Macrogruppo A_Gruppo8

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POLITECNICO Milano 1863

Scuola di Architettura e Società Corso di Laurea in Progettazione dell’Architettura

LABORATORIO DI URBANISTICA 2014/15 Prof. Antonella Bruzzese, Prof. Anna Moro Tutor: Luca Brivio, Alessandra Girotto, Maddalena Mainini, Paolo Maneo

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LO STARE, TRA LA STORIA LAMBRATE: RIVIVERE IL CENTRO STORICO Gruppo 8 FRANCESCO CASALI, ANDREA CAZZANIGA, ALESSANDRO COCCIONI, VALENTINA COCCO



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CONTESTO Per poter comprendere a fondo la conformazione, gli usi e i luoghi di Lambrate, è necessario leggere questo quartiere a partire dalla sua storia. In seguito ai diversi sopralluoghi effettuati e alle numerose interviste è emerso con chiarezza un concetto, un sentimento comune a tutta la comunità: “Si respira ancora quell’aria paesana” (Massimo Arduini, attivo esponente della comunità lambratese). Questa frase racchiude molto più di quello che esprime: il suo significato non deve essere ricercato unicamente nella tradizione agricola di questo quartiere e nella sua collocazione geografica, un tempo aperta campagna, o nel fatto che tutti i membri della comunità si conoscono. Il significato di questa frase ha una ragione storica: il Comune di Lambrate è rimasto indipendente dal 1816 al 1924 anno in cui venne resa esecutiva l’annessione del comune di Lambrate a quello di Milano. Questo avvenimento spiega e giustifica “quell’aria paesana” di cui sopra, aiutando, inoltre, a comprendere la presenza delle numerose associazioni di quartiere, che si sono costituite quali portavoce della comunità tutta per affiancare e talvolta

perfino surrogare le istituzioni pubbliche e salvaguardare così il proprio quartiere con i suoi luoghi e tradizioni identitari. È spiegato così un primo carattere del quartiere che si lega a numerosi altri, tutti da inquadrare storicamente. La conformazione di Lambrate è dovuta alla sua origine agricola e rurale che si mantenne fino agli anni tra il 1901 e il 1923. Prima di questo ventennio il quartiere ancora si manteneva diviso in Lambrate Superiore (via Dardanoni, Crescenzago, Rombon, Sbodio, Folli) e Lambrate Inferiore (inizio di via Conte Rosso, Saccardo, Console Flaminio, Crespi, Pitteri, e, ancora, Saccardo). Tale divisione determinò la mancanza di un vero e proprio centro cittadino, che era in un qualche modo rappresentato dall’asse storico di via Conte Rosso, che collegava i due nuclei. Durante il sopracitato ventennio assistiamo ad un incremento demografico determinato dallo spostamento della popolazione meno abbiente dalla città verso la periferia. Si verifica così un primo sviluppo edile a Lambrate che coinvolge soprattutto via Conte Rosso, unendo così le “due Lambrate”, anche da un punto di vista edile-architettonico.

1925-com’era il capolinea della linea tramviaria n. 27 in Viale Rimembranze. 3


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1721- parte della mappa disegnata da Giovanni Adamo Zisla dove si distinguono perfettamente i due nuclei principali di Lambrate Superiore e Inferiore collegati da via Conte Rosso.

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1848-si nota via Conte Rosso e la “Cappelletta” all’angolo con via Bertolazzi.


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1918- mappa Comunale Lambrate.

Zona 12 attuale.

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Scuola Pietro Maroncelli tra il 1935 e il 1943.

Nel 1909 la costruzione della linea ferroviaria Milano-Venezia taglia nuovamente in due il territorio comunale di Lambrate, isolando la parte orientale, più abitata. Ad incrementare questa divisione interviene il regime fascista sotto il quale, nel 1926, si completa la costruzione della ferrovia di piazza Bottini e dello scalo merci, evento che determina l’espropriazione di numerosi terreni agricoli che diventano industriali, alterando così irreversibilmente l’aspetto di Lambrate. Fu in questi anni che si impiantarono numerose aziende di notevole peso storico come la Innocenti, la Colombo e la Rol Oil. Il fenomeno dell’industrializzazione a Lambrate si concentra soprattutto nella zona individuata tra via Ventura, Massimiano, Canzi e Saccardo e rimane invariata anche nel corso della ripresa economica del dopoguerra, periodo in cui la “Innocenti” arriva a produrre 100000 esemplari annui di scooter “Lambretta”. Il quartiere continua a progredire: si dota, nel 1927, del primo chiosco di giornali, che si trova ancora oggi in via Conte Rosso all’angolo con viale Rimembranze; la scuola elementare Pietro Maroncelli viene ampliata e corrisponde all’attuale Istituto 6

