreta contro le pratiche discriminatorie. L’ultima edizione ha avuto luogo la prima settimana di Luglio a Bosco Albergati (MO), con musica, spazi ristoro, tornei organizzati e attività per bambini. Considerata la grande presenza di cittadini immigrati nel quartiere e di studenti provenienti da paesi stranieri residenti in zona, abbiamo pensato alla possibilità di organizzare un evento collegato ai Mondiali che si tengono in Emilia Romagna per l’integrazione e contro la discriminazione.
OPEN DAY La giornata di open day e presentazione delle proposte sportive delle tre associazioni averrà alla fine dell’estate, quando riprenderanno le attività; i tre attori potranno organizzare in collaborazione una giornata di apertura dell’intero complesso sportivo, una giornata di festa, gioco, animazione e buffet a cui saranno invitati iscritti e non, residenti del confinante complesso abitativo o semplici curiosi.
MOVEWEEK
OTTOBRE
MOVE week è una campagna annuale europea, finanziata dall’UE, con l’obiettivo di promuovere i benefici dell’essere attivi e praticare regolarmente sport. Numerosi promotori (MOVE Agents) sostengono e coordinano questa attività, che si tiene in un periodo compreso tra il 7 e il 30 settembre (in Italia si terrà dal 29 settembre al 5 ottobre). Insieme alle numerose attività che già si svolgono, durante questa settimana è possibile organizzare alcuni eventi nella nostra area di progetto che rientrino in questa campagna di promozione dello sport e del benessere da esso derivante. 21
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PISTA CICLABILE Il progetto della CINTURA VERDE consiste in un percorso ciclo-pedonale fra le diverse aree a verde pubblico o a verde agricolo che fanno da corona alla città centrale. Parallelamente si sviluppa il progetto dei Raggi Verdi, ossia una rete di percorsi pedonali e ciclabili, 8 per il momento, con una lunghezza tra i 7 e i 12 km lineari, che, partendo dal centro della città, giunge a uno dei parchi urbani della cintura milanese. L’intenzione è quella di elaborare una strategia per il verde di Milano che metta a sistema i nove parchi attraverso collegamenti sia tra di essi sia con il centro. Si va dunque a tracciare un anello con un sistema radiale che parte dal centro e vi si connette. L’area di Rubattino costituisce il punto di arrivo di uno dei raggi verdi; alla grande scala emergono, da Nord a Sud, il Parco Lambro, il Parco dell’Acqua (PRU Rubattino) e il Parco Forlanini. Ragionando ad una scala più piccola, risalta però la necessità di trovare una connessione verde tra il Parco dell’Acqua e il Parco Forlanini, in un’area attraversata da importanti infrastrutture come la Tangenziale Est (A51) e la ferrovia: essendo la destinazione sportiva coniugata per sua natura con il verde, l’area di Rubattino 6 costituirebbe un immediato PROSEGUIMENTO DEL PARCO DELL’ACQUA VERSO PARCO FORLANINI. Incentivo a questo collegamento è da trovare nel progetto, che prenderà il via nei prossimi due anni, di attrezzare l’area pavimentata del Parco dell’Acqua con uno skate park: si andrebbe così a formare un nucelo di un possibile SISTEMA DI SPAZI SPORTIVI, che continuerebbe poi collegandosi agli impianti sportivi di Parco Forlanini. La disponibilità di un lotto verde in un area con infrastrutture così pesanti costituisce una grande risorsa, un canale di passaggio che permette la continuità del percorso ciclo-pedonale. 22
In alto: Cintura verde con area di progetto evidenziata A destra: Area di Via Rubattino 6 come collegamento tra Parco dell’Acqua e Parco Forlanini Sotto: conversione argini e ponti fiume Ljubljanica
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Buffalo Bayou Promenade, Swa Group, 2009. Parco sul fiume Buffalo, con percorsi ciclopedonali sotto una grande infrastruttura.
