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Le altre tessere del mosaico ucraino
L'invasione russa dell'Ucraina ha innescato una forte visibilità mediatica di questo paese, che aveva cominciato a ricevere una certa attenzione soltanto negli ultimi 15-20 anni, a causa dei suoi contrasti con la Russia. Nonostante questo, l'Ucraina era rimasta sostanzialmente ignota alla maggior parte degli italiani. Negli ultimi mesi, sia in Italia che all'estero, sono usciti numerosi libri sulla guerra in atto e molti altri vengono pubblicati con ritmo febbrile, quindi il lettore ha soltanto l'imbarazzo della scelta. Noi, comunque, crediamo che sia utile consigliare alcune pubblicazioni recenti su temi meno trattati ma imprescindibili per chi voglia conoscere la complessa storia recente del paese in questione. Ettore Cinnella, uno dei massimi sovietologi italiani, è l'autore di Ucraina. Il genocidio dimenticato (Della Porta, 2015). Il libro ricostruisce l'Holodomor, il genocidio per fame orchestrato da Stalin nel 1932, in seguito al quale morirono circa sette milioni di persone. Inutile dire che la Russia, erede politico dell'URSS, rifiuta categoricamente di riconoscere questa tragedia epocale. Un altro genocidio dimenticato è quello dei Tartari di Crimea, che vennero deportati in massa da Stalin nel 1944. Circa la metà morì per il freddo e per gli stenti. All'epoca la regione sul Mar Nero era parte della Russia, ma nel 1954 Kruscev la cedette all'Ucraina. Dotata di un evidente rilievo geopolitico, la Crimea è stata riannessa dalla Federazione Russa nel 2014 con un referendum di dubbia legittimità. Goulnara Bekirova, autorevole studiosa tartara emigrata in Francia, ha ricostruito la storia travagliata del suo popolo nel libro Un demi-siècle de résistance. Les Tatars de Crimée, de la déportation au retour (1941-1991) (L'Harmattan, 2018). Per quanto riguarda il fumetto, merita molta attenzione Le vent des libertaires, che racconta la vita singolare di Nestor Makhno (1886-1934), l’anarchico ucraino che combatté con uguale fermezza l’impero zarista e il movimento bolscevico capeggiato da Lenin. La storia, già pubblicata in due albi (2019 e 2020), è stata riproposta recentemente in versione integrale (Les Humanoïdes Associés, 2021). Opera evocativa e potente, Le vent des libertaires è stata realizzata da Philippe Thirault (soggetto e sceneggiatura) e da Roberto Zaghi (disegni), entrambi ben noti a chi segue i fumetti. La gamma cromatica, giocata prevalentemente sui toni caldi del marrone, del rosso e del grigio, si sposa perfettamente con i toni aspri e drammatici della storia. Come la Crimea, il Donbas compare saltuariamente nelle cronache di questi mesi, ma in modo fugace e confuso, senza che il lettore o lo spettatore vengano messi in condizione di capire cosa sia successo nelle regioni separatiste filorusse dell'Ucraina orientale. Questa lacuna viene colmata da Dario Fertilio e Olena Ponomareva, autori del libro Lettere dal Donbas. Le voci e i volti della guerra in Ucraina (Mauro Pagliai, 2022). Il volume raccoglie alcune lettere dei soldati ucraini di stanza nel Donbas, che gli autori ripropongono sotto forma di testo teatrale.
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