Alberghiero Amerigo Vespucci; si concludono i lavori della nuova Chiesa di S.Martino, inizia a circolare la linea “M”, detta “Mariuccia”e viene istituita la Casa del Fascio in quello che continuava ad essere l’asse principale del quartiere, via Conte Rosso. Tale edificio viene abbattuto negli anni ‘70. Sempre in via Conte Rosso, al Caffè Bottiglieria, arriva la prima macchina per il caffè espresso. La Seconda Guerra Mondiale porta numerosi sconvolgimenti all’interno della comunità lambratese. Ritroviamo tutta la tragedia di questo periodo in una testimonianza di una signora che allora era bambina: si ricordano le bombe, le evacuazioni, gli orti di guerra in Rimembranze, i parenti e gli amici che partono e chissà se tornano. La “Cappelletta” di via Conte Rosso, che da epoca romana è presente sul territorio, divenne il simbolo della speranza chi era rimasto, soprattutto dopo che una bomba la attraversò senza esplodere nel 1943. Nel dopoguerra si manifestò una grande voglia di vivere e di incontrarsi da parte della popolazione del quartiere. I luoghi più frequentati divennero le osterie che fungevano da “centri culturali” (Pino Bellavita, Lambrate storia e storie). Vi si discuteva infatti di sport, di cultura e di politica, accompagnando


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il tutto con del buon vino, la cui produzione tocca elevati picchi. Nel 1947 nasce in via Canzi il circolo A.C.L.I (Associazione Cristiana Lavoratori Italiani), ancora oggi una delle associazioni più importanti del quartiere, che si adopera per la comunità e promuove numerose iniziative. Ad oggi ha sede in via Conte Rosso. In seguito al boom economico del dopoguerra Lambrate è soggetta ai progetti di grande edilizia popolare e si delinea così l’attuale aspetto del quartiere. Tra il 1952 e il 1965 infatti vengono costruiti centinaia di edifici popolari e fanno la loro comparsa i primi supermercati. Dal 1970 però “parlare di Lambrate significa solo ormai indicare un quartiere della grande Milano... quell’atmosfera tipica che si viveva nelle osterie... oggi sarebbe solo un pallido ricordo se non ci fossero el Circolin e il Circolo Acli” (Pino Bellavista, Lambrate storia e storie). Negli anni del boom economico ed industriale a Lambrate diviene centrale piazza Viale delle Rimembranze, che oltre ad essere un importante snodo stradale offre ai lavoratori in pausa un luogo dove riposarsi. Racconta la barista del bar storico che affaccia su piazza Viale delle Rimembranze che la rovina di questa piazza è stata la chiusura delle grandi industrie che ne determinò il declino e l’abbandono fino a renderla una semplice rotatoria e un luogo di passaggio. Si aggiunge a questo abbandono e quindi al progressivo degrado della piazza, Sopra: la “Capelletta” nell’estate del 1945. Osservando il tetto sconnesso si può vedere il punto dove è caduto l’ordigno inesploso.

Via Conte Rosso, allora via Vittorio Emanuele. 7


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l’insediamento di popolazioni Rom, evento che da subito crea non poche tensioni all’interno della comunità. A fronte di tale difficile situazione, però, si attivano associazioni che promuovono attività ed eventi mirati alla riqualificazione della piazza e ad un componimento delle controversie con la popolazione Rom che attualmente la occupa. Oltre alle iniziative tuttora in corso sono previsti dei progetti di completo ridisegno della piazza affinché questa venga riqualificata e torni ad essere uno spazio vissuto e a disposizione della popolazione. Questa piazza non può essere solo una rotatoria e nemmeno il ricordo di un luogo dove gli operai andavano in pausa pranzo. Il nome “Rimembranze di Lambrate” porta un significato molto più grande: il ricordo dei lambratesi caduti in guerra, ad ognuno dei quali è stato dedicato un albero della piazza.

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E’ dunque evidente che, oltre a segnare l’ingresso al quartiere e ad esserne quindi il biglietto da visita, questo luogo è carico di un grande valore simbolico e per questo bisogna ridargli dignità e nuova vita.

Sopra, a lato: Piazza Viale delle Rimemmbranze in due periodi dell’anno, rispettivamente estate ed inverno.

Sotto: panoramica Piazza Viale delle Rimembranze.