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Open Air Library, Magdeburgo KARO Architecten 2009 Il concept della Open Air Library a Magdeburgo nasce nel 2005, quando ha luogo un esperimento sociale con la dichiarata intenzione di rafforzare, o addirittura ricostruire, l’aspetto aggregativo e di appartenenza di un quartiere della città, Salbke. Si tratta esso di un quartiere post-industriale, esito del cambiamento che ha segnato il passaggio da città moderna a contemporanea (Secchi); una delle conseguenze è stata appunto la deterritorializzazione, a cui è seguita la dismissione di vaste aree, industriali, ferroviari, ecc. Magdeburgo è stata fino al crollo del muro di Berlino nella DDR; dopo il terremoto politico del 1989 il quartiere Salbke ha visto ridimensionare la propria popolazione, a causa della mancanza di attrattività del luogo. Solo nei primi anni Duemila ha preso vita la volontà di ricostituire una nuova società civile attiva: l’esperimento precursore della Open Air Library ha luogo dunque in questo contesto. L’esperimento, denominato “Città in prova”, avveniva pertanto in un tessuto frammentato, carente di strutture pubbliche e con numerose fabbriche dismesse e aree di risulta abbandonate: allo scopo di creare uno spirito di socialità e appartenenza della popolazione, nel 2005 viene costruito un modello 1:1 di una biblioteca utilizzando casse di imballaggio di bottiglie di birra, ossia materiali di recupero, e viene fornito di una dotazione di libri donati dalla comunità; l’esperimento ha luogo in un’area di 488 mq di forma triangolare alla confluenza di due strade. È possibile affermare che l’operazione abbia avuto un buon successo, data la grande partecipazione.
JACOPO CARBONIERI 828374 24
LABORATORIO DI URBANISTICA 2014/15
DIMENSIONI: 488 mq COSTI: 325.000 € TIPOLOGIA DI PROGETTO: Biblioteca all’aperto ARCHITETTI: KARO Architecten / Antje Heuer, Stefan Rettich, Bert Hafermalz, Leipzig Architektur+Netzwerk, Sabine Eling-Saalmann, Magdeburg INGEGNERE STRUTTURALE: Michael Kurt, Leipzig Consulente: Ruth Gierhake, Köln COMMITTENTE: Città di Magdeburgo
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Quattro anni dopo, nel 2009, i KARO Architecten, grazie agli stanziamenti del comune di Magdeburgo, desideroso di risollevare le sorti della città, afflitta dal degrado post-industriale, ripropongono una simile esperienza, caratterizzata però non da valenza temporanea; il progetto si concretizza grazie anche alla collaborazione con la comunità. Coerentemente con gli aspetti di riciclo e ecosostenibilità, per la struttura vengono riutilizzate le piastrelle prefabbricate provenienti dalla demolizione del magazzino di Horten, un vecchio edificio industriale degli anni ‘60 la cui facciata aveva ricevuto apprezzamenti dai critici del modernismo. Il risultato è una struttura che si sviluppa completamente all’aperto; il luogo è descritto da una parete di grande spessore in cui sono state ricavate nicchie utilizzate come scaffalature. All’interno di questo spazio è possibile leggere all’aria aperta, immersi nel verde, e a servizio dell’area si trova una caffetteria; vi si trova inoltre un palcoscenico per letture pubbliche, concerti o recite scolastiche. L’assenza di tetto e facciate permette la delimitazione di un luogo prima degradato, elevandolo a spazio completamente pubblico, fruibile e a servizio dell’intera comunità. Il successo dell’iniziativa è stato decretato anche dal fatto che l’utenza è responsabilizzata poichè si occupa contemporaneamente del controllo, della gestione e della manutenzione. In alto: concept del 2005 In basso: magazzino Horten e dettaglio piastrella
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Il servizio di biblioteca funziona 24 ore su 24, senza alcun obbligo di registrazione: la comunità può prendere in prestito tutti i libri desiderati e restituirli senza termini di tempo. Essa si occupa anche della fornitura di libri attraverso donazioni. Si tratta dunque di un sistema basato sulla fiducia, un esperimento sociale che tende a ricomporre un senso di comunità in via di disgregazione. Nonostante si siano verificati alcuni episodi di vandalismo, il sistema funziona. Si è tentato di riappropiarsi di un luogo della città fatiscente e privo di destinazione grazie a un riuso che mantenesse un contatto con il contesto e un collegamento con l’architettura della zona (magazzino Horten). Il risultato è un nuovo modello di biblioteca con bassi costi di manutenzione (condizionamento, illuminazione,ecc), coerentemente con la filosofia low budget che ha guidato l’intera iniziativa; una autogestione che responsabilizza la comunità; una architettura innovativa ma in continuità con il passato post-industriale del quartiere. Il prodotto dell’iniziativa è stato dunque un sistema che dona nuovo valore a un contesto degradato, plasmato interamente dalla comunità senza mediazione e dunque rispondente a tutti i bisogni: un insieme di ingredienti che ha decretato il successo di un progetto quasi sperimentale.
