Caso studio_gruppo 5

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LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16 Prof. Antonella Bruzzese, Prof. Anna Moro Tutor: Luca Brivio, Paolo Maneo, Fulvia Proserpio Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea in Progettazione dell’Architettura

ASC! attivare spazi comuni

JARDINS PARTAGÉ

PARIGI, 2002 CLOS GARCIA, JARDIN NOMADE, POIREAU AGILE Gruppo 5 DANIELE CERAGNO, MATTIA COLACI, CAMILLA CONTI, ANNA COVA

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CLOS GARCIA, JARDIN NOMADE, POIREAU AGILE PARIGI 2003-2010

La definizione del Ministero francese dell’Ecologia, dello Sviluppo durabile e dell’Energia cita:“si intendono per jardins partagés quei giardini creati o animati collettivamente, aventi per obiettivo lo sviluppo di legami sociali attraverso attività sociali, culturali o educative e caratterizzati dall’accessibilità pubblica”. Nati come orti urbani per le classi meno abbienti, oggi sono luogo di incontro e socializzazione, nonché sede di letture, corsi di pittura e astronomia, lezioni scolastiche, pranzi di quartiere, aperitivi informali e spettacoli. I jardins in questa nuova forma si sono diffusi a partire dagli anni ’70 in territorio Nordamericano (New York e Québec) e sono arrivati in Francia solo a metà degli anni ’90; il fenomeno ha avuto effetti così notevoli da portare all’istituzionalizzazione (a livello prima locale e poi nazionale) dei giardini condivisi, la cui nascita e poi gestione sono ora tutelate dalla Charte Main Verte.

CLOS GARCIA

JARDIN NOMADE

POIREAU AGILE

TIPOLOGIA DI PROGETTO: trasformazione di un’area verde LOCALIZZAZIONE: 14

TIPOLOGIA DI PROGETTO: trasformazione di un lotto non edificato LOCALIZZAZIONE:

TIPOLOGIA DI PROGETTO: riorganizzazione di un’area di parco pubblico LOCALIZZAZIONE: 4 rue

ANNO DI APERTURA: 2010 DIMENSIONI: 322 mq ASSOCIAZIONE: Clos Garcia

ANNO DI APERTURA: 2003 DIMENSIONI: 280 mq ASSOCIAZIONE:

ANNO DI APERTURA: 2005 DIMENSIONI: 220 mq ASSOCIAZIONE: Ville

Rue Cristino Garcia, 20ème

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angolo tra rue Charles Delescluze e rue Trousseau, 11éme

Associazione del Quartiere Saint-Bernard

des Recolléts, 10éme

Mains Jardin


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TIMELINE DI PROCESSO

I GIARDINI INSERITI IN UN CONTESTO PIÙ AMPIO

Nei primi anni ’70 Liz Christy e il gruppo originario di Green Guerillas decisero di fare qualcosa riguardo al degrado urbano che vedevano attorno a loro. Essi cominciarono a radunare altre prsone che usassero i community gardens come strumento per recuperare suolo urbano, stabilizzare isolati della città e fare in modo che i cittadini lavorassero insieme per risolvere i problemi. Presto, dozzine di community gardens fiorirono in tutta New York. Ad oggi Green Guerillas è un’associazione di ricerca noprofit che sostiene questo tipo di attività all’interno della città.

1970

LIZ CHRISTY INIZIA A COLTIVARE UNO SPAZIO DESOLATO A NEW YORK

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1973

CREAZIONE DEL PRIMO COMMUNITY GARDEN A NEW YORK, IL LIZ CHRISTY

1974

FONDAZIONE DEL MOVIMENTO GREEN GUERILLAS PER INCORAGGIARE ALTRI CITTADINI A CREARE I COMMUNITY GARDENS

1997

PRIMO GIARDINO COMUNITARIO IN FRANCIA, A LILLE, IL JARDIN DES RETROUVAILLES


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Il tempo che intercorre tra l’avvio dei lavori e il termine di questi è relativamente breve, spesso sono sufficienti pochi mesi per la realizzazione dei progetti, come nel caso del jardin le clos garcia, per il quale è bastato il solo mese di settembre.

2002

PRIMO GIARDINO COMUNITARIO A PARIGI

APERTURA DEL GIARDINO “LE JARDIN NOMADE”

APERTURA DEL GIARDINO “LE POIREAU AGILE”

APERTURA DEL GIARDINO “LE CLOS GARCIA”

2003

2005

2010

FONDAZIONE DEL PROGRAMMA LA MAIN VERTE E NEL 14 OTTOBRE UN DISEGNO DI LEGGE DEL SENATO ISTITUZIONALIZZA I GIARDINI

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1.