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Attorno a Piazza delle Rimembranze si sviluppano inoltre i numerosi luoghi storici del quartiere già citati: l’Istituto Alberghiero Amerigo Vespucci (ex scuola elementare “Pietro Maroncelli”), via Conte Rosso, nella quale si accede attraverso viale Rimembraze, dove subito si incontra la prima edicola di Lambrate; proseguendo verso quella che era Lambrate Inferiore si incontra poi il Circolo Acli, il giardino pubblico, la chiesa e l’oratorio, fino ad arrivare all’ex zona industriale oggi soggetta a numerosi progetti di riqualificazione. Ripercorrendo invece via Conte Rosso verso quella che era Lambrate Superiore, ci sono i numerosi negozi di quartiere, i ristoranti, i negozi di design e, infine, la storica “Cappelletta” simbolo della speranza di una comunità. Su via Conte Rosso sono presenti negozi di design poiché, in seguito alla dismissione industriale, i complessi presenti in via Ventura (che incrocia Conte Rosso) e in via Massimiano sono stati adibiti a luoghi di esposizione per il cosiddetto “Fuorisalone”, oltre che a nuovi complessi abitativi e a sedi di stazioni radio. Le attività del “Fuorisalone” sono preziose per il quartiere in quanto lo riempiono di vita e di presenze a livello internazionale, attivando spazi inutilizzati durante l’anno, portando ricchezza e scambi culturali. Manca però ancora un vero fulcro cittadino che unisca in modo organico i luoghi di cui abbiamo parlato, un centro dell’area storica del quartiere, che lo rappresenti e gli dia maggiore identità, maggiore visibilità, dove le persone si incontrino e possano trascorrere tempo tra quei luoghi che da sempre sono

il cuore di Lambrate. Il quartiere ha bisogno di spazi vivi durante tutto il corso dell’anno, che si arricchiscano, durante il “Fuorisalone”e che permettano alla comunità di raccontare la propria storia, così ricca e non da tutti conosciuta.

Foto: diversi punti di vista di via Conte Rosso, in particolare la ciclofficina (in basso a sinistra) e una trattoria (pagina affianco, in basso).

il cuore di Lambrate. Il quartiere ha bisogno di spazi v 10


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5. 1.

2. 3.

VOCE AI CITTADINI: CRITICITA’ E POTENZIALITA’ 12

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“Fare una passeggiata la sera non è piacevole, non c’è nessun bar aperto, non ci sono persone da incontrare.”

“Rimembranze rappresenta molto più di ciò che lascia trasparire; il problema è che ci si sente stranieri in casa propria. Basterebbe davvero poco per riqualificarla.” La riapertura di via Conte Rosso porterà nuovi spazi alla cittadinanza.

“Se le cose le vivi, le frequenti, le fai vivere c’è più sicurezza.” “Durante il fuorisalone cambia l’atmosfera, vuol dire incontrare persone e cose che succedono, diversamente dal resto dell’anno.” 13


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1. VIALE PIAZZA DELLE RIMEMBRANZE

Negli anni ha assunto sempre più la funzione di semplice rotatoria e di luogo di passaggio ed è stata soggetta ad un processo di degrado urbano dettato dal disuso di questo luogo perdendo così il valore simbolico con cui è nata, rappresentato dal nome che porta e dagli alberi che rappresentano ognuno un caduto lambratese nella Grande Guerra. La condizione di degrado è stata inoltre alimentata dall’arrivo della popolazione Rom che ha causato tensioni sociali e 14

senso di insicurezza nella comunità. A riguardo si sono subito mosse le associazioni che stanno promuovendo eventi per la riqualificazione della piazza. Sono state inoltre stilate delle proposte di progetto per il ridisegno della suddetta, per conferirle nuova vita e nuova dignità.


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2. ISTITUTO ALBERGHIERO AMERIGO VESPUCCI

Presente sul territorio con l’attuale conformazione dal 1926 ma di datazione precedente, racchiude in sè un grande valore storico; occupa inoltre una posizione centralissima nel quartiere, affacciando da un lato su piazza Viale delle Rimembranze, dall’altro su via Conte Rosso. Attualmente la situazione dell’edificio è critica: numerose sono state le proteste da parte degli studenti e degli insegnanti, i quali lamentano addirittura che l’intonaco cade negli impasti mentre cucinano, tanto che

è stato ritenuto necessario un intervento di ristrutturazione. Tuttavia non è previsto che la struttura rimanga in gestione all’Istituto e il suo destino è incerto.

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3. CIRCOLO ACLI Un’altra costante storica che si è affermata subito al momento della sua nascita nel 1947. Ad oggi, insieme alle altre associazioni, si adopera per la vita comunitaria del quartiere organizzando eventi che lo mantengano vivo e che lo arricchiscano sotto tutti i punti di vista. E’ inoltre impegnata per appianare le recenti tensioni nate in seguito all’arrivo della popolazione Rom e alla conseguente “occupazione” di piazza Viale delle Rimembranze. L’associazione, cuore della vita del quartiere, colloca la sua sede in via Conte Rosso.