In alto: pianta e sezione. In basso: bambini, ragazzi e adulti che frequentano la biblioteca
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Neighborhood Park, San Donà di Piave Cino Zucchi 2007 Il progetto si sviluppa a San Donà del Piave, in provincia di Venezia, una cittadina di medie dimensioni dove l’antico nucleo rurale, precedentemente circondato da ampi terreni agricoli, è stato rapidamente circondato dalle conseguenze di una rapida ed inaspettata crescita economica. Come capita spesso in questi insediamenti, lo spazio pubblico è insufficiente e limitato a piccole piazze o giardini pubblici che non riescono a rispondere in modo adeguato alla richiesta. Il contesto quindi in cui si va a inserire il progetto è un’ambiente periferico in sviluppo, caratterizzato da una povera organizzazione del sistema stradale e un’architettura residenziale di livello mediocre. L’intervento mira a mostrare le possibilità dello spazio pubblico contemporaneo nel paesaggio rurale della pianura veneta. Tuttavia il contesto precedentemente descritto non permette un progetto che permei e si integri con esso. Infatti l’architetto con questa opera punta a creare uno spazio che abbia un proprio ed autonomo significato. La morfologia del lotto, un terreno agricolo di 1.830 m2 circondato da case di duequattro piani, è stata ridisegnata creando collinette dall’andatura sinuosa che bordano la zona e proteggono a nord il parco dai rumori del traffico, chiudendo pure l’area verso est, dove troviamo l’entrata.
GABRIELE CASAGRANDE 830998 28
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DIMENSIONI: 1,830 m2 COSTI: 944.332,24€ INIZIO PROGETTO: 2004 INIZIO LAVORI: 2006 FINE LAVORI: 2007 TIPOLOGIA DI PROGETTO: Parco Cittadino COMMITTENTE: Comune di San Donà di Piave COORDINAZIONE PROGETTO: Proteco S.r.l DIREZIONE LAVORI: Walter Granzotto e Mirco Alfieri CONSULENZA PAESAGGISTICA: Gueltrini e Stignani studio associati
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Il progetto si articola in un’ampia area verde centrale delimitata da un percorso pedonale che nasce a sud a partire da una delle arterie principali, definito da una superficie di ciottoli di fiume gettati in un impasto di cemento bianco. Nel piazzale verde troviamo una serie di panchine parallele fatte da larghi blocchi di pietra bianca, ognuna delle quali ha una pianta di melograno che esce da un buco presente nel blocco e che fa ombra sulle sedute. Dopo la piazza la passeggiata si biforca in due braccia che sinuose perimetrano il parco descrivendo curve semicircolari, circondate da erba, ricordando così l’andamento del fiume Piave. Proseguendo la striscia pavimentata si deforma nella sua larghezza, nella sua forma e nei suoi livelli per trasformarsi in differenti aree ricreative. Lungo il braccio più lungo la superficie si increspa per formare le gradinate di un anfiteatro che può essere utilizzato come luogo per eventi e manifestazioni all’aperto. Più avanti sul gradino più alto troviamo una fontana, concepita come una serie di zampilli a diversa pressione che scendono in un ruscello meandriforme lungo la pendenza del terreno per poi andare a raccogliersi a quota pavimento in un tranquillo specchio d’acqua a forma di mezzaluna. Nella parte sud del parco, invece, l’altro braccio si raccoglie su se stesso per creare un parco giochi per bambini, protetto da uno steccato in legno che avvolge le strutture in una spirale. Questo spazio è illuminato da un alto lampione assomigliante a un germoglio. Per quanto riguarda la vegetazione, la maggior parte degli alberi si trova a perimetrare il terreno, costituita principalmente da pioppi e frassini.