LE CLOS GARCIA

Nella pagina accanto si possono osservare delle immagini che rappresentano il primo progetto da noi analizzato. Si può anche notare una rappresentazione a ideogrammi delle caratteristiche amministrative, morfologiche e funzionali del lotto. Ogni simbolo corrisponde ad una fascia di età della popolazione piuttosto che ad un servizio nelle vicinanze, ad un prodotto del giardino o ad un’attività lì svolta. Sotto una foto ortogonale per contestualizzare il progetto nella città di Parigi.

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LE CLOS GARCIA FREQUENTATORI

COSTO DI PARTECIPAZIONE

15€ ATTIVITÀ SVOLTE

PROPRIETÀ DEL TERRENO

RAPPORTO CON L’ESTERNO

CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

GESTIONE

PRODUZIONE

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CONTESTO

Ragionando sul contesto, il lotto si trova in Rue Cristino Garcia, 14 nel 20esimo arrondissement (distretto, ndr) di Parigi, il terzo più popoloso della città. La realtà in cui è inserito il giardino è residenziale, e riguardo ai servizi troviamo una scuola con un ampio spazio aperto attiguo al giardino in questione, nonché un’area sportiva. Da un punto di vista più ampio, per quanto riguarda lo stato economico dei residenti dell’area, il 26% degli abitanti del distretto appartiene al ceto sociale manageriale; leggermente inferiore è la percentuale di professionisti (21%) e impiegati (22%). Il reddito annuo medio è di 32 160 euro lordi; la percentuale di proprietari è del 26%. Parlando di età, il 28% della popolazione ha meno di 25 anni, il 27% tra i 25 e i 40, il 32% ha tra i 40 ed i 65 anni. La percentuale di stranieri è del 16%; sono presenti numerose chiese (la maggiorparte di culto cattolico) ma anche tre sinagoghe ed una moschea.

COME È NATO?

Questo spazio era un’area verde in stato di abbandono, da riqualificare per essere resa usufruibile dai residenti. L’intento del progetto era sviluppare dinamiche sociali attraverso la creazione di meeting locali finalizzati allo scambio di conoscenze tra gli abitanti di questa zona residenziale. Si intendeva inoltre preservare e sviluppare la biodiversità, introdurre in città la natura (sotto forma sia di flora che di fauna) e creare una rete di spazi che consentissero la nascita di una sorta di “collegamento ecologico verde”. La volontà di istituire questo giardino condiviso inoltre faceva parte di un progetto più grande, avente l’obiettivo di permettere una riqualificazione graduale dei quartieri siti nella parte orientale del 20éme arrondissement: tutto ciò passando attraverso micro-progetti concentrati sulla dimensione locale e migliorando le risorse di questo territorio attraverso la creazione di un itinerario di scoperta e eventi sul tema della natura e della cultura.

CHI LO UTILIZZA E COME?

Tra i principali attori ci sono sicuramente gli abitanti del quartiere, soprattutto stranieri e di etnie differenti, parte attiva e integrante dell’intero progetto; si hanno poi i promotori: il progetto è stato avviato dalla DPVI (Délégation à la Politique de la Ville et à l’insertion - il dipartimento francese comunale dedicato allo sviluppo urbano sociale), finanziato dalla città di Parigi e dal RIVP (Régie Immobilière de la Ville de Paris - Regia Immobiliare della Città di Parigi) per 45.000 euro; è stato supervisionato da architetti e costruttori specializzati tra cui lo studio “Bruit Du Frigo”. È utilizzato principalmente come orto urbano, ma all’occorrenza diventa una sorta di giardino per l’infanzia frequentato principalmente da famiglie di extracomunitari.

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Edifici Residenziali Ecole Maryse Hilsz Campi Sportivi

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ESITI ED EFFETTI DEL PROGETTO

L’assegnazione dello spazio, che misura in totale 322 mq, è stata effettuata secondo le diverse esigenze dei cittadini. Il luogo offre zone di giardinaggio sia private che collettive per gli abitanti, uno spazio comune per le scuole e panchine per i passanti affinché possano usufruirne come un parco pubblico. Gli utenti decidono da sé quali piante vorrebbero crescere: ortaggi, piante aromatiche, fiori, alberi da frutto. Poiché questa zona si trova in uno spazio pubblico è stata recintata per evitare atti di vandalismo ma, durante l’utilizzo, il cancello rimane aperto in modo che chiunque possa entrare. L’idea che ha cominciato a farsi strada tra i funzionari comunali in seguito a questo progetto, i cui esiti sono forti e positivi, è stata quella di dare uno sguardo fresco a questo tipo di spazi che sono attualmente senza impiego, e che potenzialmente potrebbero diventare nuove forme di turismo.