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4.GIARDINO PUBBLICO Recentemente riqualificato, si colloca in punto estremamente vivo del quartiere: oltre a trovarsi in via Conte Rosso infatti, è situato davanti all’associazione ACLI, all’Istituto Vespucci ed è vicinissimo all’asilo nido Comunale. Ciò determina un’elevata frequentazione del giardino della comunità tutta.

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5. VIA CONTE ROSSO E’ la via più importante di Lambrate: rappresenta una delle costanti storiche del quartiere che ne hanno accompagnato l’evoluzione ed è stato l’asse principale attorno a cui tale evoluzione è avvenuta. Ancora oggi rappresenta il fulcro principale del quartiere, che è tornato a nuova vita in seguito alla recente riqualificazione, che ne ha determinato l’attuale pavimentazione, ormai caratteristica emblematica della via e del quartiere. In seguito alla riqualificazione, la comunità e le associazioni hanno iniziato ad organizzare mensilmente il mercato di quartiere, che si è rivelato un successo.

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OBIETTIVI: CONNETTERE E ATTIVARE L’obbiettivo del progetto è creare uno spazio che unisca il sistema di piazza Viale delle Rimembranze e quello di via Conte Rosso: un nuovo fulcro cittadino che unisca in modo organico i luoghi storici del quartiere. Manca infatti un vero centro che rappresenti e dia maggiore dignità all’area storica di Lambrate. Un centro in cui la cittadinanza possa incontrarsi e passare del tempo in mezzo ai luoghi che da sempre rappresentano il cuore di questo quartiere.

percorso da attivare percorso da potenziare spazio da attivare 19


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LETTURA DELLO SPAZIO CARATTERE DEGLI SPAZI

5. Via Conte Rosso: spazio pubblico pendonalizzato in determinati eventi. 1. Piazza Viale delle Rimembranze: spazio pubblico sempre fruibile.

1.

2. 2.Istituto Alberghiero Amerigo Vespucci: spazio pubblico ad accesso selezionato sull’utenza.

5. 4.

3. 4. Giardino pubblico: spazio ad accesso limitato sul tempo.

3-6-7. ACLI, Parrocchia e oratorio di San Martino: spazio privato ad uso collettivo.

6.

7. 21


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PAVIMENTAZIONI RILEVANTI

aree verdi superficie asfaltata pavimentazione di via Conte Rosso

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SERVIZI


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CIRCOLAZIONE

POPOLAZIONI

Popolazione mista Studenti

Bambini

Gente del quartiere

Frequentatori del circolo ACLI

Frequentatori della parrocchia

circolazione pedoni circolazione pedoni piu frequente circolazione mezzi circolazione tram 23


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LE AZIONI: TEMPORANEITA’ E PERMANENZA

AZIONE I

AZIONE II

AZIONE III

Apertura

Attivazione

Nuovo utilizzo di

collegamento pedonale da

palestra

parte del complesso

Piazza Viale Rimemembranze a via Conte Rosso.

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per usi extrascolastici

scolastico

da parte della

e apertura alla

comunità.

comunità

del cortile interno.


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AZIONE IV

AZIONE V

Attivazione

del complesso

Attivazione dell’ultima parte dell’ edificio scolastico

scolastico

e ripavimentazione

dell’ edificio isolato

per nuovi usi.

di tutta l’area.

Il progetto si articola in un ampio lasso temporale suddividendosi in cinque azioni. Inizialmente tali azioni saranno finalizzate semplicemente ad attivare spazi utili alla comnità attraverso interventi di bassissimo impatto e di costi il più contenuti possibili. Le azioni sono utili per avere un riscontro riguaro l’avanzamento del progetto con la popolazione locale, permettendo di intervenire su di esso per indirizzarlo verso le esigenze espresse dalla comunità.

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AZIONE I La prima azione del progetto si pone come scopo principale l’apertura di un percorso esclusivamente pedonale che colleghi Piazza Viale delle Rimembranze con Via Conte Rosso, passando per l’attuale retro del cortile dell’Istituto alberghiero Amerigo Vespucci, confinante con gli spazi del circolo ACLI e l’asilo nido. Al fine di cercare un nuovo e più ampio accesso all’associazione, e di facilitare la viabilità del percorso, è in progetto lo spostamento del muro di confine del circolo e la sostituzione di questo con recinzioni temporanee, facilmente rimovibili in occasione di eventi che coinvolgano la comunità. L’intervento temporaneo, coinvolgente anche lo spazio di risulta tra il retro della palestra scolastica ed il piccolo edificio di servizio, vuole riqualificare lo spazio con costi minimi ed interventi non invasivi e reversibili. La proposta prevede la realizzazione di aiuole verdi ricavate dall’incisione della pavimentazione asfaltata, e il posizionamento di alcune sedute mobili.

