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editoriale La parola del Rettore
La parola del Rettore
mons. Giacomo Maria Martinacci
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Cari ss imi ami ci e devoti dell a Consolata,
il perdurare della pandemia continua ad incidere sulla vita di tutti noi e anche il nostro Santuario, come tutte le altre chiese, deve affrontare conseguenze di cui al momento è difcile poter prevedere il termine. Il numero contingentato dei fedeli che è possibile ammettere alle celebrazioni e purtroppo anche l'assuefazione di non po che per s one -s pec i almente , ma non solo, anziane- a vivere le Messe festive senza dover uscire di casa sono solo alcune delle motivazioni che incidono sulla partecipazione personale alla vita liturgica e ne causano un visibile diradamento. Con ducia e con la prudenza necess ari a ab b i amo r i pr eso l e i niz iati ve mensili di e di cammino lectio divina di fede, sospese nei mesi scorsi, che accompagnano positivamente ormai da anni la vita del Santuario. Non ci è i nve c e d ato di ip oti zzar e, per o r a, quando sarà possibile riproporre i “lunedì della Consolata” che nello scorso anno avevano visto una partecipazione molto numerosa di persone.
Nota dolente, in particolar modo nei mesi della primavera scorsa ma che non è del tutto scomparsa nemmeno ora, è stata ed è il risvolto economico d e l l a p an d e mi a an c he ne l n o s t ro Santuario. A fronte delle spese correnti, che non potevano e non possono essere ignorate, è mancato e manca ancora il corrispettivo adeguato di entrate per farvi fronte. Grazie a una oculata gestione -con la revisione e il contenimento di alcuni servizi- e all'arrivo di alcuni provvidenziali lasciti testamentari di persone, che in morte hanno disposto la devoluzione al Santuario di parte dei loro beni, si è nora provveduto alle varie necessità. Mi c hiedo per ò se gli amici del nos tro Santuario, in occasione del rinnovo dell'abbonamento annuale alla nostra rivista, non potrebbero questa volta fare uno sforzo per aumentare nei limiti del possibile la loro offerta. So bene che stiamo vivendo un tempo difcile per molti, ma mi auguro che questo appello possa trovare la risposta generosa di tanti nostri affezionati lettori e ci consenta di affrontare il nuovo anno con maggiore serenità. R i c ono sc o e toc c o c omun q ue co n mano i segni della Provvidenza ed anche in questo periodo continuo nonostante tutto a condividere la ducia che il Beato Giuseppe Allamano sapev a coltivare negli anni dell'ampliamento e del rinnovamento totale del Santuario. Se pure la situazione economica del nostro Paese non appare tra le più oride, so che il poco offerto da molti consente di affrontare e superare anche le difcoltà più grandi. Ma le sorprese, come tutti sanno, si presentano quando meno te le aspetti: è di queste ultime settimane, infatti, il distacco di una parte di affresco nella volta della cappella delle Anime del Purgatorio (già danneggiata dal bombardamento aereo del 13 agosto 1943) che ci ha fatto scoprire anche la necessità di provvedere quanto prima alla revisione della copertura esterna di parte della cupola con la sos ti tuz io ne de l s u o r i v es ti mento i n piombo. L’intervento completo di res tauro r ichiederà tempi non brevi, con relativa copertura nanziaria. Carissimi, non ci è dato di sapere che cosa ci riserva ancora l'evolversi della pandemia, con tutti i suoi risvolti, al momento però tutto ci porta a pensare che ci accompagnerà ancora -speriamo in modo meno pesante- almeno nella prima metà del prossimo anno, che ci obbliga a spostare ulteriormente il nostro pellegrinaggio in Terra Santa già previsto per il mese di marzo prossimo. Il rinnovarsi e l'estendersi delle restrizioni, a livello sia nazionale che locale, non deve però impedirci di coltivare la ducia di poter sperimentare mesi più sereni. La notizia, più v olte r imbalzata, della preparazione di vaccini è cerad hoc tamente motivo che conforta, ma comunque non possiamo eludere il ricorso alla preghiera: la storia del nostro Santuario è segnata dalla supplica dei Torinesi alla Consolata che, anche nelle calamità, non è mai mancata ma si è ulterior mente intensicata. Nel mese di dicembre ricorre la festa di San Valerico le cui reliquie, qui giunte con i monaci dell'abbazia di Novalesa nel X secolo, sono conservate in una delle cappelle del Santuario. Anche a lui, nei secoli passati, il popolo cristiano è ricorso con ducia sperimentando l'efcacia della sua intercessione. Afdo quindi tutti alla Vergine ed al Santo Abate nella preghiera che con ducia ogni giorno esprimo per ciascuno di voi ed invoco l'abbondanza de ll e b e ned i zi on i de l S ig no r e c on l'augurio cordiale per le prossime festività.