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2.

LE JARDIN NOMADE

Nella pagina seguente si possono osservare delle immagini che rappresentano il secondo progetto da noi analizzato. Si può anche notare una rappresentazione a ideogrammi delle caratteristiche amministrative, morfologiche e funzionali del lotto. Ogni simbolo corrisponde ad una fascia di età della popolazione piuttosto che ad un servizio nelle vicinanze, ad un prodotto del giardino o ad un’attività lì svolta. Sotto una foto ortogonale per contestualizzare il progetto nella città di Parigi.

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JARDIN NOMADE FREQUENTATORI

COSTO DI PARTECIPAZIONE

10€ ATTIVITÀ SVOLTE

PROPRIETÀ DEL TERRENO

RAPPORTO CON L’ESTERNO

CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

GESTIONE

PRODUZIONE

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CONTESTO

Tra rue Trousseau e rue Charles Delescluze si trova il Jardin Nomade.Nei pressi sono individuabili una scuola e un campo sportivo. Il lotto si trova nell’11esimo arrondissement, uno dei meno turistici della città sebbene sia il più servito dai mezzi (25 fermate di metro, ecc). Il distretto, a prevalenza residenziale, è il più densamente popolato non solo di Parigi (41.536 ab/kmq) ma anche d’Europa. Parlando della popolazione, troviamo in testa il ceto manageriale (37%) seguito da quello dei professionisti specializzati (21%) e degli impiegati (16%). Il reddito medio annuo è 36.710 euro e la percentuale di proprietari è del 35%. Trattando dell’età, il 26% degli abitanti ha meno di 25 anni, il 33% tra i 25 ed i 40, il 30% ha tra i 40 ed i 65 anni. La percentuale di stranieri è del 17%; la quantità di luoghi di culto cattolici, protestanti e musulmani è la stessa, nel numero di sei; solo una è la sinagoga.

COME È NATO?

Nel caso del Jardin Nomade, parliamo di un intervento permanente di riqualificazione di un ex area verde abbandonata, spazio di risulta all’angolo di due vie fittamente costruite. Il lotto è stato rivitalizzato con un piccolo giardino comunitario aperto a tutti, per una partecipazione collettiva alla cultura degli spazi (parcelles) individuali o collettivi che siano. Ciò che si proponeva questo progetto era di creare uno spazio aperto, un luogo di condivisione per la comunità che desse la possibilità a gruppi di ogni età di incontrarsi e scambiare progetti ed idee. Il Jardin Nomade, uno dei primi ad essere realizzati nella città, ha ispirato il concept della Carta di Main Verte, creata dal DPJV (Dipartimento di Parigi dei Giardini e del Verde) contemporaneamente all’istituzionalizzazione dei jardins partagés.

CHI LO UTILIZZA E COME?

Il Jardin Nomade, con le sue attività, è aperto a tutti: giardinieri, membri dell’associazione, abitanti del quartiere e passanti curiosi. L’accesso è libero solo in presenza di un giardiniere che abbia aperto il giardino e che rimanga a supervisionare. Un ruolo importante è rivestito dall’Associazione del Quartiere Saint-Bernard che ha dato il via all’intero progetto. Claudine Raillard, architetto paesaggista, si è occupata dell’economia generale e della supervisione del giardino, della redazione di contratti e dell’organizzazione di attività. E’ giusto poi citare l’associazione Akaras che ha contribuito alla costruzione del capannone comune all’interno del giardino. Questo spazio è un centro per il tempo libero, ma anche un luogo per le lezioni della scuola materna, elementare e superiore che vengono a curare le porzioni di terra ‘pedagogiche’ a loro riservate. Tra le tante attività, è poi particolarmente rilevante la “zuppa di quartiere”, che ha luogo un sabato al mese, in cui ciascuno porta la propria verdura o le proprie idee di pietanze. Inoltre, all’interno del Jardin Nomade l’associazione organizza numerosi eventi conviviali: pranzi, rinfreschi, diverse feste, laboratori di lettura o di pittura, ecc. 13


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Edifici Residenziali Ecole élémentaire “Saint - Bernard” Centro Sportivo “Candie”

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ESITI ED EFFETTI DEL PROGETTO

Il progetto in questione ha dato luogo ad un’area di circa 280 mq suddivisa in piccoli lotti, privati o pubblici, il tutto delimitato da una recinzione trasparente. Al suo interno inoltre, è stato costruito un capannone con mattoni di terra seccata sul posto, fabbricato con l’aiuto dell’associazione Akaras. Una piattaforma sopraelevata permette ai ragazzi sulla sedia a rotelle di fare del giardinaggio. La creazione di questo giardino con le sue molteplici attività ha contribuito alla nascita di un nuovo spirito all’interno della comunità, uno spirito che guarda agli aspetti socio-ecologici e che mira a un miglioramento della vita attraverso le attività comuni.