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AZIONE II La seconda azione del progetto prevede l’apertura della palestra in orari extrascolastici per lo svolgimento di attività utili alla comunità. L’apertura di tali spazi risponde ad un’esigenza reale espressa dalla popolazione locale e mira quindi a creare un consistente flusso di persone che renda più viva l’area di Rimembranze e incrementi la frequentazione del percorso precedentemente aperto.

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AZIONE III Si consideri che l’edificio scolastico non sarà più destinato a mantenersi tale. Il progetto prevede che una parte dell’edificio sia riutilizzata come sede delle associazioni di Lambrate. La dimensione e l’esatta area dell’edificio da impiegare saranno stabilite in base alle esigenze delle associazioni e alla corrispondenza architettonica dell’edificio stesso con tali esigenze. In questa momento progettuale è prevista una prima apertura pubblica dello spazio aperto che era in gestione all’Istituto per l’organizzazione di attività temporanee attraverso interventi reversibili e a basso costo per verificare l’effettiva qualità urbana e sociale di tali spazi e del sistema che si sta venendo a delineare.

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AZIONE IV La quarta azione del progetto riguarda la comunità tutta, la quale si appropria di uno spazio (individuato nella struttura scolastica più piccola che si distacca da quella principale) che diventa uno spazio comunitario. Si prevede infatti di riutilizzare questo edificio come spazio espositivo permanete DI LAMBRATE, riguardante quindi la storia, le vicende e l’evoluzione del quartiere. La proposta di adibire a mostra permanente di quartiere il luogo più centrale dell’area di progetto è fondamentale da un punto di vista identitario perché il cittadino senta come propri i luoghi che si stanno definendo, li viva e garantista il successo del progetto.

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AZIONE V La quinta azione progettuale è la più invasiva da un punto di vista architettonico e la più lunga da realizzare. In questa fase si prevede che sia riutilizzato completamente l’ex edificio scolastico, assumendo una funzione utile alla comunità che porti nuove popolazioni ed entrate per far vivere quest’area di quartiere. Si prevede inoltre una ripavimentazione totale dell’area. La nostra proposta di progetto prevede che l’ex complesso scolastico si articoli su due livelli: una parte di edificio avrà funzione permanente di “casa dello studente” cosicché ci sia un’entrata fissa annuale e una popolazione giovane che tenga vivi questi luoghi. L’altra parte di edificio avrà una funzione coerente con la precedente con la differenza che l’entrata, di popolazione e di denaro, non sarà fissa. Si prevede, infatti, di adibire questa parte di complesso a foresteria in vista dei flussi legati al fuori salone, oltre che per i parenti degli studenti in visita durante l’anno. La scelta di sfruttare l’edificio in questa maniera è strategica sia a livello macroscopico per la riuscita e la sostenibilità del progetto, sia a livello microscopico per dare più rilievo, anche durante il “Fuorisalone”, alle associazioni e al quartiere grazie alla presenza dello spazio espositivo di quartiere, della sede delle associazioni e dell’ACLI stessa, che affaccerà direttamente sul collegamento tra Rimembranze e Conte Rosso. La ripavimentazione è un punto chiave per il progetto: si renderà unitaria e architettonicamente definita un’area che, azione dopo azione, si è arricchita di luoghi, di funzioni e di popolazioni, delineando una zona di quartiere più intima e riservata posta tra i due attuali poli di Lambrate: piazza di Viale delle Rimembranze e via Conte Rosso.

