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Israele deve riconoscere il genocidio armeno Intervista a Israel Charny

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Israele deve riconoscere il genocidio armeno

Intervista a israel Charny

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Israel Charny, nato a New York nel 1931, è uno dei massimi studiosi dei genocidi. Curatore della Encyclopedia of Genocide (ABC-CLIO, 2000), dirige l Institute on the Holocaust and Genocide di Gerusalemme, che ha fondato nel 1979 insieme a Shamai Davidson ed Elie Wiesel. Recentemente è uscito il suo ultimo lavoro, The Genocide Contagion: How We Commit and Confront Holocaust and Genocide (Rowman & Littlefield, 2016). Da molti anni Charny si batte affinché Israele riconosca il genocidio armeno. L agenzia di stampa Armenpress lo ha intervistato recentemente sul tema. Pubblichiamo di seguito la traduzione dell intervista, ringraziando i colleghi di Armenpress per averci permesso di utilizzarla.

Professor Charny, da molti anni Lei si batte affinché Israele riconosca il genocidio armeno. A che punto è la questione?

Il genocidio ha ottenuto numerosi riconoscimenti in varie parti del mondo. Comunque si deve fare di più: credo che il nostro impegno debba continuare, soprattutto nei confronti di Israele e degli Stati Uniti, che manifestano una resistenza preoccupante. Ma sono d'accordo con Harut Sassounian (direttore del California Courier), secondo il quale gli Armeni possono ormai chiedere dei risarcimenti per via legale anziché battersi soltanto per il riconoscimento.

Pensa che l aumento dei paesi che riconoscono il genocidio possa costringere la Turchia a fare i conti con la propria storia?

Non saprei, comunque è un fatto positivo. Secondo me l'immagine internazionale della Turchia sta peggiorando progressivamente, ma nessuno può dire cosa succederà in questo paese. Erdo an ha perseguitato migliaia di persone. È auspicabile che questo controllo fascista scateni una resistenza popolare.

Lei è uno dei massimi esperti di genocidi. Come spiega il negazionismo ufficiale turco?

Credo che abbia varie motivazioni. Prima di tutto, perché si rimane attaccati a quel complesso di superiorità etnica che scatenò il genocidio. Poi l'ossessione collettiva di un paese che si sente costantemente minacciato. In sostanza, il mancato riconoscimento del genocidio fa somigliare i Turchi a dei fascisti pazzi.

Il riconoscimento del genocidio potrebbe servire a prevenirne altri, per esempio quelli che vediamo in Siria oggi?

Le civilità più giuste sono capaci di fare i conti con la storia e riconoscere gli orrori di cui sono responsabili. Il nostro pianeta potrebbe essere quasi un paradiso, ma purtro ppo somiglia a un ospedale psichiatrico che non funziona.

Lei ha fatto pressione sul governo israeliano affinché riconoscesse il genocidio armeno, ma finora senza successo. Come lo spiega? Quali sono i principali motivi che impediscono a Israele di compiere questo passo?

Santo cielo. Il comportamento del nostro stato è vergognoso. Eppure ormai è appurato che il riconoscimento ha il sostegno di larga parte del Parlamento, del presidente Rivlin e dell'opinione pubblica.

Proprio oggi (25 aprile 2016, ndt) il quotidiano Haaretz pubblica un importante articolo che chiede il riconoscimento del genocidio armeno, mentre Times of Israel sta per pubblicare un mio ar1 5

ticolo dove protesto contro la vendita di armi israaliane a un paese in guerra con l'Armenia (l'Azerbaigian, ndt). Il colpevole è il governo, incluso il Ministero degli Esteri. Questo mi ricorda la resistenza coriacea che il Dipartimento di Stato americano manifestò prima di aiutare gli ebrei al tempo dell'Olocausto. (Sfortunatamente sono cittadino di questi sono due paesi). Naturalmente la realpolitik del governo israeliano gioca a favore dei rapporti con la Turchia e con l'Azerabigian, che per me sono due stati di cui non fidarsi. Tanto più che davanti a un genocidio i principi morali dovrebbero prevalere su qualsiasi interesse dettato dalla realpolitik.

Bibliografia

AA.VV., Si può s empre di re un s ì o u n no. I Giu sti contr o i genocidi degli Arm eni e d egli Ebrei, CLEUP, Padova 2001. Auron Y., The Ba nality of Denial. Is rael and the A rmen ian Ge nocide, Tran sactio n B ook s, Ne w Brun sw ick (NJ) 2000. Cortese F., Berti F. (a cura di), Pro Armenia. Voci e bra iche sul genocidio arme no, La Gi unti na, Firenze 2015. Dadrian V. N., Ge rman Res ponsibil ity in the Arm enia n Genocide: A Revie w of the H istorical Evide nce of G erman Complicity, Blue Crane Boo ks, Cambridge (MA) 1996. Ihrig S., Justifyi ng Genocid e : Germany and the A rmen ia ns f rom Bismarck to Hitl er, Harvard University Press, Cambridge (MA) 2016.

Anche la Germania è colpevole

Il 2 giugno 2016 il Parlamento tedesco ha approvato una risoluzione che riconosce e condanna il genocidio degli Armeni e delle altre minoranze cristiane dell’impero ottomano. Al tempo stesso, ammette le responsabilità della Germania, che pur essendo al corrente delle atrocità che venivano compiute non fece niente per fermarle. Presentata dalla CDU, dalla SPD e dai Verdi, la risoluzione è stata approvata da tutti, con la sola eccezione di un voto contrario e di un’astensione. Il go verno turco ha reagito immediatamente minacciando ritorsioni di natura economica. Non era comunque la prima volta che la Germania prendeva posizione sul tema. Il 15 giugno 2005 il Bundestag aveva approvato una mozione promossa da liberali, socialisti, verdi e cristiano-democratici. Il testo non parlava apertamente di genocidio, ma comme morava ''le vittime della violenza, dell’eliminazione fisica e dell’espulsione di armeni prima e durante la Prima Guerra Mondiale''. Dieci anni dopo, il 23 aprile 2015, il genocidio era stato riconosciuto dal presidente J oachim Gauck. Durante una funzione svoltasi a Berlino nel centenario della tragedia, Gauck si era espresso nel modo più chiaro, senza dimenticare le responsabilità del suo paese. Il testo del suo discorso non lascia spazio a equivoci.

Documenti

Risoluzione del Parlamento tedesco, 15 giugno 2005 www.armenian-genocide.org/Affirmation.339/current_category.7/affirmation_detail.html Discorso del Presidente Joachim Gauck, 23 aprile 2015 http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.497/current_category.1/affirmation_detail.html Risoluzione del Parlamento tedesco, 2 giugno 2016 http://www.armenian-genocide.org/Affirmation.528/current_category.7/affirmation_detail.html

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