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3.

LE POIREAU AGILE

Nella pagina successiva si possono osservare delle immagini che rappresentano il terzo progetto da noi analizzato. Si può anche notare una rappresentazione a ideogrammi delle caratteristiche amministrative, morfologiche e funzionali del lotto. Ogni simbolo corrisponde ad una fascia di età della popolazione piuttosto che ad un servizio nelle vicinanze, ad un prodotto del giardino o ad un’attività lì svolta. Sotto una foto ortogonale per contestualizzare il progetto nella città di Parigi.

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LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

LE POIREAUT AGILE FREQUENTATORI

COSTO DI PARTECIPAZIONE

22€ ATTIVITÀ SVOLTE

PROPRIETÀ DEL TERRENO

RAPPORTO CON L’ESTERNO

CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

GESTIONE

PRODUZIONE

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CONTESTO

4 rue des Recolléts è l’indirizzo del giardino condiviso le Poireau Agile, situato all’interno del grande parco di Villemin, presso il Canal Saint-Martin. Il quartiere “hipster” di SaintMartin è fortemente caratterizzato dalla presenza dei servizi: una scuola materna, un centro sportivo, una facoltà di medicina e anche la Gare de l’Est (stazione ferroviaria). Il giardino si trova nel 10imo distretto della città. Dal punto di vista socio-economico, la popolazione si divide in ceto manageriale (35%), professionisti specializzati (20%) e impiegati (18%). Il reddito medio annuo è di 35.690 euro e la percentuale di residenti proprietari è del 34%. Dal punto di vista demografico, la popolazione con meno di 25 anni rappresenta il 28%, il 32% quella tra i 25 ed i 40 anni, il 30% tra i 40 ed i 65. La percentuale di stranieri è del 20%, la maggiorparte dei quali è indiana: qui se ne trovano le due più grandi comunità della città.

COME È NATO?

Quello del Poireau Agile (letteralmente “Porro Agile”) è un progetto di trasformazione di una porzione di un’area verde pubblica in un luogo sia di giardinaggio per la comunità, sia di scambio tra generazioni e culture; è un intervento di tipo permanente, nato dal volere della comunità dei residenti, e che nel tempo si è trasformato ed evoluto, passando dall’essere un semplice giardino e orto comune al diventare un luogo di feste ed eventi. Gli obiettivi del progetto di questo jardin partagé sono quelli di favorire e sviluppare una crescente consapevolezza ecologica e di riconvertire spazi aventi precedentemente usi diversi allo scopo di favorire la biodiversità all’interno della città. Si vuole anche promuovere ed insegnare la gestione ecologica di un giardino, a sfondo sia educativo che d’intrattenimento culturale per la cittadinanza del quartiere.

CHI LO UTILIZZA E COME?

Tra i protagonisti principali troviamo sicuramente l’associazione che ha fondato e gestisce tutt’ora il giardino, Ville Mains Jardin, e l’amministrazione comunale che gioca un ruolo importante e che ha garantito la realizzazione del progetto. È poi di rilevante importanza l’intera comunità del quartiere, composta da francesi e da una consistente minoranza di stranieri di ogni età, compresi i bambini della scuola materna. Il giardino non è solo un luogo di condivisione in cui si pratica giardinaggio, ma è anche utilizzato come un teatro per concerti musicali e spettacoli nei weekend, facendo così dell’area un ambiente di pratiche collettive e di attività culturali e pedagogiche. Occasionalmente Le Poireau Agile diventa, inoltre, la sede di una particolare esposizione fotografica sugli insetti impollinatori.

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Stazione ferroviaria Gare de l’Est Scuola materna “Maternelle Récollets Facoltà di medicina “Paris VII” Centro sportivo “Verdun - Valmy”

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ESITI ED EFFETTI DEL PROGETTO

Il jardin occupa un area circolare di circa 220 mq ed è suddiviso in 50 porzioni di terreno di grandezza compresa tra i 2 e i 6 mq che vengono coltivate individualmente o in modo collettivo (prima di una recente espansione di contavano solo 35 porzioni in 135 mq di terreno). Nel 2007 sono state catalogate circa 150 specie di piante e quasi 300 specie di insetti nel 2010. Ad oggi Le Poireau Agile è dotato di aree riservate ad attività pedagogiche, un raccoglitore d’acqua piovana, un riparo per i giardinieri e una zona adibita a magazzino per il concime. Le Poireau Agile è diventato un punto fermo del quartiere Saint-Martin, la gente lo vive come un luogo di ritrovo e di respiro, un’oasi verde nel mezzo di una tra le più grandi città d’Europa.