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RÉAMÉNAGEMENT DE LA PLACE DE LA RÉPUBLIQUE TVK 2010-2013 Piazza della Repubblica è una delle piazze più significative di Parigi, sia per il peso del nome che porta, rappresentato concretamente dalla statua di Marianna, sia per le sue dimensioni e la posizione che occupa nella città. La piazza infatti è situata nel centro di Parigi ed è il punto di incontro di tre distretti, cinque linee della metro e luogo di convergenza di quattro Boulevard. Nel corso del secolo XX la piazza, a causa della posizione che occupa, acquisì sempre più il ruolo di rotatoria per il traffico, al cui centro spiccava simbolicamente la statua di Marianna. La superficie pedonale era infatti un terzo di quella totale mentre i restanti due terzi erano dedicati alla circolazione dei veicoli. La situazione restò tale fino al 2010, quando la Città di Parigi e il Direttivo Strade e Trasporti decisero che piazza della Repubblica, coerentemente col nome che porta, doveva rappresentare ben più che una rotaria: “I miei predecessori hanno consegnato la piazza alle macchine. Noi abbiamo voluto mettere la bellezza, i valori della repubblica e la gioia di vivere nel cuore di questa trasformazione”. Queste sono state le parole di Bertrand Delanoë, allora sindaco di Parigi, il 16 giugno 2013, giorno dell’inaugurazione della piazza. Questi sono stati i principi seguiti dai TVK nello sviluppo del progetto. Fondamentali punti di partenza per dare a Parigi una piazza degna del nome che porta e in cui i cittadini tutti potessero identificarsi sono stati la volontà di ribaltare il rapporto tra superficie trafficata e superficie pedonale, la quale è effettivamente stata portata ai due terzi di quella totale e il processo consultativo del progetto portato avanti tramite eventi pubblici e workshops tematici organizzati dal Consiglio Cittadino. Il risultato è stato una piazza a misura di cittadino. Le parole chiave individuabili per il progetto sono : comfort, socialità e multifunzionalità. Queste parole sono poi state legate da un principio base che è quello dell’uniformità generale della piazza, nonostante i suoi 20000 m2 di superficie. I progettisti rivelano infatti in un’intervista che nonostante abbiano cercato di prevedere il maggior numero possibile di usi per la piazza non hanno voluto imporre degli spazi costrittivi, bensì hanno voluto che la piazza tutta si prestasse nel suo complesso a moltissimi usi, anche a quelli che loro non hanno previsto. “We feel that when each user is not constricted to a dedicated space everyone 38

FRANCESCO CASALI 831404


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DIMENSIONI: 20.000 m2 COSTI: 12.000.000 € INIZIO LAVORI: 2010 FINE LAVORI: 2013 TIPOLOGIA DI PROGETTO: Il progetto è un ridisegno di suolo pubblico atto ad invertire il precedente rapporto tra superficie trafficata e superficie pedonale per dare un nuovo spazio ai “figli di Parigi”. LUOGO: città di Parigi COMMITTENTI: la città di Parigi, il Direttivo Strade e Trasporti

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gains in freedom. The result, in the case of Place de la République, has been a unique kind of urban space for Paris” (Pierre-Alain Trévelo intervistato da Stephan Kirkland). La parte pedonale della piazza si estende nella parte più soleggiata della superficie totale dell’area: a nordest, cosicchè i quartieri di Porte-Saint-Martin e FolieMéricourt affacciano direttamente sulla parte pedonale della piazza. Questa è rivestita da lastre di cemento di diverse dimensioni che riflettono i raggi del sole mantendo fresca la temperatura del suolo anche d’estate. Sono stati piantati inoltre più di un centinaio di alberi per creare zone d’ombra e in particolare sul lato nord della piazza sono stati piantati alberi più grossi anche per opporre maggiore resistenza ai venti invernali. Questa attenzione al controllo delle temperature la ritroviamo anche nell’inserimento di uno specchio d’acqua di 270 m2, che ha attirato soprattutto l’attenzione delle giovanissime generazioni. Nella zona sud della piazza, adiacente a questo specchio e in asse con la statua della Marianna, è stato costruito anche un padiglione che ospita una caffetteria e si presta all’organizzazione di numerosi eventi. Disposte per tutta l’area sono presenti numerse panchine in legno fisse, sedie mobili a disposizione di tutti e ulteriori strutture in legno finalizzate alla socialità ma utilizzate anche dagli skaters. I progettisti hanno inoltre fatto la scelta di inclinare dell’1% la piazza verso il centro ricavando così due terrazze che invitano alla socialità. Suddette terrazze durante l’hanno ospitano strutture mobili legate a diverse funzioni (campo da basket assemblabile, strutture specifiche per skaters, librerie dei giocattoli...). La città di Parigi attraverso questo progetto è riuscita a riappropriarsi di uno spazio simbolo della propria storia trasformandolo in uno spazio per la comunità e ridandogli la dignità che gli spettava. Nonostante il progetto abbia avuto nel corso della realizzazione numerose critiche in quanto alterava grandemente il flusso stradale, riducendolo drasticamente, si è rivelato un successo. 40


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Ora piazza della Repubblica è la più grande piazza pedonale di Parigi ed è frequentata da un elevatissimo numero di popolazione appartenti ad ogni range di età e provenineti da realtà sociali estremamente diverse tra loro in una convivenza che sta risultando vincente.