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Sopra: Ingresso al parco
Sopra: Anfiteatro e fontana Sotto: Parco giochi (a sud)
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La luce gioca un importante ruolo in questo progetto. Il riflesso del sole ottenuto dalla pavimentazione bianca si trasforma nelle diverse ore della giornata e nelle diverse stagioni in tonalità di ombre colorate, amplificando la percezione dei cambiamenti metereologici come un grande orologio solare, unendo la dimensione naturale alla quotidianità della vita di quartiere. L’illuminazione notturna amplifica il carattere delle diverse aree: una serie di sottili lampioni segue la dolce curva dei percorsi, alcuni punti luce nel terreno esagerano la rugosità della pavimentazione, e la luce alta dell’area giochi segnala il parco dal perimetro della strada. Questo piano ha avuto successo nei suoi intenti. Il parco è infatti diventato un vivace luogo d’incontro a tutte le ore, ospitando lettori rilassati, ragazzi in mountain bike, skaters, vecchie signore che chiacchierano e giovani che suonano la chitarra. È riuscito quindi a diventare un entità autonoma, capace di sopperire alle mancanze, in termini di spazio pubblico, derivate dallo sviluppo rapido e carente di una buona organizzazione interna. Sopra: Parco giochi Sotto: Vista panoramica del parco da est
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UnderSpaces1 - A8erna, Zaanstad NL Architechts 2009 Koog an de Zaan è una piccola cittadina sulle rive del fiume Zaan, del Nord dell’Olanda. Intorno al 1970 la regione fu interessata da una forte industrializzazione, che portò importanti trasformazioni territoriali; vi fu un ingente innalzamento di edifici industriali lungo le sponde del fiume e la città venne assimilata nel nuovo comune di Zaanstadt, con altri sei nuclei urbani. Nello stesso periodo venne costruita la nuova autostrada A8, che attraversa il centro della città elevandosi su pilastri alti sette metri, subito dopo aver superato il fiume Zaan. La strada attraversa in modo singolare il contesto cittadino, producendo una brutale rottura nel tessuto urbano. Ironicamente, il progresso ha portato come risultato la rappresentazione in termini spaziali della moderna separazione tra Stato e Chiesa, con la Kogerkerk (la cappella) a Sud e il vecchio Municipio a Nord. Per oltre 30 anni la situazione è rimasta invariata, con la presenza ingombrante e inquietante dello spazio al di sotto del viadotto che, a causa di una scarsa illuminazione e la mancanza di integrazione con lo spazio urbano circostante, è rimasto in balia di usi degradanti e di scarsa attrattiva (deposito di attrezzature stradali, parcheggio), che ancor più hanno portato ad uno stato di indeterminazione, di perdita di interesse e di diffusa disaffezione da parte della comunità cittadina. Nel 2003, il Consiglio comunale di Zaanstadt ha deciso di effettuare un intervento urbanistico per ripristinare il collegamento fra le parti di città rimaste slegate, attraverso la radicale trasformazione della fascia di quasi 40 metri di larghezza e 400 metri di lunghezza al di sotto dell’autostrada, restituendole la condizione di spazio pubblico per la comunità.
GIORGIA CAZZANIGA 825632 32
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DIMENSIONI: 24,000 m2 COSTI: 2,700,000 € INIZIO PROGETTO: 2003 INIZIO LAVORI: 2004 FINE LAVORI: 2005 TIPOLOGIA DI PROGETTO: Skate Park COMMITTENTE: Gemeente Zaanstad PROGETTISTA: Universe Architecture PROJECT LEADER: Sören Grünert TEAM: Erik Moederscheim, Sarah Möller, Annarita Papeschi, Michael Schoner, Wim Sjerps, Crystal Tang ARTISTI: Arie van den Berg, Horst Rickels, Marc Ruygrok SKATEPARK DESIGNER: Carve SOCIO: Pieter Bannenberg, Walter van Dijk, Kamiel Klaasse
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In un processo fortemente partecipativo, le richieste e i desideri dei cittadini sono stati raccolti all’interno di un documento denominato “A8ernA”, a partire dal quale gli architetti hanno basato la progettazione. Esso conteneva la domanda per la realizzazione di una molteplicità di attività e il suggerimento di diverse strategie, tra le quali il recupero del rapporto con il fiume Zaan, la realizzazione di un parco, uno spazio espositivo inteso come una ‘graffiti gallery’ (con l’idea di evitare l’esecuzione di graffiti in altre aree), un parcheggio per 120 veicoli, un supermercato e altri servizi commerciali e di intrattenimento. Venne inoltre richiesta la conservazione del piccolo poligono di tiro preesistente. Il progetto proposto si basa su un atteggiamento ottimista, che vede la presenza monumentale delle infrastrutture come un’opportunità piuttosto che un ostacolo. L’opportunità sta nel fatto che, grazie alla sua conformazione spaziale e alla sua posizione centrale e a ridosso del fiume, la fascia sottostante l’autostrada può essere intesa come un grande porticato civico perfettamente in grado di ospitare i servizi e le attività collettive richieste dai cittadini nel documento preliminare. Il progetto sviluppato si articola in tre aree, definite dall’attraversamento di due strade trasversali al viadotto. La parte centrale, a diretto contatto con la piazza della chiesa e quella del municipio, si presenta come area coperta dove sono situati il supermercato, il negozio di animali e il fioraio, e svolge la funzione di cerniera tra l’area a Sud e quella a Nord. L’area ad Est, a ridosso del fiume, è stata attrezzata con una scultorea fermata dell’autobus e un piccolo porto, ricavato per escavazione del terreno, con una piattaforma panoramica. Quest’ultima offre una splendida veduta sul fiume, altrimenti ostacolata dall’insieme di edifici sviluppatosi lungo le sue rive.