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APPROFONDIMENTO: LA CHARTE MAIN VERTE Il 2002 è l’anno in cui viene aperto il primo giardino nella città di Parigi secondo una tradizione che stava ormai prendendo piede in tutta la Francia. Il sistema viene poi istituzionalizzato nel 2003, in quanto il sindaco di Parigi promuove il programma Charte Main Verte. Questo riunisce tutti i giardini sotto una “tutela” comune: in tal modo le associazioni che firmano la Carta si impegnano a soddisfare determinati standard e, in cambio, ricevono il sostegno e la protezione della città. Tale Carta inoltre ricorda le regole da seguire nei jardins partagés parigini; gli abitanti che gestiscono l’area concordano di aprire il giardino al pubblico e conservarlo seguendo un metodo rispettoso dell’ambiente. Sotto riportiamo una quanto più fedele traduzione della Carta dall’originale francese.

APPROCCIO PARTECIPATIVO

La città di Parigi vuole incoraggiare lo sviluppo di jardins partagés (orti comunitari o giardini collettivi, ndr) sulla base di un approccio collettivo e un forte coinvolgimento degli abitanti. Il Comune sostiene gli orti comunitari in tutta la loro diversità, nella misura in cui il giardino è il risultato di una creazione collettiva e collaborativa. La partecipazione dei residenti alla vita del giardino (giardinaggio, festival, eventi culturali ...) e la gestione del sito incoraggia e permette la presenza di vegetazione in città; questo avviene iscrivendosi nel processo di sviluppo sostenibile avviato dal comune. Un jardin partagé è un luogo di vita aperto a disposizione del quartiere e favorisce l’incontro tra generazioni e culture. Aiuta a sviluppare le risorse locali attraverso la costruzione di relazioni con altre organizzazioni (associazioni, istituzioni scolastiche, case di riposo, centri sociali, ospedali ...).

RISPETTO DELL’AMBIENTE

Un jardin partagé è un luogo di sperimentazione per pratiche ecocompatibili, aiuta a mantenere la biodiversità urbana e la diffusione delle conoscenze su questo terreno.

SOSTEGNO

Il Comune ha attuato il programma Main Verte per le associazioni che intendono iscriversi nel quadro definito dalla presente Carta. 21


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All’associazione sarà offerto dal Comune (Direction des Parcs, Jardins et Verte): - Il certificato Main Verte. Il giardino sarà integrato nella rete Main Verte dei jardin partagé di Parigi; potrà beneficiare di corsi informativi e documentazione, e ricevere ulteriori informazioni su programmi di giardinaggio; può inoltre essere associato a eventi organizzati dal Comune. - Competenze tecniche e linee guida sulle pratiche che rispettino l’ambiente di Parigi. - Un accompagnamento metodologico, se necessario, fornito da un’associazione referente, avente giurisdizione nell’area. Con la firma della Carta, l’associazione diventa un membro della rete di Main Verte e si impegna a rispettare i seguenti punti: Apertura al pubblico - Giardino aperto quando è presente uno dei membri dell’associazione. - Una apertura di due mezze giornate a settimana, delle quali auspicabilmente una nei fine settimana. Usufruibilità - Organizzare almeno un evento pubblico per la stagione del giardinaggio. Comunicazione - Rendere visibile il nome dell’associazione, le modalità di accesso al giardino, le attività e le date di riunione. - Apporre il logo Main Verte nel giardino. Funzionamento - Lavorare collettivamente e affiggere le regole di funzionamento del giardino. Gestione del sito - Mantenere il giardino in buone condizioni, garantendo la sicurezza pubblica. - Dare priorità alla gestione ecologica del sito (sviluppare il recupero delle acque piovane, piantare specie adatte al suolo e al clima senza ricorrere a pesticidi e fertilizzanti chimici...). - Garantire la conformità degli usi con lo scopo per il quale è stato assegnato il giardino (divieto di sosta ecc). Varie - Stipulare un’assicurazione di responsabilità civile. Bilancio - Presentare un resoconto annuale delle attività.