“...IL PIÙ GRANDE PIACERE QUESTA MATTINA È VEDERE CHE I FIGLI DI PARIGI HANNO GIÀ PRESO POSSESSO DELLA PIAZZA...” (Bertrand Delanoë, 16 giugno 2013)

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DANISH NATIONAL MARITIME MUSEUM BIG E KIBISI 2011-2013 Il Danish National Maritime Museum sorge a Helsingør, a circa 50 km a Nord di Copenaghen. Il nuovo museo di 6.000 mq sorge in un contesto storico unico, adiacente ad uno degli edifici più importanti della Danimarca, il Castello di Kronborg, patrimonio mondiale dell’Unesco e conosciuto per l’Amleto di Shakespeare. Si tratta dell’ultimo intervento del Kulturhavn Kronborg, un programma che comprende la ristrutturazione del castello e la realizzazione di due nuovi edifici per offrire una varietà di esperienze culturali ai residenti e ai visitatori di Helsingør. Il tema del progetto era l’utilizzo dell’area della darsena che si trova a lato del castello. Non volendo cancellare le tracce del passato, ma invece valorizzarle. Lo studio BIG ha lavorato sulla costruzione di un museo all’interno della darsena mantenendo le vecchie mura del porto realizzate 60 anni fa, le gallerie sono collocate sotto terra e disposte plasmando un percorso continuo che prosegue anche all’esterno, in questo modo lo spettatore può confrontarsi con la scala della costruzione navale. La darsena è il fulcro dell’area espositiva, una serie di tre passerelle a doppio livello abbraccia il bacino di carenaggio, servendo sia come collegamento urbano, sia come scorciatoia per raggiungere le diverse sezioni del museo. Il ponte sul porto chiude la darsena servendo allo stesso tempo come passeggiata sul lungomare, mentre l’auditorium del museo collega il Culture Yard con il Kronborg Castle e il percorso a zig–zag invita i visitatori all’ingresso principale. Un ponte che unisce il vecchio e il nuovo, disegnando il percorso d’accesso allo spazio museale e ponendolo in continua relazione visiva con il contesto. La lunga e nobile storia marittima danese si snoda in un percorso posizionato 7 metri sotto il livello stradale, che circonda e attraversa la darsena. Tutti i piani sono leggermente inclinati, creando spazi emozionali e scultorei e collegando le aree espositive con l’auditorium, le aule, gli uffici, la caffetteria e il piano della banchina. Al museo è quindi fornita una facciata interna rivolta verso il bacino che si configura come un nuovo spazio pubblico a disposizione dei cittadini. Il sistema al livello superiore è composto da una passerella sinuosa e con spazi di ritrovo sociale. e E’ definito da elementi in granito che si ispirano ai dissuasori navali, con un messaggio nascosto basato sul codice Morse, sono pensati come sedute e allo stesso tempo fungono da barriera costruttiva che impedisce l’accesso alle vetture. La realizzazione del museo sotto il livello del mare ha comportato la messa in atto di tecniche costruttive mai utilizzate prima in Danimarca. Il vecchio bacino di cemento con 44

ANDREA CAZZANIGA 830946


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LOCALIZZAZIONE: Helsingør, DK AREA: 6000 mq ANNO DI COSTRUZIONE: 2011-2013 PROGETTISTI MOSTRA: Kossmann. dejong COMMITTENTI: Comune di Helsingør e Helsingør Maritime Museum

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le sue mura spesse 1,5 m e i 2,5 m di spessore delle solette sono stati tagliati, aperti e rimontati come una moderna struttura museale. I ponti in acciaio sono stati realizzati in sezioni giganti in Cina e trasportati in Danimarca sulla piÚ grande nave che sia mai attraccata a Helsingør. Le sezioni in acciaio pesano fino a 100 tonnellate a pezzo e sono state sollevate in loco dai due piÚ grandi operatori con gru mobili del nord Europa. Sabato 5 ottobre 2013 la Regina Margrethe II ha tagliato il nastro per celebrare la grande apertura.