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Fotografia aerea di Koog an de Zaan
Sopra: Area centrale, il fioraio Sotto: Area Est, il porto
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L’area ad Ovest, quasi totalmente racchiusa all’interno delle rampe di accesso dello svincolo autostradale, si configura invece come area giochi per ragazzi e bambini, ed è attrezzata con uno skatepark, una galleria per i graffiti, un palco per la breakdance, un campo da basket, alcuni tavoli da calcio e ping-pong, un parcheggio ed, infine, le cosiddette ‘panchine degli amanti’. Lo skatepark, progettato da ‘Design and Engineering Company Carve’, consiste in una serie di grandi concavità semisferiche, costruite con una tecnica sofisticata utilizzando blocchi di polistirolo, tagliati a misura con una sega controllata dal computer, e rivestiti con cemento. Con lo scopo di ristabilire la storica relazione e complementarietà tra la Kogerkerk e il Municipio, la piazza della chiesa è stata liberata dalle piccole aree verdi esistenti ed è stata interamente pavimentata e attrezzata per poter ospitare manifestazioni, celebrazioni o fiere. La pianta originaria della città è evidenziata sulla pavimentazione della piazza rinnovata da alcuni mattoni di colore più chiaro, la cui disposizione mostra la vecchia configurazione delle case demolite. Degli altipiani in legno indicano la posizione degli ex salotti. Dal lato del Municipio sono state ricreate delle nuove aree a verde con andamento topografico artificiale che costituiscono un piccolo parco dotato di campo di bocce, di spazio per barbecue e di un campetto da calcio, circondato da una recinzione metallica. Il già citato poligono di tiro è situato sotto la rampa di uscita dell’autostrada.
Area Ovest , lo skatepark
Sopra: Area Ovest, lo skatepark Sotto: La piazza della chiesa
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Il merito eccezionale di questo intervento sta nel paradosso di essere stato in grado, senza modificarne la morfologia, di trasformare una barriera urbana in una nuova centralità capace di dare armonia e coesione ai tessuti urbani rimasti divisi a seguito della costruzione dell’autostrada A8. Il progetto va quindi considerato come un’operazione di rilettura del modo di occupare uno spazio preesistente, che propone un nuovo contenuto invece di un nuovo contenitore, in grado di regalare un nuovo significato allo spazio urbano attraverso l’inserimento di un’eterogenea sequenza di oggetti deliberatamente eclettici e frammentari, tenuti assieme dalla presenza unitaria e monumentale del viadotto. Rispetto ad altri esempi di strategie analoghe di colonizzazione degli spazi al di sotto di ponti che non sono state in grado di riscuotere il medesimo successo, il progetto A8ernA sottolinea inoltre alcuni fattori importanti che ne hanno caratterizzato la riuscita come spazio pubblico.
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In primo luogo il processo progettuale di tipo partecipativo degli abitanti ha garantito la comprensione e l’accettazione del progetto da parte della comunità locale. In secondo luogo la natura morfologica stessa dell’infrastruttura, le cui idonee proporzioni spaziali hanno dato la possibilità di generare spazi caratterizzati da una qualità ambientale adeguata per l’inserimento di nuove attività pubbliche; in terzo luogo la fondamentale importanza del contesto circostante l’infrastruttura, che ha il compito di garantire un bacino di utenza adeguato, come avviene a Koog aan de Zaan dove i tessuti divisi, ma storicamente connessi, sono in grado di attivare flussi di percorrenza trasversale grazie alla continuità del tessuto e alla presenza di attività e attrazioni già esistenti o progettate ex-novo. Ole Bauman è il direttore del Nederlands Architectuurinstituut di Rotterdam. Commentando il progetto A8ernA, scrive: «Much better than maximal design this project can be called generous design. It doesn’t direct its use, it catalyses it. It encourages people to occupy and appropriate, a much more subjective version of using “facilities”».