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AZIONI DI PROGETTO: ASPETTO AMMINISTRATIVO E GESTIONALE Parlando di azioni di progetto, risulta molto più significativo concentrarsi sulle procedure per attivare e poi gestire i jardins invece che descrivere la messa in opera vera e propria dei progetti: questa, infatti, una volta definito il piano di lavoro, copre un lasso di tempo compreso tra due settimane e un mese circa nei quali si sgombera l’area e si provvede a rifornire il sito di terra, servizi, attrezzatura. La “costruzione” vera e propria del giardino è dunque soltanto la punta dell’iceberg, l’ultimo atto di un percorso amministrativo molto impegnativo. I cittadini interessati all’apertura di un jardin partagé devono innanzitutto identificare un’area di terra che ritengono adeguata; questa può essere sia pubblica che privata. Nel primo caso, si rivolgono dunque al Comune, il quale risponde nelle vesti di un referente membro della Cellula Main Verte, creata in seno al Dipartimento Parchi Giardini e Verde di Parigi (DPJEV). Il suddetto referente comunale accompagna i cittadini a formare un’associazione che sarà definita – nel caso di approvazione – titolare del terreno. Nel frattempo infatti l’idea del progetto è stata inoltrata al Centro di risorse per i giardinieri urbani, il quale creerà un dossier e valuterà la proposta. Se si riscontra una risposta positiva, l’associazione deve firmare la Carta Main Verte: in questo modo ottiene un’etichetta che permette al giardino di godere dei benefici previsti dai sottoscriventi alla carta nonché la possibilità di ospitare eventi promossi dal Comune. Nel caso di un terreno privato, i cittadini devono come prima azione contattare il proprietario; nel caso in cui questo di dimostrasse d’accordo con l’iniziativa, possono decidere di agire privatamente oppure di rivolgersi al Comune e procedere come descritto sopra. Il Sindaco dell’Arrondissement consegna il terreno all’associazione ed il Comune si concentra per la realizzazione del progetto (caso per caso viene valutata la possibilità di provvedere anche a recinzioni con cancelli d’ingresso, sedute o panchine, capannoni, ecc.). L’associazione può apportare il proprio contributo coinvolgendo i cittadini singolarmente o in ulteriori gruppi. Una volta completata la messa in opera, viene firmata una convenzione bilaterale tra il Comune (nella persona eletta incaricata dal DPJEV) e l’associazione che sancisce ufficialmente la nascita del giardino. 23


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L’erogazione di servizi al neonato jardin partagé è garantita dal Comune, che si impegna a provvedere ad acqua, sistema fognario, elettricità – nel caso sia presente un sistema di illuminazione – ma anche attrezzi e terriccio, nonché supporto metodologico da un’associazione referente nella zona – fornito dalla Cellula Main Verte – nel caso i cittadini titolari lo richiedessero. L’uso di pesticidi e altri prodotti chimici è strettamente vietato. La manutenzione del giardino è invece gestita dall’associazione; questa organizza e promuove anche le attività (giardinaggio, aperitivi ‘informativi’, corsi di storia, astronomia, lezioni per bambini, pranzi di quartiere, spettacoli, mostre) nonché la partecipazione di scuole o altro; il calendario deve essere comunicato regolarmente al Comune. La Cellula Main Verte ha il ruolo di consigliare ed eventualmente organizzare attività proprie sul terreno; la circoscrizione territoriale del DPJEV si occupa puntualmente dei lavori più pesanti. L’attività di vigilanza sul terreno pubblico è garantita dal Sindaco dell’Arrondissement; inoltre l’associazione titolare dell’area deve compilare periodicamente un rapporto d’attività da inoltrare al Comune, in modo che si prenda in considerazione o meno la possibilità di prorogare la concessione per il sito: in questo caso viene predisposto lo sgombero entro tre mesi. In caso di non rispetto delle regole testimoniato al Comune, l’associazione dovrà sgomberare a proprie spese e lasciare il luogo entro cinque giorni.

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privato

cittadini + privato creano

PP espongono il progetto

individuano pubblico espongono il progetto

se il progetto viene approvato

sono accom pagnat i a forma re

SERVIZI forniti dal Comune

Charte Main Verte

con ce d

firma no

incar ica

e

o ott il l

ATTIVITA’

gestite dall’associazione

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UN “TÊTE-À-TÊTE” TRA PARIGI E LAMBRATE Prima di analizzare gli aspetti positivi e le criticità riconducibili al quartiere di Lambrate ci è parso opportuno ridurre le descrizioni precedenti in tabelle (riguardanti gli aspetti amministrativi, funzionali e morfologici). Queste racchiudono i tre casi studio parigini da confrontare schematicamente tra loro e soprattutto con tre luoghi presenti nell’area di Lambrate: un parco pubblico, di dimensioni notevoli e di recente apertura (il Parco delle Acque); uno spazio verde urbano storico, luogo di passaggio e attualmente in condizioni di degrado sociale (la Rotonda di Rimembranze); un’area verde privata, in totale stato di abbandono, ex zona industriale (in via Cletto Arrighi).