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TILLA DURIEUX PARK DS LANDSCHAPESARCHITECTEN 1995-2003

Molte sono le conseguenze della caduta del muro di Berlino e, tra queste, una nuova configurazione dell’assetto urbano, in cui si delineano spazi vuoti e inutilizzati. Tra questi vi era la “Prachtgleis”(lett. “Pista della Gloria”), sulla quale si ergeva il muro che collegava la porta di brandeburgo al Checkpoint Charlie. Uno spazio che copre 500 metri in lunghezza e 75 in larghezza, che collega Potsdamer Platz al canale Landwehrkanal. Dopo l’euforia dei primi anni ’90 questo spazio era ancora in parte lasciato a se stesso ma era ben chiara quale sarebbe stata la sua futura conformazione: un lungo isolato, rettangolare, inquadrato tra due file di edifici terziari e residenziali. Nel 1995 il comune indisse un concorso internazionale delineando le caratteristiche che doveva avere il nuovo spazio: un grande spazio verde racchiuso tra due strade. Tra i numerosi progetti è quello dello studio olandese DS Landschapsarchitecten a vincere, il quale vedrà il termine della sua realizzazione nel 2003, dopo otto anni. Il “ Tilla Durieux Park” (Tilla Durieux, nota attrice austriaca ai tempi della repubblica di Weimar) si sviluppa lungo un lotto rettangolare di 400 metri per 30 di larghezza ed è delimitato sul lato sud-ovest dagli edifici di Giorgio Grassi e, a nord-est, dalle architetture di Richard Rogers e Renzo Piano . E’ compreso inoltre tra Potsdamer Platz ed il Landwehrkanal, uno dei canali del fiume Spree. Due grandi parterre, larghi 30 metri e lunghi 200 metri, sono sollevati e inclinati negli angoli opposti di circa 35 gradi lungo l’asse longitudinale modificanosi, nelle altezze, secondo uno schema che richiama alla mente la flessibilità e la resistenza delle tensostrutture. Da un’altezza di 4,5 metri, nel punto più alto, queste colline artificiali scendono lateralmente fino alla quota del piano stradale, estendendosi fino al canale, all’estremità posteriore del parco. I parterre sono rivestiti da un manto erboso, privo di arbusti e di alberi, mentre ampie banchine pedonali cadenzate da filari di tigli, circondano l’intero parco e lo dividono dalle due strade trafficate e dagli edifici adiacenti. Nella parte centrale del parco, dove si trovano i due parterres, vi è una zona pavimentata che è dotata di cinque altalene di 20 metri fatte di barre metalliche su un giunto centrale. Il design del Tilla Durieux si propone come un grande semplic intervento in mezzo alla grande portata dei nuovi edifici. Nello stesso tempo il parco si sottrae a qualsiasi declinazione funzionale, scegliendo di integrare paesaggio urbano e arte in un unico progetto. La semplicità dei dettagli caratterizza le diverse soluzioni adottate per gli 48

ALESSANDRO COCCIONI 830933


LABORATORIO DI URBANISTICA 2014/15

DIMENSIONI: 12,000 COSTI: € 2,250,000 COMMITTENZA: Comune di Berlino

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accessi, le scale e le aree di gioco e l’attacco del piano erboso con la pavimentazione in pietra delle banchine, realizzato con un profilato in acciaio cavo per lo scarico delle acque reflue. Gli scalini di accesso alle diverse quote del piano inclinato sono semplici scatole metalliche a sezione triangolare inserite nella terra. Passeggiando sotto i tigli o lungo i viali il carattere dello spazio cambia da stretto a largo, da ripido a piano, e viceversa.

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BOERENHOL’ [PARK]ING WAGON LANDSCAPING 2009

Boerenhol’ [Park]ing è un giardino sperimentale realizzato nel 2009 su una superficie pari a 800mq., dallo studio francese Wagon Landscaping a Courtrai, Belgio, su commissione della città stessa con un budget di 22.000 euro.

DIMENSIONI: 800 mq COSTI: €22.000 COMMITTENZA: città di Courtrai 52


LABORATORIO DI URBANISTICA 2014/15

VALENTINA COCCO 830946

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Localizzato all’interno del centro storico della cittadine medievale, il progetto di pone come obiettivo la ricerca di una nuova soluzione per la creazione di un nuovo spazio pubblico partendo dal riciclaggio del suolo del parcheggio che costituiva lo stato di fatto di questo luogo. Si trova una risposta

ecologica al problema: lo studio parigino progetta e realizza un sistema di incisioni nella pavimentazione, con il successivo asporto dell’asfalto, che permettono di essere riempite e trasformate in terreno fertile dove far nascere e crescere piante, arrivando ad un insolito risultato: un vero e proprio giardino all’interno di un parcheggio. La realizzazione di questo progetto porta a una vera metamorfosi dello spazio, e della concezione di questo: da un semplice spazio di servizio si trasforma in piacevole passaggio . La soluzione adottata prende il nome di de-paving, ovvero la rimozione dello strato d’asfalto con l’ausilio di appositi strumenti meccanici e nel successivo apporto di terreno vegetale e piantine.

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Non è il solo esempio di questo genere proposto nella

città: lo stesso studio realizza in occasione dell’apertura del museo del lino, un giardino-labirinto di fronte al complesso. Anche qui il tema principale è il riciclaggio, costi minimi e tempi brevi di realizzazione. Sono stati impiegati infatti solamente cinque mesi tra studio del progetto e realizzazione, con l’aiuto dei residenti.

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