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Ogni anno una Domenica dedicata alla Parola di Dio

Ogni anno una Domenica dedicata alla Parola di Dio

Una signicativa iniziativa di Papa Francesco

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A cura di Giacomo Maria Martinacci

’ L assoluta priorità della Parola di Dio, che ha portato i Padri del Concilio Vaticano II a dedicarle una delle quattro Costituzioni conciliari (intitolata dalle prime parole: ), è Dei Verbum stata sottolineata da Papa Francesco con una speciale Lettera Apostolica dal titolo esattamente “Aperuit illis” un anno fa iniziando le celebrazioni per il 1600° anniversario della morte di San Girolamo (30 settembre 420), celeber rimo cultore della Parola di Dio, ricordato e venerato a motivo proprio del suo «amore soave e vivo per la Sacra Scrittura», come leggiamo nel Messale Romano.

Partendo da uno degli ultimi gesti compiuti verso i discepoli dal Signore risorto, prima della sua Ascensione ( : «Aprì loro la mente per comprendere le Scritture» Lc 24, 45), il Papa scrive che Gesù «a quegli uomini impauriti e delusi rivela il senso del mistero pasquale … e promette la Spirito Santo che darà loro la forza di essere testimoni di questo Mistero di salvezza» ed aggiunge che «giustamente San Girolamo poteva scrivere: “L'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”» (n. 1).

«La Bibbia -nota Papa Francesco- non può essere solo patrimonio di alcuni e tanto meno una raccolta di libri per pochi privilegiati. Essa appartiene, anzitutto, al popolo convocato per ascoltarla e riconoscersi in quella Parola» (n. 4). «Poiché le Scritture parlano di Cristo, per mettono di credere che la sua morte e risurrezione non appartengono alla mitologia, ma alla storia e si trovano al centro della fede dei suoi discepoli» (n. 7).

Davanti a queste affer mazioni fondamentali, il Papa sottolinea la forte esigenza di rendere accessibile la Scrittura come compito in primo luogo dei Pastori, i quali hanno appunto la responsabilità di spiegarla per rendere possibile a tutti di comprenderla ed evidenzia la funzione del tutto peculiare dell'omelia: «Far entrare in profondità nella Parola di Dio, con un linguaggio semplice

e adatto a chi ascolta, per mette al sacerdote di far scoprire la bellezza delle immagini che il Signore utilizzava per stimolare la pratica del bene. … Per molti fedeli, infatti, questa è l'unica occasione che possiedono per cogliere la bellezza della Parola di Dio e vederla riferita alla loro vita quotidiana» (n. 5).

Richiamando l'affermazione del Concilio Vaticano II («I libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza er rore la verità che Dio, per la nostra salvezza, volle consegnata nelle Sacre Scritture: , Dei Verbum 11)», il Papa scrive: «L'innegabile radicamento storico dei libri contenuti nel testo sacro non deve far dimenticare questa nalità primordiale: la nostra salvezza. Tutto è indirizzato a questa nalità inscritta nella natura stessa della Bibbia, che è composta come storia di salvezza in cui parla ed agisce per andare incontro a tutti gli uomini e salvarli dal male e dalla morte» (n. 9).

Non è mistero per alcuno che il ruolo dello Spirito Santo nella Sacra Scrittura è fondamentale. Il Concilio ci ricorda che la Scrittura trasfor ma in Parola di Dio la parola degli uomini scritta in maniera umana (cfr. Dei Verbum, 12) e il Papa aggiunge che «lo Spirito Santo trasforma la Sacra Scrittura in Parola vivente di Dio, vissuta e trasmessa nella fede del suo popolo santo» (n. 9) operando in coloro che si pongono in ascolto di quella Parola. «Essa provoca dolcezza e amarezza» ricorda poi il Papa citando il Profeta Ezechiele (3, 3) e il libro dell'Apocalisse (10, 10). «L a dolcezza della Parola di Dio ci spinge a parteciparla a quanti incontriamo nella nostra vita per esprimere la certezza della speranza che essa contiene -afferma ancora il Santo Padre- e l'amarezza è spesso offerta dal vericare quanto difcile diventi per noi doverla vivere con coerenza, o toccare con mano che essa viene riutata perché non ritenuta valida per dare senso alla vita» (n. 12).

«Costantemente la Parola di Dio richiama all'amore misericordioso del Padre che chiede ai gli di vivere nella carità -aggiunge il Papa-. L a vita di Gesù è l'espressione piena e per fetta di questo amore divino che non trattiene nulla per sé, ma a tutti offre se stesso senza riserve. … La Parola di Dio è in grado di aprire i nostri occhi per per metterci di uscire dall'individualismo che conduce all'asssia e alla sterilità mentre spalanca la strada della condivisione e della solidarietà» (n. 13).

Ecco alcuni dei motivi fondamentali che a conclusione del Giubileo straordinario della misericordia avevano convinto Papa Francesco a chiedere di pensare a una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l'inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo perché sia nel mondo annunciatore di questa inesauribile ricchezza. Ora il Papa, decidendo di celebrare in tutta la Chiesa in unità di intenti la Domenica della Parola di Dio , ci propone un testo prezioso di un dottore della Chiesa, vissuto nel IV secolo, il diacono Sant'Efrem: «Chi è capace di comprendere, Signore, tutta la ricchezza di una sola delle tue parole? È molto di più ciò che sfugge di quanto riusciamo a comprendere. Siamo proprio come gli assetati che bevono a una fonte. La tua Parola offre aspetti diversi, come numerose sono le prospettive di quanti le studiano. Il Signore ha colorato la sua Parola di bellezze svariate, perché coloro che la scrutano possano contemplare ciò che preferiscono. Ha nascosto nella sua Parola tutti i tesori, perché ciascuno di noi trovi una ricchezza in ciò che contempla» (n. 2).

Come data di questa particolare sosta annuale di tutta la Chiesa per celebrare, riettere e divulgare la Parola di Dio, Papa Francesco ha stabilito la III Domenica del Tempo Ordinario, nel prossimo anno il 24 gennaio: saremo quindi invitati a vivere questa domenica come un gior no solenne e le singole comunità troveranno le modalità per loro più adatte per far emergere l'importanza di continuare nella vita quotidiana la lettura, l'approfondimento e la preghiera con la Sacra Scrittura, con un particolare riferimento alla . Peraltro quelectio divina ste sono realtà che da anni anche il nostro Santuario propone con cadenza mensile a quanti intendono avvalersi di questi sostegni.

La Domenica della Parola di Dio, secondo la precisa intenzione del Papa, viene così «a collocarsi in un momento opportuno di quel periodo dell'anno, quando siamo invitati a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l'unità dei cristiani». E aggiunge: «Non si tratta di una mera coincidenza temporale: celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un'unità autentica e solida» (n. 3).

La scelta di riprodurre nella pagina a anco l'ambone del nostro Santuario con le immagini dei quattro Evangelisti, preziosa scultura lignea collocatavi nel 1965 come dono personale del rettore del tempo (il can. Michele Maletto), vuole essere un modo per evidenziare il luogo della Parola di Dio, che da qualche settimana è anche illuminato -come già la porta del tabernacolo e l'altare- anche fuori dalle celebrazioni liturgiche. Un tempo nelle chiese godeva di un particolare rilievo il pulpito, ed anche nel nostro Santuario il Beato Giuseppe Allamano lo volle bello e prezioso: proprio davanti a quello, ma più vicino all'assemblea dei fedeli, vi è ora questo ambone. Quasi a signicare che la Parola di Dio si deve rendere sempre più prossima ed accessibile a tutti.

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