L’immagine qui accanto mostra un jardin partagé parigino. Nelle pagine successive sono invece riportate rappresentazioni delle aree di Lambrate interessate dal confronto. In ordine: la Rotonda di Rimembranze, il Parco delle Acque e l’area verde privata in via Cletto Arrighi. 27


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AMMINISTRATIVO

Dal punto di vista amministrativo, una prima occhiata alla tabella permette di comprendere come i tre jardins parigini si comportino in maniera simile, nonostante siano stati realizzati in periodi diversi. Tutti e tre infatti sono parte del programma Main Verte e sono quindi soggetti alle stesse regole. Il fatto che le aree su cui sorgono siano tutte e tre comunali è indice dell’alta percentuale di jardins su suolo pubblico, ma non bisogna dimenticare l’esistenza di giardini collettivi anche su terreni privati. Confrontando la realtà francese con quella di Lambrate si notano alcune discordanze, soprattutto riguardanti la gestione dei giardini. Nel milanese infatti questi sono perennemente aperti, talvolta a causa della loro natura di area verde urbana (Rimembranze), ma anche a causa di una condizione di totale abbandono (Cletto Arrighi). Da qui il tema della manutenzione, la quale raramente coinvolge associazioni locali di cittadini (che invece in Francia sono parte integrante della società, fondamentali anche a livello costituzionale) nonostante ce ne siano diverse attive nel territorio di Lambrate.

ORARIO LIMITATO

ORARIO CONTINUATO

NESSUNA MANUTENZIONE

MANUTENZIONE COMUNALE

MANUTENZIONE LOCALE

SERVIZI EROGATI DAL COMUNE

AREA PRIVATA

AREA PUBBLICA

“È un’attrezzatura culturale socio-ecologica di quartiere”

LE CLOS GARCIA LE POIREAU AGILE LE JARDIN NOMADE

“Qui c’è davvero la natura, non è sofisticato”

“È uno spazio di libertà limitato, controllato” “Passiamo più tempo a rispondere alle domande dei visitatori che a fare giardinaggio” “È attraverso i laboratori che facciamo delle cose condivise”

PARCO DELLE ACQUE RIMEMBRANZE CLETTO ARRIGHI

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Interviste ai frequentatori di un giardino condiviso tratte da un video di Le Monde.


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ATTIVITÀ

Osservando la tabella che raccoglie le attività dei giardini presi in considerazione, risalta immediatamente la diversità di utilizzi tra le esperienze francesi e i tre casi di Lambrate. I giardini francesi formano intorno alla funzione più facilmente percepibile, quella di orto collettivo o meno, una costellazione di attività legate alla socializzazione – aperitivi, spettacoli – ma anche all’educazione e alla cultura – corsi, letture; il coinvolgimento degli abitanti della zona è molto forte, tanto quanto quello delle classi delle scuole circostanti. I casi italiani presi in considerazione invece si presentano come aree verdi non specializzate, talvolta confinate alla pura funzione di area per passeggiare o polmone verde. Uniche eccezioni sono i campi sportivi e la pista ciclabile del Parco delle Acque, nonché il mercatino temporaneo di Rimembranze.

ATTIVITA’ SPORTIVE

ESPOSIZIONI E MOSTRE

PRANZI DI QUARTIERE

MERCATINI

SPETTACOLI MUSICALI E TEATRALI

LETTURE

LEZIONI SCOLASTICHE

CORSI (PITTURA, ECC.)

APERITIVI

“Passiamo più tempo a rispondere alle domande dei visitatori che a fare giardinaggio”

ORTI INDIVIDUALI

“Qui c’è davvero la natura, non è sofisticato”

“È uno spazio di libertà limitato, controllato” ORTI COLLETTIVI

“È un’attrezzatura culturale socio-ecologica di quartiere”

LE CLOS GARCIA “È attraverso i

laboratori che facciamo delle cose condivise” LE JARDIN NOMADE LE POIREAU AGILE

PARCO DELLE ACQUE RIMEMBRANZE CLETTO ARRIGHI

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ASC! attivare spazi comuni.