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Refurbishment of the Place de la République TVK 2013 Place de la République è una delle più importanti e conosciute piazze di Parigi, situata tra il 3°, il 10° e l’11° Arrondissement. La piazza sorse in corrispondenza dell’antica Port du Temple della cinta muraria di Carlo V intorno al XIV secolo. Nel 1879 venne posizionata nella piazza una grande statua dedicata alla Repubblica, da cui la piazza prende il nome. Dalla fine del XIX secolo con il rapido aumento del traffico cittadino la piazza assunse sempre di più il ruolo di nodo di traffico fondamentale della città di Parigi, con diverse linee tranviarie che da essa transitavano ed in seguito con la creazione dell’omonima fermata della metropolitana. A partire dal 2008 si è cominciato a lavorare alla realizzazione dei un progetto di riqualificazione della piazza il cui utilizzo principale era ormai diventato quello di importante nodo di traffico della città, utilizzo ben evidenziato dall’enorme rotatoria proprio al centro della piazza. L’obbiettivo del progetto era quello di liberare la piazza dal vincolo del traffico, eliminando la grande rotatoria centrale e limitando il traffico al solo lato ovest, e di dedicare il resto della piazza, quasi de ettari (120m x 300m), allo spazio aperto pedonale con la possibilità di molteplici usi urbani. Sotto: Una foto storica di Place de la Rèpublique. A Lato: La statua dedicata alla Repubblica.
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DIMENSIONI: 3,8 ha + 162 m² INIZIO PROGETTO: 2008 INIZIO LAVORI: 2012 FINE LAVORI: 2013 TIPOLOGIA DI PROGETTO: Réaménagement de la Place de la République et construction du Pavillon « Monde & Médias »
Sopra: La Piazza prima dei lavori di rifacimento. Sotto: La piazza dopo i lavori di rifacimento con il bar e una fontana.
COMMITTENTE: Ville de Paris/DVD COORDINAZIONE PROGETTO: TVK, Areal, Martha Schwartz, Atec, JML, Citec, Transsolar, Ville Ouverte, AIK, Segic
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Il progetto vincitore del bando indetto dal comune di Parigi fu lo studio francese di architettura e urbanistica TVK di Pierre Alain Trévelo e Antoine Viger-Kohler. Il loro progetto prevedeva, dopo aver eliminato la rotatoria centrale ed aver limitato il traffico nei due sensi di marcia, di realizzare una vasta area pedonale utilizzando blocchi di diverso tipo di cemento armato intervallati da alberi e dagli impianti di illuminazione verticale, con due terrazze che amplificano lo spazio della piazza. Il progetto prevedeva oltre all’area pedonale e al verde pubblico anche la creazione di un edificio da adibire a bar e pensato per ospitare anche diverse attività di carattere pubblico. L’edificio, quadrato con una tettoia esterna è realizzato in vetro in modo da permettere la vista della piazza; mentre gli interni sono realizzati in marmo e legno. Sono state in oltre realizzati due bacini d’acqua, uno al centro della piazza, attorno alla statua della Marianne, di forma circolare, l’altro, una fontana piatta, adiacente al bar.Grazie a questa grande opera di restauro Place de la République è oggi il più grande spazio pedonale di Parigi. Finalmente liberata dall’oppressione del traffico parigino costituisce un grande spazio adatto a molteplici utilizzi, oltre che a favorire la mobilità di ciclisti e pedoni, ed anche l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Sopra: La piazza di notte.
A Lato: Vista della piazza dal bar.
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Sopra: Vista dall’alto della piazza. Sotto: Un ciclista si riposa su una panchina.
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Sopra: Vista aerea della piazza dopo i lavori di rifacimento. Sotto: Progetto di rifacimento di Place de la Rèpublique.
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BIBLIOGRAFIA Temporiuso. Manuale per il riuso temporaneo degli spazi abbandonati in Italia. Isabella Inti, Giulia Cantaluppi, Matteo Persichino. Altreconomia
Strategy and tactics in public spaces A+t 38
Strategy Public A+t 35-36
SITOGRAFIA www.publicspace.org www.archdaily.com www.architetturaecosostenibile.it www.dezeen.com www.mimoa.eu www.landezine.com www.divisare.com www.plataformaarquitectura.cl www.zucchiarchitetti.com www.soslambrate.org www.uisp.it www.sportinclusion.net www.inhabitat.com www.asdalgo.it www.iltrivulzio.it www.comune.milano.it www.domusweb.it www.republique.tvk.fr
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