MORFOLOGICO

ILLUMINAZIONE

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PISTE CICLABILI

CLETTO ARRIGHI

CAMPI SPORTIVI

RIMEMBRANZE

CAPANNONE DEI SERVIZI

PARCO DELLE ACQUE

SEDUTE

LE JARDIN NOMADE

NESSUNA CHIUSURA

LE POIREAU AGILE

CHIUSURE TRASPARENTI

CHIUSURE IMPERMEABILI LE CLOS GARCIA

Conseguentemente alle diverse modalità di amministrazione e attività in loco, anche la morfologia presenta differenze notevoli. La posizione dei jardin e i “tesori” contenuti all’interno condizionano fortemente il tipo di recinto che ne evidenzia l’area: si hanno chiusure impermeabili (il Clos Garcia possiede alveari, colture di fiori, ecc.), trasparenti (per il Nomade, una sorta di giungla urbana) o persino nessuna chiusura (il Poireau Agile è immerso in un altro parco). Le sedute solitamente non sono previste, e delle sedie temporanee vengono utilizzate solo in casi particolari, come corsi, letture o pranzi. Tutti i giardini presentano invece un capannone dei servizi o comunque una sorta di magazzino coperto per conservare attrezzi, sementi, prodotti e tutto ciò che concerne la gestione dell’area. Queste strutture sono talvolta fornite dal Comune, talvolta vengono offerte da altre associazioni o aziende. Ricollegandoci a Lambrate, tutte le zone non presentano alcuna recinzione (quella dell’appezzamento verde di Cletto Arrighi è ormai completamente divelta). Nei casi dei parchi pubblici invece si riscontra la presenza di sedute – panchine; il Parco delle Acque, viste le sue notevoli dimensioni, ospita due campi da basket e calcio, nonché una pista ciclabile.


LABORATORIO DI URBANISTICA 2015/16

CONCLUSIONI

Ciò che emerge da questa analisi è come il rapporto tra amministrazione e associazioni abbia una natura totalmente differente a Parigi rispetto che a Lambrate. Se nel primo caso la richiesta di rinnovare, riqualificare e trasformare uno spazio pubblico da parte di una comunità è diventata una parte integrante del programma politico comunale, nel quartiere milanese chi si propone progetti del genere non riceve lo stesso tipo di attenzione dagli enti pubblici o chi per essi. Bisogna però citare una grande differenza tra i due casi: nella capitale francese gli spazi interessati da tale trasformazione sono prevalentemente luoghi pubblici, mentre a Lambrate molte delle porzioni di terreno potenzialmente riqualificabili sono per lo più private. Un altro punto sul quale è bene soffermarci è l’aspetto più strettamente legato al modo in cui vengono vissute le associazioni cittadine; queste sono molto presenti e attive in entrambi i contesti ma sul territorio francese la loro partecipazione in ambito politico e amministrativo è maggiore, sancita addirittura a livello costituzionale, mentre a Lambrate rivestono ancora un ruolo di secondo piano.

PARIGI

MILANO

?

Per concludere, a Lambrate le potenzialità sono molteplici: le associazioni sono molto attive nel territorio, esistono molti luoghi da rivalorizzare, e si sente la necessità di nuovi spazi di aggregazione per la collettività. Il quartiere ben si presta all’organizzazione di attività tra le più disparate, ma sta ora ai cittadini e all’amministrazione locale comprendere quale sia la giusta direzione da intraprendere. 31


ASC! attivare spazi comuni.

FONTI: SITOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA http://www.jardinons-ensemble.org/ http://www.paris.fr/services-et-infos-pratiques/environnement-et-espaces-verts/nature-et-espaces-verts/les-jardinspartages-203 http://www.rfi.fr/france/20131208-jardins-partages-paris http://www.paris.fr/services-et-infos-pratiques/environnement-et-espaces-verts/nature-et-espaces-verts/l-agriculture-urbaine-118 http://www.lemonde.fr/planete/article/2016/03/17/operation-main-verte-a-paris_4885128_3244.html TIMELINE http://www.ajonc.org/spip.php?article2434 http://www.arehn.asso.fr/dossiers/jardin_partage/index.html#1b LE CLOS GARCIA http://www.bruitdufrigo.com/index.php?id=124 http://closgarcia.free.fr/ http://www.jardinons-ensemble.org/spip.php?article245 LE POIREAU AGILE https://sites.google.com/site/poireauagile/ http://www.jardinons-ensemble.org/spip.php?article176 LE JARDIN NOMADE http://www.jardinons-ensemble.org/spip.php?article178 http://www.mairie11.paris.fr/mairie11/jsp/site/Portal.jsp?document_id=19715&portlet_id=4274 http://www.qsb11.org/nos-activites/le-jardin-partage/ http://jardinomade.canalblog.com/

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